Yami to Boushi to Hon no Tabibito
“Yami to Boushi to Hon to Tabibito” (“Yami, il cappello e i viaggiatori dei libri”) è un anime prodotto nel 2003 dallo Studio Deen. La serie, ispirata all’omonima visual novel sviluppata da Root, si compone di tredici episodi.
Protagonista della storia è la liceale Hatsuki Azuma, profondamente innamorata della sorella maggiore Hatsumi. Dopo un litigio in cui Hatsumi è rimasta per sbaglio ferita, Hatsuki si introduce nella camera della sorella per scusarsi e farle gli auguri per il suo imminente compleanno. Tuttavia, allo scoccare della mezzanotte, la maggiore scompare improvvisamente in un lampo di luce verde; al cospetto della minore, invece, si presenta il parrocchetto parlante Ken, il quale la conduce in un’immensa biblioteca. Qui incontrerà Lilith, la custode del luogo, che l’accompagnerà in un viaggio attraverso mondi paralleli alla ricerca di Hatsumi.
Un percorso di formazione, nel quale si matura grazie all’incontro di gente nuova e alla scoperta di culture differenti: la tematica del viaggio ricorre spesso in molti prodotti d’animazione, compreso “Yami to Boushi to Hon no Tabibito”. Peccato, però, che nell’opera qui analizzata nessuno dei suoi aspetti positivi venga minimamente affrontato. Quello intrapreso da Hatsuki, Ken e Lilith è un viaggio praticamente inutile, sia nel suo svolgimento che al raggiungimento della meta prefissata. Fatta eccezione per qualche caso, le vicende a cui assistiamo nei vari episodi non presentano un briciolo di originalità e poco o nulla hanno a che fare con la trama principale. Come se non bastasse, i siparietti comici che ci vengono spesso propinati scadono costantemente nel ridicolo, assieme ai personaggi che se ne rendono protagonisti. A chiudere in bellezza, una buona dose di fanservice ecchi, regalatoci da tante belle ragazze (dotate di un generoso davanzale) vestite con abiti succinti.
In alcuni episodi, soprattutto quelli finali, è possibile intravedere qualche accenno all’intreccio portante: anche se all’inizio sembrava avere molto potenziale, la storia crolla con il debolissimo finale, che con qualche scenetta yuri spera di accontentare i fan del genere. Tale finale, tra l’altro, è reo di aver lasciato parecchi punti in sospeso, a quanto pare comprensibili solo da chi ha giocato alla visual novel.
I personaggi, come già si poteva intuire, non presentano uno straccio di caratterizzazione. Come detto sopra, il viaggio da loro compiuto non li ha cambiati né migliorati in alcun modo. Lilith, ad esempio, è sicuramente il comprimario meno riuscito: infantile e dalla cotta facile, non fa altro che corteggiare Hatsuki (e non solo) con ammiccamenti di dubbio gusto. Gargantua, che di primo acchito sembrava l’acerrimo nemico delle protagoniste, è un’altra figura ridicola la cui storia si conclude in maniera abbastanza banale. L’utilità di altri attori (quali Ken, Seiren o gli aiutanti di Gargantua) rasenta lo zero. Hatsuki e Hatsumi, dal canto loro, sono forse i personaggi più interessanti, sebbene presentino una forte staticità come tutti gli altri. Gli episodi che trattano la relazione tra le due ragazze sono sicuramente i più riusciti, peccato che il tutto si sia risolto in maniera alquanto ambigua.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design appare abbastanza gradevole, nonostante le bocche siano troppo distanti dal mento. Le animazioni si mantengono nella media, mentre il lavoro di fotografia risulta fuori luogo in qualche frangente (con frame esageratamente luminosi, ad esempio). Il comparto sonoro presenta delle OST non troppo banali, a volte modellate su dei motivi molto famosi; più che orecchiabili entrambe le sigle, in particolare l’opening “Hitomi no Naka no Meikyuu”.
Tirando le somme, “Yami to Boushi to Hon to Tabibito” si è rivelato l’ennesimo anime yuri deludente. Alcuni millantano la presenza di una storia complessa e matura, adatta solo a poche persone; io, invece, mi sono trovata dinanzi un anime a tratti ridicolo (non dimenticherò mai la puntata ambientata nella preistoria) e che si risolve in un nulla di fatto. Da ricordare solo alcuni stralci della relazione tra Hatsuki e Hatsumi e la sigla iniziale. Voto: 5.
Protagonista della storia è la liceale Hatsuki Azuma, profondamente innamorata della sorella maggiore Hatsumi. Dopo un litigio in cui Hatsumi è rimasta per sbaglio ferita, Hatsuki si introduce nella camera della sorella per scusarsi e farle gli auguri per il suo imminente compleanno. Tuttavia, allo scoccare della mezzanotte, la maggiore scompare improvvisamente in un lampo di luce verde; al cospetto della minore, invece, si presenta il parrocchetto parlante Ken, il quale la conduce in un’immensa biblioteca. Qui incontrerà Lilith, la custode del luogo, che l’accompagnerà in un viaggio attraverso mondi paralleli alla ricerca di Hatsumi.
Un percorso di formazione, nel quale si matura grazie all’incontro di gente nuova e alla scoperta di culture differenti: la tematica del viaggio ricorre spesso in molti prodotti d’animazione, compreso “Yami to Boushi to Hon no Tabibito”. Peccato, però, che nell’opera qui analizzata nessuno dei suoi aspetti positivi venga minimamente affrontato. Quello intrapreso da Hatsuki, Ken e Lilith è un viaggio praticamente inutile, sia nel suo svolgimento che al raggiungimento della meta prefissata. Fatta eccezione per qualche caso, le vicende a cui assistiamo nei vari episodi non presentano un briciolo di originalità e poco o nulla hanno a che fare con la trama principale. Come se non bastasse, i siparietti comici che ci vengono spesso propinati scadono costantemente nel ridicolo, assieme ai personaggi che se ne rendono protagonisti. A chiudere in bellezza, una buona dose di fanservice ecchi, regalatoci da tante belle ragazze (dotate di un generoso davanzale) vestite con abiti succinti.
In alcuni episodi, soprattutto quelli finali, è possibile intravedere qualche accenno all’intreccio portante: anche se all’inizio sembrava avere molto potenziale, la storia crolla con il debolissimo finale, che con qualche scenetta yuri spera di accontentare i fan del genere. Tale finale, tra l’altro, è reo di aver lasciato parecchi punti in sospeso, a quanto pare comprensibili solo da chi ha giocato alla visual novel.
I personaggi, come già si poteva intuire, non presentano uno straccio di caratterizzazione. Come detto sopra, il viaggio da loro compiuto non li ha cambiati né migliorati in alcun modo. Lilith, ad esempio, è sicuramente il comprimario meno riuscito: infantile e dalla cotta facile, non fa altro che corteggiare Hatsuki (e non solo) con ammiccamenti di dubbio gusto. Gargantua, che di primo acchito sembrava l’acerrimo nemico delle protagoniste, è un’altra figura ridicola la cui storia si conclude in maniera abbastanza banale. L’utilità di altri attori (quali Ken, Seiren o gli aiutanti di Gargantua) rasenta lo zero. Hatsuki e Hatsumi, dal canto loro, sono forse i personaggi più interessanti, sebbene presentino una forte staticità come tutti gli altri. Gli episodi che trattano la relazione tra le due ragazze sono sicuramente i più riusciti, peccato che il tutto si sia risolto in maniera alquanto ambigua.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design appare abbastanza gradevole, nonostante le bocche siano troppo distanti dal mento. Le animazioni si mantengono nella media, mentre il lavoro di fotografia risulta fuori luogo in qualche frangente (con frame esageratamente luminosi, ad esempio). Il comparto sonoro presenta delle OST non troppo banali, a volte modellate su dei motivi molto famosi; più che orecchiabili entrambe le sigle, in particolare l’opening “Hitomi no Naka no Meikyuu”.
Tirando le somme, “Yami to Boushi to Hon to Tabibito” si è rivelato l’ennesimo anime yuri deludente. Alcuni millantano la presenza di una storia complessa e matura, adatta solo a poche persone; io, invece, mi sono trovata dinanzi un anime a tratti ridicolo (non dimenticherò mai la puntata ambientata nella preistoria) e che si risolve in un nulla di fatto. Da ricordare solo alcuni stralci della relazione tra Hatsuki e Hatsumi e la sigla iniziale. Voto: 5.
E' un capolavoro del genere yuri, purtroppo non apprezzato da molti in quanto la trama è complicata ed è difficile starci dietro.
L'amore di Hatsuki per Hatsumi è semplicemente reso in maniera splendida, ogni sua azione nei suoi confronti esprime la profondità dell'animo di Hatsuki. Certo, ripeto, la trama è poco lineare e complessa, adatta a un pubblico maturo che sappia apprezzare anche i finali insoliti. L'hentai un po' c'è, purtroppo, ma almeno è reso non troppo volgare.
Un 9 pieno per "Yamibou", che ha saputo conquistarmi da subito per la sua profondità, ma non do un dieci per le scene anche solo allusivamente hentai.
L'amore di Hatsuki per Hatsumi è semplicemente reso in maniera splendida, ogni sua azione nei suoi confronti esprime la profondità dell'animo di Hatsuki. Certo, ripeto, la trama è poco lineare e complessa, adatta a un pubblico maturo che sappia apprezzare anche i finali insoliti. L'hentai un po' c'è, purtroppo, ma almeno è reso non troppo volgare.
Un 9 pieno per "Yamibou", che ha saputo conquistarmi da subito per la sua profondità, ma non do un dieci per le scene anche solo allusivamente hentai.
Capolavoro incompreso a mio avviso, col ricorrente problema comune di tanti anime di soli 12-13 episodi, ovvero l'eccessiva brevità.
'Yami to Boushi to Hon no Tabibito', o semplicemente abbreviato 'YamiBou' narra di una storia di viaggi avventurosi e psicologici, effettuati da tre ragazze adolescenti fornite di poteri magici più o meno nascosti; viaggi attraverso storie fantasy di libri, storie di passati lontani, passati recenti, e in un caso anche di un ipotetico futuro lontano.
Fra le tre ragazze è presente un triangolo amoroso molto complesso e non completamente chiaro, il punto più in comune è che gli amori non sono corrisposti e sono quasi completamente unilaterali.
Le tre ragazze protagoniste.
Hazuki, è la classica bellissima mora dai capelli lunghi e lisci, con un passato confuso e triste; essa ha un comportamento piuttosto mascolino e lo si capisce subito, in quanto per fare riferimento a se stessa usa la parola "Boku", che è l'"io" maschile in giapponese, utilizzato da molti giovani maschi; mentre quasi tutte le femmine di norma usano dire "Watashi" o "Atashi" per riferire a se stesse. Hazuki è perdutamente innamorata di Hatsumi, il motivo viene spiegato nell'anime e l'ometterò qui per non spoilerare.
Hatsumi, anch'essa bellissima e dai capelli biondi lunghi e lisci, è la sorella maggiore "adottiva" di Hazuki. Hatsumi è il personaggio chiave dell'anime - non che il personaggio più misterioso -, il motivo principale dei viaggi effettuati attraverso le storie dei libri è proprio la sua stessa esistenza.
Quando Hatsumi improvvisamente scompare (subito all'inizio dell'anime), Hazuki parte immediatamente alla sua disperata ricerca, ma per riuscire a trovarla, avrà bisogno dell'aiuto fondamentale di Lilith.
Lilith è la ragazza bionda con lo strano cappello nero "occhiuto", essa è una sorta di strega guardiana di una biblioteca, nella quale vengono effettuati i viaggi dimensionali attraverso le storie dei libri. Essa si innamora subito di Hazuki, - quest'ultima non ricambia l'amore però -, e accetta di aiutarla a cercare la sorella scomparsa, sapendo che quest'ultima è "fuggita" all'interno delle storie nei libri.
Questa è la trama immediata che viene mostrata subito nel primo episodio, ma senza poter spoilerare seriamente, è terribilmente difficile descrivere l'opera nel suo aspetto psicologico.
Ogni episodio, come titolo ha il nome di una ragazza, - che fa da protagonista alla storia di turno -, tuttavia le storie non durano tutte un solo episodio, ma 2-3 episodi ciascuna, e, come si è già potuto capire, le protagoniste delle storie raccontate, sono tutte ragazze.
Durante il viaggio di ricerca della sorella maggiore, Hazuki fa conoscenza con le protagoniste di varie storie, e insieme a Lilith, aiuta la protagonista di turno a compiere il proprio destino, per poter proseguire il viaggio di ricerca. Alcune storie invece, vedono dall'altro lato, la presenza della "fuggente" Hatsumi, che puntualmente tenta di cambiare il destino infelice della ragazza di turno.
Le storie sono abbastanza incasinate, e non vengono rivelati dettagli sufficienti per poter comprendere a pieno il tutto, lasciando una nebbia di mistero, più o meno fitta a seconda della storia di turno.
'YamiBou' non è completamente al femminile, è presente infatti qualche personaggio maschile, tuttavia la predominanza femminile si fa sentire forte.
I misteri di 'YamiBou' sono il punto forte dell'opera e allo stesso tempo anche il punto debole, in quanto l'anime tende a ritrovarsi tanti, troppi spettatori che non recepiscono il messaggio chiaramente, e così l'opera non viene giudicata a dovere.
'YamiBou' è un anime abbastanza triste, adatto ad un pubblico possibilmente maturo, e che apprezzi un'opera eterogenea nelle sue tematiche, poco chiara per lasciar spazio all'immaginazione dello spettatore, e che lascia molte cose in sospeso di proposito.
L'aspetto grafico dell'anime ha uno stile tutto suo, molto gradevole e particolare, non perfetto, ma degno di nota. Il comparto sonoro e le musiche sono di qualità più che buona.
Spesso 'YamiBou' viene accostato assieme allo yuri di successo 'Kannazuki no Miko', ma posso assicurare che si trattano di due opere estremamente diverse tra loro, 'Kannazuki no Miko' è decisamente più leggero e adatto anche ad un pubblico più giovane. 'YamiBou' tende ad essere apprezzato solo ad una parte del pubblico maturo e ha l'importante caratteristica che lo distingue nettamente tra tutti gli yuri esistenti: l'originalità. Difatti 'YamiBou' è un'opera unica, che non condivide buona parte dei suoi elementi con altri anime del suo stesso genere. L'unica opera con cui ho trovato vaghe ma importanti similarità è il "Touhou Project" (la famosa serie di videogiochi), ma eviterò di parlarne per non allungare troppo una recensione già troppo lunga.
Anime sconsigliato a chi predilige semplicità e chiarezza, mentre è un anime consigliato per coloro che cercano qualcosa di molto originale e particolare, che abbiano una mente aperta, in modo da tentare di comprendere l'opera quanto più possibile e apprezzarne i messaggi contenuti.
Avrebbe meritato un sequel, a mio avviso, le basi c'erano e le idee anche.
'Yami to Boushi to Hon no Tabibito', o semplicemente abbreviato 'YamiBou' narra di una storia di viaggi avventurosi e psicologici, effettuati da tre ragazze adolescenti fornite di poteri magici più o meno nascosti; viaggi attraverso storie fantasy di libri, storie di passati lontani, passati recenti, e in un caso anche di un ipotetico futuro lontano.
Fra le tre ragazze è presente un triangolo amoroso molto complesso e non completamente chiaro, il punto più in comune è che gli amori non sono corrisposti e sono quasi completamente unilaterali.
Le tre ragazze protagoniste.
Hazuki, è la classica bellissima mora dai capelli lunghi e lisci, con un passato confuso e triste; essa ha un comportamento piuttosto mascolino e lo si capisce subito, in quanto per fare riferimento a se stessa usa la parola "Boku", che è l'"io" maschile in giapponese, utilizzato da molti giovani maschi; mentre quasi tutte le femmine di norma usano dire "Watashi" o "Atashi" per riferire a se stesse. Hazuki è perdutamente innamorata di Hatsumi, il motivo viene spiegato nell'anime e l'ometterò qui per non spoilerare.
Hatsumi, anch'essa bellissima e dai capelli biondi lunghi e lisci, è la sorella maggiore "adottiva" di Hazuki. Hatsumi è il personaggio chiave dell'anime - non che il personaggio più misterioso -, il motivo principale dei viaggi effettuati attraverso le storie dei libri è proprio la sua stessa esistenza.
Quando Hatsumi improvvisamente scompare (subito all'inizio dell'anime), Hazuki parte immediatamente alla sua disperata ricerca, ma per riuscire a trovarla, avrà bisogno dell'aiuto fondamentale di Lilith.
Lilith è la ragazza bionda con lo strano cappello nero "occhiuto", essa è una sorta di strega guardiana di una biblioteca, nella quale vengono effettuati i viaggi dimensionali attraverso le storie dei libri. Essa si innamora subito di Hazuki, - quest'ultima non ricambia l'amore però -, e accetta di aiutarla a cercare la sorella scomparsa, sapendo che quest'ultima è "fuggita" all'interno delle storie nei libri.
Questa è la trama immediata che viene mostrata subito nel primo episodio, ma senza poter spoilerare seriamente, è terribilmente difficile descrivere l'opera nel suo aspetto psicologico.
Ogni episodio, come titolo ha il nome di una ragazza, - che fa da protagonista alla storia di turno -, tuttavia le storie non durano tutte un solo episodio, ma 2-3 episodi ciascuna, e, come si è già potuto capire, le protagoniste delle storie raccontate, sono tutte ragazze.
Durante il viaggio di ricerca della sorella maggiore, Hazuki fa conoscenza con le protagoniste di varie storie, e insieme a Lilith, aiuta la protagonista di turno a compiere il proprio destino, per poter proseguire il viaggio di ricerca. Alcune storie invece, vedono dall'altro lato, la presenza della "fuggente" Hatsumi, che puntualmente tenta di cambiare il destino infelice della ragazza di turno.
Le storie sono abbastanza incasinate, e non vengono rivelati dettagli sufficienti per poter comprendere a pieno il tutto, lasciando una nebbia di mistero, più o meno fitta a seconda della storia di turno.
'YamiBou' non è completamente al femminile, è presente infatti qualche personaggio maschile, tuttavia la predominanza femminile si fa sentire forte.
I misteri di 'YamiBou' sono il punto forte dell'opera e allo stesso tempo anche il punto debole, in quanto l'anime tende a ritrovarsi tanti, troppi spettatori che non recepiscono il messaggio chiaramente, e così l'opera non viene giudicata a dovere.
'YamiBou' è un anime abbastanza triste, adatto ad un pubblico possibilmente maturo, e che apprezzi un'opera eterogenea nelle sue tematiche, poco chiara per lasciar spazio all'immaginazione dello spettatore, e che lascia molte cose in sospeso di proposito.
L'aspetto grafico dell'anime ha uno stile tutto suo, molto gradevole e particolare, non perfetto, ma degno di nota. Il comparto sonoro e le musiche sono di qualità più che buona.
Spesso 'YamiBou' viene accostato assieme allo yuri di successo 'Kannazuki no Miko', ma posso assicurare che si trattano di due opere estremamente diverse tra loro, 'Kannazuki no Miko' è decisamente più leggero e adatto anche ad un pubblico più giovane. 'YamiBou' tende ad essere apprezzato solo ad una parte del pubblico maturo e ha l'importante caratteristica che lo distingue nettamente tra tutti gli yuri esistenti: l'originalità. Difatti 'YamiBou' è un'opera unica, che non condivide buona parte dei suoi elementi con altri anime del suo stesso genere. L'unica opera con cui ho trovato vaghe ma importanti similarità è il "Touhou Project" (la famosa serie di videogiochi), ma eviterò di parlarne per non allungare troppo una recensione già troppo lunga.
Anime sconsigliato a chi predilige semplicità e chiarezza, mentre è un anime consigliato per coloro che cercano qualcosa di molto originale e particolare, che abbiano una mente aperta, in modo da tentare di comprendere l'opera quanto più possibile e apprezzarne i messaggi contenuti.
Avrebbe meritato un sequel, a mio avviso, le basi c'erano e le idee anche.
"Yami to Boushi to Hon no Tabibito" è un anime alquanto difficile da recensire, almeno per me.
Storia
L'anime parla di Azuma Hatsuki, ragazza innamorata profondamente di Hatsumi, con cui vive. Hatsumi è muta, ma le due riescono comunque a comprendersi molto bene. Tuttavia, alla mezzanotte del giorno del sedicesimo compleanno di Hatsumi, questa scompare, avvolta da una luce verde, sotto gli occhi di Hatsumi. Quasi subito arriverà Ken, un "pulcino" demone (demone più di definizione che per altro), che si lamenterà tra sé e sé di essere arrivato in ritardo. Costretto da Hatsuki, Ken spiega alla ragazza che Hatsumi si è spostata in un altro mondo, nemmeno lui sa quale, e dovrà ricominciare a cercarla. Hatsuki lo costringe a portarla con lui, e a loro si unirà, prima ancora della partenza vera e propria, Lilith, una ragazza molto eccentrica, vestita da strega e con un singolare cappello biforcuto dotato di occhio. Questa, almeno all'apparenza, si unirà a loro non tanto perché "padrona" di Ken o perché intenzionata a trovare Hatsumi, da lei chiamata Eve, quanto perché interessata ad Hatsuki.
Il singolare trio si sposterà allora da un mondo all'altro, mondi contenuti nei libri di una biblioteca molto particolare.
Le ambientazioni sono molto varie, dal Giappone feudale al futuro, dalla preistoria al fantasy, e i cambi di scena o il passaggio da un avvenimento all'altro è tendenzialmente rapido e avviene con preavviso non superiore ai tre secondi.
Durante tutta la narrazione si hanno notevoli alti e bassi, che rendono incerto lo spettatore non solo sugli avvenimento volutamente poco connessi tra loro (in apparenza) ma anche sulla qualità stessa della serie. La spiegazione finale è esauriente, e il finale stesso è originale, decisamente poco scontato, di quelli che rientrano sia negli "happy" che nei "sad" end, e riesce ad innalzare notevolmente il livello della storia.
Personaggi
Alcuni dei personaggi secondari e delle comparse sono privi di scopo o senso preciso, mentre altri sono decisamente migliori in quanto a caratterizzazione e scopo. Hatsuki è un ottimo personaggio, forte e determinata, ma anche sensibile, e il suo amore per Hatsumi è reso in maniera splendida - i momenti migliori saranno infatti quelli in cui si vedrà la loro vita insieme prima della scomparsa della ragazza -, e accanto a lei troviamo Lilith, personaggio decisamente più allegro e vivace, anzi, addirittura folle, ma comunque ben caratterizzata.
Su Hatsumi non mi esprimo per evitare di fare spoiler.
Audio e colonna sonora
L'ending è buona e l'opening è nettamente sopra la media. I sottofondi musicali durante la serie fanno il loro ruolo senza infamia né lode, ma negli ultimi due episodi vi è un certo miglioramento.
Disegni e animazioni
I disegni sono ottimi, non particolarmente dettagliati, ma rendono benissimo l'atmosfera del momento.
Longevità
La serie dura tredici episodi di durata normale. Se fosse stata più corta gli avvenimenti sarebbero stati troppo compressi, mentre, se fosse stata più lunga (e con una trama così poteva essere molto, molto più lunga) la storia sarebbe risultata dispersiva, e probabilmente l'incastrarsi finale dei vari avvenimenti presentati non sarebbe stato altrettanto soddisfacente.
Apprezzamento personale
Se tutta la parte centrale della serie non mi ha convinto molto, la parte iniziale e quella finale, quest'ultima in particolare, mi sono piaciute veramente molto.
Voto complessivo: 8
Un bell'anime, dal fascino particolare, ma decisamente non adatto a tutti i palati. Consigliato se cercate una storia particolare, che presenta ambientazioni molto varie, sentimenti profondi e situazioni talvolta assurde. Sconsigliata principalmente a chi non riesce a digerire l'ecchi, che qui però ha uno "stile" particolare, decisamente diverso da quello di produzioni più recenti.
Storia
L'anime parla di Azuma Hatsuki, ragazza innamorata profondamente di Hatsumi, con cui vive. Hatsumi è muta, ma le due riescono comunque a comprendersi molto bene. Tuttavia, alla mezzanotte del giorno del sedicesimo compleanno di Hatsumi, questa scompare, avvolta da una luce verde, sotto gli occhi di Hatsumi. Quasi subito arriverà Ken, un "pulcino" demone (demone più di definizione che per altro), che si lamenterà tra sé e sé di essere arrivato in ritardo. Costretto da Hatsuki, Ken spiega alla ragazza che Hatsumi si è spostata in un altro mondo, nemmeno lui sa quale, e dovrà ricominciare a cercarla. Hatsuki lo costringe a portarla con lui, e a loro si unirà, prima ancora della partenza vera e propria, Lilith, una ragazza molto eccentrica, vestita da strega e con un singolare cappello biforcuto dotato di occhio. Questa, almeno all'apparenza, si unirà a loro non tanto perché "padrona" di Ken o perché intenzionata a trovare Hatsumi, da lei chiamata Eve, quanto perché interessata ad Hatsuki.
Il singolare trio si sposterà allora da un mondo all'altro, mondi contenuti nei libri di una biblioteca molto particolare.
Le ambientazioni sono molto varie, dal Giappone feudale al futuro, dalla preistoria al fantasy, e i cambi di scena o il passaggio da un avvenimento all'altro è tendenzialmente rapido e avviene con preavviso non superiore ai tre secondi.
Durante tutta la narrazione si hanno notevoli alti e bassi, che rendono incerto lo spettatore non solo sugli avvenimento volutamente poco connessi tra loro (in apparenza) ma anche sulla qualità stessa della serie. La spiegazione finale è esauriente, e il finale stesso è originale, decisamente poco scontato, di quelli che rientrano sia negli "happy" che nei "sad" end, e riesce ad innalzare notevolmente il livello della storia.
Personaggi
Alcuni dei personaggi secondari e delle comparse sono privi di scopo o senso preciso, mentre altri sono decisamente migliori in quanto a caratterizzazione e scopo. Hatsuki è un ottimo personaggio, forte e determinata, ma anche sensibile, e il suo amore per Hatsumi è reso in maniera splendida - i momenti migliori saranno infatti quelli in cui si vedrà la loro vita insieme prima della scomparsa della ragazza -, e accanto a lei troviamo Lilith, personaggio decisamente più allegro e vivace, anzi, addirittura folle, ma comunque ben caratterizzata.
Su Hatsumi non mi esprimo per evitare di fare spoiler.
Audio e colonna sonora
L'ending è buona e l'opening è nettamente sopra la media. I sottofondi musicali durante la serie fanno il loro ruolo senza infamia né lode, ma negli ultimi due episodi vi è un certo miglioramento.
Disegni e animazioni
I disegni sono ottimi, non particolarmente dettagliati, ma rendono benissimo l'atmosfera del momento.
Longevità
La serie dura tredici episodi di durata normale. Se fosse stata più corta gli avvenimenti sarebbero stati troppo compressi, mentre, se fosse stata più lunga (e con una trama così poteva essere molto, molto più lunga) la storia sarebbe risultata dispersiva, e probabilmente l'incastrarsi finale dei vari avvenimenti presentati non sarebbe stato altrettanto soddisfacente.
Apprezzamento personale
Se tutta la parte centrale della serie non mi ha convinto molto, la parte iniziale e quella finale, quest'ultima in particolare, mi sono piaciute veramente molto.
Voto complessivo: 8
Un bell'anime, dal fascino particolare, ma decisamente non adatto a tutti i palati. Consigliato se cercate una storia particolare, che presenta ambientazioni molto varie, sentimenti profondi e situazioni talvolta assurde. Sconsigliata principalmente a chi non riesce a digerire l'ecchi, che qui però ha uno "stile" particolare, decisamente diverso da quello di produzioni più recenti.
Da questo anime (considerato un caposaldo del genere yuri e uscito in corrispondenza a Kannazuki no miko che amo) mi aspettavo tanto lo ammetto e forse è anche per questo che mi ha delusa.
La trama è la più complicata che abbia mai tentato di seguire fin ora in un anime e alla fine, il significato di molti personaggi e vicende mi è rimasto ignoto.
Probabilmente se avessi giocato al videogioco tanta difficoltà nel seguire le vicende non l'avrei avuta, fatto sta che la trama non è l'unica pecca di questo anime a mio avviso!
Tanto per cominciare il character design attinge a piene maniche dal genere hecchi (ma anche un pò hentai!) che a me personalmente non piace.
I personaggi poi sono numerosi, ma non vengono assolutamente approfonditi, tanto che anche i sentimenti della protagonista Hatzuki vengono intuiti dai comportamenti di quest'ultima piuttosto che dai suoi pensieri o discorsi.
Carine la opening e la ending e molto belle anche alcune scene dedicate al rapporto tra Hatzuki e Hatzumi che hanno fatto sì nel mio caso che Yamibou non fosse bocciato ma promosso con un 6.
La trama è la più complicata che abbia mai tentato di seguire fin ora in un anime e alla fine, il significato di molti personaggi e vicende mi è rimasto ignoto.
Probabilmente se avessi giocato al videogioco tanta difficoltà nel seguire le vicende non l'avrei avuta, fatto sta che la trama non è l'unica pecca di questo anime a mio avviso!
Tanto per cominciare il character design attinge a piene maniche dal genere hecchi (ma anche un pò hentai!) che a me personalmente non piace.
I personaggi poi sono numerosi, ma non vengono assolutamente approfonditi, tanto che anche i sentimenti della protagonista Hatzuki vengono intuiti dai comportamenti di quest'ultima piuttosto che dai suoi pensieri o discorsi.
Carine la opening e la ending e molto belle anche alcune scene dedicate al rapporto tra Hatzuki e Hatzumi che hanno fatto sì nel mio caso che Yamibou non fosse bocciato ma promosso con un 6.
La cose che mi sono piaciute di più in questo anime sono la sigla di opening (davvero stupenda) e il character design che non ha bisogno di aggettivi, potete vederlo voi stessi.
***<b>Qualche piccolo spoiler a seguire</b>***
La storia principale, parla di una ragazza (Hatzuki), alla ricerca di sua sorella (Hatsumi), sparita misteriosamente davanti ai suoi occhi in un abbaglio di luce verde.
I sentimenti che però prova Hatzuki per Hatsumi sono ben oltre quelli che normalmente proverebbe una ragazza per una sorella.
Così, aiutata da uno strano pennuto parlante e un altra misteriosa ragazza, anch'essa alla ricerca di Hatsumi per motivi diversi, passano da mondo in mondo sperando di ritrovarla, e non mancheranno quindi le avventure....
***<b>fine spoilers</b>***
Il tutto è raccontato volutamente in maniera non lineare, quindi risulta un pò difficile seguirlo soprattutto nei primi episodi, poi alla fine molti dei nostri dubbi saranno svelati, ma non tutti!
Bisognerebbe infatti giocare il videogioco da cui l'anime si ispira per capirci di più.
Alcuni nomi dei personaggi credo prendano spunto spunto dalla bibbia, assegnandogli dei compiti abbastanza originali.
Ci saranno quindi Adamo, Eva, Lilith e una strano modo di vedere il mondo, o meglio dire i mondi e la loro creazione... in un episodio assisteremo persino alla spartizione delle acque che naturalmente non avrà nulla a che fare con Mosè o la traversata degli ebrei nel deserto.
Presenti anche alcune scene yuri e del fanservice quindi, se non gradite queste cose fareste bene a cercare qualcos'altro, viceversa, se è quello che cercate, sicuramente vi piacerà.
***<b>Qualche piccolo spoiler a seguire</b>***
La storia principale, parla di una ragazza (Hatzuki), alla ricerca di sua sorella (Hatsumi), sparita misteriosamente davanti ai suoi occhi in un abbaglio di luce verde.
I sentimenti che però prova Hatzuki per Hatsumi sono ben oltre quelli che normalmente proverebbe una ragazza per una sorella.
Così, aiutata da uno strano pennuto parlante e un altra misteriosa ragazza, anch'essa alla ricerca di Hatsumi per motivi diversi, passano da mondo in mondo sperando di ritrovarla, e non mancheranno quindi le avventure....
***<b>fine spoilers</b>***
Il tutto è raccontato volutamente in maniera non lineare, quindi risulta un pò difficile seguirlo soprattutto nei primi episodi, poi alla fine molti dei nostri dubbi saranno svelati, ma non tutti!
Bisognerebbe infatti giocare il videogioco da cui l'anime si ispira per capirci di più.
Alcuni nomi dei personaggi credo prendano spunto spunto dalla bibbia, assegnandogli dei compiti abbastanza originali.
Ci saranno quindi Adamo, Eva, Lilith e una strano modo di vedere il mondo, o meglio dire i mondi e la loro creazione... in un episodio assisteremo persino alla spartizione delle acque che naturalmente non avrà nulla a che fare con Mosè o la traversata degli ebrei nel deserto.
Presenti anche alcune scene yuri e del fanservice quindi, se non gradite queste cose fareste bene a cercare qualcos'altro, viceversa, se è quello che cercate, sicuramente vi piacerà.
Tratto da un videogioco di avventura Yami to Boushi to Hon no Tabibito narra di un viaggio attraverso diverse dimensioni.il primo episodio inizia con il presentarci Hatsuki, una ragazza che prova dei forti sentimenti verso la ragazza con cui vive. Hatsumi. Quest'ultima è affetta da mutismo e nel giorno del suo sedicesimo compleanno scompare misteriosamente e sarà compito di Hatsuki ritrovarla viaggiando attraverso mondi diversi... ad accompagnarla ci saranno Ririsu e uno strambo pulcino giallo e durante il loro viaggio incontreranno altri personaggi che più o meno hanno interragito con Hatsumi.. la trama in realtà è molto più complessa.. infatti non solo Hatsuki ma anche un certo Gargantua sembra essere alla ricerca della stessa ragazza, che però lui chiama Jiru ..e non è finita!! anche la compagna di viaggio di Htsuki, Ririsu è alla sua ricerca,ma la chiama con il nome di Eve... come fanno questi 3 personaggi a conoscerla ma sotto nomi differenti?
SPOILER--------------SPOILER
In realtà questa misteriosa ragazza, Eve(il suo vero nome) è uno dei guardiani della grande biblioteca(l'altra è Ririsu), un luogo dove sono contenuti tutti i mondi dell'universo all'interno dei libri. Ogni episodio di quest'anime narra le altre vite di Eve fra i molti mondi esistenti
FINE SPOILER------------FINE SPOILER
Per tutte le prime undici puntate assisteremo al viaggio di Hatsuki e co. e solo alla fine(negli ultimi due episodi) verrà spiegato tutto...
Lo trovato molto carino (poi è realizzato veramente bene , guardate solo solo le immagini ;p )e credo che piacerà molto a coloro che sono appassionati di anime che trattano questo genere :)
SPOILER--------------SPOILER
In realtà questa misteriosa ragazza, Eve(il suo vero nome) è uno dei guardiani della grande biblioteca(l'altra è Ririsu), un luogo dove sono contenuti tutti i mondi dell'universo all'interno dei libri. Ogni episodio di quest'anime narra le altre vite di Eve fra i molti mondi esistenti
FINE SPOILER------------FINE SPOILER
Per tutte le prime undici puntate assisteremo al viaggio di Hatsuki e co. e solo alla fine(negli ultimi due episodi) verrà spiegato tutto...
Lo trovato molto carino (poi è realizzato veramente bene , guardate solo solo le immagini ;p )e credo che piacerà molto a coloro che sono appassionati di anime che trattano questo genere :)