Triage X
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione e trama
Ci troviamo in una sorta di Tokyo invasa da bande di teppisti e di tossicodipendenti, che non fanno altro che andare in giro a importunare e arrecare danni. Ma la cosa peggiore è che c'è una sorta di complotto favorito dalla parte benestante, che mira a uno scopo soltanto: la sottomissione delle masse. Ma c'è anche una parte benestante della città che non è disposta a scendere ad alcun compromesso e la quale è disposta a mettersi in gioco per prevenire ciò, attraverso la creazione di una nuova organizzazione che mira a smantellare questo sistema malato basato su rapimenti, minacce, intimidazioni e violenza spropositata. Signore e signori, diamo il benvenuto alla Black Label, un'organizzazione composta di medici e ragazzi sotto copertura. I nostri eroi sono organizzati e preparati, e a poco a poco ripuliscono la città dalla feccia che la inquina. Ma attenzione, la parte marcia non è disposta a cedere facilmente, e ricorre a scorribande, aggressioni ancora più dure, oltre all'uso di uno strumento molto pericoloso, in grado di cambiare le sorti: una droga sperimentale che annulla le capacità di giudizio, coscienza, consapevolezza e autocontrollo. I nostri capiscono che quest'organizzazione di nome Syringe non è fatta di semplici attaccabrighe, bensì di gente che è stata addestrata e potenziata con questa droga, e che sembra conoscerli molto bene. Vecchie ferite si riaprono e vecchie dispute e rancori emergono in tutta la loro potenza devastante. Per il momento, la nostra squadra riesce a resistere e a respingere i continui tentativi di distruzione dell'ordine pubblico. Tuttavia, deve ancora lavorare e prepararsi parecchio, per poter neutralizzare la Syringe e i suoi capi.
Grafica e personaggi
La grafica è curata molto bene, con primi piani e contrasti di chiaroscuro molto ben delineati, che servono ad enfatizzare il senso ora di comicità, ilarità e gioia, ora di impotenza, paura, disperazione e tensione, che si alternano nelle scene delle situazioni che compongono la vicenda. Le sequenze sono a dir poco spettacolari, con movimenti fulminei che diventano parte di un repertorio di mosse e acrobazie da paura, che fanno anche rabbrividire lo spettatore e lo tengono inchiodato e quasi "paralizzato" sul suo posto a sedere. I personaggi sono ben caratterizzati sia esteticamente che psicologicamente. Tutti loro possiedono una personalità ben definita che definisce chiaramente il ruolo che ciascuno di loro svolge nella vicenda. Ciascuno porta con sé un bagaglio di esperienze enorme che rimarca ed enfatizza tale personalità, e che è ben descritto da appositi flashback sul passato degli stessi che descrivono bene lo sviluppo dal passato al presente.
Colonna sonora
Le sigle di apertura e di chiusura rendono molto bene gli stati emotivi, mentali dei personaggi e delle situazioni che essi si ritrovano a sperimentare e vivere sulla propria pelle, e quindi forniscono una sorta di descrizione in linea con lo svolgimento ed evoluzione della trama, e aiutano anche questi stati emotivi e sentimentali a far evolvere e preservare la coscienza e la consapevolezza dei personaggi.
Messaggi e insegnamenti
Proprio il tema della coscienza viene per primo introdotto e sviluppato a partire dalle affermazioni di Arashi, quando giustizia i criminali a capo delle diverse bande e organizzazioni della città. Questo poi passa agli altri personaggi e viene sviluppato proprio dai flashback sul loro passato, che li riportano al tempo presente e fanno loro ritrovare sé stessi e quindi risvegliare, specialmente Sayo. Questo ci conduce al secondo tema collegato al primo, ovvero che non bisogna permettere a niente e nessuno di condizionarci e dettarci leggi e regole che servono a incatenarci, poiché questo porta alla corruzione. Infine, il terzo tema, collegato sia al primo che al secondo, riguarda la responsabilità sociale, per quanto concerne la scienza e le scoperte tecnologiche, mediche e di altra natura che da essa scaturiscono, e il loro impatto sul tessuto sociale; come affermava (e non mi stancherò mai di dirlo e affermarlo) Bertold Brecht ne "La vita di Galilei", lo scienziato è responsabile del proprio operato prima di tutto verso sé stesso e poi (e soprattutto) verso il prossimo, poiché anch'egli è un essere umano, e quindi deve comportarsi di conseguenza di fronte alla società e rispondere di tale operato di fronte ad essa.
Giudizio finale
Come prima serie direi che funziona, ha un certo impatto. L'unica pecca è che manca un finale appropriato che permetta all'opera di concludersi come si deve. A tal proposito si spera in una seconda stagione che possa concludere adeguatamente l'opera. Intanto, direi che la formula regge decisamente bene.
Voto: 8
Introduzione e trama
Ci troviamo in una sorta di Tokyo invasa da bande di teppisti e di tossicodipendenti, che non fanno altro che andare in giro a importunare e arrecare danni. Ma la cosa peggiore è che c'è una sorta di complotto favorito dalla parte benestante, che mira a uno scopo soltanto: la sottomissione delle masse. Ma c'è anche una parte benestante della città che non è disposta a scendere ad alcun compromesso e la quale è disposta a mettersi in gioco per prevenire ciò, attraverso la creazione di una nuova organizzazione che mira a smantellare questo sistema malato basato su rapimenti, minacce, intimidazioni e violenza spropositata. Signore e signori, diamo il benvenuto alla Black Label, un'organizzazione composta di medici e ragazzi sotto copertura. I nostri eroi sono organizzati e preparati, e a poco a poco ripuliscono la città dalla feccia che la inquina. Ma attenzione, la parte marcia non è disposta a cedere facilmente, e ricorre a scorribande, aggressioni ancora più dure, oltre all'uso di uno strumento molto pericoloso, in grado di cambiare le sorti: una droga sperimentale che annulla le capacità di giudizio, coscienza, consapevolezza e autocontrollo. I nostri capiscono che quest'organizzazione di nome Syringe non è fatta di semplici attaccabrighe, bensì di gente che è stata addestrata e potenziata con questa droga, e che sembra conoscerli molto bene. Vecchie ferite si riaprono e vecchie dispute e rancori emergono in tutta la loro potenza devastante. Per il momento, la nostra squadra riesce a resistere e a respingere i continui tentativi di distruzione dell'ordine pubblico. Tuttavia, deve ancora lavorare e prepararsi parecchio, per poter neutralizzare la Syringe e i suoi capi.
Grafica e personaggi
La grafica è curata molto bene, con primi piani e contrasti di chiaroscuro molto ben delineati, che servono ad enfatizzare il senso ora di comicità, ilarità e gioia, ora di impotenza, paura, disperazione e tensione, che si alternano nelle scene delle situazioni che compongono la vicenda. Le sequenze sono a dir poco spettacolari, con movimenti fulminei che diventano parte di un repertorio di mosse e acrobazie da paura, che fanno anche rabbrividire lo spettatore e lo tengono inchiodato e quasi "paralizzato" sul suo posto a sedere. I personaggi sono ben caratterizzati sia esteticamente che psicologicamente. Tutti loro possiedono una personalità ben definita che definisce chiaramente il ruolo che ciascuno di loro svolge nella vicenda. Ciascuno porta con sé un bagaglio di esperienze enorme che rimarca ed enfatizza tale personalità, e che è ben descritto da appositi flashback sul passato degli stessi che descrivono bene lo sviluppo dal passato al presente.
Colonna sonora
Le sigle di apertura e di chiusura rendono molto bene gli stati emotivi, mentali dei personaggi e delle situazioni che essi si ritrovano a sperimentare e vivere sulla propria pelle, e quindi forniscono una sorta di descrizione in linea con lo svolgimento ed evoluzione della trama, e aiutano anche questi stati emotivi e sentimentali a far evolvere e preservare la coscienza e la consapevolezza dei personaggi.
Messaggi e insegnamenti
Proprio il tema della coscienza viene per primo introdotto e sviluppato a partire dalle affermazioni di Arashi, quando giustizia i criminali a capo delle diverse bande e organizzazioni della città. Questo poi passa agli altri personaggi e viene sviluppato proprio dai flashback sul loro passato, che li riportano al tempo presente e fanno loro ritrovare sé stessi e quindi risvegliare, specialmente Sayo. Questo ci conduce al secondo tema collegato al primo, ovvero che non bisogna permettere a niente e nessuno di condizionarci e dettarci leggi e regole che servono a incatenarci, poiché questo porta alla corruzione. Infine, il terzo tema, collegato sia al primo che al secondo, riguarda la responsabilità sociale, per quanto concerne la scienza e le scoperte tecnologiche, mediche e di altra natura che da essa scaturiscono, e il loro impatto sul tessuto sociale; come affermava (e non mi stancherò mai di dirlo e affermarlo) Bertold Brecht ne "La vita di Galilei", lo scienziato è responsabile del proprio operato prima di tutto verso sé stesso e poi (e soprattutto) verso il prossimo, poiché anch'egli è un essere umano, e quindi deve comportarsi di conseguenza di fronte alla società e rispondere di tale operato di fronte ad essa.
Giudizio finale
Come prima serie direi che funziona, ha un certo impatto. L'unica pecca è che manca un finale appropriato che permetta all'opera di concludersi come si deve. A tal proposito si spera in una seconda stagione che possa concludere adeguatamente l'opera. Intanto, direi che la formula regge decisamente bene.
Voto: 8
È un anime che non mi è piaciuto neanche un po', c'è davvero troppa confusione in una storia già di suo noiosa e prevedibile.
La trama praticamente non esiste, e già dal primo episodio avevo avvertito pessime sensazioni, subito prontamente riconfermate con i successivi: per tutti e dieci gli episodi vengono proposte continue lotte tra personaggi sconosciuti e bande criminali delle quali non si sa assolutamente nulla, non ci sono mai veri e propri approfondimenti, né sulla trama né sui personaggi/nemici. Credo che per tappare le lacune narrative hanno cercato di proporre quante più scene possibili di azione e di fanservice una dopo l'altra, per "distrarre" lo spettatore; peccato che tutto ciò, a mio parere, abbia proprio avuto l'effetto opposto, danneggiando ulteriormente l'opera. La metà delle vicende che accadono in quest'anime, oltre che essere alquanto surreale, non ha un vero e proprio filo logico, e viene forzatamente proposta senza dietro una giusta motivazione, mentre l'altra metà delle vicende sta davvero in piedi per miracolo.
I personaggi li ho trovati del tutto irrilevanti, per nulla coinvolgenti, e in parole povere non mi hanno fatto né caldo né freddo.
È un anime, a mio parere, fatto decisamente male, con una pessima gestione e una storia che zoppica vistosamente, assolutamente sconsigliato.
Voto finale: 4
La trama praticamente non esiste, e già dal primo episodio avevo avvertito pessime sensazioni, subito prontamente riconfermate con i successivi: per tutti e dieci gli episodi vengono proposte continue lotte tra personaggi sconosciuti e bande criminali delle quali non si sa assolutamente nulla, non ci sono mai veri e propri approfondimenti, né sulla trama né sui personaggi/nemici. Credo che per tappare le lacune narrative hanno cercato di proporre quante più scene possibili di azione e di fanservice una dopo l'altra, per "distrarre" lo spettatore; peccato che tutto ciò, a mio parere, abbia proprio avuto l'effetto opposto, danneggiando ulteriormente l'opera. La metà delle vicende che accadono in quest'anime, oltre che essere alquanto surreale, non ha un vero e proprio filo logico, e viene forzatamente proposta senza dietro una giusta motivazione, mentre l'altra metà delle vicende sta davvero in piedi per miracolo.
I personaggi li ho trovati del tutto irrilevanti, per nulla coinvolgenti, e in parole povere non mi hanno fatto né caldo né freddo.
È un anime, a mio parere, fatto decisamente male, con una pessima gestione e una storia che zoppica vistosamente, assolutamente sconsigliato.
Voto finale: 4
Una città, un grande ospedale, idol e liceali... sembra tutto così normale, ma in realtà è solo la copertura di un’organizzazione segreta, la Triage X, volta alla lotta contro la gran massa di delinquenti, così tanti da far invidia a Gotham City, che infesta la città. Una lotta senza esclusione di colpi, dato che i nostri agenti speciali sono davvero dei Rambo, e non vanno affatto per il sottile quando si tratta di uccidere i nemici - già la versione censurata sarà difficile da digerire per uno stomaco debole. Ma una minaccia ben peggiore della delinquenza si delinea, ovvero quello di una droga nuova, sintetica, chiamata ironicamente Platinum Lily, la fata di platino, in grado di devastare menti e corpi. A ciò si aggiunga un virus in grado di provocare un’epidemia mondiale e la concezione giustizialista sul fatto che, come i medici asportano i tumori, così i giustizieri asportano la delinquenza, cancro della società.
Una storia d’azione, ma anche molto psicologica, dato che almeno alcuni dei molti agenti saranno descritti psicologicamente, e potremo conoscere le loro dolorosissime storie. Certo, alla fine i dieci episodi rimarranno solo il preludio a una seconda serie che forse non ci sarà, ma sono comunque una storia valida, dal ritmo serrato, che potrà far storcere il naso per il suo giustizialismo, ma ha il pregio di denunciare bene i pericoli delle droghe.
La grafica è buona, la regia ottima, le sigle eccellenti. Da notare poi l’ecchi che la farà da padrone, con tante bellezze maggiorate, ma mai volgari. Una serie che non vi cambierà la vita, ma comunque interessante.
Voto: 7
Una storia d’azione, ma anche molto psicologica, dato che almeno alcuni dei molti agenti saranno descritti psicologicamente, e potremo conoscere le loro dolorosissime storie. Certo, alla fine i dieci episodi rimarranno solo il preludio a una seconda serie che forse non ci sarà, ma sono comunque una storia valida, dal ritmo serrato, che potrà far storcere il naso per il suo giustizialismo, ma ha il pregio di denunciare bene i pericoli delle droghe.
La grafica è buona, la regia ottima, le sigle eccellenti. Da notare poi l’ecchi che la farà da padrone, con tante bellezze maggiorate, ma mai volgari. Una serie che non vi cambierà la vita, ma comunque interessante.
Voto: 7
Come già detto in altre recensioni, il creatore di questo anime è lo stesso di "Highschool of the Dead", e di per sé questo è già un biglietto da visita che fa pensare a poche cose: armi, esplosioni, tette, assenza di un finale.
Di fatto con questi presupposti in parte positivi e in parte negativi ho visto tutta la serie in pochi giorni, trovandola piacevole ben più di "Highschool of the Dead", perché la trama regge, arrivando a spiegare (in maniera non necessaria) anche alcuni dettagli di quegli eccessi tipici degli anime (la forza di Hitsugi), ha senso ed è coinvolgente dal primo all'ultimo episodio.
I personaggi sono interessanti, per quanto fortemente stereotipati, ma va bene così, nonostante in tutti gli episodi finiscono con l'essere caratterizzati al meglio solo il protagonista (Arashi), l'infermiera Hitsugi e qualche dettaglio della dottoressa (?) Yuko. Gli altri vengono un po' schiacciati dal peso dell'azione di cui ogni episodio è pregno, assieme al fanservice.
Il decimo episodio arriva alla svelta, con un ultimo special (non necessario, ma carino, per quanto avrei apprezzato altro), in cui viene spiegato proprio il passato dell'infermiera dai capelli blu.
Poi la serie finisce. Il manga probabilmente è più avanti, ma la speranza di una seconda stagione a distanza di anni è improbabile, e questo fa abbassare il voto finale, in quanto nessuna delle trame viene conclusa.
Di fatto con questi presupposti in parte positivi e in parte negativi ho visto tutta la serie in pochi giorni, trovandola piacevole ben più di "Highschool of the Dead", perché la trama regge, arrivando a spiegare (in maniera non necessaria) anche alcuni dettagli di quegli eccessi tipici degli anime (la forza di Hitsugi), ha senso ed è coinvolgente dal primo all'ultimo episodio.
I personaggi sono interessanti, per quanto fortemente stereotipati, ma va bene così, nonostante in tutti gli episodi finiscono con l'essere caratterizzati al meglio solo il protagonista (Arashi), l'infermiera Hitsugi e qualche dettaglio della dottoressa (?) Yuko. Gli altri vengono un po' schiacciati dal peso dell'azione di cui ogni episodio è pregno, assieme al fanservice.
Il decimo episodio arriva alla svelta, con un ultimo special (non necessario, ma carino, per quanto avrei apprezzato altro), in cui viene spiegato proprio il passato dell'infermiera dai capelli blu.
Poi la serie finisce. Il manga probabilmente è più avanti, ma la speranza di una seconda stagione a distanza di anni è improbabile, e questo fa abbassare il voto finale, in quanto nessuna delle trame viene conclusa.
"Triage X" è un serie anime uscita nel 2015, composta da dieci episodi e scritta dall'ormai famoso Shōji Satō, autore di "Highschool of The Dead". Questa sua nuova 'creazione' non ha nulla a che vedere col suo precedente lavoro ed è quindi totalmente inutile paragonarla, come invece ho visto molte volte fare, a "Highschool of the Dead".
Trama
La storia parla di uno studente diciassettenne delle superiori, Arashi Mikami, che fa parte di una speciale organizzazione segreta chiamata 'Black Label', che ha il compito di eliminare ogni criminale etichettato come 'cancro' della società. La storia è senza dubbio il punto di forza dell'intera serie e, nonostante sia di sole dieci puntate, la storia del protagonista è raccontata molto bene, anche se non avrebbe fatto male avere qualche puntata in più per ampliare la narrazione. Le prime puntate partono molto lentamente, ma pian piano ci accorgeremo che la storia è molto più complicata di quel che pensassimo in precedenza.
Naturalmente il protagonista non è solo, ma è affiancato dalle sue belle colleghe, Mikoto, Oriha, Sayo, Yuko e Miki, personaggi tutti ben caratterizzati, anche se si nota benissimo che alcune di loro si rifanno fin troppo agli stereotipi dell'animazione giapponese. Personalmente il personaggio che più ho apprezzato è Hitsugi, che, nonostante all'inizio non sia molto presente, nello sprint finale sarà decisamente una figura chiave per sconfiggere i boss del crimine (c'è anche un OAV dedicato alla sua storia).
Comparto tecnico
Il comparto tecnico è ben curato. Le animazioni sono molto fluide, permettendoci di apprezzare molto le scene di azione. Ottimo anche il comparto sonoro, con musiche di apertura e chiusura orecchiabili e adatte al contesto.
"Triage X" è un'ottima serie. Nonostante siano presenti elementi ecchi e fan-service in quantità, la storia molto coinvolgente e intrigante tenderà a farveli quasi completamente dimenticare. Dispiace molto però, dopo aver visto dieci puntate, che non c'è nessuna conclusione all'intera storia. Nonostante rimanga una serie divertente e godibile, molti punti rimangono in sospeso, ed è quindi giusto sperare che ci sia una seconda stagione che concluda la storia della Black Label e dei suoi simpatici agenti.
Trama
La storia parla di uno studente diciassettenne delle superiori, Arashi Mikami, che fa parte di una speciale organizzazione segreta chiamata 'Black Label', che ha il compito di eliminare ogni criminale etichettato come 'cancro' della società. La storia è senza dubbio il punto di forza dell'intera serie e, nonostante sia di sole dieci puntate, la storia del protagonista è raccontata molto bene, anche se non avrebbe fatto male avere qualche puntata in più per ampliare la narrazione. Le prime puntate partono molto lentamente, ma pian piano ci accorgeremo che la storia è molto più complicata di quel che pensassimo in precedenza.
Naturalmente il protagonista non è solo, ma è affiancato dalle sue belle colleghe, Mikoto, Oriha, Sayo, Yuko e Miki, personaggi tutti ben caratterizzati, anche se si nota benissimo che alcune di loro si rifanno fin troppo agli stereotipi dell'animazione giapponese. Personalmente il personaggio che più ho apprezzato è Hitsugi, che, nonostante all'inizio non sia molto presente, nello sprint finale sarà decisamente una figura chiave per sconfiggere i boss del crimine (c'è anche un OAV dedicato alla sua storia).
Comparto tecnico
Il comparto tecnico è ben curato. Le animazioni sono molto fluide, permettendoci di apprezzare molto le scene di azione. Ottimo anche il comparto sonoro, con musiche di apertura e chiusura orecchiabili e adatte al contesto.
"Triage X" è un'ottima serie. Nonostante siano presenti elementi ecchi e fan-service in quantità, la storia molto coinvolgente e intrigante tenderà a farveli quasi completamente dimenticare. Dispiace molto però, dopo aver visto dieci puntate, che non c'è nessuna conclusione all'intera storia. Nonostante rimanga una serie divertente e godibile, molti punti rimangono in sospeso, ed è quindi giusto sperare che ci sia una seconda stagione che concluda la storia della Black Label e dei suoi simpatici agenti.
Il maestro Shouji Satou ha sfornato un altro manga dei suoi, ha fatto un ottimo lavoro con "Highschool of the Dead" e ora anche questo suo nuovo manga ha ottenuto un adattamento animato. "Triage X" è un'opera che vede molto la mano di Satou, vista la grande presenza di "fanservice".
La trama non è niente di eclatante, ha la giusta quantità di azione, di mistero, di ecchi e di commedia. Un ottimo mix che non è ai livelli di "Highschool of the Dead", ma comunque è molto gradevole da vedere. Una storia coinvolgente e leggera che ha alcuni punti di picco e altri dove non è niente di speciale. Sicuramente non è una storia per tutti, ha diverse scene abbastanza crude e macabre... insomma, un ecchi bello spinto.
Il lato grafico è buono, non mi è piaciuto particolarmente il chara che ha dato ai personaggi, non molto dettagliati visivamente. Le animazioni in generale sono buone e fluide e questo rende il tutto ancora più interessante. Le musiche miste alle ambientazioni e ai temi mi hanno ricordato vagamente la serie di film "Saw"... e anche questo è un motivo per farmi apprezzare la serie.
Tutto sommato un anime divertente e guardabile, c'è stato un miglioramento tecnico rispetto a "Highschool of the Dead", anche se la trama mi è piaciuta di meno.
Il mio voto alla serie è un 7 pieno.
La trama non è niente di eclatante, ha la giusta quantità di azione, di mistero, di ecchi e di commedia. Un ottimo mix che non è ai livelli di "Highschool of the Dead", ma comunque è molto gradevole da vedere. Una storia coinvolgente e leggera che ha alcuni punti di picco e altri dove non è niente di speciale. Sicuramente non è una storia per tutti, ha diverse scene abbastanza crude e macabre... insomma, un ecchi bello spinto.
Il lato grafico è buono, non mi è piaciuto particolarmente il chara che ha dato ai personaggi, non molto dettagliati visivamente. Le animazioni in generale sono buone e fluide e questo rende il tutto ancora più interessante. Le musiche miste alle ambientazioni e ai temi mi hanno ricordato vagamente la serie di film "Saw"... e anche questo è un motivo per farmi apprezzare la serie.
Tutto sommato un anime divertente e guardabile, c'è stato un miglioramento tecnico rispetto a "Highschool of the Dead", anche se la trama mi è piaciuta di meno.
Il mio voto alla serie è un 7 pieno.
"Triage X" è un anime uscito nel 2015 e composto da dieci episodi. Una storia intrigante, che unisce l'azione a una buona dose di elementi ecchi e harem, passando per una buona dose di sparatorie e scazzottate. L'opera altro non è che la trasposizione animata dell'omonimo manga di Shōji Satō, che, per la cronaca, è lo stesso autore di "Highschool Of The Dead". In effetti il "marchio di fabbrica" è ben identificabile; tolti gli zombie assassini assetati di sangue, si può benissimo vedere come l'associazione pistole-tette venga comunque mantenuta. Negativo? Positivo? Beh, tutto dipende da come si sviluppa la storia e dall'abilità dell'autore e del regista di saper mantenere sempre alta la tensione, senza far troppo affidamento sul fattore ecchi.
E proprio sulla trama, a mio avviso, si sono ottenuti discreti miglioramenti rispetto all'opera precedente di Shōji Satō. Molto più contorta e complessa e con un obiettivo ben preciso: l'eliminazione di una strana droga che si sta diffondendo per la città.
Il protagonista, o meglio, i protagonisti, sono i membri di una misteriosa organizzazione, Black Label, che, in segreto, cerca di debellare tutti gli elementi malvagi della società, scavalcando la normale giustizia e andando personalmente a stanarli... e ucciderli.
Un lavoro più o meno pulito, che si conclude sempre con un successo, poiché i "giustizieri" della Black Label sono tutt'altro che normali assassini. Tra questi spicca un ragazzo di nome Arashi che, accompagnato dalla bella Mikoto, svolge le sue missioni cavalcando una possente motocicletta nera. Il giovane tenebroso sembra nascondere un passato non proprio felice, ma, in fin dei conti, se un ragazzo delle superiori diventa un assassino, o giustiziere, ci sarà sotto una motivazione ben precisa, no?
Ho voluto darvi solamente alcuni accenni di una trama che, come già ricordato sopra, diventa subito contorta, in senso positivo. Lo spettatore viene buttato quasi a forza in mezzo alla mischia e alla baraonda generale, senza avere un vero e proprio punto di riferimento. Tutto, o quasi, diventerà via via più chiaro con il passare delle puntate. Le motivazioni della Black Label, i vari membri dell'organizzazione e, cosa ancor più importante, il "nemico" della situazione.
Per quanto riguarda i protagonisti della vicenda, li ho trovati piuttosto interessanti. Non spiccano certo per originalità (molti si rifanno vivamente ai classici stereotipi dell'animazione giapponese), ma comunque offrono un contorno intrigante alla storia generale. Il semplice fatto di avere un passato oscuro e ricco di ombre, ci porta ad avvicinarci con sospetto a questi strani "giustizieri". Saranno buoni o cattivi? In fin dei conti uccidono come tutti gli altri assassini.
I due che spiccano più di tutti, all'interno della congrega, sono Arashi e Hitsugi, la prosperosa infermiera dalla forza incredibile. All'inizio Hitsugi rimarrà un po' in disparte, quasi nascosa dietro figure ben più appariscenti come Mikoto (comunque simpatica) o la piccola idol Oriha. Tuttavia, nella parte finale, la sua vera personalità scoppierà come una bomba, sancendo, a mio avviso, uno dei momenti più belli della serie.
L'elemento harem c'è, ma neanche così pesante da condizionare lo svolgimento dell'anime. Si è scelto, invece, di dar maggior rilievo alla storia, senza però dimenticarsi delle piccole questioni di cuore, comunque affrontate con un sorriso e non con drammaticità.
La grafica è carina, anche se, in alcuni passaggi, la si poteva affrontare con una cura maggiore per i particolari. Dà quasi l'impressione di un lavoro ben compiuto, ma con una certa fretta, quasi a voler concludere questi dieci episodi e andare avanti, chissà dove poi.
Ciò che, invece, mi ha colpito in maniera positiva è la gestione del reparto audio. L'opening e l'ending sono più che orecchiabili, ma anche la colonna sonora non è da meno. Le musiche riescono a passare con maestria da una situazione tranquilla a una più concitata, sapendo gestire al meglio l'animo degli spettatori.
La regia è discreta, anche se non ho ben compreso l'ultimo episodio. L'azione, dalla nona alla decima puntata, sembra essere stata brutalmente troncata, nella decisione di affidare all'ultimo episodio un aspetto un po' più conclusivo e rilassante. Molto fanservice che, in un certo senso, pone una conclusione/non-conclusione a una serie che avrebbe meritato più spazio, anche solo per vedere come finiva.
"Triage X" è un'opera da apprezzare, magari non inseribile nell'albo d'oro degli anime, ma comunque divertente, intrigante e coinvolgente. Si punta molto sui seni ballonzolanti e sulle angolazioni particolari, ma, in fin dei conti, un po' di ecchi non fa male. Era incluso nel pacchetto e lo si capiva fin dal primo episodio (se non dalla copertina), niente da criticare. Piuttosto mi dispiace per non essere riuscito a vedere la conclusione che mi aspettavo, o comunque una conclusione e basta. Rimane tutto così in sospeso da lasciare piuttosto interdetto lo spettatore.
Ci sono ancora moltissime cose da risolvere, sia dal punto di vista sentimentale sia per il mistero centrale della droga e dell'organizzazione nemica, che sembra ostacolare i piani della Black Label.
Voto finale: 7
E proprio sulla trama, a mio avviso, si sono ottenuti discreti miglioramenti rispetto all'opera precedente di Shōji Satō. Molto più contorta e complessa e con un obiettivo ben preciso: l'eliminazione di una strana droga che si sta diffondendo per la città.
Il protagonista, o meglio, i protagonisti, sono i membri di una misteriosa organizzazione, Black Label, che, in segreto, cerca di debellare tutti gli elementi malvagi della società, scavalcando la normale giustizia e andando personalmente a stanarli... e ucciderli.
Un lavoro più o meno pulito, che si conclude sempre con un successo, poiché i "giustizieri" della Black Label sono tutt'altro che normali assassini. Tra questi spicca un ragazzo di nome Arashi che, accompagnato dalla bella Mikoto, svolge le sue missioni cavalcando una possente motocicletta nera. Il giovane tenebroso sembra nascondere un passato non proprio felice, ma, in fin dei conti, se un ragazzo delle superiori diventa un assassino, o giustiziere, ci sarà sotto una motivazione ben precisa, no?
Ho voluto darvi solamente alcuni accenni di una trama che, come già ricordato sopra, diventa subito contorta, in senso positivo. Lo spettatore viene buttato quasi a forza in mezzo alla mischia e alla baraonda generale, senza avere un vero e proprio punto di riferimento. Tutto, o quasi, diventerà via via più chiaro con il passare delle puntate. Le motivazioni della Black Label, i vari membri dell'organizzazione e, cosa ancor più importante, il "nemico" della situazione.
Per quanto riguarda i protagonisti della vicenda, li ho trovati piuttosto interessanti. Non spiccano certo per originalità (molti si rifanno vivamente ai classici stereotipi dell'animazione giapponese), ma comunque offrono un contorno intrigante alla storia generale. Il semplice fatto di avere un passato oscuro e ricco di ombre, ci porta ad avvicinarci con sospetto a questi strani "giustizieri". Saranno buoni o cattivi? In fin dei conti uccidono come tutti gli altri assassini.
I due che spiccano più di tutti, all'interno della congrega, sono Arashi e Hitsugi, la prosperosa infermiera dalla forza incredibile. All'inizio Hitsugi rimarrà un po' in disparte, quasi nascosa dietro figure ben più appariscenti come Mikoto (comunque simpatica) o la piccola idol Oriha. Tuttavia, nella parte finale, la sua vera personalità scoppierà come una bomba, sancendo, a mio avviso, uno dei momenti più belli della serie.
L'elemento harem c'è, ma neanche così pesante da condizionare lo svolgimento dell'anime. Si è scelto, invece, di dar maggior rilievo alla storia, senza però dimenticarsi delle piccole questioni di cuore, comunque affrontate con un sorriso e non con drammaticità.
La grafica è carina, anche se, in alcuni passaggi, la si poteva affrontare con una cura maggiore per i particolari. Dà quasi l'impressione di un lavoro ben compiuto, ma con una certa fretta, quasi a voler concludere questi dieci episodi e andare avanti, chissà dove poi.
Ciò che, invece, mi ha colpito in maniera positiva è la gestione del reparto audio. L'opening e l'ending sono più che orecchiabili, ma anche la colonna sonora non è da meno. Le musiche riescono a passare con maestria da una situazione tranquilla a una più concitata, sapendo gestire al meglio l'animo degli spettatori.
La regia è discreta, anche se non ho ben compreso l'ultimo episodio. L'azione, dalla nona alla decima puntata, sembra essere stata brutalmente troncata, nella decisione di affidare all'ultimo episodio un aspetto un po' più conclusivo e rilassante. Molto fanservice che, in un certo senso, pone una conclusione/non-conclusione a una serie che avrebbe meritato più spazio, anche solo per vedere come finiva.
"Triage X" è un'opera da apprezzare, magari non inseribile nell'albo d'oro degli anime, ma comunque divertente, intrigante e coinvolgente. Si punta molto sui seni ballonzolanti e sulle angolazioni particolari, ma, in fin dei conti, un po' di ecchi non fa male. Era incluso nel pacchetto e lo si capiva fin dal primo episodio (se non dalla copertina), niente da criticare. Piuttosto mi dispiace per non essere riuscito a vedere la conclusione che mi aspettavo, o comunque una conclusione e basta. Rimane tutto così in sospeso da lasciare piuttosto interdetto lo spettatore.
Ci sono ancora moltissime cose da risolvere, sia dal punto di vista sentimentale sia per il mistero centrale della droga e dell'organizzazione nemica, che sembra ostacolare i piani della Black Label.
Voto finale: 7