Mahōka Kōkō no Rettōsei
"The Irregular at Magic High School" è una serie ambientata in un futuro prossimo dove esistono e convivono tecnologia e magia, utilizzate principalmente come autodifesa di ogni Paese della Terra. Capita, però, che vi siano organizzazioni criminali e terroristiche sia contro la magia stessa, così da attaccare direttamente la scuola, sia contro le forze del Giappone, così da attaccare, oltre ai maghi, anche i civili.
Il protagonista è Tatsuya Shiba, una matricola della scuola, chiamata Primo Liceo, che, nonostante abbia conseguito un basso risultato durante i test per accedervi, viene mostrato, episodio dopo episodio, sempre più potente con poteri molto particolari, non accessibili a tutti. Addirittura appare quasi come invincibile! Oltre a Tatsuya, altri personaggi sono la sorellina Miyuki, a cui fa da guardia del corpo, e il suo gruppo di amici (anche se non è correttissimo definirli tali) che lo accompagneranno, quasi sempre, nelle sue imprese.
La stagione si divide in tre archi narrativi: il "Capitolo dell'ammissione", il "Capitolo della competizione delle nove scuole" e il "Capitolo del tumulto di Yokohama". Il primo vede principalmente il protagonista integrarsi nella scuola, ma non mancano occasioni per mettersi in mostra combattendo contro alcuni terroristi, anche se secondo me, rispetto a quando e come è stato presentato il problema, tutto si è risolto troppo velocemente. Il secondo, che tratta principalmente della competizione tra le varie scuole di magia, è quello che mi ha annoiata di più, anche se la trama di fondo è abbastanza interessante e gli scontri tra i duellanti sono molto ben realizzati. Il terzo, a parer mio il migliore, vede impegnate le intere forze giapponesi per far fronte al nemico.
Il comparto tecnico è davvero ottimo: disegni molto belli e animazioni, specialmente quelle dei combattimenti, realizzate molto bene. Opening ed ending molto belle (in particolare "Rising Hope"), le OST sono sempre azzeccate per l'occasione, ben realizzate e coinvolgenti.
Durante questa prima stagione si viene a sapere di molte situazioni, principalmente passate, che caratterizzano il protagonista, ma non viene fornita alcuna spiegazione di esse. Infatti, la stessa conclusione riprende questi concetti che speravo fossero approfonditi durante la prima, ma adesso spero che vengano approfonditi durante la seconda stagione insieme, anche, ad alcune interessanti relazioni tra i personaggi.
In generale, tra complessi di inferiorità di alcuni studenti per via di Tatsuya e il complesso fratello-sorella (che mi ha abbondantemente fatto salire i nervi) tra lui e Miyuki, la serie si lascia guardare tranquillamente intrattenendo, con alti e bassi, abbastanza bene. Anche se si trovano anime più carini, si tratta di una serie che consiglierei!
Voto: 7,5/10
Il protagonista è Tatsuya Shiba, una matricola della scuola, chiamata Primo Liceo, che, nonostante abbia conseguito un basso risultato durante i test per accedervi, viene mostrato, episodio dopo episodio, sempre più potente con poteri molto particolari, non accessibili a tutti. Addirittura appare quasi come invincibile! Oltre a Tatsuya, altri personaggi sono la sorellina Miyuki, a cui fa da guardia del corpo, e il suo gruppo di amici (anche se non è correttissimo definirli tali) che lo accompagneranno, quasi sempre, nelle sue imprese.
La stagione si divide in tre archi narrativi: il "Capitolo dell'ammissione", il "Capitolo della competizione delle nove scuole" e il "Capitolo del tumulto di Yokohama". Il primo vede principalmente il protagonista integrarsi nella scuola, ma non mancano occasioni per mettersi in mostra combattendo contro alcuni terroristi, anche se secondo me, rispetto a quando e come è stato presentato il problema, tutto si è risolto troppo velocemente. Il secondo, che tratta principalmente della competizione tra le varie scuole di magia, è quello che mi ha annoiata di più, anche se la trama di fondo è abbastanza interessante e gli scontri tra i duellanti sono molto ben realizzati. Il terzo, a parer mio il migliore, vede impegnate le intere forze giapponesi per far fronte al nemico.
Il comparto tecnico è davvero ottimo: disegni molto belli e animazioni, specialmente quelle dei combattimenti, realizzate molto bene. Opening ed ending molto belle (in particolare "Rising Hope"), le OST sono sempre azzeccate per l'occasione, ben realizzate e coinvolgenti.
Durante questa prima stagione si viene a sapere di molte situazioni, principalmente passate, che caratterizzano il protagonista, ma non viene fornita alcuna spiegazione di esse. Infatti, la stessa conclusione riprende questi concetti che speravo fossero approfonditi durante la prima, ma adesso spero che vengano approfonditi durante la seconda stagione insieme, anche, ad alcune interessanti relazioni tra i personaggi.
In generale, tra complessi di inferiorità di alcuni studenti per via di Tatsuya e il complesso fratello-sorella (che mi ha abbondantemente fatto salire i nervi) tra lui e Miyuki, la serie si lascia guardare tranquillamente intrattenendo, con alti e bassi, abbastanza bene. Anche se si trovano anime più carini, si tratta di una serie che consiglierei!
Voto: 7,5/10
Parto subito dicendo che questo è uno degli anime migliori che io abbia mai visto, ma anche uno di quelli con i messaggi più reconditi e di difficile interpretazione.
La trama la conosciamo tutti, ma già qui c’è una novità: non ci sono subito persone con poteri magici ‘over-powered’, e la magia è praticamente vista come una tecnologia di cui solo alcune persone sono dotate. Penso che il personaggio di Tatsuya sia uno dei personaggi meglio pensati, più spolpati, ma, nonostante alla fine veniamo a sapere molte cose, rimangono ancora molte domande, una suspense che non ho trovato in molti altri anime. A parte il più chiaro messaggio della discriminazione, io ho colto tante interessanti riflessioni, come quella sul proprio passato, sull’amore verso la famiglia, fino persino sull’essere sé stessi.
Insomma, se volete un anime con azione, riflessioni contorte, non pesantissimo e originale, questo fa per voi.
La trama la conosciamo tutti, ma già qui c’è una novità: non ci sono subito persone con poteri magici ‘over-powered’, e la magia è praticamente vista come una tecnologia di cui solo alcune persone sono dotate. Penso che il personaggio di Tatsuya sia uno dei personaggi meglio pensati, più spolpati, ma, nonostante alla fine veniamo a sapere molte cose, rimangono ancora molte domande, una suspense che non ho trovato in molti altri anime. A parte il più chiaro messaggio della discriminazione, io ho colto tante interessanti riflessioni, come quella sul proprio passato, sull’amore verso la famiglia, fino persino sull’essere sé stessi.
Insomma, se volete un anime con azione, riflessioni contorte, non pesantissimo e originale, questo fa per voi.
Introduzione
Ho deciso di recuperare questo anime dopo quasi tre anni dalla messa in onda, intrigato da delle scene di combattimento intraviste in alcuni anime music video. Concluso, il mio disappunto era talmente grande, che ho deciso di scrivere la mia prima recensione.
Storia
E' inutile riassumere l'ambientazione, in quanto riportata in qualsiasi sinossi. La storia procede in maniera più o meno coerente fino a circa due terzi dell'opera (da ora in poi denominato "punto dello sfacelo"), per poi prendere una piega troppo brusca da quel momento in poi, lasciandomi realmente basito. Senza scendere in spoiler, l'anime è ambientato in un'accademia di magia, e fino al "punto dello sfacelo", tralasciando piccolissimi riferimenti inseriti qua e là, di questo tratta l'anime, ovvero della vita scolastica del protagonista, di sua sorella e dei loro compagni di corso. Dal suddetto punto in poi, è come se l'ambientazione fosse stata cambiata e la storia si incentrasse su tutt'altro. Cosa che in sé sarebbe potuta essere anche plausibile, ma che, per come è stata orchestrata, lascia soltanto una sensazione di confusione in chi osserva l'opera.
Anche ammettendo che questo aspetto possa essere soggettivo, davvero non si può tralasciare il fatto che fin dalle prime puntate moltissimi aspetti fondamentali per capire il mondo in cui siamo stati catapultati sono omessi o malamente spiegati: aspetti tecnici sulla magia, informazioni sul tessuto sociale dei clan, informazioni sulla geografia del mondo etc. Inspiegabilmente, alcuni aspetti tecnici di base sulla magia sono tralasciati, ma vengono forniti 'spiegoni' inutili e incomprensibili su minuzie tecniche del tutto superflue. Non aiuta il quadro generale il fatto che alcuni personaggi, per motivi se vogliamo anche sensati, abbiano più di un nome, aumentando la confusione percepita nel guardare l'opera. Infine alcuni avvenimenti vengono omessi totalmente e veniamo messi a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in maniera indiretta e del tutto improvvisa, con una nonchalance malriuscita.
Dal "punto dello sfacelo" in poi, inoltre, non c'è più nessun tipo di pathos, protagonista e compagni sono talmente potenti, che non si è in dubbio per nemmeno mezzo secondo che qualcosa possa andare male. La mancanza di nemici di un certo spessore mi fa chiedere a che cosa servisse rendere i "buoni" così tanto superiori in forza e intelletto.
Tutto il resto
Il vero punto dolente dell'anime, come dovrebbe essere chiaro a questo punto, sono la storia e la regia. Gli altri aspetti sono più che sufficienti: i disegni e le animazioni sono in generale nella norma, addirittura ottime le animazioni in alcune scene di combattimento (poche, purtroppo); la colonna sonora non risulta spiacevole; i molti personaggi sono per la maggior parte ben caratterizzati e, se vogliamo, si fanno voler bene.
Conclusione
Considerati pregi e difetti, se l'opera fosse terminata prima del "punto dello sfacelo", avrei dato un 7 e l'avrei archiviata come una realizzazione più che sufficiente del già spesso trattato genere scolastico con ambientazione "accademia di magia". Insomma, niente di rivoluzionario da nessun punto di vista, ma comunque piacevole da vedere.
Inserendo, come è giusto che sia, anche la parte finale nelle considerazioni da fare, il giudizio scende a un 6 scarso. E' una saga davvero poco convincente da tutti i punti di vista: storia mal spiegata e poco interessante con diversi buchi di trama, combattimenti brevissimi e poco curati, mancanza totale di pathos, ultime due puntate imbarazzanti.
Quest'anno è stato rilasciato un film sequel che probabilmente non guarderò: la storia ha più di un appiglio per poter far proseguire la trama in maniera interessante, ciononostante sono stato così deluso dall'anime (di ben ventisei episodi, la cosa mi aveva fatto ben sperare), che ho perso fiducia.
Voto finale
Avessi espresso un voto di pancia dopo aver visto l'ultima puntata, sarebbe stato un 5 scarso. Rileggendo la recensione e soppesando pregi e difetti, ho rivalutato il voto: delusione enorme, ma oggettivamente non ritengo sia un'opera insufficiente. Voto finale: 6-
Ho deciso di recuperare questo anime dopo quasi tre anni dalla messa in onda, intrigato da delle scene di combattimento intraviste in alcuni anime music video. Concluso, il mio disappunto era talmente grande, che ho deciso di scrivere la mia prima recensione.
Storia
E' inutile riassumere l'ambientazione, in quanto riportata in qualsiasi sinossi. La storia procede in maniera più o meno coerente fino a circa due terzi dell'opera (da ora in poi denominato "punto dello sfacelo"), per poi prendere una piega troppo brusca da quel momento in poi, lasciandomi realmente basito. Senza scendere in spoiler, l'anime è ambientato in un'accademia di magia, e fino al "punto dello sfacelo", tralasciando piccolissimi riferimenti inseriti qua e là, di questo tratta l'anime, ovvero della vita scolastica del protagonista, di sua sorella e dei loro compagni di corso. Dal suddetto punto in poi, è come se l'ambientazione fosse stata cambiata e la storia si incentrasse su tutt'altro. Cosa che in sé sarebbe potuta essere anche plausibile, ma che, per come è stata orchestrata, lascia soltanto una sensazione di confusione in chi osserva l'opera.
Anche ammettendo che questo aspetto possa essere soggettivo, davvero non si può tralasciare il fatto che fin dalle prime puntate moltissimi aspetti fondamentali per capire il mondo in cui siamo stati catapultati sono omessi o malamente spiegati: aspetti tecnici sulla magia, informazioni sul tessuto sociale dei clan, informazioni sulla geografia del mondo etc. Inspiegabilmente, alcuni aspetti tecnici di base sulla magia sono tralasciati, ma vengono forniti 'spiegoni' inutili e incomprensibili su minuzie tecniche del tutto superflue. Non aiuta il quadro generale il fatto che alcuni personaggi, per motivi se vogliamo anche sensati, abbiano più di un nome, aumentando la confusione percepita nel guardare l'opera. Infine alcuni avvenimenti vengono omessi totalmente e veniamo messi a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in maniera indiretta e del tutto improvvisa, con una nonchalance malriuscita.
Dal "punto dello sfacelo" in poi, inoltre, non c'è più nessun tipo di pathos, protagonista e compagni sono talmente potenti, che non si è in dubbio per nemmeno mezzo secondo che qualcosa possa andare male. La mancanza di nemici di un certo spessore mi fa chiedere a che cosa servisse rendere i "buoni" così tanto superiori in forza e intelletto.
Tutto il resto
Il vero punto dolente dell'anime, come dovrebbe essere chiaro a questo punto, sono la storia e la regia. Gli altri aspetti sono più che sufficienti: i disegni e le animazioni sono in generale nella norma, addirittura ottime le animazioni in alcune scene di combattimento (poche, purtroppo); la colonna sonora non risulta spiacevole; i molti personaggi sono per la maggior parte ben caratterizzati e, se vogliamo, si fanno voler bene.
Conclusione
Considerati pregi e difetti, se l'opera fosse terminata prima del "punto dello sfacelo", avrei dato un 7 e l'avrei archiviata come una realizzazione più che sufficiente del già spesso trattato genere scolastico con ambientazione "accademia di magia". Insomma, niente di rivoluzionario da nessun punto di vista, ma comunque piacevole da vedere.
Inserendo, come è giusto che sia, anche la parte finale nelle considerazioni da fare, il giudizio scende a un 6 scarso. E' una saga davvero poco convincente da tutti i punti di vista: storia mal spiegata e poco interessante con diversi buchi di trama, combattimenti brevissimi e poco curati, mancanza totale di pathos, ultime due puntate imbarazzanti.
Quest'anno è stato rilasciato un film sequel che probabilmente non guarderò: la storia ha più di un appiglio per poter far proseguire la trama in maniera interessante, ciononostante sono stato così deluso dall'anime (di ben ventisei episodi, la cosa mi aveva fatto ben sperare), che ho perso fiducia.
Voto finale
Avessi espresso un voto di pancia dopo aver visto l'ultima puntata, sarebbe stato un 5 scarso. Rileggendo la recensione e soppesando pregi e difetti, ho rivalutato il voto: delusione enorme, ma oggettivamente non ritengo sia un'opera insufficiente. Voto finale: 6-
Allora, che dire? Un mezzo successo o, per meglio dire, un successo mancato.
Ci tengo a sottolineare che tutto ciò che dirò è solo la mia più umile opinione.
Ambientazione: a parer mio molto simpatica come idea, un ottimo modo per introdurre la magia senza creare un mondo completamente fantasy, anche se, come stile della magia, attivazioni e simili sa di già visto. Nonostante tutto le darei un 9.5.
Musiche: ottime, molto azzeccate e di qualità, eccetto qualche pecca nella parte iniziale. Anche qui in ogni caso un voto alto: 9.5.
"Regia" (se così si può chiamare): anche qui un altro punto azzeccato, non ho trovato punti dove mi risultasse difficile seguire i fatti per delle pessime inquadrature. Peccato per le scene in grafica 3D, per gusto personale non ne vado pazzo, anche se ne comprendo la facilità di creazione e simili. Voto: 9.
Dialoghi: hanno una buona struttura, anche qui un lavoro discreto, niente di eccelso ma comunque buono. Voto: 7.5.
Storia: e qui casca l'asino. Come filone generale, bella, ma, entrando più nello specifico, la trama è piena di buchi. Escludendo le scene ecchi, più che superflue e non ben riuscite, la storia è bella, i combattimenti impeccabili, le spiegazioni non eccessive, senza pause colossali di dialoghi durante i combattimenti (durante uno scontro ci si scontra, non si parla!). Il danno viene causato dall'assenza di spiegazioni di un qualsivoglia background, e ciò non fa che causare problemi nella comprensione della trama. Vuoi lasciare che lo spettatore comprenda il passato con gli accenni durante la storia? Bene, ma metticeli, come faccio a capire altrimenti? Voto: 4.
In sintesi, un'opera eccezionale rovinata dall'inserimento di scene ecchi e comiche che non rispecchiano affatto il carattere dei personaggi (almeno fino all'ultima parte dell'opera) e dalla poca chiarezza nella descrizione delle storie dei personaggi.
Ah, se tutti fossero stati introdotti come Crimson Prince e Cardinal George, sarebbe stato tutto diverso!
Ci tengo a sottolineare che tutto ciò che dirò è solo la mia più umile opinione.
Ambientazione: a parer mio molto simpatica come idea, un ottimo modo per introdurre la magia senza creare un mondo completamente fantasy, anche se, come stile della magia, attivazioni e simili sa di già visto. Nonostante tutto le darei un 9.5.
Musiche: ottime, molto azzeccate e di qualità, eccetto qualche pecca nella parte iniziale. Anche qui in ogni caso un voto alto: 9.5.
"Regia" (se così si può chiamare): anche qui un altro punto azzeccato, non ho trovato punti dove mi risultasse difficile seguire i fatti per delle pessime inquadrature. Peccato per le scene in grafica 3D, per gusto personale non ne vado pazzo, anche se ne comprendo la facilità di creazione e simili. Voto: 9.
Dialoghi: hanno una buona struttura, anche qui un lavoro discreto, niente di eccelso ma comunque buono. Voto: 7.5.
Storia: e qui casca l'asino. Come filone generale, bella, ma, entrando più nello specifico, la trama è piena di buchi. Escludendo le scene ecchi, più che superflue e non ben riuscite, la storia è bella, i combattimenti impeccabili, le spiegazioni non eccessive, senza pause colossali di dialoghi durante i combattimenti (durante uno scontro ci si scontra, non si parla!). Il danno viene causato dall'assenza di spiegazioni di un qualsivoglia background, e ciò non fa che causare problemi nella comprensione della trama. Vuoi lasciare che lo spettatore comprenda il passato con gli accenni durante la storia? Bene, ma metticeli, come faccio a capire altrimenti? Voto: 4.
In sintesi, un'opera eccezionale rovinata dall'inserimento di scene ecchi e comiche che non rispecchiano affatto il carattere dei personaggi (almeno fino all'ultima parte dell'opera) e dalla poca chiarezza nella descrizione delle storie dei personaggi.
Ah, se tutti fossero stati introdotti come Crimson Prince e Cardinal George, sarebbe stato tutto diverso!
Che capolavoro, che capolavoro! Ci troviamo di fronte a un anime spettacolare.
La grafica è ottima, non splendida ma ottima. La storia è stupenda, ma in certi episodi un po' monotona.
Detto questo, do come voto 10 per la trama, in quanto è davvero insolita. Non si parte dal solito personaggio che battaglia dopo battaglia diventa sempre più forte, ma qui già al primo episodio ci ritroviamo di fronte un personaggio che potremmo definire fra i più forti in assoluto dell'anime. Ora voi direte: "Ma allora il bello dov'è?" Il bello sta nel fatto che quasi tutti credono che il protagonista sia molto ma molto debole, ma a poco a poco i vari personaggi, vedendolo in azione, si rendono conto di quanto sia davvero potente. Non che il protagonista provi a farlo notare, anzi fa di tutto per nascondere il suo vero potere (per ragioni un po' confuse).
Oltre a questo un altro aspetto davvero bello è che dopo ventisei episodi non vedremo tutto il potere del protagonista, bensì solo una parte, o perlomeno l'anime fa capire che il reale potere del protagonista è molto più grande di quanto viene mostrato nei ventisei episodi.
La grafica è ottima, non splendida ma ottima. La storia è stupenda, ma in certi episodi un po' monotona.
Detto questo, do come voto 10 per la trama, in quanto è davvero insolita. Non si parte dal solito personaggio che battaglia dopo battaglia diventa sempre più forte, ma qui già al primo episodio ci ritroviamo di fronte un personaggio che potremmo definire fra i più forti in assoluto dell'anime. Ora voi direte: "Ma allora il bello dov'è?" Il bello sta nel fatto che quasi tutti credono che il protagonista sia molto ma molto debole, ma a poco a poco i vari personaggi, vedendolo in azione, si rendono conto di quanto sia davvero potente. Non che il protagonista provi a farlo notare, anzi fa di tutto per nascondere il suo vero potere (per ragioni un po' confuse).
Oltre a questo un altro aspetto davvero bello è che dopo ventisei episodi non vedremo tutto il potere del protagonista, bensì solo una parte, o perlomeno l'anime fa capire che il reale potere del protagonista è molto più grande di quanto viene mostrato nei ventisei episodi.
Anno 2095. Magia e scienza, due "discipline" completamente opposte, e che negano ognuna i postulati dell'altra, sono in perfetta sincronia, anzi sono pressoché la stessa cosa. I maghi, in questa realtà, sono coloro che reggono le fondamenta della società stessa, e vengono impiegati anche come soldati. Considerata la grande importanza dei maghi, esistono delle scuole apposite dove essi vengono formati. Tatsuya e Miyuki Shiba sono due fratelli che si sono iscritti al Primo Liceo affiliato all'Università di Magia. Miyuki, maga dall'incredibile talento, viene inserita nel Corso 1, il corso dei migliori, mentre Tatsuya, seppur incredibilmente intelligente e colui che ha ottenuto il massimo punteggio ai test teorici, finisce nel Corso 2, quello degli studenti "mediocri", a causa delle sue lacune nell'utilizzo pratico della magia. Ben presto, però, in molti cominceranno ad accorgersi che Tatsuya è tutto fuorché un mago mediocre, e da qui il titolo dell'opera che in inglese viene tradotto con "The Irregular at Magic High School", ovvero L'Irregolare, o, se vogliamo adottare un adattamento più completo, "Lo Studente Irregolare al Liceo di Magia"...
La trama parte da uno spunto interessante, ovvero il far conciliare scienza e magia, che potrebbe essere paragonato al far conciliare la Santa Inquisizione e la stregoneria nel Medioevo, ovvero un'impresa pressappoco impossibile, e, nonostante la buona partenza, tale compito si rivela difficile anche in quest'opera; tuttavia esso non è un problema dell'adattamento animato, ma è una "questione delicata" che l'adattamento adatta, appunto, dall'opera originale, ovvero la serie di light novel scritta da Tsutomu Satō e illustrata da Kana Ishida. Tale problema persiste, difatti, a causa della spiegazione poco chiara che viene data alla magia. I principi stessi della magia, quelli di base, sono spiegati in maniera confusionaria, oppure semplicemente viene omessa una spiegazione chiara, per non parlare di quando vengono mostrati incantesimi più complessi o capacità dei personaggi, o, ancora, quando ci viene fornita una complessa spiegazione scientifica delle cause dello sviluppo o del perché una magia abbia un determinato effetto. Spesso allo spettatore, infatti, potrebbe sembrare di trovarsi di fronte a una lezione di fisica, dopo essersi preso un paio d'anni sabbatici... ergo non ci si capisce una cicca. Ciononostante, ci tengo a precisare che, contrariamente a quanto si pensi, questo non è affatto un difetto della serie anime, ma è una quaestio (chiamiamola così) della light novel stessa, per cui l'autore, nonostante il successo della serie attestato dalle centinaia di migliaia di copie vendute anche da un unico volume, è stato spesso criticato. Questo giro di parole, che spero mi sarà scusato, serve a farvi capire il perché io abbia dato alla serie un voto alto nonostante tali critiche a problemi non proprio leggeri. Ho analizzato quest'adattamento consapevole del problema presente nell'opera originale e per il quale non si può incolpare lo staff o lo studio d'animazione, poiché essi, non essendo gli autori originali, non avrebbero potuto spiegare ciò che non è mai stato spiegato nemmeno in diciannove volumi di un'opera ancora in corso.
Dopo aver evidenziato, quindi, il difetto principale di "Mahōka", che purtroppo è presente anche nella serie TV, vorrei passare a descrivere ciò che si può apprezzare di questa serie.
Innanzitutto i personaggi sono abbastanza ben tratteggiati, in primis Tatsuya, la cui psicologia, nonostante non venga approfondita totalmente, ci spinge ad apprezzarlo. Quante volte capita che si venga disprezzati in base ad alcuni nostri difetti e non si guardano mai i pregi che in realtà sono molti di più? Ecco, questo è un elemento che può far sviluppare empatia con questo protagonista. Onde evitare spoiler indesiderati, non mi dilungo nel parlare di Tatsuya, né della natura del suo rapporto con la sorella Miyuki, ottimo personaggio anche lei. E' però proprio il "complesso del fratello" di Miyuki e il particolare affetto che lei prova per Tatsuya e che lui ricambia con amore fraterno a rappresentare uno degli elementi più adulti dell'opera, e, sebbene tale rapporto io non lo apprezzi chissà quanto, devo dire che a lungo termine non infastidisce, proprio a causa del modo in cui viene trattato, e questo è un altro punto a favore. Sempre per quanto riguarda i personaggi, anche se ci sono degli stereotipi, diversi personaggi che possono sembrare tali in realtà non lo sono: si prenda ad esempio Masaki Ichijo, che, nonostante di primo acchito rappresenti lo stereotipo del fustacchione donnaiolo che se la tira, è in realtà molto diverso, e ciò lo dimostra l'imbarazzo e il suo essere impacciato ogni volta che s'imbatte in Miyuki. I complimenti vanno anche al personaggio di Mayumi Saegusa che, nonostante possa sembrare la classica bella ragazza adulata dall'intera scuola, che ha voti alti e se la tira, ma che in realtà aspetta di ricevere lezioni di vita dal protagonista di turno, si rivela un'abilissima oratrice e una ragazza molto matura e responsabile, oltre che un'eccellente maga, che, insieme a Mari Watanabe, altro personaggio che sembrerebbe lo stereotipo della spocchiosa, ma che in realtà è una ragazza con gli attributi e che nonostante questo riesce in alcune scene a dare esempio anche della sua timidezza e femminilità, rappresenta un eccellente duo tutto al femminile.
Passiamo quindi alla trama, che io ho reputato ottima, e che sa regalarci qualche perla qua e là, ma che a causa del già sopracitato difetto a volte perde un po' e annoia; nonostante questo, l'ultimo arco narrativo adattato esercita certamente il suo fascino e sa stupire e coinvolgere.
Infine, mi complimento con le eccellenti animazioni a cui ha dato vita Madhouse per questa serie, anche se lo stesso nome Madhouse è sempre sinonimo di garanzia. Le scene d'azione sono sempre impeccabili, e i combattimenti non risultano mai confusionari, anzi, alcuni sono davvero una gioia per gli occhi. Ultimo, ma non meno importante, è il doppiaggio, che riunisce alcuni dei migliori seiyū giapponesi in circolazione, e che dona ad ogni personaggio, a partire dai principali per arrivare ai secondari, delle voci di un certo spessore come quelle di Yūichi Nakamura (Tatsuya), Tomokazu Sugita (Kirihara), Junichi Sūwabe (Jumonji), Kana Hanazawa (Mayumi), Marina Inoue (Mari) e Shizuka Itō (Kyōko Fujibayashi), affiancandole ad altri grandi talenti degli ultimi cinque anni come Saori Hayami (Miyuki), Soma Saitō (Mikihiko), Ryōhei Kimura (Hattori), Haruka Tomatsu (Sayaka Mibu) e Yoshitsugu Matsuoka (Masaki) e completando il tutto con alcuni mostri sacri del doppiaggio giapponese come Takehito Koyasu (Tatsurō Shiba) e Toru Ohkawa (tenente colonnello Kazama), presentandoci su un piatto d'argento un cast stellare, come quelli dei film con i grandi divi di Hollywood.
In conclusione, l'interessantissima e complicata trama, gli ottimi personaggi, il fantastico comparto tecnico e il cast stellare mi spingono a dare un 8 a questo anime, che avrebbe potuto essere un 9 se solo non fosse per i problemi e i difetti che "Mahōka Kōkō no Rettōsei" innegabilmente presenta, ma che non lo rendono meno inferiore o meno godibile rispetto ad altri anime degli ultimi anni, alcuni dei quali presentano altrettanti difetti ma che comunque vengono sovrastimati.
La trama parte da uno spunto interessante, ovvero il far conciliare scienza e magia, che potrebbe essere paragonato al far conciliare la Santa Inquisizione e la stregoneria nel Medioevo, ovvero un'impresa pressappoco impossibile, e, nonostante la buona partenza, tale compito si rivela difficile anche in quest'opera; tuttavia esso non è un problema dell'adattamento animato, ma è una "questione delicata" che l'adattamento adatta, appunto, dall'opera originale, ovvero la serie di light novel scritta da Tsutomu Satō e illustrata da Kana Ishida. Tale problema persiste, difatti, a causa della spiegazione poco chiara che viene data alla magia. I principi stessi della magia, quelli di base, sono spiegati in maniera confusionaria, oppure semplicemente viene omessa una spiegazione chiara, per non parlare di quando vengono mostrati incantesimi più complessi o capacità dei personaggi, o, ancora, quando ci viene fornita una complessa spiegazione scientifica delle cause dello sviluppo o del perché una magia abbia un determinato effetto. Spesso allo spettatore, infatti, potrebbe sembrare di trovarsi di fronte a una lezione di fisica, dopo essersi preso un paio d'anni sabbatici... ergo non ci si capisce una cicca. Ciononostante, ci tengo a precisare che, contrariamente a quanto si pensi, questo non è affatto un difetto della serie anime, ma è una quaestio (chiamiamola così) della light novel stessa, per cui l'autore, nonostante il successo della serie attestato dalle centinaia di migliaia di copie vendute anche da un unico volume, è stato spesso criticato. Questo giro di parole, che spero mi sarà scusato, serve a farvi capire il perché io abbia dato alla serie un voto alto nonostante tali critiche a problemi non proprio leggeri. Ho analizzato quest'adattamento consapevole del problema presente nell'opera originale e per il quale non si può incolpare lo staff o lo studio d'animazione, poiché essi, non essendo gli autori originali, non avrebbero potuto spiegare ciò che non è mai stato spiegato nemmeno in diciannove volumi di un'opera ancora in corso.
Dopo aver evidenziato, quindi, il difetto principale di "Mahōka", che purtroppo è presente anche nella serie TV, vorrei passare a descrivere ciò che si può apprezzare di questa serie.
Innanzitutto i personaggi sono abbastanza ben tratteggiati, in primis Tatsuya, la cui psicologia, nonostante non venga approfondita totalmente, ci spinge ad apprezzarlo. Quante volte capita che si venga disprezzati in base ad alcuni nostri difetti e non si guardano mai i pregi che in realtà sono molti di più? Ecco, questo è un elemento che può far sviluppare empatia con questo protagonista. Onde evitare spoiler indesiderati, non mi dilungo nel parlare di Tatsuya, né della natura del suo rapporto con la sorella Miyuki, ottimo personaggio anche lei. E' però proprio il "complesso del fratello" di Miyuki e il particolare affetto che lei prova per Tatsuya e che lui ricambia con amore fraterno a rappresentare uno degli elementi più adulti dell'opera, e, sebbene tale rapporto io non lo apprezzi chissà quanto, devo dire che a lungo termine non infastidisce, proprio a causa del modo in cui viene trattato, e questo è un altro punto a favore. Sempre per quanto riguarda i personaggi, anche se ci sono degli stereotipi, diversi personaggi che possono sembrare tali in realtà non lo sono: si prenda ad esempio Masaki Ichijo, che, nonostante di primo acchito rappresenti lo stereotipo del fustacchione donnaiolo che se la tira, è in realtà molto diverso, e ciò lo dimostra l'imbarazzo e il suo essere impacciato ogni volta che s'imbatte in Miyuki. I complimenti vanno anche al personaggio di Mayumi Saegusa che, nonostante possa sembrare la classica bella ragazza adulata dall'intera scuola, che ha voti alti e se la tira, ma che in realtà aspetta di ricevere lezioni di vita dal protagonista di turno, si rivela un'abilissima oratrice e una ragazza molto matura e responsabile, oltre che un'eccellente maga, che, insieme a Mari Watanabe, altro personaggio che sembrerebbe lo stereotipo della spocchiosa, ma che in realtà è una ragazza con gli attributi e che nonostante questo riesce in alcune scene a dare esempio anche della sua timidezza e femminilità, rappresenta un eccellente duo tutto al femminile.
Passiamo quindi alla trama, che io ho reputato ottima, e che sa regalarci qualche perla qua e là, ma che a causa del già sopracitato difetto a volte perde un po' e annoia; nonostante questo, l'ultimo arco narrativo adattato esercita certamente il suo fascino e sa stupire e coinvolgere.
Infine, mi complimento con le eccellenti animazioni a cui ha dato vita Madhouse per questa serie, anche se lo stesso nome Madhouse è sempre sinonimo di garanzia. Le scene d'azione sono sempre impeccabili, e i combattimenti non risultano mai confusionari, anzi, alcuni sono davvero una gioia per gli occhi. Ultimo, ma non meno importante, è il doppiaggio, che riunisce alcuni dei migliori seiyū giapponesi in circolazione, e che dona ad ogni personaggio, a partire dai principali per arrivare ai secondari, delle voci di un certo spessore come quelle di Yūichi Nakamura (Tatsuya), Tomokazu Sugita (Kirihara), Junichi Sūwabe (Jumonji), Kana Hanazawa (Mayumi), Marina Inoue (Mari) e Shizuka Itō (Kyōko Fujibayashi), affiancandole ad altri grandi talenti degli ultimi cinque anni come Saori Hayami (Miyuki), Soma Saitō (Mikihiko), Ryōhei Kimura (Hattori), Haruka Tomatsu (Sayaka Mibu) e Yoshitsugu Matsuoka (Masaki) e completando il tutto con alcuni mostri sacri del doppiaggio giapponese come Takehito Koyasu (Tatsurō Shiba) e Toru Ohkawa (tenente colonnello Kazama), presentandoci su un piatto d'argento un cast stellare, come quelli dei film con i grandi divi di Hollywood.
In conclusione, l'interessantissima e complicata trama, gli ottimi personaggi, il fantastico comparto tecnico e il cast stellare mi spingono a dare un 8 a questo anime, che avrebbe potuto essere un 9 se solo non fosse per i problemi e i difetti che "Mahōka Kōkō no Rettōsei" innegabilmente presenta, ma che non lo rendono meno inferiore o meno godibile rispetto ad altri anime degli ultimi anni, alcuni dei quali presentano altrettanti difetti ma che comunque vengono sovrastimati.
Credete che scienza e magia siano incompatibili? Ebbene, "Mahouka Koukou no Rettousei" vi farà sicuramente ricredere.
Siamo infatti alla fine del ventunesimo secolo, l'uso della magia è stato riscoperto e, unito alla scienza, trova enormi applicazioni, specialmente militari. Naturalmente sorgono scuole ad hoc, ma niente Silente e pozioni alla Piton, qui è tutto scientifico, con spiegazioni interminabili (e incomprensibili), studenti universitari che progettano centrali atomiche ecc. D'accordo, già "Full Metal Alchemist" aveva cercato di avvicinare scienza e magia sostenendo che l'alchimia ha forti basi chimiche, ma qui si sta davvero esagerando. Ma, se la cornice dopo pochi episodi stanca perché improbabile e con 'spiegoni' interminabili, il resto non è per nulla da meno. Il protagonista, infatti, è un ragazzo che si reca con la sua sorellina all'università per diventare un ingegnere magico. Qui, infatti, gli allievi sono divisi tra la serie A di chi è esperto in pratica e in teoria, e nella B di chi, non avendo molto talento nella pratica, deve accontentarsi della teoria, della costruzione e dell'uso di apparecchi, i cosiddetti ingegneri magici. La delicata sorellina è in serie A, mentre il fratello deve accontentarsi, ma solo per sua scelta, della B. Ma si rivelerà subito un genio e conquisterà la stima dei compagni. Ok, ma poi? Si comincerà a combattere con i terroristi, con le varie forze che, per un motivo o per l'altro, vogliono che la magia non venga più usata, considerandola una cosa non umana, un vero luddismo magico. Così, tra battaglie sanguinarie e gare universitarie negli improbabili sport che la magia rende possibili, nonché in competizioni tecnologiche degne di Einstein, si arriva agli ultimi cinque episodi. Qui siamo in una vera guerra, ove i ragazzi combatteranno e uccideranno senza pietà o remore morali... evidentemente han fatto tesoro della battuta di Arnold in True "Lies": "Hai ucciso?" "Sì, ma erano tutti cattivi". La delicata sorellina, poi, è la più feroce di tutti.
Dopo ventisei episodi cosa si può salvare di questo anime? Per me, nulla. I primi sono accattivanti, ma ben presto ci si trova in una palude di assoluta incomprensibilità. A parte gli 'spiegoni', abbiamo la compresenza di vari generi: lo scolastico, lo spionaggio, l'harem... perché il nostro soffre pure di una paresi al volto, eppure tutte si innamorano di lui, ma lui manco a parlarne. Poi abbiamo la sorellina, sempre legatissima tanto da sembrare la sua fidanzata, davvero orribile. I comprimari, poi, sono così tanti che si perde subito la voglia di ricordare nomi e volti. Inoltre si ammicca a vari anime di successo, perché abbiamo: lo studente di talento che sembra una divinità, agisce da agente e collabora alla creazione di un nuovo mondo in stile Light Yagami; lo studente legatissimo alla sorella, che vuole cambiare il mondo ed è preso in torbidi giochi familiari alla Lelouche, con tanto di rivalità con un altro genio che assomiglia a Suzaku, rivalità che qui resta sulla carta, alla faccia della sigla che suggeriva l'opposto; gli anime sportivi con le gare improbabili e l'alchimia in stile "Full Metal Alchemist".
In una parola, si mettono al fuoco i piatti più vari, ma non se ne conclude nemmeno uno e, del resto, come si potrebbe? Del resto vengono snobbati persino i cartoni harem, dato che qui le ragazze arrossiscono solo perché è stata sfiorata loro la mano, mentre il nostro, in presenza dell'infermiera sexy e discinta, si limita a dire di vestire un abbigliamento più consono. Personalmente non ho mai gradito molto i protagonisti troppo perfetti come Holiver Hutton, ma qui, con questa divinità onnisciente, siamo davvero all'assurdo.
La grafica è ottima e le sigle abbastanza buone, ma decisamente è un orrore, che ho seguito fino in fondo per la speranza di scoprire una redenzione finale, magari all'ultimo episodio, che non c'è stata. Non so cosa ci trovi il pubblico nipponico in questo disastro totale e nelle light novel da cui è tratto.
Voto: 2
Siamo infatti alla fine del ventunesimo secolo, l'uso della magia è stato riscoperto e, unito alla scienza, trova enormi applicazioni, specialmente militari. Naturalmente sorgono scuole ad hoc, ma niente Silente e pozioni alla Piton, qui è tutto scientifico, con spiegazioni interminabili (e incomprensibili), studenti universitari che progettano centrali atomiche ecc. D'accordo, già "Full Metal Alchemist" aveva cercato di avvicinare scienza e magia sostenendo che l'alchimia ha forti basi chimiche, ma qui si sta davvero esagerando. Ma, se la cornice dopo pochi episodi stanca perché improbabile e con 'spiegoni' interminabili, il resto non è per nulla da meno. Il protagonista, infatti, è un ragazzo che si reca con la sua sorellina all'università per diventare un ingegnere magico. Qui, infatti, gli allievi sono divisi tra la serie A di chi è esperto in pratica e in teoria, e nella B di chi, non avendo molto talento nella pratica, deve accontentarsi della teoria, della costruzione e dell'uso di apparecchi, i cosiddetti ingegneri magici. La delicata sorellina è in serie A, mentre il fratello deve accontentarsi, ma solo per sua scelta, della B. Ma si rivelerà subito un genio e conquisterà la stima dei compagni. Ok, ma poi? Si comincerà a combattere con i terroristi, con le varie forze che, per un motivo o per l'altro, vogliono che la magia non venga più usata, considerandola una cosa non umana, un vero luddismo magico. Così, tra battaglie sanguinarie e gare universitarie negli improbabili sport che la magia rende possibili, nonché in competizioni tecnologiche degne di Einstein, si arriva agli ultimi cinque episodi. Qui siamo in una vera guerra, ove i ragazzi combatteranno e uccideranno senza pietà o remore morali... evidentemente han fatto tesoro della battuta di Arnold in True "Lies": "Hai ucciso?" "Sì, ma erano tutti cattivi". La delicata sorellina, poi, è la più feroce di tutti.
Dopo ventisei episodi cosa si può salvare di questo anime? Per me, nulla. I primi sono accattivanti, ma ben presto ci si trova in una palude di assoluta incomprensibilità. A parte gli 'spiegoni', abbiamo la compresenza di vari generi: lo scolastico, lo spionaggio, l'harem... perché il nostro soffre pure di una paresi al volto, eppure tutte si innamorano di lui, ma lui manco a parlarne. Poi abbiamo la sorellina, sempre legatissima tanto da sembrare la sua fidanzata, davvero orribile. I comprimari, poi, sono così tanti che si perde subito la voglia di ricordare nomi e volti. Inoltre si ammicca a vari anime di successo, perché abbiamo: lo studente di talento che sembra una divinità, agisce da agente e collabora alla creazione di un nuovo mondo in stile Light Yagami; lo studente legatissimo alla sorella, che vuole cambiare il mondo ed è preso in torbidi giochi familiari alla Lelouche, con tanto di rivalità con un altro genio che assomiglia a Suzaku, rivalità che qui resta sulla carta, alla faccia della sigla che suggeriva l'opposto; gli anime sportivi con le gare improbabili e l'alchimia in stile "Full Metal Alchemist".
In una parola, si mettono al fuoco i piatti più vari, ma non se ne conclude nemmeno uno e, del resto, come si potrebbe? Del resto vengono snobbati persino i cartoni harem, dato che qui le ragazze arrossiscono solo perché è stata sfiorata loro la mano, mentre il nostro, in presenza dell'infermiera sexy e discinta, si limita a dire di vestire un abbigliamento più consono. Personalmente non ho mai gradito molto i protagonisti troppo perfetti come Holiver Hutton, ma qui, con questa divinità onnisciente, siamo davvero all'assurdo.
La grafica è ottima e le sigle abbastanza buone, ma decisamente è un orrore, che ho seguito fino in fondo per la speranza di scoprire una redenzione finale, magari all'ultimo episodio, che non c'è stata. Non so cosa ci trovi il pubblico nipponico in questo disastro totale e nelle light novel da cui è tratto.
Voto: 2
"Mahouka Koukou no Rettousei" si presenta dannatamente bene, il fandom lo dipinge come un capolavoro e ha una grafica davvero graziosa, quindi, perché no? Gli ho dato una chance e me ne sono pentita.
Ci ho messo secoli a finire la serie, si soffre a un certo punto ad andare avanti e, quando sono arrivata alla fine-non fine di questo anime, ho sentito che il mio sforzo non è stato ripagato da manco mezzo colpo di scena e, anzi, probabilmente la serie che verrà sarà uguale. Do 4 perché, anche se è verità che i disegni e le musiche sono davvero bellini e l'idea di fondo non è esattamente la peggiore del mondo, non è salvabile, ma andiamo con ordine.
La trama. Carina la partenza, il futuro 'futuroso' con la magia e la tecnologia fuse e intrecciate, un nuovo modo di fare la guerra e quindi un nuovo modo di stare al liceo, ok, ci sta, fa strano, ma ok.
La magia è innata e quindi le famiglie con esponenti magici sono elevate a ruoli importanti nella società, i nostri protagonisti son due pargoli simil nobili della famiglia Shiba, dove la figlia minore è un validissimo esponente portatore di magia, annessi e connessi, e il fratello è un po' freak, adorabile e bravo in tutto quello che fa, ma non ha una magia canonica e il suo sbilanciamento in una speciale magia unica tutta sua lo relega a reietto senza magia; quindi, dallo smistamento scolastico finisce con le "erbacce" invece che con i fiorelloni come la sorella.
La storia segue due momenti, i fratelli a scuola e l'affermazione di Tatsuya come erbaccia più figa dei fiorelloni, dove Miyuki è il super fiore del mazzo, e la guerra che è meglio combatterla come dice Tatsuya invece che come direbbero plotoni di generali e strateghi, perché lui è più figo degli altri. Il tutto condito da un possibile rapporto incestuoso tra i due fratelli.
Tragedia. C'è stata la possibilità di salvare questo anime e non la si ha colta: quando i misteri di Tatsuya e i suoi poteri speciali al di là di ogni immaginazione iniziano a venir spiegati allo spettatore è l'inizio della fine. Questo personaggio è la rovina di questa serie: con il suo essere perfetto, meraviglioso in tutto e per tutto, senza mezza pecca, con capacità semidivine - riesce anche a far risorgere i morti manco fosse Gesù Cristo -, tutto perde di senso. Non importa quanto di tensione sia la situazione, quanto il dramma della guerra che coinvolge studenti possa toccare, tanto c'è Magic-Tatsuya, e a peggiorare la situazione ci sono i giochi accademici e la divisione patetica tra maghi uomini e donne, dove le donne sembrano delle Barbie vestite da cretine che nelle prove tra scuole di magia sembrano dementi in gara per miss idol dell'anno, mentre i ragazzi sembrano lì a giocare ai soldatini che nulla possono contro il possente protagonista/unico maschio alfa accreditato/guida celeste etc.
Neanche da dire che l'analisi psicologica dei vari soggetti è sotto le scarpe, i comprimari sono trattati come macchiette di cui si dà qualche informazione a caso di tanto in tanto e poi per il resto la nebbia. Ho un attimo sperato quando sono apparsi Misaki e il genio dell'altra accademia di magia, ma tutto naufraga perché il protagonista deve sovrastare tutto e tutti, trovare il tempo di fare lo studente e il soldato part-time e la spia part-time e il doppiogiochista per due o tre fazioni e avere comunque un piano suo per lui e la sorellina a cui regge il gioco incestuoso da perfetto onii-sama. Un disastro.
Ad essere del tutto onesti non è nemmeno analizzato bene questo dio di ogni cosa, che sembra solo Mr. Perfettini in mezzo a tanti pirla e con questa tolleranza verso la zuccherosa sorellina rompipalle, che di fatto ha la stessa sorte, nessuna analisi; si lascia intendere come mai la deficiente dai superpoteri adora il suo fratellone, ma non viene nemmeno eviscerato bene il dramma della famiglia Shiba che poteva almeno dare un senso alla situazione ambigua dei due, niente, non succede, non si vuole togliere l'attenzione dalle qualità di Tatsuya che praticamente sono quello su cui tutto l'anime si incentra.
Il comparto tecnico non è malaccio, i disegni sono carini, fluide le animazioni e bellini i fondali, l'effetto magico tecnologico è amalgamato bene, anche se l'uso dei device simil iphone fa un po' pena, ma direi che ha altri problemi questa serie per perderci in dettagli. Le musiche tech sono graziose, opening ed ending orecchiabili.
Non mi sento di consigliare questa serie, è davvero faticoso arrivare alla fine dopo circa metà, perché diventa tutto troppo e le skill del protagonista rompono dannatamente.
Ci ho messo secoli a finire la serie, si soffre a un certo punto ad andare avanti e, quando sono arrivata alla fine-non fine di questo anime, ho sentito che il mio sforzo non è stato ripagato da manco mezzo colpo di scena e, anzi, probabilmente la serie che verrà sarà uguale. Do 4 perché, anche se è verità che i disegni e le musiche sono davvero bellini e l'idea di fondo non è esattamente la peggiore del mondo, non è salvabile, ma andiamo con ordine.
La trama. Carina la partenza, il futuro 'futuroso' con la magia e la tecnologia fuse e intrecciate, un nuovo modo di fare la guerra e quindi un nuovo modo di stare al liceo, ok, ci sta, fa strano, ma ok.
La magia è innata e quindi le famiglie con esponenti magici sono elevate a ruoli importanti nella società, i nostri protagonisti son due pargoli simil nobili della famiglia Shiba, dove la figlia minore è un validissimo esponente portatore di magia, annessi e connessi, e il fratello è un po' freak, adorabile e bravo in tutto quello che fa, ma non ha una magia canonica e il suo sbilanciamento in una speciale magia unica tutta sua lo relega a reietto senza magia; quindi, dallo smistamento scolastico finisce con le "erbacce" invece che con i fiorelloni come la sorella.
La storia segue due momenti, i fratelli a scuola e l'affermazione di Tatsuya come erbaccia più figa dei fiorelloni, dove Miyuki è il super fiore del mazzo, e la guerra che è meglio combatterla come dice Tatsuya invece che come direbbero plotoni di generali e strateghi, perché lui è più figo degli altri. Il tutto condito da un possibile rapporto incestuoso tra i due fratelli.
Tragedia. C'è stata la possibilità di salvare questo anime e non la si ha colta: quando i misteri di Tatsuya e i suoi poteri speciali al di là di ogni immaginazione iniziano a venir spiegati allo spettatore è l'inizio della fine. Questo personaggio è la rovina di questa serie: con il suo essere perfetto, meraviglioso in tutto e per tutto, senza mezza pecca, con capacità semidivine - riesce anche a far risorgere i morti manco fosse Gesù Cristo -, tutto perde di senso. Non importa quanto di tensione sia la situazione, quanto il dramma della guerra che coinvolge studenti possa toccare, tanto c'è Magic-Tatsuya, e a peggiorare la situazione ci sono i giochi accademici e la divisione patetica tra maghi uomini e donne, dove le donne sembrano delle Barbie vestite da cretine che nelle prove tra scuole di magia sembrano dementi in gara per miss idol dell'anno, mentre i ragazzi sembrano lì a giocare ai soldatini che nulla possono contro il possente protagonista/unico maschio alfa accreditato/guida celeste etc.
Neanche da dire che l'analisi psicologica dei vari soggetti è sotto le scarpe, i comprimari sono trattati come macchiette di cui si dà qualche informazione a caso di tanto in tanto e poi per il resto la nebbia. Ho un attimo sperato quando sono apparsi Misaki e il genio dell'altra accademia di magia, ma tutto naufraga perché il protagonista deve sovrastare tutto e tutti, trovare il tempo di fare lo studente e il soldato part-time e la spia part-time e il doppiogiochista per due o tre fazioni e avere comunque un piano suo per lui e la sorellina a cui regge il gioco incestuoso da perfetto onii-sama. Un disastro.
Ad essere del tutto onesti non è nemmeno analizzato bene questo dio di ogni cosa, che sembra solo Mr. Perfettini in mezzo a tanti pirla e con questa tolleranza verso la zuccherosa sorellina rompipalle, che di fatto ha la stessa sorte, nessuna analisi; si lascia intendere come mai la deficiente dai superpoteri adora il suo fratellone, ma non viene nemmeno eviscerato bene il dramma della famiglia Shiba che poteva almeno dare un senso alla situazione ambigua dei due, niente, non succede, non si vuole togliere l'attenzione dalle qualità di Tatsuya che praticamente sono quello su cui tutto l'anime si incentra.
Il comparto tecnico non è malaccio, i disegni sono carini, fluide le animazioni e bellini i fondali, l'effetto magico tecnologico è amalgamato bene, anche se l'uso dei device simil iphone fa un po' pena, ma direi che ha altri problemi questa serie per perderci in dettagli. Le musiche tech sono graziose, opening ed ending orecchiabili.
Non mi sento di consigliare questa serie, è davvero faticoso arrivare alla fine dopo circa metà, perché diventa tutto troppo e le skill del protagonista rompono dannatamente.
"Mahouka Koukou no Rettousei" è una grande... occasione sprecata! Lo scrivo con un pizzico di rammarico.
Il soggetto, l'idea di base che fa da concept dell'opera, non è infatti banale. L'archetipo futuristico che inquadra in una metafora l'attuale fotografia geopolitica dell'area sino-giapponese è un tocco di classe. L'analisi contemporanea di un Paese che, circondato dai nemici, può solo affidarsi sui suoi talenti, è la conferma di un dibattito al di fuori della mera contingenza. Inoltre, almeno all'inizio, i disegni e gli effetti legati all'animazione lasciavano ben sperare, per non parlare delle musiche, comprese l'opening e l'ending iniziali tra le migliori della stagione a mio parere.
E invece quel 'tutto' che tanto prometteva è stato reso nel peggiore dei modi. Inutili e complicate spiegazioni: a che pro tutte quelle specifiche cervellotiche sui funzionamenti di apparati, strutture e finanche giochi, se non rallentare ulteriormente un ritmo già di per sé abbastanza monotono? Personaggi algidi e privi di qualsiasi forma di spessore: il rimembrare in ogni puntata, fino all'esasperazione, quanto è figo e ce l'ha duro il protagonista maschile; quanto invece potrebbe essere figa la protagonista femminile che, alla fin fine, non si capisce che ruolo abbia; quanto sono strafighi - o strafighetti - i giovani maghi ipertecnologici che frequentano il liceo e sono capaci di distruggere un'intera armata dei più forti soldati globali.
Una trama zavorrata da continui riferimenti a gare e contest ripetitivi e dall'esito scontato, senza tralasciare i tentativi di inserire pillole di pseudo-romanticismo o ancor più penosi elementi fanservice, vedendo i quali si ha la sensazione di boutade concepite senza ne capo né coda.
Insomma quel 'tutto' diventa troppo banale per non risultare odioso. Ovviamente è questione di punti di vista e gusti (devo ammettere che elementi come la magia e l'ipertecnologia non mi fanno impazzire), ed è indubbio che la mia delusione è figlia più di un'aspettativa legata a discreti ingredienti di base, con i quali è stato cucinato un brodino sciapito e inconsistente.
Il soggetto, l'idea di base che fa da concept dell'opera, non è infatti banale. L'archetipo futuristico che inquadra in una metafora l'attuale fotografia geopolitica dell'area sino-giapponese è un tocco di classe. L'analisi contemporanea di un Paese che, circondato dai nemici, può solo affidarsi sui suoi talenti, è la conferma di un dibattito al di fuori della mera contingenza. Inoltre, almeno all'inizio, i disegni e gli effetti legati all'animazione lasciavano ben sperare, per non parlare delle musiche, comprese l'opening e l'ending iniziali tra le migliori della stagione a mio parere.
E invece quel 'tutto' che tanto prometteva è stato reso nel peggiore dei modi. Inutili e complicate spiegazioni: a che pro tutte quelle specifiche cervellotiche sui funzionamenti di apparati, strutture e finanche giochi, se non rallentare ulteriormente un ritmo già di per sé abbastanza monotono? Personaggi algidi e privi di qualsiasi forma di spessore: il rimembrare in ogni puntata, fino all'esasperazione, quanto è figo e ce l'ha duro il protagonista maschile; quanto invece potrebbe essere figa la protagonista femminile che, alla fin fine, non si capisce che ruolo abbia; quanto sono strafighi - o strafighetti - i giovani maghi ipertecnologici che frequentano il liceo e sono capaci di distruggere un'intera armata dei più forti soldati globali.
Una trama zavorrata da continui riferimenti a gare e contest ripetitivi e dall'esito scontato, senza tralasciare i tentativi di inserire pillole di pseudo-romanticismo o ancor più penosi elementi fanservice, vedendo i quali si ha la sensazione di boutade concepite senza ne capo né coda.
Insomma quel 'tutto' diventa troppo banale per non risultare odioso. Ovviamente è questione di punti di vista e gusti (devo ammettere che elementi come la magia e l'ipertecnologia non mi fanno impazzire), ed è indubbio che la mia delusione è figlia più di un'aspettativa legata a discreti ingredienti di base, con i quali è stato cucinato un brodino sciapito e inconsistente.
"Mahouka Koukou no Rettousei"... ugh.
Ho iniziato questa serie molto tempo fa, droppandola pietosamente dopo qualche episodio. Ma poi, leggendo tutti i commenti sul protagonista in giro per il web, ho deciso di riprenderne la visione nonostante l'esito fosse scontato: la mia sconfinata curiosità prende sempre il sopravvento.
La storia: ci troviamo alla fine del 21° secolo e i progressi tecnologici hanno permesso la scoperta e il controllo della magia, tramite l'utilizzo di dispositivi portatili chiamati CAD di varie forme e dimensioni. Ovviamente in seguito a ciò, e l'importanza conseguente nel campo scientifico, sono sorte scuole apposite dedite alla formazione dei nuovi ingegneri magici. Ed è in una di queste che il protagonista Tatsuya Shiba e sua sorella inizieranno la loro avventura. Lei totalizzerà un punteggio molto elevato nel test d'ingresso, mentre a lui andrà storto e quindi inserito nel corso di serie B a causa di questo.
Ed è del protagonista che è doveroso parlare per prima cosa, se si vuole esaminare questo anime. Sulle prime mi è parso sicuro e ben piazzato, e vedere un protagonista che emani sicurezza e serietà tutto sommato lo vedevo come un possibile pregio. Peccato che la possibilità di vedere qualcosa di buono si è infranta veramente molto in fretta. Non perché si rammollisca, ma perché è così forte e intelligente da rendere ridicole tutte le vicende raccontate. Ogni volta che sentirò il termine "Mary Sue" non potrò fare meno di pensare a Tatsuya. E' in grado di fare veramente tutto e meglio di chiunque altro, dal combattere, sia a mani nude che con la magia, al costruire nuovi avveniristici gingilli magici, e lui o i suoi alleati saranno i primi a sfruttarne gli effetti per finire con gli assi nella manica, ovvero abilità uniche, come quelle rigenerative, che oltre che su sé stesso possono essere usate sugli altri, resurrezione compresa nel caso siano già morti. Praticamente, è il Messia di chissà quale divinità. Capirete così che non c'è né partita né suspense, anche quando le cose si scaldano. E il "difetto" citato nella trama alla fine non lo è per nulla, quando i risultati sono questi: serve solo a pompare l'incipit della storia, per dare ancora più risalto ai miracoli di Tatsuya.
Le vicende sono narrate partendo da una scuola. Scuola di che cosa? Di magia, almeno in teoria. Ma onestamente non ho capito perché dovrebbero andare a scuola. La storia è divisa in tre archi e, fatta eccezione per il primo che presenta il setting, gli altri due sono basati su competizioni tra i vari licei sparsi per il Giappone, sia in futuristici sport sia in combattimenti, così importanti che da lì si generano importanti giri di scommesse sulle quali le forze militari tengono gli occhi puntati per poter pescare i maghi migliori e quindi avere l'occasione della vita, oppure in competizioni teoriche dove l'obiettivo è sviluppare nuove tecnologie, destinate ad essere archiviate presso i centri di sviluppo. Cioè, sarebbero degli studenti e presentano prototipi funzionanti e ben spiegati di reattori nucleari sperimentali, o mal che vada sono ottimi combattenti sulle quali le forze armate sbavano. Che cosa gli insegnano allora? Contano sulla presenza annuale di nuovi "studenti" forti e geniali per le due competizioni, sempre così importanti e disputate ogni anno? Non ha senso, dai! L'ambientazione alla fine è solo un'esca.
"Mahouka Koukou no Rettousei" si prende sul serio, terribilmente sul serio. Non ci sono elementi di commedia. Ci si premura di illustrare nei dettagli ogni singola magia e tecnologia utilizzata dai personaggi, e tecnicamente dovrebbe essere un pregio, ma qui non lo è: minuti di infodump perfettamente inutili, in quanto non saranno di alcun aiuto per lo spettatore nel capire quanto succede, considerando anche la linearità della trama: il tutto viene appesantito da questo approccio che ben presto stanca.
Sui personaggi c'è molto poco da dire. Ce ne sono tanti, ma la caratterizzazione è minima, anche per Tatsuya, freddo e spietato per far risaltare la sua potenza e la sua saggezza, visto che si vorrebbe puntare sugli eventi. Flashback e discussioni morali completamente assenti. Menzione d'onore per la sorellina tanto desiderosa delle attenzioni di "Onii-Sama" e da segnalare quindi la presenza di un po' di fanservice sparso, l'unica situazione nel quale l'anime è disposto ad andare sopra le righe. Quando invece si tratta dei personaggi secondari, persino un semplice "Ciao!" proveniente da una persona di sesso opposto all'ascoltatore è in grado di provocare l'arrossamento istantaneo della persona colpita, utile a stimolare la mente del fandom... e la cosa brutta è che presso gli otaku nipponici questo prodotto è piuttosto famoso.
Ed eccoci al termine. "Mahouka Koukou no Rettousei" praticamente è una fanfiction che per qualche inspiegabile motivo è uscita dalla casa di chi l'ha scritta, è stata approvata da qualche editore, ha fatto successo ed è diventata un anime. Decisamente noioso e insensato, a tal punto da essere tranquillamente considerabile come un buon trash. Evitatelo accuratamente... a meno che non vogliate toccare con mano i miracoli di Tatsuya. E in tal caso, buona fortuna.
Ho iniziato questa serie molto tempo fa, droppandola pietosamente dopo qualche episodio. Ma poi, leggendo tutti i commenti sul protagonista in giro per il web, ho deciso di riprenderne la visione nonostante l'esito fosse scontato: la mia sconfinata curiosità prende sempre il sopravvento.
La storia: ci troviamo alla fine del 21° secolo e i progressi tecnologici hanno permesso la scoperta e il controllo della magia, tramite l'utilizzo di dispositivi portatili chiamati CAD di varie forme e dimensioni. Ovviamente in seguito a ciò, e l'importanza conseguente nel campo scientifico, sono sorte scuole apposite dedite alla formazione dei nuovi ingegneri magici. Ed è in una di queste che il protagonista Tatsuya Shiba e sua sorella inizieranno la loro avventura. Lei totalizzerà un punteggio molto elevato nel test d'ingresso, mentre a lui andrà storto e quindi inserito nel corso di serie B a causa di questo.
Ed è del protagonista che è doveroso parlare per prima cosa, se si vuole esaminare questo anime. Sulle prime mi è parso sicuro e ben piazzato, e vedere un protagonista che emani sicurezza e serietà tutto sommato lo vedevo come un possibile pregio. Peccato che la possibilità di vedere qualcosa di buono si è infranta veramente molto in fretta. Non perché si rammollisca, ma perché è così forte e intelligente da rendere ridicole tutte le vicende raccontate. Ogni volta che sentirò il termine "Mary Sue" non potrò fare meno di pensare a Tatsuya. E' in grado di fare veramente tutto e meglio di chiunque altro, dal combattere, sia a mani nude che con la magia, al costruire nuovi avveniristici gingilli magici, e lui o i suoi alleati saranno i primi a sfruttarne gli effetti per finire con gli assi nella manica, ovvero abilità uniche, come quelle rigenerative, che oltre che su sé stesso possono essere usate sugli altri, resurrezione compresa nel caso siano già morti. Praticamente, è il Messia di chissà quale divinità. Capirete così che non c'è né partita né suspense, anche quando le cose si scaldano. E il "difetto" citato nella trama alla fine non lo è per nulla, quando i risultati sono questi: serve solo a pompare l'incipit della storia, per dare ancora più risalto ai miracoli di Tatsuya.
Le vicende sono narrate partendo da una scuola. Scuola di che cosa? Di magia, almeno in teoria. Ma onestamente non ho capito perché dovrebbero andare a scuola. La storia è divisa in tre archi e, fatta eccezione per il primo che presenta il setting, gli altri due sono basati su competizioni tra i vari licei sparsi per il Giappone, sia in futuristici sport sia in combattimenti, così importanti che da lì si generano importanti giri di scommesse sulle quali le forze militari tengono gli occhi puntati per poter pescare i maghi migliori e quindi avere l'occasione della vita, oppure in competizioni teoriche dove l'obiettivo è sviluppare nuove tecnologie, destinate ad essere archiviate presso i centri di sviluppo. Cioè, sarebbero degli studenti e presentano prototipi funzionanti e ben spiegati di reattori nucleari sperimentali, o mal che vada sono ottimi combattenti sulle quali le forze armate sbavano. Che cosa gli insegnano allora? Contano sulla presenza annuale di nuovi "studenti" forti e geniali per le due competizioni, sempre così importanti e disputate ogni anno? Non ha senso, dai! L'ambientazione alla fine è solo un'esca.
"Mahouka Koukou no Rettousei" si prende sul serio, terribilmente sul serio. Non ci sono elementi di commedia. Ci si premura di illustrare nei dettagli ogni singola magia e tecnologia utilizzata dai personaggi, e tecnicamente dovrebbe essere un pregio, ma qui non lo è: minuti di infodump perfettamente inutili, in quanto non saranno di alcun aiuto per lo spettatore nel capire quanto succede, considerando anche la linearità della trama: il tutto viene appesantito da questo approccio che ben presto stanca.
Sui personaggi c'è molto poco da dire. Ce ne sono tanti, ma la caratterizzazione è minima, anche per Tatsuya, freddo e spietato per far risaltare la sua potenza e la sua saggezza, visto che si vorrebbe puntare sugli eventi. Flashback e discussioni morali completamente assenti. Menzione d'onore per la sorellina tanto desiderosa delle attenzioni di "Onii-Sama" e da segnalare quindi la presenza di un po' di fanservice sparso, l'unica situazione nel quale l'anime è disposto ad andare sopra le righe. Quando invece si tratta dei personaggi secondari, persino un semplice "Ciao!" proveniente da una persona di sesso opposto all'ascoltatore è in grado di provocare l'arrossamento istantaneo della persona colpita, utile a stimolare la mente del fandom... e la cosa brutta è che presso gli otaku nipponici questo prodotto è piuttosto famoso.
Ed eccoci al termine. "Mahouka Koukou no Rettousei" praticamente è una fanfiction che per qualche inspiegabile motivo è uscita dalla casa di chi l'ha scritta, è stata approvata da qualche editore, ha fatto successo ed è diventata un anime. Decisamente noioso e insensato, a tal punto da essere tranquillamente considerabile come un buon trash. Evitatelo accuratamente... a meno che non vogliate toccare con mano i miracoli di Tatsuya. E in tal caso, buona fortuna.
"Mahouka Koukou no Rettousei", ovvero come fare un prodotto per otaku prendendosi sul serio. Viene fatto un apprezzabile sforzo nel gestire un buon numero di personaggi secondari, anche se alla fine si rivelano più o meno tutte persone con doti peculiari e superiori alla media dei non coinvolti. Tra i difetti principali della serie, se ne possono annoverare principalmente tre, ovvero il rapporto della famiglia Shiba, i dialoghi e il protagonista.
Nel primo punto abbiamo un buffo, ma presto asfissiante, yanderismo fraterno: la dolce (a tratti instabile) Miyuki trova il fratello fantastico e insuperabile come modello di uomo ideale, anche solo perché parla e respira, e tra struggimenti e voglia di coccole lo tenterà ogni tanto con aria ingenua e innocente. Al secondo punto vi è la più pesante ricercatezza dei dialoghi, numerosi, prolissi, formali e fantasiosi. Una conversazione mediocre di adolescenti diventa una conferenza tra professionisti cinquantenni e quando gli scolari felicemente cominciano a illustrare, con nomi ovviamente pittoreschi, tecniche magiche, teorie scientifiche, aneddoti storici e informazioni di varia natura, ecco che comincia ad essere messa alla prova la capacità di attenzione dello spettatore. Gli autori ne sono evidentemente consci e in mezzo ai mega-spiegoni cercano di darla a bere al meglio delle loro possibilità, affiancando a volte pure versioni abbreviate per non lasciare niente di non approfondito (anche se verrà dimenticato in pochi minuti), a costo di allungare ulteriormente il brodo e peggiorare la già scarsa spontaneità. Rispetto alla media, lo schema degli episodi iniziali comprende un numero maggiore di puntate per risolvere determinati nemici e questioni e, pur complicandosi comunque gradualmente, si è preferito mantenere una marcia medio-veloce già in partenza, dividendo la prima stagione in tre contesti dalla forte competitività, con azioni conclusive sempre di forte impatto, per poi tornare a una minore ma innegabile tranquillità. A causa di questa velocità e del tema classista d'introduzione, all'inizio si vedono un paio di personaggi riabilitati in maniera opinabile (Kirihara Takeaki su tutti) e vi sono anche un paio di discorsi che, pur cercando di immedesimarsi in una visione orientale alternativa, risultano solo scortesi e deprimenti. A ciò si contrappone un protagonista fortissimo, un modello umano che rasenta la perfezione, privo di sentimenti eccetto l'affetto (parrebbe platonico) per la sorella. Anzi, più che uomo, Tatsuya è praticamente un semidio in terra, il più intelligente tra gli intelligenti e il più forte tra i forti, ma in un mondo di "maghi" e assurdità tecnomagiche, in cui lui influenza parecchio le scoperte innovatrici della società in cui vive, causa clan familiare e lotte per il potere, il ragazzo deve, o meglio dovrebbe... celare le proprie anomale capacità, peggio di un super eroe Marvel. Questa sua condizione, che non gli fa godere appieno ciò che ha, gli evita di entrare in facili antipatie, ma la sua vittoria finisce presto per essere data non solo come scontata, al pari di molti protagonisti, ma pure facilissima, dato che con semidei il problema più grande lo ha perché si trattiene e, quando non è direttamente coinvolto, ma solo usato come tecnico, diviene pure un mezzo per barare, dato che è palese come sia solo merito suo se gli altri (soprattutto ragazze) a livello agonistico combinano qualcosa. Qui scatta infatti un quarto punto spinoso, il coinvolgimento. Tatsuya, teoricamente, inizia l'anno scolastico cercando di passare in sordina, di mantenere un basso profilo, ma alla fine si fa coinvolgere con estrema facilità, non solo, si impegna quel tanto che basta per assicurarsi i riflettori e tutto solo per il dolce sorriso di una sorella sciocca, che pur conscia (in parte) della situazione, egoisticamente gli rema contro e contribuisce con i compagni a mandare all'aria tutti i propositi della loro vita tranquilla. Certo non si può affermare che gli faccia vere pressioni, ma del resto non sono necessarie nel loro rapporto speciale. La cosa che meno convince è che Tatsuya, benché sia uno stratega informato di tutto, finisce per fare scelte ridicole, tra cui vere e proprie azioni mortali contro organizzazioni, quando, magari, tirarsi indietro o non sforzarsi troppo avrebbe fatto stare tutti più tranquilli. Con le sue doti il ragazzo passa velocemente dal farsi accettare dai compagni al farsi desiderare e, benché si sia imparato da tempo che con il protagonista ogni scusa è buona, fa sorridere come il suo essere schivo e remissivo venga visto fascinoso e responsabile dalle compagne, in adorazione crescente man mano che dimostrerà il suo valore (insostituibile per il successo). Definire Tatsuya un ghiacciolo però non è del tutto esatto, potrebbe far pensare ad altri protagonisti a conti fatti più freddi nell'atteggiamento. Il suo carattere in effetti è un aspetto reso in modo strano, dato che non è una sorta di apatico semi-robot come gli umani potenziati della criminalità organizzata, anzi ha una volontà e aspirazioni ben delineate, senza contare un interesse ingegneristico e una forte cortesia che, anche se spese al servizio anche di Miyuki, in teoria privo di quasi tutte le emozioni, non dovrebbe più avere. Diciamo che hanno tentato di renderlo goffo almeno con le attenzioni femminili, ma non sono riusciti a dargli effetto. La stessa cortesia poi è una maschera che cela comunque un lato oscuro da reale pericolo. Lo svuotato Tatsuya infatti, per quanto difficile ad arrabbiarsi, pare capace di agire brutalmente non solo per un bisogno immediato o strategicamente preventivo, ma anche per pura vendetta; tuttavia una rabbia trascinata per le lunghe non convince con lui e ponderata senza beneficio non rientra nel profilo del ragazzo, ne è giustificata da esperienze militari. Insomma Tatsuya lascia intravedere, come anche la sorella, un'instabilità spirituale, non è normale e perfetto come sembrerebbe e viene a fine stagione da pensare che non sia del tutto un male la sua condizione di emotivamente prosciugato.
"Mahouka Koukou no Rettousei" è un anime che nel complesso riesce a farsi seguire, però gli avrebbe sicuramente giovato una (almeno per ora) minore presenza governativo-militare, o di contro dedicarsi ad essa e lasciare l'ambientazione liceale come visione veloce. Tenere i piedi in due scarpe amplia il cast e con esso le possibilità narrative; questo è un tentativo molto lodevole di creare qualcosa di vivo, ma complica anche enormemente il lavoro di direzione, tutt'altro che perfetta, a tratti un po' isterica. In breve, molti personaggi scompariranno per parecchio e in generale il 90% di loro farà complessivamente poco. Nulla di particolare, a tratti noioso, ma guardabile.
Nel primo punto abbiamo un buffo, ma presto asfissiante, yanderismo fraterno: la dolce (a tratti instabile) Miyuki trova il fratello fantastico e insuperabile come modello di uomo ideale, anche solo perché parla e respira, e tra struggimenti e voglia di coccole lo tenterà ogni tanto con aria ingenua e innocente. Al secondo punto vi è la più pesante ricercatezza dei dialoghi, numerosi, prolissi, formali e fantasiosi. Una conversazione mediocre di adolescenti diventa una conferenza tra professionisti cinquantenni e quando gli scolari felicemente cominciano a illustrare, con nomi ovviamente pittoreschi, tecniche magiche, teorie scientifiche, aneddoti storici e informazioni di varia natura, ecco che comincia ad essere messa alla prova la capacità di attenzione dello spettatore. Gli autori ne sono evidentemente consci e in mezzo ai mega-spiegoni cercano di darla a bere al meglio delle loro possibilità, affiancando a volte pure versioni abbreviate per non lasciare niente di non approfondito (anche se verrà dimenticato in pochi minuti), a costo di allungare ulteriormente il brodo e peggiorare la già scarsa spontaneità. Rispetto alla media, lo schema degli episodi iniziali comprende un numero maggiore di puntate per risolvere determinati nemici e questioni e, pur complicandosi comunque gradualmente, si è preferito mantenere una marcia medio-veloce già in partenza, dividendo la prima stagione in tre contesti dalla forte competitività, con azioni conclusive sempre di forte impatto, per poi tornare a una minore ma innegabile tranquillità. A causa di questa velocità e del tema classista d'introduzione, all'inizio si vedono un paio di personaggi riabilitati in maniera opinabile (Kirihara Takeaki su tutti) e vi sono anche un paio di discorsi che, pur cercando di immedesimarsi in una visione orientale alternativa, risultano solo scortesi e deprimenti. A ciò si contrappone un protagonista fortissimo, un modello umano che rasenta la perfezione, privo di sentimenti eccetto l'affetto (parrebbe platonico) per la sorella. Anzi, più che uomo, Tatsuya è praticamente un semidio in terra, il più intelligente tra gli intelligenti e il più forte tra i forti, ma in un mondo di "maghi" e assurdità tecnomagiche, in cui lui influenza parecchio le scoperte innovatrici della società in cui vive, causa clan familiare e lotte per il potere, il ragazzo deve, o meglio dovrebbe... celare le proprie anomale capacità, peggio di un super eroe Marvel. Questa sua condizione, che non gli fa godere appieno ciò che ha, gli evita di entrare in facili antipatie, ma la sua vittoria finisce presto per essere data non solo come scontata, al pari di molti protagonisti, ma pure facilissima, dato che con semidei il problema più grande lo ha perché si trattiene e, quando non è direttamente coinvolto, ma solo usato come tecnico, diviene pure un mezzo per barare, dato che è palese come sia solo merito suo se gli altri (soprattutto ragazze) a livello agonistico combinano qualcosa. Qui scatta infatti un quarto punto spinoso, il coinvolgimento. Tatsuya, teoricamente, inizia l'anno scolastico cercando di passare in sordina, di mantenere un basso profilo, ma alla fine si fa coinvolgere con estrema facilità, non solo, si impegna quel tanto che basta per assicurarsi i riflettori e tutto solo per il dolce sorriso di una sorella sciocca, che pur conscia (in parte) della situazione, egoisticamente gli rema contro e contribuisce con i compagni a mandare all'aria tutti i propositi della loro vita tranquilla. Certo non si può affermare che gli faccia vere pressioni, ma del resto non sono necessarie nel loro rapporto speciale. La cosa che meno convince è che Tatsuya, benché sia uno stratega informato di tutto, finisce per fare scelte ridicole, tra cui vere e proprie azioni mortali contro organizzazioni, quando, magari, tirarsi indietro o non sforzarsi troppo avrebbe fatto stare tutti più tranquilli. Con le sue doti il ragazzo passa velocemente dal farsi accettare dai compagni al farsi desiderare e, benché si sia imparato da tempo che con il protagonista ogni scusa è buona, fa sorridere come il suo essere schivo e remissivo venga visto fascinoso e responsabile dalle compagne, in adorazione crescente man mano che dimostrerà il suo valore (insostituibile per il successo). Definire Tatsuya un ghiacciolo però non è del tutto esatto, potrebbe far pensare ad altri protagonisti a conti fatti più freddi nell'atteggiamento. Il suo carattere in effetti è un aspetto reso in modo strano, dato che non è una sorta di apatico semi-robot come gli umani potenziati della criminalità organizzata, anzi ha una volontà e aspirazioni ben delineate, senza contare un interesse ingegneristico e una forte cortesia che, anche se spese al servizio anche di Miyuki, in teoria privo di quasi tutte le emozioni, non dovrebbe più avere. Diciamo che hanno tentato di renderlo goffo almeno con le attenzioni femminili, ma non sono riusciti a dargli effetto. La stessa cortesia poi è una maschera che cela comunque un lato oscuro da reale pericolo. Lo svuotato Tatsuya infatti, per quanto difficile ad arrabbiarsi, pare capace di agire brutalmente non solo per un bisogno immediato o strategicamente preventivo, ma anche per pura vendetta; tuttavia una rabbia trascinata per le lunghe non convince con lui e ponderata senza beneficio non rientra nel profilo del ragazzo, ne è giustificata da esperienze militari. Insomma Tatsuya lascia intravedere, come anche la sorella, un'instabilità spirituale, non è normale e perfetto come sembrerebbe e viene a fine stagione da pensare che non sia del tutto un male la sua condizione di emotivamente prosciugato.
"Mahouka Koukou no Rettousei" è un anime che nel complesso riesce a farsi seguire, però gli avrebbe sicuramente giovato una (almeno per ora) minore presenza governativo-militare, o di contro dedicarsi ad essa e lasciare l'ambientazione liceale come visione veloce. Tenere i piedi in due scarpe amplia il cast e con esso le possibilità narrative; questo è un tentativo molto lodevole di creare qualcosa di vivo, ma complica anche enormemente il lavoro di direzione, tutt'altro che perfetta, a tratti un po' isterica. In breve, molti personaggi scompariranno per parecchio e in generale il 90% di loro farà complessivamente poco. Nulla di particolare, a tratti noioso, ma guardabile.
La storia, ambientata in un futuro dove sono presenti scuole per la formazione di maghi utilizzati per scopi militari, narra le vicende di due fratelli: Miyuki Shiba, una graziosa ragazza dal grande talento magico che viene inserita nella classe per i più dotati; e Tatsuya Shiba, non dotato di particolare doti magiche e lento nel lanciare i propri incantesimi finirà nella classe delle riserve che viene disprezzata dalla maggior parte degli studenti dell'altra classe. Mentre la ragazza potrebbe risultare un po' fastidiosa a causa dell'amore platonico che prova nei confronti del fratello, quest'ultimo risulterà essere estremamente intelligente. La trama sarà inoltre arricchita qua e là da interessanti misteri attorno ai due protagonisti che personalmente mi hanno invogliato a terminarlo in fretta. Ma la storia non si concentrerà solamente sui due protagonisti, che comunque la faranno da padrone, ma darà un po' di spazio anche ai personaggi secondari.
Questo però mi permette di collegarmi al primo problema che ho riscontrato: ci sono troppi personaggi secondari, che vengono chiamati da alcuni per nome e da altri più formalmente per cognome, quindi già dall'inizio ci saranno da memorizzare tantissimi nomi e il fatto che alcuni personaggi siano esteticamente simili (vedi Leo e lo stesso Tatsuya che in una delle prime scene in mensa sono pressochè identici) non aiuterà di certo. È altresì apprezzabile il fatto che i personaggi femminili (come spesso accade nelle opere più recenti) non siano eccessivamente dotati all'altezza del petto, dato che di personaggi con il seno prosperoso ce ne saranno solo 2 o 3.
All'inizio mi aspettavo poco da questo anime, perchè pensavo di trovarmi di fronte a nient'altro che il classico scolastico-sentimentale ambientato in un mondo di magia, ma fin dalle prime battute potremo apprezzare dei combattimenti (sia fisici che magici) davvero spettacolari e sarà impreziosito da violenza e sangue al punto giusto, inoltre il fatto che ciascun mago utilizzi un tipo diverso di magia fa sì che uno scontro non risulti monotono. "Mahouka Koukou no Rettousei" non sarà nemmeno solo un anime violento, infatti (come già accennato) Tatsuya è un personaggio dalla spiccata intelligenza che donerà all'anime oltre alle botte anche delle bellissime strategie; purtroppo spesso saranno presenti scene con interminabili discorsi intellettuali pieni di tematiche complesse che potrebbero annoiare lo spettatore.
Alcune cose non vengono approfondite e il finale è aperto in vista di una probabile seconda serie, ma non lascia la trama principale in sospeso.
Questo però mi permette di collegarmi al primo problema che ho riscontrato: ci sono troppi personaggi secondari, che vengono chiamati da alcuni per nome e da altri più formalmente per cognome, quindi già dall'inizio ci saranno da memorizzare tantissimi nomi e il fatto che alcuni personaggi siano esteticamente simili (vedi Leo e lo stesso Tatsuya che in una delle prime scene in mensa sono pressochè identici) non aiuterà di certo. È altresì apprezzabile il fatto che i personaggi femminili (come spesso accade nelle opere più recenti) non siano eccessivamente dotati all'altezza del petto, dato che di personaggi con il seno prosperoso ce ne saranno solo 2 o 3.
All'inizio mi aspettavo poco da questo anime, perchè pensavo di trovarmi di fronte a nient'altro che il classico scolastico-sentimentale ambientato in un mondo di magia, ma fin dalle prime battute potremo apprezzare dei combattimenti (sia fisici che magici) davvero spettacolari e sarà impreziosito da violenza e sangue al punto giusto, inoltre il fatto che ciascun mago utilizzi un tipo diverso di magia fa sì che uno scontro non risulti monotono. "Mahouka Koukou no Rettousei" non sarà nemmeno solo un anime violento, infatti (come già accennato) Tatsuya è un personaggio dalla spiccata intelligenza che donerà all'anime oltre alle botte anche delle bellissime strategie; purtroppo spesso saranno presenti scene con interminabili discorsi intellettuali pieni di tematiche complesse che potrebbero annoiare lo spettatore.
Alcune cose non vengono approfondite e il finale è aperto in vista di una probabile seconda serie, ma non lascia la trama principale in sospeso.
Una volta terminato "Mahouka Koukou no Rettousei" mi sono trovato di fronte a un dilemma interiore, nell'incapacità di definire il vero potenziale di questa serie che, nelle sue 26 puntate, riesce a stupire, ma anche deludere (seppur in maniera nettamente inferiore).
Scolastico/fantascienza/ magia e mistero, un buon mix tra vecchia e buona magia e macchine futuristiche come automi robotizzati o armi innovative. Sinceramente non saprei se essere felice o meno di questo apparente sconvolgimento magico, in cui le arti arcane risultano strettamente legate alla tecnologia moderna e a maghi utilizzati più che altro come armi.
Ma facciamo un piccolo passo indietro, o forse un mezzo passo avanti, narrando l'inizio di una storia che, sotto molti punti divista, rappresenta un'opera davvero sorprendente, capace di appassionare ed entusiasmare.
Tatsuya Shiba e sua sorella minore, Miyuki, entrano in una scuola di magia al fine di perfezionare la loro abilità. Tale ammissione però era tutt'altro che scontata e, per poter incominciare felicemente questa nuova vita, era necessario superare un esame iniziale, con lo scopo di testare le capacità di ogni potenziale studente, dividendolo così tra corso 1 e corso 2. Miyuki, a quanto sembra, è riuscita a superare l'esame senza problemi, piazzandosi come prima classificata nella parte pratica, mentre il fratello mostra incredibili capacità teoriche, non accompagnate però da abilità sul campo.
Ma sarà effettivamente così? I due sembrano nascondere un segreto, non solo per quanto riguarda la loro famiglia d'origine, ma anche sulle effettive capacità di Tatsuya che, come apparirà evidente nel corso della serie, si mostreranno incredibilmente superiori ad ogni aspettativa. Il ragazzo dal cuore e dagli occhi di ghiaccio, in quanto possiede un autocontrollo sorprendente e non sembra interessato all'amore (se non per una forte attrazione fraterna nei confronti di Miyuki), apparirà come un vero e proprio mostro, capace di progettare marchingegni magici di incredibile qualità e sviluppare magie misteriose e potentissime.
Insomma, bello e abile conquisterà subito il cuore degli altri studenti, nonostante le ostilità iniziali a causa dell'appartenenza al secondo corso. Nominato membro della sicurezza scolastica si troverà ad affrontare situazioni pericolose, non soltanto per colpa di alcuni studenti meno tranquilli, ma soprattutto per l'intervento di organizzazioni clandestine, interessante, in un modo o nell'altro, a rompere il fragile equilibrio del mondo attuale.
La magia è un'arma e come take viene sfruttata per risolvere le questioni internazionali. Chiunque pratica quest'arte è sottoposto a un rigido sistema meritocratico, in cui le abilità migliori vengono premiate e tenute in considerazione, mentre quelle più scarse risultano a malapena considerate. Ma cosa farà Tatsuya a riguardo? Uno studente del secondo corso, dotato tuttavia di capacità sorprendentemente alte e, a quanto sembra, immischiato pure con le forze armate. Qual è il segreto celato dietro quello sguardo freddo e calcolatore, ma bello come l'oceano?
Per quanto riguarda l'analisi dell'opera, come già detto sopra, mostra potenzialità molto alte che, tuttavia, non sono sempre state sviluppate nel migliore dei modi. Iniziamo con il protagonista, Tatsuya: un ragazzo davvero misterioso che, con il suo comportamento distaccato e silenzioso, affascina non solo le proprie compagne, ma, in generale (anche se in maniera diversa) anche i ragazzi che lo circondano.
Non è il solito protagonista impacciato e allegro, anzi, potremmo quasi definirlo come un "anti-eroe", visto che, come si potrà constatare, sembra provare quasi gusto nell'uccidere. Azione che compie con una certa regolarità e non senza un buon pizzico di violenza (che, in un anime, non fa affatto male). Certo, avrei qualcosa da ridire riguardo al feeling un po' troppo stretto con la sorella, non tanto per la questione fratello-sorella, quanto piuttosto per l'apparente irrealtà della situazione. Tatsuya non sembra provare niente, se non un affetto eccessivo, verso Miyuki, che, invece, appare abbastanza infatuata del nostro caro belloccio.
Più ragazze cercheranno di avvicinarsi a lui, ma, in un modo o nell'altro, comprendono di trovarsi davanti a una montagna troppo alta per loro e decidono così di ripiegare su scelte alla loro portata. Fa in questo modo Sayaka Mibu, la bella spadaccina, Mari Watanabe (anche se in effetti non ci ha mai effettivamente provato, visto che è già fidanzata), Mayumi Saegusa , Honoka Mitsui, Erika Chiba e molte altre.
Proprio su quest'ultima vorrei dire alcune parole in più, dato che, fin da subito, l'avevo classificata come una possibile candidata per Tatsuya, ma, sorprendentemente, le rimarrà sempre e solo amica, avvicinandosi di più a Leo, compagno di classe.
Ma, senza perderci troppo in queste relazione interpersonali, passiamo al trama in generale, affermando che, seppur interessante e ricca di sviluppi piuttosto piacevoli, non avrà mai dei veri e propri picchi di epicità, preferendo invece mantenere sempre toni piuttosto alti, ma comunque omogenei. Lui, e con lui intendo ovviamente Tatsuya, è l'anima della festa e, con il suo atteggiamento, riesce a conquistare gli spettatori praticamente da solo, in maniera particolare quando deciderà finalmente di mostrare il proprio potere "demoniaco".
La grafica è buona, anche se non eccellente. Colori accesi, ma non troppo, che, nel complesso generale, preferiscono tonalità chiare e vivaci.
Buono il doppiaggio e molto belle anche le musiche, in particolare la prima opening.
Per quanto riguarda la regia, credo che sia riuscita nell'intento di dare un senso organico a un anime che, per certi versi, cerca di mettere insieme un buona quantità di materiale. È vero che ci sono ben 26 episodi, ma non si riscontrano evidenti accelerazioni o salti temporali, preferendo invece un andamento lineare, privo di flashback (alle volte odiosi), ma comunque capace di sorprendere e stupire con piccoli, ma interessanti, colpi di scena.
Per concludere vorrei consigliare "Mahouka Koukou no Rettousei" a tutti quanti, perché, sfruttando delle basi comuni (come scuole di magia e via dicendo), riesce comunque a creare una storia originale, con personaggi veri e capaci di sorprendere con le loro differenti personalità. I cliché ci sono, certo, ma non dominano la scena.
Unica pecca grande? A mio avviso è forse il finale che, essendo comunque abbastanza carino, non è in grado di concludere al meglio la vicenda. sarà che mi aspettavo l'ultimo botto prima della chiusura del sipario, sarà che volevo ardentemente scoprire qualcosa di più su Tatsuya e il suo passato… eppure nulla tutto ciò succede, anzi, i minuti passano, ma serie si conclude in maniera piuttosto scialba, lasciando aperte ancora molte domande.
Una nuova serie? Lo spero, soprattutto perché, lasciare le cose a metà, non solo appare abbastanza odioso, ma, per certi versi, danneggia tutto il bello che si era visto precedentemente.
Voto finale: 7… e mezzo!
Scolastico/fantascienza/ magia e mistero, un buon mix tra vecchia e buona magia e macchine futuristiche come automi robotizzati o armi innovative. Sinceramente non saprei se essere felice o meno di questo apparente sconvolgimento magico, in cui le arti arcane risultano strettamente legate alla tecnologia moderna e a maghi utilizzati più che altro come armi.
Ma facciamo un piccolo passo indietro, o forse un mezzo passo avanti, narrando l'inizio di una storia che, sotto molti punti divista, rappresenta un'opera davvero sorprendente, capace di appassionare ed entusiasmare.
Tatsuya Shiba e sua sorella minore, Miyuki, entrano in una scuola di magia al fine di perfezionare la loro abilità. Tale ammissione però era tutt'altro che scontata e, per poter incominciare felicemente questa nuova vita, era necessario superare un esame iniziale, con lo scopo di testare le capacità di ogni potenziale studente, dividendolo così tra corso 1 e corso 2. Miyuki, a quanto sembra, è riuscita a superare l'esame senza problemi, piazzandosi come prima classificata nella parte pratica, mentre il fratello mostra incredibili capacità teoriche, non accompagnate però da abilità sul campo.
Ma sarà effettivamente così? I due sembrano nascondere un segreto, non solo per quanto riguarda la loro famiglia d'origine, ma anche sulle effettive capacità di Tatsuya che, come apparirà evidente nel corso della serie, si mostreranno incredibilmente superiori ad ogni aspettativa. Il ragazzo dal cuore e dagli occhi di ghiaccio, in quanto possiede un autocontrollo sorprendente e non sembra interessato all'amore (se non per una forte attrazione fraterna nei confronti di Miyuki), apparirà come un vero e proprio mostro, capace di progettare marchingegni magici di incredibile qualità e sviluppare magie misteriose e potentissime.
Insomma, bello e abile conquisterà subito il cuore degli altri studenti, nonostante le ostilità iniziali a causa dell'appartenenza al secondo corso. Nominato membro della sicurezza scolastica si troverà ad affrontare situazioni pericolose, non soltanto per colpa di alcuni studenti meno tranquilli, ma soprattutto per l'intervento di organizzazioni clandestine, interessante, in un modo o nell'altro, a rompere il fragile equilibrio del mondo attuale.
La magia è un'arma e come take viene sfruttata per risolvere le questioni internazionali. Chiunque pratica quest'arte è sottoposto a un rigido sistema meritocratico, in cui le abilità migliori vengono premiate e tenute in considerazione, mentre quelle più scarse risultano a malapena considerate. Ma cosa farà Tatsuya a riguardo? Uno studente del secondo corso, dotato tuttavia di capacità sorprendentemente alte e, a quanto sembra, immischiato pure con le forze armate. Qual è il segreto celato dietro quello sguardo freddo e calcolatore, ma bello come l'oceano?
Per quanto riguarda l'analisi dell'opera, come già detto sopra, mostra potenzialità molto alte che, tuttavia, non sono sempre state sviluppate nel migliore dei modi. Iniziamo con il protagonista, Tatsuya: un ragazzo davvero misterioso che, con il suo comportamento distaccato e silenzioso, affascina non solo le proprie compagne, ma, in generale (anche se in maniera diversa) anche i ragazzi che lo circondano.
Non è il solito protagonista impacciato e allegro, anzi, potremmo quasi definirlo come un "anti-eroe", visto che, come si potrà constatare, sembra provare quasi gusto nell'uccidere. Azione che compie con una certa regolarità e non senza un buon pizzico di violenza (che, in un anime, non fa affatto male). Certo, avrei qualcosa da ridire riguardo al feeling un po' troppo stretto con la sorella, non tanto per la questione fratello-sorella, quanto piuttosto per l'apparente irrealtà della situazione. Tatsuya non sembra provare niente, se non un affetto eccessivo, verso Miyuki, che, invece, appare abbastanza infatuata del nostro caro belloccio.
Più ragazze cercheranno di avvicinarsi a lui, ma, in un modo o nell'altro, comprendono di trovarsi davanti a una montagna troppo alta per loro e decidono così di ripiegare su scelte alla loro portata. Fa in questo modo Sayaka Mibu, la bella spadaccina, Mari Watanabe (anche se in effetti non ci ha mai effettivamente provato, visto che è già fidanzata), Mayumi Saegusa , Honoka Mitsui, Erika Chiba e molte altre.
Proprio su quest'ultima vorrei dire alcune parole in più, dato che, fin da subito, l'avevo classificata come una possibile candidata per Tatsuya, ma, sorprendentemente, le rimarrà sempre e solo amica, avvicinandosi di più a Leo, compagno di classe.
Ma, senza perderci troppo in queste relazione interpersonali, passiamo al trama in generale, affermando che, seppur interessante e ricca di sviluppi piuttosto piacevoli, non avrà mai dei veri e propri picchi di epicità, preferendo invece mantenere sempre toni piuttosto alti, ma comunque omogenei. Lui, e con lui intendo ovviamente Tatsuya, è l'anima della festa e, con il suo atteggiamento, riesce a conquistare gli spettatori praticamente da solo, in maniera particolare quando deciderà finalmente di mostrare il proprio potere "demoniaco".
La grafica è buona, anche se non eccellente. Colori accesi, ma non troppo, che, nel complesso generale, preferiscono tonalità chiare e vivaci.
Buono il doppiaggio e molto belle anche le musiche, in particolare la prima opening.
Per quanto riguarda la regia, credo che sia riuscita nell'intento di dare un senso organico a un anime che, per certi versi, cerca di mettere insieme un buona quantità di materiale. È vero che ci sono ben 26 episodi, ma non si riscontrano evidenti accelerazioni o salti temporali, preferendo invece un andamento lineare, privo di flashback (alle volte odiosi), ma comunque capace di sorprendere e stupire con piccoli, ma interessanti, colpi di scena.
Per concludere vorrei consigliare "Mahouka Koukou no Rettousei" a tutti quanti, perché, sfruttando delle basi comuni (come scuole di magia e via dicendo), riesce comunque a creare una storia originale, con personaggi veri e capaci di sorprendere con le loro differenti personalità. I cliché ci sono, certo, ma non dominano la scena.
Unica pecca grande? A mio avviso è forse il finale che, essendo comunque abbastanza carino, non è in grado di concludere al meglio la vicenda. sarà che mi aspettavo l'ultimo botto prima della chiusura del sipario, sarà che volevo ardentemente scoprire qualcosa di più su Tatsuya e il suo passato… eppure nulla tutto ciò succede, anzi, i minuti passano, ma serie si conclude in maniera piuttosto scialba, lasciando aperte ancora molte domande.
Una nuova serie? Lo spero, soprattutto perché, lasciare le cose a metà, non solo appare abbastanza odioso, ma, per certi versi, danneggia tutto il bello che si era visto precedentemente.
Voto finale: 7… e mezzo!
Mahouka koukou no rettousei è un anime della stagione primaverile 2014 e conta 26 episodi diviso in tre capitoli narrativi.
Trama: la storia inizia alla fine del ventunesimo secolo dove la magia si sta adattando alla vita di tutti giorni ma che ancora rimane un lusso per i più facoltosi, insomma il Giappone viene governato dalle dieci famiglie più potenti e nobili nell' ambito della magia. In questo futuro fantascientifico si sono venute a creare delle scuole dove vengono insegnate la magia, la nostra storia seguirà le vicende dei fratelli Tatsuya e Miyuki Shiba che si iscrivono alla più importante tra la scuole del paese la First High School. Essendo un anime scolastico si seguono in ordine cronologico l' iscrizione dei due con differenti trattamenti a causa della divisione delle classi che si distingue tra studenti dotati e capaci di utilizzare la magia al meglio e studenti dotati ma che non sono molto abili nel controllo della magia. la competizione sportiva e la competizione scientifica. La trama a mio modo di parere si sviluppa molto bene e c'è sempre un po' di azione che riesce a farti seguire gli episodi senza mai annoiarti, forse a volte però si finisce con il parlare troppo di termini scientifici che potrebbero annoiare, ma devo ammettere che in questo futuro la magia e la scienza vanno a braccetto quindi per poter capire al meglio il periodo in cui ci troviamo penso siano indispensabili. Tra le tre storie forse la più noiosa è l' ultima che si sviluppa molto più velocemente delle altre due e quindi non riesci a seguirla molto bene.
Personaggi: devo ammettere che la moltitudine dei personaggi potrebbe far scoraggiare lo spettatore a ricordare tutti i nomi, ma molti sono per dare sostanza al progetto scolastico che non avrebbe senso se non ci fossero molti studenti quindi penso che non si dovrebbero giudicare tutti ma solo chi a una parte importante nell' anime. Il protagonista Tastuya Shiba non è il solito protagonista sfigato che alla fine diventa più forte di tutti anzi lui essendo la guardia del corpo di sua sorella deve essere forte e intelligente anche se per poter essere così a dovuto sacrificare a qualcosa di molto importante che scoprirete nel guardare l' anime. La protagonista Miyuki Shiba erede del clan Yostuba è molto intelligente e molto abile nella magia e con un complesso nei confronti di suo fratello, forse manca un poco di carattere ma alla fine non dispiace per come si approccia a suo fratello. Gli altri personaggi alcuni costruiti bene altri invece seguono gli immancabili cliché, anche se vista la moltitudine ci sono di tutti i tipi.
Animazioni: penso che essendo preso da un novel di ultima generazione i disegni dei protagonisti siano molto belli e l' animazioni scorrono molte bene anche se un problema potrebbe essere la poca espressività dei personaggi, il sangue anche se non eccessivo non viene censurato e il fan service è quasi nullo anche se attorno al protagonista girano molte donzelle. Molto brutte le scene dove aumenta la velocità del corpo dove sembra che si muovano solo i bracci. Comunque penso che tutto sommato ci sono molti più pregi che difetti nel anime che porterà una freschezza di novità nel genere magia dove si vedrà un concetto di magia rispetto ad altri nel suo genere.
Musiche: il punto debole della serie, penso che chiunque guarderà la serie non si ricorderà nemmeno di una colonna sonora che accompagnerà le scene clou e che alcuni casi anzi in sottofondo si sentirà il silenzio assoluto. Anche le sigle di apertura e di chiusura non sono al livello della sufficienza quindi davvero trattato male il comparto musicale.
La serie non ha un finale quindi lascia aperta la possibilità di una seconda serie anche perché per ora sono stati ripresi i primi 7 volumi della novel, dal mio punto di vista sperò che possano fare una seconda serie. Consiglio la serie a chiunque piaccia il genere fantascienza e azione e con un sottofondo sentimentale.
Trama: la storia inizia alla fine del ventunesimo secolo dove la magia si sta adattando alla vita di tutti giorni ma che ancora rimane un lusso per i più facoltosi, insomma il Giappone viene governato dalle dieci famiglie più potenti e nobili nell' ambito della magia. In questo futuro fantascientifico si sono venute a creare delle scuole dove vengono insegnate la magia, la nostra storia seguirà le vicende dei fratelli Tatsuya e Miyuki Shiba che si iscrivono alla più importante tra la scuole del paese la First High School. Essendo un anime scolastico si seguono in ordine cronologico l' iscrizione dei due con differenti trattamenti a causa della divisione delle classi che si distingue tra studenti dotati e capaci di utilizzare la magia al meglio e studenti dotati ma che non sono molto abili nel controllo della magia. la competizione sportiva e la competizione scientifica. La trama a mio modo di parere si sviluppa molto bene e c'è sempre un po' di azione che riesce a farti seguire gli episodi senza mai annoiarti, forse a volte però si finisce con il parlare troppo di termini scientifici che potrebbero annoiare, ma devo ammettere che in questo futuro la magia e la scienza vanno a braccetto quindi per poter capire al meglio il periodo in cui ci troviamo penso siano indispensabili. Tra le tre storie forse la più noiosa è l' ultima che si sviluppa molto più velocemente delle altre due e quindi non riesci a seguirla molto bene.
Personaggi: devo ammettere che la moltitudine dei personaggi potrebbe far scoraggiare lo spettatore a ricordare tutti i nomi, ma molti sono per dare sostanza al progetto scolastico che non avrebbe senso se non ci fossero molti studenti quindi penso che non si dovrebbero giudicare tutti ma solo chi a una parte importante nell' anime. Il protagonista Tastuya Shiba non è il solito protagonista sfigato che alla fine diventa più forte di tutti anzi lui essendo la guardia del corpo di sua sorella deve essere forte e intelligente anche se per poter essere così a dovuto sacrificare a qualcosa di molto importante che scoprirete nel guardare l' anime. La protagonista Miyuki Shiba erede del clan Yostuba è molto intelligente e molto abile nella magia e con un complesso nei confronti di suo fratello, forse manca un poco di carattere ma alla fine non dispiace per come si approccia a suo fratello. Gli altri personaggi alcuni costruiti bene altri invece seguono gli immancabili cliché, anche se vista la moltitudine ci sono di tutti i tipi.
Animazioni: penso che essendo preso da un novel di ultima generazione i disegni dei protagonisti siano molto belli e l' animazioni scorrono molte bene anche se un problema potrebbe essere la poca espressività dei personaggi, il sangue anche se non eccessivo non viene censurato e il fan service è quasi nullo anche se attorno al protagonista girano molte donzelle. Molto brutte le scene dove aumenta la velocità del corpo dove sembra che si muovano solo i bracci. Comunque penso che tutto sommato ci sono molti più pregi che difetti nel anime che porterà una freschezza di novità nel genere magia dove si vedrà un concetto di magia rispetto ad altri nel suo genere.
Musiche: il punto debole della serie, penso che chiunque guarderà la serie non si ricorderà nemmeno di una colonna sonora che accompagnerà le scene clou e che alcuni casi anzi in sottofondo si sentirà il silenzio assoluto. Anche le sigle di apertura e di chiusura non sono al livello della sufficienza quindi davvero trattato male il comparto musicale.
La serie non ha un finale quindi lascia aperta la possibilità di una seconda serie anche perché per ora sono stati ripresi i primi 7 volumi della novel, dal mio punto di vista sperò che possano fare una seconda serie. Consiglio la serie a chiunque piaccia il genere fantascienza e azione e con un sottofondo sentimentale.
"Mahouka Koukou no Rettousei" era uno degli anime più aspettati della stagione estiva 2014; purtroppo però non ha mantenuto le premesse, tramutandosi in letteralmente cinque minuti in un obbrobrio animato. Ma iniziamo con ordine partendo dai lati positivi.
Grafica: la grafica è discreta, molto luminosa, anche se pecca abbastanza nelle espressioni; infatti bene o male i personaggi avranno sempre le stesse identiche espressioni per diverse situazioni - tralasciando il protagonista ovviamente, Tatsuya non ha proprio espressioni.
Musiche: forse l'unica cosa realmente positiva, le musiche sono spesso belle da ascoltare.
Ma ora parliamo degli enormi, se non sconfinati, lati negativi.
Assoluta mancanza di trama: l'anime inizierà mandandovi in un momento random dei protagonisti senza spiegarvi niente, cosa che si ripeterà spessissimo durante le noiosissime puntate. La storia non segue una trama, insomma una successione di eventi con causa ed effetto, ma questi verranno mandati letteralmente a caso senza avere nessun collegamento logico.
(In una parte dell'anime c'è una competizione magica e in quella successiva una guerra, senza spiegare il perché, in poche parole saranno eventi messi letteralmente a caso).
Personaggi: noiosissimi! Alcuni dei personaggi sono tra i più noiosi che abbia mai visto: il protagonista è letteralmente di nessuna utilità, segue le vicende che incredibilmente gli capitano, aggiungiamoci che è praticamente (e non sto scherzando) Dio in questo anime, immortale, più intelligente di tutti i fisici e scienziati della storia umana messi insieme, trovando spesso soluzioni talmente stupide da poter essere capite anche da un bambino di quattro anni... In poche parole vive in un mondo di stupidi... o forse è stupido chi ha concepito un personaggio del genere.
La coprotagonista è la classica ragazzina bravissima in tutto con un enorme complesso di Electra verso il fratello (significa che prova attrazione verso il fratello), creando ogni tanto scene non ecchi ma comunque a sfondo incestuoso, nate ovviamente dalla mente della ragazza (il protagonista è troppo stupido...). Aggiungiamo anche gli "amici" che compaiono e scompaiono a caso senza nessun motivo, praticamente buttati lì per riempire. Si presentano comunque una moltitudine di personaggi, fin troppi e ovviamente dimenticabilissimi dopo due secondi.
Noioso! Perché riscrivere noioso? Semplice, perché uno solo non basta. Gran parte delle puntate (ovvero il 95% e oltre) sono solo inutili chiacchiere pseudo scientifiche e magiche, che però non verranno spiegate, rendendo quei venti minuti della visione buttati.
(Caso eclatante nelle primissime puntante, dove Shiba e gli amici si mettono a parlare di scienza mista fantasia mista a magia senza un motivo apparente, parlando con acronimi, sigle e nomi inutili di qualcosa di cui non si sa niente).
Non consiglierei questo anime a nessuno, a meno che non abbiate tempo da sprecare.
Grafica: la grafica è discreta, molto luminosa, anche se pecca abbastanza nelle espressioni; infatti bene o male i personaggi avranno sempre le stesse identiche espressioni per diverse situazioni - tralasciando il protagonista ovviamente, Tatsuya non ha proprio espressioni.
Musiche: forse l'unica cosa realmente positiva, le musiche sono spesso belle da ascoltare.
Ma ora parliamo degli enormi, se non sconfinati, lati negativi.
Assoluta mancanza di trama: l'anime inizierà mandandovi in un momento random dei protagonisti senza spiegarvi niente, cosa che si ripeterà spessissimo durante le noiosissime puntate. La storia non segue una trama, insomma una successione di eventi con causa ed effetto, ma questi verranno mandati letteralmente a caso senza avere nessun collegamento logico.
(In una parte dell'anime c'è una competizione magica e in quella successiva una guerra, senza spiegare il perché, in poche parole saranno eventi messi letteralmente a caso).
Personaggi: noiosissimi! Alcuni dei personaggi sono tra i più noiosi che abbia mai visto: il protagonista è letteralmente di nessuna utilità, segue le vicende che incredibilmente gli capitano, aggiungiamoci che è praticamente (e non sto scherzando) Dio in questo anime, immortale, più intelligente di tutti i fisici e scienziati della storia umana messi insieme, trovando spesso soluzioni talmente stupide da poter essere capite anche da un bambino di quattro anni... In poche parole vive in un mondo di stupidi... o forse è stupido chi ha concepito un personaggio del genere.
La coprotagonista è la classica ragazzina bravissima in tutto con un enorme complesso di Electra verso il fratello (significa che prova attrazione verso il fratello), creando ogni tanto scene non ecchi ma comunque a sfondo incestuoso, nate ovviamente dalla mente della ragazza (il protagonista è troppo stupido...). Aggiungiamo anche gli "amici" che compaiono e scompaiono a caso senza nessun motivo, praticamente buttati lì per riempire. Si presentano comunque una moltitudine di personaggi, fin troppi e ovviamente dimenticabilissimi dopo due secondi.
Noioso! Perché riscrivere noioso? Semplice, perché uno solo non basta. Gran parte delle puntate (ovvero il 95% e oltre) sono solo inutili chiacchiere pseudo scientifiche e magiche, che però non verranno spiegate, rendendo quei venti minuti della visione buttati.
(Caso eclatante nelle primissime puntante, dove Shiba e gli amici si mettono a parlare di scienza mista fantasia mista a magia senza un motivo apparente, parlando con acronimi, sigle e nomi inutili di qualcosa di cui non si sa niente).
Non consiglierei questo anime a nessuno, a meno che non abbiate tempo da sprecare.
Magia, fisica e tecnologia avanzata... Cosa succede quando un anime cerca di mixare questi elementi? Beh, nel caso di questo cartone, i risultati non sono stati certo esaltanti...
Il protagonista della storia è un ragazzo che è dotato di un'intelligenza geniale, ma poco dotato a livello di capacità magiche e, per questo, inserito in un corso "di serie B" della sua scuola, a differenza di sua sorella che invece è estremamente portata per la magia e viene inserita nel corso principale. Tuttavia, il rapporto fra i due è piuttosto strano: lui estremamente protettivo e premuroso, lei che si comporta come se provasse molto di più di un semplice amore fraterno nei suoi riguardi.
Nonostante lui sia inserito nel corso di livello inferiore, la sua genialità mostrerà che si possono vincere delle sfide difficili anche senza disporre di un grande potere magico.
Detto così, per alcuni le premesse potranno anche sembrare interessanti, ma vi assicuro che vengono portate avanti in una maniera pessima e logorroica.
Mahouka è il tipico modello di anime che ci stanno propinando da un po' di stagioni: scarsa o parziale originalità nella trama, notevole lentezza nel suo proseguimento, scarsezza di contenuti capaci di destare un reale interesse nello spettatore, tanti personaggi -- perfino troppi -- ed ovviamente poco tempo a disposizione per farne una caratterizzazione decente.
All'inizio sembrava anche vagamente interessante, ma dopo 6-7 puntate è iniziato a discendere pericolosamente nell'abisso della noia senza quasi mai ridestarsi. Gli intrighi sono interessanti quando vengono svelati in tempi ragionevoli, non quando devi attendere 20 puntate per svelarne un pizzichino. Un anime di qualità dovrebbe sempre mantenere dei ritmi sostenuti. Decisamente non è il caso di Mahouka. Tanto per dirvene una, alla fine delle 26 puntate il rapporto fra i due protagonisti non cambia di una virgola e neanche viene spiegato bene che genere di legame abbiano.
Parlando di noia, senza spoilerare, in una puntata sono stati capaci di spendere (sprecare, direi) parecchi minuti in una arzigogolata spiegazione pseudo-scientifica relativa ad una tesi creata da un gruppo di studenti. Roba che ovviamente non frega nulla a chi non è appassionato di fisica teorica, ma che probabilmente non susciterà nulla neanche nei fisici, considerando che gli elementi di teoria vagamente ispirati a concetti reali sono mixati ad elementi "magici" fantasy che non hanno e non possono avere nessun riscontro nella realtà.
Le parti più godibili del cartone sono quelle in cui il protagonista interviene in prima persona in qualche scena action. Tutto il resto (che purtroppo è parecchio) è noia allo stato puro.
In conclusione, per me Mahouka rientra in quel grande calderone di cartoni (sempre più nutrito, ultimamente) che, pur avendo qualche spunto di base interessante, non riescono assolutamente ad elevarsi dalla sufficienza, a causa soprattutto di una evidente mancanza di idee originali e di quel "mordente" che ti spinge a dover vedere assolutamente la puntata successiva. C'è da dire, fra l'altro, che il cartone, lasciando aperte un po' di questioni (fra cui il già accennato strano rapporto fra i due protagonisti), nelle sue battute finali lascia presagire una seconda serie, che, sinceramente, non attendo affatto con ansia, anzi...
Il protagonista della storia è un ragazzo che è dotato di un'intelligenza geniale, ma poco dotato a livello di capacità magiche e, per questo, inserito in un corso "di serie B" della sua scuola, a differenza di sua sorella che invece è estremamente portata per la magia e viene inserita nel corso principale. Tuttavia, il rapporto fra i due è piuttosto strano: lui estremamente protettivo e premuroso, lei che si comporta come se provasse molto di più di un semplice amore fraterno nei suoi riguardi.
Nonostante lui sia inserito nel corso di livello inferiore, la sua genialità mostrerà che si possono vincere delle sfide difficili anche senza disporre di un grande potere magico.
Detto così, per alcuni le premesse potranno anche sembrare interessanti, ma vi assicuro che vengono portate avanti in una maniera pessima e logorroica.
Mahouka è il tipico modello di anime che ci stanno propinando da un po' di stagioni: scarsa o parziale originalità nella trama, notevole lentezza nel suo proseguimento, scarsezza di contenuti capaci di destare un reale interesse nello spettatore, tanti personaggi -- perfino troppi -- ed ovviamente poco tempo a disposizione per farne una caratterizzazione decente.
All'inizio sembrava anche vagamente interessante, ma dopo 6-7 puntate è iniziato a discendere pericolosamente nell'abisso della noia senza quasi mai ridestarsi. Gli intrighi sono interessanti quando vengono svelati in tempi ragionevoli, non quando devi attendere 20 puntate per svelarne un pizzichino. Un anime di qualità dovrebbe sempre mantenere dei ritmi sostenuti. Decisamente non è il caso di Mahouka. Tanto per dirvene una, alla fine delle 26 puntate il rapporto fra i due protagonisti non cambia di una virgola e neanche viene spiegato bene che genere di legame abbiano.
Parlando di noia, senza spoilerare, in una puntata sono stati capaci di spendere (sprecare, direi) parecchi minuti in una arzigogolata spiegazione pseudo-scientifica relativa ad una tesi creata da un gruppo di studenti. Roba che ovviamente non frega nulla a chi non è appassionato di fisica teorica, ma che probabilmente non susciterà nulla neanche nei fisici, considerando che gli elementi di teoria vagamente ispirati a concetti reali sono mixati ad elementi "magici" fantasy che non hanno e non possono avere nessun riscontro nella realtà.
Le parti più godibili del cartone sono quelle in cui il protagonista interviene in prima persona in qualche scena action. Tutto il resto (che purtroppo è parecchio) è noia allo stato puro.
In conclusione, per me Mahouka rientra in quel grande calderone di cartoni (sempre più nutrito, ultimamente) che, pur avendo qualche spunto di base interessante, non riescono assolutamente ad elevarsi dalla sufficienza, a causa soprattutto di una evidente mancanza di idee originali e di quel "mordente" che ti spinge a dover vedere assolutamente la puntata successiva. C'è da dire, fra l'altro, che il cartone, lasciando aperte un po' di questioni (fra cui il già accennato strano rapporto fra i due protagonisti), nelle sue battute finali lascia presagire una seconda serie, che, sinceramente, non attendo affatto con ansia, anzi...