C'era una volta Pollon
Per "C'era una volta Pollon" mi sbilancio con un 9 che, lo preciso subito, tiene davvero poco in considerazione il comparto di disegni e animazioni, in più di un'occasione abbastanza mediocri.
Tutto il resto, dalla trama con rimandi "giapponesizzati" alla mitologia classica fino alla protagonista, passando per il buon doppiaggio e per l'ottima colonna sonora, è però fantastico: intrattiene da bambini, ma stupisce in positivo anche quando si riguarda l'anime un po' più cresciuti. "C'era una volta Pollon" ha varie trovate e battute che tuttora definirei brillanti, e ha resistito al trascorrere del tempo meglio di quanto forse ci si sarebbe aspettati, mantenendo una freschezza e un alone di divertimento che ho ritrovato in poche altre opere fra quelle che avrebbero dovuto far ridere o perlomeno sorridere.
Tutto il resto, dalla trama con rimandi "giapponesizzati" alla mitologia classica fino alla protagonista, passando per il buon doppiaggio e per l'ottima colonna sonora, è però fantastico: intrattiene da bambini, ma stupisce in positivo anche quando si riguarda l'anime un po' più cresciuti. "C'era una volta Pollon" ha varie trovate e battute che tuttora definirei brillanti, e ha resistito al trascorrere del tempo meglio di quanto forse ci si sarebbe aspettati, mantenendo una freschezza e un alone di divertimento che ho ritrovato in poche altre opere fra quelle che avrebbero dovuto far ridere o perlomeno sorridere.
Chi l’ha detto che la mitologia non sia moderna e divertente? Infatti è sia moderna che divertente, e “Pollon” lo dimostra in maniera esemplare. Questa inventata figlia di Apollo, assieme all'amico Eros, piccolo, bruttissimo e sporco, fa rivivere in chiave umoristica e satirica i principali miti olimpici, ma, allo stesso tempo, riscrive la mitologia, lasciandoci un quadro esilarante e rimasterizzato dei miti. Miti che non di rado sono stati rivisti in chiave nipponica, con Poseidone che alla cintola ha una bottiglia di saké o Apollo e gli dei che fanno baldoria notturna come dei colletti bianchi giapponesi. Ma il tema di crescita, caratteristico degli anime, non tarda ad arrivare e, a metà serie, Pollon dovrà dare una svolta alla sua vita e iniziare il cammino che la porterà ad essere una dea. Come? Compiendo buone azioni e riempiendo così il salvadanaio della divinità, raggiungendo in un tempo limite un livello adeguato. Se mia nonna leggeva la mitologia sorridente, noi vedevamo “Pollon”... così va il progresso e così si impara che tutto il mondo è paese, perché civiltà diverse possono finire col trovare molti temi comuni e riconoscersi più simili di quanto non ci si immaginasse. Il lavoro fatto seriamente da “I cavalieri dello zodiaco” ha avuto un precedente tragicomico in “Pollon”. Lavoro educativo assai, dato che i bambini (e noi ai tempi) comprendiamo che la mitologia non è esattamente così, ma che è bella e degna di essere studiata. Chi si dimentica, poi, le filastrocche buffe come “Sono Apollo e mi trastullo, vado a zonzo e faccio il bullo” o “Rosse, bionde e more. Amo le donne di ogni fattezza, purché siano di una gran bellezza” o la celeberrima “Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria”. Decisamente una storia che non ha perso nulla del suo smalto e che attraversa le generazioni, dato il numero di gag comprensibili a un pubblico adulto.
Grafica e regia sono in linea con il periodo, splendida la sigla della D’Avena.
Se poi fosse vero che in Europa abbia trovato scarsa accoglienza e sia stato apprezzato solo da noi italiani... bene, ce ne faremo una ragione.
Voto: 9
Grafica e regia sono in linea con il periodo, splendida la sigla della D’Avena.
Se poi fosse vero che in Europa abbia trovato scarsa accoglienza e sia stato apprezzato solo da noi italiani... bene, ce ne faremo una ragione.
Voto: 9
"C'era una volta Pollon" lo conoscevo da quando ero piccola, ma non mi fidavo a vederlo tutto, perché avevo paura delle censure (la cosa che mi allontana di solito dai cartoni animati giapponesi); invece, nel 2014, l'ho finalmente visto per intero.
Semplicemente, è una serie fantastica, che ti dà il buonumore come la dr... emh, il talco. Ma c'è di più oltre a questo tormentone che ha reso Pollon amatissima in Italia. I miti greci vengono spiegati in modo divertente, come quello della tela di Aracne o di Poseidone, mischiando cultura greca con quella giapponese in un divertentissimo mix surreale, dato che in non pochi episodi vedremo tanuki e kappa vivere vicino alla sommità del Monte Olimpo. E cosa dire di Dosankos, l'adorabile cavallino nero, che vive in una casa tradizionale giapponese? Semplicemente esilarante. Ovviamente sono presenti anche anacronismi: mi ricordo che in un episodio Pollon guardava un programma alla TV e in un altro veniva usata della salsa di pomodoro.
E cosa dire dei personaggi? Lo stile di disegno è simpaticissimo e molto colorato, infantile (nel senso buono del termine), ma anche arguto allo stesso tempo (basta pensare a Era che è vestita come una dominatrice e ha la frusta!). L'animazione è un po' statica, ma non è un problema. Il doppiaggio italiano è semplicemente perfetto, sembra quasi che questo anime sia stato fatto in Italia. I personaggi nella versione nostrana hanno i loro tormentoni, come papino, nanerottolo... Gli episodi scorrono veloci e come le ciliegie uno tira l'altro: la prima parte è quella in cui Pollon è una scatenata combinaguai, ma dalla seconda in poi matura, fino ad ottenere il miracolo Bon Bon. Nell'ultima fase della serie, alcuni episodi sono un po' ripetitivi, ma comunque sempre gradevoli e leggeri, quindi non c'è che di lamentarsi. Il finale, sebbene molto allegro, è riuscito a commuovermi. Mitica anche la sigla di Cristina d'Avena e anche le canzoncine giapponesi (soprattutto quella che fa "korokoro poron") presenti negli episodi.
Consigliato a tutte le età, soprattutto se amate il genere comico e surreale o la cultura greca.
Semplicemente, è una serie fantastica, che ti dà il buonumore come la dr... emh, il talco. Ma c'è di più oltre a questo tormentone che ha reso Pollon amatissima in Italia. I miti greci vengono spiegati in modo divertente, come quello della tela di Aracne o di Poseidone, mischiando cultura greca con quella giapponese in un divertentissimo mix surreale, dato che in non pochi episodi vedremo tanuki e kappa vivere vicino alla sommità del Monte Olimpo. E cosa dire di Dosankos, l'adorabile cavallino nero, che vive in una casa tradizionale giapponese? Semplicemente esilarante. Ovviamente sono presenti anche anacronismi: mi ricordo che in un episodio Pollon guardava un programma alla TV e in un altro veniva usata della salsa di pomodoro.
E cosa dire dei personaggi? Lo stile di disegno è simpaticissimo e molto colorato, infantile (nel senso buono del termine), ma anche arguto allo stesso tempo (basta pensare a Era che è vestita come una dominatrice e ha la frusta!). L'animazione è un po' statica, ma non è un problema. Il doppiaggio italiano è semplicemente perfetto, sembra quasi che questo anime sia stato fatto in Italia. I personaggi nella versione nostrana hanno i loro tormentoni, come papino, nanerottolo... Gli episodi scorrono veloci e come le ciliegie uno tira l'altro: la prima parte è quella in cui Pollon è una scatenata combinaguai, ma dalla seconda in poi matura, fino ad ottenere il miracolo Bon Bon. Nell'ultima fase della serie, alcuni episodi sono un po' ripetitivi, ma comunque sempre gradevoli e leggeri, quindi non c'è che di lamentarsi. Il finale, sebbene molto allegro, è riuscito a commuovermi. Mitica anche la sigla di Cristina d'Avena e anche le canzoncine giapponesi (soprattutto quella che fa "korokoro poron") presenti negli episodi.
Consigliato a tutte le età, soprattutto se amate il genere comico e surreale o la cultura greca.
C'era una volta Pollon riempiva le mie mattinate da bambino quando non andavo a scuola e mi regalava sempre tante risate grazie alla suo essere demenziale e al macello che causava nell'olimpo e fuori.
La trama si concentra sull'unica figlia del dio Apollo, Pollon, che insieme al dio dell'amore Eros, combina tanti guai. Il suo obiettivo è diventare una perfetta dea ma le sue azioni strampalate non convincono gli altri dei dell'olimpo, così suo nonno Zeus, decide che per ogni sua azione gli regalerà una moneta d'oro che andrà a riempire un salvadanaio magico, al fine di riempirlo e farsi accettare come dea, ma il finale che la aspetta è un'altro.
Lo sviluppo della trama è concentrata sempre su Pollon e sulle sue avventure divertenti, quindi non esiste un vero e proprio sviluppo trama, tranne verso gli episodi finali che finalmente si decidono a concludere la serie.
A livello di trama però, l'anime non delude più di tanto, visto che ci sono buoni riferimenti alle divinità greche e sul monte olimpo, considerando che poi il tutto diventa divertente da seguire per via di come hanno caratterizzato i personaggi, facendoli diventare molto divertenti su aspetti fisici e anche nel carattere, mantenendo una certa quantità di adulterio in loro come giusto che sia. L'unica pecca sono le puntate, troppe per questa serie, infatti alcune sono senza senso e pesanti da seguire, serviti solo per riempire la serie.
Il comparto tecnico, anche se si parla degli anni 80, è da dimenticare, disegni orribili e animazioni non convincenti. Il comparto sonoro almeno ripara la grafica, grazie ad un buon doppiaggio, mentre le sigle italiane le ho trovate carine ma non molto.
Concludo col dire che sicuramente questo è un anime che cattura la visione dei più piccoli, e come dargli torto infondo, ma se devo consigliarlo in generale, allora dico di cercare altro. Nel totale, l'unico intrattenimento che ho trovato è stata Pollon ma il resto è tutto da dimenticare, infatti non basta per raggiungere almeno la mediocrità, secondo me.
La trama si concentra sull'unica figlia del dio Apollo, Pollon, che insieme al dio dell'amore Eros, combina tanti guai. Il suo obiettivo è diventare una perfetta dea ma le sue azioni strampalate non convincono gli altri dei dell'olimpo, così suo nonno Zeus, decide che per ogni sua azione gli regalerà una moneta d'oro che andrà a riempire un salvadanaio magico, al fine di riempirlo e farsi accettare come dea, ma il finale che la aspetta è un'altro.
Lo sviluppo della trama è concentrata sempre su Pollon e sulle sue avventure divertenti, quindi non esiste un vero e proprio sviluppo trama, tranne verso gli episodi finali che finalmente si decidono a concludere la serie.
A livello di trama però, l'anime non delude più di tanto, visto che ci sono buoni riferimenti alle divinità greche e sul monte olimpo, considerando che poi il tutto diventa divertente da seguire per via di come hanno caratterizzato i personaggi, facendoli diventare molto divertenti su aspetti fisici e anche nel carattere, mantenendo una certa quantità di adulterio in loro come giusto che sia. L'unica pecca sono le puntate, troppe per questa serie, infatti alcune sono senza senso e pesanti da seguire, serviti solo per riempire la serie.
Il comparto tecnico, anche se si parla degli anni 80, è da dimenticare, disegni orribili e animazioni non convincenti. Il comparto sonoro almeno ripara la grafica, grazie ad un buon doppiaggio, mentre le sigle italiane le ho trovate carine ma non molto.
Concludo col dire che sicuramente questo è un anime che cattura la visione dei più piccoli, e come dargli torto infondo, ma se devo consigliarlo in generale, allora dico di cercare altro. Nel totale, l'unico intrattenimento che ho trovato è stata Pollon ma il resto è tutto da dimenticare, infatti non basta per raggiungere almeno la mediocrità, secondo me.
C'era una volta Pollon è una serie animata del 1982 tratta dal manga di Azuma Hideo composta da 46 episodi.
Trama: Pollon è la figlia del dio del sole Apollo e il suo desiderio più grande è quello di diventare una dea a tutti gli effetti ed è pronta a fare qualsiasi cosa per realizzarlo. Nell'anime vengono raccontate le più famose storie legate alla mitologia greca in chiave divertente e demenziale, infatti gli dei che popolano l'Olimpo sono tutt'altro che perfetti divini senza macchia.
La piccola Pollon dimostra subito di essere una combinaguai, nonostante ciò ha un grande cuore e aiuterà chiunque si trovi in difficoltà insieme ad Eros,il suo fedele braccio destro.
Personaggi: Gli dei dell'Olimpo sono stati tutti resi divertenti con vizi e difetti accentuati: Zeus è un incallito donnaiolo che non perde occasione per corteggiare le belle ragazze più giovani di lui, finendo inevitabilmente per far infuriare Era, Apollo invece si ubriaca spesso e finisce per non svegliarsi la mattina e ritardare il sorgere del sole, Afrodite invece è molto vanitosa, Efesto non fa che fallire esperimenti e Atena è molto vendicativa.
Pollon pare essere l'unica che si preoccupa di tutti ,è molto sveglia e ne sa una più del diavolo, inoltre è determinata e non si arrende mai e insieme a Eros, il dio dell'amore rappresentato come un angioletto piccolo e brutto ne combineranno di tutti i colori.
Pregi dell'anime: I personaggi mettono allegria e molte gag sono divertenti, considerando anche il target al quale è destinato.
La storia racchiude tutti i miti dell'antica Grecia rivisitati in maniera fantasiosa e spassosa con l'aggiunta di Pollon a cambiare un po' le cose.
Difetti dell'anime: Essendo destinato a un pubblico di bambini questi difetti sono abbastanza futili: ci sono alcune incongruenze ad esempio in un episodio Apollo afferma che gli dei sono immortali mentre nell' episodio " Le Lacrime della Chimera " si preoccupa per la sua vita. Inoltre ogni tanto spunta qualche telefono o oggetto che non esisteva nell' antica Grecia.
C'era una volta Pollon è un'anime divertente, da prendere alla leggera e tutto da ridere, mette allegria ed è anche (quasi)istruttivo.
Trama: Pollon è la figlia del dio del sole Apollo e il suo desiderio più grande è quello di diventare una dea a tutti gli effetti ed è pronta a fare qualsiasi cosa per realizzarlo. Nell'anime vengono raccontate le più famose storie legate alla mitologia greca in chiave divertente e demenziale, infatti gli dei che popolano l'Olimpo sono tutt'altro che perfetti divini senza macchia.
La piccola Pollon dimostra subito di essere una combinaguai, nonostante ciò ha un grande cuore e aiuterà chiunque si trovi in difficoltà insieme ad Eros,il suo fedele braccio destro.
Personaggi: Gli dei dell'Olimpo sono stati tutti resi divertenti con vizi e difetti accentuati: Zeus è un incallito donnaiolo che non perde occasione per corteggiare le belle ragazze più giovani di lui, finendo inevitabilmente per far infuriare Era, Apollo invece si ubriaca spesso e finisce per non svegliarsi la mattina e ritardare il sorgere del sole, Afrodite invece è molto vanitosa, Efesto non fa che fallire esperimenti e Atena è molto vendicativa.
Pollon pare essere l'unica che si preoccupa di tutti ,è molto sveglia e ne sa una più del diavolo, inoltre è determinata e non si arrende mai e insieme a Eros, il dio dell'amore rappresentato come un angioletto piccolo e brutto ne combineranno di tutti i colori.
Pregi dell'anime: I personaggi mettono allegria e molte gag sono divertenti, considerando anche il target al quale è destinato.
La storia racchiude tutti i miti dell'antica Grecia rivisitati in maniera fantasiosa e spassosa con l'aggiunta di Pollon a cambiare un po' le cose.
Difetti dell'anime: Essendo destinato a un pubblico di bambini questi difetti sono abbastanza futili: ci sono alcune incongruenze ad esempio in un episodio Apollo afferma che gli dei sono immortali mentre nell' episodio " Le Lacrime della Chimera " si preoccupa per la sua vita. Inoltre ogni tanto spunta qualche telefono o oggetto che non esisteva nell' antica Grecia.
C'era una volta Pollon è un'anime divertente, da prendere alla leggera e tutto da ridere, mette allegria ed è anche (quasi)istruttivo.
"C'era una volta Pollon" è un anime di Ideo Ozuma che tratta la mitologia greca in maniera assolutamente demenziale ed estremamente divertente. L'anime è appunto ambientato sull'olimpo degli dei, con Zeus, Era, Apollo, Poseidone, Atena, Efesto, Artemide, Nettuno, Eros (il più demenziale e comico), Afrodite e tanti altri. Naturalmente gli dei sono caratterizzati in maniera estremamente comica e dal comportamento molto più da esseri umani che da divinità. Pollon è la figlia di Apollo, ma non è ancora una dea, e per diventarlo stringe un patto con suo nonno Zeus, (inguaribile donnaiolo), che, attraverso il compimento di buone azioni, gli permetterà, riempiendo un salvadanaio di monete d'oro, di diventare una dea. L'intero anime è pieno zeppo di dei ridicoli e di personaggi tra i più assurdi mai visti: indimenticabile, ad esempio, il sole, dall'aspetto vivo e comico, che Apollo deve far sorgere salendo in cielo sul calesse dove è alloggiato. Innumerevoli sono le situazioni comiche che Eros (dio dell'amore) e Pollon creano attraverso le loro avventure, sempre infarcite di una comicità sempreverde, che non stanca mai, e scaturita dai continui errori che i due piccoli protagonisti commettono continuamente. A completare il quadro comico ci pensa Zeus, con le sue innumerevoli scappatelle, la gelosia rabbiosa di Era e, soprattutto, l'enorme stupidità dei giganteschi Poseidone e Nettuno.
Quest'anime è il tipico esempio di come far divertire i bambini, ma anche gli adulti, grazie a una qualità eccelsa nella caratterizzazione dei personaggi e nello svolgimento degli episodi, mostrando con grande chiarezza come può essere comico e sano un anime realizzato con cura.
Dal punto di vista tecnico, "C'era una volta Pollon" è invecchiato molto, con fondali a basso dettaglio, personaggi dall'aspetto estremamente semplice (ma mai inguardabili) e animazioni datate. Il character design sembra aver concentrato solo in Pollon una certa qualità: la bambina infatti ha un buono stile grafico, caratterizzato da occhioni enormi e allucinati e da un aspetto decisamente più curato rispetto agli altri personaggi. Nonostante gli enormi difetti grafici, "C'era una volta Pollon" rimane un classico esempio di come realizzare anime comici, divertenti, ma mai di cattivo gusto.
Quest'anime è il tipico esempio di come far divertire i bambini, ma anche gli adulti, grazie a una qualità eccelsa nella caratterizzazione dei personaggi e nello svolgimento degli episodi, mostrando con grande chiarezza come può essere comico e sano un anime realizzato con cura.
Dal punto di vista tecnico, "C'era una volta Pollon" è invecchiato molto, con fondali a basso dettaglio, personaggi dall'aspetto estremamente semplice (ma mai inguardabili) e animazioni datate. Il character design sembra aver concentrato solo in Pollon una certa qualità: la bambina infatti ha un buono stile grafico, caratterizzato da occhioni enormi e allucinati e da un aspetto decisamente più curato rispetto agli altri personaggi. Nonostante gli enormi difetti grafici, "C'era una volta Pollon" rimane un classico esempio di come realizzare anime comici, divertenti, ma mai di cattivo gusto.
Contrariamente al manga, che è stato per me una vera delusione, l'anime "C'era una volta Pollon" è, senza ombra di dubbio, il top. Credo che esso sia tra i migliori anime che ci siano mai stati, non se ne fanno più di così belli, allegri, divertenti e intelligenti. L'anime eccelle per la storia, per i personaggi, per le tematiche trattate e per la grande comicità che lo caratterizza, rendendolo assolutamente inimitabile.
Chi, almeno una volta nella vita, non ha guardato quella piccola peste, combinaguai, irrequieta e irresistibile figlia di Apollo, dio del Sole, immergersi in una delle più straordinarie e divertentissime avventure ambientante sul monte Olimpo, in compagnia dell'immancabile amico di sempre Eros, dio dell'amore, tanto bruttino quanto adorabile?
E come non ricordare, sempre con il sorriso, tutti gli altri personaggi "divini", come il grande Zeus, incallito donnaiolo prontamente scoperto e punito dalla moglie Eva, oppure la bella ma poco fine Afrpdite, dea della bellezza e madre di Eros, che snobba completamente il figlio per pensare solo a se stessa, oppure il mitico dio del mare, Poseidone, che non sa nuotare. Essi episodio dopo episodio ci terranno compagnia con la loro insuperabile simpatia. L'ilarità che suscitano con le loro disavventure o con i loro problemi quotidiani, o con i numerosi sketch che si verrano a creare nel corso della storia, è qualcosa di unico. Impossibile non amarlo.
Chi, almeno una volta nella vita, non ha guardato quella piccola peste, combinaguai, irrequieta e irresistibile figlia di Apollo, dio del Sole, immergersi in una delle più straordinarie e divertentissime avventure ambientante sul monte Olimpo, in compagnia dell'immancabile amico di sempre Eros, dio dell'amore, tanto bruttino quanto adorabile?
E come non ricordare, sempre con il sorriso, tutti gli altri personaggi "divini", come il grande Zeus, incallito donnaiolo prontamente scoperto e punito dalla moglie Eva, oppure la bella ma poco fine Afrpdite, dea della bellezza e madre di Eros, che snobba completamente il figlio per pensare solo a se stessa, oppure il mitico dio del mare, Poseidone, che non sa nuotare. Essi episodio dopo episodio ci terranno compagnia con la loro insuperabile simpatia. L'ilarità che suscitano con le loro disavventure o con i loro problemi quotidiani, o con i numerosi sketch che si verrano a creare nel corso della storia, è qualcosa di unico. Impossibile non amarlo.
Nostalgico, divertente, poco istruttivo: sicuramente se dovessimo parlare di "Colololo Pollon" dovremmo utilizzare queste parole. Ovviamente anche qui sorgono i ricordi d'infanzia che sono fantastici. Nonostante l'abbia conosciuto a una tenera età già allora pensavo che in tutto quel macello dell'Olimpo non era corretto ciò che succedeva, eppure mi piaceva - già attratto dai tradimenti da fanciullo?
La storia non è sicuramente quel pozzo di interesse, Pollon è una semidea figlia di Apollo. Lei desidera ardentemente diventare una vera dea e pertanto decide di fare un accordo con il nonno Zeus. Dovrà riempire un salvadanaio con delle monete che le darà il nonno ogni volta che farà una buona azione affinché Zeus faccia avverare il suo desiderio.
Insieme a lei abbiamo il suo compagno di avventure: Eros. Inoltre Pollon avrà l'aiuto della dea delle dee che sarà contattata attraverso un fermaglino.
La storia è incentrata sulle tentate buone azioni di Pollon, che in realtà finiranno sempre in delle cose assurde e abbastanza divertenti.
Da come si evince sicuramente ci sono alcuni lati positivi. L'anime è molto ispirato alla mitologia, soprattutto Ovidio è ripreso. Questo ovviamente, ritengo che, come al solito, sia il modo migliore per avvicinare i bambini al mito e alla storia: la solita frase di Lucrezio: "Se vuoi dare qualcosa di amaro a qualcuno addolciscilo con del miele".
Però i contenuti devo dire che non sono i migliori, e in questo si vede che c'è lo zampino dei Giapponesi. Infatti tradimenti, cose losche e perverse, affermazioni strane e doppi sensi sono quasi all'ordine del minuto in "C'era una volta Pollon". Anche a livelli di temi l'anime non è qualcosa di profondo, basta pensare che la protagonista desidera a tal punto una cosa effimera (quale un titolo) da fare di tutto, per la serie macchiavelliana "il fine giustifica i mezzi".
Tecnicamente non ho molto da dire, in fondo sempre nel 1982 ci troviamo, e la grafica è proprio agli inizi. Abbiamo proprio disegni da gag manga e credo che bisogna sorbirsi. I colori sono spenti e questo rende il titolo una serie un po' cupa da questo punto di vista.
Ovviamente il cavallo di battaglia è dato dall'umorismo. Le situazioni sono divertenti e molto varie, non si cade quasi mai nella monotonia. Anche Pollon subisce un'evoluzione, cosa che viene sottolineata ogni 3-4 puntate da tutti i personaggi secondari.
Probabilmente il voto è condizionato dalla mia non ottima opinione, che mi sono fatto ora a posteriori. Ovviamente quando ero un fanciullo lo adoravo anche se odiavo le voci italiane di Pollon ed Eros.
Ovviamente se non lo si è visto da giovani è inutile vederselo ora, potrebbe risultare divertente, ma povero di contenuti.
La storia non è sicuramente quel pozzo di interesse, Pollon è una semidea figlia di Apollo. Lei desidera ardentemente diventare una vera dea e pertanto decide di fare un accordo con il nonno Zeus. Dovrà riempire un salvadanaio con delle monete che le darà il nonno ogni volta che farà una buona azione affinché Zeus faccia avverare il suo desiderio.
Insieme a lei abbiamo il suo compagno di avventure: Eros. Inoltre Pollon avrà l'aiuto della dea delle dee che sarà contattata attraverso un fermaglino.
La storia è incentrata sulle tentate buone azioni di Pollon, che in realtà finiranno sempre in delle cose assurde e abbastanza divertenti.
Da come si evince sicuramente ci sono alcuni lati positivi. L'anime è molto ispirato alla mitologia, soprattutto Ovidio è ripreso. Questo ovviamente, ritengo che, come al solito, sia il modo migliore per avvicinare i bambini al mito e alla storia: la solita frase di Lucrezio: "Se vuoi dare qualcosa di amaro a qualcuno addolciscilo con del miele".
Però i contenuti devo dire che non sono i migliori, e in questo si vede che c'è lo zampino dei Giapponesi. Infatti tradimenti, cose losche e perverse, affermazioni strane e doppi sensi sono quasi all'ordine del minuto in "C'era una volta Pollon". Anche a livelli di temi l'anime non è qualcosa di profondo, basta pensare che la protagonista desidera a tal punto una cosa effimera (quale un titolo) da fare di tutto, per la serie macchiavelliana "il fine giustifica i mezzi".
Tecnicamente non ho molto da dire, in fondo sempre nel 1982 ci troviamo, e la grafica è proprio agli inizi. Abbiamo proprio disegni da gag manga e credo che bisogna sorbirsi. I colori sono spenti e questo rende il titolo una serie un po' cupa da questo punto di vista.
Ovviamente il cavallo di battaglia è dato dall'umorismo. Le situazioni sono divertenti e molto varie, non si cade quasi mai nella monotonia. Anche Pollon subisce un'evoluzione, cosa che viene sottolineata ogni 3-4 puntate da tutti i personaggi secondari.
Probabilmente il voto è condizionato dalla mia non ottima opinione, che mi sono fatto ora a posteriori. Ovviamente quando ero un fanciullo lo adoravo anche se odiavo le voci italiane di Pollon ed Eros.
Ovviamente se non lo si è visto da giovani è inutile vederselo ora, potrebbe risultare divertente, ma povero di contenuti.
Chi non conosce gli dei dell'Olimpo, di cui ci hanno parlato tanto a scuola? Il grande Zeus, padre degli dei, e la sua nobile sposa Era; Poseidone, che fu capace di far vagare Ulisse per ben 10 anni prima di permettergli di tornare in patria dopo la guerra; lo sfolgorante Apollo, la bellissima Afrodite e tutti gli altri? Beh, Hideo Azuma, ideatore del manga da cui è stato tratto questo anime, ne ha una visione un tantino diversa.
Pollon sembrerebbe una comune bimbetta, graziosa e pasticciona, ma in realtà lei è nientemeno che la figlia di Apollo, il dio del Sole. Insomma, vive sull'Olimpo, ma in un Olimpo molto particolare. O forse, si chiede Azuma, non saremo noi comuni mortali a immaginare gli dei diversi da come sono in realtà? Così mentre Apollo è tanto pigro da fare sorgere il Sole puntualmente in ritardo e ama tanto le bisbocciate notturne e le serate notturne (ma adora la sua bambina, tanto da non avere nemmeno un po' di polso con lei), la sua cara mammina Era, in tenuta sadomaso armata di frusta, è tutto il giorno alla ricerca del suo fedifrago marito Zeus, sempre a caccia di nuove avventure sentimentali con giovani ninfette, al fine di punirlo a dovere con le più atroci torture. Il possente dio del mare Poseidone non sa nuotare, tanto da riuscire ad affogare anche dove c'è la bassa marea, mentre Afrodite si tinge i capelli e si spaccia per la sorella di Eros, un po' per nascondere la sua età e in parte perché si vergogna troppo di avere per figlio quel brutto pennuto, come lo chiama Pollon.
Pollon vorrebbe tanto essere una vera dea, anche perché il suo amico Eros, della sua età, è un dio a tutti gli effetti, ma anche quando è armata di ottime intenzioni non combina altro che guai.
Trovo che "C'era una volta Pollon" sia geniale: non solo per la sua immensa comicità e perché i personaggi sono tutti simpaticissimi e splendidamente caratterizzati, ma anche perché i vari episodi altro non sono che rivisitazioni molto originali delle più famose storie della mitologia greca: Piramo e Tisbe, Medusa, Teseo e il Minotauro, Prometeo, Chimera, Narciso e tante altre. Anche le storie più tragiche sono in questa sede rese comicissime, spesso modificate con l'inserimento con un lieto fine che in originale non c'è, ma resta il fatto che questa serie avvicina in modo piacevole anche i più piccini alla mitologia greca, e fa tanto divertire i più grandi che già conoscono queste storie. E non esagero dicendo che ricordarmi le immagini di una puntata di Pollon (Il fuoco di Prometeo, per la precisione) mi aiutò persino a comprendere il senso di una difficile versione di greco in classe, aiutandomi ad avere un buon voto.
L'animazione, non perfetta, è comunque ottima per un anime comico come questo, anche se spesso i personaggi hanno gli occhi storti quando sono visti frontalmente.
I doppiatori sono molto bravi, anche se ovviamente spiccano di più quelli di Eros e Pollon, che resteranno per sempre famosi per le loro frasi tormentone, lui, con la sua inconfondibile r moscia: "Ehi, ragazzi, siete ancora innamorati?"; e lei: "Sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!"
Bella anche la sigla, dei tempi in cui le sigle della D'Avena erano belle e in generale le sigle dei cartoni animati erano coerenti con la storia narrata nella serie e prive di quelle frasette inglese sparpagliate qua e là senza senso, solo perché inglese=in e giapponese=out, roba da censurare.
A proposito di censure, da notare che in Pollon ci sono diversi nudi: a parte il perennemente nudo Eros, ci sono diversi nudi femminili, coerenti con l'epoca e i luoghi di ambientazione, in cui non esistevano certo i costumi da bagno. Bei tempi, perché le impietose forbici di una successiva gestione Mediaset non erano ancora giunte ad accanirsi contro gli anime, e perché ancora per stabilire certe cose si usava buon senso: non vi è niente di scabroso nei nudi di Azuma, perché le forme sono ridotte al minimo ed Eros è persino "modificato" (guardatelo attentamente e capirete cosa intendo), per cui non c'era motivo di tagliare alcunché.
Non credo ci sia altro da aggiungere: "C'era una volta Pollon" è un anime storico, che resterà per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di essere stati bambini negli anni '80, ma che potrebbe essere senz'altro apprezzato anche da generazioni successive. Inutile dire che il mio voto finale è 10.
Pollon sembrerebbe una comune bimbetta, graziosa e pasticciona, ma in realtà lei è nientemeno che la figlia di Apollo, il dio del Sole. Insomma, vive sull'Olimpo, ma in un Olimpo molto particolare. O forse, si chiede Azuma, non saremo noi comuni mortali a immaginare gli dei diversi da come sono in realtà? Così mentre Apollo è tanto pigro da fare sorgere il Sole puntualmente in ritardo e ama tanto le bisbocciate notturne e le serate notturne (ma adora la sua bambina, tanto da non avere nemmeno un po' di polso con lei), la sua cara mammina Era, in tenuta sadomaso armata di frusta, è tutto il giorno alla ricerca del suo fedifrago marito Zeus, sempre a caccia di nuove avventure sentimentali con giovani ninfette, al fine di punirlo a dovere con le più atroci torture. Il possente dio del mare Poseidone non sa nuotare, tanto da riuscire ad affogare anche dove c'è la bassa marea, mentre Afrodite si tinge i capelli e si spaccia per la sorella di Eros, un po' per nascondere la sua età e in parte perché si vergogna troppo di avere per figlio quel brutto pennuto, come lo chiama Pollon.
Pollon vorrebbe tanto essere una vera dea, anche perché il suo amico Eros, della sua età, è un dio a tutti gli effetti, ma anche quando è armata di ottime intenzioni non combina altro che guai.
Trovo che "C'era una volta Pollon" sia geniale: non solo per la sua immensa comicità e perché i personaggi sono tutti simpaticissimi e splendidamente caratterizzati, ma anche perché i vari episodi altro non sono che rivisitazioni molto originali delle più famose storie della mitologia greca: Piramo e Tisbe, Medusa, Teseo e il Minotauro, Prometeo, Chimera, Narciso e tante altre. Anche le storie più tragiche sono in questa sede rese comicissime, spesso modificate con l'inserimento con un lieto fine che in originale non c'è, ma resta il fatto che questa serie avvicina in modo piacevole anche i più piccini alla mitologia greca, e fa tanto divertire i più grandi che già conoscono queste storie. E non esagero dicendo che ricordarmi le immagini di una puntata di Pollon (Il fuoco di Prometeo, per la precisione) mi aiutò persino a comprendere il senso di una difficile versione di greco in classe, aiutandomi ad avere un buon voto.
L'animazione, non perfetta, è comunque ottima per un anime comico come questo, anche se spesso i personaggi hanno gli occhi storti quando sono visti frontalmente.
I doppiatori sono molto bravi, anche se ovviamente spiccano di più quelli di Eros e Pollon, che resteranno per sempre famosi per le loro frasi tormentone, lui, con la sua inconfondibile r moscia: "Ehi, ragazzi, siete ancora innamorati?"; e lei: "Sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!"
Bella anche la sigla, dei tempi in cui le sigle della D'Avena erano belle e in generale le sigle dei cartoni animati erano coerenti con la storia narrata nella serie e prive di quelle frasette inglese sparpagliate qua e là senza senso, solo perché inglese=in e giapponese=out, roba da censurare.
A proposito di censure, da notare che in Pollon ci sono diversi nudi: a parte il perennemente nudo Eros, ci sono diversi nudi femminili, coerenti con l'epoca e i luoghi di ambientazione, in cui non esistevano certo i costumi da bagno. Bei tempi, perché le impietose forbici di una successiva gestione Mediaset non erano ancora giunte ad accanirsi contro gli anime, e perché ancora per stabilire certe cose si usava buon senso: non vi è niente di scabroso nei nudi di Azuma, perché le forme sono ridotte al minimo ed Eros è persino "modificato" (guardatelo attentamente e capirete cosa intendo), per cui non c'era motivo di tagliare alcunché.
Non credo ci sia altro da aggiungere: "C'era una volta Pollon" è un anime storico, che resterà per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di essere stati bambini negli anni '80, ma che potrebbe essere senz'altro apprezzato anche da generazioni successive. Inutile dire che il mio voto finale è 10.
Recensire quest'anime è davvero difficile. Il motivo? Trovo che 'Pollon' sia il miglior anime mai realizzato nella storia dell'umanità, e trovare le parole per spiegarne la grandezza è veramente difficile. Ci provo, comunque, sperando di esserne all'altezza.
Pollon è la figlia del Dio Apollo, divinità del Sole. E' una bambina vivace, anche troppo, nonostante l'indole buona. Si diverte un mondo a combinare guai insieme al suo amico Eros, Dio dell'Amore qui rappresentato come un bambino nudo brutto e tendenzialmente sfigato. Un giorno, suo nonno Zeus, un po' per esaudire i desideri della piccola, un po' per farle mettere la testa a posto, decide di affidarle un piccolo salvadanaio a forma di trono: ci metterà dentro una moneta ogni volta che la bambina compirà una buona azione e, una volta riempito, si trasformerà in un vero trono e Pollon diverrà una vera Dea.
Inizia così un'avventura ricchissima di personaggi appartenenti alla mitologia, ma rivisitati in chiave comica e dissacrante, che danno vita a uno degli anime più spassosi di sempre.
La rivisitazione in chiave comica della mitologia renderà questo anime amatissimo da chi, i miti greci, li apprezza e magari li ha anche dovuti studiare a scuola. E così assistiamo alle avventure amorose di Zeus, che è fondamentalmente un vecchio sporcaccione, puntualmente punito da una Era in calze a rete, gelosa e iraconda. Oppure vediamo Dioniso: né più né meno che un pelato perennemente ubriaco. O Efesto, sorta di scienziato pazzo che aiuta la nipotina con le sue improbabili invenzioni. Ma appaiono anche Narciso, Cassandra, Minerva, Afrodite, Idra e tutti quei personaggi del mondo greco antico che, se abbiamo apprezzato in versione classica, non potremo che adorare nella versione "polloniana".
La serie si compone di episodi autoconclusivi, ma legati dall'obbiettivo finale di Pollon, con un finale a sorpresa che in un anime così leggero non ti aspetti.
I disegni sono quelli tipici degli anni '80: più "primitivi" rispetto a quelli cui siamo abituati oggi, ma comunque assai piacevoli nonostante il tempo che passa si faccia sentire sulla pellicola. Insomma, si può dire che i disegni sono coerenti con il tono scanzonato dell'opera e adatti a caratterizzare dei personaggi così folli e comici.
Indimenticabile è la sigla iniziale, cantata da Cristina D'Avena e che descrive al meglio il carattere della bambina e le caratteristiche di questa serie così pazza ed esilarante.
Concludendo: 'Pollon' è un anime che si consiglia a tutti, perché tutti, indipendentemente dai gusti, dovrebbero vederlo. Non credo possa non piacere a qualcuno. Tanto più che chi si definisce appassionato di anime non può assolutamente perderselo. In più, aggiungeteci che è istruttivo, perché aiuta a conoscere la mitologia, anche se letta in una chiave decisamente diversa e alternativa.
Insomma, 'Pollon' ha fatto crescere intere generazioni e spero che continui a essere così. E' il mio anime perfetto: do un dieci pieno senza il minimo dubbio.
Pollon è la figlia del Dio Apollo, divinità del Sole. E' una bambina vivace, anche troppo, nonostante l'indole buona. Si diverte un mondo a combinare guai insieme al suo amico Eros, Dio dell'Amore qui rappresentato come un bambino nudo brutto e tendenzialmente sfigato. Un giorno, suo nonno Zeus, un po' per esaudire i desideri della piccola, un po' per farle mettere la testa a posto, decide di affidarle un piccolo salvadanaio a forma di trono: ci metterà dentro una moneta ogni volta che la bambina compirà una buona azione e, una volta riempito, si trasformerà in un vero trono e Pollon diverrà una vera Dea.
Inizia così un'avventura ricchissima di personaggi appartenenti alla mitologia, ma rivisitati in chiave comica e dissacrante, che danno vita a uno degli anime più spassosi di sempre.
La rivisitazione in chiave comica della mitologia renderà questo anime amatissimo da chi, i miti greci, li apprezza e magari li ha anche dovuti studiare a scuola. E così assistiamo alle avventure amorose di Zeus, che è fondamentalmente un vecchio sporcaccione, puntualmente punito da una Era in calze a rete, gelosa e iraconda. Oppure vediamo Dioniso: né più né meno che un pelato perennemente ubriaco. O Efesto, sorta di scienziato pazzo che aiuta la nipotina con le sue improbabili invenzioni. Ma appaiono anche Narciso, Cassandra, Minerva, Afrodite, Idra e tutti quei personaggi del mondo greco antico che, se abbiamo apprezzato in versione classica, non potremo che adorare nella versione "polloniana".
La serie si compone di episodi autoconclusivi, ma legati dall'obbiettivo finale di Pollon, con un finale a sorpresa che in un anime così leggero non ti aspetti.
I disegni sono quelli tipici degli anni '80: più "primitivi" rispetto a quelli cui siamo abituati oggi, ma comunque assai piacevoli nonostante il tempo che passa si faccia sentire sulla pellicola. Insomma, si può dire che i disegni sono coerenti con il tono scanzonato dell'opera e adatti a caratterizzare dei personaggi così folli e comici.
Indimenticabile è la sigla iniziale, cantata da Cristina D'Avena e che descrive al meglio il carattere della bambina e le caratteristiche di questa serie così pazza ed esilarante.
Concludendo: 'Pollon' è un anime che si consiglia a tutti, perché tutti, indipendentemente dai gusti, dovrebbero vederlo. Non credo possa non piacere a qualcuno. Tanto più che chi si definisce appassionato di anime non può assolutamente perderselo. In più, aggiungeteci che è istruttivo, perché aiuta a conoscere la mitologia, anche se letta in una chiave decisamente diversa e alternativa.
Insomma, 'Pollon' ha fatto crescere intere generazioni e spero che continui a essere così. E' il mio anime perfetto: do un dieci pieno senza il minimo dubbio.
'C'era una volta Pollon' è un vero classico dell'animazione che si distingue per il suo spiccato senso dello humor.
Ci troviamo sulla cima dell'Olimpo, in un'ambientazione tipicamente mitologica; la nostra protagonista è Pollon, la figlia del dio Sole. E' un'apprendista dea il cui nonno, Zeus, le ha promesso di divenire tale solo se riuscirà a riempire di monete d'oro il suo prezioso salvadanaio. Le monete le verranno concesse a ogni azione buona. Così, la nostra eroina vaga per la città con il suo fedele compare Cupido - ancora buffo, piccolo e agli esordi della sua carriera - in cerca di avventure, e di persone da aiutare.
La bellezza di questa serie sta nel fatto che si incontreranno personaggi famosi della mitologia greca, e che verranno aiutati nel compiere il loro destino, spesso ostacolato da infauste disgrazie.
Con la collaborazione degli zii dell'Olimpo, dello sfaccendato padre, del suo pennuto come mezzo di trasporto, del suo potere del fermaglio con il quale si attiva il miracolo BonBon, ecc., le avventure non finiscono mai. Ogni episodio è molto originale, le maniere di Pollon sono molto svelte e furbe, i suoi dialoghi simpatici e acuti, le sue movenze attraenti e dolci, il tutto accompagnato da un aspetto grazioso quanto infantile. La nostra protagonista conquista con il suo carisma e il suo sarcasmo.
La sceneggiatura è davvero divertente, ogni episodio, pur ispirandosi a storie note a tutti, è reinterpretato in una chiave del tutto personale.
A mio parere, 'C'era una volta Pollon' è geniale, creativo, vivace e mantiene alta la curiosità nel pubblico, pur presentandoci dei protagonisti molto piccoli e goffi, la cui grafica è altrettanto simpatica e, pur mantenendosi semplice e piatta, è apprezzabile e originale.
Per quanto riguarda la componente sonora, la sigla italiana è molto orecchiabile e narra in rima l'incipit di "Pollon combina guai". Inoltre, altra canzoncina nota è quella che Pollon usa recitare per chiedere un miracolo, che è diventata un vero è proprio motto.
Consiglio questa serie a chi vuole divertirsi con qualcosa di carino e buffo.
Ci troviamo sulla cima dell'Olimpo, in un'ambientazione tipicamente mitologica; la nostra protagonista è Pollon, la figlia del dio Sole. E' un'apprendista dea il cui nonno, Zeus, le ha promesso di divenire tale solo se riuscirà a riempire di monete d'oro il suo prezioso salvadanaio. Le monete le verranno concesse a ogni azione buona. Così, la nostra eroina vaga per la città con il suo fedele compare Cupido - ancora buffo, piccolo e agli esordi della sua carriera - in cerca di avventure, e di persone da aiutare.
La bellezza di questa serie sta nel fatto che si incontreranno personaggi famosi della mitologia greca, e che verranno aiutati nel compiere il loro destino, spesso ostacolato da infauste disgrazie.
Con la collaborazione degli zii dell'Olimpo, dello sfaccendato padre, del suo pennuto come mezzo di trasporto, del suo potere del fermaglio con il quale si attiva il miracolo BonBon, ecc., le avventure non finiscono mai. Ogni episodio è molto originale, le maniere di Pollon sono molto svelte e furbe, i suoi dialoghi simpatici e acuti, le sue movenze attraenti e dolci, il tutto accompagnato da un aspetto grazioso quanto infantile. La nostra protagonista conquista con il suo carisma e il suo sarcasmo.
La sceneggiatura è davvero divertente, ogni episodio, pur ispirandosi a storie note a tutti, è reinterpretato in una chiave del tutto personale.
A mio parere, 'C'era una volta Pollon' è geniale, creativo, vivace e mantiene alta la curiosità nel pubblico, pur presentandoci dei protagonisti molto piccoli e goffi, la cui grafica è altrettanto simpatica e, pur mantenendosi semplice e piatta, è apprezzabile e originale.
Per quanto riguarda la componente sonora, la sigla italiana è molto orecchiabile e narra in rima l'incipit di "Pollon combina guai". Inoltre, altra canzoncina nota è quella che Pollon usa recitare per chiedere un miracolo, che è diventata un vero è proprio motto.
Consiglio questa serie a chi vuole divertirsi con qualcosa di carino e buffo.
Ci sono cartoni animati e... cartoni animati. A volte è difficile dire dove finisce la qualità e comincia la nostalgia, un sentimento che rende i ricordi distorti e niente affatto affidabili, specie per quanto riguarda l'infanzia. Fortunatamente, nel XXI secolo, questo non è più un problema per i programmi TV: li si può mettere sotto test molto facilmente, ci sono le registrazioni, i DVD, ecc.
In rari casi, può perciò accadere che un'opera leggera e divertente, che ti piaceva quando avevi otto anni, continui a piacerti otto anni dopo, e ancora otto anni dopo quelli, e ancora otto anni dopo e così via. La sorpresa è, infatti, trovarsi adulti a sogghignare di fronte alle avventure della figlia non ufficiale del dio Apollo, in una serie di deliranti e gustose storpiature della mitologia greca.
Allora ci si potrà tuffare nel mondo paradossale di Pollon, dove il dio dell'amore è brutto come la fame, la dea della bellezza è una donna di mezz'età tutta cosmetici e sofisticherie, dove il dio del sole fa sempre tardi la mattina e Zeus è un nonnetto sempre a caccia di donnine da insidiare per lo scorno della consorte e sorella Era; dove, infine, l'esilarante Poseidone, dio dei mari, è un goffo gigante che non sa nuotare.
Complici forse un doppiaggio italiano a livelli stratosferici, Pollon è senza dubbio una delle migliori serie TV viste in Italia, un po' come se fosse l'Happy Days degli anime, se mi si passa il paragone. O, almeno, dovrebbe esserlo. Da un punto di vista tecnico, la realizzazione è talmente buona che il tempo non la danneggia particolarmente: animazione più che soddisfacente, musiche simpatiche, storie intriganti. Cosa si può volere di più?
Seguiamo dunque la nostra Pollon lungo il percorso che le permetterà di diventare una vera dea, riempiendo il suo salvadanaio di buone azioni. E torniamo un po' bambini, imparando a vedere le cose con allegria e spensieratezza, quale che sia la nostra età. Si tratta di un privilegio che è concesso poche volte, vale la pena approfittarne.
In rari casi, può perciò accadere che un'opera leggera e divertente, che ti piaceva quando avevi otto anni, continui a piacerti otto anni dopo, e ancora otto anni dopo quelli, e ancora otto anni dopo e così via. La sorpresa è, infatti, trovarsi adulti a sogghignare di fronte alle avventure della figlia non ufficiale del dio Apollo, in una serie di deliranti e gustose storpiature della mitologia greca.
Allora ci si potrà tuffare nel mondo paradossale di Pollon, dove il dio dell'amore è brutto come la fame, la dea della bellezza è una donna di mezz'età tutta cosmetici e sofisticherie, dove il dio del sole fa sempre tardi la mattina e Zeus è un nonnetto sempre a caccia di donnine da insidiare per lo scorno della consorte e sorella Era; dove, infine, l'esilarante Poseidone, dio dei mari, è un goffo gigante che non sa nuotare.
Complici forse un doppiaggio italiano a livelli stratosferici, Pollon è senza dubbio una delle migliori serie TV viste in Italia, un po' come se fosse l'Happy Days degli anime, se mi si passa il paragone. O, almeno, dovrebbe esserlo. Da un punto di vista tecnico, la realizzazione è talmente buona che il tempo non la danneggia particolarmente: animazione più che soddisfacente, musiche simpatiche, storie intriganti. Cosa si può volere di più?
Seguiamo dunque la nostra Pollon lungo il percorso che le permetterà di diventare una vera dea, riempiendo il suo salvadanaio di buone azioni. E torniamo un po' bambini, imparando a vedere le cose con allegria e spensieratezza, quale che sia la nostra età. Si tratta di un privilegio che è concesso poche volte, vale la pena approfittarne.
"Sulla cima dell'Olimpo c'è una magica città, gli abitanti dell'Olimpo sono le divinità..." chi da queste due semplici strofe non è in grado di riconoscere immediatamente la protagonista di quest'anime? Penso che anche i più disinteressati all'animazione giapponese non possano fare a meno di riguardare con un po' di nostalgia le frequenti repliche che ancora oggi vengono trasmesse qua e là fra le varie reti televisive.
Le vicende della pasticciona figlia di Apollo non sono solo un classico ma rappresentano un pezzo della nostra infanzia, un qualcosa che le nuove generazioni, che pure continuano a guardarle e ad apprezzarle, difficilmente potranno mai condividere con la vecchia guardia in quanto l'arrivo di altre serie di culto ha finito per fare prendere a queste posto e funzioni delle prime (con merito a volte, senza alcun merito altre).
La storia è molto semplice: Pollon, la figlia di Apollo, vuole a tutti costi diventare a sua volta una dea. Il percorso però si presenta tutt'altro che agevole anche perché l'eroina di quest'anime ne combina una dopo l'altra, aiutata nelle sue malefatte da un Cupido formato sgorbio. Attorno alle gesta della protagonista si svolge la vita delle altre divinità, i cui vizi e difetti vengono evidenziati e rappresentati in modo divertentissimo. A mio avviso la mitologia greca non trovava un mezzo così efficace per rinverdire i suoi antichi fasti da tantissimi anni.
Pollon è uno degli anime di riferimento del genere "demenziale". Un genere che negli anni s'è sicuramente evoluto assumendo tratti decisamente più marcati; ma, restando in tema mitologico, è sempre in questo anime che va ricercato l'Adamo della specie. La continua ricerca dell'ironia ha portato Pollon a elencare in modo dissacrante (mai come in questo caso il termine è azzeccato) molti delle debolezze che appartengono non a divinità ma all'uomo stesso.
Fa perciò un po' specie sentire oggi certe persone parlare male di certi anime riproponendo il ritorno a modelli anni ottanta tra cui "il bellissimo Pollon", figura di anime intelligente e scanzonato al tempo stesso a cui si contrappongono le produzioni moderne ritenute vuote e spesso volgari. Gli elogi portati a quest'anime sono assolutamente condivisibili; peccato che spesso siano portate dalle stesse persone che anni addietro si sentirono "offese e scandalizzate" per la trasmissione di questo anime a cui venivano associate accuse di volgarità - per la presenza, ad esempio, di Cupido, personaggio completamente nudo -, di assenza di contenuti e addirittura di incitamento alla droga - per la canzoncina di Pollon "sembra talco ma non è, ti dà subito l'allegria"! Credo che qualcuno dovrebbe avere un po' più di memoria e riconoscere i propri errori prima di lanciarsi in crociate contro certi nuovi fenomeni che, come è normale che sia, ogni tanto fanno capolino sulla scena.
Quanto alla valutazione assegno a Pollon solo un otto poiché, pur meritando qualcosa in più, non può essere associato ad anime dello stesso periodo che, a mio avviso, hanno un valore superiore.
Le vicende della pasticciona figlia di Apollo non sono solo un classico ma rappresentano un pezzo della nostra infanzia, un qualcosa che le nuove generazioni, che pure continuano a guardarle e ad apprezzarle, difficilmente potranno mai condividere con la vecchia guardia in quanto l'arrivo di altre serie di culto ha finito per fare prendere a queste posto e funzioni delle prime (con merito a volte, senza alcun merito altre).
La storia è molto semplice: Pollon, la figlia di Apollo, vuole a tutti costi diventare a sua volta una dea. Il percorso però si presenta tutt'altro che agevole anche perché l'eroina di quest'anime ne combina una dopo l'altra, aiutata nelle sue malefatte da un Cupido formato sgorbio. Attorno alle gesta della protagonista si svolge la vita delle altre divinità, i cui vizi e difetti vengono evidenziati e rappresentati in modo divertentissimo. A mio avviso la mitologia greca non trovava un mezzo così efficace per rinverdire i suoi antichi fasti da tantissimi anni.
Pollon è uno degli anime di riferimento del genere "demenziale". Un genere che negli anni s'è sicuramente evoluto assumendo tratti decisamente più marcati; ma, restando in tema mitologico, è sempre in questo anime che va ricercato l'Adamo della specie. La continua ricerca dell'ironia ha portato Pollon a elencare in modo dissacrante (mai come in questo caso il termine è azzeccato) molti delle debolezze che appartengono non a divinità ma all'uomo stesso.
Fa perciò un po' specie sentire oggi certe persone parlare male di certi anime riproponendo il ritorno a modelli anni ottanta tra cui "il bellissimo Pollon", figura di anime intelligente e scanzonato al tempo stesso a cui si contrappongono le produzioni moderne ritenute vuote e spesso volgari. Gli elogi portati a quest'anime sono assolutamente condivisibili; peccato che spesso siano portate dalle stesse persone che anni addietro si sentirono "offese e scandalizzate" per la trasmissione di questo anime a cui venivano associate accuse di volgarità - per la presenza, ad esempio, di Cupido, personaggio completamente nudo -, di assenza di contenuti e addirittura di incitamento alla droga - per la canzoncina di Pollon "sembra talco ma non è, ti dà subito l'allegria"! Credo che qualcuno dovrebbe avere un po' più di memoria e riconoscere i propri errori prima di lanciarsi in crociate contro certi nuovi fenomeni che, come è normale che sia, ogni tanto fanno capolino sulla scena.
Quanto alla valutazione assegno a Pollon solo un otto poiché, pur meritando qualcosa in più, non può essere associato ad anime dello stesso periodo che, a mio avviso, hanno un valore superiore.
Mi viene solo una parola per descrivere quest'anime degli anni '80: è un'icona, tramandata negli anni, trasmessa e ri-trasmessa. Questo ci fa capire in primis che è una serie che piace, richiesta per farla conoscere alle nuove generazioni, coloro che non hanno ancora avuto l'onore e il piacere di guardarla. Non stanca, non può stancare, è un mix di comicità, satira, ilarità, gag, sketch musicali assurdi, sentimenti buoni e altruistici. "C'era una volta Pollon" è esilarante!
La storia si svolge niente poco di meno che sull'Olimpo, dimora degli Dei greci. Troviamo una simpatica bimba di nome Pollon, figlia di Apollo, Dio del Sole. E' allegra, fin troppo vivace, non fa che combinare guai, proprio come canta Cristina d'Avena nella versione italiana della sigla d'apertura.
La nostra esilarante protagonista è accompagnata da Eros, chiamato da Pollon con i nomignoli più assurdi, il più frequente: "Pennuto". E' anche lui un bambino, tutto nudo, alato, armato di arco e frecce. Chi è? Eros, il Dio dell'Amore, che molto spesso sbaglia mira, creando disordini al povero nonno donnaiolo onnipotente Zeus. Picchiato e fulminato dalla potente Era, sua moglie, Zeus affida a Pollon un trono, che s'ingrandirà man mano che farà qualche buona azione guadagnando monetine d'oro. E' un vero e proprio salvadanaio per diventare, a tutti gli effetti, una Dea.
Seguiremo quindi le avventure di Pollon nella sua "scalata": ce la farà? In che modo guadagnerà i punti? Questo sta a voi scoprirlo, guardando l'anime.
Trovo i personaggi che incontriamo sono fantastici, caratterizzati in una maniera pazzesca. Il più simpatico di tutti è forse Poseidone, Dio del Mare, un gigante in boxer padrone delle acque. Apollo è proprio un "tipo", guida il carro in cui c'è il Sole, animato e dinamico, ha vita propria. Tutti i personaggi sono ben stilizzati nei loro caratteri.
Forse l'unica pecca di quest'anime è un disegno troppo superficiale, delle volte, ma in tutta sincerità chi se ne importa! Non saprei immaginarmi un "C'era una volta Pollon" in maniera diversa. Ci siamo tutti affezionati. E anche al doppiaggio italiano, seconda me indovinato alla perfezione.
Chiunque può vedere questo anime, non ha limiti né inferiori né superiori d'età. Non sto scherzando. Si può definire persino "universale". E' un qualcosa di magico, troppo bello.
Grazie a quest'anime ho imparato molte cose sulla mitologia greca. Si spazia dal filo di Arianna e dal Minotauro, a creazioni di costellazioni. Dai personaggi più conosciuti, agli sconosciuti, ci possono dare anche loro buoni sentimenti.
Insomma, vedete e rivedete questo bellissimo anime degli anni '80. Merita davvero.
La storia si svolge niente poco di meno che sull'Olimpo, dimora degli Dei greci. Troviamo una simpatica bimba di nome Pollon, figlia di Apollo, Dio del Sole. E' allegra, fin troppo vivace, non fa che combinare guai, proprio come canta Cristina d'Avena nella versione italiana della sigla d'apertura.
La nostra esilarante protagonista è accompagnata da Eros, chiamato da Pollon con i nomignoli più assurdi, il più frequente: "Pennuto". E' anche lui un bambino, tutto nudo, alato, armato di arco e frecce. Chi è? Eros, il Dio dell'Amore, che molto spesso sbaglia mira, creando disordini al povero nonno donnaiolo onnipotente Zeus. Picchiato e fulminato dalla potente Era, sua moglie, Zeus affida a Pollon un trono, che s'ingrandirà man mano che farà qualche buona azione guadagnando monetine d'oro. E' un vero e proprio salvadanaio per diventare, a tutti gli effetti, una Dea.
Seguiremo quindi le avventure di Pollon nella sua "scalata": ce la farà? In che modo guadagnerà i punti? Questo sta a voi scoprirlo, guardando l'anime.
Trovo i personaggi che incontriamo sono fantastici, caratterizzati in una maniera pazzesca. Il più simpatico di tutti è forse Poseidone, Dio del Mare, un gigante in boxer padrone delle acque. Apollo è proprio un "tipo", guida il carro in cui c'è il Sole, animato e dinamico, ha vita propria. Tutti i personaggi sono ben stilizzati nei loro caratteri.
Forse l'unica pecca di quest'anime è un disegno troppo superficiale, delle volte, ma in tutta sincerità chi se ne importa! Non saprei immaginarmi un "C'era una volta Pollon" in maniera diversa. Ci siamo tutti affezionati. E anche al doppiaggio italiano, seconda me indovinato alla perfezione.
Chiunque può vedere questo anime, non ha limiti né inferiori né superiori d'età. Non sto scherzando. Si può definire persino "universale". E' un qualcosa di magico, troppo bello.
Grazie a quest'anime ho imparato molte cose sulla mitologia greca. Si spazia dal filo di Arianna e dal Minotauro, a creazioni di costellazioni. Dai personaggi più conosciuti, agli sconosciuti, ci possono dare anche loro buoni sentimenti.
Insomma, vedete e rivedete questo bellissimo anime degli anni '80. Merita davvero.
Pollon è davvero un anime degno di essere un cult! Pollon, figlia di Apollo dio del sole, non è una dea ma non vede l'ora di poterlo diventare. Con i suoi capelli biondi, i suoi occhini dolci e il suo buon cuore, vorrebbe trovare il suo giusto posto nel Pantheon greco, ma non ha ancora sviluppato nessuna inclinazione particolare. La ragazzina, decisamente intrepida, decide quindi di andare per tentativi.
Aiutata dal suo migliore amico Eros, il dio dell'amore, cercherà di rimediare a tutti i guai combinati dalla sua spontaneità e dalla sua avventatezza, arrivando a imparare dai suoi errori. Il nonno Zeus decide quindi di aiutarla regalandone un salvadanaio grazie al quale potrà diventare una vera dea. Ogni volta che Pollon riuscirà infatti a compiere una buona azione il nonno le darà una moneta da inserirci. Una volta pieno, Pollon otterrà i suoi poteri da dea.
Attraverso le vicende di Pollon si ripercorrono tutte le più grandi vicende narrate dalla mitologia greca, da Pandora a Medusa, da Narciso ad Adone, ovviamente modellate dalla licenza poetica. Sono stati infatti eliminati i finali più tragici, senza però, per quello che ho visto io, cambiare il significato delle storie e lasciando quindi trasparire sempre l'insegnamento che vi si poteva trarre.
Il personaggio di Eros è assolutamente adorabile. Da notare l'ironia di un dio dell'amore davvero brutto nell'aspetto e decisamente pasticcione! Il personaggio che però mi è piaciuto veramente tanto è Apollo. Come dio del sole ogni mattina deve alzarsi prestissimo per guidare il carro del sole per tutta la giornata e il suo essere pigro e donnaiolo è veramente divertente. Bellissima anche l'idea che Poseidone sia in realtà incapace di nuotare pur essendo il dio del mare.
Benché sia un anime incentrato sull'ironia, bisogna dire che ogni personaggio è stato rappresentato seguendo i tratti principali degli dei descritti nella mitologia, e anche se la maggior parte delle storia finiscono per avere un finale più lieto di quello originale, Pollon risulta anche un ottimo tramite per insegnare a chiunque lo guardi.
Davvero bellissimo. Pollon è degno di essere visto sia da grandi che da piccoli. Davvero è un sempreverde che non perde mai lo smalto iniziale.
Da consigliare a chiunque ami le storie esilaranti e le gag demenziali.
Aiutata dal suo migliore amico Eros, il dio dell'amore, cercherà di rimediare a tutti i guai combinati dalla sua spontaneità e dalla sua avventatezza, arrivando a imparare dai suoi errori. Il nonno Zeus decide quindi di aiutarla regalandone un salvadanaio grazie al quale potrà diventare una vera dea. Ogni volta che Pollon riuscirà infatti a compiere una buona azione il nonno le darà una moneta da inserirci. Una volta pieno, Pollon otterrà i suoi poteri da dea.
Attraverso le vicende di Pollon si ripercorrono tutte le più grandi vicende narrate dalla mitologia greca, da Pandora a Medusa, da Narciso ad Adone, ovviamente modellate dalla licenza poetica. Sono stati infatti eliminati i finali più tragici, senza però, per quello che ho visto io, cambiare il significato delle storie e lasciando quindi trasparire sempre l'insegnamento che vi si poteva trarre.
Il personaggio di Eros è assolutamente adorabile. Da notare l'ironia di un dio dell'amore davvero brutto nell'aspetto e decisamente pasticcione! Il personaggio che però mi è piaciuto veramente tanto è Apollo. Come dio del sole ogni mattina deve alzarsi prestissimo per guidare il carro del sole per tutta la giornata e il suo essere pigro e donnaiolo è veramente divertente. Bellissima anche l'idea che Poseidone sia in realtà incapace di nuotare pur essendo il dio del mare.
Benché sia un anime incentrato sull'ironia, bisogna dire che ogni personaggio è stato rappresentato seguendo i tratti principali degli dei descritti nella mitologia, e anche se la maggior parte delle storia finiscono per avere un finale più lieto di quello originale, Pollon risulta anche un ottimo tramite per insegnare a chiunque lo guardi.
Davvero bellissimo. Pollon è degno di essere visto sia da grandi che da piccoli. Davvero è un sempreverde che non perde mai lo smalto iniziale.
Da consigliare a chiunque ami le storie esilaranti e le gag demenziali.
Spassosissima e pazzesca serie che si diverte a smitizzare e prendere in giro gli dei della mitologia classica. Già questi ultimi non è che venissero descritti come la perfezione, nonostante le enormi doti, però qui si va decisamente sul demenziale e sull'assurdo, con tanto di aggiunta di alcuni elementi moderni in certi casi.
La protagonista è la mitica Pollon, ovviamente, simpatica e impertinente ragazzina che sogna di diventare una vera dea e per questo si prodiga in vari compiti, come l'aiutare il prossimo, non senza combinare qualche disastro. Al suo fianco c'è sempre il simpaticissimo Eros, il dio dell'amore, purtroppo molte volte preso in giro per il suo aspetto non da adone, nonostante si dimostri proprio bravo nel suo lavoro. E' un po' la coscienza dell'amica, cui consiglia di evitare di cacciarsi nei guai e di non fare scelte avventate.
C'è poi Apollo, il dio del sole, rappresentato un po' come un lavoratore giapponese odierno, visto che, finito il turno, va a farsi un bicchierino. Al suo fianco il grande Dosankos o come si scrive.
E poi lui, Zeus, che anche in questa serie ovviamente non fa che correre dietro alle belle fanciulle e cerca di schivare le sgridate e le gelosie di Eva. Qui però molte volte non gli va molto bene. Comunque, nonostante i suoi difetti, sa rivelarsi a volte un vero leader.
Ci sono poi gli altri dei, caratterizzati fino all'estremo, come la bella e affascinante Afrodite, l'orgogliosa Diana, il fabbro Efesto e lo statuario Poseidone.
La serie si diverte poi a rileggere in chiave ironica i vari miti, non senza però una morale di fondo, e non mancherà una piccola svolta verso metà della serie.
Insomma, con Pollon le risate sono assicurate e non ci si annoia.
La protagonista è la mitica Pollon, ovviamente, simpatica e impertinente ragazzina che sogna di diventare una vera dea e per questo si prodiga in vari compiti, come l'aiutare il prossimo, non senza combinare qualche disastro. Al suo fianco c'è sempre il simpaticissimo Eros, il dio dell'amore, purtroppo molte volte preso in giro per il suo aspetto non da adone, nonostante si dimostri proprio bravo nel suo lavoro. E' un po' la coscienza dell'amica, cui consiglia di evitare di cacciarsi nei guai e di non fare scelte avventate.
C'è poi Apollo, il dio del sole, rappresentato un po' come un lavoratore giapponese odierno, visto che, finito il turno, va a farsi un bicchierino. Al suo fianco il grande Dosankos o come si scrive.
E poi lui, Zeus, che anche in questa serie ovviamente non fa che correre dietro alle belle fanciulle e cerca di schivare le sgridate e le gelosie di Eva. Qui però molte volte non gli va molto bene. Comunque, nonostante i suoi difetti, sa rivelarsi a volte un vero leader.
Ci sono poi gli altri dei, caratterizzati fino all'estremo, come la bella e affascinante Afrodite, l'orgogliosa Diana, il fabbro Efesto e lo statuario Poseidone.
La serie si diverte poi a rileggere in chiave ironica i vari miti, non senza però una morale di fondo, e non mancherà una piccola svolta verso metà della serie.
Insomma, con Pollon le risate sono assicurate e non ci si annoia.
Delirante, assolutamente delirante.
Come deformare la mitologia greca in un colpo solo.
Talmente assurdo che è geniale.
Pollon, piccola figlia del dio Apollo, dio del Sole, con l'unico obiettivo diventare una vera dea, con il suo amico, il dio dell'Amore Eros, ne combina di tutti i colori, incontrando nel suo percorso vari personaggi mitologici più o meno famosi.
Geniale la ripresentazione dei personaggi, partendo da Zeus il padre degli dei, inguaribile donnaiolo volto solo a corteggiare le più belle sulla terra, e passando per Era, sposa di Zeus e furente moglie gelosa, con l'unico obiettivo a quanto pare di punire il marito per le sue scappatelle.
Divertente, leggero, folle. Sicuramente non si tratta di un anime da vedere per i disegni piuttosto che per le musiche; ma il divertimento è assicurato e ciò rende quest'anime un cult fra quelli degli anni '80.
Ciò che rende Pollon un anime decisamente da vedere è il fatto che nonostante la leggerezza superficiale dell'anime, ogni puntata denota una crescita profonda del personaggio che maturando riesce a raggiungere alla fine il suo obiettivo.
Lo consiglio caldamente.
Come deformare la mitologia greca in un colpo solo.
Talmente assurdo che è geniale.
Pollon, piccola figlia del dio Apollo, dio del Sole, con l'unico obiettivo diventare una vera dea, con il suo amico, il dio dell'Amore Eros, ne combina di tutti i colori, incontrando nel suo percorso vari personaggi mitologici più o meno famosi.
Geniale la ripresentazione dei personaggi, partendo da Zeus il padre degli dei, inguaribile donnaiolo volto solo a corteggiare le più belle sulla terra, e passando per Era, sposa di Zeus e furente moglie gelosa, con l'unico obiettivo a quanto pare di punire il marito per le sue scappatelle.
Divertente, leggero, folle. Sicuramente non si tratta di un anime da vedere per i disegni piuttosto che per le musiche; ma il divertimento è assicurato e ciò rende quest'anime un cult fra quelli degli anni '80.
Ciò che rende Pollon un anime decisamente da vedere è il fatto che nonostante la leggerezza superficiale dell'anime, ogni puntata denota una crescita profonda del personaggio che maturando riesce a raggiungere alla fine il suo obiettivo.
Lo consiglio caldamente.
Quest'anime l’ho visto forse un migliaio di volte, ma finora non mi sono mai stancato di ridere a causa delle demenzialità e degli intermezzi comici creati da Pollon, la figlia del Dio Apollo.
Tra caricature di personaggi famosi della mitologia greca e guai combinati dalla piccola ma molto energica Pollon, la trama risulta essere praticamente nulla.
Nonostante la base comico-demenziale non mancano momenti di puro sentimentalismo.
La suddetta trama è più o meno la seguente: Pollon, unica figlia del Dio Apollo e nipote di Zeus, vuole diventare una Dea a tutti gli effetti; il nonno per accontentarla le propone un patto: ogni volta che farà una buona azione le regalerà una moneta speciale da mettere nel salvadanaio; a salvadanaio pieno la nostra eroina potrà diventare una Dea.
Tutto il monte Olimpo, secondo la mitologia dei greci dimora dei loro Dei, viene messo a soqquadro da questa biondina tutta pepe. Anche altri Dei diventano complici della piccola Pollon, e come ovvio che sia i guai arriveranno anche nel mondo degli umani.
Sicuramente un anime che regge benissimo il confronto con colleghi molto più recenti, secondo me meriterebbe di essere trasmesso ancora: questo prodotto dalla qualità grafica discreta, ricordando sempre che è un anime del 1982, e dai personaggi davvero ben caratterizzati e carismatici merita più considerazione e attenzione.
Consigliato a chiunque voglia ridere.
Buona visione.
Tra caricature di personaggi famosi della mitologia greca e guai combinati dalla piccola ma molto energica Pollon, la trama risulta essere praticamente nulla.
Nonostante la base comico-demenziale non mancano momenti di puro sentimentalismo.
La suddetta trama è più o meno la seguente: Pollon, unica figlia del Dio Apollo e nipote di Zeus, vuole diventare una Dea a tutti gli effetti; il nonno per accontentarla le propone un patto: ogni volta che farà una buona azione le regalerà una moneta speciale da mettere nel salvadanaio; a salvadanaio pieno la nostra eroina potrà diventare una Dea.
Tutto il monte Olimpo, secondo la mitologia dei greci dimora dei loro Dei, viene messo a soqquadro da questa biondina tutta pepe. Anche altri Dei diventano complici della piccola Pollon, e come ovvio che sia i guai arriveranno anche nel mondo degli umani.
Sicuramente un anime che regge benissimo il confronto con colleghi molto più recenti, secondo me meriterebbe di essere trasmesso ancora: questo prodotto dalla qualità grafica discreta, ricordando sempre che è un anime del 1982, e dai personaggi davvero ben caratterizzati e carismatici merita più considerazione e attenzione.
Consigliato a chiunque voglia ridere.
Buona visione.
Più che un anime, un delirio. Come far divertire grandi e piccini usando battute a doppio taglio, leggere, simpatiche e allo stesso tempo dotate di un retrogusto malizioso e sarcastico.
Gli autori scelgono una “location” piuttosto singolare per questo altrettanto singolare anime, ovvero l’antica Grecia ed in particolare l’Olimpo, nota montagna sacra, secondo le leggende dimora degli dei. L’incipit sembrerebbe piuttosto serio se non fosse per un connubio assolutamente folle e demenziale fra chara design assurdo e un’impostazione della trama al limite del paradossale.
Questo blando Olimpo appare come una palese caricatura ai drammatici, romantici e crudeli miti greci, una satira ironica e irriverente rivolta alle divinità che appaiono rappresentate come vignette caricaturali della loro stessa immagine.
In questo buffo e grottesco quadretto, Pollon è una bimba che di divino non ha proprio niente, anzi intende diventare ella stessa una divinità, proprio come suo padre Apollo. La storia suddivisa in tanti, divertentissimi episodi autoconclusivi, vedrà ogni volta la giovane figlia di quello che pare il dio del sole (pare perché vi saranno sorprese nel corso dell’avventura) prodigarsi in una buona azione dopo l’altra al fine di raggiungere lo status di divinità promessogli dai suoi cari quanto venerati zii, ovvero Zeus e Era.
Ma Pollon non ha solo un buon cuore: è anche ficcanaso, chiacchierona, capricciosa e maldestra, nonché accompagnata in ognuna delle sue peripezie da un dio dell’amore (Eros) davvero sgraziato, oggettivamente brutto e per quanto assurdo poco avvezzo alle regole dell’amore, non che imbranatissimo con il suo ridicolo arco da “cupido”.
Se tutto questo può sembrare folle e giustamente ridicolo, il resto della divina combriccola non è da meno: Bacco viene rappresentato come un balordo ubriaco sempre pronto a far baldoria, Poseidone un fusto aitante, all’apparenza forte e coraggioso, ma che in realtà non ha ancora imparato a nuotare (…), per non parlare di Zeus, anche lui abbastanza bruttoccio, barbuto come da leggenda e donnaiolo, con alle costole la sempre presente moglie Era, agghindata con un sexy-vestitino e calze a rete.
Così come in una vignetta da prima pagina, C’era una volta Pollon propone una vera e propria comicità ispirata ad una genuina e demenziale satira nei confronti dell’antico pantheon greco, rendendo quelle cupe e affascinanti divinità un po’ meno cupe, ma sicuramente più buffe e divertenti.
Stesso discorso per il lato tecnico: ottimo il doppiaggio in italiano, veramente azzeccate le voci e una colonna sonora che calza a pennello (la sigla d’apertura rimane tutt’oggi una chicca indimenticabile), mentre l’aspetto grafico è più che un punto di forza, grazie alle semplici figure animate sufficientemente per ciò che un anime del genere richiede. Da questo punto di vista il prodotto non mostra nulla di eccezionale, ma grazie alla sua vena comica si fa più che apprezzare.
Come altri titoli su questa stessa falsa riga (Nanà Supergirl, per fare un pertinente esempio temporale), ogni episodio di C’era una volta Pollon è pieno di pura ilarità demenziale, ma la volontà degli autori non si ferma alla semplice risata: spesso e volentieri l’episodio racchiude una morale dai valori genuini, che oltre a far crescere interiormente Pollon, si permette una simpatica metafora proprio riguardo il sogno della giovanissima protagonista: “divenire una dea”, che si potrebbe anche leggere come “divenire una donna matura”.
Un desiderio che non è certo una questione di corpo, ma di spirito. Perché sono le azioni ed i fatti che rendono grandi le persone, non certo le parole o l’età.
Gli autori scelgono una “location” piuttosto singolare per questo altrettanto singolare anime, ovvero l’antica Grecia ed in particolare l’Olimpo, nota montagna sacra, secondo le leggende dimora degli dei. L’incipit sembrerebbe piuttosto serio se non fosse per un connubio assolutamente folle e demenziale fra chara design assurdo e un’impostazione della trama al limite del paradossale.
Questo blando Olimpo appare come una palese caricatura ai drammatici, romantici e crudeli miti greci, una satira ironica e irriverente rivolta alle divinità che appaiono rappresentate come vignette caricaturali della loro stessa immagine.
In questo buffo e grottesco quadretto, Pollon è una bimba che di divino non ha proprio niente, anzi intende diventare ella stessa una divinità, proprio come suo padre Apollo. La storia suddivisa in tanti, divertentissimi episodi autoconclusivi, vedrà ogni volta la giovane figlia di quello che pare il dio del sole (pare perché vi saranno sorprese nel corso dell’avventura) prodigarsi in una buona azione dopo l’altra al fine di raggiungere lo status di divinità promessogli dai suoi cari quanto venerati zii, ovvero Zeus e Era.
Ma Pollon non ha solo un buon cuore: è anche ficcanaso, chiacchierona, capricciosa e maldestra, nonché accompagnata in ognuna delle sue peripezie da un dio dell’amore (Eros) davvero sgraziato, oggettivamente brutto e per quanto assurdo poco avvezzo alle regole dell’amore, non che imbranatissimo con il suo ridicolo arco da “cupido”.
Se tutto questo può sembrare folle e giustamente ridicolo, il resto della divina combriccola non è da meno: Bacco viene rappresentato come un balordo ubriaco sempre pronto a far baldoria, Poseidone un fusto aitante, all’apparenza forte e coraggioso, ma che in realtà non ha ancora imparato a nuotare (…), per non parlare di Zeus, anche lui abbastanza bruttoccio, barbuto come da leggenda e donnaiolo, con alle costole la sempre presente moglie Era, agghindata con un sexy-vestitino e calze a rete.
Così come in una vignetta da prima pagina, C’era una volta Pollon propone una vera e propria comicità ispirata ad una genuina e demenziale satira nei confronti dell’antico pantheon greco, rendendo quelle cupe e affascinanti divinità un po’ meno cupe, ma sicuramente più buffe e divertenti.
Stesso discorso per il lato tecnico: ottimo il doppiaggio in italiano, veramente azzeccate le voci e una colonna sonora che calza a pennello (la sigla d’apertura rimane tutt’oggi una chicca indimenticabile), mentre l’aspetto grafico è più che un punto di forza, grazie alle semplici figure animate sufficientemente per ciò che un anime del genere richiede. Da questo punto di vista il prodotto non mostra nulla di eccezionale, ma grazie alla sua vena comica si fa più che apprezzare.
Come altri titoli su questa stessa falsa riga (Nanà Supergirl, per fare un pertinente esempio temporale), ogni episodio di C’era una volta Pollon è pieno di pura ilarità demenziale, ma la volontà degli autori non si ferma alla semplice risata: spesso e volentieri l’episodio racchiude una morale dai valori genuini, che oltre a far crescere interiormente Pollon, si permette una simpatica metafora proprio riguardo il sogno della giovanissima protagonista: “divenire una dea”, che si potrebbe anche leggere come “divenire una donna matura”.
Un desiderio che non è certo una questione di corpo, ma di spirito. Perché sono le azioni ed i fatti che rendono grandi le persone, non certo le parole o l’età.
Questa serie animata è una di quelle che mi ha accompagnato per buona parte della mia infanzia. Anime del 1982 C'era una volta Pollon, è un un prodotto demenziale che poi tanto demenziale non è. Ora mi spiego, innanzitutto la sua demenzialità nella serie non si discute in quanto è davvero speciale di fronte a molti prodotti anche odierni che vogliono far ridere ma che davvero non ci riescono, il prodotto nel suo essere non è demenziale perchè con tanta euforia e allegria ci porta al divertimento insegnandoci un podi storia tramite i rifacimenti comici dei miti greci che tanto ci annoiava imparare a scuola, cosa che molti anime non fanno. I protagonisti di questa allegra storiella con un lieve trama che non è molto importante al cospetto del prodotto, sono ben realizzati, soprattutto la protagonista Pollon ha un aspetto intrigante che ci da la voglia e la forza di seguire tutti gli episodi per vedere cosa le succederà alla fine. Anche tecnicamente l'anime è discreto soprattutto per quanto riguarda i disegni ricchi di colori, purtroppo la fluidità delle immagini non è molto buona, ma noi dobbiamo anche considerare l'hanno di produzione, tuttavia si riesce senza fatica a seguire lo svolgersi delle avventure dei nostri piccoli e simpatici amici. Anche la colonna sonora è molto carina e ogni volta che risento i temi che ascoltavo nelle puntate mi viene la nostalgia soprattutto per il fatto che anime così non ne vediamo quasi più, ed ogni volta che si cerca di fare qualcosa di demenziale si sfocia sempre in assurdità o volgarità che non aiutano di certo il bene dell'animazione giapponese agli occhi di molte persone. Concludendo è d'obbligo dire che l'anime merita un voto ben più ampio della sufficienza, io lo consiglio a tutti come pochi altri anime forse perchè nel suo genere è davvero il numero uno, e per divertirsi quanto basta non è necessario cercare tra i migliaia di anime perchè quello che ci serve per cambiare modo di vedere le cose in meglio e sempre con un pizzico di allegria (come dice sempre la nostra protagonista), c'è l'abbiamo sotto i nostri occhi.
Durante la sigla iniziale di Pollon, mentre scorre la statuaria figura di Poseidone con al fianco una bottiglia sulla quale campeggia il kanji “Sakè”, compare in bianco un nome : Hideo Azuma. Poco i bambini Italiani degli anni 80 sapevano di questo disegnatore giapponese e poco sanno ancora oggi che hanno quasi 25 anni in più. Classe 1950, originario dell’Hokkaido, Azuma è stato il creatore di due opere goliardiche, eclettiche e sicuramente innovative : Nana Supergirl e , per l’appunto, Pollon. Disegnata nel 1977 e trasformata in anime nel 1982, Pollon esordisce su Fuji TV con le sue 46 puntate e incassa subito un meritato successo.
Sul monte Olimpo le divinità dell’antica Grecia sono indaffarate nella loro routine quotidiana. A sconvolgere la tranquillità della divina congrega ci pensa Pollon, figlia di Apollo (ed uno dei pochi personaggi inventati da Azuma nell’anime). Pollon ha un solo obbiettivo : farsi riconoscere come divinità. La sua infantilità e incoscienza però spingono gli dei a non attribuirle tali meriti, inquadrandola per quello che è : una bambina. Pollon non accetta il suo ruolo e trascina in improbabili peripezie il suo compagno di avventure : Eros. Insieme i due rivisiteranno gli episodi della mitologia greca, con qualche aggiunta, e la interpreteranno con gli occhi caritatevoli di Pollon e con quelli un po’ cinici del dio dell’amore.
La comicità e la sobrietà permeano l’opera in tutto il suo svolgimento, che riesce a mantenersi allegra anche nel trattare temi spesso cruenti, quali i miti greci non furono parchi. Non sorprende infatti che l’autore dipinga gli dei dell’Olimpo come scellerati. Se nella mitologia classica il Pantheon era un covo divino di figure ispirate ai vari risvolti dell’umano, Azuma che sicuramente non è vissuto in una cultura influenzata da umanesimo e retorica, dove gli antichi venivano elevati a status di perfetti, ci ride su, rappresentandoli come beoni, gelosi e volgari. Pollon trascende da questa grettezza, con un cuore puro e sempre desiderosa di aiutare il prossimo, si estranea spesso dal panorama che la circonda. Va precisato che le figure divine dell’Olimpo non sono dipinte come malvagie. Sono semplicemente molto umane, inadatte ad avere in mano i destini di un’umanità che sembra temere più i loro errori e le loro ire che venerarle come esseri supremi. Questo punto di vista è sicuramente interessante e cozza parecchio con la visione superlativa che noi occidentali abbiamo dei nostri dei. Anche Pollon non è estranea agli errori, anzi, spesso nel suo voler aiutare danneggia irrimediabilmente certe situazioni già precarie, dovendo poi correre ai ripari, chiedendo aiuto all’onnipotente nonno Zeus. L’allegoria di questa bambina buona, altruista, che nel fare del bene crea spesso scompiglio, per correre poi piangendo dai genitori è un delizioso quadro della natura infantile dei bambini. Pollon è bambina in tutto, ed è questo a renderla così affascinante, tenera e credibile.
Anche gli altri personaggi della serie sono ben caratterizzati. Spesso i difetti già descritti nella mitologia dagli autori classici vengono ripresi ed amplificati, com’è consuetudine in ogni parodia che si rispetti.
La versione italiana è inspiegabilmente integra, colma di doppi sensi, ironia, e sessualità spesso ambigua. Pollon che, con le frecce di Eros, fa innamorare ignari passanti crea una scena di sbaciucchiamenti omosessuali ed addirittura zoofili che poco si addicono al rigore censorio nostrano. Eppure, in Italia, ogni singolo tratto (per quanto ne so) di quest’opera resta intatto. Nonostante l’assenza di tagli in un anime sicuramente non destinato ai più piccoli, nel nostro paese ha riscosso un enorme successo. Forse questo potrebbe insegnare qualcosa ai distributori? No, non credo siano in grado di apprendere. Anche il doppiaggio entrerà nella storia. La dolce voce di Liliana Sorrentino viene immediatamente ricondotta alla divina Pollon.
Il disegno è quello di Azuna. Graffiante, irriverente, a tratti quasi distorto. Molto tondeggiante, sparpagliati in malo modo i colori. Una grafica che fa storia, mescolando oriente e occidente, e che per gli sfondi poco curati ricorda un po’ quei cortometraggi di Hanna e Barbera.
Un anime storico. Che con i suoi 27 anni si mantiene fresco e ancora in grado di appassionare, divertire, intenerire ma soprattutto far ridere, e parecchio, lo spettatore. Dieci.
Sul monte Olimpo le divinità dell’antica Grecia sono indaffarate nella loro routine quotidiana. A sconvolgere la tranquillità della divina congrega ci pensa Pollon, figlia di Apollo (ed uno dei pochi personaggi inventati da Azuma nell’anime). Pollon ha un solo obbiettivo : farsi riconoscere come divinità. La sua infantilità e incoscienza però spingono gli dei a non attribuirle tali meriti, inquadrandola per quello che è : una bambina. Pollon non accetta il suo ruolo e trascina in improbabili peripezie il suo compagno di avventure : Eros. Insieme i due rivisiteranno gli episodi della mitologia greca, con qualche aggiunta, e la interpreteranno con gli occhi caritatevoli di Pollon e con quelli un po’ cinici del dio dell’amore.
La comicità e la sobrietà permeano l’opera in tutto il suo svolgimento, che riesce a mantenersi allegra anche nel trattare temi spesso cruenti, quali i miti greci non furono parchi. Non sorprende infatti che l’autore dipinga gli dei dell’Olimpo come scellerati. Se nella mitologia classica il Pantheon era un covo divino di figure ispirate ai vari risvolti dell’umano, Azuma che sicuramente non è vissuto in una cultura influenzata da umanesimo e retorica, dove gli antichi venivano elevati a status di perfetti, ci ride su, rappresentandoli come beoni, gelosi e volgari. Pollon trascende da questa grettezza, con un cuore puro e sempre desiderosa di aiutare il prossimo, si estranea spesso dal panorama che la circonda. Va precisato che le figure divine dell’Olimpo non sono dipinte come malvagie. Sono semplicemente molto umane, inadatte ad avere in mano i destini di un’umanità che sembra temere più i loro errori e le loro ire che venerarle come esseri supremi. Questo punto di vista è sicuramente interessante e cozza parecchio con la visione superlativa che noi occidentali abbiamo dei nostri dei. Anche Pollon non è estranea agli errori, anzi, spesso nel suo voler aiutare danneggia irrimediabilmente certe situazioni già precarie, dovendo poi correre ai ripari, chiedendo aiuto all’onnipotente nonno Zeus. L’allegoria di questa bambina buona, altruista, che nel fare del bene crea spesso scompiglio, per correre poi piangendo dai genitori è un delizioso quadro della natura infantile dei bambini. Pollon è bambina in tutto, ed è questo a renderla così affascinante, tenera e credibile.
Anche gli altri personaggi della serie sono ben caratterizzati. Spesso i difetti già descritti nella mitologia dagli autori classici vengono ripresi ed amplificati, com’è consuetudine in ogni parodia che si rispetti.
La versione italiana è inspiegabilmente integra, colma di doppi sensi, ironia, e sessualità spesso ambigua. Pollon che, con le frecce di Eros, fa innamorare ignari passanti crea una scena di sbaciucchiamenti omosessuali ed addirittura zoofili che poco si addicono al rigore censorio nostrano. Eppure, in Italia, ogni singolo tratto (per quanto ne so) di quest’opera resta intatto. Nonostante l’assenza di tagli in un anime sicuramente non destinato ai più piccoli, nel nostro paese ha riscosso un enorme successo. Forse questo potrebbe insegnare qualcosa ai distributori? No, non credo siano in grado di apprendere. Anche il doppiaggio entrerà nella storia. La dolce voce di Liliana Sorrentino viene immediatamente ricondotta alla divina Pollon.
Il disegno è quello di Azuna. Graffiante, irriverente, a tratti quasi distorto. Molto tondeggiante, sparpagliati in malo modo i colori. Una grafica che fa storia, mescolando oriente e occidente, e che per gli sfondi poco curati ricorda un po’ quei cortometraggi di Hanna e Barbera.
Un anime storico. Che con i suoi 27 anni si mantiene fresco e ancora in grado di appassionare, divertire, intenerire ma soprattutto far ridere, e parecchio, lo spettatore. Dieci.
Una delle serie animate che ho più amato sin da bambino, che, rivista recentemente, non ha perso minimamente lo smalto che aveva quando la guardavo, adorandola, nelle calde giornate estive della mia infanzia.
Dai primi anni '80 con furore, C'era una volta Pollon incarna alla perfezione quello spirito demenziale da grande festino dell'assurdo che avevano le opere comiche di quegli anni, basti pensare al coevo Dottor Slump & Arale di Akira Toriyama col quale condivide più di un aspetto.
La base per una storia comica, nel caso di C'era una volta Pollon, del resto, c'era già in origine, dato che è costituita dallo stravolgimento dell'epos della mitologia greca, la quale, da un lato ci affascinava con storie di indomiti eroi e di mostri spaventosi, ma dall'altro ci mostrava un pantheon di divinità volubili, passionali, del tutto inclini a vizi e sentimenti tipici degli uomini e spesso e volentieri ben poco "divine".
C'era una volta Pollon non ha fatto altro che amplificare tutto questo, condendolo con un umorismo demenziale tipicamente nipponico e con uno stile di disegno caricaturiale e divertente.
Ecco quindi che abbiamo un classicissimo Dioniso brutto e beone, un Efesto scienziato pazzo, un Eros ripugnante alla vista, pasticcione e un pò porcello, un Apollo sfaticato e lazzarone, un gigantesco Poseidone ritratto come le celebri statue classiche che lo raffigurano, con l'unico problema che, nonostante sia il dio del mare, sia incapace di nuotare, una Afrodite fissata con la bellezza, una Atena belligerante, una Era vestita come una pornostar e sempre pronta a rivolgere granate e lanciamissili contro il suo fedifrago marito Zeus, che, per tutta risposta, perde tutta l'austerità che le leggende gli dipingono addosso per trasformarsi in un ciccione barbuto un po' burbero e un po' vecchio marpione che corre dietro a tutte le pollastrelle che vede, e così via.
A far da testimone delle vicende di questo pantheon stralunato, lei, Pollon, la figlia di Apollo (personaggio non presente nella mitologia e frutto di una geniale intuizione dell'autore), una bimba tanto volenterosa e gentile quanto ficcanaso e combinaguai, che, desiderosa di compiere buone azioni che possano renderla una dea in piena regola, non farà altro che combinar pasticci insieme all'inseparabile compagno di disavventure Eros.
E' un cast di personaggi che, ok, non sarà completamente originale, dato che sono personalità presenti nell'immaginario comune di noi occidentali da secoli, ma la cosa insolita è proprio che, stavolta, sono reinterpretate secondo il gusto di un giapponese, estraneo alla cultura classica, che quindi puoi permettersi di prendersene gioco e di caratterizzarli in maniera bonaria e divertente.
E, credetemi, riesce pienamente nel suo intento, regalandoci dei personaggi carismatici a cui non mancheremo di affezionarci, che ci faranno ridere a crepapelle, ironizzando su vizi e virtù di queste divinità che sono più umane degli umani stessi, sulle innumerevoli creature mostruose e vicende della mitologia greca, e riuscendo anche ad inserire in tutto questo anche quel gusto tipicamente giapponese per i giochi di parole, le citazioni (nonostante si parli di miti greci l'autore è riuscito anche a inserire qualche sparuto accenno al Kojiki, la prima raccolta di storie della mitologia nipponica) e l'umorismo demenziale.
Non mancheranno, infatti, elementi che abbiamo imparato a conoscere negli anime comici di quegli anni, come Nanako SOS/Nanà Supergirl dello stesso autore, Lamù o Dr. Slump & Arale. Basti pensare, ad esempio, all'umanizzazione di animali quali maiali, serpenti, orsi, capre o mucche, che, spesso e volentieri si uniranno alla piccola Pollon come comprimari nelle sue avventure, o del mitico Dosankos (presa in giro "alla greca" di una razza di cavalli tipicamente nipponica chiamata Dosanko), il cavallo di Apollo che traina il carro del sole e che deve sorbirsi tutti i giorni le bizzarrie del suo padrone, o persino di elementi naturali come gli astri (da ricordare lo stesso sole, che, sul carro di Apollo, si mette a fumare la sigaretta).
Non mancheranno poi piccoli accenni a situazioni o giochi di parole un pò piccanti (classico fanservice per ragazzi, ma è strano che nella versione italiana sia rimasto tutto così com'era) ed esilaranti siparietti musicali simpaticamente trasposti anche in italiano.
C'era una volta Pollon ormai ha i suoi annetti sulle spalle, ma rimane sempre una serie "mitica", che si fa seguire con grandissimo piacere e che ha ancora parecchi fans (tra cui il sottoscritto, che peraltro è pure appassionato di mitologia greca quindi ci va a nozze!).
E' l'anime che ha insegnato la mitologia greca un pò a chiunque, da bambini, e ancora oggi si rivela un ottimo mezzo per insegnare le basi della letteratura greca ai bambini, che poi si sentiranno spinti ad approfondire con la scoperta dei racconti veri, oltre a poter trarre validi insegnamenti dall'identificazione in Pollon, che cresce imparando dai suoi errori e dalle sue marachelle ma mantenendo la sua purezza di cuore.
Da segnalare, nonostante il doppiaggio anni '80 oggi appaia un pò obsoleto, che la versione italiana è davvero ottima: completamente priva di qualsiasi censura, mantiene persino quei pochi riferimenti ad elementi nipponici come yen e kimono che erano anacronisticamente e demenzialmente presenti (cosa assai rara per gli anime adattati in quegli anni), e il doppiaggio, che affianca a professionisti dell'animazione come Renzo Stacchi e il mitico Fabrizio Mazzotta parecchi doppiatori specializzati in cinema e attori di teatro come Chiara Salerno, Giorgio Bandiera (doppiatore di John Wayne) e persino un giovane Maurizio Mattioli, si mantiene veramente su ottimi livelli riuscendo a dare il giusto brio ai personaggi.
Nonostante in pochi oggi se lo ricordino, C'era una volta Pollon rimane un piccolo, gradevolissimo, classico dell'animazione giapponese di un tempo, che fa ancora ridere a distanza di trent'anni dalla sua creazione e merita senza dubbio un'occhiata, riuscendo sicuramente a conquistare un pubblico molto vasto con l'allegria e la spontaneità delle sue vicende e dei suoi personaggi. Consigliatissima una (re)visione durante le sporadiche repliche estive o tramite i DVD box della Yamato.
Dai primi anni '80 con furore, C'era una volta Pollon incarna alla perfezione quello spirito demenziale da grande festino dell'assurdo che avevano le opere comiche di quegli anni, basti pensare al coevo Dottor Slump & Arale di Akira Toriyama col quale condivide più di un aspetto.
La base per una storia comica, nel caso di C'era una volta Pollon, del resto, c'era già in origine, dato che è costituita dallo stravolgimento dell'epos della mitologia greca, la quale, da un lato ci affascinava con storie di indomiti eroi e di mostri spaventosi, ma dall'altro ci mostrava un pantheon di divinità volubili, passionali, del tutto inclini a vizi e sentimenti tipici degli uomini e spesso e volentieri ben poco "divine".
C'era una volta Pollon non ha fatto altro che amplificare tutto questo, condendolo con un umorismo demenziale tipicamente nipponico e con uno stile di disegno caricaturiale e divertente.
Ecco quindi che abbiamo un classicissimo Dioniso brutto e beone, un Efesto scienziato pazzo, un Eros ripugnante alla vista, pasticcione e un pò porcello, un Apollo sfaticato e lazzarone, un gigantesco Poseidone ritratto come le celebri statue classiche che lo raffigurano, con l'unico problema che, nonostante sia il dio del mare, sia incapace di nuotare, una Afrodite fissata con la bellezza, una Atena belligerante, una Era vestita come una pornostar e sempre pronta a rivolgere granate e lanciamissili contro il suo fedifrago marito Zeus, che, per tutta risposta, perde tutta l'austerità che le leggende gli dipingono addosso per trasformarsi in un ciccione barbuto un po' burbero e un po' vecchio marpione che corre dietro a tutte le pollastrelle che vede, e così via.
A far da testimone delle vicende di questo pantheon stralunato, lei, Pollon, la figlia di Apollo (personaggio non presente nella mitologia e frutto di una geniale intuizione dell'autore), una bimba tanto volenterosa e gentile quanto ficcanaso e combinaguai, che, desiderosa di compiere buone azioni che possano renderla una dea in piena regola, non farà altro che combinar pasticci insieme all'inseparabile compagno di disavventure Eros.
E' un cast di personaggi che, ok, non sarà completamente originale, dato che sono personalità presenti nell'immaginario comune di noi occidentali da secoli, ma la cosa insolita è proprio che, stavolta, sono reinterpretate secondo il gusto di un giapponese, estraneo alla cultura classica, che quindi puoi permettersi di prendersene gioco e di caratterizzarli in maniera bonaria e divertente.
E, credetemi, riesce pienamente nel suo intento, regalandoci dei personaggi carismatici a cui non mancheremo di affezionarci, che ci faranno ridere a crepapelle, ironizzando su vizi e virtù di queste divinità che sono più umane degli umani stessi, sulle innumerevoli creature mostruose e vicende della mitologia greca, e riuscendo anche ad inserire in tutto questo anche quel gusto tipicamente giapponese per i giochi di parole, le citazioni (nonostante si parli di miti greci l'autore è riuscito anche a inserire qualche sparuto accenno al Kojiki, la prima raccolta di storie della mitologia nipponica) e l'umorismo demenziale.
Non mancheranno, infatti, elementi che abbiamo imparato a conoscere negli anime comici di quegli anni, come Nanako SOS/Nanà Supergirl dello stesso autore, Lamù o Dr. Slump & Arale. Basti pensare, ad esempio, all'umanizzazione di animali quali maiali, serpenti, orsi, capre o mucche, che, spesso e volentieri si uniranno alla piccola Pollon come comprimari nelle sue avventure, o del mitico Dosankos (presa in giro "alla greca" di una razza di cavalli tipicamente nipponica chiamata Dosanko), il cavallo di Apollo che traina il carro del sole e che deve sorbirsi tutti i giorni le bizzarrie del suo padrone, o persino di elementi naturali come gli astri (da ricordare lo stesso sole, che, sul carro di Apollo, si mette a fumare la sigaretta).
Non mancheranno poi piccoli accenni a situazioni o giochi di parole un pò piccanti (classico fanservice per ragazzi, ma è strano che nella versione italiana sia rimasto tutto così com'era) ed esilaranti siparietti musicali simpaticamente trasposti anche in italiano.
C'era una volta Pollon ormai ha i suoi annetti sulle spalle, ma rimane sempre una serie "mitica", che si fa seguire con grandissimo piacere e che ha ancora parecchi fans (tra cui il sottoscritto, che peraltro è pure appassionato di mitologia greca quindi ci va a nozze!).
E' l'anime che ha insegnato la mitologia greca un pò a chiunque, da bambini, e ancora oggi si rivela un ottimo mezzo per insegnare le basi della letteratura greca ai bambini, che poi si sentiranno spinti ad approfondire con la scoperta dei racconti veri, oltre a poter trarre validi insegnamenti dall'identificazione in Pollon, che cresce imparando dai suoi errori e dalle sue marachelle ma mantenendo la sua purezza di cuore.
Da segnalare, nonostante il doppiaggio anni '80 oggi appaia un pò obsoleto, che la versione italiana è davvero ottima: completamente priva di qualsiasi censura, mantiene persino quei pochi riferimenti ad elementi nipponici come yen e kimono che erano anacronisticamente e demenzialmente presenti (cosa assai rara per gli anime adattati in quegli anni), e il doppiaggio, che affianca a professionisti dell'animazione come Renzo Stacchi e il mitico Fabrizio Mazzotta parecchi doppiatori specializzati in cinema e attori di teatro come Chiara Salerno, Giorgio Bandiera (doppiatore di John Wayne) e persino un giovane Maurizio Mattioli, si mantiene veramente su ottimi livelli riuscendo a dare il giusto brio ai personaggi.
Nonostante in pochi oggi se lo ricordino, C'era una volta Pollon rimane un piccolo, gradevolissimo, classico dell'animazione giapponese di un tempo, che fa ancora ridere a distanza di trent'anni dalla sua creazione e merita senza dubbio un'occhiata, riuscendo sicuramente a conquistare un pubblico molto vasto con l'allegria e la spontaneità delle sue vicende e dei suoi personaggi. Consigliatissima una (re)visione durante le sporadiche repliche estive o tramite i DVD box della Yamato.
Pollon è un cartone che vi terrà legati alla poltrona per due motivi.
Il primo senza dubbio è le grasse risate che i doppiatori di questo cartone fanno fare a tutti,tra cui le voci stridule della stessa Pollon,quella di Eros e quella di Zeus,a mio avviso il migliore perchè è un infaticabile donnaiolo e fa un sacco di disastri che danno origine a parecchie gag davvero azzeccate.
Il secondo motivo è quello che si impara la mitologia greca in mezzo a un mare di risate,e sono sempre episodi che nascondono delle lezioncine di vita specie per i più piccini,non sembra a prima vista ma è un cartone da cui si possono imparare delle cose davvero importante,da cultore come sono dei Cavalieri Dello Zodiaco,questo cartone,a mio avviso,rappresenta la sua naturale controparte comica,per cui vi invito calorosamente a vederlo,perchè c'è da divertirsi imparando,eppoi i guai che combina pollon aiutano molto a non commetterli nella realtà!
Il primo senza dubbio è le grasse risate che i doppiatori di questo cartone fanno fare a tutti,tra cui le voci stridule della stessa Pollon,quella di Eros e quella di Zeus,a mio avviso il migliore perchè è un infaticabile donnaiolo e fa un sacco di disastri che danno origine a parecchie gag davvero azzeccate.
Il secondo motivo è quello che si impara la mitologia greca in mezzo a un mare di risate,e sono sempre episodi che nascondono delle lezioncine di vita specie per i più piccini,non sembra a prima vista ma è un cartone da cui si possono imparare delle cose davvero importante,da cultore come sono dei Cavalieri Dello Zodiaco,questo cartone,a mio avviso,rappresenta la sua naturale controparte comica,per cui vi invito calorosamente a vederlo,perchè c'è da divertirsi imparando,eppoi i guai che combina pollon aiutano molto a non commetterli nella realtà!
Cara, adorabile Pollon! Protagonista indiscussa di quest'anime, di cui però rappresenta uno dei pochi personaggi inventati di sana pianta e non create demolendo, deridendo, smitizzando i luminosi dei dell'olimpo. Cos'è shrek in confronto a Pollon? Lui si limita a deridere le fiabe, mentre lei abbatte un'intera cultura del passato, mettendo in evidenza i vizi e i difetti, distruggendo le tradizioni mitologiche e contaminandole. Le belle statue dei templi lasciano il posto a grottesche caricature coinvolte in leggende trasformate in situazioni demenziali ed esilaranti. E l'ago della bilancia tra la parodia e il vero valore morale del mito trattato (o bistrattato) è proprio questa bambina, birbante ma dal cuore tenero, che interviene per riportare l'ordine.
Fantasticoo!! Chi non si ricorda questo diavoletto biondo tutto pepe? La mitica Pollon figlia del Dio Apollo! Questa è una serie meravigliosa perchè secondo me rispecchia proprio i canoni della mitologia greca. E' costruito davvero molto bene, accattivante e coinvolgente dall'inizio alla fine e devo dire che forse la mia passione per la mitologia greca si sviluppò proprio guardando questo capolavoro! Una cosa interessante di questa serie sta nel fatto che nel corso degli episodi, intrisi della più classica mitologia greca, si mischiano tradizioni tipicamente nipponiche, creando uno sfacelo di usi e costumi che però finiscono col creare ilarità e originalità anche nelle situazioni più normali. UN MITO!!
Un'umorismo tanto carino quanto infantile ed una grafica con i tratti di una caricatura rendono questo anime unico nel suo genere. Si tratta di un cartoon che fa imparare la mitologia greca con battute argute, persino pungenti. La sigla cantata da Cristina D'Avena fa poi da cornice perfetta a tutto l'insieme. Opera leggera, piacevole e non stancante, adatta ai bambini. E poi, chi non ha mai cantato "sembra talco ma non è"?
Pur non avendo visionato tutti gli episodi della serie, mi sono fatto un'idea di quest'anime, che è più che positiva ed altrettanto chiara: Korokoro Pollon è una delle opere d'animazione più divertenti di sempre!
Magari molti lo avranno sottovalutato per l'aspetto che lo fa sembrare un'opera "per bambini"...niente di più sbagliato!
Secondo me quest'anime è adatto a tutti e raggiunge un livello di comicità assurdo, demenziale, e allo stesso tempo intelligente e geniale, in un modo così semplice e genuino da far impallidire gli anime del filone comico di questi tempi...
Insomma, io quest'anime l'ho trovato molto più godibile di altri odierni che cercano di far ridere ad ogni costo, presentando situazioni al limite della demenza e ricche di volgarità.
Korokoro pollon va preso d'esempio, poiché è un opera che diverte con semplicità, che infonde l'umorismo con gag così originali da essere ancora oggi insuperate, e che inoltre, racconta, di episodio in episodio, i miti greci portandoli all'apice dell'ironia e presentandone i protagonisti in un modo paradossale e in dei contesti altrettanto fuori di testa...
I miti ellenici vengono così "rivisitati" e messi quasi in ridicolo, denudati di tutto il loro orgoglio di dei ed analizzati nei loro comportamenti più infimi, quelli che poi, li accomunano agli umani... e cosi abbiamo un Apollo dormiglione e sfaticato, un Zeus dongiovanni e timoroso della moglie Era, un Poseidone che non sa nuotare a causa della sua statura enome, un Eros brutto e impacciato...
E poi c'è la protagonista in assoluto, la piccola Pollon, buffa, gioiosa, a volte moooolto capricciosa, ma con un carico enorme di simpatia, che non può che trascinare tutti dalla sua parte e divertire lo spettatore con le sue idee e i suoi pasticci di innumerevole quantità e portata...
Insomma, io consiglio a tutti di vederne almeno un episodio, e non lo lascerete più!
Magari molti lo avranno sottovalutato per l'aspetto che lo fa sembrare un'opera "per bambini"...niente di più sbagliato!
Secondo me quest'anime è adatto a tutti e raggiunge un livello di comicità assurdo, demenziale, e allo stesso tempo intelligente e geniale, in un modo così semplice e genuino da far impallidire gli anime del filone comico di questi tempi...
Insomma, io quest'anime l'ho trovato molto più godibile di altri odierni che cercano di far ridere ad ogni costo, presentando situazioni al limite della demenza e ricche di volgarità.
Korokoro pollon va preso d'esempio, poiché è un opera che diverte con semplicità, che infonde l'umorismo con gag così originali da essere ancora oggi insuperate, e che inoltre, racconta, di episodio in episodio, i miti greci portandoli all'apice dell'ironia e presentandone i protagonisti in un modo paradossale e in dei contesti altrettanto fuori di testa...
I miti ellenici vengono così "rivisitati" e messi quasi in ridicolo, denudati di tutto il loro orgoglio di dei ed analizzati nei loro comportamenti più infimi, quelli che poi, li accomunano agli umani... e cosi abbiamo un Apollo dormiglione e sfaticato, un Zeus dongiovanni e timoroso della moglie Era, un Poseidone che non sa nuotare a causa della sua statura enome, un Eros brutto e impacciato...
E poi c'è la protagonista in assoluto, la piccola Pollon, buffa, gioiosa, a volte moooolto capricciosa, ma con un carico enorme di simpatia, che non può che trascinare tutti dalla sua parte e divertire lo spettatore con le sue idee e i suoi pasticci di innumerevole quantità e portata...
Insomma, io consiglio a tutti di vederne almeno un episodio, e non lo lascerete più!
La parodia della mitologia greca è la protagonista assoluta di questo cartone animato, capace di far divertire ancora oggi quando viene mandato in onda, nonostante siano passati più di vent'anni dalla sua prima trasmissione e i disegni non siano curatissimi. Pollon, la figlia del dio Apollo, piccola aspirante dea, è la protagonista delle vicende, prese appieno dal mito ellenico. Il suo obiettivo è aiutare gli altri anche se così non fa che creare nuovi problemi e ficcarsi nei guai. Comunque il lieto fine è sempre assicurato, anche se non c'è nel mito di origine. Insieme a lei le divinità dell'Olimpo, che presentano le loro peculiarità mitologiche ma in una maniera tutta da ridere. E così ecco Apollo, dio del Sole, dormiglione e scansafatiche, Eros, bruttissimo dio dell'Amore, Poseidone, gigantesco dio del Mare che non sa nuotare, e via dicendo...
Il ritmo si perde un po' nella seconda parte, con la Dea delle Dee, il miracolo Bon - Bon e il trono salvadanaio; comunque le vicende demenziali riescono sempre a strappare un sorriso e a regalare frammenti del mito.
Merita una citazione la mitica canzoncina "Sembra talco ma non è..." e i suoi doppi sensi....
Il ritmo si perde un po' nella seconda parte, con la Dea delle Dee, il miracolo Bon - Bon e il trono salvadanaio; comunque le vicende demenziali riescono sempre a strappare un sorriso e a regalare frammenti del mito.
Merita una citazione la mitica canzoncina "Sembra talco ma non è..." e i suoi doppi sensi....
Storia carina, simpatica, esilarante, meglio di lei in fatto di risate c'è solo il Dottor Slump.
Questo anime narra la storia della piccola non ancora dea Pollon che vive nell'Olimpo.
Vive assieme al nonno Zeus, uno sciupa femmine, alla nonna Era, una moglie gelosissima, al padre Appollo, uno faticato, e a tanti altri buffi dei (esempio: Poseidone non sa nemmeno nuotare -_-').
Il suo migliore amico è Eros un angioletto dell'amore sfortunatissimo in questo campo....
Il sogno di Pollon è quello di diventare una dea e per questo deve raccogliere delle "monete" speciali per riempire uno speciale Porcellino salvadanaio.
Riesce in questo intento e diventa la DEA DELLA SPERANZA.
Comico e carino, ma non posso dargli più di 7.5 contando il disegno...
Questo anime narra la storia della piccola non ancora dea Pollon che vive nell'Olimpo.
Vive assieme al nonno Zeus, uno sciupa femmine, alla nonna Era, una moglie gelosissima, al padre Appollo, uno faticato, e a tanti altri buffi dei (esempio: Poseidone non sa nemmeno nuotare -_-').
Il suo migliore amico è Eros un angioletto dell'amore sfortunatissimo in questo campo....
Il sogno di Pollon è quello di diventare una dea e per questo deve raccogliere delle "monete" speciali per riempire uno speciale Porcellino salvadanaio.
Riesce in questo intento e diventa la DEA DELLA SPERANZA.
Comico e carino, ma non posso dargli più di 7.5 contando il disegno...
"Sembra talco ma nè serve a darti l'allegeria... se lo lanci o lo respiri ti da subito l'allegrie". Da questa piccola parentesi tratta dalla canzoncina che cantava la cara Pollon si capisce che tipo di prodotto è! Un anime veramente bellissimo dalla prima all'ultima puntata. Non stanca mai e tra le varie gag e i doppi sensi di cui era costellato si riusciva anche ad apprezzare gli insegnamenti che voleva trasmettere. E' stato il migliore anime per bambini che la Mediaset abbia mai comprato! Da vedere anche se ormai siamo nel 2008!
Protagonista di questa serie animata è Pollon, 'la beniamina di tutti gli dèi' (citando la sigla, cantata da Cristina D'Avena). La bambina, che vive appunto sull'Olimpo, è figlia di Apollo, il dio del sole, presentato nell'anime come un ubriacone e un padre distratto, ma non per questo meno affettuoso! Suo nonno è Zeus, sovrano degli dèi, amante delle belle donne. La piccola Pollon desidera diventare una dea, così il nonno le regala un salvadanaio molto speciale: ogni qualvolta la bambina compirà una buona azione, Zeus stesso le darà una monetina da inserire nel recipiente. Quando questo si sarà riempito, Pollon diverrà una dea a tutti gli effetti. Ad aiutarla nel suo intento, puntata dopo puntata, ci saranno l'immancabile amichetto Eros, dio dell'amore (che non perde occasione di fare delle avance a Pollon, nonstante la bimba lo rifiuti con dei pugni sulla testa!), gli abitanti dell'Olimpo (personaggi bizzarri, simili in molti aspetti agli uomini) e il popolo di Greci che abita ai piedi della casa degli dèi.
Nonostante la grafica non sia delle migliori, questo anime è comunque apprezzabile, anche se in una fascia d'età molto ristretta. I personaggi sono, però, ben caratterizzati, e Pollon è semplicemente adorabile, simile in tutto e per tutto ad una bimba qualsiasi. In conclusione: un prodotto godibile, adatto per ridere e divertirsi. Non vi aspettate nulla di impegnativo, però.
Nonostante la grafica non sia delle migliori, questo anime è comunque apprezzabile, anche se in una fascia d'età molto ristretta. I personaggi sono, però, ben caratterizzati, e Pollon è semplicemente adorabile, simile in tutto e per tutto ad una bimba qualsiasi. In conclusione: un prodotto godibile, adatto per ridere e divertirsi. Non vi aspettate nulla di impegnativo, però.
Una serie vecchia ma molto bella, forse solo un tantino troppo lunga. Pollon come serie Tv si discosta enormemente dalla versione manga, sia perchè offre molte più situazioni sia perchè prende strade diverse, soprattutto sul finale di gran lunga migliore nella versione animata. Il fumetto poi oltre che corto ha uno stile ancor meno dettagliato e non ha lo stesso impatto di simpatia, sa piuttosto di limitato. Pollon è una delle migliori opere satiriche che siano state fatte o almeno che siano approdate da noi, forte della sua ambientazione strapiena di cialtroni uno meno divino dell'altro. Ma per quanto sballato può considerarsi anche un'anime istruttivo, e chi non ha provato pietà per Eros almeno una volta ? Lol
Oh, quanto adoro questo anime! La piccola figlia combinaguai di Apollo è stata più di una protagonista di un cartone animato per me. Mi ha insegnato davvero tanto: ho iniziato ad amare la mitologia grazie alle sue assurde avventure e a quelle di Saint Seiya; ho scoperto i vari miti, che poi sono andata a leggermi in versione integrale, sin da piccola. E' insomma, grazie alal piccola peste che ho compituo alcune scelte che mi hanno portato dove sono oggi, persino l'aver frequentato un certo tipo di studi!
Che dire della cara Pollon? Un cartone di quelli che non fanno più: divertente, simpatico, a volte dramamtico e estremamente dolce, insegnava davvero qualcosa, sia a livello mitologico che di valori. La piccola Pollon cresce, impara ciò è chegiusto e sbagliato, fino a diventare uan vera dea.
Certo i disegni non sono come queli che ci aspetteremmo oggi e a livello di doppiaggio, per uanto a me piacesse, si sente che è un po' "vecchio": ma questo non toglie nulla ad una storia che amo riguardare ogni volta che viene ritrasmessa!
Che dire della cara Pollon? Un cartone di quelli che non fanno più: divertente, simpatico, a volte dramamtico e estremamente dolce, insegnava davvero qualcosa, sia a livello mitologico che di valori. La piccola Pollon cresce, impara ciò è chegiusto e sbagliato, fino a diventare uan vera dea.
Certo i disegni non sono come queli che ci aspetteremmo oggi e a livello di doppiaggio, per uanto a me piacesse, si sente che è un po' "vecchio": ma questo non toglie nulla ad una storia che amo riguardare ogni volta che viene ritrasmessa!
Quanto ho adorato questo anime!!
Arrivò in Italia più o meno contemporaneamente all'altrettanto demenziale "Dr.Slump e Arale" ma questo era nettamente superiore. Una vera meraviglia di esilarante demenzialità caricaturale della mitologia greca. Adorabili i doppiaggi e persino le musiche italiane erano di ottima fattura. L'anime era pieno di siparietti carichi di doppi sensi ("Sembra talco ma non è...") . Probabilmente non è al livello delle produzioni comiche più recenti ma rimane comunque un prodotto davvero pregevole (oltre che memorabile) nel suo genere.
Arrivò in Italia più o meno contemporaneamente all'altrettanto demenziale "Dr.Slump e Arale" ma questo era nettamente superiore. Una vera meraviglia di esilarante demenzialità caricaturale della mitologia greca. Adorabili i doppiaggi e persino le musiche italiane erano di ottima fattura. L'anime era pieno di siparietti carichi di doppi sensi ("Sembra talco ma non è...") . Probabilmente non è al livello delle produzioni comiche più recenti ma rimane comunque un prodotto davvero pregevole (oltre che memorabile) nel suo genere.