Punch Line
Non so perché abbia iniziato a guardare questo anime, dato che la trama sembrava veramente stupida e inoltre non amo particolarmente il genere ecchi, però ringrazio vivamente qualunque cosa mi sia passata per la testa in quel momento.
"Punchline" è un anime... inaspettato. Nella prima parte accadono cose che sembrano totalmente casuali e gli episodi sono un susseguirsi di scene ridicole, però servono abbastanza bene allo scopo, cioè divertire. Pian piano si inizia a intuire che c'è un qualche significato dietro quell'accozzaglia di eventi e dalla seconda parte in poi dell'anime tutto diventerà chiaro.
Ho apprezzato molto il modo in cui è stata gestita la trama, con continui flashback e flashward, storie che si intrecciano, eventi passati che assumono improvvisamente significato e tutto ciò che rende la storia "ingarbugliata" al punto giusto, ma sempre chiara, senza mai diventare complessa da capire. Anche le gag e il tipo di comicità si sposano bene col contesto bizzarro creato dalle inquiline della Korai e con la leggerezza che caratterizza la maggior parte dell'opera, che ha il pregio di saper alternare momenti divertenti ad altri più seri.
Se il punto forte di "Punchline" sta proprio nella sua trama ingarbugliata e nel repentino cambio di rotta che essa prende, questo è forse anche il suo punto debole. Infatti ciò che convince una persona a guardare un anime è nella maggior parte dei casi la descrizione della trama, che è quella di un anime ecchi e nonsense. Queste etichette lo hanno penalizzato, a parer mio, poiché chi vuole vedere un anime più o meno serio non è invogliato a iniziarlo, mentre chi vuole vedere un anime veramente ecchi ne resta deluso. Invece "Punchline" è davvero un anime da vedere e da consigliare.
"Punchline" è un anime... inaspettato. Nella prima parte accadono cose che sembrano totalmente casuali e gli episodi sono un susseguirsi di scene ridicole, però servono abbastanza bene allo scopo, cioè divertire. Pian piano si inizia a intuire che c'è un qualche significato dietro quell'accozzaglia di eventi e dalla seconda parte in poi dell'anime tutto diventerà chiaro.
Ho apprezzato molto il modo in cui è stata gestita la trama, con continui flashback e flashward, storie che si intrecciano, eventi passati che assumono improvvisamente significato e tutto ciò che rende la storia "ingarbugliata" al punto giusto, ma sempre chiara, senza mai diventare complessa da capire. Anche le gag e il tipo di comicità si sposano bene col contesto bizzarro creato dalle inquiline della Korai e con la leggerezza che caratterizza la maggior parte dell'opera, che ha il pregio di saper alternare momenti divertenti ad altri più seri.
Se il punto forte di "Punchline" sta proprio nella sua trama ingarbugliata e nel repentino cambio di rotta che essa prende, questo è forse anche il suo punto debole. Infatti ciò che convince una persona a guardare un anime è nella maggior parte dei casi la descrizione della trama, che è quella di un anime ecchi e nonsense. Queste etichette lo hanno penalizzato, a parer mio, poiché chi vuole vedere un anime più o meno serio non è invogliato a iniziarlo, mentre chi vuole vedere un anime veramente ecchi ne resta deluso. Invece "Punchline" è davvero un anime da vedere e da consigliare.
"Punch Line" è un'anime molto sottovalutato per via della trama di poco conto, che di primo impatto sembra stupida e senza senso. Ammetto che anche io l'ho sottovalutata, anticipando quasi la mia valutazione, ma un'anime si giudica solo una volta terminata la visione, infatti sono molto contento di non averlo bloccato sul più bello.
La trama si concentra su Yuta, un ragazzo molto strano che, quando vede un paio di mutandine, si eccita e acquisisce più forza del normale, ma, se si eccita due volte di fila, l'umanità viene distrutta. Si ritrova ad essere un'anima staccata dal suo corpo e dialogherà con Chiranosuke, che gli spiegherà come fare per salvare la razza umana.
Lo sviluppo di questa trama è veramente strano, anzi quest'anime è molto strano, ma davvero impressionante nel suo modo di fare; inizialmente, nei primi episodi non capirete un tubo di quello che state vedendo, non troverete un filo logico connesso agli eventi, che sembreranno accadere a caso. Dopo qualche puntata circa la trama inizierà ad essere molto interessante e a spiegare tutto ciò che precedentemente non avrete compreso, inizierà ad appassionarvi sicuramente, mantenendo sempre una certa dose di demenza, che ritengo un marchio di fabbrica. Il finale sarà letteralmente una bomba, ricco di colpi di scena a non finire e che vi terrà incollati allo schermo, e alla fine rimarrete abbastanza contenti del finale, per di più coerente con i fatti.
I personaggi poi hanno quel loro timbro di demenza che rende il tutto più divertente, sono ben costruiti e ogni loro aspetto sembrerà una scemenza, ma hanno il loro giusto posto nella trama, senza essere inutili. Ciò che mi ha colpito dei personaggi, soprattutto di quelli principali, è che ti ingannano dall'inizio alla fine, con particolari che non ci aspetteremo. Non vi resta che concludere l'anime per scoprirlo.
Il comparto visivo è nella norma, con disegni piacevoli e abbastanza puliti, e una buona dose di colori scelti che rendono l'animazione fluida e discreta. Il comparto sonoro pecca un po', con musiche di sottofondo che non sempre rendono il momento, ma è da apprezzare come sempre il doppiaggio giapponese, soprattutto quello di Marina Inoe nei panni anche di "Naruto"; la opening è direi azzeccata a questa strana serie, che la rende piacevole e divertente da ascoltare, un po' meno però la ending.
Concludo la recensione consigliando quest'anime, sottolineando di non sottovalutarlo all'inizio, ma di giudicarlo finito, in quanto regala una trama parecchio avvincente e fuori dagli schemi. Di quest'anime premio il fattore sorpresa. Voto: 8
La trama si concentra su Yuta, un ragazzo molto strano che, quando vede un paio di mutandine, si eccita e acquisisce più forza del normale, ma, se si eccita due volte di fila, l'umanità viene distrutta. Si ritrova ad essere un'anima staccata dal suo corpo e dialogherà con Chiranosuke, che gli spiegherà come fare per salvare la razza umana.
Lo sviluppo di questa trama è veramente strano, anzi quest'anime è molto strano, ma davvero impressionante nel suo modo di fare; inizialmente, nei primi episodi non capirete un tubo di quello che state vedendo, non troverete un filo logico connesso agli eventi, che sembreranno accadere a caso. Dopo qualche puntata circa la trama inizierà ad essere molto interessante e a spiegare tutto ciò che precedentemente non avrete compreso, inizierà ad appassionarvi sicuramente, mantenendo sempre una certa dose di demenza, che ritengo un marchio di fabbrica. Il finale sarà letteralmente una bomba, ricco di colpi di scena a non finire e che vi terrà incollati allo schermo, e alla fine rimarrete abbastanza contenti del finale, per di più coerente con i fatti.
I personaggi poi hanno quel loro timbro di demenza che rende il tutto più divertente, sono ben costruiti e ogni loro aspetto sembrerà una scemenza, ma hanno il loro giusto posto nella trama, senza essere inutili. Ciò che mi ha colpito dei personaggi, soprattutto di quelli principali, è che ti ingannano dall'inizio alla fine, con particolari che non ci aspetteremo. Non vi resta che concludere l'anime per scoprirlo.
Il comparto visivo è nella norma, con disegni piacevoli e abbastanza puliti, e una buona dose di colori scelti che rendono l'animazione fluida e discreta. Il comparto sonoro pecca un po', con musiche di sottofondo che non sempre rendono il momento, ma è da apprezzare come sempre il doppiaggio giapponese, soprattutto quello di Marina Inoe nei panni anche di "Naruto"; la opening è direi azzeccata a questa strana serie, che la rende piacevole e divertente da ascoltare, un po' meno però la ending.
Concludo la recensione consigliando quest'anime, sottolineando di non sottovalutarlo all'inizio, ma di giudicarlo finito, in quanto regala una trama parecchio avvincente e fuori dagli schemi. Di quest'anime premio il fattore sorpresa. Voto: 8
Era iniziata come una serie simpatica, con un pizzico di demenza a renderla ancora più bislacca. Solo con il passare degli episodi è emerso il suo vero valore, rendendolo un anime di tutto rispetto, che è riuscito a commuovermi e affascinarmi. "Punchline" sono dodici episodi di puro divertimento, in cui la commedia, l'ecchi e una buona dose di fantascienza si mescolano insieme in maniera eccelsa, così da rendere l'opera ancor più intrigante e "particolare".
Esatto! Direi proprio che la parola corretta per esprimere questa serie sia "particolare". Perché, già da come inizia, si capisce che la vicenda avrà sviluppi piuttosto strani, ma interessanti. Un autobus viene assalito da alcuni malviventi, il protagonista, Yuta, e la sua amica Rabura sono coinvolti in questo attentato misterioso. Le cose sembrano aggravarsi, fino a che, improvvisamente, emerge un'eroina in costume che cerca di salvarli. Sta per riuscire nella sua impresa, quando un nemico alle spalle l'aggredisce. Yuta sembra essere sopraffatto dagli eventi, ma, quando ha il piacere di vedere un paio di mutandine, ecco che si eccita a non finire. Gli occhi diventano dorati e i capelli acquistano tonalità rossastre, piuttosto luminose. Con uno sprint si sbarazza dell'avversario della misteriosa eroina. Purtroppo, non riuscendo a bloccare la spinta, viene sbalzato fuori dal pullman insieme al nemico. Entrambi precipitano giù dal ponte e, solo per miracolo, il nostro caro protagonista si salva.
Peccato che, subito dopo, un misterioso fulmine giallo precipita sulla Terra, colpendolo in pieno. La sua anima viene sbalzata fuori e, come scoprirà in futuro, il suo corpo viene impossessato da un'altra anima.
L'aiuto di uno strambo gatto fantasma gli permetterà di comprendere meglio la situazione, ma le cose sembrano essere ben più complicate del previsto. Una strana organizzazione sta attentando all'esistenza stessa dell'umanità e niente e nessuno può intervenire, se non Yuta. Ma ce la farà nelle nuove vesti da fantasma?
Insomma, una trama piuttosto contorta, che, man mano, acquista una propria consistenza e stabilità. Solo con il passare degli episodi si scoprono i vari protagonisti e gli strani poteri di Yuta. Un inizio eccitante, che catapulta lo spettatore nel bel mezzo degli avvenimenti, impreparato e totalmente all'oscuro di ciò che sta realmente succedendo. Un metodo più che buono per appassionare e incentivare la visione delle puntate future.
Ma non basta ancora. Se nei primi episodi prevale senza dubbio la parte comica, sarà necessario un maggior approfondimento per discernere all'interno dell'opera un senso di melanconia generale. Un velo di sconforto che non abbandonerà mai i protagonisti, sebbene questi mantengano sempre i loro caratteri allegri e vivaci.
E proprio sui personaggi principali che ruota tutta la vicenda. Yuta sembra avvolto nel mistero, costretto a vivere una storia di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Eppure, quei poteri così simili a Narugino, l'eroina iniziale, sembrano avvicinarlo moltissimo al segreto celato dietro l'anime.
La ragazza dai capelli rosa, in particolare, nasconde un passato tristissimo, che emergerà solamente con il passare delle puntate. La profondità d'animo che mostra e l'attento studio dell'animo umano vengono accuratamente nascosti dietro un sorriso e una battuta pronta.
Il fatto che Yuta, per trasformarsi, debba per forza vedere delle mutandine non può che far nascere ilarità. Ma siamo sicuri che sia proprio un'opera comica? I temi trattati e la forza dei sentimenti dei vari ragazzi sono tutt'altro che piatti e scontati. A differenza di molte altre opere, apparentemente più serie, qui si riesce a immedesimarsi nei vari personaggi, commuovendosi per le esperienze che vivranno nel corso della vicenda.
Un anime che poteva benissimo trasformarsi in harem, visto le quattro ragazze che circondano il "povero" Yuta, acquisisce invece nuove sembianze e abiti mai visti prima. Il fattore ecchi, comunque presente, non mostra alcuna malizia, anzi, sembra quasi innocente.
La grafica è molto bella, i colori brillanti e i toni accesi rendono il tutto ancor più divertente ed eccitante. Le musiche seguono alla perfezione le vicende dei protagonisti e palpitano sotto il sottile strato di pelle dell'anime.
Molto bene il doppiaggio, senza contare una regia eccelsa che, in sole dodici puntate, riesce a creare una storia autoconclusiva (circa). La trama contorta non si attorciglia poi troppo, e tutto, alla fine, avrà un proprio significato. Niente domande irrisolte, niente dubbi lasciati in sospeso. Insomma, un lavoro attento e accurato, che mostra pochi difetti.
La conclusione è la ciliegina sulla torta. Tutti si aspettavano una fine scontata e banale, e invece ecco che "Punchline" riesce ancora una volta a sorprendere, commuovendo, entusiasmando e appassionando in modo sorprendente.
A dirla tutta, credo che la vera sorpresa di questa stagione primaverile 2015 sia stata proprio quest'opera. Non ci puntavo alcunché, ed ecco invece una storia bella a non finire.
Il tocco finale è il riferimento a Nietzsche e il suo Übermensch, il superuomo. Non so se volessero proprio citare il filosofo tedesco, ma come appassionato di quest'ultimo non posso che essere felice per un possibile nesso.
Voto finale: 8 meno
Esatto! Direi proprio che la parola corretta per esprimere questa serie sia "particolare". Perché, già da come inizia, si capisce che la vicenda avrà sviluppi piuttosto strani, ma interessanti. Un autobus viene assalito da alcuni malviventi, il protagonista, Yuta, e la sua amica Rabura sono coinvolti in questo attentato misterioso. Le cose sembrano aggravarsi, fino a che, improvvisamente, emerge un'eroina in costume che cerca di salvarli. Sta per riuscire nella sua impresa, quando un nemico alle spalle l'aggredisce. Yuta sembra essere sopraffatto dagli eventi, ma, quando ha il piacere di vedere un paio di mutandine, ecco che si eccita a non finire. Gli occhi diventano dorati e i capelli acquistano tonalità rossastre, piuttosto luminose. Con uno sprint si sbarazza dell'avversario della misteriosa eroina. Purtroppo, non riuscendo a bloccare la spinta, viene sbalzato fuori dal pullman insieme al nemico. Entrambi precipitano giù dal ponte e, solo per miracolo, il nostro caro protagonista si salva.
Peccato che, subito dopo, un misterioso fulmine giallo precipita sulla Terra, colpendolo in pieno. La sua anima viene sbalzata fuori e, come scoprirà in futuro, il suo corpo viene impossessato da un'altra anima.
L'aiuto di uno strambo gatto fantasma gli permetterà di comprendere meglio la situazione, ma le cose sembrano essere ben più complicate del previsto. Una strana organizzazione sta attentando all'esistenza stessa dell'umanità e niente e nessuno può intervenire, se non Yuta. Ma ce la farà nelle nuove vesti da fantasma?
Insomma, una trama piuttosto contorta, che, man mano, acquista una propria consistenza e stabilità. Solo con il passare degli episodi si scoprono i vari protagonisti e gli strani poteri di Yuta. Un inizio eccitante, che catapulta lo spettatore nel bel mezzo degli avvenimenti, impreparato e totalmente all'oscuro di ciò che sta realmente succedendo. Un metodo più che buono per appassionare e incentivare la visione delle puntate future.
Ma non basta ancora. Se nei primi episodi prevale senza dubbio la parte comica, sarà necessario un maggior approfondimento per discernere all'interno dell'opera un senso di melanconia generale. Un velo di sconforto che non abbandonerà mai i protagonisti, sebbene questi mantengano sempre i loro caratteri allegri e vivaci.
E proprio sui personaggi principali che ruota tutta la vicenda. Yuta sembra avvolto nel mistero, costretto a vivere una storia di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Eppure, quei poteri così simili a Narugino, l'eroina iniziale, sembrano avvicinarlo moltissimo al segreto celato dietro l'anime.
La ragazza dai capelli rosa, in particolare, nasconde un passato tristissimo, che emergerà solamente con il passare delle puntate. La profondità d'animo che mostra e l'attento studio dell'animo umano vengono accuratamente nascosti dietro un sorriso e una battuta pronta.
Il fatto che Yuta, per trasformarsi, debba per forza vedere delle mutandine non può che far nascere ilarità. Ma siamo sicuri che sia proprio un'opera comica? I temi trattati e la forza dei sentimenti dei vari ragazzi sono tutt'altro che piatti e scontati. A differenza di molte altre opere, apparentemente più serie, qui si riesce a immedesimarsi nei vari personaggi, commuovendosi per le esperienze che vivranno nel corso della vicenda.
Un anime che poteva benissimo trasformarsi in harem, visto le quattro ragazze che circondano il "povero" Yuta, acquisisce invece nuove sembianze e abiti mai visti prima. Il fattore ecchi, comunque presente, non mostra alcuna malizia, anzi, sembra quasi innocente.
La grafica è molto bella, i colori brillanti e i toni accesi rendono il tutto ancor più divertente ed eccitante. Le musiche seguono alla perfezione le vicende dei protagonisti e palpitano sotto il sottile strato di pelle dell'anime.
Molto bene il doppiaggio, senza contare una regia eccelsa che, in sole dodici puntate, riesce a creare una storia autoconclusiva (circa). La trama contorta non si attorciglia poi troppo, e tutto, alla fine, avrà un proprio significato. Niente domande irrisolte, niente dubbi lasciati in sospeso. Insomma, un lavoro attento e accurato, che mostra pochi difetti.
La conclusione è la ciliegina sulla torta. Tutti si aspettavano una fine scontata e banale, e invece ecco che "Punchline" riesce ancora una volta a sorprendere, commuovendo, entusiasmando e appassionando in modo sorprendente.
A dirla tutta, credo che la vera sorpresa di questa stagione primaverile 2015 sia stata proprio quest'opera. Non ci puntavo alcunché, ed ecco invece una storia bella a non finire.
Il tocco finale è il riferimento a Nietzsche e il suo Übermensch, il superuomo. Non so se volessero proprio citare il filosofo tedesco, ma come appassionato di quest'ultimo non posso che essere felice per un possibile nesso.
Voto finale: 8 meno
"Punch Line" è una serie originale, non tratta da manga o light novel, composta da dodici episodi, che si pone l'obbiettivo di intrattenere con leggerezza e allegria, contornando il tutto con azione e follia ecchi. Riesce questa serie ad essere di buon livello?
La trama racconta di Yuta, un ragazzo (?) che abita insieme ad alcune amiche in un edificio. Un giorno, Yuta viene privato del proprio corpo da uno spirito misterioso e scopre di dover salvare il mondo dalla distruzione. In particolare deve fare attenzione a non eccitarsi troppo, altrimenti sarà inevitabile l'esplosione del pianeta Terra.
Questa storia, nelle prime quattro-cinque puntate, è quanto di più assurdo abbia mai visto, demenziale allo stato puro e con ampi momenti di nonsense, i quali rendono difficile motivare il proseguimento della visione della serie. Infatti ci sono troppi momenti ecchi, peraltro che vedono protagonisti personaggi femminili non disegnati bene e neanche troppo graziosi, eccetto Narugino, mentre l'azione è ridotta all'osso e, quando c'è, si rivela quasi dannosa. Gli stessi momenti ecchi, tanto pubblicizzati in questo anime, sono brutti da vedere e non sortiscono l'effetto voluto. Per fortuna nella seconda parte, complici scoperte importanti e rivelazioni sulla storia, la serie decolla o almeno ci prova, basandosi su spunti interessanti ma che hanno il grave difetto di essere complessi e ingarbugliati, non facilmente comprensibili se non si riguardasse nuovamente quel momento più volte. Il potere utilizzato dal protagonista e da altri personaggi è abbozzato e vagamente interessante, però intrattiene quanto basta, senza eccessi. L'esito finale della storia è piacevole e mette una pezza al ridicolo a cui si è assistito in precedenza. Le scene esilaranti ci sono, specie nelle prime puntate, però siamo ben lontani da livelli di vere risate: posso scrivere che il tentativo è buono, ma le gag della serie sono monotone.
Tra i personaggi della serie sono interessanti (pochi o forse nessuno) il gatto "magico", folle e pervertito che spiega poco la trama e pure male; poi il protagonista nasconde un segreto bizzarro (non solo lui), ma per il resto è anonimo; le altre ragazze protagoniste non hanno uno spessore psicologico degno di essere ricordato e dunque sono facilmente dimenticabili. Sull'antagonista stendo invece un velo pietoso...
Il comparto tecnico presenta animazioni altalenanti, mediocri in verità, che si riprendono totalmente nelle puntate finali, mentre i disegni sono così così, accettabili con riserva. L'opening è folle e divertente, specie le immagini, così come la musica che è spassosa. La colonna sonora della serie risulta standard, senza acuti né musiche indimenticabili.
Bene, mi pare di aver scritto tutto il possibile su questa serie, poco in verità, perché è una serie mediocre e priva di contenuti oltre la sufficienza. Peccato che la trama ingarbugliata e le prime puntate da 3 in pagella distruggono le buone intenzioni dell'anime, causando il mio voto finale alla serie, largo in verità, ossia 5.
La trama racconta di Yuta, un ragazzo (?) che abita insieme ad alcune amiche in un edificio. Un giorno, Yuta viene privato del proprio corpo da uno spirito misterioso e scopre di dover salvare il mondo dalla distruzione. In particolare deve fare attenzione a non eccitarsi troppo, altrimenti sarà inevitabile l'esplosione del pianeta Terra.
Questa storia, nelle prime quattro-cinque puntate, è quanto di più assurdo abbia mai visto, demenziale allo stato puro e con ampi momenti di nonsense, i quali rendono difficile motivare il proseguimento della visione della serie. Infatti ci sono troppi momenti ecchi, peraltro che vedono protagonisti personaggi femminili non disegnati bene e neanche troppo graziosi, eccetto Narugino, mentre l'azione è ridotta all'osso e, quando c'è, si rivela quasi dannosa. Gli stessi momenti ecchi, tanto pubblicizzati in questo anime, sono brutti da vedere e non sortiscono l'effetto voluto. Per fortuna nella seconda parte, complici scoperte importanti e rivelazioni sulla storia, la serie decolla o almeno ci prova, basandosi su spunti interessanti ma che hanno il grave difetto di essere complessi e ingarbugliati, non facilmente comprensibili se non si riguardasse nuovamente quel momento più volte. Il potere utilizzato dal protagonista e da altri personaggi è abbozzato e vagamente interessante, però intrattiene quanto basta, senza eccessi. L'esito finale della storia è piacevole e mette una pezza al ridicolo a cui si è assistito in precedenza. Le scene esilaranti ci sono, specie nelle prime puntate, però siamo ben lontani da livelli di vere risate: posso scrivere che il tentativo è buono, ma le gag della serie sono monotone.
Tra i personaggi della serie sono interessanti (pochi o forse nessuno) il gatto "magico", folle e pervertito che spiega poco la trama e pure male; poi il protagonista nasconde un segreto bizzarro (non solo lui), ma per il resto è anonimo; le altre ragazze protagoniste non hanno uno spessore psicologico degno di essere ricordato e dunque sono facilmente dimenticabili. Sull'antagonista stendo invece un velo pietoso...
Il comparto tecnico presenta animazioni altalenanti, mediocri in verità, che si riprendono totalmente nelle puntate finali, mentre i disegni sono così così, accettabili con riserva. L'opening è folle e divertente, specie le immagini, così come la musica che è spassosa. La colonna sonora della serie risulta standard, senza acuti né musiche indimenticabili.
Bene, mi pare di aver scritto tutto il possibile su questa serie, poco in verità, perché è una serie mediocre e priva di contenuti oltre la sufficienza. Peccato che la trama ingarbugliata e le prime puntate da 3 in pagella distruggono le buone intenzioni dell'anime, causando il mio voto finale alla serie, largo in verità, ossia 5.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
"A volte le apparenze ingannano".
Ero scettico sulla trama del titolo, inizialmente, ma ho comunque deciso di dargli una possibilità.
Nella prima parte si segue la struttura della commedia con piccoli elementi ecchi (inquadrature più o meno gratuite alle mutandine delle protagoniste), ma proprio a metà serie subentra il plot twist che rivela il lato più serioso e ponderato di questo anime. Il protagonista incontra il sé stesso del futuro di un mondo parallelo che gli rivela di aver fallito nell'incarico di salvare il mondo e gli passa il testimone, dicendogli di tornare indietro nel tempo e di possedere, in quanto spirito, il suo stesso corpo del passato e tentare di cambiare il corso degli eventi. Sì lo so, è complicato, ma se vedrete l'anime verrà tutto spiegato.
I personaggi, eccezione fatta per Yuta Iridatsu e la main heroine, magari non sono poi così caratterizzati, ma permettono comunque delle gag comiche apprezzabili, così come lo è anche la seconda parte della serie, che, a mio avviso, è originale e ben ponderata. Il finale inoltre non è per niente scontato: un altro punto a favore della serie.
Per concludere: se cercate un anime che vi faccia fare qualche risata senza impegno, ma che abbia anche un lato più serio, "Punch Line" è l'anime che fa per voi.
"A volte le apparenze ingannano".
Ero scettico sulla trama del titolo, inizialmente, ma ho comunque deciso di dargli una possibilità.
Nella prima parte si segue la struttura della commedia con piccoli elementi ecchi (inquadrature più o meno gratuite alle mutandine delle protagoniste), ma proprio a metà serie subentra il plot twist che rivela il lato più serioso e ponderato di questo anime. Il protagonista incontra il sé stesso del futuro di un mondo parallelo che gli rivela di aver fallito nell'incarico di salvare il mondo e gli passa il testimone, dicendogli di tornare indietro nel tempo e di possedere, in quanto spirito, il suo stesso corpo del passato e tentare di cambiare il corso degli eventi. Sì lo so, è complicato, ma se vedrete l'anime verrà tutto spiegato.
I personaggi, eccezione fatta per Yuta Iridatsu e la main heroine, magari non sono poi così caratterizzati, ma permettono comunque delle gag comiche apprezzabili, così come lo è anche la seconda parte della serie, che, a mio avviso, è originale e ben ponderata. Il finale inoltre non è per niente scontato: un altro punto a favore della serie.
Per concludere: se cercate un anime che vi faccia fare qualche risata senza impegno, ma che abbia anche un lato più serio, "Punch Line" è l'anime che fa per voi.
"Punch Line" è un anime in dodici puntate dello Studio MAPPA (conosciuto per i discreti "Zankyou no Terror" e "Shingeki no Bahamut") che può vantare allo script Kotaro Uchikoshi, già famoso per i videogiochi "999" e "Zero Escape", e da cui a breve verrà tratto un videogioco dalla casa di produzione 5pb.
Il soggetto dell'opera è a prima vista abbastanza assurdo: a seguito di un incidente il giovane Iridatsu Yuuta si ritrova tramutato in spirito, incapace di comunicare con nessuno ad eccezione del perverso fantasma di un gatto; scopre inoltre di avere il bizzarro potere di distruggere l'intero pianeta Terra qualora dovesse incappare nella visione di biancheria femminile (da qui il titolo, gioco di parole con "panchira", termine usato dai Giapponesi per indicare l'intimo in bella vista); e la situazione si verifica abbastanza di frequente, dato che si ritrova a condividere la casa con altre quattro ragazze: la bella Narugino, la cui identità segreta è quella dell'eroina mascherata Strange Juice, la brillante hacker Meika, l'hikikomori e campionessa di videogiochi Ito, e la vivace medium Rabura.
Se le premesse possono apparire stupide, è invece da esse che l'anime trae la sua forza: Uchikoshi è infatti abile nel creare trame articolate, appassionanti, in cui le backstory dei personaggi si inseriscono nella trama principale, generando numerosi e quasi folli plot-twist.
Ed è appunto quanto succede nell'opera in questione: se le prima tre-quattro puntate presentano situazioni tipiche di una commedia di cattivo gusto, in cui il protagonista deve evitare di posare gli occhi su biancheria femminile mentre sperimenta i suoi poteri spiritici (e qui Uchikoshi strizza l'occhio ai suoi fan inserendo un sistema di level-up tipico di un videogioco), a partire da circa metà serie l'opera si fa più complessa e irrazionale, sebbene mai incongrua, riprendendo dialoghi precedenti e presentando flashback improbabili, salti temporali, scambi di corpi, strani poteri e rivelazioni al limite del parossistico, arrivando infine a chiudere in un finale abbastanza soddisfacente, che fornisce le risposte allo stupefatto spettatore.
Naturalmente non tutto è perfetto: se la caratterizzazione delle protagoniste, in particolare di Narugino e di Ito, è più che buona, purtroppo non lo è altrettanto quella di altri personaggi importanti come Teraoka, le cui motivazioni non vengono esplorate più di tanto, o di Tsubouchi e Randou, che non sembrano essere né ben inseriti nella trama generale né sfruttati a dovere, forse anche per via della limitatezza delle dodici puntate che non permettono all'autore di sfruttare al meglio un cast così ampio.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico, esso è solido nelle primissime puntate, sebbene nel finale non osi più di tanto. Ben fatte invece le musiche, in particolare quelle cantate.
Nel complesso è una serie godibile che brilla per la trama originale e complessa, che mi sento di consigliare a chi ha apprezzato i videogiochi dello sviluppatore, in attesa dell'omonimo videogioco.
Il soggetto dell'opera è a prima vista abbastanza assurdo: a seguito di un incidente il giovane Iridatsu Yuuta si ritrova tramutato in spirito, incapace di comunicare con nessuno ad eccezione del perverso fantasma di un gatto; scopre inoltre di avere il bizzarro potere di distruggere l'intero pianeta Terra qualora dovesse incappare nella visione di biancheria femminile (da qui il titolo, gioco di parole con "panchira", termine usato dai Giapponesi per indicare l'intimo in bella vista); e la situazione si verifica abbastanza di frequente, dato che si ritrova a condividere la casa con altre quattro ragazze: la bella Narugino, la cui identità segreta è quella dell'eroina mascherata Strange Juice, la brillante hacker Meika, l'hikikomori e campionessa di videogiochi Ito, e la vivace medium Rabura.
Se le premesse possono apparire stupide, è invece da esse che l'anime trae la sua forza: Uchikoshi è infatti abile nel creare trame articolate, appassionanti, in cui le backstory dei personaggi si inseriscono nella trama principale, generando numerosi e quasi folli plot-twist.
Ed è appunto quanto succede nell'opera in questione: se le prima tre-quattro puntate presentano situazioni tipiche di una commedia di cattivo gusto, in cui il protagonista deve evitare di posare gli occhi su biancheria femminile mentre sperimenta i suoi poteri spiritici (e qui Uchikoshi strizza l'occhio ai suoi fan inserendo un sistema di level-up tipico di un videogioco), a partire da circa metà serie l'opera si fa più complessa e irrazionale, sebbene mai incongrua, riprendendo dialoghi precedenti e presentando flashback improbabili, salti temporali, scambi di corpi, strani poteri e rivelazioni al limite del parossistico, arrivando infine a chiudere in un finale abbastanza soddisfacente, che fornisce le risposte allo stupefatto spettatore.
Naturalmente non tutto è perfetto: se la caratterizzazione delle protagoniste, in particolare di Narugino e di Ito, è più che buona, purtroppo non lo è altrettanto quella di altri personaggi importanti come Teraoka, le cui motivazioni non vengono esplorate più di tanto, o di Tsubouchi e Randou, che non sembrano essere né ben inseriti nella trama generale né sfruttati a dovere, forse anche per via della limitatezza delle dodici puntate che non permettono all'autore di sfruttare al meglio un cast così ampio.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico, esso è solido nelle primissime puntate, sebbene nel finale non osi più di tanto. Ben fatte invece le musiche, in particolare quelle cantate.
Nel complesso è una serie godibile che brilla per la trama originale e complessa, che mi sento di consigliare a chi ha apprezzato i videogiochi dello sviluppatore, in attesa dell'omonimo videogioco.