Il Principe del Tennis
"Levi Ackermann del tennis"
L'offerta è relativamente poca per ciò che riguarda il tennis negli spokon animati, l'anime sa decisamente prendere molto e ha i suoi picchi. Ho iniziato a seguire questo sport proprio grazie a "Il Principe del tennis".
Non è eccezionale in maniera costante, però è molto consigliato. Ha, ripeto, momenti abbastanza epici ed esaltanti, anche se non regala completamente la visione di una partita, ricalcando molto lo stile di "Captain Tsubasa".
Il doppiaggio italiano lo ritengo valido fino a quando è durato, ossia l'episodio 52, ultimo che ho potuto, per mia sfortuna, vedere.
L'offerta è relativamente poca per ciò che riguarda il tennis negli spokon animati, l'anime sa decisamente prendere molto e ha i suoi picchi. Ho iniziato a seguire questo sport proprio grazie a "Il Principe del tennis".
Non è eccezionale in maniera costante, però è molto consigliato. Ha, ripeto, momenti abbastanza epici ed esaltanti, anche se non regala completamente la visione di una partita, ricalcando molto lo stile di "Captain Tsubasa".
Il doppiaggio italiano lo ritengo valido fino a quando è durato, ossia l'episodio 52, ultimo che ho potuto, per mia sfortuna, vedere.
Tempo fa avevo iniziato a leggere il manga, abbandonandolo al volume 12 nonostante mi piacesse abbastanza, per dare priorità ad altre serie più appassionanti. Ho pensato più volte di riprenderlo, ma sono stata scoraggiata dai suoi quarantanove volumi totali, così ho iniziato a guardare l'anime.
Purtroppo l'anime in italiano copre più o meno proprio la parte di trama che riguarda i dodici volumi del manga da me letti (più qualche altro, credo), ma a deludermi davvero è stato il comparto grafico. Disegni e animazioni sono a dir poco scadenti e le partite risultano molto più emozionanti su carta, c'è molto più dinamismo e suspense nell'azione e nelle espressioni del manga, con tutto che l'autore ha il suo comparto di personaggi rigidi e inespressivi.
Non capisco proprio come sia possibile che delle partite animate risultino più statiche di quelle solo disegnate.
Purtroppo l'anime in italiano copre più o meno proprio la parte di trama che riguarda i dodici volumi del manga da me letti (più qualche altro, credo), ma a deludermi davvero è stato il comparto grafico. Disegni e animazioni sono a dir poco scadenti e le partite risultano molto più emozionanti su carta, c'è molto più dinamismo e suspense nell'azione e nelle espressioni del manga, con tutto che l'autore ha il suo comparto di personaggi rigidi e inespressivi.
Non capisco proprio come sia possibile che delle partite animate risultino più statiche di quelle solo disegnate.
"Prince of Tennis" è un anime adatto solo agli appassionati del genere sportivo, perché in realtà ha poco altro da offrire. Però, quello che offre è buona azione sul rettangolo, divertente da guardare.
Il protagonista è Ryoma Echizen, giovane talento del primo anno delle medie. Alle spalle ha già una grande esperienza nel mondo del tennis (anche in USA), molti tornei vinti e tante partite giocate anche contro avversari più grandi, battuti senza problemi. Ha ereditato il suo grande talento dal padre, ex giocatore di livello mondiale ritiratosi per problemi fisici. Quando arriva alla scuola media Seigaku i suoi sensei non lo vedono di buon occhio, vista anche la sua consapevolezza nei suoi mezzi. Ovviamente si fa strada e conquista il rispetto di tutti, perfino del capitano. La trama si divide in due grandi filoni: i tornei interni per decidere i titolari della squadra e i tornei regionali, contro gli avversari veri e propri. Tutto intervallato da infinite sessioni di allenamento.
Ryoma è indubbiamente un prodigio e quasi tutti (avversari e compagni) sono più grandi di lui; per questo possono sembrare quasi al suo livello, ma sotto sotto si capisce che non è così, e lo dimostrerà nel corso di tutta la serie, durante la quale, in realtà, non abbiamo mai l'impressione che possa perdere un match.
In un anime sportivo è inevitabile il paragone con la realtà e vorrei quindi considerare due aspetti.
Il primo riguarda la spettacolarità. Il tennis, per quelli a cui piace, me compreso, è di per se uno sport spettacolare, ma per la maggior parte del tempo si hanno momenti morti. Questo nell'anime non può succedere, per cui è naturale che l'autore si sia inventato "mosse finali" impossibili per ognuno dei personaggi, sia per differenziarli, sia per aumentare il livello di azione dell'anime, che di fatto arriva ad assomigliare a un shonen di combattimenti, in cui i lottatori sono però i tennisti, che si tirano contro tutto quello che hanno. Se perciò le mosse sono assurde, con rotazioni esagerate, palle invisibili, tennis acrobatico, giocatori con gli occhi chiusi, previsioni al 100% su dove cadrà la palla, tutto questo è un bene ed è fondamentalmente giustificato.
Il secondo riguarda un aspetto tecnico. A volte mi veniva da chiedermi se l'autore avesse mai guardato un match di tennis. Basta accendere la TV per vedere come si posizionano i giocatori: stanno oltre il fondo del campo, in maniera da poter ribattere le palle lunghe. In "Prince of Tennis" invece i giocatori stanno dentro al campo, fin quasi alla metà. Di conseguenza se la pallina supera il giocatore è punto quasi sicuro e succede troppe volte. Quindi, secondo la fisica dell'anime, i giocatori respingono solo le palle corte o comunque poco profonde, o addirittura colpiscono prima del rimbalzo! Questo ha molto meno senso dei colpi speciali.
A livello di trama, direi che la serie viene tirata troppo per le lunghe. Le puntate in cui si giocano le partite vere sono meno della metà. Saltando la fase iniziale di introduzione ai personaggi, le puntate con gli allenamenti tra una gara di torneo e l'altra sono davvero tante e non sono fondamentali per la trama principale. Il torneo invece è avvincente e interessante, sempre con avversari più forti e mosse diverse, pronti a mettere in difficoltà la squadra. Focalizzandosi invece sul personaggio principale, in realtà Ryoma nel torneo non si vede molto. Partecipa a tutti gli incontri, ma gioca sempre per ultimo, è lui che decide i match e di solito i suoi incontri durano meno di quelli degli altri compagni. La coralità la fa da padrona, insomma. Una volta finito il torneo, l'interesse per la serie scema e sono interessanti solo gli ultimi due episodi, trasmessi in soluzione unica in Giappone.
Anche se le animazioni non sono di altissimo livello e il realismo è quello che è, "Prince of Tennis" ha molti aspetti positivi, ma rimane comunque una serie per gli appassionati di anime sportivi. Io la promuovo a pieni voti e la consiglio.
Il protagonista è Ryoma Echizen, giovane talento del primo anno delle medie. Alle spalle ha già una grande esperienza nel mondo del tennis (anche in USA), molti tornei vinti e tante partite giocate anche contro avversari più grandi, battuti senza problemi. Ha ereditato il suo grande talento dal padre, ex giocatore di livello mondiale ritiratosi per problemi fisici. Quando arriva alla scuola media Seigaku i suoi sensei non lo vedono di buon occhio, vista anche la sua consapevolezza nei suoi mezzi. Ovviamente si fa strada e conquista il rispetto di tutti, perfino del capitano. La trama si divide in due grandi filoni: i tornei interni per decidere i titolari della squadra e i tornei regionali, contro gli avversari veri e propri. Tutto intervallato da infinite sessioni di allenamento.
Ryoma è indubbiamente un prodigio e quasi tutti (avversari e compagni) sono più grandi di lui; per questo possono sembrare quasi al suo livello, ma sotto sotto si capisce che non è così, e lo dimostrerà nel corso di tutta la serie, durante la quale, in realtà, non abbiamo mai l'impressione che possa perdere un match.
In un anime sportivo è inevitabile il paragone con la realtà e vorrei quindi considerare due aspetti.
Il primo riguarda la spettacolarità. Il tennis, per quelli a cui piace, me compreso, è di per se uno sport spettacolare, ma per la maggior parte del tempo si hanno momenti morti. Questo nell'anime non può succedere, per cui è naturale che l'autore si sia inventato "mosse finali" impossibili per ognuno dei personaggi, sia per differenziarli, sia per aumentare il livello di azione dell'anime, che di fatto arriva ad assomigliare a un shonen di combattimenti, in cui i lottatori sono però i tennisti, che si tirano contro tutto quello che hanno. Se perciò le mosse sono assurde, con rotazioni esagerate, palle invisibili, tennis acrobatico, giocatori con gli occhi chiusi, previsioni al 100% su dove cadrà la palla, tutto questo è un bene ed è fondamentalmente giustificato.
Il secondo riguarda un aspetto tecnico. A volte mi veniva da chiedermi se l'autore avesse mai guardato un match di tennis. Basta accendere la TV per vedere come si posizionano i giocatori: stanno oltre il fondo del campo, in maniera da poter ribattere le palle lunghe. In "Prince of Tennis" invece i giocatori stanno dentro al campo, fin quasi alla metà. Di conseguenza se la pallina supera il giocatore è punto quasi sicuro e succede troppe volte. Quindi, secondo la fisica dell'anime, i giocatori respingono solo le palle corte o comunque poco profonde, o addirittura colpiscono prima del rimbalzo! Questo ha molto meno senso dei colpi speciali.
A livello di trama, direi che la serie viene tirata troppo per le lunghe. Le puntate in cui si giocano le partite vere sono meno della metà. Saltando la fase iniziale di introduzione ai personaggi, le puntate con gli allenamenti tra una gara di torneo e l'altra sono davvero tante e non sono fondamentali per la trama principale. Il torneo invece è avvincente e interessante, sempre con avversari più forti e mosse diverse, pronti a mettere in difficoltà la squadra. Focalizzandosi invece sul personaggio principale, in realtà Ryoma nel torneo non si vede molto. Partecipa a tutti gli incontri, ma gioca sempre per ultimo, è lui che decide i match e di solito i suoi incontri durano meno di quelli degli altri compagni. La coralità la fa da padrona, insomma. Una volta finito il torneo, l'interesse per la serie scema e sono interessanti solo gli ultimi due episodi, trasmessi in soluzione unica in Giappone.
Anche se le animazioni non sono di altissimo livello e il realismo è quello che è, "Prince of Tennis" ha molti aspetti positivi, ma rimane comunque una serie per gli appassionati di anime sportivi. Io la promuovo a pieni voti e la consiglio.
Non ricordo molto di questa serie, ma da quel che rammento era costruita abbastanza bene, con una buona animazione e accuratezza nei personaggi. La storia narra le vicende di un giovane apprendista del tennis con l'obiettivo di diventare un grande campione. Nella serie hanno forte caratterizzazione i personaggi, spesso approfondite durante le partite in scene di intermezzo. Ricordo che una cosa particolarmente bella della serie era l'importanza che veniva data anche ai personaggi secondari, come gli avversari. Sono presenti colpi di scena in ogni incontro che rendono le sfide più spettacolari.
Anime stupendo! Un vero e proprio capolavoro, secondo me snobbato in Italia: Mediaset ha infatti mandato in onda solo la prima serie (52 puntate) e non si sa quando mandi in onda le prossime. Ho visto tutto l'anime (178 puntate) per ben 4 volte e non mi stanco di rivederlo. Innanzi tutto perchè abbiamo finalmente un protagonista con il suo bel caratterino e con la sua storia, poi i personaggi sono tutti ben caratterizzati, molto belli i filler e i teneri episodi con i tenipuri chibi. La trama non è mai scontata, anzi la trovo molto originale, a mio parere e finalmente un anime che parla di amicizia e sport mentre nello storico Holly e Benji avevamo solo lo sport. Una miscela secondo me esplosiva. Non dimentichiamo poi le sigle e le musiche che sono fantastiche. Non mi stupisce il successo avuto in Giappone, in Asia in generale e nei paesi anglosassoni: non è infatti un caso che ci siano oav special, che narrano gli avvenimenti del torneo nazionale, il film, il live action, il musical e il drama cinese. Ma in Italia ci facciamo sempre riconoscere e visto che non parla di calcio lo snobbiamo, o meglio lo snobbano. Un vero peccato, speriamo che le cose cambino.
L'anime è attualmente in onda in Italia, ma io non posso dire nulla sulla versione italiana poiché non ho modo di vederla. Tutto ciò che scriverò di seguito è basato sulla versione originale dell'opera, senza riferimenti all'adattamento italiano.
The Prince Of Tennis potrebbe essere considerato una sorta di "Holly e Benji" del tennis. Presenta infatti numerosi tratti in comune, come il giovane protagonista genio dello sport che si deve fare largo nel panorama agonistico prima locale e poi via via sempre più in alto fino a sfidare avversari da tutto il Giappone. O come i "colpi speciali" dei vari giocatori, tutti con nomi altisonanti ed effetti visivi quasi un po' alla Kenshiro... un fan di vecchia data di Holly e Benji di certo rivivrà bei ricordi, purché ovviamente apprezzi lo sport in questione.
Già, perchè il problema principale di questo anime è che è basato su uno sport che qui in Italia non è affatto famoso, anzi. Chi non lo ama o non lo conosce potrebbe (ma non è detto) annoiarsi dopo pochi episodi. Saranno anche delusi coloro che sperano in un anime che esuli dalle tematiche sportive per indugiare su altri aspetti della vita dei protagonisti. PoT è quasi solamente tennis.
Delusi saranno anche coloro che cercano un emulo di Jenny la tennista. PoT non ha nulla a che vedere con il famosissimo anime degli anni '80, anche solo perchè l'universo di PoT è quasi puramente maschile. Sono i giocatori maschi i protagonisti, mentre le ragazze sono per lo più comparse che non aggiungono molto alla trama. Come ho già detto, PoT è molto più simile a Holly e Benji.
Visivamente, l'anime è realizzato secondo gli standard attuali. Le animazioni sono per lo più buone e il character design è abbastanza accattivante, soprattutto per il pubblico femminile. Di maggiore qualità gli OAV realizzati al termine della serie animata per completare la storia fino alla fine del manga.
La trama è lineare e scorre senza troppi intoppi, con spunti talvolta seri, ma sono per lo più le parti comiche ad essere interessanti. Alcuni episodi sono infatti puramente comici. In alcuni casi i personaggi si trovano in situazioni divertenti (come un malinteso telefonico che porta alcuni dei protagonisti a seguire un loro compagno, pensando che abbia un appuntamento galante), in altri casi l'episodio è interamente costituito da storielle fantasiose in cui i personaggi sono disegnati in stile super deformed (per esempio i personaggi diventano una famigliola che ne combina di tutti i colori). Sono episodi che allentano la tensione e allontanano brevemente dal tema principale, un graditissimo intermezzo.
Nel complesso, PoT può risultare estremamente gradevole anche a chi del tennis non capisce molto, purchè si amino gli anime sportivi come Holly & Benji. Io personalmente ho rivissuto i vecchi tempi in cui seguivo Capitan Tsubasa alla televisione, godendo però della diversa trama, della grafica più moderna e della varietà dei personaggi, a volte forse un po' stereotipati ma di indubbio impatto.
Per apprezzare PoT bisogna però anche essere pazienti: è un anime molto lungo. Contando anche gli OAV, si arriva a più di 200 episodi.
Per concludere, do 8 a questo anime, che ho seguito pur non conoscendo il tennis, perchè mi ha fatto rivivere bei momenti e per la sua indubbia comicità che mi ha strappato più di qualche risata.
The Prince Of Tennis potrebbe essere considerato una sorta di "Holly e Benji" del tennis. Presenta infatti numerosi tratti in comune, come il giovane protagonista genio dello sport che si deve fare largo nel panorama agonistico prima locale e poi via via sempre più in alto fino a sfidare avversari da tutto il Giappone. O come i "colpi speciali" dei vari giocatori, tutti con nomi altisonanti ed effetti visivi quasi un po' alla Kenshiro... un fan di vecchia data di Holly e Benji di certo rivivrà bei ricordi, purché ovviamente apprezzi lo sport in questione.
Già, perchè il problema principale di questo anime è che è basato su uno sport che qui in Italia non è affatto famoso, anzi. Chi non lo ama o non lo conosce potrebbe (ma non è detto) annoiarsi dopo pochi episodi. Saranno anche delusi coloro che sperano in un anime che esuli dalle tematiche sportive per indugiare su altri aspetti della vita dei protagonisti. PoT è quasi solamente tennis.
Delusi saranno anche coloro che cercano un emulo di Jenny la tennista. PoT non ha nulla a che vedere con il famosissimo anime degli anni '80, anche solo perchè l'universo di PoT è quasi puramente maschile. Sono i giocatori maschi i protagonisti, mentre le ragazze sono per lo più comparse che non aggiungono molto alla trama. Come ho già detto, PoT è molto più simile a Holly e Benji.
Visivamente, l'anime è realizzato secondo gli standard attuali. Le animazioni sono per lo più buone e il character design è abbastanza accattivante, soprattutto per il pubblico femminile. Di maggiore qualità gli OAV realizzati al termine della serie animata per completare la storia fino alla fine del manga.
La trama è lineare e scorre senza troppi intoppi, con spunti talvolta seri, ma sono per lo più le parti comiche ad essere interessanti. Alcuni episodi sono infatti puramente comici. In alcuni casi i personaggi si trovano in situazioni divertenti (come un malinteso telefonico che porta alcuni dei protagonisti a seguire un loro compagno, pensando che abbia un appuntamento galante), in altri casi l'episodio è interamente costituito da storielle fantasiose in cui i personaggi sono disegnati in stile super deformed (per esempio i personaggi diventano una famigliola che ne combina di tutti i colori). Sono episodi che allentano la tensione e allontanano brevemente dal tema principale, un graditissimo intermezzo.
Nel complesso, PoT può risultare estremamente gradevole anche a chi del tennis non capisce molto, purchè si amino gli anime sportivi come Holly & Benji. Io personalmente ho rivissuto i vecchi tempi in cui seguivo Capitan Tsubasa alla televisione, godendo però della diversa trama, della grafica più moderna e della varietà dei personaggi, a volte forse un po' stereotipati ma di indubbio impatto.
Per apprezzare PoT bisogna però anche essere pazienti: è un anime molto lungo. Contando anche gli OAV, si arriva a più di 200 episodi.
Per concludere, do 8 a questo anime, che ho seguito pur non conoscendo il tennis, perchè mi ha fatto rivivere bei momenti e per la sua indubbia comicità che mi ha strappato più di qualche risata.
Bè cosa dire di questo stupendo anime (sugoi), all'inizio non ci avevo fatto caso, ma quando ho letto la recensione , ho iniziato subito a vederlo... e vi dico che non riesco a staccarmi... devo sempre scoprire cosa succede nel prossimo episodio .... i personaggi sono tutti ben caratterizzati e sono tutti degli gnocchi XD , Ryoma (chibi) il protagonista ha un bel caratterino e nelle gare ufficiali sembra non perdere mai, Syosuke (quando apre gli occhi è sugoi) è un genio e Kaoru (Viper) shhhh XD, ma anche gli altri sn molto simpatici, come Takasan che appena impugna la racchetta diventa forte e coraggioso inizia a parlare in inglese (BURNING!!! XD LET'GO, OH NO! OH BABY!XD) e gli intrugli di Inui che fanno vivacizzare gli allenamenti (voglio vedere gli occhi!!! XD) , il Capitano Tezuka è super forte e le acrobazie di kikamaru incredibili ma gli avversari non sono da meno tutti belli e forti... non posso che dire che mi hanno completamente preso, tanto che ho iniziato a dire MADA MADA DANE!!! (Ryoma), BURNING!! (Taka) e Shhhh (Kaidoh)... devo dire che mi è venuta voglia di giocare a tennis, anche se in principio mi piaceva già ora ancora di più anche se sono una ragazza ^^!! Gli episodi sono molto divertenti e avvincenti, gli incontri sono fatti di colpi assurdi, ma spettacolari (come già detto), s'impara anche qualcosa di tennis, gli intermezzi di vita quotidiana sono fantastici e divertentissimi si riesce a capire di più sui personaggi (come per esempio che Kaidoh ha paura dei fantasmi XD) in poche parole è stupendo l'anime ...
Ja ne!!!! Abayo!!!
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Ai 112 episodi un 9 ma ai 186 e più episodi do un 10 pieno... questa serie è davvero stupenda! Parlando di Hiro, il Prince of Tennis italiano il voto si dimezza, perchè mancano molte cose importanti, sbagliano molte cose, e i personaggi non sono caratterizzati bene...
Mentre come ho già detto l'originale è stupenda... bei ragazzi tutti diversi... colpi pazzeschi, amicizia, fraternità, sfida, battaglie ecc... insomma c'è tutto quello che si vorrebbe vedere, Konomi-sensei è una grande e canta strabene!
Ja ne!!!! Abayo!!!
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Ai 112 episodi un 9 ma ai 186 e più episodi do un 10 pieno... questa serie è davvero stupenda! Parlando di Hiro, il Prince of Tennis italiano il voto si dimezza, perchè mancano molte cose importanti, sbagliano molte cose, e i personaggi non sono caratterizzati bene...
Mentre come ho già detto l'originale è stupenda... bei ragazzi tutti diversi... colpi pazzeschi, amicizia, fraternità, sfida, battaglie ecc... insomma c'è tutto quello che si vorrebbe vedere, Konomi-sensei è una grande e canta strabene!
Questa serie è l'equivalente di Holly&Benji per il tennis. Ma i personaggi sia primari che avversari (e ce ne sono molti di più) sono caratterizzati molto bene. Ogni sfida si compone di colpi assurdi ma spettacolari, ma una volta presi ne vorrete vedere subito il seguente. Avvincente tanto da spingere i giovani giapponesi a giocare in massa a tennis. Difetti sono una realizzazione della prima parte mediocre (poi migliora), le solite puntate di contorno spesso noiose (carine quelle coi personaggi deformed) ed una certa prevedibilità nello svolgimento delle partite.