Trava - Fist Planet
Ciò che si pensa non appena si guardano i primi secondi di "Trava": "Tutto ciò mi ricorda qualcosa".
Effettivamente ricorda sia "Redline" che "Dead Leaves", entrambi posteriori a questa piccola gemma. Diretto da Katsuhito Ishii e Takeshi Koike, entrambi presenti in "Redline" e solo il secondo anche in "Dead Leaves", con l'aiuto anche di Hiroyuki Imaishi ("Gurren Lagann", in particolare), "Trava" funge un po' da prototipo per lo stile pomposo e infinitamente veloce dei suddetti.
La trama è inesistente. Abbiamo due personaggi di specie aliene diverse (una sorta di cane con comportamenti alla Onizuka maniera e un crostaceo che funge un po' da scudiero del primo) che girovagano per il cosmo "marchiando" dei pianeti per motivi non analizzati, oppure recuperando navicelle abbandonate nell'immane guerra appena terminata. Qualsiasi cosa per vivere, in pratica. In realtà tutto ciò non importa, niente importa qui: il fatto che in una navicella venga trovata una donna è superfluo, ella da improvvisa coprotagonista si trasforma in improvviso fantasma scomparso nel nulla, così come ininfluente è l'intera storia bellica, dei mega-robot dotati di vita autonoma che ogni tanto vengono combattuti, interamente inutile è il titolo stesso, ossia "Fist Planet", vale a dire quel pianeta su cui si disputano delle sottospecie di gare allettanti per i due protagonisti a causa del premio finale e, quindi, sempre citate, ma totalmente snobbate nel finale.
Ciò che è realmente importante in "Trava" è la velocità, persino i dialoghi stessi sono talmente celeri e a volte solo borbottati da risultare quasi incomprensibili. Devo ammettere, comunque, che per essere un lavoro prodotto con un fondo finanziario minimo è graficamente, se non limpido, almeno eccelso, relativamente ai dettagli e alla caratterizzazione. Non credo, perciò, che si sarebbe potuto fare di più. È già tutto qui e va bene così.
Effettivamente ricorda sia "Redline" che "Dead Leaves", entrambi posteriori a questa piccola gemma. Diretto da Katsuhito Ishii e Takeshi Koike, entrambi presenti in "Redline" e solo il secondo anche in "Dead Leaves", con l'aiuto anche di Hiroyuki Imaishi ("Gurren Lagann", in particolare), "Trava" funge un po' da prototipo per lo stile pomposo e infinitamente veloce dei suddetti.
La trama è inesistente. Abbiamo due personaggi di specie aliene diverse (una sorta di cane con comportamenti alla Onizuka maniera e un crostaceo che funge un po' da scudiero del primo) che girovagano per il cosmo "marchiando" dei pianeti per motivi non analizzati, oppure recuperando navicelle abbandonate nell'immane guerra appena terminata. Qualsiasi cosa per vivere, in pratica. In realtà tutto ciò non importa, niente importa qui: il fatto che in una navicella venga trovata una donna è superfluo, ella da improvvisa coprotagonista si trasforma in improvviso fantasma scomparso nel nulla, così come ininfluente è l'intera storia bellica, dei mega-robot dotati di vita autonoma che ogni tanto vengono combattuti, interamente inutile è il titolo stesso, ossia "Fist Planet", vale a dire quel pianeta su cui si disputano delle sottospecie di gare allettanti per i due protagonisti a causa del premio finale e, quindi, sempre citate, ma totalmente snobbate nel finale.
Ciò che è realmente importante in "Trava" è la velocità, persino i dialoghi stessi sono talmente celeri e a volte solo borbottati da risultare quasi incomprensibili. Devo ammettere, comunque, che per essere un lavoro prodotto con un fondo finanziario minimo è graficamente, se non limpido, almeno eccelso, relativamente ai dettagli e alla caratterizzazione. Non credo, perciò, che si sarebbe potuto fare di più. È già tutto qui e va bene così.
