Holly e Benji Forever
"Holly e Benji Forever" è l'ultima stagione della serie anime "Holly e Benji", prodotta nel 2001 con la durata di cinquantadue episodi, ma solo gli ultimi ventuno sono inediti, perché i primi trentuno riassumono le vecchie precedenti stagioni.
La trama dunque riprende dal Brasile, dove Holly gioca per la Coppa del Mondo, spostandosi successivamente in Europa, precisamente in Spagna, nel Barcellona.
Lo sviluppo di questa stagione è davvero pesante, infatti riproporre ancora una volta un riassunto della storia (fatto anche male) è stata una pessima scelta; una volta arrivati agli episodi inediti ecco la delusione... Gli episodi non regalano più qualcosa di nuovo: stesso sviluppo di sempre che rende tutto molto monotono e pesante da guardare, ma almeno l'ambientazione è cambiata di quel poco che riesce a non farmi bloccare la serie.
Ho notato il miglioramento grafico, con i disegni più puliti e le animazioni appena superiori rispetto alle precedenti, mentre il sonoro è da rifare, tranne il doppiaggio che almeno è piacevole.
Purtroppo avevo puntato tutto su questa serie, visto che la stagione precedente mi aveva deluso, però più aspettative ti fai e più delusione avrai. Il mio voto finale è 3 senza dubbio, e non consiglio per nulla questa serie, in quanto penso che sia solo una perdita di tempo.
La trama dunque riprende dal Brasile, dove Holly gioca per la Coppa del Mondo, spostandosi successivamente in Europa, precisamente in Spagna, nel Barcellona.
Lo sviluppo di questa stagione è davvero pesante, infatti riproporre ancora una volta un riassunto della storia (fatto anche male) è stata una pessima scelta; una volta arrivati agli episodi inediti ecco la delusione... Gli episodi non regalano più qualcosa di nuovo: stesso sviluppo di sempre che rende tutto molto monotono e pesante da guardare, ma almeno l'ambientazione è cambiata di quel poco che riesce a non farmi bloccare la serie.
Ho notato il miglioramento grafico, con i disegni più puliti e le animazioni appena superiori rispetto alle precedenti, mentre il sonoro è da rifare, tranne il doppiaggio che almeno è piacevole.
Purtroppo avevo puntato tutto su questa serie, visto che la stagione precedente mi aveva deluso, però più aspettative ti fai e più delusione avrai. Il mio voto finale è 3 senza dubbio, e non consiglio per nulla questa serie, in quanto penso che sia solo una perdita di tempo.
Questa serie di Holly e Benji è sia un remake della serie classica, sia la sua continuazione naturale. La parte inedita è certamente quella più interessante, perché permette di vedere le vicende di Holly, Benji e Mark quando lasciano il Giappone per andare a giocare in Spagna, Germania e Italia. Holly peraltro prima di approdare in Spagna gioca anche in Brasile. In questa parte della serie vengono rese le difficoltà dei giovani campioni nell'affrontare le nuove realtà professionistiche e vengono anche descritte certe dinamiche di spogliatoio e di rapporti con allenatori e staff tecnici e tifosi e giornalisti, in modo anche abbastanza accattivante. Interessanti anche le sfide tra Holly e Santana, Benji e Schneider, Mark e il difensore dell'Emilia(in pratica una trasfigurazione di Thuram del Parma). Il tutto parallelamente alla preparazione per il mondiale in Giappone,
La prima parte è, invece come detto, un remake anche se con qualche variazione e sintesi, che scorre più rapida rispetto alla versione tradizionale, adattandosi ai tempi attuali molto più frenetici.
La serie a mio avviso nell'insieme non è male, forse si poteva evitare di fare la parte di remake e a vantaggio di approfondire invece con più episodi la parte inedita. Certamente la parte di remake ha meno pathos di quella tradizionale( ma del resto per tutti gli anime di nuova generazione, è difficile riproporre il pathos di serie di primi anni 80, che avevano picchi fenomenali, specchio di un'altra epoca, meno disincantata) e anche le musiche sono meno incalzanti, ma al di là di questo credo che per chi ha appezzato la serie classica, questo anime può restare gradevole.
La prima parte è, invece come detto, un remake anche se con qualche variazione e sintesi, che scorre più rapida rispetto alla versione tradizionale, adattandosi ai tempi attuali molto più frenetici.
La serie a mio avviso nell'insieme non è male, forse si poteva evitare di fare la parte di remake e a vantaggio di approfondire invece con più episodi la parte inedita. Certamente la parte di remake ha meno pathos di quella tradizionale( ma del resto per tutti gli anime di nuova generazione, è difficile riproporre il pathos di serie di primi anni 80, che avevano picchi fenomenali, specchio di un'altra epoca, meno disincantata) e anche le musiche sono meno incalzanti, ma al di là di questo credo che per chi ha appezzato la serie classica, questo anime può restare gradevole.
Holly e Benji Forever è un pessimo anime, privo di azione o cose che possono fare appassionare. Diciamo che per me è un anime ridicolo e del tutto senza senso. Per non parlare poi dell'animazione, pessima anche quella. Se dovessi elencare tutti i difetti di questo anime, non mi basterebbe una giornata. Però mi dispiace, perché l'idea non era male, infatti all'inizio quest'anime mi piaceva ma andando avanti con la trama è diventato sempre più noioso, scontato, banale e senza senso. L'animazione è veramente bruttissima. Non ho molto altro da dire su quest'anime.
Per la gioia di tutti gli appassionati del più grande spokon sul calcio mai esistito nella storia dell’animazione, ecco a voi “Road To 2002” anche noto come “Holly & Benji Forever”. La serie nasce sulle ali dell’entusiasmo per gli, allora imminenti, mondiali di calcio aventi luogo in Corea-Giappone. Il Giappone, che in realtà è migliorato molto dopo aver partecipato a Francia ’98, ha fatto sì che il calcio vero entrasse prepotentemente nel cuore di un popolo che non aveva mai vissuto emozioni di questo tipo in questo sport, fino ad allora mai molto considerato. Holly e Benji, pur essendo un’opera rivolta ad un pubblico giovanissimo, ha certamente contribuito alla diffusione di supporters e appassionati di calcio nella terra del Karate.
Dopo questa breve introduzione, passiamo ora all’anime nel dettaglio. Holly & Benji Forever è un progetto che vuole riportare l’anime al passo col manga originale; per poter realizzare quest’idea, dunque, la storia viene fatta iniziare nuovamente dal torneo delle medie, quindi dal principio, fino al mondiale giovanile affrontato dal Giappone nella miniserie “Sfida al mondo”. Rivivere le primissime partite dei nostri beniamini non è affatto male, considerando anche la nuova veste grafica che non farà di certo storcere il naso ai vecchi fans. Dopo una prima parte incentrata su un remake, quindi, veniamo catapultati nel presente di Holly e dei suoi amici, ognuno dei quali è impegnato, come sempre, nel raggiungimento della popolarità nel mondo del calcio professionista. Holly si troverà a competere con calciatori di levatura internazionale, Benji dovrà affermare la sua fama di portiere paratutto anche in Germania, Mark dovrà rivoluzionare il suo modo di giocare per diventare un bomber europeo, e tutti gli altri membri della generazione d’oro dovranno fare passi da gigante per arrivare pronti al Mondiale di calcio del 2002. E questi sono solo alcuni degli spunti dell’intera storia.
La trama è semplice, dunque, ma per nulla banale, e gli esiti delle partite sono davvero sempre incerti. Non mancheranno le solite giocate spettacolari, che ci hanno fatto amare questo “cartone”. Peccato per il finale che non c’è, ma Holly e i suoi compagni hanno imparato, a loro spese, che esistono nemici anche fuori dal rettangolo verde. In conclusione, in ogni caso, questo è un anime assolutamente fantastico, i nostri eroi sono cresciuti così come sono cresciuti i fans di vecchia data; il sogno di vincere la coppa del mondo è sempre più vicino. Voto 8!
Dopo questa breve introduzione, passiamo ora all’anime nel dettaglio. Holly & Benji Forever è un progetto che vuole riportare l’anime al passo col manga originale; per poter realizzare quest’idea, dunque, la storia viene fatta iniziare nuovamente dal torneo delle medie, quindi dal principio, fino al mondiale giovanile affrontato dal Giappone nella miniserie “Sfida al mondo”. Rivivere le primissime partite dei nostri beniamini non è affatto male, considerando anche la nuova veste grafica che non farà di certo storcere il naso ai vecchi fans. Dopo una prima parte incentrata su un remake, quindi, veniamo catapultati nel presente di Holly e dei suoi amici, ognuno dei quali è impegnato, come sempre, nel raggiungimento della popolarità nel mondo del calcio professionista. Holly si troverà a competere con calciatori di levatura internazionale, Benji dovrà affermare la sua fama di portiere paratutto anche in Germania, Mark dovrà rivoluzionare il suo modo di giocare per diventare un bomber europeo, e tutti gli altri membri della generazione d’oro dovranno fare passi da gigante per arrivare pronti al Mondiale di calcio del 2002. E questi sono solo alcuni degli spunti dell’intera storia.
La trama è semplice, dunque, ma per nulla banale, e gli esiti delle partite sono davvero sempre incerti. Non mancheranno le solite giocate spettacolari, che ci hanno fatto amare questo “cartone”. Peccato per il finale che non c’è, ma Holly e i suoi compagni hanno imparato, a loro spese, che esistono nemici anche fuori dal rettangolo verde. In conclusione, in ogni caso, questo è un anime assolutamente fantastico, i nostri eroi sono cresciuti così come sono cresciuti i fans di vecchia data; il sogno di vincere la coppa del mondo è sempre più vicino. Voto 8!
Questa serie tv è un remake delle prime serie di Holly e Benji. Ad essere sincero non riesco a capire come mai esista un prodotto del genere. Forse le nuove generazioni non hanno mai visto Holly e Benji, quindi hanno pensato di creare questa serie inserendovi una pessima computer grafica, per far uscire la serie a ridosso dei campionati del mondo del 2002 e per destare di nuovo interesse verso un prodotto che ormai ha una ventina di anni.
La trama è inutile raccontarla. Chi è che non la conosce. La qualità è, come già detto, abbastanza deludente. Sembra solo una promozione commerciale, non un anime fatto per senso artistico o ispirazione dell’autore.
L’idea di creare questa specie di riassunto in fondo non è male, però si poteva fare sicuramente di meglio.
Forse il materiale cartaceo non era sufficiente per fare qualcosa di nuovo e decente però a mio avviso c’erano tutti i presupposti per fare un ottimo lavoro, pazienza.
Alle nuove generazioni consiglio di vedere il classico Holly e Benji.
La trama è inutile raccontarla. Chi è che non la conosce. La qualità è, come già detto, abbastanza deludente. Sembra solo una promozione commerciale, non un anime fatto per senso artistico o ispirazione dell’autore.
L’idea di creare questa specie di riassunto in fondo non è male, però si poteva fare sicuramente di meglio.
Forse il materiale cartaceo non era sufficiente per fare qualcosa di nuovo e decente però a mio avviso c’erano tutti i presupposti per fare un ottimo lavoro, pazienza.
Alle nuove generazioni consiglio di vedere il classico Holly e Benji.
Le animazioni di "Captain Tsubasa - Road to 2002" sono qualcosa di scandaloso e allo stesso tempo di "straordinario", perché non penso sia mai stata prodotta in Giappone una serie animata meno animata di questa. Al confronto le ultime due saghe di Saint Seiya (Inferno ed Elisio) sembrano quasi accettabili (e sia ben chiaro: io non penso che lo siano) ma anche frugando fra i prodotti più infimi dell'animazione americana, è difficile, se non impossibile, trovare qualcosa di peggio. In "Road to 2002" infatti, l'unica cosa che si muove è il pallone perché, essendo fatto con l'ausilio della computer grafica, è sempre lo stesso oggetto tridimensionale riutilizzato in tutti gli episodi ma con movimenti diversi, che ricordano però quelli di un vecchio screen saver, tanto sono innaturali e incompatibili con l'immobilità e la piattezza dei disegni in-animati.
Insomma, dimenticatevi i fasti della serie classica e (soprattutto) di "Captain Tsubasa J"... o meglio ancora, dimenticatevi di "Road to 2002", perché in tutta la serie non c'è, non dico un episodio ma neanche una scena che valga la pena di ricordare e che si lasci guardare senza suscitare un brivido di rabbia mista a disgusto nell'incredulo spettatore. Già perché, oltre ad essere qualitativamente ripugnante, questa serie rappresenta anche un'occasione sprecata: forse l'ultima di vedere un campionato del mondo per intero e animato come si deve. Infatti, anche i 13 OAV successivi alla prima serie, che raccontavano il primo mondiale di Tsubasa e compagni, non brillavano certo per le animazioni, ne tanto meno dal punto di vista della storia che, non potendo essere interamente raccontata in così poco tempo, era stata incredibilmente "sintetizzata", riducendo drasticamente la durata media delle partite a due soli episodi. Tuttavia anche questa mediocre serie di OAV è decisamente superiore a "Road to 2002" che, oltre a mostrare, come si è detto, una realizzazione tecnica inaccettabile anche per un anime di quarant'anni fa, non risolve neanche il problema della durata delle partite che viene accorciata ulteriormente, rendendo questo remake assolutamente inutile e deleterio, perché se avessero concentrato le poche risorse a disposizione sui nuovi episodi o sulla continuazione del "World Youth", magari qualcosa di decente sarebbe potuto venir fuori. Purtroppo così non è stato ed ora non ci resta che farcene una ragione, sperando magari in una futura trasposizione animata della nuova saga cartacea di Captain Tsubasa ("Golden 23") che restituisca un po' di dignità a questa interminabile e intramontabile epopea calcistica.
Insomma, dimenticatevi i fasti della serie classica e (soprattutto) di "Captain Tsubasa J"... o meglio ancora, dimenticatevi di "Road to 2002", perché in tutta la serie non c'è, non dico un episodio ma neanche una scena che valga la pena di ricordare e che si lasci guardare senza suscitare un brivido di rabbia mista a disgusto nell'incredulo spettatore. Già perché, oltre ad essere qualitativamente ripugnante, questa serie rappresenta anche un'occasione sprecata: forse l'ultima di vedere un campionato del mondo per intero e animato come si deve. Infatti, anche i 13 OAV successivi alla prima serie, che raccontavano il primo mondiale di Tsubasa e compagni, non brillavano certo per le animazioni, ne tanto meno dal punto di vista della storia che, non potendo essere interamente raccontata in così poco tempo, era stata incredibilmente "sintetizzata", riducendo drasticamente la durata media delle partite a due soli episodi. Tuttavia anche questa mediocre serie di OAV è decisamente superiore a "Road to 2002" che, oltre a mostrare, come si è detto, una realizzazione tecnica inaccettabile anche per un anime di quarant'anni fa, non risolve neanche il problema della durata delle partite che viene accorciata ulteriormente, rendendo questo remake assolutamente inutile e deleterio, perché se avessero concentrato le poche risorse a disposizione sui nuovi episodi o sulla continuazione del "World Youth", magari qualcosa di decente sarebbe potuto venir fuori. Purtroppo così non è stato ed ora non ci resta che farcene una ragione, sperando magari in una futura trasposizione animata della nuova saga cartacea di Captain Tsubasa ("Golden 23") che restituisca un po' di dignità a questa interminabile e intramontabile epopea calcistica.
Orrida OST, pessime e legnose animazioni, personaggi minimamente approfonditi, mezza serie nuovamente sprecata per il solito remake della prima serie.... dopo l'ottimo Captain Tsubasa J, la trasposizione del Road delude terribilmente le aspettative, coprendo malamente appena 1/3 del manga d'origine e sprecando il resto nel secondo inutile rifacimento delle serie classiche. Il pessimo comparto tecnico fa il resto, donandoci una mezza schifezza che non merita altre parole a riguardo. Davvero un peccato che ancora non esiste una trasposizione animata della seconda metà del World Youth...
Questo anime si merita la sufficienza piena ma come genere sportivo risulta essere un pò fantastico basta vedere i tiri "infuocati" o le rovesciate a 200m da terra, comunque sia parla di ragazzi che vivono per il pallone e riescono ad avverare il loro sogno facendo vincere il mondiale al giappone... diciamo che ti fa venire voglia di giocare a pallone ma niente di più, è un buon anime per passare il tempo e farsi due risate vedendo le varie assurdità fatte dai giocatori.
L'ennesimo remake di Captain Tsubasa. Di primo acchito questo è quello che viene spontaneo dedurre. L'intrusione della computer graphic rende la visione più piacevole, e la narrazione della storia in maniera diversa, più veloce e con colpi di scena che differenziano l'intera story-line, regala allo spettatore numerose sorprese. Eppure... questa serie non convince. Le musiche sono all'altezza della situazione, ma non all'altezza di quei motivetti martellanti presenti nella prima serie, senza contare che l'assenza della porta che spunta all'orizzonte e del pallone ovale si sente! <br> <br> Perchè un nuovo remake per Captain Tsubasa, quando ci avevano già pensato un film e la precedente serie Captain Tsubasa J? Molti dicono che dipenda dal fatto che il materiale cartaceo a disposizione per l'adattamento animato era pressochè nullo e l'interruzione quindi prossima (proprio come era accaduto ai tempi con la sopra citata CTJ, adattamento del manga, World Youth Hen), altri ancora pensano che questa serie, essendo uscita nel periodo dei Mondiali di Calcio ospitati in Giappone-Korea (e che faremmo bene a dimenticarci...) nel 2002, non poteva far breccia nel cuore dei più giovani, che magari non avevano letto le primissime avventure di Tsubasa & Co. Io penso che questo remake sia stato dovuto ad entrambi i motivi, eppure, è un peccato che la serie si blocchi proprio alla finale dei mondiali, tra Giappone e Brasile. D'altronde c'era da aspettarselo visto che la serie è l'adattamento del manga "Road To 2002", quindi, ha illustrato la strada che hanno fatto i nostri eroi nel mondo del calcio, per arrivare ai mondiali. <br> <br> In questa serie, i nostri amici fanno la parte dei "perdenti", infatti il confronto europeo e con atleti di prim'ordine, quali Rivaldo e Davids, non è stato dei migliori, e spesso questi vengono messi in panchina o addirittura allontanati dalla squadra: però la voglia di ribalta, il desiderio di crescere calcisticamente e di dimostrare che anche i giapponesi possono valere con la palla ai piedi, darà loro la speranza di un cambiamento per il futuro. <br><br> Certo, la serie si presenta dal punto di vista della storia in un contesto più reale, ma pare del tutto assurdo, visto come questa era partita e per via delle tecniche speciali e dei tiri super-potenti che vi sono stati inseriti quando Tsubasa & Co. erano ancora piccoli. <br> <br> Eccetto lo stile di disegno altalenante, questa serie si presenta molto godibile per via delle divise più curate, di sigle iniziali e finali STUPENDE, e grazie anche allo sponsor che ha collaborato e dato l'onore che meritava: Adidas. <br> <br> Una serie apprezzabile, godibile e leggera. Un voto alto dovuto alla realizzazione tecnica decisamente alta, ma non va al di sopra della sufficenza se paragonato alle vecchie serie.