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Tacchan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Era da un po’ che non guardavo una serie robotica, “Kenzen Robo Daimidaler” mi ha colpito per la sigla e perché, beh, il mecha del robot è orribile. Come possono gli sceneggiatori avere basato una serie su un robot tanto brutto? Visti i buoni voti, ho ipotizzato che sarebbe potuta essere una serie atipica, e in effetti si tratta di una parodia delle serie robotiche, con abbondanti tematiche ecchi e momenti demenziali. Nel complesso è stata una piacevolissima scoperta: pur in genere non apprezzando le serie ecchi, in questo caso la demenza era tale, che l’ho trovata un elemento che non mi ha affatto disturbato, anzi.

In un mondo minacciato dal terribile Impero Pinguino, ci sono dei soggetti altamente preziosi, perché in possesso del Fattore che gli permette di guidare un potente robot, il Daimidaler, unica speranza per l’umanità. Il Fattore è necessario e indispensabile perché il robot sia in grado di esprimere il proprio potenziale, ma al contempo pure l’Impero Pinguino vuole impossessarsi di questa potente energia. C’è una particolarità non indifferente da tenere in considerazione: il Fattore è potente solo se il pilota è eccitato e, più è eccitato, più il Fattore diventa grande e inarrestabile.

Questa è di base la trama, per nulla originale e, anzi, piena zeppa di cliché. Quello che è originale è lo spirito del prodotto, che non si prende sul serio, ma rielabora in modo demenziale i paradossi del genere. Ci troviamo quindi con un protagonista mezzo teppista arrapato, che alza le gonne a scuola delle compagne e che si trova a pilotare un robot perché è un maniaco sessuale; i nemici sono degli uomini pinguino che hanno la coda posta in posizione anteriore, che ricorda ovviamente le sembianze di un pene; i robot avversari sono in realtà molto meno distruttivi del Daimidaler, visto che è solo il suo intervento che porta alla devastazione delle città; il Daimidaler è bruttissimo e fatto male, così come sono ben poco originali e credibili i mecha in genere, ecc. Il tutto è paradossale e spesso nonsense, ma in modo sorprendente, la sceneggiatura non è affatto mal scritta, anzi, tra le tante idiozie proposte riesce anche a tirare fuori una morale e un finale soddisfacente. Non è esente da difetti: se le trovate fanno ridere all’inizio, ben presto subentra una certa ripetitività e anche le gag basate sul fattore ecchi perdono di efficacia. Ma anche in questo la serie mi ha sorpreso, introducendo dopo qualche episodio, quando la formula perdeva di efficacia, uno stravolgimento che ha spostato l’attenzione su due nuovi soggetti, dando vita a nuove situazioni paradossali e divertenti. “Kenzen Robo Daimidaler” riprende così vigore per un paio di episodi, ma poi si ha nuovamente della stagnazione che va a spegnersi solo nel finale. La ripetitività per fortuna rimane nel complesso su livelli accettabili, anche grazie alla breve durata della serie TV.

Dal punto di vista tecnico l’anime propone una sigla iniziale spettacolare e un bel character design. Il mecha è fatto chiaramente in modo caricaturale, ma, quando vuole proporre qualcosa di fatto bene e accattivante riesce a farlo, basta vedere gli ultimi episodi.
“Kenzen Robo Daimidaler” nel complesso si è rivelato una piacevolissima sorpresa: mi ha fatto ridere, appassionato in certe parti, è ben meno banale di quanto ci si possa aspettare da un anime di tipo demenziale e, a modo suo, è originale.


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marcotano-san

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Irriverente, caotico, sconclusionato. Politicamente scorretto, maschilista, volgare. Demenziale, assurdo, geniale. Tutto questo è "Kenzen Robo Daimidaler".
Non sempre le parodie vengono bene, questa direi che centra l'obiettivo. Prende in giro serie storiche, quelle con sequenze sempre uguali, con le città distrutte in ogni episodio (per tornare intere in quello successivo), con i robot 'superfighi' guidati da eroi senza paura. Koichi, invece, è un incrocio tra Ryoma di "Getter Robot" e Hyodo Hissei di "High School DXD" e guida uno dei robot più brutti di sempre. I nemici poi sono geniali, pinguini spaziali con coda frontale (!): simpaticissimi, pervertiti, ma leali e generosi.
L'anime scorre benone, qualche momento di stanca è compensato da colpi di scena e trovate che sono inusuali in una parodia. Un plauso ai subber, che hanno creato dialoghi spassosissimi. Tutto sommato, un'opera carina e ben fatta, dodici episodi che si guardano volentieri.
Ottimi i personaggi, tutti ben studiati. Bene i momenti drammatici, tipici dei mecha classici, qua sempre degenerati dai disegni o dai dialoghi. Molto divertente, bravi.


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Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Kenzen Robo Daimidaler" è una di quelle opere per cui trovo notevoli difficoltà nel recensirle. Molto stravagante come impostazione e, soprattutto, con quel tocco velato, ma non troppo, di vena demenziale. Non mi piace il genere, ma ho visto serie di tale categoria che hanno saputo conquistarmi. E dunque? Come valutare una serie che lascia molto spazio ai gusti personali?
Iniziamo con le informazioni base: dodici episodi, uscita nel 2014 e definibile come una commedia ecchi, scolastica e, ovviamente, mecha.

Detto ciò, passerei alla descrizione della trama, o meglio, l'inizio di quella che sarà poi la nostra storia. Un inizio promettente, in cui la risata non pesa e la figura del protagonista compare nel miglior modo possibile. Kouichi Madanbashi è un ragazzo che frequenta il secondo anno di scuola superiore, ma, in effetti, della scuola gli interessa ben poco. Il suo vero obiettivo di vita è quello di potersi gustare il fascino delle giovani fanciulle in tutte le loro parti migliori. Classico depravato mentale, che dedica tutta la sua esistenza nello spiare le mutandine delle ragazze.
Ma ecco che un bel giorno si presenterà da lui la bella e affascinante Kyoko Sounan, una giovane donna appartenente a una strana organizzazione che, tramite robot giganti, cerca di sconfiggere l'invasione dell'Impero Pinguino. Kouichi è essenziale in tutto ciò, perché possiede le abilità di un Factor, ovvero persone capaci di liberare particelle Hi-Ero, in grado di far muovere le enormi armi meccaniche. Bello? Sì, se si considera che, almeno per il nostro protagonista, il bottone d'accensione per scatenare le proprie particelle Hi-Ero (ovvero la libidine e la lussuria umana) sia quello di palpare il seno alle ragazze. Ed ecco allora che la presenza della prosperosa Kyoko assume un'importanza rilevante.

Giunti, dunque, all'apice della nostra recensione, andiamo ad analizzare i personaggi della storia. Perché, a mio avviso, essi hanno mostrato in egual misura luci e ombre. Da un lato si vedono caratteri originali e divertenti, che riprendono gli stereotipi del genere ecchi e li rielaborano discretamente. D'altra parte, però, tocca anche evidenziare la mancanza di un effettivo spessore dei vari profili psicologici: scontati, banali e prevedibili. Non avviene alcuna crescita e i personaggi manterranno per tutta la vicenda le loro caratteristiche iniziali. La demenza di alcuni comportamenti, con il passare del tempo, diventa piuttosto pesante da digerire, se non ripetitiva.
Kyoko, per esempio, è il ritratto dell'inutilità... il suo peso nella vicenda, seppur importante, non acquista mai quella sensazione di "protagonismo"; ruota, più che altro, attorno a Kouichi. Gli unici momenti belli, per l'appunto, sono stati quando la fanciulla si è separata dal nostro eroe, vivendo piccole avventure personali. Anzi, direi quasi che la migliore puntata in assoluto, e anche la più "toccante", è stata in occasione dell'avvicinamento tra Kyoko e un affascinante giovane dalle origini sconosciute (ma, per il resto, lascio a voi la sorpresa).

La grafica è anche bella, colori chiari ma non troppo brillanti, e una sensazione di "anni '90" piuttosto piacevole. I robot giganti mostrano fattezze piuttosto antiche, un ripescaggio di vecchi modelli che fanno nascere un sorriso, soprattutto in confronto ai mecha di recente uscita e all'evoluzione che ha subito tale genere d'anime.
Il doppiaggio e buono, così come la regia. Anche se, a lungo andare, appaiono piuttosto stancanti i continui scontri tra gli eroi di turno e i "cattivi" pinguini. Non vi è una vera e propria trama e, se anche ci fosse, verrebbe coperta dai ripetitivi combattimenti. Ovviamente credo che sia un effetto voluto, ma ciò non affievolisce il mio giudizio.

Le ultime puntate sono le più affascinanti. Non posso raccontarvi nulla, anche perché vi toglierei tutto il piacere della visione, ma posso assicurarvi che sono state proprio queste a risollevare sensibilmente la mia valutazione su tale opera. Lo scontro con l'Impero Pinguino raggiunge il culmine, ma, per certi versi, la situazione non può che risolversi con un colpo di scena (altrimenti si sarebbe prolungato il tutto).
E torniamo dunque all'inizio, e al mio dilemma su come stimare quest'anime. Bello? Brutto? Tenderei a una via di mezzo, che non fa felice nessuna delle due parti. Molto probabilmente è una questione di gusti personali, ma "Kenzen Robo Daimidaler" non è riuscito a coinvolgermi come avrei voluto.

Voto finale: 5 più


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Kida_10

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
"Kenzen Robo Daimidaler" è un'opera della stagione primaverile 2014, composta da dodici episodi di durata canonica tratta dall'omonimo manga di Asaki Nakama.

Il pianeta Terra è minacciato dall'Impero pinguino, una razza di umanoidi, dotati di una gigantesca coda anteriore, provenienti da un'altra dimensione. Per fronteggiare questo pericolo le comuni armi in possesso della razza umana non sono efficaci e quindi tutte le speranze sono riposte in un'organizzazione, composta da ben cinque membri, che è riuscita a scopiazzare la tecnologia dell'Impero pinguino, costruendo un robot chiamato "Daimidaler". Per utilizzare al 100% la potenza di questo mega robottone c'è bisogno di una persona in grado di rilasciare una grande quantità di particelle Hi-Hero, ed è qui che entra in scena Kōichi Madanbashi, il più perverso studente di sempre, che grazie a palpeggiamenti vari riuscirà a contrastare il nemico.

La trama è una cavolata pazzesca, insensata e ridicola, e probabilmente è proprio così che voleva essere. Essendo prettamente una commedia, lo scopo finale dell'opera dovrebbe essere quello di strappare più risate possibili, obbiettivo che viene raggiunto solo in parte, per quanto mi riguarda. Nelle prime puntate lo strampalato design dei pinguini e la perversa personalità del protagonista e dei personaggi in generale riescono a divertire e a rendere la visione tutto sommato piacevole, ma purtroppo già alla terza puntata inizia a prendere il sopravvento la noia. Le gag sono sempre uguali e ripetute allo sfinimento. Giunti a metà serie circa, ecco che la regia sorprende con una scelta inaspettata, una scelta che però permette l'entrata in scena di due nuovi personaggi, i più irritanti mai visti in un anime. Anche se volutamente insopportabili, guardarli all'opera è stato più snervante che altro.

Tecnicamente, tutto sommato, un buon lavoro, ottimo se non fosse per il più orribile mecha design che mi sia mai capitato di vedere; per il resto, il design dei personaggi è buono, le animazioni sono fluide e i combattimenti, anche se ripetitivi, si lasciano seguire. Le ambientazioni sono varie e sufficientemente dettagliate.
Il comparto sonoro si difende bene, proponendoci delle buone OST, un doppiaggio adeguato e un'opening di tutto rispetto, volutamente autoironica e super gasata (così come quello che la canta).

In conclusione, una commedia che secondo me non è riuscita al meglio, anche perché l'idea di base, seppur discretamente originale, non convince. Un'opera che si difende grazie a qualche rara scenetta comica riuscita, a un buon comparto tecnico e soprattutto grazie a un finale che la risolleva parzialmente. Sinceramente non saprei se consigliarla o meno, per quel che mi riguarda ci sono in giro molte altre commedie decisamente più piacevoli e divertenti, però è questione di gusti personali.


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Forse a causa dell'età che avanza, e che quindi mi rende piuttosto incline alle nostalgie, da un po' di tempo sono alla ricerca di un mecha "vecchio stile" prodotto però in epoca più recente. Le mie ricerche, però, non hanno prodotto risultati di rilievo, tanto che stavo per abbandonare l'idea; proprio allora, però, mi è stata consigliata la visione di questo anime e io, tutto speranzoso, mi sono subito messo alla sua ricerca. Dopo aver letto il soggetto di quest'opera, però, ho seriamente pensato che la persona che me l'aveva consigliata si fosse bevuto il cervello o, quantomeno, avesse intenzione di giocarmi uno scherzo. Non ricordo se l'avessi già adocchiato in passato; ma, seppure fosse successo, non ho alcun dubbio nell'affermare che non avrei mai preso in considerazione la possibilità di guardare una roba simile.
Anche adesso l'idea di cercarmi qualcos'altro mi aveva più che sfiorato; data però la competenza della persona che me l'aveva consigliato ho deciso di dare una possibilità a questo anime. Quando poi ho capito di cosa si trattava, mi sono lasciato conquistare dal progetto e mi sono immerso con grande piacere nella sua visione.

Cominciamo dalla trama: il mondo è sotto la minaccia dell'impero dei pinguini, che invadono il pianeta per impossessarsi delle particelle Hi-Ero presenti in abbondanza tra la popolazione terrestre. Queste particelle nascono, infatti, dalla libidine delle persone e possono essere sfruttate come fonte energetica. A contrastare i tentativi di conquista del nemico proveniente da un'altra dimensione c'è il Daimidaler, un robot la cui fonte d'energia sono proprio le suddette particelle Hi-ero. Ovviamente non tutti sono in grado di guidarlo: il pilota, infatti, deve essere, a sua volta, un soggetto incline a produrre elevate quantità di queste particelle; in parole povere dev'essere un pervertito o comunque una persona capace di eccitarsi facilmente.

Con una trama simile, questo "Kenzen Robo Daimidaler" sembra l'ennesimo tentativo di riuscire a vendere un prodotto sfruttando esclusivamente le nudità femminili e con una trama senza nessuno spessore. Fortunatamente almeno in questo caso l'apparenza inganna: questo titolo è una superba parodia del genere mecha in generale, che piacerà sicuramente agli amanti del genere ma che farà sorridere senz'altro anche tutti gli altri. Nell'ordine troviamo: i robot più brutti che abbia mai visto (alcuni sembrano dei frigoriferi con braccia e gambe); dei paladini della giustizia completamente fuori di testosterone; l'esercito nemico più buffo di sempre, formato da pinguini umanoidi spassosissimi e a cui ci si affeziona in pochissimo tempo; scontri davvero inverosimili dall'esito incerto e surreale.
I riferimenti ad anime "seri" del passato si sprecano ed è divertente vedere il modo in cui questi vengono presi in giro dalle gesta dei vari personaggi. Personalmente ho trovato esilaranti le gag dei pinguini con la loro improbabile "coda anteriore".

In definitiva anch'io consiglio assolutamente la visione di questo anime, il cui unico difetto è quello di procedere con troppi alti e bassi: si passa da episodi divertentissimi ad altri piuttosto noiosi. E in un anime di solo dodici episodi non è cosa di poco conto. Nonostante questo, però, si tratta di un ottimo titolo; la mia valutazione è positiva e concludo dicendo: lunga vita alla parodia!


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micheles

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Basta con i piagnistei, le lamentele, la mania della crisi, il rimpianto del buon tempo andato: "Daimidaler" è la dimostrazione che anche nel 2014 si realizzano degli ottimi robotici!

Fin dal primo minuto "Daimidaler" si presenta bene, con una opening a dir poco spumeggiante, opera del JAM project. Si tratta di gente che di sigle robotiche se ne intende: per chi non lo sapesse, il gruppo è stato fondato nel 2000 da Ichiro Mizuki, il cantante della sigla giapponese di "Mazinger Z" e molti altri super robot degli anni settanta. Oltre alle musiche, sono ottime le animazioni e il mecha design, per una volta senza ricorso alla CGI. Impeccabile il chara design, di stampo classico. Ma soprattutto sono indovinati i nemici, avversari di spessore che sono indispensabili per fare una grande serie, ovvero l'Impero Pinguino. Giunti da una dimensione parallela per rubare ai Terrestri le Ero-particelle, i pinguini sono i veri coprotagonisti di "Daimidaler", insieme a Ritz, l'orfanella terrestre che abbandona l'umanità per allearsi a loro. Ritz è il miglior personaggio della serie, seguita dall'Imperatore Pinguino. Seguono poi il secondo team di piloti di Daimidaler, Kiriko e Shouma, e infine il primo team, Koichi e Kyoko. Merita una menzione particolare il pinguino Henry, protagonista di una triste storia d'amore, che dimostrerà quanto sia labile il confine tra Umani e Pinguini. I Tre Professori sono senz'altro più gradevoli dei Tre Professori di "Mazinga Z".

I robot sono tutti genialmente ridicoli, specialmente quelli dell'Impero Pinguino, che fanno il verso ai robot nemici di "Tetsujin 28". Ovviamente le citazioni robotiche in una serie di questo tipo si sprecano, motivo per cui non starò a farne una lista infinita. Ci sono veramente tanti dettagli ben pensati: per esempio il Daimidaler Tipo 6, che è un robot fico in condizioni normali, quando si trasforma e raggiunge il massimo potere ritorna agli stupidissimi occhi a palla del primo Daimidaler! Le battaglie sono ben realizzate, spettacolari e piene di colpi di scena, motivo per cui il Daimidaler spesso e volentieri si salva per puri colpi di fortuna, quando i pinguini stanno vincendo. Molto buoni i testi, tutti rigorosamente basati su doppi sensi sessuali, che pervadono tutta la serie. Trattandosi di un anime ecchi, naturalmente consiglio di vedere la versione "uncensored"; ne sarete soddisfatti. Si tratta comunque di una serie in cui gli aspetti parodici vincono sugli aspetti ecchi. La consiglio anche ai fan del majokko, perché le scene tristi tipiche di questo genere (e ben presenti anche nel robotico anni settanta) non mancano, naturalmente in chiave parodica.

Il manga è concluso, ma spazio per una seconda serie ce ne sarebbe: chi sono i Fortissimi Cinque dell'Impero Pinguino, di cui abbiamo visto un solo membro? Chi sono gli umani della dimensione dei pinguini, in grado di realizzare Daimidaler a Propulsione Termale? Chissà se ne vedremo un seguito. Certamente si tratta di una serie imprevedibile e capace di tenere desta l'attenzione dello spettatore con le sue mille trovate inaspettate. Come direbbero i pinguini, in alto le code frontali!


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Haru glory

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Premetto che di anime in cui a spadroneggiare è il non-sense parodico ne ho visti diversi, ma "Daimidaler", grazie a elementi come robottoni alimentati a perversione e pinguini antropomorfi con una piuttosto ambigua coda anteriore, li batte veramente tutti. La serie è tratta dall'omonimo manga di Asaki Nakama, opera originariamente pubblicata dal 2008 e conclusa nel 2012 con quattro volumi all'attivo. L'adattamento animato in dodici episodi va in onda durante la primavera 2014 ad opera dello studio TNK, già noto nel campo ecchi per l'anime "High School DxD".

L'originalità della sceneggiatura non è tanto nei singoli elementi, come ad esempio l'ormai plurisfruttato stratagemma di aumentare la propria forza grazie all'eccitazione (vedi ad esempio "Hidan no Aria", "Sekirei" o "Dakara Boku wa, H ga Dekinai"), per non parlare della solita organizzazione simil Gundam, ovviamente con ricercatori e leader adattati al contesto, che tenta di salvare il mondo con l'aiuto del liceale di turno, per non parlare delle banalissime scenette di palpeggiamento e le limonate random tra i protagonisti; a dare una botta di originalità è la fazione antagonista dei pinguini arrapati costantemente in cerca di un pornazzo; questo mix tra generi e la pazzia dei personaggi contribuisce molto a rendere l'anime fuori dagli schemi.
Analizzando il cast trovo meglio riuscita la prima coppia di piloti, cioè Kōichi Madanbashi-Kyōko Sonan, e sono d'accordo con Kazuo Matayoshi, il leader del salone di bellezza, nell'affermare che Kiriko-Shoma è un'accoppiata fin troppo sdolcinata in rapporto al contesto. Il premio di miglior personaggio femminile va a Ritz, che inoltre vince il titolo di più penguin-fag dell'universo.

Il lato tecnico non fa gridare al miracolo, ma rapportato al genere e al contesto della serie, soprattutto rispetto ad alcuni concorrenti, si difende bene. Il character desing un po' old style è fedele al manga e si addice alle ambientazioni quasi nagaiane, risultando godibile e simpatico. Menzione d'onore al mecha-design: in particolare i robot dell'impero pinguino meritano un elogio per l'originalità. Il comparto audio fa il suo dovere: bella la opening, ma poco ispirata la sigla finale; colonna sonora ed effetti ben riusciti. Merita un elogio lo studio d'animazione per non aver fatto ricorso alla computer grafica, come invece solitamente accade in produzioni contemporanee del genere mecha.
Altro fattore positivo un finale vero (per quanto scontato), che chiude la storia definitivamente, e non una conclusione campata per aria come oggi è la norma per serie stagionali. Unico difetto una trama a tratti ripetitiva e con il limite di avere un target che obbiettivamente è prettamente maschile, caratteristica che emerge nelle prime puntate e che viene solo parzialmente smentita nella seconda metà della serie.

Tirando le somme si tratta di un anime ben riuscito, che saprà certamente essere apprezzato da colui che cerca un mecha-ecchi con una pazzia intrinseca degna del più folle OAV, ma come rovescio risulterà una boiata pazzesca per una grossa fetta del pubblico femminile.


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Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
È assai labile il confine che separa certe opere, le quali oscillano pericolosamente tra genialità e schifezza apocalittica. Con ogni probabilità è meno labile il confine quando un'opera rientra nella categoria della parodia. Già in passato ci furono delle parodie (più o meno riuscite) sul genere robotico, ma che cosa si ottiene se si uniscono massicce dosi di ecchi con uno dei più brutti robot mai concepiti nella storia (dell'animazione giapponese)?
"Daimidaler" è un'opera della stagione primaverile 2014 composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2008.

Trama: l'Impero Pinguino minaccia la pace sulla Terra! Orde di pinguini antropomorfi si dilettano a molestare le fanciulle umane e a leggere a sbafo le riviste porno! Per fortuna c'è Kōichi Madanbashi, noto studente palpeggiatore e sollevatore di gonne, che emana una forte energia libidinosa prodotta dalle particelle Hi-ERo, grazie alle quali potrà pilotare il super robot Daimidaler, alimentato da questa fonte energetica perversa!

Grafica: il comparto grafico si difende piuttosto bene. Le ambientazioni sono discretamente variegate e realizzate molto bene, con un buon grado di dettaglio. Animazioni anche fin troppo belle per il genere. Character design simpatico e piuttosto piacevole. Penguin design sempre all'altezza della situazione. Il mecha design è tra i più orrendi mai visti in una serie TV, entrando in competizione con "Astroganga" e "Astrorobot Contatto Y".

Sonoro: parodistico e perfettamente adatto al contesto. Un'opening pompatissima, apparentemente seria (il cantante è infervorato), ma dai contenuti demenziali. Perfetta. Ending simpatica e poco seria. Ottima OST. Effetti sonori molto gradevoli. Splendido doppiaggio.

Personaggi: che cosa ci si può aspettare da una serie che pone la libidine e l'erotismo davanti a tutto? Naturalmente dei personaggi 'sporcellosi'. Ecco quindi pronta la caratterizzazione di gran parte del cast. Piloti depravati che adorano palpeggiare delle povere "vittime sacrificali" che ben si prestano alla causa. Pinguini in pose quasi jojesche' che esibiscono orgogliosamente la "coda frontale". Il fattore introspettivo ed evolutivo, questo sconosciuto! Tutto è azione e palpeggiamenti! L'interazione è un'esplosione di particelle Hi-ERo!

Sceneggiatura: l'opera non è certo un coacervo di nozioni e tecnicismi, pertanto la sua struttura risulta abbastanza semplice, con una chiara gestione temporale. I flashback costituiscono la parte iniziale di alcuni episodi. Il ritmo è sostenuto, accelerando ulteriormente durante le scene d'azione; queste ultime non mancano, e pur essendo principalmente comiche, sono ben realizzate e non manca nemmeno la violenza. Il fanservice è presente in maniera cospicua, quasi sempre a scopi puramente umoristici. I dialoghi sono di un'idiozia deliziosa.

Finale: spettacolare e dissacrante, sebbene appaia serio su più punti. Il finale è sicuramente accettabile e valido ai fini di conclusione della trama. Tutto si conclude come si dovrebbe... o forse no? Un encomio alla folle genialità dell'opera.

In sintesi, "Daimidaler" è una delle più grandi parodie del genere robotico mai inventate. Un'opera geniale, irriverente, divertentissima e nel contempo dotata di una bella storia e delle scene di combattimento fuori di testa. L'opera è consigliata a tutti gli amanti del genere robotico e, perché no, anche coloro che lo detestano potrebbero trovare l'opera molto più bella di quel che credono.