Sasuke, il piccolo ninja
La storia si svolge in un periodo "medievale" in cui vediamo come protagonista un bimbo di nome Sasuke.
Questo anime si presenta come una sorta di viaggio in cui il protagonista Sasuke cerca di crescere sia come ninja che come bambino, in tutto ciò fa da sfondo il rapporto con il padre spesso difficile e una guerra non voluta. La caratterizzazione dei vari personaggi è resa bene, collocandoli in un contesto storico adeguato, con una grafica ben fatta sia per il periodo in cui è stato fatto che per le animazioni, spesso scattose ma ben disegnate. Peccato non aver trovato gli episodi a minutaggio completo, perché in alcune parti la storia si "perde" e alcune scene risultano incomprensibili; al di là di questo lo reputo comunque un buon prodotto, nonostante i vari difetti che può avere.
Vi consiglio di guardarlo e recuperalo, perché merita, e soprattutto nella storia c'è sempre una sorta di filo conduttore che lega il tutto. Spero che con questa piccola recensione vi convinca a vedere/rivalutare anime storici come questi, perché spesso nascondono delle piccole perle.
Questo anime si presenta come una sorta di viaggio in cui il protagonista Sasuke cerca di crescere sia come ninja che come bambino, in tutto ciò fa da sfondo il rapporto con il padre spesso difficile e una guerra non voluta. La caratterizzazione dei vari personaggi è resa bene, collocandoli in un contesto storico adeguato, con una grafica ben fatta sia per il periodo in cui è stato fatto che per le animazioni, spesso scattose ma ben disegnate. Peccato non aver trovato gli episodi a minutaggio completo, perché in alcune parti la storia si "perde" e alcune scene risultano incomprensibili; al di là di questo lo reputo comunque un buon prodotto, nonostante i vari difetti che può avere.
Vi consiglio di guardarlo e recuperalo, perché merita, e soprattutto nella storia c'è sempre una sorta di filo conduttore che lega il tutto. Spero che con questa piccola recensione vi convinca a vedere/rivalutare anime storici come questi, perché spesso nascondono delle piccole perle.
Serie apparentemente destinata ai bambini ma in realtà molto cupa e violenta, anticipa per struttura e temi il successivo "Ninja Kamui". Anche qui abbiamo un guerriero fuggiasco che a volte con l'aiuto del padre, ma il più delle volte da solo, deve continuamente combattere per sopravvivere o per aiutare altre persone, affrontando avversari spesso sgradevoli e inquietanti.
La grafica, che ai suoi tempi rappresentava il massimo, ancora oggi ha un suo fascino nonostante l'evidenza dei suoi limiti realizzativi. L'unico vero difetto dell'opera è l'incompletezza della storia che non copre interamente il manga originale il quale a sua volta proseguirà ancora per molto, prendendo una piega sempre più desolata e nichilista.
In ogni caso resta un anime godibile e avvincente da non perdere per tutti i veri esegeti dell'animazione giapponese.
La grafica, che ai suoi tempi rappresentava il massimo, ancora oggi ha un suo fascino nonostante l'evidenza dei suoi limiti realizzativi. L'unico vero difetto dell'opera è l'incompletezza della storia che non copre interamente il manga originale il quale a sua volta proseguirà ancora per molto, prendendo una piega sempre più desolata e nichilista.
In ogni caso resta un anime godibile e avvincente da non perdere per tutti i veri esegeti dell'animazione giapponese.
Carino, a tratti riflessivo e esaustivo nelle spiegazioni degli avvenimenti e del periodo storico dov'è collocato. Spaccato della vita ninja nel pensiero generale delle persone comuni; mostra tecniche di combattimento e episodi di lotta classiche dei clan ninja senza mai arrivare a battaglie "epiche e interminabili". Lascia spazio a riflessioni ed a un tocco di umanità che si riscontra nell'aiuto verso i più deboli. Risente degli anni e lo si nota dai disegni, dagli effetti grafici e dalle animazioni, ma come prodotto rimane comunque gradevole.
Ai giorni nostri è facile criticare le animazioni di Sasuke il Piccolo Ninja, realizzato nel 1968, con tecniche antidiluviane ed con un budget ridotto. Eppure Sasuke ha dei meriti innegabili e non si può sottovalutare l'impatto che ebbe all'epoca: basti dire che è stato il primo cartone animato di ninja mai arrivato in Italia. Sasuke è il bisnonno di Naruto ed è indubbio che senza il successo di questi lavori pionieristici il genere ninja non si sarebbe mai sviluppato ai livelli odierni.
Sasuke esce dritto dritto dalla matita di Sampei Shirato, uno dei più grandi maestri del genere gekiga, un genere rivoluzionario di manga per adulti che ha avuto un impatto fortissimo nel Giappone degli anni cinquanta e sessanta. Le opere del gekiga si distinguono per esser particolarmente cruente e drammatiche, toccando generi quali il noir, il dramma psicologico, il dramma storico. In particolare, per quanto riguarda il sottogenere dei ninja, la prima opera di rilievo è stata il romanzo Kouga Ninpocho di Futaro Yamada, pubblicato nel 1958 ma trasposto in manga soltanto nel 2003 e in anime nel 2005 sotto il titolo di Basilisk; grazie al successo di questo illustre predecessore romanzesco, i manga di ninja cominciarono a fiorire grazie soprattutto all'opera di Sampei Shirato, autore del manga di Sasuke nel 1961 e di Kamui di poco successivo, sfortunatamente ancora inediti in Italia. A quanto ne so, l'unica opera di Shirato pubblicata integralmente in Italia a tutt'oggi è Akame del 1961, pubblicata dalla Hazard nel 2010, che raccomando vivamente. Anche se le opere originali del gekiga in forma cartacea sono quasi introvabili nel mondo occidentale (anche Kouga Ninpocho è stato pubblicato negli Stati Uniti solo nel 2006, in seguito al successo dell'anime e del film di Basilisk) le opere di animazione fortunatamente non hanno subito lo stesso destino, ma sono circolate diffusamente in Italia nei primi anni ottanta sul circuito delle TV private. Tutti i bambini di quegli anni conoscono benissimo Sasuke ed oggi esiste un'intera generazione di italiani che quando sente il nome "Sasuke" pensa a Sasuke Sarutobi piuttosto che a Sasuke Uchiha. Insomma, il valore storico della serie di Sasuke è immenso; ma a questo si somma un suo notevole valore intrinseco.
Quando vidi la serie per la prima volta, ormai trent'anni fa, si trattava già di una serie molto datata con una grafica, dei colori, delle musiche e delle animazioni arretrate di un decennio rispetto a quelle delle serie trasmesse in Italia all'epoca; eppure ciò nonostante, Sasuke riusciva a piacere come e più di altre serie più nuove, per l'originalità, per l'inedita (per l'epoca) ambientazione nel Giappone medievale, per le spiegazioni dettagliatissime e pseudoscientifiche dei trucchi ninja impiegati da Sasuke, e soprattutto per la simpatia del personaggio principale. I bambini dell'epoca si divertivano a correre in cerchio come dei folli cercando di sdoppiarsi come faceva Sasuke (quarant'anni prima del Kagemushi di Naruto). Ho rivisto la serie di recente e mi sono stupito per la presenza di messaggi e situazioni molto adulte. Per esempio nelle ultime puntate si affrontano temi che sono diventati molto importanti in questi tempi il cui il divorzio è così diffuso. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Sasuke è orfano di madre, la quale muore in una scena tristissima nella prima puntata; nell'ultima puntata il padre si risposa con un'altra donna che ha una figlia più grande di Sasuke, e due o tre puntate ai conflitti interni che questo matrimonio genera: chiaramente Sasuke non riesce ad accettare l'amante del padre come sua nuova madre, fugge di casa e deve passare del tempo primo che la situazione si sistemi. Nello stesso tempo Shirato ci illustra la situazione dei cristiani nel Giappone del XVII secolo, che come è storicamente accertato hanno subito delle persecuzioni da parte del governo. Naturalmente nell'anime Sasuke e suo padre intervengono a favore dei cristiani e riescono a salvarli; in ogni caso è estremamente notevole la ricostruzione storica effettuata in un cartone "per bambini". Io ho letto della situazione dei cristiani nel Giappone medievale solo di recente, ma se l'avessi visto tutte le puntate di Sasuke all'epoca l'avrei saputo! <b>[Fine spoiler.]</b>
Giudico la colonna sonora molto valida per l'epoca, e la sigla dei Cavalieri del Re indimenticabile. Le animazione sono poverissime, ma le scelte cromatiche (a tratti sembra addirittura una serie in bianco e nero) e il character design hanno un fascino innegabile. È una grande serie, anche rivista a distanza di trent'anni.
Sasuke esce dritto dritto dalla matita di Sampei Shirato, uno dei più grandi maestri del genere gekiga, un genere rivoluzionario di manga per adulti che ha avuto un impatto fortissimo nel Giappone degli anni cinquanta e sessanta. Le opere del gekiga si distinguono per esser particolarmente cruente e drammatiche, toccando generi quali il noir, il dramma psicologico, il dramma storico. In particolare, per quanto riguarda il sottogenere dei ninja, la prima opera di rilievo è stata il romanzo Kouga Ninpocho di Futaro Yamada, pubblicato nel 1958 ma trasposto in manga soltanto nel 2003 e in anime nel 2005 sotto il titolo di Basilisk; grazie al successo di questo illustre predecessore romanzesco, i manga di ninja cominciarono a fiorire grazie soprattutto all'opera di Sampei Shirato, autore del manga di Sasuke nel 1961 e di Kamui di poco successivo, sfortunatamente ancora inediti in Italia. A quanto ne so, l'unica opera di Shirato pubblicata integralmente in Italia a tutt'oggi è Akame del 1961, pubblicata dalla Hazard nel 2010, che raccomando vivamente. Anche se le opere originali del gekiga in forma cartacea sono quasi introvabili nel mondo occidentale (anche Kouga Ninpocho è stato pubblicato negli Stati Uniti solo nel 2006, in seguito al successo dell'anime e del film di Basilisk) le opere di animazione fortunatamente non hanno subito lo stesso destino, ma sono circolate diffusamente in Italia nei primi anni ottanta sul circuito delle TV private. Tutti i bambini di quegli anni conoscono benissimo Sasuke ed oggi esiste un'intera generazione di italiani che quando sente il nome "Sasuke" pensa a Sasuke Sarutobi piuttosto che a Sasuke Uchiha. Insomma, il valore storico della serie di Sasuke è immenso; ma a questo si somma un suo notevole valore intrinseco.
Quando vidi la serie per la prima volta, ormai trent'anni fa, si trattava già di una serie molto datata con una grafica, dei colori, delle musiche e delle animazioni arretrate di un decennio rispetto a quelle delle serie trasmesse in Italia all'epoca; eppure ciò nonostante, Sasuke riusciva a piacere come e più di altre serie più nuove, per l'originalità, per l'inedita (per l'epoca) ambientazione nel Giappone medievale, per le spiegazioni dettagliatissime e pseudoscientifiche dei trucchi ninja impiegati da Sasuke, e soprattutto per la simpatia del personaggio principale. I bambini dell'epoca si divertivano a correre in cerchio come dei folli cercando di sdoppiarsi come faceva Sasuke (quarant'anni prima del Kagemushi di Naruto). Ho rivisto la serie di recente e mi sono stupito per la presenza di messaggi e situazioni molto adulte. Per esempio nelle ultime puntate si affrontano temi che sono diventati molto importanti in questi tempi il cui il divorzio è così diffuso. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Sasuke è orfano di madre, la quale muore in una scena tristissima nella prima puntata; nell'ultima puntata il padre si risposa con un'altra donna che ha una figlia più grande di Sasuke, e due o tre puntate ai conflitti interni che questo matrimonio genera: chiaramente Sasuke non riesce ad accettare l'amante del padre come sua nuova madre, fugge di casa e deve passare del tempo primo che la situazione si sistemi. Nello stesso tempo Shirato ci illustra la situazione dei cristiani nel Giappone del XVII secolo, che come è storicamente accertato hanno subito delle persecuzioni da parte del governo. Naturalmente nell'anime Sasuke e suo padre intervengono a favore dei cristiani e riescono a salvarli; in ogni caso è estremamente notevole la ricostruzione storica effettuata in un cartone "per bambini". Io ho letto della situazione dei cristiani nel Giappone medievale solo di recente, ma se l'avessi visto tutte le puntate di Sasuke all'epoca l'avrei saputo! <b>[Fine spoiler.]</b>
Giudico la colonna sonora molto valida per l'epoca, e la sigla dei Cavalieri del Re indimenticabile. Le animazione sono poverissime, ma le scelte cromatiche (a tratti sembra addirittura una serie in bianco e nero) e il character design hanno un fascino innegabile. È una grande serie, anche rivista a distanza di trent'anni.
Un anime di ninja, simile all'"Invincibile Ninja Kamui". Quest'ultimo però è più dedicato agli adulti. Purtroppo questo anime, da un punto di vista tecnico, risente della sua età (è del 1968) e questo ne abbassa il voto. La storia però è gradevole e può essere apprezzata anche dagli adulti. Non mancano le scene forti e il Giappone feudale è ben reso. Peccato per alcune "spacconate" ed esagerazioni che fanno storcere il naso.
Nel complesso è un anime discreto, che nonostante gli anni continua ad essere meritevole di esser visto. Consigliato, sperando vi abituiate presto ad una grafica così vecchia e spartana. Discreto.
Nel complesso è un anime discreto, che nonostante gli anni continua ad essere meritevole di esser visto. Consigliato, sperando vi abituiate presto ad una grafica così vecchia e spartana. Discreto.
Serie di ambientazione storica, che vede protagonista un ragazzino in fuga, che deve anche imparare a diventare un esperto ninja.
La ricostruzione storica è fedele, il disegno, molto caratterizzato, dal tratto spesso e “grezzo”, resta attinente all'originale manga di Sampei Shirato, gli episodi sono ben congegnati, il ritmo narrativo è alto, grazie al sapiente dosaggio di momento di tensione, di azione, drammatici e più leggeri.
Belle le atmosfere create dal commento musicale.
Sasuke è il tipico personaggio alla ricerca di se stesso, che deve maturare attraverso lo scontro e il confronto con gli avversari: nella serie, la sua caratterizzazione è approfondita e credibile, così come quella degli altri personaggi.
Valida l'edizione italiana e la sigla, una delle miglior de I Cavalieri del Re.
La ricostruzione storica è fedele, il disegno, molto caratterizzato, dal tratto spesso e “grezzo”, resta attinente all'originale manga di Sampei Shirato, gli episodi sono ben congegnati, il ritmo narrativo è alto, grazie al sapiente dosaggio di momento di tensione, di azione, drammatici e più leggeri.
Belle le atmosfere create dal commento musicale.
Sasuke è il tipico personaggio alla ricerca di se stesso, che deve maturare attraverso lo scontro e il confronto con gli avversari: nella serie, la sua caratterizzazione è approfondita e credibile, così come quella degli altri personaggi.
Valida l'edizione italiana e la sigla, una delle miglior de I Cavalieri del Re.
Questa serie, ispirata al personaggio storico Sasuke Sarutobi, ha lasciato in me un qualcosa di unico e di sublime perchè, come tante altre serie, ha in sè dei valori, come ad esempio quello di aiutare le persone più deboli e indifese. Ed è proprio quello che faceva il piccolo protagonista della serie che girava il tutto Giappone feudale con la speranza di fortificare le sue tecniche di arti marziali. La storia purtroppo non risparmia l'egoismo e la violenza, è molto cruda, ma nonostante ciò ha conservato in me un fascino particolare. I colori e le animazioni sono splendide per l'epoca. Stupendo!
Quando ancora Naruto non era ancora venuto al mondo...!
Un grande cartone che negli anni '80 è stato replicato un'infinità di volte, e che ha avuto un grande consenso di pubblico.
Un cartone che finalmente ci mostra un pò di quel Giappone di un paio di secoli fa di cui si sa poco e nulla, un anime che mette in evidenza una vera e propria cartolina del periodo, da annoverarsi sicuramente tra gli anime che parlano di storia.
Vengono esaltate le qualità da sempre riconosciute dei guerrieri ninja, a cui il piccolo protagonista verrà messo sempre alla prova, in modo tale da perfezionarle al meglio, seguendo addestramenti durissimi e mettendo da parte tutte le belle cose che un'infanzia da sempre rappresenta nell'immaginario collettivo.
Può essere preso spunto sia dal punto di vista storico che fiabesco, è proprio questa la caratteristica che al giorno d'oggi distingue cartoni come questo e Naruto.
Qui però ci sono altre profondità che vengono messe in evidenza dall'autore, il legame di sangue del figlio verso la sua famiglia, un legame indissolubile, segnato più volte da sentimenti in contrasto quale la gioia e il dolore, ma tali situazioni porteranno il piccolo sasuke a maturare molto più velocemente e a reagire alla stessa velocità di esecuzione di un vero ninja.
Un cartone che vive pienamente le lotte tra caste di famiglie che c'erano in quel periodo, accompagnate da vere e proprie faide sanguinarie, di cui il protagonista spesso si trova coinvolto, e a cui vuole reagire affinché no capiti ad altri poveretti lo stesso suo ingrato destino.
Ma come dicevo prima, l'amore è il sentimento che mette d'accordo più d'ogni arma, anche se a volte sembra non essere così, l'amore grande di un figlio disposto a tutto sarà capace di riunire almeno quella parte di famiglia, e quella parte di sè che il protagonista pensava di aver perduto per sempre.
In altre parole, mai maledire i genitori per un ingrato destino dovuto a circostanze sicuramente non create da loro, il cui monito dell'autore è reagire sempre, in ogni situazione, anche la più difficile, ed è così che da piccoli bambini, anche se in quel momento fisicamente si è tali, nascono grandi caratteri al pari di valorosi uomini, laddove l'amore muove un altro grande sentimento: la fierezza e la grande responsabilità .
Un grande cartone che negli anni '80 è stato replicato un'infinità di volte, e che ha avuto un grande consenso di pubblico.
Un cartone che finalmente ci mostra un pò di quel Giappone di un paio di secoli fa di cui si sa poco e nulla, un anime che mette in evidenza una vera e propria cartolina del periodo, da annoverarsi sicuramente tra gli anime che parlano di storia.
Vengono esaltate le qualità da sempre riconosciute dei guerrieri ninja, a cui il piccolo protagonista verrà messo sempre alla prova, in modo tale da perfezionarle al meglio, seguendo addestramenti durissimi e mettendo da parte tutte le belle cose che un'infanzia da sempre rappresenta nell'immaginario collettivo.
Può essere preso spunto sia dal punto di vista storico che fiabesco, è proprio questa la caratteristica che al giorno d'oggi distingue cartoni come questo e Naruto.
Qui però ci sono altre profondità che vengono messe in evidenza dall'autore, il legame di sangue del figlio verso la sua famiglia, un legame indissolubile, segnato più volte da sentimenti in contrasto quale la gioia e il dolore, ma tali situazioni porteranno il piccolo sasuke a maturare molto più velocemente e a reagire alla stessa velocità di esecuzione di un vero ninja.
Un cartone che vive pienamente le lotte tra caste di famiglie che c'erano in quel periodo, accompagnate da vere e proprie faide sanguinarie, di cui il protagonista spesso si trova coinvolto, e a cui vuole reagire affinché no capiti ad altri poveretti lo stesso suo ingrato destino.
Ma come dicevo prima, l'amore è il sentimento che mette d'accordo più d'ogni arma, anche se a volte sembra non essere così, l'amore grande di un figlio disposto a tutto sarà capace di riunire almeno quella parte di famiglia, e quella parte di sè che il protagonista pensava di aver perduto per sempre.
In altre parole, mai maledire i genitori per un ingrato destino dovuto a circostanze sicuramente non create da loro, il cui monito dell'autore è reagire sempre, in ogni situazione, anche la più difficile, ed è così che da piccoli bambini, anche se in quel momento fisicamente si è tali, nascono grandi caratteri al pari di valorosi uomini, laddove l'amore muove un altro grande sentimento: la fierezza e la grande responsabilità .
È difficile immaginare l'effetto che possa fare questa serie sul pubblico moderno, ma non credo di sbagliare nell'affermare che Sasuke il piccolo ninja è una delle serie amate dalla vecchia generazione. Sarà per l'esotica -e crudele- ambientazione nippo-medievale, sarà perché ci sono i ninja con i loro bizzarri poteri, sarà per la sigla dei Cavalieri del Re, ma Sasuke rimane una serie memorabile.
Rivedendola oggi persino i disegni mi sembrano avere un certo fascino d'antan, come se ci fosse un po' di Hokusai dentro, non vi pare?
Rivedendola oggi persino i disegni mi sembrano avere un certo fascino d'antan, come se ci fosse un po' di Hokusai dentro, non vi pare?
Credevo che questo anime fosse più vecchio della sua effettiva data di produzione. Evidentemente il budget doveva essere davvero ridotto anche se, devo dire, che Sasuke presenta molti lati positivi. Davvero pregevole l'ambientazione storica del giappone medioevale. Non ci si lasci ingannare dalla semplicità del tratto dei disegni: non è roba per bambini (nonostante possa sembrarlo). La violenza è tanta ed è esplicita (oltre che, volutamente, esasperata). Storie di ninja, clan e cospirazioni sono all'ordine del giorno. Merita un'occhiata e forse anche qualcosa di più (tenendo ovviamente conto degli anni che si porta dietro, of course!).