Cenerentola
Nel 1950 la Disney usciva di un periodo di crisi dovuto alla seconda guerra mondiale che costrinse la fabbrica dei sogni a risparmiare e limitarsi a film a episodi, abbandonando i lungometraggi d'animazione, finalmente, con la fine della crisi la Disney poté dare inizio a una nuova era, conosciuta come Epoca D'argento e a inaugurarla fu "Cenerentola"; nuovamente una fiaba, proprio come "Biancaneve".
Il film è un adattamento della fiaba di Charles Perrault, anche se molti spesso la confondono con quella dei fratelli Grimm, successiva a quella di Perrault, per esempio, la famosa scena delle sorellastre che si tagliano i piedi per far entrare i piedi nella scarpetta non c'è nella fiaba di Perrault. La storia è quella di una ragazza che dopo la morte dei genitori vive con la matrigna e le sorellastre che, invidiose della loro bellezza, la costringono a farla lavorare coperta di stracci nella sua stessa casa. Con il ballo indetto dal re per il figlio a cui sta cercando una moglie si apre l'occasione per lei di uscire di casa per una sera.
Tredici anni dopo la Disney torna così alle fiabe, con una nuova principessa; al confronto di "Biancaneve", Cenerentola risulta molto più umanizzata e vicina alle donne dell'epoca, spesso costrette a vivere situazioni di estrema povertà e in famiglie ancorate al passato con i genitori padroni della casa e con la sola prospettiva della speranza per un futuro migliore. Personaggi come Cenerentola ormai non sono più apprezzati, a causa della loro passività e del fatto che, prendendo la storia alla lettera, la speranza è quella di trovarsi un uomo. Credo però che non ci si debba concentrare troppo sul fatto che la protagonista trovi il principe azzurro quanto su come la protagonista riesca a rimanere buona e ottimista nonostante le avversità, prendendo al volo l'occasione per riscattarsi, ai tempi si era appena usciti dal conflitto mondiale e c'era bisogno di speranza, quello di cui ha bisogno pure la protagonista.
Il personaggio di Lady Tremaine è uno dei cattivi più realistici della Disney, perché non si tratta di una donna con poteri magici o di una potente regina, ma di una persona che si potrebbe benissimo incontrare nella vita reale, fredda e cinica, terribile la scena in cui le sorellastre strappano il vestito alla protagonista, la matrigna mostra una totale indifferenza scagliando le figliastre contro la protagonista.
Infine la simpatica fata Smemorina che appare quando ormai per la protagonista sembra essere tutto finito, dopo aver sperato per tutto il tempo alla fine crolla ed ecco l'intervento magico "se tu non credessi più a nulla io non potrei essere certo qui".
Piccola critica, le gag dei topolini con il gatto Lucifero, che smorzano fin troppo la tensione, a mio avviso rendono il film un po' discontinuo, si passa di un film drammatico a delle gang uscite da Tom e Jerry, anche se capisco che ci fosse bisogno di ciò per il pubblico più piccolo, le gag dei nani di Biancaneve mi sono sempre sembrate più "inserite" nella narrazione, se togli i momenti con i topi e il gatto il film va avanti anche senza mentre i nani mi hanno dato questa sensazione solo con la scena in cui si lavano.
Il tutto è animato in maniera raffinata con bellissime sequenze musicali e un'atmosfera da sogno
Da noi è arrivato da noi con due doppiaggi: il primo, del 1950, fu presto sostituito per via della voce per nulla adatta di Cenerentola e, per alcuni, anche della fata madrina. Il secondo doppiaggio è del 1967 e ha migliorato di molto le voci della protagonista e della fata, ma è triste la mancanza di Tina Lattazzi che, nel 1950, doppiava Lady Tremaine.
Il film è un adattamento della fiaba di Charles Perrault, anche se molti spesso la confondono con quella dei fratelli Grimm, successiva a quella di Perrault, per esempio, la famosa scena delle sorellastre che si tagliano i piedi per far entrare i piedi nella scarpetta non c'è nella fiaba di Perrault. La storia è quella di una ragazza che dopo la morte dei genitori vive con la matrigna e le sorellastre che, invidiose della loro bellezza, la costringono a farla lavorare coperta di stracci nella sua stessa casa. Con il ballo indetto dal re per il figlio a cui sta cercando una moglie si apre l'occasione per lei di uscire di casa per una sera.
Tredici anni dopo la Disney torna così alle fiabe, con una nuova principessa; al confronto di "Biancaneve", Cenerentola risulta molto più umanizzata e vicina alle donne dell'epoca, spesso costrette a vivere situazioni di estrema povertà e in famiglie ancorate al passato con i genitori padroni della casa e con la sola prospettiva della speranza per un futuro migliore. Personaggi come Cenerentola ormai non sono più apprezzati, a causa della loro passività e del fatto che, prendendo la storia alla lettera, la speranza è quella di trovarsi un uomo. Credo però che non ci si debba concentrare troppo sul fatto che la protagonista trovi il principe azzurro quanto su come la protagonista riesca a rimanere buona e ottimista nonostante le avversità, prendendo al volo l'occasione per riscattarsi, ai tempi si era appena usciti dal conflitto mondiale e c'era bisogno di speranza, quello di cui ha bisogno pure la protagonista.
Il personaggio di Lady Tremaine è uno dei cattivi più realistici della Disney, perché non si tratta di una donna con poteri magici o di una potente regina, ma di una persona che si potrebbe benissimo incontrare nella vita reale, fredda e cinica, terribile la scena in cui le sorellastre strappano il vestito alla protagonista, la matrigna mostra una totale indifferenza scagliando le figliastre contro la protagonista.
Infine la simpatica fata Smemorina che appare quando ormai per la protagonista sembra essere tutto finito, dopo aver sperato per tutto il tempo alla fine crolla ed ecco l'intervento magico "se tu non credessi più a nulla io non potrei essere certo qui".
Piccola critica, le gag dei topolini con il gatto Lucifero, che smorzano fin troppo la tensione, a mio avviso rendono il film un po' discontinuo, si passa di un film drammatico a delle gang uscite da Tom e Jerry, anche se capisco che ci fosse bisogno di ciò per il pubblico più piccolo, le gag dei nani di Biancaneve mi sono sempre sembrate più "inserite" nella narrazione, se togli i momenti con i topi e il gatto il film va avanti anche senza mentre i nani mi hanno dato questa sensazione solo con la scena in cui si lavano.
Il tutto è animato in maniera raffinata con bellissime sequenze musicali e un'atmosfera da sogno
Da noi è arrivato da noi con due doppiaggi: il primo, del 1950, fu presto sostituito per via della voce per nulla adatta di Cenerentola e, per alcuni, anche della fata madrina. Il secondo doppiaggio è del 1967 e ha migliorato di molto le voci della protagonista e della fata, ma è triste la mancanza di Tina Lattazzi che, nel 1950, doppiava Lady Tremaine.
"Cenerentola" è un film d'animazione del 1950 prodotto da Walt Disney. È basato sulla fiaba omonima dei fratelli Grimm, ed è considerato uno dei classici dell'animazione più iconici. Le Musiche del film sono stupende e memorabili.
La storia è ambientata in un regno immaginario e racconta la vicenda di Cenerentola, una giovane ragazza che, dopo la morte dei genitori, viene affidata alla matrigna e alle due sorellastre, che la maltrattano e la trattano come una serva, la ragazza però non si arrende mai nonostante le difficoltà. Un giorno, il bellissimo principe del regno organizza un ballo a cui invita tutte le fanciulle del regno. Cenerentola vorrebbe partecipare, ma la matrigna e le sorellastre glielo impediscono.
Tuttavia, un essere soprannaturale, la fata madrina di Cenerentola, interviene in suo aiuto e magicamente le concede una splendida carrozza, uno stupendo abito da principessa, delle splendenti scarpette di cristallo e dei servi. Cenerentola riesce a partecipare così al sontuoso ballo al grande castello del principe, dove incontra il principe e si innamora di lui. La fata madrina però le aveva concesso solo un'ora di tempo, Cenerentola infatti deve lasciare il ballo prima dello scoccare della mezzanotte.
Cenerentola scappa dal ballo all'ultimo secondo, perdendo una scarpetta di cristallo. Il principe, innamorato di lei, decide di trovare la ragazza che calza la scarpetta, è va alla sua ricerca. Alla fine di alcune disavventure la trova, la scarpetta calza solo a Cenerentola, è alla fine il principe e Cenerentola si sposano.
Il film Cenerentola affronta diversi temi psicologici, tra cui: l'amore e la famiglia, Cenerentola è una ragazza che ama la sua famiglia e che sogna di trovare l'amore. Il suo sogno si realizza quando incontra il principe e si sposa con lui. Il bullismo, Cenerentola è vittima di bullismo da parte della matrigna e delle sorellastre. Il film mostra come il bullismo possa avere un impatto negativo sulla vittima, ma anche come sia possibile superarlo. La speranza, Cenerentola non si arrende mai, anche quando la vita le sembra ingiusta. La sua speranza viene premiata quando incontra il principe e si sposa con lui.
Cenerentola è un film che ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età. La storia è semplice ma avvincente e coinvolgente, e i temi trattati sono universali. Il film è un messaggio di speranza e di amore, che insegna a non arrendersi mai, anche quando la vita sembra ingiusta.
Voto 10, un classico assoluto dell'animazione internazionale.
La storia è ambientata in un regno immaginario e racconta la vicenda di Cenerentola, una giovane ragazza che, dopo la morte dei genitori, viene affidata alla matrigna e alle due sorellastre, che la maltrattano e la trattano come una serva, la ragazza però non si arrende mai nonostante le difficoltà. Un giorno, il bellissimo principe del regno organizza un ballo a cui invita tutte le fanciulle del regno. Cenerentola vorrebbe partecipare, ma la matrigna e le sorellastre glielo impediscono.
Tuttavia, un essere soprannaturale, la fata madrina di Cenerentola, interviene in suo aiuto e magicamente le concede una splendida carrozza, uno stupendo abito da principessa, delle splendenti scarpette di cristallo e dei servi. Cenerentola riesce a partecipare così al sontuoso ballo al grande castello del principe, dove incontra il principe e si innamora di lui. La fata madrina però le aveva concesso solo un'ora di tempo, Cenerentola infatti deve lasciare il ballo prima dello scoccare della mezzanotte.
Cenerentola scappa dal ballo all'ultimo secondo, perdendo una scarpetta di cristallo. Il principe, innamorato di lei, decide di trovare la ragazza che calza la scarpetta, è va alla sua ricerca. Alla fine di alcune disavventure la trova, la scarpetta calza solo a Cenerentola, è alla fine il principe e Cenerentola si sposano.
Il film Cenerentola affronta diversi temi psicologici, tra cui: l'amore e la famiglia, Cenerentola è una ragazza che ama la sua famiglia e che sogna di trovare l'amore. Il suo sogno si realizza quando incontra il principe e si sposa con lui. Il bullismo, Cenerentola è vittima di bullismo da parte della matrigna e delle sorellastre. Il film mostra come il bullismo possa avere un impatto negativo sulla vittima, ma anche come sia possibile superarlo. La speranza, Cenerentola non si arrende mai, anche quando la vita le sembra ingiusta. La sua speranza viene premiata quando incontra il principe e si sposa con lui.
Cenerentola è un film che ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età. La storia è semplice ma avvincente e coinvolgente, e i temi trattati sono universali. Il film è un messaggio di speranza e di amore, che insegna a non arrendersi mai, anche quando la vita sembra ingiusta.
Voto 10, un classico assoluto dell'animazione internazionale.
Cenerentola, 12° classico della Disney, basato sull'omonima fiaba di Charles Perrault nonché grande successo economico che salvò Disney dalla chiusura definitiva, racconta la storia di una bellissima fanciulla, soprannominata Cenerentola a causa degli abiti che indossa. La ragazza, figlia unica di vedovo aristocratico, vede i suoi giorni felici volgere al termine quando il padre sposa la perfida vedova Lady Tremaine, madre di due ragazze sgraziate, maleducate e viziate. Alla morte del buon uomo, le donne si impadroniranno della tenuta e, gelose della sua grazia e bellezza, tratteranno la così soprannominata Cenerentola come fosse la sguattera di casa, umiliandola di continuo ed obbligandola a svolgere ogni tipo di faccenda domestica. Nonostante gli abusi, Cenerentola rimane però una ragazza di buon cuore, molto unita agli animali di casa e che sogna il vero amore.
La sua occasione si presenta quanto il Re, desideroso di vedere il figlio sposato e di avere dei nipotini prima di morire, organizza un gran ballo dove ogni fanciulla del regno in età di marito è invitata a partecipare. Lady Tremaine, che spera di vedere una della sue figlie divenire principessa ma ben conscia della bellezza di Cenerentola, riesce ad impedirle di partecipare al ballo, aizzando le figlie contro di lei che le strapperanno l'unico abito elegante che possiede. Mentre Cenerentola è in lacrime, le appare la Fata Smemorina, sua fata madrina, che con la sua magia le dona un abito stupendo e trasforma una zucca in carrozza ed i suoi amici animali in eleganti cavalli, un cocchiere ed un valletto. Cenerentola si reca quindi al ballo, incontra il Principe e i due si innamorano. L'incantesimo della buona fata è però destinato a svanire a mezzanotte e la ragazza, nel fuggire via prima che l'uomo scopra la sua vera natura, perda una scarpetta di cristallo. Cenerentola torna quindi alla sua misera vita quotidiana ma la felicità sta per tornare nella sua vita. Il Re infatti ha dato ordine al granduca di far provare la scarpetta di cristallo a tutte le ragazze del regno e di dare in sposa al figlio colei che riuscirà a calzarla a pennello. Nonostante gli ultimi tentativi di Lady Tremaine di infrangere il sogno di Cenerentola, la ragazza riuscirà a dimostrare di essere la donna amata dal Principe e i due si sposeranno.
Uno dei classici più riusciti di Walt Disney, Cenerentola è uno dei quei classici che non può mancare nella collezione degli amanti del genere.
Azzeccato sotto molti punti di vista, questo lungometraggio ci presenta un'ottima gamma di personaggi, la protagonista in primis che risulta essere veramente dolce e di buon cuore, impossibile da odiare ed estranea ad elementi di tragicità. Cara con chi le vuol bene, paziente con chi la maltratta, Cenerentola porta sulle sue spalle un pesante fardello. Irresistibile anche la gang di topolini, soprattutto Giac, e uccellini che fanno da spalla alla protagonista e che rendono il cartone animato molto più dinamico e movimentato. Altro personaggio indimenticabile è senza ombra di dubbio anche la Fata Smemorina. Più simile ad un'adorabile nonnina che ad una fata giovane e snella come nell'immaginario comune, saprà vegliare con amore ed attenzione su Cenerentola, premiandola veramente per i tanti sforzi compiuti ed entrata nel cuore di molte persone con la sua famosa canzone Biddibi boddidi bu. Molta bravura anche nel concepire il personaggio di Lady Tremaine. Elegante e raffinata, ma al contempo crudele, senza cuore e a tratti spaventosa. Sarà un'ottima antagonista per Cenerentola, così come le due sorellastre, brutte e prepotenti ma tutto sommato realistiche e convincenti. Indubbiamente antipatico ma personaggio importante anche il pestifero gatto Lucifero, che alla fine pagherà per la sua cattiveria.
Credo che Cenerentola sia uno dei classici Disney più riusciti. Un film d'animazione scorrevole, ricco di belle canzoni, curato nei minimi dettagli e che premia tanti bei valori, primo fra tutti l'umiltà.
Cenerentola sarà in grado di appassionare tutta la famiglia e colmare la nostalgia di coloro che hanno avuto l'occasione di innamorarsi di questo classico da piccoli.
La sua occasione si presenta quanto il Re, desideroso di vedere il figlio sposato e di avere dei nipotini prima di morire, organizza un gran ballo dove ogni fanciulla del regno in età di marito è invitata a partecipare. Lady Tremaine, che spera di vedere una della sue figlie divenire principessa ma ben conscia della bellezza di Cenerentola, riesce ad impedirle di partecipare al ballo, aizzando le figlie contro di lei che le strapperanno l'unico abito elegante che possiede. Mentre Cenerentola è in lacrime, le appare la Fata Smemorina, sua fata madrina, che con la sua magia le dona un abito stupendo e trasforma una zucca in carrozza ed i suoi amici animali in eleganti cavalli, un cocchiere ed un valletto. Cenerentola si reca quindi al ballo, incontra il Principe e i due si innamorano. L'incantesimo della buona fata è però destinato a svanire a mezzanotte e la ragazza, nel fuggire via prima che l'uomo scopra la sua vera natura, perda una scarpetta di cristallo. Cenerentola torna quindi alla sua misera vita quotidiana ma la felicità sta per tornare nella sua vita. Il Re infatti ha dato ordine al granduca di far provare la scarpetta di cristallo a tutte le ragazze del regno e di dare in sposa al figlio colei che riuscirà a calzarla a pennello. Nonostante gli ultimi tentativi di Lady Tremaine di infrangere il sogno di Cenerentola, la ragazza riuscirà a dimostrare di essere la donna amata dal Principe e i due si sposeranno.
Uno dei classici più riusciti di Walt Disney, Cenerentola è uno dei quei classici che non può mancare nella collezione degli amanti del genere.
Azzeccato sotto molti punti di vista, questo lungometraggio ci presenta un'ottima gamma di personaggi, la protagonista in primis che risulta essere veramente dolce e di buon cuore, impossibile da odiare ed estranea ad elementi di tragicità. Cara con chi le vuol bene, paziente con chi la maltratta, Cenerentola porta sulle sue spalle un pesante fardello. Irresistibile anche la gang di topolini, soprattutto Giac, e uccellini che fanno da spalla alla protagonista e che rendono il cartone animato molto più dinamico e movimentato. Altro personaggio indimenticabile è senza ombra di dubbio anche la Fata Smemorina. Più simile ad un'adorabile nonnina che ad una fata giovane e snella come nell'immaginario comune, saprà vegliare con amore ed attenzione su Cenerentola, premiandola veramente per i tanti sforzi compiuti ed entrata nel cuore di molte persone con la sua famosa canzone Biddibi boddidi bu. Molta bravura anche nel concepire il personaggio di Lady Tremaine. Elegante e raffinata, ma al contempo crudele, senza cuore e a tratti spaventosa. Sarà un'ottima antagonista per Cenerentola, così come le due sorellastre, brutte e prepotenti ma tutto sommato realistiche e convincenti. Indubbiamente antipatico ma personaggio importante anche il pestifero gatto Lucifero, che alla fine pagherà per la sua cattiveria.
Credo che Cenerentola sia uno dei classici Disney più riusciti. Un film d'animazione scorrevole, ricco di belle canzoni, curato nei minimi dettagli e che premia tanti bei valori, primo fra tutti l'umiltà.
Cenerentola sarà in grado di appassionare tutta la famiglia e colmare la nostalgia di coloro che hanno avuto l'occasione di innamorarsi di questo classico da piccoli.
È curioso notare che ancora oggi, al mondo Walt Disney, si accosti prima di tutto le sue fiabe: pensi fiabe animate, pensi Disney. Eppure numericamente le fiabe sono ben poche, rispetto alla totalità dei film d'animazione della casa di Walt, e lo erano ancor meno nella sua "Golden Age" (1937-1959), e per vederne un'altra bisognerà aspettare La Sirenetta, trent'anni dopo.
Da Biancaneve a Cenerentola, passano invece tredici anni, nei quali nel frattempo escono una decina di film, tra cui capolavori del calibro di Fantasia e Bambi, ma anche una sequenza di "film collettivi", ovvero lungometraggi ad episodi come Saludos Amigos, Bongo e i Tre Avventurieri, e Le avventure di Ichabod e Mr. Toad. Oggi è difficile crederlo, ma a metà anni quaranta la Disney non aveva un soldo, era ricoperta di debiti e all'epoca rischiava seriamente di chiudere (e non sarà l'ultima volta). La guerra aveva tarpato non poco le ali alle mire di diffusione dei suoi film, pertanto non poté fare altro che congelare i progetti più ambiziosi e nel frattempo tirare a campare con filmetti come i succitati o live action, questi ultimi decisamente più redditizi.
Il 1950 però è la svolta, la guerra è finita, è l'epoca della scintillante Hollywood, dei colossal, dei musical zuccherosi, e ovviamente anche la Disney si unisce alla festa. Il successo di Cenerentola era tuttavia tutt'altro che scontato, il budget aveva raggiunto una cifra considerevole e se il film non avesse incassato a sufficienza, non ci sarebbero stati altri lungometraggi d'animazione. Fortunatamente il trionfo al botteghino arrivò, permettendo così allo studio di continuare la sua tradizione.
La seconda fiaba Disney evolve quindi la formula della precedente. Cenerentola rispetto a Biancaneve è meglio costruito, a partire dalla protagonista, più umana (Biancaneve era quasi "eterea"), fino all'ambientazione, bellissima e maestosa nella sua fiabesca concretezza.
La fiaba risale a tempi antichi (la versione di Perrault è solo una delle 300 e passa varianti) e la storia credo sia nota a tutti rendendo superfluo ogni riassunto: Disney come suo solito la prende e la fa sua, quasi impossibile oggi non focalizzare mentalmente la fiaba con la sua controparte animata. E qui ci colleghiamo al concetto iniziale di fiaba indissolubilmente legato al marchio Disney, queste hanno quel qualcosa in più che entra nell'immaginario collettivo, di generazione in generazione, e non ne esce più. Walt Disney è uno che ci vedeva lungo e lo sapeva bene, da qui il logo, da qui il castello di Disneyland, e per questo Cenerentola sopra ogni cosa.
I personaggi secondari messi in scena dal film sono come ci si aspetterebbe semplici e caricaturali. Quella di Cenerentola è una nobile famiglia decaduta, impossibilitata probabilmente a permettersi una derattizzazione, e per questo Cenerentola si trova circondata da topi, cantando e ballando con loro. I topi e altri esseri in generale svolgono l'immancabile funzione di spalle comiche, ma anche di aiutanti della stessa protagonista, contrapposti a Lucifero, il temibile gatto della matrigna. Il bene e il male come due cose ben distinte e tali rimarranno, fin dall'inizio, ed essendo una fiaba classica non potrebbe essere altrimenti. La matrigna è un buon cattivo, astuto e odioso, mossa sì dalla gelosia nei confronti della protagonista, ma di una tipologia diversa da quella della strega di Biancaneve: Cenerentola è bella, graziata canta bene, mentre le sue figlie naturali sono delle cozze e anche rozze e stupide, e questo elemento è ben enfatizzato durante tutta la durata del lungometraggio.
Cenerentola vanta alcuni degli elementi più iconici di tutta la storia del cinema, non necessariamente limitata al cinema d'animazione. Impossibile non citare le musiche, "I Sogni son Desideri" e "Bibbidi-bobbidi-bu" sono di diritto entrate nell'infanzia di milioni di bambine e bambini, ma al di là di questo desta ancora un certo stupore la spettacolare resa scenica degli ambienti, su tutti lo spettacolare castello dove tutto è enorme, assurdo e ovviamente fiabesco, basti notare le strette e altissime porte.
In definitiva come si presenta Cenerentola ad un occhio critico 60 anni dopo? Banale, prevedibile, stucchevole, come tutte le fiabe del resto, ma come tale, ancora sognante ed efficace e che ben si bulla della sua immortalità sui più recenti tentativi di modernizzazione, "decostruzione" o addirittura distruzione di una formula centenaria. Non che il Classico Disney non sia esente da difetti, ma qualunque critica sul suo presunto maschilismo di fondo che tanto va di moda ("Cenerentola canticchia ed è felice di lavorare senza opporsi", certo), cade a vuoto, priva di una reale contestualizzazione dell'epoca, soffocata in ogni caso da altri valori che la fiaba è capace di trasmettere. Alla più classica delle fiabe Disney, seguirà il più assurdo dei sui Classici (Alice) prima di arrivare, dopo altri due film, al più ambizioso film d'animazione fino ad allora prodotto dopo Fantasia: "La Bella Addormentata nel Bosco", la terza fiaba che chiuderà la prima Epoca d'Oro. Ma questa è un'altra storia.
Da Biancaneve a Cenerentola, passano invece tredici anni, nei quali nel frattempo escono una decina di film, tra cui capolavori del calibro di Fantasia e Bambi, ma anche una sequenza di "film collettivi", ovvero lungometraggi ad episodi come Saludos Amigos, Bongo e i Tre Avventurieri, e Le avventure di Ichabod e Mr. Toad. Oggi è difficile crederlo, ma a metà anni quaranta la Disney non aveva un soldo, era ricoperta di debiti e all'epoca rischiava seriamente di chiudere (e non sarà l'ultima volta). La guerra aveva tarpato non poco le ali alle mire di diffusione dei suoi film, pertanto non poté fare altro che congelare i progetti più ambiziosi e nel frattempo tirare a campare con filmetti come i succitati o live action, questi ultimi decisamente più redditizi.
Il 1950 però è la svolta, la guerra è finita, è l'epoca della scintillante Hollywood, dei colossal, dei musical zuccherosi, e ovviamente anche la Disney si unisce alla festa. Il successo di Cenerentola era tuttavia tutt'altro che scontato, il budget aveva raggiunto una cifra considerevole e se il film non avesse incassato a sufficienza, non ci sarebbero stati altri lungometraggi d'animazione. Fortunatamente il trionfo al botteghino arrivò, permettendo così allo studio di continuare la sua tradizione.
La seconda fiaba Disney evolve quindi la formula della precedente. Cenerentola rispetto a Biancaneve è meglio costruito, a partire dalla protagonista, più umana (Biancaneve era quasi "eterea"), fino all'ambientazione, bellissima e maestosa nella sua fiabesca concretezza.
La fiaba risale a tempi antichi (la versione di Perrault è solo una delle 300 e passa varianti) e la storia credo sia nota a tutti rendendo superfluo ogni riassunto: Disney come suo solito la prende e la fa sua, quasi impossibile oggi non focalizzare mentalmente la fiaba con la sua controparte animata. E qui ci colleghiamo al concetto iniziale di fiaba indissolubilmente legato al marchio Disney, queste hanno quel qualcosa in più che entra nell'immaginario collettivo, di generazione in generazione, e non ne esce più. Walt Disney è uno che ci vedeva lungo e lo sapeva bene, da qui il logo, da qui il castello di Disneyland, e per questo Cenerentola sopra ogni cosa.
I personaggi secondari messi in scena dal film sono come ci si aspetterebbe semplici e caricaturali. Quella di Cenerentola è una nobile famiglia decaduta, impossibilitata probabilmente a permettersi una derattizzazione, e per questo Cenerentola si trova circondata da topi, cantando e ballando con loro. I topi e altri esseri in generale svolgono l'immancabile funzione di spalle comiche, ma anche di aiutanti della stessa protagonista, contrapposti a Lucifero, il temibile gatto della matrigna. Il bene e il male come due cose ben distinte e tali rimarranno, fin dall'inizio, ed essendo una fiaba classica non potrebbe essere altrimenti. La matrigna è un buon cattivo, astuto e odioso, mossa sì dalla gelosia nei confronti della protagonista, ma di una tipologia diversa da quella della strega di Biancaneve: Cenerentola è bella, graziata canta bene, mentre le sue figlie naturali sono delle cozze e anche rozze e stupide, e questo elemento è ben enfatizzato durante tutta la durata del lungometraggio.
Cenerentola vanta alcuni degli elementi più iconici di tutta la storia del cinema, non necessariamente limitata al cinema d'animazione. Impossibile non citare le musiche, "I Sogni son Desideri" e "Bibbidi-bobbidi-bu" sono di diritto entrate nell'infanzia di milioni di bambine e bambini, ma al di là di questo desta ancora un certo stupore la spettacolare resa scenica degli ambienti, su tutti lo spettacolare castello dove tutto è enorme, assurdo e ovviamente fiabesco, basti notare le strette e altissime porte.
In definitiva come si presenta Cenerentola ad un occhio critico 60 anni dopo? Banale, prevedibile, stucchevole, come tutte le fiabe del resto, ma come tale, ancora sognante ed efficace e che ben si bulla della sua immortalità sui più recenti tentativi di modernizzazione, "decostruzione" o addirittura distruzione di una formula centenaria. Non che il Classico Disney non sia esente da difetti, ma qualunque critica sul suo presunto maschilismo di fondo che tanto va di moda ("Cenerentola canticchia ed è felice di lavorare senza opporsi", certo), cade a vuoto, priva di una reale contestualizzazione dell'epoca, soffocata in ogni caso da altri valori che la fiaba è capace di trasmettere. Alla più classica delle fiabe Disney, seguirà il più assurdo dei sui Classici (Alice) prima di arrivare, dopo altri due film, al più ambizioso film d'animazione fino ad allora prodotto dopo Fantasia: "La Bella Addormentata nel Bosco", la terza fiaba che chiuderà la prima Epoca d'Oro. Ma questa è un'altra storia.