Mobile Suit Gundam: Il Contrattacco di Char
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler sulle serie precedenti</b>
Con la prima serie si è narrata la Guerra di un Anno, con "Z Gundam" è stato raccontato il drammatico Conflitto di Gryps e con "ZZ" la Guerra di Neo-Zeon. Il tutto è dovuto solo ad un motivo: l'indipendenza, ovvero il volersi liberare dal giogo di un potere oppressivo ribellandosi ad esso. Nelle tre guerre che hanno infuocato l'U.C., il ruolo di dominatore e nemico fu continuamente invertito, mostrando la vera natura codarda della federazione terrestre.
E tale codardia rischierà di portare alla degenerazione di tutta la faccenda, mossa dalla figura fino a poco tempo fa sparita dalle scene: Char Aznable, la cometa rossa.
E proprio la sua mossa segnerà il suo contrattacco, e soltanto coloro che combattono per la Terra ma non per la federazione possono fermarlo, tra cui colui che riaccese la fiamme della ripresa della guerra di un anno contro Zeon: Amuro Ray.
Eccoci al contrattacco di Char, nella seconda battaglia contro Neo-Zeon.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Passati cinque anni dagli eventi di "Gundam ZZ" (siamo nell'U.C. 0093), ma purtroppo le fiamme dell'ostilità sono di nuovo accese: infatti, Char Aznable è tornato e, riprendendo la sua identità di Casval Rem Deikun, eredita il sindacato di Neo-Zeon fondato da Haman. Ora però decide di ricorrere al suo piano più diabolico, il quale consiste nel scagliare sulla Terra vari corpi celesti in modo da alterarne il clima e costringere l'umanità alla migrazione totale.
Ma ad opporsi a lui, con una federazione ormai debole e corrotta, vi è il corpo militare indipendente Londo Bell, tra le cui fila militano Bright Noah ed Amuro Ray.
Dopo che le truppe di Neo-Zeon provocano l'impatto dell'asteroide Luna 5 sul Tibet, la federazione decide d'incontrarsi con Char su una colonia per trattare pacificamente, offrendogli, in cambio della pace, una somma di denaro e la sua flotta, l'asteroide Axis.
Proprio nella colonia dove avvengono le trattative, Amuro e Hathaway Noah, uno dei figli di Bright e Mirai, incontrano Quess Paraya, la figlia di uno dei funzionari governativi, ed essa lega immediatamente con loro.
Purtroppo, durante una gita nella colonia, Amuro e Char, anch'egli fuori, finiscono con l'incontrarsi ed immediatamente vengono ai pugni, dal momento che la ferita della morte di Lalah Sune è ancora aperta. Quess, colpita dal carisma di Char, gli permette di scappare ed addirittura lo segue.
Ben presto il piano di Char viene rivelato: ovvero far cadere Axis sulla terra in modo da provocare una catastrofe climatica che costringa l'umanità ad emigrare nello spazio.
Ancora una volta, lo spazio sarà il teatro di un breve ma brutale conflitto che ha come posta in palio il destino del pianeta stesso, e nel bel mezzo della battaglia avverrà lo scontro finale fra Amuro, a bordo del nuovissimo Nu Gundam, e Char, con il suo fiammante Sazabi.
Il film rimette in scena gli elementi che hanno caratterizzato la saga del Mobile Suit bianco, ovvero il mostrare, sfruttando la potenza del grande schermo, la guerra in tutti i suoi crismi e drammi tra battaglie, morte, tradimenti ed incomprensioni, sfruttando per l'occasione personaggi come Gyunei Guss, tirapiedi di Char, Cyber-Newtype e Quess.
Proprio questi due richiamano gli elementi visti nella saga di "Z" e "ZZ", ovvero il contrasto e la visione del concetto di Newtype, che con Amuro e Char raggiungerà l'apice, o la messa in luce negativa delle figure femminili, qui nei panni di Quess, ovvero di ragazze che non esiterebbero a cambiare lato e volto pur di seguire figure che ammirano, anche a costo di uccidere ed inimicarsi coloro che un tempo erano alleati, come già visto nella saga di "Z" e "ZZ" con personaggi come Reccoa, Sarah e le gemelle Puru, e poi crudelmente ampliato nel futuro Victory, come nel caso di Katejina.
Ovviamente, non manca la caratterizzazione dei personaggi, come Hathaway, che non esiterà a lanciarsi sul campo di battaglia pur di salvare Quess, o Char, che mostrerà in molte occasioni un cameratismo eccezionale, ma anche una vena da doppiogiochista, anche con i suoi alleati, o come Amuro, che ormai non è più il ragazzo di una volta, anche se a volte le sue emozioni prendono il sopravvento.
A livello di mecha design vedremo nuovi modelli come i Re-Gz e il fenomenale Sazabi e il Nu (pronuncia New) Gundam con il suo sistema Finn-Funnell.
Essendo un prodotto per il grande schermo inedito, vengono fatti passi da gigante fra serie TV e film, con animazioni fluide spremute al millimetro nella grandi scene di battaglie (come se Tomino volesse sperperare l'intero budget della Sunrise), unito a coinvolgenti brani sonori, tra cui la potente "Beyond the Time", suonata al termine dello spettacolare e criptico finale.
Come tassello fondamentale per la cronologia dell'U.C., "Il Contrattacco di Char" può considerarsi ufficialmente la conclusione della saga che ha per protagonisti i personaggi della prima serie, di "Z" e "ZZ", ma ovviamente resta un film bellissimo ma anche drammatico da guardare se si è amanti dei mecha e dei film d'azione nipponici, anche se la conoscenza delle vicende rimane comunque fondamentale.
Con la prima serie si è narrata la Guerra di un Anno, con "Z Gundam" è stato raccontato il drammatico Conflitto di Gryps e con "ZZ" la Guerra di Neo-Zeon. Il tutto è dovuto solo ad un motivo: l'indipendenza, ovvero il volersi liberare dal giogo di un potere oppressivo ribellandosi ad esso. Nelle tre guerre che hanno infuocato l'U.C., il ruolo di dominatore e nemico fu continuamente invertito, mostrando la vera natura codarda della federazione terrestre.
E tale codardia rischierà di portare alla degenerazione di tutta la faccenda, mossa dalla figura fino a poco tempo fa sparita dalle scene: Char Aznable, la cometa rossa.
E proprio la sua mossa segnerà il suo contrattacco, e soltanto coloro che combattono per la Terra ma non per la federazione possono fermarlo, tra cui colui che riaccese la fiamme della ripresa della guerra di un anno contro Zeon: Amuro Ray.
Eccoci al contrattacco di Char, nella seconda battaglia contro Neo-Zeon.
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Passati cinque anni dagli eventi di "Gundam ZZ" (siamo nell'U.C. 0093), ma purtroppo le fiamme dell'ostilità sono di nuovo accese: infatti, Char Aznable è tornato e, riprendendo la sua identità di Casval Rem Deikun, eredita il sindacato di Neo-Zeon fondato da Haman. Ora però decide di ricorrere al suo piano più diabolico, il quale consiste nel scagliare sulla Terra vari corpi celesti in modo da alterarne il clima e costringere l'umanità alla migrazione totale.
Ma ad opporsi a lui, con una federazione ormai debole e corrotta, vi è il corpo militare indipendente Londo Bell, tra le cui fila militano Bright Noah ed Amuro Ray.
Dopo che le truppe di Neo-Zeon provocano l'impatto dell'asteroide Luna 5 sul Tibet, la federazione decide d'incontrarsi con Char su una colonia per trattare pacificamente, offrendogli, in cambio della pace, una somma di denaro e la sua flotta, l'asteroide Axis.
Proprio nella colonia dove avvengono le trattative, Amuro e Hathaway Noah, uno dei figli di Bright e Mirai, incontrano Quess Paraya, la figlia di uno dei funzionari governativi, ed essa lega immediatamente con loro.
Purtroppo, durante una gita nella colonia, Amuro e Char, anch'egli fuori, finiscono con l'incontrarsi ed immediatamente vengono ai pugni, dal momento che la ferita della morte di Lalah Sune è ancora aperta. Quess, colpita dal carisma di Char, gli permette di scappare ed addirittura lo segue.
Ben presto il piano di Char viene rivelato: ovvero far cadere Axis sulla terra in modo da provocare una catastrofe climatica che costringa l'umanità ad emigrare nello spazio.
Ancora una volta, lo spazio sarà il teatro di un breve ma brutale conflitto che ha come posta in palio il destino del pianeta stesso, e nel bel mezzo della battaglia avverrà lo scontro finale fra Amuro, a bordo del nuovissimo Nu Gundam, e Char, con il suo fiammante Sazabi.
Il film rimette in scena gli elementi che hanno caratterizzato la saga del Mobile Suit bianco, ovvero il mostrare, sfruttando la potenza del grande schermo, la guerra in tutti i suoi crismi e drammi tra battaglie, morte, tradimenti ed incomprensioni, sfruttando per l'occasione personaggi come Gyunei Guss, tirapiedi di Char, Cyber-Newtype e Quess.
Proprio questi due richiamano gli elementi visti nella saga di "Z" e "ZZ", ovvero il contrasto e la visione del concetto di Newtype, che con Amuro e Char raggiungerà l'apice, o la messa in luce negativa delle figure femminili, qui nei panni di Quess, ovvero di ragazze che non esiterebbero a cambiare lato e volto pur di seguire figure che ammirano, anche a costo di uccidere ed inimicarsi coloro che un tempo erano alleati, come già visto nella saga di "Z" e "ZZ" con personaggi come Reccoa, Sarah e le gemelle Puru, e poi crudelmente ampliato nel futuro Victory, come nel caso di Katejina.
Ovviamente, non manca la caratterizzazione dei personaggi, come Hathaway, che non esiterà a lanciarsi sul campo di battaglia pur di salvare Quess, o Char, che mostrerà in molte occasioni un cameratismo eccezionale, ma anche una vena da doppiogiochista, anche con i suoi alleati, o come Amuro, che ormai non è più il ragazzo di una volta, anche se a volte le sue emozioni prendono il sopravvento.
A livello di mecha design vedremo nuovi modelli come i Re-Gz e il fenomenale Sazabi e il Nu (pronuncia New) Gundam con il suo sistema Finn-Funnell.
Essendo un prodotto per il grande schermo inedito, vengono fatti passi da gigante fra serie TV e film, con animazioni fluide spremute al millimetro nella grandi scene di battaglie (come se Tomino volesse sperperare l'intero budget della Sunrise), unito a coinvolgenti brani sonori, tra cui la potente "Beyond the Time", suonata al termine dello spettacolare e criptico finale.
Come tassello fondamentale per la cronologia dell'U.C., "Il Contrattacco di Char" può considerarsi ufficialmente la conclusione della saga che ha per protagonisti i personaggi della prima serie, di "Z" e "ZZ", ma ovviamente resta un film bellissimo ma anche drammatico da guardare se si è amanti dei mecha e dei film d'azione nipponici, anche se la conoscenza delle vicende rimane comunque fondamentale.
Il film che mi appresto a recensire è l'atto finale dell'Universal Century gundamico che ha come protagonisti Amuro Rei e Char Aznable (nel successivo "Gundam F91" la Sunrise farà reinventare l'UC dallo stesso staff della prima serie televisiva, con personaggi nuovi di zecca.)
Sostanzialmente, in queste due ore e quattro minuti, assisteremo ai tipici risvolti gundamici quali newtype, politica e guerra. Potremo inoltre gustarci il duello finale tra i due storici rivali, ormai adulti e ben lontani come caratterizzazione da quello che erano in "Z Gundam". Infatti, nonostante il film si collochi cronologicamente dopo "ZZ Gundam", il balzo temporale è notevole: scordatevi pure l'Anuro apatico e il Char moderato di "Z". Nel film il primo è il completo opposto rispetto al suo alter ego adolescente e Char, ormai dittatore di Neo Zeon, intende addirittura far schiantare il meteorite "AXIS" sulla terra per compiere un genocidio. Ben lontano dall'attitudine al compromesso raggiunta in "Z", questo personaggio intende imporre i suoi princìpi contolisti a forza, distruggendo un'umanità secondo lui parassitaria e "prigioniera della gravità" terrestre.
Per quanto Anuro sia cresciuto bene, il vero protagonista del film è Char, che da pseudo dittatore si trasforma sovente in un romanticone che non ha ancora dimenticato la sua defunta Lalah (vi ricordate il film capolavoro "Incontro nello spazio" del 1981?) Evidentemente egli incarna l'individualismo più assoluto, in quanto privigia il singolo e aborrisce le masse (stolti esseri umani!). L'aspetto politico del film è abbastanza curato, così come i dialoghi, impeccabilmente tradotti dall'egregia Dynit che tuttavia ci offre un doppiaggio abbastanza sottotono.
Il cliché del "dittatore che compie un genocidio" non è così semplice da affrontare e dovrebbe teoricamente essere un pugno nello stomaco, in modo da sensibilizzare l'audience. Purtroppo Tomino non è riuscito a creare il phatos giusto nel suo "Char's counterattack", che risulta nella prima metà una visione molto statica e poco incisiva. Un finale frettoloso e fin troppo aperto non era proprio quello che mi aspettavo dal regista caposcuola più ribelle della Sunrise. Infatti, la tominiana ribellione ai crudeli datori di lavoro si evince molto in questo film, riguardo al quale il maestro si è sempre espresso negativamente, dichiarando di aver conservato un pessimo ricordo della fase di lavorazione. Il piccolo e frettoloso mattatoio della seconda parte sembra più che altro un modo per dire alla produzione "non voglio più fare Gundam, datemi un po' di carta bianca!" L'agognata libertà per il regista arriverà solo negli anni '90, in cui sfornerà personalissime opere quali "Brain Powerd" e "Turn A Gundam" (quest'ultimo è un vero e proprio capolavoro, che diventa sovente una geniale presa in giro del suo omonimo.)
Ritornando a noi, devo ammettere che il grande pregio di "Char's counterattack" è il comparto tecnico. Le animazioni sono fluidissime, il character design curato, la colorazione dei frame brillante, la regia notevole: siamo ai livelli di un film vero e proprio con attori in carne e ossa. Le musiche tuttavia non mi sono rimaste particolarmente impresse, così come la sceneggiatura. Quest'ultima cosa me la aspettavo, in quanto come al solito Tomino fatica a comprimere il suo ingegno in opere a breve durata.
In conclusione, se vi siete già visti "Gundam 0079" , "Z" e "ZZ", magari passando per il trascurabile "Gundam 0083" e il bellissimo "Gundam 0080", questo film è una visione obbligata per chiudere la cronologia. Inutile dire che se amate il biondo più famoso dell'animazione nipponica potreste stravedere per questo prodotto: in questo caso il film è consigliatissimo! Altrimenti lasciate stare, nonostante gli innegabili pregi tecnici ci sono film d'animazione migliori sulla piazza.
Sostanzialmente, in queste due ore e quattro minuti, assisteremo ai tipici risvolti gundamici quali newtype, politica e guerra. Potremo inoltre gustarci il duello finale tra i due storici rivali, ormai adulti e ben lontani come caratterizzazione da quello che erano in "Z Gundam". Infatti, nonostante il film si collochi cronologicamente dopo "ZZ Gundam", il balzo temporale è notevole: scordatevi pure l'Anuro apatico e il Char moderato di "Z". Nel film il primo è il completo opposto rispetto al suo alter ego adolescente e Char, ormai dittatore di Neo Zeon, intende addirittura far schiantare il meteorite "AXIS" sulla terra per compiere un genocidio. Ben lontano dall'attitudine al compromesso raggiunta in "Z", questo personaggio intende imporre i suoi princìpi contolisti a forza, distruggendo un'umanità secondo lui parassitaria e "prigioniera della gravità" terrestre.
Per quanto Anuro sia cresciuto bene, il vero protagonista del film è Char, che da pseudo dittatore si trasforma sovente in un romanticone che non ha ancora dimenticato la sua defunta Lalah (vi ricordate il film capolavoro "Incontro nello spazio" del 1981?) Evidentemente egli incarna l'individualismo più assoluto, in quanto privigia il singolo e aborrisce le masse (stolti esseri umani!). L'aspetto politico del film è abbastanza curato, così come i dialoghi, impeccabilmente tradotti dall'egregia Dynit che tuttavia ci offre un doppiaggio abbastanza sottotono.
Il cliché del "dittatore che compie un genocidio" non è così semplice da affrontare e dovrebbe teoricamente essere un pugno nello stomaco, in modo da sensibilizzare l'audience. Purtroppo Tomino non è riuscito a creare il phatos giusto nel suo "Char's counterattack", che risulta nella prima metà una visione molto statica e poco incisiva. Un finale frettoloso e fin troppo aperto non era proprio quello che mi aspettavo dal regista caposcuola più ribelle della Sunrise. Infatti, la tominiana ribellione ai crudeli datori di lavoro si evince molto in questo film, riguardo al quale il maestro si è sempre espresso negativamente, dichiarando di aver conservato un pessimo ricordo della fase di lavorazione. Il piccolo e frettoloso mattatoio della seconda parte sembra più che altro un modo per dire alla produzione "non voglio più fare Gundam, datemi un po' di carta bianca!" L'agognata libertà per il regista arriverà solo negli anni '90, in cui sfornerà personalissime opere quali "Brain Powerd" e "Turn A Gundam" (quest'ultimo è un vero e proprio capolavoro, che diventa sovente una geniale presa in giro del suo omonimo.)
Ritornando a noi, devo ammettere che il grande pregio di "Char's counterattack" è il comparto tecnico. Le animazioni sono fluidissime, il character design curato, la colorazione dei frame brillante, la regia notevole: siamo ai livelli di un film vero e proprio con attori in carne e ossa. Le musiche tuttavia non mi sono rimaste particolarmente impresse, così come la sceneggiatura. Quest'ultima cosa me la aspettavo, in quanto come al solito Tomino fatica a comprimere il suo ingegno in opere a breve durata.
In conclusione, se vi siete già visti "Gundam 0079" , "Z" e "ZZ", magari passando per il trascurabile "Gundam 0083" e il bellissimo "Gundam 0080", questo film è una visione obbligata per chiudere la cronologia. Inutile dire che se amate il biondo più famoso dell'animazione nipponica potreste stravedere per questo prodotto: in questo caso il film è consigliatissimo! Altrimenti lasciate stare, nonostante gli innegabili pregi tecnici ci sono film d'animazione migliori sulla piazza.
Mobile Suit Gundam: Char's Counterattack è un film capolavoro del 1988, un autentico gioiello fantascientifico spaziale che, soltanto perché lo si è voluto semplificare e rendere più godibile, viene giudicato in maniera errata.
Questo film si riallaccia sia a Mobile Suit Gundam che a Z Gundam, ma lo fa principalmente in omaggio al mitico e leggendario Char Aznable, uno dei personaggi più carismatici e meglio caratterizzati dell'animazione giapponese.
L'errore principale che si commette nel giudicare questo film è di tenere in considerazione tutte le vicende delle 2 serie, (specialmente quella di Z) non considerando che un film non può contenere tutte le paranoie psicologiche profonde delle serie, altrimenti sarebbe noiosissimo e poco godibile. Il grande merito di Tomono è quello di esaltare ancora di più (in omaggio ai fan) la figura di colonnello affascinante di Char, per elevarla a quella di dittatore dai sentimenti profondi e sempre incompresi. La trama è stata semplificata parecchio, in favore di tantissima e gustosissima azione spaziale, supportata da un comparto tecnico che dovrà aspettare Gundam Unicorn per ritrovare la stessa (anche superiore) qualità grafica. Inutile dire che l'idea dell'asteroide che vuole far schiantare sulla terra Char era già vecchissima in Z Gundam e che non trova coerenza col mitico e diligente Aznable di Z, figuriamoci in questo film del 1988. Tuttavia, seguendo il film, vengono fuori tutti i motivi per cui Char voleva annientare la terra. Motivi più da pacifista evoluzionista incompreso, che da folle dittatore, come sembra nei primi minuti.
Bisogna dire che qui Aznable raggiunge una figura estetica e carismatica estrema, con tanto di discorsi in stile politico, da vero leader e con un look straordinario, tra il tamarro e l'elegante estremo.
Le battaglie sono spettacolari e i ritmi ben calibrati, rendendo questo film (a differenza di Z Gundam) molto più godibile, grazie alla sapiente regia di Tomino, che ha voluto alleggerire la pesante trama delle 2 serie.
Amuro anche in questa occasione non mi ha convinto molto, mentre gli altri personaggi risultano sufficientemente caratterizzati, ma ad un livello solo discreto.
Ovviamente, dal punto di vista estetico Mobile Suit Gundam: Char's Counterattack è eccelso e altamente spettacolare in ogni parte grafica. Il character design, che nella serie Z era già buono, qui viene reso ancora meglio, grazie ad un uso delle luci e dei colori nettamente superiore. Char Aznable qui raggiunge un estetica raffinata e tamarra, davvero memorabile. Amuro e gli altri personaggi sono tutti resi in maniera ottima, specialmente la Cyber Newtype Quess Paraya.
Il design ed il dettaglio dei mech è eccelso, sicuramente la parte grafica più bella del film. I fondali e le scenografie sono dettagliatissimi, creando una meravigliosa ambientazione fantascientifica da Colossal, mentre le animazioni sono sempre fluide e varie. Consiglio a tutti i fun di rivederselo e ne consiglio la visione a tutti gli appassionati di vero mecha design. La risoluzione è in Full HD, ed e rimasterizzato e doppiato in maniera perfetta.
Questo film si riallaccia sia a Mobile Suit Gundam che a Z Gundam, ma lo fa principalmente in omaggio al mitico e leggendario Char Aznable, uno dei personaggi più carismatici e meglio caratterizzati dell'animazione giapponese.
L'errore principale che si commette nel giudicare questo film è di tenere in considerazione tutte le vicende delle 2 serie, (specialmente quella di Z) non considerando che un film non può contenere tutte le paranoie psicologiche profonde delle serie, altrimenti sarebbe noiosissimo e poco godibile. Il grande merito di Tomono è quello di esaltare ancora di più (in omaggio ai fan) la figura di colonnello affascinante di Char, per elevarla a quella di dittatore dai sentimenti profondi e sempre incompresi. La trama è stata semplificata parecchio, in favore di tantissima e gustosissima azione spaziale, supportata da un comparto tecnico che dovrà aspettare Gundam Unicorn per ritrovare la stessa (anche superiore) qualità grafica. Inutile dire che l'idea dell'asteroide che vuole far schiantare sulla terra Char era già vecchissima in Z Gundam e che non trova coerenza col mitico e diligente Aznable di Z, figuriamoci in questo film del 1988. Tuttavia, seguendo il film, vengono fuori tutti i motivi per cui Char voleva annientare la terra. Motivi più da pacifista evoluzionista incompreso, che da folle dittatore, come sembra nei primi minuti.
Bisogna dire che qui Aznable raggiunge una figura estetica e carismatica estrema, con tanto di discorsi in stile politico, da vero leader e con un look straordinario, tra il tamarro e l'elegante estremo.
Le battaglie sono spettacolari e i ritmi ben calibrati, rendendo questo film (a differenza di Z Gundam) molto più godibile, grazie alla sapiente regia di Tomino, che ha voluto alleggerire la pesante trama delle 2 serie.
Amuro anche in questa occasione non mi ha convinto molto, mentre gli altri personaggi risultano sufficientemente caratterizzati, ma ad un livello solo discreto.
Ovviamente, dal punto di vista estetico Mobile Suit Gundam: Char's Counterattack è eccelso e altamente spettacolare in ogni parte grafica. Il character design, che nella serie Z era già buono, qui viene reso ancora meglio, grazie ad un uso delle luci e dei colori nettamente superiore. Char Aznable qui raggiunge un estetica raffinata e tamarra, davvero memorabile. Amuro e gli altri personaggi sono tutti resi in maniera ottima, specialmente la Cyber Newtype Quess Paraya.
Il design ed il dettaglio dei mech è eccelso, sicuramente la parte grafica più bella del film. I fondali e le scenografie sono dettagliatissimi, creando una meravigliosa ambientazione fantascientifica da Colossal, mentre le animazioni sono sempre fluide e varie. Consiglio a tutti i fun di rivederselo e ne consiglio la visione a tutti gli appassionati di vero mecha design. La risoluzione è in Full HD, ed e rimasterizzato e doppiato in maniera perfetta.
Perché, perché non riesco a vedere le cose come le vedono gli altri?
Ho letto una sfilza di recensioni entusiastiche di questo titolo, e io sono riuscito a malapena a finirlo.
Non è certo perché visivamente è datato, dato che ho recentemente rivisto il Gundam originale e mi è pure piaciuto parecchio. Del resto, per l'epoca, quest'opera è realizzata benissimo, le animazioni sono pregevoli e anche i personaggi e i macchinari non sono affatto disegnati male.
Né si può dire che manchi la trama, dato che non è solo un concentrato di combattimenti. La musica non si può dire faccia faville, ma non si può certo pretendere più di tanto.
Ritroviamo il redivivo Char, in qualità di capo di Neo Zeon, mentre cerca di annientare la popolazione terrestre gettando il pianeta in una nuova era glaciale. L'idea è infatti di far precipitare asteroidi per liberarsi di un'umanità ormai considerata parassitaria, in modo da sviluppare liberamente i newtype spaziali.
Al maturo biondone si oppongono le forze di Londo Bell, corpo speciale in cui militano anche un ormai adulto Amuro Rey e il Comandante Noa Bright. C'è poi tutto un contorno di vecchi e nuovi personaggi della serie, dei quali si cerca coraggiosamente di fornire un qualche approfondimento psicologico, nonostante il poco tempo a disposizione.
Purtroppo, l'opera non è riuscita ad appassionarmi alle vicende. Quello che ho provato, guardandola, è un miscuglio di noia e fastidio. La noia dipende probabilmente dal fatto che, benché si parli della possibilità dell'annientamento della popolazione terrestre, in realtà non ho trovato un briciolo di suspense, limitandomi a guardare le scene che scorrevano senza alcun senso di anticipazione. Per altri titoli, mi sono scoperta col naso incollato allo schermo e il sedere a bordo sedia. Qui, decisamente no. C'è stata un po' di accelerazione nel duello finale tra Char e Amuro, ma per il resto calma piatta.
Il fastidio dipende invece dalle basi su cui si fondano la trama e la psicologia dei personaggi.
E' tollerabile, pur se a volte ridondante, il perdurare di situazioni in cui ragazzini fanno i capricci pestando i piedi: in fondo, sono giovanissimi e troppo spesso, guardando una serie, si commentano le scelte e le paranoie di questo o quel personaggio dimenticando che, pur trattandosi (non sempre) di militari addestrati, si tratta comunque di ragazzi. Ragazzini, anzi: a 14, 16, anche 20 anni, mica si può pretendere la fredda logica e la coerenza totale, magari corredati da assenza di ansia ed elucubrazioni?
Ma gli adulti no. Gli adulti, e certi adulti ancora meno di altri, non possono cambiare atteggiamento da un giorno all'altro senza motivo plausibile. Gli adulti non possono causare una guerra e un genocidio con motivazioni così futili. Un adulto non può decidere di annientare l'intera popolazione terrestre per far sviluppare quella spaziale, così, dal nulla. E' una decisione comunque epocale, che si dovrebbe almeno presumere meditata, e invece qui pare scaturire all'improvviso, con un voltafaccia a 180 gradi.
Lo stesso atteggiamento di Char, per quanto lo si veda prendersi gioco delle necessità di immagine, è spesso fin troppo cinico, borioso e teatrale. Ne hanno fatto a tratti una macchietta, una specie di dittatore alla Hitler, ma col mantello. E poco giova che, una tantum, ne si mostri il lato più profondamente umano: considerato quello che sta facendo, è piuttosto irritante. Bah.
E che dire della passeggiata spaziale senza tuta di Quess, cui assistiamo esterrefatti intorno all'ora e un quarto del film? Roba da restare senza fiato, sì. Ma dovrebbe anche raggelare e far ribollire il sangue, neh? Però non ci sono conseguenze!
La stessa Quess è una ragazzina newtype stupidamente aggrappata a Char e da questi sfruttata, il cui interesse è conteso dal geloso Gyunei, un newtype di laboratorio il quale osa dire che se riuscirà ad avere un Gundam potrà sconfiggere Char ed essere un uomo degno di prendersi' Quess per sé. Anche Hathaway, il figlio del Comandante Bright, ha una cotta per lei. Sembra girare tutto intorno a questa ragazzina isterica, la quale sarebbe probabilmente il personaggio più insopportabile e apparentemente inutile di tutta la vicenda, se non ne avessero fatto un asse portante, causa ed effetto di mezzo film. Odiosa, semplicemente. Siccome non riesce ad accaparrarsi Amuro, il campione dei terrestri, cambia bandiera e ci prova con Char. Le sue motivazioni le scopriremo alla fine, e non saranno una bella scoperta, considerate le cose successe nel frattempo, e che lei nemmeno conosce tutte.
Ci si domanda perché, mentre da un lato si investono dei teenager della responsabilità di combattere, proteggere, salvare e così via, dall'altro lato li si caratterizzi spesso così intollerabilmente capricciosi e francamente stupidi. La cosa qui non si spiega solo con l'estrema giovinezza, è proprio una caratterizzazione che dovrebbe dare sale e trama al film ma che, data la ripetitività all'interno dell'opera, anzi, di molte opere, finisce per essere più che stucchevole.
Unica consolazione? Molti personaggi antipatici fanno una brutta fine nella seconda metà dell'opera, ma è una vittoria di Pirro, visto che se ne vanno anche gli altri…
Come vorrei poter dare 6,5. Ormai è una geremiade scontata. Resta il fatto che, considerata l'età di questo film, che si tratta comunque di un'opera che ha tutto sommato il pregio di mostrarci i due fatidici avversari in età adulta, e che, non dimentichiamolo, è pur sempre un Gundam, mi sento piuttosto impedita ad assegnare il semplice 6. Diciamo che è un 7 politico e tagliamo la testa al toro, via.
Ho letto una sfilza di recensioni entusiastiche di questo titolo, e io sono riuscito a malapena a finirlo.
Non è certo perché visivamente è datato, dato che ho recentemente rivisto il Gundam originale e mi è pure piaciuto parecchio. Del resto, per l'epoca, quest'opera è realizzata benissimo, le animazioni sono pregevoli e anche i personaggi e i macchinari non sono affatto disegnati male.
Né si può dire che manchi la trama, dato che non è solo un concentrato di combattimenti. La musica non si può dire faccia faville, ma non si può certo pretendere più di tanto.
Ritroviamo il redivivo Char, in qualità di capo di Neo Zeon, mentre cerca di annientare la popolazione terrestre gettando il pianeta in una nuova era glaciale. L'idea è infatti di far precipitare asteroidi per liberarsi di un'umanità ormai considerata parassitaria, in modo da sviluppare liberamente i newtype spaziali.
Al maturo biondone si oppongono le forze di Londo Bell, corpo speciale in cui militano anche un ormai adulto Amuro Rey e il Comandante Noa Bright. C'è poi tutto un contorno di vecchi e nuovi personaggi della serie, dei quali si cerca coraggiosamente di fornire un qualche approfondimento psicologico, nonostante il poco tempo a disposizione.
Purtroppo, l'opera non è riuscita ad appassionarmi alle vicende. Quello che ho provato, guardandola, è un miscuglio di noia e fastidio. La noia dipende probabilmente dal fatto che, benché si parli della possibilità dell'annientamento della popolazione terrestre, in realtà non ho trovato un briciolo di suspense, limitandomi a guardare le scene che scorrevano senza alcun senso di anticipazione. Per altri titoli, mi sono scoperta col naso incollato allo schermo e il sedere a bordo sedia. Qui, decisamente no. C'è stata un po' di accelerazione nel duello finale tra Char e Amuro, ma per il resto calma piatta.
Il fastidio dipende invece dalle basi su cui si fondano la trama e la psicologia dei personaggi.
E' tollerabile, pur se a volte ridondante, il perdurare di situazioni in cui ragazzini fanno i capricci pestando i piedi: in fondo, sono giovanissimi e troppo spesso, guardando una serie, si commentano le scelte e le paranoie di questo o quel personaggio dimenticando che, pur trattandosi (non sempre) di militari addestrati, si tratta comunque di ragazzi. Ragazzini, anzi: a 14, 16, anche 20 anni, mica si può pretendere la fredda logica e la coerenza totale, magari corredati da assenza di ansia ed elucubrazioni?
Ma gli adulti no. Gli adulti, e certi adulti ancora meno di altri, non possono cambiare atteggiamento da un giorno all'altro senza motivo plausibile. Gli adulti non possono causare una guerra e un genocidio con motivazioni così futili. Un adulto non può decidere di annientare l'intera popolazione terrestre per far sviluppare quella spaziale, così, dal nulla. E' una decisione comunque epocale, che si dovrebbe almeno presumere meditata, e invece qui pare scaturire all'improvviso, con un voltafaccia a 180 gradi.
Lo stesso atteggiamento di Char, per quanto lo si veda prendersi gioco delle necessità di immagine, è spesso fin troppo cinico, borioso e teatrale. Ne hanno fatto a tratti una macchietta, una specie di dittatore alla Hitler, ma col mantello. E poco giova che, una tantum, ne si mostri il lato più profondamente umano: considerato quello che sta facendo, è piuttosto irritante. Bah.
E che dire della passeggiata spaziale senza tuta di Quess, cui assistiamo esterrefatti intorno all'ora e un quarto del film? Roba da restare senza fiato, sì. Ma dovrebbe anche raggelare e far ribollire il sangue, neh? Però non ci sono conseguenze!
La stessa Quess è una ragazzina newtype stupidamente aggrappata a Char e da questi sfruttata, il cui interesse è conteso dal geloso Gyunei, un newtype di laboratorio il quale osa dire che se riuscirà ad avere un Gundam potrà sconfiggere Char ed essere un uomo degno di prendersi' Quess per sé. Anche Hathaway, il figlio del Comandante Bright, ha una cotta per lei. Sembra girare tutto intorno a questa ragazzina isterica, la quale sarebbe probabilmente il personaggio più insopportabile e apparentemente inutile di tutta la vicenda, se non ne avessero fatto un asse portante, causa ed effetto di mezzo film. Odiosa, semplicemente. Siccome non riesce ad accaparrarsi Amuro, il campione dei terrestri, cambia bandiera e ci prova con Char. Le sue motivazioni le scopriremo alla fine, e non saranno una bella scoperta, considerate le cose successe nel frattempo, e che lei nemmeno conosce tutte.
Ci si domanda perché, mentre da un lato si investono dei teenager della responsabilità di combattere, proteggere, salvare e così via, dall'altro lato li si caratterizzi spesso così intollerabilmente capricciosi e francamente stupidi. La cosa qui non si spiega solo con l'estrema giovinezza, è proprio una caratterizzazione che dovrebbe dare sale e trama al film ma che, data la ripetitività all'interno dell'opera, anzi, di molte opere, finisce per essere più che stucchevole.
Unica consolazione? Molti personaggi antipatici fanno una brutta fine nella seconda metà dell'opera, ma è una vittoria di Pirro, visto che se ne vanno anche gli altri…
Come vorrei poter dare 6,5. Ormai è una geremiade scontata. Resta il fatto che, considerata l'età di questo film, che si tratta comunque di un'opera che ha tutto sommato il pregio di mostrarci i due fatidici avversari in età adulta, e che, non dimentichiamolo, è pur sempre un Gundam, mi sento piuttosto impedita ad assegnare il semplice 6. Diciamo che è un 7 politico e tagliamo la testa al toro, via.
Sono rimasto affascinato da questo lungometraggio dedicato ai due veri rivali della saga di Gundam, ovvero Amuro Rey e Char Aznable. A differenza di altri però non sono così entusiasta del film in quanto mi era piaciuta la conversione di Char vista in Zeta Gundam. Qui ho trovato un personaggio inspiegabilmente avverso al destino della Terra per un motivo che già nella sua spiegazione è poco condivisibile e intelligente quindi poco adatta a un "buon cattivo" come del resto è sempre stato Char.
Temi sempre affascinanti, sopratutto quelli che riguardano la guerra, anche se alla fine sono sempre un po' quelli. Anche il disegno dei macha mi è piaciuto subito ed in generale la grafica si fa apprezzare molto vista anche l'ano di produzione del film.
La caratterizzazione dei personaggi è molto buona come al solito e, considerando che è solo un film di breve durata, devo dire che si riesce bene a capire la prospettiva dei vari personaggi anche se effettivamente il finale è troppo frettoloso e sfruttato non a dovere. Del resto, come da tradizione, si cerca sempre di tenere qualche porta aperta per un futuro continuo, anche se sembrerebbe che non ci sia.
Cosa dire in finale? Assolutamente da vedere. Per gli amanti della serie Gundam è ovviamente imperdibile.
Per gli altri il mio consiglio è quello di cercare di vedere anche ciò che è successo in precedenza nelle serie per poter assaporare meglio questo film.
Temi sempre affascinanti, sopratutto quelli che riguardano la guerra, anche se alla fine sono sempre un po' quelli. Anche il disegno dei macha mi è piaciuto subito ed in generale la grafica si fa apprezzare molto vista anche l'ano di produzione del film.
La caratterizzazione dei personaggi è molto buona come al solito e, considerando che è solo un film di breve durata, devo dire che si riesce bene a capire la prospettiva dei vari personaggi anche se effettivamente il finale è troppo frettoloso e sfruttato non a dovere. Del resto, come da tradizione, si cerca sempre di tenere qualche porta aperta per un futuro continuo, anche se sembrerebbe che non ci sia.
Cosa dire in finale? Assolutamente da vedere. Per gli amanti della serie Gundam è ovviamente imperdibile.
Per gli altri il mio consiglio è quello di cercare di vedere anche ciò che è successo in precedenza nelle serie per poter assaporare meglio questo film.
Questo è il migliore dei film dedicato a Gundam così come lo aveva pensato Tomino, il suo creatore. Tuttavia, le vicende conclusive del U.C. sono funestate dalla penosa conclusione che doveva portare la serie ad una svolta verso un target più giovane che acquista modellini a quintali. Si assiste quindi ad una sfilata di M.S. e, ciliegina sulla torta, alla forzatissima fine dell'universo di Mobile suite Gundam Universal Century. Un vero peccato perché tecnicamente questo film è una gioia per gli occhi, averlo potuto vedere al cinema!
Bisogna vederlo, anche perché Gundam RX93 è forse il più bello della serie, persino del MKII. Però la delusione alla fine arriva puntuale.
Bisogna vederlo, anche perché Gundam RX93 è forse il più bello della serie, persino del MKII. Però la delusione alla fine arriva puntuale.
Prosegue piuttosto linearmente la storia originale Gundam e probabilmente si può vedere come il canto del cigno dell'intera saga, oltre al quale non vi è stato altro di ugual livello. Toni epici. Molto lungo (2 ore e 4 minuti), risulta leggermente noioso solo quando si avvicina alla conclusione. I temi sono affascinanti: tragedia della guerra in primis, psicologie combattute, personaggi a 360°, ideali, evoluzione umana, biogenetica, politica. Però purtroppo sono troppi anche per la durata di questo lungometraggio, per cui alcuni non vengono approfonditi. Il tratto grafico ha lo svantaggio di mostrarsi leggermente legnoso in alcune animazioni, ma è più che compensato dal fascino esercitato dalla tipica estetica di fine anni '80. Troppe esplosioni negli scontri forse. Il finale è forse la parte più debole di questo capolavoro: troppi personaggi muoiono in breve tempo senza che si spendano 2 parole sui loro destini, non si conosce davvero la fine dei 2 protagonisti e la conclusione della catastrofe appare tagliata di fretta, con le immagini che scorrono sotto i titoli di coda. In 2 parole: un gran bel film con alcune imperfezioni. Le speculazioni sulla scelta dell'individuo, sull'evoluzione e sul ruolo dell'uomo nell'universo sono affascinanti.
Il miglior film dedicato a Gundam. Amuro e Char, nel loro scontro finale, danno vita ad una storia imperdibile, caposaldo dello UC. Tomino ci regala una splendida regia, per un film che arriva alle due ore e non annoia mai. Kitazume crea uno splendido character designer. Il Mecha Designer (col NU-Gundam di Amuro e il Sazabi di Char) è uno dei migliori mai realizzati per Gundam. Insomma, un gran film che chiude un ciclo di storie, quello UC, ormai entrato nella leggenda.
Epico lungometraggio che conclude la parte classica della saga, ovvero quella con i protagonisti che tutti noi conosciamo ovvero Amuro (Peter) Rei e Char Aznable. Per molti fan della saga dei mobile suit, dopo questo film non c'è stato altro. Il film è bello, lungo e dal ritmo così serrato che probabilmente dovrete rivederlo più di una volta per cogliere tutti i particolari della trama. Tecnicamente è di alto livello anche se probabilmente poteva essere anche migliore soprattutto se confrontato con il coetaneo Akira... (ok lo ammetto, ora ho esagerato con il confronto!). Ad ogni modo un vero must imperdibile per gli appassionati di SF animata. Piccola nota di aneddotica: il film, in occasione del suo lancio in DVD negli USA è satto passato anche sul megaschermo di Time Square a Manhattan.