DAN DA DAN
Dan da dan è senza dubbio l'opera del momento (siamo ad inizio 2025).
Avevo già sentito recensioni entusiaste del fumetto e c'era un certo hype alla notizia che sarebbe stato trasposto in anime.
Devo dire che sono totalmente d'accordo!!!
Dan da dan è un'opera bellissima!
Se siete stanchi dei soliti stagionali tutti uguali o vivete un periodo di stanca come fruitori di anime, questo titolo vi rimetterà in pace col mondo.
È il classico prodotto che conferma con orgoglio quanto straordinaria ed originale sappia essere l'animazione Giapponese, pur toccando a volte temi triti e ritriti.
Dan da dan sarebbe di base uno school che sfocia nello shonen, con tanto supernatural, fantascienza e tanta, tanta ironia. Ma la cosa stupefacente è che tocca momenti di intimità emotiva e profondità da lacrimuccia vera. Riesce a raggiungere una profondità inaspettata soprattutto quando affronta il vissuto dei protagonisti negativi.
Non vi ammorberò con la storia ed il breve riassunto che è reperibile ovunque, ne tantomeno voglio rovinarvi la visione con spoiler fuoriluogo.
I due protagonisti Kean e Momo sono assolutamente divini. Una strana coppia di inaspettati amici con background diversi che si trovano e si piacciono sin da subito e ci portano all'interno di una trama surreale, ma inaspettatamente profonda.
Il comparto tecnico è fenomenale... opening ed ending sono da gustare ad ogni episodio! Le animazioni molto ben fatte e passano dal reale al surreale creando un gioco di colori divertente e molto figo.
Un eccessivo che piace senza mezze misure. La diversità di animazione legata al momento, aiuta a comprendere il reale ed il surreale a seconda della situazione, diventando esso stesso trama.
Molto ben fatti i dialoghi e gli approfondimenti dei personaggi che non sono mai scontati.
La prima serie di 12 episodi si districa in una macrotrana ed una serie di eventi con puntate non autoconclusive ma sequenziali.
Questa prima stagione non ha una conclusione, anzi rimane a metà di una microsaga, lasciando intendere che la seconda stagione sarà una seconda parte della prima in realtà.
I 12 episodi volano... non è possibile centellinarli, una volta iniziata la visione di un episodio è impossibile fare a meno di voler passare subito al successivo.
Consigliatissimo per un pubblico medio/adulto. Nella serie sono presenti molte parolacce (anche se mai particolarmente volgari) e tanti doppi sensi o riferimenti sessuali piuttosto espliciti.
Correte a guardarlo... non riuscirete a farne a meno!
Avevo già sentito recensioni entusiaste del fumetto e c'era un certo hype alla notizia che sarebbe stato trasposto in anime.
Devo dire che sono totalmente d'accordo!!!
Dan da dan è un'opera bellissima!
Se siete stanchi dei soliti stagionali tutti uguali o vivete un periodo di stanca come fruitori di anime, questo titolo vi rimetterà in pace col mondo.
È il classico prodotto che conferma con orgoglio quanto straordinaria ed originale sappia essere l'animazione Giapponese, pur toccando a volte temi triti e ritriti.
Dan da dan sarebbe di base uno school che sfocia nello shonen, con tanto supernatural, fantascienza e tanta, tanta ironia. Ma la cosa stupefacente è che tocca momenti di intimità emotiva e profondità da lacrimuccia vera. Riesce a raggiungere una profondità inaspettata soprattutto quando affronta il vissuto dei protagonisti negativi.
Non vi ammorberò con la storia ed il breve riassunto che è reperibile ovunque, ne tantomeno voglio rovinarvi la visione con spoiler fuoriluogo.
I due protagonisti Kean e Momo sono assolutamente divini. Una strana coppia di inaspettati amici con background diversi che si trovano e si piacciono sin da subito e ci portano all'interno di una trama surreale, ma inaspettatamente profonda.
Il comparto tecnico è fenomenale... opening ed ending sono da gustare ad ogni episodio! Le animazioni molto ben fatte e passano dal reale al surreale creando un gioco di colori divertente e molto figo.
Un eccessivo che piace senza mezze misure. La diversità di animazione legata al momento, aiuta a comprendere il reale ed il surreale a seconda della situazione, diventando esso stesso trama.
Molto ben fatti i dialoghi e gli approfondimenti dei personaggi che non sono mai scontati.
La prima serie di 12 episodi si districa in una macrotrana ed una serie di eventi con puntate non autoconclusive ma sequenziali.
Questa prima stagione non ha una conclusione, anzi rimane a metà di una microsaga, lasciando intendere che la seconda stagione sarà una seconda parte della prima in realtà.
I 12 episodi volano... non è possibile centellinarli, una volta iniziata la visione di un episodio è impossibile fare a meno di voler passare subito al successivo.
Consigliatissimo per un pubblico medio/adulto. Nella serie sono presenti molte parolacce (anche se mai particolarmente volgari) e tanti doppi sensi o riferimenti sessuali piuttosto espliciti.
Correte a guardarlo... non riuscirete a farne a meno!
Lo studio Scienze SARU è uno studio giovane, ma è uno studio che si sta molto mettendo in mostra in questi pochi anni di esistenza puntando su artisti che hanno preso piede da poco tipo l’autore del soggetto originale Yokinobu Tatsu o lo sceneggiatore Hiroshi Seko.
Pongo l’accento su questi due e non ad esempio sul regista (il novellino Fuga Yamashiro) perché il successo di questa serie non dipende dalla maestria tecnica del regista, da musiche incredibili, fotografia impeccabile... no tutto deriva dalla follia delle scene, dall’inventiva del testo che si tramuta in immagini.
I personaggi sono assurdi, uno più dell’altro e mi chiedo come si riesca a mantenere questa freschezza e originalità in un periodo come il nostro in cui tutto sembra essere già sondato.
Se guardo il chara dei personaggi o dei mostri direi addirittura che ne sarebbe venuto fuori un prodotto sotto la media, il linguaggio poi è spesso volgare tanto è vero che di solito quando succede penso che l’autore abbia voluto nascondere la sua incapacità di creare dialoghi affascinanti. Probabilmente è così anche in questo caso ma essi si dimostrano comunque potenti, creano scenette che non interrompono il ritmo della narrazione, ritmo che in alcuni momenti è particolarmente incalzante, soprattutto negli scontri. Negli scontri? Sì perché a dir il vero io dalla sinossi non avevo capito che anche in questo manga ci sono scontri demenziali.
Ma d'altronde qualcosa doveva rendere interessanti gli spiriti e gli extraterrestri che i due protagonisti incontrano sul loro cammino.
I personaggi che più mi piacciono, oltre i protagonisti si intende, sono la nonna di Momo Ayase, una medium fuori dal comune in tutti i sensi, e la turbononna un tremendo yokai che diventerà la mascotte del gruppo.
Non mi è piaciuta invece la storia triste legata a un altro yokai che ha interrotto il flusso di pazzo divertimento e mancanza di argomenti seri che c’era stato fino a quel punto. A questo si aggiunge il finale interrotto di questo cour: quanto dovrò aspettare per capire come Momo si libererà dei “coccodrilli?” e il mistero della stanza nascosta qual è?
Se dunque per alcuni attimi ho pensato di dare come voto dieci credo che sia più adatto limitarmi ad un nove e a consigliarlo a chi ama non tanto il paranormale quanto le storie divertenti.
Pongo l’accento su questi due e non ad esempio sul regista (il novellino Fuga Yamashiro) perché il successo di questa serie non dipende dalla maestria tecnica del regista, da musiche incredibili, fotografia impeccabile... no tutto deriva dalla follia delle scene, dall’inventiva del testo che si tramuta in immagini.
I personaggi sono assurdi, uno più dell’altro e mi chiedo come si riesca a mantenere questa freschezza e originalità in un periodo come il nostro in cui tutto sembra essere già sondato.
Se guardo il chara dei personaggi o dei mostri direi addirittura che ne sarebbe venuto fuori un prodotto sotto la media, il linguaggio poi è spesso volgare tanto è vero che di solito quando succede penso che l’autore abbia voluto nascondere la sua incapacità di creare dialoghi affascinanti. Probabilmente è così anche in questo caso ma essi si dimostrano comunque potenti, creano scenette che non interrompono il ritmo della narrazione, ritmo che in alcuni momenti è particolarmente incalzante, soprattutto negli scontri. Negli scontri? Sì perché a dir il vero io dalla sinossi non avevo capito che anche in questo manga ci sono scontri demenziali.
Ma d'altronde qualcosa doveva rendere interessanti gli spiriti e gli extraterrestri che i due protagonisti incontrano sul loro cammino.
I personaggi che più mi piacciono, oltre i protagonisti si intende, sono la nonna di Momo Ayase, una medium fuori dal comune in tutti i sensi, e la turbononna un tremendo yokai che diventerà la mascotte del gruppo.
Non mi è piaciuta invece la storia triste legata a un altro yokai che ha interrotto il flusso di pazzo divertimento e mancanza di argomenti seri che c’era stato fino a quel punto. A questo si aggiunge il finale interrotto di questo cour: quanto dovrò aspettare per capire come Momo si libererà dei “coccodrilli?” e il mistero della stanza nascosta qual è?
Se dunque per alcuni attimi ho pensato di dare come voto dieci credo che sia più adatto limitarmi ad un nove e a consigliarlo a chi ama non tanto il paranormale quanto le storie divertenti.