Sword Art Online II
Questo anime ha molti difetti, è vero, ma ha anche dei pregi ed è un ottimo prodotto di intrattenimento che, se visto per puro divertimento, può piacere molto, ma, se si cerca qualcosa di più sofisticato, non fa per voi. Nella recensione delle prima stagione ho dato un 7,5, poiché ho valutato tutti e due gli archi narrativi, facendone una media, e devo dire che il voto che ne è uscito fuori è stato alto, e lo reputo giusto soprattutto per la prima parte e per il lato tecnico.
Parliamo però adesso di questa seconda stagione, una stagione che non ha un incipit forte come quello della prima, ma che comunque sa intrattenere molto bene. È una stagione in cui la verosimiglianza è molto compromessa e accadono cose abbastanza assurde. Tutto sommato, punta più sul mistero e sullo "shock" psicologico, e ci viene finalmente presentato un altro personaggio femminile (stavolta scritto bene e con una backstory) che farà da compagna al protagonista.
Anche qui è molto evidente quel fattore shock che era presente nella seconda parte della prima stagione, ma più contestualizzato. Il villain è abbastanza Interessante, benché non sia un villain pieno di motivazioni e carismatico, ha un suo perché, la trama ha una sua coerenza e soprattutto il comparto tecnico è davvero migliorato. Voto: 9.
Di mezzo c'è un mini-arco narrativo che introduce il vero secondo arco narrativo della stagione, un arco narrativo dimenticabilissimo e soprattutto quasi 'skippabile' ma non terribile. Voto: 5.
Ora invece c'è il secondo arco narrativo, un anco narrativo davvero interessante, che finalmente riesce a concentrarsi sui personaggi e le caratterizzazioni, e soprattutto è un arco che mette in ombra il protagonista principale della serie a discapito di una migliore spiegazione di uno dei personaggi femminili migliori e l'introduzione di un personaggio molto interessante. Questo arco narrativo tuttavia punta troppo sulle emozioni, e modestamente l'ho trovato un po' pesante, ma riconosco la buona scrittura e il contenuto molto interessante al suo interno, anche se leggermente fuori contesto dell'anime. In questo arco non c'è antagonista, ma ha comunque molti punti di forza e dà molta più profondità a personaggi che prima erano solo disegni sul foglio. Voto: 8,5.
Parliamo però adesso di questa seconda stagione, una stagione che non ha un incipit forte come quello della prima, ma che comunque sa intrattenere molto bene. È una stagione in cui la verosimiglianza è molto compromessa e accadono cose abbastanza assurde. Tutto sommato, punta più sul mistero e sullo "shock" psicologico, e ci viene finalmente presentato un altro personaggio femminile (stavolta scritto bene e con una backstory) che farà da compagna al protagonista.
Anche qui è molto evidente quel fattore shock che era presente nella seconda parte della prima stagione, ma più contestualizzato. Il villain è abbastanza Interessante, benché non sia un villain pieno di motivazioni e carismatico, ha un suo perché, la trama ha una sua coerenza e soprattutto il comparto tecnico è davvero migliorato. Voto: 9.
Di mezzo c'è un mini-arco narrativo che introduce il vero secondo arco narrativo della stagione, un arco narrativo dimenticabilissimo e soprattutto quasi 'skippabile' ma non terribile. Voto: 5.
Ora invece c'è il secondo arco narrativo, un anco narrativo davvero interessante, che finalmente riesce a concentrarsi sui personaggi e le caratterizzazioni, e soprattutto è un arco che mette in ombra il protagonista principale della serie a discapito di una migliore spiegazione di uno dei personaggi femminili migliori e l'introduzione di un personaggio molto interessante. Questo arco narrativo tuttavia punta troppo sulle emozioni, e modestamente l'ho trovato un po' pesante, ma riconosco la buona scrittura e il contenuto molto interessante al suo interno, anche se leggermente fuori contesto dell'anime. In questo arco non c'è antagonista, ma ha comunque molti punti di forza e dà molta più profondità a personaggi che prima erano solo disegni sul foglio. Voto: 8,5.
Prima parte: voto 7.
Finalmente, grazie a un antagonista decente e capace di creare vera suspense, la serie fa a mio avviso un piccolo salto di qualità. Non tanto dal punto di vista tecnico (che si riconferma su ottimi livelli, in particolare un paio di combattimenti molto ben animati), quanto dal punto di vista della scrittura della storia e dei personaggi stessi.
Quindi il “cattivo” di turno, rispetto ai suoi predecessori, riesce almeno per buona parte degli episodi a non sembrare uno di quei personaggi pronti ad aspettare che il protagonista venga a prenderli a calci; anzi, sembra che quello pronto a rifilare pedate sia proprio lui. Design molto cool, adoro i completi simil-steampunk. Ma il miglioramento non si riduce solo a lui, infatti anche la co-protagonista di questo arco narrativo ha una storia che la rende un personaggio per cui provare interesse: si inizia a parlare dei sensi di colpa e di come questi possano essere elaborati da una persona, cosa che poi anche Kirito stesso dovrà gestire. E vedere i progressi dei due è piuttosto soddisfacente.
Rispetto alla prima stagione, giusto sul piano dei feel si può dire che c’è un po’ meno roba, ma pazienza. D’altronde, se prima il punto di forza (a mio avviso) era proprio quel lato della storia, fare un piccolo cambio di rotta e “concentrare le energie” su altri aspetti è un qualcosa che può allungare nettamente la vita di uno show. Mossa azzeccata, per quanto mi riguarda.
Seconda parte: voto 7.
“E daje di lucciconi”. In questa seconda parte si ritorna alle ambientazioni precedenti e viene proposta una storia che per quelli dalla lacrima facile come me è uno strike praticamente assicurato. Nulla contro le cose melense o eccessivamente drammatiche, ma a volte risultano un po’ stucchevoli... Ma non è questo il caso, almeno per quanto mi riguarda. I combattimenti tornano ad essere meno spettacolari rispetto alla prima parte di “GunGale Online”, ma la storia guadagna punti sotto altri aspetti, quindi poco male.
Finalmente, grazie a un antagonista decente e capace di creare vera suspense, la serie fa a mio avviso un piccolo salto di qualità. Non tanto dal punto di vista tecnico (che si riconferma su ottimi livelli, in particolare un paio di combattimenti molto ben animati), quanto dal punto di vista della scrittura della storia e dei personaggi stessi.
Quindi il “cattivo” di turno, rispetto ai suoi predecessori, riesce almeno per buona parte degli episodi a non sembrare uno di quei personaggi pronti ad aspettare che il protagonista venga a prenderli a calci; anzi, sembra che quello pronto a rifilare pedate sia proprio lui. Design molto cool, adoro i completi simil-steampunk. Ma il miglioramento non si riduce solo a lui, infatti anche la co-protagonista di questo arco narrativo ha una storia che la rende un personaggio per cui provare interesse: si inizia a parlare dei sensi di colpa e di come questi possano essere elaborati da una persona, cosa che poi anche Kirito stesso dovrà gestire. E vedere i progressi dei due è piuttosto soddisfacente.
Rispetto alla prima stagione, giusto sul piano dei feel si può dire che c’è un po’ meno roba, ma pazienza. D’altronde, se prima il punto di forza (a mio avviso) era proprio quel lato della storia, fare un piccolo cambio di rotta e “concentrare le energie” su altri aspetti è un qualcosa che può allungare nettamente la vita di uno show. Mossa azzeccata, per quanto mi riguarda.
Seconda parte: voto 7.
“E daje di lucciconi”. In questa seconda parte si ritorna alle ambientazioni precedenti e viene proposta una storia che per quelli dalla lacrima facile come me è uno strike praticamente assicurato. Nulla contro le cose melense o eccessivamente drammatiche, ma a volte risultano un po’ stucchevoli... Ma non è questo il caso, almeno per quanto mi riguarda. I combattimenti tornano ad essere meno spettacolari rispetto alla prima parte di “GunGale Online”, ma la storia guadagna punti sotto altri aspetti, quindi poco male.
Dopo aver visto la prima serie ed essermi innamorato di "Sword Art Online", avevo grandi aspettative pure per la seconda stagione.
Cosa posso dire? Anche questa volta posso essere soddisfatto, perché la serie è fantastica, nonostante in parte preferisca la prima, ma posso essere felice di aver scoperto un personaggio come Sinon, che è a dir poco fantastico (a mio parere il migliore di tutto "Sword Art Online" in generale, nonché il mio preferito, caratterizzato al meglio - poi purtroppo si perde un po' più avanti, ma rimane un ottimo personaggio).
Come trama ci può anche stare, ma la seconda parte a mio parere è un po' forzata, ad esempio la piccola saga "Excalibur" poteva anche non esserci dal mio punto di vista, mentre "Mother Rosario" non mi ha fatto impazzire, eppure sono uno che ha la lacrimuccia facile.
Quindi, posso dire che la seconda serie è bellissima, soprattutto nella prima parte, e grandi meriti vanno al personaggio di Sinon, che è il migliore dal mio punto di vista.
Cosa posso dire? Anche questa volta posso essere soddisfatto, perché la serie è fantastica, nonostante in parte preferisca la prima, ma posso essere felice di aver scoperto un personaggio come Sinon, che è a dir poco fantastico (a mio parere il migliore di tutto "Sword Art Online" in generale, nonché il mio preferito, caratterizzato al meglio - poi purtroppo si perde un po' più avanti, ma rimane un ottimo personaggio).
Come trama ci può anche stare, ma la seconda parte a mio parere è un po' forzata, ad esempio la piccola saga "Excalibur" poteva anche non esserci dal mio punto di vista, mentre "Mother Rosario" non mi ha fatto impazzire, eppure sono uno che ha la lacrimuccia facile.
Quindi, posso dire che la seconda serie è bellissima, soprattutto nella prima parte, e grandi meriti vanno al personaggio di Sinon, che è il migliore dal mio punto di vista.
Anche questa stagione, come la prima, è molto bella, molto interessante e ricca di colpi di scena!
Come la precedente, anche questa è composta da più archi narrativi che costituiscono degli alti e dei bassi all'interno della stagione.
La prima fra tutti è la saga "Gun Gale Online" (GGO), a parer mio una tra le più belle di tutta la serie, se non addirittura la migliore. In GGO Kirito dovrà affrontare un nuovo antagonista, Death Gun, in un nuovo gioco. Death Gun è davvero un "badass" e darà filo da torcere al protagonista e a Sinon, un nuovo personaggio introdotto all'inizio della stagione. Anche se, durante questo primo arco, la narrazione risulta molto lenta, non è per niente noiosa, anzi coinvolge sempre di più. Totalmente inaspettato scoprire chi si sta in realtà "nascondendo" sotto il nome di Death Gun!
La seconda saga, meglio definita mini-saga, vede Kirito fare il suo ritorno su ALO, dove, accompagnato dai suoi amici, affronterà un dungeon per recuperare la spada leggendaria vista anche a fine della scorsa stagione, l'Excaliber. Durante questi pochi episodi si dà sfogo al trash più assoluto: Asuna è completamente trascurata, anzi a tratti la serie sembra trasformarsi in un harem. Tre episodi pessimi che si salvano leggermente solo grazie ai combattimenti ben animati.
Fortunatamente la stagione si riprende con la terza saga, che vede finalmente Asuna come protagonista, che dopo il primo arco della prima stagione (SAO) era stata completamente trascurata e anche snaturata. Si ha anche l'introduzione di nuovi personaggi, tra cui Yuuki. È davvero difficile parlare di questa saga senza anticipare nulla, però posso dire che coinvolge parecchio e, personalmente, strappa qualche lacrimuccia.
Nonostante qualche forzatura qua e là, la stagione si lascia guardare tranquillamente. Anche questo finale, così come quello precedente, lascia aperte diverse possibilità e, anche se la seconda saga rappresenta una vera e propria gaffe, reputo la seconda stagione superiore alla prima!
Voto: 9/10
Come la precedente, anche questa è composta da più archi narrativi che costituiscono degli alti e dei bassi all'interno della stagione.
La prima fra tutti è la saga "Gun Gale Online" (GGO), a parer mio una tra le più belle di tutta la serie, se non addirittura la migliore. In GGO Kirito dovrà affrontare un nuovo antagonista, Death Gun, in un nuovo gioco. Death Gun è davvero un "badass" e darà filo da torcere al protagonista e a Sinon, un nuovo personaggio introdotto all'inizio della stagione. Anche se, durante questo primo arco, la narrazione risulta molto lenta, non è per niente noiosa, anzi coinvolge sempre di più. Totalmente inaspettato scoprire chi si sta in realtà "nascondendo" sotto il nome di Death Gun!
La seconda saga, meglio definita mini-saga, vede Kirito fare il suo ritorno su ALO, dove, accompagnato dai suoi amici, affronterà un dungeon per recuperare la spada leggendaria vista anche a fine della scorsa stagione, l'Excaliber. Durante questi pochi episodi si dà sfogo al trash più assoluto: Asuna è completamente trascurata, anzi a tratti la serie sembra trasformarsi in un harem. Tre episodi pessimi che si salvano leggermente solo grazie ai combattimenti ben animati.
Fortunatamente la stagione si riprende con la terza saga, che vede finalmente Asuna come protagonista, che dopo il primo arco della prima stagione (SAO) era stata completamente trascurata e anche snaturata. Si ha anche l'introduzione di nuovi personaggi, tra cui Yuuki. È davvero difficile parlare di questa saga senza anticipare nulla, però posso dire che coinvolge parecchio e, personalmente, strappa qualche lacrimuccia.
Nonostante qualche forzatura qua e là, la stagione si lascia guardare tranquillamente. Anche questo finale, così come quello precedente, lascia aperte diverse possibilità e, anche se la seconda saga rappresenta una vera e propria gaffe, reputo la seconda stagione superiore alla prima!
Voto: 9/10
"Sword Art Online II", a differenza del primo capitolo della serie, inizia dopo la fine di una brutta esperienza vissuta all'interno di SAO, gioco che Kayaba (creatore del gioco) ha reso un inferno per molti giocatori e famiglie, dato che purtroppo, se un giocatore moriva nel gioco, perdeva la vita anche nel mondo reale. La tragedia sembra riprendere in questa seconda stagione, ma stavolta gira tutto intorno a un giocatore misterioso: la trama è abbastanza ben costruita, con i cambiamenti nel protagonista che ispirano una evoluzione lenta ma significativa nell'ambito videoludico, cercando di diventare da giocatore a creatore, e difficoltà nella lingua, visto che studia gran parte delle cose in inglese, rendendo reale una tematica attuale dei giorni nostri nella sua opera.
La trama è un po' scontata, forse, ma comunque con begli effetti e capacità di apprendimento del protagonista quasi sovraumana, che forse tende alla esagerazione nel gioco. La vita reale poi, però, rende di più l'idea di "debolezza" che il protagonista non ha quasi mai all'interno del gioco.
Parere personale, è un'opera potenzialmente buona ma sicuramente meno del primo capitolo della serie.
La trama è un po' scontata, forse, ma comunque con begli effetti e capacità di apprendimento del protagonista quasi sovraumana, che forse tende alla esagerazione nel gioco. La vita reale poi, però, rende di più l'idea di "debolezza" che il protagonista non ha quasi mai all'interno del gioco.
Parere personale, è un'opera potenzialmente buona ma sicuramente meno del primo capitolo della serie.
Dopo aver visto la prima serie ed essermi innamorato di "Sword Art Online", avevo grandi aspettative pure per la seconda stagione.
Cosa posso dire? Anche questa volta posso essere soddisfatto, perché la serie è fantastica, nonostante in parte preferisca la prima, ma posso essere felice di aver scoperto un personaggio come Sinon, che è a dir poco fantastico (a mio parere il migliore di tutto "Sword Art Online" in generale, nonché il mio preferito, caratterizzato al meglio - poi purtroppo si perde un po' più avanti, ma rimane un ottimo personaggio).
Come trama ci può anche stare, ma la seconda parte a mio parere è un po' forzata, ad esempio la piccola saga "Excalibur" poteva anche non esserci dal mio punto di vista, mentre "Mother Rosario" non mi ha fatto impazzire, eppure sono uno che ha la lacrimuccia facile.
Quindi, posso dire che la seconda serie è bellissima, soprattutto nella prima parte, e grandi meriti vanno al personaggio di Sinon, che è il migliore dal mio punto di vista.
Cosa posso dire? Anche questa volta posso essere soddisfatto, perché la serie è fantastica, nonostante in parte preferisca la prima, ma posso essere felice di aver scoperto un personaggio come Sinon, che è a dir poco fantastico (a mio parere il migliore di tutto "Sword Art Online" in generale, nonché il mio preferito, caratterizzato al meglio - poi purtroppo si perde un po' più avanti, ma rimane un ottimo personaggio).
Come trama ci può anche stare, ma la seconda parte a mio parere è un po' forzata, ad esempio la piccola saga "Excalibur" poteva anche non esserci dal mio punto di vista, mentre "Mother Rosario" non mi ha fatto impazzire, eppure sono uno che ha la lacrimuccia facile.
Quindi, posso dire che la seconda serie è bellissima, soprattutto nella prima parte, e grandi meriti vanno al personaggio di Sinon, che è il migliore dal mio punto di vista.
Sicuramente la più bella delle serie uscite di "Sword Art Online", a mio giudizio.
Questo cambiamento da fantasy classico a sparatorie e azione pura mi ha veramente stupito. Cambio veramente drastico ma azzeccato, a mio parere, visto che i giochi PVP che vanno di moda ora sono tutti sparatutto o superiori. Ottima anche la storia, con l'inserimento di nuovi personaggi veramente ben disegnati. Bello da vedere dal primo all'ultimo episodio carico di adrenalina e dettagli nelle animazioni che mi hanno veramente lasciato di stucco, vista la serie precedente.
Consiglio di vederlo, dato che la storia è molto bella e particolare, agli appassionati del genere azione.
Questo cambiamento da fantasy classico a sparatorie e azione pura mi ha veramente stupito. Cambio veramente drastico ma azzeccato, a mio parere, visto che i giochi PVP che vanno di moda ora sono tutti sparatutto o superiori. Ottima anche la storia, con l'inserimento di nuovi personaggi veramente ben disegnati. Bello da vedere dal primo all'ultimo episodio carico di adrenalina e dettagli nelle animazioni che mi hanno veramente lasciato di stucco, vista la serie precedente.
Consiglio di vederlo, dato che la storia è molto bella e particolare, agli appassionati del genere azione.
Premettendo che per me la prima stagione è leggermente sopra la sufficienza, un 7 scarso, questa seconda stagione è stata davvero pesante da finire. Se il primo "Sword Art Online" aveva il difetto (oltre agli evidenti buchi di trama e forzature) di rendere il tutto troppo veloce e di non aver caratterizzato un minimo i personaggi, questa seconda stagione prova a caratterizzare un tantino i personaggi, nel caso specifico Asuna, ma non ci riesce.
La prima parte è quella che possiamo definire più soddisfacente. L'aggiunta di un personaggio come Sinon è riuscita, anch'essa però purtroppo poco caratterizzata e leggermente confusionaria. La vera tragedia parte poco prima della metà stagione, dove tutto diventa insensato, noioso, pesante e inutile.
Ho droppato questa stagione al diciottesimo episodio e l'ho ripresa qualche settimana dopo, solo perché molti mi hanno detto che la terza parte è la migliore, quindi ne ho continuato la visione. La terza parte tratta specificatamente di Asuna, della sua vita. Diciamo che è forse la parte migliore, non per Asuna ma, mi duol dirlo, per un altro personaggio inserito, ovvero Yuuki.
Mi sembra davvero difficile guardare un anime dove i personaggi secondari sono nettamente superiori ai protagonisti: non che ci sia qualcosa di sbagliato, capita in molte opere, ma, se in ventiquattro episodi quattordici sono ovviamente incentrati sui protagonisti, io riesco ad apprezzare solo i restanti dieci.
Che dire? È stato davvero difficoltoso continuare con la visione di questa seconda stagione, che si risolleva leggermente verso la fine ma solo grazie all'aggiunta di personaggi secondari. Non mi sento di dare la sufficienza, dato che ci ho impiegato un mese per finirla. Levando i due personaggi aggiunti, il mio voto sarebbe stato un 2.
La prima parte è quella che possiamo definire più soddisfacente. L'aggiunta di un personaggio come Sinon è riuscita, anch'essa però purtroppo poco caratterizzata e leggermente confusionaria. La vera tragedia parte poco prima della metà stagione, dove tutto diventa insensato, noioso, pesante e inutile.
Ho droppato questa stagione al diciottesimo episodio e l'ho ripresa qualche settimana dopo, solo perché molti mi hanno detto che la terza parte è la migliore, quindi ne ho continuato la visione. La terza parte tratta specificatamente di Asuna, della sua vita. Diciamo che è forse la parte migliore, non per Asuna ma, mi duol dirlo, per un altro personaggio inserito, ovvero Yuuki.
Mi sembra davvero difficile guardare un anime dove i personaggi secondari sono nettamente superiori ai protagonisti: non che ci sia qualcosa di sbagliato, capita in molte opere, ma, se in ventiquattro episodi quattordici sono ovviamente incentrati sui protagonisti, io riesco ad apprezzare solo i restanti dieci.
Che dire? È stato davvero difficoltoso continuare con la visione di questa seconda stagione, che si risolleva leggermente verso la fine ma solo grazie all'aggiunta di personaggi secondari. Non mi sento di dare la sufficienza, dato che ci ho impiegato un mese per finirla. Levando i due personaggi aggiunti, il mio voto sarebbe stato un 2.
Questa volta ho iniziato “Sword Art Online 2” con la consapevolezza che la prima serie mi era piaciuta davvero molto, che l’avevo apprezzata tantissimo e che quindi il tutto partiva con il piede giusto.
Questa seconda serie si divide in tre archi narrativi: “Phantom Bullet” (GGO), “Calibur/Caliber” e “Mother’s Rosario”.
Partendo da “Caliber”, che è il più facile da trattare, punto di forza è sicuramente l’ambientazione che riprende la mitologia nordica (che adoro). Ulteriore punto di forza è il setting alla base dell’arco narrativo, i suoi richiami storico-mitologici (come la spada Excaliber) e i combattimenti davvero belli. Non manca inoltre qualche scena comica che sicuramente fa sempre bene. Molto apprezzato.
Per quanto riguarda “Phantom Bullet”, devo dire che è stato molto interessante, tutta la questione di Death Gun e le vicende di Sinon, il suo passato, sono state davvero interessanti e gli episodi son davvero volati. Sinon in particolare è davvero un gran bel personaggio, probabilmente il migliore dopo Kirito e Asuna, e, forse escludendo “Mother’s Rosario”, a questo punto della storia è considerabile al pari di Asuna. Ma tutto sta alla soggettività di chi guarda. Devo dire che la risoluzione di questo arco narrativo è stata ottima, in particolare per come sono stati resi i “malvagi”, i criminali dietro al losco gioco. Le loro motivazioni son risultate palpabili, la spiegazione è stata davvero soddisfacente. Al di là della narrazione e della trama davvero godibili, la serie graficamente si presenta molto molto bene, anche migliorando l’ottimo lavoro della prima serie.
E infine si è giunti a “Mother’s Rosario”: questo per ora è uno degli archi più belli di “Sword Art Online”, probabilmente il migliore insieme ad “Aincrad”. Una cosa che adoro di “Sword Art Online” è la costante rappresentazione del dualismo realtà/realtà virtuale. In questo arco narrativo viene affrontata dal punto di vista di Asuna e di Yuki Konno, anche lei gran personaggio. In questa saga Asuna viene esaltata molto e si prende la scena come protagonista: è molto bello vedere una Asuna diversa, una Asuna reale. Ci viene mostrata la ragazza che c’è dietro il personaggio che fino ad ora la serie ci ha mostrato. Da questo punto Asuna è diventata il mio personaggio preferito della serie. Questo arco narrativo è pieno di sbocchi emozionanti, più di una volta mi è scesa la lacrimuccia, e sono certo che, dopo aver recuperato “Alicization”, passerò di nuovo a dare una riguardata alla coppia Asuna/Yuki.
In conclusione, che dire? Davvero un gran bel sequel. Per tutta la serie ho avuto la sensazione di star facendo un viaggio attraverso i personaggi, è stato bello. Mi sto innamorando di questa serie!
Questa seconda serie si divide in tre archi narrativi: “Phantom Bullet” (GGO), “Calibur/Caliber” e “Mother’s Rosario”.
Partendo da “Caliber”, che è il più facile da trattare, punto di forza è sicuramente l’ambientazione che riprende la mitologia nordica (che adoro). Ulteriore punto di forza è il setting alla base dell’arco narrativo, i suoi richiami storico-mitologici (come la spada Excaliber) e i combattimenti davvero belli. Non manca inoltre qualche scena comica che sicuramente fa sempre bene. Molto apprezzato.
Per quanto riguarda “Phantom Bullet”, devo dire che è stato molto interessante, tutta la questione di Death Gun e le vicende di Sinon, il suo passato, sono state davvero interessanti e gli episodi son davvero volati. Sinon in particolare è davvero un gran bel personaggio, probabilmente il migliore dopo Kirito e Asuna, e, forse escludendo “Mother’s Rosario”, a questo punto della storia è considerabile al pari di Asuna. Ma tutto sta alla soggettività di chi guarda. Devo dire che la risoluzione di questo arco narrativo è stata ottima, in particolare per come sono stati resi i “malvagi”, i criminali dietro al losco gioco. Le loro motivazioni son risultate palpabili, la spiegazione è stata davvero soddisfacente. Al di là della narrazione e della trama davvero godibili, la serie graficamente si presenta molto molto bene, anche migliorando l’ottimo lavoro della prima serie.
E infine si è giunti a “Mother’s Rosario”: questo per ora è uno degli archi più belli di “Sword Art Online”, probabilmente il migliore insieme ad “Aincrad”. Una cosa che adoro di “Sword Art Online” è la costante rappresentazione del dualismo realtà/realtà virtuale. In questo arco narrativo viene affrontata dal punto di vista di Asuna e di Yuki Konno, anche lei gran personaggio. In questa saga Asuna viene esaltata molto e si prende la scena come protagonista: è molto bello vedere una Asuna diversa, una Asuna reale. Ci viene mostrata la ragazza che c’è dietro il personaggio che fino ad ora la serie ci ha mostrato. Da questo punto Asuna è diventata il mio personaggio preferito della serie. Questo arco narrativo è pieno di sbocchi emozionanti, più di una volta mi è scesa la lacrimuccia, e sono certo che, dopo aver recuperato “Alicization”, passerò di nuovo a dare una riguardata alla coppia Asuna/Yuki.
In conclusione, che dire? Davvero un gran bel sequel. Per tutta la serie ho avuto la sensazione di star facendo un viaggio attraverso i personaggi, è stato bello. Mi sto innamorando di questa serie!
In questa seconda stagione di "Sword Art Online" ci troviamo davanti a uno scenario completamente diverso da quello della prima stagione, ed è coinvolgente; però bisogna dire che a parer mio hanno sbagliato a utilizzare il mondo delle fate, perché poi con la storia si va a perdere. Sì, è divertente ed è avventuroso, ma manca di qualità sul piano della trama, e questo è un gran peccato, perché potevano concludere il tutto al dodicesimo/tredicesimo episodio con quei determinati personaggi, e al limite rimandare il tutto alla terza stagione. Però bisogna dire che è animato bene, perché i combattimenti si vede che sono animati diversamente e con effetti diversi rispetto alla stagione precedente. Quindi, per questo, gli ho dato un sei senza infamia e senza lode.
"Sword Art Online 2", anche chiamato "SAO 2", è la seconda stagione dell'anime che ha avuto grande succeso: "Sword Art Online".
L'anime in questione è diviso in tre archi narrativi: "Gun Gale Online", "Excalibur" e "Mother's Rosario".
"Gun Gale Online" narra di questa ragazza che vuole dimostrare a sé stessa di essere forte e di conseguenza esserlo anche nella realtà. Sinon, ovvero questo personaggio, l'ho trovata abbastanza innovativa e interessante, possiede molti lati del carattere uno più interessante dell'altro. "Excalibur" è stato pubblicato per "mostrare il nuovo mondo" e adattarlo alla prossima saga, ovvero "Mother's Rosario". "Mother's Rosario" è in assoluto la parte più bella di tutte, inizia senza un impatto troppo forte e finisce con una marea di lacrime; la protagonista è Yuuki, e su lei non 'spoilero' niente.
Come personaggi "nuovi" abbiamo Asuna, che come tutti sanno non è nuova, ma l'anime mostra nuovi lati di lei, che a primo impatto potrebbero non interessare completamente, ma con il continuare della storia vi piaceranno, e Sinon, una ragazza che ha diciamo due personalità, quella più debole nella vita reale e invece più forte nel mondo virtuale, e il suo scopo sarà quello di riuscire a diventare forte anche nella vita reale.
Non mi dilungo molto sugli altri personaggi, anche se ci sarebbe molto da parlare.
Personaggi: 10
Musiche e audio: 9.5
Combattimenti: 10
Trama: 9.5
L'anime in questione è diviso in tre archi narrativi: "Gun Gale Online", "Excalibur" e "Mother's Rosario".
"Gun Gale Online" narra di questa ragazza che vuole dimostrare a sé stessa di essere forte e di conseguenza esserlo anche nella realtà. Sinon, ovvero questo personaggio, l'ho trovata abbastanza innovativa e interessante, possiede molti lati del carattere uno più interessante dell'altro. "Excalibur" è stato pubblicato per "mostrare il nuovo mondo" e adattarlo alla prossima saga, ovvero "Mother's Rosario". "Mother's Rosario" è in assoluto la parte più bella di tutte, inizia senza un impatto troppo forte e finisce con una marea di lacrime; la protagonista è Yuuki, e su lei non 'spoilero' niente.
Come personaggi "nuovi" abbiamo Asuna, che come tutti sanno non è nuova, ma l'anime mostra nuovi lati di lei, che a primo impatto potrebbero non interessare completamente, ma con il continuare della storia vi piaceranno, e Sinon, una ragazza che ha diciamo due personalità, quella più debole nella vita reale e invece più forte nel mondo virtuale, e il suo scopo sarà quello di riuscire a diventare forte anche nella vita reale.
Non mi dilungo molto sugli altri personaggi, anche se ci sarebbe molto da parlare.
Personaggi: 10
Musiche e audio: 9.5
Combattimenti: 10
Trama: 9.5
Chi si pone la classica domanda "Cosa sarà cambiato rispetto al primo capitolo?" avrà una risposta secca: "Poco, ma in bene".
"Sword Art Online II" in generale ha gli stessi pregi e difetti della prima stagione: dei primi fanno parte di certo la realizzazione grafica e sonora (comprese le sigle) e, per quel che concerne la versione italiana, il doppiaggio. Per quel che concerne i secondi bisogna elencare gli eccessivi elementi di fanservice (soprattutto nei primi quattordici episodi), qualche episodio inutile a livello di trama e l'esagerata presenza femminile accanto al protagonista, che, comunque, si mantiene fedele alla ragazza con cui aveva affrontato e superato gli ostacoli di Aincrad, Asuna (aspetto che può far dire che in questa storia non ci sia un harem classico, al limite particolare). Proprio l'aggiunta di nuovi personaggi (femminili appunto), e soprattutto la loro caratterizzazione, ha dato una spinta in più a questo capitolo, offrendo anche un'occasione per la crescita dei protagonisti (che però sarà più afferrabile con la lettura dei primi capitoli della light novel, visto che alcuni di questi aspetti non sono stati approfonditi nella versione animata). È stata saggia anche la scelta di riprendere alcuni elementi che nella prima stagione non erano stati esauriti, come ad esempio il ritorno alla ribalta del caso "Laughing Coffin' ".
A tratti convincente e in altri no la decisione di rallentare l'azione per focalizzarsi sui dialoghi: in alcune scene è stato ciò che serviva, in altre un'esagerazione (soprattutto nelle puntate che concludevano gli archi narrativi), ma nel complesso non è stata una caratteristica che ha spostato il perno né verso la positività né verso la negatività.
Tirando quindi le somme, posso attribuire lo stesso voto che avevo dato al primo capitolo, che, seppur fosse meno approfondito su molti aspetti decisivi, aveva il non semplice compito di far appassionare a questo universo: 8.
"Sword Art Online II" in generale ha gli stessi pregi e difetti della prima stagione: dei primi fanno parte di certo la realizzazione grafica e sonora (comprese le sigle) e, per quel che concerne la versione italiana, il doppiaggio. Per quel che concerne i secondi bisogna elencare gli eccessivi elementi di fanservice (soprattutto nei primi quattordici episodi), qualche episodio inutile a livello di trama e l'esagerata presenza femminile accanto al protagonista, che, comunque, si mantiene fedele alla ragazza con cui aveva affrontato e superato gli ostacoli di Aincrad, Asuna (aspetto che può far dire che in questa storia non ci sia un harem classico, al limite particolare). Proprio l'aggiunta di nuovi personaggi (femminili appunto), e soprattutto la loro caratterizzazione, ha dato una spinta in più a questo capitolo, offrendo anche un'occasione per la crescita dei protagonisti (che però sarà più afferrabile con la lettura dei primi capitoli della light novel, visto che alcuni di questi aspetti non sono stati approfonditi nella versione animata). È stata saggia anche la scelta di riprendere alcuni elementi che nella prima stagione non erano stati esauriti, come ad esempio il ritorno alla ribalta del caso "Laughing Coffin' ".
A tratti convincente e in altri no la decisione di rallentare l'azione per focalizzarsi sui dialoghi: in alcune scene è stato ciò che serviva, in altre un'esagerazione (soprattutto nelle puntate che concludevano gli archi narrativi), ma nel complesso non è stata una caratteristica che ha spostato il perno né verso la positività né verso la negatività.
Tirando quindi le somme, posso attribuire lo stesso voto che avevo dato al primo capitolo, che, seppur fosse meno approfondito su molti aspetti decisivi, aveva il non semplice compito di far appassionare a questo universo: 8.
Della prima stagione di "Sword Art Online" dico solo che merita un 6 (6.5 a voler essere generosi). La seconda stagione mantiene grosso modo i difetti della prima, ma riesce a fare un passo avanti, alzando un po' la qualità generale. Tutto grazie alle protagoniste femminili.
Eh sì, proprio le ragazze che nella prima stagione servivano solo a far numero nell'harem di Kirito, qui assumono un ruolo centrale negli avvenimenti, andando addirittura a detronizzare il protagonista. Le ragazze in questione sono tre: Sinon, Yuki e Asuna.
Andiamo per ordine. Sinon nella realtà è una liceale che a causa di un evento traumatico vissuto da bambina è terrorizzata da tutto ciò che anche solo assomiglia a una pistola. Su consiglio di un amico inizia a giocare a GunGale Online per superare questa sua fobia. Nel gioco non ha paura delle armi da fuoco ed è un cecchino eccezionale. La sua storia suscita empatia e il personaggio è grosso modo ben caratterizzato, ma nulla di eccezionale. A renderla interessante è la tematica che si porta dietro, ovvero il mondo virtuale come via di fuga dalla realtà e la distinzione fra il giocatore e l'avatar che si costruisce.
Purtroppo a metà stagione Kirito colpisce ancora, trasformandola in una ragazza gatto (?) e riducendola ad ennesima conquista del suo harem. Ciò mi ha definitivamente convinto che sia proprio lui il problema principale di tutto "Sword Art Online".
Per fortuna, dopo alcuni episodi messi lì tanto a far numero, si toglie dalle scatole e lascia il posto ad Asuna. Non è un gran miglioramento in verità, vista la superficialità del suo personaggio, ma la storia del conflitto fra lei e la madre la rende un po' più simpatica. Qui entra in scena Yuki, misteriosa ragazza che invita Asuna ad entrare nel suo party. Non dico altro per evitare spoiler. Con Yuki finalmente un personaggio viene approfondito in maniera decente e il gioco passa in secondo piano rispetto alla tecnologia in generale, vista come mezzo di comunicazione e interazione.
Consiglio di vederlo anche a chi non ha visto la prima serie (l'idea migliore è saltarla totalmente).
E' sempre "Sword Art Online", ma almeno introduce e approfondisce argomenti interessanti.
Voto: 7,5
Eh sì, proprio le ragazze che nella prima stagione servivano solo a far numero nell'harem di Kirito, qui assumono un ruolo centrale negli avvenimenti, andando addirittura a detronizzare il protagonista. Le ragazze in questione sono tre: Sinon, Yuki e Asuna.
Andiamo per ordine. Sinon nella realtà è una liceale che a causa di un evento traumatico vissuto da bambina è terrorizzata da tutto ciò che anche solo assomiglia a una pistola. Su consiglio di un amico inizia a giocare a GunGale Online per superare questa sua fobia. Nel gioco non ha paura delle armi da fuoco ed è un cecchino eccezionale. La sua storia suscita empatia e il personaggio è grosso modo ben caratterizzato, ma nulla di eccezionale. A renderla interessante è la tematica che si porta dietro, ovvero il mondo virtuale come via di fuga dalla realtà e la distinzione fra il giocatore e l'avatar che si costruisce.
Purtroppo a metà stagione Kirito colpisce ancora, trasformandola in una ragazza gatto (?) e riducendola ad ennesima conquista del suo harem. Ciò mi ha definitivamente convinto che sia proprio lui il problema principale di tutto "Sword Art Online".
Per fortuna, dopo alcuni episodi messi lì tanto a far numero, si toglie dalle scatole e lascia il posto ad Asuna. Non è un gran miglioramento in verità, vista la superficialità del suo personaggio, ma la storia del conflitto fra lei e la madre la rende un po' più simpatica. Qui entra in scena Yuki, misteriosa ragazza che invita Asuna ad entrare nel suo party. Non dico altro per evitare spoiler. Con Yuki finalmente un personaggio viene approfondito in maniera decente e il gioco passa in secondo piano rispetto alla tecnologia in generale, vista come mezzo di comunicazione e interazione.
Consiglio di vederlo anche a chi non ha visto la prima serie (l'idea migliore è saltarla totalmente).
E' sempre "Sword Art Online", ma almeno introduce e approfondisce argomenti interessanti.
Voto: 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Nel bene o nel male (male per molti ma per me bene), "Sword Art Online" riuscì a far parlare molto di sé, per via delle tematiche affrontate, del carisma e della caratterizzazione dei suoi personaggi, in particolare Kirito.
Ma le light novel che hanno ispirato la serie vanno avanti, e quindi significano nuove avventure, specialmente per quelli che non amano leggere e preferiscono vedere le cose su schermo. La nuova serie, intitolata, non a caso, "Sword Art Online II", porta in animazione ben tre archi narrativi: il principale, che coprirà le prime quattordici puntate, cioè la prima metà, "Phantom Bullet", e le due saghe extra che possono essere un more of the same ma che vanno comunque prese in considerazione, e che riempiranno la parte restante, "Calibur", di tre puntate, e "Mother's Rosario" per le ultime sette.
Quindi, per Kirito e compagni, più un nuovo personaggio, è l'inizio di nuove e spettacolari, ma anche pericolose e drammatiche, e anche commoventi, avventure.
Dopo aver messo fine agli incubi residenti in SAO e ALO, Kazuto Kirigaya, o meglio dire Kirito, torna a condurre una vita normale insieme all'amata Asuna e ai suoi amici, che nel rinato ALO unito alla torre di Aincrad di SAO formano una gilda insieme alla piccola Yui, ma il relax è destinato a rompersi, perché un nuovo incubo virtuale è nato: da tempo nel nuovo videogioco online Gun Gale Online (GGO), contraddistinto da una ambientazione futuristica e dove a farla da padrone sono le armi da fuoco, un misterioso giocatore di nome Death Gun sta seminando il panico nel gioco, dal momento che i giocatori da lui uccisi nel gioco sono morti anche nel mondo reale. Quindi, il ministro degli affari interni Seijirō Kikuoka (già apparso nell'episodio speciale Extra Edition) fa sapere tutto a Kazuto, e quest'ultimo, per impedire la nascita di un nuovo incubo in un gioco virtuale, accetta e decide di entrare nel mondo virtuale di GGO (con un avatar dall'aspetto molto equivoco) e lì farà la conoscenza di una giocatrice esperta del gioco, Sinon, esperta nel cecchinaggio, che gli spiegherà il regolamento e lo aiuterà a integrarsi nel mondo; dopo una serie di equivoci (dovuti all'aspetto dell'avatar di Kirito), impareranno a fidarsi a vicenda per poter stanare Death Gun. Ma ancora una volta la verità è più inquietante di quanto si immagini, dovuta anche al fatto che la figura che sta dietro la maschera di Death Gun ha avuto a che fare con Kirito durante il periodo di SAO, mentre a Sinon (vero nome Asada Shino) farà tornare in mente il suo crudele passato, cosa che l'ha portata a entrare nel mondo di GGO.
In questo arco, di fatto, Kirito non avrà i suoi compagni di gilda (i quali possono soltanto guardare da lontano ignari di tutto) e dovrà quindi fidarsi di Sinon come alleata e, pure in futuro, amica: collaboreranno a vicenda e si guarderanno le spalle in più di un'occasione, in particolare nel teatro principale in cui Death Gun potrà agire: Il Bullet of Bullets. In quella occasione vedremo un approccio alle battaglie molto più strategico, dovuto allo stile di gioco di GGO, totalmente opposto a quello di Kirito, ma che comunque saprà farsi valere con la sua spada laser (a proposito, i suoni di essa richiamano quelli di "Star Wars") e le sue abilità di spadaccino in un mondo dove piovono proiettili. E inoltre dovranno, alla fine, confrontarsi e confessarsi i loro reciproci, e dolorosi, passati: Sinon quando ha dovuto usare una pistola quando era bambina, seppur per auto-difesa, che l'ha portata a una visione del mondo in cui lei si crede odiata da molti e con la paura di qualunque arma, addirittura finta, mentre per Kirito, come "sopravvissuto di SAO", il fatto di aver avuto a che fare in passato con un player-killer di SAO che ora indossa la maschera di Death Gun, sia per vendetta, ma anche per delirio di onnipotenza.
Il tutto culminerà nel faccia a faccia contro di lui, e alla vera resa dei conti nel mondo reale dopo aver saputo il terribile modus operandi della sua catena di delitti, mettendo fine all'incubo che poteva affliggere GGO.
Il legame tra Kirito e Sinon mostra ancora una volta il carattere gentile di lui, di uno che mette a nudo i suoi problemi e che è sempre gentile e disponibile con chi, come lui, ha sofferto, che è sempre pronto ad aiutare e a difendere con tutte le sue possibilità. Qualità che cambieranno molto Sinon, che piano a piano leverà quella maschera da freddo cecchino, mostrando più volte le sue paure e il suo passato, e che, nella figura di Kirito, troverà sia colui a cui può finalmente aprire il suo triste cuore e la sua triste vita, sia un vero e sincero amico, colui che finalmente gli aprirà una nuova vita, per trovare finalmente la felicità e infine dei nuovi e veri amici.
E, dopo un episodio riassuntivo visto dal punto di vista di Sinon, si concluderà l'arco narrativo di "Phantom Bullet"; ora si possono buttare via le armi da fuoco e la fredda ambientazione sci-fi apocalittica per tornare a indossare le armi medievali, a praticare le magie, e tornare a spiccare il volo nei bellissimi cieli azzurri di ALO nei tre episodi della saga "Calibur", che vedrà Kirito e la sua gilda, con l'aggiunta di Sinon, affrontare una nuova avventura in una nuova missione che, se non completata nel modo giusto, potrebbe cambiare radicalmente, e in peggio, l'intero mondo di ALO.
Nelle ultime sette puntate arriviamo alla commovente storia di "Mother's Rosario", nella quale torneremo nelle mura dei dungeon e nelle città di Aincrad, solo che stavolta il protagonista non sarà Kirito, ma colei che è stata messa in ombra per tutto il tempo e che merita un degno ritorno in scena: Asuna.
Tutto ha inizio quando un aggiornamento di Aincrad ha reso disponibile il ventiduesimo piano della torre, un luogo molto caro ad Asuna e Kirito, in quanto lì vi è la casa dove hanno passato l'inizio del loro amore; tempo dopo Asuna comincia ad avere delle discussioni con sua madre e il futuro potrebbe separarla dal suo amato. La svolta avviene quando incontrerà Yuuki, una giovane spadaccina dall'incredibile talento, tanto da sconfiggere addirittura Kirito, che col tempo finirà per unirsi a lei nella sua gilda, gli Sleeping Knight's, che decide di aiutare in una particolare missione: riuscire, da soli, cioè soltanto l'intera gilda, a sconfiggere il boss di un piano, in modo da poter vedere incisi i loro nomi nella stele degli spadaccini. Tra preparazioni e tempo passato insieme, tra Asuna e i membri della gilda si instaura un fortissimo legame, in particolare con Yuuki, e infine, grazie all'aiuto di Kirito e Kleim nel tenere lontani altri giocatori, riescono a sconfiggere il boss e avere inciso il nome nella stele.
Ma la felicità è destinata a sparire, quando Asuna scoprirà il drammatico segreto di Yuuki e di tutti i membri della gilda, che, soprattutto col tempo che passerà insieme a Yuuki, l'aiuterà a maturare e affrontare sua madre a viso aperto, in modo da poter rimanere, almeno, con i suoi amici rimasti e con l'amato Kirito e sua figlia virtuale Yui.
"Sword Art Online II" riprende gli elementi che l'hanno caratterizzato, come l'autenticità dei rapporti sia nel mondo virtuale che non, ma i cui confini tra i due mondi cominceranno a diventare sempre più sottili, le spettacolari scene di combattimento, i panorami dei mondi virtuali, qui rappresentati in una sorta di viaggio inverso in ordine di apparizione, dal momento che si parte nel mondo cyber-fantascientifico di GGO, per poi passare alle ambientazioni fatate di ALO e concludere nel mondo medievale dove tutto incominciò, SAO.
Ancora una volta si presenta molto bello graficamente, rappresentando le differenze dei mondi virtuali in maniera molto incisiva, e ancora una volta presenta un'azzeccata colonna sonora, in particolare il bellissimo tema della battaglia principale riarrangiato in stile orientale; ancora una volta c'è un incredibile lavoro di doppiaggio, dove ancora una volta spicca quello di Kirito, calmo e gentile, ma che quando, se c'è da far parlare le spade, sia di ferro che laser (quella di Kirito riprende gli effetti sonori delle spade laser di "Star Wars"), diventa rabbioso ed esibisce le sue "famose" urla.
Certo, come nella precedente serie, si toccheranno temi e scene controverse (che per fortuna non puntano agli eccessi), ma, se si ignorano, e se avete amato la prima serie, non potete non vedere "Sword Art Online II", che saprà regalare le stesse, se non maggiori, emozioni.
Certo, il romanticismo è diminuito, ma va beh, meglio non rendere il tutto troppo mieloso.
Detto questo, Link Start!
Nel bene o nel male (male per molti ma per me bene), "Sword Art Online" riuscì a far parlare molto di sé, per via delle tematiche affrontate, del carisma e della caratterizzazione dei suoi personaggi, in particolare Kirito.
Ma le light novel che hanno ispirato la serie vanno avanti, e quindi significano nuove avventure, specialmente per quelli che non amano leggere e preferiscono vedere le cose su schermo. La nuova serie, intitolata, non a caso, "Sword Art Online II", porta in animazione ben tre archi narrativi: il principale, che coprirà le prime quattordici puntate, cioè la prima metà, "Phantom Bullet", e le due saghe extra che possono essere un more of the same ma che vanno comunque prese in considerazione, e che riempiranno la parte restante, "Calibur", di tre puntate, e "Mother's Rosario" per le ultime sette.
Quindi, per Kirito e compagni, più un nuovo personaggio, è l'inizio di nuove e spettacolari, ma anche pericolose e drammatiche, e anche commoventi, avventure.
Dopo aver messo fine agli incubi residenti in SAO e ALO, Kazuto Kirigaya, o meglio dire Kirito, torna a condurre una vita normale insieme all'amata Asuna e ai suoi amici, che nel rinato ALO unito alla torre di Aincrad di SAO formano una gilda insieme alla piccola Yui, ma il relax è destinato a rompersi, perché un nuovo incubo virtuale è nato: da tempo nel nuovo videogioco online Gun Gale Online (GGO), contraddistinto da una ambientazione futuristica e dove a farla da padrone sono le armi da fuoco, un misterioso giocatore di nome Death Gun sta seminando il panico nel gioco, dal momento che i giocatori da lui uccisi nel gioco sono morti anche nel mondo reale. Quindi, il ministro degli affari interni Seijirō Kikuoka (già apparso nell'episodio speciale Extra Edition) fa sapere tutto a Kazuto, e quest'ultimo, per impedire la nascita di un nuovo incubo in un gioco virtuale, accetta e decide di entrare nel mondo virtuale di GGO (con un avatar dall'aspetto molto equivoco) e lì farà la conoscenza di una giocatrice esperta del gioco, Sinon, esperta nel cecchinaggio, che gli spiegherà il regolamento e lo aiuterà a integrarsi nel mondo; dopo una serie di equivoci (dovuti all'aspetto dell'avatar di Kirito), impareranno a fidarsi a vicenda per poter stanare Death Gun. Ma ancora una volta la verità è più inquietante di quanto si immagini, dovuta anche al fatto che la figura che sta dietro la maschera di Death Gun ha avuto a che fare con Kirito durante il periodo di SAO, mentre a Sinon (vero nome Asada Shino) farà tornare in mente il suo crudele passato, cosa che l'ha portata a entrare nel mondo di GGO.
In questo arco, di fatto, Kirito non avrà i suoi compagni di gilda (i quali possono soltanto guardare da lontano ignari di tutto) e dovrà quindi fidarsi di Sinon come alleata e, pure in futuro, amica: collaboreranno a vicenda e si guarderanno le spalle in più di un'occasione, in particolare nel teatro principale in cui Death Gun potrà agire: Il Bullet of Bullets. In quella occasione vedremo un approccio alle battaglie molto più strategico, dovuto allo stile di gioco di GGO, totalmente opposto a quello di Kirito, ma che comunque saprà farsi valere con la sua spada laser (a proposito, i suoni di essa richiamano quelli di "Star Wars") e le sue abilità di spadaccino in un mondo dove piovono proiettili. E inoltre dovranno, alla fine, confrontarsi e confessarsi i loro reciproci, e dolorosi, passati: Sinon quando ha dovuto usare una pistola quando era bambina, seppur per auto-difesa, che l'ha portata a una visione del mondo in cui lei si crede odiata da molti e con la paura di qualunque arma, addirittura finta, mentre per Kirito, come "sopravvissuto di SAO", il fatto di aver avuto a che fare in passato con un player-killer di SAO che ora indossa la maschera di Death Gun, sia per vendetta, ma anche per delirio di onnipotenza.
Il tutto culminerà nel faccia a faccia contro di lui, e alla vera resa dei conti nel mondo reale dopo aver saputo il terribile modus operandi della sua catena di delitti, mettendo fine all'incubo che poteva affliggere GGO.
Il legame tra Kirito e Sinon mostra ancora una volta il carattere gentile di lui, di uno che mette a nudo i suoi problemi e che è sempre gentile e disponibile con chi, come lui, ha sofferto, che è sempre pronto ad aiutare e a difendere con tutte le sue possibilità. Qualità che cambieranno molto Sinon, che piano a piano leverà quella maschera da freddo cecchino, mostrando più volte le sue paure e il suo passato, e che, nella figura di Kirito, troverà sia colui a cui può finalmente aprire il suo triste cuore e la sua triste vita, sia un vero e sincero amico, colui che finalmente gli aprirà una nuova vita, per trovare finalmente la felicità e infine dei nuovi e veri amici.
E, dopo un episodio riassuntivo visto dal punto di vista di Sinon, si concluderà l'arco narrativo di "Phantom Bullet"; ora si possono buttare via le armi da fuoco e la fredda ambientazione sci-fi apocalittica per tornare a indossare le armi medievali, a praticare le magie, e tornare a spiccare il volo nei bellissimi cieli azzurri di ALO nei tre episodi della saga "Calibur", che vedrà Kirito e la sua gilda, con l'aggiunta di Sinon, affrontare una nuova avventura in una nuova missione che, se non completata nel modo giusto, potrebbe cambiare radicalmente, e in peggio, l'intero mondo di ALO.
Nelle ultime sette puntate arriviamo alla commovente storia di "Mother's Rosario", nella quale torneremo nelle mura dei dungeon e nelle città di Aincrad, solo che stavolta il protagonista non sarà Kirito, ma colei che è stata messa in ombra per tutto il tempo e che merita un degno ritorno in scena: Asuna.
Tutto ha inizio quando un aggiornamento di Aincrad ha reso disponibile il ventiduesimo piano della torre, un luogo molto caro ad Asuna e Kirito, in quanto lì vi è la casa dove hanno passato l'inizio del loro amore; tempo dopo Asuna comincia ad avere delle discussioni con sua madre e il futuro potrebbe separarla dal suo amato. La svolta avviene quando incontrerà Yuuki, una giovane spadaccina dall'incredibile talento, tanto da sconfiggere addirittura Kirito, che col tempo finirà per unirsi a lei nella sua gilda, gli Sleeping Knight's, che decide di aiutare in una particolare missione: riuscire, da soli, cioè soltanto l'intera gilda, a sconfiggere il boss di un piano, in modo da poter vedere incisi i loro nomi nella stele degli spadaccini. Tra preparazioni e tempo passato insieme, tra Asuna e i membri della gilda si instaura un fortissimo legame, in particolare con Yuuki, e infine, grazie all'aiuto di Kirito e Kleim nel tenere lontani altri giocatori, riescono a sconfiggere il boss e avere inciso il nome nella stele.
Ma la felicità è destinata a sparire, quando Asuna scoprirà il drammatico segreto di Yuuki e di tutti i membri della gilda, che, soprattutto col tempo che passerà insieme a Yuuki, l'aiuterà a maturare e affrontare sua madre a viso aperto, in modo da poter rimanere, almeno, con i suoi amici rimasti e con l'amato Kirito e sua figlia virtuale Yui.
"Sword Art Online II" riprende gli elementi che l'hanno caratterizzato, come l'autenticità dei rapporti sia nel mondo virtuale che non, ma i cui confini tra i due mondi cominceranno a diventare sempre più sottili, le spettacolari scene di combattimento, i panorami dei mondi virtuali, qui rappresentati in una sorta di viaggio inverso in ordine di apparizione, dal momento che si parte nel mondo cyber-fantascientifico di GGO, per poi passare alle ambientazioni fatate di ALO e concludere nel mondo medievale dove tutto incominciò, SAO.
Ancora una volta si presenta molto bello graficamente, rappresentando le differenze dei mondi virtuali in maniera molto incisiva, e ancora una volta presenta un'azzeccata colonna sonora, in particolare il bellissimo tema della battaglia principale riarrangiato in stile orientale; ancora una volta c'è un incredibile lavoro di doppiaggio, dove ancora una volta spicca quello di Kirito, calmo e gentile, ma che quando, se c'è da far parlare le spade, sia di ferro che laser (quella di Kirito riprende gli effetti sonori delle spade laser di "Star Wars"), diventa rabbioso ed esibisce le sue "famose" urla.
Certo, come nella precedente serie, si toccheranno temi e scene controverse (che per fortuna non puntano agli eccessi), ma, se si ignorano, e se avete amato la prima serie, non potete non vedere "Sword Art Online II", che saprà regalare le stesse, se non maggiori, emozioni.
Certo, il romanticismo è diminuito, ma va beh, meglio non rendere il tutto troppo mieloso.
Detto questo, Link Start!
Kazuto Kirigaya, aka Kirito, torna in scena nella seconda stagione della trasposizione animata della serie di light novel "Sword Art Online II" di Reki Kawahara, appartenente al SAO Project, che, come dice il nome, è il progetto che porta in TV l'adattamento animato della suddetta serie, realizzato dallo studio A-1 Pictures. Questa seconda stagione, composta da ventiquattro episodi, trasporta sul piccolo schermo il terzo arco narrativo della light novel, dal titolo "Phantom Bullet" (quinto e sesto volume), e due side stories, "Calibur" (tratta dall'ottavo volume), e "Mother's Rosario" (settimo volume).
All'interno di un VRMMO di nome GunGale Online, dove le ordinarie magie e spade sono sostituite da pistole e fucili, appare un misterioso giocatore soprannominato Death Gun, che, sparando un colpo di pistola all'avatar di un giocatore, pare riuscire a uccidere il giocatore stesso nel mondo reale. Kikuoka Seijirō, membro del Dipartimento per i Crimini nella Realtà Virtuale del Giappone, incarica Kazuto di indagare su questo misterioso personaggio, e su come egli riesca a uccidere i giocatori. Consapevole dei rischi a cui va incontro, Kazuto veste di nuovo i panni di Kirito ed effettua il log in su GGO. Stavolta, senza l'aiuto di Asuna e dei suoi amici, il ragazzo si trova catapultato di nuovo in un mondo dove il gioco non è più un gioco, ma una lotta alla sopravvivenza, un mondo in cui lo Spadaccino Nero dovrà confrontarsi con il suo retaggio di giocatore di SAO, che tornerà a perseguitarlo, e che affronterà assieme a un nuovo personaggio, il cecchino di ghiaccio Sinon, ragazza dal passato traumatico...
Iniziamo col dire che questa stagione presenta due archi narrativi più "adulti" e impegnativi, rispetto alla precedente stagione. "Phantom Bullet" è indubbiamente il capitolo più dark e crudo realizzato finora nell'ambito di questo anime, che riesce a regalare un senso di ansia e inquietudine che a coloro che hanno visto la precedente stagione potrebbe far storcere il naso; tuttavia, i temi trattati, assieme a un'ottima trama e un ottimo roster di personaggi, in particolare Sinon, rappresentano quell'ondata di novità che può coinvolgere anche quelli che non sono amanti di questo genere di anime, presentando una saga che di fantasy ha poco o niente, ma che appare molto di più come un thriller psicologico. Nonostante questo coinvolge e appassiona, facendoci conoscere meglio l'eroe principale, le sue paure e le sue debolezze, e tratteggiando al meglio una Sinon che può fare benissimo concorrenza all'Asuna della prima stagione. Completano il quadro una colonna sonora azzeccatissima, un doppiaggio eccellente, con la voce perfetta per ognuno dei personaggi, e delle animazioni davvero buone.
Per quanto riguarda gli altri due archi narrativi, ovvero "Calibur" e "Mother's Rosario", entrambi ambientati in ALfheim Online, il primo dei due è appunto una side story senza pretese, che non aggiunge niente di nuovo o di memorabile alla storia, ma che resta comunque ben animata e leggera, e che quindi può risultare anche rilassante, in preparazione all'ultimo arco, "Mother's Rosario".
"Mother's Rosario" è forse il capitolo più espressivo ed emotivamente potente di questa stagione, ma probabilmente anche dell'intera serie fino ad ora. Questo capitolo presenta un personaggio memorabile, che entrerà nel cuore dello spettatore, quale Yūki Konno, e vedrà il passaggio del ruolo da protagonista da Kirito ad Asuna, che qui avrà maggiore spessore e della quale ci verranno mostrati lati del carattere totalmente contrapposti a quelli del proprio personaggio nella realtà virtuale. "Mother's Rosario" tratta una storia molto significativa, che si allaccia a problemi e temi realmente presenti nel nostro mondo; è un capitolo che fa riflettere e commuove al punto da poterlo definire, alla maniera inglese, heartbreaking.
In conclusione, si può affermare che questa stagione segna un'impennata positiva rispetto al secondo arco narrativo della precedente stagione (ovvero "Fairy Dance"), portando in scena due archi narrativi che ci aiutano a riflettere e ci trasmettono dei preziosi insegnamenti.
La qualità di questo "Sword Art Online II" è molto probabilmente superiore a quella del primo "Sword Art Online", che resta comunque indimenticabile, e per questo il mio voto è un bel 9 pieno.
All'interno di un VRMMO di nome GunGale Online, dove le ordinarie magie e spade sono sostituite da pistole e fucili, appare un misterioso giocatore soprannominato Death Gun, che, sparando un colpo di pistola all'avatar di un giocatore, pare riuscire a uccidere il giocatore stesso nel mondo reale. Kikuoka Seijirō, membro del Dipartimento per i Crimini nella Realtà Virtuale del Giappone, incarica Kazuto di indagare su questo misterioso personaggio, e su come egli riesca a uccidere i giocatori. Consapevole dei rischi a cui va incontro, Kazuto veste di nuovo i panni di Kirito ed effettua il log in su GGO. Stavolta, senza l'aiuto di Asuna e dei suoi amici, il ragazzo si trova catapultato di nuovo in un mondo dove il gioco non è più un gioco, ma una lotta alla sopravvivenza, un mondo in cui lo Spadaccino Nero dovrà confrontarsi con il suo retaggio di giocatore di SAO, che tornerà a perseguitarlo, e che affronterà assieme a un nuovo personaggio, il cecchino di ghiaccio Sinon, ragazza dal passato traumatico...
Iniziamo col dire che questa stagione presenta due archi narrativi più "adulti" e impegnativi, rispetto alla precedente stagione. "Phantom Bullet" è indubbiamente il capitolo più dark e crudo realizzato finora nell'ambito di questo anime, che riesce a regalare un senso di ansia e inquietudine che a coloro che hanno visto la precedente stagione potrebbe far storcere il naso; tuttavia, i temi trattati, assieme a un'ottima trama e un ottimo roster di personaggi, in particolare Sinon, rappresentano quell'ondata di novità che può coinvolgere anche quelli che non sono amanti di questo genere di anime, presentando una saga che di fantasy ha poco o niente, ma che appare molto di più come un thriller psicologico. Nonostante questo coinvolge e appassiona, facendoci conoscere meglio l'eroe principale, le sue paure e le sue debolezze, e tratteggiando al meglio una Sinon che può fare benissimo concorrenza all'Asuna della prima stagione. Completano il quadro una colonna sonora azzeccatissima, un doppiaggio eccellente, con la voce perfetta per ognuno dei personaggi, e delle animazioni davvero buone.
Per quanto riguarda gli altri due archi narrativi, ovvero "Calibur" e "Mother's Rosario", entrambi ambientati in ALfheim Online, il primo dei due è appunto una side story senza pretese, che non aggiunge niente di nuovo o di memorabile alla storia, ma che resta comunque ben animata e leggera, e che quindi può risultare anche rilassante, in preparazione all'ultimo arco, "Mother's Rosario".
"Mother's Rosario" è forse il capitolo più espressivo ed emotivamente potente di questa stagione, ma probabilmente anche dell'intera serie fino ad ora. Questo capitolo presenta un personaggio memorabile, che entrerà nel cuore dello spettatore, quale Yūki Konno, e vedrà il passaggio del ruolo da protagonista da Kirito ad Asuna, che qui avrà maggiore spessore e della quale ci verranno mostrati lati del carattere totalmente contrapposti a quelli del proprio personaggio nella realtà virtuale. "Mother's Rosario" tratta una storia molto significativa, che si allaccia a problemi e temi realmente presenti nel nostro mondo; è un capitolo che fa riflettere e commuove al punto da poterlo definire, alla maniera inglese, heartbreaking.
In conclusione, si può affermare che questa stagione segna un'impennata positiva rispetto al secondo arco narrativo della precedente stagione (ovvero "Fairy Dance"), portando in scena due archi narrativi che ci aiutano a riflettere e ci trasmettono dei preziosi insegnamenti.
La qualità di questo "Sword Art Online II" è molto probabilmente superiore a quella del primo "Sword Art Online", che resta comunque indimenticabile, e per questo il mio voto è un bel 9 pieno.
Sword Art Online ritorna con la seconda stagione, dopo aver catturato l'attenzione di molti che prima di tutto si sono chiesti se questa stagione sarà all'altezza della precedente. Personalmente ho trovato questa stagione molto bella, ma alcuni suoi aspetti mi hanno impedito di amarla, a differenza della prima stagione.
La trama non è altro che il sequel della prima stagione, ambientata un anno dopo gli eventi accaduti in SAO. Il nostro protagonista è sempre Kirito, che viene invitato dal Ministero a prestare il suo aiuto in una indagine riguardante il gioco VRMMO chiamato Gun Gale online (GGO); il caso riguarda le morti di alcuni personaggi nel gioco per mano di Death Gun, con la tragica sorpresa che chi muore nel gioco per mano sua muore anche nella realtà. Kirito viaggerà in GGO per cercare un contatto con questo Death Gun e durante il gioco incontrerà un cecchino femmina molto esperta, di nome Sinon, con cui si legherà in un rapporto d'amicizia.
Come nella prima stagione, anche in questa ci sono due archi narrativi, infatti inizialmente vedremo uno sparatutto online dove la trama andrà avanti in maniera solida e fluida, tale da far intrattenere la gran parte degli spettatori; non mancheranno i misteri, le scene di suspense e molto altro ancora, come solo SAO sa fare. Ovviamente il gioco SAO non poteva essere riproposto e quindi, dopo ALfheim Online, scelgono giustamente uno sparatutto online che personalmente mi ha attratto molto di più rispetto ai precedenti titoli. Un vero peccato che, dopo la chiusura di questo arco, se ne apre uno che non mi ha convinto per nulla, gettando un po' di polvere qua e là, giusto per aumentare il numero delle puntate e accontentare tutti con un po' di tranquillità; avrei preferito se la stagione si fosse conclusa con l'arco narrativo iniziale, piuttosto che continuare con mini-avventure mediocri, ma c'è da notare anche che nella prima stagione c'era un fattore molto importante, ovvero la relazione nata e cresciuta tra Kirito e Asuna, che è stato il fulcro principale della storia, andandosi poi a normalizzare nella seconda stagione. Almeno nel finale abbiamo il piacere di vedere qualcosa di nuovo, con la sorpresa di qualche anticipazione riguardo la tanto attesa terza stagione.
Inoltre vedremo nuovi personaggi, tra cui il cecchino Sinon, che si dimostrerà un vero asso nel gioco e non solo; avremo il piacere di vedere Kirito in versione femminile, che regala molte scene divertenti che riempiranno alcuni minuti, senza diventare di troppo ovviamente, ma per il resto vedremo i personaggi di sempre, che useranno ALfheim Online come luogo di incontro la maggior parte delle volte.
Concludo questa recensione congratulandomi ancora una volta con il comparto tecnico, grazie a cui l'anime riesce ad aumentare la propria considerazione, più di quanto non riesca già. I disegni sono molto convincenti, così come le animazioni che si dimostrano molto fluide; il comparto sonoro continua ad essere di alto livello, con buonissimi effetti sonori e sigle molto carine.
Consiglio la visione di SAO II a chi ha già visto la prima stagione: non ne rimarrete delusi, in quanto presenta ottime qualità, anche se effettivamente non arriva ai livelli del precedente titolo.
La trama non è altro che il sequel della prima stagione, ambientata un anno dopo gli eventi accaduti in SAO. Il nostro protagonista è sempre Kirito, che viene invitato dal Ministero a prestare il suo aiuto in una indagine riguardante il gioco VRMMO chiamato Gun Gale online (GGO); il caso riguarda le morti di alcuni personaggi nel gioco per mano di Death Gun, con la tragica sorpresa che chi muore nel gioco per mano sua muore anche nella realtà. Kirito viaggerà in GGO per cercare un contatto con questo Death Gun e durante il gioco incontrerà un cecchino femmina molto esperta, di nome Sinon, con cui si legherà in un rapporto d'amicizia.
Come nella prima stagione, anche in questa ci sono due archi narrativi, infatti inizialmente vedremo uno sparatutto online dove la trama andrà avanti in maniera solida e fluida, tale da far intrattenere la gran parte degli spettatori; non mancheranno i misteri, le scene di suspense e molto altro ancora, come solo SAO sa fare. Ovviamente il gioco SAO non poteva essere riproposto e quindi, dopo ALfheim Online, scelgono giustamente uno sparatutto online che personalmente mi ha attratto molto di più rispetto ai precedenti titoli. Un vero peccato che, dopo la chiusura di questo arco, se ne apre uno che non mi ha convinto per nulla, gettando un po' di polvere qua e là, giusto per aumentare il numero delle puntate e accontentare tutti con un po' di tranquillità; avrei preferito se la stagione si fosse conclusa con l'arco narrativo iniziale, piuttosto che continuare con mini-avventure mediocri, ma c'è da notare anche che nella prima stagione c'era un fattore molto importante, ovvero la relazione nata e cresciuta tra Kirito e Asuna, che è stato il fulcro principale della storia, andandosi poi a normalizzare nella seconda stagione. Almeno nel finale abbiamo il piacere di vedere qualcosa di nuovo, con la sorpresa di qualche anticipazione riguardo la tanto attesa terza stagione.
Inoltre vedremo nuovi personaggi, tra cui il cecchino Sinon, che si dimostrerà un vero asso nel gioco e non solo; avremo il piacere di vedere Kirito in versione femminile, che regala molte scene divertenti che riempiranno alcuni minuti, senza diventare di troppo ovviamente, ma per il resto vedremo i personaggi di sempre, che useranno ALfheim Online come luogo di incontro la maggior parte delle volte.
Concludo questa recensione congratulandomi ancora una volta con il comparto tecnico, grazie a cui l'anime riesce ad aumentare la propria considerazione, più di quanto non riesca già. I disegni sono molto convincenti, così come le animazioni che si dimostrano molto fluide; il comparto sonoro continua ad essere di alto livello, con buonissimi effetti sonori e sigle molto carine.
Consiglio la visione di SAO II a chi ha già visto la prima stagione: non ne rimarrete delusi, in quanto presenta ottime qualità, anche se effettivamente non arriva ai livelli del precedente titolo.
In questo nuovo capitolo, il seme lasciato da Kayaba ha ottenuto un successo strepitoso e i giochi non si contano più. Ma un inquietante personaggio appare all'orizzonte, un sedicente killer capace di uccidere anche nella realtà. Dato che le due persone cui ha sparato sono morte davvero, a Kirito viene assegnato il compito di indagare. Le atmosfere fantasy di Aincrad cedono così il passo alle armi da fuoco in un pianeta iper-realistico e fantascientifico, chiamato Gun Gale Online.
Kirito, aiutato anche questa vota da una ragazza incontrata nel gioco, il cecchino Shinonon, scoprirà ben presto quanto quest'incubo sia reale e quanta strada dovrà ancora percorrere per superare gli incubi di Sword Art Online.
La nuova stagione, corrispondente ai volumi 5, 6, 7, 8 della novel, si rivela decisamente più cupa e spettacolare, e adrenalinica. Ma, soprattutto, psicologica, dato che sia Kirito sia Shinonon dovranno affrontare i loro incubi peggiori. La grafica è davvero da urlo, ulteriormente migliorata rispetto alla prima serie. Dopo aver letto i romanzi ero un po' scettico sul risultato finale dell'opera, ma devo invece complimentarmi con la validità dell'adattamento. La storia è serrata, tra combattimenti, psicologia e poliziesco, e non ha certo i vuoti della prima stagione. Negli episodi finali, poi, si torna ad ALfheim Online, perché verranno descritte una quest di gruppo dei nostri amici, cui si è unita anche Shinonon, e l'amicizia nata tra Asuna e una misteriosa spadaccina. Una storia piena di delicatezza, davvero commovente. Avremo modo, grazie alla trasposizione del settimo volume tutto dedicato ad Asuna, di conoscere meglio lei e la sua difficile famiglia, nonché la sua arcigna madre, che nulla ha da spartire con lei. Storia che ha anche il merito di riequilibrare la serie, dato che i primi diciassette episodi sono un po' troppo Kirito-centrici.
La colonna sonora è ottima e le sigle davvero splendide, ed è molto interessante Kirito che, per sopravvivere in Gun Gale Online, si converte e diventa Jedi.
In conclusione, so di non essere stato tenero con le prime due serie di "Sword Art Online", ma in questa nuova stagione non posso non notarne la maturità dei contenuti e il miglioramento complessivo, per cui non posso non dare nove, anche in nome dello splendido capitolo di "Mother's Rosario".
Il miglioramento, la maggiore esperienza e maturità dell'autore non finiscono qui, dato che i volumi successivi saranno sempre migliori; non vedo l'ora di vederne la versione animata.
Kirito, aiutato anche questa vota da una ragazza incontrata nel gioco, il cecchino Shinonon, scoprirà ben presto quanto quest'incubo sia reale e quanta strada dovrà ancora percorrere per superare gli incubi di Sword Art Online.
La nuova stagione, corrispondente ai volumi 5, 6, 7, 8 della novel, si rivela decisamente più cupa e spettacolare, e adrenalinica. Ma, soprattutto, psicologica, dato che sia Kirito sia Shinonon dovranno affrontare i loro incubi peggiori. La grafica è davvero da urlo, ulteriormente migliorata rispetto alla prima serie. Dopo aver letto i romanzi ero un po' scettico sul risultato finale dell'opera, ma devo invece complimentarmi con la validità dell'adattamento. La storia è serrata, tra combattimenti, psicologia e poliziesco, e non ha certo i vuoti della prima stagione. Negli episodi finali, poi, si torna ad ALfheim Online, perché verranno descritte una quest di gruppo dei nostri amici, cui si è unita anche Shinonon, e l'amicizia nata tra Asuna e una misteriosa spadaccina. Una storia piena di delicatezza, davvero commovente. Avremo modo, grazie alla trasposizione del settimo volume tutto dedicato ad Asuna, di conoscere meglio lei e la sua difficile famiglia, nonché la sua arcigna madre, che nulla ha da spartire con lei. Storia che ha anche il merito di riequilibrare la serie, dato che i primi diciassette episodi sono un po' troppo Kirito-centrici.
La colonna sonora è ottima e le sigle davvero splendide, ed è molto interessante Kirito che, per sopravvivere in Gun Gale Online, si converte e diventa Jedi.
In conclusione, so di non essere stato tenero con le prime due serie di "Sword Art Online", ma in questa nuova stagione non posso non notarne la maturità dei contenuti e il miglioramento complessivo, per cui non posso non dare nove, anche in nome dello splendido capitolo di "Mother's Rosario".
Il miglioramento, la maggiore esperienza e maturità dell'autore non finiscono qui, dato che i volumi successivi saranno sempre migliori; non vedo l'ora di vederne la versione animata.
Negli ultimi tempi si è assistito a un vero e proprio "tiro al bersaglio" nei confronti di "Sword Art Online": ho letto critiche un po' ovunque, molto spesso esagerate e sicuramente ingenerose verso un titolo che ha avuto comunque il merito di aprire un nuovo filone narrativo nel mondo dell'animazione giapponese. L'idea di ambientare un anime all'interno di un MMORPG è stata sicuramente geniale e ha attirato migliaia di appassionati di anime ma anche di videogiochi.
Personalmente ho letteralmente adorato la prima parte della prima serie, in quanto era riuscita a rappresentare fedelmente la fantasia (e a volte il sogno perverso) del giocatore che passava ore e ore nei panni del suo alter ego in prodotti come "World of Warcraft" e simili. Peccato, però, che qualcuno sia stato colto da un delirio di onnipotenza e ha pensato di poter rimescolare le carte abbandonando un'ambientazione che funzionava benissimo con un'altra creata ex-novo; il risultato è che la seconda parte della prima serie si è rivelata essere un vero disastro.
Diciamoci la verità: il "vero" "Sword Art Online" si è concluso intorno al dodicesimo episodio della prima serie. Dopo abbiamo avuto prima il brusco crollo qualitativo di cui parlavo sopra e poi questa seconda serie che non è altro che un espediente per sfruttare il marchio del prodotto per guadagnare altri soldini e basta. Lo spirito originario della serie è andato perduto ormai da tempo e questa seconda stagione non è altro che la conferma di quello che avevo sempre pensato.
"Sword Art Online" è diviso in diversi archi narrativi tra i quali salverei (ma solo in parte) soltanto il primo, ossia quello ambientato all'interno di GunGale Online. Qui uno sforzo per cercare di dare una certa coerenza a quello che si voleva raccontare almeno è stato fatto: Kirito era, tra i reduci di SAO, quello che si era maggiormente distinto in battaglia, per cui viene reclutato per risolvere un problema che si stava manifestando in un altro gioco. Come premessa, anche se si avverte comunque la sensazione di presa in giro, ci potrebbe anche stare. Purtroppo, però, l'idea viene rovinata da una sceneggiatura non all'altezza e da un finale davvero ridicolo.
Se una sufficienza striminzita sarebbe stata comunque ottenuta da questo arco, lo stesso non si può dire degli archi successivi, che sono addirittura incommentabili: da personaggi con una profondità comportamentale che rasenta l'assurdo (dopo essere rimasti bloccati due anni all'interno di un gioco questi continuano a passare la maggior parte del loro tempo giocando agli stessi giochi) a trame irrilevanti o che cercano di creare contesti strappalacrime che non hanno nulla a che vedere col vecchio spirito di "Sword Art Online".
Non posso dire di esserne rimasto deluso, perché un po' me lo aspettavo. Fortunatamente questo filone sta trovando nuova linfa in altre produzioni, "DanMachi" in primis, e quindi per coloro a cui piace questo tipo di ambientazione sarà possibile trovare in giro di meglio. Quanto a "Sword Art Online", spero vivamente che termini qui, in quanto ormai non ha più nulla da dire. Mi spiace dire così, ma purtroppo questa è la triste verità.
Personalmente ho letteralmente adorato la prima parte della prima serie, in quanto era riuscita a rappresentare fedelmente la fantasia (e a volte il sogno perverso) del giocatore che passava ore e ore nei panni del suo alter ego in prodotti come "World of Warcraft" e simili. Peccato, però, che qualcuno sia stato colto da un delirio di onnipotenza e ha pensato di poter rimescolare le carte abbandonando un'ambientazione che funzionava benissimo con un'altra creata ex-novo; il risultato è che la seconda parte della prima serie si è rivelata essere un vero disastro.
Diciamoci la verità: il "vero" "Sword Art Online" si è concluso intorno al dodicesimo episodio della prima serie. Dopo abbiamo avuto prima il brusco crollo qualitativo di cui parlavo sopra e poi questa seconda serie che non è altro che un espediente per sfruttare il marchio del prodotto per guadagnare altri soldini e basta. Lo spirito originario della serie è andato perduto ormai da tempo e questa seconda stagione non è altro che la conferma di quello che avevo sempre pensato.
"Sword Art Online" è diviso in diversi archi narrativi tra i quali salverei (ma solo in parte) soltanto il primo, ossia quello ambientato all'interno di GunGale Online. Qui uno sforzo per cercare di dare una certa coerenza a quello che si voleva raccontare almeno è stato fatto: Kirito era, tra i reduci di SAO, quello che si era maggiormente distinto in battaglia, per cui viene reclutato per risolvere un problema che si stava manifestando in un altro gioco. Come premessa, anche se si avverte comunque la sensazione di presa in giro, ci potrebbe anche stare. Purtroppo, però, l'idea viene rovinata da una sceneggiatura non all'altezza e da un finale davvero ridicolo.
Se una sufficienza striminzita sarebbe stata comunque ottenuta da questo arco, lo stesso non si può dire degli archi successivi, che sono addirittura incommentabili: da personaggi con una profondità comportamentale che rasenta l'assurdo (dopo essere rimasti bloccati due anni all'interno di un gioco questi continuano a passare la maggior parte del loro tempo giocando agli stessi giochi) a trame irrilevanti o che cercano di creare contesti strappalacrime che non hanno nulla a che vedere col vecchio spirito di "Sword Art Online".
Non posso dire di esserne rimasto deluso, perché un po' me lo aspettavo. Fortunatamente questo filone sta trovando nuova linfa in altre produzioni, "DanMachi" in primis, e quindi per coloro a cui piace questo tipo di ambientazione sarà possibile trovare in giro di meglio. Quanto a "Sword Art Online", spero vivamente che termini qui, in quanto ormai non ha più nulla da dire. Mi spiace dire così, ma purtroppo questa è la triste verità.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Sword Art Online II" è la seconda serie della fortunata light-novel da cui è stata tratta una serie animata di successo, sebbene a me non sia piaciuta tanto, e adesso riprova a sorprendere con questa seconda serie, composta da ventiquattro episodi. Dopo la delusione della prima serie, ero abbastanza pessimista sulla buona riuscita di questa nuova stagione, perché spesso accade che i primi archi sono quelli maggiormente godibili, lasciando successivamente spazio a ripetitività, banalità e altre contraddizioni. Tuttavia, devo ammettere di essere rimasto abbastanza sorpreso in maniera positiva da questa seconda serie di "Sword Art Online" (SAO), che trovo nettamente superiore alla prima.
Ci sono tre archi narrativi: GunGale Online (GGO), saga di Excalibur e saga di Yuuki (Rosario della madre). Iniziando a parlare della prima, ho apprezzato innanzitutto l'entrata in scena di due nuovi personaggi, ossia Sinon e Death Gun. La prima è una ragazza dal drammatico passato e dalle turbolenze continue e non superate, protagonista di una doppia personalità, una reale e l'altra virtuale. Ha un carattere forte e coraggioso, è un cecchino professionista ma ha un animo inaspettatamente fragile nella vita reale, volendo cercare a tutti i costi di superare le sue paure. Sinon è, a mio parere, un personaggio al quale ci si affeziona subito, perché ha una storia forte e intensa, nessun cliché banale e una caratura epica mostrata nel corso della storia. Difatti, nelle prime quindici puntate, considero lei la vera protagonista e non Kirito, abbastanza messo da parte, proprio per concedere spazio al nuovo personaggio. L'unica critica da fare è l'eccessivo fanservice sul suo fisico virtuale, provocante a dir poco, e che regala, più di qualche volta, primi piani del suo sedere... messo in bella mostra. Scritto ciò, mi complimento ancora per questo personaggio, dannatamente suggestivo e che è entrato con forza nel mondo di SAO: sinceramente è il mio personaggio preferito! Altro grande personaggio protagonista della saga di GGO è assolutamente Death Gun, il miglior nemico mai visto in questa serie e in quella precedente. Finalmente un serio antagonista, carismatico, pieno di eleganza e crudeltà al tempo stesso. Mettiamoci anche la sua teatralità, fattore molto in voga ultimamente per rappresentare gli evil, e ne uscirà fuori un gran personaggio che tiene tutti col fiato sospeso. Peccato che la sua identità sia prevedibile quasi da subito, a causa di alcuni chiari indizi lasciati qua e là nel corso delle prime puntate. Tuttavia questo non porta ad alcun abbassamento di tensione, anzi l'intensità cresce di puntata in puntata! I combattimenti in questo arco sono mozzafiato e diversi dagli altri visibili in questa serie, dal momento che l'ambientazione rispecchia un gioco di guerra in cui si usano pistole, fucili e tante altre armi automatiche e semi-automatiche. Un vero orgasmo per gli amanti di questi giochi! Inoltre l'atmosfera è cupa e apocalittica, diversa da SAO e ALO (ALfheim Online), quindi ne consegue maggior diversità e godibilità. Per il resto, questo primo arco presenta alcuni elementi forzati, ad esempio Kirito in versione ambigua dal punto di vista sessuale e lo stesso Kirito investigatore di successo... aspetti migliorabili e non necessari! Ah, qui è presente una scena dannatamente trash e ridicola a mio parere, verso la fine dell'arco, ma preferisco non spoilerare niente di più. Posso scrivere soltanto che evidentemente l'autore ama gli antagonisti con tendenze maniaco-sessuali...
Passando al secondo arco, quello della spada Excalibur, c'è da scrivere che si tratta di qualcosa di evitabile e abbastanza scialbo. Trama zero, zero intensità e interazione tra i personaggi molto bassa e irreale. Ci sono numerose citazioni e riferimenti alla mitologia norrena, abusata e utilizzata da qualsiasi opera animata, letteraria e cinematografica, ma ciò non basta a sollevare questo arco. L'ambientazione è ALO, ma si sente subito la mancanza di GGO, meno fantasiosa ma più seria. Anche questo arco regala (?) una scena ai limiti del ridicolo, ossia la comparsa del Dio Thor che avviene in modo inaspettato e sciagurato, per non scrivere altro...
Infine abbiamo il terzo arco, con protagonista Yuuki, ma non solo. Infatti altra grande protagonista è, finalmente, Asuna, messa da parte precedentemente ma che torna alla ribalta prepotentemente sia nel mondo reale, complici i suoi rapporti con la madre poco felici, sia nel mondo virtuale per aiutare Yuuki, una spadaccina fortissima, più di Kirito, che nasconde un segreto inconfessabile e tristissimo, ma che darà nuova linfa a questa serie, altrimenti destinata certamente a terminare in maniera deficitaria. Il personaggio di Yuuki è ben riuscito nelle sue intenzioni di commuovere ed emozionare lo spettatore, suscitando felicità, gioia, ma anche tante lacrime a causa della sua situazione, di cui vi scriverò fra un po'. Certamente è un personaggio che mostra tutta la sua voglia di vivere, nonostante le difficoltà, e che non si lascia sfuggire nulla di intentato. Asuna impara da lei ad essere forte, non solo in ALO, bensì anche nella vita reale, migliorando il rapporto con sua madre, arrivato a un punto morto. Però c'è da dire che su questo piano la serie si rivela esageratamente buonista e surreale, ma SAO è così, prendere o lasciare. Kirito qui passa in secondo piano (evviva!), ma dispiace per l'assenza (quasi) totale di Sinon... vabbè, dopo una prima parte a lei dedicata, lo si poteva immaginare. Questo arco ha il grande merito di avermi fatto commuovere, perché, quando accade ciò, significa veramente che la scena, i personaggi protagonisti e tutto il contesto hanno trasmesso in me qualcosa di positivo e convincente.
Le tematiche affrontate in questa seconda serie sono adulte e convincenti: inizio dal confronto tra real life e virtual life, vissuto da alcuni protagonisti come un problema, mentre per altri come un abbandono dei propri problemi. Asuna e Sinon sono il simbolo di questo fatto, in quanto lasciano tutte le paure, le difficoltà del reale e si trasformano, nel virtuale, in donne forti e indipendenti. Tuttavia, a parte i facili sensazionalismi, bisogna affrontare i problemi reali, perché nascondersi in qualcosa di diverso non comporta il loro superamento, ma soltanto il loro mascheramento o rinvio a una data da destinarsi. Fortunatamente l'anime, pur essendo in alcuni casi buonista eccessivamente, rende chiara questa idea e consente ai personaggi di subire una trasformazione positiva che approvo in pieno. Altra tematica degna di menzione è quella dei malati terminali e del loro destino prima del triste momento, inesorabile quanto non voluto. Il tutto è affrontato con leggerezza, ma non troppa, equilibrio e sincerità. Infatti viene messo da parte il buonismo della serie e c'è tutta la sofferenza della gente che soffre quotidianamente di questi problemi, senza soluzione. Yuuki è perfetta per interpretare il ruolo di persona che ha voglia di vivere, e credo proprio che l'anime abbia fatto bene anche a coloro che soffrono o a coloro che sono costretti a convivere e combattere con malattie difficili e incurabili giorno dopo giorno. Meravigliosa tematica!
Il comparto tecnico è identico alla prima serie, ossia eccellente e adeguato in ogni situazione. Animazioni, disegni e colonna sonora sono di indubbio spessore e trasmettono emozioni. Alcune musiche sono riprese dalla prima serie, ma va bene così. Degna di essere citata è "Death Gun", OST che si ascolta piacevolmente ogniqualvolta entra in scena il mitico nemico della prime puntate, chiaramente ispirato a Dart Fener. Anche le opening sono apprezzabili, ai livelli delle due della prima serie, o forse anche qualcosina in più. Le immagini che scorrono sono perfette e danno voglia di riascoltarle e vederle ad ogni puntata, evitando il classico salto della sigla. Le ending non sono male, ma ho sentito e visto di meglio.
Concludo scrivendo che "Sword Art Online II" è un'ottima serie, superiore a mio giudizio rispetto alla scarna e piatta prima serie. Ci sono anche qui alcuni difetti ereditati, ma sono compensati dalle trovate di ottima fattura qui presenti: nemici portentosi, colpi di scena seri e tematiche adulte danno vita a un'opera consigliabile a tutti o quasi. Anche il lato amoroso e romantico è lasciato in disparte e questo trovo sia una bene per la serie. Bene SAO, stavolta ti meriti un bel 7!
"Sword Art Online II" è la seconda serie della fortunata light-novel da cui è stata tratta una serie animata di successo, sebbene a me non sia piaciuta tanto, e adesso riprova a sorprendere con questa seconda serie, composta da ventiquattro episodi. Dopo la delusione della prima serie, ero abbastanza pessimista sulla buona riuscita di questa nuova stagione, perché spesso accade che i primi archi sono quelli maggiormente godibili, lasciando successivamente spazio a ripetitività, banalità e altre contraddizioni. Tuttavia, devo ammettere di essere rimasto abbastanza sorpreso in maniera positiva da questa seconda serie di "Sword Art Online" (SAO), che trovo nettamente superiore alla prima.
Ci sono tre archi narrativi: GunGale Online (GGO), saga di Excalibur e saga di Yuuki (Rosario della madre). Iniziando a parlare della prima, ho apprezzato innanzitutto l'entrata in scena di due nuovi personaggi, ossia Sinon e Death Gun. La prima è una ragazza dal drammatico passato e dalle turbolenze continue e non superate, protagonista di una doppia personalità, una reale e l'altra virtuale. Ha un carattere forte e coraggioso, è un cecchino professionista ma ha un animo inaspettatamente fragile nella vita reale, volendo cercare a tutti i costi di superare le sue paure. Sinon è, a mio parere, un personaggio al quale ci si affeziona subito, perché ha una storia forte e intensa, nessun cliché banale e una caratura epica mostrata nel corso della storia. Difatti, nelle prime quindici puntate, considero lei la vera protagonista e non Kirito, abbastanza messo da parte, proprio per concedere spazio al nuovo personaggio. L'unica critica da fare è l'eccessivo fanservice sul suo fisico virtuale, provocante a dir poco, e che regala, più di qualche volta, primi piani del suo sedere... messo in bella mostra. Scritto ciò, mi complimento ancora per questo personaggio, dannatamente suggestivo e che è entrato con forza nel mondo di SAO: sinceramente è il mio personaggio preferito! Altro grande personaggio protagonista della saga di GGO è assolutamente Death Gun, il miglior nemico mai visto in questa serie e in quella precedente. Finalmente un serio antagonista, carismatico, pieno di eleganza e crudeltà al tempo stesso. Mettiamoci anche la sua teatralità, fattore molto in voga ultimamente per rappresentare gli evil, e ne uscirà fuori un gran personaggio che tiene tutti col fiato sospeso. Peccato che la sua identità sia prevedibile quasi da subito, a causa di alcuni chiari indizi lasciati qua e là nel corso delle prime puntate. Tuttavia questo non porta ad alcun abbassamento di tensione, anzi l'intensità cresce di puntata in puntata! I combattimenti in questo arco sono mozzafiato e diversi dagli altri visibili in questa serie, dal momento che l'ambientazione rispecchia un gioco di guerra in cui si usano pistole, fucili e tante altre armi automatiche e semi-automatiche. Un vero orgasmo per gli amanti di questi giochi! Inoltre l'atmosfera è cupa e apocalittica, diversa da SAO e ALO (ALfheim Online), quindi ne consegue maggior diversità e godibilità. Per il resto, questo primo arco presenta alcuni elementi forzati, ad esempio Kirito in versione ambigua dal punto di vista sessuale e lo stesso Kirito investigatore di successo... aspetti migliorabili e non necessari! Ah, qui è presente una scena dannatamente trash e ridicola a mio parere, verso la fine dell'arco, ma preferisco non spoilerare niente di più. Posso scrivere soltanto che evidentemente l'autore ama gli antagonisti con tendenze maniaco-sessuali...
Passando al secondo arco, quello della spada Excalibur, c'è da scrivere che si tratta di qualcosa di evitabile e abbastanza scialbo. Trama zero, zero intensità e interazione tra i personaggi molto bassa e irreale. Ci sono numerose citazioni e riferimenti alla mitologia norrena, abusata e utilizzata da qualsiasi opera animata, letteraria e cinematografica, ma ciò non basta a sollevare questo arco. L'ambientazione è ALO, ma si sente subito la mancanza di GGO, meno fantasiosa ma più seria. Anche questo arco regala (?) una scena ai limiti del ridicolo, ossia la comparsa del Dio Thor che avviene in modo inaspettato e sciagurato, per non scrivere altro...
Infine abbiamo il terzo arco, con protagonista Yuuki, ma non solo. Infatti altra grande protagonista è, finalmente, Asuna, messa da parte precedentemente ma che torna alla ribalta prepotentemente sia nel mondo reale, complici i suoi rapporti con la madre poco felici, sia nel mondo virtuale per aiutare Yuuki, una spadaccina fortissima, più di Kirito, che nasconde un segreto inconfessabile e tristissimo, ma che darà nuova linfa a questa serie, altrimenti destinata certamente a terminare in maniera deficitaria. Il personaggio di Yuuki è ben riuscito nelle sue intenzioni di commuovere ed emozionare lo spettatore, suscitando felicità, gioia, ma anche tante lacrime a causa della sua situazione, di cui vi scriverò fra un po'. Certamente è un personaggio che mostra tutta la sua voglia di vivere, nonostante le difficoltà, e che non si lascia sfuggire nulla di intentato. Asuna impara da lei ad essere forte, non solo in ALO, bensì anche nella vita reale, migliorando il rapporto con sua madre, arrivato a un punto morto. Però c'è da dire che su questo piano la serie si rivela esageratamente buonista e surreale, ma SAO è così, prendere o lasciare. Kirito qui passa in secondo piano (evviva!), ma dispiace per l'assenza (quasi) totale di Sinon... vabbè, dopo una prima parte a lei dedicata, lo si poteva immaginare. Questo arco ha il grande merito di avermi fatto commuovere, perché, quando accade ciò, significa veramente che la scena, i personaggi protagonisti e tutto il contesto hanno trasmesso in me qualcosa di positivo e convincente.
Le tematiche affrontate in questa seconda serie sono adulte e convincenti: inizio dal confronto tra real life e virtual life, vissuto da alcuni protagonisti come un problema, mentre per altri come un abbandono dei propri problemi. Asuna e Sinon sono il simbolo di questo fatto, in quanto lasciano tutte le paure, le difficoltà del reale e si trasformano, nel virtuale, in donne forti e indipendenti. Tuttavia, a parte i facili sensazionalismi, bisogna affrontare i problemi reali, perché nascondersi in qualcosa di diverso non comporta il loro superamento, ma soltanto il loro mascheramento o rinvio a una data da destinarsi. Fortunatamente l'anime, pur essendo in alcuni casi buonista eccessivamente, rende chiara questa idea e consente ai personaggi di subire una trasformazione positiva che approvo in pieno. Altra tematica degna di menzione è quella dei malati terminali e del loro destino prima del triste momento, inesorabile quanto non voluto. Il tutto è affrontato con leggerezza, ma non troppa, equilibrio e sincerità. Infatti viene messo da parte il buonismo della serie e c'è tutta la sofferenza della gente che soffre quotidianamente di questi problemi, senza soluzione. Yuuki è perfetta per interpretare il ruolo di persona che ha voglia di vivere, e credo proprio che l'anime abbia fatto bene anche a coloro che soffrono o a coloro che sono costretti a convivere e combattere con malattie difficili e incurabili giorno dopo giorno. Meravigliosa tematica!
Il comparto tecnico è identico alla prima serie, ossia eccellente e adeguato in ogni situazione. Animazioni, disegni e colonna sonora sono di indubbio spessore e trasmettono emozioni. Alcune musiche sono riprese dalla prima serie, ma va bene così. Degna di essere citata è "Death Gun", OST che si ascolta piacevolmente ogniqualvolta entra in scena il mitico nemico della prime puntate, chiaramente ispirato a Dart Fener. Anche le opening sono apprezzabili, ai livelli delle due della prima serie, o forse anche qualcosina in più. Le immagini che scorrono sono perfette e danno voglia di riascoltarle e vederle ad ogni puntata, evitando il classico salto della sigla. Le ending non sono male, ma ho sentito e visto di meglio.
Concludo scrivendo che "Sword Art Online II" è un'ottima serie, superiore a mio giudizio rispetto alla scarna e piatta prima serie. Ci sono anche qui alcuni difetti ereditati, ma sono compensati dalle trovate di ottima fattura qui presenti: nemici portentosi, colpi di scena seri e tematiche adulte danno vita a un'opera consigliabile a tutti o quasi. Anche il lato amoroso e romantico è lasciato in disparte e questo trovo sia una bene per la serie. Bene SAO, stavolta ti meriti un bel 7!
"Sword Art Online II" è la seconda serie del famosissimo "Sword Art Online", trasmessa da luglio 2014 a dicembre 2014. Prima di cominciare la recensione volevo precisare una cosa: ho notato che spesso si considera l'anime diviso in quattro serie e questo è errato, perché "Sword Art Online" si divide in due serie che hanno la prima due saghe e la seconda tre saghe, ma le serie sono due; ho pensato fosse utile precisarlo, visto che molti fanno questo piccolo errore.
La serie riprende dopo poco tempo dalla fine della prima serie, infatti è passato quasi un anno dalla conclusione della prima serie e l'inizio di questa seconda serie; a distanza di un anno stanno per verificarsi le vicende che ci verranno proposte in questo sequel. La prima cosa che salta all'occhio è la piccola variazione nel design dei due protagonisti Kirito e Asuna, e un po' anche degli altri personaggi in generale, che trasmette questo senso di "passaggio del tempo"; mi spiego meglio: con la variazione del design si capisce che è passato un anno dal termine delle precedenti vicende, e ciò è già un ottimo punto di inizio. Inoltre, già dal primo episodio si cominciano a intravedere tratti del carattere dei personaggi che prima non si conoscevano e che appunto vengono a galla, come per esempio l'obbiettivo, il sogno di Kirito. Questa presentazione dei nuovi e diversi tratti caratteriali dei personaggi continuerà per tutta la serie, mostrando soprattutto un lato di Asuna che non si era mai visto e che si contrappone a quella che era la sua figura in Aincrad. Nella prima saga abbiamo inoltre la presentazione di un nuovo personaggio caratterizzato benissimo che è Sinon, e che è un personaggio veramente interessante fin da subito per come viene presentata, dedicandole un intero episodio. Con l'avanzare dell'anime, come ho già precedentemente detto, si avrà la presentazione di lati caratteriali dei personaggi che vedono nel range dei personaggi soggetti a tale cosa anche Sinon, di cui scopriremo la storia, i traumi e i lati più nascosti.
Questo era quello che riguardava la caratterizzazione dei personaggi in questa seconda serie che io ho molto gradito. A valorizzare questa cosa ci sarà la presentazione di Yuuki (o Zekken), che sarà un personaggio davvero stupendo a livello emotivo e la sua storia sarà talmente diretta da restare impressa nel cuore!
Gli archi narrativi che costituiscono la forza e la struttura fondamentale di questa seconda serie sono Phantom Bullet e Mother's Rosario, che sono davvero fantastici, soprattutto Phantom Bullet, che presenta una introspezione e un'analisi psicologica davvero superba, con discorsi sulla forza che per un amante della psicologia sono veramente oro colato. Mother's Rosario invece è molto più drammatico e, pur non essendo un amante del drammatico perché ci resto davvero male, ho apprezzato molto questa saga per ciò che mostra e per come lo mostra: i personaggi sono tutti amabili e soprattutto Yuuki riesce a colpire dritto al cuore.
A fare da tramite tra queste due saghe abbiamo la saga di Calibur, nella quale Kirito, Asuna e tutto il gruppo andranno alla ricerca di Excalibur: molto bella questa scelta di fondere anime e storia, l'ho gradita davvero molto, ma la saga non è pari alle altre due, seppur bella anche questa!
Una nota positiva va espressa anche sull'antagonista Death Gun, che ha riscosso un discreto successo come personaggio, del resto in "Sword Art Online" questa cosa sembra essere frequente, infatti basta citare Kayaba o Heathcliff, quindi sembra che, oltre ai personaggi principali e a quelli dalla parte del "bene", Kawahara sappia trasportare dalla parte dei personaggi apprezzati anche gli antagonisti!
Bellissimi i combattimenti, soprattutto quelli in cui abbiamo Kirito vs Death Gun e Asuna vs Yuuki, che lasciano davvero a bocca aperta per quanto sono fatte bene le animazioni e per quanto sono fluidi i movimenti dei personaggi, per non parlare poi delle musiche di sottofondo. Molto belli anche i discorsi un po' filosofici sulla forza che ci vengono presentati nel primo arco e la piccola "lezione di vita" che ci viene impartita nella saga Mother's Rosario.
Questa seconda serie è una serie che sa coinvolgere e sa colpire nell'animo di chi guarda, lascia molto commossi e stupefatti per la bellezza di animazioni e musiche.
L'anime è consigliatissimo, ma ovviamente prima dovrete aver visto la prima serie! Una volta terminata la prima, correte a vedere la seconda.
La serie riprende dopo poco tempo dalla fine della prima serie, infatti è passato quasi un anno dalla conclusione della prima serie e l'inizio di questa seconda serie; a distanza di un anno stanno per verificarsi le vicende che ci verranno proposte in questo sequel. La prima cosa che salta all'occhio è la piccola variazione nel design dei due protagonisti Kirito e Asuna, e un po' anche degli altri personaggi in generale, che trasmette questo senso di "passaggio del tempo"; mi spiego meglio: con la variazione del design si capisce che è passato un anno dal termine delle precedenti vicende, e ciò è già un ottimo punto di inizio. Inoltre, già dal primo episodio si cominciano a intravedere tratti del carattere dei personaggi che prima non si conoscevano e che appunto vengono a galla, come per esempio l'obbiettivo, il sogno di Kirito. Questa presentazione dei nuovi e diversi tratti caratteriali dei personaggi continuerà per tutta la serie, mostrando soprattutto un lato di Asuna che non si era mai visto e che si contrappone a quella che era la sua figura in Aincrad. Nella prima saga abbiamo inoltre la presentazione di un nuovo personaggio caratterizzato benissimo che è Sinon, e che è un personaggio veramente interessante fin da subito per come viene presentata, dedicandole un intero episodio. Con l'avanzare dell'anime, come ho già precedentemente detto, si avrà la presentazione di lati caratteriali dei personaggi che vedono nel range dei personaggi soggetti a tale cosa anche Sinon, di cui scopriremo la storia, i traumi e i lati più nascosti.
Questo era quello che riguardava la caratterizzazione dei personaggi in questa seconda serie che io ho molto gradito. A valorizzare questa cosa ci sarà la presentazione di Yuuki (o Zekken), che sarà un personaggio davvero stupendo a livello emotivo e la sua storia sarà talmente diretta da restare impressa nel cuore!
Gli archi narrativi che costituiscono la forza e la struttura fondamentale di questa seconda serie sono Phantom Bullet e Mother's Rosario, che sono davvero fantastici, soprattutto Phantom Bullet, che presenta una introspezione e un'analisi psicologica davvero superba, con discorsi sulla forza che per un amante della psicologia sono veramente oro colato. Mother's Rosario invece è molto più drammatico e, pur non essendo un amante del drammatico perché ci resto davvero male, ho apprezzato molto questa saga per ciò che mostra e per come lo mostra: i personaggi sono tutti amabili e soprattutto Yuuki riesce a colpire dritto al cuore.
A fare da tramite tra queste due saghe abbiamo la saga di Calibur, nella quale Kirito, Asuna e tutto il gruppo andranno alla ricerca di Excalibur: molto bella questa scelta di fondere anime e storia, l'ho gradita davvero molto, ma la saga non è pari alle altre due, seppur bella anche questa!
Una nota positiva va espressa anche sull'antagonista Death Gun, che ha riscosso un discreto successo come personaggio, del resto in "Sword Art Online" questa cosa sembra essere frequente, infatti basta citare Kayaba o Heathcliff, quindi sembra che, oltre ai personaggi principali e a quelli dalla parte del "bene", Kawahara sappia trasportare dalla parte dei personaggi apprezzati anche gli antagonisti!
Bellissimi i combattimenti, soprattutto quelli in cui abbiamo Kirito vs Death Gun e Asuna vs Yuuki, che lasciano davvero a bocca aperta per quanto sono fatte bene le animazioni e per quanto sono fluidi i movimenti dei personaggi, per non parlare poi delle musiche di sottofondo. Molto belli anche i discorsi un po' filosofici sulla forza che ci vengono presentati nel primo arco e la piccola "lezione di vita" che ci viene impartita nella saga Mother's Rosario.
Questa seconda serie è una serie che sa coinvolgere e sa colpire nell'animo di chi guarda, lascia molto commossi e stupefatti per la bellezza di animazioni e musiche.
L'anime è consigliatissimo, ma ovviamente prima dovrete aver visto la prima serie! Una volta terminata la prima, correte a vedere la seconda.
Sequel di "Sword Art Online II", presenta 24 episodi più uno riassuntivo dei primi quattordici episodi però non trattato dal punto di vista del nostro protagonista Kirito ma dal punto di vista di Sinon, un nuovo personaggio introdotto in questa seconda serie.
La serie presenta la tipica struttura di " Sword Art Online " ovvero la suddivisione in archi narrativi che in questa seconda serie sono tre: " Phantom Bullet " che si svolgerà in " Gun Gale Online " o " GGO ", " Calibur " e " Mother's Rosario " che presenta uno " Sword Art Online " come non l'avete mai visto ma ne parlermo meglio dopo. La storia riprende dopo circa un anno dalla conclusione della prima serie e presenta oltre a quelli che erano i personaggi della prima serie anche nuove figure, molto interessanti, e un nuovo " mitico ", non esagero quando lo definisco tale, avversario.
L'anime come già detto si divide in tre archi narrativi, il che porta ad avere tre diverse trame:
" Phantom Bullet ": il nostro protagonista Kirito dovrà affrontare la " morte " in un nuovo gioco " GGO " o per meglio dovrà scoprire un qualcosa collegato ad essa e si ritroveranno vecchie conoscenze che da una frase si può presumere torneranno ancora un giorno, magari in una terza serie.
" Calibur ": Kirito e il nostro gruppo di personaggi dovranno andare alla ricerca della spada " Excalibur " e per farlo dovranno affrontare varie peripezie.
" Mother's Rosario ": presenta una storia molto commovente e un punto di vista umano molto forte con una storia molto pesante ma allo stesso tempo vera e presentata in un modo veramente molto simile a come è davvero, cosa che mi ha lasciata sbalordita.
Ora volevo un attimo dare delle mie considerazioni personali sugli archi narrativi precedentemente citati: " Phantom Bullet ": mi ha colpita molto perché presenta non solo una grande trasformazione nelle fondamenta dell'anime ma anche perché mostra un'analisi psicologica dei personaggi veramente ben fatta con discorsi non facili da seguire ma molto preciso e incisivi per chi guarda e ciò è veramente molto positivo. Per quanto riguarda " Calibur " mi sarebbe piaciuto durasse di più, mi aveva veramente presa con la storia del dover ritrovare la spada e con questo mescolare la leggenda di " Excalibur " con le vicende dei nostri personaggi; peccato sia durato solo tre episodi però è veramente bello soprattutto nei combattimenti e anche per gli sprazzi comici che ha presentato oltre che per i colpi di scena e soprattutto, come già detto, per aver citato la leggenda della spada " Excalibur ". " Mother's Rosario " invece non ha bisogno di commenti, veramente stupendo e con l'analisi di un qualcosa di molto umano trattato con molta sensibilità ma comunque capace di far capire qual è la realtà che vive chi ha i problemi che presenta la nostra eroina Yuuki; ora perdonatemi se esagero ma mi ha fatto veramente pensare che un giorno si possa riuscire a trovare qualcosa per far fare un tenore di vita migliore a chi è meno fortunato e mi ha fatto scendere più di una volta le lacrime per la commozione e per la tristezza.
I personaggi, come già detto in precedenza, sono tutti quelli presenti nella prima serie con l'aggiunta di tre personaggi molto importanti quali Asada Shino a.k.a Sinon, Yuuki Konno e il " mitico " Death Gun. Ci saranno presentati anche altri personaggi quali i membri della gilda " Sleeping Knights " e un " amico " di Asada e come già detto in precedenza si ripresenteranno nemici del passato ma vi lascio a scoprirlo da soli.
Il comparto tecnico non ha bisogno di commenti, è perfetto e privo di qualsiasi tipo di sbavatura e nei combattimenti diventa veramente un qualcosa di pura epicità, mi son venuti i brividi in alcuni combattimenti che naturalmente non espongo per evitare spoiler, dico solo che lo studio A-1 Picture ha fatto ancora una volta uno splendido lavoro. Per il comparto sonoro è lo stesso discorso, io non riesco a capire come facciano a creare sempre componimenti musicali di così alto livello: le opening sono mozzafiato soprattutto " Courage " e " Ignite " non scherza, sono veramente degne di far concorrenza a " Crossing Field " e " Innocence " della prima serie; anche le ending soprattutto " Startear ". Le precedentemente citate sono veramente coinvolgenti e non ti permettono di saltarle perché appena iniziano ti spingono ad ascoltarle fino alla fine e ciò è veramente molto positivo. Le musiche di sottofondo sono sempre piacevoli e orecchiabili e sono sempre ben scelte per ogni momento.
Questo sequel è veramente consigliatissimo sia per la storia che tocca non solo la paura della morte più volte ma arriva anche a toccare un problema reale quale una malattia e anche problemi minori come quello della differenza fra le classi sociali, veramente sensazionale.
Voto finale: 10.
La serie presenta la tipica struttura di " Sword Art Online " ovvero la suddivisione in archi narrativi che in questa seconda serie sono tre: " Phantom Bullet " che si svolgerà in " Gun Gale Online " o " GGO ", " Calibur " e " Mother's Rosario " che presenta uno " Sword Art Online " come non l'avete mai visto ma ne parlermo meglio dopo. La storia riprende dopo circa un anno dalla conclusione della prima serie e presenta oltre a quelli che erano i personaggi della prima serie anche nuove figure, molto interessanti, e un nuovo " mitico ", non esagero quando lo definisco tale, avversario.
L'anime come già detto si divide in tre archi narrativi, il che porta ad avere tre diverse trame:
" Phantom Bullet ": il nostro protagonista Kirito dovrà affrontare la " morte " in un nuovo gioco " GGO " o per meglio dovrà scoprire un qualcosa collegato ad essa e si ritroveranno vecchie conoscenze che da una frase si può presumere torneranno ancora un giorno, magari in una terza serie.
" Calibur ": Kirito e il nostro gruppo di personaggi dovranno andare alla ricerca della spada " Excalibur " e per farlo dovranno affrontare varie peripezie.
" Mother's Rosario ": presenta una storia molto commovente e un punto di vista umano molto forte con una storia molto pesante ma allo stesso tempo vera e presentata in un modo veramente molto simile a come è davvero, cosa che mi ha lasciata sbalordita.
Ora volevo un attimo dare delle mie considerazioni personali sugli archi narrativi precedentemente citati: " Phantom Bullet ": mi ha colpita molto perché presenta non solo una grande trasformazione nelle fondamenta dell'anime ma anche perché mostra un'analisi psicologica dei personaggi veramente ben fatta con discorsi non facili da seguire ma molto preciso e incisivi per chi guarda e ciò è veramente molto positivo. Per quanto riguarda " Calibur " mi sarebbe piaciuto durasse di più, mi aveva veramente presa con la storia del dover ritrovare la spada e con questo mescolare la leggenda di " Excalibur " con le vicende dei nostri personaggi; peccato sia durato solo tre episodi però è veramente bello soprattutto nei combattimenti e anche per gli sprazzi comici che ha presentato oltre che per i colpi di scena e soprattutto, come già detto, per aver citato la leggenda della spada " Excalibur ". " Mother's Rosario " invece non ha bisogno di commenti, veramente stupendo e con l'analisi di un qualcosa di molto umano trattato con molta sensibilità ma comunque capace di far capire qual è la realtà che vive chi ha i problemi che presenta la nostra eroina Yuuki; ora perdonatemi se esagero ma mi ha fatto veramente pensare che un giorno si possa riuscire a trovare qualcosa per far fare un tenore di vita migliore a chi è meno fortunato e mi ha fatto scendere più di una volta le lacrime per la commozione e per la tristezza.
I personaggi, come già detto in precedenza, sono tutti quelli presenti nella prima serie con l'aggiunta di tre personaggi molto importanti quali Asada Shino a.k.a Sinon, Yuuki Konno e il " mitico " Death Gun. Ci saranno presentati anche altri personaggi quali i membri della gilda " Sleeping Knights " e un " amico " di Asada e come già detto in precedenza si ripresenteranno nemici del passato ma vi lascio a scoprirlo da soli.
Il comparto tecnico non ha bisogno di commenti, è perfetto e privo di qualsiasi tipo di sbavatura e nei combattimenti diventa veramente un qualcosa di pura epicità, mi son venuti i brividi in alcuni combattimenti che naturalmente non espongo per evitare spoiler, dico solo che lo studio A-1 Picture ha fatto ancora una volta uno splendido lavoro. Per il comparto sonoro è lo stesso discorso, io non riesco a capire come facciano a creare sempre componimenti musicali di così alto livello: le opening sono mozzafiato soprattutto " Courage " e " Ignite " non scherza, sono veramente degne di far concorrenza a " Crossing Field " e " Innocence " della prima serie; anche le ending soprattutto " Startear ". Le precedentemente citate sono veramente coinvolgenti e non ti permettono di saltarle perché appena iniziano ti spingono ad ascoltarle fino alla fine e ciò è veramente molto positivo. Le musiche di sottofondo sono sempre piacevoli e orecchiabili e sono sempre ben scelte per ogni momento.
Questo sequel è veramente consigliatissimo sia per la storia che tocca non solo la paura della morte più volte ma arriva anche a toccare un problema reale quale una malattia e anche problemi minori come quello della differenza fra le classi sociali, veramente sensazionale.
Voto finale: 10.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Partiamo dalla trama. Ho trovato la prima parte dell'anime interessante, all'inizio sembrava qualcosa di nuovo che fosse in grado di trasmettere tensione, non certo ai livelli del primo "Sword Art Online", ma che comunque ci si avvicinasse. Durante lo svolgersi della prima parte, ambientata in "Gun Gale Online", notavo che la mia attenzione andava pian piano scemando. Molti dialoghi sono troppo lunghi e rischia di annoiare, come ha fatto con me. Inoltre non ho apprezzato l'avatar di Kirito... insomma, continuavo a domandarmi il perché farlo assomigliare tanto a una ragazza e non dargli invece un avatar bello, come quello su ALO o su SAO...
Un'altra cosa che mi delusa è il "cambio di co-protagonista": in tutta la prima parte dell'anime Kirito avrà come co-protagonista Shinon, una ragazza che da piccola ha avuto un trauma che cerca di superare giocando a GGO. Da fan della prima stagione, sono molto affezionata ad Asuna e vederla trascurata mi ha lasciato un po' delusa, almeno fino alla terza parte dell'anime, che vedremo in seguito... Per il resto ho trovato avvincente lo scontro finale e l'evolversi del personaggio di Shinon, che all'inizio era forte solo nella realtà virtuale, ma che alla fine compirà i primi passi per migliorare anche nel mondo reale. Ho trovato carina l'idea che poi iniziasse a giocare su ALO anche lei, unendosi al gruppo di Kirito.
Nella seconda parte dell'anime vediamo Kirito e il suo gruppo (con la nuova arrivata Shinon), affrontare una missione per ottenere "Exalibur", un'arma leggendaria. Ecco, questa parte dell'anime mi ha annoiato molto, dall'inizio alla fine. Secondo me, ha rovinato un ottimo (con qualche difetto tralasciabile) sequel. Anche i combattimenti non mi hanno fatto alcun effetto e, anche qui, sono presenti dialoghi troppo lunghi e noiosi.
La terza parte dell'anime è quella che più mi ha colpita: all'inizio pensavo che sarebbe stata noiosa come quella di Exalibur, ma mi sbagliavo (per fortuna). In questa saga vediamo come protagonista Asuna, e già qui mi chiedevo il perché non far essere Asuna e Kirito i protagonisti, ma solo uno dei due alla volta... questa scelta non mi è piaciuta fin dall'inizio. In ogni caso ho trovato questa parte dell'anime molto commovente e interessante. Mi ha commosso la parte in cui Asuna porta sua madre in ALO, facendola entrare nella sua casa che assomigliava molto a quella dei suoi nonni. Per non parlare del finale, semplicemente stupendo.
Parlando un po' dell'aspetto tecnico, non ho nulla da ridire sulla grafica, ho apprezzato lo stile dei personaggi, particolarmente quello di Zekken e Shinon. Le colonne sonore sono molto belle e azzeccate, spesso mi restavano in testa.
In conclusione, vorrei dire solamente una cosa, una cosa che mi sono ripetuta durante tutto l'anime: "Questo non è Sword Art Online". "Sword Art Online" si è concluso al termine della prima parte dell'anime e, se si fosse fermato lì, sarebbe uno dei miei anime preferiti. Non perché il resto sia brutto, ma semplicemente se quest'anime si fosse chiamato "Gun Gale Online", con nuovi protagonisti, fissi e senza scambi di co-protagonista, l'avrei apprezzato di più, anche se questa è solo una mia opinione.
Per finire, quest'anime vale la pena di essere visto, è ricco di scene che fanno riflettere e ha (quasi sempre) una trama avvincente. Tra pregi e difetti, i pregi prevalgono, perciò lo consiglio vivamente agli amanti del genere.
Partiamo dalla trama. Ho trovato la prima parte dell'anime interessante, all'inizio sembrava qualcosa di nuovo che fosse in grado di trasmettere tensione, non certo ai livelli del primo "Sword Art Online", ma che comunque ci si avvicinasse. Durante lo svolgersi della prima parte, ambientata in "Gun Gale Online", notavo che la mia attenzione andava pian piano scemando. Molti dialoghi sono troppo lunghi e rischia di annoiare, come ha fatto con me. Inoltre non ho apprezzato l'avatar di Kirito... insomma, continuavo a domandarmi il perché farlo assomigliare tanto a una ragazza e non dargli invece un avatar bello, come quello su ALO o su SAO...
Un'altra cosa che mi delusa è il "cambio di co-protagonista": in tutta la prima parte dell'anime Kirito avrà come co-protagonista Shinon, una ragazza che da piccola ha avuto un trauma che cerca di superare giocando a GGO. Da fan della prima stagione, sono molto affezionata ad Asuna e vederla trascurata mi ha lasciato un po' delusa, almeno fino alla terza parte dell'anime, che vedremo in seguito... Per il resto ho trovato avvincente lo scontro finale e l'evolversi del personaggio di Shinon, che all'inizio era forte solo nella realtà virtuale, ma che alla fine compirà i primi passi per migliorare anche nel mondo reale. Ho trovato carina l'idea che poi iniziasse a giocare su ALO anche lei, unendosi al gruppo di Kirito.
Nella seconda parte dell'anime vediamo Kirito e il suo gruppo (con la nuova arrivata Shinon), affrontare una missione per ottenere "Exalibur", un'arma leggendaria. Ecco, questa parte dell'anime mi ha annoiato molto, dall'inizio alla fine. Secondo me, ha rovinato un ottimo (con qualche difetto tralasciabile) sequel. Anche i combattimenti non mi hanno fatto alcun effetto e, anche qui, sono presenti dialoghi troppo lunghi e noiosi.
La terza parte dell'anime è quella che più mi ha colpita: all'inizio pensavo che sarebbe stata noiosa come quella di Exalibur, ma mi sbagliavo (per fortuna). In questa saga vediamo come protagonista Asuna, e già qui mi chiedevo il perché non far essere Asuna e Kirito i protagonisti, ma solo uno dei due alla volta... questa scelta non mi è piaciuta fin dall'inizio. In ogni caso ho trovato questa parte dell'anime molto commovente e interessante. Mi ha commosso la parte in cui Asuna porta sua madre in ALO, facendola entrare nella sua casa che assomigliava molto a quella dei suoi nonni. Per non parlare del finale, semplicemente stupendo.
Parlando un po' dell'aspetto tecnico, non ho nulla da ridire sulla grafica, ho apprezzato lo stile dei personaggi, particolarmente quello di Zekken e Shinon. Le colonne sonore sono molto belle e azzeccate, spesso mi restavano in testa.
In conclusione, vorrei dire solamente una cosa, una cosa che mi sono ripetuta durante tutto l'anime: "Questo non è Sword Art Online". "Sword Art Online" si è concluso al termine della prima parte dell'anime e, se si fosse fermato lì, sarebbe uno dei miei anime preferiti. Non perché il resto sia brutto, ma semplicemente se quest'anime si fosse chiamato "Gun Gale Online", con nuovi protagonisti, fissi e senza scambi di co-protagonista, l'avrei apprezzato di più, anche se questa è solo una mia opinione.
Per finire, quest'anime vale la pena di essere visto, è ricco di scene che fanno riflettere e ha (quasi sempre) una trama avvincente. Tra pregi e difetti, i pregi prevalgono, perciò lo consiglio vivamente agli amanti del genere.
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
Dopo aver recensito la prima serie non potevo non recensire anche questa.
Partiamo dalla trama: la trama ha ambientazione simile alla prima, nel senso che avviene nei giochi a realtà aumentata Full-Dive e in particolare in due giochi: GGO e New ALO, che comprende anche New Aincrad. Non mi dilungo troppo sulla trama per evitare spoiler.
Personaggi
Premetto che parlerò solo dei nuovi, perché credo sia impossibile non conoscere Kirito e Asuna, se si è giunti a vedere "Sword Art Online II".
- Sinon: una ragazza che come personaggio è veramente interessante, sia come storia che come abilità, in quanto è un cecchino di grande abilità, addirittura definita infallibile. Per quanto riguarda il carattere, come personaggio è molto particolare, partiamo dal fatto che da piccola ha avuto un trauma che la porta ad avere problemi psicologici anche nel tempo in cui si svolge la serie, che è molti anni avanti al tempo dell'accaduto; ciò la porterà anche ad avere un desiderio di trovare la vera forza che lei vede in Kirito dopo uno scontro che ha con lui, ma non entriamo nei dettagli per permettere anche a chi non ha visto la serie di leggere questa recensione.
- Yuuki: una ragazzina che ha un grave problema di salute, che è la base dell'arco narrativo Mother's Rosario, ma anche qui restiamo sul vago per permettere a chiunque di leggere la recensione. E' una spadaccina molto forte e avrà un legame molto forte con un personaggio in particolare della serie.
Considerazioni su personaggi
- Kirito: il design di Kirito in GGO mi è piaciuto molto, poiché molto innovativo, e mi ha anche colpito molto il suo utilizzare la spada, la quale, mostrata in una serie di animazioni mozzafiato, dà sensazioni indescrivibili! Per quanto riguarda il suo design, in New ALO è fantastico, decisamente a far concorrenza a quello di Aincrad, io personalmente tra i due non so proprio scegliere! Le nuove spade sono veramente magnifiche, l'Holy Sword Excalibur mi ha colpito particolarmente, ma la Long Sword è veramente epica! Che dire, "The Black Swordsman" is law!
- Asuna: la preferivo con i capelli arancioni anche in ALO, però anche con i capelli blu sta molto bene, e lo stocco è molto bello e particolare; inoltre, il suo essere "healer" è innovativo e mi piace, si adatta al suo nuovo lato del carattere che ci viene mostrato in questa seconda serie, molto differente da quel suo lato forte che traspare nella prima serie.
- Sinon: bell'aspetto, mi è piaciuta un sacco come personaggio femminile, e il suo carattere contrastante in real e in GGO la rende adorabile. Le sue abilità mi hanno molto colpito, ed è veramente bello vedere un cecchino in anime, per lo più fatto così bene come personaggio e con una storia decisamente interessante.
- Yuuki: non mi è piaciuta molto come personaggio, ma neanche mi è dispiaciuta, la sua storia è molto commovente e strappa un po' di lacrimucce, chi è più sensibile si prepari. Inoltre, la sua presenza tratta cose che sono collegate anche alla realtà, capirete vedendo, e che sono mostrate in modo molto bello e significativo.
Considerazione sugli archi narrativi
- GGO: il mio preferito di questa serie, molto diverso dal solito con un lato psicologico bellissimo, intrigante e curato nei particolari, con un colpo di scena che mai ti aspetteresti e altri piccoli colpi di scena. I discorsi sono significativi e interessanti, non annoiano mai. I combattimenti sono spettacolari, soprattutto Kirito vs Death Gun, e una parte in particolare fa venire i brividi e lascia di stucco! Decisamente fantastico. La risoluzione è molto significativa e a tratti anche molto commovente.
- Caliber: solo tre episodi, all'inizio ero scettico, ma mi ha colpito molto soprattutto per i combattimenti e le nuove abilità di Kirito, spiegate bene e intriganti, oltre ad alcune entrate in scena di Asuna e Sinon e alle battute di Klein con i suoi comportamenti sempre imprevedibili. Una dose di risate mescolata con combattimenti belli ed epiche leggende rievocate sotto forma di anime. Molto bello! Bellissima anche la "Holy Sword Excalibur".
- Mother's Rosario: molto diverso da tutti gli archi narrativi mai presentati da "Sword Art Online" e molto commovente; incentrato su Asuna e Yuuki, lascia spesso la tristezza nel cuore, ma lascia un bel ricordo e soprattutto tanta commozione, oltre a parlare di argomenti che poco vengono trattati, argomentati con un tatto incredibilmente adatto, in modo da non farla pesare troppo pur raccontando le cose come sono davvero. Bello e commovente, se avete la lacrima facile come me, preparate i fazzoletti!
Conclusioni: sequel bellissimo, amato da molti e molto particolare, con i design dei personaggi molto migliorati e una grafica più che eccellente. Tiene incollati allo schermo e fa desiderare sempre nuovi episodi, e non delude mai le aspettative!
Voto finale: ero indeciso fra 9 e 10, poiché era un 9.5, ma il livello grafico mi ha fatto puntare al 10. Quindi, voto finale 10 e anime consigliatissimo a tutti proprio come la prima serie!
Dopo aver recensito la prima serie non potevo non recensire anche questa.
Partiamo dalla trama: la trama ha ambientazione simile alla prima, nel senso che avviene nei giochi a realtà aumentata Full-Dive e in particolare in due giochi: GGO e New ALO, che comprende anche New Aincrad. Non mi dilungo troppo sulla trama per evitare spoiler.
Personaggi
Premetto che parlerò solo dei nuovi, perché credo sia impossibile non conoscere Kirito e Asuna, se si è giunti a vedere "Sword Art Online II".
- Sinon: una ragazza che come personaggio è veramente interessante, sia come storia che come abilità, in quanto è un cecchino di grande abilità, addirittura definita infallibile. Per quanto riguarda il carattere, come personaggio è molto particolare, partiamo dal fatto che da piccola ha avuto un trauma che la porta ad avere problemi psicologici anche nel tempo in cui si svolge la serie, che è molti anni avanti al tempo dell'accaduto; ciò la porterà anche ad avere un desiderio di trovare la vera forza che lei vede in Kirito dopo uno scontro che ha con lui, ma non entriamo nei dettagli per permettere anche a chi non ha visto la serie di leggere questa recensione.
- Yuuki: una ragazzina che ha un grave problema di salute, che è la base dell'arco narrativo Mother's Rosario, ma anche qui restiamo sul vago per permettere a chiunque di leggere la recensione. E' una spadaccina molto forte e avrà un legame molto forte con un personaggio in particolare della serie.
Considerazioni su personaggi
- Kirito: il design di Kirito in GGO mi è piaciuto molto, poiché molto innovativo, e mi ha anche colpito molto il suo utilizzare la spada, la quale, mostrata in una serie di animazioni mozzafiato, dà sensazioni indescrivibili! Per quanto riguarda il suo design, in New ALO è fantastico, decisamente a far concorrenza a quello di Aincrad, io personalmente tra i due non so proprio scegliere! Le nuove spade sono veramente magnifiche, l'Holy Sword Excalibur mi ha colpito particolarmente, ma la Long Sword è veramente epica! Che dire, "The Black Swordsman" is law!
- Asuna: la preferivo con i capelli arancioni anche in ALO, però anche con i capelli blu sta molto bene, e lo stocco è molto bello e particolare; inoltre, il suo essere "healer" è innovativo e mi piace, si adatta al suo nuovo lato del carattere che ci viene mostrato in questa seconda serie, molto differente da quel suo lato forte che traspare nella prima serie.
- Sinon: bell'aspetto, mi è piaciuta un sacco come personaggio femminile, e il suo carattere contrastante in real e in GGO la rende adorabile. Le sue abilità mi hanno molto colpito, ed è veramente bello vedere un cecchino in anime, per lo più fatto così bene come personaggio e con una storia decisamente interessante.
- Yuuki: non mi è piaciuta molto come personaggio, ma neanche mi è dispiaciuta, la sua storia è molto commovente e strappa un po' di lacrimucce, chi è più sensibile si prepari. Inoltre, la sua presenza tratta cose che sono collegate anche alla realtà, capirete vedendo, e che sono mostrate in modo molto bello e significativo.
Considerazione sugli archi narrativi
- GGO: il mio preferito di questa serie, molto diverso dal solito con un lato psicologico bellissimo, intrigante e curato nei particolari, con un colpo di scena che mai ti aspetteresti e altri piccoli colpi di scena. I discorsi sono significativi e interessanti, non annoiano mai. I combattimenti sono spettacolari, soprattutto Kirito vs Death Gun, e una parte in particolare fa venire i brividi e lascia di stucco! Decisamente fantastico. La risoluzione è molto significativa e a tratti anche molto commovente.
- Caliber: solo tre episodi, all'inizio ero scettico, ma mi ha colpito molto soprattutto per i combattimenti e le nuove abilità di Kirito, spiegate bene e intriganti, oltre ad alcune entrate in scena di Asuna e Sinon e alle battute di Klein con i suoi comportamenti sempre imprevedibili. Una dose di risate mescolata con combattimenti belli ed epiche leggende rievocate sotto forma di anime. Molto bello! Bellissima anche la "Holy Sword Excalibur".
- Mother's Rosario: molto diverso da tutti gli archi narrativi mai presentati da "Sword Art Online" e molto commovente; incentrato su Asuna e Yuuki, lascia spesso la tristezza nel cuore, ma lascia un bel ricordo e soprattutto tanta commozione, oltre a parlare di argomenti che poco vengono trattati, argomentati con un tatto incredibilmente adatto, in modo da non farla pesare troppo pur raccontando le cose come sono davvero. Bello e commovente, se avete la lacrima facile come me, preparate i fazzoletti!
Conclusioni: sequel bellissimo, amato da molti e molto particolare, con i design dei personaggi molto migliorati e una grafica più che eccellente. Tiene incollati allo schermo e fa desiderare sempre nuovi episodi, e non delude mai le aspettative!
Voto finale: ero indeciso fra 9 e 10, poiché era un 9.5, ma il livello grafico mi ha fatto puntare al 10. Quindi, voto finale 10 e anime consigliatissimo a tutti proprio come la prima serie!
La domanda che forse tutti si fanno prima ancora di incominciare la visione di "Sword Art Online II" è: "Reggerà il confronto con la prima serie?" Personalmente sono del parere che, nonostante il sensibile mutamento di stile, la seconda stagione può essere benissimo comparata alla prima, anche in senso positivo. Uscito nel 2014 e composto da ben ventiquattro episodi, costituisce senza dubbio un buon anime d'avventura fantasy, che non nasconde le forti tendenze sentimentali e, a mio parere, psicologiche. Non si tratta soltanto di un gioco, non lo è mai stato, ma qualcosa di più, che attira e intriga.
L'unico pericolo possibile, a mio parere, è l'inevitabile confronto con il suo predecessore, perché, come ha detto lo stesso autore, con GGO ("Gun Gale Online") lo stile di "Sword Art Online" cambia sensibilmente. Un fattore positivo, se si considera il mancato effetto di ripetizione, ma che distrugge le solide basi su cui si era fondata la passata serie. Niente paura però, in quanto anche GGO possiede la forza per conquistare gli spettatori.
Ma non soffermiamoci troppo e andiamo a vedere cosa è GGO. Un gioco piuttosto comune ai giorni nostri, che allo stesso tempo si distacca anni luce dal modello di MMORPG classico di "Sword Art Online". Niente spade, incantesimi o frecce, ma pistole, fucili e proiettili. A voi la scelta, ma fate attenzione, perché un nuovo pericolo è alle porte: un giocatore, Death Gun, capace di uccidere con un colpo di pistola. Una morte tanto veloce quanto crudele, tenendo conto che non si può più tornare in vita. Questo misterioso personaggio sembra essere in grado di uccidere realmente gli altri giocatori, una notizia che potrebbe sconvolgere il mondo intero e che, di fatto, porta il governo giapponese a prendere seri provvedimenti. Seijirou Kikuoka, membro di spicco del dipartimento incaricato del controllo di questo tipo di giochi, contatta subito il miglior giocatore in circolazione: Kirito. Colui che possiede le giuste capacità e il sangue freddo di risolvere questo strano e pericoloso caso. Tuttavia, questa volta, Kirito non potrà fare affidamento sui suoi vecchi amici (che saranno comunque presenti, niente paura), bensì su Shinon, una ragazza cecchino estremamente brava. Quest'ultima sembra provare una sorta di paura perversa verso le pistole, dettata da un incidente della sua infanzia. Ha iniziato a giocare a GGO proprio per guarire, ma, fino ad ora, non c'è riuscita. Chissà dove porterà l'incontro tra lei e lo spadaccino oscuro... pardon, quasi ex-spadaccino.
Ho deciso appositamente di non rivelarvi praticamente nulla sulla trama, così che possiate gustarvela meglio. "Sword Art Online II", a mio avviso, non solo ripropone una storia all'altezza della fama di questo titolo, ma il deciso cambiamento di genere è stato premiato da una serie di miglioramenti che, per certi versi, la rendono una serie incredibilmente interessante.
Innanzi tutto il drastico calo dei personaggi rispetto a "Sword Art Online". Se prima si puntava molto sui raid e sui gruppi di gioco, ora invece tutta la storia verte sulla coppia centrale Kirito-Shinon. Il primo si ritrova a fare i conti con un vecchio scheletro lasciato troppo a lungo nell'armadio: la gilda di PK, "Laughing Coffin". Mentre la seconda avrà un avversario quasi peggiore, ovvero la sua paura per le armi da fuoco. Lo studio della psiche dei due protagonisti è il cavallo di battaglia della prima parte dell'anime e, secondo il mio modesto parere, riesce appieno nell'intento di far legare lo spettatore ai due eroi.
Per quanto riguarda il lato sentimentale, si assiste allo strano triangolo amoroso tra Kirito-Asuna-Shinon. Di fatto è alquanto inusuale, perché, dal primo all'ultimo capitolo, il nostro caro Kirito non metterà mai in dubbio il suo amore per la bella spadaccina, ma, d'altro canto, si avvicina molto, forse troppo, al cecchino dai capelli celesti. Un atteggiamento piuttosto equivoco... anzi, sospetto. Comunque devo ammettere che, nonostante il mio amore dichiarato per Asuna, in certi momenti sono stato quasi sul punto di scegliere Shinon. Insomma, un confronto a distanza che si è risolto con un nulla di fatto.
L'anime, come per la prima serie, è diviso chiaramente in due parti: la prima che si concentra su GGO, mentre nella seconda i nostri protagonisti torneranno su ALO. Alcuni potrebbero pensare che, proprio come ALO, le ultime dieci puntate non reggano il confronto con le prime quattrodici. In realtà sono del parere che, se non ci fosse la parte di ALO, la l'avventura si Kirito e Shinon perderebbe molto del suo effetto.
La grafica è ottima e, per fortuna, non si distacca molto dalla prima stagione. Ovviamente si sono scelti colori leggermente più cupi e spenti per la città di GGO, ma in fin dei conti è una scelta più che ragionevole. Le musiche sono bellissime e non posso esimermi dall'esprimere il mio personale piacere nell'ascoltare la prima opening. Anche la colonna sonora non è affatto male, capace di esaltare i momenti più adrenalinici e aumentare la suspense in quelli d'attesa.
Ottimo doppiaggio (i doppiatori di Kirito, Asuna e Shinon sono tutti e tre fantastici) e alto livello anche per la regia.
"Sword Art Online II", dunque, cambia pelle rispetto al suo caro genitore, ma possiede lo stesso sangue e la stessa carica espressiva. Fa innamorare, coinvolge e appassiona. Forse l'unica pecca può essere riscontrata nelle puntate iniziale della saga di ALO, quando i giochi sono ancora divertenti e spassionati. Tuttavia non si può che cambiare idea nel momento in cui, quasi di colpo, il nostro caro Reki Kawahara (lo scrittore della light novel) tira fuori il coniglio dal cappello, rendendo la situazione molto più drammatica del previsto.
Finale aperto (forse un pochino troppo), anche se questo potrebbe essere il sintomo di una possibile terza serie. Ci sarà? Chissà, la light novel continua ad avere un successo debordante e anche l'anime è andato discretamente bene. Vedremo...
Voto finale: 9 più
L'unico pericolo possibile, a mio parere, è l'inevitabile confronto con il suo predecessore, perché, come ha detto lo stesso autore, con GGO ("Gun Gale Online") lo stile di "Sword Art Online" cambia sensibilmente. Un fattore positivo, se si considera il mancato effetto di ripetizione, ma che distrugge le solide basi su cui si era fondata la passata serie. Niente paura però, in quanto anche GGO possiede la forza per conquistare gli spettatori.
Ma non soffermiamoci troppo e andiamo a vedere cosa è GGO. Un gioco piuttosto comune ai giorni nostri, che allo stesso tempo si distacca anni luce dal modello di MMORPG classico di "Sword Art Online". Niente spade, incantesimi o frecce, ma pistole, fucili e proiettili. A voi la scelta, ma fate attenzione, perché un nuovo pericolo è alle porte: un giocatore, Death Gun, capace di uccidere con un colpo di pistola. Una morte tanto veloce quanto crudele, tenendo conto che non si può più tornare in vita. Questo misterioso personaggio sembra essere in grado di uccidere realmente gli altri giocatori, una notizia che potrebbe sconvolgere il mondo intero e che, di fatto, porta il governo giapponese a prendere seri provvedimenti. Seijirou Kikuoka, membro di spicco del dipartimento incaricato del controllo di questo tipo di giochi, contatta subito il miglior giocatore in circolazione: Kirito. Colui che possiede le giuste capacità e il sangue freddo di risolvere questo strano e pericoloso caso. Tuttavia, questa volta, Kirito non potrà fare affidamento sui suoi vecchi amici (che saranno comunque presenti, niente paura), bensì su Shinon, una ragazza cecchino estremamente brava. Quest'ultima sembra provare una sorta di paura perversa verso le pistole, dettata da un incidente della sua infanzia. Ha iniziato a giocare a GGO proprio per guarire, ma, fino ad ora, non c'è riuscita. Chissà dove porterà l'incontro tra lei e lo spadaccino oscuro... pardon, quasi ex-spadaccino.
Ho deciso appositamente di non rivelarvi praticamente nulla sulla trama, così che possiate gustarvela meglio. "Sword Art Online II", a mio avviso, non solo ripropone una storia all'altezza della fama di questo titolo, ma il deciso cambiamento di genere è stato premiato da una serie di miglioramenti che, per certi versi, la rendono una serie incredibilmente interessante.
Innanzi tutto il drastico calo dei personaggi rispetto a "Sword Art Online". Se prima si puntava molto sui raid e sui gruppi di gioco, ora invece tutta la storia verte sulla coppia centrale Kirito-Shinon. Il primo si ritrova a fare i conti con un vecchio scheletro lasciato troppo a lungo nell'armadio: la gilda di PK, "Laughing Coffin". Mentre la seconda avrà un avversario quasi peggiore, ovvero la sua paura per le armi da fuoco. Lo studio della psiche dei due protagonisti è il cavallo di battaglia della prima parte dell'anime e, secondo il mio modesto parere, riesce appieno nell'intento di far legare lo spettatore ai due eroi.
Per quanto riguarda il lato sentimentale, si assiste allo strano triangolo amoroso tra Kirito-Asuna-Shinon. Di fatto è alquanto inusuale, perché, dal primo all'ultimo capitolo, il nostro caro Kirito non metterà mai in dubbio il suo amore per la bella spadaccina, ma, d'altro canto, si avvicina molto, forse troppo, al cecchino dai capelli celesti. Un atteggiamento piuttosto equivoco... anzi, sospetto. Comunque devo ammettere che, nonostante il mio amore dichiarato per Asuna, in certi momenti sono stato quasi sul punto di scegliere Shinon. Insomma, un confronto a distanza che si è risolto con un nulla di fatto.
L'anime, come per la prima serie, è diviso chiaramente in due parti: la prima che si concentra su GGO, mentre nella seconda i nostri protagonisti torneranno su ALO. Alcuni potrebbero pensare che, proprio come ALO, le ultime dieci puntate non reggano il confronto con le prime quattrodici. In realtà sono del parere che, se non ci fosse la parte di ALO, la l'avventura si Kirito e Shinon perderebbe molto del suo effetto.
La grafica è ottima e, per fortuna, non si distacca molto dalla prima stagione. Ovviamente si sono scelti colori leggermente più cupi e spenti per la città di GGO, ma in fin dei conti è una scelta più che ragionevole. Le musiche sono bellissime e non posso esimermi dall'esprimere il mio personale piacere nell'ascoltare la prima opening. Anche la colonna sonora non è affatto male, capace di esaltare i momenti più adrenalinici e aumentare la suspense in quelli d'attesa.
Ottimo doppiaggio (i doppiatori di Kirito, Asuna e Shinon sono tutti e tre fantastici) e alto livello anche per la regia.
"Sword Art Online II", dunque, cambia pelle rispetto al suo caro genitore, ma possiede lo stesso sangue e la stessa carica espressiva. Fa innamorare, coinvolge e appassiona. Forse l'unica pecca può essere riscontrata nelle puntate iniziale della saga di ALO, quando i giochi sono ancora divertenti e spassionati. Tuttavia non si può che cambiare idea nel momento in cui, quasi di colpo, il nostro caro Reki Kawahara (lo scrittore della light novel) tira fuori il coniglio dal cappello, rendendo la situazione molto più drammatica del previsto.
Finale aperto (forse un pochino troppo), anche se questo potrebbe essere il sintomo di una possibile terza serie. Ci sarà? Chissà, la light novel continua ad avere un successo debordante e anche l'anime è andato discretamente bene. Vedremo...
Voto finale: 9 più
La storia contiene tre saghe, la prima quella del Bullet of Bullets, la seconda quella di Excaliber, e la terza quella di Mother's Rosario. Partiamo con ordine:
"Sword Art Online II" è il sequel della prima stagione, che riprende tutto da dove aveva lasciato, ovvero da quando Kirito aveva rivelato le vicende vissute all'interno di SAO, a Seijirou Kikuoka, la prima persona ad andare a trovare Kirito in ospedale dopo il suo risveglio.
Adesso ha un nuovo favore da chiedergli, infatti non vuole sapere più nulla di SAO, ma vuole il parere di Kirito su certi omicidi che stanno avvenendo su un altro VRMMORPG, GGO. Infatti stanno girano voci che un tizio di nome Death Gun, sia riuscito ad uccidere realmente con la sua pistola nera diversi player molto famosi. Kirito e Kikuoka non riescono a capire come sia possibile uccidere un uomo reale con un proiettile virtuale, e arrivano alla conclusione che sia stata solo una fandonia ed una coincidenza. Kikuoka tuttavia ha un file audio che permette di ascoltare l'ipotetica voce di Death Gun, e udire lo sparo della sua pistola. Ma anche con questa prova Death Gun rimane sempre un impostore per Kirito, che decide di approfondire sulla faccenda proprio all'interno di GGO. Qui fa conoscenza di Sinon, una ragazza tormentata da uno spaventoso ricordo. Sinon aiuta Kirito ad ambientarsi al nuovo mondo, e a prendere parte ad un famoso torneo, dove hanno luogo scontri tra i più bravi giocatori, ovvero le prede di Death Gun. Kirito tuttavia, non ha idea di come riconoscere l'assassino, ma ben presto scopre che in realtà lo conosce meglio di chiunque altro, avendo entrambi un passato in comune.
Questa saga è quella che più mi è piaciuta, che è servita anche un po' per introdurre il nuovo personaggio Sinon, una ragazza delle superiori che ha vissuto una brutta vicenda da piccola, e che gioca a GGO, con l'obiettivo di espiare le colpe di un terribile ricordo. La prima volta che ha visto Kirito pensava di essere più forte di lui, ma alla fine si rivela tutto il contrario. Infatti Kirito diventa un punto di riferimento per Sinon, dato che anche lui ha avuto un esperienza simile all'interno di SAO, facendogli capire che l'unico modo che ha per espiare le sue colpe è non dimenticare, e che dovrà portarsi addosso il peso di quell'incidente. Questa saga mi è piaciuta sia per la misteriosità, sia perché ti fa capire come le persone devono sempre avere la "forza" di andare avanti, e di uscire dai loro problemi combattendo anche difficili battaglie.
La seconda saga, che non mi è piaciuta per nulla e più avanti vi dirò il perché, si ambienta sul caro vecchio ALO, di cui non sopporto le ambientazioni. No, non è solo per questo che non mi va a genio questa saga.
Kirito e Leafa, scoprono che altre persone oltre a loro hanno scoperto come prendere la leggendaria spada di "Excaliber". Infatti, oltre alla quest principale usata da Kirito, per ottenerla, è apparsa una quest secondaria, ovvero aiutare il re dei giganti a sterminare le bestie del gelo nella regione di Jotunheimr, che è stata invasa dai Tyrant umanoidi. Lo scopo d Kirito e i suoi amici è entrare del castello ed estrarre Excaliber, per far ritornare Jotunheimr com'era un tempo. Detto così sembra interessante, ma una saga di tre episodi non vi sembra un po' poco? In effetti è pochissimo, questo ha fatto in modo che tutti i combattimenti fossero frettolosi, senza senso e con i boss che non contrattaccano, ma si limitano a stare fermi e a prendersele di santa ragione. Questo fa in modo che il gruppo raggiunga ed estragga la spada senza difficoltà, rendendo tutto molto banale...
Infine la terza saga un po' drammatica, Mother's Rosario, anche questa per me è stata una bella storia. Ambientata per un po' in ALO per un po' nella vita reale, e a differenza di tutte le altre saghe che parlano più che altro di Kirito, questa si concentrerà su Asuna, perseguitata da problemi familiari. Comincia tutto quando una misteriosa giocatrice apparsa dal nulla su ALO, di nome Yuuki, inizia a sconfiggere player senza fermarsi, in cerca di un avversario alla sua altezza, chiunque l'avrebbe sconfitta avrebbe ricevuto in premio la fortissima tecnica Mother's Rosario. Kirito era quasi riuscito a batterla in un duello, ma non viene scelto perché scopre il segreto di quella ragazza. Quando ci prova Asuna, nonostante non sia riuscita a sconfiggere Yuuki, riesce comunque a dare prova della sua forza, in modo da convincere la forte ragazza a portarla con sé. Yuuki fa parte di una gilda, gli Sleeping Knights, un gruppo di sei membri (esclusa Asuna) che hanno intenzione di sconfiggere il boss del piano da soli. Malgrado molti tentativi la gilda non è mai riuscita nel suo intento, così questa volta hanno chiesto aiuto ad un altra persona. Dopo aver sconfitto il boss, Asuna scopre il segreto dei ragazzi degli Sleeping Knights: costretti tutti a stare su un letto di un ospedale a causa di una terribile malattia, che ben presto li porterà alla morte. Essi stanno testando un nuovo strumento medico, il Medicuboid, macchina che fa entrare il paziente in un mondo virtuale, e usando impulsi elettromagnetici più forti del Nerve Gear, permette di non far provare dolore della malattia alla vittima. Non aggiungo nient'altro altrimenti qualsiasi parola in più sarebbe uno spoiler. Dico solo che grazie a Yuuki, Asuna trova la forza di esprimersi con gli altri, e in particolar modo con i suoi genitori, che stanno soffocando la figlia con troppe pretese, per fargli vivere una vita "lussuosa" da grande, non capendo che Asuna in fondo si accontenta di semplici cose.
Questa saga anche se contiene più che altro discorsi e non combattimenti, serve più che altro per approfondire un po' sul personaggio di Asuna, spesso trascurato.
Il comparto tecnico di SAO non ha perso la sua qualità, infatti sia il character design che le colonne sonore sono fantastiche, un vero punto di forza di quest'anime secondo me.
In conclusione do come voto un 7, che se non fosse per episodi o discorsi inutili, messi lì solo per allungare un po' la serie potrebbe meritarsi un voto più alto.
"Sword Art Online II" è il sequel della prima stagione, che riprende tutto da dove aveva lasciato, ovvero da quando Kirito aveva rivelato le vicende vissute all'interno di SAO, a Seijirou Kikuoka, la prima persona ad andare a trovare Kirito in ospedale dopo il suo risveglio.
Adesso ha un nuovo favore da chiedergli, infatti non vuole sapere più nulla di SAO, ma vuole il parere di Kirito su certi omicidi che stanno avvenendo su un altro VRMMORPG, GGO. Infatti stanno girano voci che un tizio di nome Death Gun, sia riuscito ad uccidere realmente con la sua pistola nera diversi player molto famosi. Kirito e Kikuoka non riescono a capire come sia possibile uccidere un uomo reale con un proiettile virtuale, e arrivano alla conclusione che sia stata solo una fandonia ed una coincidenza. Kikuoka tuttavia ha un file audio che permette di ascoltare l'ipotetica voce di Death Gun, e udire lo sparo della sua pistola. Ma anche con questa prova Death Gun rimane sempre un impostore per Kirito, che decide di approfondire sulla faccenda proprio all'interno di GGO. Qui fa conoscenza di Sinon, una ragazza tormentata da uno spaventoso ricordo. Sinon aiuta Kirito ad ambientarsi al nuovo mondo, e a prendere parte ad un famoso torneo, dove hanno luogo scontri tra i più bravi giocatori, ovvero le prede di Death Gun. Kirito tuttavia, non ha idea di come riconoscere l'assassino, ma ben presto scopre che in realtà lo conosce meglio di chiunque altro, avendo entrambi un passato in comune.
Questa saga è quella che più mi è piaciuta, che è servita anche un po' per introdurre il nuovo personaggio Sinon, una ragazza delle superiori che ha vissuto una brutta vicenda da piccola, e che gioca a GGO, con l'obiettivo di espiare le colpe di un terribile ricordo. La prima volta che ha visto Kirito pensava di essere più forte di lui, ma alla fine si rivela tutto il contrario. Infatti Kirito diventa un punto di riferimento per Sinon, dato che anche lui ha avuto un esperienza simile all'interno di SAO, facendogli capire che l'unico modo che ha per espiare le sue colpe è non dimenticare, e che dovrà portarsi addosso il peso di quell'incidente. Questa saga mi è piaciuta sia per la misteriosità, sia perché ti fa capire come le persone devono sempre avere la "forza" di andare avanti, e di uscire dai loro problemi combattendo anche difficili battaglie.
La seconda saga, che non mi è piaciuta per nulla e più avanti vi dirò il perché, si ambienta sul caro vecchio ALO, di cui non sopporto le ambientazioni. No, non è solo per questo che non mi va a genio questa saga.
Kirito e Leafa, scoprono che altre persone oltre a loro hanno scoperto come prendere la leggendaria spada di "Excaliber". Infatti, oltre alla quest principale usata da Kirito, per ottenerla, è apparsa una quest secondaria, ovvero aiutare il re dei giganti a sterminare le bestie del gelo nella regione di Jotunheimr, che è stata invasa dai Tyrant umanoidi. Lo scopo d Kirito e i suoi amici è entrare del castello ed estrarre Excaliber, per far ritornare Jotunheimr com'era un tempo. Detto così sembra interessante, ma una saga di tre episodi non vi sembra un po' poco? In effetti è pochissimo, questo ha fatto in modo che tutti i combattimenti fossero frettolosi, senza senso e con i boss che non contrattaccano, ma si limitano a stare fermi e a prendersele di santa ragione. Questo fa in modo che il gruppo raggiunga ed estragga la spada senza difficoltà, rendendo tutto molto banale...
Infine la terza saga un po' drammatica, Mother's Rosario, anche questa per me è stata una bella storia. Ambientata per un po' in ALO per un po' nella vita reale, e a differenza di tutte le altre saghe che parlano più che altro di Kirito, questa si concentrerà su Asuna, perseguitata da problemi familiari. Comincia tutto quando una misteriosa giocatrice apparsa dal nulla su ALO, di nome Yuuki, inizia a sconfiggere player senza fermarsi, in cerca di un avversario alla sua altezza, chiunque l'avrebbe sconfitta avrebbe ricevuto in premio la fortissima tecnica Mother's Rosario. Kirito era quasi riuscito a batterla in un duello, ma non viene scelto perché scopre il segreto di quella ragazza. Quando ci prova Asuna, nonostante non sia riuscita a sconfiggere Yuuki, riesce comunque a dare prova della sua forza, in modo da convincere la forte ragazza a portarla con sé. Yuuki fa parte di una gilda, gli Sleeping Knights, un gruppo di sei membri (esclusa Asuna) che hanno intenzione di sconfiggere il boss del piano da soli. Malgrado molti tentativi la gilda non è mai riuscita nel suo intento, così questa volta hanno chiesto aiuto ad un altra persona. Dopo aver sconfitto il boss, Asuna scopre il segreto dei ragazzi degli Sleeping Knights: costretti tutti a stare su un letto di un ospedale a causa di una terribile malattia, che ben presto li porterà alla morte. Essi stanno testando un nuovo strumento medico, il Medicuboid, macchina che fa entrare il paziente in un mondo virtuale, e usando impulsi elettromagnetici più forti del Nerve Gear, permette di non far provare dolore della malattia alla vittima. Non aggiungo nient'altro altrimenti qualsiasi parola in più sarebbe uno spoiler. Dico solo che grazie a Yuuki, Asuna trova la forza di esprimersi con gli altri, e in particolar modo con i suoi genitori, che stanno soffocando la figlia con troppe pretese, per fargli vivere una vita "lussuosa" da grande, non capendo che Asuna in fondo si accontenta di semplici cose.
Questa saga anche se contiene più che altro discorsi e non combattimenti, serve più che altro per approfondire un po' sul personaggio di Asuna, spesso trascurato.
Il comparto tecnico di SAO non ha perso la sua qualità, infatti sia il character design che le colonne sonore sono fantastiche, un vero punto di forza di quest'anime secondo me.
In conclusione do come voto un 7, che se non fosse per episodi o discorsi inutili, messi lì solo per allungare un po' la serie potrebbe meritarsi un voto più alto.
"Sword Art Online 2" è la seconda stagione del tanto discusso "Sword Art Online". Già sul finale della prima stagione si è notato un netto calo della qualità dell'anime, perciò personalmente non mi aspettavo granché dalla seconda stagione. Partiamo innanzitutto dalla trama: dopo gli eventi di Alfheim Online il nostro eroe Kirito viene invitato a provare il gioco Gun Gale Online per scoprire le cause delle morti di giocatori da parte di un killer di nome Death Gun. Durante la sua avventura su Gun Gale Online Kirito incontra una ragazza di nome Sinon, un cecchino esperto il quale nasconde la sua paura per le armi, dato il suo passato, nel gioco. La saga parla principalmente del torneo più prestigioso del gioco, il Bullet of Bullets.
Inizialmente la nuova stagione mi piacque parecchio per la misteriosa identità di Death Gun e per il personaggio di Sinon. Però, dopo i primi sei-sette episodi la serie ha cominciato a calare, con episodi tremendamente noiosi anche solo di dialoghi, per poi arrivare a un finale abbastanza banale. Dopo Gun Gale Online la trama si incentra più sul personaggio di Asuna, che era stata messa in ombra, e devo dire che la saga di Mother's Rosario è stata veramente ben fatta e curata, con l'entrata in scena di Yuuki e i vari combattimenti.
In sostanza se dovessi dare un voto alle saghe darei: Gun Gale Online: 5; Excalibur (saga d'intermezzo): 6; Mother's Rosario: 7/7,5.
L'animazione, come nella prima stagione, è ottima e le colonne sonore (alcune vecchie, altre nuove) sono davvero ottime, ovviamente come il cast di doppiaggio dell'anime.
In conclusione, posso dire che la serie si è mantenuta a livelli sufficienti, e spero nella realizzazione di una terza serie (e chissà, magari potrebbe tornare ai livelli di Aincrad).
Inizialmente la nuova stagione mi piacque parecchio per la misteriosa identità di Death Gun e per il personaggio di Sinon. Però, dopo i primi sei-sette episodi la serie ha cominciato a calare, con episodi tremendamente noiosi anche solo di dialoghi, per poi arrivare a un finale abbastanza banale. Dopo Gun Gale Online la trama si incentra più sul personaggio di Asuna, che era stata messa in ombra, e devo dire che la saga di Mother's Rosario è stata veramente ben fatta e curata, con l'entrata in scena di Yuuki e i vari combattimenti.
In sostanza se dovessi dare un voto alle saghe darei: Gun Gale Online: 5; Excalibur (saga d'intermezzo): 6; Mother's Rosario: 7/7,5.
L'animazione, come nella prima stagione, è ottima e le colonne sonore (alcune vecchie, altre nuove) sono davvero ottime, ovviamente come il cast di doppiaggio dell'anime.
In conclusione, posso dire che la serie si è mantenuta a livelli sufficienti, e spero nella realizzazione di una terza serie (e chissà, magari potrebbe tornare ai livelli di Aincrad).