Amanchu!
“Amanchu!” è un anime di dodici episodi prodotto nel 2016 dallo studio J.C. Staff. La serie è tratta dal manga omonimo scritto e illustrato da Kozue Amano, già autrice del celebre “Aria”.
Protagonista della storia è Futaba Ohki, una ragazza molto timida che si trasferisce da Tokyo in una piccola cittadina di mare. Futaba si ritrova così in un mondo a lei sconosciuto, fatto di luoghi e persone con cui non ha alcuna familiarità; tuttavia l’incontro con la vivace Hikari Kohinata e la sua sfrenata passione per le immersioni è destinato a cambiare il suo modo di vedere le cose e a trascinarla in un’avventura ricca di divertimento e continue scoperte.
Siccome adoro alla follia l’anime di “Aria”, non potevo non aspettare con impazienza un’altra serie tratta da un’opera della Amano: la paura di trovarmi dinnanzi ad un anime non all’altezza del suddetto titolo e la piena fiducia nel fatto che l’autrice ci avrebbe regalato un nuovo gioiellino erano in pieno contrasto, ma dopo aver visionato “Amanchu!” posso affermare con certezza che i miei timori non potevano essere più infondati.
Ci troviamo al cospetto, infatti, di uno splendido anime che racchiude in sé tutti gli elementi positivi che hanno reso Aria un successo, ma che in alcun modo, come altri hanno già notato, vuole tentare di emularlo. La serie qui analizzata, come tanti slice of life, potrebbe risultare eccessivamente lenta e priva di eventi degni di nota; tuttavia, ciò che più apprezzo della mangaka è la capacità di regalare ai suoi fan un’atmosfera sognante e rilassata, in cui staccare il cervello per qualche minuto e lasciarsi travolgere dalle piccole felicità che ci vengono donate ogni giorno.
“Amanchu!” è dunque un invito al divertimento, un invito a godere delle tante bellezze che il mondo ci offre per quanto insignificanti possano sembrare. Il mare, con la sua vastità e le meraviglie nascoste da scoprire tramite l’attività del diving, si rivela assolutamente perfetto calato in questo contesto; d’altra parte, esso si dimostra lo specchio ideale in cui si riflettono le emozioni di tutti i personaggi, un legame che tiene uniti tutti i membri del club, le due protagoniste in particolare.
Futaba, soprannominata Teko, è colei che emerge più maturata dall’incontro con il diving e le persone che ne sono appassionate: all’inizio ci troviamo di fronte una ragazza molto timida e insicura, che controlla impazientemente lo schermo del suo cellulare senza accorgersi del blu che si dipana dinanzi ai suoi occhi; la conoscenza di Pikari la spinge invece ad aprire i suoi orizzonti e a cercare di realizzare un sogno. Questo sogno potrebbe sembrare “preso in prestito”, ma di sicuro è il primo che la ragazza desidera veramente, un obiettivo che considera importante perchè cementato dall’amicizia con Pikari. Quest’ultima, allegra e spontanea, si conferma un altro ottimo personaggio dell’opera, sebbene in apparenza possa sembrare fin troppo eccentrica; da ammirare è di certo il rapporto costruito con Teko, fatto di solidi incoraggiamenti e continue scoperte reciproche. Tra i comprimari, è da citare Mato Katori, una di quelle professoresse che solo gli anime sono in grado di regalarci; anche i gemelli Ai e Makoto riescono a guadagnarsi l’approvazione del pubblico, sebbene una caratterizzazione più seria stia ancora aspettando di affiancarsi a quella più comica e leggera, già molto riuscita.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design si presenta molto gradevole e dettagliato; i disegni e le animazioni mantengono una buona qualità per tutta la durata dell’opera, sebbene i primi subiscano qualche sbavatura in alcuni frangenti. Lavoro encomiabile è stato svolto sugli sfondi, in grado di meravigliare lo spettatore con piscine ricoperte da petali di ciliegio, viali alberati e, ovviamente, fondali marini ricchi di vita. Come in “Aria”, l’OST conferisce all’anime un’atmosfera calma e rilassata grazie alla dolce chitarra classica udibile in diversi brani. Le stesse emozioni sono suggerite dalla magnifica opening “Million Clouds”, interpretata da Maaya Sakamoto.
In conclusione, “Amanchu!” è uno di quegli anime da guardare quando ci si sente tristi o stressati: per esperienza personale, vi posso assicurare che agirà come un balsamo taumaturgico e sarà in grado di stupirvi con le sue ambientazioni sognanti, gli allegri comprimari e i genuini sentimenti delle due protagoniste. Voto: 8,5.
Protagonista della storia è Futaba Ohki, una ragazza molto timida che si trasferisce da Tokyo in una piccola cittadina di mare. Futaba si ritrova così in un mondo a lei sconosciuto, fatto di luoghi e persone con cui non ha alcuna familiarità; tuttavia l’incontro con la vivace Hikari Kohinata e la sua sfrenata passione per le immersioni è destinato a cambiare il suo modo di vedere le cose e a trascinarla in un’avventura ricca di divertimento e continue scoperte.
Siccome adoro alla follia l’anime di “Aria”, non potevo non aspettare con impazienza un’altra serie tratta da un’opera della Amano: la paura di trovarmi dinnanzi ad un anime non all’altezza del suddetto titolo e la piena fiducia nel fatto che l’autrice ci avrebbe regalato un nuovo gioiellino erano in pieno contrasto, ma dopo aver visionato “Amanchu!” posso affermare con certezza che i miei timori non potevano essere più infondati.
Ci troviamo al cospetto, infatti, di uno splendido anime che racchiude in sé tutti gli elementi positivi che hanno reso Aria un successo, ma che in alcun modo, come altri hanno già notato, vuole tentare di emularlo. La serie qui analizzata, come tanti slice of life, potrebbe risultare eccessivamente lenta e priva di eventi degni di nota; tuttavia, ciò che più apprezzo della mangaka è la capacità di regalare ai suoi fan un’atmosfera sognante e rilassata, in cui staccare il cervello per qualche minuto e lasciarsi travolgere dalle piccole felicità che ci vengono donate ogni giorno.
“Amanchu!” è dunque un invito al divertimento, un invito a godere delle tante bellezze che il mondo ci offre per quanto insignificanti possano sembrare. Il mare, con la sua vastità e le meraviglie nascoste da scoprire tramite l’attività del diving, si rivela assolutamente perfetto calato in questo contesto; d’altra parte, esso si dimostra lo specchio ideale in cui si riflettono le emozioni di tutti i personaggi, un legame che tiene uniti tutti i membri del club, le due protagoniste in particolare.
Futaba, soprannominata Teko, è colei che emerge più maturata dall’incontro con il diving e le persone che ne sono appassionate: all’inizio ci troviamo di fronte una ragazza molto timida e insicura, che controlla impazientemente lo schermo del suo cellulare senza accorgersi del blu che si dipana dinanzi ai suoi occhi; la conoscenza di Pikari la spinge invece ad aprire i suoi orizzonti e a cercare di realizzare un sogno. Questo sogno potrebbe sembrare “preso in prestito”, ma di sicuro è il primo che la ragazza desidera veramente, un obiettivo che considera importante perchè cementato dall’amicizia con Pikari. Quest’ultima, allegra e spontanea, si conferma un altro ottimo personaggio dell’opera, sebbene in apparenza possa sembrare fin troppo eccentrica; da ammirare è di certo il rapporto costruito con Teko, fatto di solidi incoraggiamenti e continue scoperte reciproche. Tra i comprimari, è da citare Mato Katori, una di quelle professoresse che solo gli anime sono in grado di regalarci; anche i gemelli Ai e Makoto riescono a guadagnarsi l’approvazione del pubblico, sebbene una caratterizzazione più seria stia ancora aspettando di affiancarsi a quella più comica e leggera, già molto riuscita.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design si presenta molto gradevole e dettagliato; i disegni e le animazioni mantengono una buona qualità per tutta la durata dell’opera, sebbene i primi subiscano qualche sbavatura in alcuni frangenti. Lavoro encomiabile è stato svolto sugli sfondi, in grado di meravigliare lo spettatore con piscine ricoperte da petali di ciliegio, viali alberati e, ovviamente, fondali marini ricchi di vita. Come in “Aria”, l’OST conferisce all’anime un’atmosfera calma e rilassata grazie alla dolce chitarra classica udibile in diversi brani. Le stesse emozioni sono suggerite dalla magnifica opening “Million Clouds”, interpretata da Maaya Sakamoto.
In conclusione, “Amanchu!” è uno di quegli anime da guardare quando ci si sente tristi o stressati: per esperienza personale, vi posso assicurare che agirà come un balsamo taumaturgico e sarà in grado di stupirvi con le sue ambientazioni sognanti, gli allegri comprimari e i genuini sentimenti delle due protagoniste. Voto: 8,5.
Mio dio, quanto ho odiato quest'anime!
Parliamo della classica ragazzina spaesata, la quale si è appena trasferita in una nuova città, i vecchi amici non la considerano e si trova sola come un cane; farà però la conoscenza di Futaba Ooki, una appassionata di diving (qualcosa come sub), finché, presa dallo sport, intraprenderà anche lei la strada per potersi immergere con i suoi nuovi amici nell'oceano.
Detta così, può anche sembrare una trama interessante e ben costruita, se non fosse che l'anime è davvero lento, lento, lento. Così lento, che non sono nemmeno riuscito a finirlo, e, per essere un anime di dodici episodi e, fidatevi, all'episodio 8 non è ancora successo praticamente nulla, è davvero pesante. Però, attenzione, non fraintendete con cose del tipo "potrebbe essere in parte un anime di vita quotidiana, è normale che succeda poco": no, io stesso amo anime di vita quotidiana, come "K-On!", "Haganai" ecc., ma passiamo oltre a questo piccolo sfogo personale.
"Amanchu!" parte molto bene, con un'ottima grafica e delle colonne sonore niente male; come uno si aspetta, dovrebbe trattare il tema di "esplorazione subaquea", o perlomeno ci si aspetta di vedere qualcosa di meraviglioso come i fondali marini. Purtroppo questo non accade per più della metà dell'anime, che è praticamente basato sulla protagonista che possiamo tranquillamente riassumere in: ragazza timida, non conosce nessuno, ovviamente è impacciata, conosce una che fa diving un po' schizzata e diventano subito amiche, anche la protagonista vuole fare diving, ma è impedita come pochi. Talmente tanto impedita che: non sa nuotare, non riesce a tenere il respiro troppo a lungo, se gli entrano due gocce d'acqua nella maschera, va in panico, insomma, con tutti gli altri club lei va a scegliere l'unico dove è un'incapace. Quindi aspettatevi molti episodi di 'sta qui che deve imparare a fare tutte 'ste robe; ovviamente l'anime non è incentrato su 'ste cose per uno o due episodi, io sono arrivato all'ottavo e ancora non erano andati a fare una vera immersione nell'oceano (motivo per cui l'ho abbandonato).
I personaggi in generale non hanno assolutamente una chissà quale storia dietro che ci faccia stare attaccati alla schermo, anzi sono tutti stereotipati e noiosi. L'anime è infine caratterizzato dalle "buffe" espressioni che prendono i personaggi, praticamente ogni volta che si presenta l'occasione. Le sigle non sono niente di che.
Riassumendo, l'anime a mio parere potrebbe valere molto, ma cade davvero nella noia più totale, non facendo appassionare lo spettatore; non c'è nessun personaggio di qualità ma sono tutti stereotipati, le musiche e le sigle sono ok ma nulla di assurdo, la grafica è l'unica cosa che si salva, ma purtroppo un anime così non può funzionare.
Parliamo della classica ragazzina spaesata, la quale si è appena trasferita in una nuova città, i vecchi amici non la considerano e si trova sola come un cane; farà però la conoscenza di Futaba Ooki, una appassionata di diving (qualcosa come sub), finché, presa dallo sport, intraprenderà anche lei la strada per potersi immergere con i suoi nuovi amici nell'oceano.
Detta così, può anche sembrare una trama interessante e ben costruita, se non fosse che l'anime è davvero lento, lento, lento. Così lento, che non sono nemmeno riuscito a finirlo, e, per essere un anime di dodici episodi e, fidatevi, all'episodio 8 non è ancora successo praticamente nulla, è davvero pesante. Però, attenzione, non fraintendete con cose del tipo "potrebbe essere in parte un anime di vita quotidiana, è normale che succeda poco": no, io stesso amo anime di vita quotidiana, come "K-On!", "Haganai" ecc., ma passiamo oltre a questo piccolo sfogo personale.
"Amanchu!" parte molto bene, con un'ottima grafica e delle colonne sonore niente male; come uno si aspetta, dovrebbe trattare il tema di "esplorazione subaquea", o perlomeno ci si aspetta di vedere qualcosa di meraviglioso come i fondali marini. Purtroppo questo non accade per più della metà dell'anime, che è praticamente basato sulla protagonista che possiamo tranquillamente riassumere in: ragazza timida, non conosce nessuno, ovviamente è impacciata, conosce una che fa diving un po' schizzata e diventano subito amiche, anche la protagonista vuole fare diving, ma è impedita come pochi. Talmente tanto impedita che: non sa nuotare, non riesce a tenere il respiro troppo a lungo, se gli entrano due gocce d'acqua nella maschera, va in panico, insomma, con tutti gli altri club lei va a scegliere l'unico dove è un'incapace. Quindi aspettatevi molti episodi di 'sta qui che deve imparare a fare tutte 'ste robe; ovviamente l'anime non è incentrato su 'ste cose per uno o due episodi, io sono arrivato all'ottavo e ancora non erano andati a fare una vera immersione nell'oceano (motivo per cui l'ho abbandonato).
I personaggi in generale non hanno assolutamente una chissà quale storia dietro che ci faccia stare attaccati alla schermo, anzi sono tutti stereotipati e noiosi. L'anime è infine caratterizzato dalle "buffe" espressioni che prendono i personaggi, praticamente ogni volta che si presenta l'occasione. Le sigle non sono niente di che.
Riassumendo, l'anime a mio parere potrebbe valere molto, ma cade davvero nella noia più totale, non facendo appassionare lo spettatore; non c'è nessun personaggio di qualità ma sono tutti stereotipati, le musiche e le sigle sono ok ma nulla di assurdo, la grafica è l'unica cosa che si salva, ma purtroppo un anime così non può funzionare.
Amanchu nel suo genere è una ventata d'aria fresca, che per ogni puntata è capace di lasciarti trasportare e coinvolgere nelle avventure di due liceali, "Teko" e "Pikari".
Anime tratto dal manga dell'autrice Amano Kozue- mangaka del noto "Aria" -, tratta della nascita di un'amicizia fra due ragazze. Seppur venga privileggiato il punto di vista d Futaba Ooki, soprannominata poi "Teko", si può dire che è la scelta più azzeccata. Timida, insicura, introversa. Questa è la Teko degli inizi, un personaggio che si evolverá in sole 12 puntate ad una stravagante ragazza e al suo amore per la vita.
La travolgente positività dell'una saprà conquistare il cuore di una ragazza solitaria come Teko, e non solo; nascerà in lei una nuova passione: l'immersione subacquea.
Alle prede con il suo trasferimento, la vita, le amicizie, il club dai membri più particolari, la vita ti Teko cambierà e con questa anche quella di chi la circonda.
Non sapendo molto sull'argomento, varie sono le curiositá che ho scoperto sulle immersioni, così come le pratiche e le esercitazioni. Tuttavia non è un anime incentrato solo su quello.
Il diving è un legame che unisce tutti i personaggi e assume un significato che va ben oltre l'attività in sè.
Il mare in particolare diviene uno specchio che riflette i sentimenti dei personaggi, così come le dolci atmosfere.
Le musiche sono a dir poco perfette, il comparto tecnico sorprendente. Ogni puntata sa sorprenderti, nei contenuti, nelle animazioni, nella straordinaria capacità di una storia apparentemente semplice di comunicare messaggi importanti.
Non posso che dargli 9, e recuperare al più presto il manga.
Uno slice of Life che nella sua leggerezza vi farà passare minuti di dolcezza. Vi renderà ora nostalgici, ora sentimentali, ora felici.
Spero che questo anime vi farà emozionare e vi intratterrá come ha fatto con me in questa afosa estate.
Anime tratto dal manga dell'autrice Amano Kozue- mangaka del noto "Aria" -, tratta della nascita di un'amicizia fra due ragazze. Seppur venga privileggiato il punto di vista d Futaba Ooki, soprannominata poi "Teko", si può dire che è la scelta più azzeccata. Timida, insicura, introversa. Questa è la Teko degli inizi, un personaggio che si evolverá in sole 12 puntate ad una stravagante ragazza e al suo amore per la vita.
La travolgente positività dell'una saprà conquistare il cuore di una ragazza solitaria come Teko, e non solo; nascerà in lei una nuova passione: l'immersione subacquea.
Alle prede con il suo trasferimento, la vita, le amicizie, il club dai membri più particolari, la vita ti Teko cambierà e con questa anche quella di chi la circonda.
Non sapendo molto sull'argomento, varie sono le curiositá che ho scoperto sulle immersioni, così come le pratiche e le esercitazioni. Tuttavia non è un anime incentrato solo su quello.
Il diving è un legame che unisce tutti i personaggi e assume un significato che va ben oltre l'attività in sè.
Il mare in particolare diviene uno specchio che riflette i sentimenti dei personaggi, così come le dolci atmosfere.
Le musiche sono a dir poco perfette, il comparto tecnico sorprendente. Ogni puntata sa sorprenderti, nei contenuti, nelle animazioni, nella straordinaria capacità di una storia apparentemente semplice di comunicare messaggi importanti.
Non posso che dargli 9, e recuperare al più presto il manga.
Uno slice of Life che nella sua leggerezza vi farà passare minuti di dolcezza. Vi renderà ora nostalgici, ora sentimentali, ora felici.
Spero che questo anime vi farà emozionare e vi intratterrá come ha fatto con me in questa afosa estate.