Umezu Kazuo no Noroi
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Sinossi
Una bellezza da togliere il fiato, un bocconcino invitante, se possiamo così chiamarla. Signore e signori, fa il suo ingresso Ogawa Rima. Tutti i ragazzi della classe le fanno la corte, sperando che accetti i loro inviti. Invece Masami, una delle ragazze della classe, incrocia il suo sguardo e ha un brutto presentimento, cioè che la ragazza abbia un che di sinistro e di malvagio e che quindi debba essere evitata. Purtroppo, pur capendolo, comincia a sperimentare su di sé degli strani fenomeni, i quali sono probabilmente collegati a Rima. Masami è decisa a capire cosa le sta succedendo; per puro caso passa davanti alla casa dei genitori della nuova arrivata e comincia ad avere qualche sospetto, ma quando incrocia di nuovo il suo sguardo, rimane pietrificata e corre a casa a gambe levate. Qui, durante la cena, apprende dal nonno che qualcuno è entrato in camera sua durante la notte scorsa. Masami comincia ad avere sospetti più forti e sua madre pure, tant'è che le ricorda di chiudere bene la finestra prima di andare a dormire. Ma durante la notte viene aggredita da una figura sinistra che la morde alla gola (che si tratti di un sogno?!). Il giorno dopo, Masami si confida con un suo amico, ma questi fa fatica a credere che Rima possa essere un vampiro. Tuttavia, decide di aiutarla a capire cos'è che la perseguita nei suoi sogni. La notte successiva, il sogno torna a tormentarla, ma questa volta diventa più violento, perché il mostro è più chiaro e nitido nei suoi sogni e lo sta diventando anche nella vita reale. Chi può dirlo? Ma, come si sa, la verità è figlia del tempo e a tempo debito Masami scopre la vera identità del mostro con una reazione scioccante: il mostro è lei, e si ciba della bellezza di altre ragazze, specie di quelle di come Rima, e poi uccide anche Kazuo, il suo amico.
Nel successivo corto abbiamo Miko e Nanako, due amiche inseparabili, le quali amano guardare film. In particolare, Nanako ama guardare film horror, mentre Miko non è molto entusiasta di questa prospettiva. Nanako va un attimo in bagno e, quando ha finito, guarda fuori dalla finestra e vede la vecchia villa abbandonata dall'altra parte del quartiere. Propone quindi a Miko di entrare nella casa stregata, ma Miko non vuole saperne e cerca di spiegare a Nanako che la vecchia villa è infestata dagli spettri, e che quindi sarebbe incosciente entrarci per esplorarla, sapendo anche che la padrona della magione è morta in un incendio. Ma il suo consiglio non viene ascoltato e la notte stessa lei, la sua amica e altre due ragazze si introducono nella villa e ne esplorano i resti, ma, più si addentrano, più scoprono l'orrore contenuto all'interno, fino a quando non si imbattono nello spettro della signora defunta, il quale mostra un'indole sadica e non ha alcuna pietà per le ragazze, che finiscono uccise, tranne Miko, la quale pensa di essere sopravvissuta. Il giorno successivo, le quattro decidono che la notte stessa torneranno per verificare se sono entrate realmente nella magione e sono morte o se si è trattato di un sogno. Purtroppo questo non ci è dato sapere, come racconta il narratore.
Analisi
Le due storie hanno molto in comune tra di loro, e possono senza alcun dubbio essere collocate nell'elenco dei racconti dell'orrore. Sembra di vedere delle puntate di "Piccoli brividi", però in versione anime e molto più sanguinari, spaventosi e terrificanti. Le trame sono semplicemente inquietanti, fanno rizzare i peli e suscitano inquietudine, paura, terrore, orrore, spavento, ansia e angoscia.
Personaggi
Le protagoniste di entrambe le vicende sono ragazze all'apparenza ordinarie, ma scoprono a poco a poco un lato della propria personalità decisamente oscuro, inquietante, raccapricciante. Questo soprattutto perché vengono incoraggiate dai propri amici più spigliati e meno creduloni, i quali dimostrano una malsana inclinazione per le avventure spaventose, le quali, alla fine, si ritorcono contro di loro e gliela fanno pagare molto cara. La prima, magari spinta involontariamente dalla propria invidia, si accanisce sulla propria nuova compagna, perché questa ha più successo di lei con i ragazzi. La seconda invece viene spinta dalla curiosità, prima da quella delle sue amiche e poi dalla propria. E, come sappiamo bene, l'invidia e la curiosità sono due amiche molto spaventose, se non vengono tenute a bada e controllate.
Grafica
I disegni sono fatti molto bene, con una caratterizzazione horror definita in modo impeccabile. L'uso dei colori, specialmente quelli oscuri, per conferire alle ambientazioni quell'atmosfera intrisa di orrore, terrore, disgrazia, paura, spavento, brivido, inquietudine, angoscia e ansia, è stato fatto in modo rigoroso, ben studiato, pianificato, programmato e progettato.
Musica
La colonna sonora è altrettanto spaventosa, terribile e terrificante, e non fa che aumentare la tensione, la suspense della vicenda, rimarcando l'atmosfera da paura che domina la vicenda; soprattutto, essa è molto lenta (e l'attesa, si sa, rimarca certi stati d'animo, quando questi si manifestano in determinati posti e luoghi), e poi si sviluppa in crescendo, facendo esplodere i sentimenti di paura, angoscia, ansia, terrore, orrore e spavento nelle scene dove le protagoniste e i loro amici o amiche vengono annientati o finiscono loro stessi per annientarli/e.
Insegnamenti
Gli insegnamenti che traiamo da queste due vicende sono abbastanza semplici da afferrare. Nella prima vicenda, possiamo dire che l'invidia (anche quella repressa in ogni forma) crea più disastri, sciagure e tragedie, mentre nella seconda possiamo basarci sul detto "La curiosità è donna", ma reso in modo sarcastico, per dire che, anche e soprattutto tra donne, non bisognerebbe pestarsi i piedi, e quindi ficcanasare nella vita privata delle altre, poiché questo porta a molti disguidi e dissidi, e in certi casi questi si pagano anche con la vita.
Giudizio finale
A mio avviso sono due vicende ben sviluppate e quindi ben strutturate. Tutti gli elementi sono messi in ordine e ben presentati e illustrati. Voto: 9
Sinossi
Una bellezza da togliere il fiato, un bocconcino invitante, se possiamo così chiamarla. Signore e signori, fa il suo ingresso Ogawa Rima. Tutti i ragazzi della classe le fanno la corte, sperando che accetti i loro inviti. Invece Masami, una delle ragazze della classe, incrocia il suo sguardo e ha un brutto presentimento, cioè che la ragazza abbia un che di sinistro e di malvagio e che quindi debba essere evitata. Purtroppo, pur capendolo, comincia a sperimentare su di sé degli strani fenomeni, i quali sono probabilmente collegati a Rima. Masami è decisa a capire cosa le sta succedendo; per puro caso passa davanti alla casa dei genitori della nuova arrivata e comincia ad avere qualche sospetto, ma quando incrocia di nuovo il suo sguardo, rimane pietrificata e corre a casa a gambe levate. Qui, durante la cena, apprende dal nonno che qualcuno è entrato in camera sua durante la notte scorsa. Masami comincia ad avere sospetti più forti e sua madre pure, tant'è che le ricorda di chiudere bene la finestra prima di andare a dormire. Ma durante la notte viene aggredita da una figura sinistra che la morde alla gola (che si tratti di un sogno?!). Il giorno dopo, Masami si confida con un suo amico, ma questi fa fatica a credere che Rima possa essere un vampiro. Tuttavia, decide di aiutarla a capire cos'è che la perseguita nei suoi sogni. La notte successiva, il sogno torna a tormentarla, ma questa volta diventa più violento, perché il mostro è più chiaro e nitido nei suoi sogni e lo sta diventando anche nella vita reale. Chi può dirlo? Ma, come si sa, la verità è figlia del tempo e a tempo debito Masami scopre la vera identità del mostro con una reazione scioccante: il mostro è lei, e si ciba della bellezza di altre ragazze, specie di quelle di come Rima, e poi uccide anche Kazuo, il suo amico.
Nel successivo corto abbiamo Miko e Nanako, due amiche inseparabili, le quali amano guardare film. In particolare, Nanako ama guardare film horror, mentre Miko non è molto entusiasta di questa prospettiva. Nanako va un attimo in bagno e, quando ha finito, guarda fuori dalla finestra e vede la vecchia villa abbandonata dall'altra parte del quartiere. Propone quindi a Miko di entrare nella casa stregata, ma Miko non vuole saperne e cerca di spiegare a Nanako che la vecchia villa è infestata dagli spettri, e che quindi sarebbe incosciente entrarci per esplorarla, sapendo anche che la padrona della magione è morta in un incendio. Ma il suo consiglio non viene ascoltato e la notte stessa lei, la sua amica e altre due ragazze si introducono nella villa e ne esplorano i resti, ma, più si addentrano, più scoprono l'orrore contenuto all'interno, fino a quando non si imbattono nello spettro della signora defunta, il quale mostra un'indole sadica e non ha alcuna pietà per le ragazze, che finiscono uccise, tranne Miko, la quale pensa di essere sopravvissuta. Il giorno successivo, le quattro decidono che la notte stessa torneranno per verificare se sono entrate realmente nella magione e sono morte o se si è trattato di un sogno. Purtroppo questo non ci è dato sapere, come racconta il narratore.
Analisi
Le due storie hanno molto in comune tra di loro, e possono senza alcun dubbio essere collocate nell'elenco dei racconti dell'orrore. Sembra di vedere delle puntate di "Piccoli brividi", però in versione anime e molto più sanguinari, spaventosi e terrificanti. Le trame sono semplicemente inquietanti, fanno rizzare i peli e suscitano inquietudine, paura, terrore, orrore, spavento, ansia e angoscia.
Personaggi
Le protagoniste di entrambe le vicende sono ragazze all'apparenza ordinarie, ma scoprono a poco a poco un lato della propria personalità decisamente oscuro, inquietante, raccapricciante. Questo soprattutto perché vengono incoraggiate dai propri amici più spigliati e meno creduloni, i quali dimostrano una malsana inclinazione per le avventure spaventose, le quali, alla fine, si ritorcono contro di loro e gliela fanno pagare molto cara. La prima, magari spinta involontariamente dalla propria invidia, si accanisce sulla propria nuova compagna, perché questa ha più successo di lei con i ragazzi. La seconda invece viene spinta dalla curiosità, prima da quella delle sue amiche e poi dalla propria. E, come sappiamo bene, l'invidia e la curiosità sono due amiche molto spaventose, se non vengono tenute a bada e controllate.
Grafica
I disegni sono fatti molto bene, con una caratterizzazione horror definita in modo impeccabile. L'uso dei colori, specialmente quelli oscuri, per conferire alle ambientazioni quell'atmosfera intrisa di orrore, terrore, disgrazia, paura, spavento, brivido, inquietudine, angoscia e ansia, è stato fatto in modo rigoroso, ben studiato, pianificato, programmato e progettato.
Musica
La colonna sonora è altrettanto spaventosa, terribile e terrificante, e non fa che aumentare la tensione, la suspense della vicenda, rimarcando l'atmosfera da paura che domina la vicenda; soprattutto, essa è molto lenta (e l'attesa, si sa, rimarca certi stati d'animo, quando questi si manifestano in determinati posti e luoghi), e poi si sviluppa in crescendo, facendo esplodere i sentimenti di paura, angoscia, ansia, terrore, orrore e spavento nelle scene dove le protagoniste e i loro amici o amiche vengono annientati o finiscono loro stessi per annientarli/e.
Insegnamenti
Gli insegnamenti che traiamo da queste due vicende sono abbastanza semplici da afferrare. Nella prima vicenda, possiamo dire che l'invidia (anche quella repressa in ogni forma) crea più disastri, sciagure e tragedie, mentre nella seconda possiamo basarci sul detto "La curiosità è donna", ma reso in modo sarcastico, per dire che, anche e soprattutto tra donne, non bisognerebbe pestarsi i piedi, e quindi ficcanasare nella vita privata delle altre, poiché questo porta a molti disguidi e dissidi, e in certi casi questi si pagano anche con la vita.
Giudizio finale
A mio avviso sono due vicende ben sviluppate e quindi ben strutturate. Tutti gli elementi sono messi in ordine e ben presentati e illustrati. Voto: 9