Giant Gorg
"Giant Gorg" rientra nella categoria dell'usato sicuro. Anime dell'anno 1984, in quanto a trama potrebbe facilmente essere stato scritto nel 1964, se non prima. Il finale è facilmente intuibile da chiunque abbia letto l'Isola Misteriosa di Jules Verne o uno dei suoi innumerevoli remake. Non va quindi visto con l'idea di trovare chissà quale opera originale o innovativa: si tratta di un classicissimo racconto d'avventura con il solo scopo di intrattere un pubblico giovane. La storia è presto detta: assistiamo alle avventure di due ragazzi (Yu e Doris) assieme a un cast di supporto che si trovano a combattere contro un'organizzazione criminale (GAIL) mentre cercano di scoprire i segreti dell'Isola Australe, sorta dal mare dieci anni prima, nel 1988, il futuro per gli spettatori dell'epoca. Nell'isola si troveranno manufatti misteriosi, mostri meccanici, alieni e robot giganti, tra cui il robot che da il titolo all'anime, Gorg.
"Giant Gorg" non va erroneamente classificato nel filone del super robot, né del real robot: fa parte invece di una tradizione di molto precedente, quella di Tetsujin 28 (1956) in cui il robot è indipendente e non pilotato dal protagonista, che di solito è un bambino. In questo filone si possono ricordare Giant Robo, Astroganga e Gold Lightan. Scordatevi quindi mirabolanti trasformazioni e super armi: Giant Gorg è un massiccio robottone che combatte con calci e pugni e non può neppure volare, in questo senso anche più scarso di Tetsujin, anche se fortunatamente è molto più elegante dal punto di vista estetico. Ricorda vagamente Galient ed è opera di Gen Sato (Baldios, Goshogun) e Mamoru Nagano (L-Gaim): svolge egregiamente il suo ruolo e anche senza super armi la sua invulnerabilità lo rende meritevole agli occhi di un bambino. Si tratta di un robot con una propria coscienza che non è in grado di parlare ma può comunicare con il protagonista telepaticamente. È un robot in altre parole che svolge il tradizionale ruolo di guardiano di Gamera, tanto per rinforzare il concetto di "usato sicuro".
Giant Gorg anticipa "Nadia all'inseguimento della pietra azzurra" di sei anni: le somiglianze non sono solo nella trama e nel protagonisti, ma anche nei comprimari: il ruolo di Grandis in Giant Gorg è preso da Lady Lynx, che è anche più gnocca. Ciò non toglie che Nadia sia uno dei pochi casi in cui la copia è superiore all'originale, e di molto. Infatti come storia e personaggi Giant Gorg si meriterebbe solo un 6.5, lo promuovo però a un 7 per il comparto tecnico eccellente: le animazioni sono fluide, i colori brillanti, il mecha design più che discreto, il chara design (di Yas, ma ispirato allo stile dei manga anni sessanta più che a quello moderno di Gundam) molto buono e perfettamente adeguato alla voglia di classicità dell'anime. Insomma è un buon intrattenimento per un pubblico giovane che consiglio, a patto di non aspettarsi un capolavoro. Occhio che nelle ultime puntate c'è una scena di tentato stupro ai danni di Lady Lynx che può lasciare interdetti: negli anni ottanta negli anime per ragazzi si osava ancora.
"Giant Gorg" non va erroneamente classificato nel filone del super robot, né del real robot: fa parte invece di una tradizione di molto precedente, quella di Tetsujin 28 (1956) in cui il robot è indipendente e non pilotato dal protagonista, che di solito è un bambino. In questo filone si possono ricordare Giant Robo, Astroganga e Gold Lightan. Scordatevi quindi mirabolanti trasformazioni e super armi: Giant Gorg è un massiccio robottone che combatte con calci e pugni e non può neppure volare, in questo senso anche più scarso di Tetsujin, anche se fortunatamente è molto più elegante dal punto di vista estetico. Ricorda vagamente Galient ed è opera di Gen Sato (Baldios, Goshogun) e Mamoru Nagano (L-Gaim): svolge egregiamente il suo ruolo e anche senza super armi la sua invulnerabilità lo rende meritevole agli occhi di un bambino. Si tratta di un robot con una propria coscienza che non è in grado di parlare ma può comunicare con il protagonista telepaticamente. È un robot in altre parole che svolge il tradizionale ruolo di guardiano di Gamera, tanto per rinforzare il concetto di "usato sicuro".
Giant Gorg anticipa "Nadia all'inseguimento della pietra azzurra" di sei anni: le somiglianze non sono solo nella trama e nel protagonisti, ma anche nei comprimari: il ruolo di Grandis in Giant Gorg è preso da Lady Lynx, che è anche più gnocca. Ciò non toglie che Nadia sia uno dei pochi casi in cui la copia è superiore all'originale, e di molto. Infatti come storia e personaggi Giant Gorg si meriterebbe solo un 6.5, lo promuovo però a un 7 per il comparto tecnico eccellente: le animazioni sono fluide, i colori brillanti, il mecha design più che discreto, il chara design (di Yas, ma ispirato allo stile dei manga anni sessanta più che a quello moderno di Gundam) molto buono e perfettamente adeguato alla voglia di classicità dell'anime. Insomma è un buon intrattenimento per un pubblico giovane che consiglio, a patto di non aspettarsi un capolavoro. Occhio che nelle ultime puntate c'è una scena di tentato stupro ai danni di Lady Lynx che può lasciare interdetti: negli anni ottanta negli anime per ragazzi si osava ancora.