Hanayamata
“Hanayamata” è un anime di dodici episodi prodotto nel 2014 dallo studio Madhouse e basato sull’omonimo manga scritto e illustrato da Sou Hamayumiba.
Protagonista delle serie è Naru Sekiya, un’ordinaria studentessa delle medie senza nessuna dote o talento particolare. La ragazza è appassionata di libri di fiabe e sogna di diventare come le eroine di tali racconti. L’opportunità di cambiare il suo mondo ristretto e scontato le si presenta quando conosce Hana, studentessa trasferita dall’America che la invita ad entrare nel club di Yosakoi.
“Hanayamata” fa parte di quel nutrito filone di anime che, come “K-On!” o “Love Live!”, si incentrano sulla vita quotidiana di un gruppo di sole ragazze appartenenti tutte allo stesso club. Nella serie in questione, quest’ultimo non riguarda né la musica leggera né le school idol, ma un’attività più tradizionale quale la Yosakoi, una danza folkloristica giapponese nata negli anni ’50. Purtroppo, come spesso accade, il tema del club non viene mai approfondito nello specifico, ma utilizzato come pretesto per fare da sfondo alle vicende delle nostre protagoniste. C’è da dire, inoltre, che le coreografie e le canzoni presentate assumono caratteristiche più simili a quelle delle idol che a quelle di una danza tradizionale, diventando, quindi, più consone al genere trattato e al pubblico che si vuole colpire. Tuttavia, anche le varie vicende che riguardano da vicino la vita dei personaggi non presentano nulla di innovativo. In ogni episodio, infatti, è possibile individuare tutti i cliché a cui siamo abituati: il ritiro del club, il rischio che chiuda, la questione “Se non superi gli esami niente attività”, le ragazze che si vogliono mettere a dieta per dimagrire e via dicendo. Nonostante tutti questi scontatissimi eventi, le puntate si lasciano seguire piacevolmente e intrattengono facilmente lo spettatore. Ciò è dovuto principalmente alla dolcezza delle protagoniste.
Queste ultime, così come la storia, non sono proprio all’apice dell’originalità: abbiamo, ad esempio, la ragazza ordinaria che desidera risplendere, la tsundere, la classica principessa o la presidentessa del consiglio studentesco rigorosa e inflessibile. Insomma, tutti stereotipi molto comuni di cui si abusa frequentemente. Bisogna dire, però, che Naru & Co. riescono ad andare oltre quest’ultimi e a conquistarsi la simpatia di chi guarda l’anime, grazie ad una buona dose di allegria e tenerezza. Ad ogni personaggio, poi, è dedicato un bel po’ di spazio, grazie al quale tutti vengono approfonditi a dovere. In sintesi, non si è creato un forte legame come con le HTT o le μ's, ma di certo al nostro gruppo di Yosakoi non si rimane completamente indifferenti.
Passiamo al lato tecnico. In molti hanno criticato il character design, che a me, sinceramente, non sembra poi così maligno: è solamente il tipico disegno moe utilizzato in anime di questo genere. Per quanto riguarda animazioni e fondali, li ho trovati davvero ben realizzati. Grazie al perfetto connubio tra questi due, alcune scene del primo episodio rimangono facilmente impresse nella mente dello spettatore. Le OST sono orecchiabili, anche se non proprio memorabili. La vera novità, a mio parere, sono l’OP “Hana wa Odore ya Iroha ni Ho” e l’ED “Hanayuki”: grazie alla musicalità J-POP fusa con un sound più orientaleggiante, riescono ad andare oltre le solite canzoncine moe che potrebbero sembrare all’apparenza.
In conclusione, “Hanayamata” è un anime privo di originalità e innovazione, sia per quanto riguarda la storia, sia per quel che concerne la caratterizzazione dei personaggi. Tuttavia, le varie puntate si lasciano seguire tranquillamente e con piacevolezza, grazie soprattutto alla simpatia ed alla spontaneità delle protagoniste. Un’opera che non si distingue dalla massa, ma neanche da condannare. Voto: 6 e mezzo.
Protagonista delle serie è Naru Sekiya, un’ordinaria studentessa delle medie senza nessuna dote o talento particolare. La ragazza è appassionata di libri di fiabe e sogna di diventare come le eroine di tali racconti. L’opportunità di cambiare il suo mondo ristretto e scontato le si presenta quando conosce Hana, studentessa trasferita dall’America che la invita ad entrare nel club di Yosakoi.
“Hanayamata” fa parte di quel nutrito filone di anime che, come “K-On!” o “Love Live!”, si incentrano sulla vita quotidiana di un gruppo di sole ragazze appartenenti tutte allo stesso club. Nella serie in questione, quest’ultimo non riguarda né la musica leggera né le school idol, ma un’attività più tradizionale quale la Yosakoi, una danza folkloristica giapponese nata negli anni ’50. Purtroppo, come spesso accade, il tema del club non viene mai approfondito nello specifico, ma utilizzato come pretesto per fare da sfondo alle vicende delle nostre protagoniste. C’è da dire, inoltre, che le coreografie e le canzoni presentate assumono caratteristiche più simili a quelle delle idol che a quelle di una danza tradizionale, diventando, quindi, più consone al genere trattato e al pubblico che si vuole colpire. Tuttavia, anche le varie vicende che riguardano da vicino la vita dei personaggi non presentano nulla di innovativo. In ogni episodio, infatti, è possibile individuare tutti i cliché a cui siamo abituati: il ritiro del club, il rischio che chiuda, la questione “Se non superi gli esami niente attività”, le ragazze che si vogliono mettere a dieta per dimagrire e via dicendo. Nonostante tutti questi scontatissimi eventi, le puntate si lasciano seguire piacevolmente e intrattengono facilmente lo spettatore. Ciò è dovuto principalmente alla dolcezza delle protagoniste.
Queste ultime, così come la storia, non sono proprio all’apice dell’originalità: abbiamo, ad esempio, la ragazza ordinaria che desidera risplendere, la tsundere, la classica principessa o la presidentessa del consiglio studentesco rigorosa e inflessibile. Insomma, tutti stereotipi molto comuni di cui si abusa frequentemente. Bisogna dire, però, che Naru & Co. riescono ad andare oltre quest’ultimi e a conquistarsi la simpatia di chi guarda l’anime, grazie ad una buona dose di allegria e tenerezza. Ad ogni personaggio, poi, è dedicato un bel po’ di spazio, grazie al quale tutti vengono approfonditi a dovere. In sintesi, non si è creato un forte legame come con le HTT o le μ's, ma di certo al nostro gruppo di Yosakoi non si rimane completamente indifferenti.
Passiamo al lato tecnico. In molti hanno criticato il character design, che a me, sinceramente, non sembra poi così maligno: è solamente il tipico disegno moe utilizzato in anime di questo genere. Per quanto riguarda animazioni e fondali, li ho trovati davvero ben realizzati. Grazie al perfetto connubio tra questi due, alcune scene del primo episodio rimangono facilmente impresse nella mente dello spettatore. Le OST sono orecchiabili, anche se non proprio memorabili. La vera novità, a mio parere, sono l’OP “Hana wa Odore ya Iroha ni Ho” e l’ED “Hanayuki”: grazie alla musicalità J-POP fusa con un sound più orientaleggiante, riescono ad andare oltre le solite canzoncine moe che potrebbero sembrare all’apparenza.
In conclusione, “Hanayamata” è un anime privo di originalità e innovazione, sia per quanto riguarda la storia, sia per quel che concerne la caratterizzazione dei personaggi. Tuttavia, le varie puntate si lasciano seguire tranquillamente e con piacevolezza, grazie soprattutto alla simpatia ed alla spontaneità delle protagoniste. Un’opera che non si distingue dalla massa, ma neanche da condannare. Voto: 6 e mezzo.
"Hanayamata" è una serie della stagione estiva 2015 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonimo manga di Sou Hamayumiba.
Naru Sekiya è una studentessa normale e tranquilla, una di quelle persone che per forza di cose passano inosservate e a cui non piace farsi notare. La sua vita è un susseguirsi di azioni monotone e poco gratificanti, almeno sino al momento in cui Hana N. Fountainstand, una vivace ragazza bionda trasferitasi dall'america, giunge nella sua classe e la trascina in quella che è la sua più grande passione: lo Yosakoi. Attraverso questo, e grazie anche all'aiuto di Hana, Naru riuscirà pian piano ad uscire dal suo guscio e accrescerà la propria scarsa autostima.
Lo Yosakoi è una danza tradizionale giapponese risalente agli anni '50 e nella quale viene coinvolto un grande numero di persone. Un ballo di gruppo colorato e divertente, nel quale ogni membro è tenuto ad indossare un abbigliamento colorato e folcloristico che lo contraddistingua come parte di quell'insieme.
L'idea di produrre un anime basandosi su questa danza tipica della cultura nipponica poteva essere veramente valida se sviluppata adeguatamente. Purtroppo, "Hanayamata" è una serie con ben poche pretese, un mix di dolcezza e buonismo atto solamente ad intrattenere lo spettatore per quella ventina di minuti.
La trama è semplicissima, procede in maniera lineare e si sviluppa piuttosto bene, anche se con ritmi oltremodo lenti. Il suo principale difetto è quello di essere priva di mordente; è difficile che lo spettatore si senta coinvolto nella storia, se non nella fase conclusiva.
I personaggi sono stereotipati, e in molte situazioni i loro comportamenti risultano insensati e fastidiosi. L'eccesso di buoni propositi, di dolcezza e di positività non è certamente un punto a favore di quest'opera, che rischia in questo modo di snervare anche la più tranquilla delle persone.
Tecnicamente un prodotto nella media, senza infamia né lodi. Fluide le animazioni e dettagliati i fondali; il design dei personaggi non mi è piaciuto affatto.
Il comparto sonoro inizia proponendo una buona opening, ma poi si rovina con un doppiaggio veramente fastidioso, almeno per quanto riguarda la voce delle protagoniste. Le OST sono invece ottime. Il finale è scontato, ma tutto sommato era quello che ci si aspettava e quello che andava fatto. La storia si conclude dolcemente e non lascia deluso lo spettatore.
In conclusione, "Hanayamata" è una serie senza alcuna pretesa, una storia simpatica e leggera. La seconda metà è sicuramente migliore della prima, che potrebbe risultare un po' noiosa e banale.
Naru Sekiya è una studentessa normale e tranquilla, una di quelle persone che per forza di cose passano inosservate e a cui non piace farsi notare. La sua vita è un susseguirsi di azioni monotone e poco gratificanti, almeno sino al momento in cui Hana N. Fountainstand, una vivace ragazza bionda trasferitasi dall'america, giunge nella sua classe e la trascina in quella che è la sua più grande passione: lo Yosakoi. Attraverso questo, e grazie anche all'aiuto di Hana, Naru riuscirà pian piano ad uscire dal suo guscio e accrescerà la propria scarsa autostima.
Lo Yosakoi è una danza tradizionale giapponese risalente agli anni '50 e nella quale viene coinvolto un grande numero di persone. Un ballo di gruppo colorato e divertente, nel quale ogni membro è tenuto ad indossare un abbigliamento colorato e folcloristico che lo contraddistingua come parte di quell'insieme.
L'idea di produrre un anime basandosi su questa danza tipica della cultura nipponica poteva essere veramente valida se sviluppata adeguatamente. Purtroppo, "Hanayamata" è una serie con ben poche pretese, un mix di dolcezza e buonismo atto solamente ad intrattenere lo spettatore per quella ventina di minuti.
La trama è semplicissima, procede in maniera lineare e si sviluppa piuttosto bene, anche se con ritmi oltremodo lenti. Il suo principale difetto è quello di essere priva di mordente; è difficile che lo spettatore si senta coinvolto nella storia, se non nella fase conclusiva.
I personaggi sono stereotipati, e in molte situazioni i loro comportamenti risultano insensati e fastidiosi. L'eccesso di buoni propositi, di dolcezza e di positività non è certamente un punto a favore di quest'opera, che rischia in questo modo di snervare anche la più tranquilla delle persone.
Tecnicamente un prodotto nella media, senza infamia né lodi. Fluide le animazioni e dettagliati i fondali; il design dei personaggi non mi è piaciuto affatto.
Il comparto sonoro inizia proponendo una buona opening, ma poi si rovina con un doppiaggio veramente fastidioso, almeno per quanto riguarda la voce delle protagoniste. Le OST sono invece ottime. Il finale è scontato, ma tutto sommato era quello che ci si aspettava e quello che andava fatto. La storia si conclude dolcemente e non lascia deluso lo spettatore.
In conclusione, "Hanayamata" è una serie senza alcuna pretesa, una storia simpatica e leggera. La seconda metà è sicuramente migliore della prima, che potrebbe risultare un po' noiosa e banale.
Può una danza tradizionale giapponese risalente agli anni '50 essere utilizzata come pretesto alla creazione di un gruppo di idols? Secondo Hanayamata parrebbe di si, ma andiamo con ordine.
La vita di Naru, timida e impacciata scolaretta delle scuole medie, è all'insegna della mediocrità e del banale, senza obiettivi in particolare o passioni che vadano oltre la lettura di vecchie favole. Un'esistenza quasi triste che tuttavia cambia quando fa la conoscenza di Hana, una ragazzina della stessa età di Naru e proveniente dall'America, che incontra per puro caso. Si scoprirà essere una studentessa trasferita da poco nella stessa classe di Naru e proprio con quest'ultima riuscirà dopo varie peripezie a farci amicizia ma allo stesso a farle scoprire la yosakoi, una danza giapponese di gruppo. Ma due membri non bastano alla creazione di un club, pertanto le due si metteranno alla ricerca di nuove interessate a questa particolare attività.
I primi episodi risultano abbastanza godibili e scivolano via molto rapidi, ma col passare degli stessi si cominciano a notare alcuni dettagli che fanno cambiare l'opinione del sottoscritto a riguardo dell'anime in questione. Infatti senza neanche sforzarsi è facile paragonare questo anime ad un'altro di tipologia musicale, idols a causa degli elementi che ne caratterizzano l'intera essenza, a cominciare dalle coreografie (tutt'altro che vicine a quelle dello yosakoi) e dalle musiche (in realtà una soltanto). Persino il signore del negozio di articoli yosakoi ricorda dannatamente il manager standard dei vip, con tanto di occhiali neri e vestito elegante, eppure ci si aspetterebbe una persona di ben altro tipo.
Ma il fatto che Hanayamata ci porti solo la storia trita e ritrita di 4-5 ragazze col sogno di diventare idols mentendoci dietro la premessa della yosakoi è da categorizzare come difetto? In linea generale no, ma a livello personale ritengo sia quantomeno offensivo. La yosakoi è uno specchietto per le allodole, un'esca col solo scopo di attirare uno spettatore che è interessato ad uno slice of life con una caratteristica inedita finora, ma che alla fine si ritrova difronte al classico gruppetto di idols di inizio carriera. Gli autori sarebbero capaci di sganciare idols persino col contesto di 5 amiche con la passione delle acrobazie aeree estreme, su questo non v'è dubbio. I problemi sono tuttavia anche gli stereotipi nelle location (terme, scuola, mare), caratteriali (tsundere e compagnia), nei disegni poco ispirati, nella complessiva poca originalità della storia e nell'abuso di sentimenti votati al buonismo smielato. Ce ne sarebbe da dire anche per una venatura yuri accennata varie volte.
A livello tecnico Hanayamata si comporta discretamente, un pò come la protagonista Naru, senza eccellere in nulla e non lasciando intravedere chissà quale particolarità. Le protagoniste tutte carine, i colori accesi ma non troppo e gli effetti di luce più o meno gradevoli danno allo spettatore un buon risultato senza esagerare. Le animazioni sono abbastanza buone nelle fasi di ballo della yosakoi, meno nelle restanti scene. Le musiche sono orecchiabili e in particolare la opening risulta gradevole all'ascolto anche per chi non ama particolarmente il genere come il sottoscritto. Il consiglio è sempre di prendere il comparto tecnico per ultimo e di dare una chance alla storia...se ne vale la pena.
Insomma Hanayamata non è risultato essere l'anime che mi aspettavo. Il prendere un elemento esterno al contesto idol e riutilizzarlo per un genere visto e rivisto francamente l'ho trovato scorretto nei confronti dello spettatore. Nonostante tutto l'anime non è cosi male, se riuscite a sorvolare sugli stereotipi, i cliché e la mancanza quasi totale di originalità magari potreste apprezzarlo più di me, sempre che non siate appassionati di idols giapponesi s'intende. In conclusione, dategli una chance, e se non convince nei primi 3-4 episodi allora lasciate perdere perché tanto non vi sarà alcun salto qualitativo.
La vita di Naru, timida e impacciata scolaretta delle scuole medie, è all'insegna della mediocrità e del banale, senza obiettivi in particolare o passioni che vadano oltre la lettura di vecchie favole. Un'esistenza quasi triste che tuttavia cambia quando fa la conoscenza di Hana, una ragazzina della stessa età di Naru e proveniente dall'America, che incontra per puro caso. Si scoprirà essere una studentessa trasferita da poco nella stessa classe di Naru e proprio con quest'ultima riuscirà dopo varie peripezie a farci amicizia ma allo stesso a farle scoprire la yosakoi, una danza giapponese di gruppo. Ma due membri non bastano alla creazione di un club, pertanto le due si metteranno alla ricerca di nuove interessate a questa particolare attività.
I primi episodi risultano abbastanza godibili e scivolano via molto rapidi, ma col passare degli stessi si cominciano a notare alcuni dettagli che fanno cambiare l'opinione del sottoscritto a riguardo dell'anime in questione. Infatti senza neanche sforzarsi è facile paragonare questo anime ad un'altro di tipologia musicale, idols a causa degli elementi che ne caratterizzano l'intera essenza, a cominciare dalle coreografie (tutt'altro che vicine a quelle dello yosakoi) e dalle musiche (in realtà una soltanto). Persino il signore del negozio di articoli yosakoi ricorda dannatamente il manager standard dei vip, con tanto di occhiali neri e vestito elegante, eppure ci si aspetterebbe una persona di ben altro tipo.
Ma il fatto che Hanayamata ci porti solo la storia trita e ritrita di 4-5 ragazze col sogno di diventare idols mentendoci dietro la premessa della yosakoi è da categorizzare come difetto? In linea generale no, ma a livello personale ritengo sia quantomeno offensivo. La yosakoi è uno specchietto per le allodole, un'esca col solo scopo di attirare uno spettatore che è interessato ad uno slice of life con una caratteristica inedita finora, ma che alla fine si ritrova difronte al classico gruppetto di idols di inizio carriera. Gli autori sarebbero capaci di sganciare idols persino col contesto di 5 amiche con la passione delle acrobazie aeree estreme, su questo non v'è dubbio. I problemi sono tuttavia anche gli stereotipi nelle location (terme, scuola, mare), caratteriali (tsundere e compagnia), nei disegni poco ispirati, nella complessiva poca originalità della storia e nell'abuso di sentimenti votati al buonismo smielato. Ce ne sarebbe da dire anche per una venatura yuri accennata varie volte.
A livello tecnico Hanayamata si comporta discretamente, un pò come la protagonista Naru, senza eccellere in nulla e non lasciando intravedere chissà quale particolarità. Le protagoniste tutte carine, i colori accesi ma non troppo e gli effetti di luce più o meno gradevoli danno allo spettatore un buon risultato senza esagerare. Le animazioni sono abbastanza buone nelle fasi di ballo della yosakoi, meno nelle restanti scene. Le musiche sono orecchiabili e in particolare la opening risulta gradevole all'ascolto anche per chi non ama particolarmente il genere come il sottoscritto. Il consiglio è sempre di prendere il comparto tecnico per ultimo e di dare una chance alla storia...se ne vale la pena.
Insomma Hanayamata non è risultato essere l'anime che mi aspettavo. Il prendere un elemento esterno al contesto idol e riutilizzarlo per un genere visto e rivisto francamente l'ho trovato scorretto nei confronti dello spettatore. Nonostante tutto l'anime non è cosi male, se riuscite a sorvolare sugli stereotipi, i cliché e la mancanza quasi totale di originalità magari potreste apprezzarlo più di me, sempre che non siate appassionati di idols giapponesi s'intende. In conclusione, dategli una chance, e se non convince nei primi 3-4 episodi allora lasciate perdere perché tanto non vi sarà alcun salto qualitativo.
Avete mai sentito parlare della danza yosakoi? È una danza tradizionale giapponese, originaria di Kōchi e risalente al 1954. Le coreografie sono eseguite da gruppi molto numerosi, composti anche da più di cento persone, con un abbigliamento colorato e folcloristico, generalmente si balla tenendo in mano i naruko, degli strumenti per l'accompagnamento ritmico.
La trama di Hanayamata si sviluppa proprio a partire da questa danza, che però, si badi bene, viene utilizzata come spunto per raccontare una storia divertente e leggera, quindi non aspettatevi di vedere approfondito il tema yosakoi. Nonostante ciò, devo riconoscere a questa serie il merito di avermi fatto scoprire questa suggestiva danza, tant'è che dopo il primo episodio ho subito cercato video dei festival Yosakoi.
Venendo alla trama di Hanayamata, protagonista è Naru, una quattordicenne ordinaria e senza doti particolari, che non ha passioni e si sente vuota per questo. Il desiderio di Naru è quello di risplendere come le eroine delle favole, essere accompagnata in un mondo nuovo dove anche lei può brillare... E così le appare, come una fata, Hana, una ragazzina estroversa e spontanea, proveniente dall'America e appena trasferitasi nella scuola di Naru.
Hana adora la danza yosakoi, e convince Naru a creare con lei un club a tema. Inizia così la ricerca di nuovi membri e, nonostante si capisca già dall'inizio chi saranno, Hana e Naru dovranno darsi un gran da fare per convincerle ad entrare nel club. Queste sono Yaya, perfetta in apparenza e dal comportamento tsundere, Tami, la classica hime, e Machi, la presidentessa seria e distaccata, ma personalmente ritengo che il loro carattere presenti sfaccettature più interessanti di questi sbrigativi stereotipi con cui vengono etichettate nell'anime.
Il club si prefigge un obiettivo, quello di partecipare al festival Hanairo Yosakoi, e così all'allenamento in vista dell'esibizione si intrecciano il divertimento, le incomprensioni e i non pochi guai combinati.
Hanayamata è una serie senza pretese, che si accontenta di intrattenere lo spettatore raccontando l'amicizia delle protagoniste e di come, aiutandosi a vicenda e divertendosi, riescano a cambiare insieme. È una serie leggera, delicata, a volte anche sdolcinata e un po' troppo zuccherosa, che spesso con i suoi personaggi moe cade immancabilmente in quelle solite scene che non è difficile capire a chi sono indirizzate. È comunque un anime sentimentale che riesce ad emozionare e che mi ha pure commosso.
Sul profilo tecnico, salta agli occhi il character design estremamente kawaii, in linea con la dolcezza della serie. Ambientazioni e colori mi sono piaciuti particolarmente, ho ancora in mente la bellezza con cui è stata introdotta Hana nel primo episodio.
Per concludere, in merito alla colonna sonora cito l'opening, che si ha la possibilità di apprezzare maggiormente alla fine della serie. Ma sicuramente, il suono che ricorderò più di tutti è quello dei naruko durante la danza, davvero incantevole.
La trama di Hanayamata si sviluppa proprio a partire da questa danza, che però, si badi bene, viene utilizzata come spunto per raccontare una storia divertente e leggera, quindi non aspettatevi di vedere approfondito il tema yosakoi. Nonostante ciò, devo riconoscere a questa serie il merito di avermi fatto scoprire questa suggestiva danza, tant'è che dopo il primo episodio ho subito cercato video dei festival Yosakoi.
Venendo alla trama di Hanayamata, protagonista è Naru, una quattordicenne ordinaria e senza doti particolari, che non ha passioni e si sente vuota per questo. Il desiderio di Naru è quello di risplendere come le eroine delle favole, essere accompagnata in un mondo nuovo dove anche lei può brillare... E così le appare, come una fata, Hana, una ragazzina estroversa e spontanea, proveniente dall'America e appena trasferitasi nella scuola di Naru.
Hana adora la danza yosakoi, e convince Naru a creare con lei un club a tema. Inizia così la ricerca di nuovi membri e, nonostante si capisca già dall'inizio chi saranno, Hana e Naru dovranno darsi un gran da fare per convincerle ad entrare nel club. Queste sono Yaya, perfetta in apparenza e dal comportamento tsundere, Tami, la classica hime, e Machi, la presidentessa seria e distaccata, ma personalmente ritengo che il loro carattere presenti sfaccettature più interessanti di questi sbrigativi stereotipi con cui vengono etichettate nell'anime.
Il club si prefigge un obiettivo, quello di partecipare al festival Hanairo Yosakoi, e così all'allenamento in vista dell'esibizione si intrecciano il divertimento, le incomprensioni e i non pochi guai combinati.
Hanayamata è una serie senza pretese, che si accontenta di intrattenere lo spettatore raccontando l'amicizia delle protagoniste e di come, aiutandosi a vicenda e divertendosi, riescano a cambiare insieme. È una serie leggera, delicata, a volte anche sdolcinata e un po' troppo zuccherosa, che spesso con i suoi personaggi moe cade immancabilmente in quelle solite scene che non è difficile capire a chi sono indirizzate. È comunque un anime sentimentale che riesce ad emozionare e che mi ha pure commosso.
Sul profilo tecnico, salta agli occhi il character design estremamente kawaii, in linea con la dolcezza della serie. Ambientazioni e colori mi sono piaciuti particolarmente, ho ancora in mente la bellezza con cui è stata introdotta Hana nel primo episodio.
Per concludere, in merito alla colonna sonora cito l'opening, che si ha la possibilità di apprezzare maggiormente alla fine della serie. Ma sicuramente, il suono che ricorderò più di tutti è quello dei naruko durante la danza, davvero incantevole.