logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Jared

Episodi visti: 24/24 --- Voto 3
Riscrivo a distanza di qualche tempo la seguente recensione, a freddo, ma riproponendo lo stesso (bassissimo) voto lasciato nella precedente recensione.

La mia personalissima (ci mancherebbe) motivazione riguardante una valutazione così bassa prende il via dal finale, altamente deludente sotto tutti i punti di vista, perché assolutamente inadeguato e incapace di far cogliere allo spettatore la benché minima evoluzione di personaggi e complesso narrativo. Senza 'spoilerare' alcunché, è il classico finale che non esprime praticamente nulla, come lo si è già visto in molti (moltissimi) altri anime, nulla di nuovo quindi.
Solo che qui (a differenza di altre opere, magari), e venendo agli altri motivi che mi hanno convinto a lasciare un voto così basso, troviamo personaggi principali e secondari completamente piatti e scialbi, oserei definire quasi, passatemi il termine, "incolori". Marionette, che in un senso o nell'altro, si muovono nella trama creata dall'autore senza seguire binari (il che non è sempre una cosa negativa), senza seguire uno scopo, senza concludere nulla, senza che praticamente questi (mini) episodi smuovano anche di un solo millimetro i personaggi (principali e secondari) dal loro status quo.

L'unico motivo che mi ha spinto a seguitare nella visione era la ricerca di un qualcosa che non c'è stato, che non si è trovato, sia dal punto di vista emotivo sia da un punto di vista visivo.
Cosa mi resta della visione di quest'opera? Due aggettivi: inconcludente, incolore.


 0
Sofì De La Valliere

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Mi duole dirlo, ma non posso definirlo uno degli anime più belli visti in assoluto… anzi, tutt’altro.
Di per sé tutti gli anime che hanno episodi da dieci minuti, perché togliendo l’opening e l’ending sono dieci minuti effettivi, non mi sono mai piaciuti. Mi dico, piuttosto fate meno episodi, anche dodici se volete, ma da almeno venti minuti! Invece con le loro tempistiche non facevo in tempo ad alzare gli occhi un attimo che l’episodio era già finito.

I personaggi. Nessuno di loro mi ha particolarmente conquistata, se non forse Keiichi e Mattsun, in quanto sono gli unici ad avermi espresso qualcosa. Nacchan mi è sembrato un personaggio del tutto privo di carattere, pronto a farsi travolgere ogni cinque secondi dalle emozioni. Anna è estremamente noiosa e priva di mimica facciale, si accorge solo dopo ventiquattro episodi di provare qualcosa per Nacchan e parla come se non avesse mai visto nessun ragazzo in vita sua, quando è una studentessa al primo anno delle superiori, ma dai. Tsuyoshi è troppo passivo e monotono, mai un’espressione diversa in ventiquattro episodi. Yukirin forse è un po’ più passabile degli altri, ma comunque anche lei non è riuscita a trasmettermi granché; era semplicemente la fidanzata di uno dei quattro ragazzi che, pur di farli accoppiare bene o male tutti, doveva per forza di cose essere inserita. Quantomeno si può dire che un suo carattere lo avesse, a differenza degli altri personaggi. Mattsun anche lui in parte si salva, ha una personalità ben definita ed è il classico playboy che ci si aspetta di vedere in un anime; nonostante fosse sempre stato attratto in modo molto effimero da diverse ragazze, trova qualcosa in Mari da farlo ricredere, per scoprire poi di essere innamorato di lei. Mari è inverosimilmente la persona più odiosa che io abbia mai visto in un anime, e vi assicuro che ne ho visti parecchi di questo genere. Al di là del fatto che questa ossessione per Anna la rende anche un po’ inquietante ed è del tutto fuori dagli schemi, ha una voce insopportabile. In nessun episodio è stata capace di parlare con un tono di voce normale, e giuro che la cosa mi costringeva ad abbassare il volume ogni volta che apriva bocca. In ventiquattro episodi non si è capito quasi nulla di lei, se non quanto sia estremamente insopportabile e polemica. Passiamo poi a Keiichi, indubbiamente ha una personalità contorta, soprattutto per quanto riguarda la sfera sessuale, però quantomeno lo si può definire “originale”. Ad ogni modo, il suo lato un po’ sadico non arriva mai ad essere pesante nelle scene, anzi, molte volte le rende divertenti. Nozomi, la sorella di Mattsun, è una ragazza carina e gentile, l’esatto opposto di suo fratello. Si innamorerà di Keiichi, e anche dopo aver colto, in parte, la sua personalità, continua ad essere innamorata di lui e promette di impegnarsi per far sì che anche agli occhi di Keiichi lei possa diventare degna di attenzioni da parte di lui, per poter poi coronare il suo sogno. Mi è sembrata l’unica ragazza veramente combattiva, dato che si parla di anime shoujo, nel conquistare il ragazzo che le piace, nonostante abbiano dedicato a questa bella coppia solo metà di un episodio.

I disegni sono belli, nulla da dire, e anche le ambientazioni ci stanno.
Il finale lascia molto perplessi, perché sembra non concludere niente, si è tornati esattamente all’inizio. Nessun ragazzo è riuscito a dichiararsi alla propria ragazza, se non Mittsun (tanto rispetto per lui), che però non ha mai ricevuto risposta.
È un anime che avrebbe potuto avere del potenziale, ma che, come molti, non è riuscito a sfruttarlo correttamente. Un anime un po’ vuoto, insomma.
Dato che tuttavia alcuni personaggi mi sono piaciuti, si merita la sufficienza, ma nulla di troppo. Peccato.


 0
wildprawn

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
Il voto è 7,5, a malincuore, per una serie che mi è veramente piaciuta, peccato per gli ultimi episodi.

Analizzando la parte positiva, sicuramente la trama non deve necessariamente essere profonda, originale o ricercata; la serie ha giocato su eventi quotidiani per dei liceali, ma che vengono portati al comico grazie alle dinamiche tra i personaggi principali, e fortunatamente i nostri personaggi principali fanno dannatamente ridere insieme. Tutti i personaggi sono quasi eccessivi nelle loro figure, rischiando di renderli super banali, ma, se non fossero stati così, non si sarebbe creata la comicità che la serie dà.
Analizzando la parte negativa, la grossa pecca dell'anime a mio avviso sono stati l'ultima decina di episodi, questo perché i personaggi non hanno avuto una minima evoluzione caratteriale e con essi anche le loro dinamiche. Non entro nello specifico per non fare spoiler, però devo dire che mi ha lasciato con l'amaro in bocca.

In ogni caso, come serie leggera e soprattutto comica nell'ambiente scolastico, rimarrà tra le mie preferite. Consigliatissimo!


 1
winterbird

Episodi visti: 19/24 --- Voto 6,5
“Rainbow Days” si presenta bene visivamente, ma in quanto a contenuti è abbastanza scontato e vuoto. La caratterizzazione dei personaggi non va mai a scavare molto a fondo e ci si accontenta di presentare personaggi piatti e stereotipati. È privilegiato il contenuto “accondiscendente”, se si può usare questo termine, ovverossia i singoli personaggi tendono a venire inseriti in questo o quest’altro gruppo, in questa o quest’altra coppia, in modo tale che il personaggio individuale in sé stesso perde espressività all’interno della trama e non contribuisce poi molto a donare al tutto un tipo di lettura piuttosto di un'altra, e ciò vale soprattutto per i personaggi principali, i quali oltretutto sembrano quasi vivere separatamente rispetto ad altri ipotetici individui (che siano compagni di scuola o altro), i quali si può dire che non entrino minimamente in contatto con loro e che vengano esclusi (per motivi di semplicità di trama?).

“Rainbow Days” non rientra assolutamente fra quegli anime che ogni appassionato dovrebbe visionare; d’altro canto, la serie ha dalla sua l’estrema semplicità e leggerezza con cui ogni episodio viene affrontato, elemento che potrebbe essere appunto positivo almeno per quella fetta di pubblico che occasionalmente ricerca una distrazione in stile cartone animato giapponese ma che solitamente s’interessa d’altro.

La sigla è musicalmente adatta, anche se quanto a montaggio risulta eccessivamente bambinesca (dopotutto rientra nel genere shounen) e non suggerisce praticamente nulla del tipo di serie che si andrà a visionare (un minimo di “avvertimento” dovrebbe sempre esserci ed essere preferito a scene di corse per prati verdi e riunioni di amici coi volti rivolti al sole splendente, soprattutto perché non si tratta di un anime pensato per un pubblico infantile).

Personalmente non l’ho terminato (non mi ha conquistata dall’inizio, fino al momento in cui ho deciso di passare ad altro, risultandomi a tratti addirittura noioso), e le motivazioni sono diverse: ho trovato fastidiosamente insistente, nonché strumento di riempimento troppo spesso utilizzato, la personalità sessualmente disturbata di Katakura Keiichi (o, italianizzando, Keiichi Katakura, che dir si voglia); i vari personaggi, soprattutto quelli delle controparti femminili ai protagonisti, sono troppo svelti a cambiare atteggiamenti o a farsi cambiare da poche parole pronunciate dall’interlocutore di turno (non c’è tensione, non c’è drammaticità, non c’è una fase di stallo che sia una, non c’è una vera e propria difficoltà nell’intreccio intero, non c’è un solo personaggio con una personalità forte e decisa, ben caratterizzato e che non si lasci amalgamare in men che non si dica nel grande minestrone di personaggi e sentimenti e stati emotivi vari che si respirano intorno a lui anche per un solo istante; non sono personaggi liberi, sono personaggi schiavizzati dal futuro finale e solo in virtù di quello); sebbene sia visivamente abbastanza buono (come detto sopra, d’altronde), “Rainbow Days” non riesce a sorprendere o a conquistare davvero neanche in questo (qualche tempo fa magari sì, ma per i canoni odierni davvero non è niente di speciale né di singolare); non suscita emozioni forti né delicate, ma semplicemente si accontenta di far passare i minuti rimanendo piuttosto lontano dallo spettatore, che lo segue come si può seguire qualcosa (che non interessa) con la coda dell’occhio per un millesimo di secondo senza tornarci più con il pensiero in futuro.

Tutto sommato, una serie abbastanza scialba ma senza troppe pretese sin dall’inizio; a quanto sembra, l’idea non sembra essere stata mai il realizzare un grande successo né un anime particolarmente profondo o significativo, ma piuttosto un anime come tanti altri, abbastanza accettabile visivamente perché potesse essere seguito fino alla fine da un pubblico alla ricerca non di un prodotto di un genere specifico ma piuttosto di qualcosa di passabile per passare qualche minuto a spina staccata.


 1
Sekai295

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Vidi questo anime su Yamato Animation in simulacast con il Giappone, e devo dire che mi ha sorprendentemente colpito. Quattro ragazzi compagni di scuola trascorrono le loro giornate in armonia e serenità, affrontando insieme le prime storie d'amore. Ognuno ha una propria personalità che lo contraddistingue dall'altro e lo rende particolare agli occhi dello spettatore. Diversamente dalle altre opere che ho visto/letto del genere, la trama in questo caso è incentrata sul personaggio maschile, analizzando i suoi dubbi e perplessità. Ciò che mi ha colpito è stata la trama leggera e piacevole, e soprattutto l'allegria che trasmette l'intera opera. Le puntate sono tutte belle e piacevoli da vedere, quindi, in conclusione, come voto do 7 per la trama, i personaggi e la scelta delle due sigle che a mio parere (puramente soggettivo) sono la ciliegina sulla torta.


 0
npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Vorrei cominciare la presente recensione mettendo in evidenza un aspetto che non entrerà a far parte della mia valutazione su questo titolo, in quanto a me piace giudicare le storie e non altro, ma che mi ha fortemente infastidito. Per un anime di questo tipo, quella di realizzare ventiquattro episodi di soli dieci minuti e non dodici di durata canonica per me è stata una scelta incomprensibile e non condivisibile. Fortunatamente ho l'abitudine di cominciare a guardare una serie quando questa è già terminata, per cui le uniche scocciature sono state quella di dover cambiare i video in continuazione e di preoccuparmi di saltare la sigla per non star lì a sorbirmi in continuazione la stessa canzone; ma immagino che per chi abbia deciso di seguire l'anime in simulcast il livello di frustrazione sarà stato di gran lunga maggiore.
E' vero che le produzioni di anime con episodi di breve durata non si contano; ma in genere si tratta di titoli che aspirano al massimo a farti fare qualche risata, e che nella programmazione televisiva si collocano benissimo nello spazio vuoto tra il tele-quiz del pomeriggio e il telegiornale. Va da sé che lo stesso discorso non può essere esteso a uno shoujo, che ha caratteristiche completamente diverse da quelle enunciate.

Ma veniamo alla storia: "Niji-iro Days" racconta gli amori adolescenziali di un gruppo di ragazzi ai tempi del liceo; più in particolare, verranno proposte quattro potenziali coppie e il loro percorso verso il raggiungimento della loro consapevolezza sentimentale.
Tutto qui? Sì, tutto qui. "Niji-iro Days" è uno shoujo modello base che non fa altro che riproporre tutti gli schemi e le situazioni proprie del genere, senza grandi novità. Tuttavia, se questa scelta narrativa farà sì che questo anime non potrà mai essere considerato come "l'anime del secolo", questo non ne implica automaticamente la bocciatura. Al contrario trovo che "Niji-iro Days" sia un anime decisamente godibile, che sostituisce l'originalità con una riproposizione intelligente e divertente dei cliché classici degli shoujo.
Più che della sceneggiatura, basata sui classici tira e molla tipici degli anime dello stesso tipo, l'anime va valutato sulla base dei personaggi (o delle coppie) che propone e dal livello di apprezzamento che riescono a suscitare. Si tratta di una valutazione soggettiva: ad esempio i principali, Nacchan e Anna, non mi hanno impressionato particolarmente: lui è il classico timido e indeciso, lei un'ameba col dono della parola che sembra vivere su un altro pianeta; alla lunga risultano abbastanza simpatici, ma niente di più. La coppia che ho preferito è, invece, quella composta da Mattsun e Mari: lui è un belloccio sciupafemmine col complesso della sorella minore, lei una ragazza che detesta gli uomini e verso di loro si comporta in modo aggressivo e violento (tanto da meritarsi il soprannome di donna-lama, perché... no, niente spoiler). All'apparenza due personalità agli antipodi, ma che messe insieme fanno scintille, risultando decisamente divertenti. Leggendo i commenti in giro, però, risulta evidente che questa classifica di preferenze cambia da spettatore a spettatore, e questo, indubbiamente, è un punto a favore di questo titolo.

Il livello grafico è soddisfacente, ma non posso dire lo stesso per la colonna sonora. Ho trovato la prima opening veramente odiosa; migliore la seconda, ma forse il suo unico merito è quello di aver sostituito la prima.
In definitiva, "Niji-iro Days" è un buon shoujo-anime, che non cerca di strafare e che sa rendersi interessante agli occhi di chi lo segue. Piacerà senz'altro agli amanti del genere.


 1
gingisan

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5,5
Ho visto quest'anime attirata da una recensione, che lo descriveva come ottimo per passare dodici minuti di leggerezza. Sono stata tentata di smettere circa dal secondo episodio... ma sono andata avanti, decisa a dare una chance a quest'opera.

Parlando della trama: l'idea è di raccontare in maniera divertente e spensierata degli avvenimenti molto normali, come l'andare a scuola, l'innamorarsi, le gite con gli amici... tutto ruota intorno all'amicizia di quattro ragazzi. Fin qui niente di male, ma i personaggi sono davvero terribili. Il protagonista, Nat-chan, forse è quello che si salva, perché è un normalissimo ragazzo, molto umano, pieno di indecisioni e insicuro, ma anche divertente e simpatico. La sua controparte femminile, Anna, è la ragazza più banale, noiosa e inconsapevole che abbia mai visto in un anime. Non ha mai pensato ai ragazzi (a sedici anni!), non è in grado di riconoscere i suoi sentimenti, ma soprattutto non dice una cosa interessante in ventitré episodi, per poi concentrare tutto nel ventiquattresimo... mah! Gli amici di Nat-chan sono tre, tra cui Tsuyo-pon, otaku fidanzato con Yukirin. Questa coppia viene descritta bene, Yukirin è praticamente uno dei personaggi migliori, mentre Tsuyopon è un po' esagerato nel suo essere un otaku freddo e incapace di esprimersi. Poi abbiamo Mattsun, tipico 'figo' e consapevole di esserlo, molto attaccato alla sorella; sembrerebbe un personaggio simpatico e normale, ma si rovina ogni volta che entra in contatto con la "Donna - Lama", migliore amica di Anna. Spendo due parole per questo personaggio: è decisamente la ragazza più odiosa che la mente perversa di un mangaka si sia mai potuta immaginare. L'istinto è quello di sopprimerla, dalla prima all'ultima volta che entra in scena, e con lei Mattsun, che per qualche motivo (masochismo?) la adora. L'ultimo amico di Natchan è Keichi, uno dei personaggi peggio costruiti a memoria d'uomo: l'idea era di giocare sul suo lato "oscuro", creando situazioni divertenti, ma in realtà è semplicemente imbarazzante e inutile.

Resta di positivo su quest'anime che alcune scene strappano risate sincere, ed è interessante vedere per una volta il problema della conquista della persona amata dal punto di vista maschile.
Per questo si prende un 5,5 invece che un 4.


 1
Otaku moderato

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8,5
In genere non sono amante degli anime sentimentali, dal momento che li potrei considerare mielosi e lenti. Ma, se nel cast vengono inseriti personaggi molto simpatici e vi è la commedia in ogni faccenda, allora il discorso cambia.
E "Rainbow Days" è uno di questi anime, che ho finito di vedere poco prima che cominciassi a scrivere queste righe, e la mia opinione è che mi aspettavo di peggio, specialmente alla fine, e in molti momenti ero sicuro di essermi stampato un sorriso in volto.

La storia racconta di quattro amici (quelli fra parentesi sono i loro soprannomi): Natsuki Hashiba (Nacchan), il più simpatico del gruppo, nonché gran romanticone, con un passato da bravo tennista alle medie; Tomoya Matsunaga (Mattsun), un tipo dall'aria da duro, nonché un bizzarro playboy; Keiichi Katakura (Kei-chan), simpatico e bravo negli sport, ma con bizzarre passioni hard (va in giro con una frusta) e che ama le ragazze più grandi di lui; Tsunayoshi Naoe (Tsuyopon), il più intelligente del gruppo, nonché otaku.
Fin qui tutto normale, ma l'anno scolastico che stanno per cominciare cambierà per sempre le loro vite, e il tutto avrà inizio quando Natsuki incontrerà a scuola una ragazza che incontrò tempo prima e di cui si innamorò all'istante: Anna Kobayakawa, una ragazza molto timida ma gentile.
L'incontro tra i due ragazzi avvierà una reazione a catena che porterà il gruppo dei personaggi a otto. Oltre ai protagonisti e ad Anna incontreremo altre tre ragazze: Mari Tsutsui, compagna di classe nonché amica di Anna, con un'avversione al genere maschile (il perché si capirà durante la serie), che gli sta sempre appiccicata e vede di malocchio gli intrusi maschili, specialmente Tomoya; Nozomi Matsunaga, la sorella minore di Tomoya, che è molto protettivo nei suoi confronti, che conoscerà in maniera casuale Keiichi, innamorandosene all'istante; Yukiko Asai (Yikirin), allegra ragazza che ama inventare soprannomi per i suoi amici, nonché otaku e amante dei cosplay, e quindi, non a caso, molto vicina a Tsunayoshi, dati i gusti identici, visto che i due sono già fidanzati.

Con questo cast vedremo una simpatica commedia sentimentale condita da una simpatia e comicità molto gradevoli, anche nei cosiddetti momenti difficili.
Peccato che la serie duri poco, dal momento che le puntate, pur essendo ventiquattro, durano una decina di minuti scarsi, e si conclude con una situazione a dir poco da suspense, lasciando presagire un seguito.

Se vi piacciono le commedie sentimentali scolastiche, vedete voi, anche se i toni mielosi non la fanno da padrone.


 1
leo96r

Episodi visti: 15/24 --- Voto 7
Diciamocelo, di anime sentimentali-adolescenziali si ha un offerta piuttosto alta; abbiamo la possibilità di trovare anime dei sottogeneri più disparati, ognuno con le sue caratteristiche di forza e/o debolezze. La persona davanti allo schermo ha le sue preferenze, prediligendo ciò che preferisce, motivo per cui ho deciso di prendere in esame l'anime nel modo più oggettivo possibile, per evitare di cadere nello scontato o dire cose che potrebbero lasciare interdetti molti.
"Rainbow Says" è un anime tratto da un manga di buon successo in Giappone, sull'onda del quale ha seguito la trasposizione animata di inizio 2016.

La storia è molto semplice, si basa sulle vicende "scolastico-sentimentali" di un gruppetto di quattro amici che si aiutano a vicenda nella ricerca dell'anima gemella, attraverso scene di utopica amicizia e scene particolarmente divertenti, grazie a una buonissima caratterizzazione dei personaggi fondamentali.
Il comparto tecnico è veramente ottimo, le musiche e l'opening sono simpatiche e l'animazione è, a mio parere, di ottimo livello.

A parte il protagonista Hashiba, forse un po' sempliciotto, tutti i personaggi sono divertenti e interessanti, e capita spesso, durante la visione, di scoppiare a ridere anche per battute molto demenziali.
Il problema più grande è la storia; non fraintendetemi, l'anime è godibilissimo, una ventata d'aria fresca utile per staccare il cervello e sorridere per qualche minuto (ebbene sì, solo "qualche" minuto, poiché ogni episodio dura circa dodici minuti). Il problema di fondo è però la mancanza di una storia che ti tenga incollato allo schermo, portandoti ad aspettare emozionato l'episodio successivo; l'evoluzione degli amori tra i personaggi è un continuo susseguirsi di cliché già visti e rivisti con scambi di battute spesso un po' banali e distaccati, tenendo conto dell'amicizia che lega i quattro ragazzi protagonisti. Il personaggio femminile di punta è la classica ragazza timida alla quale non è mai importato dell'amore, un personaggio che non lascia il segno come in molti altri anime dello stesso genere.

E' il momento di concludere, il voto che sento di dover dare a "Rainbow Days" è 7, forse anche 7.5, regalando mezzo punto per il personaggio di Keiichi (che sotto la scorza di ragazzo perfetto è un amante del sadomaso).
Insomma, se siete alla ricerca di un anime rilassante, tranquillo e abbastanza scontato, per chi non è un amante dei colpi di scena che spezzano gli equilibri della trama, allora "Rainbow Days" è perfetto.
Per chi, come me, è alla ricerca di qualcosa di più eccitante e profondo, allora non sarà il massimo, ma non mi sento comunque di sconsigliarne la visione. Detto questo, buona visione a tutti!