Shinigami no Ballad
"Shinigami no Ballad" è una serie della stagione primaverile 2006 composta da sei episodi di durata canonica, tratta dall'omonima light novel scritta da K-She Hasegawa.
La protagonista della storia è Momo, uno shinigami dalle sembianze di una piccola ragazzina dai lunghi capelli bianchi che, assieme al suo assistente Daniel, un simpatico gatto nero con le ali da pipistrello, svolge il suo normale "lavoro". A differenza di come si potrebbe pensare, Momo scende sulla Terra non solo per prelevare le anime dei defunti, ma anche per alleviare le loro sofferenze e per estinguere i loro rimpianti.
La trama è semplicissima, dolce e tutto sommato coinvolgente. La maggiore pecca di questa breve serie è che i sei episodi sono autoconclusivi e slegati l'uno dall'altro, a parte una rara eccezione. Purtroppo questo impedisce di simpatizzare più di tanto con i personaggi, ad esclusione di Momo e Daniel. Ad esclusione di questo "difetto", se così lo si può chiamare, i racconti narrati sono molto dolci e malinconici, e riescono ad emozionare lo spettatore. La tematica della morte è trattata con estrema delicatezza, a tal punto che l'opera ha come target anche i bambini.
Tecnicamente nulla di eccezionale, tuttavia considerando l'anno di produzione direi che il livello è standard. Le animazioni sono abbastanza fluide, i fondali dettagliati e il design dei personaggi accettabile. Il comparto sonoro ci delizia con opening ed ending molto lente e melodiose, e con OST e doppiaggio adeguati. Il finale è inesistente, l'ultimo episodio non differisce dai precedenti; Momo continua a svolgere il suo compito come meglio crede, aiutando le anime delle persone che dovrà, prima o poi, portare con sé.
In conclusione, "Shinigami no Ballad" non è certamente un'opera che rimarrà impressa nella mente dello spettatore medio a lungo, tuttavia, se si è particolarmente sensibili a certe tematiche, potrebbe anche riuscire a farsi ricordare. Un'opera alla portata di tutti che tratta un argomento importantissimo in maniera semplice ma efficace. Consigliata la visione se cercate qualcosa di leggero ma allo stesso tempo malinconico.
La protagonista della storia è Momo, uno shinigami dalle sembianze di una piccola ragazzina dai lunghi capelli bianchi che, assieme al suo assistente Daniel, un simpatico gatto nero con le ali da pipistrello, svolge il suo normale "lavoro". A differenza di come si potrebbe pensare, Momo scende sulla Terra non solo per prelevare le anime dei defunti, ma anche per alleviare le loro sofferenze e per estinguere i loro rimpianti.
La trama è semplicissima, dolce e tutto sommato coinvolgente. La maggiore pecca di questa breve serie è che i sei episodi sono autoconclusivi e slegati l'uno dall'altro, a parte una rara eccezione. Purtroppo questo impedisce di simpatizzare più di tanto con i personaggi, ad esclusione di Momo e Daniel. Ad esclusione di questo "difetto", se così lo si può chiamare, i racconti narrati sono molto dolci e malinconici, e riescono ad emozionare lo spettatore. La tematica della morte è trattata con estrema delicatezza, a tal punto che l'opera ha come target anche i bambini.
Tecnicamente nulla di eccezionale, tuttavia considerando l'anno di produzione direi che il livello è standard. Le animazioni sono abbastanza fluide, i fondali dettagliati e il design dei personaggi accettabile. Il comparto sonoro ci delizia con opening ed ending molto lente e melodiose, e con OST e doppiaggio adeguati. Il finale è inesistente, l'ultimo episodio non differisce dai precedenti; Momo continua a svolgere il suo compito come meglio crede, aiutando le anime delle persone che dovrà, prima o poi, portare con sé.
In conclusione, "Shinigami no Ballad" non è certamente un'opera che rimarrà impressa nella mente dello spettatore medio a lungo, tuttavia, se si è particolarmente sensibili a certe tematiche, potrebbe anche riuscire a farsi ricordare. Un'opera alla portata di tutti che tratta un argomento importantissimo in maniera semplice ma efficace. Consigliata la visione se cercate qualcosa di leggero ma allo stesso tempo malinconico.
È possibile approcciarsi alle tematiche della morte in maniera non invasiva, macabra e crudele, magari spiegandola ai bambini? È possibile rendere questi ultimi consapevoli di questa componente essenziale del ciclo vitale? A quanto pare è possibile, poiché quest'opera che vede come protagonisti dei bambini e le loro prime esperienze con la morte (di persone care, di animali, ecc.) si propone come una serie a tratti toccante e a tratti delicata, in cui il tema della morte è sempre presente.
"Shinigami no Ballad" è una serie della stagione primaverile 2006 composta da sei OAV di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2004, il quale ha dato origine a una light novel nel 2005.
Trama: Momo è una shinigami (ossia una divinità della morte, il cui codice identificativo è A-100100) e, a differenza dei suoi simili, scende sul Pianeta Terra non solo per adempiere ai suoi doveri di divinità, ma anche per alleviare le sofferenze di chi ha perso un proprio caro, facendo da tramite col mondo dei vivi, e inviando a questi ultimi i messaggi dei defunti. Questo è fondamentalmente il leitmotiv dei sei episodi di cui è composta l'opera.
Grafica: discreta, anche considerando il periodo dell'opera. Le ambientazioni sono accettabili, con un grado di dettaglio sufficiente. Le animazioni sono piuttosto semplici, ma fluide nel complesso. Il character design è sin troppo spoglio e poco curato.
Sonoro: tutto sembra improntato sulla dolcezza. Sia l'opening che l'ending sono estremamente gradevoli e le loro sonorità sono molto dolci. OST "tenui" (mai invasivi), effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: non esaltanti, ma piacevoli nel loro complesso. La caratterizzazione è buona pur nella loro fugacità episodica (molti di loro compariranno unicamente per un episodio), l'interazione s'attesta su livelli accettabili. L'evoluzione dei personaggi è percettibile, in compenso il fattore introspettivo è più sviluppato.
Sceneggiatura: l'opera è piuttosto particolare e ciò è rispecchiato nella sua gestione temporale, che pare più focalizzata sul passato di ciascun soggetto che sul presente vero e proprio. È possibile affermare che la stessa opera sia una collezione di flashback con qualche accenno al presente. Il ritmo s'attesta su livelli medio/lenti, ciononostante la trama scorre piuttosto gradevolmente. Le scene d'azione sono assenti, nonostante le tematiche della morte siano più che presenti. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono molto validi. Da notare che il mordente cala dopo il primo episodio per poi riprendersi negli ultimi due.
Finale: accettabile nel suo complesso. Avrei preferito un maggiore impatto, tuttavia può andare bene anche così. La storia si conclude con una discreta completezza, nonostante appaia leggermente "misteriosa" in alcune sue parti.
In sintesi, "Shinigami no Ballad" è un'opera delicata, riflessiva ed estremamente piacevole. Non è un tripudio di grafica o di tragedia, tuttavia si lascia guardare più che volentieri. Consigliata a tutti coloro che ricercano un'opera discretamente matura nonostante il target giovanissimo dei suoi protagonisti.
"Shinigami no Ballad" è una serie della stagione primaverile 2006 composta da sei OAV di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2004, il quale ha dato origine a una light novel nel 2005.
Trama: Momo è una shinigami (ossia una divinità della morte, il cui codice identificativo è A-100100) e, a differenza dei suoi simili, scende sul Pianeta Terra non solo per adempiere ai suoi doveri di divinità, ma anche per alleviare le sofferenze di chi ha perso un proprio caro, facendo da tramite col mondo dei vivi, e inviando a questi ultimi i messaggi dei defunti. Questo è fondamentalmente il leitmotiv dei sei episodi di cui è composta l'opera.
Grafica: discreta, anche considerando il periodo dell'opera. Le ambientazioni sono accettabili, con un grado di dettaglio sufficiente. Le animazioni sono piuttosto semplici, ma fluide nel complesso. Il character design è sin troppo spoglio e poco curato.
Sonoro: tutto sembra improntato sulla dolcezza. Sia l'opening che l'ending sono estremamente gradevoli e le loro sonorità sono molto dolci. OST "tenui" (mai invasivi), effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: non esaltanti, ma piacevoli nel loro complesso. La caratterizzazione è buona pur nella loro fugacità episodica (molti di loro compariranno unicamente per un episodio), l'interazione s'attesta su livelli accettabili. L'evoluzione dei personaggi è percettibile, in compenso il fattore introspettivo è più sviluppato.
Sceneggiatura: l'opera è piuttosto particolare e ciò è rispecchiato nella sua gestione temporale, che pare più focalizzata sul passato di ciascun soggetto che sul presente vero e proprio. È possibile affermare che la stessa opera sia una collezione di flashback con qualche accenno al presente. Il ritmo s'attesta su livelli medio/lenti, ciononostante la trama scorre piuttosto gradevolmente. Le scene d'azione sono assenti, nonostante le tematiche della morte siano più che presenti. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono molto validi. Da notare che il mordente cala dopo il primo episodio per poi riprendersi negli ultimi due.
Finale: accettabile nel suo complesso. Avrei preferito un maggiore impatto, tuttavia può andare bene anche così. La storia si conclude con una discreta completezza, nonostante appaia leggermente "misteriosa" in alcune sue parti.
In sintesi, "Shinigami no Ballad" è un'opera delicata, riflessiva ed estremamente piacevole. Non è un tripudio di grafica o di tragedia, tuttavia si lascia guardare più che volentieri. Consigliata a tutti coloro che ricercano un'opera discretamente matura nonostante il target giovanissimo dei suoi protagonisti.
"I morti non possono piangere, quindi io piango per loro".
Stranamente inaspettato è il disincanto offerto da questa mini serie animata. 'Shinigami no Ballad' narra di una mezza dozzina di vicende - ogni episodio è auto-conclusivo - che vedono come protagonista assoluta, uno "Shinigami" dalle sembianze di una docile ragazzina. E quando si parla di "Shinigami" ci si aspetta qualcosa con scene "crude" o comunque con un minimo di violenza o azione. Purtroppo la calma apparente di questo anime non è affatto apparente, rimanendo abbastanza piatto dall'inizio alla fine.
I personaggi principali di 'Shinigami no Ballad' sono quasi tutti ragazzini frequentanti le scuole medie - i restanti le elementari - che in qualche modo hanno a che fare con la morte.
L'anime pare proporre lo stile "creature mistiche che interferiscono con la vita dei comuni mortali", e in questo caso, lo "Shinigami" corrompe le regole, tentando di cambiare il destino di alcuni comuni mortali e quindi di salvarli invece di limitarsi a svolgere il compito originale di raccolta delle anime.
Purtroppo è una formula che non funziona molto, ottenendo perplessità da parte di molti spettatori. A questo si aggiungono i caratteri - troppo simili tra loro - dei vari protagonisti umani di ogni storia; e come se non bastasse, sono presenti alcune incoerenze, sebbene alcune vengano smentite o chiarite.
Il primo episodio è generalmente buono, e fa presupporre un miglioramento progressivo di puntata in puntata, ma purtroppo non è così. Difatti gli episodi successivi si rivelano molto deludenti, se non addirittura patetici, forse per la troppa calma e tranquillità che essi evocano.
L'anime comunque si salva con gli ultimi due episodi, che non arrivano a livello del primo episodio ma che comunque danno un parziale sollievo, nonostante impediscano all'opera di meritarsi attenzione.
Non consiglio comunque la visione di questa opera, poiché tende a risultare banale e patetico per gli spettatori maturi, allo stesso tempo molto noioso per gli spettatori adolescenti, e infine per nulla coinvolgente ed entusiasmante o quantomeno non molto comprensibile per un pubblico infantile.
Lo stile dell'anime in generale, ricorda molto vagamento 'Jigoku Shoujo' e soprattutto 'Shigofumi', ma contrariamente a quelle due opere, in 'Shinigami no Ballad' manca del tutto la crudezza che i temi trattati dovrebbero presentare e mancano tutte le possibili parti "interessanti" con invece la presenza di personaggi tutti "smorti" con personalità solo abbozzate, protagonista assoluta compresa.
Stranamente inaspettato è il disincanto offerto da questa mini serie animata. 'Shinigami no Ballad' narra di una mezza dozzina di vicende - ogni episodio è auto-conclusivo - che vedono come protagonista assoluta, uno "Shinigami" dalle sembianze di una docile ragazzina. E quando si parla di "Shinigami" ci si aspetta qualcosa con scene "crude" o comunque con un minimo di violenza o azione. Purtroppo la calma apparente di questo anime non è affatto apparente, rimanendo abbastanza piatto dall'inizio alla fine.
I personaggi principali di 'Shinigami no Ballad' sono quasi tutti ragazzini frequentanti le scuole medie - i restanti le elementari - che in qualche modo hanno a che fare con la morte.
L'anime pare proporre lo stile "creature mistiche che interferiscono con la vita dei comuni mortali", e in questo caso, lo "Shinigami" corrompe le regole, tentando di cambiare il destino di alcuni comuni mortali e quindi di salvarli invece di limitarsi a svolgere il compito originale di raccolta delle anime.
Purtroppo è una formula che non funziona molto, ottenendo perplessità da parte di molti spettatori. A questo si aggiungono i caratteri - troppo simili tra loro - dei vari protagonisti umani di ogni storia; e come se non bastasse, sono presenti alcune incoerenze, sebbene alcune vengano smentite o chiarite.
Il primo episodio è generalmente buono, e fa presupporre un miglioramento progressivo di puntata in puntata, ma purtroppo non è così. Difatti gli episodi successivi si rivelano molto deludenti, se non addirittura patetici, forse per la troppa calma e tranquillità che essi evocano.
L'anime comunque si salva con gli ultimi due episodi, che non arrivano a livello del primo episodio ma che comunque danno un parziale sollievo, nonostante impediscano all'opera di meritarsi attenzione.
Non consiglio comunque la visione di questa opera, poiché tende a risultare banale e patetico per gli spettatori maturi, allo stesso tempo molto noioso per gli spettatori adolescenti, e infine per nulla coinvolgente ed entusiasmante o quantomeno non molto comprensibile per un pubblico infantile.
Lo stile dell'anime in generale, ricorda molto vagamento 'Jigoku Shoujo' e soprattutto 'Shigofumi', ma contrariamente a quelle due opere, in 'Shinigami no Ballad' manca del tutto la crudezza che i temi trattati dovrebbero presentare e mancano tutte le possibili parti "interessanti" con invece la presenza di personaggi tutti "smorti" con personalità solo abbozzate, protagonista assoluta compresa.
Lo shinigami è il Dio della morte; tradizionalmente lo si immagina come uno scheletro vestito da monaco con un enorme falce il cui uso è facilmente immaginabile. In questo anime, tuttavia, non c'è nessuno scheletro ma lo shinigami è più semplicemente rappresentato come una ragazza dai capelli bianchi dall'aspetto gentile (munita, anche lei, della tradizionale falce ma anche di matricola aziendale). Amante delle anime "bianche come la neve", ossia di persone che si spengono senza rimpianti, oltre a provvedere al passaggio delle anime da un mondo all'altro si preoccupa anche di intervenire qualora il defunto abbia lasciato qualche questione in sospeso nel regno dei vivi.
Shinigami no Ballad è una serie composta da sei episodi, in ognuno dei quali viene raccontata una storia diversa; l'unico comune denominatore è, per l'appunto, la morte di una persona. Solo in un caso, però, il triste evento avviene contestualmente allo svolgersi degli eventi. In quattro episodi il decesso avviene prima dell'inizio della narrazione; in uno, poi, non muore nessuno. La trama, al contrario, tende a soffermarsi sulle vicende dei familiari e amici superstiti e racconta di come Momo (ossia lo shinigami) si adopererà per alleviare il dolore e i rimpianti di questi ultimi.
Devo dire che mi aspettavo un po' di più da questo anime. Le sei brevi storie sono senza dubbio molto dolci ma anche abbastanza anonime: nessuna di esse brilla per profondità e capacità di turbare lo stato emotivo dello spettatore; da un anime così ci si aspetta che riesca a colpire al cuore ma, almeno nel mio caso, ciò non avviene.
In più c'è poca varietà tra un episodio e l'altro. Il canovaccio è quasi sempre lo stesso e l'attrattiva della trama, che comunque non risulta mai sgradevole, ovviamente ne risente.
In definitiva Shinigami no Ballad è un anime che parte da una buona idea di base che viene sviluppata pure egregiamente, ma che non ha il fascino che lo spettatore si aspetterebbe date le premesse. Ed è questo il motivo che mi spinge ad assegnargli una semplice sufficienza.
Shinigami no Ballad è una serie composta da sei episodi, in ognuno dei quali viene raccontata una storia diversa; l'unico comune denominatore è, per l'appunto, la morte di una persona. Solo in un caso, però, il triste evento avviene contestualmente allo svolgersi degli eventi. In quattro episodi il decesso avviene prima dell'inizio della narrazione; in uno, poi, non muore nessuno. La trama, al contrario, tende a soffermarsi sulle vicende dei familiari e amici superstiti e racconta di come Momo (ossia lo shinigami) si adopererà per alleviare il dolore e i rimpianti di questi ultimi.
Devo dire che mi aspettavo un po' di più da questo anime. Le sei brevi storie sono senza dubbio molto dolci ma anche abbastanza anonime: nessuna di esse brilla per profondità e capacità di turbare lo stato emotivo dello spettatore; da un anime così ci si aspetta che riesca a colpire al cuore ma, almeno nel mio caso, ciò non avviene.
In più c'è poca varietà tra un episodio e l'altro. Il canovaccio è quasi sempre lo stesso e l'attrattiva della trama, che comunque non risulta mai sgradevole, ovviamente ne risente.
In definitiva Shinigami no Ballad è un anime che parte da una buona idea di base che viene sviluppata pure egregiamente, ma che non ha il fascino che lo spettatore si aspetterebbe date le premesse. Ed è questo il motivo che mi spinge ad assegnargli una semplice sufficienza.
Un anime davvero molto dolce. Qualcosa di particolare lo caratterizza. L'unica nota a suo sfavore è di sicuro il numero di episodi. Riconosco che fare una serie lunga avrebbe di sicuro smorzato la trama, e sarebbe uscito come prodotto finale un anime troppo pesante, ma sei episodi sono veramente pochi per presentarci un personaggio così singolare come Momo, uno shinigami del tutto fuori dagli stereotipi, un dio della morte che odia la morte, e che vuole dare semplicemente una seconda opportunità.
La sigla mi fa venire i brividi. Qualcosa di meraviglioso. Mi piacciono molto anche i disegni, seppur non curati troppo nei dettagli.
Una serie davvero molto bella. 9 più che meritato.
La sigla mi fa venire i brividi. Qualcosa di meraviglioso. Mi piacciono molto anche i disegni, seppur non curati troppo nei dettagli.
Una serie davvero molto bella. 9 più che meritato.
Meritevole di essere visto per la profonda dolcezza con cui tratta il tema della morte, non vista come la conclusione della vita e di cui avere paura, piuttosto per ricordare che ogni singolo giorno ha un senso, che ogni momento di felicità deve essere prezioso per non avere rimpianti anche quando le persone importanti ci dovranno lasciare o sarà il nostro turno di lasciarle. Infatti Momo, etereo e dolcissimo spirito incaricato di accompagnare le anime dei defunti, in ognuna delle storie proposte aiuta i protagonisti a capire tutto questo.
Azzeccati secondo me sia la colonna sonora sia i disegni, i personaggi sono abbastanza simili tra loro, forse addirittura volutamente, in quanto tutti siamo uguali davanti al nostro destino finale anche se le nostre storie e le nostre conclusioni sono differenti. Giusto il numero ridotto di episodi, forse l approfondire la storia di Momo avrebbe distratto il pubblico da quello che è il messaggio "spirituale" dato dall'autore. Consigliatissimo ad un pubblico maturo in vena di riflettere un po', ovviamente da evitare se si vuole passare un po' di tempo spensierato.
Azzeccati secondo me sia la colonna sonora sia i disegni, i personaggi sono abbastanza simili tra loro, forse addirittura volutamente, in quanto tutti siamo uguali davanti al nostro destino finale anche se le nostre storie e le nostre conclusioni sono differenti. Giusto il numero ridotto di episodi, forse l approfondire la storia di Momo avrebbe distratto il pubblico da quello che è il messaggio "spirituale" dato dall'autore. Consigliatissimo ad un pubblico maturo in vena di riflettere un po', ovviamente da evitare se si vuole passare un po' di tempo spensierato.
Un bellissimo anime, che racconta sei storie differenti legate a un particolare shinigami, Momo.
Le sei storie sono leggere e non legate tra loro, a parte due che vedono un personaggio in comune, ma niente di che.
Momo, è una shinigami dolce e sensibile, un vero amore, in realtà, che interferisce con la vita degli esseri umani anche quando, in realtà, la loro morte è ben lontana, facendo loro capire quanto in realtà sia bella la propria vita e di spingerli a viverla al meglio.
Una bellissima sigla iniziale e storie, a volte tristi, mi hanno dato un'ottima impressione dell'anime che consiglio vivamente. La grafica molto bella e il doppiaggio non è niente male.
Le sei storie sono leggere e non legate tra loro, a parte due che vedono un personaggio in comune, ma niente di che.
Momo, è una shinigami dolce e sensibile, un vero amore, in realtà, che interferisce con la vita degli esseri umani anche quando, in realtà, la loro morte è ben lontana, facendo loro capire quanto in realtà sia bella la propria vita e di spingerli a viverla al meglio.
Una bellissima sigla iniziale e storie, a volte tristi, mi hanno dato un'ottima impressione dell'anime che consiglio vivamente. La grafica molto bella e il doppiaggio non è niente male.
Lo vidi tempo fa, non posso dilungarmi troppo perchè lo ammetto non lo ricordo più di tanto.
Simpatico, mi ricordo che era carino, questa triste bianca Shinigami, 6 storielle gentili e dolci, in breve un anime piacevole ma breve.
Le 6 storie abbastanza slegate tra loro e autoconclusive, lasciano un po' l'amaro in bocca, perchè è quasi come se ogni episodio valesse uguale, non ce n'è uno che si alzi particolarmente sugli altri e quindi, quando il finale arriva, resti un po' spiazzato.
Simpatico, dolce ma non dalle grandi emozioni.
6 come ogni episodio.
Simpatico, mi ricordo che era carino, questa triste bianca Shinigami, 6 storielle gentili e dolci, in breve un anime piacevole ma breve.
Le 6 storie abbastanza slegate tra loro e autoconclusive, lasciano un po' l'amaro in bocca, perchè è quasi come se ogni episodio valesse uguale, non ce n'è uno che si alzi particolarmente sugli altri e quindi, quando il finale arriva, resti un po' spiazzato.
Simpatico, dolce ma non dalle grandi emozioni.
6 come ogni episodio.
Gli Shinigami sono gli dei della morte, neri e nefasti, coloro che, insieme al proprio famiglio, hanno il compito di condurre le anime umane dei morti nell'aldilà.
Momo è uno Shinigami, ma al contrario dei suoi colleghi è bianca; è uno Shinigami anomalo in quanto, non solo prova tristezza e piange nel compiere il suo lavoro, ma prova anche piacere nel venire a contatto e conoscere le persone di cui, di li a poco, dovrà prendere l'anima. Inseparabile, al suo fianco vi è il gatto nero Daniel, più ligio al normale dovere di uno Shinigami rimane spesso perplesso dal oomportamento della sua padrona, ma nonostante ciò l'asseconda e sembra capirla.
Nel corso dei sei episodi ci vengono mostrate sei diverse storie, il cui unico elemento comune è la presenza del personaggio di Momo.
Il titolo si svolge tra i toni pacati dei dialoghi dei personaggi e la curiosità di Momo che si spinge più volte ad infrangere le regole degli Shinigami per entrare in contatto con gli esseri umani. Grafica e Chara Deisgn non presentano elementi particolari per un anime del 2006, la colonna sonora che accompagna il titolo è spesso triste in concomitanza con i toni chiari delle scene. L'animazione risulta spesso lenta per enfatizzare maggiormente ogni singolo istante dei personaggi.
Di ogni personaggio non ci viene detto molto, gli stessi Momo e Daniel rimangono pressochè un mistero in molti dettagli, quasi a voler spostare l'attenzione dello spettatore più che sulla trama in sé sul concetto di morte che ogni persona vive in modo personale: c'è chi sa di essere debole e quindi vive ogni giorno al massimo delle sue possibilità e c'è chi, quando gli viene detto che da li poco sarebbe dovuto morire, entra nel panico. Il ruolo dello Shinigami diventa più quello dello spettatore che quello del "dio della morte", spettatore che assiste, mai impassibile, agli ultimi istanti, che aiuta le anime a trovare la pace che vanno cercando dopo la morte.
Il titolo colpisce particolarmente per il personaggio di Momo, per i suoi sentimenti e le sue decisioni anche se, nemmeno lei può opporsi all'inevitabile destino che attende i suoi attori.
VOTO:8
Momo è uno Shinigami, ma al contrario dei suoi colleghi è bianca; è uno Shinigami anomalo in quanto, non solo prova tristezza e piange nel compiere il suo lavoro, ma prova anche piacere nel venire a contatto e conoscere le persone di cui, di li a poco, dovrà prendere l'anima. Inseparabile, al suo fianco vi è il gatto nero Daniel, più ligio al normale dovere di uno Shinigami rimane spesso perplesso dal oomportamento della sua padrona, ma nonostante ciò l'asseconda e sembra capirla.
Nel corso dei sei episodi ci vengono mostrate sei diverse storie, il cui unico elemento comune è la presenza del personaggio di Momo.
Il titolo si svolge tra i toni pacati dei dialoghi dei personaggi e la curiosità di Momo che si spinge più volte ad infrangere le regole degli Shinigami per entrare in contatto con gli esseri umani. Grafica e Chara Deisgn non presentano elementi particolari per un anime del 2006, la colonna sonora che accompagna il titolo è spesso triste in concomitanza con i toni chiari delle scene. L'animazione risulta spesso lenta per enfatizzare maggiormente ogni singolo istante dei personaggi.
Di ogni personaggio non ci viene detto molto, gli stessi Momo e Daniel rimangono pressochè un mistero in molti dettagli, quasi a voler spostare l'attenzione dello spettatore più che sulla trama in sé sul concetto di morte che ogni persona vive in modo personale: c'è chi sa di essere debole e quindi vive ogni giorno al massimo delle sue possibilità e c'è chi, quando gli viene detto che da li poco sarebbe dovuto morire, entra nel panico. Il ruolo dello Shinigami diventa più quello dello spettatore che quello del "dio della morte", spettatore che assiste, mai impassibile, agli ultimi istanti, che aiuta le anime a trovare la pace che vanno cercando dopo la morte.
Il titolo colpisce particolarmente per il personaggio di Momo, per i suoi sentimenti e le sue decisioni anche se, nemmeno lei può opporsi all'inevitabile destino che attende i suoi attori.
VOTO:8
Raro trovare una serie così bella e "tranquilla", con una bella morale. Sei episodi slegati tra loro, 6 storie dolcissime, tristi, ma almeno a lieto fine, per quanto sia possibile quando di mezzo c'è la morte. Momo è stupenda nella sua gentilezza, quando sarà l'ora non dispiacerebbe incontrare lei (possibilmente un po cresciuta :P )
Anime carino, ma nulla di eccezzionale.
Le sei storie sono abbastanza slegate tra loro, anche se molto simili(forse troppo visto che la serie è di sole 6 puntate).
Sinceramente mi aspettavo di più, in particolare perchè il personaggio della protagonista Momo viene poco sviluppato durante la storia e forse poteva avere uno spazio maggiore.
Per il resto i disegni sono piacevoli e la colonna sonora non è affatto malvagio(anche se un po soporifera)
Le sei storie sono abbastanza slegate tra loro, anche se molto simili(forse troppo visto che la serie è di sole 6 puntate).
Sinceramente mi aspettavo di più, in particolare perchè il personaggio della protagonista Momo viene poco sviluppato durante la storia e forse poteva avere uno spazio maggiore.
Per il resto i disegni sono piacevoli e la colonna sonora non è affatto malvagio(anche se un po soporifera)
Momo è davvero carinissima e dolce, soprattutto quando si commuove per la sorte degli altri personaggi...eppure è lei la Dea della morte :-)
Il gatto Daniel è irriverente al punto giusto e dà un tocco di spensieratezza a questo anime, non propriamente leggero!
L'unico difetto è stata la brevità della serie, effettivamente 6 episodi son davvero pochi!
Consigliato!
Il gatto Daniel è irriverente al punto giusto e dà un tocco di spensieratezza a questo anime, non propriamente leggero!
L'unico difetto è stata la brevità della serie, effettivamente 6 episodi son davvero pochi!
Consigliato!
2 ore abbondanti di onesto relax, 6 storie senza troppe pretese ma intelligenti e decisamente gradevoli (forse a tratti un po troppo lente).
Data anche la durata contenuta, la confezione tecnica dell'anime fa la sua figura (bella la sigla iniziale).
Tra i personaggi dei vari episodi, alcuni muoiono o sono morti mentre altri ricevono una visita anticipata di Momo, dea della morte (veramente graziosa!), solo per essere spronati.
Non è un'anime che parla della morte, ma parla piuttosto della vita di cui la morte fa parte.
Data anche la durata contenuta, la confezione tecnica dell'anime fa la sua figura (bella la sigla iniziale).
Tra i personaggi dei vari episodi, alcuni muoiono o sono morti mentre altri ricevono una visita anticipata di Momo, dea della morte (veramente graziosa!), solo per essere spronati.
Non è un'anime che parla della morte, ma parla piuttosto della vita di cui la morte fa parte.
Momo è uno shinigami, una divinità della motre, ha anche con se l'allegorica falce ma è uno spirito del tutto diverso da come ci si aspetterebbe. Candida sia nei vestiti che nei capelli, viene per questo facilmente scambiata per un fantasma, è molto carina ed altrettando dolce, e le piace interferire con la vita umana per migliorarla. Shinigami no Ballad si dimostra una serie molto bella, anche se a volte mi è sembrata graficamente sbiadita, ma poco importa. Gli episodi salvo un'eccezione non sono collegati tra loro ed il tema centrale sostenuto da Momo non è altro che il messaggio continuo di apprezzare la vita finchè se ne ha la possibilità. Non c'è sangue morte e malvagità, lo spettatore dovrà solo godersi la tranquilla visione di vite normali che imparano a risollevarsi dalla tristezza o a non avere rimpianti. Il messaggio per quanto limiti la varietà della situazioni è senza dubbio importante, talvolta frasi poetiche faranno meno effetto del voluto ma dopo un pò vi dispiacerà aver avuto così pochi episodi da vedere. Consigliato.
Gran bell'anime, il genere lo definisco "coltellata al cuore" anche se c'è di peggio.
Il character design non è ottimale ma ci sono molti spunti interessanti; il colore mi piace molto le musiche anche, in definitiva ha una bella trama (a episodio); la protagnista Momo è superlativa, molto molto carina e caratterizzata :)
Il character design non è ottimale ma ci sono molti spunti interessanti; il colore mi piace molto le musiche anche, in definitiva ha una bella trama (a episodio); la protagnista Momo è superlativa, molto molto carina e caratterizzata :)