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Francesco

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Francesco

Episodi visti: 39/39 --- Voto 9
Gakeen Magnetico Robot - Magnerobo Ga-Keen è un anime robotico del 1976 ed è forse, tra i robottoni classici, quello che, per atmosfere e contesti, più si avvicina allo stile dei nagaiani Mazinga, Jeeg, Getter robot e Goldrake, come testimonia anche l’uso di musiche di accompagnamento che sono simili a quelle di tali serie e in alcuni casi proprio riprese identiche.
Non mancano però in Gakeen alcune varianti all’interno del canone della lotta del robot contro i mostri inviati da un invasore (in questo caso gli Azariti): innanzitutto la guida del robot affidata alla coppia di un ragazzo e di una ragazza che si uniscono secondo una procedura davvero inusuale; caratteristici sono poi i mostri sintetici solitamente determinati dalla fusione dei tratti di due animali distinti e anche la fortezza degli eroi, che è una sorta di nave capace di volare, andare sotto il mare e anche nello spazio, resta certamente impressa.

Il protagonista maschile ricorda Hiroshi di Jeeg, sia nell’aspetto sia nei modi un po’ ribelli, e tutti i personaggi sia buoni che antagonisti sono ben delineati e collocati nell’economia della serie. Il Gakeen peraltro ha un design curioso che a me piace molto e gli dà una sua unicità tra i robottoni giapponesi. I vari episodi conservano l’unione di semplicità e al tempo stesso momenti di profondità e le serie ha una buona grafica per cui credo nel genere robotico possa merita un 9 proprio per la sua capacità di proseguire perfettamente e meglio di altri lo standard inaugurato dagli eroi nagaiani, superando un po’, a mio parere, ad esempio i -pur validi- Raideen e Combattler.


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doctor Octopus

Episodi visti: 39/39 --- Voto 7
La sigla italiana, mi ricordo, era fra le più belle dell'epoca, un sound che ti trasmetteva epicità e romanticismo, in una volta sola. Neppure i bravissimi "Super Robots" fecero di meglio, con le loro canzoni. Il duo di piloti, un maschio e una femmina, che si univano in un solo essere, l'avevamo già visto in "I-Zenborg", ma qui era reso meglio, anche perché la cosa era completamente animata. Che dire? Trovo buono il mecha design del robot magnetico, interessanti i nemici, superba la base dei buoni, che era un portaerei scientifica, anche se c'erano troppe puntate dedicate a Takeru e poche a Mai. D'accordo, il robot era magnetico e i rapporti fra Takeru e il padre Karateka erano tesi, come in "Jeeg", ma, davvero, c'era molto poco spazio per Mai. Buone erano le trasformazioni e i comprimari buoni.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
Il magnetismo è il protagonista assoluto di quest'opera, ma non quello che si può pensare come due parti metalliche che si attraggono, che comunque c'entra ai fini della storia, bensì in tutto il suo essere.

Il magnetismo è anche attaccamento, stretta vicinanza, voglia di completarsi, e attraverso i protagonisti della serie non mancano certo le volte in cui questo fenomeno viene menzionato.

Oltre a tutto questo i temi dibattuti sono molteplici, e quasi tutti partono da un legame molto stretto, la famiglia, che viene interessata da una disgrazia in cui il protagonista perde la madre, venendo però investito da insospettabili poteri.

Difatti il magnetismo enorme da cui trae forza il personaggio principale di quest'opera è dovuto dall'energia trasmessagli dai fulmini, concetti che noi abbiamo già visto in Mazinga e in altri mecha similari.

Qui però ci interessa la parte umana della vicenda, dove il protagonista fugge da qualsiasi realtà familiare in cui viveva per essere indipendente, per trovare una nuova via per ovviare ai dolori a cui è stato costretto dal destino.

La nuova via proviene da uno scienziato e da sua figlia talmente disposta ad essere un baluardo per l'umanità da sottoporsi a torture che daranno i risultati sperati e poteri molto simili e di forza magnetica contrapposta a quella del protagonista, in cui insieme daranno vita all'automa che prende il nome dell'opera.

Però queste strade si incontrano, si attraggono, ed anche qui è presente il magnetismo, giusto per richiamarci a quanto detto all'inizio.

Ma il vero potere con cui quest'opera attrae lo spettatore è sicuramente il discorso legato alla voglia d'indipendenza dei protagonisti, che li rende maturi fin da piccoli, avversi ad ogni tipo di difficoltà ed anche più insensibili al richiamo della famiglia, ma questo è dovuto a ciò che hanno subito in passato.

Chiunque, privato dei genitori, in stato di orfano, comincia a vivere un'esistenza molto travagliata proprio perchè si sente sempre la mancanza di una guida,e il più delle volte si rimane guida di se stessi, in mezzo a tanta disperazione.

Ed è proprio per ovviare a tutta questa disperazione che i protagonisti si uniscono formando così il robot magnetico dotato di grandi poteri, capace di sconfiggere la minaccia aliena e di dare speranza alle genti del pianeta, quella speranza che invece nelle vite dei protagonsiti è stata ormai del tutto recisa.

E qui viene fuori l'intento dell'autore di farci capire in quest'opera quanto sia difficile il momento in cui qualsiasi ragazzo si separa per sempre, per diverse ragioni, dai propri genitori, si diventa adulti molto presto se li si perdono da piccoli, si diventa adulti con difficoltà se li si perdono da grandi, tra mille incomprensioni e perchè da ricercare nel resto della propria vita, fino a quando le risposte non ci giungono da sole nel momento in cui ci prendiamo delle responsabilità abbastanza grandi, questo rientra sì nell'allegoria dei protagonisti, ma anche nella realtà, in un cerchio della vita che mai termina tramandato da genitori a figli.


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maxichiarolanza

Episodi visti: 39/39 --- Voto 10
Se ben ricordo la prima volta che ho visto trasmettere in tv la serie è stato nel lontano 1982. Nonostante abbia avuto scarso successo la trovo lo stesso interessante. L'unica cosa che mi ha lasciato particolarmente rammaricato è che arrivò a 26 episodi anziché ai 39 effettivi, ma grazie all'avvento di Youtube sono riuscito a guardarmi i restanti 13, e ci tengo a dire che sono rimasto deluso nel vedere i personaggi doppiati da altri attori anziché quelli originali.
[<b>Tolte le ipotesi e le comparazioni di gusto e il successivo elenco - Moderatore</b>]
Come personaggio ammiro Mai Kazuki per aver sacrificato la sua giovinezza durante gli esperimenti sull'uomo magnete effettuati da suo padre: bisogna ricordarsi che Mai Kazuki riesce a sopportare perfino quella testa calda di Takeru, e anche il professor Kazuki merita un plauso per aver trasformato in eroe Takeru; anche Tensai è un ottimo personaggio per il suo carattere differente da Hitoshi e Futoshi .

La sigla e la colonna sonora "Gakin" sono ottime e la grafica è eccezionale, la durata degli episodi è perfetta, mi rammarico che non sia nato dalle fantastiche menti oppure non abbia avuto come collaboratori Go Nagai, Kunio Nakatami, Akio Sugino e Dan Kobayashi che al mio modesto parere avrebbero certamente migliorato la serie, anche se il risultato è comunque lodevole.

simona

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simona

Episodi visti: 39/39 --- Voto 7
Gackeen era uno di quei robot che più mi emozionavano, forse perchè la storia d'amore tra i due protagonisti era mitizzata dal loro rapporto magnetico che raggiungeva il culmine dell'unione! Da piccola non ne perdevo una puntata! La serie nonostante fosse di importanza minore rispetto ad altri mecha-anime, ha sicuramente ripreso il successo di jeeg ed era strutturata in modo abbastanza semplice mantenendosi lineare fino alla fine. Bella anche la sigla italiana!

torakiki

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torakiki

Episodi visti: 39/39 --- Voto 6
Il 6 c'è solo perchè da piccolo non ne perdevo una puntata!!
Il mecha era opinabile (sproporzionato, poco carismatico) i personaggi semprano ripresi da altre serie (Mai sempra Michiru di Getter robot mentre Takeru uno shake di Ryoma e Hayato sempre della stessa serie) i cattivi spesso insulsi, l' idea di base del robot componibile che ricorda quella di Jeeg, ma meno carismatica... se non fosse per l' idea (quasi erotica) che il robot poteva moversi solo con la FUSIONE tra un maschio e una femmina poi ripresa in epoche più recenti da FIVE STAR STORY (e stranamente poco sfruttata!!!) sarebbe da catalogare tra le serie che NON hanno dato nuova linfa a un genere allora in AUGE!

Lorenzo

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Lorenzo

Episodi visti: 39/39 --- Voto 6
Anime robotico dichiaratamente “minore” di Shinobu Urakawa e Tomoyoshi Katsumada. Ricalca fedelmente lo schema classico delle serie nagaiane senza troppe pretese (forse dev’essere anche per questo che talvolta è stato erroneamente attribuito a questo autore). Presenta qualche similitudine, non solo di assonanza nel titolo, con le vicende di Gaiking, col quale viene talvolta confuso (es. il motivo del pilota protagonista ribelle, diviso fra la passione sportiva e il dovere di difendere la Terra, il finale che si svolge in modo simile). L’idea di base era quella del magnetismo che teneva insieme il guerriero d’acciaio protagonista, guidato da un uomo e una donna che grazie alla forza megnetica si “univano” insieme (naturalmente qualcuno vi ha visto una metafora esplicita…). I cattivi erano creature formate da mostruosi incroci di animali diversi fusi insieme e poi meccanizzati, e nei momenti di maggior difficoltà spesso venivano vinti grazie a un’idea brillante del geniale scienziato Kazuki. La struttura delle puntate era all’incirca sempre la stessa, con chiusura piuttosto sbrigativa una volta distrutto il mostro di turno. Nulla di particolare, se non qualche episodio che mi é rimasto in mente più degli altri, come Esplosione nello spazio (n° 7) e Gackeen contro Gackeen (n° 30, che comunque riprende un’idea non certo nuova, anche al di fuori di questo genere). Ricordo anche che verso la fine della serie il robot veniva dotato di nuove armi ad ogni puntata. L’ultimo episodio si mantiene in linea con tutta la serie, un epilogo veloce ed essenziale, senza particolare pathos o drammaticità, anche se, naturalmente, in quanto finale, più spettacolare della media come sempre. Oggi, almeno per quanto mi riguarda, si ricorda Gackeen più per la bella e orecchiabile sigla, che rischiava di essere migliore del cartone stesso. In Italia non furono mai trasmessi gli ultimi 13 episodi, poi per fortuna ridoppiati ed editati in vhs dalla Yamato Video. Si tratta comunque di una serie rispettabile, realizzata con la giusta professionalità. Credo in ogni caso che valga la pena di vederla per chi come me é molto appassionato di cartoni animati giapponesi, sicuramente per chi da bambino non ne ha visto la fine in tv.

koji_77

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koji_77

Episodi visti: 39/39 --- Voto 7
Concordo abbastanza con Lorenzo.
Io ho visto con piacere la fine anche se il doppiaggio degli ultime 13 è decisamente meno "prestante". Mah sarà l'abitudine a dei trimbri di voce. Mi riferisco al protagonista, Takeru, mi trasmetteva meno.
Da piccolo il cartone mi piaceva molto e come hanno detto gli altri la sigla era molto bella ed orecchiabile.
Inviterei i moderatori a correggere la disponibilità italiana di questo anime, mi sembra sia dinamiitalia.

Saluti

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 25/39 --- Voto 6
Robottonata anni '70 che non presentava sostanziali elementi per emergere tra le altre produzioni dell'epoca. Occasionalmente riproposto nei circuiti delle TV locali può avere un interesse di tipo esclusivamente nostalgico. Ricordo con molto piacere la sigla italiana. Da vedere solo se siete appassionati folli di animazione robotica di una trentina di anni fa'.

Cl@

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Cl@

Episodi visti: 30/39 --- Voto 7
Bellissima sigla italiana e belle le sigle originali. Variante dei classici robot anni 70 dove al posto delal cabina di pilotaggio il pilota diviente tutt'uno con il robot. Simile a Jeeg per come Gakeen viene composto.
Da notare come il nome Gakeen in italiano venga pronunciato come GEIKIN, mah misteri degli adattamenti. Oltre a non aver mai capito perché e come mai, Mai, la ragazza protagonista, insieme a Takeru, quando si "trasforma" diventando Donna magnetica minus, cambia viso diventando più adulta e truccata.
Recentemente è uscito Godanner, i cui piloti e i robot ricordano in parte questo robot anni 70...