My Love STORY!!
È stata una pioggia di miele.
I due protagonisti sono di una dolcezza assurda, e il terzo protagonista (la "spalla"), coi suoi pensieri abbozzati sullo sfondo nelle varie scene, regge praticamente da solo buona parte della linea comica del racconto. Insomma, non è solo parte dell' "arredamento", nonostante non sia molto attivo nella storia, a parte alcuni momenti chiave; quindi, tutti e tre sono assolutamente necessari, e penso che questa storia li "valorizzi" al meglio, così come sono apprezzabili molti dei personaggi secondari che vengono risucchiati dalla magnetica gentilezza e bellezza (perlopiù interiore) dei protagonisti.
Per quanto riguarda lo sviluppo della trama, non mi aspettavo una velocità simile all'inizio; poi, con una graduale stabilizzazione della situazione, la storia passa praticamente da "sentimentale" a "slice of life", senza comunque smettere di catturare l'attenzione con alcune scene che fanno semplicemente venire il diabete, e un paio invece un po' più serie.
Una volta abituati gli occhi allo stile grafico, diventa una "feel good story" piuttosto valida. Aspettative personali ampiamente superate.
I due protagonisti sono di una dolcezza assurda, e il terzo protagonista (la "spalla"), coi suoi pensieri abbozzati sullo sfondo nelle varie scene, regge praticamente da solo buona parte della linea comica del racconto. Insomma, non è solo parte dell' "arredamento", nonostante non sia molto attivo nella storia, a parte alcuni momenti chiave; quindi, tutti e tre sono assolutamente necessari, e penso che questa storia li "valorizzi" al meglio, così come sono apprezzabili molti dei personaggi secondari che vengono risucchiati dalla magnetica gentilezza e bellezza (perlopiù interiore) dei protagonisti.
Per quanto riguarda lo sviluppo della trama, non mi aspettavo una velocità simile all'inizio; poi, con una graduale stabilizzazione della situazione, la storia passa praticamente da "sentimentale" a "slice of life", senza comunque smettere di catturare l'attenzione con alcune scene che fanno semplicemente venire il diabete, e un paio invece un po' più serie.
Una volta abituati gli occhi allo stile grafico, diventa una "feel good story" piuttosto valida. Aspettative personali ampiamente superate.
Posso riassumere quest'anime con una parola sola: deludente, ma davvero molto, una storia che era anche partita abbastanza bene, ma purtroppo incapace di proseguire e trovare una propria direzione.
Due sono i problemi che mi sono saltati maggiormente all'occhio: il primo è sicuramente l'eccessiva durata della serie, ventiquattro episodi sono risultati davvero tanti, in un anime che ha poco e niente da dire, dove probabilmente anche la più "classica" durata di dodici episodi sarebbe risultata eccessiva, anche perché, oggettivamente, la storia dopo il quarto episodio è praticamente finita, e il restante è tutto abbastanza superfluo e inutile.
Il secondo punto sono i personaggi, che, all'infuori di Takeo, non esistono o quasi; mi allineo anche io con il pensiero che la serie sia troppo incentrata sul protagonista, che dopo un paio di puntate diventa anche abbastanza noioso. L'unico degno di nota che avrebbe meritato maggior spazio era Suna, un personaggio che aveva il suo perché, ma ovviamente è inutile starne a parlare; sulla ragazza preferisco non esprimermi, oltre che a definirla piatta e inutile.
In conclusione, opera ahimè insufficiente, la mancanza di una vera e propria trama e la scarsa caratterizzazione dei personaggi risultano un handicap troppo grande per l'anime.
Voto finale: 5
Due sono i problemi che mi sono saltati maggiormente all'occhio: il primo è sicuramente l'eccessiva durata della serie, ventiquattro episodi sono risultati davvero tanti, in un anime che ha poco e niente da dire, dove probabilmente anche la più "classica" durata di dodici episodi sarebbe risultata eccessiva, anche perché, oggettivamente, la storia dopo il quarto episodio è praticamente finita, e il restante è tutto abbastanza superfluo e inutile.
Il secondo punto sono i personaggi, che, all'infuori di Takeo, non esistono o quasi; mi allineo anche io con il pensiero che la serie sia troppo incentrata sul protagonista, che dopo un paio di puntate diventa anche abbastanza noioso. L'unico degno di nota che avrebbe meritato maggior spazio era Suna, un personaggio che aveva il suo perché, ma ovviamente è inutile starne a parlare; sulla ragazza preferisco non esprimermi, oltre che a definirla piatta e inutile.
In conclusione, opera ahimè insufficiente, la mancanza di una vera e propria trama e la scarsa caratterizzazione dei personaggi risultano un handicap troppo grande per l'anime.
Voto finale: 5
La storia di Takeo mi ha attirato sin dalla prima puntata, e ho quindi cominciato la visione delle puntate successive per scoprire ciò che poteva succedere a questo ragazzone altissimo, e con un fisico incredibile (infatti in parecchie situazioni ha sfiorato la potenza di Superman).
Inizialmente pensavo che l'idea del ragazzo timido che scopre l'amore tutto d'un tratto dopo che per anni viene evitato e deriso dalle ragazze fosse un cliché che non mi avrebbe portato a finire le ventiquattro puntate. E invece la storia scritta da Kazune Kawahara mi ha fatto adorare i tre protagonisti, Takeo, Rinko e Makoto, scoprendo pian piano i loro punti di forza. Per non parlare del rapporto che puntata dopo puntata si instaura tra tutti gli amici comuni di Takeo e Rinko.
Consiglio la visione di questo anime a chi cerca qualcosa di semplice, ma che scaldi il cuore.
Inizialmente pensavo che l'idea del ragazzo timido che scopre l'amore tutto d'un tratto dopo che per anni viene evitato e deriso dalle ragazze fosse un cliché che non mi avrebbe portato a finire le ventiquattro puntate. E invece la storia scritta da Kazune Kawahara mi ha fatto adorare i tre protagonisti, Takeo, Rinko e Makoto, scoprendo pian piano i loro punti di forza. Per non parlare del rapporto che puntata dopo puntata si instaura tra tutti gli amici comuni di Takeo e Rinko.
Consiglio la visione di questo anime a chi cerca qualcosa di semplice, ma che scaldi il cuore.
Ho guardato "Ore Monogatari!!" in occasione dell'uscita del manga in Italia, intitolato "My Love Story", che sarebbe la traduzione inglese. Quest'anime conta ventiquattro episodi e nessun seguito; dato che è stato realizzato prima della fine del manga, il finale sicuramente è diverso. L'anime semplicemente finisce con un finale aperto, ma, dati gli episodi abbastanza autoconclusivi, questo finale non mi ha disturbata.
La trama è semplice: Takeo è un ragazzo che frequenta la prima liceo, alto due metri e parecchio massiccio, però con un cuore d'oro, e sogna un giorno un amore ricambiato. Il suo migliore amico e vicino di casa Sunagawa, invece, è il suo contrario, un ragazzo di bell'aspetto che ogni ragazza sogna, dal fare tranquillo, ma per lui l'amore è solo una noia. Tornando a casa in treno, vedono un pervertito molestare una ragazza di nome Yamato, e Takeo prontamente la salva, innamorandosi di lei al primo sguardo. La ragazza nei giorni seguenti ringrazierà più volte i due amici, e Takeo fraintenderà la sua gentilezza, pensando che sia innamorata del suo amico. Sarà davvero così? No, la situazione si risolve al terzo episodio, quindi, per chi pensa che questa sia una storia di fraintendimenti e triangoli amorosi, beh, si metta il cuore in pace. Non solo questa coppia si ama profondamente, ma i loro cosiddetti "problemi di coppia", che affronteranno durante l'anime, sono molto melensi e di poco conto, molte volte ti faranno dire un "Oh" di tenerezza, ma molte altre volte vi faranno chiedere: "Sul serio? Perché?" Una cosa che mi ha stupito molto però è il fatto che, anche raccontando fatti di vita quotidiana, l'anime non ti annoi molto. Anche se certe volte è veramente troppo pieno di buonismo, soprattutto da parte di Takeo: molte volte non sembra neanche umano, sembra semplicemente un angelo sceso in Terra, decisamente poco realista. Il suo più grande pregio è quello di essere buffo e enormemente distratto, infatti molte altre volte mi ha fatto ridere. Anche Yamato non è da meno in quanto a buonismo, anche se a livello molto inferiore di Takeo. Infine Sunagawa, anche se molto tranquillo e taciturno, l'ho trovato fondamentale nel funzionamento della coppia, ed è anche ben caratterizzato.
L'anime presenta colori molto chiari e atmosfere molto dolci in pendant con l'atmosfera dolce che creano i protagonisti, il character design è molto 'coccoloso' con linee molto morbide. L'intro è carina, la senti una volta e poi basta, mentre all'ending non ho dato molta importanza. Voglio fare un appunto sulla voce di Yamato, che certe volte ho trovato esageratamente stridula e fastidiosa.
Per me il voto è un 7 scarso, perché penso che quest'anime sia la cosa più zuccherosa e melensa, piena di buonismo che io abbia mai visto, ma io non sono una grande amante degli shoujo, ho voluto vederlo semplicemente perché mi sembrava molto leggero e diverso dagli altri, e infatti è così senza alcun dubbio. Nonostante i difetti, mi ha intrattenuta e alle volte divertita e intenerita molto. Lo consiglio molto agli amanti degli shoujo, per vedere qualcosa di diverso, e anche a chi ama le cose tenere e dolci.
La trama è semplice: Takeo è un ragazzo che frequenta la prima liceo, alto due metri e parecchio massiccio, però con un cuore d'oro, e sogna un giorno un amore ricambiato. Il suo migliore amico e vicino di casa Sunagawa, invece, è il suo contrario, un ragazzo di bell'aspetto che ogni ragazza sogna, dal fare tranquillo, ma per lui l'amore è solo una noia. Tornando a casa in treno, vedono un pervertito molestare una ragazza di nome Yamato, e Takeo prontamente la salva, innamorandosi di lei al primo sguardo. La ragazza nei giorni seguenti ringrazierà più volte i due amici, e Takeo fraintenderà la sua gentilezza, pensando che sia innamorata del suo amico. Sarà davvero così? No, la situazione si risolve al terzo episodio, quindi, per chi pensa che questa sia una storia di fraintendimenti e triangoli amorosi, beh, si metta il cuore in pace. Non solo questa coppia si ama profondamente, ma i loro cosiddetti "problemi di coppia", che affronteranno durante l'anime, sono molto melensi e di poco conto, molte volte ti faranno dire un "Oh" di tenerezza, ma molte altre volte vi faranno chiedere: "Sul serio? Perché?" Una cosa che mi ha stupito molto però è il fatto che, anche raccontando fatti di vita quotidiana, l'anime non ti annoi molto. Anche se certe volte è veramente troppo pieno di buonismo, soprattutto da parte di Takeo: molte volte non sembra neanche umano, sembra semplicemente un angelo sceso in Terra, decisamente poco realista. Il suo più grande pregio è quello di essere buffo e enormemente distratto, infatti molte altre volte mi ha fatto ridere. Anche Yamato non è da meno in quanto a buonismo, anche se a livello molto inferiore di Takeo. Infine Sunagawa, anche se molto tranquillo e taciturno, l'ho trovato fondamentale nel funzionamento della coppia, ed è anche ben caratterizzato.
L'anime presenta colori molto chiari e atmosfere molto dolci in pendant con l'atmosfera dolce che creano i protagonisti, il character design è molto 'coccoloso' con linee molto morbide. L'intro è carina, la senti una volta e poi basta, mentre all'ending non ho dato molta importanza. Voglio fare un appunto sulla voce di Yamato, che certe volte ho trovato esageratamente stridula e fastidiosa.
Per me il voto è un 7 scarso, perché penso che quest'anime sia la cosa più zuccherosa e melensa, piena di buonismo che io abbia mai visto, ma io non sono una grande amante degli shoujo, ho voluto vederlo semplicemente perché mi sembrava molto leggero e diverso dagli altri, e infatti è così senza alcun dubbio. Nonostante i difetti, mi ha intrattenuta e alle volte divertita e intenerita molto. Lo consiglio molto agli amanti degli shoujo, per vedere qualcosa di diverso, e anche a chi ama le cose tenere e dolci.
Avete mai pensato a come sarebbe uno shoujo con protagonista un ragazzo grande, grosso e nient'affatto affascinante invece della solita ragazza svampita e sognatrice?
Deve essere lo stesso quesito che si è posta Kazune Kawahara, l'autrice dell'opera "Ore Monogatari!!", che ha immaginato di mettere al centro delle vicende che si vanno a raccontare Takeo Gouda, un corpulento ragazzo di sedici anni, alle prese con la sua prima storia d'amore con Rinko Yamato, una ragazzina minuta e molto dolce.
Nel 2015 il famoso studio di produzione MadHouse, a manga ancora in corso, ha dato vita all'anime, altresì noto con il titolo "My Love Story!!, per un totale di ben ventiquattro episodi.
Scegliere un ragazzo come protagonista della storia è stata sicuramente una mossa originale e il fatto che la relazione con Yamato nasca nel giro dei primi tre episodi è cosa buona e giusta, ma, arrivati a questo punto, la trama si ferma, perché non ha più nulla da raccontare. L'anime infatti non fa altro che ribadire sempre i medesimi concetti evidenziati nell'episodio pilota, non aggiungendo nulla alla già striminzita trama.
Ogni episodio gira sempre intorno alla figura di Takeo, che per carità è un personaggio positivo, altruista e generoso che è persino riuscito a farmi ridere in più di un'occasione, ma a parte questo non ha altro da offrire. Nonostante ciò, si insiste continuamente sul fatto che un gorilla come lui ha dei lati positivi, e li si mette eccessivamente in mostra attraverso escamotage francamente ridicoli, oltre che assurdi (mi viene in mente su tutte la scena della trave, altamente evitabile). Per non parlare di Yamato, un personaggio piatto e senza alcun tipo di background che passa il suo tempo a preparare dolci per il suo "kakkoii" "Takeo-kun", paroline che ripete all'infinito con la sua vocina stridula e molto fastidiosa.
La loro relazione amorosa poi è molto superficiale e non lascia spazio a incomprensioni, fraintendimenti o qualsivoglia tipo di approfondimento sulla coppia. Certo si riesce bene a mettere in risalto la dolcezza e la tenerezza del primo amore, ma tutto è eccessivamente smielato (ho rischiato più volte il coma diabetico) e la storia non si evolve, nonostante i protagonisti si giurino eterno amore.
Per giunta ci sono molti episodi incentrati su aspetti noiosi e per nulla aderenti alla realtà, dal momento che Takeo e Rinko sono dei personaggi veramente assurdi e privi di raziocinio, laddove trattano problemi di poco conto come dilemmi esistenziali senza alcun motivo.
Fortunatamente ci sono personaggi secondari molto validi come Suna, il classico bel ragazzo che qui ha un comportamento completamente apatico ma coerente fino alla fine, che è completamente diverso da quello rivestito nei classici shoujo, e sua sorella, che tuttavia non vengono sfruttati a dovere, perché basano la loro esistenza sulla figura di Takeo in maniera del tutto forzata.
Fin qui la recensione potrebbe apparire decisamente negativa e volta a bocciare la serie, ma devo ammettere di essermi affezionata a tutti i personaggi e alla serie stessa, anche grazie al fatto che ci sono stati determinati episodi che mi hanno un po' emozionato. Hanno riservato alle ultimissime puntate la parte più interessante, perché si stava imparando a conoscere un lato nascosto di Takeo in cui mi ci sono ritrovata molto, ma poi la serie finisce (il manga era ancora in corso all'epoca dei fatti e non so se ci sarà mai una seconda stagione).
In ogni caso, la grafica è assolutamente eccezionale, con dei colori molto caldi che ben sottolineano i momenti più importanti della relazione di coppia, e non soffre mai di cali di qualità.
Per quanto riguarda il comparto audio, la opening è molto carina e adatta all'anime, ma preferisco decisamente la ending, molto più emozionante e profonda.
In conclusione, non mi sento affatto di bocciare l'anime, che però non riesce a strapparmi un voto più convinto: per questo si piazza con un sei e mezzo.
Deve essere lo stesso quesito che si è posta Kazune Kawahara, l'autrice dell'opera "Ore Monogatari!!", che ha immaginato di mettere al centro delle vicende che si vanno a raccontare Takeo Gouda, un corpulento ragazzo di sedici anni, alle prese con la sua prima storia d'amore con Rinko Yamato, una ragazzina minuta e molto dolce.
Nel 2015 il famoso studio di produzione MadHouse, a manga ancora in corso, ha dato vita all'anime, altresì noto con il titolo "My Love Story!!, per un totale di ben ventiquattro episodi.
Scegliere un ragazzo come protagonista della storia è stata sicuramente una mossa originale e il fatto che la relazione con Yamato nasca nel giro dei primi tre episodi è cosa buona e giusta, ma, arrivati a questo punto, la trama si ferma, perché non ha più nulla da raccontare. L'anime infatti non fa altro che ribadire sempre i medesimi concetti evidenziati nell'episodio pilota, non aggiungendo nulla alla già striminzita trama.
Ogni episodio gira sempre intorno alla figura di Takeo, che per carità è un personaggio positivo, altruista e generoso che è persino riuscito a farmi ridere in più di un'occasione, ma a parte questo non ha altro da offrire. Nonostante ciò, si insiste continuamente sul fatto che un gorilla come lui ha dei lati positivi, e li si mette eccessivamente in mostra attraverso escamotage francamente ridicoli, oltre che assurdi (mi viene in mente su tutte la scena della trave, altamente evitabile). Per non parlare di Yamato, un personaggio piatto e senza alcun tipo di background che passa il suo tempo a preparare dolci per il suo "kakkoii" "Takeo-kun", paroline che ripete all'infinito con la sua vocina stridula e molto fastidiosa.
La loro relazione amorosa poi è molto superficiale e non lascia spazio a incomprensioni, fraintendimenti o qualsivoglia tipo di approfondimento sulla coppia. Certo si riesce bene a mettere in risalto la dolcezza e la tenerezza del primo amore, ma tutto è eccessivamente smielato (ho rischiato più volte il coma diabetico) e la storia non si evolve, nonostante i protagonisti si giurino eterno amore.
Per giunta ci sono molti episodi incentrati su aspetti noiosi e per nulla aderenti alla realtà, dal momento che Takeo e Rinko sono dei personaggi veramente assurdi e privi di raziocinio, laddove trattano problemi di poco conto come dilemmi esistenziali senza alcun motivo.
Fortunatamente ci sono personaggi secondari molto validi come Suna, il classico bel ragazzo che qui ha un comportamento completamente apatico ma coerente fino alla fine, che è completamente diverso da quello rivestito nei classici shoujo, e sua sorella, che tuttavia non vengono sfruttati a dovere, perché basano la loro esistenza sulla figura di Takeo in maniera del tutto forzata.
Fin qui la recensione potrebbe apparire decisamente negativa e volta a bocciare la serie, ma devo ammettere di essermi affezionata a tutti i personaggi e alla serie stessa, anche grazie al fatto che ci sono stati determinati episodi che mi hanno un po' emozionato. Hanno riservato alle ultimissime puntate la parte più interessante, perché si stava imparando a conoscere un lato nascosto di Takeo in cui mi ci sono ritrovata molto, ma poi la serie finisce (il manga era ancora in corso all'epoca dei fatti e non so se ci sarà mai una seconda stagione).
In ogni caso, la grafica è assolutamente eccezionale, con dei colori molto caldi che ben sottolineano i momenti più importanti della relazione di coppia, e non soffre mai di cali di qualità.
Per quanto riguarda il comparto audio, la opening è molto carina e adatta all'anime, ma preferisco decisamente la ending, molto più emozionante e profonda.
In conclusione, non mi sento affatto di bocciare l'anime, che però non riesce a strapparmi un voto più convinto: per questo si piazza con un sei e mezzo.
Ho guardato questo anime perché mi piacciono i generi sentimentale-scolastico, e devo dire che non sono rimasto deluso; non ho molta esperienza per valutarne l'aspetto tecnico, ma dal mio punto di vista i disegni e le animazioni sono fatti bene, forse perché tendo a farmi trascinare dalla storia e, di conseguenza, anche se lacunoso sotto qualche aspetto, ci passo sopra.
Venendo alla trama, devo dire che mi ha conquistato da subito, mi è piaciuta molto l'idea del ragazzo gigante ma sensibile e come gestisce le sue vicende amorose; l'anime risulta a tratti ironico ed è riuscito a strapparmi più di qualche risata, forse l'unica pecca che posso notare (tra l'altro già segnalata da altri) sta nel fatto che effettivamente i primi episodi scorrono veloci, maturando in fretta una trama interessante, ma poi nella seconda parte dell'anime viene un po' a mancare.
Detto questo, lo consiglio sicuramente a coloro ai quali piace il genere.
Venendo alla trama, devo dire che mi ha conquistato da subito, mi è piaciuta molto l'idea del ragazzo gigante ma sensibile e come gestisce le sue vicende amorose; l'anime risulta a tratti ironico ed è riuscito a strapparmi più di qualche risata, forse l'unica pecca che posso notare (tra l'altro già segnalata da altri) sta nel fatto che effettivamente i primi episodi scorrono veloci, maturando in fretta una trama interessante, ma poi nella seconda parte dell'anime viene un po' a mancare.
Detto questo, lo consiglio sicuramente a coloro ai quali piace il genere.
Se esistesse una classifica degli anime che possono essere considerati come una "occasione sprecata", questo "Ore Monogatari!!" occuperebbe sicuramente una posizione molto alta. Dopo aver terminato la visione dei primi sei episodi, infatti, ero convintissimo di essere di fronte a un prodotto da dieci e lode; poi però, nonostante l'ottimo potenziale, il suo livello qualitativo ha subito un drastico calo episodio dopo episodio e, pur rimanendo un ottimo anime, ha finito per deludere in gran parte le mie aspettative. Il tema del gigante buono e l'amore era indubbiamente interessante, ma poteva essere sviluppato decisamente meglio; e per poter aspirare ad essere un top-anime non si può puntare tutto sulla comicità, ma bisogna anche articolare la trama un po' meglio.
Takeo Tsuyoshi è un ragazzone di due metri, decisamente non attraente e nemmeno molto sveglio; nonostante questo è amatissimo dai suoi compagni per il suo buon cuore e per il suo innato senso della giustizia. Non ha, invece, molto successo con le ragazze: molto spesso, infatti, viene deriso dalle stesse a causa del suo insolito aspetto. Un giorno, mentre è intento ad andare a scuola in compagnia di Sena, il suo miglior amico nonché vicino di casa, nota un atto di molestie sessuali a bordo del treno; senza alcun indugio si lancia in soccorso della ragazza e la salva dalle "attenzioni" del pervertito di turno. Yamato, questo il nome della dolce fanciulla, resterà impressionata dal gesto di Takeo e vorrà rivederlo; quest'ultimo, però, crede che, come gli accade sempre, Yamato sia interessato a Sena, il quale è famoso per il suo grande successo con le donne.
Cominciamo subito ad evidenziare quella che è la critica principale che può essere imputata a questo anime: qualunque storia, per mantenere invariato il suo interesse, deve avere sempre una sua ragion d'essere. In "Ore Monogatari!!" tale ragione si esaurisce troppo presto: così, se un po' tutti abbiamo elogiato la scelta di non tirare troppo per le lunghe la "faccenda" sentimentale, alla lunga questa scelta si è rivelata controproducente, in quanto da quel momento l'anime non ha più avuto un filo conduttore e si è basato sul racconto di una serie di piccole storie di poca importanza. C'è da sottolineare il fatto che questo non è il primo né l'unico titolo in cui la coppia principale si forma abbastanza in fretta: lo stesso accade, ad esempio, anche in "KareKano". Però quest'ultimo riesce a sostituire abbastanza in fretta il tema principale con altri di uguale interesse, cosa che, obiettivamente, in "Ore Monogatari!!" non succede. Qui, invece, si continua imperterriti a mostrare la lentissima evoluzione della coppia senza grandi scossoni che possano giustificarne il racconto e sacrificando i pochi personaggi secondari presenti; tra tutti, almeno quello di Sena andava sicuramente approfondito di più.
A parte questo, però, ho solo elogi da rivolgere a quest'anime, che sa essere dolce, sa rilassare, sa emozionare; ma il suo punto forte, che giustifica l'alta valutazione ricevuta e soprattutto la ragione principale per guardare tutti e ventiquattro gli episodi, è la sua comicità esplosiva. Difficilmente ho riso tanto guardando un anime; non c'è episodio, anche il più inutile o noioso, che non contenga qualche scena capace di innescare la mia ilarità. Quello di Takeo è un personaggio comico per definizione (non per niente è l'unico a riuscire a strappare puntualmente un sorriso al seriosissimo Sena), sia nella sua versione adulta che in quella da bambino; ma come non ricordare anche i suoi genitori o i suoi compagni di classe, l'indole svampita di Yamato o gli stessi commenti ironici di Sena. Ma ogni personaggio o situazione è estremamente comica in questo anime.
Mi è piaciuto molto anche il comparto grafico, capace di adattarsi senza problemi sia ai momenti comici che a quelli in cui bisognava far risaltare la bellezza di alcuni personaggi. La colonna sonora è discreta, l'opening theme m'è piaciuto particolarmente.
In definitiva, considero questo "Ore Monogatari!!" come un capolavoro mancato, ma anche come un ottimo titolo capace di regalare allegre serate a chiunque abbia voglia di guardarselo. Non posso che consigliarlo agli amanti del genere; per gli altri qualche dubbio ce l'ho, perché dopo qualche episodio potrebbero considerarlo inutile da continuare.
Takeo Tsuyoshi è un ragazzone di due metri, decisamente non attraente e nemmeno molto sveglio; nonostante questo è amatissimo dai suoi compagni per il suo buon cuore e per il suo innato senso della giustizia. Non ha, invece, molto successo con le ragazze: molto spesso, infatti, viene deriso dalle stesse a causa del suo insolito aspetto. Un giorno, mentre è intento ad andare a scuola in compagnia di Sena, il suo miglior amico nonché vicino di casa, nota un atto di molestie sessuali a bordo del treno; senza alcun indugio si lancia in soccorso della ragazza e la salva dalle "attenzioni" del pervertito di turno. Yamato, questo il nome della dolce fanciulla, resterà impressionata dal gesto di Takeo e vorrà rivederlo; quest'ultimo, però, crede che, come gli accade sempre, Yamato sia interessato a Sena, il quale è famoso per il suo grande successo con le donne.
Cominciamo subito ad evidenziare quella che è la critica principale che può essere imputata a questo anime: qualunque storia, per mantenere invariato il suo interesse, deve avere sempre una sua ragion d'essere. In "Ore Monogatari!!" tale ragione si esaurisce troppo presto: così, se un po' tutti abbiamo elogiato la scelta di non tirare troppo per le lunghe la "faccenda" sentimentale, alla lunga questa scelta si è rivelata controproducente, in quanto da quel momento l'anime non ha più avuto un filo conduttore e si è basato sul racconto di una serie di piccole storie di poca importanza. C'è da sottolineare il fatto che questo non è il primo né l'unico titolo in cui la coppia principale si forma abbastanza in fretta: lo stesso accade, ad esempio, anche in "KareKano". Però quest'ultimo riesce a sostituire abbastanza in fretta il tema principale con altri di uguale interesse, cosa che, obiettivamente, in "Ore Monogatari!!" non succede. Qui, invece, si continua imperterriti a mostrare la lentissima evoluzione della coppia senza grandi scossoni che possano giustificarne il racconto e sacrificando i pochi personaggi secondari presenti; tra tutti, almeno quello di Sena andava sicuramente approfondito di più.
A parte questo, però, ho solo elogi da rivolgere a quest'anime, che sa essere dolce, sa rilassare, sa emozionare; ma il suo punto forte, che giustifica l'alta valutazione ricevuta e soprattutto la ragione principale per guardare tutti e ventiquattro gli episodi, è la sua comicità esplosiva. Difficilmente ho riso tanto guardando un anime; non c'è episodio, anche il più inutile o noioso, che non contenga qualche scena capace di innescare la mia ilarità. Quello di Takeo è un personaggio comico per definizione (non per niente è l'unico a riuscire a strappare puntualmente un sorriso al seriosissimo Sena), sia nella sua versione adulta che in quella da bambino; ma come non ricordare anche i suoi genitori o i suoi compagni di classe, l'indole svampita di Yamato o gli stessi commenti ironici di Sena. Ma ogni personaggio o situazione è estremamente comica in questo anime.
Mi è piaciuto molto anche il comparto grafico, capace di adattarsi senza problemi sia ai momenti comici che a quelli in cui bisognava far risaltare la bellezza di alcuni personaggi. La colonna sonora è discreta, l'opening theme m'è piaciuto particolarmente.
In definitiva, considero questo "Ore Monogatari!!" come un capolavoro mancato, ma anche come un ottimo titolo capace di regalare allegre serate a chiunque abbia voglia di guardarselo. Non posso che consigliarlo agli amanti del genere; per gli altri qualche dubbio ce l'ho, perché dopo qualche episodio potrebbero considerarlo inutile da continuare.
Devo ammettere di essere un po' di parte riguardo questo anime, in quanto dall'alto del mio metro e novantadue con spalle larghe e corporatura robusta non riesco a non identificarmi almeno un poco nei problemi di Takeo.
"Ore Monogatari!!" (che in giapponese significa press'a poco "La mia storia") è un anime sentimentale piuttosto innocente, carico di buoni sentimenti che talvolta sfociano apertamente nel buonismo.
Non aspettatevi la solita commedia romantica in cui i due passano due terzi della serie a guardarsi a distanza senza trovare il coraggio di dichiararsi, o tsundere che esprimono i loro sentimenti a suon di pugni e calci... In "Ore Monogatari!!" i protagonisti si dichiarano dopo pochissime puntate.
Il grosso (in tutti i sensi) della storia ruota intorno a Takeo, un "gigante buono" da sempre snobbato dalle ragazze per il suo aspetto minaccioso e senza dubbio poco aggraziato, il suo amico "figo dal cuore buono" Sunagawa (che al contrario riceve in continuazione dichiarazioni d'amore a cui risponde sempre molto sprezzantemente, anche se poi ci verrà spiegato che ha un ottimo motivo per fare ciò) e la piccola e dolce (anche perché sforna dolci dalla mattina alla sera) Yamato, che si innamora del protagonista dopo essere stata salvata su di un treno da un molestatore.
La trama descrive il lento evolversi del loro rapporto, mostrando i vari piccoli problemi che una nuova coppia si trova ad affrontare, dall'opinione delle amiche di lei alla questione della velocità da dare all'evoluzione del rapporto di coppia.
In ogni caso in questo anime non ci saranno grandi dubbi o tormenti interiori. I due sono innamorati persi l'uno per l'altro e troppo buoni e accomodanti per andare anche solo vicini al litigare. I problemi verranno sempre da "fuori" rispetto alla coppia, o saranno semplicemente timidezze e incertezze che i due affronteranno spesso grazie all'intercessione del saggio Sunagawa.
"Ore Monogatari!!" non è quindi un anime adatto a chi ha la carie facile o ai diabetici, viste le abbondanti quantità di zucchero di cui la serie è impregnata.
Detto questo, la regia è ottima, la narrazione procede con il giusto passo, senza mai annoiare, e le gag sono divertenti. Ci sono molti momenti in grado di emozionare se il pubblico è quello giusto, e in generale la visione scorre leggera.
I personaggi sono bene approfonditi, in particolare l'amico Sunagawa risulta essere un personaggio molto interessante e profondo, anche se è ovvio che colui a cui tutto ruota intorno sia Takeo, che è il filo conduttore di tutti gli eventi che vengono narrati.
Anche il comparto tecnico è ottimo, e l'opening è molto carina e orecchiabile.
E' una visione che consiglio sicuramente a tutti gli appassionati del genere, tranne coloro che sono particolarmente suscettibili al buonismo e all'innegabile ingenuità dell'opera, che potrebbero trovare più divertenti commedie di stampo più classico.
Chi invece non si lascia fermare da questo si troverà a visionare un ottimo prodotto, che riesce pienamente a raggiungere il suo obbiettivo, ovvero rappresentare una storia dolce e delicata, ma anche ricca di comicità e di emozioni.
Voto finale 7,5, che arrotondo per eccesso a causa della mia personale parzialità riguardo quest'anime, di cui accennavo all'inizio.
"Ore Monogatari!!" (che in giapponese significa press'a poco "La mia storia") è un anime sentimentale piuttosto innocente, carico di buoni sentimenti che talvolta sfociano apertamente nel buonismo.
Non aspettatevi la solita commedia romantica in cui i due passano due terzi della serie a guardarsi a distanza senza trovare il coraggio di dichiararsi, o tsundere che esprimono i loro sentimenti a suon di pugni e calci... In "Ore Monogatari!!" i protagonisti si dichiarano dopo pochissime puntate.
Il grosso (in tutti i sensi) della storia ruota intorno a Takeo, un "gigante buono" da sempre snobbato dalle ragazze per il suo aspetto minaccioso e senza dubbio poco aggraziato, il suo amico "figo dal cuore buono" Sunagawa (che al contrario riceve in continuazione dichiarazioni d'amore a cui risponde sempre molto sprezzantemente, anche se poi ci verrà spiegato che ha un ottimo motivo per fare ciò) e la piccola e dolce (anche perché sforna dolci dalla mattina alla sera) Yamato, che si innamora del protagonista dopo essere stata salvata su di un treno da un molestatore.
La trama descrive il lento evolversi del loro rapporto, mostrando i vari piccoli problemi che una nuova coppia si trova ad affrontare, dall'opinione delle amiche di lei alla questione della velocità da dare all'evoluzione del rapporto di coppia.
In ogni caso in questo anime non ci saranno grandi dubbi o tormenti interiori. I due sono innamorati persi l'uno per l'altro e troppo buoni e accomodanti per andare anche solo vicini al litigare. I problemi verranno sempre da "fuori" rispetto alla coppia, o saranno semplicemente timidezze e incertezze che i due affronteranno spesso grazie all'intercessione del saggio Sunagawa.
"Ore Monogatari!!" non è quindi un anime adatto a chi ha la carie facile o ai diabetici, viste le abbondanti quantità di zucchero di cui la serie è impregnata.
Detto questo, la regia è ottima, la narrazione procede con il giusto passo, senza mai annoiare, e le gag sono divertenti. Ci sono molti momenti in grado di emozionare se il pubblico è quello giusto, e in generale la visione scorre leggera.
I personaggi sono bene approfonditi, in particolare l'amico Sunagawa risulta essere un personaggio molto interessante e profondo, anche se è ovvio che colui a cui tutto ruota intorno sia Takeo, che è il filo conduttore di tutti gli eventi che vengono narrati.
Anche il comparto tecnico è ottimo, e l'opening è molto carina e orecchiabile.
E' una visione che consiglio sicuramente a tutti gli appassionati del genere, tranne coloro che sono particolarmente suscettibili al buonismo e all'innegabile ingenuità dell'opera, che potrebbero trovare più divertenti commedie di stampo più classico.
Chi invece non si lascia fermare da questo si troverà a visionare un ottimo prodotto, che riesce pienamente a raggiungere il suo obbiettivo, ovvero rappresentare una storia dolce e delicata, ma anche ricca di comicità e di emozioni.
Voto finale 7,5, che arrotondo per eccesso a causa della mia personale parzialità riguardo quest'anime, di cui accennavo all'inizio.
Si tratta del classico anime femminile (shoujo) quanto a tematica centrale, ma il modo di affrontarne gli elementi caratteristici e il punto di vista utilizzato sono del tutto inusuali. Ci troviamo ad osservare la storia d'amore tutt'altro che burrascosa e tormentata tra due timidi, ma stavolta il protagonista assoluto è quello maschile, un ragazzo simpatico e amato da tutti i compagni di scuola ma mai preso in considerazione in senso sentimentale. Il suo migliore amico è invece apprezzatissimo e sin da piccolo si è trovato a stroncare ogni avance ricevuta dalle coetanee (poi si scoprirà l'alto motivo di tale scelta).
Shoujo molto dolce che tratta mirabilmente e con delicatezza anche il tema dell'amicizia tra ragazzi e presenta divertenti malintesi legati all'aspetto da gigante del personaggio principale.
Shoujo molto dolce che tratta mirabilmente e con delicatezza anche il tema dell'amicizia tra ragazzi e presenta divertenti malintesi legati all'aspetto da gigante del personaggio principale.
Lo shoujo manga di tipo scolastico è sempre un genere di manga molto popolare, dato che la scuola è parte integrante della vita delle adolescenti giapponesi, e non stupisce che possano sognare l'amore e trovare i primi batticuori fra i banchi di scuola.
Dovendo raccontare la normale vita scolastica delle adolescenti, che di per sé non è granché fantasiosa, e dovendosi attenere a un tipo di disegno e a stereotipi di personaggi (sia maschili che femminili) ormai collaudatissimi, è difficile, però, trovare qualcosa che riesca a colpire in maniera particolare, fra le tante storie apparentemente tutte uguali che affollano le riviste delle varie case editrici, nonostante il sempre buon successo che garantisce pubblicità, grande spazio nelle librerie e sempre più adattamenti in forma di film cinematografico con attori in carne ed ossa o telefilm per la TV, medium ultimamente preferito alla serie a cartoni animati.
Si possono, infatti, contare sulle dita di una mano gli anime di genere "shoujo scolastico" usciti negli ultimi anni: pochi e generalmente brevi, incompleti e/o dimenticabili e dimenticati nell'arco di un trimestre.
Sono lontani, ahinoi, i tempi dei cinquanta episodi di "Gokinjo Monogatari", "Ai Shite Knight", "Hana Yori Dango", dei settanta e passa di "Marmalade Boy" e degli oltre cento di "Kodomo no Omocha", al punto che il pubblico delle spettatrici di anime si sta un po' disaffezionando alle semplici storie d'amore scolastico, in favore di altri generi più avventurosi, più complessi o, perché no, che possano far loro sognare una storia d'amore... omosessuale!
"Ore Monogatari" ("La mia storia"), recente adattamento animato in ventiquattro episodi del manga sceneggiato da Kazune Kawahara e disegnato da Aruko, rappresenta una felice eccezione in questo scenario.
Innanzitutto perché è bello poter sognare con i suoi personaggi a disegni animati, una volta tanto (ok, hanno fatto anche il film con attori in carne ed ossa, ma successivamente) e farsi accompagnare da loro per ben sei mesi, che sono un buon compromesso fra una trasmissione annuale e una trimestrale.
In secondo luogo, perché "Ore Monogatari" è uno shoujo un po' sui generis e, anzi, sebbene sia ideato da autrici donne e pubblicato su una rivista diretta a un pubblico femminile, ha tutto il potenziale per piacere più ai ragazzi che alle ragazze, come i recenti crossover con "Jojolion" o "Nisekoi" dimostrano.
"Ore Monogatari" si dimostra particolare già dall'inizio, dato che il punto di vista è quello di un protagonista Maschile (il maiuscolo è d'obbligo). Takeo Gouda, il nostro protagonista, è un ragazzone enorme e forzuto, idolatrato dai compagni di classe come un simbolo di virilità quanto impopolare fra le ragazze. Un modello di personaggio maschile decisamente inconsueto e innovativo per uno shoujo, in cui di solito il protagonista è efebico, delicato e bellissimo, e se c'è uno con un po' di muscoli è un insegnante di ginnastica macchietta o un teppista buzzurro dal quale il suddetto protagonista salverà la sua bella.
Anche in "Ore Monogatari" c'è un ragazzo efebico, delicato e bellissimo, ma Makoto Sunakawa, il nostro bishounen, stavolta è la spalla, un silenzioso e indecifrabile migliore amico sempre pronto ad osservare e a dare buoni consigli. La scena è tutta per Takeo, il personaggio principale, che, istintivamente, finirà per attrarsi le simpatie degli spettatori di sesso maschile, esattamente come fa con i suoi compagni di classe.
Robusto, sportivo, virile e apparentemente arcigno e minaccioso, il nostro ragazzone è in realtà una persona timida e dal cuore d'oro, che si fa sempre in quattro per gli altri (finendo, ahilui, per spaventarli) e che un po' soffre il fatto di esser l'ombra dell'amico Sunakawa, sempre attorniato da ragazze puntualmente rifiutate.
Un giorno, all'improvviso, però, tutto cambia e al duo di amici si unisce la graziosa Rinko Yamato, studentessa con l'hobby della pasticceria che Takeo ha salvato da un molestatore in treno e che, con la scusa di sdebitarsi, finisce per frequentare il ragazzone sin troppo spesso...
A differenza di quanto accade in molti suoi "colleghi", in "Ore Monogatari" il sogno d'amore del protagonista si corona piuttosto presto, dopo pochissimi episodi, e per il resto della serie ci viene mostrata la vita di coppia con la sua ragazza. Solitamente, questo tipo di struttura finisce per diventare noiosa e poco interessante, dato che il bello degli anime sentimentali sta nel sospirare in attesa della dichiarazione, del bacio, del fidanzamento, e poco interessa, invece, vedere due fidanzatini che si scambiano effusioni.
Effettivamente, anche "Ore Monogatari" soffre un po' di questo problema, dal momento che le effusioni fra i due fidanzati non mancano (le due frasi chiave dell'anime - si potrebbe fare un video di montaggio che conta quante volte vengono pronunciate - sono "Takeo-kun, sei figo!" e "Mi piaceeee!!!") e può capitare che lo spettatore si annoi in mezzo a tanta dolcezza e a scene di vita di coppia un po' ripetitive. E' più o meno la stessa cosa che accade in "Arrivare a te" di Karuho Shiina, un altro recente shoujo manga scolastico di grande popolarità, così come in "High School Debut", una delle opere precedenti della sceneggiatrice Kazune Kawahara. In entrambi i casi, allo stesso modo, il focus è sulla vita sentimentale di una coppia di innamorati che si forma nei volumi iniziali.
La marcia in più di "Ore Monogatari" sta proprio nel suo inusuale punto di vista al maschile, che permette, una volta tanto, un'identificazione molto forte da parte dello spettatore maschio. E' di una tenerezza incredibile vedere come la dolce Yamato esprima incondizionatamente i suoi sentimenti nei confronti di quel ragazzone da cui tutte le altre fuggono, ed è altrettanto bello vedere come Takeo finisca pian piano per conquistare, con la sua grandezza d'animo, non solo il cuore della sua ragazza ma anche quello di moltissime altre persone che in un primo momento lo temevano o lo prendevano in giro.
Il nostro è un protagonista assolutamente adorabile, che riesce a vincere senza sforzo qualsiasi competizione sportiva, ma ha notevoli difficoltà a capire la psiche femminile; che si getta fra le fiamme di un palazzo incendiato e a detta sua affronterebbe (e siamo sicuri che lo vincerebbe) anche un orso per proteggere le persone a cui vuole bene, ma che entra nel pallone per una sfida ben più normale, quella di chiamare per nome la fidanzata.
Takeo e Yamato crescono insieme, come persone e come coppia, vivendo insieme tutti i passi più importanti della loro relazione: il primo appuntamento, il primo bacio, il rapporto con gli amici "terzi incomodi", i compleanni e le varie ricorrenze. E' molto buffo e divertente vedere come questo impacciato ragazzone si approccia in maniera ingenua, goffa e strampalata alle normali situazioni della vita amorosa, fortunatamente potendo sempre contare sui saggi consigli dell'amico Suna.
A volte, i due innamorati risultano un po' troppo zuccherosi ed esasperanti nell'estrema sdolcinatezza del loro rapporto, ma poi, a ripensarci, li giustifichiamo pure, perché sono tenerissimi e perché noi, al posto loro, ci comporteremmo esattamente allo stesso modo.
E' per la sua grande naturalezza, infatti, che "Ore Monogatari" incanta i suoi spettatori. C'è indubbiamente un po' di Takeo in ognuno di noi, che magari sogniamo di avere la sua forza fisica ma nascondiamo nel cuore una forza interiore ancora più grande, che magari ci sentiamo tristi e inadeguati perché non siamo Adoni e non riusciamo a trovare l'amore che desideriamo, che guardiamo con una punta d'invidia i nostri amici più belli o più spigliati di noi, che siamo un po' tordi nelle questioni d'amore ma abbiamo un cuore sincero e, chissà, potremmo anche noi sollevare una trave pesantissima o compiere imprese incredibili per far colpo sulla ragazza che ci piace.
I personaggi di questa storia hanno tutti una caratterizzazione un po' fuori dagli schemi o qualche tratto un po' stupido che li contraddistingue, ma risultano dotati di grande umanità. Scopriremo, dunque, molto piacevolmente, che Yamato non è solo una bambolina graziosa che proietta i desideri d'amore degli spettatori maschi, ma che anche lei, sotto sotto, nutre dei desideri più umani e normali e vorrebbe una relazione meno platonica e più concreta.
Allo stesso modo, sarà molto bello scoprire il toccante legame di amicizia fra Takeo e il compare Suna e vedere l'algido bishounen sciogliersi in risate di gusto dinnanzi alle stramberie del suo migliore amico; così come saremo piacevolmente colpiti dal vedere che anche i personaggi che arriveranno ad ostacolare l' amore della nostra coppia sono ragazzi un po' scemi, coi loro problemi, che si innamorano di Takeo e Yamato come persone e non in quanto oggetti del desiderio, finendo per rispettare e persino legare coi rispettivi rivali.
Sebbene il focus sia quasi sempre sulla coppia protagonista, di tanto in tanto arrivano altri personaggi secondari a rubargli un po' la scena per raccontarci storie intrise di tenerezza, che di tanto in tanto si fanno anche toccanti, ad arricchire la storia di formazione del nostro ragazzone, che, aiutandoli in un modo o nell'altro, finisce anche per crescere un po'.
"Ore Monogatari" è una storia sognante, una love story tenerissima fra personaggi che sembrano strambi ma che si rivelano ben più realistici di quanto si pensi: ci siamo abituati, del resto, alla lentezza delle storie d'amore dei cartoni giapponesi, e un motivo di fondo c'è, il gran garbo e riservatezza che i Giapponesi dimostrano in ogni loro relazione interpersonale, anche quella fra innamorati.
I suoi protagonisti sono ragazzi che provano emozioni reali, che proiettano sogni reali, che vivono in un Giappone descritto in maniera dettagliatissima: i numerosi scorci di strade, negozi, minimarket, appartamenti, karaoke, parchi, passaggi a livello, zoo, scuole sono esattamente quello che si può vedere passeggiando per le città e le strade del Giappone. Sarà per questo, forse, che una storia come quella di questo simpatico e impacciato ragazzone col piglio e il fisico da eroe sta conquistando sempre più lettori in patria, al punto da vedersi dedicata una serie animata di media lunghezza, un film live action e da comparire nella top 20 delle uscite giapponesi con ogni suo nuovo volumetto?
Forse che nel buffo ma figo Takeo ci si identifica con inaspettata facilità, cosa che vale anche e soprattutto per gli impacciati studenti giapponesi che, sotto sotto, sognano anche loro di apparire come virili e fighissimi eroi agli occhi delle ragazze che gli fanno battere il cuore e a cui hanno difficoltà a dichiararsi?
La realizzazione tecnica dell'anime si avvale di vivaci colori pastello, di disegni molto espressivi, sfondi e paesaggi molto realistici e simpaticissimi commenti dei personaggi che svolazzano qua e là estremizzando l'effetto comico di molte scene.
Molto buono è il doppiaggio di un buffo e tenero Takuya Eguchi (Takeo) e di una dolce e simpatica Megumi Han (Yamato), entrambi doppiatori che si sono dimostrati versatili e bravi in molte occasioni.
La colonna sonora offre brani molto piacevoli e due sigle orecchiabili. La opening "Miraikei Answer" dei Trustrick entra immediatamente in testa col suo ritmo frizzante, mentre la ending "Shiawase ari ka" dei Local Connect è la classica ballad romantica come le molte che affollano i palinsesti delle radio nipponiche. Un ulteriore elemento che aiuta a contestualizzare la storia di Takeo e Yamato in un Giappone vivo e reale in cui è facilissimo identificarsi.
Buffo e tenero, dolce e divertente, zuccheroso ma toccante, "Ore Monogatari" è un anime delizioso e interessante, che giunge come una boccata d'aria fresca in un mondo come quello degli shoujo scolastici, troppo spesso uguale a sé stesso o troppo concentrato sulla narrazione dei sentimenti femminili per riuscire a interessare gli spettatori di sesso maschile.
Probabilmente, a qualcuno potrà dar fastidio l'eccessivo romanticismo nella trattazione della vita sentimentale di questi ragazzi molto ingenui, che non gli offrirà, come fanno altre storie, la possibilità di appassionarsi a personaggi, coppie e storie secondarie di un certo spessore. Qui non mancano, di tanto in tanto, ma il titolo dell'opera parla chiaro, ed è giusto così.
E' una storia che, pur appartenendo dichiaratamente alla tipologia shoujo, riesce a mettersi esattamente in mezzo fra i due tipi di pubblico, maschile e femminile: il punto di vista è quello di un ragazzo, e dunque probabilmente piacerà di più ai ragazzi (specialmente a quelli che hanno sempre vissuto in maniera complicata i propri rapporti con l'amore e l'altro sesso) che alle ragazze. La narrazione è attenta e sensibile, capace di raffigurare per bene il carattere e i desideri dei ragazzi, ma senza mai anteporre la sfera della sessualità a quella dei sentimenti, come spesso accade agli shounen che trattano d'amore.
Nonostante il protagonista maschile di gran virilità, che ha muscoli d'acciaio e spicca sulle copertine del suo manga in cosplay da eroe dei videogiochi di lotta, la sensibilità di questo manga è tutta femminile, e ciò gli assicura un gran romanticismo e scene di infinita dolcezza, di cui, per una volta, siamo più noi maschietti a godere, finendo per commuoverci e sentire le palpitazioni del nostro cuore, insieme a quelle di questo straordinario ragazzone che, in maniera inaspettatamente piacevole, mette in scena impeccabilmente i nostri sogni di ragazzi dal cuore caldo e innamorato.
Dovendo raccontare la normale vita scolastica delle adolescenti, che di per sé non è granché fantasiosa, e dovendosi attenere a un tipo di disegno e a stereotipi di personaggi (sia maschili che femminili) ormai collaudatissimi, è difficile, però, trovare qualcosa che riesca a colpire in maniera particolare, fra le tante storie apparentemente tutte uguali che affollano le riviste delle varie case editrici, nonostante il sempre buon successo che garantisce pubblicità, grande spazio nelle librerie e sempre più adattamenti in forma di film cinematografico con attori in carne ed ossa o telefilm per la TV, medium ultimamente preferito alla serie a cartoni animati.
Si possono, infatti, contare sulle dita di una mano gli anime di genere "shoujo scolastico" usciti negli ultimi anni: pochi e generalmente brevi, incompleti e/o dimenticabili e dimenticati nell'arco di un trimestre.
Sono lontani, ahinoi, i tempi dei cinquanta episodi di "Gokinjo Monogatari", "Ai Shite Knight", "Hana Yori Dango", dei settanta e passa di "Marmalade Boy" e degli oltre cento di "Kodomo no Omocha", al punto che il pubblico delle spettatrici di anime si sta un po' disaffezionando alle semplici storie d'amore scolastico, in favore di altri generi più avventurosi, più complessi o, perché no, che possano far loro sognare una storia d'amore... omosessuale!
"Ore Monogatari" ("La mia storia"), recente adattamento animato in ventiquattro episodi del manga sceneggiato da Kazune Kawahara e disegnato da Aruko, rappresenta una felice eccezione in questo scenario.
Innanzitutto perché è bello poter sognare con i suoi personaggi a disegni animati, una volta tanto (ok, hanno fatto anche il film con attori in carne ed ossa, ma successivamente) e farsi accompagnare da loro per ben sei mesi, che sono un buon compromesso fra una trasmissione annuale e una trimestrale.
In secondo luogo, perché "Ore Monogatari" è uno shoujo un po' sui generis e, anzi, sebbene sia ideato da autrici donne e pubblicato su una rivista diretta a un pubblico femminile, ha tutto il potenziale per piacere più ai ragazzi che alle ragazze, come i recenti crossover con "Jojolion" o "Nisekoi" dimostrano.
"Ore Monogatari" si dimostra particolare già dall'inizio, dato che il punto di vista è quello di un protagonista Maschile (il maiuscolo è d'obbligo). Takeo Gouda, il nostro protagonista, è un ragazzone enorme e forzuto, idolatrato dai compagni di classe come un simbolo di virilità quanto impopolare fra le ragazze. Un modello di personaggio maschile decisamente inconsueto e innovativo per uno shoujo, in cui di solito il protagonista è efebico, delicato e bellissimo, e se c'è uno con un po' di muscoli è un insegnante di ginnastica macchietta o un teppista buzzurro dal quale il suddetto protagonista salverà la sua bella.
Anche in "Ore Monogatari" c'è un ragazzo efebico, delicato e bellissimo, ma Makoto Sunakawa, il nostro bishounen, stavolta è la spalla, un silenzioso e indecifrabile migliore amico sempre pronto ad osservare e a dare buoni consigli. La scena è tutta per Takeo, il personaggio principale, che, istintivamente, finirà per attrarsi le simpatie degli spettatori di sesso maschile, esattamente come fa con i suoi compagni di classe.
Robusto, sportivo, virile e apparentemente arcigno e minaccioso, il nostro ragazzone è in realtà una persona timida e dal cuore d'oro, che si fa sempre in quattro per gli altri (finendo, ahilui, per spaventarli) e che un po' soffre il fatto di esser l'ombra dell'amico Sunakawa, sempre attorniato da ragazze puntualmente rifiutate.
Un giorno, all'improvviso, però, tutto cambia e al duo di amici si unisce la graziosa Rinko Yamato, studentessa con l'hobby della pasticceria che Takeo ha salvato da un molestatore in treno e che, con la scusa di sdebitarsi, finisce per frequentare il ragazzone sin troppo spesso...
A differenza di quanto accade in molti suoi "colleghi", in "Ore Monogatari" il sogno d'amore del protagonista si corona piuttosto presto, dopo pochissimi episodi, e per il resto della serie ci viene mostrata la vita di coppia con la sua ragazza. Solitamente, questo tipo di struttura finisce per diventare noiosa e poco interessante, dato che il bello degli anime sentimentali sta nel sospirare in attesa della dichiarazione, del bacio, del fidanzamento, e poco interessa, invece, vedere due fidanzatini che si scambiano effusioni.
Effettivamente, anche "Ore Monogatari" soffre un po' di questo problema, dal momento che le effusioni fra i due fidanzati non mancano (le due frasi chiave dell'anime - si potrebbe fare un video di montaggio che conta quante volte vengono pronunciate - sono "Takeo-kun, sei figo!" e "Mi piaceeee!!!") e può capitare che lo spettatore si annoi in mezzo a tanta dolcezza e a scene di vita di coppia un po' ripetitive. E' più o meno la stessa cosa che accade in "Arrivare a te" di Karuho Shiina, un altro recente shoujo manga scolastico di grande popolarità, così come in "High School Debut", una delle opere precedenti della sceneggiatrice Kazune Kawahara. In entrambi i casi, allo stesso modo, il focus è sulla vita sentimentale di una coppia di innamorati che si forma nei volumi iniziali.
La marcia in più di "Ore Monogatari" sta proprio nel suo inusuale punto di vista al maschile, che permette, una volta tanto, un'identificazione molto forte da parte dello spettatore maschio. E' di una tenerezza incredibile vedere come la dolce Yamato esprima incondizionatamente i suoi sentimenti nei confronti di quel ragazzone da cui tutte le altre fuggono, ed è altrettanto bello vedere come Takeo finisca pian piano per conquistare, con la sua grandezza d'animo, non solo il cuore della sua ragazza ma anche quello di moltissime altre persone che in un primo momento lo temevano o lo prendevano in giro.
Il nostro è un protagonista assolutamente adorabile, che riesce a vincere senza sforzo qualsiasi competizione sportiva, ma ha notevoli difficoltà a capire la psiche femminile; che si getta fra le fiamme di un palazzo incendiato e a detta sua affronterebbe (e siamo sicuri che lo vincerebbe) anche un orso per proteggere le persone a cui vuole bene, ma che entra nel pallone per una sfida ben più normale, quella di chiamare per nome la fidanzata.
Takeo e Yamato crescono insieme, come persone e come coppia, vivendo insieme tutti i passi più importanti della loro relazione: il primo appuntamento, il primo bacio, il rapporto con gli amici "terzi incomodi", i compleanni e le varie ricorrenze. E' molto buffo e divertente vedere come questo impacciato ragazzone si approccia in maniera ingenua, goffa e strampalata alle normali situazioni della vita amorosa, fortunatamente potendo sempre contare sui saggi consigli dell'amico Suna.
A volte, i due innamorati risultano un po' troppo zuccherosi ed esasperanti nell'estrema sdolcinatezza del loro rapporto, ma poi, a ripensarci, li giustifichiamo pure, perché sono tenerissimi e perché noi, al posto loro, ci comporteremmo esattamente allo stesso modo.
E' per la sua grande naturalezza, infatti, che "Ore Monogatari" incanta i suoi spettatori. C'è indubbiamente un po' di Takeo in ognuno di noi, che magari sogniamo di avere la sua forza fisica ma nascondiamo nel cuore una forza interiore ancora più grande, che magari ci sentiamo tristi e inadeguati perché non siamo Adoni e non riusciamo a trovare l'amore che desideriamo, che guardiamo con una punta d'invidia i nostri amici più belli o più spigliati di noi, che siamo un po' tordi nelle questioni d'amore ma abbiamo un cuore sincero e, chissà, potremmo anche noi sollevare una trave pesantissima o compiere imprese incredibili per far colpo sulla ragazza che ci piace.
I personaggi di questa storia hanno tutti una caratterizzazione un po' fuori dagli schemi o qualche tratto un po' stupido che li contraddistingue, ma risultano dotati di grande umanità. Scopriremo, dunque, molto piacevolmente, che Yamato non è solo una bambolina graziosa che proietta i desideri d'amore degli spettatori maschi, ma che anche lei, sotto sotto, nutre dei desideri più umani e normali e vorrebbe una relazione meno platonica e più concreta.
Allo stesso modo, sarà molto bello scoprire il toccante legame di amicizia fra Takeo e il compare Suna e vedere l'algido bishounen sciogliersi in risate di gusto dinnanzi alle stramberie del suo migliore amico; così come saremo piacevolmente colpiti dal vedere che anche i personaggi che arriveranno ad ostacolare l' amore della nostra coppia sono ragazzi un po' scemi, coi loro problemi, che si innamorano di Takeo e Yamato come persone e non in quanto oggetti del desiderio, finendo per rispettare e persino legare coi rispettivi rivali.
Sebbene il focus sia quasi sempre sulla coppia protagonista, di tanto in tanto arrivano altri personaggi secondari a rubargli un po' la scena per raccontarci storie intrise di tenerezza, che di tanto in tanto si fanno anche toccanti, ad arricchire la storia di formazione del nostro ragazzone, che, aiutandoli in un modo o nell'altro, finisce anche per crescere un po'.
"Ore Monogatari" è una storia sognante, una love story tenerissima fra personaggi che sembrano strambi ma che si rivelano ben più realistici di quanto si pensi: ci siamo abituati, del resto, alla lentezza delle storie d'amore dei cartoni giapponesi, e un motivo di fondo c'è, il gran garbo e riservatezza che i Giapponesi dimostrano in ogni loro relazione interpersonale, anche quella fra innamorati.
I suoi protagonisti sono ragazzi che provano emozioni reali, che proiettano sogni reali, che vivono in un Giappone descritto in maniera dettagliatissima: i numerosi scorci di strade, negozi, minimarket, appartamenti, karaoke, parchi, passaggi a livello, zoo, scuole sono esattamente quello che si può vedere passeggiando per le città e le strade del Giappone. Sarà per questo, forse, che una storia come quella di questo simpatico e impacciato ragazzone col piglio e il fisico da eroe sta conquistando sempre più lettori in patria, al punto da vedersi dedicata una serie animata di media lunghezza, un film live action e da comparire nella top 20 delle uscite giapponesi con ogni suo nuovo volumetto?
Forse che nel buffo ma figo Takeo ci si identifica con inaspettata facilità, cosa che vale anche e soprattutto per gli impacciati studenti giapponesi che, sotto sotto, sognano anche loro di apparire come virili e fighissimi eroi agli occhi delle ragazze che gli fanno battere il cuore e a cui hanno difficoltà a dichiararsi?
La realizzazione tecnica dell'anime si avvale di vivaci colori pastello, di disegni molto espressivi, sfondi e paesaggi molto realistici e simpaticissimi commenti dei personaggi che svolazzano qua e là estremizzando l'effetto comico di molte scene.
Molto buono è il doppiaggio di un buffo e tenero Takuya Eguchi (Takeo) e di una dolce e simpatica Megumi Han (Yamato), entrambi doppiatori che si sono dimostrati versatili e bravi in molte occasioni.
La colonna sonora offre brani molto piacevoli e due sigle orecchiabili. La opening "Miraikei Answer" dei Trustrick entra immediatamente in testa col suo ritmo frizzante, mentre la ending "Shiawase ari ka" dei Local Connect è la classica ballad romantica come le molte che affollano i palinsesti delle radio nipponiche. Un ulteriore elemento che aiuta a contestualizzare la storia di Takeo e Yamato in un Giappone vivo e reale in cui è facilissimo identificarsi.
Buffo e tenero, dolce e divertente, zuccheroso ma toccante, "Ore Monogatari" è un anime delizioso e interessante, che giunge come una boccata d'aria fresca in un mondo come quello degli shoujo scolastici, troppo spesso uguale a sé stesso o troppo concentrato sulla narrazione dei sentimenti femminili per riuscire a interessare gli spettatori di sesso maschile.
Probabilmente, a qualcuno potrà dar fastidio l'eccessivo romanticismo nella trattazione della vita sentimentale di questi ragazzi molto ingenui, che non gli offrirà, come fanno altre storie, la possibilità di appassionarsi a personaggi, coppie e storie secondarie di un certo spessore. Qui non mancano, di tanto in tanto, ma il titolo dell'opera parla chiaro, ed è giusto così.
E' una storia che, pur appartenendo dichiaratamente alla tipologia shoujo, riesce a mettersi esattamente in mezzo fra i due tipi di pubblico, maschile e femminile: il punto di vista è quello di un ragazzo, e dunque probabilmente piacerà di più ai ragazzi (specialmente a quelli che hanno sempre vissuto in maniera complicata i propri rapporti con l'amore e l'altro sesso) che alle ragazze. La narrazione è attenta e sensibile, capace di raffigurare per bene il carattere e i desideri dei ragazzi, ma senza mai anteporre la sfera della sessualità a quella dei sentimenti, come spesso accade agli shounen che trattano d'amore.
Nonostante il protagonista maschile di gran virilità, che ha muscoli d'acciaio e spicca sulle copertine del suo manga in cosplay da eroe dei videogiochi di lotta, la sensibilità di questo manga è tutta femminile, e ciò gli assicura un gran romanticismo e scene di infinita dolcezza, di cui, per una volta, siamo più noi maschietti a godere, finendo per commuoverci e sentire le palpitazioni del nostro cuore, insieme a quelle di questo straordinario ragazzone che, in maniera inaspettatamente piacevole, mette in scena impeccabilmente i nostri sogni di ragazzi dal cuore caldo e innamorato.
"Ore Monogatari!!", tradotto in italiano "La mia storia", è un'opera della stagione primaverile 2015 composta da ventiquattro episodi di durata canonica, tratta dall'omonimo manga ideato da Kazune Kawahara e disegnato da Aruko.
Gouda Takeo è un ragazzo di sedici anni, alto più di due metri e dal peso approssimativo di 120 Kg, particolarmente dotato in ogni sport, e in grado di compiere azioni sovrumane grazie alla sua forza spropositata. Nonostante sia da sempre idolatrato dai suoi amici e compagni di classe, e particolarmente apprezzato per il carattere buono e altruista, Takeo è stato puntualmente rifiutato da ogni ragazza cui si è dichiarato, a causa anche del suo migliore amico Sunakawa, che sembra attrarre le donne come fosse una calamita. La sua vita cambia con l'inizio delle scuole superiori, quando sul treno salva una ragazza da un molestatore; quest'ultima, Yamato Rinko, si innamora di lui a prima vista, e da quel momento inizierà la loro particolare e divertente storia d'amore.
"Ore Monogatari!!" è un'opera da prendere con le pinze, un prodotto per certi versi piuttosto originale, che per essere pienamente apprezzato deve essere guardato e valutato in maniera differente rispetto ai classici del genere. A differenza dei normali shojo, in "Ore Monogatari!!" non ci saranno particolari problemi, nessun rivale in amore, nessuna tragedia, pochissimi dubbi e poche preoccupazioni. La trama è semplicemente il racconto dell'evolversi della storia d'amore fra Takeo e Rinko, un amore puro e incontaminato, e visto attraverso un'ottica particolare. I dispiaceri e le difficoltà della vita di coppia lasciano completamente spazio alle gioie del trascorrere le giornate insieme, dell'avere una persona su cui fare affidamento, qualcuno che ti capisca sempre e comunque. "Ore Monogatari!!" è un concentrato estremo di buonismo e sentimentalismo; le situazioni proposte non sono ovviamente credibili, ed è proprio per questo motivo che l'opera assume le caratteristiche tipiche di una semplice commedia amorosa, che si lascia piacevolmente guardare senza generare troppe aspettative, e che probabilmente punta solamente a divertire le spettatore.
I personaggi presentati sono pochi, e godono di una discreta caratterizzazione. In "Ore Monogatari!!" si è voluto lasciare particolare spazio al protagonista, del quale verrà rivelato ogni più piccolo segreto. Finalmente un personaggio originale e divertente al tempo stesso, con il quale sarà difficile non simpatizzare. Purtroppo la scelta di valorizzarlo così assiduamente comporta delle inevitabili conseguenze, prima fra tutte compromette il ruolo degli altri personaggi, che al suo cospetto appaiono come dei secondari. A salvarsi, seppur non in maniera eccellente, è solamente Sunakawa, ma anche lui per quanto sempre presente svolge un ruolo un po' marginale, in quanto più che aiutare Takeo sembra non poter fare. Un vero peccato, dato il particolare carattere dell'amico, che avrebbe sicuramente potuto diventare un personaggio memorabile, se solamente gli si fosse concesso più spazio e soprattutto più rilevanza. Ad affiancare il grande e simpatico omone troviamo Rinko Yamato, l'idealizzazione della donna perfetta: sempre gentile e disponibile, follemente innamorata del suo uomo, completamente incapace di arrabbiarsi e, ultimo ma non meno importante, particolarmente dotata ai fornelli.
Tecnicamente è un lavoro con i fiocchi sotto ogni aspetto, a partire dal comparto grafico, che non può lasciare indifferenti per lo stravagante design dei personaggi, attraverso il quale già a una prima occhiata si riesce a intuire la natura scherzosa dell'opera. Le animazioni sono molto fluide e i fondali dettagliati e suggestivi, colmi di sentimento e in grado di creare delle belle atmosfere grazie a dei colori intensi e a dei giochi di luce notevoli.
Il comparto sonoro è altrettanto magnifico, e si fa notare proponendo immediatamente un'opening pimpante e melodiosa che difficilmente si farà dimenticare. Il doppiaggio è più che adeguato e rispecchia in pieno le personalità dei vari personaggi, le OST sono sempre azzeccate.
Il finale non corrisponde a quello del manga, in quanto quest'ultimo è ancora in corso anche in Giappone, tuttavia risulta più che soddisfacente; inoltre lascia aperta la possibilità per una seconda stagione, che se realizzata sui livelli di questa sarà molto apprezzata.
In conclusione, "Ore Monogatari!!" è un'opera particolare e da guardare senza troppe aspettative. Un'opera leggera, divertente, simpatica, che riesce brillantemente a intrattenere. Consigliata la visione se siete alla ricerca di un prodotto semplice che vi strappi qualche risata, e che allo stesso tempo vi faccia emozionare.
Gouda Takeo è un ragazzo di sedici anni, alto più di due metri e dal peso approssimativo di 120 Kg, particolarmente dotato in ogni sport, e in grado di compiere azioni sovrumane grazie alla sua forza spropositata. Nonostante sia da sempre idolatrato dai suoi amici e compagni di classe, e particolarmente apprezzato per il carattere buono e altruista, Takeo è stato puntualmente rifiutato da ogni ragazza cui si è dichiarato, a causa anche del suo migliore amico Sunakawa, che sembra attrarre le donne come fosse una calamita. La sua vita cambia con l'inizio delle scuole superiori, quando sul treno salva una ragazza da un molestatore; quest'ultima, Yamato Rinko, si innamora di lui a prima vista, e da quel momento inizierà la loro particolare e divertente storia d'amore.
"Ore Monogatari!!" è un'opera da prendere con le pinze, un prodotto per certi versi piuttosto originale, che per essere pienamente apprezzato deve essere guardato e valutato in maniera differente rispetto ai classici del genere. A differenza dei normali shojo, in "Ore Monogatari!!" non ci saranno particolari problemi, nessun rivale in amore, nessuna tragedia, pochissimi dubbi e poche preoccupazioni. La trama è semplicemente il racconto dell'evolversi della storia d'amore fra Takeo e Rinko, un amore puro e incontaminato, e visto attraverso un'ottica particolare. I dispiaceri e le difficoltà della vita di coppia lasciano completamente spazio alle gioie del trascorrere le giornate insieme, dell'avere una persona su cui fare affidamento, qualcuno che ti capisca sempre e comunque. "Ore Monogatari!!" è un concentrato estremo di buonismo e sentimentalismo; le situazioni proposte non sono ovviamente credibili, ed è proprio per questo motivo che l'opera assume le caratteristiche tipiche di una semplice commedia amorosa, che si lascia piacevolmente guardare senza generare troppe aspettative, e che probabilmente punta solamente a divertire le spettatore.
I personaggi presentati sono pochi, e godono di una discreta caratterizzazione. In "Ore Monogatari!!" si è voluto lasciare particolare spazio al protagonista, del quale verrà rivelato ogni più piccolo segreto. Finalmente un personaggio originale e divertente al tempo stesso, con il quale sarà difficile non simpatizzare. Purtroppo la scelta di valorizzarlo così assiduamente comporta delle inevitabili conseguenze, prima fra tutte compromette il ruolo degli altri personaggi, che al suo cospetto appaiono come dei secondari. A salvarsi, seppur non in maniera eccellente, è solamente Sunakawa, ma anche lui per quanto sempre presente svolge un ruolo un po' marginale, in quanto più che aiutare Takeo sembra non poter fare. Un vero peccato, dato il particolare carattere dell'amico, che avrebbe sicuramente potuto diventare un personaggio memorabile, se solamente gli si fosse concesso più spazio e soprattutto più rilevanza. Ad affiancare il grande e simpatico omone troviamo Rinko Yamato, l'idealizzazione della donna perfetta: sempre gentile e disponibile, follemente innamorata del suo uomo, completamente incapace di arrabbiarsi e, ultimo ma non meno importante, particolarmente dotata ai fornelli.
Tecnicamente è un lavoro con i fiocchi sotto ogni aspetto, a partire dal comparto grafico, che non può lasciare indifferenti per lo stravagante design dei personaggi, attraverso il quale già a una prima occhiata si riesce a intuire la natura scherzosa dell'opera. Le animazioni sono molto fluide e i fondali dettagliati e suggestivi, colmi di sentimento e in grado di creare delle belle atmosfere grazie a dei colori intensi e a dei giochi di luce notevoli.
Il comparto sonoro è altrettanto magnifico, e si fa notare proponendo immediatamente un'opening pimpante e melodiosa che difficilmente si farà dimenticare. Il doppiaggio è più che adeguato e rispecchia in pieno le personalità dei vari personaggi, le OST sono sempre azzeccate.
Il finale non corrisponde a quello del manga, in quanto quest'ultimo è ancora in corso anche in Giappone, tuttavia risulta più che soddisfacente; inoltre lascia aperta la possibilità per una seconda stagione, che se realizzata sui livelli di questa sarà molto apprezzata.
In conclusione, "Ore Monogatari!!" è un'opera particolare e da guardare senza troppe aspettative. Un'opera leggera, divertente, simpatica, che riesce brillantemente a intrattenere. Consigliata la visione se siete alla ricerca di un prodotto semplice che vi strappi qualche risata, e che allo stesso tempo vi faccia emozionare.
La relazione tra il sottoscritto e quest'anime è stata subito complessa e articolata, ma credo che, alla fine, ci sia stata una riappacificazione complessiva e una comprensione reciproca. "Ore Monogatari!!" è una serie dalle mille sfumature, sia positive che negative.
L'opera conta ben ventiquattro episodi, che si articolano in un mondo di sentimentalismo e commedia scolastica. Una storia che passa tranquillamente per uno shoujo (ovvero orientato a un pubblico femminile), ma mostra lo stesso alcune sfumature di shonen, così da renderlo assai gradevole anche alla controparte maschile.
Esatto, perché, a differenza di quanto succede nella maggior parte delle commedie di tale tipo, il protagonista non è una bella e delicata fanciulla, ma un ragazzo. E che ragazzo! Takeo Gouda è alto più di due metri, nonostante abbia appena incominciato la prima superiore, spalle enormi e un fisico possente. L'aspetto può sembrare piuttosto intimidatorio, ma in realtà possiede un cuore dolce e sincero. Al suo fianco c'è, e ci sarà, sempre il caro amico Makoto Sunakawa, che, a differenza del protagonista, appare di fattezze incantevoli, ma con un carattere ben più riservato. La loro amicizia è salda, sebbene in passato siano accaduti alcuni episodi poco felici: la maggior parte delle ragazze che piacevano a Takeo cadeva inevitabilmente ai piedi dell'impassibile Sunakawa che, con gelida cortesia, le rifiutava.
Un giorno, però, Takeo salva la timida Rinko Yamato da un molestatore sul treno. La fanciulla lo ringrazia e, da cosa nasce cosa, ecco che spunta il germoglio di un tenero amore. Amore? Takeo non ci crede nemmeno, convinto che, per l'ennesima volta, Yamato si sia invaghita dell'amico. Eppure le cose paiono ben diverse, almeno in questa occasione. Finalmente il gigante dal cuore gentile può provare un sentimento nuovo e fantastico, un'esperienza che sa di primavera e lo rinfresca con la sua brezza leggera.
All'inizio dell'anime ho subito provato dei sospetti nei riguardi del protagonista. Le sue fattezze fisiche aprivano un'infinita possibilità di sviluppi, anche piuttosto drammatici e tormentati. E sinceramente li avrei aspettati con somma felicità. Eppure la storia si evolverà in maniera assai diversa: Takeo incontra un fanciulla che s'innamora di lui, e (scusate l'anticipazione) ben più di una. E dunque? Come giustificare questa sorta di harem? Ero perplesso e anche abbastanza stupefatto di fronte a questi rivolgimenti. Tuttavia, devo ammettere che la carica espressiva di Takeo e la sua energica simpatia lo renderanno amabile e assolutamente estraneo a ogni critica.
Rinko, tutta mielosa e candida, non è proprio uno dei miei personaggi preferiti, ma il suo vero valore verrà mostrato solamente nel legame raggiunto con il ragazzone.
Tra i protagonisti principali, però, non si può che amare Sunakawa. Calmo e riflessivo, osserva il mondo circostante con occhio distaccato e consapevole. Aiuta l'amico, ma senza immischiarsi in maniera palese, lasciando così il ruolo centrale a quello stupido (in senso buono) di Takeo. Continua a rifiutare le attenzioni delle fanciulle, nonostante la sua bellezza. Ciò non potrà che renderlo ancor più intrigante. Per tutta la serie ho atteso che giungesse anche per lui la "primavera", ma lascio a voi il piacere di scoprire se, effettivamente, la raggiunge.
La grafica è la solita degli anime romantici. Colori canditi e temperati, che esplodono solamente quando i sentimenti raggiungono il climax. I personaggi femminili mostrano occhioni dolci e un visino delicato come un petalo di fiore. Ciò non fa altro che rendere Takeo ancora più grottesco.
Le musiche seguono in maniera delicata la sequenza degli avvenimenti, accompagnando gli "attori" e i loro sentimenti, sia esterni che interni. Anche il doppiaggio non è male e appare sicuramente ben curato.
Per quanto riguarda la regia, non ho nessuna critica evidente da farle, anche perché le varie puntate scorrono con un ritmo adrenalinico, ma non frenetico. La blanda e tranquilla commedia shoujo viene per certi versi distrutta dall'irruento protagonista, che dona finalmente un po' di pathos alla serie. A differenza di quanto succede nei soliti shoujo, in questo caso non vi è alcun principe azzurro rilassato e seducente. Lo stesso Sunekawa non avrebbe avuto lo stesso effetto come protagonista, in quanto avrebbe finito con lo stancare.
In conclusione, non posso che affermare la qualità generale di un'opera veramente interessante. Forse non inizia nel migliore dei modi, ma ha saputo riprendersi. Le puntate mostrano momenti di luce e ombre, ma credo che l'effetto conclusivo possa considerarsi più che eccelso.
Il finale non rappresenta proprio l'apice del pathos, ma è abbastanza elettrizzante da concludere nel migliore dei modi la serie. Ci sono ovviamente ancora molte domande irrisolte, ma, chissà, forse in futuro troveranno un propria collocazione.
Voto finale: 8 meno
L'opera conta ben ventiquattro episodi, che si articolano in un mondo di sentimentalismo e commedia scolastica. Una storia che passa tranquillamente per uno shoujo (ovvero orientato a un pubblico femminile), ma mostra lo stesso alcune sfumature di shonen, così da renderlo assai gradevole anche alla controparte maschile.
Esatto, perché, a differenza di quanto succede nella maggior parte delle commedie di tale tipo, il protagonista non è una bella e delicata fanciulla, ma un ragazzo. E che ragazzo! Takeo Gouda è alto più di due metri, nonostante abbia appena incominciato la prima superiore, spalle enormi e un fisico possente. L'aspetto può sembrare piuttosto intimidatorio, ma in realtà possiede un cuore dolce e sincero. Al suo fianco c'è, e ci sarà, sempre il caro amico Makoto Sunakawa, che, a differenza del protagonista, appare di fattezze incantevoli, ma con un carattere ben più riservato. La loro amicizia è salda, sebbene in passato siano accaduti alcuni episodi poco felici: la maggior parte delle ragazze che piacevano a Takeo cadeva inevitabilmente ai piedi dell'impassibile Sunakawa che, con gelida cortesia, le rifiutava.
Un giorno, però, Takeo salva la timida Rinko Yamato da un molestatore sul treno. La fanciulla lo ringrazia e, da cosa nasce cosa, ecco che spunta il germoglio di un tenero amore. Amore? Takeo non ci crede nemmeno, convinto che, per l'ennesima volta, Yamato si sia invaghita dell'amico. Eppure le cose paiono ben diverse, almeno in questa occasione. Finalmente il gigante dal cuore gentile può provare un sentimento nuovo e fantastico, un'esperienza che sa di primavera e lo rinfresca con la sua brezza leggera.
All'inizio dell'anime ho subito provato dei sospetti nei riguardi del protagonista. Le sue fattezze fisiche aprivano un'infinita possibilità di sviluppi, anche piuttosto drammatici e tormentati. E sinceramente li avrei aspettati con somma felicità. Eppure la storia si evolverà in maniera assai diversa: Takeo incontra un fanciulla che s'innamora di lui, e (scusate l'anticipazione) ben più di una. E dunque? Come giustificare questa sorta di harem? Ero perplesso e anche abbastanza stupefatto di fronte a questi rivolgimenti. Tuttavia, devo ammettere che la carica espressiva di Takeo e la sua energica simpatia lo renderanno amabile e assolutamente estraneo a ogni critica.
Rinko, tutta mielosa e candida, non è proprio uno dei miei personaggi preferiti, ma il suo vero valore verrà mostrato solamente nel legame raggiunto con il ragazzone.
Tra i protagonisti principali, però, non si può che amare Sunakawa. Calmo e riflessivo, osserva il mondo circostante con occhio distaccato e consapevole. Aiuta l'amico, ma senza immischiarsi in maniera palese, lasciando così il ruolo centrale a quello stupido (in senso buono) di Takeo. Continua a rifiutare le attenzioni delle fanciulle, nonostante la sua bellezza. Ciò non potrà che renderlo ancor più intrigante. Per tutta la serie ho atteso che giungesse anche per lui la "primavera", ma lascio a voi il piacere di scoprire se, effettivamente, la raggiunge.
La grafica è la solita degli anime romantici. Colori canditi e temperati, che esplodono solamente quando i sentimenti raggiungono il climax. I personaggi femminili mostrano occhioni dolci e un visino delicato come un petalo di fiore. Ciò non fa altro che rendere Takeo ancora più grottesco.
Le musiche seguono in maniera delicata la sequenza degli avvenimenti, accompagnando gli "attori" e i loro sentimenti, sia esterni che interni. Anche il doppiaggio non è male e appare sicuramente ben curato.
Per quanto riguarda la regia, non ho nessuna critica evidente da farle, anche perché le varie puntate scorrono con un ritmo adrenalinico, ma non frenetico. La blanda e tranquilla commedia shoujo viene per certi versi distrutta dall'irruento protagonista, che dona finalmente un po' di pathos alla serie. A differenza di quanto succede nei soliti shoujo, in questo caso non vi è alcun principe azzurro rilassato e seducente. Lo stesso Sunekawa non avrebbe avuto lo stesso effetto come protagonista, in quanto avrebbe finito con lo stancare.
In conclusione, non posso che affermare la qualità generale di un'opera veramente interessante. Forse non inizia nel migliore dei modi, ma ha saputo riprendersi. Le puntate mostrano momenti di luce e ombre, ma credo che l'effetto conclusivo possa considerarsi più che eccelso.
Il finale non rappresenta proprio l'apice del pathos, ma è abbastanza elettrizzante da concludere nel migliore dei modi la serie. Ci sono ovviamente ancora molte domande irrisolte, ma, chissà, forse in futuro troveranno un propria collocazione.
Voto finale: 8 meno
"Ore Monogatari!!" ha come protagonista Takeo Gouda, un liceale dall'aspetto intimorente: alto, possente e gigantesco. Se questo aspetto da un lato gli permette di ingraziarsi le amicizie di molti coetanei del suo stesso sesso, dall'altro lo fa allontanare da tutte le ragazze che potrebbero potenzialmente piacergli. Anche perché, come migliore amico, Takeo ha Suna, il tipico personaggio anime che racchiude in sé bellezza, gentilezza e perfezione. La svolta per Takeo arriva il giorno in cui salva Yamato, una giovane ragazza, da un molestatore, e la giovane si innamora di lui.
La trama è quella di un classicissimo shonen romantico e, almeno in linea teorica, non dovrebbe avere niente di davvero originale. Invece i primi episodi risultano davvero ben progettati proprio grazie alla totale distruzione dei cliché che questo genere di anime si porta sempre dietro. Siamo abituati a vedere protagonisti maschili sempre belli e perfetti. Takeo, da questo punto di vista, rappresenta una novità, così come Yamato che si innamora di lui, non per via dell'aspetto, quanto più per il carattere. Tuttavia, se da un lato questo colpo originale può risultare simpatico, la tendenza dello stesso a continuare senza punti di svolta per più di venti episodi lo fa diventare noioso.
Difatti, se anche i due protagonisti si fidanzano praticamente subito (grazie a Suna), creando pochi malintesi ed evitandoci avventure già viste e riviste, dopo questo passaggio non c'è più niente da raccontare. Ogni episodio risulta uguale a tutti gli altri: succede qualcosa o entra in scena un nuovo personaggio, Yamato e Takeo dimostrano a tutti che la loro unione è più forte di quanto possa sembrare, c'è una dichiarazione e stop. Oltretutto, anche il buonismo di Takeo risulta un po' troppo forzato. Posso comprendere che, non dandogli un aspetto degno di un principe romantico, gli si debba almeno concedere un carattere gentile e altruista. Tuttavia, in quest'opera, sono caratteristiche che vengono abusate con troppa noncuranza. Non ci sono sbalzi d'umore, non c'è neppure un momento in cui il perfettissimo carattere di Takeo si sbilanci. Di conseguenza, se l'obiettivo dell'anime era distaccarsi dagli altri che lo avevano preceduto, trovando un protagonista più originale, fallisce miseramente creando uno stereotipo di ragazzo talmente buono che nella realtà non potrebbe mai esistere.
Gli altri personaggi sono abbastanza buoni, nonostante anche la piccola Yamato sia abbastanza monotona. Ho trovato ottimo, invece, il personaggio di Suna, il ragazzo perfetto che dà più peso alla propria amicizia piuttosto che ai propri sentimenti, come dimostra nel momento in cui rifiuta ogni dichiarazione per non ferire Takeo.
Il finale è abbastanza scontato... Dopo la monotonia delle scene che lo hanno preceduto, si ricade nel più classico dei trucchi: utilizzare un altro pretendente che provi a mettere i piedi tra le ruote al protagonista. Se anche è banale, risulta sempre un ottimo spunto per dare un minimo di pepe alla vicenda. Tuttavia, dalle ultime scene, mi aspettavo qualcosina di più.
Al di là di trama e personaggi che partono molto bene, per poi cadere nella noia totale, l'anime vanta un ottimo comparto tecnico, una buona colonna sonora e un doppiaggio piuttosto buono. Consiglio l'anime a chi cerca una classica storia d'amore... buona, ma non spettacolare.
La trama è quella di un classicissimo shonen romantico e, almeno in linea teorica, non dovrebbe avere niente di davvero originale. Invece i primi episodi risultano davvero ben progettati proprio grazie alla totale distruzione dei cliché che questo genere di anime si porta sempre dietro. Siamo abituati a vedere protagonisti maschili sempre belli e perfetti. Takeo, da questo punto di vista, rappresenta una novità, così come Yamato che si innamora di lui, non per via dell'aspetto, quanto più per il carattere. Tuttavia, se da un lato questo colpo originale può risultare simpatico, la tendenza dello stesso a continuare senza punti di svolta per più di venti episodi lo fa diventare noioso.
Difatti, se anche i due protagonisti si fidanzano praticamente subito (grazie a Suna), creando pochi malintesi ed evitandoci avventure già viste e riviste, dopo questo passaggio non c'è più niente da raccontare. Ogni episodio risulta uguale a tutti gli altri: succede qualcosa o entra in scena un nuovo personaggio, Yamato e Takeo dimostrano a tutti che la loro unione è più forte di quanto possa sembrare, c'è una dichiarazione e stop. Oltretutto, anche il buonismo di Takeo risulta un po' troppo forzato. Posso comprendere che, non dandogli un aspetto degno di un principe romantico, gli si debba almeno concedere un carattere gentile e altruista. Tuttavia, in quest'opera, sono caratteristiche che vengono abusate con troppa noncuranza. Non ci sono sbalzi d'umore, non c'è neppure un momento in cui il perfettissimo carattere di Takeo si sbilanci. Di conseguenza, se l'obiettivo dell'anime era distaccarsi dagli altri che lo avevano preceduto, trovando un protagonista più originale, fallisce miseramente creando uno stereotipo di ragazzo talmente buono che nella realtà non potrebbe mai esistere.
Gli altri personaggi sono abbastanza buoni, nonostante anche la piccola Yamato sia abbastanza monotona. Ho trovato ottimo, invece, il personaggio di Suna, il ragazzo perfetto che dà più peso alla propria amicizia piuttosto che ai propri sentimenti, come dimostra nel momento in cui rifiuta ogni dichiarazione per non ferire Takeo.
Il finale è abbastanza scontato... Dopo la monotonia delle scene che lo hanno preceduto, si ricade nel più classico dei trucchi: utilizzare un altro pretendente che provi a mettere i piedi tra le ruote al protagonista. Se anche è banale, risulta sempre un ottimo spunto per dare un minimo di pepe alla vicenda. Tuttavia, dalle ultime scene, mi aspettavo qualcosina di più.
Al di là di trama e personaggi che partono molto bene, per poi cadere nella noia totale, l'anime vanta un ottimo comparto tecnico, una buona colonna sonora e un doppiaggio piuttosto buono. Consiglio l'anime a chi cerca una classica storia d'amore... buona, ma non spettacolare.
"Ore Monogatari!!" è un anime di ventiquattro episodi appartenente alla stagione primaverile 2015, prodotto dalla Madhouse come adattamento del manga shoujo di Kazune Kawahara. L'opera originale conta nove volumi ed è ancora inedita in Italia. È già stato annunciato anche un adattamento live action.
La trama non è complessa, le vicende raccontano infatti la storia di Takeo Gouda, un ragazzo del primo anno di liceo dall'aspetto "possente" che intimorisce tutti i suoi coetanei. Takeo ha però un buon amico, Sunakawa Makoto, che riesce a scorgere la sua vera personalità, ovvero quella di un ragazzo buono e amichevole. Un giorno, durante un loro viaggio in treno, il protagonista salva una ragazzina (Rinko Yamato) da un molestatore e Takeo si innamora subito di lei. Il ragazzone si sente però inferiore rispetto all'amico che ha sempre avuto la meglio con il sesso opposto... riuscirà a conquistare il cuore della ragazza?
Devo ammettere che ho avuto molta difficoltà nel dire la mia per quanto riguarda quest'opera, perché presenta molti pregi ma altrettanti difetti. Infine, però, da amante delle commedie, non ho potuto far altro che darle un voto positivo, nonostante credo che abbia buttato al vento molto del suo potenziale.
Per quanto riguarda i personaggi, Takeo e Sunakawa sono buoni, mi piacciono, ma presentano anche alcuni difetti: il protagonista è divertente e simpatico, ma pecca nel fatto che venga dipinto troppo perfetto. Takeo risolve sempre ogni problema, salva Rinko da situazioni impossibili e si sacrifica anche per gente che non conosce; spesso, dunque, ci si ritrova davanti a una vera e propria commedia demenziale. Anche Sunakawa è un bel personaggio, ma pure qui risulta un po' troppo indifferente alle avances delle varie ragazze, risultando a volte irrealistico. La protagonista femminile, invece, Rinko Yamato, è uno dei principali problemi dell'anime. Questa infatti risulta più volte irritante nei suoi atteggiamenti e ho dovuto constatare, con mio dispiacere, che ho apprezzato maggiormente gli episodi in cui questo personaggio era meno presente. Attorno a questi personaggi principali ruotano i loro amici e compagni di classe, la sorella di Sunakawa (Ai), un suo compagno di università (Oda Hayato) e soprattutto i genitori di Takeo (Yuriko e Yutaka). La madre risulta essere un personaggio ben riuscito, forse uno dei migliori, divertente al punto giusto.
L'opera risulta più volte eccessivamente buonista e piena di un romanticismo sproporzionato, e questo aspetto può risultare pesante da digerire. Tuttavia, grazie al suo aspetto demenziale ed esagerato, l'anime riesce anche a far ridere. L'esagerazione dunque diventa un aspetto sia positivo che negativo.
In ambito audio/visivo le OST mi sono piaciute molto e ho trovato meravigliose sia la sigla iniziale che quella finale. Anche il character design è ben fatto, il tratto dei personaggi è particolare e le espressioni facciali sono parecchio spassose, specialmente quelle di Takeo.
Il finale non mi ha soddisfatto del tutto, mi aspettavo di meglio, ma essendo il manga ancora in corso non escludo l'idea di una seconda stagione e, se verrà realizzata, spero sappia mettere una pezza ai difetti di questa serie.
Ho dato un 8 a quest'anime, ma, come già detto, se avesse sfruttato appieno le sue potenzialità sarei arrivato a un 9. L'ostentazione dei buoni propositi del protagonista, l'atteggiamento esagerato di Rinko che, a differenza di quello di Takeo, si rende fastidioso, diventano tutti elementi che formano un'opera meno gradevole. D'altro canto sono riuscito ad apprezzare la maggior parte degli episodi e certe esagerazioni molto divertenti, nonostante riconosca che forse non sono proprio adatte a una commedia sentimentale quale l'opera si propone, bensì si adattano maggiormente a un anime demenziale.
Infine, consiglio la visione di questo lavoro animato a chi ama le sdolcinatezze e non disgusta le esagerazioni, e a chi vuole gustarsi un'opera leggera senza troppe pretese.
La trama non è complessa, le vicende raccontano infatti la storia di Takeo Gouda, un ragazzo del primo anno di liceo dall'aspetto "possente" che intimorisce tutti i suoi coetanei. Takeo ha però un buon amico, Sunakawa Makoto, che riesce a scorgere la sua vera personalità, ovvero quella di un ragazzo buono e amichevole. Un giorno, durante un loro viaggio in treno, il protagonista salva una ragazzina (Rinko Yamato) da un molestatore e Takeo si innamora subito di lei. Il ragazzone si sente però inferiore rispetto all'amico che ha sempre avuto la meglio con il sesso opposto... riuscirà a conquistare il cuore della ragazza?
Devo ammettere che ho avuto molta difficoltà nel dire la mia per quanto riguarda quest'opera, perché presenta molti pregi ma altrettanti difetti. Infine, però, da amante delle commedie, non ho potuto far altro che darle un voto positivo, nonostante credo che abbia buttato al vento molto del suo potenziale.
Per quanto riguarda i personaggi, Takeo e Sunakawa sono buoni, mi piacciono, ma presentano anche alcuni difetti: il protagonista è divertente e simpatico, ma pecca nel fatto che venga dipinto troppo perfetto. Takeo risolve sempre ogni problema, salva Rinko da situazioni impossibili e si sacrifica anche per gente che non conosce; spesso, dunque, ci si ritrova davanti a una vera e propria commedia demenziale. Anche Sunakawa è un bel personaggio, ma pure qui risulta un po' troppo indifferente alle avances delle varie ragazze, risultando a volte irrealistico. La protagonista femminile, invece, Rinko Yamato, è uno dei principali problemi dell'anime. Questa infatti risulta più volte irritante nei suoi atteggiamenti e ho dovuto constatare, con mio dispiacere, che ho apprezzato maggiormente gli episodi in cui questo personaggio era meno presente. Attorno a questi personaggi principali ruotano i loro amici e compagni di classe, la sorella di Sunakawa (Ai), un suo compagno di università (Oda Hayato) e soprattutto i genitori di Takeo (Yuriko e Yutaka). La madre risulta essere un personaggio ben riuscito, forse uno dei migliori, divertente al punto giusto.
L'opera risulta più volte eccessivamente buonista e piena di un romanticismo sproporzionato, e questo aspetto può risultare pesante da digerire. Tuttavia, grazie al suo aspetto demenziale ed esagerato, l'anime riesce anche a far ridere. L'esagerazione dunque diventa un aspetto sia positivo che negativo.
In ambito audio/visivo le OST mi sono piaciute molto e ho trovato meravigliose sia la sigla iniziale che quella finale. Anche il character design è ben fatto, il tratto dei personaggi è particolare e le espressioni facciali sono parecchio spassose, specialmente quelle di Takeo.
Il finale non mi ha soddisfatto del tutto, mi aspettavo di meglio, ma essendo il manga ancora in corso non escludo l'idea di una seconda stagione e, se verrà realizzata, spero sappia mettere una pezza ai difetti di questa serie.
Ho dato un 8 a quest'anime, ma, come già detto, se avesse sfruttato appieno le sue potenzialità sarei arrivato a un 9. L'ostentazione dei buoni propositi del protagonista, l'atteggiamento esagerato di Rinko che, a differenza di quello di Takeo, si rende fastidioso, diventano tutti elementi che formano un'opera meno gradevole. D'altro canto sono riuscito ad apprezzare la maggior parte degli episodi e certe esagerazioni molto divertenti, nonostante riconosca che forse non sono proprio adatte a una commedia sentimentale quale l'opera si propone, bensì si adattano maggiormente a un anime demenziale.
Infine, consiglio la visione di questo lavoro animato a chi ama le sdolcinatezze e non disgusta le esagerazioni, e a chi vuole gustarsi un'opera leggera senza troppe pretese.
"Ore Monogatari!!" è una serie animata dalla Madhouse nata inizialmente come manga a cura di Kazune Kawahara. Per prima cosa ci tengo a precisare che è il classico anime con la controparte cartacea ancora in corso e che non trova un finale, ma nonostante ciò già a metà serie avevo l'impressione che non vi fosse niente da dire.
La storia ci fa addentrare nelle vicende di Gouda Takeo, un sedicenne fresco di liceo che distrugge gli standard del solito ragazzo da shoujo manga: è altissimo, la sua corporatura è tutt'altro che gracile e ricorda più quella di un lottatore di wrestling, un peso massimo con il mono-ciglio e le labbra grandi il doppio dei suoi occhi. Per "ovvie ragioni", un soggetto simile e dall'aria aggressiva pone in difficoltà gran parte dei suoi conoscenti, i quali tendono ad evitarlo, fino a quando non aiuterà una ragazza vittima di un molestatore facendo colpo su di lei; riusciranno a dichiararsi nel giro di pochissimi episodi, grazie all'unico amico del protagonista che in più occasioni fungerà da cervello, poiché Takeo dà prova di esserne assolutamente privo. Dopo di che? Il nulla.
Tema portante è sempre e solo Takeo: di quanto lui sia 'figo', di quanto sia altruista, di quanto le apparenze ingannino, di quanto sia puro, di quanto sia casto, di quanto sia possente, di quanto sia rapido, di quanto sia determinato, di quanto sia benevolo, di quanto si sacrifichi per gli altri, di come voglia bene al suo migliore amico Suna e alla sua ragazza Yamato, nonostante non si sia mai preso la briga di chiederle i suoi interessi, a parte cucinare torte destinate sempre e solo allo stomaco immenso del suo amato.
Il difetto più grande di questo anime è il 'takeocentrismo', la ricerca insistente di esaltare solo lui e adoperare chi gli sta attorno come mero contorno per illuminarlo maggiormente. Tutti i personaggi oltre a lui sono abbozzati e, se ne conosciamo un amico o un famigliare, è solo perché anche questo è legato a lui, e, laddove si tenta di dedicare un episodio a personaggi differenti, si conclude il tutto inserendo sempre e comunque il fantastico amicone dalle spalle larghe che risolverà la situazione senza che il personaggio secondario possa avere l'onore di farcela da sola, e magari tirare fuori un po' di orgoglio. Questo eccessivo evidenziare le qualità di Takeo diventerà sempre più pesante, sminuendo persino la storia d'amore tra lui e Yamato, la quale non farà altro che cucinare, fare la comprensiva, combinare appuntamenti a gruppi e ricordarci di quanto è 'figo' il suo ragazzo; sia mai che venga detto qualcosa su come vive, su come sono i suoi genitori, su come è cresciuta e stava prima di conoscere il suo salvatore, o di come sia fatta caratterialmente con un po' più di cura e passione; purtroppo mi ha dato l'impressione che fosse lì solo per assecondare l'orazione di Takeo. Un po' meglio Suna, ovvero l'amico del cuore, che però avrà il ruolo di cupido e niente più: anche se caratterizzato un po' meglio della fidanzatina, ogni personaggio che interagisca con lui finirà per amare Takeo o preferirlo, e la sua felicità finirà per risiedere in quella del suo imponente compagno di avventure, finendo per risultare triste, come una sorta di velata vendetta ai danni dei bei ragazzi che prevalgono di continuo nello shoujo medio. Esatto, "Ore Monogatari" è fatto per chi è stufo del bellone che conquista la ragazza di turno, punta tutto su un personaggio esteticamente poco gradevole e prende a ceffoni qualsiasi altra cosa, dando modo a chi si immedesima nel personaggio di avere una grande soddisfazione, ma il tutto finisce qua.
Le gag inizialmente potevano strappare qualche sorriso, insieme all'aria di novità, ma poi il ripetersi delle stesse circostanze, la prevedibilità di ciascun episodio che sai già non riuscirà a mettere in disparte Takeo, il troppo romanticismo avventato a causa della poca conoscenza dei personaggi, dei problemi stupidi che li circonderanno e delle difficoltà quasi nulle, saranno solo deleteri. Se si voleva osare con l'estetica del protagonista, lo si poteva fare anche con la sceneggiatura, le vicende che si susseguono e i personaggi che la arricchiscono, invece qua si è andato sul sicuro e, dopo aver svolto il compitino, si è andati avanti con la stessa minestra per sei lunghissimi mesi, con una serie finita grazie alla cadenza settimanale, perché a visionarne più di uno al giorno penso mi sarebbe venuto un attacco di sonnolenza.
Occasione sprecata, perché dal lato tecnico la sufficienza l'aveva in pugno: i colori caldi danno la giusta sensazione di calore che emana la bontà dei personaggi, i cali grafici li ho notati solo sulle proporzioni di Takeo rispetto ad altri nelle scene molto affollate, il doppiaggio esalta benissimo le parti comiche, mentre opening ed ending non sono né male né bene, fanno il loro lavoro.
Questo anime lo consiglio solo a chi prova un odio sconsiderato verso i bellocci o, semplicemente, non disdegna mai il romanticismo sfrenato, la dolcezza e l'alta dose di buoni sentimenti.
Per la sottoscritta è bocciato, e consiglio vivamente di non farsi abbindolare dalle buone premesse e dall'estetica.
La storia ci fa addentrare nelle vicende di Gouda Takeo, un sedicenne fresco di liceo che distrugge gli standard del solito ragazzo da shoujo manga: è altissimo, la sua corporatura è tutt'altro che gracile e ricorda più quella di un lottatore di wrestling, un peso massimo con il mono-ciglio e le labbra grandi il doppio dei suoi occhi. Per "ovvie ragioni", un soggetto simile e dall'aria aggressiva pone in difficoltà gran parte dei suoi conoscenti, i quali tendono ad evitarlo, fino a quando non aiuterà una ragazza vittima di un molestatore facendo colpo su di lei; riusciranno a dichiararsi nel giro di pochissimi episodi, grazie all'unico amico del protagonista che in più occasioni fungerà da cervello, poiché Takeo dà prova di esserne assolutamente privo. Dopo di che? Il nulla.
Tema portante è sempre e solo Takeo: di quanto lui sia 'figo', di quanto sia altruista, di quanto le apparenze ingannino, di quanto sia puro, di quanto sia casto, di quanto sia possente, di quanto sia rapido, di quanto sia determinato, di quanto sia benevolo, di quanto si sacrifichi per gli altri, di come voglia bene al suo migliore amico Suna e alla sua ragazza Yamato, nonostante non si sia mai preso la briga di chiederle i suoi interessi, a parte cucinare torte destinate sempre e solo allo stomaco immenso del suo amato.
Il difetto più grande di questo anime è il 'takeocentrismo', la ricerca insistente di esaltare solo lui e adoperare chi gli sta attorno come mero contorno per illuminarlo maggiormente. Tutti i personaggi oltre a lui sono abbozzati e, se ne conosciamo un amico o un famigliare, è solo perché anche questo è legato a lui, e, laddove si tenta di dedicare un episodio a personaggi differenti, si conclude il tutto inserendo sempre e comunque il fantastico amicone dalle spalle larghe che risolverà la situazione senza che il personaggio secondario possa avere l'onore di farcela da sola, e magari tirare fuori un po' di orgoglio. Questo eccessivo evidenziare le qualità di Takeo diventerà sempre più pesante, sminuendo persino la storia d'amore tra lui e Yamato, la quale non farà altro che cucinare, fare la comprensiva, combinare appuntamenti a gruppi e ricordarci di quanto è 'figo' il suo ragazzo; sia mai che venga detto qualcosa su come vive, su come sono i suoi genitori, su come è cresciuta e stava prima di conoscere il suo salvatore, o di come sia fatta caratterialmente con un po' più di cura e passione; purtroppo mi ha dato l'impressione che fosse lì solo per assecondare l'orazione di Takeo. Un po' meglio Suna, ovvero l'amico del cuore, che però avrà il ruolo di cupido e niente più: anche se caratterizzato un po' meglio della fidanzatina, ogni personaggio che interagisca con lui finirà per amare Takeo o preferirlo, e la sua felicità finirà per risiedere in quella del suo imponente compagno di avventure, finendo per risultare triste, come una sorta di velata vendetta ai danni dei bei ragazzi che prevalgono di continuo nello shoujo medio. Esatto, "Ore Monogatari" è fatto per chi è stufo del bellone che conquista la ragazza di turno, punta tutto su un personaggio esteticamente poco gradevole e prende a ceffoni qualsiasi altra cosa, dando modo a chi si immedesima nel personaggio di avere una grande soddisfazione, ma il tutto finisce qua.
Le gag inizialmente potevano strappare qualche sorriso, insieme all'aria di novità, ma poi il ripetersi delle stesse circostanze, la prevedibilità di ciascun episodio che sai già non riuscirà a mettere in disparte Takeo, il troppo romanticismo avventato a causa della poca conoscenza dei personaggi, dei problemi stupidi che li circonderanno e delle difficoltà quasi nulle, saranno solo deleteri. Se si voleva osare con l'estetica del protagonista, lo si poteva fare anche con la sceneggiatura, le vicende che si susseguono e i personaggi che la arricchiscono, invece qua si è andato sul sicuro e, dopo aver svolto il compitino, si è andati avanti con la stessa minestra per sei lunghissimi mesi, con una serie finita grazie alla cadenza settimanale, perché a visionarne più di uno al giorno penso mi sarebbe venuto un attacco di sonnolenza.
Occasione sprecata, perché dal lato tecnico la sufficienza l'aveva in pugno: i colori caldi danno la giusta sensazione di calore che emana la bontà dei personaggi, i cali grafici li ho notati solo sulle proporzioni di Takeo rispetto ad altri nelle scene molto affollate, il doppiaggio esalta benissimo le parti comiche, mentre opening ed ending non sono né male né bene, fanno il loro lavoro.
Questo anime lo consiglio solo a chi prova un odio sconsiderato verso i bellocci o, semplicemente, non disdegna mai il romanticismo sfrenato, la dolcezza e l'alta dose di buoni sentimenti.
Per la sottoscritta è bocciato, e consiglio vivamente di non farsi abbindolare dalle buone premesse e dall'estetica.