Gangsta.
Un anime non facile da descrivere: molto complesso, profondo, duro, crudo, violento, ironico e sarcastico.
La grafica è realistica come pochi altri anime possono vantare, proprio per aderire alle vicende della trama ivi rappresentata, le quali si manifestano in tutta la loro spietatezza.
I personaggi sono complessi, presentano molte sfumature caratteriali e psicologiche in funzione di quello che hanno dovuto passare e devono ancora passare e sopportare. La colonna sonora è articolata, profonda, dai tratti crudi, melanconici, con sonorità jazz e altri generi musicali tipici dell'ambiente di strada che hanno fatto sfondo a vicende realmente accadute. L'ambientazione è circoscritta ad un territorio sorvegliato h24, dove la violenza, il terrore, gli intrighi e i complotti sono all'ordine del giorno: il tipico ambiente squallido, dove chiunque deve essere disposto a fare qualunque cosa per e pur di sopravvivere, mantenendo il più rigoroso silenzio e sopportando qualunque aberrazione e sopruso in puro stile mafioso. Nell'ombra i padrini delle diverse fazioni tramano tra di loro per ottenere il potere assoluto e portano avanti le attività più disparate, dalla prostituzione alla droga; una particolare droga viene somministrata ad alcuni individui provenienti dall'esterno per risolvere alcune controversie e portare a termine alcuni incarichi scomodi pur di mantenere l'ordine. Nell'ombra vi è qualcuno che trama per eliminare questo sistema.
La grafica è realistica come pochi altri anime possono vantare, proprio per aderire alle vicende della trama ivi rappresentata, le quali si manifestano in tutta la loro spietatezza.
I personaggi sono complessi, presentano molte sfumature caratteriali e psicologiche in funzione di quello che hanno dovuto passare e devono ancora passare e sopportare. La colonna sonora è articolata, profonda, dai tratti crudi, melanconici, con sonorità jazz e altri generi musicali tipici dell'ambiente di strada che hanno fatto sfondo a vicende realmente accadute. L'ambientazione è circoscritta ad un territorio sorvegliato h24, dove la violenza, il terrore, gli intrighi e i complotti sono all'ordine del giorno: il tipico ambiente squallido, dove chiunque deve essere disposto a fare qualunque cosa per e pur di sopravvivere, mantenendo il più rigoroso silenzio e sopportando qualunque aberrazione e sopruso in puro stile mafioso. Nell'ombra i padrini delle diverse fazioni tramano tra di loro per ottenere il potere assoluto e portano avanti le attività più disparate, dalla prostituzione alla droga; una particolare droga viene somministrata ad alcuni individui provenienti dall'esterno per risolvere alcune controversie e portare a termine alcuni incarichi scomodi pur di mantenere l'ordine. Nell'ombra vi è qualcuno che trama per eliminare questo sistema.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Gangsta.
Chiamarlo "Figo e +Figo" era troppo lungo.
Anche chiamarlo "Maporc*ca***" era troppo lungo.
Sì, perché ti lascia lì, sospeso nei tuoi interrogativi: ma è morto davvero? a lui quanto resta da vivere? ma lei chi vuole farsi? e il tipo la uccide sua sorella? e così via.
Ma andiamo per ordine.
"Gangsta." è la storia di una piccola organizzazione criminale di due (talmente piccola e versatile da essere chiamata "I Tuttofare") che combatte contro altre organizzazioni criminali capeggiate da famiglie di criminali (chissà perché le famiglie mafiose hanno cognomi italiani; cosa leggermente offensiva ma tranquilli, non lo fanno pesare molto), in una città criminale che non si capisce se sia un quartiere o una vera e propria prigione a cielo aperto (chiamarla Ergastulum non aiuta, fa pensare più ad un esperimento finito male per una prigione innovativa che ad una città).
I due Tuttofare all'inizio vi sembreranno due amiconi, in realtà non sono proprio amici-amici, è più quel rapporto "sono costretto a stare con te" "ti seppellirò insieme al mio segreto", una cosa del genere.
In più uno dei due, Nicolas (Figo o +Figo, sceglietelo voi), è un Twilight drogato che combatte contro altri Twilight meno drogati di lui e finisce in ospedale un episodio sì e uno no (Twilight: essere umano al quali gli scienziati somministrarono uno speciale cocktail di farmaci in grado di amplificare le proprie abilità fisiche). Ad aggiungersi al duo (che non diventerà mai un Trio, magari un threesome forse, ma questa è una cosa che non succede nell'anime, e nemmeno nel manga, purtroppo) c'è l'avvenente prostituta Alecchan (Alex di Benedetto), bella, con forme esagerate e gli occhi più tristi di un cane basset hound. Salvata da una vita di violenza dai Tuttofare finisce per vivere con loro innamorandosi... ma di chi? Nicolas il Twilight o Worick il Normal (Normal= non Twilight)?
Worick, il vero protagonista della serie. Talmente bello e ben equipaggiato di tutto che un po' tifi per lui e un po' speri gli arrivino quattro pugni in faccia. Bravo, Bello, Buono, Intelligente, Fisicato, Affascinante, Fuoriclasse, Bambino prodigio, Infanzia infelice, insomma una vera Rockstar. Ha talmente tutto ed è talmente umile che speri gli arrivi un destro, ma ti vergogni di questo pensiero e lo tieni segreto, sepolto sotto tutti i complimenti che si sprecano su Worick perchè "lui è troppo Giusto".
Finchè arriva Stricker, il vero Figo, quello ++Figo (scusatemi, ma io ho sempre avuto un debole per i Villan), che riesce finalmente a dare filo da torcere al nostro protagonista.
Ma azz, è l'ultimo episodio, e ... Maporc*ca***!!
La trama è ben condita, con colpi di scena che vi terranno incollati alla narrazione e non vi faranno annoiare. C'è abbastanza violenza per accontentare un pubblico maschile e ci sono personaggi abbastanza fighi per poter essere apprezzato anche dalle donne (onestamente ci ho trovato anche una vena femminista molto interessante).
Devo ammettere che mi dispiace molto per le sorti dello studio di produzione perché la grafica è davvero bella. I disegni sono spettacolari, le animazione buone e gli intermezzi statici di un livello talmente sublime da sembrare opere d'arte.
Infine vorrei spendere due parole per i temi un po' più profondi dell'opera, che riaffiorano velati nel contesto della trama.
Innanzitutto la disabilità. Nicolas è sordomuto ma questo non gli impedisce di essere il più forte. Credo sia lodevole il modo in cui viene mostrata la disabilità: non è come qualcosa che limita, non ci rende diversi dagli altri. Una persona disabile come Nicolas può fare tutto quello che fanno le altre persone ed essere trattato come loro pari perché la disabilità non deve diventare un handicap.
Nicolas non è diverso perché è sordomuto, è diverso perché è un Twilight. E qui l'altro grande tema dell'emarginazione sociale. i Twilight sono visti come mostri e per questo contrassegnati con le piastrine al collo (un po'come gli Eldiani a Marley nell'Attacco dei Giganti per capirci). I Twilight sono obbligati ad indossare le piastrine perché devono essere riconoscibili a tutti e sono obbligati a sottostare alle Tre Leggi, tra cui quella di "obbedire al padrone". Una condizione di disparità sociale presente in qualsiasi società e che, come dice Nicolas più volte nel corso dell'opera, "non cambierà mai".
Gangsta.
Chiamarlo "Figo e +Figo" era troppo lungo.
Anche chiamarlo "Maporc*ca***" era troppo lungo.
Sì, perché ti lascia lì, sospeso nei tuoi interrogativi: ma è morto davvero? a lui quanto resta da vivere? ma lei chi vuole farsi? e il tipo la uccide sua sorella? e così via.
Ma andiamo per ordine.
"Gangsta." è la storia di una piccola organizzazione criminale di due (talmente piccola e versatile da essere chiamata "I Tuttofare") che combatte contro altre organizzazioni criminali capeggiate da famiglie di criminali (chissà perché le famiglie mafiose hanno cognomi italiani; cosa leggermente offensiva ma tranquilli, non lo fanno pesare molto), in una città criminale che non si capisce se sia un quartiere o una vera e propria prigione a cielo aperto (chiamarla Ergastulum non aiuta, fa pensare più ad un esperimento finito male per una prigione innovativa che ad una città).
I due Tuttofare all'inizio vi sembreranno due amiconi, in realtà non sono proprio amici-amici, è più quel rapporto "sono costretto a stare con te" "ti seppellirò insieme al mio segreto", una cosa del genere.
In più uno dei due, Nicolas (Figo o +Figo, sceglietelo voi), è un Twilight drogato che combatte contro altri Twilight meno drogati di lui e finisce in ospedale un episodio sì e uno no (Twilight: essere umano al quali gli scienziati somministrarono uno speciale cocktail di farmaci in grado di amplificare le proprie abilità fisiche). Ad aggiungersi al duo (che non diventerà mai un Trio, magari un threesome forse, ma questa è una cosa che non succede nell'anime, e nemmeno nel manga, purtroppo) c'è l'avvenente prostituta Alecchan (Alex di Benedetto), bella, con forme esagerate e gli occhi più tristi di un cane basset hound. Salvata da una vita di violenza dai Tuttofare finisce per vivere con loro innamorandosi... ma di chi? Nicolas il Twilight o Worick il Normal (Normal= non Twilight)?
Worick, il vero protagonista della serie. Talmente bello e ben equipaggiato di tutto che un po' tifi per lui e un po' speri gli arrivino quattro pugni in faccia. Bravo, Bello, Buono, Intelligente, Fisicato, Affascinante, Fuoriclasse, Bambino prodigio, Infanzia infelice, insomma una vera Rockstar. Ha talmente tutto ed è talmente umile che speri gli arrivi un destro, ma ti vergogni di questo pensiero e lo tieni segreto, sepolto sotto tutti i complimenti che si sprecano su Worick perchè "lui è troppo Giusto".
Finchè arriva Stricker, il vero Figo, quello ++Figo (scusatemi, ma io ho sempre avuto un debole per i Villan), che riesce finalmente a dare filo da torcere al nostro protagonista.
Ma azz, è l'ultimo episodio, e ... Maporc*ca***!!
La trama è ben condita, con colpi di scena che vi terranno incollati alla narrazione e non vi faranno annoiare. C'è abbastanza violenza per accontentare un pubblico maschile e ci sono personaggi abbastanza fighi per poter essere apprezzato anche dalle donne (onestamente ci ho trovato anche una vena femminista molto interessante).
Devo ammettere che mi dispiace molto per le sorti dello studio di produzione perché la grafica è davvero bella. I disegni sono spettacolari, le animazione buone e gli intermezzi statici di un livello talmente sublime da sembrare opere d'arte.
Infine vorrei spendere due parole per i temi un po' più profondi dell'opera, che riaffiorano velati nel contesto della trama.
Innanzitutto la disabilità. Nicolas è sordomuto ma questo non gli impedisce di essere il più forte. Credo sia lodevole il modo in cui viene mostrata la disabilità: non è come qualcosa che limita, non ci rende diversi dagli altri. Una persona disabile come Nicolas può fare tutto quello che fanno le altre persone ed essere trattato come loro pari perché la disabilità non deve diventare un handicap.
Nicolas non è diverso perché è sordomuto, è diverso perché è un Twilight. E qui l'altro grande tema dell'emarginazione sociale. i Twilight sono visti come mostri e per questo contrassegnati con le piastrine al collo (un po'come gli Eldiani a Marley nell'Attacco dei Giganti per capirci). I Twilight sono obbligati ad indossare le piastrine perché devono essere riconoscibili a tutti e sono obbligati a sottostare alle Tre Leggi, tra cui quella di "obbedire al padrone". Una condizione di disparità sociale presente in qualsiasi società e che, come dice Nicolas più volte nel corso dell'opera, "non cambierà mai".
Da bambino quando guardavo una serie epica intolata da noi “Ken il guerriero” ho assistito a varie morti e spargimenti di sangue ma… non erano realistiche le basi di tutto ciò. Era una serie animata come sarebbe potuta essere un serie con attori in carne ed ossa, lo stesso avviene in questo anime.
Ambientato in una città penitenziario chiamata Ergastolum, in cui comanda la mafia e il governo fa finta di niente, assistiamo alle lotte (soprattutto alla fine) fra "twilight" e "normal".
I twilight sono combattenti fortissimi, che però hanno bisogno di una droga per vivere, ma questa droga li uccide, vivono solo 30/40 anni in genere.
Quindi abbiamo già trovato due temi adulti in questa storia: mafia e dipendenza… ne troveremo altri seguendo le storie di due “tuttofare” Nicholas (un twilight sordo) e Worick (un normal dalla memoria fotografica) quali la prostituzione, il razzismo, l’inumanità. Ma come troviamo queste cose troviamo anche temi come l’amore, il rispetto fra diversi…
Sin nel primo episodio vediamo i tuttofare eliminare un’intera banda di delinquentelli che non sta alle regole, ma salvare una prostituta, probabilmente questa ragazza (Alex di Benedetto) avrebbe potuto avere un ruolo importante in un episodio mai prodotto.
Colpa non della lentezza del manga ad uscire quanto del fallimento dell’azienda che curava le animazioni, la Manglobe, che ha cessato attività alla fine del settembre 2015, e ha lasciato l’anime con un finale non aperto ma addirittura tronco.
Arrivato ad un certo punto per risparmiare e non mancare l’uscita dell’episodio settimanale ha fatto comparire un episodio 9 ½ in cui riassumeva la trama dei pochi episodi già usciti… capisco che una cosa del genere possa farla eventualmente "One Piece" che dura da più di novecento episodi ma in questo caso…
Per quanto riguarda i disegni devo dire che mi sono piaciuti perché si adattano alla storia così come le musiche.
Lo consiglio a tutti coloro che amano le produzioni per adulti, lo sconsiglio a coloro che non amano vedere storie senza un finale.
Ambientato in una città penitenziario chiamata Ergastolum, in cui comanda la mafia e il governo fa finta di niente, assistiamo alle lotte (soprattutto alla fine) fra "twilight" e "normal".
I twilight sono combattenti fortissimi, che però hanno bisogno di una droga per vivere, ma questa droga li uccide, vivono solo 30/40 anni in genere.
Quindi abbiamo già trovato due temi adulti in questa storia: mafia e dipendenza… ne troveremo altri seguendo le storie di due “tuttofare” Nicholas (un twilight sordo) e Worick (un normal dalla memoria fotografica) quali la prostituzione, il razzismo, l’inumanità. Ma come troviamo queste cose troviamo anche temi come l’amore, il rispetto fra diversi…
Sin nel primo episodio vediamo i tuttofare eliminare un’intera banda di delinquentelli che non sta alle regole, ma salvare una prostituta, probabilmente questa ragazza (Alex di Benedetto) avrebbe potuto avere un ruolo importante in un episodio mai prodotto.
Colpa non della lentezza del manga ad uscire quanto del fallimento dell’azienda che curava le animazioni, la Manglobe, che ha cessato attività alla fine del settembre 2015, e ha lasciato l’anime con un finale non aperto ma addirittura tronco.
Arrivato ad un certo punto per risparmiare e non mancare l’uscita dell’episodio settimanale ha fatto comparire un episodio 9 ½ in cui riassumeva la trama dei pochi episodi già usciti… capisco che una cosa del genere possa farla eventualmente "One Piece" che dura da più di novecento episodi ma in questo caso…
Per quanto riguarda i disegni devo dire che mi sono piaciuti perché si adattano alla storia così come le musiche.
Lo consiglio a tutti coloro che amano le produzioni per adulti, lo sconsiglio a coloro che non amano vedere storie senza un finale.
Dire stupendo è dire poco. Non solo siamo al realismo tipico di ambienti in cui la criminalità è all'ordine del giorno, ma anche al realismo dei personaggi. Come Nicolas, che, essendo sordo, parla male e a fatica, l'ispettore Chad, che collabora con Worick e Nicolas nonostante siano ricercati, la ex prostituta Alex, che ha ancora gli incubi sul suo benefattore che la costringeva a prostituirsi. Particolare è poi la figura dei Twilight, esseri umani con forza sovraumana, e di cui Nicolas fa parte, i quali sono costretti a vivere prendendo un farmaco chiamato Celebrer, con tutti i problemi che questo comporta. Tutto questo, poi, circondato da lotte tra gang e famiglie mafiose, tra le quali i due protagonisti devono lavorare, che rende l'anime ancora più coinvolgente e avvincente.
La grafica, degna di nota, riflette perfettamente l'ambientazione e la storia stessa, rendendo l'anime stesso più intrigante.
La grafica, degna di nota, riflette perfettamente l'ambientazione e la storia stessa, rendendo l'anime stesso più intrigante.
Trovai questo anime per caso, cercando nella lista degli anime: mi imbattei nel nome "Gangsta" e decisi di guardarlo. Mi è piaciuto un sacco! Come al solito solo dodici episodi e per il momento non è stata annunciata la seconda serie; se non ricordo male, lo studio che lo ha prodotto è in crisi finanziaria!
Di questo anime mi sono piaciuti molto sia il disegno sia i personaggi, un mix di arroganza e amicizia, che ricorda sicuramente l'ambientazione mafiosa. Il motivo che unisce i due protagonisti viene spiegato durante l'anime e vi lascerà a bocca aperta.
Comunque è un anime particolare che merita attenzione.
Di questo anime mi sono piaciuti molto sia il disegno sia i personaggi, un mix di arroganza e amicizia, che ricorda sicuramente l'ambientazione mafiosa. Il motivo che unisce i due protagonisti viene spiegato durante l'anime e vi lascerà a bocca aperta.
Comunque è un anime particolare che merita attenzione.
"Gangsta." è un anime del 2015 che consta di dodici episodi, animato dallo stesso studio che ha portato alla luce "Ergo Proxy" e "Samurai Champloo".
Il lavoro dell'apparato tecnico, valutato nel complesso, è senz'altro positivo. Il sonoro è di qualità, l'opening è fatta molto bene, così come le OST, che in alcuni casi danno quel tocco in più agli avvenimenti. Le animazioni ed il chara design partono anch'essi su livelli molto alti, per subire però un calo verso la fine.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti forti della serie, ben caratterizzati, quasi mai stereotipati (se si esclude tutta una serie di nemici che, quali siano le loro ragioni, sono alla spasmodica ricerca di obiettivi da macellare e distruggere, una banda di psicopatici felice di ammazzare dotati di una pessima caratterizzazione, nemici senza spessore visti e rivisti). I due protagonisti sono molto curati, sia nell'aspetto fisico che nella storia e nella psicologia, ma il buon lavoro non si ferma a loro e si estende a tutta una serie di personaggi, dai comprimari alle comparse. Ovviamente, in dodici episodi, in una serie che fa perno su molte scene d'azione, non c'è lo spazio per trattarli tutti in modo soddisfacente, ma molti di loro riescono a presentarsi e a farsi amare proprio tramite le azioni a cui prendono parte, senza aprire flashback sul passato, espediente utilizzato quasi esclusivamente per i protagonisti.
Anche il lavoro della regia è apprezzabile, suscita quel tanto di pathos quando serve ed è capace di fare salti temporali per portare avanti storie in contemporanea senza rendere la visione confusionaria o piena di forzature. Le note dolenti, secondo me, arrivano verso la fine, dove oltre al calo grafico già annunciato, ho notato anche qualche leggera forzatura nella trama, fatta per introdurre una vasta gamma di nemici capaci di mettere in difficoltà i protagonisti. Infatti, e qui faccio un breve cenno alla trama, mentre nella città dove si svolgono gli episodi, la presenza di individui con capacità fisiche superiori alla norma viene ben giustificata e risulta assolutamente coerente, la comparsa di nuovi individui dotati di una sorprendente forza è introdotta, secondo me, facendo una forzatura, con una giustificazione debole vista e rivista, la classica "Ad un certo punto cominciarono a nascere individui dotati di grande forza", il tutto per giustificare bambini e ragazzini assetati di sangue che fanno a brandelli le loro prede.
Le tematiche trattate sono varie: c'è il costante tema mafioso, quello dello Stato che non può fare altro che scendere a compromessi, finendo per essere relegato a semplice intermediario, così come tanto altro, come la discriminazione, la paura dettata dall'ignoranza, i pregiudizi, la volontà di cambiare e fare del bene, lo scontrarsi poi con la corrente degli avvenimenti che spinge nel senso opposto. Io credo che ci sia veramente tanto, spesso viene solo accennato, introdotto con alcune scene, lasciando che sia lo spettatore a trarre quanto deve e/o vuole.
<b>La seguente parte contiene spoiler</b>
Molto criticato è stato il finale, un finale che sicuramente non chiude il ciclo narrativo ed avviene nel mezzo dell'azione, un finale che non permette di chiarire tutte le situazioni lasciate in sospeso, anzi arriva proprio quando nasce una complicazione dopo l'altra.
Questo finale è stato definito in vari modi, io credo che l'intera serie possa essere intesa come spot pubblicitario per il manga, perché chi vuole ben conoscere tutte le implicazioni emerse non potrà far'altro che leggersi il manga. Eppure non posso fare almeno di pensarla in un altro modo, perché riprendendo la scia del famoso "Baccano!", cos'è una storia ? Non è forse una narrazione in cui il narratore arbitrariamente sceglie un punto di inizio, di fine, ed un personaggio, poi definito protagonista, secondo il cui punto di vista vengono filtrati gli avvenimenti? La narrazione finisce, ma la storia dei personaggi e delle vicende non si arresta con essa, prosegue, e così ho inteso questa serie, senza conoscere la durata del manga o altro, essendo semplice spettatore dell'anime, sono stato capace di apprezzare il finale, perché si chiude non in un momento a caso della narrazione, ma nel momento dove nascono più complicazioni, dove i tentativi di parte dei personaggi di mantenere l'ordine falliscono, dove il tentare di arginare la discriminazione decade, cioè la narrazione finisce dove inizia la fine (scusate per il gioco di parole). Non posso fornire altri dettagli altrimenti scadrei nello spoiler, ma se dopo avere letto questa recensione guarderete l'anime, vi chiedo di prestare grande attenzione alle parole finali del protagonista, Nich, da cui potreste arrivare alla mia stessa conclusione, cioè il finale della narrazione indica il punto di non ritorno, il momento in cui le forze che spingevano contro la corrente perdono il braccio di ferro, venendo trascinate da essa nel caos.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Per concludere, mi sento di dare un 7,5 a questa serie, non di più per i problemi sopracitati e mi sento di consigliarla, perchè a ben guardare, soprattutto in accordo con la mia visione del finale, dà la stessa sensazione che spesso provo vedendo la situazione attuale, non solo italiana ma anche mondiale, come se si fosse lì lì per sprofondare, anzi, come se si stesse sprofondando lentamente nell'abisso, avvenimento dopo avvenimento, nonostante gli sforzi, la situazione e le tensioni non migliorano, in attesa del colpo di grazia.
p.s. okay, ora ho un po' esagerato, ma credo che il finale voglia trasmettere proprio quanto detto con le ultime righe
Il lavoro dell'apparato tecnico, valutato nel complesso, è senz'altro positivo. Il sonoro è di qualità, l'opening è fatta molto bene, così come le OST, che in alcuni casi danno quel tocco in più agli avvenimenti. Le animazioni ed il chara design partono anch'essi su livelli molto alti, per subire però un calo verso la fine.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti forti della serie, ben caratterizzati, quasi mai stereotipati (se si esclude tutta una serie di nemici che, quali siano le loro ragioni, sono alla spasmodica ricerca di obiettivi da macellare e distruggere, una banda di psicopatici felice di ammazzare dotati di una pessima caratterizzazione, nemici senza spessore visti e rivisti). I due protagonisti sono molto curati, sia nell'aspetto fisico che nella storia e nella psicologia, ma il buon lavoro non si ferma a loro e si estende a tutta una serie di personaggi, dai comprimari alle comparse. Ovviamente, in dodici episodi, in una serie che fa perno su molte scene d'azione, non c'è lo spazio per trattarli tutti in modo soddisfacente, ma molti di loro riescono a presentarsi e a farsi amare proprio tramite le azioni a cui prendono parte, senza aprire flashback sul passato, espediente utilizzato quasi esclusivamente per i protagonisti.
Anche il lavoro della regia è apprezzabile, suscita quel tanto di pathos quando serve ed è capace di fare salti temporali per portare avanti storie in contemporanea senza rendere la visione confusionaria o piena di forzature. Le note dolenti, secondo me, arrivano verso la fine, dove oltre al calo grafico già annunciato, ho notato anche qualche leggera forzatura nella trama, fatta per introdurre una vasta gamma di nemici capaci di mettere in difficoltà i protagonisti. Infatti, e qui faccio un breve cenno alla trama, mentre nella città dove si svolgono gli episodi, la presenza di individui con capacità fisiche superiori alla norma viene ben giustificata e risulta assolutamente coerente, la comparsa di nuovi individui dotati di una sorprendente forza è introdotta, secondo me, facendo una forzatura, con una giustificazione debole vista e rivista, la classica "Ad un certo punto cominciarono a nascere individui dotati di grande forza", il tutto per giustificare bambini e ragazzini assetati di sangue che fanno a brandelli le loro prede.
Le tematiche trattate sono varie: c'è il costante tema mafioso, quello dello Stato che non può fare altro che scendere a compromessi, finendo per essere relegato a semplice intermediario, così come tanto altro, come la discriminazione, la paura dettata dall'ignoranza, i pregiudizi, la volontà di cambiare e fare del bene, lo scontrarsi poi con la corrente degli avvenimenti che spinge nel senso opposto. Io credo che ci sia veramente tanto, spesso viene solo accennato, introdotto con alcune scene, lasciando che sia lo spettatore a trarre quanto deve e/o vuole.
<b>La seguente parte contiene spoiler</b>
Molto criticato è stato il finale, un finale che sicuramente non chiude il ciclo narrativo ed avviene nel mezzo dell'azione, un finale che non permette di chiarire tutte le situazioni lasciate in sospeso, anzi arriva proprio quando nasce una complicazione dopo l'altra.
Questo finale è stato definito in vari modi, io credo che l'intera serie possa essere intesa come spot pubblicitario per il manga, perché chi vuole ben conoscere tutte le implicazioni emerse non potrà far'altro che leggersi il manga. Eppure non posso fare almeno di pensarla in un altro modo, perché riprendendo la scia del famoso "Baccano!", cos'è una storia ? Non è forse una narrazione in cui il narratore arbitrariamente sceglie un punto di inizio, di fine, ed un personaggio, poi definito protagonista, secondo il cui punto di vista vengono filtrati gli avvenimenti? La narrazione finisce, ma la storia dei personaggi e delle vicende non si arresta con essa, prosegue, e così ho inteso questa serie, senza conoscere la durata del manga o altro, essendo semplice spettatore dell'anime, sono stato capace di apprezzare il finale, perché si chiude non in un momento a caso della narrazione, ma nel momento dove nascono più complicazioni, dove i tentativi di parte dei personaggi di mantenere l'ordine falliscono, dove il tentare di arginare la discriminazione decade, cioè la narrazione finisce dove inizia la fine (scusate per il gioco di parole). Non posso fornire altri dettagli altrimenti scadrei nello spoiler, ma se dopo avere letto questa recensione guarderete l'anime, vi chiedo di prestare grande attenzione alle parole finali del protagonista, Nich, da cui potreste arrivare alla mia stessa conclusione, cioè il finale della narrazione indica il punto di non ritorno, il momento in cui le forze che spingevano contro la corrente perdono il braccio di ferro, venendo trascinate da essa nel caos.
<b>Fine della parte contenente spoiler</b>
Per concludere, mi sento di dare un 7,5 a questa serie, non di più per i problemi sopracitati e mi sento di consigliarla, perchè a ben guardare, soprattutto in accordo con la mia visione del finale, dà la stessa sensazione che spesso provo vedendo la situazione attuale, non solo italiana ma anche mondiale, come se si fosse lì lì per sprofondare, anzi, come se si stesse sprofondando lentamente nell'abisso, avvenimento dopo avvenimento, nonostante gli sforzi, la situazione e le tensioni non migliorano, in attesa del colpo di grazia.
p.s. okay, ora ho un po' esagerato, ma credo che il finale voglia trasmettere proprio quanto detto con le ultime righe
Gangsta è particolare, tutti i miei amici che l'hanno visto l'hanno consigliato fortemente, mentre gli utenti di questo sito non sembrano andarne matti, così ho deciso di guardarlo.
Premetto che ho trovato quest'anime davvero fantastico, i disegni sono realizzati davvero bene, la città in cui le azioni si svolgono (Ergastolum) è l'ideale, in più la caratterizzazione dei tre personaggi principali (Worick Aracangelo, Nicholas Brown e Alex Benedetto) è a dir poco perfetta.
Una pecca di quest'anime è sicuramente lo svolgimento della trama (che di per sé non è male), però con la forte alternanza "presente-passato" è facile perdersi o non capire alcuni passaggi, perciò è estremamente importante prestare attenzione durante la visione.
In fine è importante sottolineare che il finale non fa schifo, è evidente che ci sarà Gangsta 2, quindi se finisce così "bruscamente" non è per l'incompetenza dei produttori.
Consiglio Gangsta. a tutti coloro che cercano un'anime d'azione, divertente e talvolta violento.
Premetto che ho trovato quest'anime davvero fantastico, i disegni sono realizzati davvero bene, la città in cui le azioni si svolgono (Ergastolum) è l'ideale, in più la caratterizzazione dei tre personaggi principali (Worick Aracangelo, Nicholas Brown e Alex Benedetto) è a dir poco perfetta.
Una pecca di quest'anime è sicuramente lo svolgimento della trama (che di per sé non è male), però con la forte alternanza "presente-passato" è facile perdersi o non capire alcuni passaggi, perciò è estremamente importante prestare attenzione durante la visione.
In fine è importante sottolineare che il finale non fa schifo, è evidente che ci sarà Gangsta 2, quindi se finisce così "bruscamente" non è per l'incompetenza dei produttori.
Consiglio Gangsta. a tutti coloro che cercano un'anime d'azione, divertente e talvolta violento.
E' già decisamente seccante seguire un numero ormai incalcolabile di anime con un finale che ci piace definire "aperto" ma che con questo aggettivo non ha nulla a che spartire; ma quando, oltre al finale, si lascia "aperto" pure un arco narrativo, la cosa è abbastanza sconcertante: almeno terminate quello che avete cominciato, prima di dirci "arrivederci alla prossima stagione". E invece, a quanto pare, si può decidere anche di troncare la storia in un suo punto qualsiasi, fregandosene di avere almeno un minimo di rispetto verso lo spettatore e verso chi potrebbe decidere di comprarne i diritti. Si dirà che l'intento principale di un anime è quello di incoraggiare la vendita del manga a cui si riferisce, per cui certe scelte sono comprensibili; ma se un anime è solo uno "spot", allora che si imponga l'apposizione della dicitura "promozione pubblicitaria" su ogni episodio, così almeno non veniamo presi in giro.
Finito lo sfogo, passiamo alla disamina di questo "Gangsta", un anime di cui, se si eccettua l'ingiustificabile scelta sul finale, non posso altro che dire bene. Non nego che non nutrivo grandi aspettative in quanto quello proposto non è esattamente un genere che amo alla follia; tuttavia, dopo un inizio un po' lento, "Gangsta" è riuscito a tenermi incollato allo schermo fino all'ultimo secondo dell'ultimo episodio.
I twilight sono esseri umani modificati in laboratorio a fini bellici; essi, in particolare, sono stati dotati di una forza, di una resistenza e di un'agilità molto superiore rispetto alla norma, ma al costo di un degrado fisico molto rapido, tanto che l'aspettativa di vita media si aggira intorno ai trent'anni. Disprezzati dalle persone normali, i twilight, dopo la guerra, hanno trovato ricovero ad Ergastolum, una città governata dalla mafia e in cui, nonostante qualche muso lungo, vige una certa tolleranza. Ed è proprio ad Ergastulum che Nicolas (un twilight) e Worick (un normal) svolgono l'attività di "tuttofare", che comprende omicidi e consegne per conto della mafia, ma anche lavori più semplici, come quello di ristrutturare edifici fatiscenti o danneggiati.
Una delle prime cose che balza all'occhio dello spettatore è che in Gangsta si sentono ovunque echi d'Italia: tantissimi nomi sono di chiarissima ispirazione nostrana. Lo stesso nome della città, "Ergastulum", è un termine che viene dalla nostra lingua. Se, da un lato, la cosa fa piacere, dall'altro, non si può non notare che ciò è dovuto al fatto che si parla di mafia, e questo fa molto meno piacere. In fondo, però, non è proprio il caso di scandalizzarsi, a meno che non vogliamo farlo anche per "Il Padrino" e per tutti gli altri film dello stesso tipo; e, d'altronde, anche noi abbiamo molti luoghi comuni su di loro che sono duri a morire.
Il punto di forza di questo anime sta sicuramente nella grandissima cura nella caratterizzazione dei personaggi; e non parlo solo dei due protagonisti, ma anche dei personaggi minori, fino ad arrivare alle comparse: nessuno appare dal nulla ad Ergastulum, ma tutti hanno un loro passato ed una loro peculiare personalità. Tra l'altro, credo che raramente si sia visto un episodio riassuntivo basato tutto sulla descrizione del ruolo e del carattere dei vari membri del cast. Se proprio vogliamo trovare una pecca a questa impostazione, essa sta nell'aver creato interconnessioni molto casuali e decisamente forzate fra un personaggio e l'altro. Non mi dilungo sul punto per non spoilerare.
Ci sarebbero moltissime altre cose da dire su questo anime, ma ho deciso di fermarmi qui. L'anime è tronco? E allora sarà tronca anche la mia recensione.
Finito lo sfogo, passiamo alla disamina di questo "Gangsta", un anime di cui, se si eccettua l'ingiustificabile scelta sul finale, non posso altro che dire bene. Non nego che non nutrivo grandi aspettative in quanto quello proposto non è esattamente un genere che amo alla follia; tuttavia, dopo un inizio un po' lento, "Gangsta" è riuscito a tenermi incollato allo schermo fino all'ultimo secondo dell'ultimo episodio.
I twilight sono esseri umani modificati in laboratorio a fini bellici; essi, in particolare, sono stati dotati di una forza, di una resistenza e di un'agilità molto superiore rispetto alla norma, ma al costo di un degrado fisico molto rapido, tanto che l'aspettativa di vita media si aggira intorno ai trent'anni. Disprezzati dalle persone normali, i twilight, dopo la guerra, hanno trovato ricovero ad Ergastolum, una città governata dalla mafia e in cui, nonostante qualche muso lungo, vige una certa tolleranza. Ed è proprio ad Ergastulum che Nicolas (un twilight) e Worick (un normal) svolgono l'attività di "tuttofare", che comprende omicidi e consegne per conto della mafia, ma anche lavori più semplici, come quello di ristrutturare edifici fatiscenti o danneggiati.
Una delle prime cose che balza all'occhio dello spettatore è che in Gangsta si sentono ovunque echi d'Italia: tantissimi nomi sono di chiarissima ispirazione nostrana. Lo stesso nome della città, "Ergastulum", è un termine che viene dalla nostra lingua. Se, da un lato, la cosa fa piacere, dall'altro, non si può non notare che ciò è dovuto al fatto che si parla di mafia, e questo fa molto meno piacere. In fondo, però, non è proprio il caso di scandalizzarsi, a meno che non vogliamo farlo anche per "Il Padrino" e per tutti gli altri film dello stesso tipo; e, d'altronde, anche noi abbiamo molti luoghi comuni su di loro che sono duri a morire.
Il punto di forza di questo anime sta sicuramente nella grandissima cura nella caratterizzazione dei personaggi; e non parlo solo dei due protagonisti, ma anche dei personaggi minori, fino ad arrivare alle comparse: nessuno appare dal nulla ad Ergastulum, ma tutti hanno un loro passato ed una loro peculiare personalità. Tra l'altro, credo che raramente si sia visto un episodio riassuntivo basato tutto sulla descrizione del ruolo e del carattere dei vari membri del cast. Se proprio vogliamo trovare una pecca a questa impostazione, essa sta nell'aver creato interconnessioni molto casuali e decisamente forzate fra un personaggio e l'altro. Non mi dilungo sul punto per non spoilerare.
Ci sarebbero moltissime altre cose da dire su questo anime, ma ho deciso di fermarmi qui. L'anime è tronco? E allora sarà tronca anche la mia recensione.
Sin dal primo impatto (ancor prima della visione intendo) ho subito accomunato Gangsta ad opere quali Black Lagoon e Jormungand e mai come questa volta la primissima impressione si è rivelata così veritiera, le atmosfere sono le medesime. Come in Black Lagoon seguiremo le vicende di persone poco raccomandabili, gli spietati abitanti di Ergastulum, città fittizia e "borderline" assai simile a Roanapur di Revy e soci, a far la differenza in questo caso è la presenza di persone con poteri speciali, i cosiddetti "twilights" esseri umani particolarmente abili e potenti ma con pesanti limitazioni fisiologiche. Verranno utilizzati come killer, come macchine da guerra, come guardie del corpo, come una sorta di schiavi, ma susciteranno malcontento e paura in gran parte delle persone normali al punto tale da far nascere una precisa regolamentazione riguardo il loro utilizzo e le loro azioni... ma in una città come questa potremmo benissimo dire che le regole sono fatte per essere infrante... salvo poi doverne pagare il giusto prezzo.
Tecnicamente posso parlare di disegni e atmosfere molto ben curate, assolutamente adeguate alla tipologia di opera, pur dover purtroppo notare sporadici (ma evidenti) cali qualitativi in alcuni episodi finali dove si è voluto lesinare su disegni e animazioni, presumibilmente per mancanza di tempo o di budget, o entrambe le cose. A dare man forte alla costruzione di atmosfere di un certo tipo si deve menzionare una soundtrack eccellente, assolutamente valida e ottimale ivi comprese opening ed ending, azzeccatissime sia come sonorità che in quanto a scene mostrate.
Gangsta è un'opera matura, simile, ad altri titoli ma non per questo priva di originalità, carisma e mordente, tutt'altro! La caratterizzazione dei personaggi è anch'essa curatissima e particolarmente riuscita, tutti i personaggi risultano interessanti e convincenti, resterà l'amaro in bocca semmai perché alcuni di essi non verranno sfruttati come si deve sino alla fine complice la costrizione di dover creare un finale aperto con molti punti lasciati in sospeso, essendo l'opera originale tutt'ora in corso. Proprio in quest'ultima considerazione risiede tutto il mio principale malcontento, ritenendo particolarmente odiose serie animate iniziate già con la consapevolezza di doversi fermare ad attendere il manga e arrivando a sperare in una possibile seconda serie che porti il tutto a compimento, seconda serie per la quale (nella più rosea delle aspettative) si dovrà comunque attendere un anno o forse più. Gangsta è un anime che ho adorato dall'inizio sino alla fine, ma valutare un'opera incompleta non risulta mai troppo agevole, cercando di valutare quel che ho visto e tentando d'immaginarmi un possibile seguito, mi sento di attribuire comunque un 9, una valutazione molto alta che rispecchia pienamente il mio livello di soddisfazione, ad esclusione dei pochi difetti precedentemente menzionati; certo è che senza un seguito mi sentirei di consigliare quest'opera solo a coloro che, come me, adorano questo tipo di atmosfere.
Tecnicamente posso parlare di disegni e atmosfere molto ben curate, assolutamente adeguate alla tipologia di opera, pur dover purtroppo notare sporadici (ma evidenti) cali qualitativi in alcuni episodi finali dove si è voluto lesinare su disegni e animazioni, presumibilmente per mancanza di tempo o di budget, o entrambe le cose. A dare man forte alla costruzione di atmosfere di un certo tipo si deve menzionare una soundtrack eccellente, assolutamente valida e ottimale ivi comprese opening ed ending, azzeccatissime sia come sonorità che in quanto a scene mostrate.
Gangsta è un'opera matura, simile, ad altri titoli ma non per questo priva di originalità, carisma e mordente, tutt'altro! La caratterizzazione dei personaggi è anch'essa curatissima e particolarmente riuscita, tutti i personaggi risultano interessanti e convincenti, resterà l'amaro in bocca semmai perché alcuni di essi non verranno sfruttati come si deve sino alla fine complice la costrizione di dover creare un finale aperto con molti punti lasciati in sospeso, essendo l'opera originale tutt'ora in corso. Proprio in quest'ultima considerazione risiede tutto il mio principale malcontento, ritenendo particolarmente odiose serie animate iniziate già con la consapevolezza di doversi fermare ad attendere il manga e arrivando a sperare in una possibile seconda serie che porti il tutto a compimento, seconda serie per la quale (nella più rosea delle aspettative) si dovrà comunque attendere un anno o forse più. Gangsta è un anime che ho adorato dall'inizio sino alla fine, ma valutare un'opera incompleta non risulta mai troppo agevole, cercando di valutare quel che ho visto e tentando d'immaginarmi un possibile seguito, mi sento di attribuire comunque un 9, una valutazione molto alta che rispecchia pienamente il mio livello di soddisfazione, ad esclusione dei pochi difetti precedentemente menzionati; certo è che senza un seguito mi sentirei di consigliare quest'opera solo a coloro che, come me, adorano questo tipo di atmosfere.
"Gangsta" è una serie della stagione estiva 2015 composta da dodici episodi di durata canonica, prodotta da Manglobe e tratta dall'omonimo manga scritto ed illustrato da Kohske.
La storia è ambientata ad Ergastolum, una piccola città dall'ubicazione sconosciuta dove vengono accolti i Twilight, esseri umani dotati di una forza fisica e di un'agilità sorprendenti. Il controllo di Ergastulum è gestito principalmente da quattro fazioni che ne regolano l'economia e che ne consentono l'esistenza. La vicenda vede come protagonisti Worick Arcangelo e Nicholas Brown, due tuttofare che si guadagnano da vivere agendo come sicari nelle pericolose strade della città.
Una trama originale e ricolma di misteri, un'ambientazione intrigante, una buona dose di violenza, e soprattutto dei personaggi carismatici e che godono di una forte caratterizzazione, queste sono le principali caratteristiche che rendono "Gangsta" un'opera di tutto rispetto. La narrazione è fluida, procede con i ritmi giusti e riesce a coinvolgere sin dalle prime puntate. Molti sono i misteri che vengono sollevati, sulla natura dei Twilight e sui loro effettivi poteri, sugli schieramenti che controllano la città di Ergastolum, sul passato dei protagonisti e sul loro attuale "impiego" e molto altro; la curiosità da parte dello spettatore è ben giustificata, ma non sempre verrà soddisfatta adeguatamente, e tante domande rimangono tutt'ora senza risposta.
Il comparto tecnico in generale svolge un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il comparto grafico troviamo un buon design dei personaggi, dei fondali dettagliati e delle animazioni fluide e godibili. Proseguendo con le puntate, quest'ultime subiscono purtroppo un crollo non indifferente per quanto riguarda la loro qualità, e proprio nei momenti in cui si svolgono i principali combattimenti. Per quanto riguarda il sonoro, troviamo delle ottime OST, opening e ending adeguate e un doppiaggio impeccabile. La regia si comporta bene e riesce a gestire perfettamente i numerosi ed essenziali flashback necessari per ricostruire la storia dei protagonisti. Il finale doveva ovviamente essere incompiuto, in quanto il manga dal quale è tratta l'opera è ancora in corso anche in patria, ma negli ultimi episodi si sono notati dei grandi passi indietro anche a livello di narrazione. L'ultimo episodio in particolare è inconcludente, per non dire inutile, speriamo in una seconda stagione.
In conclusione, "Gangsta" si è rivelata un'opera originale in grado di appassionare; una produzione che, per tematiche e per tipologia, si differenzia dalla stragrande maggioranza di serie degli ultimi anni. Gli unici rammarichi rimangono il continuo calo dal punto di vista tecnico e il finale orribile, per il resto nulla da segnalare. Un'opera che mi sento di consigliare più o meno a tutti.
La storia è ambientata ad Ergastolum, una piccola città dall'ubicazione sconosciuta dove vengono accolti i Twilight, esseri umani dotati di una forza fisica e di un'agilità sorprendenti. Il controllo di Ergastulum è gestito principalmente da quattro fazioni che ne regolano l'economia e che ne consentono l'esistenza. La vicenda vede come protagonisti Worick Arcangelo e Nicholas Brown, due tuttofare che si guadagnano da vivere agendo come sicari nelle pericolose strade della città.
Una trama originale e ricolma di misteri, un'ambientazione intrigante, una buona dose di violenza, e soprattutto dei personaggi carismatici e che godono di una forte caratterizzazione, queste sono le principali caratteristiche che rendono "Gangsta" un'opera di tutto rispetto. La narrazione è fluida, procede con i ritmi giusti e riesce a coinvolgere sin dalle prime puntate. Molti sono i misteri che vengono sollevati, sulla natura dei Twilight e sui loro effettivi poteri, sugli schieramenti che controllano la città di Ergastolum, sul passato dei protagonisti e sul loro attuale "impiego" e molto altro; la curiosità da parte dello spettatore è ben giustificata, ma non sempre verrà soddisfatta adeguatamente, e tante domande rimangono tutt'ora senza risposta.
Il comparto tecnico in generale svolge un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il comparto grafico troviamo un buon design dei personaggi, dei fondali dettagliati e delle animazioni fluide e godibili. Proseguendo con le puntate, quest'ultime subiscono purtroppo un crollo non indifferente per quanto riguarda la loro qualità, e proprio nei momenti in cui si svolgono i principali combattimenti. Per quanto riguarda il sonoro, troviamo delle ottime OST, opening e ending adeguate e un doppiaggio impeccabile. La regia si comporta bene e riesce a gestire perfettamente i numerosi ed essenziali flashback necessari per ricostruire la storia dei protagonisti. Il finale doveva ovviamente essere incompiuto, in quanto il manga dal quale è tratta l'opera è ancora in corso anche in patria, ma negli ultimi episodi si sono notati dei grandi passi indietro anche a livello di narrazione. L'ultimo episodio in particolare è inconcludente, per non dire inutile, speriamo in una seconda stagione.
In conclusione, "Gangsta" si è rivelata un'opera originale in grado di appassionare; una produzione che, per tematiche e per tipologia, si differenzia dalla stragrande maggioranza di serie degli ultimi anni. Gli unici rammarichi rimangono il continuo calo dal punto di vista tecnico e il finale orribile, per il resto nulla da segnalare. Un'opera che mi sento di consigliare più o meno a tutti.
Inizio con il dire "Guardate "Gangsta"." ed i motivi sono molto semplici:
- la storia è avvincente, piena di colpi di scena ed è narrata con estrema abilità;
- riesce a trattare argomenti delicati come quello della vendetta o della prostituzione o della dipendenza con grande attenzione, senza scadere però nel ridicolo;
- i personaggi, tutti i personaggi, sono splendidamente caratterizzati e tutti, fisicamente e mentalmente parlando, sono molto diversi tra loro, senza mai scadere troppo nella banalità, e ciò non è poi così scontato, ormai;
- le scene d'azioni appaiono violente e caotiche ma ben dettagliate e curate;
- l'opening ha dei colori e suoni vivaci e penetranti senza risultare mai fastidiosa.
Andiamo un po' più nel dettaglio della storia e dei personaggi.
<b>Spoiler di alcuni elementi della trama</b>
I nostri protagonisti, Worick Arcangelo e Nicholas Brown, vivono e lavorano come "Benrya" (tradotto in italiano con "Tuttofare") ad Ergastulum, una città corrotta e violenta dove la fanno da padrone le tre grandi famiglie mafiose, i Monroe, i Corsica e i Cristiano, e la gilda dei mercenari di PaulKlee, composta interamente da Twilight. Ogni famiglia si occupa di uno aspetto specifico nella quotidianità criminale della città, così da mantenere un essenziale equilibrio tra le forze.
In questo universo non c'è giustizia, gli stessi poliziotti non hanno la possibilità di farla rispettare, e Nic e Worick accettano qualunque tipo di incarico, indistintamente se sia assegnato da esponenti della polizia o criminali, che portato a termine con velocità, violenza e accuratezza.
Vicino ai nostri due Benrya, vediamo Alex Benedetto, una prostituta di proprietà di Barry Abott, che viene da loro salvata e che diventa, appunto, la loro segretaria e tenta, pur se con difficoltà, di imparare il linguaggio dei segni, così da poter comunicare con facilità con Nicolas, essendo quest'ultimo sordo.
Presente e passato non smettono mai di intrecciarsi, permettendoci di conoscere meglio Nic e Worick, che non sono solo dei semplici colleghi o amici con un lavoro in comune, il loro è un particolare legame che è nato nel sangue e si è consolidato quando erano ancora molto giovani.
Una delle trame portanti è quella di un organizzazione che sta massacrando, grazie agli Hunter Erica e Mikhail, i Twilight.
I "Twilight" o "razza del crepuscolo", di cui Nicholas fa parte, sono persone dotate di capacità fisiche sovrumane, frutto di una droga chiamata Celebrer, e si differenziano per grado di abilità tramite delle piastrine, le Dog Tag.
<b>Fine spoiler</b>
Nic e Worick sono due uomini adulti e la loro caratterizzazione ed i loro tratti rendono alla perfezione, perché non appaiono mai come dei ragazzi ed anche Alex, pur essendo decisamente più giovane di loro, fisicamente e mentalmente è una donna e non una ragazzina, come Nina per esempio, la giovanissima assistente del Dr. Theo, che, pur essendo matura per la sua età, rimane una ragazzina.
Nicholas, pur essendo sordo è un Twilight di livello A/0, che sa destreggiare alla perfezione la spada fin dalla giovane età; raramente sentiamo parlare Nic, in quanto ogni parola è come trascinata e di difficile comprensione, ma l'effetto è voluto e ben reso.
Worick è, caratterialmente, l'esatto opposto; indossa una benda sull'occhio sinistro (di cui è privo), conosce la lingua dei segni ed è particolarmente abile con le armi da fuoco, ha una memoria ed un'intelligenza fuori dal comune.
Questo anime è davvero un ottimo adattamento del seinen d'azione scritto e disegnato dalla mangaka Kohske.
La Panini Comics, ha iniziato a pubblicarla dal 2 maggio 2014 raccogliendo i ventisette capitoli pubblicati sulla rivista mensile Monthly Comic Bunch dalla casa editrice Shinchosha, in sei volumi.
Sono contenta di aver scoperto questo manga, seppur in ritardo, e sono contenta di questo adattamento che è riuscito a rendere al meglio i toni cupi e violenti dell'intera trama e dei personaggi.
Lo consiglio a tutti coloro a cui piacciono l'azione, i toni cupi e violenti, i colpi di scena ed una trama un po' più matura, ma comunque leggera e di intrattenimento.
Buona visione.
- la storia è avvincente, piena di colpi di scena ed è narrata con estrema abilità;
- riesce a trattare argomenti delicati come quello della vendetta o della prostituzione o della dipendenza con grande attenzione, senza scadere però nel ridicolo;
- i personaggi, tutti i personaggi, sono splendidamente caratterizzati e tutti, fisicamente e mentalmente parlando, sono molto diversi tra loro, senza mai scadere troppo nella banalità, e ciò non è poi così scontato, ormai;
- le scene d'azioni appaiono violente e caotiche ma ben dettagliate e curate;
- l'opening ha dei colori e suoni vivaci e penetranti senza risultare mai fastidiosa.
Andiamo un po' più nel dettaglio della storia e dei personaggi.
<b>Spoiler di alcuni elementi della trama</b>
I nostri protagonisti, Worick Arcangelo e Nicholas Brown, vivono e lavorano come "Benrya" (tradotto in italiano con "Tuttofare") ad Ergastulum, una città corrotta e violenta dove la fanno da padrone le tre grandi famiglie mafiose, i Monroe, i Corsica e i Cristiano, e la gilda dei mercenari di PaulKlee, composta interamente da Twilight. Ogni famiglia si occupa di uno aspetto specifico nella quotidianità criminale della città, così da mantenere un essenziale equilibrio tra le forze.
In questo universo non c'è giustizia, gli stessi poliziotti non hanno la possibilità di farla rispettare, e Nic e Worick accettano qualunque tipo di incarico, indistintamente se sia assegnato da esponenti della polizia o criminali, che portato a termine con velocità, violenza e accuratezza.
Vicino ai nostri due Benrya, vediamo Alex Benedetto, una prostituta di proprietà di Barry Abott, che viene da loro salvata e che diventa, appunto, la loro segretaria e tenta, pur se con difficoltà, di imparare il linguaggio dei segni, così da poter comunicare con facilità con Nicolas, essendo quest'ultimo sordo.
Presente e passato non smettono mai di intrecciarsi, permettendoci di conoscere meglio Nic e Worick, che non sono solo dei semplici colleghi o amici con un lavoro in comune, il loro è un particolare legame che è nato nel sangue e si è consolidato quando erano ancora molto giovani.
Una delle trame portanti è quella di un organizzazione che sta massacrando, grazie agli Hunter Erica e Mikhail, i Twilight.
I "Twilight" o "razza del crepuscolo", di cui Nicholas fa parte, sono persone dotate di capacità fisiche sovrumane, frutto di una droga chiamata Celebrer, e si differenziano per grado di abilità tramite delle piastrine, le Dog Tag.
<b>Fine spoiler</b>
Nic e Worick sono due uomini adulti e la loro caratterizzazione ed i loro tratti rendono alla perfezione, perché non appaiono mai come dei ragazzi ed anche Alex, pur essendo decisamente più giovane di loro, fisicamente e mentalmente è una donna e non una ragazzina, come Nina per esempio, la giovanissima assistente del Dr. Theo, che, pur essendo matura per la sua età, rimane una ragazzina.
Nicholas, pur essendo sordo è un Twilight di livello A/0, che sa destreggiare alla perfezione la spada fin dalla giovane età; raramente sentiamo parlare Nic, in quanto ogni parola è come trascinata e di difficile comprensione, ma l'effetto è voluto e ben reso.
Worick è, caratterialmente, l'esatto opposto; indossa una benda sull'occhio sinistro (di cui è privo), conosce la lingua dei segni ed è particolarmente abile con le armi da fuoco, ha una memoria ed un'intelligenza fuori dal comune.
Questo anime è davvero un ottimo adattamento del seinen d'azione scritto e disegnato dalla mangaka Kohske.
La Panini Comics, ha iniziato a pubblicarla dal 2 maggio 2014 raccogliendo i ventisette capitoli pubblicati sulla rivista mensile Monthly Comic Bunch dalla casa editrice Shinchosha, in sei volumi.
Sono contenta di aver scoperto questo manga, seppur in ritardo, e sono contenta di questo adattamento che è riuscito a rendere al meglio i toni cupi e violenti dell'intera trama e dei personaggi.
Lo consiglio a tutti coloro a cui piacciono l'azione, i toni cupi e violenti, i colpi di scena ed una trama un po' più matura, ma comunque leggera e di intrattenimento.
Buona visione.
Gangsta è un anime novità 2015 ambientato in una città violenta e sporca dove omicidi e prostituzione sono all'ordine del giorno. I protagonisti sono Nicholas e Worick, dei tuttofare che si conoscono da quando erano ragazzini e hanno un passato davvero violento e misterioso. I due amici svolgono lavori sporchi come omicidi, contrabbando e molte altre illegalità andando a volte contro la mafia e pezzi grossi molto pericolosi, ma le conoscenze sono di vitale importanza per uscire puliti da certe situazioni. Ben presto si unirà a loro, come segretaria, una ex prostituta che verrà salvata da uno spacciatore di turno.
L'anime è molto ben prodotto nell'ambientazione, mafia, stupratori, spacciatori e killer, che sono all'ordine del giorno così come la prostituzione, dove infatti la segreteria dei tuttofare, Alex Benedetto, è stata tolta dalla strada grazie a Nicholas che uccise il suo protettore per un lavoro, reclamandola come premio. Poche sono le qualità di quest'anime tra cui la storia che non è mozzafiato e non ha un grande sviluppo. Sotto questo punto di vista non lo consiglierei perchè non ci sarebbe un gran da vedere, ma l'anime prende punti grazie all'azione e alle sanguinose battaglie tra i twilight. I twilight sono persone sovrumane con grande forza fisica che si suddividono in varie classi, dal più basso D, C, B, A ed il più alto S, suddivisi in sotto categorie numeriche da 5 a 0. Worick è di categoria A/0 ed è ritenuto molto pericolo infatti la gente scappa davanti a simili esseri per paura di essere uccisi. I twilight usano delle piastrine, tipo militare, per farsi riconoscere con su inciso la propria categoria; tali esseri vengono cacciati dagli hunter, cacciatori appunto dei twilight.
C'è poco altro da dire riguardo quest'anime, i disegni sono ben riprodotti e il comparto sonoro è sufficiente. Infine ricapitolando, l'anime giova della grande ambientazione e del terribile sistema twilight e perde punti per colpa di un bassissimo sviluppo della trama. Comunque un anime da non scartare.
L'anime è molto ben prodotto nell'ambientazione, mafia, stupratori, spacciatori e killer, che sono all'ordine del giorno così come la prostituzione, dove infatti la segreteria dei tuttofare, Alex Benedetto, è stata tolta dalla strada grazie a Nicholas che uccise il suo protettore per un lavoro, reclamandola come premio. Poche sono le qualità di quest'anime tra cui la storia che non è mozzafiato e non ha un grande sviluppo. Sotto questo punto di vista non lo consiglierei perchè non ci sarebbe un gran da vedere, ma l'anime prende punti grazie all'azione e alle sanguinose battaglie tra i twilight. I twilight sono persone sovrumane con grande forza fisica che si suddividono in varie classi, dal più basso D, C, B, A ed il più alto S, suddivisi in sotto categorie numeriche da 5 a 0. Worick è di categoria A/0 ed è ritenuto molto pericolo infatti la gente scappa davanti a simili esseri per paura di essere uccisi. I twilight usano delle piastrine, tipo militare, per farsi riconoscere con su inciso la propria categoria; tali esseri vengono cacciati dagli hunter, cacciatori appunto dei twilight.
C'è poco altro da dire riguardo quest'anime, i disegni sono ben riprodotti e il comparto sonoro è sufficiente. Infine ricapitolando, l'anime giova della grande ambientazione e del terribile sistema twilight e perde punti per colpa di un bassissimo sviluppo della trama. Comunque un anime da non scartare.
Sono molto triste nel dover mettere un voto insufficiente, credevo molto in quest'anime, mi ha preso si dal primo episodio, nonostante all'inizio fossi indeciso se iniziarlo o no. Fatto sta che quest'opera ha avuto molta sfortuna, fra il manga da cui è tratta che procede a rilento (un eufemismo) e la casa di produzione dell'anime stesso che è addirittura fallita, insomma, qualcuno non voleva che ne venisse fuori bene il povero Gangsta.
Il problema principale sono senza ombra di dubbio le animazioni, sono queste la chiave di volta che fa capire la mia valutazione, perché se non fosse stato per queste ultime, il mio sarebbe potuto benissimo essere stato un 7: la storia mi piaceva, come ho già detto mi prese si da subito, e anche se lo stile di disegno non è dei miei preferiti (sto ovviamente parlando dei primi episodi, perché poi è tutto un peggiorando) svolgeva bene il loro ruolo, dandomi perfettamente l'idea di come potesse essere l'aria e il clima che i protagonisti respirano a Ergastolum, ma purtroppo, da prima della metà della serie si ha un netto peggioramento della qualità dei disegni e delle animazioni (approssimate e insoddisfacenti entrambi) che in un anime d'azione dove i combattimenti dovrebbero essere un punto forte, è gravissimo, e secondo me, ne sono quasi sicuro, è a questo che dobbiamo sia il recap a metà serie, che il finale così aperto, che comunque mi sarebbe andato bene se non avessi saputo del fallimento della casa di produzione e della lentezza del mangaka, che mi fanno presupporre che questo Gangsta. non vedrà mai un degno finale, ma rimarrà nel cesto degli anime catalogati come "vorrei ma non posso".
Comunque io consiglio la visione, almeno per la storia, che a parer mio, non meritava tale trattamento.
Il problema principale sono senza ombra di dubbio le animazioni, sono queste la chiave di volta che fa capire la mia valutazione, perché se non fosse stato per queste ultime, il mio sarebbe potuto benissimo essere stato un 7: la storia mi piaceva, come ho già detto mi prese si da subito, e anche se lo stile di disegno non è dei miei preferiti (sto ovviamente parlando dei primi episodi, perché poi è tutto un peggiorando) svolgeva bene il loro ruolo, dandomi perfettamente l'idea di come potesse essere l'aria e il clima che i protagonisti respirano a Ergastolum, ma purtroppo, da prima della metà della serie si ha un netto peggioramento della qualità dei disegni e delle animazioni (approssimate e insoddisfacenti entrambi) che in un anime d'azione dove i combattimenti dovrebbero essere un punto forte, è gravissimo, e secondo me, ne sono quasi sicuro, è a questo che dobbiamo sia il recap a metà serie, che il finale così aperto, che comunque mi sarebbe andato bene se non avessi saputo del fallimento della casa di produzione e della lentezza del mangaka, che mi fanno presupporre che questo Gangsta. non vedrà mai un degno finale, ma rimarrà nel cesto degli anime catalogati come "vorrei ma non posso".
Comunque io consiglio la visione, almeno per la storia, che a parer mio, non meritava tale trattamento.
"Gangsta." è un anime composto da dodici episodi, considerato dal sottoscritto (e non solo) uno dei più attesi del 2015, in quanto prometteva di rappresentare una storia alternativa, atipica rispetto a quanto siamo abituati nel panorama classico degli anime giapponesi. Infatti, qui abbiamo promesse di una storia violenta, a tema mafioso, avente come protagonisti dei veri e propri criminali, i quali hanno tutte le carte in regola per di intrattenere il pubblico. Le premesse per una serie capace di sorprendere positivamente ci sono tutte. Fra poco analizzerò nel dettaglio il prodotto finale, soffermandomi sugli elementi positivi e quelli negativi dell'opera, che mi hanno portato al voto finale, molto più basso di quanto ipotizzato prima della visione.
La trama, ambientata in una fittizia cittadina di nome Ergastulum, forse un quartiere periferico o un ghetto specifico, narra le vicende di due uomini sulla trentina, Nicolas e Worick, criminali tuttofare che non esitano a uccidere e persino a prostituirsi per denaro. Ergastulum è governata da quattro "padrini", quattro capi di associazioni a delinquere che si spartiscono la zona e assoldano mercenari, facendogli svolgere i loro affari sporchi. Questi mercenari sono denominati Twilight (non hanno nulla in comune con i celebri vampiri della saga cinematografica) e buona parte della storia ruoto attorno a loro, sui loro misteri e sulle abilità fuori dal comune che li caratterizzano.
La storia è intrigante e rispetta difatti le attese, almeno nei primi sette episodi, nei quali sembra di assistere ad un best seller nel settore d'animazione, riuscendo perfettamente a portare a compimento le intenzioni iniziali. Abbiamo animazioni e disegni superbi, personaggi carismatici e esaminati a fondo attraverso la tecnica del flashback, che accompagna puntualmente ogni episodio. Però, le scene riguardanti il passato dei protagonisti non sono mai noiose o pesanti, dal momento che sono brevi ma intense, suscitando il desiderio di scovare cosa ci sia dietro il rapporto tra Nicolas e Worick, i due protagonisti, dalle molteplici sfaccettature, elemento chiave dell'anime. Anche la regia è da favola, ricercata in ogni singola sequenza, audace nelle scelte fatte e promettente, spesso e volentieri. Le dinamiche iniziali quindi lasciano presagire tanto materiale positivo, affinché l'anime risulti uno, se non il più bello stagione 2015.
Purtroppo, ciò non avviene, perché, dall'ottavo episodio in poi, la serie e tutti gli elementi positivi da me citati crollano inesorabilmente, anzi, si inabissano verso il profondo senza fine. I pochi episodi incidono, ma non è solo questa la ragione del declino che si avverte chiaramente. E' evidente a chiunque guardi gli episodi finali come le animazioni, i disegni e la sceneggiatura stessa siano fatti al risparmio, quasi fosse un altro studio di animazione a produrre e realizzare "Gangsta.". Ciò è apparentemente inconcepibile se non si sapesse che la Mangolbe, studio d'animazione producente l'anime, è andato in bancarotta al termine della serie, portandosi dietro le inevitabili conseguenze negative sulla serie, proprio sulla seconda parte che, a causa dunque di mancanza di budget, è povera di materiale, confusionaria e tristemente deludente in un finale che, di fatto, finale non è. Sfortunatamente, difficilmente si avrà un seguito per il movente del fallimento della Manglobe. Peccato, perché ce ne sarebbe bisogno, essendo questo anime un incompiuto, niente di meno niente di più. L'evoluzione della storia, inoltre, la trovo dannosa, cosicché la gestione del tutto è negativa, rovinando il buonissimo lavoro svolto inizialmente. Ripeto questo concetto perché fondamentale e basilare, affinché si comprenda che, a volte, le apparenze ingannano, trasformando un anime potenzialmente ottimo in un altro, ancorché identico, di stampo insufficiente.
Punto forte di questo anime, dall'inizio alla fine, sono i due protagonisti, già citati in precedenza, ed Alex, una donna ex prostituta che entrerà in contatto con i primi due, iniziandone a intuire segreti e intrighi. Proprio Alex è il mio personaggio preferito nella serie in merito, avendo qualità non indifferenti (non solo fisiche), soffrendo per via del suo lavoro e dei suoi sfruttatori, che la umiliano in maniere indicibili. Una donna che affronta con coraggio la triste sorte e che, col trascorrere del tempo, quindi delle puntate, assume un ruolo sempre più importante nella storia. Promossa a pieni voti, peccato non aver esaminato a fondo il suo passato, stesso problema che affligge l'intera serie, provocato dai noti e citati dodici episodi, troppo pochi. I personaggi maschili sono dei veri anti-eroi, categoria spesso bistratta negli anime, però Nicolas e Worick hanno il pregio di essere sviscerati nelle loro molteplici sfaccettature, che appassionano. Sono uomini duri dal cuore tenero: un'antitesi che attira, spulciando in individui maturi, non i soliti ragazzini eroi; affrontano le loro paure e le difficoltà con realismo e non con le classiche parole di circostanza. Insomma, sono uomini tutto d'un pezzo.
Gli altri personaggi, numerosi a comparire, sono assenti da caratterizzazione, limitandosi il più delle volte a qualche battuta, scomparendo nel totale anonimato. In particolare modo, nella seconda parte della serie compaiono personaggi a caso, non presentati, sebbene siano fortissimi e importanti nello scacchiere criminale. Addirittura un episodio è incentrato su di loro, il numero 11, deludendo completamente a livello di introspezione ed emozioni, del tutto assenti. Quasi quasi sembra di vedere degli estranei, estranei alla storia malgrado la loro centralità. Non c'è da aggiungere altro.
L'anime è riservato ad un pubblico maturo, essendo tratto dall'omonimo manga seinen. Ciò è chiaro, a prescindere dalla violenza diffusa e pesante in ogni episodio, anche nelle tematiche matura che affronta l'opera: la prostituzione e lo sfruttamento di giovani donne, l'assunzione di droghe pesanti, la corruzione polizia- delinquenza e altro ancora. Certamente è riservato ad un pubblico non sensibile e maturo, non a chi cerca qualcosa di spensierato.
Il lato tecnico è, come l'intero prodotto, diviso in due parti: nella prima parte ottimo, degno di lode mediante sequenze di lotta epiche, mai banali e appropriate, invece nella seconda parte disegni e animazioni sono di basso livello, specialmente le animazioni si riducono al minimo indispensabile. L'ambientazione è poco approfondita, ossia la città di Ergastulum, anche dal punto di vista tecnico, non facilitando la comprensione delle dimensioni e delle peculiarità del luogo che sembra un insieme di case e vicoli posti a casaccio, un po' troppo anonimo. Male male.
L'opening è bellissima, una delle più belle del 2015 mentre l'ending è nella media, non affascina. Colonna sonora ricercata ma non l'ho apprezzata personalmente perchè non è il mio genere preferito.
Gangsta è un'occasione persa, un anime sufficiente che sarebbe potuto divenire, nel caso di trasposizione sulla falsariga dei primi episodi, una perla del settore. Purtroppo così non è, quantomeno secondo il mio modesto parere. La sufficienza la attribuisco grazie ai primi 7 episodi, rovinati completamente in seguito.
La trama, ambientata in una fittizia cittadina di nome Ergastulum, forse un quartiere periferico o un ghetto specifico, narra le vicende di due uomini sulla trentina, Nicolas e Worick, criminali tuttofare che non esitano a uccidere e persino a prostituirsi per denaro. Ergastulum è governata da quattro "padrini", quattro capi di associazioni a delinquere che si spartiscono la zona e assoldano mercenari, facendogli svolgere i loro affari sporchi. Questi mercenari sono denominati Twilight (non hanno nulla in comune con i celebri vampiri della saga cinematografica) e buona parte della storia ruoto attorno a loro, sui loro misteri e sulle abilità fuori dal comune che li caratterizzano.
La storia è intrigante e rispetta difatti le attese, almeno nei primi sette episodi, nei quali sembra di assistere ad un best seller nel settore d'animazione, riuscendo perfettamente a portare a compimento le intenzioni iniziali. Abbiamo animazioni e disegni superbi, personaggi carismatici e esaminati a fondo attraverso la tecnica del flashback, che accompagna puntualmente ogni episodio. Però, le scene riguardanti il passato dei protagonisti non sono mai noiose o pesanti, dal momento che sono brevi ma intense, suscitando il desiderio di scovare cosa ci sia dietro il rapporto tra Nicolas e Worick, i due protagonisti, dalle molteplici sfaccettature, elemento chiave dell'anime. Anche la regia è da favola, ricercata in ogni singola sequenza, audace nelle scelte fatte e promettente, spesso e volentieri. Le dinamiche iniziali quindi lasciano presagire tanto materiale positivo, affinché l'anime risulti uno, se non il più bello stagione 2015.
Purtroppo, ciò non avviene, perché, dall'ottavo episodio in poi, la serie e tutti gli elementi positivi da me citati crollano inesorabilmente, anzi, si inabissano verso il profondo senza fine. I pochi episodi incidono, ma non è solo questa la ragione del declino che si avverte chiaramente. E' evidente a chiunque guardi gli episodi finali come le animazioni, i disegni e la sceneggiatura stessa siano fatti al risparmio, quasi fosse un altro studio di animazione a produrre e realizzare "Gangsta.". Ciò è apparentemente inconcepibile se non si sapesse che la Mangolbe, studio d'animazione producente l'anime, è andato in bancarotta al termine della serie, portandosi dietro le inevitabili conseguenze negative sulla serie, proprio sulla seconda parte che, a causa dunque di mancanza di budget, è povera di materiale, confusionaria e tristemente deludente in un finale che, di fatto, finale non è. Sfortunatamente, difficilmente si avrà un seguito per il movente del fallimento della Manglobe. Peccato, perché ce ne sarebbe bisogno, essendo questo anime un incompiuto, niente di meno niente di più. L'evoluzione della storia, inoltre, la trovo dannosa, cosicché la gestione del tutto è negativa, rovinando il buonissimo lavoro svolto inizialmente. Ripeto questo concetto perché fondamentale e basilare, affinché si comprenda che, a volte, le apparenze ingannano, trasformando un anime potenzialmente ottimo in un altro, ancorché identico, di stampo insufficiente.
Punto forte di questo anime, dall'inizio alla fine, sono i due protagonisti, già citati in precedenza, ed Alex, una donna ex prostituta che entrerà in contatto con i primi due, iniziandone a intuire segreti e intrighi. Proprio Alex è il mio personaggio preferito nella serie in merito, avendo qualità non indifferenti (non solo fisiche), soffrendo per via del suo lavoro e dei suoi sfruttatori, che la umiliano in maniere indicibili. Una donna che affronta con coraggio la triste sorte e che, col trascorrere del tempo, quindi delle puntate, assume un ruolo sempre più importante nella storia. Promossa a pieni voti, peccato non aver esaminato a fondo il suo passato, stesso problema che affligge l'intera serie, provocato dai noti e citati dodici episodi, troppo pochi. I personaggi maschili sono dei veri anti-eroi, categoria spesso bistratta negli anime, però Nicolas e Worick hanno il pregio di essere sviscerati nelle loro molteplici sfaccettature, che appassionano. Sono uomini duri dal cuore tenero: un'antitesi che attira, spulciando in individui maturi, non i soliti ragazzini eroi; affrontano le loro paure e le difficoltà con realismo e non con le classiche parole di circostanza. Insomma, sono uomini tutto d'un pezzo.
Gli altri personaggi, numerosi a comparire, sono assenti da caratterizzazione, limitandosi il più delle volte a qualche battuta, scomparendo nel totale anonimato. In particolare modo, nella seconda parte della serie compaiono personaggi a caso, non presentati, sebbene siano fortissimi e importanti nello scacchiere criminale. Addirittura un episodio è incentrato su di loro, il numero 11, deludendo completamente a livello di introspezione ed emozioni, del tutto assenti. Quasi quasi sembra di vedere degli estranei, estranei alla storia malgrado la loro centralità. Non c'è da aggiungere altro.
L'anime è riservato ad un pubblico maturo, essendo tratto dall'omonimo manga seinen. Ciò è chiaro, a prescindere dalla violenza diffusa e pesante in ogni episodio, anche nelle tematiche matura che affronta l'opera: la prostituzione e lo sfruttamento di giovani donne, l'assunzione di droghe pesanti, la corruzione polizia- delinquenza e altro ancora. Certamente è riservato ad un pubblico non sensibile e maturo, non a chi cerca qualcosa di spensierato.
Il lato tecnico è, come l'intero prodotto, diviso in due parti: nella prima parte ottimo, degno di lode mediante sequenze di lotta epiche, mai banali e appropriate, invece nella seconda parte disegni e animazioni sono di basso livello, specialmente le animazioni si riducono al minimo indispensabile. L'ambientazione è poco approfondita, ossia la città di Ergastulum, anche dal punto di vista tecnico, non facilitando la comprensione delle dimensioni e delle peculiarità del luogo che sembra un insieme di case e vicoli posti a casaccio, un po' troppo anonimo. Male male.
L'opening è bellissima, una delle più belle del 2015 mentre l'ending è nella media, non affascina. Colonna sonora ricercata ma non l'ho apprezzata personalmente perchè non è il mio genere preferito.
Gangsta è un'occasione persa, un anime sufficiente che sarebbe potuto divenire, nel caso di trasposizione sulla falsariga dei primi episodi, una perla del settore. Purtroppo così non è, quantomeno secondo il mio modesto parere. La sufficienza la attribuisco grazie ai primi 7 episodi, rovinati completamente in seguito.
<b>Attenzione: presenza di lievi spoiler</b>
Le premesse erano buone e, con grande sorpresa, devo ammettere che anche i successivi sviluppi hanno mostrato una qualità notevole. Dodici puntate di crimine e azione, dove il sangue non è risparmiato e nemmeno qualche bella presenza femminile. Molto tamarro come anime, ma, alle volte, anche queste opere possono offrire un'introspezione psicologica niente male: "Gangsta." è uno di questi casi.
Tutti coloro che si aspettavano solamente sangue e mazzate, non possono che rimanere delusi. Ma per quei pochi che desideravano qualcosa di più che un semplice "picchiaduro", allora ecco che le sfumature drammatiche della suddetta serie possono offrire un bell'intrattenimento.
Ergastulum è una città tutta particolare: un mondo a parte, dove quattro padrini hanno il compito di controllarne l'equilibrio. All'interno, però, un apparente caos regna sovrano; le bande rivali si scontrano in sparatorie all'ultimo sangue e le prostitute infestano i vicoli bui. Insomma, un mondo distopico, quasi paradossale, che porta all'eccesso tutto ciò che c'è di negativo nella realtà.
Ma, tra tutta questa baraonda, ecco che Nicolas e Worick, autodefinitisi "tuttofare", si destreggiano più che a meraviglia. Il primo possiede delle piastrine che, insieme ad altri individui dello stesso genere, lo classificano come un individuo estremamente pericoloso. Un essere umano geneticamente modificato, con un corpo potenziato al di fuori dell'immaginario. Worick, invece, è un semplice uomo, che, però, pare essere invischiato fino al collo in mezzo alle lotte fra clan.
I due vengono ripetutamente ingaggiati per risolvere questioni spinose, portandole a compimento in un modo o nell'altro. Spietati, ma anche simpatici chiacchieroni (beh… Worick più che altro, visto che Nicolas è completamente sordo e dunque ha difficoltà di linguaggio). Aggiungiamo il fatto che, forse impietositi o forse innamorati, accoglieranno anche un affascinante ex-prostituta, Alex… La frittata è fatta.
La fitta rete di personaggi è certamente un fattore positivo all'interno della serie. Il mondo di Ergastulum è un guazzabuglio indistinto di malviventi, e, per rendere l'idea, era necessario introdurre una gran quantità di personaggi. Questi, però, vengono comunque descritti con una certa particolarità, e ognuno ha il diritto di ritagliare un piccolo spazio per se stesso.
Ma, concentrandosi sul terzetto principale, non posso che rimanere estasiato. Innanzitutto, non seguono i soliti stereotipi e ,anzi, assumono caratteristiche del tutto particolari e inusitate. Sono degli assassini, in fin dei conti, eppure potrebbero benissimo rappresentare la parte "buona" di Ergastulum. Il gesto di accogliere Alex tra di loro è certamente un atto di puro amore, ma bisognerà capire se si tratta di un amore carnale o meno. Ci sarà una sorta di lotta tra Nicolas e Worick? Personalmente, ho trovato incantevole anche questo accenno di sentimentalismo. Da un lato c'è Worick, che sembra subito essersi affezionato all'affascinante Alex. I due sono molto vicini, e la fanciulla non sembra schizzinosa di fronte all'uomo dai capelli biondi.
D'altra parte Nicolas, con il suo atteggiamento distaccato e il suo fare silenzioso, non può che intenerire. Prova qualcosa per Alex? Io credo di sì, ma non c'è stato effettivamente il tempo per verificarlo. Un'occhiata carica di passione verso la fanciulla, e poi ecco che scappa a tagliuzzare qualche malvivente. Forse non c'è spazio per l'amore in questa serie, o forse ha bisogno di più tempo per manifestarsi.
Per ora "accontentiamoci" dell'interessante relazione tra i due amici e del passato che sembra avvolgerli. Questo emergerà solamente con il passare delle puntate, un lento e intrigante viaggio alla scoperta dei due protagonisti.
La grafica è realizzata in maniera encomiabile: colori non proprio vivaci, che danno bene l'effetto di disagio presente all'interno della serie. Una cupezza intrinseca, che lascia comunque spazio ad alcuni momenti di maggior felicità e delicatezza. I personaggi mostrano un design accattivante, e la giovane Alex non fa che aumentare l'audience. Molti volti, contrassegnati un po' tutti dalla stessa matura spigolosità.
Le musiche accompagnano la storia in maniera diligente, tenendo comunque una cadenza tranquilla, quasi sorniona. Nonostante le varie sparatorie, i ritmi non esploderanno mai veramente.
In conclusione, non posso che consigliare a tutti "Gagnsta.". Un'opera particolare, che si distacca dai classici generi anime e ricorda moltissimo una serie che mi aveva lasciato estasiato: "Baccano!".
Una pecca, e non proprio lieve, è il finale. La storia si interrompe sul più bello, ma non credo sia un effetto voluto. Proprio nel pieno della guerra finale, termina l'ultima puntata e lo spettatore non può che rassegnarsi ad abbandonare la serie con un nulla di fatto.
Un errore giustificabile solo in caso di seconda serie (in un tempo breve). Altrimenti sarebbe stato molto meglio chiudere il sipario in un modo migliore. Per ora, dunque, non ci rimane che attendere e sperare in un prossimo seguito.
Voto finale: 7
Le premesse erano buone e, con grande sorpresa, devo ammettere che anche i successivi sviluppi hanno mostrato una qualità notevole. Dodici puntate di crimine e azione, dove il sangue non è risparmiato e nemmeno qualche bella presenza femminile. Molto tamarro come anime, ma, alle volte, anche queste opere possono offrire un'introspezione psicologica niente male: "Gangsta." è uno di questi casi.
Tutti coloro che si aspettavano solamente sangue e mazzate, non possono che rimanere delusi. Ma per quei pochi che desideravano qualcosa di più che un semplice "picchiaduro", allora ecco che le sfumature drammatiche della suddetta serie possono offrire un bell'intrattenimento.
Ergastulum è una città tutta particolare: un mondo a parte, dove quattro padrini hanno il compito di controllarne l'equilibrio. All'interno, però, un apparente caos regna sovrano; le bande rivali si scontrano in sparatorie all'ultimo sangue e le prostitute infestano i vicoli bui. Insomma, un mondo distopico, quasi paradossale, che porta all'eccesso tutto ciò che c'è di negativo nella realtà.
Ma, tra tutta questa baraonda, ecco che Nicolas e Worick, autodefinitisi "tuttofare", si destreggiano più che a meraviglia. Il primo possiede delle piastrine che, insieme ad altri individui dello stesso genere, lo classificano come un individuo estremamente pericoloso. Un essere umano geneticamente modificato, con un corpo potenziato al di fuori dell'immaginario. Worick, invece, è un semplice uomo, che, però, pare essere invischiato fino al collo in mezzo alle lotte fra clan.
I due vengono ripetutamente ingaggiati per risolvere questioni spinose, portandole a compimento in un modo o nell'altro. Spietati, ma anche simpatici chiacchieroni (beh… Worick più che altro, visto che Nicolas è completamente sordo e dunque ha difficoltà di linguaggio). Aggiungiamo il fatto che, forse impietositi o forse innamorati, accoglieranno anche un affascinante ex-prostituta, Alex… La frittata è fatta.
La fitta rete di personaggi è certamente un fattore positivo all'interno della serie. Il mondo di Ergastulum è un guazzabuglio indistinto di malviventi, e, per rendere l'idea, era necessario introdurre una gran quantità di personaggi. Questi, però, vengono comunque descritti con una certa particolarità, e ognuno ha il diritto di ritagliare un piccolo spazio per se stesso.
Ma, concentrandosi sul terzetto principale, non posso che rimanere estasiato. Innanzitutto, non seguono i soliti stereotipi e ,anzi, assumono caratteristiche del tutto particolari e inusitate. Sono degli assassini, in fin dei conti, eppure potrebbero benissimo rappresentare la parte "buona" di Ergastulum. Il gesto di accogliere Alex tra di loro è certamente un atto di puro amore, ma bisognerà capire se si tratta di un amore carnale o meno. Ci sarà una sorta di lotta tra Nicolas e Worick? Personalmente, ho trovato incantevole anche questo accenno di sentimentalismo. Da un lato c'è Worick, che sembra subito essersi affezionato all'affascinante Alex. I due sono molto vicini, e la fanciulla non sembra schizzinosa di fronte all'uomo dai capelli biondi.
D'altra parte Nicolas, con il suo atteggiamento distaccato e il suo fare silenzioso, non può che intenerire. Prova qualcosa per Alex? Io credo di sì, ma non c'è stato effettivamente il tempo per verificarlo. Un'occhiata carica di passione verso la fanciulla, e poi ecco che scappa a tagliuzzare qualche malvivente. Forse non c'è spazio per l'amore in questa serie, o forse ha bisogno di più tempo per manifestarsi.
Per ora "accontentiamoci" dell'interessante relazione tra i due amici e del passato che sembra avvolgerli. Questo emergerà solamente con il passare delle puntate, un lento e intrigante viaggio alla scoperta dei due protagonisti.
La grafica è realizzata in maniera encomiabile: colori non proprio vivaci, che danno bene l'effetto di disagio presente all'interno della serie. Una cupezza intrinseca, che lascia comunque spazio ad alcuni momenti di maggior felicità e delicatezza. I personaggi mostrano un design accattivante, e la giovane Alex non fa che aumentare l'audience. Molti volti, contrassegnati un po' tutti dalla stessa matura spigolosità.
Le musiche accompagnano la storia in maniera diligente, tenendo comunque una cadenza tranquilla, quasi sorniona. Nonostante le varie sparatorie, i ritmi non esploderanno mai veramente.
In conclusione, non posso che consigliare a tutti "Gagnsta.". Un'opera particolare, che si distacca dai classici generi anime e ricorda moltissimo una serie che mi aveva lasciato estasiato: "Baccano!".
Una pecca, e non proprio lieve, è il finale. La storia si interrompe sul più bello, ma non credo sia un effetto voluto. Proprio nel pieno della guerra finale, termina l'ultima puntata e lo spettatore non può che rassegnarsi ad abbandonare la serie con un nulla di fatto.
Un errore giustificabile solo in caso di seconda serie (in un tempo breve). Altrimenti sarebbe stato molto meglio chiudere il sipario in un modo migliore. Per ora, dunque, non ci rimane che attendere e sperare in un prossimo seguito.
Voto finale: 7
Gangsta è una serie di 12 episodi prodotti da Manglobe e tratto dal manga seinen scritto e disegnato dalla mangaka Kohske.
La trama è incentrata sui due protagonisti Nicholas Brown e Worick Arcangelo. Il primo dei due è un twilight, essere umano dotato di forza fisica sovrannaturale e riconosciuto tramite targhetta che deve sempre portare al collo. La targhetta è contrassegnata con un numero, indice della forza del twilight. Nicolas è però cieco, difetto corporeo derivante dai suoi "poteri" sovrannaturali. Worick è invece un normale essere umano, e può essere visto come la mente del duo. La città è totalmente controllata da associazioni mafiose ma, i nostri protagonisti, non sono affiliati a nessuna di esse; soprannominati "tuttofare" vengono ingaggiati per compiere lavori non sempre puliti.
Questa serie la definirei pretenziosa, vuole fare qualcosa che non si vede spesso negli anime recenti: unire una serie seinen, incentrata sulla mafia, con una shonen, utilizzando personaggi con poteri fuori dal comune. Ed è stato proprio questo uno dei punti a far cadere l'intera serie. Per essere più precisi, ci è riuscita nei primi episodi per poi avere un crollo verticale, sotto tutti i punti di vista. Il finale è solo un lontano ricordo dell'inizio serie accattivante e intrigante. Insensato, inconcludente e noioso, negli ultimi episodi non succede praticamente nulla. Vengono introdotti un'infinità di personaggi nuovi, di cui alcuni con poteri mai spiegati e senza senso; i dialoghi sono lenti e monotoni. Per non parlare del finale vero e proprio, che di certo non si può definire tale. Mi potreste dire che il finale è aperto, nella speranza di una seconda stagione, e mi sta bene. Ma un conto è parlare di un finale aperto, e un conto è parlare di qualcosa che non si conclude per niente, lasciando tutto alla rinfusa con eventi praticamente a metà. Per non parlare del crollo vertiginoso della grafica, soprattutto nei combattimenti.
Nonostante tutte queste critiche, ci sono delle note positive, che hanno fatto raggiungere la sufficienza alla serie. Innanzitutto l'inizio, come accennato in precedenza, è ottimo, sia come qualità di grafica, sia come input di trama. Inoltre i protagonisti (essenzialmente tre, più qualche altro personaggio principale) sono tutti molto buoni, sia come profondità, che come caratterizzazione. Particolare merito va dato al personaggio di Alex, praticamente l'opposto della ragazza classica proposta nelle serie moderne, mi ha particolarmente colpito ed emozionato. Infine vorrei sottolineare la bellezza del comparto sonoro, che supporta la trama in maniera impeccabile.
Che altro dire, tante aspettative, purtroppo andate in fumo, per una serie che sicuramente poteva essere gestita meglio in tutti i sensi, soprattutto viste le premesse iniziali.
voto globale dell'opera: 6.
La trama è incentrata sui due protagonisti Nicholas Brown e Worick Arcangelo. Il primo dei due è un twilight, essere umano dotato di forza fisica sovrannaturale e riconosciuto tramite targhetta che deve sempre portare al collo. La targhetta è contrassegnata con un numero, indice della forza del twilight. Nicolas è però cieco, difetto corporeo derivante dai suoi "poteri" sovrannaturali. Worick è invece un normale essere umano, e può essere visto come la mente del duo. La città è totalmente controllata da associazioni mafiose ma, i nostri protagonisti, non sono affiliati a nessuna di esse; soprannominati "tuttofare" vengono ingaggiati per compiere lavori non sempre puliti.
Questa serie la definirei pretenziosa, vuole fare qualcosa che non si vede spesso negli anime recenti: unire una serie seinen, incentrata sulla mafia, con una shonen, utilizzando personaggi con poteri fuori dal comune. Ed è stato proprio questo uno dei punti a far cadere l'intera serie. Per essere più precisi, ci è riuscita nei primi episodi per poi avere un crollo verticale, sotto tutti i punti di vista. Il finale è solo un lontano ricordo dell'inizio serie accattivante e intrigante. Insensato, inconcludente e noioso, negli ultimi episodi non succede praticamente nulla. Vengono introdotti un'infinità di personaggi nuovi, di cui alcuni con poteri mai spiegati e senza senso; i dialoghi sono lenti e monotoni. Per non parlare del finale vero e proprio, che di certo non si può definire tale. Mi potreste dire che il finale è aperto, nella speranza di una seconda stagione, e mi sta bene. Ma un conto è parlare di un finale aperto, e un conto è parlare di qualcosa che non si conclude per niente, lasciando tutto alla rinfusa con eventi praticamente a metà. Per non parlare del crollo vertiginoso della grafica, soprattutto nei combattimenti.
Nonostante tutte queste critiche, ci sono delle note positive, che hanno fatto raggiungere la sufficienza alla serie. Innanzitutto l'inizio, come accennato in precedenza, è ottimo, sia come qualità di grafica, sia come input di trama. Inoltre i protagonisti (essenzialmente tre, più qualche altro personaggio principale) sono tutti molto buoni, sia come profondità, che come caratterizzazione. Particolare merito va dato al personaggio di Alex, praticamente l'opposto della ragazza classica proposta nelle serie moderne, mi ha particolarmente colpito ed emozionato. Infine vorrei sottolineare la bellezza del comparto sonoro, che supporta la trama in maniera impeccabile.
Che altro dire, tante aspettative, purtroppo andate in fumo, per una serie che sicuramente poteva essere gestita meglio in tutti i sensi, soprattutto viste le premesse iniziali.
voto globale dell'opera: 6.