Yūki Yūna wa Yūsha de Aru
Immaginate di essere un pittore paesaggista dei primi del '900. Già non siete uno dei più bravi, in più comincia ad andare di moda l'astrattismo e rischiate di non lavorare proprio più. Allora andate a una mostra di Kandinskij e pensate: "Che ci vuole a fare l'arte astratta, quattro colori buttati sulla tela ed è fatta, posso benissimo farlo anche io".
Questo riassume il metodo con cui questo studio formato da ex dipendenti della Gonzo si è approcciato a "Yūki Yūna wa Yūsha de Aru", una palese scopiazzatura di "Madoka Magica". Ovviamente, come il nostro ipotetico paesaggista non ha capito nulla del perché Kandinskij funzioni né il lavoro necessario né tutta la teoria del colore che ci sta dietro, allo stesso modo questo studio dimostra di non avere capito nulla di "Madoka Magica" e del perché sia diventato un cult.
"Yūki Yūna wa Yūsha de Aru", che d'ora in poi per comodità chiamerò "il Majokkone", saccheggia bellamente due personaggi su cinque dalla celebre sceneggiatura di Urobuchi, copiandone sia la caratterizzazione che l'aspetto fisico, e aggiungendo il tema delle disabilità per metterci almeno un minimo del loro. E' una fortuna che l'abbiano fatto, perché Togo e Fuu sono le uniche che portano avanti la trama e permettono allo spettatore di rimanere concentrato, le altre tre ragazzette infatti sono di un piattume incredibile. Aspetto involontariamente comico è l'uso di panoramiche palesemente ispirate a quelle dello studio Shaft, ma fatte peggio. La trama invece si divide in una metà delle puntate slice of life e in una metà di puntate d'azione. Se queste sono tecnicamente senza infamia né lode, la regia è invece, non dico brutta, ma sicuramente poco ispirata, e ancor peggio la sceneggiatura palesa la voglia di cavalcare l'onda del dark majokko e del drammatico, senza essere in confidenza con il genere. Le parti di slice of life, pur non essendo amante del genere, devo riconoscere essere fatte abbastanza bene, ma le parti del drammatico sono disastrose: senza climax, senza sentimento, senza coerenza narrativa e soprattutto senza il coraggio di andare sino in fondo, come se fossero in una moto e volessero seguire e imitare Valentino Rossi, ma frenassero ad ogni curva. Di originalità non parlo, perché quella è già venuta a mancare a partire dalla locandina. Il ritmo del Majokkone invece è stranamente vivace, sempre merito più della parte slice of life che di quella action.
Ho finito infatti l'anime in pochissimo tempo, anche grazie alla mia passione per i "so bad is so good" che, per chi non lo sapesse, sono quegli show, tendenzialmente film, così particolarmente brutti, da essere interessanti. Il Majokkone è a tutti gli effetti uno dei pochi casi di anime "so bad is so good" e, se giudicato come tale, potrebbe avere un voto alto, grazie anche soprattutto a uno dei finali più trash che abbia mai visto, ma, siccome devo pensare al pubblico generalista e alla qualità oggettiva di ciò che ho visto, devo sconsigliarlo a chiunque non sia un appassionato dell'orrido e dei prodotti di serie B.
Sopratutto sconsiglio la visione ad ogni fan di "Madoka Magica".
Questo riassume il metodo con cui questo studio formato da ex dipendenti della Gonzo si è approcciato a "Yūki Yūna wa Yūsha de Aru", una palese scopiazzatura di "Madoka Magica". Ovviamente, come il nostro ipotetico paesaggista non ha capito nulla del perché Kandinskij funzioni né il lavoro necessario né tutta la teoria del colore che ci sta dietro, allo stesso modo questo studio dimostra di non avere capito nulla di "Madoka Magica" e del perché sia diventato un cult.
"Yūki Yūna wa Yūsha de Aru", che d'ora in poi per comodità chiamerò "il Majokkone", saccheggia bellamente due personaggi su cinque dalla celebre sceneggiatura di Urobuchi, copiandone sia la caratterizzazione che l'aspetto fisico, e aggiungendo il tema delle disabilità per metterci almeno un minimo del loro. E' una fortuna che l'abbiano fatto, perché Togo e Fuu sono le uniche che portano avanti la trama e permettono allo spettatore di rimanere concentrato, le altre tre ragazzette infatti sono di un piattume incredibile. Aspetto involontariamente comico è l'uso di panoramiche palesemente ispirate a quelle dello studio Shaft, ma fatte peggio. La trama invece si divide in una metà delle puntate slice of life e in una metà di puntate d'azione. Se queste sono tecnicamente senza infamia né lode, la regia è invece, non dico brutta, ma sicuramente poco ispirata, e ancor peggio la sceneggiatura palesa la voglia di cavalcare l'onda del dark majokko e del drammatico, senza essere in confidenza con il genere. Le parti di slice of life, pur non essendo amante del genere, devo riconoscere essere fatte abbastanza bene, ma le parti del drammatico sono disastrose: senza climax, senza sentimento, senza coerenza narrativa e soprattutto senza il coraggio di andare sino in fondo, come se fossero in una moto e volessero seguire e imitare Valentino Rossi, ma frenassero ad ogni curva. Di originalità non parlo, perché quella è già venuta a mancare a partire dalla locandina. Il ritmo del Majokkone invece è stranamente vivace, sempre merito più della parte slice of life che di quella action.
Ho finito infatti l'anime in pochissimo tempo, anche grazie alla mia passione per i "so bad is so good" che, per chi non lo sapesse, sono quegli show, tendenzialmente film, così particolarmente brutti, da essere interessanti. Il Majokkone è a tutti gli effetti uno dei pochi casi di anime "so bad is so good" e, se giudicato come tale, potrebbe avere un voto alto, grazie anche soprattutto a uno dei finali più trash che abbia mai visto, ma, siccome devo pensare al pubblico generalista e alla qualità oggettiva di ciò che ho visto, devo sconsigliarlo a chiunque non sia un appassionato dell'orrido e dei prodotti di serie B.
Sopratutto sconsiglio la visione ad ogni fan di "Madoka Magica".
Cosa vuol dire oggigiorno essere un eroe? Non siamo più nei periodi in cui basta ottenere dei poteri, combattere i malvagi, salvare il mondo ed essere ammirato dalle persone. Oggigiorno la figura dell’eroe viene mostrata più come un fardello che come un beneficio, evidenziando come avere dei poteri comporti avere più problemi che vantaggi, avere più diffidenza che aiuto, e che essere un eroe comporti pagare un prezzo. E, se esserlo, vuol dire pagare un prezzo, se significa mandare all’aria le proprie convinzioni, allora, forse, la strada sbagliata è esserlo. Ma, nonostante tutto, c’è chi, coraggiosamente, e ben conscio dei rischi, o conoscendo la clausola, non ha paura, e vuole andare avanti con volontà di ferro e coraggio per perseguire il suo cammino di essere un eroe nel senso classico del termine, ovvero non dire che è impossibile finché non lo si prova. Anzi, più che “eroe”, dovrei dire “eroina”, perché le protagoniste di questa storia sono delle eroine. È la storia di “Yuki Yuna wa Yuusha de Aru”.
Protagoniste di questa storia sono quattro, in seguito cinque, studentesse delle medie, nonché componenti del club scolastico denominato “Club degli eroi”, la cui attività consiste in attività a scopi ricreativi o di assistenza, e i membri comprendono l’esuberante, e perfetta eroina, Yuki Yuna, la sua migliore amica, nonché vicina di casa, Mimori Togo, costretta sulla sedia a rotelle e con lieve amnesia, entrambe del secondo anno, la presidentessa del club, e studentessa del terzo anno, Fù Inubozaki, e sua sorella minore Itsuki, del primo anno, con la futura nuova arrivata del secondo anno Karin Miyoshi. Ma ben presto la loro vita quotidiana verrà sconvolta da una micidiale verità: esse sono state scelte per diventare vere Eroine, ovvero fanciulle dotate di poteri il cui obiettivo principale è abbattere i misteriosi Vertex, esseri alieni che attaccano da un'altra dimensione e il cui obiettivo è il Grande Albero, protettore del genere umano, la cui divinità chiamata Taisha ha richiesto la creazione del Club in modo da scegliere le Eroine che possono combattere i Vertex e difendere il Grande Albero. Forti di portentosi poteri, le ragazze decidono di scendere in campo per dimostrare, soprattutto Yuna, di essere delle vere Eroine. Ma la verità che si cela dietro questi avvenimenti, nonché del sistema degli eroi, è molto più agghiacciante di quanto si possa credere.
La serie, tra l’altro originale, parte inizialmente come una classica serie di mahou shoujo, con le ragazze che ottengono i poteri e combattono i nemici di turno; c’è l’arrivo di un nuovo membro e l’arrivo allo scontro contro il boss finale, con tanto di power-up, in questo caso la Piena Fioritura, ma verso metà serie, dopo un paio di puntate dedicate alla vita quotidiana delle ragazze, la serie subisce un lento e inquietante cambio di rotta.
Ma partiamo dalla caratterizzazione di esse; non sono male e in alcuni casi mostrano un paio di sorprese, e saranno fulcro principale della seconda parte della serie, come nel caso del dolce rapporto fraterno tra Fù e Itsuki, o il mistero legato all’amnesia di Mimori, mentre quelle che hanno una caratterizzazione standard sono Karin, tipica tsundere che crede di essere la migliore, vantandosi di essere speciale, per poi affezionarsi alle ragazze e mostrare una sincera preoccupazione, e Yuna, tipica ragazza coraggiosa e positiva perfino nelle situazioni senza speranza, mostrando di essere una vera e propria eroina perfino nelle situazioni più gravi - e di momenti da eroina ne avrà eccome. Ovviamente, il legame fra le protagoniste è duro a morire e la loro collaborazione reciproca è fondamentale nelle battaglie, salvo essere messo dolorosamente alla prova nella seconda parte; e la seconda parte farà tirare le zanne alla narrazione, mostrando che un sistema, perfino votato all’eroismo, possiede quel lato oscuro che, scoperto, porta alle azioni più avventate. Verranno mostrati effetti molto incisivi sul prezzo del potere a seguito della piena fioritura, e si vedrà come un fiore che al massimo splendore sfiorisce pian piano non è una semplice metafora, per via degli effetti collaterali e della verità sul dovere di un Eroe. E Taisha, la figura che gestisce questo sistema, vuole essere un’incognita allo spettatore, in quanto dialoga solo con messaggi, e il suo giudizio è retto e inequivocabile; anzi, vuole essere gli occhi dello spettatore, e il suo punto di vista nel concetto stesso di “eroe”, capendo se è necessario correggerlo, dopo aver visto le protagoniste stringere i denti fino all’ultimo, pur avendo saputo la verità sul sistema, per lottare fino allo stremo.
E, sinceramente, dopo tanta crudeltà e dolore ci vuole un happy ending ideale, no?
Passando al lato tecnico, la risoluzione visiva è un tripudio di colori, specialmente nell’altra dimensione, fatto di colorazioni non troppo accese né troppo spente, mentre a livello di animazioni viene fatto un buon lavoro. Il chara design dei personaggi è carino, specialmente nelle loro forme da Eroine, mentre a livello sonoro viene usata una bella colonna sonora, con tanto di cori nei momenti più concitati come le trasformazioni; opening ed ending sono molto evocative, con tanto di una bella insert song di Itsuki usata forse nel peggiore dei tempismi.
“Yuki Yuna Wa Yusha de Aru” è una serie con qualche pretesa che potrebbe interessare agli appassionati di mahou shoujo e a coloro che vogliono una storia con gli effetti sorpresa, perché di sorprese ne ha eccome nella seconda parte. Una chance la merita eccome.
Protagoniste di questa storia sono quattro, in seguito cinque, studentesse delle medie, nonché componenti del club scolastico denominato “Club degli eroi”, la cui attività consiste in attività a scopi ricreativi o di assistenza, e i membri comprendono l’esuberante, e perfetta eroina, Yuki Yuna, la sua migliore amica, nonché vicina di casa, Mimori Togo, costretta sulla sedia a rotelle e con lieve amnesia, entrambe del secondo anno, la presidentessa del club, e studentessa del terzo anno, Fù Inubozaki, e sua sorella minore Itsuki, del primo anno, con la futura nuova arrivata del secondo anno Karin Miyoshi. Ma ben presto la loro vita quotidiana verrà sconvolta da una micidiale verità: esse sono state scelte per diventare vere Eroine, ovvero fanciulle dotate di poteri il cui obiettivo principale è abbattere i misteriosi Vertex, esseri alieni che attaccano da un'altra dimensione e il cui obiettivo è il Grande Albero, protettore del genere umano, la cui divinità chiamata Taisha ha richiesto la creazione del Club in modo da scegliere le Eroine che possono combattere i Vertex e difendere il Grande Albero. Forti di portentosi poteri, le ragazze decidono di scendere in campo per dimostrare, soprattutto Yuna, di essere delle vere Eroine. Ma la verità che si cela dietro questi avvenimenti, nonché del sistema degli eroi, è molto più agghiacciante di quanto si possa credere.
La serie, tra l’altro originale, parte inizialmente come una classica serie di mahou shoujo, con le ragazze che ottengono i poteri e combattono i nemici di turno; c’è l’arrivo di un nuovo membro e l’arrivo allo scontro contro il boss finale, con tanto di power-up, in questo caso la Piena Fioritura, ma verso metà serie, dopo un paio di puntate dedicate alla vita quotidiana delle ragazze, la serie subisce un lento e inquietante cambio di rotta.
Ma partiamo dalla caratterizzazione di esse; non sono male e in alcuni casi mostrano un paio di sorprese, e saranno fulcro principale della seconda parte della serie, come nel caso del dolce rapporto fraterno tra Fù e Itsuki, o il mistero legato all’amnesia di Mimori, mentre quelle che hanno una caratterizzazione standard sono Karin, tipica tsundere che crede di essere la migliore, vantandosi di essere speciale, per poi affezionarsi alle ragazze e mostrare una sincera preoccupazione, e Yuna, tipica ragazza coraggiosa e positiva perfino nelle situazioni senza speranza, mostrando di essere una vera e propria eroina perfino nelle situazioni più gravi - e di momenti da eroina ne avrà eccome. Ovviamente, il legame fra le protagoniste è duro a morire e la loro collaborazione reciproca è fondamentale nelle battaglie, salvo essere messo dolorosamente alla prova nella seconda parte; e la seconda parte farà tirare le zanne alla narrazione, mostrando che un sistema, perfino votato all’eroismo, possiede quel lato oscuro che, scoperto, porta alle azioni più avventate. Verranno mostrati effetti molto incisivi sul prezzo del potere a seguito della piena fioritura, e si vedrà come un fiore che al massimo splendore sfiorisce pian piano non è una semplice metafora, per via degli effetti collaterali e della verità sul dovere di un Eroe. E Taisha, la figura che gestisce questo sistema, vuole essere un’incognita allo spettatore, in quanto dialoga solo con messaggi, e il suo giudizio è retto e inequivocabile; anzi, vuole essere gli occhi dello spettatore, e il suo punto di vista nel concetto stesso di “eroe”, capendo se è necessario correggerlo, dopo aver visto le protagoniste stringere i denti fino all’ultimo, pur avendo saputo la verità sul sistema, per lottare fino allo stremo.
E, sinceramente, dopo tanta crudeltà e dolore ci vuole un happy ending ideale, no?
Passando al lato tecnico, la risoluzione visiva è un tripudio di colori, specialmente nell’altra dimensione, fatto di colorazioni non troppo accese né troppo spente, mentre a livello di animazioni viene fatto un buon lavoro. Il chara design dei personaggi è carino, specialmente nelle loro forme da Eroine, mentre a livello sonoro viene usata una bella colonna sonora, con tanto di cori nei momenti più concitati come le trasformazioni; opening ed ending sono molto evocative, con tanto di una bella insert song di Itsuki usata forse nel peggiore dei tempismi.
“Yuki Yuna Wa Yusha de Aru” è una serie con qualche pretesa che potrebbe interessare agli appassionati di mahou shoujo e a coloro che vogliono una storia con gli effetti sorpresa, perché di sorprese ne ha eccome nella seconda parte. Una chance la merita eccome.
Premessa: un confronto tra "Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" e "Puella Magi Madoka Magica" sarebbe certamente interessante, viste le numerose analogie tra le due opere, sia sotto il punto di vista stilistico che di svolgimento della trama, ma non è quello che ho intenzione di fare. La domanda su cui verte la mia recensione è: "Si tratta di un'opera degna di essere vista?", e per rispondervi non ho bisogno di prendere in esame altri anime.
Tirate le somme, la trama è: la protagonista Yuuki Yuuna, membro dell' "Hero Club", si troverà a dover usare dei poteri concessi dal sommo albero Shinju per combattere delle creature chiamate Vertex insieme alle altre ragazze del club, che a loro volta sono state scelte dallo Shinju per ricoprire il ruolo di "eroi" (anche se sarebbe più lecito dire "eroine") e difendere il mondo. Qui mi fermo per evitare spoiler, anche se il fatto che io abbia citato "Madoka Magica" all'inizio della recensione immagino lasci intuire che il mondo in cui si trova la nostra Yuuki Yuuna non sia esattamente come appare nelle prime puntate.
La trama quindi non brilla per originalità, nonostante nelle ultime puntate vi siano diversi spunti decisamente interessanti, che forse avrei preferito venissero sviluppati ulteriormente. Protagoniste dell'opera tuttavia non sono tanto le sfide che le eroine si trovano ad affrontare, quanto il loro modo stesso di affrontarle: l'analisi psicologica, soprattutto nell'ultima metà, risulta piuttosto approfondita, così come la descrizione dei legami tra i personaggi. Questo è probabilmente uno degli aspetti più riusciti dell'anime, il quale risulta però carente sotto il punto di vista della costruzione del mondo in cui avviene l'azione. Avrei sacrificato volentieri la puntata della gita in spiaggia, pur di avere qualche spiegazione in più sul rapporto tra Taisha (l'organizzazione che fa da tramite tra lo Shinju e le protagoniste) e lo Shinju, dal momento che è grazie a un'app per smartphone sviluppata da quest'organizzazione che le eroine sono in grado di trasformarsi e utilizzare i poteri dell'albero sacro. Forse approfondimenti di questo genere sono stati ritenuti sacrificabili in virtù di un maggior spazio dedicato alla descrizione dei personaggi, tuttavia lacune simili danno l'impressione che tutta la vicenda sia stata costruita su un castello di carte.
Ulteriore aspetto negativo è, a mio parere, il finale, che mi sembra invalidi il percorso intrapreso nelle puntate precedenti e consista in una forzatura rispetto a ciò che la trama aveva fino a quel punto descritto. Ci sto danzando attorno per evitare spoiler, quindi è possibile - anzi, probabile - che chi non abbia visto quest'anime non abbia idea di ciò che intendo dire... chiedo venia.
Sotto il punto di vista tecnico, comunque, "Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" vanta delle colonne sonore sopra la media, un character design ben curato (mi riferisco soprattutto ai costumi delle eroine e alle loro armi) e sfondi colorati e decisamente gradevoli. Non mi ha fatto impazzire la CG, che però si è vista in poche scene e non è risultata eccessivamente fastidiosa. Non ci sono scelte stilistiche particolarmente innovative o coraggiose, ma la qualità tecnica dell'anime è piuttosto alta.
Nel complesso, un buon anime. Non eccelle per originalità o profondità, ma le puntate si lasciano guardare volentieri e sono d'intrattenimento. Non tiene lo spettatore incollato allo schermo, ma incuriosisce abbastanza da spingere completarne la visione.
Tirate le somme, la trama è: la protagonista Yuuki Yuuna, membro dell' "Hero Club", si troverà a dover usare dei poteri concessi dal sommo albero Shinju per combattere delle creature chiamate Vertex insieme alle altre ragazze del club, che a loro volta sono state scelte dallo Shinju per ricoprire il ruolo di "eroi" (anche se sarebbe più lecito dire "eroine") e difendere il mondo. Qui mi fermo per evitare spoiler, anche se il fatto che io abbia citato "Madoka Magica" all'inizio della recensione immagino lasci intuire che il mondo in cui si trova la nostra Yuuki Yuuna non sia esattamente come appare nelle prime puntate.
La trama quindi non brilla per originalità, nonostante nelle ultime puntate vi siano diversi spunti decisamente interessanti, che forse avrei preferito venissero sviluppati ulteriormente. Protagoniste dell'opera tuttavia non sono tanto le sfide che le eroine si trovano ad affrontare, quanto il loro modo stesso di affrontarle: l'analisi psicologica, soprattutto nell'ultima metà, risulta piuttosto approfondita, così come la descrizione dei legami tra i personaggi. Questo è probabilmente uno degli aspetti più riusciti dell'anime, il quale risulta però carente sotto il punto di vista della costruzione del mondo in cui avviene l'azione. Avrei sacrificato volentieri la puntata della gita in spiaggia, pur di avere qualche spiegazione in più sul rapporto tra Taisha (l'organizzazione che fa da tramite tra lo Shinju e le protagoniste) e lo Shinju, dal momento che è grazie a un'app per smartphone sviluppata da quest'organizzazione che le eroine sono in grado di trasformarsi e utilizzare i poteri dell'albero sacro. Forse approfondimenti di questo genere sono stati ritenuti sacrificabili in virtù di un maggior spazio dedicato alla descrizione dei personaggi, tuttavia lacune simili danno l'impressione che tutta la vicenda sia stata costruita su un castello di carte.
Ulteriore aspetto negativo è, a mio parere, il finale, che mi sembra invalidi il percorso intrapreso nelle puntate precedenti e consista in una forzatura rispetto a ciò che la trama aveva fino a quel punto descritto. Ci sto danzando attorno per evitare spoiler, quindi è possibile - anzi, probabile - che chi non abbia visto quest'anime non abbia idea di ciò che intendo dire... chiedo venia.
Sotto il punto di vista tecnico, comunque, "Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" vanta delle colonne sonore sopra la media, un character design ben curato (mi riferisco soprattutto ai costumi delle eroine e alle loro armi) e sfondi colorati e decisamente gradevoli. Non mi ha fatto impazzire la CG, che però si è vista in poche scene e non è risultata eccessivamente fastidiosa. Non ci sono scelte stilistiche particolarmente innovative o coraggiose, ma la qualità tecnica dell'anime è piuttosto alta.
Nel complesso, un buon anime. Non eccelle per originalità o profondità, ma le puntate si lasciano guardare volentieri e sono d'intrattenimento. Non tiene lo spettatore incollato allo schermo, ma incuriosisce abbastanza da spingere completarne la visione.
Attenzione: la recensione contiene pesanti spoiler
Come si può descrivere questo anime? Io opterei per la definizione: "Come sprecare un ottimo plot e ridurlo a una presa in giro".
Partiamo dall'inizio. La prima metà della serie è un classico anime majokko, con combattimenti in cui non si rischia niente per salvare l'umanità. Però alla fine dell'episodio 5 i dodici Vertex annunciati vengono sconfitti e le ragazze credono che la battaglia sia finita... e noi spettatori siamo rimasti un po' stupiti. E tutti gli altri episodi? Cosa succede? Succede che la parte più bella dell'anime inizia, perché i nodi cominciano a venire al pettine e scopriamo pian piano che non solo la battaglia non è finita, ma che il prezzo per salvare il mondo è davvero alto. Si può dire che abbiamo un "episodio 3 di Puella Magi Madoka Magica" un po' meno violento e scioccante, perché la drammaticità si annuncia lentamente in due o tre episodi e per questo motivo forse è ancora più spaventosa e inquietante. In "Madoka" è stato un po' come strapparsi di colpo un cerotto, qui invece il cerotto viene tirato via piano piano. Molto più doloroso, a parer mio.
Insomma, la seconda metà dell'anime è entusiasmante, lo spettatore non può che commuoversi e soffrire per le sorti delle ragazze, rabbrividire di disgusto nel vedere cosa devono pagare delle ragazzine delle medie per salvare un mondo... che non è neanche un mondo, ma mi fermo qui perché non voglio fare uno spoiler enorme.
La tensione sale rapidamente e le protagoniste reagiscono in modi diversi nel vedere il loro mondo che va a rotoli: Yūna cerca di vedere le cose sotto la luce migliore, di andare avanti col sorriso e di non perdere mai la speranza nella classica ottusità delle protagoniste degli anime; Tōgō, in maniera più realistica, cerca di capire come risolvere la situazione, ed è infatti lei a fare le scoperte più scioccanti, scoperte che la porteranno a un gesto efferato, ma abbastanza scontato; Fū, che era la solida colonna su cui le altre facevano affidamento, perde la testa e il controllo dimostrandoci quanto può essere pericoloso un eroe arrabbiato (la scena della sua ira è una delle mie preferite, adoro quando le protagoniste vanno in berserk); Itsuki ha poco da dire (...), ma continua a seguire la sorellona, e Karin, infine, si rende conto che tutto ciò in cui aveva creduto era una bugia, eppure non si lascia abbattere e ci dimostra di non essere solo la classica tsundere, ma forse il personaggio più badass di tutta la serie, protagonista della scena più drammatica di tutto l'anime.
Gli episodi dal 5 all'11 sono veramente belli, con alcune cose un po' scontate (l'atteggiamento di Yūna e le azioni di Tōgō, per esempio), ma la sottoscritta ci sarebbe passata volentieri sopra se la fine avesse soddisfatto le aspettative. Non mi stancherò mai di ripeterlo: un fine brutta rovina il più bello degli anime... figuratevi se, come in questo caso, l'anime non è un capolavoro!
Non mi fraintendete, la fine non è neanche malaccio (ne ho viste di peggiori), ma fa regredire l'anime a ciò che era prima dell'episodio 6: un classico majokko in cui le protagoniste non muoiono mai. Io non sono una sadica, non voglio certo che il cast sia decimato, allo stesso tempo però in un anime dalle tinte dark mi aspetto un finale in sintonia con tutto il resto. Un finale agrodolce, ecco. Qui però abbiamo un finale che ci voleva far credere di essere agrodolce e che invece si rivela così dolce da far cariare i denti. L'unica cosa positiva è che abbiamo un bel picco di yuri nel finale, ma non ho paura di dire che avrei preferito meno yuri e un finale migliore.
Su dodici episodi, cinque sono banali, cinque sono belli e appassionanti e l'ultimo... beh, possiamo dividere anche l'ultimo in due: la prima parte continua sul filone dark ed è drammatica e godibilissima (il combattimento finale non è niente male), mentre la seconda parte è 'fuffa'.
Non so se consigliarvi questo anime o no. Gli episodi dal 6 all'11 e mezzo valgono la visione dei restanti? Per me è un sì, perché quest'anime mi è piaciuto e quei cinque episodi sono veramente belli, ma scommetto che vi verrà voglia di torturare gli sceneggiatori per come hanno rovinato quest'opera... la stessa voglia che ho io. Comunque la sufficienza è piena, ma solo grazie a quei cinque episodi.
Un po' di riflessioni spoiler
Quei cinque episodi mi sono piaciuti parecchio!
La scena del sacrifico di Karin è meravigliosa, lasciatemelo dire. I suoi mankai consecutivi mentre dice le cinque regole del Club degli Eroi sono una combinazione che mi ha spezzato il cuore, e il vederla stesa a terra, dopo, senza vedere né sentire, con accanto Yūna, è stato terribile. Cavolo, è diventata la mia protagonista preferita dopo questa scena.
La perdita di controllo di Fū mi è piaciuta tantissimo, come ho già detto adoro vedere i protagonisti andare fuori di testa. Io, fossi stata in lei, avrei fatto una strage, altro che amiche di qua e di là. Avrei distrutto i Taisha dalle fondamenta, avrei raso al suolo tutto.
Mentre guardavo l'anime ho fatto un pensiero: l'ho trovato ancora più crudele di "Puella Magi Madoka Madoka". Semplicemente, per me, l'idea di rimanere bloccata in un letto senza gambe e senza braccia, senza vedere e senza sentire è più terribile dell'idea di diventare una Strega, stato in cui non sei cosciente, in fondo. Poi ho pensato che allora trovo più terribile di "Madoka" anche "Selector Infected/Spread Wixoss", per lo stesso motivo: vedere rivoltato contro di me il mio desiderio in una maniera così crudele (mi rimarrà per sempre impresso il desiderio della fioraia, che Mayu costringe non solo a non poter mai diventare fioraia, ma anche a non vedere né sentire più i fiori... terribile!) lo trovo più spaventoso di diventare una Strega. Ma questo è un discorso troppo ampio, non andiamo fuori tema.
Ah, ma non trovate terribile un'altra cosa? Cioè, loro non sono più eroi e tutto si è risolto, ma solo per loro, no? Voglio dire, da quello che ho capito le ragazze non hanno cambiato niente e si sono solo salvate i loro posteriori e fra un po' altre ragazze saranno costrette a diventare eroi. Io ho capito questo, ma vorrei tanto sbagliarmi, altrimenti è uno dei finali più menefreghisti della storia!
Come si può descrivere questo anime? Io opterei per la definizione: "Come sprecare un ottimo plot e ridurlo a una presa in giro".
Partiamo dall'inizio. La prima metà della serie è un classico anime majokko, con combattimenti in cui non si rischia niente per salvare l'umanità. Però alla fine dell'episodio 5 i dodici Vertex annunciati vengono sconfitti e le ragazze credono che la battaglia sia finita... e noi spettatori siamo rimasti un po' stupiti. E tutti gli altri episodi? Cosa succede? Succede che la parte più bella dell'anime inizia, perché i nodi cominciano a venire al pettine e scopriamo pian piano che non solo la battaglia non è finita, ma che il prezzo per salvare il mondo è davvero alto. Si può dire che abbiamo un "episodio 3 di Puella Magi Madoka Magica" un po' meno violento e scioccante, perché la drammaticità si annuncia lentamente in due o tre episodi e per questo motivo forse è ancora più spaventosa e inquietante. In "Madoka" è stato un po' come strapparsi di colpo un cerotto, qui invece il cerotto viene tirato via piano piano. Molto più doloroso, a parer mio.
Insomma, la seconda metà dell'anime è entusiasmante, lo spettatore non può che commuoversi e soffrire per le sorti delle ragazze, rabbrividire di disgusto nel vedere cosa devono pagare delle ragazzine delle medie per salvare un mondo... che non è neanche un mondo, ma mi fermo qui perché non voglio fare uno spoiler enorme.
La tensione sale rapidamente e le protagoniste reagiscono in modi diversi nel vedere il loro mondo che va a rotoli: Yūna cerca di vedere le cose sotto la luce migliore, di andare avanti col sorriso e di non perdere mai la speranza nella classica ottusità delle protagoniste degli anime; Tōgō, in maniera più realistica, cerca di capire come risolvere la situazione, ed è infatti lei a fare le scoperte più scioccanti, scoperte che la porteranno a un gesto efferato, ma abbastanza scontato; Fū, che era la solida colonna su cui le altre facevano affidamento, perde la testa e il controllo dimostrandoci quanto può essere pericoloso un eroe arrabbiato (la scena della sua ira è una delle mie preferite, adoro quando le protagoniste vanno in berserk); Itsuki ha poco da dire (...), ma continua a seguire la sorellona, e Karin, infine, si rende conto che tutto ciò in cui aveva creduto era una bugia, eppure non si lascia abbattere e ci dimostra di non essere solo la classica tsundere, ma forse il personaggio più badass di tutta la serie, protagonista della scena più drammatica di tutto l'anime.
Gli episodi dal 5 all'11 sono veramente belli, con alcune cose un po' scontate (l'atteggiamento di Yūna e le azioni di Tōgō, per esempio), ma la sottoscritta ci sarebbe passata volentieri sopra se la fine avesse soddisfatto le aspettative. Non mi stancherò mai di ripeterlo: un fine brutta rovina il più bello degli anime... figuratevi se, come in questo caso, l'anime non è un capolavoro!
Non mi fraintendete, la fine non è neanche malaccio (ne ho viste di peggiori), ma fa regredire l'anime a ciò che era prima dell'episodio 6: un classico majokko in cui le protagoniste non muoiono mai. Io non sono una sadica, non voglio certo che il cast sia decimato, allo stesso tempo però in un anime dalle tinte dark mi aspetto un finale in sintonia con tutto il resto. Un finale agrodolce, ecco. Qui però abbiamo un finale che ci voleva far credere di essere agrodolce e che invece si rivela così dolce da far cariare i denti. L'unica cosa positiva è che abbiamo un bel picco di yuri nel finale, ma non ho paura di dire che avrei preferito meno yuri e un finale migliore.
Su dodici episodi, cinque sono banali, cinque sono belli e appassionanti e l'ultimo... beh, possiamo dividere anche l'ultimo in due: la prima parte continua sul filone dark ed è drammatica e godibilissima (il combattimento finale non è niente male), mentre la seconda parte è 'fuffa'.
Non so se consigliarvi questo anime o no. Gli episodi dal 6 all'11 e mezzo valgono la visione dei restanti? Per me è un sì, perché quest'anime mi è piaciuto e quei cinque episodi sono veramente belli, ma scommetto che vi verrà voglia di torturare gli sceneggiatori per come hanno rovinato quest'opera... la stessa voglia che ho io. Comunque la sufficienza è piena, ma solo grazie a quei cinque episodi.
Un po' di riflessioni spoiler
Quei cinque episodi mi sono piaciuti parecchio!
La scena del sacrifico di Karin è meravigliosa, lasciatemelo dire. I suoi mankai consecutivi mentre dice le cinque regole del Club degli Eroi sono una combinazione che mi ha spezzato il cuore, e il vederla stesa a terra, dopo, senza vedere né sentire, con accanto Yūna, è stato terribile. Cavolo, è diventata la mia protagonista preferita dopo questa scena.
La perdita di controllo di Fū mi è piaciuta tantissimo, come ho già detto adoro vedere i protagonisti andare fuori di testa. Io, fossi stata in lei, avrei fatto una strage, altro che amiche di qua e di là. Avrei distrutto i Taisha dalle fondamenta, avrei raso al suolo tutto.
Mentre guardavo l'anime ho fatto un pensiero: l'ho trovato ancora più crudele di "Puella Magi Madoka Madoka". Semplicemente, per me, l'idea di rimanere bloccata in un letto senza gambe e senza braccia, senza vedere e senza sentire è più terribile dell'idea di diventare una Strega, stato in cui non sei cosciente, in fondo. Poi ho pensato che allora trovo più terribile di "Madoka" anche "Selector Infected/Spread Wixoss", per lo stesso motivo: vedere rivoltato contro di me il mio desiderio in una maniera così crudele (mi rimarrà per sempre impresso il desiderio della fioraia, che Mayu costringe non solo a non poter mai diventare fioraia, ma anche a non vedere né sentire più i fiori... terribile!) lo trovo più spaventoso di diventare una Strega. Ma questo è un discorso troppo ampio, non andiamo fuori tema.
Ah, ma non trovate terribile un'altra cosa? Cioè, loro non sono più eroi e tutto si è risolto, ma solo per loro, no? Voglio dire, da quello che ho capito le ragazze non hanno cambiato niente e si sono solo salvate i loro posteriori e fra un po' altre ragazze saranno costrette a diventare eroi. Io ho capito questo, ma vorrei tanto sbagliarmi, altrimenti è uno dei finali più menefreghisti della storia!
"Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru", più semplicemente "YuYuYu", è una di quelle serie da cui non ci si aspetta poi molto, ma che, alla fine, colpiscono in maniera esemplare. Un fendente, dritto al cuore. L'anime, composto da soli dodici episodi (purtroppo), inizia come una semplice commedia/slice of life/scolastica, per poi stupire la platea, aggiungendo un buon tocco di fantasy e una dose massiccia di drammaticità.
L'assoluta mancanza di un elemento maschile e l'età alquanto ridotta del gruppo di protagoniste mi lasciava alcuni dubbi sulla qualità della serie, ma è con grande piacere che annuncio il mio errore di valutazione. "YuYuYu" sorprende, appassiona e commuove in una maniera nuova e ricca di originalità.
Tutto incomincia con una calma quasi esasperante. Il Club degli Eroi, un piccolo club scolastico composto da soli quattro membri, si ritrova quotidianamente nello svolgere piccoli gesti di eroismo. Niente di così particolare, ma, allo stesso tempo, esempio di virtù per queste giovani fanciulle.
La presidentessa del club è Fuu, studentessa del terzo anno e sorella maggiore di Itsuki (primo anno), anche lei membro del Club degli Eroi. Le altre sono Yuuna (secondo anno), la protagonista effettiva, e infine Tougou (secondo anno), una ragazza tranquilla, intelligente e pacata, costretta sulla sedia a rotelle in seguito a un misterioso incidente, che l'ha privata di gran parte della memoria. Bene, le loro vite cambieranno completamente quando verranno scelte per proteggere il Grande Albero. Questo è una sorta di divinità, che custodisce la città e gli abitanti che in essa risiedono. Ma qualcosa sta cercando di distruggerlo, mostri giganti con poteri alquanto particolari. Proprio per questo motivo le nostre care protagoniste, le quali riceveranno a loro volta dei poteri sovrannaturali, metteranno in palio le loro vite per difendere e salvare l'umanità. Un compito molto importante e impegnativo, per cui necessita l'intervento di un'altra fanciulla: Karin. Scontrosa e solitaria, sarà ben presto costretta ad affrontare un nemico ancora più forte, ovvero la sua reticenza nel farsi degli amici.
Ma non tutto è destinato ad andare secondo i piani, e il compito a loro molto caro costerà dei sacrifici importanti, che le priveranno di qualcosa. Cosa? Vedrete.
Potrei incominciare a descrivere l'opera partendo da un qualsiasi punto, ma preferisco evidenziare l'elemento portante di tutto l'anime: i personaggi. Perché, se la storia rientra comunque nei classici parametri degli anime "majokko" (sottogenere che nasce dalla fusione fra commedia e fantasy e unisce, a grandi linee, i classici temi romantici e sentimentali dello shojo con elementi prettamente di stampo magico o fantastico), il fattore positivo è la caratterizzazione personaggi. Un tocco di drammaticità, che dona brillantezza a tutta la vicenda; le varie fanciulle mostrano caratteri originali e complicati allo stesso tempo, non fermi ai soliti ideali tanto ovvi quanto banali. Un mondo interiore, intricato e oscuro, si gira e rigira per tutta la storia, tormentando i poveri cuori di Yuuna e le altre.
Non vorrei fare spoiler piuttosto odiosi, e dunque la mia recensione viene limitata da questo impedimento. Tuttavia è doveroso accennare ad alcune condizioni che necessita la loro trasformazione. La magia è veramente bella e i combattimenti entusiasmano in un modo mai visto prima (o quasi), ma ancora una volta è sul piano psicologico che avviene la vera battaglia. Un potere non viene dato gratuitamente, mai. Ma cosa verrà richiesto in cambio di queste abilità così sorprendenti?
Ultimo punto, per quanto riguarda la scelta dei personaggi, è la scelta, alquanto rischiosa, di creare un protagonista sulla sedia a rotelle. Non tanto per i disagi fisici, quanto piuttosto per il rischio di concentrarsi troppo su quel problema fisico, fermando tutto il resto della vicenda. Tougou viene trattata come una normale ragazza (come effettivamente è) e la sua disabilità affrontata in maniera delicata.
Bella la grafica, organizzata con colori chiari e vivaci e tonalità piuttosto accese. Esteriormente l'anime nasconde tutta l'oscurità, che invece si agita nelle sua interiora. Una falsa allegria, pronta a implodere non appena la situazione torna a farsi più cupa e tormentata.
Musiche veramente coinvolgenti agitano i cuori durante i vari combattimenti ed esaltano gli animi. Il doppiaggio è ben fatto, con voci azzeccate e conformi all'aspetto fisico dei personaggi in questione.
Concludo la parte tecnica con una considerazione particolare per la regia: fantastica. Arrivati all'ultimo episodio, si rimpiange di aver visto la serie con foga. Non si riesce a staccare lo sguardo dallo schermo e questo è certamente opera della gestione organica e strutturata dei vari svolgimenti. Niente accelerazioni improvvise, ma neanche decelerazioni evidenti.
La conclusione è semplicemente perfetta e, anche se non ci sono veri e propri colpi di scena, le rivelazioni finali lasciano con il fiato sospeso per tutte le ultime puntate. Il lieto fine è d'obbligo, ma, per certi versi, te la fanno soffrire questa dolce conclusione. Meglio così!
La storia è conclusa, tutto quadra e non ci sono elementi lasciati in sospeso. Certo, alcuni misteri aleggiano ancora sul mondo di "YuYuYu", ma, in fin dei conti, fa bene tenere un velo di inquietudine sempiterna.
Voto finale: 8 e mezzo
L'assoluta mancanza di un elemento maschile e l'età alquanto ridotta del gruppo di protagoniste mi lasciava alcuni dubbi sulla qualità della serie, ma è con grande piacere che annuncio il mio errore di valutazione. "YuYuYu" sorprende, appassiona e commuove in una maniera nuova e ricca di originalità.
Tutto incomincia con una calma quasi esasperante. Il Club degli Eroi, un piccolo club scolastico composto da soli quattro membri, si ritrova quotidianamente nello svolgere piccoli gesti di eroismo. Niente di così particolare, ma, allo stesso tempo, esempio di virtù per queste giovani fanciulle.
La presidentessa del club è Fuu, studentessa del terzo anno e sorella maggiore di Itsuki (primo anno), anche lei membro del Club degli Eroi. Le altre sono Yuuna (secondo anno), la protagonista effettiva, e infine Tougou (secondo anno), una ragazza tranquilla, intelligente e pacata, costretta sulla sedia a rotelle in seguito a un misterioso incidente, che l'ha privata di gran parte della memoria. Bene, le loro vite cambieranno completamente quando verranno scelte per proteggere il Grande Albero. Questo è una sorta di divinità, che custodisce la città e gli abitanti che in essa risiedono. Ma qualcosa sta cercando di distruggerlo, mostri giganti con poteri alquanto particolari. Proprio per questo motivo le nostre care protagoniste, le quali riceveranno a loro volta dei poteri sovrannaturali, metteranno in palio le loro vite per difendere e salvare l'umanità. Un compito molto importante e impegnativo, per cui necessita l'intervento di un'altra fanciulla: Karin. Scontrosa e solitaria, sarà ben presto costretta ad affrontare un nemico ancora più forte, ovvero la sua reticenza nel farsi degli amici.
Ma non tutto è destinato ad andare secondo i piani, e il compito a loro molto caro costerà dei sacrifici importanti, che le priveranno di qualcosa. Cosa? Vedrete.
Potrei incominciare a descrivere l'opera partendo da un qualsiasi punto, ma preferisco evidenziare l'elemento portante di tutto l'anime: i personaggi. Perché, se la storia rientra comunque nei classici parametri degli anime "majokko" (sottogenere che nasce dalla fusione fra commedia e fantasy e unisce, a grandi linee, i classici temi romantici e sentimentali dello shojo con elementi prettamente di stampo magico o fantastico), il fattore positivo è la caratterizzazione personaggi. Un tocco di drammaticità, che dona brillantezza a tutta la vicenda; le varie fanciulle mostrano caratteri originali e complicati allo stesso tempo, non fermi ai soliti ideali tanto ovvi quanto banali. Un mondo interiore, intricato e oscuro, si gira e rigira per tutta la storia, tormentando i poveri cuori di Yuuna e le altre.
Non vorrei fare spoiler piuttosto odiosi, e dunque la mia recensione viene limitata da questo impedimento. Tuttavia è doveroso accennare ad alcune condizioni che necessita la loro trasformazione. La magia è veramente bella e i combattimenti entusiasmano in un modo mai visto prima (o quasi), ma ancora una volta è sul piano psicologico che avviene la vera battaglia. Un potere non viene dato gratuitamente, mai. Ma cosa verrà richiesto in cambio di queste abilità così sorprendenti?
Ultimo punto, per quanto riguarda la scelta dei personaggi, è la scelta, alquanto rischiosa, di creare un protagonista sulla sedia a rotelle. Non tanto per i disagi fisici, quanto piuttosto per il rischio di concentrarsi troppo su quel problema fisico, fermando tutto il resto della vicenda. Tougou viene trattata come una normale ragazza (come effettivamente è) e la sua disabilità affrontata in maniera delicata.
Bella la grafica, organizzata con colori chiari e vivaci e tonalità piuttosto accese. Esteriormente l'anime nasconde tutta l'oscurità, che invece si agita nelle sua interiora. Una falsa allegria, pronta a implodere non appena la situazione torna a farsi più cupa e tormentata.
Musiche veramente coinvolgenti agitano i cuori durante i vari combattimenti ed esaltano gli animi. Il doppiaggio è ben fatto, con voci azzeccate e conformi all'aspetto fisico dei personaggi in questione.
Concludo la parte tecnica con una considerazione particolare per la regia: fantastica. Arrivati all'ultimo episodio, si rimpiange di aver visto la serie con foga. Non si riesce a staccare lo sguardo dallo schermo e questo è certamente opera della gestione organica e strutturata dei vari svolgimenti. Niente accelerazioni improvvise, ma neanche decelerazioni evidenti.
La conclusione è semplicemente perfetta e, anche se non ci sono veri e propri colpi di scena, le rivelazioni finali lasciano con il fiato sospeso per tutte le ultime puntate. Il lieto fine è d'obbligo, ma, per certi versi, te la fanno soffrire questa dolce conclusione. Meglio così!
La storia è conclusa, tutto quadra e non ci sono elementi lasciati in sospeso. Certo, alcuni misteri aleggiano ancora sul mondo di "YuYuYu", ma, in fin dei conti, fa bene tenere un velo di inquietudine sempiterna.
Voto finale: 8 e mezzo
"Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" è un anime, di genere majokko, uscito nella stagione autunnale 2014. La storia, apparentemente semplice, narra le vicende di un gruppo di ragazze facente parte del "Club Degli Eroi", il cui compito è quello di svolgere attività di volontariato; ma in realtà l'attività principale è dedicata all'eliminazione dei "Vertex", misteriose creature che mirano a distruggere il mondo.
I personaggi
Inizialmente mi ero fatto un'idea sbagliata in merito, non avendo visto a primo impatto nulla di eccezionale come in "Shingeki no Bahamut: Genesis", ma devo ricredermi; i personaggi degni di nota all'interno del club ci sono eccome. Ovviamente, per "sintetizzare il tutto", parlerò solamente dei tre più importanti:
-Mimori Tougou: una ragazza diversamente abile dal passato misterioso. E' il personaggio più intelligente all'interno dell'opera, essendo l'unico a compiere delle ricerche sulla sua condizione di Eroina.
-Fuu Inubouzaki: sorella maggiore della dolce "Itsuki Inubouzaki", è una ragazza delle medie molto matura per la sua età. Il suo carattere, dovuto alla condizione di orfana, la "costringe" ad assumere il ruolo di "Madre" nei confronti della sorella. Insieme a Mimori Tougou, risulterà il personaggio più umano all'interno della storia. Infatti le sue azioni variano dal razionale all'irrazionale, come proprio un normale essere umano.
-Karin Miyoshi: Eroina e migliore guerriera a livello combattivo, Karin risulterà apparentemente il classico tipo di tsundere che dedica anima e corpo agli allenamenti. La definizione di tsundere è in qualche modo giusta, ma anche sbagliata. Sì, trattiene le sue emozioni e tenta di respingere le altre ragazze, ma, d'altro canto, una volta abbattuto il "muro", risulterà un'amica fidata. Sarebbe interessante conoscere in qualche modo il suo passato per poter comprendere cosa ha formato la barriera tra lei e le persone.
L'apparato tecnico
L'apparato tecnico risulta relativamente fluido nelle scene di azione e in qualche modo "immersivo".
Il chara design
Per quanto riguarda il chara design, i tratti risultano molto morbidi e piacevoli alla vista. Peccato solamente per i visi sin troppo simili tra le eroine.
Conclusione
"Yuuki Yuuna wa Yusha de Aru" ("Yuuki Yuuna is a Hero") è stata una rivelazione. Di norma snobbavo il genere majokko credendolo qualcosa che non andava oltre e il puro e semplice "Sconfiggiamo i cattivoni", e il mio giudizio inizialmente non era errato, visti i primi sette episodi dotati di una caratterizzazione e storia molto piatti, ma per mia fortuna mi sono sbagliato. Infatti ha avuto un miglioramento netto e palese negli ultimi cinque episodi, che danno un senso a tutto quello che è successo in quelli precedenti.
Voto: 8
I personaggi
Inizialmente mi ero fatto un'idea sbagliata in merito, non avendo visto a primo impatto nulla di eccezionale come in "Shingeki no Bahamut: Genesis", ma devo ricredermi; i personaggi degni di nota all'interno del club ci sono eccome. Ovviamente, per "sintetizzare il tutto", parlerò solamente dei tre più importanti:
-Mimori Tougou: una ragazza diversamente abile dal passato misterioso. E' il personaggio più intelligente all'interno dell'opera, essendo l'unico a compiere delle ricerche sulla sua condizione di Eroina.
-Fuu Inubouzaki: sorella maggiore della dolce "Itsuki Inubouzaki", è una ragazza delle medie molto matura per la sua età. Il suo carattere, dovuto alla condizione di orfana, la "costringe" ad assumere il ruolo di "Madre" nei confronti della sorella. Insieme a Mimori Tougou, risulterà il personaggio più umano all'interno della storia. Infatti le sue azioni variano dal razionale all'irrazionale, come proprio un normale essere umano.
-Karin Miyoshi: Eroina e migliore guerriera a livello combattivo, Karin risulterà apparentemente il classico tipo di tsundere che dedica anima e corpo agli allenamenti. La definizione di tsundere è in qualche modo giusta, ma anche sbagliata. Sì, trattiene le sue emozioni e tenta di respingere le altre ragazze, ma, d'altro canto, una volta abbattuto il "muro", risulterà un'amica fidata. Sarebbe interessante conoscere in qualche modo il suo passato per poter comprendere cosa ha formato la barriera tra lei e le persone.
L'apparato tecnico
L'apparato tecnico risulta relativamente fluido nelle scene di azione e in qualche modo "immersivo".
Il chara design
Per quanto riguarda il chara design, i tratti risultano molto morbidi e piacevoli alla vista. Peccato solamente per i visi sin troppo simili tra le eroine.
Conclusione
"Yuuki Yuuna wa Yusha de Aru" ("Yuuki Yuuna is a Hero") è stata una rivelazione. Di norma snobbavo il genere majokko credendolo qualcosa che non andava oltre e il puro e semplice "Sconfiggiamo i cattivoni", e il mio giudizio inizialmente non era errato, visti i primi sette episodi dotati di una caratterizzazione e storia molto piatti, ma per mia fortuna mi sono sbagliato. Infatti ha avuto un miglioramento netto e palese negli ultimi cinque episodi, che danno un senso a tutto quello che è successo in quelli precedenti.
Voto: 8
Un famoso, quanto sfortunato, zio d'America era solito dire già molto tempo fa che Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Molto più di recente un gruppo di ragazzine giapponesi imparava, a proprie spese, che Da grandi poteri, derivano grandi fregature.
E così, da quella nuova massima stabilita qualche anno fa da Madoka Magica, una nuova vena narrativa si è aperta per le "ragazze magiche" del XXI secolo, più o meno cupa, ma sicuramente più drammatica che non negli anni passati. Un sentiero presto battuto anche da altri titoli come "Il sole penetra le illusioni" e, per certi versi, "Selector Infected Wixoss" e ancora, come fatto nella precedente stagione autunnale, proprio da Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru, abbreviabile in YuYuYu e traducibile in "Yuuna Yuuki è un eroe" (anche se dovremmo dire un'eroina...).
Yuuna Yuuki, per l'appunto la protagonista di questa storia, è un'allegra ragazzina che come le altre sue coetanee frequenta le scuole medie della cittadina ove vive. Assieme alle sue amiche Mimori (Tougo), Itsuki e Fu (e più tardi anche con la trasferita Karin) si impegna nel dopo scuola a dar vita alle iniziative del "club degli eroi". Non certo un ritrovo per devote e fanatiche della battaglia, bensì una sorta di circolo di volontariato in cui le ragazze si dedicano a organizzare spettacoli per bambini, trovare padroni per cuccioli abbandonati o pulire dai rifiuti qualche angolo della città. Cercare di aiutare il prossimo insomma, ma anche divertirsi e stare tutte insieme. Un giorno però un allarme risuona dai loro telefonini, il tempo si ferma e tutto viene avvolto da una luce anormale. Le quattro ragazze si ritrovano quindi in un'altra dimensione, simile nell'ambiente a una strana foresta. È la stessa Fu a dare delle spiegazioni: le quattro amiche sono state scelte dall'organizzazione del Taisha per diventare degli "Eroi" in difesa del sommo albero Shinju, fulcro del creato, dall'attacco di dodici nemici chiamati Vertex. Se essi raggiungeranno lo Shinju, semplicemente, il mondo finirà.
Ma perché proprio loro? E perché il Taisha sembra essere molto ben organizzato per lo scontro con i Vertex?
Nato come uno dei tasselli di un progetto più ampio, YuYuYu ha tra i suoi creatori tale Takahiro, un nome familiare a molti in quanto autore dell'attualmente popolare Akame ga Kill!. E dunque, chi conosce quest'ultimo potrà già da ora intuire come la tragedia incomba minacciosa sulle cinque ragazze a difesa dello Shinju. In Madoka Magica c'era un essere mefistofelico che con l'inganno (o per meglio dire, con l'omissione dei dettagli) portava le ragazze verso la loro rovina facendo leva sui loro desideri personali. In Akame ga Kill!, d'altra parte, c'è una tragedia sostanzialmente dovuta alla guerra e all'incrociarsi di vari destini all'interno di essa. In YuYuYu invece il tragico pare conseguente al palesarsi del destino ineludibile riservato ai suoi protagonisti, un punto di arrivo del "cammino dell'eroe" in cui la gloria e i benefici sono per tutti tranne che per l'eroe stesso.
Talvolta l'eroe è solitario. Più spesso è in un gruppo, raramente molto allargato, assieme ad altri compagni, ma alla fine è un "solo" che muta in "soli" contro tutti. Praticamente la stessa condizione di Yuuna e delle sue amiche chiamate a svolgere un compito che non avrebbero mai pensato di dover fare. Non c'è una guida che le possa aiutare in caso di bisogno; ci sono delle "fate" al loro fianco, ma queste hanno soltanto una funzione "protettiva"; ci sono solo quelli del Taisha, ma gli unici elusivi contatti con loro avvengono attraverso le fredde schermate degli smartphone con cui Fu o Karin inviano e ricevono qualche mail. C'è solo l'essere degli eroi e andare a combattere...
L'inizio della storia di YuYuYu rientra abbastanza negli stessi canoni che potrebbe avere quella di un qualsivoglia Pretty Cure: breve presentazione delle protagoniste, evento inaspettato, proiezione nella battaglia e acquisizione dei poteri. Negli episodi successivi l'anime assume i toni di uno slice of life che racconta la vita quotidiana delle ragazze in cui le battaglie sono solo una, pur importante, delle componenti. In realtà gli sceneggiatori portano lentamente "per mano" le ragazze, e con loro lo spettatore, verso la scoperta di cosa significhi in questo caso essere un eroe e della verità che si cela dietro le battaglie contro i Vertex. Un mosaico che si compone pazientemente, tassello dopo tassello, in un crescendo che dall'allegro andante diventa poi un cupo adagio, fino a culminare esplosivo nel concitato crescendo di un drammatico epilogo finale. Una conclusione che, senza anticipare nulla, probabilmente se gestita in un modo differente, avrebbe potuto suggellare la serie in modo ancora più efficace.
Graficamente l'anime si mantiene nel complesso su livelli più che discreti: se è vero che nelle parti di vita quotidiana che si svolgono nell'ordinaria realtà siamo nella media tecnica delle produzioni attuali (e del resto sarebbero neanche richiesti sforzi straordinari), una maggiore cura si nota nelle fasi di battaglia e nelle azioni che si svolgono nella foresta. Piuttosto apprezzabili sono le sequenze dei combattimenti che si rivelano tesi e coinvolgenti. Forse qualcuno potrà notare in questi frangenti alcuni interessanti "deja vu", al limite della citazione verso altre ben note opere made in Japan ("Nanoha"? "Final Fantasy"? "Evangelion" forse?).
Decisamente gradevole anche la colonna sonora che, pur senza contare su tracce particolarmente straordinarie, riesce a rendere la giusta atmosfera in ogni momento.
Grande sorpresa dell'ultima stagione autunnale, Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru ha riscontrato un successo molto buono in Giappone, per cui le possibilità di una nuova serie potrebbero non essere troppo remote (e infatti già ci sono sviluppi).
Partito dando allo spettatore l'impressione di inserirsi nel filone del lato "dark" delle ragazze combattenti, YuYuYu riesce però a distinguersi e ad assumere una propria dimensione. Una storia che, senza mai mettere da parte gli eventi, punta piuttosto a portare in primo piano le sue protagoniste, le loro reazioni e lo sviluppo del loro carattere di fronte alle avversità e all'interpretare un ruolo schiacciante di fronte a una situazione troppo grande per chiunque, non solo per delle giovani ragazzine.
Un racconto che si dimostra piuttosto drammatico ma che in realtà porge un tributo a valori come l'amicizia e l'altruismo, anche portato fino ai limiti del sacrificio. Due qualità che si fondono nella spinta a trarre forza da sé e dagli altri per superare le avversità e che proprio nel personaggio di Yuuna trovano la loro piena manifestazione. È proprio lei a sostenere le sue amiche quando ne hanno più bisogno, a suonare la carica (e a menare le mani) nei momenti più decisivi e anche a farsi carico delle conseguenze degli errori delle sue compagne anche quando, come nel caso di Tougo, ne commetteranno di irreparabili. Del resto... Yuuna Yuuki è un eroe.
E così, da quella nuova massima stabilita qualche anno fa da Madoka Magica, una nuova vena narrativa si è aperta per le "ragazze magiche" del XXI secolo, più o meno cupa, ma sicuramente più drammatica che non negli anni passati. Un sentiero presto battuto anche da altri titoli come "Il sole penetra le illusioni" e, per certi versi, "Selector Infected Wixoss" e ancora, come fatto nella precedente stagione autunnale, proprio da Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru, abbreviabile in YuYuYu e traducibile in "Yuuna Yuuki è un eroe" (anche se dovremmo dire un'eroina...).
Yuuna Yuuki, per l'appunto la protagonista di questa storia, è un'allegra ragazzina che come le altre sue coetanee frequenta le scuole medie della cittadina ove vive. Assieme alle sue amiche Mimori (Tougo), Itsuki e Fu (e più tardi anche con la trasferita Karin) si impegna nel dopo scuola a dar vita alle iniziative del "club degli eroi". Non certo un ritrovo per devote e fanatiche della battaglia, bensì una sorta di circolo di volontariato in cui le ragazze si dedicano a organizzare spettacoli per bambini, trovare padroni per cuccioli abbandonati o pulire dai rifiuti qualche angolo della città. Cercare di aiutare il prossimo insomma, ma anche divertirsi e stare tutte insieme. Un giorno però un allarme risuona dai loro telefonini, il tempo si ferma e tutto viene avvolto da una luce anormale. Le quattro ragazze si ritrovano quindi in un'altra dimensione, simile nell'ambiente a una strana foresta. È la stessa Fu a dare delle spiegazioni: le quattro amiche sono state scelte dall'organizzazione del Taisha per diventare degli "Eroi" in difesa del sommo albero Shinju, fulcro del creato, dall'attacco di dodici nemici chiamati Vertex. Se essi raggiungeranno lo Shinju, semplicemente, il mondo finirà.
Ma perché proprio loro? E perché il Taisha sembra essere molto ben organizzato per lo scontro con i Vertex?
Nato come uno dei tasselli di un progetto più ampio, YuYuYu ha tra i suoi creatori tale Takahiro, un nome familiare a molti in quanto autore dell'attualmente popolare Akame ga Kill!. E dunque, chi conosce quest'ultimo potrà già da ora intuire come la tragedia incomba minacciosa sulle cinque ragazze a difesa dello Shinju. In Madoka Magica c'era un essere mefistofelico che con l'inganno (o per meglio dire, con l'omissione dei dettagli) portava le ragazze verso la loro rovina facendo leva sui loro desideri personali. In Akame ga Kill!, d'altra parte, c'è una tragedia sostanzialmente dovuta alla guerra e all'incrociarsi di vari destini all'interno di essa. In YuYuYu invece il tragico pare conseguente al palesarsi del destino ineludibile riservato ai suoi protagonisti, un punto di arrivo del "cammino dell'eroe" in cui la gloria e i benefici sono per tutti tranne che per l'eroe stesso.
Talvolta l'eroe è solitario. Più spesso è in un gruppo, raramente molto allargato, assieme ad altri compagni, ma alla fine è un "solo" che muta in "soli" contro tutti. Praticamente la stessa condizione di Yuuna e delle sue amiche chiamate a svolgere un compito che non avrebbero mai pensato di dover fare. Non c'è una guida che le possa aiutare in caso di bisogno; ci sono delle "fate" al loro fianco, ma queste hanno soltanto una funzione "protettiva"; ci sono solo quelli del Taisha, ma gli unici elusivi contatti con loro avvengono attraverso le fredde schermate degli smartphone con cui Fu o Karin inviano e ricevono qualche mail. C'è solo l'essere degli eroi e andare a combattere...
L'inizio della storia di YuYuYu rientra abbastanza negli stessi canoni che potrebbe avere quella di un qualsivoglia Pretty Cure: breve presentazione delle protagoniste, evento inaspettato, proiezione nella battaglia e acquisizione dei poteri. Negli episodi successivi l'anime assume i toni di uno slice of life che racconta la vita quotidiana delle ragazze in cui le battaglie sono solo una, pur importante, delle componenti. In realtà gli sceneggiatori portano lentamente "per mano" le ragazze, e con loro lo spettatore, verso la scoperta di cosa significhi in questo caso essere un eroe e della verità che si cela dietro le battaglie contro i Vertex. Un mosaico che si compone pazientemente, tassello dopo tassello, in un crescendo che dall'allegro andante diventa poi un cupo adagio, fino a culminare esplosivo nel concitato crescendo di un drammatico epilogo finale. Una conclusione che, senza anticipare nulla, probabilmente se gestita in un modo differente, avrebbe potuto suggellare la serie in modo ancora più efficace.
Graficamente l'anime si mantiene nel complesso su livelli più che discreti: se è vero che nelle parti di vita quotidiana che si svolgono nell'ordinaria realtà siamo nella media tecnica delle produzioni attuali (e del resto sarebbero neanche richiesti sforzi straordinari), una maggiore cura si nota nelle fasi di battaglia e nelle azioni che si svolgono nella foresta. Piuttosto apprezzabili sono le sequenze dei combattimenti che si rivelano tesi e coinvolgenti. Forse qualcuno potrà notare in questi frangenti alcuni interessanti "deja vu", al limite della citazione verso altre ben note opere made in Japan ("Nanoha"? "Final Fantasy"? "Evangelion" forse?).
Decisamente gradevole anche la colonna sonora che, pur senza contare su tracce particolarmente straordinarie, riesce a rendere la giusta atmosfera in ogni momento.
Grande sorpresa dell'ultima stagione autunnale, Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru ha riscontrato un successo molto buono in Giappone, per cui le possibilità di una nuova serie potrebbero non essere troppo remote (e infatti già ci sono sviluppi).
Partito dando allo spettatore l'impressione di inserirsi nel filone del lato "dark" delle ragazze combattenti, YuYuYu riesce però a distinguersi e ad assumere una propria dimensione. Una storia che, senza mai mettere da parte gli eventi, punta piuttosto a portare in primo piano le sue protagoniste, le loro reazioni e lo sviluppo del loro carattere di fronte alle avversità e all'interpretare un ruolo schiacciante di fronte a una situazione troppo grande per chiunque, non solo per delle giovani ragazzine.
Un racconto che si dimostra piuttosto drammatico ma che in realtà porge un tributo a valori come l'amicizia e l'altruismo, anche portato fino ai limiti del sacrificio. Due qualità che si fondono nella spinta a trarre forza da sé e dagli altri per superare le avversità e che proprio nel personaggio di Yuuna trovano la loro piena manifestazione. È proprio lei a sostenere le sue amiche quando ne hanno più bisogno, a suonare la carica (e a menare le mani) nei momenti più decisivi e anche a farsi carico delle conseguenze degli errori delle sue compagne anche quando, come nel caso di Tougo, ne commetteranno di irreparabili. Del resto... Yuuna Yuuki è un eroe.
"Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" è una serie della stagione autunnale 2014, composta da dodici episodi di durata canonica.
Protagonista principale è Yuuki yuuna, una ragazzina di seconda media che passa le sue giornate come una persona qualunque; assieme alle amiche Togo, Fu e Mimori forma il club degli eroi, una sorta di club di volontariato. Tutto inizia quando dai loro cellulari scatta un allarme e il tempo si ferma improvvisamente. Le quattro ragazze vengono catapultate in una dimensione parallela dove, trasformandosi in eroi, dovranno proteggere il grande albero dalla minaccia dei Vertex, pena la fine del mondo. Purtroppo non sarà tutto rose e fiori, e il prezzo per diventare eroi sarà ben caro da pagare.
Quando ho iniziato la visione di questa serie ho creduto di trovarmi di fronte a una scopiazzatura di "Madoka Magica", e in effetti alcuni riferimenti è impossibile non notarli; proseguendo nella visione però sono stato piacevolmente sorpreso e mi sono dovuto ricredere. La storia che viene presentata è originale, e la trama prende una piega decisamente inaspettata e coinvolgente. I personaggi, che formano tutto sommato una buona squadra, vengono accuratamente analizzati nel corso delle puntate. Inizialmente pensavo di trovarmi di fronte a un'opera piuttosto banale e invece mi sono accorto che gli spunti di riflessione non mancano di certo, in particolare viene affrontata in modo soddisfacente la tematica del sacrificio.
Parlando dei lati negativi, la trama tarda un po' a partire, le prime puntate sono infatti piuttosto lente; al centro della serie vengono inseriti alcuni episodi slice of life che mostrano le ragazze durante le normali giornate di scuola e che, anche se necessari, potevano essere ridimensionati.
Tecnicamente nulla da ridire. La grafica è ottima, soprattutto per quanto riguarda gli effetti speciali; i combattimenti sono realizzati stupendamente, fluidi e veloci; ottimo anche il design dei personaggi e le ambientazioni varie e dettagliate.
Per quanto riguarda il comparto sonoro direi che è nella norma: belle le sigle di apertura e chiusura, ottimo il doppiaggio.
La trama è lineare e prosegue in modo chiaro, senza troppe forzature e senza mai annoiare.
Per quanto riguarda il finale può piacere o meno; personalmente mi sarei aspettato qualcosa di diverso e più elaborato, ma tutto sommato direi è stato appropriato e comunque soddisfacente.
In conclusione un'opera della quale consiglio la visione se vi piace il genere; la presenza di Madoka si sente, questo è innegabile, ma "Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" riesce a prendere ben presto una sua strada e una sua identità.
In sintesi, un'opera perlopiù dai toni drammatici ma che in realtà esalta l'altruismo e la forza di volontà.
Protagonista principale è Yuuki yuuna, una ragazzina di seconda media che passa le sue giornate come una persona qualunque; assieme alle amiche Togo, Fu e Mimori forma il club degli eroi, una sorta di club di volontariato. Tutto inizia quando dai loro cellulari scatta un allarme e il tempo si ferma improvvisamente. Le quattro ragazze vengono catapultate in una dimensione parallela dove, trasformandosi in eroi, dovranno proteggere il grande albero dalla minaccia dei Vertex, pena la fine del mondo. Purtroppo non sarà tutto rose e fiori, e il prezzo per diventare eroi sarà ben caro da pagare.
Quando ho iniziato la visione di questa serie ho creduto di trovarmi di fronte a una scopiazzatura di "Madoka Magica", e in effetti alcuni riferimenti è impossibile non notarli; proseguendo nella visione però sono stato piacevolmente sorpreso e mi sono dovuto ricredere. La storia che viene presentata è originale, e la trama prende una piega decisamente inaspettata e coinvolgente. I personaggi, che formano tutto sommato una buona squadra, vengono accuratamente analizzati nel corso delle puntate. Inizialmente pensavo di trovarmi di fronte a un'opera piuttosto banale e invece mi sono accorto che gli spunti di riflessione non mancano di certo, in particolare viene affrontata in modo soddisfacente la tematica del sacrificio.
Parlando dei lati negativi, la trama tarda un po' a partire, le prime puntate sono infatti piuttosto lente; al centro della serie vengono inseriti alcuni episodi slice of life che mostrano le ragazze durante le normali giornate di scuola e che, anche se necessari, potevano essere ridimensionati.
Tecnicamente nulla da ridire. La grafica è ottima, soprattutto per quanto riguarda gli effetti speciali; i combattimenti sono realizzati stupendamente, fluidi e veloci; ottimo anche il design dei personaggi e le ambientazioni varie e dettagliate.
Per quanto riguarda il comparto sonoro direi che è nella norma: belle le sigle di apertura e chiusura, ottimo il doppiaggio.
La trama è lineare e prosegue in modo chiaro, senza troppe forzature e senza mai annoiare.
Per quanto riguarda il finale può piacere o meno; personalmente mi sarei aspettato qualcosa di diverso e più elaborato, ma tutto sommato direi è stato appropriato e comunque soddisfacente.
In conclusione un'opera della quale consiglio la visione se vi piace il genere; la presenza di Madoka si sente, questo è innegabile, ma "Yuuki Yuuna wa Yuusha de Aru" riesce a prendere ben presto una sua strada e una sua identità.
In sintesi, un'opera perlopiù dai toni drammatici ma che in realtà esalta l'altruismo e la forza di volontà.