Tales of Zestiria: Doushi no Yoake
Questo special nasce come anteprima del videogioco "Tales of Zestiria" della Bandai Namco (è il quindicesimo gioco della serie "Tales of" ed è disponibile per PayStation 3, PlayStation 4 e Microsoft Windows), riesce a far appassionare lo spettatore alla storia e di conseguenza a invogliarlo ad acquistare il videogioco.
Sono rimasta affascinata da "Tales of Zestiria: Doushi no Yoake" non soltanto per la storia ma anche per musica e disegni, per non parlare del carattere dei personaggi e del rapporto tra gli stessi: il tutto è stato realizzato in modo così armonioso e preciso, da conquistare lo spettatore fino alla fine.
Consiglio la visione a tutti gli appassionati del genere fantasy che vogliono vedere un anime breve che dà le basi a una trama ben strutturata e lascia il finale aperto a chi è interessato a proseguire con la storia tramite il videogioco o la serie anime che ne è seguita.
Sono rimasta affascinata da "Tales of Zestiria: Doushi no Yoake" non soltanto per la storia ma anche per musica e disegni, per non parlare del carattere dei personaggi e del rapporto tra gli stessi: il tutto è stato realizzato in modo così armonioso e preciso, da conquistare lo spettatore fino alla fine.
Consiglio la visione a tutti gli appassionati del genere fantasy che vogliono vedere un anime breve che dà le basi a una trama ben strutturata e lascia il finale aperto a chi è interessato a proseguire con la storia tramite il videogioco o la serie anime che ne è seguita.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Trama
"Tales of Zestiria: Doushi no Yoake" ci parla dell'incipit del videogioco apparso su console Sony e recentemente apparso anche in italiano nel mercato europeo.
La storia ci parla di Sorey, un ragazzo fin troppo buono e "candido", che vive le sue giornate in un mondo fantasy con gli Angeli (Serafini, nel videogioco), creature ancestrali che hanno convissuto con gli umani dall'alba dei tempi e che ora, purtroppo, solo pochissimi individui possono vedere (risultano invisibili praticamente a tutti). Il giovane è stato cresciuto da piccolo dal nonno, un saggio Angelo, insieme a Mikleo, esponente della specie che sfrutta le capacità dell'acqua (ogni Angelo è legato a un elemento: acqua, fuoco, vento e terra). Sorey e Mikleo sono diventati amici inseparabili, quasi due fratelli, e passano la maggior parte del tempo ad esplorare antiche rovine. Durante l'ennesima visita a un sito in rovina, i nostri trovano testimonianze sull'antico Redentore, un eroe scelto tra gli umani capace di comunicare con gli Angeli e purificare il mondo dalla malevolenza degli Yoma (Avernali nel videogioco). Ogni volta in cui il mondo rischia di sprofondare nelle tenebre, il suddetto Redentore appare e lo purifica. Tale rivelazione rende subito evidente agli spettatori che sarà Sorey il successivo Redentore, ma, mentre il protagonista continua la sua esplorazione, lui e Mikleo vengono attaccati da uno Yoma che si è incarnato in un ragno gigante e, non potendolo sconfiggere, riescono solo a metterlo in fuga facendolo precipitare in un baratro all'interno delle rovine. Ed è qui, da una zona sopraelevata, che l'umano nota una sua simile svenuta. Sorey decide di andare a soccorrerla e conosce così la principessa Alisha Diphda, erede al trono di Ladylake, capitale del regno di Hyland. All'inizio, però, la giovane non riesce a fidarsi completamente del ragazzo, anche perché sembra che lui sia un po' tocco (dal momento che parla con gli Angeli e lei non riesce a vederli). Piano piano, però, la fanciulla supera le diffidenze e rivela al nuovo amico come potrebbe essere scelto il nuovo Redentore: è tradizione che, trascorsi alcuni anni, si estragga una spada da una pietra custodita nel tempio della Terra di Ladylake, e chi ci riuscirà sarà il nuovo Redentore. Tuttavia, negli ultimi tempi, nessuno c'è mai riuscito. Alla fine, uno Yoma fa la sua comparsa nel regno del nonno, che protegge il villaggio con i suoi poteri, e divora uno degli Angeli, minacciando la vita di Alisha: Sorey riesce a far fuggire il nemico e capisce che lo strano guanto che lui e Mikleo hanno recuperato nelle rovine serve per uno scopo superiore. La storia si conclude con la scelta del giovane di esplorare il mondo e scoprire la verità sulla leggenda del Redentore.
Tecnica
Dal punto di vista artistico, i disegni e le musiche impiegati in questo OAV sono di ottima fattura. Pregevole anche il doppiaggio e il ritmo della storia, che non risulta mai noiosa, nemmeno nei momenti più tranquilli (come la serata trascorsa da Alisha a casa di Sorey).
Commento finale
Come "antipasto" del videogioco "Tales of Zestiria", questo OAV riesce a intrattenere e a far interessare lo spettatore al prodotto dedicato. Naturalmente, i fan della saga videoludica lo apprezzeranno maggiormente di chi si limiterà a vederlo solo per passare un'oretta con una produzione fantasy, ma, anche se nel complesso siamo dinanzi a un prodotto comunque dedicato, saprà farsi amare anche da chi non conosce nulla della serie Bandai Namco.
Trama
"Tales of Zestiria: Doushi no Yoake" ci parla dell'incipit del videogioco apparso su console Sony e recentemente apparso anche in italiano nel mercato europeo.
La storia ci parla di Sorey, un ragazzo fin troppo buono e "candido", che vive le sue giornate in un mondo fantasy con gli Angeli (Serafini, nel videogioco), creature ancestrali che hanno convissuto con gli umani dall'alba dei tempi e che ora, purtroppo, solo pochissimi individui possono vedere (risultano invisibili praticamente a tutti). Il giovane è stato cresciuto da piccolo dal nonno, un saggio Angelo, insieme a Mikleo, esponente della specie che sfrutta le capacità dell'acqua (ogni Angelo è legato a un elemento: acqua, fuoco, vento e terra). Sorey e Mikleo sono diventati amici inseparabili, quasi due fratelli, e passano la maggior parte del tempo ad esplorare antiche rovine. Durante l'ennesima visita a un sito in rovina, i nostri trovano testimonianze sull'antico Redentore, un eroe scelto tra gli umani capace di comunicare con gli Angeli e purificare il mondo dalla malevolenza degli Yoma (Avernali nel videogioco). Ogni volta in cui il mondo rischia di sprofondare nelle tenebre, il suddetto Redentore appare e lo purifica. Tale rivelazione rende subito evidente agli spettatori che sarà Sorey il successivo Redentore, ma, mentre il protagonista continua la sua esplorazione, lui e Mikleo vengono attaccati da uno Yoma che si è incarnato in un ragno gigante e, non potendolo sconfiggere, riescono solo a metterlo in fuga facendolo precipitare in un baratro all'interno delle rovine. Ed è qui, da una zona sopraelevata, che l'umano nota una sua simile svenuta. Sorey decide di andare a soccorrerla e conosce così la principessa Alisha Diphda, erede al trono di Ladylake, capitale del regno di Hyland. All'inizio, però, la giovane non riesce a fidarsi completamente del ragazzo, anche perché sembra che lui sia un po' tocco (dal momento che parla con gli Angeli e lei non riesce a vederli). Piano piano, però, la fanciulla supera le diffidenze e rivela al nuovo amico come potrebbe essere scelto il nuovo Redentore: è tradizione che, trascorsi alcuni anni, si estragga una spada da una pietra custodita nel tempio della Terra di Ladylake, e chi ci riuscirà sarà il nuovo Redentore. Tuttavia, negli ultimi tempi, nessuno c'è mai riuscito. Alla fine, uno Yoma fa la sua comparsa nel regno del nonno, che protegge il villaggio con i suoi poteri, e divora uno degli Angeli, minacciando la vita di Alisha: Sorey riesce a far fuggire il nemico e capisce che lo strano guanto che lui e Mikleo hanno recuperato nelle rovine serve per uno scopo superiore. La storia si conclude con la scelta del giovane di esplorare il mondo e scoprire la verità sulla leggenda del Redentore.
Tecnica
Dal punto di vista artistico, i disegni e le musiche impiegati in questo OAV sono di ottima fattura. Pregevole anche il doppiaggio e il ritmo della storia, che non risulta mai noiosa, nemmeno nei momenti più tranquilli (come la serata trascorsa da Alisha a casa di Sorey).
Commento finale
Come "antipasto" del videogioco "Tales of Zestiria", questo OAV riesce a intrattenere e a far interessare lo spettatore al prodotto dedicato. Naturalmente, i fan della saga videoludica lo apprezzeranno maggiormente di chi si limiterà a vederlo solo per passare un'oretta con una produzione fantasy, ma, anche se nel complesso siamo dinanzi a un prodotto comunque dedicato, saprà farsi amare anche da chi non conosce nulla della serie Bandai Namco.