Angel's Feather
Nell'ormai perduto regno di Winfield, secoli or sono, regnava una pace incontrastata mantenuta tale dalla famiglia reale che era formata da speciali individui con la capacità di sprigionare un grande potere che veniva loro concesso dalle ali bianche da essi possedute. Purtroppo la tranquillità di Winfield venne infranta con l'apparizione di nemici dalle ali nere che distrussero il regno ed eliminarono quasi tutta la famiglia reale.
Due fedeli servitori riuscirono però a mettere in salvo tre bambini: il figlio del re ed erede al trono Kurisu e i suoi due fratellastri gemelli Shō e Kai. Tutti e tre, anni dopo, si ritroveranno per puro caso alla Yuusei Academy, prestigiosa scuola diretta da un misterioso e pericoloso preside.
Tale è la premessa di "Angel's Feather", serie di due OAV prodotti nel 2006 e ispirati all'omonimo videogioco del 2003.
L'enorme problema di "Angel's Feather" è che, nonostante la presenza di una solida base di eventi da trattare e dai quali ispirarsi, quest'ultimi vengono sviluppati e raccontati in modo orrendo. La sceneggiatura non è altro che un'accozzaglia di avvenimenti che si susseguono l'un l'altro senza apparente senso logico; un taglia e cuci di eventi dei quali lo spettatore comprenderà poco o nulla. I personaggi sono troppi e per tale motivo, nei quaranta minuti totali dei due episodi, non vengono praticamente sviluppati. Personalmente mi sono chiesta quale fosse l'utilità di un cast così ampio, per un tempo così ristretto, quando neanche il protagonista viene sviluppato in modo decente.
La ciliegina, si fa per dire, sulla torta, è il finale del secondo OAV che, non abbiate paura degli spoiler perchè tanto non ce ne saranno, non è affatto un finale in quanto nessun fatto di risolve e tutti rimangono a chiedersi quale sia stato lo scopo dei quaranta minuti di animazione appena visti.
Concludendo si può affermare che in questo prodotto è stata messa decisamente troppa carne al fuoco e che il risultato è stato un disastro.
Due fedeli servitori riuscirono però a mettere in salvo tre bambini: il figlio del re ed erede al trono Kurisu e i suoi due fratellastri gemelli Shō e Kai. Tutti e tre, anni dopo, si ritroveranno per puro caso alla Yuusei Academy, prestigiosa scuola diretta da un misterioso e pericoloso preside.
Tale è la premessa di "Angel's Feather", serie di due OAV prodotti nel 2006 e ispirati all'omonimo videogioco del 2003.
L'enorme problema di "Angel's Feather" è che, nonostante la presenza di una solida base di eventi da trattare e dai quali ispirarsi, quest'ultimi vengono sviluppati e raccontati in modo orrendo. La sceneggiatura non è altro che un'accozzaglia di avvenimenti che si susseguono l'un l'altro senza apparente senso logico; un taglia e cuci di eventi dei quali lo spettatore comprenderà poco o nulla. I personaggi sono troppi e per tale motivo, nei quaranta minuti totali dei due episodi, non vengono praticamente sviluppati. Personalmente mi sono chiesta quale fosse l'utilità di un cast così ampio, per un tempo così ristretto, quando neanche il protagonista viene sviluppato in modo decente.
La ciliegina, si fa per dire, sulla torta, è il finale del secondo OAV che, non abbiate paura degli spoiler perchè tanto non ce ne saranno, non è affatto un finale in quanto nessun fatto di risolve e tutti rimangono a chiedersi quale sia stato lo scopo dei quaranta minuti di animazione appena visti.
Concludendo si può affermare che in questo prodotto è stata messa decisamente troppa carne al fuoco e che il risultato è stato un disastro.
Mi domandavo, in effetti, come mai questa miniserie non avesse recensioni. Ora lo so. Probabilmente i pochi che l'hanno vista sono ancora sotto shock, oppure non ritengono di dedicarle nemmeno quel poco tempo che occorre per sconsigliarla agli altri.
Ero tentata anche io, ma qualcuno deve pure mettere un cartello "danger" a quest'opera, che ha l'indubbio e dubbio onore di avermi costretto a scendere sotto il 4.
Mai vidi tale accozzaglia di brutti disegni, animazione pressoché assente, trama assurda, finale inesistente, ammiccamenti pruriginosi e senza alcun costrutto al BL.
I personaggi più che con la fotocopiatrice sono fatti con la macchina fotografica, i quadri fissi sono praticamente la regola; la trama, volendola gratificare di tale definizione, sembra un semplice pretesto per mostrarci ragazzini che si eccitano quando li tocchi sul torace. Siamo nell'abusata ambientazione del collegio maschile, ma è una scuola sui generis, dove si aggirano personaggi assurdi, che fanno cose assurde per motivi assurdi.
Trattandosi di soli due OVA da mezz'ora ciascuno, non c'è tempo di sviluppare la psicologia di nessuno. Ma chi vogliamo prendere in giro?
E dire che, se trattato in maniera appena più decente, lo spunto del regno fantasioso conteso fra alati bianchi e neri avrebbe anche potuto avere un suo perché. Io non so da dove sbuchi questa miniserie, se ci sia un manga collegato, un sequel o se sia un lavoro concluso così com'è.
Certo che, da un lavoro del 2006, è lecito aspettarsi molto, ma molto di più: non ha nemmeno un punto di forza, a meno che non vogliamo intenderlo per un pubblico di veramente giovanissime, che possano farsi solleticare da certi ammiccamenti. Ma chi glielo consiglierebbe? Bocciato senza remissione.
Ero tentata anche io, ma qualcuno deve pure mettere un cartello "danger" a quest'opera, che ha l'indubbio e dubbio onore di avermi costretto a scendere sotto il 4.
Mai vidi tale accozzaglia di brutti disegni, animazione pressoché assente, trama assurda, finale inesistente, ammiccamenti pruriginosi e senza alcun costrutto al BL.
I personaggi più che con la fotocopiatrice sono fatti con la macchina fotografica, i quadri fissi sono praticamente la regola; la trama, volendola gratificare di tale definizione, sembra un semplice pretesto per mostrarci ragazzini che si eccitano quando li tocchi sul torace. Siamo nell'abusata ambientazione del collegio maschile, ma è una scuola sui generis, dove si aggirano personaggi assurdi, che fanno cose assurde per motivi assurdi.
Trattandosi di soli due OVA da mezz'ora ciascuno, non c'è tempo di sviluppare la psicologia di nessuno. Ma chi vogliamo prendere in giro?
E dire che, se trattato in maniera appena più decente, lo spunto del regno fantasioso conteso fra alati bianchi e neri avrebbe anche potuto avere un suo perché. Io non so da dove sbuchi questa miniserie, se ci sia un manga collegato, un sequel o se sia un lavoro concluso così com'è.
Certo che, da un lavoro del 2006, è lecito aspettarsi molto, ma molto di più: non ha nemmeno un punto di forza, a meno che non vogliamo intenderlo per un pubblico di veramente giovanissime, che possano farsi solleticare da certi ammiccamenti. Ma chi glielo consiglierebbe? Bocciato senza remissione.