Death Note
"Death Note" è un'opera sottovalutata.
Questa è un'affermazione che i più riterrebbero falsa, ma credo possa essere ritenuta vera se, considerando che "Death Note" ha ormai smesso di essere sulla cresta dell'onda, constatiamo come l'opera abbia fisiologicamente perso le migliaia di fan idolatranti, mentre sopravvivono determinati luoghi comuni che ormai vanno sfatati. Non farò una colpa a chi ci ha creduto sinora, non è da tutti voler analizzare a fondo un'opera per capirne appieno i messaggi, i tropi e giudicarne al meglio la scrittura. Anzi, è con grandissima filantropia che, utilizzando i mezzi da me acquisiti con i miei studi umanistici e di critica artistica, risparmierò a costoro la fatica di farlo.
Quanto sono buono, quanto sono bravo! Lasciate che mi faccia un piccolo applauso da solo e mi dedichi un paio di minuti all'onanismo prima di continuare.
Ordunque, qual è l'incipit di "Death Note"?
Qualora non lo sapeste, è una storia che parte dalla noia.
La noia di uno shinigami, un dio della morte, che dopo aver passato l'eternità a decidere chi debba morire scrivendo nomi sul suo quaderno, decide di movimentare le cose lasciando cadere il suo quaderno nel mondo umano. (Comprensibile. Immaginate di essere un'impiegato statale per l'eternità, vorreste causare un genocidio anche voi.)
E la noia di Light Yagami, un ragazzo apparentemente perfetto che prova un'apatia verso il mondo, una delusione costante contro l'umanità, che vede come mediocre e perlopiù malvagia.
Light si ritroverà in mano il quaderno della morte (il "Death Note", appunto) e, una volta appuratone il funzionamento, deciderà di usarlo per ripulire il mondo dai criminali e diventare il "dio di un nuovo mondo".
"Death Note" è un'opera preziosa per la cultura umana, anche oltre quella pop.
Questo perché, contrariamente a quanto si pensi, riesce a gestire al meglio sia le sue tematiche che l'evolversi dei suoi eventi. Non si ha mai la sensazione che qualcosa sia assurdo e forzoso, creato all'ultimo momento per risolvere una situazione, perché anche quando un occhio critico riconosce i "plot devices" creati per risolvere una situazione futura, lo stesso occhio critico può rendersi conto che essi non sono introdotti all'ultimo, ma sempre inseriti con cura nel flusso della narrazione. Vengono presentati al momento ideale, permettendoti di interiorizzarli e accettarli come informazioni di base nella trama, in modo che la risoluzione dei risvolti di trama a essi collegati avvenga con naturalezza.
Parlando di naturalezza, altro grande pregio dell'opera è la capacità di evolvere con organicità e verosimiglianza una storia che parte da un elemento sovrannaturale. A differenza di storie con elementi simili, che vengono equiparate a "Death Note" per ragioni a me ignote (es. "Code Geass"), gli elementi sovrannaturali di "Death Note" non diventano mai una panacea per risolvere ogni situazione, ma rimangono componenti narrative uguali a tutte le altre, senza rapporti di potere squilibrati. Anzi, la loro onnipotenza viene spesso messa in dubbio, a causa di dettagli nel loro funzionamento che non permettono di abusarne, mentre lasciano spazio di manovra a chi vi si oppone. Quindi, cose come gli occhi della morte e le regole sulla proprietà del quaderno non risolvono mai situazioni altrimenti irrisolvibili, ma le rendono ancora più intricate (e non complicate) e interessanti, aumentando la tensione e il pathos di determinate scene. Oltre a creare risvolti di trama sempre nuovi, sempre interessanti.
Questo permette alla storia di rimanere, nonostante gli elementi sovrannaturali, nei canoni del genere poliziesco/thriller, e in quelli del giallo d'investigazione classico. Tale stato delle cose rende necessaria la stessa sospensione dell'incredulità richiesta dalle altre opere che rientrano in questi generi. Ad esempio, bisogna accettare che esistano persone capaci davvero di fare tutte queste tribolazioni mentali incredibilmente cervellotiche (ho espresso questo concetto nel modo più lungo possibile perché mi dava soddisfazione farlo). Bisogna anche dire che, un po' ironicamente, anche su questo "Death Note" riesce meglio di altre opere. Questo perché, mentre in altre opere dello stesso genere come può essere (per non scomodare classici come Sherlock Holmes o i romanzi della Christie) ad esempio Detective Conan, può risultare inverosimile che una persona comune, un impiegato magari, riesca a pianificare un delitto talmente complesso che persino l'Agente 47 si complimenterebbe, di contro in "Death Note" questa dissonanza, se tale vogliamo considerarla, accade molto meno. La motivazione risiede in due elementi: il primo è l'identità non episodica di "Death Note", che non rende necessario uscirsene con tanti personaggi diversi che concepiscono delitti via via più complicati; il secondo è che le persone che muovono la narrazione dell'opera non sono persone comuni, ma sono letteralmente le persone più intelligenti al mondo, o seguono i piani di quest'ultime. Questa sovrabbondanza di intelletto può anche avere un grande valore simbolico (perché "Death Note" non è un'opera superficiale, come a lungo si è creduto). Light, ad esempio, è l'incarnazione della perfezione secondo i canoni della società moderna (anche se l'opera sta invecchiando. Vent'anni dal suo inizio sono tanti). Light è il figlio che ogni madre e padre vorrebbe, lo studente che ogni scuola vorrebbe dire di aver istruito e il cittadino che ogni politico farebbe apparire negli spot promozionali per innalzare il patriottismo della popolazione. La sua perfezione è parte fondamentale della sua essenza, perché deve dare l'impressione di raggiungere anche la sua morale, e quindi far ritenere lui come la persona più adatta al ruolo di "giudice supremo". All'inizio viene naturale tifare per lui perché si ha la sensazione che stia facendo la cosa giusta. Non è un assassino, è solo un eroe maledetto che sta venendo ostacolato da una società che non lo comprende. Poi, più passa il tempo, e più si prosegue nella seconda parte della storia (ne parliamo più avanti), e più ci si rende conto che non è così. Light è solo una persona piena di sé che ha avuto la "sfortuna" di eccellere in tutto, ma che in realtà è anche mediocre. Perché è così perfetto che non si può mettere in dubbio, non può cambiare e non può migliorare.
"Death Note" è una grandissima decostruzione dell'idealismo, ci mostra come la perfezione sia bella solo come ideale, mentre diventa aberrante una volta concretizzatasi. Se un dio esistesse davvero e comunicasse con noi, sarebbe malvagio. Non perché la perfezione sia indice di malvagità, ma perché la società è stata creata a uso e consumo di persone imperfette, e non rispecchia la prospettiva aurea di una tale creatura. Solo un essere imperfetto può dare valore alla vita umana, soprattutto alla propria, pur sapendo di essere parte dell'umanità. Quell'entità che da sola uccide la maggior parte degli individui della propria specie, che ha creato meccanismi come l'economia, che creano disparità sociali, conflitti, e che, indirettamente, è causa dell'inquinamento del pianeta su cui vive. L'umanità è la più grande piaga del pianeta Terra, seconda solo a catastrofi galattiche, eppure l'uomo trova valore nella propria esperienza e rigetterebbe l'idea di essere ucciso per un ordine superiore. Lo stesso uomo che ogni giorno prega un'entità che crede perfetta, e desidererebbe che tale entità esista davvero.
Ed è giusto così, perché siamo creature imperfette e alla perfezione dobbiamo solo ambire, augurandoci di non raggiungerla mai nel breve tempo vitale che abbiamo.
"Death Note", se lo si sta ad analizzare, porta a riflettere anche su queste tematiche. Lo fa meglio di opere incensate del recente periodo, e lo fa sempre.
Anche nella seconda parte.
Parliamo dell'elefante nella stanza.
La seconda parte di "Death Note" viene definita da molti (praticamente tutti) come la parte debole dell'opera, qualcosa di visibilmente inferiore rispetto al resto e piena di difetti. Questa cosa è vera solo a uno sguardo superficiale, se non la si analizza in funzione dell'opera nel suo insieme, e di quanto detto prima nell'opera stessa, facendosi ingabbiare in alcune reazioni emotive totalmente irrazionali.
La seconda parte di "Death Note", a livello di scrittura, non ha problemi. Non ci sono buchi di trama o forzature di sorta, e presenta comunque momenti con grandi battaglie di ingegno. Le uniche "colpe" che possiamo trovargli sono il suo non essere iconica come la prima, e il fatto che Mello e Near non sono personaggi che ispirano molta simpatia. Entrambi non dicono davvero nulla sulla qualità intrinseca dell'opera, semmai sul sentire comune di molti sull'opera. Il sottoscritto non smetterà mai di ricordare che bisogna giudicare le opere per quello che sono, e non per quello che vogliamo esse siano. Altrimenti non stiamo analizzando l'opera, ma stiamo gonfiando il nostro ego a tal punto da invaderla, ed è problematico.
Piuttosto, la seconda parte riesce bene nel mostrarci il crollo di Light come figura quasi divina, confermando quanto essa sia solo psicotica. Come ho detto prima, ci conferma che la sua ideale perfezione sarà il motivo del suo fallimento, poiché fallirà proprio a causa del suo non poter essere onnipotente. Il suo genio sarà sconfitto dal fatto che gli uomini sono imperfetti, e quindi non seguono le sue logiche. Se la seconda parte di "Death Note" fosse davvero scritta male, il suo finale ne uscirebbe depotenziato. Invece, rimane tanto di impatto quanto lo sarebbe stato se fosse stato alla fine della prima (e, anzi, traslandolo lì si sarebbero sollevati molti più problemi di scrittura.)
Un'ultima parola sul comparto tecnico dell'anime: magnifico.
"Death Note" riesce ad avere le battaglie psicologiche più emozionanti e adrenaliniche di questo mondo, e dovrebbe fare scuola verso tutti coloro che vogliono gestire questi momenti senza ammorbare. L'anime è la dimostrazione che nell'arte non è il soggetto a essere il punto di interesse principale, ma il contesto costruitovi attorno. Una buona scrittura e una buona regia possono rendere memorabile anche una sequenza dove si vede la vernice asciugarsi o, come nel caso di quest'anime, un breve momento dove Light mangia una patatina.
Potrei spendere altre quarantamila, se non più, parole su "Death Note", ma credo di aver detto abbastanza e sento di aver finalmente espresso un opinione consapevole e puntuale sull'opera, scevra da tutte quelle velenose credenze popolari che la attorniano.
Ricordatevi sempre di pensare con la vostra testa.
Auf wiedersehen.
Questa è un'affermazione che i più riterrebbero falsa, ma credo possa essere ritenuta vera se, considerando che "Death Note" ha ormai smesso di essere sulla cresta dell'onda, constatiamo come l'opera abbia fisiologicamente perso le migliaia di fan idolatranti, mentre sopravvivono determinati luoghi comuni che ormai vanno sfatati. Non farò una colpa a chi ci ha creduto sinora, non è da tutti voler analizzare a fondo un'opera per capirne appieno i messaggi, i tropi e giudicarne al meglio la scrittura. Anzi, è con grandissima filantropia che, utilizzando i mezzi da me acquisiti con i miei studi umanistici e di critica artistica, risparmierò a costoro la fatica di farlo.
Quanto sono buono, quanto sono bravo! Lasciate che mi faccia un piccolo applauso da solo e mi dedichi un paio di minuti all'onanismo prima di continuare.
Ordunque, qual è l'incipit di "Death Note"?
Qualora non lo sapeste, è una storia che parte dalla noia.
La noia di uno shinigami, un dio della morte, che dopo aver passato l'eternità a decidere chi debba morire scrivendo nomi sul suo quaderno, decide di movimentare le cose lasciando cadere il suo quaderno nel mondo umano. (Comprensibile. Immaginate di essere un'impiegato statale per l'eternità, vorreste causare un genocidio anche voi.)
E la noia di Light Yagami, un ragazzo apparentemente perfetto che prova un'apatia verso il mondo, una delusione costante contro l'umanità, che vede come mediocre e perlopiù malvagia.
Light si ritroverà in mano il quaderno della morte (il "Death Note", appunto) e, una volta appuratone il funzionamento, deciderà di usarlo per ripulire il mondo dai criminali e diventare il "dio di un nuovo mondo".
"Death Note" è un'opera preziosa per la cultura umana, anche oltre quella pop.
Questo perché, contrariamente a quanto si pensi, riesce a gestire al meglio sia le sue tematiche che l'evolversi dei suoi eventi. Non si ha mai la sensazione che qualcosa sia assurdo e forzoso, creato all'ultimo momento per risolvere una situazione, perché anche quando un occhio critico riconosce i "plot devices" creati per risolvere una situazione futura, lo stesso occhio critico può rendersi conto che essi non sono introdotti all'ultimo, ma sempre inseriti con cura nel flusso della narrazione. Vengono presentati al momento ideale, permettendoti di interiorizzarli e accettarli come informazioni di base nella trama, in modo che la risoluzione dei risvolti di trama a essi collegati avvenga con naturalezza.
Parlando di naturalezza, altro grande pregio dell'opera è la capacità di evolvere con organicità e verosimiglianza una storia che parte da un elemento sovrannaturale. A differenza di storie con elementi simili, che vengono equiparate a "Death Note" per ragioni a me ignote (es. "Code Geass"), gli elementi sovrannaturali di "Death Note" non diventano mai una panacea per risolvere ogni situazione, ma rimangono componenti narrative uguali a tutte le altre, senza rapporti di potere squilibrati. Anzi, la loro onnipotenza viene spesso messa in dubbio, a causa di dettagli nel loro funzionamento che non permettono di abusarne, mentre lasciano spazio di manovra a chi vi si oppone. Quindi, cose come gli occhi della morte e le regole sulla proprietà del quaderno non risolvono mai situazioni altrimenti irrisolvibili, ma le rendono ancora più intricate (e non complicate) e interessanti, aumentando la tensione e il pathos di determinate scene. Oltre a creare risvolti di trama sempre nuovi, sempre interessanti.
Questo permette alla storia di rimanere, nonostante gli elementi sovrannaturali, nei canoni del genere poliziesco/thriller, e in quelli del giallo d'investigazione classico. Tale stato delle cose rende necessaria la stessa sospensione dell'incredulità richiesta dalle altre opere che rientrano in questi generi. Ad esempio, bisogna accettare che esistano persone capaci davvero di fare tutte queste tribolazioni mentali incredibilmente cervellotiche (ho espresso questo concetto nel modo più lungo possibile perché mi dava soddisfazione farlo). Bisogna anche dire che, un po' ironicamente, anche su questo "Death Note" riesce meglio di altre opere. Questo perché, mentre in altre opere dello stesso genere come può essere (per non scomodare classici come Sherlock Holmes o i romanzi della Christie) ad esempio Detective Conan, può risultare inverosimile che una persona comune, un impiegato magari, riesca a pianificare un delitto talmente complesso che persino l'Agente 47 si complimenterebbe, di contro in "Death Note" questa dissonanza, se tale vogliamo considerarla, accade molto meno. La motivazione risiede in due elementi: il primo è l'identità non episodica di "Death Note", che non rende necessario uscirsene con tanti personaggi diversi che concepiscono delitti via via più complicati; il secondo è che le persone che muovono la narrazione dell'opera non sono persone comuni, ma sono letteralmente le persone più intelligenti al mondo, o seguono i piani di quest'ultime. Questa sovrabbondanza di intelletto può anche avere un grande valore simbolico (perché "Death Note" non è un'opera superficiale, come a lungo si è creduto). Light, ad esempio, è l'incarnazione della perfezione secondo i canoni della società moderna (anche se l'opera sta invecchiando. Vent'anni dal suo inizio sono tanti). Light è il figlio che ogni madre e padre vorrebbe, lo studente che ogni scuola vorrebbe dire di aver istruito e il cittadino che ogni politico farebbe apparire negli spot promozionali per innalzare il patriottismo della popolazione. La sua perfezione è parte fondamentale della sua essenza, perché deve dare l'impressione di raggiungere anche la sua morale, e quindi far ritenere lui come la persona più adatta al ruolo di "giudice supremo". All'inizio viene naturale tifare per lui perché si ha la sensazione che stia facendo la cosa giusta. Non è un assassino, è solo un eroe maledetto che sta venendo ostacolato da una società che non lo comprende. Poi, più passa il tempo, e più si prosegue nella seconda parte della storia (ne parliamo più avanti), e più ci si rende conto che non è così. Light è solo una persona piena di sé che ha avuto la "sfortuna" di eccellere in tutto, ma che in realtà è anche mediocre. Perché è così perfetto che non si può mettere in dubbio, non può cambiare e non può migliorare.
"Death Note" è una grandissima decostruzione dell'idealismo, ci mostra come la perfezione sia bella solo come ideale, mentre diventa aberrante una volta concretizzatasi. Se un dio esistesse davvero e comunicasse con noi, sarebbe malvagio. Non perché la perfezione sia indice di malvagità, ma perché la società è stata creata a uso e consumo di persone imperfette, e non rispecchia la prospettiva aurea di una tale creatura. Solo un essere imperfetto può dare valore alla vita umana, soprattutto alla propria, pur sapendo di essere parte dell'umanità. Quell'entità che da sola uccide la maggior parte degli individui della propria specie, che ha creato meccanismi come l'economia, che creano disparità sociali, conflitti, e che, indirettamente, è causa dell'inquinamento del pianeta su cui vive. L'umanità è la più grande piaga del pianeta Terra, seconda solo a catastrofi galattiche, eppure l'uomo trova valore nella propria esperienza e rigetterebbe l'idea di essere ucciso per un ordine superiore. Lo stesso uomo che ogni giorno prega un'entità che crede perfetta, e desidererebbe che tale entità esista davvero.
Ed è giusto così, perché siamo creature imperfette e alla perfezione dobbiamo solo ambire, augurandoci di non raggiungerla mai nel breve tempo vitale che abbiamo.
"Death Note", se lo si sta ad analizzare, porta a riflettere anche su queste tematiche. Lo fa meglio di opere incensate del recente periodo, e lo fa sempre.
Anche nella seconda parte.
Parliamo dell'elefante nella stanza.
La seconda parte di "Death Note" viene definita da molti (praticamente tutti) come la parte debole dell'opera, qualcosa di visibilmente inferiore rispetto al resto e piena di difetti. Questa cosa è vera solo a uno sguardo superficiale, se non la si analizza in funzione dell'opera nel suo insieme, e di quanto detto prima nell'opera stessa, facendosi ingabbiare in alcune reazioni emotive totalmente irrazionali.
La seconda parte di "Death Note", a livello di scrittura, non ha problemi. Non ci sono buchi di trama o forzature di sorta, e presenta comunque momenti con grandi battaglie di ingegno. Le uniche "colpe" che possiamo trovargli sono il suo non essere iconica come la prima, e il fatto che Mello e Near non sono personaggi che ispirano molta simpatia. Entrambi non dicono davvero nulla sulla qualità intrinseca dell'opera, semmai sul sentire comune di molti sull'opera. Il sottoscritto non smetterà mai di ricordare che bisogna giudicare le opere per quello che sono, e non per quello che vogliamo esse siano. Altrimenti non stiamo analizzando l'opera, ma stiamo gonfiando il nostro ego a tal punto da invaderla, ed è problematico.
Piuttosto, la seconda parte riesce bene nel mostrarci il crollo di Light come figura quasi divina, confermando quanto essa sia solo psicotica. Come ho detto prima, ci conferma che la sua ideale perfezione sarà il motivo del suo fallimento, poiché fallirà proprio a causa del suo non poter essere onnipotente. Il suo genio sarà sconfitto dal fatto che gli uomini sono imperfetti, e quindi non seguono le sue logiche. Se la seconda parte di "Death Note" fosse davvero scritta male, il suo finale ne uscirebbe depotenziato. Invece, rimane tanto di impatto quanto lo sarebbe stato se fosse stato alla fine della prima (e, anzi, traslandolo lì si sarebbero sollevati molti più problemi di scrittura.)
Un'ultima parola sul comparto tecnico dell'anime: magnifico.
"Death Note" riesce ad avere le battaglie psicologiche più emozionanti e adrenaliniche di questo mondo, e dovrebbe fare scuola verso tutti coloro che vogliono gestire questi momenti senza ammorbare. L'anime è la dimostrazione che nell'arte non è il soggetto a essere il punto di interesse principale, ma il contesto costruitovi attorno. Una buona scrittura e una buona regia possono rendere memorabile anche una sequenza dove si vede la vernice asciugarsi o, come nel caso di quest'anime, un breve momento dove Light mangia una patatina.
Potrei spendere altre quarantamila, se non più, parole su "Death Note", ma credo di aver detto abbastanza e sento di aver finalmente espresso un opinione consapevole e puntuale sull'opera, scevra da tutte quelle velenose credenze popolari che la attorniano.
Ricordatevi sempre di pensare con la vostra testa.
Auf wiedersehen.
“Death note” è una di quelle serie che avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere di diritto una delle mie preferite, le premesse c’erano tutte: un ragazzo che ce l’ha a morte con il mondo intero, trova, guarda caso, un quaderno che ha il potere di uccidere chiunque abbia il proprio nome scritto su di esso, come e dove vuole; per me la trama principale poteva interrompersi anche qui, con Light, così si chiama il nostro protagonista, intento ad ammazzare chiunque: malviventi di ogni tipo, politici corrotti, bulli che gli rubavano i soldi della merenda a scuola e chiunque parli male di questo anime; ma, ahimè, non è stato così, lo svolgimento della storia infatti porterà l’opera a diventare un misto tra fantascienza e poliziesco; cosa che personalmente non mi ha mai entusiasmato più di tanto, per quanto poi, oggettivamente, la storia sia strutturata in modo più che corretto, ma di questo ne parleremo dopo.
Troveremo dunque da un lato Light, diventato un vero e proprio villain (o eroe, dipende da che prospettiva si guardi la situazione) e dall’altro lato la “giustizia”, intenta a far luce sulla vera identità di Kira (nome d’arte di Light). La storia sarà poi ben condita da vari concetti interessanti, come ad esempio quello degli Shinigami, dei della morte e padroni dei death note. In particolare faremo la conoscenza di Ryuk, a cui appartiene il quaderno trovato da Light; quest’ultimo è caratterizzato benissimo, direi alla perfezione, e che non a caso diventerà molto probabilmente il personaggio più iconico dell’intera opera.
Per il resto non andrò nel dettaglio a raccontare oltre, anche perché siamo di fronte a una serie anime che, oltre ad essere molto conosciuta, non è nata ieri, dunque chi voleva vederlo lo ha già visto, e chi no, è giusto che si goda determinati particolari senza alcuna influenza, difatti eviterò completamente spoiler di qualsiasi tipo, soffermandomi maggiormente sulle sensazioni trasmesse e su alcuni concetti trattati.
Una cosa che ho sempre trovato interessante, è che quest’anime mette lo spettatore spesso di fronte ad un bivio, dove da un lato avremo il bene, e dall’altro il male, ma non sempre sarà chiaro quale sia uno e quale sia l’altro; per dire la mia, il concetto che si va ad intraprendere si accosta molto a quella che per “il mondo reale” non è altro che la pena di morte; il protagonista non farà altro che usare un suo personale modo di vedere la giustizia, punendo con la morte effettivamente solo chi nel corso della sua esistenza avesse compiuto azioni che lui non ritenesse degne. Questo è un ragionamento che nella realtà ha sempre diviso, chi da un lato pensa che sia giusto e chi dall’altro lato crede che “non sta a noi decidere”; ma a allora a chi sta questa decisione? Nell’anime Light ha le idee ben chiare, eleggendosi a vero e proprio Dio, quindi, sta a lui.
La serie ci mette davanti anche a ciò che un potere del genere causa a chi lo possiede (“da grandi poteri derivano grandi responsabilità” cit.), il cambiamento del protagonista è dunque inevitabile, episodio dopo episodio si evince sempre di più, mostrando spesso il personaggio privo del suo solito equilibrio, ma comunque in possesso della forte intelligenza che lo ha sempre contraddistinto. Il personaggio che viene messo in contrapposizione è L, coetaneo di Light, giovane dalla mente brillante, caratterizzato in modo molto particolare, in modo da renderlo un individuo misterioso ma estremamente carismatico; l’incontro tra i due darà il via ad una sorta di “guerra fredda” tra il bene e il male. Saranno poi proprio i due personaggi appena citati a dividere in due partiti gli spettatori, dove ognuno sceglierà la fazione in cui schierarsi.
Gli elementi che ho citato fino a questo punto sono, a parer mio, i punti di forza dell’opera, dato che daranno modo allo spettatore di pensare, riflettere e di non spegnere mai il cervello.
Ciò che invece mi ha fatto storcere il naso è lo svolgimento della parte centrale, ovvero tutto ciò che unisce le premesse iniziali all’ottimo finale; non nego che ho trovato difficoltà a terminare alcuni episodi (specialmente da un particolare avvenimento in poi), spesso non troppo entusiasmanti, che hanno reso la serie più lunga di ciò che in realtà sia. Mi riferisco in particolar modo a diverse vicende in stile investigativo che mi hanno spesso annoiato, ma che in realtà sono la giusta conseguenza agli avvenimenti fin lì accaduti, dato che, come accennato ad inizio recensione, lo svolgimento per quanto non sia stato di mio gradimento è tecnicamente ben realizzato.
Un piccolo parere sul finale, sicuramente una nota positiva; non ho trovato chissà che colpo di scena che mi abbia potuto far gridare al capolavoro, ma per quanto abbastanza forzato dagli eventi, è riuscito comunque a coinvolgermi e anche a emozionarmi proprio alle battute finali; dunque per usare un solo termine, l’ho trovato adeguato.
Ho già parlato spesso e bene dei personaggi e della loro caratterizzazione, ottima per l’appunto, in grado di donare ad ogni singolo personaggio un ruolo fondamentale e ben eseguito; forse qualcosina in più si poteva fare su qualche personaggio secondario, ma data la presenza di così tanti soggetti e con una tempistica comunque limitata a disposizione, forse sarebbe stato chiedere troppo.
Dunque dopo aver analizzato fin qui quelli che sono in linea di massima i pregi e i difetti, andrei a spendere poche parole sul lato tecnico; nulla da dire sullo stile grafico, pulito e ben realizzato, ottimo dunque il lavoro di Takeshi Obata che è stato in grado di mantenere un alto livello per quasi tutta la durata dell’anime, a parte forse solo qualche piccola eccezione, in cui il tratto risulta un più “frettoloso”, passatemi il termine.
Opening e OST direi che sono state perfettamente azzeccate, ben realizzate e di ottimo effetto soprattutto in momenti in cui è in risalto il lato più triste e malinconico.
Per quanto riguarda l’adattamento italiano, devo premettere che non ho mai guardato la serie in lingua originale, quindi perdonatemi se sbaglio, ma credo non ci possa essere stata chissà quale modifica che sia andata a stravolgere troppo quella che è la versione originale, dunque nulla di dire a riguardo. Parlando del doppiaggio invece, il lavoro è stato ottimo, fatta eccezione per il protagonista; quanto fatto con Light Yagami infatti, è stato a dir poco eccelso; stiamo parlando di Flavio Aquilone, voce famosissima, che io personalmente adoro, e che ha trovato con questo personaggio la perfetta sintonia, rendendo alcune scene delle vere e proprie pietre miliari del doppiaggio italiano, almeno per quanto riguarda il mondo dell’animazione;
Una cosa che però mi preme precisare, è che nonostante siano passati circa 10 anni dalla prima (e unica) volta che ho visionato questa opera, ricordi e dettagli, anche i più piccoli, non sono affatto finiti nel dimenticatoio, cosa che con altre opere, a distanza di svariato tempo tende a succedermi; questo sta a significare che nonostante questo non potrà mai essere il mio anime preferito, ha avuto un importante ruolo in quello che è stato poi il mio percorso all’interno di questo mondo, dato che è stato uno dei primi, se non proprio il primo, prodotto di animazione giapponese a cui mi sono avvicinato, consapevole di cosa avevo davanti.
Dunque in conclusione ribadisco ciò che con un po di superficialità avevo già accennato in precedenza. Siamo di fronte ad un opera molto conosciuta, uscita intorno al 2006, quindi tantissimi di voi, appassionati e non, avranno già avuto modo di visionarla e di farsene una propria opinione, ma per tutti gli altri, la visione è tutt'altro che sconsigliata; se non altro la serie vi porrà spesso difronte ad interessantissime tematiche con cui confrontarsi.
Sommando quanto scritto fin qui, 6,5 mi sembra il voto più giusto da assegnare.
Un’ultima cosa diciamocela però. Sfido chiunque non abbia mai, almeno una volta nella vita, immaginato o desiderato di avere tra le mani questo “Death note”, tanto per vedere se funziona davvero dai.
Troveremo dunque da un lato Light, diventato un vero e proprio villain (o eroe, dipende da che prospettiva si guardi la situazione) e dall’altro lato la “giustizia”, intenta a far luce sulla vera identità di Kira (nome d’arte di Light). La storia sarà poi ben condita da vari concetti interessanti, come ad esempio quello degli Shinigami, dei della morte e padroni dei death note. In particolare faremo la conoscenza di Ryuk, a cui appartiene il quaderno trovato da Light; quest’ultimo è caratterizzato benissimo, direi alla perfezione, e che non a caso diventerà molto probabilmente il personaggio più iconico dell’intera opera.
Per il resto non andrò nel dettaglio a raccontare oltre, anche perché siamo di fronte a una serie anime che, oltre ad essere molto conosciuta, non è nata ieri, dunque chi voleva vederlo lo ha già visto, e chi no, è giusto che si goda determinati particolari senza alcuna influenza, difatti eviterò completamente spoiler di qualsiasi tipo, soffermandomi maggiormente sulle sensazioni trasmesse e su alcuni concetti trattati.
Una cosa che ho sempre trovato interessante, è che quest’anime mette lo spettatore spesso di fronte ad un bivio, dove da un lato avremo il bene, e dall’altro il male, ma non sempre sarà chiaro quale sia uno e quale sia l’altro; per dire la mia, il concetto che si va ad intraprendere si accosta molto a quella che per “il mondo reale” non è altro che la pena di morte; il protagonista non farà altro che usare un suo personale modo di vedere la giustizia, punendo con la morte effettivamente solo chi nel corso della sua esistenza avesse compiuto azioni che lui non ritenesse degne. Questo è un ragionamento che nella realtà ha sempre diviso, chi da un lato pensa che sia giusto e chi dall’altro lato crede che “non sta a noi decidere”; ma a allora a chi sta questa decisione? Nell’anime Light ha le idee ben chiare, eleggendosi a vero e proprio Dio, quindi, sta a lui.
La serie ci mette davanti anche a ciò che un potere del genere causa a chi lo possiede (“da grandi poteri derivano grandi responsabilità” cit.), il cambiamento del protagonista è dunque inevitabile, episodio dopo episodio si evince sempre di più, mostrando spesso il personaggio privo del suo solito equilibrio, ma comunque in possesso della forte intelligenza che lo ha sempre contraddistinto. Il personaggio che viene messo in contrapposizione è L, coetaneo di Light, giovane dalla mente brillante, caratterizzato in modo molto particolare, in modo da renderlo un individuo misterioso ma estremamente carismatico; l’incontro tra i due darà il via ad una sorta di “guerra fredda” tra il bene e il male. Saranno poi proprio i due personaggi appena citati a dividere in due partiti gli spettatori, dove ognuno sceglierà la fazione in cui schierarsi.
Gli elementi che ho citato fino a questo punto sono, a parer mio, i punti di forza dell’opera, dato che daranno modo allo spettatore di pensare, riflettere e di non spegnere mai il cervello.
Ciò che invece mi ha fatto storcere il naso è lo svolgimento della parte centrale, ovvero tutto ciò che unisce le premesse iniziali all’ottimo finale; non nego che ho trovato difficoltà a terminare alcuni episodi (specialmente da un particolare avvenimento in poi), spesso non troppo entusiasmanti, che hanno reso la serie più lunga di ciò che in realtà sia. Mi riferisco in particolar modo a diverse vicende in stile investigativo che mi hanno spesso annoiato, ma che in realtà sono la giusta conseguenza agli avvenimenti fin lì accaduti, dato che, come accennato ad inizio recensione, lo svolgimento per quanto non sia stato di mio gradimento è tecnicamente ben realizzato.
Un piccolo parere sul finale, sicuramente una nota positiva; non ho trovato chissà che colpo di scena che mi abbia potuto far gridare al capolavoro, ma per quanto abbastanza forzato dagli eventi, è riuscito comunque a coinvolgermi e anche a emozionarmi proprio alle battute finali; dunque per usare un solo termine, l’ho trovato adeguato.
Ho già parlato spesso e bene dei personaggi e della loro caratterizzazione, ottima per l’appunto, in grado di donare ad ogni singolo personaggio un ruolo fondamentale e ben eseguito; forse qualcosina in più si poteva fare su qualche personaggio secondario, ma data la presenza di così tanti soggetti e con una tempistica comunque limitata a disposizione, forse sarebbe stato chiedere troppo.
Dunque dopo aver analizzato fin qui quelli che sono in linea di massima i pregi e i difetti, andrei a spendere poche parole sul lato tecnico; nulla da dire sullo stile grafico, pulito e ben realizzato, ottimo dunque il lavoro di Takeshi Obata che è stato in grado di mantenere un alto livello per quasi tutta la durata dell’anime, a parte forse solo qualche piccola eccezione, in cui il tratto risulta un più “frettoloso”, passatemi il termine.
Opening e OST direi che sono state perfettamente azzeccate, ben realizzate e di ottimo effetto soprattutto in momenti in cui è in risalto il lato più triste e malinconico.
Per quanto riguarda l’adattamento italiano, devo premettere che non ho mai guardato la serie in lingua originale, quindi perdonatemi se sbaglio, ma credo non ci possa essere stata chissà quale modifica che sia andata a stravolgere troppo quella che è la versione originale, dunque nulla di dire a riguardo. Parlando del doppiaggio invece, il lavoro è stato ottimo, fatta eccezione per il protagonista; quanto fatto con Light Yagami infatti, è stato a dir poco eccelso; stiamo parlando di Flavio Aquilone, voce famosissima, che io personalmente adoro, e che ha trovato con questo personaggio la perfetta sintonia, rendendo alcune scene delle vere e proprie pietre miliari del doppiaggio italiano, almeno per quanto riguarda il mondo dell’animazione;
Una cosa che però mi preme precisare, è che nonostante siano passati circa 10 anni dalla prima (e unica) volta che ho visionato questa opera, ricordi e dettagli, anche i più piccoli, non sono affatto finiti nel dimenticatoio, cosa che con altre opere, a distanza di svariato tempo tende a succedermi; questo sta a significare che nonostante questo non potrà mai essere il mio anime preferito, ha avuto un importante ruolo in quello che è stato poi il mio percorso all’interno di questo mondo, dato che è stato uno dei primi, se non proprio il primo, prodotto di animazione giapponese a cui mi sono avvicinato, consapevole di cosa avevo davanti.
Dunque in conclusione ribadisco ciò che con un po di superficialità avevo già accennato in precedenza. Siamo di fronte ad un opera molto conosciuta, uscita intorno al 2006, quindi tantissimi di voi, appassionati e non, avranno già avuto modo di visionarla e di farsene una propria opinione, ma per tutti gli altri, la visione è tutt'altro che sconsigliata; se non altro la serie vi porrà spesso difronte ad interessantissime tematiche con cui confrontarsi.
Sommando quanto scritto fin qui, 6,5 mi sembra il voto più giusto da assegnare.
Un’ultima cosa diciamocela però. Sfido chiunque non abbia mai, almeno una volta nella vita, immaginato o desiderato di avere tra le mani questo “Death note”, tanto per vedere se funziona davvero dai.
"Death Note" è quell'esempio di "croce e delizia" che, alla fine, ti rimane impresso e il tuo primo pensiero a stagione finita è "ho visto una bella serie".
L'ho trovata buona, ma non ottima né grande serie.
La partenza è un qualcosa di ottimo: un ragazzo trova un diario che fa morire le persone di cui si conoscono volto e nome. E a questo ragazzo viene l'idea di uccidere i criminali. Una storia non complicata che è molto lineare, e risulta naturale, avendo un protagonista rancoroso. Con la sua controparte, il ragazzo che deve fermarlo, parte una competizione quasi "scacchistica" di ci si può innamorare tranquillamente, dato che sono entrambi ottimi strateghi grazie alla loro grande intelligenza. Questa prima parte di anime l'ho adorata.
[/b]Attenzione: questa parte contiene spoiler
I problemi partono subito dopo la morte della controparte del protagonista: non critico la sua morte a metà stagione, critico che non sia stato rimpiazzato con un personaggio nuovo che potesse, quantomeno, non farcelo rimpiangere!
Infatti, nella seconda parte, c'è un crollo quasi verticale della storia: i confronti tra le due controparti non è minimamente ai livelli di quelli precedenti, si perde tantissima psicologia e fanno passare il protagonista, inizialmente un folle però con una mente geniale, a un folle che passa quasi sempre per fesso.
E la gestione del Death Note, anzi, dei Death Note, tende al complesso andante, facendo perdere anche un po di credibilità alle spiegazioni date inizialmente.
Attenzione, non è un brutto anime, c'è molto di peggio, e il finale è anche molto ben fatto, però bisogna reggere le ultime 10 puntate, antecedenti all'ultima, di quasi nulla.
L'ho trovata buona, ma non ottima né grande serie.
La partenza è un qualcosa di ottimo: un ragazzo trova un diario che fa morire le persone di cui si conoscono volto e nome. E a questo ragazzo viene l'idea di uccidere i criminali. Una storia non complicata che è molto lineare, e risulta naturale, avendo un protagonista rancoroso. Con la sua controparte, il ragazzo che deve fermarlo, parte una competizione quasi "scacchistica" di ci si può innamorare tranquillamente, dato che sono entrambi ottimi strateghi grazie alla loro grande intelligenza. Questa prima parte di anime l'ho adorata.
[/b]Attenzione: questa parte contiene spoiler
I problemi partono subito dopo la morte della controparte del protagonista: non critico la sua morte a metà stagione, critico che non sia stato rimpiazzato con un personaggio nuovo che potesse, quantomeno, non farcelo rimpiangere!
Infatti, nella seconda parte, c'è un crollo quasi verticale della storia: i confronti tra le due controparti non è minimamente ai livelli di quelli precedenti, si perde tantissima psicologia e fanno passare il protagonista, inizialmente un folle però con una mente geniale, a un folle che passa quasi sempre per fesso.
E la gestione del Death Note, anzi, dei Death Note, tende al complesso andante, facendo perdere anche un po di credibilità alle spiegazioni date inizialmente.
Attenzione, non è un brutto anime, c'è molto di peggio, e il finale è anche molto ben fatto, però bisogna reggere le ultime 10 puntate, antecedenti all'ultima, di quasi nulla.
Death Note è quell'esempio di croce e delizia che, alla fine, ti rimane impresso e il tuo primo pensiero a stagione finita è "ho visto una bella serie".
L'ho trovata buonissima, ma non ottima né grande serie.
La partenza è un qualcosa di ottimo: un ragazzo trova un diario che fa morire le persone di cui si conoscono volto e nome. E a questo ragazzo viene l'idea di uccidere i criminali. Una storia non complicata che è molto lineare, e risulta naturale, avendo un protagonista rancoroso. Con la sua controparte,il ragazzo che deve fermarlo, parte una competizione quasi "scacchistica" di ci si può innamorare tranquillamente, dato che sono entrambi ottimi strateghi grazie alla loro grande intelligenza. Questa prima parte di anime l'ho adorata.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
I problemi partono subito dopo la morte della controparte del protagonista: non critico la sua morte a metà stagione, critico che non sia stato rimpiazzato con un personaggio nuovo che potesse, quantomeno, non farcelo rimpiangere!
Infatti, nella seconda parte, c'è un crollo quasi verticale della storia: i confronti tra le due controparti non è minimamente ai livelli di quelli precedenti, si perde tantissima psicologia e fanno passare il protagonista, inizialmente un folle però con una mente geniale, a un folle che passa quasi sempre per fesso.
E la gestione del Death Note, anzi, dei Death Note, tende al complesso andante, facendo perdere anche un po di credibilità alle spiegazioni date inizialmente.
Attenzione, non è un brutto anime, c'è molto di peggio, e il finale è anche molto ben fatto, però bisogna reggere le ultime 10 puntate, antecedenti all'ultima, di quasi nulla.
L'ho trovata buonissima, ma non ottima né grande serie.
La partenza è un qualcosa di ottimo: un ragazzo trova un diario che fa morire le persone di cui si conoscono volto e nome. E a questo ragazzo viene l'idea di uccidere i criminali. Una storia non complicata che è molto lineare, e risulta naturale, avendo un protagonista rancoroso. Con la sua controparte,il ragazzo che deve fermarlo, parte una competizione quasi "scacchistica" di ci si può innamorare tranquillamente, dato che sono entrambi ottimi strateghi grazie alla loro grande intelligenza. Questa prima parte di anime l'ho adorata.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
I problemi partono subito dopo la morte della controparte del protagonista: non critico la sua morte a metà stagione, critico che non sia stato rimpiazzato con un personaggio nuovo che potesse, quantomeno, non farcelo rimpiangere!
Infatti, nella seconda parte, c'è un crollo quasi verticale della storia: i confronti tra le due controparti non è minimamente ai livelli di quelli precedenti, si perde tantissima psicologia e fanno passare il protagonista, inizialmente un folle però con una mente geniale, a un folle che passa quasi sempre per fesso.
E la gestione del Death Note, anzi, dei Death Note, tende al complesso andante, facendo perdere anche un po di credibilità alle spiegazioni date inizialmente.
Attenzione, non è un brutto anime, c'è molto di peggio, e il finale è anche molto ben fatto, però bisogna reggere le ultime 10 puntate, antecedenti all'ultima, di quasi nulla.
Mi chiamo Matteo e sono un appassionato di anime e un accanito fumatore da molti anni ormai, quest'anticipazione personale è doverosa in quanto mi accingo a fare una recensione particolare...
Non starò infatti qui a ribattere sull'originalità del prodotto o su quanto la visione di Death Note riesca magistralmente a tenere alta la tensione senza mai commettere errori.
Voglio invece sottolineare quanto i personaggi principali della storia, riescano ad esprimere a pieno l'enorme competitività che realmente esiste nella nostra società.
Con questo aneddoto:
Vedendo personaggi come Light ed L passare la totalità della propria esistenza a pianificare al meglio la prossima mossa, dimostrando una concentrazione e un senso del dovere da record, mi ha pervaso la sensazione di state sprecando troppo tempo e di essere troppo malleabile.
Il risultato è stato che là dove sigarette elettroniche, visite e ogni possibile mezzo avevano fallito, Death Note mi ha portato a smettere di fumare definitivamente; potremmo dire che la sola visione di questo anime è bastata a salvarmi la vita e il conto in banca!
Perché se questi individui sono in grado di mantenere controllo e capacità intellettuali di fronte a forze divine e situazioni estreme, non sarei più stato in grado di rispettarmi se io almeno non fossi riuscito in una così banale impresa, messa al confronto con la forza straordinaria dei protagonisti.
Dunque invito chiunque a iniziare la visione partendo da questo presupposto, vi invito a confrontarvi con Light ed L e a chiedervi: "sto facendo tutto quello che posso per la mia vita o posso fare di meglio?"; gli unici a cui sconsiglio di prender mano agli episodi, sono coloro che hanno un morboso bisogno di fight-action, poiché qui non ne troverete.
Non starò infatti qui a ribattere sull'originalità del prodotto o su quanto la visione di Death Note riesca magistralmente a tenere alta la tensione senza mai commettere errori.
Voglio invece sottolineare quanto i personaggi principali della storia, riescano ad esprimere a pieno l'enorme competitività che realmente esiste nella nostra società.
Con questo aneddoto:
Vedendo personaggi come Light ed L passare la totalità della propria esistenza a pianificare al meglio la prossima mossa, dimostrando una concentrazione e un senso del dovere da record, mi ha pervaso la sensazione di state sprecando troppo tempo e di essere troppo malleabile.
Il risultato è stato che là dove sigarette elettroniche, visite e ogni possibile mezzo avevano fallito, Death Note mi ha portato a smettere di fumare definitivamente; potremmo dire che la sola visione di questo anime è bastata a salvarmi la vita e il conto in banca!
Perché se questi individui sono in grado di mantenere controllo e capacità intellettuali di fronte a forze divine e situazioni estreme, non sarei più stato in grado di rispettarmi se io almeno non fossi riuscito in una così banale impresa, messa al confronto con la forza straordinaria dei protagonisti.
Dunque invito chiunque a iniziare la visione partendo da questo presupposto, vi invito a confrontarvi con Light ed L e a chiedervi: "sto facendo tutto quello che posso per la mia vita o posso fare di meglio?"; gli unici a cui sconsiglio di prender mano agli episodi, sono coloro che hanno un morboso bisogno di fight-action, poiché qui non ne troverete.
Ero piuttosto indeciso sul fare questa recensione, per il semplice fatto che criticherò "Death Note".
Io non ho ancora letto il manga, ma penso che lo prenderò anche perché sono solo 12 volumi + 1. Death Note è stato uno dei miei primi anime, e all'inizio mi piaceva tanto: mi intrigava, e ogni episodio mi "metteva hype" per il successivo.
Attenzione: le recensione contiene spoiler
Il problema è che dopo la morte di L non c'è più sfida per Light. Quella sfida deduttiva e psicologica, viene totalmente a mancare. Gli ultimi sedici episodi sono stati la noia. Si è ripreso solo sul finale. Quindi "Death Note", insieme a "Evangelion" e "Your Name", è una di quelle opere che sono, a parer mio, sopravvalutate. Gli unici personaggi davvero interessanti sono Light, L e Ryuke, per il quale avrei preferito un approfondimento, come per L.
Ovviamente il comparto tecnico offerto dalla MADHOUSE è eccezionale: colonne sonore epiche e disegni stupendi.
In conclusione "Death Note" non è capolavoro. Poteva esserlo. Quindi da una scala da 1 a 10, per me Death Note è 7. Però lo consiglio, perché è un anime/manga veramente unico.
Io non ho ancora letto il manga, ma penso che lo prenderò anche perché sono solo 12 volumi + 1. Death Note è stato uno dei miei primi anime, e all'inizio mi piaceva tanto: mi intrigava, e ogni episodio mi "metteva hype" per il successivo.
Attenzione: le recensione contiene spoiler
Il problema è che dopo la morte di L non c'è più sfida per Light. Quella sfida deduttiva e psicologica, viene totalmente a mancare. Gli ultimi sedici episodi sono stati la noia. Si è ripreso solo sul finale. Quindi "Death Note", insieme a "Evangelion" e "Your Name", è una di quelle opere che sono, a parer mio, sopravvalutate. Gli unici personaggi davvero interessanti sono Light, L e Ryuke, per il quale avrei preferito un approfondimento, come per L.
Ovviamente il comparto tecnico offerto dalla MADHOUSE è eccezionale: colonne sonore epiche e disegni stupendi.
In conclusione "Death Note" non è capolavoro. Poteva esserlo. Quindi da una scala da 1 a 10, per me Death Note è 7. Però lo consiglio, perché è un anime/manga veramente unico.
Avevo visto "Death Note" durante le Anime Night su MTV e successivamente ho recuperato il manga. Diventato una delle opere più conosciute al mondo personalmente mi trovo in difficoltà a definirlo e a recensirlo. Non parlo della trama che ormai tutti conoscono, ma di ciò che penso di quest'opera celeberrima. La paura, la noia, la giustizia, il senso di insicurezza nelle istituzioni e la voglia di cambiare il mondo sono i temi dell'opera di Oba e Obata. I protagonisti sono persone comuni, come Yagami Light (uno studente anche se geniale) che si sentono annoiati dal mondo che li circonda e dalla gente, che cercano l'amore con tutti i mezzi, come Misa, che vogliono rendere il mondo un posto migliore, come L e come Yagami Soichiro. Ci sono anche gli shinigami, gli dei della morte tra cui spicca Ryuk per il quale tutto si riduce solo ad un passatempo, perché gli umani sono "uno spasso".
Il manga è assolutamente degno della fama e del successo guadagnatosi, la grafica di Obata è fantastica, realistica, dettagliata e attenta ai minimi particolari, le tavole creano un’atmosfera incalzante e coinvolgente. L'anime è ben fatto, i 37 episodi non risentono della trasposizione e sono all'altezza del manga, senza il minimo calo narrativo o ritmico almeno nella prima parte fino all'episodio 25 e con una colonna sonora da urlo. Non posso dare il massimo perché anche io ritengo che l'opera risenta dell'evento forse più drammatico, ovvero la morte di uno dei personaggi principali e uno dei personaggi meglio riusciti e carismatici in assoluto. Qui "Death Note" si perde e cala di ritmo, ovvero dall'episodio 26 nella parte dedicata a Near e Mello, nonostante la ripresa lenta e costante nell'ultima parte con il confronto finale.
Vorrei aggiungere che ho delle sensazioni su chi possa essere Tsugumi Ohba, ovvero l'autore della storia insieme ad Obata: non si sa nulla su questo autore e sembra che questo sia un nome fittizio dietro il quale si nasconde un mangaka più esperto...
Il manga è assolutamente degno della fama e del successo guadagnatosi, la grafica di Obata è fantastica, realistica, dettagliata e attenta ai minimi particolari, le tavole creano un’atmosfera incalzante e coinvolgente. L'anime è ben fatto, i 37 episodi non risentono della trasposizione e sono all'altezza del manga, senza il minimo calo narrativo o ritmico almeno nella prima parte fino all'episodio 25 e con una colonna sonora da urlo. Non posso dare il massimo perché anche io ritengo che l'opera risenta dell'evento forse più drammatico, ovvero la morte di uno dei personaggi principali e uno dei personaggi meglio riusciti e carismatici in assoluto. Qui "Death Note" si perde e cala di ritmo, ovvero dall'episodio 26 nella parte dedicata a Near e Mello, nonostante la ripresa lenta e costante nell'ultima parte con il confronto finale.
Vorrei aggiungere che ho delle sensazioni su chi possa essere Tsugumi Ohba, ovvero l'autore della storia insieme ad Obata: non si sa nulla su questo autore e sembra che questo sia un nome fittizio dietro il quale si nasconde un mangaka più esperto...
Light, il protagonista di questo anime, non è uno studente come tutti gli altri, è il miglior studente di tutto il giappone. Un giorno se ne esce da scuola e trova il così detto death note, quaderno della morte. "Chiunque ci scriva un nome sopra questo quaderno esso morirà di attacco cardiaco se non indicate le condizioni della morte". Light decide di giustiziare tutte le persone che secondo lui non meritano di vivere tra cui penitenziari e molti pochi di buono. Tutte queste morti continue per attacco cardiaco suscitano l'interesse del governo così che viene assegnato al caso il miglior detective mondiale "L", questo dà inizio a una sfida tra il detective e il protagonista che non conosce il nome del detective e non sa come può ucciderlo e non farsi arrestare.
La trama di questo anime forse è la mia preferita, posso dire in tutti i sensi che una storia così complicata non mi aveva mai coinvolto così tanto. La grafica potrebbe essere migliore anche se ha personalità. Gli dei della morte non sono disegnati al massimo per esempio ma hanno delle note uniche nel suo genere. Le song mettono adrenalina ed è tutto molto dettagliato. Il susseguirsi degli eventi e l'inserimento dei personaggi principali durante la serie è perfetta. Non credo debba aggiungere altro. Sicuramente un capolavoro nella storia degli anime.
La trama di questo anime forse è la mia preferita, posso dire in tutti i sensi che una storia così complicata non mi aveva mai coinvolto così tanto. La grafica potrebbe essere migliore anche se ha personalità. Gli dei della morte non sono disegnati al massimo per esempio ma hanno delle note uniche nel suo genere. Le song mettono adrenalina ed è tutto molto dettagliato. Il susseguirsi degli eventi e l'inserimento dei personaggi principali durante la serie è perfetta. Non credo debba aggiungere altro. Sicuramente un capolavoro nella storia degli anime.
Il titolo di quest'opera parla da sé: "Death Note", il Quaderno della Morte.
Inizio la mia recensione premettendo che questo è stato uno tra i miei primi anime, consigliatomi da un paio di amici amanti del mondo e della cultura giapponese. Inizialmente la trama non mi attirava moltissimo, ma in poco tempo mi sono dovuta ricredere.
Credo non servano resoconti riguardo la trama dell'anime, probabilmente una tra le opere nipponiche più famose di sempre, pertanto mi concentrerò sul mio personale parere in merito.
Il protagonista, Light Yagami, mi ha da subito attratta moltissimo; non si tratta del solito eroe protagonista, bensì di un ottimo personaggio con una caratterizzazione altrettanto ottima.
Stessa cosa vale per l'acerrimo rivale di Light, L, una sorta di Sherlock Holmes del 21° secolo.
Gli scontri tra i due personaggi, episodio dopo episodio, mi hanno lasciata incollata allo schermo per ore, in attesa di scoprire cosa accadesse nella puntata successiva. I colpi di scena non sono per niente scontati, e questo è un punto a favore dell'anime.
Ho amato particolarmente la figura di Ryuk e degli Shinigami in generale, un po' meno il personaggio di Misa Amane, che, seppure abbia una certa importanza all'interno della storia, mi è risultata parecchio fastidiosa.
Purtroppo, la seconda parte dell'opera mi ha coinvolta meno rispetto alla prima, e proprio per questo motivo non le attribuisco il punteggio pieno.
In definitiva, consiglio a tutti quanti la visione di "Death Note", soprattutto per chi è in cerca di qualcosa di emozionante e ricco di colpi di scena.
Inizio la mia recensione premettendo che questo è stato uno tra i miei primi anime, consigliatomi da un paio di amici amanti del mondo e della cultura giapponese. Inizialmente la trama non mi attirava moltissimo, ma in poco tempo mi sono dovuta ricredere.
Credo non servano resoconti riguardo la trama dell'anime, probabilmente una tra le opere nipponiche più famose di sempre, pertanto mi concentrerò sul mio personale parere in merito.
Il protagonista, Light Yagami, mi ha da subito attratta moltissimo; non si tratta del solito eroe protagonista, bensì di un ottimo personaggio con una caratterizzazione altrettanto ottima.
Stessa cosa vale per l'acerrimo rivale di Light, L, una sorta di Sherlock Holmes del 21° secolo.
Gli scontri tra i due personaggi, episodio dopo episodio, mi hanno lasciata incollata allo schermo per ore, in attesa di scoprire cosa accadesse nella puntata successiva. I colpi di scena non sono per niente scontati, e questo è un punto a favore dell'anime.
Ho amato particolarmente la figura di Ryuk e degli Shinigami in generale, un po' meno il personaggio di Misa Amane, che, seppure abbia una certa importanza all'interno della storia, mi è risultata parecchio fastidiosa.
Purtroppo, la seconda parte dell'opera mi ha coinvolta meno rispetto alla prima, e proprio per questo motivo non le attribuisco il punteggio pieno.
In definitiva, consiglio a tutti quanti la visione di "Death Note", soprattutto per chi è in cerca di qualcosa di emozionante e ricco di colpi di scena.
Come ho scritto già una volta, recensire un'opera che ormai da molto tempo viene qualificata come capolavoro è da ritenersi come compito abbastanza arduo poiché ci si pone il problema del perché scriverne l'ennesima se poi ci sono molte altre che, più o meno, comunicano la stessa cosa. Ragionandoci non credo di poter trovare una risposta soddisfacente a questo perché; se desidero scrivere e pubblicare una recensione su quest'opere ci può essere un solo motivo, cioè è un capolavoro.
"Death note" è un anime del 2006, trasposizione dell'omonimo manga.
La trama è famossisima, ed è proprio essa ciò che permette un numero considerevole di intrecci di situazioni ed eventi che rendono il prodotto estremamente interessante. Dai ragionamenti continuamente avvolti nella logica della serie, alla trattazione di questioni morali, l'opera riesce a prendere lo spettatore e imporgli la propria visione di un'umanità fallità, capace di desiderare e di nascondersi attraverso migliaia di maschere che esprimono ipocrisia.
Vedere "Death note" è da considerare una vera e propria esperienza. Consiglio di guardarlo? Certamente, senza nessun dubbio.
"Death note" è un anime del 2006, trasposizione dell'omonimo manga.
La trama è famossisima, ed è proprio essa ciò che permette un numero considerevole di intrecci di situazioni ed eventi che rendono il prodotto estremamente interessante. Dai ragionamenti continuamente avvolti nella logica della serie, alla trattazione di questioni morali, l'opera riesce a prendere lo spettatore e imporgli la propria visione di un'umanità fallità, capace di desiderare e di nascondersi attraverso migliaia di maschere che esprimono ipocrisia.
Vedere "Death note" è da considerare una vera e propria esperienza. Consiglio di guardarlo? Certamente, senza nessun dubbio.
Penso che ormai tutti sappiano cosa sia il Death Note, di cosa è capace, e gli obbiettivi del nostro protagonista liceale, ovvero Light Yagami.
Attenzione: presenza di spoiler
Ho trovato l'anime molto coinvolgente, già con l'inizio mi aveva conquistato; Light non è il solito eroe senza macchia e senza paura che vuole salvare tutti incondizionatamente, perdonando anche i cattivi, il suo ideale invece è di creare un mondo in cui non esiste più il male e vivano solo le persone normali, (insomma, quelli che non commettono furti, omicidi, rapine, stupri ecc.).
Trovo anche molto interessante (se non il motivo principale per cui tutti amano "Death Note"), la "rivalità" che c'é tra Light e L; quest'ultimo è il più grande detective del mondo e ha il compito di stanare Kira (il soprannome assassino di Yagami).
Entrambi hanno avuto più volte l'occasione di trovarsi faccia a faccia, ovviamente non sapendo la vera identità dell'altro, ma entrambi comunque covano dei dubbi e supposizioni sulle loro rispettive identità, creando quindi molta tensione per chi guarda gli episodi.
Per essere uno show indicato per adolescenti, l'ho trovato molto maturo rispetto ad altri consigliati per giovani ragazzi, che ti costringono a farti riflettere su chi è dalla parte del giusto e chi no.
Alla fine gli ho dato 9 perché, quando L muore e viene "sostituito" dal suo allievo N, per me "Death Note" ha perso uno dei migliori personaggi meglio caratterizzati nella storia degli anime, e quindi senza di lui ho avuto la sensazione di godermi meno gli episodi, ma ciò non toglie che questo anime è un capolavoro e merita di essere guardato.
Attenzione: presenza di spoiler
Ho trovato l'anime molto coinvolgente, già con l'inizio mi aveva conquistato; Light non è il solito eroe senza macchia e senza paura che vuole salvare tutti incondizionatamente, perdonando anche i cattivi, il suo ideale invece è di creare un mondo in cui non esiste più il male e vivano solo le persone normali, (insomma, quelli che non commettono furti, omicidi, rapine, stupri ecc.).
Trovo anche molto interessante (se non il motivo principale per cui tutti amano "Death Note"), la "rivalità" che c'é tra Light e L; quest'ultimo è il più grande detective del mondo e ha il compito di stanare Kira (il soprannome assassino di Yagami).
Entrambi hanno avuto più volte l'occasione di trovarsi faccia a faccia, ovviamente non sapendo la vera identità dell'altro, ma entrambi comunque covano dei dubbi e supposizioni sulle loro rispettive identità, creando quindi molta tensione per chi guarda gli episodi.
Per essere uno show indicato per adolescenti, l'ho trovato molto maturo rispetto ad altri consigliati per giovani ragazzi, che ti costringono a farti riflettere su chi è dalla parte del giusto e chi no.
Alla fine gli ho dato 9 perché, quando L muore e viene "sostituito" dal suo allievo N, per me "Death Note" ha perso uno dei migliori personaggi meglio caratterizzati nella storia degli anime, e quindi senza di lui ho avuto la sensazione di godermi meno gli episodi, ma ciò non toglie che questo anime è un capolavoro e merita di essere guardato.
''Death Note'' è un anime tratto dall'omonimo manga scritto da ''Tsugumi Ohba'' ed illustrato da ''Takeshi Obata''. La serie, iniziata nell'autunno del 2006, è composta da un'unica stagione composta da 37 episodi dalla durata di 23 minuti ciascuno.
I personaggi sono sono caratterizzati molto bene, a partire dal protagonista, Light Yagami, un brillante studente delle superiori che, col trascorrere degli eventi, rivelerà sfaccettature man mano più sinistre e inquietanti; fino ad arrivare al principale antagonista di Light, ovvero ''L'', considerato il più bravo, intelligente e talentuoso detective esistente al mondo, una sorta di ''Sherlock Holmes'' del XXI secolo; degna di nota è anche la caratterizzazione di personaggi messi in secondo piano rispetto a Light ed L, come Soichiro Yagami, il padre di Light.
L'evolversi della situazione porterà queste due forze della natura ad uno spettacolare duello ricco di colpi di scena.
Mi sento di attribuire a quest'opera una valutazione così alta (9), poiché ''Death Note'' è una delle migliori opere nata dal duo ''Ohba-Obata'',(sebbene alcune evoluzioni di trama non mi abbiano convinto al 100%) e la serie animata che ripercorre fedelmente i passi di tale opera è all'altezza della più che meritata reputazione che il sopracitato manga porta con sé.
In conclusione: se state leggendo questa recensione per sapere se vale la pena spendere tempo per quest'opera la risposta è assolutamente "Sì!".
Se invece state leggendo la mia recensione per altri motivi, spero di essere stato il più esaustivo possibile, ho cercato di evitare nella maniera più assoluta eventuali spoiler; spero che la recensione sia stata di vostro gradimento.
I personaggi sono sono caratterizzati molto bene, a partire dal protagonista, Light Yagami, un brillante studente delle superiori che, col trascorrere degli eventi, rivelerà sfaccettature man mano più sinistre e inquietanti; fino ad arrivare al principale antagonista di Light, ovvero ''L'', considerato il più bravo, intelligente e talentuoso detective esistente al mondo, una sorta di ''Sherlock Holmes'' del XXI secolo; degna di nota è anche la caratterizzazione di personaggi messi in secondo piano rispetto a Light ed L, come Soichiro Yagami, il padre di Light.
L'evolversi della situazione porterà queste due forze della natura ad uno spettacolare duello ricco di colpi di scena.
Mi sento di attribuire a quest'opera una valutazione così alta (9), poiché ''Death Note'' è una delle migliori opere nata dal duo ''Ohba-Obata'',(sebbene alcune evoluzioni di trama non mi abbiano convinto al 100%) e la serie animata che ripercorre fedelmente i passi di tale opera è all'altezza della più che meritata reputazione che il sopracitato manga porta con sé.
In conclusione: se state leggendo questa recensione per sapere se vale la pena spendere tempo per quest'opera la risposta è assolutamente "Sì!".
Se invece state leggendo la mia recensione per altri motivi, spero di essere stato il più esaustivo possibile, ho cercato di evitare nella maniera più assoluta eventuali spoiler; spero che la recensione sia stata di vostro gradimento.
Attenzione: contiene lievi spoiler
Meraviglioso! Ammetto di aver amato molto il personaggio di Light per la sua scaltrezza, intelligenza e, soprattutto, per ciò che si era prefissato di fare all’inizio. Poi, verso la fine, direi che è andato un po’ troppo oltre e forse si era montato anche la testa con quel quaderno. Tuttavia anche L ha dimostrato di essere pienamente all’altezza dello scaltro Light, il quale è riuscito a prendersi gioco di tutti e ad ingannare il suo stesso padre facendogli credere di non essere Kira e mettendo sotto scacco anche Rem, la Shinigami di Misa. Penso che il finale abbia avuto lo scopo di far capire che, anche se si comincia a fare qualcosa di malvagio con le migliori intenzioni, si finisce col diventare sempre più malvagi (il potere dà alla testa) e ad agire senza più alcuna buona intenzione e senza scrupoli per chiunque al di fuori di se stessi. Questa cosa rappresenta, secondo me, la realtà. E forse è proprio questo che piace così tanto di questo anime. Cosa faremmo noi al posto di Light se ci piovesse il Death Note fra le mani?
Meraviglioso! Ammetto di aver amato molto il personaggio di Light per la sua scaltrezza, intelligenza e, soprattutto, per ciò che si era prefissato di fare all’inizio. Poi, verso la fine, direi che è andato un po’ troppo oltre e forse si era montato anche la testa con quel quaderno. Tuttavia anche L ha dimostrato di essere pienamente all’altezza dello scaltro Light, il quale è riuscito a prendersi gioco di tutti e ad ingannare il suo stesso padre facendogli credere di non essere Kira e mettendo sotto scacco anche Rem, la Shinigami di Misa. Penso che il finale abbia avuto lo scopo di far capire che, anche se si comincia a fare qualcosa di malvagio con le migliori intenzioni, si finisce col diventare sempre più malvagi (il potere dà alla testa) e ad agire senza più alcuna buona intenzione e senza scrupoli per chiunque al di fuori di se stessi. Questa cosa rappresenta, secondo me, la realtà. E forse è proprio questo che piace così tanto di questo anime. Cosa faremmo noi al posto di Light se ci piovesse il Death Note fra le mani?
"Death Note" è un anime andato in onda per la prima volta in Giappone nel 2006, trasmesso poi in Italia nel 2008. Il protagonista è un giovane studente delle superiori di nome Light Yagami, che un giorno trova nel cortile della sua scuola un quaderno, intitolato "Death Note", in cui, tra le prime pagine, c'è scritto: "L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà". Il giovane, una volta lette le regole, è ancora un po' scettico sulla credibilità del contenuto scritto, allora decide di provarlo scrivendoci il nome di un criminale, così la sua morte dà a Light la conferma dell'autenticità di quel quaderno. Da quel giorno la vita del ragazzo cambia, ed ha uno scopo ben preciso: diventare il "Dio del nuovo mondo", affiancato dal vero proprietario del quaderno, uno shinigami chiamato Ryuk. A mettergli i bastoni fra le ruote sarà Elle, il più celebre detective al mondo.
La vicenda si basa su un'eterna sfida a colpi di deduzioni e previsioni delle mosse avversarie; tutto ciò rende avvincente ogni singolo episodio, lasciando gli spettatori col fiato sospeso.
Dal punto di vista tecnico, i personaggi sono illustrati in modo eccellente, discostandosi leggermente dai classici schemi della raffigurazione giapponese. A racchiudere tutto questo è presente una sigla coinvolgente e dal ritmo sostenuto, che si addice perfettamente alla trama lasciandone trasparire tutte le emozioni.
La valutazione è 9; è evidente la qualità sotto tutti i punti di vista. Ma a rendere il tutto ancora più interessante è la capacità del protagonista di impersonare più parti, spiegando tutti i dettagli delle sue azioni senza risultare pesante e monotono.
"Death Note" è decisamente uno degli anime più celebri e ben strutturati del nuovo millennio. Ciò che colpisce di più è l'immediatezza con cui avvengono i fatti, delimitati da sfumature di azione e mistero.
La vicenda si basa su un'eterna sfida a colpi di deduzioni e previsioni delle mosse avversarie; tutto ciò rende avvincente ogni singolo episodio, lasciando gli spettatori col fiato sospeso.
Dal punto di vista tecnico, i personaggi sono illustrati in modo eccellente, discostandosi leggermente dai classici schemi della raffigurazione giapponese. A racchiudere tutto questo è presente una sigla coinvolgente e dal ritmo sostenuto, che si addice perfettamente alla trama lasciandone trasparire tutte le emozioni.
La valutazione è 9; è evidente la qualità sotto tutti i punti di vista. Ma a rendere il tutto ancora più interessante è la capacità del protagonista di impersonare più parti, spiegando tutti i dettagli delle sue azioni senza risultare pesante e monotono.
"Death Note" è decisamente uno degli anime più celebri e ben strutturati del nuovo millennio. Ciò che colpisce di più è l'immediatezza con cui avvengono i fatti, delimitati da sfumature di azione e mistero.
"Death Note" è uno degli anime che più mi ha impressionato e che più ho visto volentieri. La storia è talmente intrecciata e profonda che gli episodi si susseguono e tu nemmeno te ne accorgi. La storia si incentra sul protagonista Light Yagami, uno studente modello che vede cambiare la sua vita monotona e noiosa una mattina, quando trova casualmente un quaderno nero che solo dopo capirà essere il Death Note. I personaggi con le loro personalità sono molto ben curati, c'è il poliziotto dedito al dovere, la ragazzina svampita che pensa solo alla moda, uno strano individuo geniale che dà la caccia a "Kira" e un demone che segue da vicino le gesta del "Giustiziere Divino", che poi è il protagonista. Un'opera clamorosa difficilmente equiparabile, dove la giustizia "Divina" sostituisce quella terrena non proprio efficace. Una serie da vedere assolutamente: chi è appassionato di anime o si sente tale non può non aver visto "Death Note"!
"Death Note" è uno di quegli anime che ti spinge a cliccare sull'episodio successivo senza neanche rendertene conto. Ti intrappola nel suo mondo di enigmi, paure e giustizia. Penso sia impossibile non apprezzare la genialità dell'autore e il modo in cui certi meccanismi vengono spiegati così bene, tanto che non ti stanca né diventa difficile seguirne il filo. Ti ritrovi a lottare subito per un personaggio e la sua visione di giustizia (io sono per L).
I disegni mi piacciono molto, sono realistici. Non ci sono occhioni enormi (a parte quelli di Ryuk) né corpi sproporzionati. La trama scorre veloce e sa coinvolgerti. Le opening e le ending valgono tantissimo.
I disegni mi piacciono molto, sono realistici. Non ci sono occhioni enormi (a parte quelli di Ryuk) né corpi sproporzionati. La trama scorre veloce e sa coinvolgerti. Le opening e le ending valgono tantissimo.
Attenzione: presenza di spoiler
La celeberrima serie animata di "Death Note", che consta di ben trentasette episodi, è stata mandata in onda per la prima volta nell'ormai lontanissimo 2006, ma in Italia arriva solo nel 2008, mandata in onda su MTV.
La trama, conosciuta da tutti, si concentra sul protagonista, Light Yagami, un brillante ma annoiato studente delle superiori che, per pura casualità, entra in possesso di un quaderno della morte, noto come Death Note. Una volta toccato, lo shinigami legato al Death Note si rivela e gli spiega che, grazie al suddetto quaderno, è in grado di uccidere, nel giro di quaranta secondi, la vittima designata conoscendone il nome e il volto. Inoltre, se non sarà fornita una causa di morte come l'incidente stradale o il suicidio, questi moriranno per arresto cardiaco.
A questo punto il protagonista perde la testa e decide di usare il Death Note come Kira per punire i criminali, in modo da poter divenire così il Dio di un nuovo mondo.
La definizione esatta per questa serie è originale. La trama è incredibilmente originale, non mi sembra esistano serie analoghe a questa, bisogna dargliene atto, ma una serie originale, non sempre è fatta bene! Ho trovato non pochi episodi noiosi e ripetitivi dovuti anche a personaggi che si comportano in maniera stupida e che fanno ragionamenti strani. Però arriviamo al tasto dolente della serie: gli episodi.
Mi tocca dividere la serie in due parti contraddistinte. La prima parte, composta dai primi venticinque episodi, che vede lo scontro tra Light e il suo antagonista L.
La seconda parte invece, coi restanti dodici, vede Light contro Mellow e Near, gli eredi di L.
Questa prima parte di serie non è tutta rose e fiori, anzi ci sono diverse stupidità e incoerenze umane come Matsuda, l'introduzione del semi-inutile personaggio di Misa e della Yotsuba, Matsuda, L che viola la legge con un rapimento nonostante il fatto che abbia sempre seguito le regole, Matsuda, il fatto che Light si faccia da parte lasciando il compito più importante a Rem nell'episodio venticinque e il catastrofico episodio otto con i fantascientifici ragionamenti di Light con il pezzo di scotch o carta fissati vicino alla porta, la maniglia della porta abbassata di cinque centimetri, la mina della matita nel cardine della porta e, il peggiore di tutti, la mini-TV nel pacco di patatine con dentro un foglio del Death Note. Nessuno si è chiesto come facesse Light a vedere il nome e il volto del malvivente dalla mini-TV? Era impossibile! Ah, dimenticavo! Un'altra cosa stupida è... Matsuda.
Un dato di fatto è invece che la seconda parte della serie perda terreno e causi il declino totale della serie, il che mi porta a constatare la disarmante inutilità degli episodi dal ventisei al trentasette, fatta eccezione per tipo due episodi (nello specifico, il ventinove e il trentasette). Near come la brutta copia di L, Matsuda, Mellow che si rimpinza di cioccolato tutto il tempo, Matsuda, lo shinigami che spunta dal nulla per riprendersi il (quarto?) Death Note, Matsuda, Light, la sua scempiaggine e i trentamila scambi di Death Note tra lui, Ryuk, Misa, Takada e Mikami. Che caos!
Il finale della serie è stato ottimo, non riesco ad immaginare un finale migliore di questo per concludere il calvario che per me è stato "Death Note".
I personaggi sono stati tutti caratterizzati, perciò posso affermare con assoluta certezza che Light Yagami è davvero un detestabile borioso. Misa e Matsuda sono allo stesso livello, mentre Near è stata la causa della discesa di questa serie poiché funge da sostituto di L con cui ha una somiglianza del 100%... L'unica differenza sta nel colore di capelli!
Inoltre, il vero personaggione della seconda parte è Mellow, sfruttato poco e anche parecchio male! Per quanto riguarda L, non mi ha affatto colpita, non era antipatico né simpatico, mi era semplicemente indifferente! Anzi, continuo a pensare che il miglior personaggio sia Ryuk!
Ho solo una cosa da dire prima di concludere: "Quell'imbecille di Matsuda... Quanto è imbecille Matsuda? Matsuda sei un idiota!". Sono le uniche frasi che lo rispecchiano!
Dal punto di vista tecnico, il chara design non era male nella prima parte mentre nella seconda parte di serie era piuttosto grossolano. L'ambientazione non era male.
La prima opening della serie è molto bella mentre la seconda, tendente al metal, è anch'essa parecchio orecchiabile! Invece per le ending, la prima è stupenda, mi piace molto più delle due opening messe insieme, ma la seconda ending lascia parecchio a desiderare.
Voto: 6.5!
La celeberrima serie animata di "Death Note", che consta di ben trentasette episodi, è stata mandata in onda per la prima volta nell'ormai lontanissimo 2006, ma in Italia arriva solo nel 2008, mandata in onda su MTV.
La trama, conosciuta da tutti, si concentra sul protagonista, Light Yagami, un brillante ma annoiato studente delle superiori che, per pura casualità, entra in possesso di un quaderno della morte, noto come Death Note. Una volta toccato, lo shinigami legato al Death Note si rivela e gli spiega che, grazie al suddetto quaderno, è in grado di uccidere, nel giro di quaranta secondi, la vittima designata conoscendone il nome e il volto. Inoltre, se non sarà fornita una causa di morte come l'incidente stradale o il suicidio, questi moriranno per arresto cardiaco.
A questo punto il protagonista perde la testa e decide di usare il Death Note come Kira per punire i criminali, in modo da poter divenire così il Dio di un nuovo mondo.
La definizione esatta per questa serie è originale. La trama è incredibilmente originale, non mi sembra esistano serie analoghe a questa, bisogna dargliene atto, ma una serie originale, non sempre è fatta bene! Ho trovato non pochi episodi noiosi e ripetitivi dovuti anche a personaggi che si comportano in maniera stupida e che fanno ragionamenti strani. Però arriviamo al tasto dolente della serie: gli episodi.
Mi tocca dividere la serie in due parti contraddistinte. La prima parte, composta dai primi venticinque episodi, che vede lo scontro tra Light e il suo antagonista L.
La seconda parte invece, coi restanti dodici, vede Light contro Mellow e Near, gli eredi di L.
Questa prima parte di serie non è tutta rose e fiori, anzi ci sono diverse stupidità e incoerenze umane come Matsuda, l'introduzione del semi-inutile personaggio di Misa e della Yotsuba, Matsuda, L che viola la legge con un rapimento nonostante il fatto che abbia sempre seguito le regole, Matsuda, il fatto che Light si faccia da parte lasciando il compito più importante a Rem nell'episodio venticinque e il catastrofico episodio otto con i fantascientifici ragionamenti di Light con il pezzo di scotch o carta fissati vicino alla porta, la maniglia della porta abbassata di cinque centimetri, la mina della matita nel cardine della porta e, il peggiore di tutti, la mini-TV nel pacco di patatine con dentro un foglio del Death Note. Nessuno si è chiesto come facesse Light a vedere il nome e il volto del malvivente dalla mini-TV? Era impossibile! Ah, dimenticavo! Un'altra cosa stupida è... Matsuda.
Un dato di fatto è invece che la seconda parte della serie perda terreno e causi il declino totale della serie, il che mi porta a constatare la disarmante inutilità degli episodi dal ventisei al trentasette, fatta eccezione per tipo due episodi (nello specifico, il ventinove e il trentasette). Near come la brutta copia di L, Matsuda, Mellow che si rimpinza di cioccolato tutto il tempo, Matsuda, lo shinigami che spunta dal nulla per riprendersi il (quarto?) Death Note, Matsuda, Light, la sua scempiaggine e i trentamila scambi di Death Note tra lui, Ryuk, Misa, Takada e Mikami. Che caos!
Il finale della serie è stato ottimo, non riesco ad immaginare un finale migliore di questo per concludere il calvario che per me è stato "Death Note".
I personaggi sono stati tutti caratterizzati, perciò posso affermare con assoluta certezza che Light Yagami è davvero un detestabile borioso. Misa e Matsuda sono allo stesso livello, mentre Near è stata la causa della discesa di questa serie poiché funge da sostituto di L con cui ha una somiglianza del 100%... L'unica differenza sta nel colore di capelli!
Inoltre, il vero personaggione della seconda parte è Mellow, sfruttato poco e anche parecchio male! Per quanto riguarda L, non mi ha affatto colpita, non era antipatico né simpatico, mi era semplicemente indifferente! Anzi, continuo a pensare che il miglior personaggio sia Ryuk!
Ho solo una cosa da dire prima di concludere: "Quell'imbecille di Matsuda... Quanto è imbecille Matsuda? Matsuda sei un idiota!". Sono le uniche frasi che lo rispecchiano!
Dal punto di vista tecnico, il chara design non era male nella prima parte mentre nella seconda parte di serie era piuttosto grossolano. L'ambientazione non era male.
La prima opening della serie è molto bella mentre la seconda, tendente al metal, è anch'essa parecchio orecchiabile! Invece per le ending, la prima è stupenda, mi piace molto più delle due opening messe insieme, ma la seconda ending lascia parecchio a desiderare.
Voto: 6.5!
Premesso che questa recensione sarà estremamente breve, in funzione della totale mancanza di difetti da criticare, ho deciso di scriverla per porre l'accento su un tratto di questa opera che, a mio modestissimo parere, potrebbe essere sfuggito ai più, finendo per diventare motivo valido per puntare il dito contro questo semplice e puro capolavoro dell'animazione. Ma andiamo con ordine.
Trama: Light Yagami è un ragazzo estremamente bello e ancor più intelligente, che fatica a trovare una giusta collocazione all'interno di un mondo che sembra proprio andargli stretto. La sua vita cambia quando si ritrova tra le mani il famoso Death Note. "L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà." Il quaderno appartiene allo shinigami (divinità della morte) Ryuk, che, per semplice hobby, ha deciso di consegnarlo in mano ad un umano scelto dal caso.
Il tratto su cui voglio mettere l'accento è la criticata mancanza di una dovuta, a detta di altri e non mia, caratterizzazione dei personaggi secondari. E' vero, non sono caratterizzati come dovrebbero esserlo dei personaggi secondari degni di nota. Il punto è che quello a cui assistiamo è uno scontro mentale tra Light e L (o chi per lui), e a cui i personaggi secondari partecipano con il mero ruolo di pedine o marionette nelle mani dei due ragazzi, troppo intelligenti per tutti gli altri.
Il 9/10 come voto è dettato da un pensiero totalmente soggettivo e comunque condiviso da molti: avrei preferito vedere la fine della serie con L. Near e Mello mi sono piaciuti tantissimo, ma mi sarebbe piaciuto di più L fino alla fine, come un vero duello.
Trama: Light Yagami è un ragazzo estremamente bello e ancor più intelligente, che fatica a trovare una giusta collocazione all'interno di un mondo che sembra proprio andargli stretto. La sua vita cambia quando si ritrova tra le mani il famoso Death Note. "L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà." Il quaderno appartiene allo shinigami (divinità della morte) Ryuk, che, per semplice hobby, ha deciso di consegnarlo in mano ad un umano scelto dal caso.
Il tratto su cui voglio mettere l'accento è la criticata mancanza di una dovuta, a detta di altri e non mia, caratterizzazione dei personaggi secondari. E' vero, non sono caratterizzati come dovrebbero esserlo dei personaggi secondari degni di nota. Il punto è che quello a cui assistiamo è uno scontro mentale tra Light e L (o chi per lui), e a cui i personaggi secondari partecipano con il mero ruolo di pedine o marionette nelle mani dei due ragazzi, troppo intelligenti per tutti gli altri.
Il 9/10 come voto è dettato da un pensiero totalmente soggettivo e comunque condiviso da molti: avrei preferito vedere la fine della serie con L. Near e Mello mi sono piaciuti tantissimo, ma mi sarebbe piaciuto di più L fino alla fine, come un vero duello.
Light Yagami è uno studente modello che un giorno trova per caso un quaderno, lasciato cadere nel mondo degli umani dallo shinigami Ryuk, in grado di provocare la morte di qualunque persona di cui si scriva il nome. Light dunque inizierà a usare il quaderno per eliminare chiunque compia reati, ma sarà davvero capace di farlo senza farsi corrompere da questo potere?
La trama di questo anime è davvero avvincente, ricca di sorprese e colpi di scena. Splendidi i disegni e ottimi il doppiaggio in italiano e la colonna sonora.
La trama di questo anime è davvero avvincente, ricca di sorprese e colpi di scena. Splendidi i disegni e ottimi il doppiaggio in italiano e la colonna sonora.
"L'umano il cui nome è scritto su questo quaderno morirà". L'anime parte da questa "invitante" frase. Light Yagami, il miglior studente del Giappone, trova per caso nel giardino della sua scuola un quaderno con sopra la scritta "Death Note", al cui interno vi sono delle regole, e la prima è proprio la frase citata in precedenza. Per me stiamo parlando del miglior anime di sempre. Storia, OST e personaggi di un livello inverosimile. Non mi soffermo sulla storia, in quanto penso la conoscano un po' tutti bene o male. Per quanto riguarda le OST, le mie preferite in assoluto sono: 1) Dirge; 2 - L no Kako; 3) - Kira Theme.
Ce ne sono tantissime altre di un livello incredibile, ma ho preferito soffermarmi solo sulla mia top 3.
Per quanto riguarda i personaggi, mi soffermerei soprattutto su un personaggio, che è il mio personaggio preferito in assoluto, ovvero il protagonista. Appare inizialmente come un ragazzo annoiato dal suo stile di vita monotono, poi, man mano che la storia va avanti, ci sarà uno sviluppo del personaggio pazzesco, oserei dire perfetto. Molte persone dibattono sul ruolo di Light nella storia, ovvero se sia un eroe, un antieroe oppure un cattivo. Io penso che lui parta come eroe, poi alla quinta puntata diventi antieroe, e infine, dopo la puntata 25, diventi cattivo. Uno sviluppo che io non ho mai visto e probabilmente mai vedrò; un cattivo così ben disegnato penso non ci sarà più. Manipolatore, pazzo, psicopatico, sociopatico, diabolico, dittatore, senza cuore e affetto da quello che gli psichiatri definiscono "complesso del messia". Si può chiedere di più? No. O almeno, personalmente, io non potevo chiedere di più. Sono quasi certo che non vedrò mai nella mia vita un personaggio così carismatico e complesso come lui. Grazie, Tsugumi Oba e Takeshi Obata, per aver creato quello che, quasi certamente, resterà per sempre il mio personaggio preferito in assoluto.
Voto finale: un 10 pienissimo per quello che è il miglior anime della storia, con i due personaggi migliori della storia (Light e L).
Ce ne sono tantissime altre di un livello incredibile, ma ho preferito soffermarmi solo sulla mia top 3.
Per quanto riguarda i personaggi, mi soffermerei soprattutto su un personaggio, che è il mio personaggio preferito in assoluto, ovvero il protagonista. Appare inizialmente come un ragazzo annoiato dal suo stile di vita monotono, poi, man mano che la storia va avanti, ci sarà uno sviluppo del personaggio pazzesco, oserei dire perfetto. Molte persone dibattono sul ruolo di Light nella storia, ovvero se sia un eroe, un antieroe oppure un cattivo. Io penso che lui parta come eroe, poi alla quinta puntata diventi antieroe, e infine, dopo la puntata 25, diventi cattivo. Uno sviluppo che io non ho mai visto e probabilmente mai vedrò; un cattivo così ben disegnato penso non ci sarà più. Manipolatore, pazzo, psicopatico, sociopatico, diabolico, dittatore, senza cuore e affetto da quello che gli psichiatri definiscono "complesso del messia". Si può chiedere di più? No. O almeno, personalmente, io non potevo chiedere di più. Sono quasi certo che non vedrò mai nella mia vita un personaggio così carismatico e complesso come lui. Grazie, Tsugumi Oba e Takeshi Obata, per aver creato quello che, quasi certamente, resterà per sempre il mio personaggio preferito in assoluto.
Voto finale: un 10 pienissimo per quello che è il miglior anime della storia, con i due personaggi migliori della storia (Light e L).
Anime ben fatto sia per quanto riguarda i disegni che la trama. Ben gestito sia il personaggio di Light Yagami che Elle, impossibile non appassionarsi alla sfida tra loro due. Ho particolarmente apprezzato il finale dell'anime. Facendo poi un paragone con il manga (che sto finendo di leggere), trovo che alcuni passaggi siano delineati meglio nell'anime. Ottima anche la colonna sonora, che sottolinea magistralmente sia i momenti di tensione che quelli drammatici. Tutti questi motivi mi portano a dargli un 9,5, perché trovo che ci siano degli episodi meno ispirati di altri. Visione più che consigliata.
Light Yagami è un geniale quanto cinico liceale diciassettenne. La vita lo tedia e il mondo, con la sua ingiustizia, lo disgusta profondamente. Ryuk è un dio della morte, che come tutti i suoi “colleghi” conduce da tempo immemorabile un’esistenza vuota e minata dalla noia. In cerca di distrazioni, Ryuk abbandona, per sua volontà, nel mondo degli uomini il suo Death Note, all’apparenza un semplice quaderno nero, ma dotato di un tremendo potere, perché scrivere il nome di una persona sul Death Note significa decretarne la morte. Dopo aver per caso trovato il Death Note, e averne compreso le potenzialità, Light decide di servirsene per cambiare il mondo, mentre Ryuk lo osserva divertito.
Sono molti gli elementi che hanno contribuito al successo di “Death Note”, primo tra tutti una sceneggiatura ricca di colpi di scena, in grado di tenere desta l'attenzione del lettore/spettatore fino all'ultimo numero, e un tratto grafico abbastanza curato ed esteticamente affascinante.
Inoltre l'ambientazione "gotica" contribuisce a inserire “Death Note” nel filone dell'horror.
La caratterizzazione psicologica dei personaggi, complessa e accurata, è un altro punto di forza di quest'anime, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Light, presentato freddo e impassibile, al punto far sospettare che soffra di qualche forma di alienazione.
Consiglio quest'anime-manga a tutti, senza limiti di età, anche perché penso che quest'anime sia adatto a tutti coloro che si stanno appena avvicinando al mondo nipponico.
Sono molti gli elementi che hanno contribuito al successo di “Death Note”, primo tra tutti una sceneggiatura ricca di colpi di scena, in grado di tenere desta l'attenzione del lettore/spettatore fino all'ultimo numero, e un tratto grafico abbastanza curato ed esteticamente affascinante.
Inoltre l'ambientazione "gotica" contribuisce a inserire “Death Note” nel filone dell'horror.
La caratterizzazione psicologica dei personaggi, complessa e accurata, è un altro punto di forza di quest'anime, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Light, presentato freddo e impassibile, al punto far sospettare che soffra di qualche forma di alienazione.
Consiglio quest'anime-manga a tutti, senza limiti di età, anche perché penso che quest'anime sia adatto a tutti coloro che si stanno appena avvicinando al mondo nipponico.
Storia: una storia così articolata e ricca di colpi di scena raramente l'ho vista. E' perfetta e, nonostante il genere investigativo non mi abbia mai entusiasmato più di tanto, questa storia l'ho trovata appassionante e interessante.
Personaggi: ogni personaggio, da quello più insignificante a quello principale, è caratterizzato alla perfezione. I miei preferiti in assoluto, cioè L e Light, mi rimarranno nel cuore per un bel po' di tempo. Non ho tanto apprezzato (a differenza del manga) il ruolo di Ryuk piuttosto minimale negli ultimi episodi.
Sonoro: le opening e le ending non mi avevano convinto inizialmente, perché erano abbastanza anomale per un anime, ma più le ascoltavo e più mi piacevano. Le OST sono adatte per il tipo di anime e, soprattutto le ultime, veramente memorabili.
Animazioni: le animazioni e i disegni li ho trovati molto buoni, con uno stile più realistico rispetto ad altri anime. Tendo sempre a preferire il manga, perché nell'anime alcune scene erano poco curate.
Considerazioni generali: c'è davvero chi non conosce "Death Note"? E' uno degli anime più famosi al mondo, e questa sua fama secondo me la merita tutta. L'ho apprezzato veramente tanto, nonostante il genere investigativo non sia il mio preferito.
Voto finale: 9/10
Personaggi: ogni personaggio, da quello più insignificante a quello principale, è caratterizzato alla perfezione. I miei preferiti in assoluto, cioè L e Light, mi rimarranno nel cuore per un bel po' di tempo. Non ho tanto apprezzato (a differenza del manga) il ruolo di Ryuk piuttosto minimale negli ultimi episodi.
Sonoro: le opening e le ending non mi avevano convinto inizialmente, perché erano abbastanza anomale per un anime, ma più le ascoltavo e più mi piacevano. Le OST sono adatte per il tipo di anime e, soprattutto le ultime, veramente memorabili.
Animazioni: le animazioni e i disegni li ho trovati molto buoni, con uno stile più realistico rispetto ad altri anime. Tendo sempre a preferire il manga, perché nell'anime alcune scene erano poco curate.
Considerazioni generali: c'è davvero chi non conosce "Death Note"? E' uno degli anime più famosi al mondo, e questa sua fama secondo me la merita tutta. L'ho apprezzato veramente tanto, nonostante il genere investigativo non sia il mio preferito.
Voto finale: 9/10
E' uno degli anime che consiglio a tutti, tranne alle persone che cercano una bella storia d'amore con il principe azzurro. Qui di principi non se ne vede l'ombra, anzi, siamo circondati da Shinigami (dei della morte) e manipolatori pazzi! Ancora oggi spero di ricevere un giorno un Death Note, anche se non vorrei vedere Ryuk!
I personaggi in questo anime sono unici, ognuno di loro ha un carattere diverso e si intrecciano perfettamente tra loro. L'avvincente scontro tra L e N vi terrà con il fiato sospeso: il bene e il male, il genio e il pazzo, chi è chi? Lascio a voi la voglia di scoprirlo, non ve ne pentirete!
E la sigla dell'anime è fantastica!
I personaggi in questo anime sono unici, ognuno di loro ha un carattere diverso e si intrecciano perfettamente tra loro. L'avvincente scontro tra L e N vi terrà con il fiato sospeso: il bene e il male, il genio e il pazzo, chi è chi? Lascio a voi la voglia di scoprirlo, non ve ne pentirete!
E la sigla dell'anime è fantastica!
Che dire di “Death Note”? Potremmo scrivere intere pagine parlando dell’omonimo quaderno protagonista e del suo fido (e geniale) possessore, ma ci limiteremo a dire che "Death Note" è un capolavoro che chiunque dovrebbe vedere almeno una volta nella vita (o almeno questo è il mio umile pensiero).
La trama intricata ma ricca di colpi di scena, i personaggi e la caratterizzazione psicologica di questi sono i punti di forza di un anime/manga che prende lo spettatore/lettore e lo getta all’interno di una battaglia tra il bene e il male; poi sta a voi scegliere da che parte stare.
Curiosità:
1) L’identità dei creatori di "Death Note" non si conosce. Si vocifera che la sceneggiatrice di "Death Note" Tsugumi Ohba collezioni tazzine da tè (un chiaro riferimento a Elle), che è nata a Tokyo (città dove si svolgono le vicende del manga), e che scrive le sceneggiature delle sue opere seduta, tenendo le ginocchia piegate verso lo stomaco, esattamente come Elle.
2) Se si legge al contrario, il cognome di Light Yagami diventa Imagay, in inglese i'm a gay; tuttavia non è stato specificato se si tratta di un caso o di un gioco di parole volontario.
3) Near e Mello rappresentano la mentalità di L suddivisa in due parti: il primo rappresenta la sua freddezza e mancanza di interazioni col mondo esterno, mentre la seconda si identifica con le sue doti di determinazione e capacità di agire.
La trama intricata ma ricca di colpi di scena, i personaggi e la caratterizzazione psicologica di questi sono i punti di forza di un anime/manga che prende lo spettatore/lettore e lo getta all’interno di una battaglia tra il bene e il male; poi sta a voi scegliere da che parte stare.
Curiosità:
1) L’identità dei creatori di "Death Note" non si conosce. Si vocifera che la sceneggiatrice di "Death Note" Tsugumi Ohba collezioni tazzine da tè (un chiaro riferimento a Elle), che è nata a Tokyo (città dove si svolgono le vicende del manga), e che scrive le sceneggiature delle sue opere seduta, tenendo le ginocchia piegate verso lo stomaco, esattamente come Elle.
2) Se si legge al contrario, il cognome di Light Yagami diventa Imagay, in inglese i'm a gay; tuttavia non è stato specificato se si tratta di un caso o di un gioco di parole volontario.
3) Near e Mello rappresentano la mentalità di L suddivisa in due parti: il primo rappresenta la sua freddezza e mancanza di interazioni col mondo esterno, mentre la seconda si identifica con le sue doti di determinazione e capacità di agire.
<b>Le seguenti considerazioni sono valide anche per il manga originale. È tuttavia altamente sconsigliata la lettura per chi non abbia ancora visionato nessuna delle due opere.</b>
<i>Il negativo, vale a dire la libertà, vale a dire il crimine.</i>
G. W. F. Hegel
Sono ormai passati diversi anni dall'uscita di questo titolo: nel corso del tempo la sua fama riscossa già nei primi tempi si è ingigantita sempre più, rendendolo conosciuto pressoché da tutti. È però vittima (come tutte le opere famose) di valutazioni segnate da schieramenti opposti: c'è chi lo ama e chi lo disprezza. I primi sostengono che ci troviamo di fronte ad un'opera estremamente interessante e appassionante, mentre i secondi affermano che il prodotto in questione sia sì appassionante nella prima parte (prima della morte di L), ma poi perda sempre più mordente (questo è un giudizio spesso condiviso anche da chi ha un rapporto tiepido con <i>Death Note</i>, ossia coloro che semplicemente lo apprezzano, senza schieramenti). L'opera di cui stiamo parlando è infatti "messa da parte" una volta che si impara a rivolgersi a produzioni "più mature": proprio perché è qualcosa che si concentra su una sceneggiatura più (per i sostenitori) o meno (per i detrattori e per i "neutrali") appassionante, non è nulla di cui si possa dire in sostanza più di questo. Ciò è anche il motivo per cui visionare <i>Death Note</i> implica una "scelta" fra Light o L: sono questi due personaggi a sostenere la sceneggiatura, e scegliere fra uno dei due diventa qualcosa di obbligatorio. Quando poi L muore, i detrattori e i "neutrali" dicono che il calo qualitativo non possa che sopraggiungere, appunto perché esce di scena una delle due colonne portanti dell'essenza di questa opera (la sceneggiatura, appunto). L'intera opera sarebbe quindi riducibile ad un orizzonte di senso emotivo e psicologico: il criterio risultante ha a che fare soltanto con l'intrattenimento, e, quindi, allo scopo di aumentare la qualità del divertimento, è della fondamentale importanza fare la propria scelta fra L e Light.
Ora, quello che si vuole mettere in discussione qui è proprio questo: la pretesa unicità oggettiva di questo approccio. Sostanzialmente, non si mette in dubbio la <i>legittimità</i> di tale visione: grazie al cielo, ognuno è libero di vedere quello che vuole come vuole (io stesso visionai <i>Death Note</i> in questo modo, e per lungo tempo l'ho visto proprio in questa ottica), ma se si vuole effettivamente parlare di questa opera in un modo che esuli dalle preferenze personali, l'atteggiamento finora esposto (sia esso portato avanti da detrattori, appassionati o neutrali) non può essere corretto. Non bisogna quindi sottovalutare questa opera soltanto perché fa della suspence il suo punto di forza, o perché ha avuto un successo enorme: ciò che si vuole sostenere da qui in poi è che il prodotto in questione ha una grande importanza in quanto <i>opera d'arte</i> (e dunque in quanto prodotto che <i>fa riflettere</i>). Non sarà al livello di altri capolavori, ma ha la sua dignità.
Tutto inizia con Light che, avendo trovato il quaderno della morte, decide di farne uso per fondare un nuovo mondo: una società in cui le persone siano al sicuro, in cui non ci sia alcun timore della violenza. Questo sarà possibile proprio attraverso il quaderno: con esso, infatti, Light ucciderà ogni criminale.
Ma come arriva egli a questa conclusione? Ora, è chiaro che fin da subito le motivazioni del nostro protagonista vengono chiaramente esposte (cfr. il monologo da lui pronunciato già nel primo episodio), però è anche vero che tali motivazioni, finora (e qui si dovrà convenire), non sono mai state analizzate da nessuno. La domanda può quindi essere posta meglio: <i>qual è l'assunto fondamentale che fa sì che Light voglia agire in tal modo?</i> Ora si può finalmente rispondere: l'assunto è <i>che la giustizia sia la metodologia operativa in base alla quale si cerca di garantire la sicurezza e la felicità dei membri della comunità</i>. La giustizia non può che essere questo: le persone vogliono essere felici, e perciò è necessario elaborare la metodologia più efficace. La conclusione di Light non tarda ad arrivare, dunque: la giustizia è tutto ciò, e quindi l'uso del death note è necessariamente legittimo, costituendo la soluzione più efficace (grazie alla sua efficienza inarrivabile dai mezzi umani).
A questo punto interviene L: egli sostiene che la via finora esposta sia inaccettabile. Il detective viene subito apparentemente inquadrato come il vero antagonista di Light, come colui che effettivamente riuscirà a fermarlo. Certamente, in quanto a intelligenza e arguzia i due sono perfettamente paragonabili (alcuni poi sostengono che L in verità sia sempre stato più intelligente di Light), ma - e qui giungiamo ad un fortissimo punto di svolta rispetto alla visione tradizionale - è proprio vero che i due sono completamente sullo stesso piano? L ha <i>davvero</i> tutte le carte in regola per poter sconfiggere Kira? Ragioniamo: L sostiene che il metodo del nostro protagonista sia deplorevole e orribile: per questo deve essere combattuto. E noi siamo d'accordo con lui: anche se adoriamo il personaggio di Light (se cioè lo abbiamo "scelto"), in fondo dobbiamo dare ragione al detective. Ma, a ben vedere, questo <i>non confuta per nulla la posizione del protagonista</i>. Se si presta attenzione, ci si accorge non solo che Light ha già tenuto in conto l'orribilità del proprio agire, ma che lo stesso L non fa <b>mai</b> una obiezione: non c'è nessuna vera e propria messa in discussione. La moralità del grande detective è una moralità incompleta, priva di contenuto, astratta. Si spiega quindi il grande dubbio: perché far morire L, se è l'unico in tutta la vicenda capace di tenere testa a Light? Semplice: egli non è capace di confutare la posizione finora esposta, e quindi finisce per muoversi nella medesima logica che dice che la giustizia è la garanzia della sicurezza e della felicità della comunità. Ma tale logica ha proprio come risultato necessario la posizione di Light: L, dal momento in cui entra in scena, è destinato alla sconfitta.
Eppure non finisce qui. Ciò che riesce a sconfiggere Light è l'azione cooperativa di Near e Mello: due personaggi spesso poco considerati, poiché non dotati singolarmente di intelligenza e carattere paragonabili a quelli di L. Questo è certamente vero, ma Near, con l'operazione finale, riesce a dare la conclusione tematica all'opera. Questi infatti fa notare a Light il suo errore: originariamente, non c'è il desiderio di essere felici e al sicuro. Questo è certamente presente, ma ciò è già da sempre unito ad una condizione costitutiva dell'essere umano: la <i>libertà</i>. Esiste un legame necessario fra essere umano e libertà: quest'ultima non è una chimera che non si potrà mai raggiungere, ma è la condizione nella quale siamo originariamente gettati. Ma la libertà non può esistere senza la presenza dell'alterità: si può parlare di libertà solo nel momento in cui io la posso esercitare nei confronti degli altri. Se non esiste nessun altro, la mia libertà non potrà mai presentarsi. Che cos'è la giustizia, allora? Ancor prima di aver a che fare con felicità e sicurezza, essa è <i>il problematizzarsi della libertà all'interno della sua necessaria sfera intersoggettiva</i>. La giustizia è una questione di alterità, che quindi è sempre legata a ogni forma di libertà, anche a quella di sbagliare, quella cioè di <i>commettere un crimine</i>. E questo perché il crimine non è soltanto un danno fatto ad altri: esso è innanzitutto un <i>mettere in discussione l'attuale configurazione sociale</i>, un <i>rendere più complessa la differenziazione della libertà</i>. "Che cosa è giusto e sbagliato? Che cosa è buono e che cosa è cattivo? Nessuno può distinguere con verità fra le due cose (...): chiamandoti 'Dio' (...), che ne è di quello che gli altri pensano, di quello che loro credono che sia giusto?" Queste le parole di Near. Inferiore a L in intelligenza, gli è però immensamente superiore in moralità. Alla luce di ciò che è stato esposto, si spiega anche perché l'autore abbia deciso di fargli sconfiggere Light solo con un'operazione collaborativa: i motivi della giustizia si trovano <i>insieme</i>, non dall'alto di una superiore capacità analitica.
<i>Death Note</i> riesce perciò a dare una risposta matura al problema tipico degli shōnen: la giustizia, appunto. La tipica soluzione in base alla quale si assicura la pace è rappresentata proprio da Light: l'autore ci sta dicendo che una visione così astratta della giustizia non è veritiera. Ma non solo: la giustizia non è nemmeno un'operazione psicologica con la quale si converte l'antagonista ad una moralità astratta (e qui si parla di L).
Al di là di parodie e satire più o meno efficaci (e dissacranti) allo shōnen, <i>Death Note</i> riesce ad essere non solo <i>decostruttivista</i> (poiché mette in discussione l'intero orizzonte di senso dello stesso), ma anche propositivo. Se in più consideriamo che in Giappone è presente ancora la pena di morte, allora penso che abbiamo trovato una grande perla.
P.S. Ringrazio Misa&Ulalà per il grande supporto. Senza il suo aiuto, non sarebbe stata la stessa cosa.
<i>Il negativo, vale a dire la libertà, vale a dire il crimine.</i>
G. W. F. Hegel
Sono ormai passati diversi anni dall'uscita di questo titolo: nel corso del tempo la sua fama riscossa già nei primi tempi si è ingigantita sempre più, rendendolo conosciuto pressoché da tutti. È però vittima (come tutte le opere famose) di valutazioni segnate da schieramenti opposti: c'è chi lo ama e chi lo disprezza. I primi sostengono che ci troviamo di fronte ad un'opera estremamente interessante e appassionante, mentre i secondi affermano che il prodotto in questione sia sì appassionante nella prima parte (prima della morte di L), ma poi perda sempre più mordente (questo è un giudizio spesso condiviso anche da chi ha un rapporto tiepido con <i>Death Note</i>, ossia coloro che semplicemente lo apprezzano, senza schieramenti). L'opera di cui stiamo parlando è infatti "messa da parte" una volta che si impara a rivolgersi a produzioni "più mature": proprio perché è qualcosa che si concentra su una sceneggiatura più (per i sostenitori) o meno (per i detrattori e per i "neutrali") appassionante, non è nulla di cui si possa dire in sostanza più di questo. Ciò è anche il motivo per cui visionare <i>Death Note</i> implica una "scelta" fra Light o L: sono questi due personaggi a sostenere la sceneggiatura, e scegliere fra uno dei due diventa qualcosa di obbligatorio. Quando poi L muore, i detrattori e i "neutrali" dicono che il calo qualitativo non possa che sopraggiungere, appunto perché esce di scena una delle due colonne portanti dell'essenza di questa opera (la sceneggiatura, appunto). L'intera opera sarebbe quindi riducibile ad un orizzonte di senso emotivo e psicologico: il criterio risultante ha a che fare soltanto con l'intrattenimento, e, quindi, allo scopo di aumentare la qualità del divertimento, è della fondamentale importanza fare la propria scelta fra L e Light.
Ora, quello che si vuole mettere in discussione qui è proprio questo: la pretesa unicità oggettiva di questo approccio. Sostanzialmente, non si mette in dubbio la <i>legittimità</i> di tale visione: grazie al cielo, ognuno è libero di vedere quello che vuole come vuole (io stesso visionai <i>Death Note</i> in questo modo, e per lungo tempo l'ho visto proprio in questa ottica), ma se si vuole effettivamente parlare di questa opera in un modo che esuli dalle preferenze personali, l'atteggiamento finora esposto (sia esso portato avanti da detrattori, appassionati o neutrali) non può essere corretto. Non bisogna quindi sottovalutare questa opera soltanto perché fa della suspence il suo punto di forza, o perché ha avuto un successo enorme: ciò che si vuole sostenere da qui in poi è che il prodotto in questione ha una grande importanza in quanto <i>opera d'arte</i> (e dunque in quanto prodotto che <i>fa riflettere</i>). Non sarà al livello di altri capolavori, ma ha la sua dignità.
Tutto inizia con Light che, avendo trovato il quaderno della morte, decide di farne uso per fondare un nuovo mondo: una società in cui le persone siano al sicuro, in cui non ci sia alcun timore della violenza. Questo sarà possibile proprio attraverso il quaderno: con esso, infatti, Light ucciderà ogni criminale.
Ma come arriva egli a questa conclusione? Ora, è chiaro che fin da subito le motivazioni del nostro protagonista vengono chiaramente esposte (cfr. il monologo da lui pronunciato già nel primo episodio), però è anche vero che tali motivazioni, finora (e qui si dovrà convenire), non sono mai state analizzate da nessuno. La domanda può quindi essere posta meglio: <i>qual è l'assunto fondamentale che fa sì che Light voglia agire in tal modo?</i> Ora si può finalmente rispondere: l'assunto è <i>che la giustizia sia la metodologia operativa in base alla quale si cerca di garantire la sicurezza e la felicità dei membri della comunità</i>. La giustizia non può che essere questo: le persone vogliono essere felici, e perciò è necessario elaborare la metodologia più efficace. La conclusione di Light non tarda ad arrivare, dunque: la giustizia è tutto ciò, e quindi l'uso del death note è necessariamente legittimo, costituendo la soluzione più efficace (grazie alla sua efficienza inarrivabile dai mezzi umani).
A questo punto interviene L: egli sostiene che la via finora esposta sia inaccettabile. Il detective viene subito apparentemente inquadrato come il vero antagonista di Light, come colui che effettivamente riuscirà a fermarlo. Certamente, in quanto a intelligenza e arguzia i due sono perfettamente paragonabili (alcuni poi sostengono che L in verità sia sempre stato più intelligente di Light), ma - e qui giungiamo ad un fortissimo punto di svolta rispetto alla visione tradizionale - è proprio vero che i due sono completamente sullo stesso piano? L ha <i>davvero</i> tutte le carte in regola per poter sconfiggere Kira? Ragioniamo: L sostiene che il metodo del nostro protagonista sia deplorevole e orribile: per questo deve essere combattuto. E noi siamo d'accordo con lui: anche se adoriamo il personaggio di Light (se cioè lo abbiamo "scelto"), in fondo dobbiamo dare ragione al detective. Ma, a ben vedere, questo <i>non confuta per nulla la posizione del protagonista</i>. Se si presta attenzione, ci si accorge non solo che Light ha già tenuto in conto l'orribilità del proprio agire, ma che lo stesso L non fa <b>mai</b> una obiezione: non c'è nessuna vera e propria messa in discussione. La moralità del grande detective è una moralità incompleta, priva di contenuto, astratta. Si spiega quindi il grande dubbio: perché far morire L, se è l'unico in tutta la vicenda capace di tenere testa a Light? Semplice: egli non è capace di confutare la posizione finora esposta, e quindi finisce per muoversi nella medesima logica che dice che la giustizia è la garanzia della sicurezza e della felicità della comunità. Ma tale logica ha proprio come risultato necessario la posizione di Light: L, dal momento in cui entra in scena, è destinato alla sconfitta.
Eppure non finisce qui. Ciò che riesce a sconfiggere Light è l'azione cooperativa di Near e Mello: due personaggi spesso poco considerati, poiché non dotati singolarmente di intelligenza e carattere paragonabili a quelli di L. Questo è certamente vero, ma Near, con l'operazione finale, riesce a dare la conclusione tematica all'opera. Questi infatti fa notare a Light il suo errore: originariamente, non c'è il desiderio di essere felici e al sicuro. Questo è certamente presente, ma ciò è già da sempre unito ad una condizione costitutiva dell'essere umano: la <i>libertà</i>. Esiste un legame necessario fra essere umano e libertà: quest'ultima non è una chimera che non si potrà mai raggiungere, ma è la condizione nella quale siamo originariamente gettati. Ma la libertà non può esistere senza la presenza dell'alterità: si può parlare di libertà solo nel momento in cui io la posso esercitare nei confronti degli altri. Se non esiste nessun altro, la mia libertà non potrà mai presentarsi. Che cos'è la giustizia, allora? Ancor prima di aver a che fare con felicità e sicurezza, essa è <i>il problematizzarsi della libertà all'interno della sua necessaria sfera intersoggettiva</i>. La giustizia è una questione di alterità, che quindi è sempre legata a ogni forma di libertà, anche a quella di sbagliare, quella cioè di <i>commettere un crimine</i>. E questo perché il crimine non è soltanto un danno fatto ad altri: esso è innanzitutto un <i>mettere in discussione l'attuale configurazione sociale</i>, un <i>rendere più complessa la differenziazione della libertà</i>. "Che cosa è giusto e sbagliato? Che cosa è buono e che cosa è cattivo? Nessuno può distinguere con verità fra le due cose (...): chiamandoti 'Dio' (...), che ne è di quello che gli altri pensano, di quello che loro credono che sia giusto?" Queste le parole di Near. Inferiore a L in intelligenza, gli è però immensamente superiore in moralità. Alla luce di ciò che è stato esposto, si spiega anche perché l'autore abbia deciso di fargli sconfiggere Light solo con un'operazione collaborativa: i motivi della giustizia si trovano <i>insieme</i>, non dall'alto di una superiore capacità analitica.
<i>Death Note</i> riesce perciò a dare una risposta matura al problema tipico degli shōnen: la giustizia, appunto. La tipica soluzione in base alla quale si assicura la pace è rappresentata proprio da Light: l'autore ci sta dicendo che una visione così astratta della giustizia non è veritiera. Ma non solo: la giustizia non è nemmeno un'operazione psicologica con la quale si converte l'antagonista ad una moralità astratta (e qui si parla di L).
Al di là di parodie e satire più o meno efficaci (e dissacranti) allo shōnen, <i>Death Note</i> riesce ad essere non solo <i>decostruttivista</i> (poiché mette in discussione l'intero orizzonte di senso dello stesso), ma anche propositivo. Se in più consideriamo che in Giappone è presente ancora la pena di morte, allora penso che abbiamo trovato una grande perla.
P.S. Ringrazio Misa&Ulalà per il grande supporto. Senza il suo aiuto, non sarebbe stata la stessa cosa.
ATTENZIONE SPOILER
Il nostro è un mondo molto difficile da comprendere, è un posto bellissimo ma che può mutare in base alle nostre azioni, e le azioni che noi umani facciamo possono essere tra le più crudeli.
Ormai, ogni volta che senti il telegiornale a pranzo o a cena si è costretti a sentire ogni giorno che qualcuno e morto, e nella maggior parte dei casi ucciso nei modi più vari, dalla semplice morte rapida fino alla morte lenta e dolorosa, ma in tutti i casi e pur sempre omicidio, fatto da un altro essere umano che compiendo questo crudele gesto non merita più di essere definito umano.
Ma nonostante tutto, tutti noi siamo pur sempre persone, creato da un solo e unico creatore, e quindi giudicare le persone va fatto solo se tali persone compiono gesti che non si possono più definire umani, di persone che uccidono per divertimento, chi per razzismo, e chi più ne a più ne metta.
Il nostro mondo, di fatto, rischia prima o poi di auto-distruggersi e soltanto un miracolo potrebbe salvarlo o forse delle vere persone giuste, o magari può esserci, anzi ci sarà sempre, una speranza.
Ma se un giorno ti ritrovi in mano un potere che ti permetterebbe di decidere il fato delle persone, in questo caso un quaderno che ti permette di uccidere le persone soltanto scrivendo il loro nome, che cosa faresti?
Un potere non è giusto o sbagliato, ma dipende da come lo si utilizza, ma a lungo andare può portare allo scavarsi la fossa.
Questo è ciò che vuole mostrare Death Note, uno delle serie anime/manga più conosciute per via delle audaci tematiche che essa affronta.
Sarò sincero, all'inizio cercavo di stare alla larga da quel'anime per via delle sue inquietanti atmosfere mista al poliziesco e all'horror, ma con tutto quel parlare in giro e il merchandising che si è portato dietro, unite alle urla di capolavoro di tanti, conoscenze personali comprese, mi hanno infine convinto a prendere una decisione: vederlo.
E ora posso dire la mia.
Occhio, qui spoiler pesanti.
La trama racconta di Light Yagami, un comune studente giapponese molto dotato in intelligenza stufo di vivere in un mondo dove a fare da padrone sono la morte e la corruzione ma il suo destino cambia quando trova a terra un misterioso quaderno caduto dal cielo chiamato " Death Note" e rimane incuriosito da una dicitura che dice che può uccidere una persona semplicemente scrivendo il suo nome, oltre ad altre particolari istruzioni, e dopo aver testato la sua efficacia capisce che ha in mano il metodo di cambiare il mondo e per farlo decide di uccidere tutti i criminali del mondo, e l'uso del quaderno attira l'attenzione del suo proprietario: Ryuk uno Shinigami (il dio della morte giapponese), ma anziché ucciderlo decide di farglielo tenere, giusto per godersi gli effetti.
Ben presto le azioni di Light vengono notate in tutto il mondo e gli viene dato il sopranome di Kira (dalla pronuncia giapponese di killer), e Light realizza ben presto il suo scopo, ovvero di diventare il dio di un nuovo mondo senza crimine.
Ma nonostante tutto, le sue azioni sono pur sempre omicidi e quindi non può essere lasciato impunito e ad agire a piede libero, e per questo motivo viene chiamato il miglior detective del mondo per risolvere questo caso: Il misterioso L.
Ha quindi inizio tra Light ed L una intensa battaglia di strategie per decidere chi dei due incarnerà il miglio concetto di giustizia. Una battaglia che durerà per 6 anni.
L'anime è di fatto un poliziesco ma con l'aggiunta di momenti sopranaturali come, appunto, il Death Note e gli Shinigami (Ryuk non è l'unico ad apparire), e la serie è un continuo gioco di trappole e strategie, su chi farà la prima mossa e come anticiparla, ma l'anima di tutto questo sta nei personaggi.
L'anime non si farà scrupoli a mostrare scene un pochino forti, senza mai raggiungere gli eccessi violenza estrema (verrà fatto riferimento a delle torture che non vengono mostrate), o nel fatto che la serie fa ricorso ed allegorie e simboli religiosi cristiani, come le mele, richiamando al fatto, secondo la credenza popolare, al frutto proibito mangiato da Adamo ed Eva, o che in un episodio Light ed L citano il passo evangelico della" lavanda dei piedi", o alla continua presenza di croci o ritratti.
Ma per fortuna non mancheranno i momenti comici, capaci di smorzare l'atmosfera quando serve, come gli atteggiamenti infantili di Misa e Tota, o quando Ryuk va in astinenza di mele.
Passiamo ai personaggi:
Una particolarità di questa serie è una: Per chi si fa il tifo? Chi sono i veri protagonisti e antagonisti (pur essendoci un paio di cattivi "puri")?
Partiamo dalle forze dell'ordine rappresentati da L, un personaggio geniale quanto bizzarro per via dei suoi particolari modi di dire o di fare, come sedersi nella sua particolare posizione o mangiare continuamente dolci, e che avrà modo di legare in modi alquanto folli con i personaggi di Light e Misa, pur sospettando di loro.
Mentre gli altri personaggi con cui si finisce con l'affezionarsi e fare il tifo per loro sono Soichiro Yagami, il padre di Light, Shuichi Aizawa, che arriverà anche lui a sospettare di Light e infine Tota Matsuda, un tipo a prima vista infantile, infatti e spesso fonte di gag e battute, ma che sa fare sul serio quando serve per poi avere un ruolo decisivo negli ultimi atti, quando finirà col sparare, in un impeto di rabbia omicida, a Light quando scoprirà che lui è Kira, rimanendo inorridito dal suo vero volto.
Oltre a loro vi saranno gli eredi di L ovvero Mello, uno dei veri cattivi della serie, in quanto non si farà scrupoli a compiere azioni estreme pur di superare L e Near, e infine Near, che si rivelerà, pur costruendo i suoi piani con giocattoli mostrando un comportamento quasi infantile, il vero buono della storia.
E infine arriviamo a lui: Light Yagami un vero e proprio caso di protagonista e antagonista allo stesso tempo e quindi o lo si ama o lo si odia.
Io dico questo, alla fine l'ho odiato per molti motivi: Da quando ha preso il quaderno ha perso completamente il senno arrivando infine a dichiararsi il dio di un nuovo mondo e usa la sua intelligenza come strumento per costruire strategie molto accurate ma usate col solo scopo di sviare le indagini del gruppo Anti-Kira cui si è unito proprio per depistare L, che in alcuni casi ammira per la sua intelligenza. Inoltre egli gioca con tutti, indossa maschere di disponibilità e amicizia alle persone ma che tratta soltanto come strumenti pronti da eliminare alla prima occasione, alleati compresi, tra cui Misa Amane, una ragazza dotata, anch'ella, di un Death Note, nonché in possesso del potere degli occhi dello Shinigami, che colpita dall'operato di Kira si offrirà di aiutarlo poiché innamorata, e Light non ci penserà due volte a usarla per i suoi scopi, ma che,
nonostante tutto, sa di essere usata ma l'amore che prova per Light l'ha spingerà al limite delle sue possibilità pur di essere utile a lui, oppure il caso di Kiyomi Takada, compagna di università le quali sfrutterà le sue doti di giornalista, e l'amore che lei prova per lui, pur di accelerare il suo obiettivo, per poi eliminarla in un modo a dir poco crudele senza battere ciglio, e infine nella figura di Teru Mikami, individuo dotato di una giustizia a dir poco allucinante che l'ha segnato fin dall'infanzia e l'avvento di Kira l'ha portato ad una vera e propria forma di fanatismo totale nei suoi confronti, e pur senza pensarci 2 volte diverrà suo accanito servitore, importandogliene poco se usato o meno, se ciò l'ho aiuterà nel suo piano.
Per farla breve, ha perso la sua umanità, pur mostrandone un po quando la sua famiglia viene coinvolta, o quando perde la memoria, mostrando degli atteggiamenti veramente sinceri; Umanità buttata alle ortiche quando recupera la memoria, tornando lo spietato Kira.
Ma alla fine, purtroppo (per molti ma non per me), il suo sogno e destinato a infrangersi veedo sconfitto e destinato alla giustizia, o meglio, alla morte, portando nei suoi ultimi minuti lo spettatore a riflettere sul suo operato: A mio parere Light poteva permettersi una vita migliore se non avesse notato quel quaderno, che una volta toccato l'ha condannato a diventare un mostro, un assassino, un burattinaio e tutto il peggio di un essere umano, ricevendo di fatto la punizione definitiva, a cui nessuno l'ha potuto salvare poiché chi poteva aiutarlo lui l'ha eliminato capendo troppo tardi i suoi errori. Ma se l'ho spettatore alla fine l'ho ha giudicato, come l'ho giudicherà il mondo che, tutto sommato, e stato ,in parte, ripulito dalla criminalità e dalle guerre per via delle sue azioni?
Ottimo l'adattamento italiano con voci molto azzeccate anche se, dato il target maturo, non si farà scrupoli ad usare frasi molto colorite, parolacce, insulti e infine bestemmie.
Alla fine non ho potuto che confermare la fama che la serie si porta dietro.
Un anime che spinge a riflettere come approcciarsi al mondo, sia crudele per via delle azioni di molti, sia bellissimo per ciò che vuole offrire, sperando che alla fine non precipiti da solo nella fossa. E che, inoltre, spinge a riflettere su l'interazione con le persone che si conosce, amandole davvero fino alla fine, indipendentemente se corre buon sangue o meno, e infine fa riflettere se si ottiene davvero un potere, mostrando cosa succede se si cade nell'errore di imboccare il sentiero imboccato da Light che l'ha portato alla sua lenta e inesorabile condanna, che alla fine non meritava.
Che dire..... pensavo peggio
Il nostro è un mondo molto difficile da comprendere, è un posto bellissimo ma che può mutare in base alle nostre azioni, e le azioni che noi umani facciamo possono essere tra le più crudeli.
Ormai, ogni volta che senti il telegiornale a pranzo o a cena si è costretti a sentire ogni giorno che qualcuno e morto, e nella maggior parte dei casi ucciso nei modi più vari, dalla semplice morte rapida fino alla morte lenta e dolorosa, ma in tutti i casi e pur sempre omicidio, fatto da un altro essere umano che compiendo questo crudele gesto non merita più di essere definito umano.
Ma nonostante tutto, tutti noi siamo pur sempre persone, creato da un solo e unico creatore, e quindi giudicare le persone va fatto solo se tali persone compiono gesti che non si possono più definire umani, di persone che uccidono per divertimento, chi per razzismo, e chi più ne a più ne metta.
Il nostro mondo, di fatto, rischia prima o poi di auto-distruggersi e soltanto un miracolo potrebbe salvarlo o forse delle vere persone giuste, o magari può esserci, anzi ci sarà sempre, una speranza.
Ma se un giorno ti ritrovi in mano un potere che ti permetterebbe di decidere il fato delle persone, in questo caso un quaderno che ti permette di uccidere le persone soltanto scrivendo il loro nome, che cosa faresti?
Un potere non è giusto o sbagliato, ma dipende da come lo si utilizza, ma a lungo andare può portare allo scavarsi la fossa.
Questo è ciò che vuole mostrare Death Note, uno delle serie anime/manga più conosciute per via delle audaci tematiche che essa affronta.
Sarò sincero, all'inizio cercavo di stare alla larga da quel'anime per via delle sue inquietanti atmosfere mista al poliziesco e all'horror, ma con tutto quel parlare in giro e il merchandising che si è portato dietro, unite alle urla di capolavoro di tanti, conoscenze personali comprese, mi hanno infine convinto a prendere una decisione: vederlo.
E ora posso dire la mia.
Occhio, qui spoiler pesanti.
La trama racconta di Light Yagami, un comune studente giapponese molto dotato in intelligenza stufo di vivere in un mondo dove a fare da padrone sono la morte e la corruzione ma il suo destino cambia quando trova a terra un misterioso quaderno caduto dal cielo chiamato " Death Note" e rimane incuriosito da una dicitura che dice che può uccidere una persona semplicemente scrivendo il suo nome, oltre ad altre particolari istruzioni, e dopo aver testato la sua efficacia capisce che ha in mano il metodo di cambiare il mondo e per farlo decide di uccidere tutti i criminali del mondo, e l'uso del quaderno attira l'attenzione del suo proprietario: Ryuk uno Shinigami (il dio della morte giapponese), ma anziché ucciderlo decide di farglielo tenere, giusto per godersi gli effetti.
Ben presto le azioni di Light vengono notate in tutto il mondo e gli viene dato il sopranome di Kira (dalla pronuncia giapponese di killer), e Light realizza ben presto il suo scopo, ovvero di diventare il dio di un nuovo mondo senza crimine.
Ma nonostante tutto, le sue azioni sono pur sempre omicidi e quindi non può essere lasciato impunito e ad agire a piede libero, e per questo motivo viene chiamato il miglior detective del mondo per risolvere questo caso: Il misterioso L.
Ha quindi inizio tra Light ed L una intensa battaglia di strategie per decidere chi dei due incarnerà il miglio concetto di giustizia. Una battaglia che durerà per 6 anni.
L'anime è di fatto un poliziesco ma con l'aggiunta di momenti sopranaturali come, appunto, il Death Note e gli Shinigami (Ryuk non è l'unico ad apparire), e la serie è un continuo gioco di trappole e strategie, su chi farà la prima mossa e come anticiparla, ma l'anima di tutto questo sta nei personaggi.
L'anime non si farà scrupoli a mostrare scene un pochino forti, senza mai raggiungere gli eccessi violenza estrema (verrà fatto riferimento a delle torture che non vengono mostrate), o nel fatto che la serie fa ricorso ed allegorie e simboli religiosi cristiani, come le mele, richiamando al fatto, secondo la credenza popolare, al frutto proibito mangiato da Adamo ed Eva, o che in un episodio Light ed L citano il passo evangelico della" lavanda dei piedi", o alla continua presenza di croci o ritratti.
Ma per fortuna non mancheranno i momenti comici, capaci di smorzare l'atmosfera quando serve, come gli atteggiamenti infantili di Misa e Tota, o quando Ryuk va in astinenza di mele.
Passiamo ai personaggi:
Una particolarità di questa serie è una: Per chi si fa il tifo? Chi sono i veri protagonisti e antagonisti (pur essendoci un paio di cattivi "puri")?
Partiamo dalle forze dell'ordine rappresentati da L, un personaggio geniale quanto bizzarro per via dei suoi particolari modi di dire o di fare, come sedersi nella sua particolare posizione o mangiare continuamente dolci, e che avrà modo di legare in modi alquanto folli con i personaggi di Light e Misa, pur sospettando di loro.
Mentre gli altri personaggi con cui si finisce con l'affezionarsi e fare il tifo per loro sono Soichiro Yagami, il padre di Light, Shuichi Aizawa, che arriverà anche lui a sospettare di Light e infine Tota Matsuda, un tipo a prima vista infantile, infatti e spesso fonte di gag e battute, ma che sa fare sul serio quando serve per poi avere un ruolo decisivo negli ultimi atti, quando finirà col sparare, in un impeto di rabbia omicida, a Light quando scoprirà che lui è Kira, rimanendo inorridito dal suo vero volto.
Oltre a loro vi saranno gli eredi di L ovvero Mello, uno dei veri cattivi della serie, in quanto non si farà scrupoli a compiere azioni estreme pur di superare L e Near, e infine Near, che si rivelerà, pur costruendo i suoi piani con giocattoli mostrando un comportamento quasi infantile, il vero buono della storia.
E infine arriviamo a lui: Light Yagami un vero e proprio caso di protagonista e antagonista allo stesso tempo e quindi o lo si ama o lo si odia.
Io dico questo, alla fine l'ho odiato per molti motivi: Da quando ha preso il quaderno ha perso completamente il senno arrivando infine a dichiararsi il dio di un nuovo mondo e usa la sua intelligenza come strumento per costruire strategie molto accurate ma usate col solo scopo di sviare le indagini del gruppo Anti-Kira cui si è unito proprio per depistare L, che in alcuni casi ammira per la sua intelligenza. Inoltre egli gioca con tutti, indossa maschere di disponibilità e amicizia alle persone ma che tratta soltanto come strumenti pronti da eliminare alla prima occasione, alleati compresi, tra cui Misa Amane, una ragazza dotata, anch'ella, di un Death Note, nonché in possesso del potere degli occhi dello Shinigami, che colpita dall'operato di Kira si offrirà di aiutarlo poiché innamorata, e Light non ci penserà due volte a usarla per i suoi scopi, ma che,
nonostante tutto, sa di essere usata ma l'amore che prova per Light l'ha spingerà al limite delle sue possibilità pur di essere utile a lui, oppure il caso di Kiyomi Takada, compagna di università le quali sfrutterà le sue doti di giornalista, e l'amore che lei prova per lui, pur di accelerare il suo obiettivo, per poi eliminarla in un modo a dir poco crudele senza battere ciglio, e infine nella figura di Teru Mikami, individuo dotato di una giustizia a dir poco allucinante che l'ha segnato fin dall'infanzia e l'avvento di Kira l'ha portato ad una vera e propria forma di fanatismo totale nei suoi confronti, e pur senza pensarci 2 volte diverrà suo accanito servitore, importandogliene poco se usato o meno, se ciò l'ho aiuterà nel suo piano.
Per farla breve, ha perso la sua umanità, pur mostrandone un po quando la sua famiglia viene coinvolta, o quando perde la memoria, mostrando degli atteggiamenti veramente sinceri; Umanità buttata alle ortiche quando recupera la memoria, tornando lo spietato Kira.
Ma alla fine, purtroppo (per molti ma non per me), il suo sogno e destinato a infrangersi veedo sconfitto e destinato alla giustizia, o meglio, alla morte, portando nei suoi ultimi minuti lo spettatore a riflettere sul suo operato: A mio parere Light poteva permettersi una vita migliore se non avesse notato quel quaderno, che una volta toccato l'ha condannato a diventare un mostro, un assassino, un burattinaio e tutto il peggio di un essere umano, ricevendo di fatto la punizione definitiva, a cui nessuno l'ha potuto salvare poiché chi poteva aiutarlo lui l'ha eliminato capendo troppo tardi i suoi errori. Ma se l'ho spettatore alla fine l'ho ha giudicato, come l'ho giudicherà il mondo che, tutto sommato, e stato ,in parte, ripulito dalla criminalità e dalle guerre per via delle sue azioni?
Ottimo l'adattamento italiano con voci molto azzeccate anche se, dato il target maturo, non si farà scrupoli ad usare frasi molto colorite, parolacce, insulti e infine bestemmie.
Alla fine non ho potuto che confermare la fama che la serie si porta dietro.
Un anime che spinge a riflettere come approcciarsi al mondo, sia crudele per via delle azioni di molti, sia bellissimo per ciò che vuole offrire, sperando che alla fine non precipiti da solo nella fossa. E che, inoltre, spinge a riflettere su l'interazione con le persone che si conosce, amandole davvero fino alla fine, indipendentemente se corre buon sangue o meno, e infine fa riflettere se si ottiene davvero un potere, mostrando cosa succede se si cade nell'errore di imboccare il sentiero imboccato da Light che l'ha portato alla sua lenta e inesorabile condanna, che alla fine non meritava.
Che dire..... pensavo peggio
Questa storia inizia che la visione di un protagonista che incarna il personaggio di studente modello e diligente in tutto. Light Yagami è un ragazzo incredibilmente intelligente e sfrutta la sua genialità per lo studio e la sua formazione, fino a quado non troverà per caso il DEATH NOTE. Il quderno della morte...gettato sulla terra dallo shinigami (ovvero un Dio della morte) Ryuk.
Trovare il death note stravolgerà completamente la vita piatta e ripetitiva di Light, trasformando quelle che erano solo fantasie in realtà... Il quaderno in questione permette di uccidere chiunque si voglia scrivendone solo il nome e tenendo a mente il volto della persona da voler giustiziare. Il death note ha delle regole, una di queste è che lo shinigami proprietario del quaderno resterà a fianco a colui che lo a trovato...così Ryuk diventa primo spettatore silenzioso del nuovo mondo perfetto, senza criminalità che Light vuole creare ed esserne il Dio. Ben presto tutti iniziano ad accorgersi delle morti improvvise di famosi criminali di tutto il mondo per arresto cardiaco e si inizia a sospettare di un potenziale serial killer, che verrà poi soprannominato "Kira" derivante appunto da killer. Sulle tracce di Kira ci sarà il detective più famoso del mondo, ovvero L.
L è un genio proprio come Light...ma di una genialità un pò diversa...quello che si dice genio e follia... Ed infatti L capirà subito che dietro a tutto c'è Light Yagami, ma non riesce a trovarne le prove concrete. Quindi tra loro nascerà un mix tra amicizia e odio..perchè si comprendono facilmente tra loro.
La storia andrà a svilupparsi con molti colpi di scena e talvolta con scene forti, ma assolutamente avvincente! Gli sviluppi che ci saranno vi faranno rimanere a bocca aperta che non potrete non andare avanti e seguire puntata dopo puntata tutte le vicessitudini e le battaglie a colpi di genialità tra L e Kira.
Il bello di questo anime è che è completamente differente dagli altri. Non può essere paragonato a nessun'altra storia, è assolutamente unico! Anche i personaggi per esempio, non riesci a inquadrarli sin da subito perchè hanno un velo di mistero attorno. Poi Light non è caratterizato affatto come il classico protagonista, bravo ragazzo, intelligente ma ha un lato oscuro, che riesce a mettere in pratica con il death note diventando Kira. E' sfuggente, manipolatore, egocentrico con smanie di potere assoluto. Mentre L combatte per fermare Kira, è un tipo strambo che nasconde il suo nome e la sua identità al mondo ed ha sempre un asso nella manica per controbattere Kira. Come ho già detto è un mix tra genio e follia, ha ua vita sregolata e abitudini strambe...dorme pochissimo e mangia sempre dolci! Sembra quasi sempre stanco ed assume posizioni insolite. L viene fuori come un personaggio molto simpatico che attrae lo spettatore..forse più di Light che vuole passare da bravo ragazzo ma quando vedi il lato oscuro ti passano i brividi...
Poi c'è Misa...un personaggio che da' la giusta frivolezza a tutta la trama..l'unica per cui ho proato pena in questa storia...Light la tratta malissimo e la manipola a suo completo piacimento,approfittando del fatto che lei è innamorata persa di lui ed accetta tutto ciò che lui dice e fa. Morirebbe per lui, mentre lui la sacrificherebbe senza batter ciglio. Ed anche in queste cose si può percepire la crudeltà di Light, ormai completamente posseduto dal potere di Kira. Anche se c'è da dire che Misa interpreta la parte della bella modella famosa ma senza cervello, che si fa prendere in giro da chiunque e non si rende conto che Light la sta solo usando...c'è, in realtà lei sa che Light la sta usando, ma lei è innamorata prima dell'idea di Kira che ha giustiziato l'assassino dei suoi genitori, ma poi si innamora realmente di Light, quasi con un colpo di fulmine e non si stacca più da lui. Realmente nel bene e nel male. Anche se la storia d'amore a senso unico è quasi inesistete nell'insieme dalla trama, infatti potrebbe anche non esserci e non cambierebbe nulla.
Comunque, mi è piaciuto molto che ci si ritrova in una posizione in cui non si sa per chi tifare e simpatizzare. Si, Light è il protagonista, ma in fondo non è buono e poi è davvero giusto moralmente quello che sta facendo??? Mi si ritrovata anche a chiedermi cosa avrei fatto io al posto di Light, avrei usato il quaderno? avrei ucciso tutto quelle persone?? Sinceramente forse è stata una delle poche volte che ho pensato "No, non vorrei essere in questa serie!!!Non saprei che fare in una situazione del genere!"
Poi ci sono davvero molti aspetti della storia in cui si potrebbe ad andare ad approfondire, come ad esempio ho notato dei simboli religioi a cui molte volte si fa riferimento come le croci o le mele che mangia sempre Ryuk o la lavata dei piedi prima del tradimento... Tutto molto emozionante.
Persino le sigle e tutta la colonna sonora erano perfetti e assolutamente azzeccati con il tutto.
Il mio voto non è un 10 pieno forse per il fatto che più che emozionarmi l'anime mi ha tenuto concentrata sulla trama, ma di emozioni vere ne ho provate poche..dicamo che non mi ci sono "immedesimata" molto. Ma comunque non ho nulla da rimproverare a questo anime, tranne alcune piccolezze nella trama che avrei preferito non ci fossero, come la morte di L, che secondo me doveva essere portato nella 2 parte e sconfiggere lui Kira. Ma anche così il finale è stato inaspettato ed emozionante...soprattutto L che ricompare alla fine e le parole di Ryuk.
Lo consiglio assolutamente!!! Merita certamente tutti i riconoscimenti e il successo mondiale che ha ottenuto! Per cui non può non essere visto... è un MUST!
Trovare il death note stravolgerà completamente la vita piatta e ripetitiva di Light, trasformando quelle che erano solo fantasie in realtà... Il quaderno in questione permette di uccidere chiunque si voglia scrivendone solo il nome e tenendo a mente il volto della persona da voler giustiziare. Il death note ha delle regole, una di queste è che lo shinigami proprietario del quaderno resterà a fianco a colui che lo a trovato...così Ryuk diventa primo spettatore silenzioso del nuovo mondo perfetto, senza criminalità che Light vuole creare ed esserne il Dio. Ben presto tutti iniziano ad accorgersi delle morti improvvise di famosi criminali di tutto il mondo per arresto cardiaco e si inizia a sospettare di un potenziale serial killer, che verrà poi soprannominato "Kira" derivante appunto da killer. Sulle tracce di Kira ci sarà il detective più famoso del mondo, ovvero L.
L è un genio proprio come Light...ma di una genialità un pò diversa...quello che si dice genio e follia... Ed infatti L capirà subito che dietro a tutto c'è Light Yagami, ma non riesce a trovarne le prove concrete. Quindi tra loro nascerà un mix tra amicizia e odio..perchè si comprendono facilmente tra loro.
La storia andrà a svilupparsi con molti colpi di scena e talvolta con scene forti, ma assolutamente avvincente! Gli sviluppi che ci saranno vi faranno rimanere a bocca aperta che non potrete non andare avanti e seguire puntata dopo puntata tutte le vicessitudini e le battaglie a colpi di genialità tra L e Kira.
Il bello di questo anime è che è completamente differente dagli altri. Non può essere paragonato a nessun'altra storia, è assolutamente unico! Anche i personaggi per esempio, non riesci a inquadrarli sin da subito perchè hanno un velo di mistero attorno. Poi Light non è caratterizato affatto come il classico protagonista, bravo ragazzo, intelligente ma ha un lato oscuro, che riesce a mettere in pratica con il death note diventando Kira. E' sfuggente, manipolatore, egocentrico con smanie di potere assoluto. Mentre L combatte per fermare Kira, è un tipo strambo che nasconde il suo nome e la sua identità al mondo ed ha sempre un asso nella manica per controbattere Kira. Come ho già detto è un mix tra genio e follia, ha ua vita sregolata e abitudini strambe...dorme pochissimo e mangia sempre dolci! Sembra quasi sempre stanco ed assume posizioni insolite. L viene fuori come un personaggio molto simpatico che attrae lo spettatore..forse più di Light che vuole passare da bravo ragazzo ma quando vedi il lato oscuro ti passano i brividi...
Poi c'è Misa...un personaggio che da' la giusta frivolezza a tutta la trama..l'unica per cui ho proato pena in questa storia...Light la tratta malissimo e la manipola a suo completo piacimento,approfittando del fatto che lei è innamorata persa di lui ed accetta tutto ciò che lui dice e fa. Morirebbe per lui, mentre lui la sacrificherebbe senza batter ciglio. Ed anche in queste cose si può percepire la crudeltà di Light, ormai completamente posseduto dal potere di Kira. Anche se c'è da dire che Misa interpreta la parte della bella modella famosa ma senza cervello, che si fa prendere in giro da chiunque e non si rende conto che Light la sta solo usando...c'è, in realtà lei sa che Light la sta usando, ma lei è innamorata prima dell'idea di Kira che ha giustiziato l'assassino dei suoi genitori, ma poi si innamora realmente di Light, quasi con un colpo di fulmine e non si stacca più da lui. Realmente nel bene e nel male. Anche se la storia d'amore a senso unico è quasi inesistete nell'insieme dalla trama, infatti potrebbe anche non esserci e non cambierebbe nulla.
Comunque, mi è piaciuto molto che ci si ritrova in una posizione in cui non si sa per chi tifare e simpatizzare. Si, Light è il protagonista, ma in fondo non è buono e poi è davvero giusto moralmente quello che sta facendo??? Mi si ritrovata anche a chiedermi cosa avrei fatto io al posto di Light, avrei usato il quaderno? avrei ucciso tutto quelle persone?? Sinceramente forse è stata una delle poche volte che ho pensato "No, non vorrei essere in questa serie!!!Non saprei che fare in una situazione del genere!"
Poi ci sono davvero molti aspetti della storia in cui si potrebbe ad andare ad approfondire, come ad esempio ho notato dei simboli religioi a cui molte volte si fa riferimento come le croci o le mele che mangia sempre Ryuk o la lavata dei piedi prima del tradimento... Tutto molto emozionante.
Persino le sigle e tutta la colonna sonora erano perfetti e assolutamente azzeccati con il tutto.
Il mio voto non è un 10 pieno forse per il fatto che più che emozionarmi l'anime mi ha tenuto concentrata sulla trama, ma di emozioni vere ne ho provate poche..dicamo che non mi ci sono "immedesimata" molto. Ma comunque non ho nulla da rimproverare a questo anime, tranne alcune piccolezze nella trama che avrei preferito non ci fossero, come la morte di L, che secondo me doveva essere portato nella 2 parte e sconfiggere lui Kira. Ma anche così il finale è stato inaspettato ed emozionante...soprattutto L che ricompare alla fine e le parole di Ryuk.
Lo consiglio assolutamente!!! Merita certamente tutti i riconoscimenti e il successo mondiale che ha ottenuto! Per cui non può non essere visto... è un MUST!
Death Note è l'anime tratto dal manga di Tsugumi Ohba che avuto moltissimo successo, per via della sua trama unica e complessa nel suo genere.
La trama vede Light Yagami, uno studente molto intelligente che in una giornata raccoglie da terra un diario, precisamente un "death note". Questo è un diario della morte in cui se si scrive un nome di una persona che si vuole uccidere, essa muore. Il protagonista si fa subito carico del potere del diario, incontrando lo shinigami, un dio della morte il quale compito è stare accanto al possessore del diario. Lo studente modello decide di voler creare nuovo mondo calpestando tante vittime ma nulla è così facile, infatti Light dovrà vedersela con il detective misterioso di nome L.
Lo sviluppo della trama, rimanendo fedele al manga, è sempre un crescendo col passare degli episodi che grazie al genere poliziesco intrattiene lo spettatore attraverso le analisi del protagonista e di L; il loro duello regala molte emozioni e sono in grado di creare situazioni inimmaginabili per una semplice persona, cono solo la loro capacità di ragionare in vasta scala.
Un vero peccato per il finale che rispetto al manga è stato realizzato con poca più morbidezza secondo me.
I personaggi sono realizzati benissimo, soprattutto Light che a mio parere è uno dei personaggi più belli nel mondo degli anime.
Il suo obiettivo è semplice, cancellare la minaccia per la società come assassini e stupratori per poi passare più internamente ed eliminare gente che infastidisce il prossimo, creando così un mondo perfetto il cui Dio sarà egli stesso. Inizialmente rabbrividisce a pensar di dover mettere in atto un simile progetto prendendosi tutta la responsabilità, tuttavia considerando che un'altra persona al suo posto avrebbe usato il diario per i suoi scopi personali, si auto convince che lui stesso è l'unico a poter ambire ad un simile progetto. Per Light il mondo fa schifo, abitato da feccia che non merita di vivere, infatti questo è il motivo principale per cui decide di usare il Death Note.
Un'altro personaggio degno di nota è Ryuk, uno shinigami che ha posizione neutrale e che segue soltanto le regole cercando di divertirsi in qualche modo e cercando di mangiare più mele possibili. Per via della legge che vige nel mondo degli shinigami, Ryuk è costretto a restare accanto all'umano che raccoglie il death note, ma egli stesso afferma che questa per lui è un'occasione per divertirsi che non si lascerà sfuggire, dato che anche il suo mondo fa schifo.
Veniamo al comparto tecnico, animazione non male, fluida e ben realizzata, ma ciò che colpisce è l'ambientazione cupa e oscura che si adatta perfettamente ad una serie del genere, considerando poi che il protagonista è un pazzo affiancato da un dio della morte; il comparto sonoro è più sullo stile poliziesco ma sa regalare qualche attimo di suspense, ma ciò che ho gradito maggiormente è il doppiaggio in italiano, perfetto in quanto molto emotivo. Le opening e le ending mi sono anch'esse piaciute.
Concludo con commento:
Quando un'anime di tale portata arriva al successo, bisogna anche prendere in considerazione le varie critiche; molti hanno disprezzato quest'opera per via della trama o perchè l'anime ha un'ambientazione cupa e oscura, oppure dopo aver visto solamente i primi due episodi, o addirittura paragonandola e consigliandola agli "emo", poveretti che poi non c'entrano nulla. Personalmente direi che l'ambientazione, ribadisco, è azzeccata alla trama e al genere, aggiungendo che non avrei assolutamente gradito colori troppo vivaci per una storia che in sé per sé è cupa e molto psicologica, e non credo di essere l'unico a pensarlo.
Infine consiglio di vedere quest'anime a tutti, soprattutto agli amanti del genere, ma se non amate gli ambienti cupi o trame troppo complesse psicologicamente, provate qualcos'altro.
La trama vede Light Yagami, uno studente molto intelligente che in una giornata raccoglie da terra un diario, precisamente un "death note". Questo è un diario della morte in cui se si scrive un nome di una persona che si vuole uccidere, essa muore. Il protagonista si fa subito carico del potere del diario, incontrando lo shinigami, un dio della morte il quale compito è stare accanto al possessore del diario. Lo studente modello decide di voler creare nuovo mondo calpestando tante vittime ma nulla è così facile, infatti Light dovrà vedersela con il detective misterioso di nome L.
Lo sviluppo della trama, rimanendo fedele al manga, è sempre un crescendo col passare degli episodi che grazie al genere poliziesco intrattiene lo spettatore attraverso le analisi del protagonista e di L; il loro duello regala molte emozioni e sono in grado di creare situazioni inimmaginabili per una semplice persona, cono solo la loro capacità di ragionare in vasta scala.
Un vero peccato per il finale che rispetto al manga è stato realizzato con poca più morbidezza secondo me.
I personaggi sono realizzati benissimo, soprattutto Light che a mio parere è uno dei personaggi più belli nel mondo degli anime.
Il suo obiettivo è semplice, cancellare la minaccia per la società come assassini e stupratori per poi passare più internamente ed eliminare gente che infastidisce il prossimo, creando così un mondo perfetto il cui Dio sarà egli stesso. Inizialmente rabbrividisce a pensar di dover mettere in atto un simile progetto prendendosi tutta la responsabilità, tuttavia considerando che un'altra persona al suo posto avrebbe usato il diario per i suoi scopi personali, si auto convince che lui stesso è l'unico a poter ambire ad un simile progetto. Per Light il mondo fa schifo, abitato da feccia che non merita di vivere, infatti questo è il motivo principale per cui decide di usare il Death Note.
Un'altro personaggio degno di nota è Ryuk, uno shinigami che ha posizione neutrale e che segue soltanto le regole cercando di divertirsi in qualche modo e cercando di mangiare più mele possibili. Per via della legge che vige nel mondo degli shinigami, Ryuk è costretto a restare accanto all'umano che raccoglie il death note, ma egli stesso afferma che questa per lui è un'occasione per divertirsi che non si lascerà sfuggire, dato che anche il suo mondo fa schifo.
Veniamo al comparto tecnico, animazione non male, fluida e ben realizzata, ma ciò che colpisce è l'ambientazione cupa e oscura che si adatta perfettamente ad una serie del genere, considerando poi che il protagonista è un pazzo affiancato da un dio della morte; il comparto sonoro è più sullo stile poliziesco ma sa regalare qualche attimo di suspense, ma ciò che ho gradito maggiormente è il doppiaggio in italiano, perfetto in quanto molto emotivo. Le opening e le ending mi sono anch'esse piaciute.
Concludo con commento:
Quando un'anime di tale portata arriva al successo, bisogna anche prendere in considerazione le varie critiche; molti hanno disprezzato quest'opera per via della trama o perchè l'anime ha un'ambientazione cupa e oscura, oppure dopo aver visto solamente i primi due episodi, o addirittura paragonandola e consigliandola agli "emo", poveretti che poi non c'entrano nulla. Personalmente direi che l'ambientazione, ribadisco, è azzeccata alla trama e al genere, aggiungendo che non avrei assolutamente gradito colori troppo vivaci per una storia che in sé per sé è cupa e molto psicologica, e non credo di essere l'unico a pensarlo.
Infine consiglio di vedere quest'anime a tutti, soprattutto agli amanti del genere, ma se non amate gli ambienti cupi o trame troppo complesse psicologicamente, provate qualcos'altro.
Death note è uno degli anime più conosciuti di sempre, lodevole di essere una delle serie che più ha entusiasmato e che ha colto maggiori consensi in assoluto, è in cima a diverse classifiche riguardo le preferenze del pubblico, ma ora è lecita una domanda : Death Note è davvero un tale capolavoro ?
Cominciando dall'apparato tecnico bisogna dire che ha svolto un buon lavoro, le animazioni ed il chara design sono curati, le musiche ben fatte ed il tutto ben amalgamato e pronto ad esaltare determinate caratteristiche dell'opera.
La trama è accattivante (non la sto a dire perché sicuramente l'avrete già sentita) e già da un primo sguardo si riesce a cogliere quale tematica dilanierà le forze che verranno messe in gioco. Il tutto infatti riguarderà diverse concezioni di giustizia, è bene immolarsi ad essere superiore e giudicare gli altri, purificando in tal modo il mondo da esistenze ritenute negative per esso, oppure è bene essere il braccio della legge, che opera secondi i suoi precetti e non avendo la presunzione di poterne essere immuni. Questo è uno dei dilemmi di fondo che accompagnano i nostri protagonisti e qui c'è da dire che anche se le tematiche trattate non sono approfondite in maniera magistrale ciò è normale in quanto ricordiamo che è un prodotto di animazione per ragazzi.
La vera ragione del successo di tale opera, però, si poggia sul confronto tra i due personaggi principali, confronto esaltato dal loro grande acume e dalla loro estroversa intelligenza. Saranno numerosi i colpi di scena, situazioni risolte grazie all'insegno, falsi sorrisi e false parole, gesti normali che nascondono un piano definito, spesso che avrà successo o altrimenti interrotto da un piano ancora più grande dell'antagonista. Tutto ciò ha attirato molto l'attenzione ed in effetti sortisce un effetto entusiasmante.
I personaggi sono bene caratterizzati ed hanno un loro sviluppo nella storia, con un finale che non delude, in quanto ennesimo colpo di scena giocato in maniera quasi impeccabile.
Ora che abbiamo appena elogiato l'opera possiamo tornare coi piedi per terra indicando quanto c'è di non positivo. Innanzitutto rispetto ad altri anime (l'effetto probabilmente è voluto da chi ci ha lavorato) le relazioni del protagonista con gli altri sono (quasi sempre) molte fredde, quindi i momenti di phatos in cui ci si potrebbe commuovere sono rari, il personaggio non lega mai seriamente con qualcuno, eccetto una persona, e tutto è usato come strumento, anche i suoi familiari, questo diventare quasi una fredda macchina calcolatrice è quasi impossibile, così lontano dal nostro pathos. Altra pecca, nella seconda parte della serie, le cose diventano quasi monotone, c'è un brusco rallentamento ed in alcuni punti si stenta ad avanzare. Infine, qui faccio un po' il guastafeste, attenti al conteggio dei famosi deathnote, se tenete conto di tutti i loro movimenti, di tutti i quaderni che compaiono e scompaiono, vedrete che ci sono giusto un paio di incoerenze, che però se si vuole essere pignoli lavorano in parte il lavoro fatto.
Per queste ragioni credo che l'opera analizzata sia un ottimo prodotto di animazione, con colpi di scena fenomenali, con riflessioni non da tutti i giorni, ma ha delle carenze che non le permettono di elevarsi nell'olimpo degli anime.
Cominciando dall'apparato tecnico bisogna dire che ha svolto un buon lavoro, le animazioni ed il chara design sono curati, le musiche ben fatte ed il tutto ben amalgamato e pronto ad esaltare determinate caratteristiche dell'opera.
La trama è accattivante (non la sto a dire perché sicuramente l'avrete già sentita) e già da un primo sguardo si riesce a cogliere quale tematica dilanierà le forze che verranno messe in gioco. Il tutto infatti riguarderà diverse concezioni di giustizia, è bene immolarsi ad essere superiore e giudicare gli altri, purificando in tal modo il mondo da esistenze ritenute negative per esso, oppure è bene essere il braccio della legge, che opera secondi i suoi precetti e non avendo la presunzione di poterne essere immuni. Questo è uno dei dilemmi di fondo che accompagnano i nostri protagonisti e qui c'è da dire che anche se le tematiche trattate non sono approfondite in maniera magistrale ciò è normale in quanto ricordiamo che è un prodotto di animazione per ragazzi.
La vera ragione del successo di tale opera, però, si poggia sul confronto tra i due personaggi principali, confronto esaltato dal loro grande acume e dalla loro estroversa intelligenza. Saranno numerosi i colpi di scena, situazioni risolte grazie all'insegno, falsi sorrisi e false parole, gesti normali che nascondono un piano definito, spesso che avrà successo o altrimenti interrotto da un piano ancora più grande dell'antagonista. Tutto ciò ha attirato molto l'attenzione ed in effetti sortisce un effetto entusiasmante.
I personaggi sono bene caratterizzati ed hanno un loro sviluppo nella storia, con un finale che non delude, in quanto ennesimo colpo di scena giocato in maniera quasi impeccabile.
Ora che abbiamo appena elogiato l'opera possiamo tornare coi piedi per terra indicando quanto c'è di non positivo. Innanzitutto rispetto ad altri anime (l'effetto probabilmente è voluto da chi ci ha lavorato) le relazioni del protagonista con gli altri sono (quasi sempre) molte fredde, quindi i momenti di phatos in cui ci si potrebbe commuovere sono rari, il personaggio non lega mai seriamente con qualcuno, eccetto una persona, e tutto è usato come strumento, anche i suoi familiari, questo diventare quasi una fredda macchina calcolatrice è quasi impossibile, così lontano dal nostro pathos. Altra pecca, nella seconda parte della serie, le cose diventano quasi monotone, c'è un brusco rallentamento ed in alcuni punti si stenta ad avanzare. Infine, qui faccio un po' il guastafeste, attenti al conteggio dei famosi deathnote, se tenete conto di tutti i loro movimenti, di tutti i quaderni che compaiono e scompaiono, vedrete che ci sono giusto un paio di incoerenze, che però se si vuole essere pignoli lavorano in parte il lavoro fatto.
Per queste ragioni credo che l'opera analizzata sia un ottimo prodotto di animazione, con colpi di scena fenomenali, con riflessioni non da tutti i giorni, ma ha delle carenze che non le permettono di elevarsi nell'olimpo degli anime.
Death Note me lo aspettavo con una trama più esaltante come la gente dice di essersi innamorata di questo anime. Io trovo un anime ben fatto sia la grafica, i disegni, la colonna sonora e anche i personaggi che sono molto misteriosi soprattutto Elle che come si dice all'inizio nessuno aveva visto la sua faccia. Ma l'unica pecca è stata la trama dell'anime che l'ho trovata un po' senza senso e in qualche circostanza mi sono un po' annoiato di vederlo. Per il resto è un buon anime che merita un bel 7 al di sopra della sufficienza.
Death Note, pura poesia. (ATTENZIONE SPOILER)
Questo anime è qualcosa di straordinario, fin dalla prima puntata ti colpisce e ti tiene incollato allo schermo. Trovo tutto studiato in maniera perfetta: dalle voci dei personaggi, profonde o petulanti, fino ai ragionamenti sia di L che di Light. Le loro deduzioni sono da brividi, ricordo che quando vidi per la prima volta la puntata in cui L scopre che Kira si trova in Giappone (mi sembra sia la terza) rimasi letteralmente a bocca aperta e in seguito rividi più volte quella scena, che rimane anche ora una delle mie preferite!
Fino alla comparsa della Yotsuba, l'anime a mio parere è letteralmente perfetto (proprio da 10). Le puntate che girano intorno alla Yotsuba invece non sono secondo me all'altezza delle precedenti (per me sono da 8).
La morte di L mi ha scossa profondamente, soprattutto il modo in cui Light ha manovrato tutto! Dalla sua morte in poi, ho trovato alcuni punti davvero belli, per cui non sono del parere che l'anime si fermi con la scomparsa di L, ma personalmente non ho molto in simpatia Near, ma solo perché ero troppo 'legata' ad L e secondo me era lui che doveva avere l'onore di vincere su Kira.
Il finale è un po' deludente rispetto a tutto il resto, mi aspettavo qualcosa di più stravolgente, anche se so che nel manga (che ben presto leggerò) è diverso.
Sicuramente la serie anime che più merita sia per trama che per caratterizzazione psicologica dei personaggi.
Questo anime è qualcosa di straordinario, fin dalla prima puntata ti colpisce e ti tiene incollato allo schermo. Trovo tutto studiato in maniera perfetta: dalle voci dei personaggi, profonde o petulanti, fino ai ragionamenti sia di L che di Light. Le loro deduzioni sono da brividi, ricordo che quando vidi per la prima volta la puntata in cui L scopre che Kira si trova in Giappone (mi sembra sia la terza) rimasi letteralmente a bocca aperta e in seguito rividi più volte quella scena, che rimane anche ora una delle mie preferite!
Fino alla comparsa della Yotsuba, l'anime a mio parere è letteralmente perfetto (proprio da 10). Le puntate che girano intorno alla Yotsuba invece non sono secondo me all'altezza delle precedenti (per me sono da 8).
La morte di L mi ha scossa profondamente, soprattutto il modo in cui Light ha manovrato tutto! Dalla sua morte in poi, ho trovato alcuni punti davvero belli, per cui non sono del parere che l'anime si fermi con la scomparsa di L, ma personalmente non ho molto in simpatia Near, ma solo perché ero troppo 'legata' ad L e secondo me era lui che doveva avere l'onore di vincere su Kira.
Il finale è un po' deludente rispetto a tutto il resto, mi aspettavo qualcosa di più stravolgente, anche se so che nel manga (che ben presto leggerò) è diverso.
Sicuramente la serie anime che più merita sia per trama che per caratterizzazione psicologica dei personaggi.
Definisci con una parola "Death Note": sopravvalutato.
E lo dico da persona che ha apprezzato tale lavoro. Non ho mai avuto il piacere di leggere il manga, ma per quanto riguarda l'anime, ho visto la serie completa 3 volte.
Quando ancora Mtv, era un canale musicale, e l'Anime Night era un appuntamento fisso, Death Note è entrato nelle nostre case. Catturando senza dubbio per una trama originale, consideriamo anche quali erano i titoli che giravano in quegli anni.
Non sono tipo da polizieschi, anche se amo la signora in giallo, ma questo nuovo anime mi aveva colpita incredibilmente.
Light Yagami è uno studente brillante, disgustato dalla società.
Per puro caso (diremo che è stato il caso), entra in possesso di un diario, il Death Note. Diario che non appartiene al nostro mondo.
Qualsiasi essere umano che venga in possesso di tale oggetto, ne diventerà proprietario, e lo shinigami che lo possedeva in precedenza, sarà legato all'umano in questione.
Comincerà quindi la missione di questo ragazzo, che porrà fine a tutti i delinquenti che gli passeranno sotto il naso. Comincerà con qualche esperimento, del resto, anche se ci sono le istruzioni, bisogna pur fare delle prove.
La sua missione si spingerà talmente in là che scenderanno in campo federali e non, fra cui il misterioso L, un famosissimo detective.
Oltre al tratto molto particolare di quest'opera, e non ditemi che non è originale, la storia e i personaggi riescono ad essere credibili e ben delineati.
A cominciare dal protagonista, Light. Lui non è un eroe, è l'antieroe forse più amato degli ultimi anni. Pur non agendo con metodi ortodossi, gli intenti del ragazzo sono molto nobili: voler rendere il mondo più sicuro.
Ma si sa, il potere può dare alla testa, e Light si è lasciato corrompere.
Misa, uno dei pochi personaggi femminili della serie, non è proprio inutile, per il fanservice è utilissima... scherzi a parte, è una delle tante pedine di Light, e svolgerà il suo ruolo.
L, beh, è un gran personaggio, strano quanto volete, ma molto ben caratterizzato.
Riguardo la seconda parte dell'anime, non mi pronuncio, per me è stato un buco nell'acqua, e il finale... non mi ha mai convinta fino in fondo.
Fondali e reparto musicale davvero ottimi, non ho proprio nulla da ridire a riguardo.
Nota di merito anche per i bravi doppiatori dell'edizione nostrana. Hanno fatto un ottimo lavoro.
Il mondo in cui i protagonisti vivono non è poi così distante dal nostro, nel quale la violenza e le ingiustizie sono all'ordine del giorno.
Questa produzione ha 9 anni, e il manga qualcosina di più, ma mai come oggi questo tema è attuale e ci colpisce nel profondo. Dico purtroppo, perché c'è una piccola parte credo, in ognuno di noi, che vorrebbe che da qualche parte ci fosse un Light Yagami che sistema le cose... la finisco qui, dato che è un tema sarebbe lungo da trattare. E non mi pare questa la sede.
Se l'opera mi è piaciuta, perché lo ritengo sopravvalutato?
Ai tempi c'era stato molto scalpore per questa serie. Si era gridato al miracolo, al capolavoro ecc.
Per il manga, posso basarmi unicamente sui disegni, che sì, trovo estremamente belli.
Per l'anime, è un buon prodotto, ma non è questo tanto declamato ultra capolavoro.
È godibile, è intrigante, ogni tanto di strappa un sorrisino. Questo fino alla seconda parte. Mello e Near li vorrei proprio dimenticare.
Pur apprezzandolo, non posso che dargli un 7 come giudizio finale. Gli sviluppi finali, fanno perdere molto alla storia, questo secondo il mio modestissimo parere.
Merita comunque di essere guardato!
E lo dico da persona che ha apprezzato tale lavoro. Non ho mai avuto il piacere di leggere il manga, ma per quanto riguarda l'anime, ho visto la serie completa 3 volte.
Quando ancora Mtv, era un canale musicale, e l'Anime Night era un appuntamento fisso, Death Note è entrato nelle nostre case. Catturando senza dubbio per una trama originale, consideriamo anche quali erano i titoli che giravano in quegli anni.
Non sono tipo da polizieschi, anche se amo la signora in giallo, ma questo nuovo anime mi aveva colpita incredibilmente.
Light Yagami è uno studente brillante, disgustato dalla società.
Per puro caso (diremo che è stato il caso), entra in possesso di un diario, il Death Note. Diario che non appartiene al nostro mondo.
Qualsiasi essere umano che venga in possesso di tale oggetto, ne diventerà proprietario, e lo shinigami che lo possedeva in precedenza, sarà legato all'umano in questione.
Comincerà quindi la missione di questo ragazzo, che porrà fine a tutti i delinquenti che gli passeranno sotto il naso. Comincerà con qualche esperimento, del resto, anche se ci sono le istruzioni, bisogna pur fare delle prove.
La sua missione si spingerà talmente in là che scenderanno in campo federali e non, fra cui il misterioso L, un famosissimo detective.
Oltre al tratto molto particolare di quest'opera, e non ditemi che non è originale, la storia e i personaggi riescono ad essere credibili e ben delineati.
A cominciare dal protagonista, Light. Lui non è un eroe, è l'antieroe forse più amato degli ultimi anni. Pur non agendo con metodi ortodossi, gli intenti del ragazzo sono molto nobili: voler rendere il mondo più sicuro.
Ma si sa, il potere può dare alla testa, e Light si è lasciato corrompere.
Misa, uno dei pochi personaggi femminili della serie, non è proprio inutile, per il fanservice è utilissima... scherzi a parte, è una delle tante pedine di Light, e svolgerà il suo ruolo.
L, beh, è un gran personaggio, strano quanto volete, ma molto ben caratterizzato.
Riguardo la seconda parte dell'anime, non mi pronuncio, per me è stato un buco nell'acqua, e il finale... non mi ha mai convinta fino in fondo.
Fondali e reparto musicale davvero ottimi, non ho proprio nulla da ridire a riguardo.
Nota di merito anche per i bravi doppiatori dell'edizione nostrana. Hanno fatto un ottimo lavoro.
Il mondo in cui i protagonisti vivono non è poi così distante dal nostro, nel quale la violenza e le ingiustizie sono all'ordine del giorno.
Questa produzione ha 9 anni, e il manga qualcosina di più, ma mai come oggi questo tema è attuale e ci colpisce nel profondo. Dico purtroppo, perché c'è una piccola parte credo, in ognuno di noi, che vorrebbe che da qualche parte ci fosse un Light Yagami che sistema le cose... la finisco qui, dato che è un tema sarebbe lungo da trattare. E non mi pare questa la sede.
Se l'opera mi è piaciuta, perché lo ritengo sopravvalutato?
Ai tempi c'era stato molto scalpore per questa serie. Si era gridato al miracolo, al capolavoro ecc.
Per il manga, posso basarmi unicamente sui disegni, che sì, trovo estremamente belli.
Per l'anime, è un buon prodotto, ma non è questo tanto declamato ultra capolavoro.
È godibile, è intrigante, ogni tanto di strappa un sorrisino. Questo fino alla seconda parte. Mello e Near li vorrei proprio dimenticare.
Pur apprezzandolo, non posso che dargli un 7 come giudizio finale. Gli sviluppi finali, fanno perdere molto alla storia, questo secondo il mio modestissimo parere.
Merita comunque di essere guardato!
Death Note è l'anime perfetto per chi ama i ragionamenti intellettuali. Tutti gli episodi sono tarati in modo giusto, e non annoiano mai. L'anime ti prende episodio dopo episodio. La trama è geniale! Tutto gira intorno a questo quaderno che uccide le persone il cui nome viene scritto nelle sue pagine. Uno strumento potentissimo che permette di eliminare qualsiasi persona con una semplice "scritta di penna".
Diventerete amici sia di Light, che dei detective che cercheranno di ostacolarlo, ed arriverete in un punto dove non saprete a chi dare ragione. I loro ragionamenti e le loro motivazioni sapranno davvero mettere gli spettatori in difficoltà. Ho prestato attenzione a tutti gli avvenimenti e penso che il finale sia adattissimo. Non riuscirei a cambiare la fine, chi ci ha provato, ha miseramente fallito perchè è perfetto così.
Mi è dispiaciuto finirlo, perchè con Death Note ho passato davvero dei bei momenti.
Diventerete amici sia di Light, che dei detective che cercheranno di ostacolarlo, ed arriverete in un punto dove non saprete a chi dare ragione. I loro ragionamenti e le loro motivazioni sapranno davvero mettere gli spettatori in difficoltà. Ho prestato attenzione a tutti gli avvenimenti e penso che il finale sia adattissimo. Non riuscirei a cambiare la fine, chi ci ha provato, ha miseramente fallito perchè è perfetto così.
Mi è dispiaciuto finirlo, perchè con Death Note ho passato davvero dei bei momenti.
"La persona il cui nome sarà scritto su questo quaderno, morirà"
Tutto ha origine da questa frase che racchiude buona parte dell'opera. Death note è un anime di cui si parla da diversi anni, in maniera positiva, e personalmente me l'hanno consigliato alcuni amici, grandi ammiratori della storia e dei suoi personaggi carismatici. Qui si scrive di un'opera composta da 37 episodi che presenta 2 personaggi tra i meglio caratterizzati nella storia dell'animazione giapponese. Presenti inoltre simbolismi, riflessioni sulla giustizia, divinità e tante altre cose che rendono questo anime tra i più controversi, ma anche tra i più amati in circolazione, nel bene e nel male.
Lo strumento- mezzo cardine dell'opera è il Death Note, un quaderno "magico" di proprietà di uni Shinigami(Dio della morte secondo la cultura giapponese) che lo perde e, questo oggetto, è raccolto da uno studente brillante di nome Light. Da qui comincia la storia che vede come protagonista un personaggio fuori dai soliti schemi dell'eroe senza macchia: ha una vita felice ma noiosa, è stanco degli omicidi e della violenza che regna nel mondo ed ha intenzione di cambiarlo con l'ausilio di questo quaderno, grazie al quale si può uccidere una persona semplicemente scrivendone il nome e conoscendone il volto. Il Death note presenta regole di ogni tipo, abbastanza chiare ma oggetto ad interpretazioni e sperimenti di ogni tipo da parte di Light: dall'aggiunta di dettagli alla morte delle persone, alla causa delle morte ad altre ancora. Quindi, per essere chiari, è un vero strumento di morte, terribile quando desiderabile da quasi tutti al mondo. Infatti il Death Note rappresenta, a mio giudizio, il peccato mortale che, in cambio di poteri divini, ti porta alla follia più totale, arrivando persino a uccidere innocenti senza motivi validi. Insomma un'anima corrotta dal quaderno che porta Light a un crescente stato di pazzia e corruzione, invadendo il suo corpo e poi il suo cuore. Lui inizialmente ha un'idea abbastanza condivisibile, anche se opinabile, ossia uccidere tutti i criminali per terrorizzare gli aspiranti tali e creare, quindi, un mondo di pace, sotto il dominio di un nuovo Dio, ossia Ligth stesso. Questo concetto di giustizia, di giustizialista assoluto, è originato dalla scarsa efficacia della giustizia ordinaria, troppo burocratica e dispersiva, oltre che corrotta, che causa la volontà ferrea di Light a porre rimedio a modo suo, con un mezzo estremo qual è il Death Note. Viene messo a fuoco anche la reazione sommaria della gente a questi omicidi, alcuni contenti dell'arrivo di questo giustiziere senza volto, di nome Kira, che aiuta la gente a non correre più pericoli. Col passare del tempo i suoi propositi perdono efficacia e diventa più malvagio e feroce che mai, non essendo in alcun modo giustificabile delle azioni che commette ai danni dei suoi oppositori, criminali o innocenti.
Tuttavia l'anima garantista di parte della gente è forte e vivo, perciò c'è chi la pensa diversamente e non tollera omicidi sommari. Tra questi abbiamo L, il detective più famoso al mondo, personaggio pazzesco nella sua eccentricità ma altrettanto pazzesco nella sua genialità. E' l'unico che riesce ad ostacolare Light nei suoi intenti malvagi e scopre diversi fatti importanti nel corso della storia, utilizzando intuito e un po' di fortuna. L è un vero garantista! Molte delle scene in cui è protagonista risultano divertenti e intense, essendo spesso lui la colonna portante della serie, più del protagonista. Diverso da Light, desidera il giudizio imparziale dei criminali e non un presunto giudizio "divino", quindi ostacola Light in ogni modo, provando a comprendere e capire il perché questa persona agisca così. Ad ogni puntata L si avvicina alla vera identità di Kira, ossia Light, ma non ne è mai sicuro, a causa dei giochetti psicologici dell'avversario. I due danno vita a scontri memorabili, non dal punto di vista fisico, bensì da quello psicologico, fatto strano e alienante dagli anime convenzionali. E questo è proprio uno di quei punti a favore di questa serie, così diversa dalle altre e così alternativa, nonché significativa. Peccato L scompaia dalle scene troppo presto, lasciando il posto a due eredi alquanto inferiori al suo estro e dalla caratterizzazione banale e non minimamente paragonabile alla sua, come affermato dallo stesso Light in una scena.
Degno di nota Ryuk, lo Shinigami più presente nella serie, distaccato ma sempre attento a ciò che accade intorno a lui. Si diverte ad assistere alla sfida tra Light e L, rimanendo neutrale, ed è essenziale a ricoprire la parte di macchietta comica con la sua mitica risata. Ha un design niente male, popolarissimo tra i cosplayer di mezzo mondo ed in effetti è allo stesso tempo divertente e inquietante. Importante il suo apporto nel finale serie…
Un personaggio piacevole è Mikami, magistrato possessore del Death note per mezzo di Light, il quale vede questa persona come il suo perfetto complice ed aiutante ma, capirà a sue spese, di aver commesso dei gravi errori agendo non in prima persona e delegando semplicemente ad altra gente. Comunque questo Mikami ha un'ideologia di giustizia abbastanza condivisibile perché temprato da un'infanzia in cui ha conosciuto cosa è il mondo pieno di violenti, corrotti e bulli, non riuscendo a cambiarlo in nessuna maniera tramite le buone maniere (le aule dei tribunali). Quindi si convince che l'unico metodo accettabile ed efficace sia togliere di mezzo queste persone, utilizzando "occhio per occhio" e colpisce dannatamente per essere felice della morte della madre, così tanto desiderata quanto immorale. Un personaggio folle, malvagio, certamente ma al tempo stesso eccezionale nella sua breve comparsa.
"Cosa gli fai alle donne, Light?"
Questa citazione di Ryuk è perfetta per narrare le gesta(?) delle note dolenti ,a livello di personaggi, che sono Misa e Takada, ossia i personaggi femminili presenti. La prima funge da alleggerimento alla continua tensione delle indagini e del confronto L-Light, regalando peraltro divertenti gag, ad esempio nel colloquio a tre nella stanza con i due citati poc'anzi, fatto sta che alla lunga si dimostra troppo ingenua e infantile, troppo sottomessa a Light, non scorgendo le vere intenzioni del suo fidanzato(o padrone?), che la usa spesso e volentieri, disinteressandosi dell'amore della ragazza nei suoi confronti. La sua sorte finale rappresenta perfettamente la sua filosofia di vita…manipolabile e idiota. In questo caso preferisco il finale riservato dal manga a Misa, più veritiero e non scontato. Molto simile è Takada, ex compagna d'università di Light, che nonostante sia intelligente e colta, si fa soggiogare facilmente dalle arti di galantuomo del protagonista, finendo anche lei col pentirsene, troppo tardi.
L'anime è pieno di simbolismi inneggianti al cristianesimo ma non solo. Certo è che i riferimenti e le citazioni alla religione cattoliche passano all'occhio, vedasi le croci, l'immagine della Madonna in camera di Misa, la mela onnipresente, le immagini dell'opening che rappresentano un "Giudizio universale" con protagonisti Light e Ryuk, e anche la Pietà di Michelangelo con rappresentati i due agenti dell'FBI che danno del filo da torcere a Light. E come non citare la lavanda dei piedi di L a Light, così simile a quella fatta da Cristo?? Stupenda citazione Bibilica di un'opera che assume maggior impatto anche grazie a questi piccoli ma grandi accorgimenti divini. Da alcuni, questi simbolismi sono ritenuti addirittura satanici ed eretici, ma io penso semplicemente che siano messi lì a garantire una miscela tra il divino e il profano, senza condannare l'uno o l'altro. D'altra parte molte opere moderne utilizzato l'espediente dei riferimenti religiosi nelle loro opere e, spesso, escono fuori autentici capolavori, vedi Il codice da vinci, certamente non eretico e offensivo nei confronti di nessuno. Citare religioni ed elementi divini non significa offendere queste ma semplicemente dare una chiave di volta all'opera, e far riflettere chi guarda/legge su cosa è giusto o sbagliato, quantomeno secondo il proprio parere.
Vi siete mai chiesti cosa fareste con un death note autentico nella vostre mani? Lo usereste o no? Questo elemento è fondamentale nel condannare il protagonista o meno: ebbene tanta gente lo userebbe per gli stessi scopi di Light, anzi per scopi e fini peggiori perché il potere affascina tutti o quasi, perciò è giusto condannare gli omicidi immotivati di Light(compresi quelli dei criminali), affermando con forza che uccidere non è mai la soluzione, anzi uccidere un'altra persona non ti rende una persona migliore di colui che hai ucciso, forse ti rende addirittura peggiore. Nessuno ha diritto di uccidere un'altra persona, qualunque sia il motivo che possa innescare tale azione e consiglio a tutti l'opera di Cesare Beccaria "Dei delitti e delle pene", che spiega il perché non è accettabile la pena di morte per punire i criminali, anche quelli più spietati. L'unica soluzione è inasprire le pene, mutarle in effettive e combattere seriamente la corruzione, a partire dai funzionari dei tribunali e dei vari governi mondiali. Basta porsi una domanda: è preferibile morire immediatamente o vivere anni in una piccola prigione, sapendo che non potrai mai più essere libero? Risposta abbastanza elementare. Anche l'anime, pur mantenendo una regia velatamente imparziale, sembra procedere in una certa direzione filosofica, a partire da un momento della serie…
Il comparto tecnico è di ottima fattura, anzi oserei scrivere eccezionale. La regia riesce a trasmettere emozioni forti e caratterizza i personaggi alla perfezione, in ogni momento della serie, e soprattutto nei momenti basilari dei loro ragionamenti. Infatti buona parte del merito della bellezza di questa serie è proprio del comparto tecnico. Oltre alla citata regia di Tetsuro Araki, bellissime le musiche che spaziano dal mistero al gotico, andando a terminare verso temi divini, in pieno stile della serie. C'è persino un tema di requiem. Spettacolari le 2 opening e le 2 ending, tra le più belle mai ascoltate in un anime. Davvero da riascoltare innumerevoli volte! In particolare la prima opening è piena di immagini mozzafiato, simbolismi, buttando così lo spettatore all'interno dell'anime prima che essa cominci.
Ottimi sia i disegni, precisi e differenti in ogni personaggio, sia le animazioni che rasentano le perfezione nella scene cardine della serie.
Che scrivere ancora di questa serie? La consiglio a tutti gli amanti dell'animazione perché è una perla in mezzo a tanta mediocrità, un anime diverso dagli altri, cattura lo spettatore tenendolo incollato dall'inizio alla fine attraverso continui(e studiati) colpi di scena. Imperdibile per ogni appassionato di animazione che, inoltre, affronta la tematica controversa e attuale della giustizia sociale. Massimo dei voti!
Tutto ha origine da questa frase che racchiude buona parte dell'opera. Death note è un anime di cui si parla da diversi anni, in maniera positiva, e personalmente me l'hanno consigliato alcuni amici, grandi ammiratori della storia e dei suoi personaggi carismatici. Qui si scrive di un'opera composta da 37 episodi che presenta 2 personaggi tra i meglio caratterizzati nella storia dell'animazione giapponese. Presenti inoltre simbolismi, riflessioni sulla giustizia, divinità e tante altre cose che rendono questo anime tra i più controversi, ma anche tra i più amati in circolazione, nel bene e nel male.
Lo strumento- mezzo cardine dell'opera è il Death Note, un quaderno "magico" di proprietà di uni Shinigami(Dio della morte secondo la cultura giapponese) che lo perde e, questo oggetto, è raccolto da uno studente brillante di nome Light. Da qui comincia la storia che vede come protagonista un personaggio fuori dai soliti schemi dell'eroe senza macchia: ha una vita felice ma noiosa, è stanco degli omicidi e della violenza che regna nel mondo ed ha intenzione di cambiarlo con l'ausilio di questo quaderno, grazie al quale si può uccidere una persona semplicemente scrivendone il nome e conoscendone il volto. Il Death note presenta regole di ogni tipo, abbastanza chiare ma oggetto ad interpretazioni e sperimenti di ogni tipo da parte di Light: dall'aggiunta di dettagli alla morte delle persone, alla causa delle morte ad altre ancora. Quindi, per essere chiari, è un vero strumento di morte, terribile quando desiderabile da quasi tutti al mondo. Infatti il Death Note rappresenta, a mio giudizio, il peccato mortale che, in cambio di poteri divini, ti porta alla follia più totale, arrivando persino a uccidere innocenti senza motivi validi. Insomma un'anima corrotta dal quaderno che porta Light a un crescente stato di pazzia e corruzione, invadendo il suo corpo e poi il suo cuore. Lui inizialmente ha un'idea abbastanza condivisibile, anche se opinabile, ossia uccidere tutti i criminali per terrorizzare gli aspiranti tali e creare, quindi, un mondo di pace, sotto il dominio di un nuovo Dio, ossia Ligth stesso. Questo concetto di giustizia, di giustizialista assoluto, è originato dalla scarsa efficacia della giustizia ordinaria, troppo burocratica e dispersiva, oltre che corrotta, che causa la volontà ferrea di Light a porre rimedio a modo suo, con un mezzo estremo qual è il Death Note. Viene messo a fuoco anche la reazione sommaria della gente a questi omicidi, alcuni contenti dell'arrivo di questo giustiziere senza volto, di nome Kira, che aiuta la gente a non correre più pericoli. Col passare del tempo i suoi propositi perdono efficacia e diventa più malvagio e feroce che mai, non essendo in alcun modo giustificabile delle azioni che commette ai danni dei suoi oppositori, criminali o innocenti.
Tuttavia l'anima garantista di parte della gente è forte e vivo, perciò c'è chi la pensa diversamente e non tollera omicidi sommari. Tra questi abbiamo L, il detective più famoso al mondo, personaggio pazzesco nella sua eccentricità ma altrettanto pazzesco nella sua genialità. E' l'unico che riesce ad ostacolare Light nei suoi intenti malvagi e scopre diversi fatti importanti nel corso della storia, utilizzando intuito e un po' di fortuna. L è un vero garantista! Molte delle scene in cui è protagonista risultano divertenti e intense, essendo spesso lui la colonna portante della serie, più del protagonista. Diverso da Light, desidera il giudizio imparziale dei criminali e non un presunto giudizio "divino", quindi ostacola Light in ogni modo, provando a comprendere e capire il perché questa persona agisca così. Ad ogni puntata L si avvicina alla vera identità di Kira, ossia Light, ma non ne è mai sicuro, a causa dei giochetti psicologici dell'avversario. I due danno vita a scontri memorabili, non dal punto di vista fisico, bensì da quello psicologico, fatto strano e alienante dagli anime convenzionali. E questo è proprio uno di quei punti a favore di questa serie, così diversa dalle altre e così alternativa, nonché significativa. Peccato L scompaia dalle scene troppo presto, lasciando il posto a due eredi alquanto inferiori al suo estro e dalla caratterizzazione banale e non minimamente paragonabile alla sua, come affermato dallo stesso Light in una scena.
Degno di nota Ryuk, lo Shinigami più presente nella serie, distaccato ma sempre attento a ciò che accade intorno a lui. Si diverte ad assistere alla sfida tra Light e L, rimanendo neutrale, ed è essenziale a ricoprire la parte di macchietta comica con la sua mitica risata. Ha un design niente male, popolarissimo tra i cosplayer di mezzo mondo ed in effetti è allo stesso tempo divertente e inquietante. Importante il suo apporto nel finale serie…
Un personaggio piacevole è Mikami, magistrato possessore del Death note per mezzo di Light, il quale vede questa persona come il suo perfetto complice ed aiutante ma, capirà a sue spese, di aver commesso dei gravi errori agendo non in prima persona e delegando semplicemente ad altra gente. Comunque questo Mikami ha un'ideologia di giustizia abbastanza condivisibile perché temprato da un'infanzia in cui ha conosciuto cosa è il mondo pieno di violenti, corrotti e bulli, non riuscendo a cambiarlo in nessuna maniera tramite le buone maniere (le aule dei tribunali). Quindi si convince che l'unico metodo accettabile ed efficace sia togliere di mezzo queste persone, utilizzando "occhio per occhio" e colpisce dannatamente per essere felice della morte della madre, così tanto desiderata quanto immorale. Un personaggio folle, malvagio, certamente ma al tempo stesso eccezionale nella sua breve comparsa.
"Cosa gli fai alle donne, Light?"
Questa citazione di Ryuk è perfetta per narrare le gesta(?) delle note dolenti ,a livello di personaggi, che sono Misa e Takada, ossia i personaggi femminili presenti. La prima funge da alleggerimento alla continua tensione delle indagini e del confronto L-Light, regalando peraltro divertenti gag, ad esempio nel colloquio a tre nella stanza con i due citati poc'anzi, fatto sta che alla lunga si dimostra troppo ingenua e infantile, troppo sottomessa a Light, non scorgendo le vere intenzioni del suo fidanzato(o padrone?), che la usa spesso e volentieri, disinteressandosi dell'amore della ragazza nei suoi confronti. La sua sorte finale rappresenta perfettamente la sua filosofia di vita…manipolabile e idiota. In questo caso preferisco il finale riservato dal manga a Misa, più veritiero e non scontato. Molto simile è Takada, ex compagna d'università di Light, che nonostante sia intelligente e colta, si fa soggiogare facilmente dalle arti di galantuomo del protagonista, finendo anche lei col pentirsene, troppo tardi.
L'anime è pieno di simbolismi inneggianti al cristianesimo ma non solo. Certo è che i riferimenti e le citazioni alla religione cattoliche passano all'occhio, vedasi le croci, l'immagine della Madonna in camera di Misa, la mela onnipresente, le immagini dell'opening che rappresentano un "Giudizio universale" con protagonisti Light e Ryuk, e anche la Pietà di Michelangelo con rappresentati i due agenti dell'FBI che danno del filo da torcere a Light. E come non citare la lavanda dei piedi di L a Light, così simile a quella fatta da Cristo?? Stupenda citazione Bibilica di un'opera che assume maggior impatto anche grazie a questi piccoli ma grandi accorgimenti divini. Da alcuni, questi simbolismi sono ritenuti addirittura satanici ed eretici, ma io penso semplicemente che siano messi lì a garantire una miscela tra il divino e il profano, senza condannare l'uno o l'altro. D'altra parte molte opere moderne utilizzato l'espediente dei riferimenti religiosi nelle loro opere e, spesso, escono fuori autentici capolavori, vedi Il codice da vinci, certamente non eretico e offensivo nei confronti di nessuno. Citare religioni ed elementi divini non significa offendere queste ma semplicemente dare una chiave di volta all'opera, e far riflettere chi guarda/legge su cosa è giusto o sbagliato, quantomeno secondo il proprio parere.
Vi siete mai chiesti cosa fareste con un death note autentico nella vostre mani? Lo usereste o no? Questo elemento è fondamentale nel condannare il protagonista o meno: ebbene tanta gente lo userebbe per gli stessi scopi di Light, anzi per scopi e fini peggiori perché il potere affascina tutti o quasi, perciò è giusto condannare gli omicidi immotivati di Light(compresi quelli dei criminali), affermando con forza che uccidere non è mai la soluzione, anzi uccidere un'altra persona non ti rende una persona migliore di colui che hai ucciso, forse ti rende addirittura peggiore. Nessuno ha diritto di uccidere un'altra persona, qualunque sia il motivo che possa innescare tale azione e consiglio a tutti l'opera di Cesare Beccaria "Dei delitti e delle pene", che spiega il perché non è accettabile la pena di morte per punire i criminali, anche quelli più spietati. L'unica soluzione è inasprire le pene, mutarle in effettive e combattere seriamente la corruzione, a partire dai funzionari dei tribunali e dei vari governi mondiali. Basta porsi una domanda: è preferibile morire immediatamente o vivere anni in una piccola prigione, sapendo che non potrai mai più essere libero? Risposta abbastanza elementare. Anche l'anime, pur mantenendo una regia velatamente imparziale, sembra procedere in una certa direzione filosofica, a partire da un momento della serie…
Il comparto tecnico è di ottima fattura, anzi oserei scrivere eccezionale. La regia riesce a trasmettere emozioni forti e caratterizza i personaggi alla perfezione, in ogni momento della serie, e soprattutto nei momenti basilari dei loro ragionamenti. Infatti buona parte del merito della bellezza di questa serie è proprio del comparto tecnico. Oltre alla citata regia di Tetsuro Araki, bellissime le musiche che spaziano dal mistero al gotico, andando a terminare verso temi divini, in pieno stile della serie. C'è persino un tema di requiem. Spettacolari le 2 opening e le 2 ending, tra le più belle mai ascoltate in un anime. Davvero da riascoltare innumerevoli volte! In particolare la prima opening è piena di immagini mozzafiato, simbolismi, buttando così lo spettatore all'interno dell'anime prima che essa cominci.
Ottimi sia i disegni, precisi e differenti in ogni personaggio, sia le animazioni che rasentano le perfezione nella scene cardine della serie.
Che scrivere ancora di questa serie? La consiglio a tutti gli amanti dell'animazione perché è una perla in mezzo a tanta mediocrità, un anime diverso dagli altri, cattura lo spettatore tenendolo incollato dall'inizio alla fine attraverso continui(e studiati) colpi di scena. Imperdibile per ogni appassionato di animazione che, inoltre, affronta la tematica controversa e attuale della giustizia sociale. Massimo dei voti!
"Death Note" è ormai diventato un classico nel mondo dell'animazione giapponese. Si tratta di un anime conosciuto anche da chi non è un intenditore del settore, e ciò ha il suo perché.
La storia, intrigante e dai forti tratti psicologici, si evolve nella battaglia sempre più accesa tra i due personaggi principali.
Il protagonista è, forse non per la prima volta ma di sicuro a sorpresa, il cattivo. Light, a dispetto del nome, vuole diventare il dio del nuovo mondo che ha intenzione di creare eliminando i criminali grazie al Death Note. L, il principale antagonista, è un detective misterioso di cui non si conosce né il volto né il nome. Gli altri personaggi, seppur a volte molto ben caratterizzati, servono solo da sfondo alla loro lotta. Degni di nota, invece, gli Shinigami, dei della morte. In particolare Ryuk, colui che ha lasciato cadere un Death Note sulla Terra per divertimento, forse l'unico vincitore di questa lotta.
Ho molto apprezzato i colpi di scena (seppur dolorosi, una volta che ci si affeziona all'anime).
A differenza della maggior parte dei casi, "Death Note" non è affatto scontato e, anche se esistono personaggio piuttosto stereotipati, non si può essere sicuri dell'epilogo fino alla fine (e a volte nemmeno dopo).
Colonna sonora gradevole, in particolare l'opening.
Tratti ben riusciti e fisici proporzionati. Atmosfera cupa, resa bene dalla scelta delle luci.
In definitiva, non riuscendo a trovare pecche consistenti: 9.
La storia, intrigante e dai forti tratti psicologici, si evolve nella battaglia sempre più accesa tra i due personaggi principali.
Il protagonista è, forse non per la prima volta ma di sicuro a sorpresa, il cattivo. Light, a dispetto del nome, vuole diventare il dio del nuovo mondo che ha intenzione di creare eliminando i criminali grazie al Death Note. L, il principale antagonista, è un detective misterioso di cui non si conosce né il volto né il nome. Gli altri personaggi, seppur a volte molto ben caratterizzati, servono solo da sfondo alla loro lotta. Degni di nota, invece, gli Shinigami, dei della morte. In particolare Ryuk, colui che ha lasciato cadere un Death Note sulla Terra per divertimento, forse l'unico vincitore di questa lotta.
Ho molto apprezzato i colpi di scena (seppur dolorosi, una volta che ci si affeziona all'anime).
A differenza della maggior parte dei casi, "Death Note" non è affatto scontato e, anche se esistono personaggio piuttosto stereotipati, non si può essere sicuri dell'epilogo fino alla fine (e a volte nemmeno dopo).
Colonna sonora gradevole, in particolare l'opening.
Tratti ben riusciti e fisici proporzionati. Atmosfera cupa, resa bene dalla scelta delle luci.
In definitiva, non riuscendo a trovare pecche consistenti: 9.
"Death Note" nel 2008 fu in assoluto il mio primo anime, nel corso degli anni l'avrò rivisto non so quante volte, beh... mi piacque cosi tanto da spingermi a comprare la versione cartacea. "Death Note" ha indubbiamente lasciato un segno (piccolo o grande che sia) dentro ognuno di noi, uno di quelli che insomma non passa inosservato. Se state cercando un anime ricco di colpi di scena e ragionamenti che vi faranno accapponare la pelle e vi terranno incollati allo schermo per ore, allora Death Note farà sicuramente al caso vostro. La trama è incentrata su Light Yagami, uno studente modello stanco del suo stile di vita e della società oramai preda di crimini e corruzione. La sua vita cambierà un giorno quando entrerà in possesso appunto di un quaderno di uno shinigami con il quale si auto impone di ripulire il mondo dalla feccia dei criminali. Parlando delle varie opening/ending sono tutte davvero ben realizzate e a parer mio più che azzeccate. Per quanto possa essere ben realizzato, l'anime comunque non manca di alcune sfaccettature che non mi sono andate giù (al contrario dell manga "decisamente superiore" ma questo è un parere personale), un'altra pecca è purtroppo la (spesso) mancata caratterizzazione di alcuni personaggi. Chiudendo, il voto che ho deciso di assegnare a "Death Note" è 8, anche se forse avrebbe meritato qualcosina di più.
Un anime che mi ha colpito sin dalla prima puntata e che ha saputo tenermi ansioso di procedere ogni volta, dopo ogni puntata. E' un anime molto psicologico e poliziesco, ricco di colpi di scena e ragionamenti sempre pronti a sorprendere lo spettatore. La storia è ben costruita e incentrata sul misterioso quaderno degli shinigami, in grado di uccidere qualsiasi persona il cui nome sia scritto al suo interno. Anche la possibilità per i protagonisti di ottenere i così detti "occhi dello shinigami" rappresenta un elemento importante che mette il protagonista di fronte ad ulteriori scelte. E' interessante notare come contrariamente ad altri anime, la condizione psicologica del personaggio peggiori sempre più, impedendo una qualsiasi evoluzione e perdendo quasi la propria umanità. Anche i personaggi secondari sono ben elaborati psicologicamente, aggiungendo sempre nuove sfide al protagonista, non lasciandogli mai un attimo di tregua. Tutto l'anime è sviluppate con una serie di sfide di ragionamento e di previsione di quale potrebbe essere la mossa dell'avversario, sorprendendo ogni volta lo spettatore. Il finale è ottimo e lascia a parecchie riflessioni per quanto riguarda la morte, ma anche sulla capacità di essere un buon "governatore del mondo", cosa che evidentemente a kira non è riuscita. Un anime eccezionale che consiglio vivamente a chiunque appassionato di questo genere, poichè non può mancare. Unica pecca è la divergenza dal manga, che però non sminuisce il valore dell'opera. Molto belle anche le sigle e le colonne sonore. Un vero capolavoro.
Tradotto letteralmente "Quaderno della Morte", "Death Note" è una famosa opera giapponese prodotta nel 2006, derivante dal manga scritto e ideato da Tsugumi Oba nel 2003.
La storia narra di Light Yagami, niente che poco di meno del miglior studente del Giappone. Stanco e annoiato dal suo monotono tenore di vita, non riesce a provare interesse per nulla, fin quando non trova a terra un misterioso quaderno nero intitolato "DEATH NOTE", fatto cadere di proposito da uno shinigami (in italiano Dio della morte) di nome Ryuk, sulla Terra, al solo scopo di movimentare un po' la sua triste vita da Dio. Il diciassettenne, scettico, si appropria del quaderno e, incuriosito dalle informazioni scritte sopra, comincia a leggerlo. Ne proverà poi l'autenticità, uccidendo due criminali visti in trasmissione scrivendoci semplicemente sopra il nome. Lo studente è disgustato profondamente dal forte senso di ingiustizia che c'è nel mondo, decide quindi di servirsi del Death Note per estirpare il male e diventare il "Dio del nuovo mondo". Nel corso della sua scalata ad aspirare a sostituire il Creatore, si imbatterà nella sua controparte "Elle", un famoso detective, che cercherà in tutti i modi di smascherarlo, trasformando la vicenda in un appassionante scontro psicologico tra i due.
I personaggi principali sono senza dubbio Light e Elle. Più volte viene riproposto il paragone durante l'anime, continuo è lo scontro intellettuale e numerosi gli stratagemmi progettati da ciascuno per ostacolare l'altro nel proprio intento.
Uno dei punti forti della serie è che, ogni personaggio è caratterizzato da una propria personalità, rendendolo unico nel contesto, perlomeno nella prima parte dell'animazione.
Infatti un avvenimento sconvolgerà il corso dell'anime, permettendo l'introduzione di nuovi soggetti che faranno calare di qualità l'anime. Porteranno con se poca credibilità, facendoti anche un po' disprezzare questa parte dell'opera, resa abbastanza ridicola da certi punti di vista. Riprenderò il discorso tra qualche riga.
La trama è a dir poco stupenda, avvincente e appassionante: sarà pure "mainstream" che vi sia qualcuno che voglia dominare il mondo, ma il fatto che sia il personaggio principale a farlo lo rende unico. Inizialmente partito con un nobile ideale (quello di eliminare la criminalità nel mondo), il desiderio si trasforma poi in una vera e propria follia, colto dal troppo potere diventa un vero e proprio serial killer. Soprannominato Kira, pronto ad uccidere senza rimpianti chiunque provi ad ostacolarlo, il cattivo della vicenda e non l'eroe.
Quello che però fa perdere di qualità "Death Note" che avrebbe potuto tranquillamente definirsi "capolavoro", è la cosiddetta seconda parte (se avete visto la serie, avrete senza dubbio capito da che punto mi riferisco, non voglio lasciar partire spoiler), dove il sopraggiungere di un nuovo personaggio, che lascia l'impressione di averlo già rivisto in qualcun'altro precedentemente, porta lo spettatore ad odiare questo cambiamento, poiché nettamente inferiore e poco carismatico rispetto all'originale.
Bisogna però ammettere che nelle specifiche tecniche è ottimo. Infatti, dal punto di vista grafico, animazioni e disegni sono molto gradevoli all'occhio, precisi e fluidi, con colori che si adattano perfettamente al clima della serie.
Oltre allo stupendo comparto grafico, spicca anche il comparto audio, uno dei migliori mai realizzati. Il doppiaggio italiano è tra quelli più riusciti, i dialoghi azzeccati e le colonne sonore fanno rabbrividire dalla bellezza, profonde quanto perfette, inserite al momento giusto. Le sigle sono particolarmente aggressive e curate, la seconda opening sinceramente non è di mio gusto, ma ammetto che di per se è ben fatta; tutt'altra storia invece la prima opening, molto significative le parole utilizzate e particolarmente orecchiabile la melodia.
Quello che più mi ha colpito è l'affascinante Light Yagami, che come dice il suo nome dovrebbe rappresentare la luce, il bene, quel ragazzo modello insospettabile che invece si trasforma e sfrutta il suo intelletto per confrontarsi continuamente con il suo nemico-amico mortale Elle. La serie si concentra poi su di loro, quasi a farla diventare una questione personale tra i due su chi riuscirà ad avere la meglio.
Ho dato "solo" un 8 perché un po' deluso dall'andamento poco credibile che aveva preso, quasi a prendersi gioco dell'umanità, ma è innegabile il fatto che complessivamente sia un'opera ben riuscita sotto tutti i punti di vista, dall'inizio alla fine. Ne consiglio particolarmente la visione a chi ama i psicologici e i polizieschi, poiché si tratta di qualcosa di geniale.
"Il voler troppo porta ad ottenere il nulla, l'eccessivo potere a una deprimente follia.
Dio come dà la vita, la toglie. Come dichiara il Death Note, nessun potere divino è eterno".
La storia narra di Light Yagami, niente che poco di meno del miglior studente del Giappone. Stanco e annoiato dal suo monotono tenore di vita, non riesce a provare interesse per nulla, fin quando non trova a terra un misterioso quaderno nero intitolato "DEATH NOTE", fatto cadere di proposito da uno shinigami (in italiano Dio della morte) di nome Ryuk, sulla Terra, al solo scopo di movimentare un po' la sua triste vita da Dio. Il diciassettenne, scettico, si appropria del quaderno e, incuriosito dalle informazioni scritte sopra, comincia a leggerlo. Ne proverà poi l'autenticità, uccidendo due criminali visti in trasmissione scrivendoci semplicemente sopra il nome. Lo studente è disgustato profondamente dal forte senso di ingiustizia che c'è nel mondo, decide quindi di servirsi del Death Note per estirpare il male e diventare il "Dio del nuovo mondo". Nel corso della sua scalata ad aspirare a sostituire il Creatore, si imbatterà nella sua controparte "Elle", un famoso detective, che cercherà in tutti i modi di smascherarlo, trasformando la vicenda in un appassionante scontro psicologico tra i due.
I personaggi principali sono senza dubbio Light e Elle. Più volte viene riproposto il paragone durante l'anime, continuo è lo scontro intellettuale e numerosi gli stratagemmi progettati da ciascuno per ostacolare l'altro nel proprio intento.
Uno dei punti forti della serie è che, ogni personaggio è caratterizzato da una propria personalità, rendendolo unico nel contesto, perlomeno nella prima parte dell'animazione.
Infatti un avvenimento sconvolgerà il corso dell'anime, permettendo l'introduzione di nuovi soggetti che faranno calare di qualità l'anime. Porteranno con se poca credibilità, facendoti anche un po' disprezzare questa parte dell'opera, resa abbastanza ridicola da certi punti di vista. Riprenderò il discorso tra qualche riga.
La trama è a dir poco stupenda, avvincente e appassionante: sarà pure "mainstream" che vi sia qualcuno che voglia dominare il mondo, ma il fatto che sia il personaggio principale a farlo lo rende unico. Inizialmente partito con un nobile ideale (quello di eliminare la criminalità nel mondo), il desiderio si trasforma poi in una vera e propria follia, colto dal troppo potere diventa un vero e proprio serial killer. Soprannominato Kira, pronto ad uccidere senza rimpianti chiunque provi ad ostacolarlo, il cattivo della vicenda e non l'eroe.
Quello che però fa perdere di qualità "Death Note" che avrebbe potuto tranquillamente definirsi "capolavoro", è la cosiddetta seconda parte (se avete visto la serie, avrete senza dubbio capito da che punto mi riferisco, non voglio lasciar partire spoiler), dove il sopraggiungere di un nuovo personaggio, che lascia l'impressione di averlo già rivisto in qualcun'altro precedentemente, porta lo spettatore ad odiare questo cambiamento, poiché nettamente inferiore e poco carismatico rispetto all'originale.
Bisogna però ammettere che nelle specifiche tecniche è ottimo. Infatti, dal punto di vista grafico, animazioni e disegni sono molto gradevoli all'occhio, precisi e fluidi, con colori che si adattano perfettamente al clima della serie.
Oltre allo stupendo comparto grafico, spicca anche il comparto audio, uno dei migliori mai realizzati. Il doppiaggio italiano è tra quelli più riusciti, i dialoghi azzeccati e le colonne sonore fanno rabbrividire dalla bellezza, profonde quanto perfette, inserite al momento giusto. Le sigle sono particolarmente aggressive e curate, la seconda opening sinceramente non è di mio gusto, ma ammetto che di per se è ben fatta; tutt'altra storia invece la prima opening, molto significative le parole utilizzate e particolarmente orecchiabile la melodia.
Quello che più mi ha colpito è l'affascinante Light Yagami, che come dice il suo nome dovrebbe rappresentare la luce, il bene, quel ragazzo modello insospettabile che invece si trasforma e sfrutta il suo intelletto per confrontarsi continuamente con il suo nemico-amico mortale Elle. La serie si concentra poi su di loro, quasi a farla diventare una questione personale tra i due su chi riuscirà ad avere la meglio.
Ho dato "solo" un 8 perché un po' deluso dall'andamento poco credibile che aveva preso, quasi a prendersi gioco dell'umanità, ma è innegabile il fatto che complessivamente sia un'opera ben riuscita sotto tutti i punti di vista, dall'inizio alla fine. Ne consiglio particolarmente la visione a chi ama i psicologici e i polizieschi, poiché si tratta di qualcosa di geniale.
"Il voler troppo porta ad ottenere il nulla, l'eccessivo potere a una deprimente follia.
Dio come dà la vita, la toglie. Come dichiara il Death Note, nessun potere divino è eterno".
"Death Note" è sicuramente una delle opere giapponesi che ha riscosso più successo, qui in Italia particolarmente, ha riscosso un enorme successo; anzi si può dire che abbia avvicinato moltissime persone ai manga/anime.
Io personalmente posso rientrare parzialmente in questa categoria, perché nonostante vedessi già serie come Naruto, Bleach e Claymore, è stata la prima vera e propria saga "conclusa" che abbia visto.
La trama è, a parer mio, geniale.
Un ragazzo che frequenta le superiori, Light Yamagi, è annoiato dal suo tenore di vita. Lui è incredibilmente intelligente, tanto da non trovare nessuno spunto di interessa da ciò che lo circonda; inoltre è stanco di vivere in un mondo dove la fanno da padrone i criminali ed i corrotti. Un giorno però per puro caso (oppure no?), entrerà in possesso di un quaderno del tutto speciale, un Death Note.
Il nostro Light scoprirà che scrivendo sul quaderno il nome di una persona, pensandone bene il volto, sarebbe rimasta uccisa per attacco cardiaco. Questo gli metterà in mano un enorme potere, che lui sarà disposto a sfruttare, facendosi giudice, giuria e boia di coloro che identifica come "criminali".
Il punto centrale della trama sarà lo scontro psicologico tra Light, ed L, investigatore geniale. L infatti cercherà con ogni mezzo di stanare Light, per quanto lui parta da una situazione di enorme vantaggio, creando situazioni e con colpi di genio, davvero emozionanti.
Questo anime può essere facilmente diviso in due parti, che chiunque ha già visto l'anime può facilmente intuire senza che cada in spoiler. La prima a parer mio è semplicemente geniale ed è uno dei thriller psicologici meglio scritti che io abbia mai visto o letto. Purtroppo la seconda parte non è assolutamente a livello della prima, perché l'autore si lascia andare ad elucubrazioni mentali che non portano a nulla, abbassando tantissimo il livello generale dell'opera.
Il comparto tecnico è sicuramente di livello, soprattutto considerando che ormai il titolo ha una decina d'anni. Musiche, disegni, colori ed animazioni sono tutti ottimi.
Per concludere voglio lodare questo anime per una cosa in particolare, che non tutte le opere riescono a fare: "Death Note" ci porta un dilemma morale, con il quale tantissime volte mi sono confrontato con i miei amici, in pratica, non è una di quelle opere che guardi e poi dimentichi. Fa parlare.
Questo perché ci pone una domanda: "E' giusto, avendone la possibilità, uccidere coloro che giudichiamo malvagi, così da creare un mondo più giusto?" Questa non è una domanda scontata né semplice, soprattutto per chi, come me, vive al Sud, e sa cosa significa vivere sotto l'ombra della criminalità organizzata, quasi imbattibile con mezzi giusti e legali. Voi cosa fareste se foste in Light?
Per concludere lo consiglio a tutti, sia perché è una visione piacevole ed interessante, sia perché è un titolo che non può mancare alla propria "libreria", anche per cultura generale.
Io personalmente posso rientrare parzialmente in questa categoria, perché nonostante vedessi già serie come Naruto, Bleach e Claymore, è stata la prima vera e propria saga "conclusa" che abbia visto.
La trama è, a parer mio, geniale.
Un ragazzo che frequenta le superiori, Light Yamagi, è annoiato dal suo tenore di vita. Lui è incredibilmente intelligente, tanto da non trovare nessuno spunto di interessa da ciò che lo circonda; inoltre è stanco di vivere in un mondo dove la fanno da padrone i criminali ed i corrotti. Un giorno però per puro caso (oppure no?), entrerà in possesso di un quaderno del tutto speciale, un Death Note.
Il nostro Light scoprirà che scrivendo sul quaderno il nome di una persona, pensandone bene il volto, sarebbe rimasta uccisa per attacco cardiaco. Questo gli metterà in mano un enorme potere, che lui sarà disposto a sfruttare, facendosi giudice, giuria e boia di coloro che identifica come "criminali".
Il punto centrale della trama sarà lo scontro psicologico tra Light, ed L, investigatore geniale. L infatti cercherà con ogni mezzo di stanare Light, per quanto lui parta da una situazione di enorme vantaggio, creando situazioni e con colpi di genio, davvero emozionanti.
Questo anime può essere facilmente diviso in due parti, che chiunque ha già visto l'anime può facilmente intuire senza che cada in spoiler. La prima a parer mio è semplicemente geniale ed è uno dei thriller psicologici meglio scritti che io abbia mai visto o letto. Purtroppo la seconda parte non è assolutamente a livello della prima, perché l'autore si lascia andare ad elucubrazioni mentali che non portano a nulla, abbassando tantissimo il livello generale dell'opera.
Il comparto tecnico è sicuramente di livello, soprattutto considerando che ormai il titolo ha una decina d'anni. Musiche, disegni, colori ed animazioni sono tutti ottimi.
Per concludere voglio lodare questo anime per una cosa in particolare, che non tutte le opere riescono a fare: "Death Note" ci porta un dilemma morale, con il quale tantissime volte mi sono confrontato con i miei amici, in pratica, non è una di quelle opere che guardi e poi dimentichi. Fa parlare.
Questo perché ci pone una domanda: "E' giusto, avendone la possibilità, uccidere coloro che giudichiamo malvagi, così da creare un mondo più giusto?" Questa non è una domanda scontata né semplice, soprattutto per chi, come me, vive al Sud, e sa cosa significa vivere sotto l'ombra della criminalità organizzata, quasi imbattibile con mezzi giusti e legali. Voi cosa fareste se foste in Light?
Per concludere lo consiglio a tutti, sia perché è una visione piacevole ed interessante, sia perché è un titolo che non può mancare alla propria "libreria", anche per cultura generale.
"Death Note" è un manga di Tsugumi Ōba, dal grande successo del manga sono stati tratti vari film e una serie anime prodotta dalla Madhouse nel 2007, trasmessa da noi nel 2008 su Mtv.
La storia già solo leggendo la trama, l'ho trovata interessante. Il protagonista è Light Yagami, uno studente molto intelligente, bravo nello sport e con le ragazze, in pratica non ha nessun difetto, tuttavia è un ragazzo depresso che ha iniziato a provare un profondo odio di tutto ciò che lo circonda, reputando marcio e corrotto tutto e tutti. La monotonia dei suoi giorni viene sconvolta con il Death Note, il quaderno di uno shinigami, che ha fatto di proposito cadere sulla Terra. Il Death Note è un quaderno usato dagli shinigami per porre fine alla vita degli uomini, che può essere usato nello stesso modo dagli umani, per fare ciò basta conoscere il nome e il volto della vittima, ed essa, se non vengono specificate eventuali cause, morirà per arresto cardiaco. Light inizia a farsi conoscere come il "Kira",sfruttando il quaderno per togliere di mezzo i criminali, in modo da creare un mondo in cui non esista il male, dove lui è il dio che ha il diritto di giudicare le persone che si meritano di vivere, e quali invece devono andarsene.
Tuttavia nel suo percorso si imbatterà in molti ostacoli, come per esempio la sua nemesi, Elle, un investigatore segreto che è in grado di risolvere qualunque caso gli venga proposto, che farà di tutto per smascherare Kira.
La forza di questo anime sta proprio in questi ostacoli, infatti Light per superarli certe volte deve usare trucchi ben studiati frutto di profonde riflessioni, creando delle vere e proprie guerre di intelletto e psicologia tra i detective e Kira.
Questo anime mi ha anche spinto a riflettere sui due personaggi principali, Light che dovrebbe rappresentare la "luce" che porterà salvezza, ed Elle che a prima vista crediamo un po' come il "cattivo", sempre vestito di nero, nascosto e con le sue abitudini strane. Ma in realtà è il contrario, in effetti il desiderio sfrenato di Light di creare un nuovo mondo , lo porterà a uccidere tutti coloro che presume possano ostacolarlo, diventando così un mostro che pensa di avere tutto nelle sue mani, creando un mondo ancora più oscuro, dove le persone subiscono una tortura psicologica, quella di essere giudicate da Kira, non facendole mai sentire al sicuro.
L'anime a l'ho trovato più interessante rispetto al manga, perché grazie ai colori degli sfondi e a musiche fantastiche, riesce a dare quella giusta atmosfera un po' tetra di cui "Death Note" ha bisogno.
Gli episodi scorrono velocemente dato che sono ricchi di eventi, tuttavia dopo la morte di Elle l'anime diventa un po' più lento, infatti ho visto molta gente sostenere che l'anime si doveva concludere a quel punto, ma secondo rimane sempre un anime molto interessante, che se fosse stato concluso prima avrebbe lasciato troppe cose in sospeso.
Non lo reputo un anime perfetto ma è comunque molto originale e affascinante, lo consiglio a tutti.
La storia già solo leggendo la trama, l'ho trovata interessante. Il protagonista è Light Yagami, uno studente molto intelligente, bravo nello sport e con le ragazze, in pratica non ha nessun difetto, tuttavia è un ragazzo depresso che ha iniziato a provare un profondo odio di tutto ciò che lo circonda, reputando marcio e corrotto tutto e tutti. La monotonia dei suoi giorni viene sconvolta con il Death Note, il quaderno di uno shinigami, che ha fatto di proposito cadere sulla Terra. Il Death Note è un quaderno usato dagli shinigami per porre fine alla vita degli uomini, che può essere usato nello stesso modo dagli umani, per fare ciò basta conoscere il nome e il volto della vittima, ed essa, se non vengono specificate eventuali cause, morirà per arresto cardiaco. Light inizia a farsi conoscere come il "Kira",sfruttando il quaderno per togliere di mezzo i criminali, in modo da creare un mondo in cui non esista il male, dove lui è il dio che ha il diritto di giudicare le persone che si meritano di vivere, e quali invece devono andarsene.
Tuttavia nel suo percorso si imbatterà in molti ostacoli, come per esempio la sua nemesi, Elle, un investigatore segreto che è in grado di risolvere qualunque caso gli venga proposto, che farà di tutto per smascherare Kira.
La forza di questo anime sta proprio in questi ostacoli, infatti Light per superarli certe volte deve usare trucchi ben studiati frutto di profonde riflessioni, creando delle vere e proprie guerre di intelletto e psicologia tra i detective e Kira.
Questo anime mi ha anche spinto a riflettere sui due personaggi principali, Light che dovrebbe rappresentare la "luce" che porterà salvezza, ed Elle che a prima vista crediamo un po' come il "cattivo", sempre vestito di nero, nascosto e con le sue abitudini strane. Ma in realtà è il contrario, in effetti il desiderio sfrenato di Light di creare un nuovo mondo , lo porterà a uccidere tutti coloro che presume possano ostacolarlo, diventando così un mostro che pensa di avere tutto nelle sue mani, creando un mondo ancora più oscuro, dove le persone subiscono una tortura psicologica, quella di essere giudicate da Kira, non facendole mai sentire al sicuro.
L'anime a l'ho trovato più interessante rispetto al manga, perché grazie ai colori degli sfondi e a musiche fantastiche, riesce a dare quella giusta atmosfera un po' tetra di cui "Death Note" ha bisogno.
Gli episodi scorrono velocemente dato che sono ricchi di eventi, tuttavia dopo la morte di Elle l'anime diventa un po' più lento, infatti ho visto molta gente sostenere che l'anime si doveva concludere a quel punto, ma secondo rimane sempre un anime molto interessante, che se fosse stato concluso prima avrebbe lasciato troppe cose in sospeso.
Non lo reputo un anime perfetto ma è comunque molto originale e affascinante, lo consiglio a tutti.
<b>ATTENZIONE CONTIENE SPOILER!!</b>
Death Note è un anime ormai famosissimo e considerato un vero e proprio capolavoro; personalmente l'ho guardato volentieri e mi è piaciuto ma non lo vedo come quell' opera intoccabile che molti ritengono la migliore di sempre.
La storia parla di Light Yagami uno studente intelligente e astuto, stanco di tutte le ingiustizie causate da una società ormai corrotta. La svolta avviene quando trova per caso un quaderno chiamato "Death Note" attraverso il quale puo uccidere ogni persona semplicemente scrivendone sopra il nome (lo scopre grazie alle istruzioni scritte sopra di esso). il Death Note in realtà era stato spedito sulla terra da Ryuk, uno Shinigami, per puro divertimento.
Una volta appreso il pieno funzionamento del quaderno, Light cercherà di diventare una sorta di nuovo Dio, giustiziando i criminali di ogni dove, ma sempre tenendo la propria identità segreta dietro un avatar che chiamerà Kira; la straordinaria intelligenza di Light unita alla sua astuzia fuori dal comune obbligherà le forze della giustizia a ricorrere al più grande investigatore di tutto il mondo, noto come Elle.
La trama è indubbiamente originale e interessante almeno fino a un certo punto, ma la vera grandezza di questa serie stà proprio nelle situazioni che si vengono a creare e soprattutto al modo in cui Light tenterà di uscirne, escogitando ogni tipo di tranello e calcolando ogni possibile eventualità. E' un'anime molto complesso sotto questo punto di vista ma alla fine ogni situazione e ragionamento vengono spiegati in modo chiaro e di facile comprensione, rendendolo alla portata di tutti senza troppi sforzi.
La trama purtroppo perde gran parte della credibilità circa a metà della serie, quando dopo mille sfide Light riesce finalmente ad averla vinta e a uccidere Elle; una volta eliminato lui, la storia sarebbe dovuta concludersi ma invece hanno pensato bene di inserire due nuovi investigatori che si sono rivelati addirittura più astuti del precedente nonostante fossero solo dei bambini e qui il tutto ha iniziato a tentennare e a banalizzarsi.
Dal punto di vista tecnico i disegni e le animazioni sono ben realizzati come anche l'apparato sonoro. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Light e Elle, che ritengo essere uno dei migliori riusciti di sempre.
Una produzione senza dubbio fantastica ma purtroppo rovinata a metà da questa decisione improvvisa; nonostante questo mi sento di consigliarne la visione a tutti, magari apprezzerete questo svolgersi della trama, e se così fosse di difetti ve ne sono ben pochi.
Death Note è un anime ormai famosissimo e considerato un vero e proprio capolavoro; personalmente l'ho guardato volentieri e mi è piaciuto ma non lo vedo come quell' opera intoccabile che molti ritengono la migliore di sempre.
La storia parla di Light Yagami uno studente intelligente e astuto, stanco di tutte le ingiustizie causate da una società ormai corrotta. La svolta avviene quando trova per caso un quaderno chiamato "Death Note" attraverso il quale puo uccidere ogni persona semplicemente scrivendone sopra il nome (lo scopre grazie alle istruzioni scritte sopra di esso). il Death Note in realtà era stato spedito sulla terra da Ryuk, uno Shinigami, per puro divertimento.
Una volta appreso il pieno funzionamento del quaderno, Light cercherà di diventare una sorta di nuovo Dio, giustiziando i criminali di ogni dove, ma sempre tenendo la propria identità segreta dietro un avatar che chiamerà Kira; la straordinaria intelligenza di Light unita alla sua astuzia fuori dal comune obbligherà le forze della giustizia a ricorrere al più grande investigatore di tutto il mondo, noto come Elle.
La trama è indubbiamente originale e interessante almeno fino a un certo punto, ma la vera grandezza di questa serie stà proprio nelle situazioni che si vengono a creare e soprattutto al modo in cui Light tenterà di uscirne, escogitando ogni tipo di tranello e calcolando ogni possibile eventualità. E' un'anime molto complesso sotto questo punto di vista ma alla fine ogni situazione e ragionamento vengono spiegati in modo chiaro e di facile comprensione, rendendolo alla portata di tutti senza troppi sforzi.
La trama purtroppo perde gran parte della credibilità circa a metà della serie, quando dopo mille sfide Light riesce finalmente ad averla vinta e a uccidere Elle; una volta eliminato lui, la storia sarebbe dovuta concludersi ma invece hanno pensato bene di inserire due nuovi investigatori che si sono rivelati addirittura più astuti del precedente nonostante fossero solo dei bambini e qui il tutto ha iniziato a tentennare e a banalizzarsi.
Dal punto di vista tecnico i disegni e le animazioni sono ben realizzati come anche l'apparato sonoro. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Light e Elle, che ritengo essere uno dei migliori riusciti di sempre.
Una produzione senza dubbio fantastica ma purtroppo rovinata a metà da questa decisione improvvisa; nonostante questo mi sento di consigliarne la visione a tutti, magari apprezzerete questo svolgersi della trama, e se così fosse di difetti ve ne sono ben pochi.
Death Note, il quaderno attraverso il quale il possessore può uccidere le persone. Questo è l'elemento principale dell'anime, che osa dove molti non hanno mai fatto e per questo è considerato "il capolavoro". L'anime così come l'omonimo manga è diventato subito famoso, esce infatti dagli schemi soliti delle animazioni, andando a trattare la tematica della giustizia relativa a tutto il mondo che ci circonda... chi non ha mai pensato che reati quali l'omicidio, la truffa, la corruzione, l'inganno e così via, non dovrebbero essere punite in modo severo ? Death Note si basa proprio su questo elemento, il protagonista diventa una sorta di giustiziere mascherato, per alcuni un dio buono, per altri un dio malvagio, che attraverso i poteri del quaderno infligge le punizioni a chi le merita. Dunque un anime avvincente penserete... Ma non è solo questo, infatti, il protagonista sebbene dotato di una surreale intelligenza ( più intelligente del Giappone), ha tutti i vizzi dell'uomo che lo inducono spesso all'errore, per questo non mancano i colpi di scena e l'anime si sviluppa anche dal lato intellettivo, costringendo lo spettatore a farsi mille ragionamenti per capire ciò che succederà e costringendolo a stare attaccato alla TV fino alla fine. Oltre alla trama di per se stupenda si affianca l'aspetto grafico, questo viene curato nei minimi dettagli, facendo diventare i protagonisti molto Dark, per farli raffigurare quasi disumani, non a caso anche il cognome del protagonista nasconde un piccolo segreto. Infine come sempre una piccola considerazione sul finale (senza Spoiler), è uno dei finali migliori/peggiori che si possa trovare in circolazione, infatti, sorprende un certo tipo di spettatore mentre è fin troppo semplice per un altro tipo (in pratica dovete vedere che tipo siete). Sebbene mi sia piaciuto come finale, a mio parere è stato forzato, soprattutto per motivi che vanno oltre l'autore stesso, motivi razionali, a cui non si sarebbe potuto imporre. Non ostante questo piccolo dettaglio, se per ora esiste un anime perfetto in tutta la sua realizzazione è questo!
Sono ormai passati 5 o 6 anni dall'esplosione del caso Death Note in Italia: ora che i fanboy dovrebbero essere tornati a dedicarsi ad altra robaccia (tipo Naruto o Bleach), cercherò di dare la mia su questo argomento, limitando il numero di spoiler per quanto possibile.
L'incipit ormai lo sanno tutti: un ragazzino iper-intelligente entra in possesso di un quaderno "magico". Se viene scritto un nome su quel quaderno, la persona corrispondente morirà: il ragazzo decide di ripulire il mondo dal crimine, ma sterminando mezza popolazione mondiale qualcuno si insospettisce ed inizia a dargli la caccia. Questa la trama in breve, ora parliamo di cosa va bene e cosa non va bene.
Inanzi tutto vanno bene, soprattutto nella prima parte, gli approfondimenti psicologici sulle motivazioni di Light (il ragazzo che trova il quaderno) e L (l'investigatore che gli da la caccia). Il primo è una metafora del potere, proprio nell'accezione più pura del termine: originariamente è uno studente modello, diligente, coscenzioso, vuole davvero fare del mondo un posto migliore, ma inevitabilmente mettendogli tra le mani un potere straordinario finisce per corrompersi e per diventare il peggiore dei criminali che giustizia. L d'altro canto non è nè il cattivo nè il buono, ma è l'opposto di Light: lui ha potere fin da subito, ma non ne viene corrotto in alcun modo, perchè non essendo "normale" non ha gli stessi dubbi e problemi che ha Light, alla fine un ragazzo come tanti. Interessante quel che sembra dirci il regista, cioè che biogna essere "fuori di testa" per non rimanere schiacciati dal potere. Interessanti pure i mezzi e tutte le strategie che i due mettono in piedi per sconfiggere l'altro, in un dualismo che non ammette interferenze e che porta l'asse della narrazione in una situazione in cui bene e male non esistono, spesso schiacciati dalla semplice voglia di dimostrarsi il migliore.
Questo per le prime 10 puntate dell'anime, che sono davvero belle. Il problema comincia quando questo equilibrio viene forzato dagli autori: per quanto Light sia un genio, L è comunque un membro dell'Interpol e dovrebbe avere tutti i mezzi che vuole per smascherare un ragazzino. Per bilanciare questa disparità di forze, fanno commettere ingenuità spaventose a L che stridono mortalmente con le presunte capacità cognitive dei due. E man mano che la storia procede si ha un escalation ti boiate mostruose, piani talmente complessi e astrusi da rasentare (e spesso sforare) l'impossibilità di realizzazione degli stessi, con Light e L che dopo un pò non riescono più a reggere la baracca da soli. Ecco quindi entrare numerosi personaggi, tutte versioni ora più stupide, ora più inutili, ora più fastidiose dei due protagonisti. La storia ha una durata di circa 10 anni e in quei 10 anni nessuno riesce a cogliere l'ovvio, mai, in nessuna occasione: solo piani estremamente complicati, costosi e dalle possibilità di riuscita (e soprattutto di "antisgamo") nulle possono portare a compimento una vicenda ormai senza né capo né coda. Nemmeno il finale si riscatta: tutto viene chiuso con una supercazzola talmente incomprensibile che, dopo una prima visione perplesso e scettico, ho dovuto rivedere 4 volte per capire che non torna nemmeno per sogno.
In coda, un commento tecnico: animazione di buona fattura con numerosi tagli di inquadratura ricercati e studiati per trasmettere un'atmosfera di angoscia (questo va riconosciuto), tutto spesso rovinato da musiche troppo pompose, cariche di suoni esasperati e pure poco ispirate, da dimenticare.
Death Note non è una serie brutta, è una serie che potremmo definire "ad esplosione" (non esplosiva): ad una partenza deflagrante e molto carica segue una parte in cui tutto si svuota di energia e finisce nel rimbombo di quello che era stata un tempo. Se fosse durata 12 episodi, con meno azioni cervellotiche e più attenzione ai buchi di trama, probabilmente sarebbe stata una serie cult anche negli anni a seguire: così è stata una moda passeggera trainata soprattutto da figure riconducibili all'immaginario "lolita" e dai vari racconti yaoi (un'infinità) apocrifi delle fungirl, che tra altri cinque o sei anni nessuno ricorderà più.
L'incipit ormai lo sanno tutti: un ragazzino iper-intelligente entra in possesso di un quaderno "magico". Se viene scritto un nome su quel quaderno, la persona corrispondente morirà: il ragazzo decide di ripulire il mondo dal crimine, ma sterminando mezza popolazione mondiale qualcuno si insospettisce ed inizia a dargli la caccia. Questa la trama in breve, ora parliamo di cosa va bene e cosa non va bene.
Inanzi tutto vanno bene, soprattutto nella prima parte, gli approfondimenti psicologici sulle motivazioni di Light (il ragazzo che trova il quaderno) e L (l'investigatore che gli da la caccia). Il primo è una metafora del potere, proprio nell'accezione più pura del termine: originariamente è uno studente modello, diligente, coscenzioso, vuole davvero fare del mondo un posto migliore, ma inevitabilmente mettendogli tra le mani un potere straordinario finisce per corrompersi e per diventare il peggiore dei criminali che giustizia. L d'altro canto non è nè il cattivo nè il buono, ma è l'opposto di Light: lui ha potere fin da subito, ma non ne viene corrotto in alcun modo, perchè non essendo "normale" non ha gli stessi dubbi e problemi che ha Light, alla fine un ragazzo come tanti. Interessante quel che sembra dirci il regista, cioè che biogna essere "fuori di testa" per non rimanere schiacciati dal potere. Interessanti pure i mezzi e tutte le strategie che i due mettono in piedi per sconfiggere l'altro, in un dualismo che non ammette interferenze e che porta l'asse della narrazione in una situazione in cui bene e male non esistono, spesso schiacciati dalla semplice voglia di dimostrarsi il migliore.
Questo per le prime 10 puntate dell'anime, che sono davvero belle. Il problema comincia quando questo equilibrio viene forzato dagli autori: per quanto Light sia un genio, L è comunque un membro dell'Interpol e dovrebbe avere tutti i mezzi che vuole per smascherare un ragazzino. Per bilanciare questa disparità di forze, fanno commettere ingenuità spaventose a L che stridono mortalmente con le presunte capacità cognitive dei due. E man mano che la storia procede si ha un escalation ti boiate mostruose, piani talmente complessi e astrusi da rasentare (e spesso sforare) l'impossibilità di realizzazione degli stessi, con Light e L che dopo un pò non riescono più a reggere la baracca da soli. Ecco quindi entrare numerosi personaggi, tutte versioni ora più stupide, ora più inutili, ora più fastidiose dei due protagonisti. La storia ha una durata di circa 10 anni e in quei 10 anni nessuno riesce a cogliere l'ovvio, mai, in nessuna occasione: solo piani estremamente complicati, costosi e dalle possibilità di riuscita (e soprattutto di "antisgamo") nulle possono portare a compimento una vicenda ormai senza né capo né coda. Nemmeno il finale si riscatta: tutto viene chiuso con una supercazzola talmente incomprensibile che, dopo una prima visione perplesso e scettico, ho dovuto rivedere 4 volte per capire che non torna nemmeno per sogno.
In coda, un commento tecnico: animazione di buona fattura con numerosi tagli di inquadratura ricercati e studiati per trasmettere un'atmosfera di angoscia (questo va riconosciuto), tutto spesso rovinato da musiche troppo pompose, cariche di suoni esasperati e pure poco ispirate, da dimenticare.
Death Note non è una serie brutta, è una serie che potremmo definire "ad esplosione" (non esplosiva): ad una partenza deflagrante e molto carica segue una parte in cui tutto si svuota di energia e finisce nel rimbombo di quello che era stata un tempo. Se fosse durata 12 episodi, con meno azioni cervellotiche e più attenzione ai buchi di trama, probabilmente sarebbe stata una serie cult anche negli anni a seguire: così è stata una moda passeggera trainata soprattutto da figure riconducibili all'immaginario "lolita" e dai vari racconti yaoi (un'infinità) apocrifi delle fungirl, che tra altri cinque o sei anni nessuno ricorderà più.
Death Note ormai è discusso da anni, c'è chi lo reputa un capolavoro e chi invece no. Io personalmente l'ho trovato bellissimo, dalla A alla Z. Non andrebbe giudicato semplicemente per quello che i fans fanno girare intorno all'anime o al manga, ma credo che andrebbe analizzato nella sua complessità. C'è da dire che il giro di menti geniali che ci sono tra i personaggi è veramente un piacere per il cervello, sentendo tutti quei discorsi su chi potrebbe essere Kyra, mentre Kyra stesso cercava di aggirarli, è stato magnifico.
Death Note non manca di niente. Ha pathos, carisma, intelligenza e bei disegni, oltre ad una trama ben strutturata e verosimile per quanto siano introdotti elementi come gli Shinigami e i loro quaderni. Ogni personaggio è ben caratterizzato e strutturato secondo il proprio destino. La cosa bella di Death note è che nulla è lasciato al caso.
La storia sembra apparentemente tranquilla quando inizia, c'è un ragazzo normalissimo, ma molto intelligente (Light yagami) che ritrova un quaderno speciale: il Death Note, da questo momento in poi (una volta averne scoperto l'uso) si innalzerà a nuovo Dio del mondo, a colui che creerà una nuova elite di esseri umani, senza più assassini in giro, è così che prenderà il nome di Kyra, spiegato assassino al quale tutto il mondo darà la caccia. A questo punto sulla sua strada si metterà Elle che da bravo Detective gli darà filo da torcere. Non posso svelare altri dettagli della trama perché sennò sarebbe come rivelare ogni segreto dell'anime o del manga.
Voglio dare un bell'otto a questo anime perché è ricco di suspance, ti lascia col fiato sospeso, anche quando ci sono punti di stallo, ma sei sempre lì, con la mente, attento, a percepire o captare qualsiasi cosa, perché nonostante, tu che guardi l'anime, sai già chi è Kyra, ci sono sempre nuove informazioni o eventi pronti a sconvolgere tutto.
Per tanto lo consiglio e invito a le persone, che ancora non lo hanno visto, a guardarlo senza pregiudizio, cancellando di rimando tutte le voci che hanno sentito a riguardo, così che, possano sviluppare una loro idea una volta averne preso la visione.
Death Note non manca di niente. Ha pathos, carisma, intelligenza e bei disegni, oltre ad una trama ben strutturata e verosimile per quanto siano introdotti elementi come gli Shinigami e i loro quaderni. Ogni personaggio è ben caratterizzato e strutturato secondo il proprio destino. La cosa bella di Death note è che nulla è lasciato al caso.
La storia sembra apparentemente tranquilla quando inizia, c'è un ragazzo normalissimo, ma molto intelligente (Light yagami) che ritrova un quaderno speciale: il Death Note, da questo momento in poi (una volta averne scoperto l'uso) si innalzerà a nuovo Dio del mondo, a colui che creerà una nuova elite di esseri umani, senza più assassini in giro, è così che prenderà il nome di Kyra, spiegato assassino al quale tutto il mondo darà la caccia. A questo punto sulla sua strada si metterà Elle che da bravo Detective gli darà filo da torcere. Non posso svelare altri dettagli della trama perché sennò sarebbe come rivelare ogni segreto dell'anime o del manga.
Voglio dare un bell'otto a questo anime perché è ricco di suspance, ti lascia col fiato sospeso, anche quando ci sono punti di stallo, ma sei sempre lì, con la mente, attento, a percepire o captare qualsiasi cosa, perché nonostante, tu che guardi l'anime, sai già chi è Kyra, ci sono sempre nuove informazioni o eventi pronti a sconvolgere tutto.
Per tanto lo consiglio e invito a le persone, che ancora non lo hanno visto, a guardarlo senza pregiudizio, cancellando di rimando tutte le voci che hanno sentito a riguardo, così che, possano sviluppare una loro idea una volta averne preso la visione.
Prefazione
Su questo Death Note prima di vederlo, sono sempre stato scettico. Forse perché mi ero immaginato qualcosa di molto "statico e inconsueto". Ma il mio pregiudizio è stato prontamente smentito, visto che Tsugumi Ohba è riuscito a trasformare un incipit, più che banale, difficilmente credibile in uno dei migliori anime esistenti.
TRAMA
"L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà"
La trama parte con un parallelismo fra la noia del demone Ryuk, nel mondo degli Shinigami governato da un senso di apatia e monotonia raccapricciante e quella di Ligh Yagami, un ragazzo contornato da uno stile di vita monotono e stanco di vedersi proiettato in una società piena di crimini e corruzioni. I due quindi sono circondati da una realtà sicuramente non stimolante che tutte e due identificano simultaneamente con un bel :"fa schifo".
Da qui per la pura noia di Ryuk decide di lanciare "at random" il Death Note sulla terra. Questo quaderno mortale sarà raccolto proprio dal nostro Light che, anche se scettico, ne rimane in qualche modo infatuato decidendo di prenderlo.
Da qui inizierà una storia a dir poco entusiasmante e da cardiopalma che vi terrà attaccati allo schermo: dal quasi immediato avvento del grande L all'arrivo di Near e Mello. Quest'ultima "serie" che se anche non piaciuta in generale, l'ho trovata fantastica riuscendo a trasmettere un gran finale. Serie tra virgolette proprio perché non riesco a identificarla come qualcosa di distaccato(è più un secondo periodo). Death Note lo considero su tutto l'insieme,tutte e 37 le puntate. Ci saranno puntate più importanti o meno divertenti e forse qualcuna potrà risultare noiosa. Bisogna però vedere tutto l'insieme e questo insieme è una pietra rara. Un capolavoro che DEVE fare storia.
DISEGNO
Lo stile grafico di Takeshi Obata personalmente si tiene su buoni livelli. Un disegno semplice, ma ben strutturato soprattutto incentrato sulle movenze facciali che risultano ottime e riflettono bene i pensieri dei personaggi. Anche i colori sono belli e, anche se non vivacissimi, risultano "pieni" e lucidi. La fluidità dei movimenti anch'essa risulta reale e ben progettata. Particolarmente piacevoli le scene a sfumature rosse e blu che caratterizzano l'anime e le scene di tensione, sapientemente accompagnate da musiche sempre azzeccate e di grande pregio
SONORO
L'audio in relazione al doppiaggio l'ho trovato molto centrato. C'è chi lo preferisce in lingua originale ma comunque il doppiaggio italiano è indubbiamente su ottimi livelli. La giovane voce di Light si configura benissimo con la psiche del personaggio: infonde intelligenza e presunzione riuscendo benissimo a conformarsi nei picchi di pazzia. Lo stesso vale per L: la voce è perfetta, un mix tra indifferenza e strafottenza, ma che sposa benissimo il senso di genio estroverso del ragazzo. Inoltre anche quella di Ryuk è fantastica(forse all'orecchio è quella più bella) e anche questa è perfetta per il personaggio: una voce cavernicola e profonda che sta bene su un demone alto come il grande Ryuk.
COLONNA SONORA
La colonna sonora penso si possa riassumere in un termine: "Devastante". Il livello è più che altissimo, infatti ci troviamo di fronte a certi pezzi definibili quasi come opere sia per contenuto che per grado di plasmarsi nel contesto.
Le musiche si possono suddividere in 3 generi per un totale di ben quasi 90 componimenti: orchestrali;light rock e di sottofondo. Le musiche orchestrali sono quelle più presenti e sicuramente più impressionanti. Da ricordare: Kyrie, Dies Irae, Low of solipsism . Le light rock, risultano anch'esse piacevolissime e,anche se prive di suono vocale, riescono comunque ad essere molto emotive. Anche qui da ricordare Kodoku, L no theme, Dirge Tomonari. Le ultime, quelle di sottofondo, anche se piacevoli e ben inquadrate, risultano un po' ripetitive all'interno dell'anime.
LONGEVITÀ
Questo è un altro punto forte dell'anime: ben 37 puntate. Questo permette(se guardata una puntata al giorno) una profonda immersione all'interno dell'anime. La metodologia che uso per guardare gli anime mi piace molto. La chiamerei "Una al giorno e non di più". Solo ed esclusivamente le prime 2 e le ultime due posso decidere di guardarle insieme, ma per il resto bisogna essere categorici proprio perché (questo secondo me) consentirà di affezionarci di più ai personaggi all'interno dell'anime, amplificandone il piacere-dispiacere delle emozioni che vengono trasmesse.
Ad esempio Light a me è piaciuto moltissimo come personaggio. Noto che in molti lo odiano. Non so se questo effetto possa aver fatto da "leva".
Conclusione
È un capolavoro? Assolutamente Sì. Un capolavoro con una trama da cardiopalma che viene implementata in maniera sublime da Ohba e Obata rendendola ricca di colpi di scena. Una delle storie più originali degli ultimi tempi condita con delle musiche, o, meglio, opere di grandissimo pregio accompagnate nel giusto momento amplificandone le sensazioni da cui verremo inondati. Certe scene di questo anime rimarranno nella storia come sicuramente l'anime stesso.
Non vedo note dolenti che si possano evidenziare: è tutto praticamente perfetto. Dal fascino della prima puntata a quella dell'ultima. L'ultima l'ho trovata veramente emozionante sia per quello che viene mostrato sia per l'accompagnamento musicale, quasi da lacrime agli occhi.
Ri-sottolineo. Una puntata al giorno. Vi affezionerete e vi innamorerete di Death Note. Un anime a dir poco fantastico. Unico.
Mi sento veramente di ringraziare col cuore sia Ohba che Obata per questa opera!Grazie veramente!
Su questo Death Note prima di vederlo, sono sempre stato scettico. Forse perché mi ero immaginato qualcosa di molto "statico e inconsueto". Ma il mio pregiudizio è stato prontamente smentito, visto che Tsugumi Ohba è riuscito a trasformare un incipit, più che banale, difficilmente credibile in uno dei migliori anime esistenti.
TRAMA
"L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà"
La trama parte con un parallelismo fra la noia del demone Ryuk, nel mondo degli Shinigami governato da un senso di apatia e monotonia raccapricciante e quella di Ligh Yagami, un ragazzo contornato da uno stile di vita monotono e stanco di vedersi proiettato in una società piena di crimini e corruzioni. I due quindi sono circondati da una realtà sicuramente non stimolante che tutte e due identificano simultaneamente con un bel :"fa schifo".
Da qui per la pura noia di Ryuk decide di lanciare "at random" il Death Note sulla terra. Questo quaderno mortale sarà raccolto proprio dal nostro Light che, anche se scettico, ne rimane in qualche modo infatuato decidendo di prenderlo.
Da qui inizierà una storia a dir poco entusiasmante e da cardiopalma che vi terrà attaccati allo schermo: dal quasi immediato avvento del grande L all'arrivo di Near e Mello. Quest'ultima "serie" che se anche non piaciuta in generale, l'ho trovata fantastica riuscendo a trasmettere un gran finale. Serie tra virgolette proprio perché non riesco a identificarla come qualcosa di distaccato(è più un secondo periodo). Death Note lo considero su tutto l'insieme,tutte e 37 le puntate. Ci saranno puntate più importanti o meno divertenti e forse qualcuna potrà risultare noiosa. Bisogna però vedere tutto l'insieme e questo insieme è una pietra rara. Un capolavoro che DEVE fare storia.
DISEGNO
Lo stile grafico di Takeshi Obata personalmente si tiene su buoni livelli. Un disegno semplice, ma ben strutturato soprattutto incentrato sulle movenze facciali che risultano ottime e riflettono bene i pensieri dei personaggi. Anche i colori sono belli e, anche se non vivacissimi, risultano "pieni" e lucidi. La fluidità dei movimenti anch'essa risulta reale e ben progettata. Particolarmente piacevoli le scene a sfumature rosse e blu che caratterizzano l'anime e le scene di tensione, sapientemente accompagnate da musiche sempre azzeccate e di grande pregio
SONORO
L'audio in relazione al doppiaggio l'ho trovato molto centrato. C'è chi lo preferisce in lingua originale ma comunque il doppiaggio italiano è indubbiamente su ottimi livelli. La giovane voce di Light si configura benissimo con la psiche del personaggio: infonde intelligenza e presunzione riuscendo benissimo a conformarsi nei picchi di pazzia. Lo stesso vale per L: la voce è perfetta, un mix tra indifferenza e strafottenza, ma che sposa benissimo il senso di genio estroverso del ragazzo. Inoltre anche quella di Ryuk è fantastica(forse all'orecchio è quella più bella) e anche questa è perfetta per il personaggio: una voce cavernicola e profonda che sta bene su un demone alto come il grande Ryuk.
COLONNA SONORA
La colonna sonora penso si possa riassumere in un termine: "Devastante". Il livello è più che altissimo, infatti ci troviamo di fronte a certi pezzi definibili quasi come opere sia per contenuto che per grado di plasmarsi nel contesto.
Le musiche si possono suddividere in 3 generi per un totale di ben quasi 90 componimenti: orchestrali;light rock e di sottofondo. Le musiche orchestrali sono quelle più presenti e sicuramente più impressionanti. Da ricordare: Kyrie, Dies Irae, Low of solipsism . Le light rock, risultano anch'esse piacevolissime e,anche se prive di suono vocale, riescono comunque ad essere molto emotive. Anche qui da ricordare Kodoku, L no theme, Dirge Tomonari. Le ultime, quelle di sottofondo, anche se piacevoli e ben inquadrate, risultano un po' ripetitive all'interno dell'anime.
LONGEVITÀ
Questo è un altro punto forte dell'anime: ben 37 puntate. Questo permette(se guardata una puntata al giorno) una profonda immersione all'interno dell'anime. La metodologia che uso per guardare gli anime mi piace molto. La chiamerei "Una al giorno e non di più". Solo ed esclusivamente le prime 2 e le ultime due posso decidere di guardarle insieme, ma per il resto bisogna essere categorici proprio perché (questo secondo me) consentirà di affezionarci di più ai personaggi all'interno dell'anime, amplificandone il piacere-dispiacere delle emozioni che vengono trasmesse.
Ad esempio Light a me è piaciuto moltissimo come personaggio. Noto che in molti lo odiano. Non so se questo effetto possa aver fatto da "leva".
Conclusione
È un capolavoro? Assolutamente Sì. Un capolavoro con una trama da cardiopalma che viene implementata in maniera sublime da Ohba e Obata rendendola ricca di colpi di scena. Una delle storie più originali degli ultimi tempi condita con delle musiche, o, meglio, opere di grandissimo pregio accompagnate nel giusto momento amplificandone le sensazioni da cui verremo inondati. Certe scene di questo anime rimarranno nella storia come sicuramente l'anime stesso.
Non vedo note dolenti che si possano evidenziare: è tutto praticamente perfetto. Dal fascino della prima puntata a quella dell'ultima. L'ultima l'ho trovata veramente emozionante sia per quello che viene mostrato sia per l'accompagnamento musicale, quasi da lacrime agli occhi.
Ri-sottolineo. Una puntata al giorno. Vi affezionerete e vi innamorerete di Death Note. Un anime a dir poco fantastico. Unico.
Mi sento veramente di ringraziare col cuore sia Ohba che Obata per questa opera!Grazie veramente!
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler sulla trama</b>
Parliamo in questo caso di un anime che (probabilmente) ha rivoluzionato per sempre il concetto di "cartone animato", avvicinando inesorabilmente lo standard cinematografico alla nuova "arte animata". Questo è il precursore: "Death Note".
Ma partiamo dal principio. La storia racconta le gesta di un giovane ragazzo (Light Yaghami), brillante studente e socialmente di successo, che brama in cuor suo di poter cambiare il mondo cancellando per sempre le ingiustizie e la criminalità. Per sua fortuna (o sfortuna) incappa casualmente in un misterioso quaderno, che successivamente scoprirà avere lo straordinario potere di uccidere le persone semplicemente scrivendo il nome della vittima. Il quaderno appartiene allo shinigami (dio della morte nella cultura giapponese), ovvero il simpaticissimo Ryuk. Ecco così cominciare la sua nuova avventura da "Dio liberatore" accanto al suo amico shinigami, ma ben presto stravolgerà la sua vita e, senza rendersene conto, stravolgerà per sempre anche il suo carattere. Ovviamente diventerà il ricercato numero uno al mondo e alle sue calcagna gli si piazzerà il famosissimo investigatore internazionale Elle. Ma nessuno dei due ha fatto i conti con un secondo possessore di un altro quaderno (la stupidissima Misa).
Allora, personalmente ho letto sia il manga che visto l'anime, e posso dire che sono entrambi dei veri capolavori (probabilmente l'anime rende leggermente più epici alcuni momenti proprio per la presenza di una ottima colonna sonora). Le trame sono intricatissime e basterebbe anche solo una puntata seguita male per farvi perdere il filo degli eventi. Tutti i ragionamenti e le logiche che attueranno i due protagonisti Light ed Elle per darsi battaglia sono geniali e vi sembrerà davvero di assistere a una sfida a scacchi tra i due. Personalmente non sono d'accordo con quelli che dicono che la storia senza Elle perde di fascino: se non fosse stato per Elle, Near non sarebbe riuscito ad avere quei risultati finali nelle indagini, e comunque a me piace anche Near come personaggio, lo trovo anche più in gamba di Elle, anche se più sbruffone.
Per quanto riguarda i disegni, sono curati nei minimi dettagli e stiamo parlando di una vera opera d'arte. I dialoghi e le musiche sono favolose. I personaggi sono caratterizzati in maniera sublime e questo ci porterà a non prendere mai una netta preferenza per un personaggio piuttosto di un altro. Unica pecca, potevano caratterizzare meglio Misa, che a mio parere è un personaggio "materasso", un po' buttata così alla cavolo.
In conclusione, godetevi questo capolavoro: a mio parere "Death Note" rappresenta negli anime una sorta di Monna Lisa del Da Vinci.
P.S. Se potete, leggete anche il manga.
Parliamo in questo caso di un anime che (probabilmente) ha rivoluzionato per sempre il concetto di "cartone animato", avvicinando inesorabilmente lo standard cinematografico alla nuova "arte animata". Questo è il precursore: "Death Note".
Ma partiamo dal principio. La storia racconta le gesta di un giovane ragazzo (Light Yaghami), brillante studente e socialmente di successo, che brama in cuor suo di poter cambiare il mondo cancellando per sempre le ingiustizie e la criminalità. Per sua fortuna (o sfortuna) incappa casualmente in un misterioso quaderno, che successivamente scoprirà avere lo straordinario potere di uccidere le persone semplicemente scrivendo il nome della vittima. Il quaderno appartiene allo shinigami (dio della morte nella cultura giapponese), ovvero il simpaticissimo Ryuk. Ecco così cominciare la sua nuova avventura da "Dio liberatore" accanto al suo amico shinigami, ma ben presto stravolgerà la sua vita e, senza rendersene conto, stravolgerà per sempre anche il suo carattere. Ovviamente diventerà il ricercato numero uno al mondo e alle sue calcagna gli si piazzerà il famosissimo investigatore internazionale Elle. Ma nessuno dei due ha fatto i conti con un secondo possessore di un altro quaderno (la stupidissima Misa).
Allora, personalmente ho letto sia il manga che visto l'anime, e posso dire che sono entrambi dei veri capolavori (probabilmente l'anime rende leggermente più epici alcuni momenti proprio per la presenza di una ottima colonna sonora). Le trame sono intricatissime e basterebbe anche solo una puntata seguita male per farvi perdere il filo degli eventi. Tutti i ragionamenti e le logiche che attueranno i due protagonisti Light ed Elle per darsi battaglia sono geniali e vi sembrerà davvero di assistere a una sfida a scacchi tra i due. Personalmente non sono d'accordo con quelli che dicono che la storia senza Elle perde di fascino: se non fosse stato per Elle, Near non sarebbe riuscito ad avere quei risultati finali nelle indagini, e comunque a me piace anche Near come personaggio, lo trovo anche più in gamba di Elle, anche se più sbruffone.
Per quanto riguarda i disegni, sono curati nei minimi dettagli e stiamo parlando di una vera opera d'arte. I dialoghi e le musiche sono favolose. I personaggi sono caratterizzati in maniera sublime e questo ci porterà a non prendere mai una netta preferenza per un personaggio piuttosto di un altro. Unica pecca, potevano caratterizzare meglio Misa, che a mio parere è un personaggio "materasso", un po' buttata così alla cavolo.
In conclusione, godetevi questo capolavoro: a mio parere "Death Note" rappresenta negli anime una sorta di Monna Lisa del Da Vinci.
P.S. Se potete, leggete anche il manga.
"Death Note" è una serie seinen che ha avuto successo a livello mondiale, per la sua trama abbastanza intrigante e innovativa. La trama si basa sul ritrovamento del Death Note, ovvero il Quaderno della Morte, da parte di Light Yagami, un liceale talentuoso e brillante. Il quaderno in questione, come si capisce dal nome, ha il potere di uccidere una persona scrivendone il nome e avendone in mente il volto. Light però inizia a fare tabula rasa dei criminali che vengono resi noti nei vari notiziari. Ben presto però uno Shinigami (Dio delle Morte) di nome Ryuk va a far visita al ragazzo: infatti il quaderno in questione è caduto di proposito allo Shinigami, con la speranza che qualcuno ritrovandolo possa farlo divertire. Ma i "problemi" non si fermano di certo qui: un detective, anzi il miglior detective del mondo, ovvero L Lawliet (personaggio davvero ben ideato dagli autori, infatti è l'esatto contrario del protagonista, ma dalla equa intelligenza), è già alla caccia di Light. Una dura lotta tra bene e male ha così inizio.
L'opera in questione è stata ben congegnata dagli autori, ha una trama che fino alla prima parte (un po' meno nella seconda) tiene incollati allo schermo, addirittura vi farà chiedere se è giusto o sbagliato uccidere criminali. La grafica è dark e rispecchia pienamente la storia che ci vogliono raccontare; anche le OST sono ben ideate. Il mio voto finale è 8 e mezzo; purtroppo non posso dare di più per i seguenti motivi: dalla seconda parte in poi c'è un calo, anche se vi sono nuovi protagonisti che l'hanno risollevata; l'altro motivo è la parte finale, che, anche se originale, oltre a non rispecchiare quella del manga, non si intreccia bene con la prima parte della storia (sia quella del manga che dell'anime).
L'opera in questione è stata ben congegnata dagli autori, ha una trama che fino alla prima parte (un po' meno nella seconda) tiene incollati allo schermo, addirittura vi farà chiedere se è giusto o sbagliato uccidere criminali. La grafica è dark e rispecchia pienamente la storia che ci vogliono raccontare; anche le OST sono ben ideate. Il mio voto finale è 8 e mezzo; purtroppo non posso dare di più per i seguenti motivi: dalla seconda parte in poi c'è un calo, anche se vi sono nuovi protagonisti che l'hanno risollevata; l'altro motivo è la parte finale, che, anche se originale, oltre a non rispecchiare quella del manga, non si intreccia bene con la prima parte della storia (sia quella del manga che dell'anime).
Perché reputo l'anime "Death Note" così bello? Beh, perché ti lascia qualcosa, ti fa provare delle emozioni così forti che pensi sia vero, ma poi ti accorgi sfortunatamente che il mondo reale è molto diverso.
Innanzitutto questo anime è la trasposizione in cartone animato di una serie manga: essa parla di un ragazzo chiamato Light Yagami, che, trovando un Death Note a terra, decide, dopo alcune riflessioni, di diventare il sovrano di un mondo privo di corruzione e crimini, eliminando tutti i più famosi criminali con, appunto, il suo "Quaderno della Morte". In questi episodi emerge la figura di Light, la sua intelligenza, la sua determinazione, che ne rappresentano un profilo molto chiaro e preciso. L'anime tocca limiti epici già dai primi episodi, dove rimani affascinato dai dialoghi, dall'intelligenza e dalle discussioni dei personaggi.
E poi vogliamo parlare delle colonne sonore? Epiche fino all'inverosimile; ti esprimono proprio quello che devi sentire e ti fanno provare emozioni indescrivibili. Aggiungo anche che il personaggio di Elle è uno dei più strani, ma nello stesso tempo più affascinanti, che abbia mai visto. Ma, anche se la storia si sviluppa bene, ho notato un certo calo di tensione nella seconda parte, che poi va a concludersi con un finale abbastanza deludente.
Naturalmente consiglio a chiunque di vedere l'anime, il manga solo a quelli a cui è piaciuto di più, perché l'atmosfera che ti dona, i colori e le colonne sonore dell'animazione sono qualcosa di veramente spettacolare.
Innanzitutto questo anime è la trasposizione in cartone animato di una serie manga: essa parla di un ragazzo chiamato Light Yagami, che, trovando un Death Note a terra, decide, dopo alcune riflessioni, di diventare il sovrano di un mondo privo di corruzione e crimini, eliminando tutti i più famosi criminali con, appunto, il suo "Quaderno della Morte". In questi episodi emerge la figura di Light, la sua intelligenza, la sua determinazione, che ne rappresentano un profilo molto chiaro e preciso. L'anime tocca limiti epici già dai primi episodi, dove rimani affascinato dai dialoghi, dall'intelligenza e dalle discussioni dei personaggi.
E poi vogliamo parlare delle colonne sonore? Epiche fino all'inverosimile; ti esprimono proprio quello che devi sentire e ti fanno provare emozioni indescrivibili. Aggiungo anche che il personaggio di Elle è uno dei più strani, ma nello stesso tempo più affascinanti, che abbia mai visto. Ma, anche se la storia si sviluppa bene, ho notato un certo calo di tensione nella seconda parte, che poi va a concludersi con un finale abbastanza deludente.
Naturalmente consiglio a chiunque di vedere l'anime, il manga solo a quelli a cui è piaciuto di più, perché l'atmosfera che ti dona, i colori e le colonne sonore dell'animazione sono qualcosa di veramente spettacolare.
"Death Note" è un'anime che affascina. A partire dal titolo, molto altisonante, per contiunare con due personaggi tra i più carismatici del mondo dei fumetti, Light e L. Tecnicamente il fim è ottimo, animazioni, sfondi, gli stessi disegni sono appaganti, colona sonora di tutto rispetto e discretamente azzeccata.
Stupende le contrapposizioni di questo anime, dove chiaramente si mostra il fatto che non esiste una vera e propria linea di distinzione tra il bene e il male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ognuno dei personaggi pensa e agisce convinto di essere nel giusto e solo la morale comune ci spinge a dire chi realmente si comporta in modo giusto. Anche gli stessi disegni sono posti in tal modo, Light, di bell'aspetto, luminoso, biondo, ma nero dentro, tutto l'opposto del moro L, che in realtà è la luce.
Le temtiche toccate sono di tutto rispetto, e sicuramente molto d'effetto come il bene, il male, la giustizia, la religione, l'amore, il potere.
Allora perchè solo 7? Perchè non mi ha emozionato o meglio poche volte in 37 puntate per potergli dare un voto maggiore, anzi e quì chi non l'ha visto e meglio che non legga nei seguenti punti: la morte di Naomi Misora, la fine di L, e ovvimaente il finale ultimo di death note. Il resto del racconto scorre interessante ma non mi ha lasciato un ricordo intenso come altre produzioni hanno fatto, e il motivo stà nella eccessiva lunghezza, e nell'inserimento post L di presonaggi che non colmano il vuoto narrativo, dato dalla contrapposizione dei due protagonisti.
Quindi bello, da vedere, fatto bene in tutti gli aspetti, ma non eccelle, se non in rari momenti.
Stupende le contrapposizioni di questo anime, dove chiaramente si mostra il fatto che non esiste una vera e propria linea di distinzione tra il bene e il male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ognuno dei personaggi pensa e agisce convinto di essere nel giusto e solo la morale comune ci spinge a dire chi realmente si comporta in modo giusto. Anche gli stessi disegni sono posti in tal modo, Light, di bell'aspetto, luminoso, biondo, ma nero dentro, tutto l'opposto del moro L, che in realtà è la luce.
Le temtiche toccate sono di tutto rispetto, e sicuramente molto d'effetto come il bene, il male, la giustizia, la religione, l'amore, il potere.
Allora perchè solo 7? Perchè non mi ha emozionato o meglio poche volte in 37 puntate per potergli dare un voto maggiore, anzi e quì chi non l'ha visto e meglio che non legga nei seguenti punti: la morte di Naomi Misora, la fine di L, e ovvimaente il finale ultimo di death note. Il resto del racconto scorre interessante ma non mi ha lasciato un ricordo intenso come altre produzioni hanno fatto, e il motivo stà nella eccessiva lunghezza, e nell'inserimento post L di presonaggi che non colmano il vuoto narrativo, dato dalla contrapposizione dei due protagonisti.
Quindi bello, da vedere, fatto bene in tutti gli aspetti, ma non eccelle, se non in rari momenti.
Prima di iniziare questa recensione vi dico questa famosa frase "un nome una leggenda", bene Death Note è un opera (ideata dal famoso duo Obha e Obata), questa serie è famosa in tutto il mondo ed è per molti definito l'anime migliore, pure il manga ha avuto un successo tale da diventare una delle serie più vendute sullo Shonen Jump (rivista dove era serializzato il manga).
Il successo di Death Note è dovuto al fatto che è una serie innovativa, sia per la trama che per ogni altro elemento presente, e naturalmente grazie anche al fattore "psicologico" sfruttato in una maniera giusta, che per chi lo visiona tende a fare dei ragionamenti su cosa succederà (e come); è una delle poche serie che riesce in questo intento ed anche arricchito da un atmosfera da "thriller" che rende i ragionamenti che si fanno più avvincenti. Oltre la trama avvincente sono presenti anche una Opening e Ending ben fatte, le colonne sonore sono tutte belle e il character design è ottimo.
La storia parte con la presentazione di Ligth Yagami che è uno studente modello (quindi è un ragazzo intelligente), Light è un ragazzo svogliato perché per lui tutto è facile o è studiare attentamente, arrivato a casa e subito si chiude nella sua stanza, legge le regole riportate all'interno del misterioso quaderno e pensa maggior mente che si tratti di uno scherzo ma volendone verificare l'autenticità del quaderno scrive un nome di un criminale sentito dal tele giornale.. da qui inizia "l'avventura" di Light Yagami.
Death Note è un anime consigliato a tutti specialmente a chi ama in particolar modo gli anime psicologici, è anche consigliabile al pubblico che ama opere Gialle e/o Thriller, ed è anche consigliabile (assolutamente) per chi vuole iniziare a vedere anime.
Il successo di Death Note è dovuto al fatto che è una serie innovativa, sia per la trama che per ogni altro elemento presente, e naturalmente grazie anche al fattore "psicologico" sfruttato in una maniera giusta, che per chi lo visiona tende a fare dei ragionamenti su cosa succederà (e come); è una delle poche serie che riesce in questo intento ed anche arricchito da un atmosfera da "thriller" che rende i ragionamenti che si fanno più avvincenti. Oltre la trama avvincente sono presenti anche una Opening e Ending ben fatte, le colonne sonore sono tutte belle e il character design è ottimo.
La storia parte con la presentazione di Ligth Yagami che è uno studente modello (quindi è un ragazzo intelligente), Light è un ragazzo svogliato perché per lui tutto è facile o è studiare attentamente, arrivato a casa e subito si chiude nella sua stanza, legge le regole riportate all'interno del misterioso quaderno e pensa maggior mente che si tratti di uno scherzo ma volendone verificare l'autenticità del quaderno scrive un nome di un criminale sentito dal tele giornale.. da qui inizia "l'avventura" di Light Yagami.
Death Note è un anime consigliato a tutti specialmente a chi ama in particolar modo gli anime psicologici, è anche consigliabile al pubblico che ama opere Gialle e/o Thriller, ed è anche consigliabile (assolutamente) per chi vuole iniziare a vedere anime.
Death note, un nome, una leggenda...
Se mi domandassero qual'è l'elemento peculiare che ha reso quest'opera così famosa sicuramente risponderei il fascino che caratterizza i personaggi di questa celebre serie animata. La vasta gamma di sfumature caratteriali che trapelano da questi 37 episodi rende Death Note l'anime psicologico per eccellenza, un connubio perfetto di trappole mentali e brama di vittoria, in cui una minima mossa falsa è in grado di travolgere le sorti dell'umanità intera.
Light Yagami, il protagonista di quest'opera, è un giovane uomo la cui psiche presenta una forte contraddittorietà: sotto un primo profilo è dotato di un animo passionale e deciso, che fa perno su ideali ben radicati ma che non sempre collimano con quella che potremmo definire una "moralità collettiva"; sotto un altro aspetto invece egli manifesta un temperamento freddo, estremamente lucido e pronto a calpestare chiunque possa costituire una minaccia alla realizzazione del suo disegno finale: creare un mondo in cui tutti i malvagi sono giudicati e condannati dal Dio Kira ( Light, appunto), in modo che la terra sia abitata solo dagli uomini che Lui reputa di buon cuore.
Il grande antagonista di Light è Elle, un detective degno di questo nome, un personaggio originale, che non ha nulla da invidiare a Yagami nè in intelligenza nè in fascino.
Questi due brillanti uomini, seppure apparentemente sembrano essere l'uno l'opposto dell'altro, in realtà sono uniti da un grande obiettivo comune, la realizzazione della giustizia ed il suo dominio sul male, quest'ultimo identificato da entrambi nel proprio rivale.
A rendere quest'opera ancora più accattivante è l'introduzione di creature affascinanti come gli shinigami (gli dei della morte), che svolgeranno un ruolo chiave nel corso della storia, in quanto il loro intervento si rivela spesso decisivo ai fini dell'evolversi degli eventi.
Insomma, Death Note merita a mio avviso tutta la sua notorietà, in quanto ha dato prova di essere un anime completo, sia per quanto concerne lo sviluppo narrativo sia per l'ottima realizzazione della grafica e delle colonne sonore, mai fuori luogo e sempre perfettamente sposate con le singole scene rappresentate.
Un bel 10 pieno pieno mi sembra più che dovuto!
Se mi domandassero qual'è l'elemento peculiare che ha reso quest'opera così famosa sicuramente risponderei il fascino che caratterizza i personaggi di questa celebre serie animata. La vasta gamma di sfumature caratteriali che trapelano da questi 37 episodi rende Death Note l'anime psicologico per eccellenza, un connubio perfetto di trappole mentali e brama di vittoria, in cui una minima mossa falsa è in grado di travolgere le sorti dell'umanità intera.
Light Yagami, il protagonista di quest'opera, è un giovane uomo la cui psiche presenta una forte contraddittorietà: sotto un primo profilo è dotato di un animo passionale e deciso, che fa perno su ideali ben radicati ma che non sempre collimano con quella che potremmo definire una "moralità collettiva"; sotto un altro aspetto invece egli manifesta un temperamento freddo, estremamente lucido e pronto a calpestare chiunque possa costituire una minaccia alla realizzazione del suo disegno finale: creare un mondo in cui tutti i malvagi sono giudicati e condannati dal Dio Kira ( Light, appunto), in modo che la terra sia abitata solo dagli uomini che Lui reputa di buon cuore.
Il grande antagonista di Light è Elle, un detective degno di questo nome, un personaggio originale, che non ha nulla da invidiare a Yagami nè in intelligenza nè in fascino.
Questi due brillanti uomini, seppure apparentemente sembrano essere l'uno l'opposto dell'altro, in realtà sono uniti da un grande obiettivo comune, la realizzazione della giustizia ed il suo dominio sul male, quest'ultimo identificato da entrambi nel proprio rivale.
A rendere quest'opera ancora più accattivante è l'introduzione di creature affascinanti come gli shinigami (gli dei della morte), che svolgeranno un ruolo chiave nel corso della storia, in quanto il loro intervento si rivela spesso decisivo ai fini dell'evolversi degli eventi.
Insomma, Death Note merita a mio avviso tutta la sua notorietà, in quanto ha dato prova di essere un anime completo, sia per quanto concerne lo sviluppo narrativo sia per l'ottima realizzazione della grafica e delle colonne sonore, mai fuori luogo e sempre perfettamente sposate con le singole scene rappresentate.
Un bel 10 pieno pieno mi sembra più che dovuto!
Un'opera che rappresenta un must per tutti gli amanti degli anime. La storia gira tutta intorno ai fantomatici Death Note, quaderni che donano al possessore di essi l'abilità arcana di poter decidere la morte di chiunque(a patto di conoscerne nome e volto). La caratterizzazione dei personaggi e dei loro modi di agire è soltanto il primo dei tanti punti di forza: ambientazioni di tutti i giorni vengono mescolate all'eterna guerra tra il bene e il male, mostrando con efficacia quanto sia facile varcare il confine che li separa senza neanche rendersene conto. Ciò che rende le vicende memorabili sono le innumerevoli sfide d'astuzia grazie alle quali lo spettatore si trova intrappolato in un susseguirsi di colpi di scena, calibrati magistralmente per tenere alto e costante l'interesse dalla prima all'ultima puntata. In tutto questo non mancano presenze sovrannaturali dette "Dei della morte", i quali diventano sempre più fondamentali al procedere della narrazione. Ho dato come voto 10 perché nessun aspetto è trascurato: l'animazione è perfetta, le atmosfere crescono con il protagonista passando da una fase liceale ad una fase più matura, le musiche di sottofondo trasmettono le giuste sensazioni senza mai calare in intensità e i dialoghi sono tra i più intelligenti che si siano mai visti in un anime. Lo consiglio a chiunque adori storie piene di mistero, ragionamenti ai limiti dell'impossibile e personaggi che lasciano il segno una volta conosciuti.
Per quanto sia difficile, cercherò di scrivere la recensione di questo anime senza spoiler. Diciamo che quando si parla di Death Note, a parer mio bisogna fare una distinzione fra gli episodi precedenti al 25 e quelli successivi. Per quanto riguarda i primi il mio voto è 10. Siamo difronte ad un protagonista che cammina sul fil di lana fra il bene e il male e un antagonista a dir poco fantastico, probabilmente uno dei migliori in assoluto dell'animazione giapponese. I due danno vita ad una sfida senza precedenti a colpi di intuizioni geniali da una parte e dall'altra, rendendo i primi 25 episodi stupendi, accattivanti e coinvolgenti sotto tutti i punti di vista. Gli episodi dal 26 al 37 rientrano, a parer mio, fra i lati negativi dell'anime; a riguardo il mio voto è 4,5 oppure 5, volendo essere larghi di manica. Nelle ultime 10 puntate infatti, anche Light Yagami , il protagonista inizia una rapida decadenza diventando odioso e la scena viene rubata da personaggi totalmente "insipidi" e "incolori" (Mello, Near e Misa Misa su tutti) che secondo me tolgono molto ad un anime stupendo che poi fortunatamente si riprende con un finale degno dei primi 25 episodi. Nel complesso comunque una serie molto molto bella e originale, dotata di ottimi disegni e di una trama accattivante. Peccato solo che non si fermi alla puntata 25 perchè se così fosse stato probabilmente sarei difronte al miglior anime che io abbia mai visto. Assolutamente da vedere
Dal cielo cade sulla terra un Death Note(quaderno della morte), gettato da un goliardico quanto pittoresco Shinigami (Dio della morte). Il Death Note offre a colui che ne entra in possesso la possibilità di eliminare entro 40 secondi, anche secondo differenti modalità, un qualsiasi individuo semplicemente scrivendone il nome. Un giovane e promettente studente, Light Yagami, animato da un forte senso di giustizia,diviene il possessore del quaderno e decide di ripulire dalla feccia, ossia i criminali,il mondo intero. La sua idea di giustizia muta nel momento in cui aumenta il senso di onnipotenza, l'idea di sentirsi un 'eletto' che deve portare a termine un compito che solo lui puo' svolgere. Del resto si sa:il potere da alla testa!
Da giustiziere a pazzo assassino il passo è breve:viene eliminato chiunque sia considerato un ostacolo al suo progetto di 'somma giustizia'. Tutto sembra filare liscio come l'olio fino a quando non trova un degno rivale in L, un individuo dalle pari capacità deduttive che ovviamente lavora con la polizia. I due danno vita ad un continuo e gustoso gioco di logica e deduzione basato sulla volontà di fregare l'altro per primo. Tra una partita a tennis, un botta e risposta continuo ed un senso di negazione-affermazione, si inserisce la figura di Misa Amane, giovane e bella attrice, padrona di un secondo Death Note. Non posso nascondere che quest'ultima mi è sembrata una figura abbastanza triste e grottesca, a tratti stupida e facile da manipolare che non suscita molta simpatia. Spietata assassina, assolve gli incarichi che Light le assegna solo per amore, uccide con una superficialità e noncuranza tipica di un bambino che non si rende conto del peso e delle conseguenze delle proprie azioni. Ben costruite le figure dei due Shinigami Riuk e Rem. L'anime presenta qualche lacuna qua e là, ma rimangono su un secondo piano seguendo lo svolgimento della vicenda e al di là se Death Note possa piacere o no al pubblico ripercorre un interrogativo che almeno tutti, o quasi, nella vita ci siamo posti:'cosa farei se mi fosse dato il potere di decidere il destino degli altri?'
Francamente mi accontenterei del potere di un Magneto quando c'è traffico, ma non vi è mai capitato durante i notiziari, di fronte alle notizie di omicidi, genitori che uccidono figli, individui che si sono distinti per la loro crudeltà, etc., di pensare almeno per una frazione di secondo che quella persona meritasse la morte o dovesse morire in base ad una qualche giustizia divina? Ecco,che fareste voi se la durata della vita di questa o quell'altra persona dipendesse solamente dalla vostra mano che ne scrive il nome?! Probabilmente ci trasformeremmo tutti in potenziali assassini o quasi...Trovo che nell'anime in questione la differenza tra giudizio umano e giudizio divino sia ben marcata,che la follia che scaturisce dall'inseguire un proprio senso di giustizia forse puo' anche trovare approvazione (scende la percentuale di criminali per il timore di essere uccisi e la gente vede la prospettiva di un mondo più sicuro) fra i più ma non bisogna dimenticare che un individuo che toglie la vita ad un altro individuo è e rimarrà sempre solo un assassino.Molto bella la colonna sonora e non parlo solo della canzone dei Nightmare( prima sigla), ma anche delle musiche che accompagnano l'intera vicenda. Per me resta sempre da vedere!
Da giustiziere a pazzo assassino il passo è breve:viene eliminato chiunque sia considerato un ostacolo al suo progetto di 'somma giustizia'. Tutto sembra filare liscio come l'olio fino a quando non trova un degno rivale in L, un individuo dalle pari capacità deduttive che ovviamente lavora con la polizia. I due danno vita ad un continuo e gustoso gioco di logica e deduzione basato sulla volontà di fregare l'altro per primo. Tra una partita a tennis, un botta e risposta continuo ed un senso di negazione-affermazione, si inserisce la figura di Misa Amane, giovane e bella attrice, padrona di un secondo Death Note. Non posso nascondere che quest'ultima mi è sembrata una figura abbastanza triste e grottesca, a tratti stupida e facile da manipolare che non suscita molta simpatia. Spietata assassina, assolve gli incarichi che Light le assegna solo per amore, uccide con una superficialità e noncuranza tipica di un bambino che non si rende conto del peso e delle conseguenze delle proprie azioni. Ben costruite le figure dei due Shinigami Riuk e Rem. L'anime presenta qualche lacuna qua e là, ma rimangono su un secondo piano seguendo lo svolgimento della vicenda e al di là se Death Note possa piacere o no al pubblico ripercorre un interrogativo che almeno tutti, o quasi, nella vita ci siamo posti:'cosa farei se mi fosse dato il potere di decidere il destino degli altri?'
Francamente mi accontenterei del potere di un Magneto quando c'è traffico, ma non vi è mai capitato durante i notiziari, di fronte alle notizie di omicidi, genitori che uccidono figli, individui che si sono distinti per la loro crudeltà, etc., di pensare almeno per una frazione di secondo che quella persona meritasse la morte o dovesse morire in base ad una qualche giustizia divina? Ecco,che fareste voi se la durata della vita di questa o quell'altra persona dipendesse solamente dalla vostra mano che ne scrive il nome?! Probabilmente ci trasformeremmo tutti in potenziali assassini o quasi...Trovo che nell'anime in questione la differenza tra giudizio umano e giudizio divino sia ben marcata,che la follia che scaturisce dall'inseguire un proprio senso di giustizia forse puo' anche trovare approvazione (scende la percentuale di criminali per il timore di essere uccisi e la gente vede la prospettiva di un mondo più sicuro) fra i più ma non bisogna dimenticare che un individuo che toglie la vita ad un altro individuo è e rimarrà sempre solo un assassino.Molto bella la colonna sonora e non parlo solo della canzone dei Nightmare( prima sigla), ma anche delle musiche che accompagnano l'intera vicenda. Per me resta sempre da vedere!
Ed eccomi a scrivere di un'opera ormai diventata oggetto di culto e su cui è stato già detto di tutto e di più. Mi accingo a scrivere con la triste consapevolezza che la mia recensione sarà come una goccia nel mare, tuttavia tengo molto a far conoscere la mia opinione su quello che ritengo un titolo abbastanza sopravvalutato.
La storia di "Death Note" ormai la sappiamo tutti. Light Yagami è un giovane rampollo borghese e studente modello (il migliore del Giappone, per intenderci!), che un giorno trova un quaderno per terra. Tale oggetto è stato lasciato incustodito da uno "Shinigami", ovvero un dio della morte, e ha la proprietà che, scrivendo su di esso il nome di una persona, questa muore di arresto cardiaco. Una volta scoperto il potere del quaderno, Light incomincerà a uccidere i criminali con l'intenzione di creare un mondo perfetto, fatto di soli buoni. A questo punto entrerà in gioco "L", il miglior investigatore del mondo, il cui scopo è riuscire a provare la colpevolezza di Light. Quest'ultimo personaggio è il vero punto di forza della serie, infatti egli è talmente intelligente che dopo appena tre puntate ha già capito chi si nasconde dietro la catena di misteriose morti per arresto cardiaco.
In "Death Note" abbiamo quindi due geni che si fanno la guerra attraverso numerose intuizioni e ragionamenti contorti. Queste elucubrazioni mentali diventeranno sempre più aggrovigliate con lo scorrere delle puntate, grazie anche a nuove regole per l'utilizzo del quaderno, che sembreranno inserite apposta dagli autori per allungare il brodo. In questo contesto avremo a che fare con nuovi personaggi, tra cui spiccano Misa Amane, gothic lolita di bell'aspetto che fa molto fanservice, e un clone di Light, Mikami, che collaborerà con il suo "dio" per la costruzione del "mondo perfetto". In pratica gli altri personaggi, al di fuori di L e Light, sono abbastanza inutili, caratterizzati male e spesso brutte copie di questi ultimi.
"Death Note", a mio avviso, è fondamentalmente uno shonen commerciale alla "Naruto" camuffato da poliziesco/thriller, in cui i protagonisti, anziché riempirsi di mazzate, si affrontano utilizzando esclusivamente il cervello. I power-up caratteristici del genere sarebbero quindi i già citati "poteri extra" del quaderno e le azioni dei vari dei della morte, che spesso diventeranno delle vere e proprie caricature. Un tenebroso dio della morte riuscirà persino a farsi legare come un salame dagli uomini... Non ci credete? E' proprio così. No comment. La sceneggiatura è molto avvincente e serrata, e forza lo spettatore a consumare l'intera serie in poco tempo. Si notano comunque situazioni abbastanza forzate, come ad esempio quando il protagonista nasconde un televisorino in un pacchetto di patatine per continuare a uccidere i criminali citati dal telegiornale, pur essendo sotto il controllo di telecamere e microspie.
Oltre a non brillare per la caratterizzazione dei suoi comprimari, "Death Note" affronta le sue tematiche in modo assai superficiale e grossolano. Il discorso del concetto di giustizia liberale, rappresentato da L, e di giustizia distopica e assolutista, incarnato da Light, è molto approssimativo, e sembra quasi solo un pretesto per dare spessore ad un'opera basata esclusivamente su suspance, colpi di scena e bastonate intellettuali. I due protagonisti saranno ben lungi dal riflettere sul miglior metodo di governo, piuttosto che sull'ambiguità e sulla relaività dei concetti di "bene" e di "male", ma daranno la priorità assoluta a farsi la guerra, con tanto di pose da figaccioni per compiacere le fungirls.
Fin qui, tenendo conto di questi fattori, avrei assegnato a "Death Note" un 7.5 pieno. Le animazioni e il character design, così come gli aspetti tecnici, fanno infatti il loro mestiere e non mi sento di lodarli, né tantomeno di criticarli. Adesso entra in ballo il tanto inaspettato colpo di scena che fa precipitare questa serie nell'abisso. Non voglio spoilerare, nonostante questo fatto lo conoscano pure i muri, ma vi assicuro che intorno alla venticinquesima puntata un triste evento causerà la rovina di "Death Note". Dopo tale infausto accadimento, le forzature nella sceneggiatura e i personaggi inutili aumenteranno, fino ad arrivare al finale, in cui si avrà un incasinamento terribile della già articolata serie di eventi. Il voto degenera quindi a un 6 pieno.
In conclusione, "Death Note" è un buon prodotto, il cui vero punto di forza è la caratterizzazione di L, che ricorda molto "Sherlock Holmes" per genio e sregolatezza. Al di là di questo, l'opera è veramente povera di contenuti e molte cose, come ad esempio la caratterizzazione degli Shinigami o dei personaggi, potevano essere fatte meglio, e sopratutto si poteva evitare il colpo di scena che ha rovinato tutto.
La storia di "Death Note" ormai la sappiamo tutti. Light Yagami è un giovane rampollo borghese e studente modello (il migliore del Giappone, per intenderci!), che un giorno trova un quaderno per terra. Tale oggetto è stato lasciato incustodito da uno "Shinigami", ovvero un dio della morte, e ha la proprietà che, scrivendo su di esso il nome di una persona, questa muore di arresto cardiaco. Una volta scoperto il potere del quaderno, Light incomincerà a uccidere i criminali con l'intenzione di creare un mondo perfetto, fatto di soli buoni. A questo punto entrerà in gioco "L", il miglior investigatore del mondo, il cui scopo è riuscire a provare la colpevolezza di Light. Quest'ultimo personaggio è il vero punto di forza della serie, infatti egli è talmente intelligente che dopo appena tre puntate ha già capito chi si nasconde dietro la catena di misteriose morti per arresto cardiaco.
In "Death Note" abbiamo quindi due geni che si fanno la guerra attraverso numerose intuizioni e ragionamenti contorti. Queste elucubrazioni mentali diventeranno sempre più aggrovigliate con lo scorrere delle puntate, grazie anche a nuove regole per l'utilizzo del quaderno, che sembreranno inserite apposta dagli autori per allungare il brodo. In questo contesto avremo a che fare con nuovi personaggi, tra cui spiccano Misa Amane, gothic lolita di bell'aspetto che fa molto fanservice, e un clone di Light, Mikami, che collaborerà con il suo "dio" per la costruzione del "mondo perfetto". In pratica gli altri personaggi, al di fuori di L e Light, sono abbastanza inutili, caratterizzati male e spesso brutte copie di questi ultimi.
"Death Note", a mio avviso, è fondamentalmente uno shonen commerciale alla "Naruto" camuffato da poliziesco/thriller, in cui i protagonisti, anziché riempirsi di mazzate, si affrontano utilizzando esclusivamente il cervello. I power-up caratteristici del genere sarebbero quindi i già citati "poteri extra" del quaderno e le azioni dei vari dei della morte, che spesso diventeranno delle vere e proprie caricature. Un tenebroso dio della morte riuscirà persino a farsi legare come un salame dagli uomini... Non ci credete? E' proprio così. No comment. La sceneggiatura è molto avvincente e serrata, e forza lo spettatore a consumare l'intera serie in poco tempo. Si notano comunque situazioni abbastanza forzate, come ad esempio quando il protagonista nasconde un televisorino in un pacchetto di patatine per continuare a uccidere i criminali citati dal telegiornale, pur essendo sotto il controllo di telecamere e microspie.
Oltre a non brillare per la caratterizzazione dei suoi comprimari, "Death Note" affronta le sue tematiche in modo assai superficiale e grossolano. Il discorso del concetto di giustizia liberale, rappresentato da L, e di giustizia distopica e assolutista, incarnato da Light, è molto approssimativo, e sembra quasi solo un pretesto per dare spessore ad un'opera basata esclusivamente su suspance, colpi di scena e bastonate intellettuali. I due protagonisti saranno ben lungi dal riflettere sul miglior metodo di governo, piuttosto che sull'ambiguità e sulla relaività dei concetti di "bene" e di "male", ma daranno la priorità assoluta a farsi la guerra, con tanto di pose da figaccioni per compiacere le fungirls.
Fin qui, tenendo conto di questi fattori, avrei assegnato a "Death Note" un 7.5 pieno. Le animazioni e il character design, così come gli aspetti tecnici, fanno infatti il loro mestiere e non mi sento di lodarli, né tantomeno di criticarli. Adesso entra in ballo il tanto inaspettato colpo di scena che fa precipitare questa serie nell'abisso. Non voglio spoilerare, nonostante questo fatto lo conoscano pure i muri, ma vi assicuro che intorno alla venticinquesima puntata un triste evento causerà la rovina di "Death Note". Dopo tale infausto accadimento, le forzature nella sceneggiatura e i personaggi inutili aumenteranno, fino ad arrivare al finale, in cui si avrà un incasinamento terribile della già articolata serie di eventi. Il voto degenera quindi a un 6 pieno.
In conclusione, "Death Note" è un buon prodotto, il cui vero punto di forza è la caratterizzazione di L, che ricorda molto "Sherlock Holmes" per genio e sregolatezza. Al di là di questo, l'opera è veramente povera di contenuti e molte cose, come ad esempio la caratterizzazione degli Shinigami o dei personaggi, potevano essere fatte meglio, e sopratutto si poteva evitare il colpo di scena che ha rovinato tutto.
L'anime è stato trasmesso in patria a partire dal 3 ottobre 2006, ogni martedì alle 00:56 sul canale televisivo giapponese Nippon Television. In Italia la nota MTV ha trasmetto l'anime da 28 ottobre 2008 al 9 giugno 2009, nella fascia oraria compresa tra le 22:00 e le 22:30, con cadenza settimanale
Trama
Yagami Light, giovane e brillante studente delle superiori, un giorno trova un quaderno a terra con su scritto "death note". Ovviamente il giovane pensando che la cosa fosse soltanto un emerita sciocchezza prima di buttarlo decide comunque di provarlo e ci scrive il nome di un malvivente visto in tv. Dopo 40 secondi il criminale muore e lui stentando a crederci in un primissimo momento ha già idea di come utilizzare il quaderno auto proclamandosi una "divinità". A partire da questo primo evento si susseguiranno una serie di omicidi/esecuzioni che susciteranno l'interesse della polizia, nonché del FBI e di un detective di fama mondiale conosciuto come "L". Nessuno conosce il volto e la vera identità di L neanche l'FBI o la CIA. Nel frattempo già viene dato un nome al fantomatico giustiziere di criminali: "Kira". L prenderà il comando delle indagini con il solo scopo di incastrare Kira. Da quì inizia la "lotta" tra i due contendenti vincerà Kira o L?
Starà a voi scoprirlo e godetevelo con tutti i suoi colpi di scena ed i personaggi che entreranno in gioco a poco a poco.
Caratteristiche Tecniche
L'anime vanta una colonna sonora del tutto eccezionale che la fa da padrona nei momenti di suspance più eloquenti e pertanto più significativi, tanto per fare un paragone: in Profondo rosso, il film di Dario Argento, senza quella colonna sonora non sarebbe la stessa cosa. Il disegno è molto bello, definito e pulito sempre in tutte le scene, l'animazione è fluida molto valida sia come fondali utilizzati nelle scene all'aperto, ma tutto è molto curato anche negli edifici e quant'altro.
La regia e la sceneggiatura sono molto ben congegnate da far invidia ai migliori film thriller/polizieschi che ci sono in circolazione.
L'interpretazione giapponese è sempre un passo avanti. Seppur il doppiaggio non era affatto male la scelta delle voci e la resa della stesse non mi hanno entusiasmato. In particolar modo trovo la voce di Riuk non azzeccata perché mi cambia non di poco il personaggio. La sua voce stridula in originale infatti tende a darmi quell'apparente senso di menefreghismo degli avvenimenti ma allo stesso tempo alcune sfumature della sua interpretazione fanno sentire in maniera tangibile quell'interesse di curiosità che ha negli esseri umani, cosa che purtroppo in italiano perde. La stessa Misa non riesce a far trasparire quel senso di devozione che ha nei confronti di Light come nell'originale. Ci sono delle sfumature nella recitazione che proprio non rendono allo stesso modo. Anche la voce di Light non mi ha fatto impazzire, traspare un giovane poco intraprendente e senza quello "spessore" che invece in giapponese fa respirare ad ogni dialogo con Riuk. Fermo restando che il doppiaggio non è scadente come in altre opere, purtroppo l'originale è ancora irraggiungibile.
Considerazioni personali
Questo anime ha saputo entusiasmarmi, intrattenermi e sorprendermi quasi ad ogni episodio. Era da un po' che non mi capitava un anime così "fuori dalla media", ovvero con un dieci come mio voto personale.
Peccato per le sigle della seconda parte della serie che non rendono assolutamente come le prime.
La suspance, le musiche azzeccate, la perfezione nella narrazione e l'inventiva sono la forza di questo anime.
Tralasciando le aspettative personali, che credo non siano oggettive per giudicare un'opera, credo che l'anime sia molto ben realizzato.
Ottima la regia e la scenografia, sottolineo che le musiche sono stupende, le trovate della regia nei momenti di suspance sono eccezionali. "Mi eleverò a Dio e sarò il giustiziere del mondo"!
Una cosa è da ammettere, che durante la morte di uno dei protagonisti (del quale non anticipo nulla per non rovinare la visione) l'anime sembra calare un po' di tono, ma i colpi di scena sono comunque avvincenti ed imprevedibili.
C'è chi ha dato 10 a quest'anime solo dopo il primo episodio, azzardato direi, ma anche chi ha dato 4 o 5 lo trovo assurdo...
Una sola frase: vedetelo e giudicate voi stessi.
Trama
Yagami Light, giovane e brillante studente delle superiori, un giorno trova un quaderno a terra con su scritto "death note". Ovviamente il giovane pensando che la cosa fosse soltanto un emerita sciocchezza prima di buttarlo decide comunque di provarlo e ci scrive il nome di un malvivente visto in tv. Dopo 40 secondi il criminale muore e lui stentando a crederci in un primissimo momento ha già idea di come utilizzare il quaderno auto proclamandosi una "divinità". A partire da questo primo evento si susseguiranno una serie di omicidi/esecuzioni che susciteranno l'interesse della polizia, nonché del FBI e di un detective di fama mondiale conosciuto come "L". Nessuno conosce il volto e la vera identità di L neanche l'FBI o la CIA. Nel frattempo già viene dato un nome al fantomatico giustiziere di criminali: "Kira". L prenderà il comando delle indagini con il solo scopo di incastrare Kira. Da quì inizia la "lotta" tra i due contendenti vincerà Kira o L?
Starà a voi scoprirlo e godetevelo con tutti i suoi colpi di scena ed i personaggi che entreranno in gioco a poco a poco.
Caratteristiche Tecniche
L'anime vanta una colonna sonora del tutto eccezionale che la fa da padrona nei momenti di suspance più eloquenti e pertanto più significativi, tanto per fare un paragone: in Profondo rosso, il film di Dario Argento, senza quella colonna sonora non sarebbe la stessa cosa. Il disegno è molto bello, definito e pulito sempre in tutte le scene, l'animazione è fluida molto valida sia come fondali utilizzati nelle scene all'aperto, ma tutto è molto curato anche negli edifici e quant'altro.
La regia e la sceneggiatura sono molto ben congegnate da far invidia ai migliori film thriller/polizieschi che ci sono in circolazione.
L'interpretazione giapponese è sempre un passo avanti. Seppur il doppiaggio non era affatto male la scelta delle voci e la resa della stesse non mi hanno entusiasmato. In particolar modo trovo la voce di Riuk non azzeccata perché mi cambia non di poco il personaggio. La sua voce stridula in originale infatti tende a darmi quell'apparente senso di menefreghismo degli avvenimenti ma allo stesso tempo alcune sfumature della sua interpretazione fanno sentire in maniera tangibile quell'interesse di curiosità che ha negli esseri umani, cosa che purtroppo in italiano perde. La stessa Misa non riesce a far trasparire quel senso di devozione che ha nei confronti di Light come nell'originale. Ci sono delle sfumature nella recitazione che proprio non rendono allo stesso modo. Anche la voce di Light non mi ha fatto impazzire, traspare un giovane poco intraprendente e senza quello "spessore" che invece in giapponese fa respirare ad ogni dialogo con Riuk. Fermo restando che il doppiaggio non è scadente come in altre opere, purtroppo l'originale è ancora irraggiungibile.
Considerazioni personali
Questo anime ha saputo entusiasmarmi, intrattenermi e sorprendermi quasi ad ogni episodio. Era da un po' che non mi capitava un anime così "fuori dalla media", ovvero con un dieci come mio voto personale.
Peccato per le sigle della seconda parte della serie che non rendono assolutamente come le prime.
La suspance, le musiche azzeccate, la perfezione nella narrazione e l'inventiva sono la forza di questo anime.
Tralasciando le aspettative personali, che credo non siano oggettive per giudicare un'opera, credo che l'anime sia molto ben realizzato.
Ottima la regia e la scenografia, sottolineo che le musiche sono stupende, le trovate della regia nei momenti di suspance sono eccezionali. "Mi eleverò a Dio e sarò il giustiziere del mondo"!
Una cosa è da ammettere, che durante la morte di uno dei protagonisti (del quale non anticipo nulla per non rovinare la visione) l'anime sembra calare un po' di tono, ma i colpi di scena sono comunque avvincenti ed imprevedibili.
C'è chi ha dato 10 a quest'anime solo dopo il primo episodio, azzardato direi, ma anche chi ha dato 4 o 5 lo trovo assurdo...
Una sola frase: vedetelo e giudicate voi stessi.
Inutile introdurre la storia di Death Note, chi è che non lo conosce tra i fan di anime e di Mtv? Trama inquietante e malinconica ma che suscita un interesse snaturato sin dalla prima puntata, un inizio di serie da manuale dove viene lasciato molto spazio alle reazioni di Light (il protagonista) di fronte all'arma più più pericolosa mai comparsa sulla terra. Vengono descritti dettagliatamente prima lo sgomento e successivamente la consapevolezza del potere che ha tra le mani, di come lo si possa sfruttare per debellare il male liberando le persone dalla feccia della società e vivere in un mondo perfetto. Questo è il piano iniziale del nostro protagonista, tuttavia la serie non narra di come viene portato a termine, invece la storia si incentra nel perpetuo scontro tra Light, che prendendo la via del Dio liberatore è passato lui stesso alla fazione del male, e l'enigmatico L, che in questo caso rappresenta il bene, il brillante detective che intraprenderà la missione di catturare Kira (pseudonimo di Light). Il contrasto tra bene e male diverrà la trama principale e si evolverà pian piano creando momenti pieni di tensione e ragionamenti da far scervellare chiunque, entrambi ragazzi intelligenti e brillanti combatteranno, uno per la sopravvivenza e l'altro per la giustizia, in uno scontro senza esclusioni di colpi che terminerà in modo piuttosto tragico.
Come ho sentito dire fino alla nausea da ogni dove, la serie mantiene livelli abbastanza alti per circa 3/4 della storia, cioè fino alla conclusione del primo arco narrativo, dopo di che inizia la famosa caduta, lo stile dei primi episodi sono ormai un lontano ricordo e l'interesse per la storia si abbassa drasticamente, ma comunque non arriverei a chiamarlo scempio come alcuni hanno fatto poiché a mio parere non scade affatto nel ridicolo (fatta eccezione per una o due scene). Grazie a dio (della morte o come volete) le ultime due puntate sono talmente cariche di tensione da poter dare un degno finale a questo magnifico anime, e perdonatemi se non lo avete ancora visto ma qui vorrei dire la mia sull'ultima bellissima scena facendo un piccolo spoiler:<b>SPOILER</b> accompagnato da un sonoro intriso di disperazione, lo stesso temuto e fiero Kira, colui da cui tutti i criminali negli ultimi anni hanno cercato sempre di fuggire e di non imbattersi mai incontro alla sua collera, fugge dal suo destino ormai segnato da tempo, la sua follia lo aveva reso cieco e illuso di essere immune da chiunque, ma correndo incontro alla morte ha una visione di se stesso giovane, e mentre lo guarda mi piace pensare che per un attimo Light abbia avuto coscienza delle atrocità commesse chiedendosi poi come abbia fatto a diventare ciò che è ora. Per me il finale perfetto.<b>FINE SPOILER</b>
Il mio voto alla serie è 9, non 10 perché nessun anime a mio parere meriterebbe tale voto, comunque rimane il fatto che sia assolutamente tra le mie serie preferite e ne consiglio la visione a tutti.
Come ho sentito dire fino alla nausea da ogni dove, la serie mantiene livelli abbastanza alti per circa 3/4 della storia, cioè fino alla conclusione del primo arco narrativo, dopo di che inizia la famosa caduta, lo stile dei primi episodi sono ormai un lontano ricordo e l'interesse per la storia si abbassa drasticamente, ma comunque non arriverei a chiamarlo scempio come alcuni hanno fatto poiché a mio parere non scade affatto nel ridicolo (fatta eccezione per una o due scene). Grazie a dio (della morte o come volete) le ultime due puntate sono talmente cariche di tensione da poter dare un degno finale a questo magnifico anime, e perdonatemi se non lo avete ancora visto ma qui vorrei dire la mia sull'ultima bellissima scena facendo un piccolo spoiler:<b>SPOILER</b> accompagnato da un sonoro intriso di disperazione, lo stesso temuto e fiero Kira, colui da cui tutti i criminali negli ultimi anni hanno cercato sempre di fuggire e di non imbattersi mai incontro alla sua collera, fugge dal suo destino ormai segnato da tempo, la sua follia lo aveva reso cieco e illuso di essere immune da chiunque, ma correndo incontro alla morte ha una visione di se stesso giovane, e mentre lo guarda mi piace pensare che per un attimo Light abbia avuto coscienza delle atrocità commesse chiedendosi poi come abbia fatto a diventare ciò che è ora. Per me il finale perfetto.<b>FINE SPOILER</b>
Il mio voto alla serie è 9, non 10 perché nessun anime a mio parere meriterebbe tale voto, comunque rimane il fatto che sia assolutamente tra le mie serie preferite e ne consiglio la visione a tutti.
Death Note è un anime fantastico, che riesce a tenerti incollato allo schermo per tutta la lunghezza dei suoi 37 episodi. Parte al massimo con lo "scontro" tra L e Light, vero e proprio caposaldo dell intera storia, per poi perdersi sempre più con l'arrivo di Mello e soprattuo Near, deludenti sotto ogni punto di vista. Consigliato a tutti coloro che vogliono un anime ricco di colpi di scena, con una trama mai banale e scontata e con tanti personaggi di ottima fattura, specialmente nella prima parte dell'anime. Consiglio anche il manga, anche se non si discosta in quasi nulla dalla sua trasposizione animata, ma è comunque un piacere leggerlo.
<b>Contiene spoiler!</b>
Death Note è un capolavoro mancato, un anime di qualità eccelsa, ma che sul più bello si perde per poi riprendersi in tempo per chiudere una storia davvero intrigante. Light Yagami è uno studente sui 18 anni che per caso, nel cortile della sua scuola, trova un quaderno, il Death Note, che racchiude l'infernale potere di uccidere una persona semplicemente scrivendone il nome dopo averne visto il viso. Ryuke è lo shinigami padrone del quaderno e accompagna Light praticamente ovunque. Light sperimenta subito il potere del quaderno e, dopo aver visto che funziona, decide di usarlo per eliminare tutti i peggiori criminali noti. Lentamente però Light diventa megalomane e il potere del Death Note finisce per offuscarne ogni sentimento, trasformandolo lentamente in Kira. Dopo un'infinità di omicidi, il famoso e coetaneo detective Elle gli si contrappone, scatenando una lotta fatta di indagini, sospetti, giochi di parole, di sguardi e di profonda psicoanalisi. I personaggi sono caratterizzati in maniera suprema, Light ed Elle su tutti, ma anche quelli secondari sono ben integrati nella trama. L'anime parte alla grande, rallenta moltissimo in mezzo alla serie e si riprende bene nel finale. Un vero peccato perché sarebbe bastato seguire la scia dei primi episodi e Death note sarebbe stato un capolavoro. La regia è straordinaria, specialmente considerando il ritmo ed il genere, perché non ci si annoia mai, neanche negli episodi meno coinvolgenti, sembra quasi di assistere ad una serie fatta da attori in carne ed ossa invece che ad un anime. Il lato tecnico e grandioso in tutto; character design dettagliatissimo e realistico fino all'estremo, fondali strordinari, colori cupi e densi ed un comparto luci/ombre immenso. Penso che sia la serie Tv anime più dettagliata di sempre, ovviamente superiore a tutte le produzioni attuali dal numero di episodi over 26. Death note rappresenta il punto più alto (e non ancora superato) di qualità grafica in un anime ad episodi per una serie Tv. Le musiche sono buone, dallo stile oscuro e azzeccato, ma niente di memorabile, mentre il dopoiaggio è perfetto. Consiglio la visione di quest'anime a tutti, tranne a chi si aspetta dell'azione, perché Death Note punta moltissimo sui dialoghi.
Death Note è un capolavoro mancato, un anime di qualità eccelsa, ma che sul più bello si perde per poi riprendersi in tempo per chiudere una storia davvero intrigante. Light Yagami è uno studente sui 18 anni che per caso, nel cortile della sua scuola, trova un quaderno, il Death Note, che racchiude l'infernale potere di uccidere una persona semplicemente scrivendone il nome dopo averne visto il viso. Ryuke è lo shinigami padrone del quaderno e accompagna Light praticamente ovunque. Light sperimenta subito il potere del quaderno e, dopo aver visto che funziona, decide di usarlo per eliminare tutti i peggiori criminali noti. Lentamente però Light diventa megalomane e il potere del Death Note finisce per offuscarne ogni sentimento, trasformandolo lentamente in Kira. Dopo un'infinità di omicidi, il famoso e coetaneo detective Elle gli si contrappone, scatenando una lotta fatta di indagini, sospetti, giochi di parole, di sguardi e di profonda psicoanalisi. I personaggi sono caratterizzati in maniera suprema, Light ed Elle su tutti, ma anche quelli secondari sono ben integrati nella trama. L'anime parte alla grande, rallenta moltissimo in mezzo alla serie e si riprende bene nel finale. Un vero peccato perché sarebbe bastato seguire la scia dei primi episodi e Death note sarebbe stato un capolavoro. La regia è straordinaria, specialmente considerando il ritmo ed il genere, perché non ci si annoia mai, neanche negli episodi meno coinvolgenti, sembra quasi di assistere ad una serie fatta da attori in carne ed ossa invece che ad un anime. Il lato tecnico e grandioso in tutto; character design dettagliatissimo e realistico fino all'estremo, fondali strordinari, colori cupi e densi ed un comparto luci/ombre immenso. Penso che sia la serie Tv anime più dettagliata di sempre, ovviamente superiore a tutte le produzioni attuali dal numero di episodi over 26. Death note rappresenta il punto più alto (e non ancora superato) di qualità grafica in un anime ad episodi per una serie Tv. Le musiche sono buone, dallo stile oscuro e azzeccato, ma niente di memorabile, mentre il dopoiaggio è perfetto. Consiglio la visione di quest'anime a tutti, tranne a chi si aspetta dell'azione, perché Death Note punta moltissimo sui dialoghi.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Reputo "Death Note" un anime veramente geniale. La relazione che c'è tra la storia, i personaggi, la sceneggiatura e le musiche è perfetta.
Il protagonista, al contrario di tutti gli altri anime, è uno spietato killer in contrasto con la giustizia. Quindi in primo piano abbiamo il male visto dal protagonista come il bene contro L e i suoi seguaci in una lotta di strategie e d'intelligenza spettacolari.
La storia perde un po' dopo che muore L, ma si riprende nelle ultime puntate.
I giochi psicologici e le deduzioni sono il punto forte di "Death Note".
Reputo "Death Note" un anime veramente geniale. La relazione che c'è tra la storia, i personaggi, la sceneggiatura e le musiche è perfetta.
Il protagonista, al contrario di tutti gli altri anime, è uno spietato killer in contrasto con la giustizia. Quindi in primo piano abbiamo il male visto dal protagonista come il bene contro L e i suoi seguaci in una lotta di strategie e d'intelligenza spettacolari.
La storia perde un po' dopo che muore L, ma si riprende nelle ultime puntate.
I giochi psicologici e le deduzioni sono il punto forte di "Death Note".
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Ragazzi, qui siamo di fronte a uno degli anime che, sia in positivo sia in negativo, ha fatto più scalpore negli ultimi anni. La trama ormai la conoscono tutti: parla di un giovane ragazzo, Yagami Light, che un giorno, uscito di scuola, trova a terra un quaderno completamente nero con scritto in copertina "Death Note", e con all'interno varie istruzioni, tutte collegate allo scopo principale del quaderno: "The human whose name is written in this note shall die.". Light inizia così la sua opera di "pulizia" del mondo, accompagnato dallo shinigami Ryuk, responsabile della caduta del Death Note nel mondo umano, cominciando a scrivere il nome di ogni delinquente che vede in tv - ricordiamo che si deve conoscere il viso della persona che viene scritta nel quaderno. Le tante morti attirano le attenzioni dell'Interpool e dell'investigatore Elle, che comincerà così la sua caccia all'uomo.
La prima parte dell'anime/manga, fino alla morte di Elle, è fantastica: tanti colpi di scena, tanta intelligenza, giochi di potere e quant'altro, che rendono il tutto tanto interessante da portare il lettore alla continuazione della lettura del manga o della visione degli episodi. Sì, la prima parte, perché dopo la morte di Elle la storia cala vertiginosamente. Non solo per i personaggi che avrebbero dovuto sostituire Elle (Near in primis), ma anche la storia diventa scialba e lenta, trattando temi triti e ritriti.
In definitiva do un 9,5 alla prima parte e un 5,5 alla seconda, ma mi sento di arrotondare il 7,5 finale a 8. Consigliato!
Ragazzi, qui siamo di fronte a uno degli anime che, sia in positivo sia in negativo, ha fatto più scalpore negli ultimi anni. La trama ormai la conoscono tutti: parla di un giovane ragazzo, Yagami Light, che un giorno, uscito di scuola, trova a terra un quaderno completamente nero con scritto in copertina "Death Note", e con all'interno varie istruzioni, tutte collegate allo scopo principale del quaderno: "The human whose name is written in this note shall die.". Light inizia così la sua opera di "pulizia" del mondo, accompagnato dallo shinigami Ryuk, responsabile della caduta del Death Note nel mondo umano, cominciando a scrivere il nome di ogni delinquente che vede in tv - ricordiamo che si deve conoscere il viso della persona che viene scritta nel quaderno. Le tante morti attirano le attenzioni dell'Interpool e dell'investigatore Elle, che comincerà così la sua caccia all'uomo.
La prima parte dell'anime/manga, fino alla morte di Elle, è fantastica: tanti colpi di scena, tanta intelligenza, giochi di potere e quant'altro, che rendono il tutto tanto interessante da portare il lettore alla continuazione della lettura del manga o della visione degli episodi. Sì, la prima parte, perché dopo la morte di Elle la storia cala vertiginosamente. Non solo per i personaggi che avrebbero dovuto sostituire Elle (Near in primis), ma anche la storia diventa scialba e lenta, trattando temi triti e ritriti.
In definitiva do un 9,5 alla prima parte e un 5,5 alla seconda, ma mi sento di arrotondare il 7,5 finale a 8. Consigliato!
Geniale a mio avviso è poco: ritengo "Death Note" uno degli anime da non perdere sicuramente, soprattutto per chi ama il genere soprannaturale. La storia è fantastica, la grafica è eccezionale. Ogni puntata ti coinvolge così tanto che ti sembra di vivere le emozioni e le ambientazioni dell'anime.
Peccato che si tratta di un anime breve, composto solo da 37 episodi, ma è imprevedibile, crudele, strappalacrime, realistico e coinvolgente.
"Death Note" tratta bene i temi attuali e la mitologia giapponese.
Devo assolutamente vederlo però in lingua originale, che sicuramente rende ancora di più. Chi ama questo genere di anime non può assolutamente perderlo.
Peccato che si tratta di un anime breve, composto solo da 37 episodi, ma è imprevedibile, crudele, strappalacrime, realistico e coinvolgente.
"Death Note" tratta bene i temi attuali e la mitologia giapponese.
Devo assolutamente vederlo però in lingua originale, che sicuramente rende ancora di più. Chi ama questo genere di anime non può assolutamente perderlo.
Che dire di quest'anime? Si è gia detto molto veramente. E' diverso dal solito e molto avvincente per quanto riguarda me, che sono ignorante su questo genere di anime.
Partiamo dalle ambientazioni che sono moderne: le apparecchiature tecnologiche come computer, televisione ecc. sono protagoniste; fortunatamente sono anche abbastanza realistiche e rendono molto bene la loro utilità.
Passiamo alle musiche di sottofondo e alle sigle: amo veramente questa parte degli anime perché un sottofondo adeguato rende al meglio l'ambiente e le intenzioni del personaggio; in quest'anime alcune volte sono veramente spettacolari mentre altre volte sono quasi fuori luogo, ma nulla di esageratamente fastidioso. Per ciò che riguarda le opening e le ending ho amato e amo tuttora entrambe le opening.
Ora passiamo ai personaggi: quelli secondari sono molto sottovalutati almeno nella prima parte dell'anime, mentre nella seconda addirittura diventano quasi primari e tutto questo ci consente di conoscere sia meglio tali personaggi sia di capire meglio i primari. Per quanto riguarda i personaggi primari direi di partire con Light Yagami, che ho adorato sin dall'inizio. Si tratta di uno studente modello ma annoiato da tutto e tutti che trova per sbaglio questo quaderno e succede il finimondo. Tutto diventa incredibile ancor di più quando si viene a scoprire chi è suo padre. Ho amato Light perché mi sono molto rivista in lui, anche se poi la sua smania di potere ha preso il sopravvento. Come antagonista abbiamo L e io non finirò mai di dire che purtroppo L non mi è piaciuto per la sua ingenuità: persona iper-intelligente lavora per e con la polizia e poi si fa fregare bellamente da Light con un trucchetto anche banale, ma nonostante questo non lo digerivo molto. Ryuk è fantastico, dopo Light è il mio personaggio preferito; nonostante sia lo shinigami di Light lui ci tiene sempre a precisare come sia un imparziale spettatore e il suo amore per le mele lo rende uno spasso. Poi ci sono Mello e Near, degni eredi di L che pur di risolvere il caso rischiano molto di piu di L, e quest'azzardo mi è piaciuto molto perché è nascosto (specialmente in Near) in un'innocenza e un'infantilità quasi creepy.
Ovviamente c'è anche la parte femminile, ossia Misa; due parole: la odio! E' stupida all'inverosimile e ti fa venire voglia di picchiarla ogni volta che apre bocca e ci credo che Light si diverta a muoverla come una marionetta.
I personaggi, quindi, che mi sono piaciuti di più sono Light, Ryuk e Near, mentre quelli odiati sono L, Misa e Matsuda per la sua inutilità e poi il suo improvviso risveglio alla confessione di Light: ma per favore! Quello che mi ha fatto dare 9 a quest'anime e non 10 è il finale.
<b>SPOILER!</b>
Vogliamo scherzare? Il modo in cui Light muore è ridicolo: sparato da Matsuda, da uno che dal primo fino al penultimo episodio ha dormito o al massimo ha fatto casini su casini! Sinceramente preferivo che venisse ucciso da Ryuk con qualsiasi scusante, e chi rimane secondo voi viva, anche se ha dimezzato ben due volte la sua vita? Misa, l'unica che doveva morire secondo me.
<b>FINE SPOILER</b>
Comunque, nonostante sia molto ma molto sopravvalutato, quest'anime è molto bello, e se vogliamo anche psicologico, perché ci fa capire quanto l'animo umano sia debole e pericoloso se ha gli strumenti necessari per attuare i propri scopi. Consiglio inoltre di vedere la serie non censurata perché la parola "padrone" rispetto a "dio" sminuisce moltissimo l'anime rendendo Light un povero scemo. Consigliato a tutti, anche agli scettici su questo genere come la sottoscritta.
Partiamo dalle ambientazioni che sono moderne: le apparecchiature tecnologiche come computer, televisione ecc. sono protagoniste; fortunatamente sono anche abbastanza realistiche e rendono molto bene la loro utilità.
Passiamo alle musiche di sottofondo e alle sigle: amo veramente questa parte degli anime perché un sottofondo adeguato rende al meglio l'ambiente e le intenzioni del personaggio; in quest'anime alcune volte sono veramente spettacolari mentre altre volte sono quasi fuori luogo, ma nulla di esageratamente fastidioso. Per ciò che riguarda le opening e le ending ho amato e amo tuttora entrambe le opening.
Ora passiamo ai personaggi: quelli secondari sono molto sottovalutati almeno nella prima parte dell'anime, mentre nella seconda addirittura diventano quasi primari e tutto questo ci consente di conoscere sia meglio tali personaggi sia di capire meglio i primari. Per quanto riguarda i personaggi primari direi di partire con Light Yagami, che ho adorato sin dall'inizio. Si tratta di uno studente modello ma annoiato da tutto e tutti che trova per sbaglio questo quaderno e succede il finimondo. Tutto diventa incredibile ancor di più quando si viene a scoprire chi è suo padre. Ho amato Light perché mi sono molto rivista in lui, anche se poi la sua smania di potere ha preso il sopravvento. Come antagonista abbiamo L e io non finirò mai di dire che purtroppo L non mi è piaciuto per la sua ingenuità: persona iper-intelligente lavora per e con la polizia e poi si fa fregare bellamente da Light con un trucchetto anche banale, ma nonostante questo non lo digerivo molto. Ryuk è fantastico, dopo Light è il mio personaggio preferito; nonostante sia lo shinigami di Light lui ci tiene sempre a precisare come sia un imparziale spettatore e il suo amore per le mele lo rende uno spasso. Poi ci sono Mello e Near, degni eredi di L che pur di risolvere il caso rischiano molto di piu di L, e quest'azzardo mi è piaciuto molto perché è nascosto (specialmente in Near) in un'innocenza e un'infantilità quasi creepy.
Ovviamente c'è anche la parte femminile, ossia Misa; due parole: la odio! E' stupida all'inverosimile e ti fa venire voglia di picchiarla ogni volta che apre bocca e ci credo che Light si diverta a muoverla come una marionetta.
I personaggi, quindi, che mi sono piaciuti di più sono Light, Ryuk e Near, mentre quelli odiati sono L, Misa e Matsuda per la sua inutilità e poi il suo improvviso risveglio alla confessione di Light: ma per favore! Quello che mi ha fatto dare 9 a quest'anime e non 10 è il finale.
<b>SPOILER!</b>
Vogliamo scherzare? Il modo in cui Light muore è ridicolo: sparato da Matsuda, da uno che dal primo fino al penultimo episodio ha dormito o al massimo ha fatto casini su casini! Sinceramente preferivo che venisse ucciso da Ryuk con qualsiasi scusante, e chi rimane secondo voi viva, anche se ha dimezzato ben due volte la sua vita? Misa, l'unica che doveva morire secondo me.
<b>FINE SPOILER</b>
Comunque, nonostante sia molto ma molto sopravvalutato, quest'anime è molto bello, e se vogliamo anche psicologico, perché ci fa capire quanto l'animo umano sia debole e pericoloso se ha gli strumenti necessari per attuare i propri scopi. Consiglio inoltre di vedere la serie non censurata perché la parola "padrone" rispetto a "dio" sminuisce moltissimo l'anime rendendo Light un povero scemo. Consigliato a tutti, anche agli scettici su questo genere come la sottoscritta.
"Death Note" è un anime che ha avuto un grandissimo successo tra gli appassionati, ancora di più se si considera quelli italiani ed europei. Vi è chi dice che è un capolavoro dell'animazione e chi sostiene invece che è uno degli anime più sopravvalutati della storia. Chi ha ragione? Probabilmente entrambe e nessuna delle due parti.
Nel mondo degli Shinigami, gli dèi della morte, regna la noia più... mortale. Tra una giornata vacua e l'altra, uno di questi Shinigami, Ryuk, decide di far cadere il proprio quaderno della morte, il Death Note, sul suolo dell'altrettanto noioso e spento mondo degli uomini. Lo trova un liceale che è stanco di vedere un mondo così schifoso.
Penso che "Death Note" avrebbe potuto essere davvero un bellissimo anime, ma non gioca bene le sue carte, e allunga la sua storia inutilmente.
L'anime gode di un comparto tecnico buono, riuscendo a cogliere il tratto dell'abilissimo mangaka Takeshi Obata, disegnatore del manga da cui è tratto. La storia segue praticamente la trama articolata designata da Tsugumi Ohba, sceneggiatrice del manga. Le musiche di sottofondo sono orecchiabili e godibili, (quasi) sempre azzeccate ed espressive al punto giusto.
Il punto debole di "Death Note", è la storia.
L'anime parte davvero bene, sebbene con qualche calo narrativo di qua e di là, riesce a tenere bene incollato lo spettatore allo schermo mentre lo guarda, durante la lunga battaglia tra Light e L, rispettivamente il più grande killer e detective del mondo, probabilmente. E' una storia che fa riflettere su temi molto attuali come la pena di morte, e lo spettatore deciderà se essere dalla parte di Kira o di L (personalmente, sono dalla parte di quest'ultimo): il cinico serial killer che vuole ripulire il mondo o il detective che sostiene che questa non è giustizia ma infantilità. Chi vincerà?
Lo sviluppo della storia, però, cala durante la parte riguardante la Yotsuba, per riprendersi negli episodi 23 e 24. Ma, ahimè, dall'episodio 25 - episodio che io reputo senza senso e che sembra non rispettare minimamente la trama dei precedenti episodi, ma alla fine è stato realizzato giusto perché si doveva allungare il brodo - in poi, c'è un drastico calo narrativo che appesantirà la visione allo spettatore, che avrà la sensazione che la storia abbia avuto un "reset". Il finale, poi, nonostante mi sia piaciuto, non mi convince molto sotto vari punti. In primo luogo, il fatto che Light sembri rimbambito, come se durante 36 episodi la sua genialità l'abbia lasciata altrove. In secondo luogo i ragionamenti dei personaggi appaiono (e sono) sempre più forzati e assurdi.
Per quando riguarda i personaggi, Light e L sono caratterizzati in maniera sublime, ma il punto debole è il resto dei personaggi. La polizia è completamente rimbambita - ed è praticamente impossibile non sospettare di Light, dai! -, Matsuda Tota e Soichiro Yagami in primis, che dovrebbero rappresentare il concetto "quando ci tieni a una persona, sei cieco verso la realtà", ma che io ho trovato rivoltanti, nonostante ci sia da dire che Soichiro è probabilmente l'unico personaggio realmente "buono", che ha un ideale di giustizia compatibile almeno con il mio. Poi viene Misa, che è un personaggio che serve giusto per deliziare gli occhi dei fan-boy, strizzando l'occhio un po' al fan-service. Mikami, unico personaggi della "seconda parte", è interessante, ma troppo piatto. Mello e Near poi, li trovo assurdi in ogni punto verso cui li si guarda.
In pratica questo è un anime interessante, che va visto almeno una volta nella vita, ma che non gioca del tutto le sue carte, per poi mandare tutto all'aria nella sua seconda parte.
Nel mondo degli Shinigami, gli dèi della morte, regna la noia più... mortale. Tra una giornata vacua e l'altra, uno di questi Shinigami, Ryuk, decide di far cadere il proprio quaderno della morte, il Death Note, sul suolo dell'altrettanto noioso e spento mondo degli uomini. Lo trova un liceale che è stanco di vedere un mondo così schifoso.
Penso che "Death Note" avrebbe potuto essere davvero un bellissimo anime, ma non gioca bene le sue carte, e allunga la sua storia inutilmente.
L'anime gode di un comparto tecnico buono, riuscendo a cogliere il tratto dell'abilissimo mangaka Takeshi Obata, disegnatore del manga da cui è tratto. La storia segue praticamente la trama articolata designata da Tsugumi Ohba, sceneggiatrice del manga. Le musiche di sottofondo sono orecchiabili e godibili, (quasi) sempre azzeccate ed espressive al punto giusto.
Il punto debole di "Death Note", è la storia.
L'anime parte davvero bene, sebbene con qualche calo narrativo di qua e di là, riesce a tenere bene incollato lo spettatore allo schermo mentre lo guarda, durante la lunga battaglia tra Light e L, rispettivamente il più grande killer e detective del mondo, probabilmente. E' una storia che fa riflettere su temi molto attuali come la pena di morte, e lo spettatore deciderà se essere dalla parte di Kira o di L (personalmente, sono dalla parte di quest'ultimo): il cinico serial killer che vuole ripulire il mondo o il detective che sostiene che questa non è giustizia ma infantilità. Chi vincerà?
Lo sviluppo della storia, però, cala durante la parte riguardante la Yotsuba, per riprendersi negli episodi 23 e 24. Ma, ahimè, dall'episodio 25 - episodio che io reputo senza senso e che sembra non rispettare minimamente la trama dei precedenti episodi, ma alla fine è stato realizzato giusto perché si doveva allungare il brodo - in poi, c'è un drastico calo narrativo che appesantirà la visione allo spettatore, che avrà la sensazione che la storia abbia avuto un "reset". Il finale, poi, nonostante mi sia piaciuto, non mi convince molto sotto vari punti. In primo luogo, il fatto che Light sembri rimbambito, come se durante 36 episodi la sua genialità l'abbia lasciata altrove. In secondo luogo i ragionamenti dei personaggi appaiono (e sono) sempre più forzati e assurdi.
Per quando riguarda i personaggi, Light e L sono caratterizzati in maniera sublime, ma il punto debole è il resto dei personaggi. La polizia è completamente rimbambita - ed è praticamente impossibile non sospettare di Light, dai! -, Matsuda Tota e Soichiro Yagami in primis, che dovrebbero rappresentare il concetto "quando ci tieni a una persona, sei cieco verso la realtà", ma che io ho trovato rivoltanti, nonostante ci sia da dire che Soichiro è probabilmente l'unico personaggio realmente "buono", che ha un ideale di giustizia compatibile almeno con il mio. Poi viene Misa, che è un personaggio che serve giusto per deliziare gli occhi dei fan-boy, strizzando l'occhio un po' al fan-service. Mikami, unico personaggi della "seconda parte", è interessante, ma troppo piatto. Mello e Near poi, li trovo assurdi in ogni punto verso cui li si guarda.
In pratica questo è un anime interessante, che va visto almeno una volta nella vita, ma che non gioca del tutto le sue carte, per poi mandare tutto all'aria nella sua seconda parte.
Molti urlano al capolavoro, altri a una delle serie più sopravvalutate che ci siano in circolazione. Ma probabilmente la verità sta nel mezzo.
"Death Note" è una serie tratta dall'omonimo manga e parla di Light Yagami, un studente diciassettenne che si ritrova fra le mani un quaderno della morte. Dopo un iniziale sconcerto, Light capisce che non è uno scherzo e progetta lo sterminio di tutti criminali esistenti così da innalzarsi a dio di questo nuovo mondo che lui creerà. Ma non passa molto tempo prima che L, il detective migliore al mondo, faccia la sua comparsa per fermare quello che ai suoi occhi è solo un altro criminale. Da qui inizia la lotta fra i due, dove solo la giustizia del vincitore regnerà.
Premettendo che il compartimento grafico e musicale mi sono piaciuti parecchio, andiamo a snocciolare quello che mi ha costretto a dare un voto leggermente basso rispetto alla media: i personaggi e la storia.
Su Light e L non si può dire nulla, sono stati creati in maniera impeccabile. Uno è il contrapposto dell'altro e con il loro senso di giustizia diverso portano subito lo spettatore a tifare per una delle due "fazioni".
Il problema sta nei personaggi secondari della serie, che in molti comportamenti non ho compreso. Un esempio è Naomi Misora, che all'inizio sembra essere una ragazza dal buon intuito e una grande dose di furbizia, per poi finire per essere fregata in un modo che solo un under-tredici potrebbe cascarci. Non mi metto a fare altri nomi, per non rischiare eventuali spoiler, e mi fermo a dire che buona parte delle vittime di Light dal mio punto di vista non sono morte a causa della bravura di quest'ultimo, ma della loro stessa incompetenza.
Della storia invece possiamo notare come sia divisa in due parti, anche se non esplicitamente, e si nota l'enorme differenza fra le due, tanto da far risultare la seconda parte quasi totalmente superflua. Il punto culminante che spacca questa serie in due sono gli avvenimenti della puntata venticinque, e adesso le analizzeremo entrambe.
La prima parte inizia con il botto, è veramente interessante però che i temi principali presentati all'inizio vadano piano piano a perdersi in favore dell'ossessione di Light di sconfiggere L. Però il primo vero calo della serie si trova nella parte di storia dove è presente la Yostuba che, anche se fa vedere un inedito Light, perde totalmente tutto quello che la serie aveva costruito in quindici episodi circa. La serie recupera con l'episodio ventiquattro il suo smalto iniziale, ma purtroppo esala i suoi ultimi respiri. Infatti dalla puntata ventisei inizia la caduta e si aprono le porte a quella che si potrebbe definire una seconda serie. Di idee buone ne esistono ancora, ma purtroppo per tutto il tempo di questi ultimi dodici episodi non si raggiungeranno mai le vette toccate in precedenza.
Quindi, per riassumere, "Death Note" è una buona serie, ma purtroppo questi sbalzi di qualità se li dovrebbero permettere solo le serie a lungo termine e non una di "solo" trentasette episodi.
Nonostante tutto il mio voto finale sarebbe 7,5 e quindi mi tocca arrotondarlo per difetto con una semplice motivazione: anche se il finale è carino l'ho trovato troppo perbenista e un po' banale per i canoni che la storia ha offerto. Ovviamente consiglio a tutti di vedere questa serie almeno una volta nella vita.
"Death Note" è una serie tratta dall'omonimo manga e parla di Light Yagami, un studente diciassettenne che si ritrova fra le mani un quaderno della morte. Dopo un iniziale sconcerto, Light capisce che non è uno scherzo e progetta lo sterminio di tutti criminali esistenti così da innalzarsi a dio di questo nuovo mondo che lui creerà. Ma non passa molto tempo prima che L, il detective migliore al mondo, faccia la sua comparsa per fermare quello che ai suoi occhi è solo un altro criminale. Da qui inizia la lotta fra i due, dove solo la giustizia del vincitore regnerà.
Premettendo che il compartimento grafico e musicale mi sono piaciuti parecchio, andiamo a snocciolare quello che mi ha costretto a dare un voto leggermente basso rispetto alla media: i personaggi e la storia.
Su Light e L non si può dire nulla, sono stati creati in maniera impeccabile. Uno è il contrapposto dell'altro e con il loro senso di giustizia diverso portano subito lo spettatore a tifare per una delle due "fazioni".
Il problema sta nei personaggi secondari della serie, che in molti comportamenti non ho compreso. Un esempio è Naomi Misora, che all'inizio sembra essere una ragazza dal buon intuito e una grande dose di furbizia, per poi finire per essere fregata in un modo che solo un under-tredici potrebbe cascarci. Non mi metto a fare altri nomi, per non rischiare eventuali spoiler, e mi fermo a dire che buona parte delle vittime di Light dal mio punto di vista non sono morte a causa della bravura di quest'ultimo, ma della loro stessa incompetenza.
Della storia invece possiamo notare come sia divisa in due parti, anche se non esplicitamente, e si nota l'enorme differenza fra le due, tanto da far risultare la seconda parte quasi totalmente superflua. Il punto culminante che spacca questa serie in due sono gli avvenimenti della puntata venticinque, e adesso le analizzeremo entrambe.
La prima parte inizia con il botto, è veramente interessante però che i temi principali presentati all'inizio vadano piano piano a perdersi in favore dell'ossessione di Light di sconfiggere L. Però il primo vero calo della serie si trova nella parte di storia dove è presente la Yostuba che, anche se fa vedere un inedito Light, perde totalmente tutto quello che la serie aveva costruito in quindici episodi circa. La serie recupera con l'episodio ventiquattro il suo smalto iniziale, ma purtroppo esala i suoi ultimi respiri. Infatti dalla puntata ventisei inizia la caduta e si aprono le porte a quella che si potrebbe definire una seconda serie. Di idee buone ne esistono ancora, ma purtroppo per tutto il tempo di questi ultimi dodici episodi non si raggiungeranno mai le vette toccate in precedenza.
Quindi, per riassumere, "Death Note" è una buona serie, ma purtroppo questi sbalzi di qualità se li dovrebbero permettere solo le serie a lungo termine e non una di "solo" trentasette episodi.
Nonostante tutto il mio voto finale sarebbe 7,5 e quindi mi tocca arrotondarlo per difetto con una semplice motivazione: anche se il finale è carino l'ho trovato troppo perbenista e un po' banale per i canoni che la storia ha offerto. Ovviamente consiglio a tutti di vedere questa serie almeno una volta nella vita.
"Death Note" è un anime del 2006 tratto dal celeberrimo manga del duo Ohba-Obata. La produzione della serie è a cura dello studio Madhouse.
Trama: la storia è incentrata sul diciassettenne Light Yagami. Quest'ultimo, una volta trovato un misterioso quaderno dai poteri omicidi, deciderà di servirsene per ripulire il mondo dalla presenza di persone malvagie.
Considerazioni personali: la prima volta che ho visto "Death Note" è stato amore a prima vista. In particolar modo ciò che più mi ha colpito di quest'anime è la forte componente psicologica che caratterizza i due protagonisti principali. Questi ultimi sono il vero punto forte dell'opera, intorno a cui gravitano personaggi dall'importanza più o meno relativa tra cui Ryuk, Misa, ecc. Dopo quest'introduzione, mi soffermerò in particolar modo sulla psicologia di Light ed L. Il protagonista fra i due è sicuramente quello più caratterizzato: all'inizio ci viene presentato come il classico studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di una società corrotta in cui chi commette crimini viene lasciato impunito. Con il prosieguo dell'opera assisteremo a un cambiamento radicale nella personalità di Light, che diverrà sempre più deviata, facendogli perdere di vista i buoni propositi iniziali. Passando al coprotagonista, ovvero L, quest'ultimo è un personaggio dal comportamento bizzarro, ma dotato di un'intelligenza fuori dal comune, qualità che ne fanno il miglior detective al mondo e un avversario ostico per Light.
Chiudendo questa parentesi sui due protagonisti, "Death note" è un'opera che colpisce fin dal primo minuto, per via delle tematiche mature affrontate, diverse dalle solite tematiche affrontate negli altri shounen.
Dal punto di vista grafico, lo studio Madhouse riesce nell'impresa di eguagliare lo stile grafico del maestro Obata. Piccola menzione va fatta anche per la splendida colonna sonora che spazia da musiche malinconiche adatte alle scene più drammatiche, fino ad arrivare a brani ispirati alla musica classica. Concludendo, "Death Note" è consigliato a tutti coloro che cercano una storia emozionante e avvincente, che terrà lo spettatore letteralmente incollato allo schermo.
Trama: la storia è incentrata sul diciassettenne Light Yagami. Quest'ultimo, una volta trovato un misterioso quaderno dai poteri omicidi, deciderà di servirsene per ripulire il mondo dalla presenza di persone malvagie.
Considerazioni personali: la prima volta che ho visto "Death Note" è stato amore a prima vista. In particolar modo ciò che più mi ha colpito di quest'anime è la forte componente psicologica che caratterizza i due protagonisti principali. Questi ultimi sono il vero punto forte dell'opera, intorno a cui gravitano personaggi dall'importanza più o meno relativa tra cui Ryuk, Misa, ecc. Dopo quest'introduzione, mi soffermerò in particolar modo sulla psicologia di Light ed L. Il protagonista fra i due è sicuramente quello più caratterizzato: all'inizio ci viene presentato come il classico studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di una società corrotta in cui chi commette crimini viene lasciato impunito. Con il prosieguo dell'opera assisteremo a un cambiamento radicale nella personalità di Light, che diverrà sempre più deviata, facendogli perdere di vista i buoni propositi iniziali. Passando al coprotagonista, ovvero L, quest'ultimo è un personaggio dal comportamento bizzarro, ma dotato di un'intelligenza fuori dal comune, qualità che ne fanno il miglior detective al mondo e un avversario ostico per Light.
Chiudendo questa parentesi sui due protagonisti, "Death note" è un'opera che colpisce fin dal primo minuto, per via delle tematiche mature affrontate, diverse dalle solite tematiche affrontate negli altri shounen.
Dal punto di vista grafico, lo studio Madhouse riesce nell'impresa di eguagliare lo stile grafico del maestro Obata. Piccola menzione va fatta anche per la splendida colonna sonora che spazia da musiche malinconiche adatte alle scene più drammatiche, fino ad arrivare a brani ispirati alla musica classica. Concludendo, "Death Note" è consigliato a tutti coloro che cercano una storia emozionante e avvincente, che terrà lo spettatore letteralmente incollato allo schermo.
Indubbiamente un anime impegnato e impegnativo, "Death Note" ha tutti i diritti di far parlare di sé. Cosa faremmo se avessimo tra le mani un quaderno in grado di uccidere le persone che vogliamo far morire semplicemente scrivendoci sopra i loro nomi? Ci comporteremmo come Light? Saremmo in grado di gestire la situazione che si verrebbe a creare?
Trama: avvincente, dinamica, con diversi colpi di scena, che rovesciano più volte la situazione e mantengono lo spettatore davanti allo schermo. Forse c'è qualche piccola forzatura negli eventi, ma è abbastanza normale. Un po' dopo la metà la vicenda cambia completamente fisionomia, e su questo si può essere d'accordo oppure no. Direi un 8.
Finale: di fatto si sarebbe potuto dividere l'anime in due parti, la prima da 25-26 puntate, e poi mettere il resto a parte con altre 12, ad esempio. Probabilmente sarebbe stato più apprezzato con una cesura in questo senso, visto che la linea di demarcazione è molto forte. In un certo senso mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, pur non essendo un brutto finale. Direi 7.
Personaggi: qui ci sono dei signori personaggi. Sono spettacolari sia Elle sia Light. Quest'ultimo probabilmente è il meglio caratterizzato e approfondito. Gli altri personaggi svolgono invece un ruolo tutto sommato di contorno: pur essendo in molti casi decisivi nell'evoluzione degli eventi, la scena è sempre monopolizzata da Light e dalla sua controparte. Forse rimarcando meglio l'evoluzione della personalità di Light, che scivola verso la follia, si sarebbe raggiunto il top. Forse, tuttavia, i personaggi principali, proprio per il loro fortissimo inquadramento, appaiono tutto sommato poco realistici (non sto ovviamente parlando degli shinigami, è ovvio che loro non possono essere reali neanche volendo!), un poco eccessivi. Questo non toglie che il voto complessivo sia molto alto. 9.
Grafica: fa il suo lavoro, non ci sono pecche da segnalare. I personaggi hanno tratti ben delineati, e l'atmosfera cupa che caratterizza la storia da un certo punto in poi è ben resa. Direi decisamente 10.
Musica: non male. A me personalmente è piaciuta più in altri anime, ma non fa assolutamente fare brutta figura. Darei un 8.
Tematiche: sono concentrate nella sfera dell'etica e della psicologia. Cosa è realmente giusto? La visione di quest'anime ripropone il machiavellico quesito circa il fatto che un buon fine giustifichi o no dei mezzi malvagi o scorretti, e in ogni caso parziali, decisi uni-direzionalmente da una persona. Di fatto, durante e dopo la visione di quest'anime permane il dubbio se ciò che fa Light sia davvero ancora in buona fede come all'inizio, e qui si rimanda anche alla questione dell'estrema corruttibilità dell'animo umano, che può essere facilmente plagiato da un grande potere.
Globalmente, quindi, siamo sul 9. "Death Note" resta consigliatissimo a chiunque ami i generi d'azione, polizieschi, psicologici, ma anche in generale a chi voglia godersi una bella storia non banale o inflazionata.
Trama: avvincente, dinamica, con diversi colpi di scena, che rovesciano più volte la situazione e mantengono lo spettatore davanti allo schermo. Forse c'è qualche piccola forzatura negli eventi, ma è abbastanza normale. Un po' dopo la metà la vicenda cambia completamente fisionomia, e su questo si può essere d'accordo oppure no. Direi un 8.
Finale: di fatto si sarebbe potuto dividere l'anime in due parti, la prima da 25-26 puntate, e poi mettere il resto a parte con altre 12, ad esempio. Probabilmente sarebbe stato più apprezzato con una cesura in questo senso, visto che la linea di demarcazione è molto forte. In un certo senso mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, pur non essendo un brutto finale. Direi 7.
Personaggi: qui ci sono dei signori personaggi. Sono spettacolari sia Elle sia Light. Quest'ultimo probabilmente è il meglio caratterizzato e approfondito. Gli altri personaggi svolgono invece un ruolo tutto sommato di contorno: pur essendo in molti casi decisivi nell'evoluzione degli eventi, la scena è sempre monopolizzata da Light e dalla sua controparte. Forse rimarcando meglio l'evoluzione della personalità di Light, che scivola verso la follia, si sarebbe raggiunto il top. Forse, tuttavia, i personaggi principali, proprio per il loro fortissimo inquadramento, appaiono tutto sommato poco realistici (non sto ovviamente parlando degli shinigami, è ovvio che loro non possono essere reali neanche volendo!), un poco eccessivi. Questo non toglie che il voto complessivo sia molto alto. 9.
Grafica: fa il suo lavoro, non ci sono pecche da segnalare. I personaggi hanno tratti ben delineati, e l'atmosfera cupa che caratterizza la storia da un certo punto in poi è ben resa. Direi decisamente 10.
Musica: non male. A me personalmente è piaciuta più in altri anime, ma non fa assolutamente fare brutta figura. Darei un 8.
Tematiche: sono concentrate nella sfera dell'etica e della psicologia. Cosa è realmente giusto? La visione di quest'anime ripropone il machiavellico quesito circa il fatto che un buon fine giustifichi o no dei mezzi malvagi o scorretti, e in ogni caso parziali, decisi uni-direzionalmente da una persona. Di fatto, durante e dopo la visione di quest'anime permane il dubbio se ciò che fa Light sia davvero ancora in buona fede come all'inizio, e qui si rimanda anche alla questione dell'estrema corruttibilità dell'animo umano, che può essere facilmente plagiato da un grande potere.
Globalmente, quindi, siamo sul 9. "Death Note" resta consigliatissimo a chiunque ami i generi d'azione, polizieschi, psicologici, ma anche in generale a chi voglia godersi una bella storia non banale o inflazionata.
Consiglio vivamente di vedere quest'anime a tutti, anche se il genere non è di vostro totale gradimento.
La trama può sembrare non eccezionale, in realtà questa si svolge in maniera talmente avvincente che non si può fare a meno di scoprire cosa accadrà nell'episodio successivo. Un ruolo importante è la psicologia di ogni personaggio, e di come il bene e il male possano essere considerati in maniera differente a seconda del punto di vista. Light Yagami vede il bene nell'uccidere tutti i criminali del mondo con un quaderno (Death Note), allo scopo di eliminarli per sempre sulla faccia della Terra. Questo gli è possibile poiché lo strumento che utilizza è divino, deriva dai poteri degli Shinigami, divenendo così lui stesso un dio temuto da tutti (Kira). Light si definisce la giustizia, ma c'è un'altra parte che vuole agire in nome della giustizia, ed è rappresentata da L e infine da Mello e Near, che vogliono fermarlo poiché ritengono Kira un criminale.
La bellezza dell'anime è dovuta alla sfida che viene lanciata da ambo i fronti, poiché in entrambi i casi il livello di intelligenza è altissimo, e ciò richiede un'alta furbizia e scaltrezza nell'attuare i piani prevedendo le mosse dell'altro e anche gli eventuali imprevisti. Tutto ciò viene accompagnato da soundtrack fantasctiche che permettono allo stesso pubblico di essere coinvolto pienamente nella storia.
L'anime è praticamente identico al manga dal quale è tratto, tranne per il finale, che è leggermente diverso, ma devo dire che per la prima volta preferisco un anime al manga, data l'atmosfera diversa che lo identifica.
La trama può sembrare non eccezionale, in realtà questa si svolge in maniera talmente avvincente che non si può fare a meno di scoprire cosa accadrà nell'episodio successivo. Un ruolo importante è la psicologia di ogni personaggio, e di come il bene e il male possano essere considerati in maniera differente a seconda del punto di vista. Light Yagami vede il bene nell'uccidere tutti i criminali del mondo con un quaderno (Death Note), allo scopo di eliminarli per sempre sulla faccia della Terra. Questo gli è possibile poiché lo strumento che utilizza è divino, deriva dai poteri degli Shinigami, divenendo così lui stesso un dio temuto da tutti (Kira). Light si definisce la giustizia, ma c'è un'altra parte che vuole agire in nome della giustizia, ed è rappresentata da L e infine da Mello e Near, che vogliono fermarlo poiché ritengono Kira un criminale.
La bellezza dell'anime è dovuta alla sfida che viene lanciata da ambo i fronti, poiché in entrambi i casi il livello di intelligenza è altissimo, e ciò richiede un'alta furbizia e scaltrezza nell'attuare i piani prevedendo le mosse dell'altro e anche gli eventuali imprevisti. Tutto ciò viene accompagnato da soundtrack fantasctiche che permettono allo stesso pubblico di essere coinvolto pienamente nella storia.
L'anime è praticamente identico al manga dal quale è tratto, tranne per il finale, che è leggermente diverso, ma devo dire che per la prima volta preferisco un anime al manga, data l'atmosfera diversa che lo identifica.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Nel nostro mondo, dove viviamo, ridiamo, scherziamo, c'è gente talmente illusa di vivere una vita tranquilla che non si accorge delle ombre che gravano sulle sue spalle. Queste ombre sono cattive, possono perfino portarci alla morte, fino all'inferno. Tsugumi Ohba è sicuramente un amante dell'occulto per come riesce a mescolare il genere gotico dei personaggi di "Desu Noto" ("Death Note") e le ambientazioni dove si svolgono le varie vicende.
Light Yagami è un ragazzo-modello. Lui, a differenza di tanti ragazzi della sua età, non è un tipetto snob ma nemmeno una persona che si può classificare come "tipico ragazzo che si incontra a scuola". Light non è niente di tutto ciò, è soltanto un ragazzo che crede e spera in un mondo migliore, un mondo che si lasci la criminalità alle spalle e faccia in modo che così non si verifichino eventi che scatenano altri eventi che scatenano a loro volta vittime innocenti. Nel bel mezzo di un compito in classe Light assiste alla scena che gli cambierà la vita per sempre. Vede un libro nero con sopra scritto in rilievo "Death Note" ("agenda della morte") cadere dal cielo sotto un albero. Light dopo la scuola si precipita verso il libricino per terra e dopo averne letto le regole capisce che può far avverare il sogno di un'eterna vita di lotte e sangue. Qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note è destinata entro 40 minuti a morire di attacco di cuore. L'avvenimento accade in una scuola dove un rapinatore tiene in ostaggio dei bambini. Ovviamente Light, affrettandosi a scrivere il nome del suddetto criminale sul Death Note entro 40 minuti, capisce che lui ha salvato il mondo da una grave minaccia. Verrà poi a conoscenza del fatto che Ryuk, uno shinigami (ovvero dio della morte e colui che ha mandato per puro divertimento il Death Note sulla Terra), diventerà una specie di "tutor" di Light, finendo quasi (la maggior parte delle volte) per ammirare il coraggio del ragazzo e ammettendo lui stesso che "se il Death Note fosse finito nelle mani di un altro sarebbe stata la fine".
Dunque sarà Ryuk che accompagnerà Light durante le peripezie che si verificano con un agente dell'Interpool chiamato L. Questo non è il suo vero nome, lo tiene segreto (come la sua identità) per ostacolare i criminali e Kira, nome che viene affidato a Light e che in giapponese viene tradotto all'inglese come "Killer". Nel corso della storia farà anche la sua comparsa l'attraente dark lady Misa Amane, anche lei un possessore del Death Note. Misa è un'accanita seguace di Light, poiché quest'ultimo nell'intento di salvare il mondo uccide un pazzo omicida che aveva ucciso i suoi genitori.
L'anime è un incrocio tra bene e male, ma dal punto di vista del male: un'eterna lotta in una Tokyo disastrata dai continui problemi che la circondano. Tsugumi Ohba riesce a creare una situazione basata su personalità diverse con un unico scopo. L'anime non si sviluppa come altri del genere mistery-horror, ma si dirama verso l'investigativo in un mondo dove tutti i personaggi si incontrano puramente con un solo scopo, la vendetta.
Nel nostro mondo, dove viviamo, ridiamo, scherziamo, c'è gente talmente illusa di vivere una vita tranquilla che non si accorge delle ombre che gravano sulle sue spalle. Queste ombre sono cattive, possono perfino portarci alla morte, fino all'inferno. Tsugumi Ohba è sicuramente un amante dell'occulto per come riesce a mescolare il genere gotico dei personaggi di "Desu Noto" ("Death Note") e le ambientazioni dove si svolgono le varie vicende.
Light Yagami è un ragazzo-modello. Lui, a differenza di tanti ragazzi della sua età, non è un tipetto snob ma nemmeno una persona che si può classificare come "tipico ragazzo che si incontra a scuola". Light non è niente di tutto ciò, è soltanto un ragazzo che crede e spera in un mondo migliore, un mondo che si lasci la criminalità alle spalle e faccia in modo che così non si verifichino eventi che scatenano altri eventi che scatenano a loro volta vittime innocenti. Nel bel mezzo di un compito in classe Light assiste alla scena che gli cambierà la vita per sempre. Vede un libro nero con sopra scritto in rilievo "Death Note" ("agenda della morte") cadere dal cielo sotto un albero. Light dopo la scuola si precipita verso il libricino per terra e dopo averne letto le regole capisce che può far avverare il sogno di un'eterna vita di lotte e sangue. Qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note è destinata entro 40 minuti a morire di attacco di cuore. L'avvenimento accade in una scuola dove un rapinatore tiene in ostaggio dei bambini. Ovviamente Light, affrettandosi a scrivere il nome del suddetto criminale sul Death Note entro 40 minuti, capisce che lui ha salvato il mondo da una grave minaccia. Verrà poi a conoscenza del fatto che Ryuk, uno shinigami (ovvero dio della morte e colui che ha mandato per puro divertimento il Death Note sulla Terra), diventerà una specie di "tutor" di Light, finendo quasi (la maggior parte delle volte) per ammirare il coraggio del ragazzo e ammettendo lui stesso che "se il Death Note fosse finito nelle mani di un altro sarebbe stata la fine".
Dunque sarà Ryuk che accompagnerà Light durante le peripezie che si verificano con un agente dell'Interpool chiamato L. Questo non è il suo vero nome, lo tiene segreto (come la sua identità) per ostacolare i criminali e Kira, nome che viene affidato a Light e che in giapponese viene tradotto all'inglese come "Killer". Nel corso della storia farà anche la sua comparsa l'attraente dark lady Misa Amane, anche lei un possessore del Death Note. Misa è un'accanita seguace di Light, poiché quest'ultimo nell'intento di salvare il mondo uccide un pazzo omicida che aveva ucciso i suoi genitori.
L'anime è un incrocio tra bene e male, ma dal punto di vista del male: un'eterna lotta in una Tokyo disastrata dai continui problemi che la circondano. Tsugumi Ohba riesce a creare una situazione basata su personalità diverse con un unico scopo. L'anime non si sviluppa come altri del genere mistery-horror, ma si dirama verso l'investigativo in un mondo dove tutti i personaggi si incontrano puramente con un solo scopo, la vendetta.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Reputo "Death Note" uno dei migliori anime di tutti i tempi, a condizione, ovviamente, di amare il genere. Da sconsigliare assolutamente a chi cerca azione, ironia e leggerezza: in "Death Note" non troverete nulla di tutto questo, se non in maniera estremamente pesata (ad esempio, Elle che slinguetta davanti a uno spot televisivo di Misa, o Light che si diverte a deridere Elle riguardo alla sua morte).
L'intera vicenda è basata su un confronto fra due grandi menti, che si sfidano cercando di non farsi uccidere l'uno dall'altro. I personaggi hanno una caratterizzazione molto profonda, non si può fare a meno di appoggiare il protagonista oppure il suo avversario. Essi sono caratterizzati tanto bene che si riesce a prevedere le loro mosse, a immedesimarsi in loro e alla fine di ogni episodio non si vede l'ora di scoprire cosa accadrà dopo. La serie prende moltissimo, al punto che ho preso visione di tutti gli episodi in appena due giorni.
L'unica critica che mi sento di fare è alla scelta di avere voluto continuare l'anime introducendo nuovi personaggi dopo la morte di Elle. Per me sarebbe dovuto finire tutto con la scomparsa del rivale di Light, non ha avuto senso continuare. E lo stesso finale non mi è piaciuto granché: fosse stato per me, come ho già detto, si sarebbe dovuto concludere tutto molto prima.
La prima parte dell'anime merita un bel 10, alla seconda darei un 7.
Un'altra critica: l'inutilità del personaggio di Misa. La vicenda sarebbe stata più interessante se Light avesse avuto un'alleata degna di lui. Che ne so, Lucy di "Elfen Lied"? Sembra un cross-over interessante.
Reputo "Death Note" uno dei migliori anime di tutti i tempi, a condizione, ovviamente, di amare il genere. Da sconsigliare assolutamente a chi cerca azione, ironia e leggerezza: in "Death Note" non troverete nulla di tutto questo, se non in maniera estremamente pesata (ad esempio, Elle che slinguetta davanti a uno spot televisivo di Misa, o Light che si diverte a deridere Elle riguardo alla sua morte).
L'intera vicenda è basata su un confronto fra due grandi menti, che si sfidano cercando di non farsi uccidere l'uno dall'altro. I personaggi hanno una caratterizzazione molto profonda, non si può fare a meno di appoggiare il protagonista oppure il suo avversario. Essi sono caratterizzati tanto bene che si riesce a prevedere le loro mosse, a immedesimarsi in loro e alla fine di ogni episodio non si vede l'ora di scoprire cosa accadrà dopo. La serie prende moltissimo, al punto che ho preso visione di tutti gli episodi in appena due giorni.
L'unica critica che mi sento di fare è alla scelta di avere voluto continuare l'anime introducendo nuovi personaggi dopo la morte di Elle. Per me sarebbe dovuto finire tutto con la scomparsa del rivale di Light, non ha avuto senso continuare. E lo stesso finale non mi è piaciuto granché: fosse stato per me, come ho già detto, si sarebbe dovuto concludere tutto molto prima.
La prima parte dell'anime merita un bel 10, alla seconda darei un 7.
Un'altra critica: l'inutilità del personaggio di Misa. La vicenda sarebbe stata più interessante se Light avesse avuto un'alleata degna di lui. Che ne so, Lucy di "Elfen Lied"? Sembra un cross-over interessante.
Purtroppo più di 8 non posso dargli. Dico purtroppo perché "Death Note" non è riuscito a essere continuo per tutta la sua durata. L'anime si divide in due parti, dall'episodio 1 all'episodio 25, e dal 26 al 37. La prima parte è da dieci, poche storie, un thriller psicologico fantastico, che farà appassionare sicuramente.
Il protagonista, Light Yagami, si annoia. E non è il solo, infatti, nel mondo degli shinigami il dio della morte Ryuk pensa lo stesso del suo mondo, e per divertirsi un po' fa cadere il suo Death Note sulla Terra. Il Death Note, da cui prende il nome la serie, è un quaderno all'apparenza normalissimo. Light scoprirà la sua vera natura. "L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà": questa è la prima regola del Death Note. Light, prima titubante sulla veridicità del quaderno, inizia a usarlo per giustiziare i criminali. La serie fa riflettere su questa cosa: uccidere è ingiusto, ma uccidere i criminali? Come del resto l'anime sottolinea, tutti risponderebbero di no. Io non ne sono così convinto. Light si trova tra le mani un potere in grado di cambiare il mondo, di renderlo un posto migliore, e cercherà di raggiungere il suo obiettivo. La gente, accortasi che c'è qualcuno che giustizia i criminali, inizia ad ammirare questa figura avvolta nel mistero, chimandola "Kira". Un altro personaggio della serie è L, il miglior detective del mondo, incaricato di scoprire l'identità di Kira. La prima parte dell'anime è occupata dallo scontro fra Kira e L, uno scontro bellissimo, fatto di minacce e giuramenti a distanza. Questa è pressapoco la trama di "Death Note" fino all'episodio 25. Poi il declino. Personalmente, non mi è piaciuta per niente la seconda parte, senza più quei bellissimi e articolatissimi piani escogitati da Light, senza più lotte psicologiche snervanti. Insomma, "Death Note" è una bellissima opera che cala indubbiamente nel finale. Mi viene quasi da consigliarne la visione solamente fino all'episodio 25, per vedere un anime da 10.
Il protagonista, Light Yagami, si annoia. E non è il solo, infatti, nel mondo degli shinigami il dio della morte Ryuk pensa lo stesso del suo mondo, e per divertirsi un po' fa cadere il suo Death Note sulla Terra. Il Death Note, da cui prende il nome la serie, è un quaderno all'apparenza normalissimo. Light scoprirà la sua vera natura. "L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà": questa è la prima regola del Death Note. Light, prima titubante sulla veridicità del quaderno, inizia a usarlo per giustiziare i criminali. La serie fa riflettere su questa cosa: uccidere è ingiusto, ma uccidere i criminali? Come del resto l'anime sottolinea, tutti risponderebbero di no. Io non ne sono così convinto. Light si trova tra le mani un potere in grado di cambiare il mondo, di renderlo un posto migliore, e cercherà di raggiungere il suo obiettivo. La gente, accortasi che c'è qualcuno che giustizia i criminali, inizia ad ammirare questa figura avvolta nel mistero, chimandola "Kira". Un altro personaggio della serie è L, il miglior detective del mondo, incaricato di scoprire l'identità di Kira. La prima parte dell'anime è occupata dallo scontro fra Kira e L, uno scontro bellissimo, fatto di minacce e giuramenti a distanza. Questa è pressapoco la trama di "Death Note" fino all'episodio 25. Poi il declino. Personalmente, non mi è piaciuta per niente la seconda parte, senza più quei bellissimi e articolatissimi piani escogitati da Light, senza più lotte psicologiche snervanti. Insomma, "Death Note" è una bellissima opera che cala indubbiamente nel finale. Mi viene quasi da consigliarne la visione solamente fino all'episodio 25, per vedere un anime da 10.
Difficilmente incontrerete un anime che come "Death note" divide le opinioni, spacca le precedenti convinzioni dello spettatore e lo induce a pensare "Cosa farei al suo posto?"; "E' giusto ciò che sta facendo?".
Ma procediamo con ordine. Uno studente geniale e annoiato, Light, trova per puro caso un quaderno gettato sulla terra da un dio della morte, anch'egli particolarmente annoiato, Ryuk. Questo quaderno, seppur con molte, ma molte regole, permette di uccidere chiunque scrivendo sopra di esso nome, data della morte e causa (altrimenti sarà arresto cardiaco). Bene, qui il primo punto: lasciar perdere o usarlo? e se si come? Light decide di usarlo per uccidere i condannati assassini, strupratori, ecc. fino ad arrivare a uccidere chi ritiene egli stesso essere una persona malvagia, liberando così il mondo da questa presenza. E' giusto, è sbagliato? Allo spettatore la scelta, ma nell'anime la parte avversa alla sua viene presa dell'altrettanto geniale L (e non Elle!) bizzarro e misterioso numero uno tra i detective, superiore da solo a qualsiasi polizia internazionale, che risulta invece impotente a ciò che combina Light (o Kira, dalla pronuncia giapponese di "killer", come viene chiamato).
Ha quindi inizio una caccia all'uomo (l'uno nei confronti dell'altro) che ci tiene inchiodati alla sedia per tutte le puntate. La narrazione cambia radicalmente dopo più di metà della storia, presentandoci altri nuovi personaggi, ma che, a trovarle un difetto, risulta forse un po' troppo frettolosa soprattutto se paragonata alla prima parte, e ciò, per mio conto, non le consente di eccellere. Abbiamo comunque di fronte un anime irrinunciabile, che vi farà discutere e discutere, dati i tanti spunti e visto che, come già detto in precedenza, divide le opinioni, spacca le precedenti convinzioni dello spettatore, e fa riflettere.
Un "must".
Ma procediamo con ordine. Uno studente geniale e annoiato, Light, trova per puro caso un quaderno gettato sulla terra da un dio della morte, anch'egli particolarmente annoiato, Ryuk. Questo quaderno, seppur con molte, ma molte regole, permette di uccidere chiunque scrivendo sopra di esso nome, data della morte e causa (altrimenti sarà arresto cardiaco). Bene, qui il primo punto: lasciar perdere o usarlo? e se si come? Light decide di usarlo per uccidere i condannati assassini, strupratori, ecc. fino ad arrivare a uccidere chi ritiene egli stesso essere una persona malvagia, liberando così il mondo da questa presenza. E' giusto, è sbagliato? Allo spettatore la scelta, ma nell'anime la parte avversa alla sua viene presa dell'altrettanto geniale L (e non Elle!) bizzarro e misterioso numero uno tra i detective, superiore da solo a qualsiasi polizia internazionale, che risulta invece impotente a ciò che combina Light (o Kira, dalla pronuncia giapponese di "killer", come viene chiamato).
Ha quindi inizio una caccia all'uomo (l'uno nei confronti dell'altro) che ci tiene inchiodati alla sedia per tutte le puntate. La narrazione cambia radicalmente dopo più di metà della storia, presentandoci altri nuovi personaggi, ma che, a trovarle un difetto, risulta forse un po' troppo frettolosa soprattutto se paragonata alla prima parte, e ciò, per mio conto, non le consente di eccellere. Abbiamo comunque di fronte un anime irrinunciabile, che vi farà discutere e discutere, dati i tanti spunti e visto che, come già detto in precedenza, divide le opinioni, spacca le precedenti convinzioni dello spettatore, e fa riflettere.
Un "must".
Qualche giorno fa stavo per fare una recensione su quest'anime dove davo voto 8. Ero all'episodio 25. Bene, ora l'ho finito di vedere e, come dire... Mi sento insoddisfatto. Ero entusiasta dei primi episodi - avevo letto già precedentemente il manga fino al volume 2 -, della buona trama, nonostante, diciamoci la verità, i personaggi non siano per nulla approfonditi, e io personalmente li trovo piatti. Light non fa altro che dire che uccide per un mondo migliore, ma niente di più. Non ci sono i grandi discorsi di giustizia che ti aspetti di trovare in un anime del genere. L, poi, potrebbe anche apparire come approfondito, ma anche lui è abbastanza piatto. Non fatevi ingannare dal suo modo di sedere, mangiare, mantenere fogli, sono cose banali. L'unico personaggio interessante è Mikami (che appare dall'episodio 32, mi sembra), ma che, tuttavia non è abbastanza approfondito. Nemmeno Mello, che insieme a Mikami è uno dei personaggi migliori. Poi c'è anche il padre di Light, che tuttavia non viene mai messo in risalto, poi nulla. Personaggi, insensati, o che parlano solo, o che servono solo da comparsa, o solo per allungare l'episodio - Ryuk ad esempio, la sua utilità si limita al massimo per tre o quattro episodi, poi sono solo dialoghi sulle mele messi così.
La grafica è molto curata, imitando bene lo stile del manga del grande maestro Obata, con paesaggi stupendi e dettagliati. La trama è abbastanza entusiasmante, e si sente di meno il calo di qualità che si sentiva nel manga dopo il volume 7/episodio 25.
Ma perché sei? Per i personaggi piatti, e per i grandi paradossi ed errori nella storia. E il più grande fra questi è quello di mettere come poliziotti che danno la caccia a Kira quattro dementi che non sanno fare uno più uno (in particolare Matsuda) e che non sospettano nemmeno nella più lontana idea che Light sia Kira, nonostante sia chiaro e ci sia abbastanza materiale per metterlo almeno agli arresti domiciliari o in prigione stessa. Voglio dire, è evidente, era così evidente! Dai, e perché mettere uno come Matsuda in polizia? Come ha fatto a superare l'asilo, dico io?
E non si sa nulla del mondo degli shinigami, sul re degli shinigami, su come siano nati i death note.
Il voto sarebbe sei e mezzo. Non fraintendetemi, io amavo questa serie, ma non è un capolavoro. Gli do un sei perché, rispetto al manga, si sente meno il calo di qualità (nel manga il novantotto per cento delle vignette era testo, discorsi insensati e ragionamenti forzati), tuttavia è pieno di errori di trama. Peccato. Morale: chi non sa mantenere non prometta.
La grafica è molto curata, imitando bene lo stile del manga del grande maestro Obata, con paesaggi stupendi e dettagliati. La trama è abbastanza entusiasmante, e si sente di meno il calo di qualità che si sentiva nel manga dopo il volume 7/episodio 25.
Ma perché sei? Per i personaggi piatti, e per i grandi paradossi ed errori nella storia. E il più grande fra questi è quello di mettere come poliziotti che danno la caccia a Kira quattro dementi che non sanno fare uno più uno (in particolare Matsuda) e che non sospettano nemmeno nella più lontana idea che Light sia Kira, nonostante sia chiaro e ci sia abbastanza materiale per metterlo almeno agli arresti domiciliari o in prigione stessa. Voglio dire, è evidente, era così evidente! Dai, e perché mettere uno come Matsuda in polizia? Come ha fatto a superare l'asilo, dico io?
E non si sa nulla del mondo degli shinigami, sul re degli shinigami, su come siano nati i death note.
Il voto sarebbe sei e mezzo. Non fraintendetemi, io amavo questa serie, ma non è un capolavoro. Gli do un sei perché, rispetto al manga, si sente meno il calo di qualità (nel manga il novantotto per cento delle vignette era testo, discorsi insensati e ragionamenti forzati), tuttavia è pieno di errori di trama. Peccato. Morale: chi non sa mantenere non prometta.
"Death Note" è probabilmente uno degli anime più famosi del decennio per le sue incredibili qualità. Quello che appassiona di più in quest'anime è la sua storia intrigante e molto controversa, nonché la sua suspense da mangiarsi le unghie. E' una storia che si complica man mano che si segue l'anime, si complica sempre più con sfide sempre maggiori di livello psicologico.
I personaggi principali spiccano molto nella loro intelligenza sovrumana, anche se l'unica cosa che li distingue è il concetto di giustizia che si pone tra i due protagonisti: quello di eliminare definitivamente ogni delinquente, piccolo o grande che sia, o di carcerarli.
Insomma, comunque voi la pensiate questo è un'anime da godersi con gli occhi ma sopratutto con la mente, di certo appassionerà anche gli amanti dell'azione.
I personaggi principali spiccano molto nella loro intelligenza sovrumana, anche se l'unica cosa che li distingue è il concetto di giustizia che si pone tra i due protagonisti: quello di eliminare definitivamente ogni delinquente, piccolo o grande che sia, o di carcerarli.
Insomma, comunque voi la pensiate questo è un'anime da godersi con gli occhi ma sopratutto con la mente, di certo appassionerà anche gli amanti dell'azione.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Una delle serie più popolari di sempre, "Death Note" è un manga/anime-evento che ha creato un "caso" nel mondo otaku, e come tutte le serie di maggior successo vanta non solo tantissimi estimatori ma anche tanti detrattori. La serie è ormai inflazionatissima, resa decisamente più odiosa a causa di orde di fangirls che si sono messe a fantasticare sui due protagonisti/antagonisti, Light e L (e non solo), riempiendo il web di rivoltanti fantasie yaoi circa i personaggi della serie. Per questi motivi, quest'anime, o lo si ama o lo si odia; c'è chi lo reputa ultra-sopravvalutato, chi dice che è un capolavoro, ed è rarissimo trovare un parere intermedio.
Ma ben lungi dal prendere in considerazione queste dinamiche, del tutto estranee alla serie, cos'è veramente "Death Note"? Come lo considero, personalmente?
"Death Note", tratto dal manga di Tsugumi Ohba, che ripercorre piuttosto fedelmente, spicca nettamente per la realizzazione tecnica: l'impronta è quella inconfondibile di Re Takeshi Obata ed è il suo canto del cigno, disegni meravigliosi che hanno pochi paragoni; animazioni e luci di primissimo livello, una realizzazione grafica che ancora oggi (dal 2006) trova pochi eguali. Se vogliamo proprio trovare il pelo nell'uovo, possiamo dire che nella parte medio-alta della serie, per una decina di episodi, il livello grafico si abbassa leggermente (ma resta comunque alto, ben sopra la media di quell'anno) per poi tornare sui livelli dei primi episodi nelle ultime due puntate. Ma è anche vero che stiamo parlando di un anime di 37 episodi, mi sembra una cosa fisiologica e del tutto irrilevante. A questo va aggiunto un comparto sonoro meraviglioso, le musiche rendono perfettamente l'atmosfera, e quella di "Death Note" si candida tra le prime 10 migliori OST di sempre. "Low of Solipsism" in particolare è da premio Oscar, un brano maestoso che non sfigurerebbe al cospetto delle migliori composizioni di un John Williams o un Nino Rota.
Trovo il doppiaggio perfetto, le voci sono la ciliegina sulla torta di quest'anime, interpretazioni perfette che contribuiscono in modo determinante a caricare le scene di pathos; elemento ulteriormente esaltato dal confronto con il pessimo doppiaggio italiano.
La serie è diretta in modo magistrale da Toshiki Inoue, la regia è dinamica e rende in maniera perfetta la suspense, la tensione, a tratti palpabili, ma anche il dramma, la maestosità e quando serve anche la commozione di una sceneggiatura ricchissima, di enorme spessore e particolarmente articolata e complessa, anche essa opera di Toshiki Inoue e probabilmente la sua migliore e più riuscita. E stiamo parlando dello sceneggiatore, tra gli altri, di "Fullmetal Alchemist" e "Detective Conan", quindi non uno qualunque.
"Death Note" per me è un anime "tecnicamente perfetto".
Ovviamente però, oltre al comparto tecnico c'è altro, che poi è la cosa più importante, ovvero lo spessore in sé dell'opera, lo spessore dei personaggi, la potenza del linguaggio visivo/sonoro, oltre a trama, sceneggiatura e così via. Beh, ho già detto che la sceneggiatura è complessa, molto articolata e strutturata in modo da tenere lo spettatore incollato allo schermo, gli eventi vengono svelati sempre alla fine e la serie è imperniata su continui colpi di scena assolutamente geniali che in un attimo ribaltano la situazione. Sembra di assistere a una partita a scacchi dove però l'azione e il dinamismo la fanno da padrone; i "giocatori" in questione sono, per circa 2/3 della serie, Light e L, rispettivamente il geniale possessore del death note e il miglior investigatore del mondo: una partita di nervi, di mosse ultra ponderate nel suo genio da ciascuno degli sfidanti. Si tratta di una partita psicologica, giocata interamente lì, sulla psicologia, sulle capacità deduttive e intellettive di ciascuno secondo le proprie convinzioni e i propri obbiettivi, come una partita a scacchi, con la notevole differenza che ogni mossa si traduce in un'azione importante, in operazioni devastanti.
"Death Note" in effetti è, prima di tutto, un anime psicologico, il cui motore sono Light e L, i quali sono due tra i meglio caratterizzati, complessi, profondi, geniali e affascinanti personaggi di sempre. E mentre i due avversari spiccano per il loro genio fuori dal comune ma, per via dei loro ruoli, per un'apparente disaffezione verso chiunque (specie Light, un autentico sociopatico), i personaggi di contorno spiccano invece per il loro realismo, uomini "normali" coinvolti in questa "guerra", coi loro affetti, i loro sentimenti, rabbia, incredulità, sconforto, fede, amore, i loro interrogativi, le loro debolezze, i loro drammi, che si rendono evidenti come non mai nelle tragedie o quando sai che potresti morire da un momento all'altro. Alcune parti introspettive di questi personaggi secondari, che appaiono così fragili e "piccoli" in questa guerra in cui sanno che non potrebbero sopravvivere, sono toccanti nella loro estrema umanità; mentre i due rivali, al contrario, sembrano avere perso la loro umanità, Light in particolare, gli interrogativi morali (e non solo) che naturalmente vengono in mente anche allo spettatore sono espressi da questi personaggi, in particolare da Matsuda e dal padre di Light, l'ispettore Yagami, affettuoso marito e padre di famiglia, un uomo normalissimo e un poliziotto dotato di altissimo senso del dovere, di onestà e statura morale.
Ogni personaggio è caratterizzato magistralmente e motivato da forti motivazioni (vedi Misa) quanto dai più bassi istinti (vedi certi direttori televisivi e uomini d'affari) per schierarsi da questa o quella parte. L'anime rende perfettamente e con grande realismo quel che sarebbe il mondo e la reazione della gente se Kira esistesse veramente. Tutta la serie è profondamente permeata da interrogativi morali: è giusto che un uomo ne uccida un altro anche se quest'ultimo è un delinquente della peggior specie? E' accettabile che una persona usi un potere così terrificante se questo in compenso porta alla totale assenza di guerre e a una diminuzione di ben il 70% dei reati nel mondo? Ed è giustificabile che tali risultati, senza dubbio straordinari, siano condotti a qualunque costo, compreso uccidere un innocente che osa ostacolare Kira? In pratica, può essere umanamente accettabile il motto "il fine giustifica i mezzi"?
"Death Note" a mio avviso è un anime di enorme spessore e caratterizzato dalle più varie e profonde tematiche che tuttavia non vengono mai sviscerate invasivamente, non assisteremo mai ai classici sermoni degli anime, soprattutto shounen, in cui i protagonisti sanciscono cosa è giusto o sbagliato, del tipo "la vera giustizia consiste nel proteggere chi ami!" e cose del genere, ma restano quasi sempre sottintese, implicite, dette e non dette ma allo stesso tempo evidenti. E scordatevi una separazione netta tra bene e male: potrete essere d'accordo con l'uno o l'altro, ma non c'è dubbio che qui non esiste il bianco e nero, ma c'è una profonda zona grigia in mezzo, ognuno dei due rivali, con le rispettive "fazioni", è guidato da un proprio senso della giustizia (quello della legge ordinaria di L, quello del "fine giustifica i mezzi" di Light), che umanamente è ugualmente condivisibile, a seconda della sensibilità etica e morale di ognuno. E' un'opera assolutamente realistica e molto matura, "Death Note", di grande spessore e significato.
E vorrei soffermarmi soprattutto su Light, il vero protagonista, poiché "Death Note", nel suo svolgimento, è anche e soprattutto la parabola di Yagami Light: uno studente brillante, geniale, bello e popolare tra le ragazze, all'apparenza antitesi perfetta di L, bruttino, strano e strambo (dal mangiare quantità industiali di zuccheri al sedersi in ginocchio), ma allo stesso tempo così simili.
Light è un ragazzo normalissimo, con una famiglia normalissima, annoiato da questa routine quotidiana, la cui vita cambierà quando prenderà il death note fatto cadere da Ryuk: la consapevolezza di possedere un potere sovrumano e immenso, tale da potergli permettere di decidere la vita e la morte di qualunque persona al mondo, inizierà repentinamente a cambiarlo. Non più ragazzo annoiato, ma giudice supremo di un mondo marcio che va cambiato, ripulito dalla feccia, e visto che polizia, eserciti e stati non hanno la forza necessaria per debellare drasticamente il problema, ci penserà lui con il suo nuovo potere, e alla fine creerà un mondo di persone "buone e giuste" su cui lui, Kira, dominerà come un dio. Il delirio di onnipotenza derivante da un così grande potere e dalle possibilità derivanti dal quaderno lo prenderà rapidamente sempre di più, la possibilità di "non tornare più indietro", ma di continuare per raggiungere il massimo potere, "diventare dio di un nuovo mondo", aumenteranno sempre più rendendolo progressivamente insensibile e anzi disposto a uccidere chiunque lo intralci, anche se innocente, a eliminare tutti quelli che si mettono sulla propria strada e addirittura a sacrificare senza pietà i suoi stessi alleati e persino la sua stessa famiglia se necessario.
Lo stordimento derivato da un tale, terrificante potere gli fa perdere ogni coscienza, ben presto la sua "causa" tracima, diventa ingiustificabile poiché, se all'inizio il suo intento, per molti, poteva essere "nobile", ecco che ora è esagerato, e si capisce come egli tenga più a se stesso che a qualunque "nobile" causa. Una lucida, pura follia che tuttavia non influisce mai sulle sue doti deduttive e intellettuali, durante le quali si dimostra sempre freddo, calcolatore, cinico; una follia che si manifesterà nel finale, apice della serie, probabilmente uno dei più bei finali in assoluto, un finale potentissimo, da brividi, sconvolgente e commovente allo stesso tempo, che rappresenta l'apice e al contempo la caduta della parabola di Kira, da "dio incontrastato di un nuovo mondo migliore" a ferito, strisciante nella polvere, inseguito e, per la prima volta, fragile, smarrito, consapevole.
Consapevole di avere perso la possibilità di essere uno studente normale, un ragazzo e un uomo qualunque, di vivere in pace con la propria famiglia, che da questa storia ne è uscita invece distrutta - la scena in cui "incrocia" se stesso, il Light prima che raccogliesse il death note: una scena madre, una delle cose più profonde mai viste in un anime, in assoluto.
Consapevole di avere tradito o ucciso senza pietà e per proprio interesse anche chi lo aveva aiutato e amato e per lui aveva fatto di tutto, Misa e Kiyomi; forse il personaggio più cinico, egoista e spietato di tutti i tempi, capace quasi di uccidere la sorellina (finita poi ferita e sotto shock) per proteggere se stesso e che non aveva battuto ciglio alla morte violenta del padre, morto a causa sua, che lo aveva sempre difeso e si era sempre battuto per proteggere la sua famiglia, l'affetto più importante, che usciva da questa storia completamente distrutta. Light sentendo di essere ormai perduto e sul punto di morire sembra apparire finalmente consapevole, pentito, e nonostante tutto non si riesce a non sentire pietà per lui e a commuoversi.
E poi c'è il death note... Già, il death note, alla fine il vero protagonista di tutto l'anime. Tutte le cose sopra dette sono frutto di un'illuminazione, l'idea di una trama del genere è folgorante, l'incipit da solo è tra i più geniali di sempre: un quaderno in grado di uccidere, "l'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno, morirà". Il quaderno di uno shinigami, con le sue precise regole, numerose e che scopriremo di volta in volta, sempre più sorprendenti, su cui si baseranno le mosse e le contromosse dei due rivali. Gli "dei della morte" dovrebbero essere neutrali, ma il loro intervento sarà determinante e alla fine deciderà l'esito della "guerra" e, incredibile a credersi, anche gli shinigami sono ottimamente caratterizzati, soprattutto Ryuk, personaggio particolarmente carismatico. Shinigami, quaderni della morte: l'elemento sovrannaturale è ovviamente caratterizzante di tutta la serie, anche se, come detto, essa è molto realistica, resta quasi sempre su livelli "umani"; l'elemento sovrannaturale è il principio di tutto ed è quello che giustifica e regge tutta la storia, ma al contempo non è mai invasivo, per quanto il motore di tutto resta quasi sempre in secondo piano rispetto ai personaggi e alle loro azioni, la loro psicologia e gli eventi che si susseguono. Forse leggermente meno innovativo di quanto molti fan credano, in quanto il genere poliziesco, anche caratterizzato da un elemento sovrannaturale, l'hanno inventato i telefilm americani per primi; tuttavia l'idea di base, lo sviluppo della storia, i personaggi e la caratterizzazione e l'intreccio di poliziesco e azione con il sovrannaturale in "Death Note" non hanno precedenti, e non si trovano similitudini con produzione americane che il genere in questione, il poliziesco/thriller d'azione dalle forte connotazioni sovrannaturali, lo hanno inventato: quanto più risulterà originale e innovativo per il mondo dell'animazione giapponese! Che piaccia o no, non si può negare che "Death Note" sia una pietra miliare dell'animazione, un'opera fondamentale e di grande influenza, nel bene e nel male, sia chiaro.
E' forse tutto oro ciò che luccica? certamente no; a partire dall'episodio 26, fino al 33, la serie vede l'avvicendarsi di due nuovi rivali che vanno a prendere il posto di L: Near e Mello. Partiamo da un presupposto: Near e Mello sono personaggi di spessore, ben al di sopra della media, anche loro come L con le loro "manie": Near nel fare costruzioni e usare bambole per spiegare i casi, e Mello dipendente dalla cioccolata. Purtroppo però a loro tocca l'ingrato compito di sostituire "l'insostituibile", ovvero il personaggio più carismatico, "l'avversario perfetto" di Kira, la sua naturale nemesi eppure a esso così simile; è ovvio che a questo punto i meccanismi perfettamente oliati e rodati cambiano e che l'anime ne risenta. Tuttavia, la storia rimane comunque di alto livello, molto al di sopra della media degli anime - vorrei davvero conoscere la percentuale di anime di livello pari a quello della seconda parte di "Death Note"! Un paio di intuizioni risultano un po' forzate e la grafica cala leggermente, ma lo spessore dei personaggi resta immutato, la sceneggiatura superlativa e in linea con la precedente, seppur con un paio di momenti di "stanca"; ma, seppur meno carismatici, Near e Mello la loro parte la fanno bene, anzi benissimo. In disaccordo totale fra loro, il primo è molto simile a L, lavora con l'FBI (la cui competenza, ben superiore a quella della polizia giapponese, sarà fondamentale per risolvere il caso), e agisce in modo estremamente ragionato e sempre seguendo le regole; il secondo, pur essendo un calcolatore freddo e geniale, lavora con la mafia, lavora in modo "sporco", fuorilegge, in modo decisamente meno convenzionale. Near e Mello perseguono lo stesso obbiettivo, catturare Kira, ma al contempo rappresentano due modi opposti di agire per raggiungere l'obbiettivo, due "filosofie" diametralmente opposte che all'inizio sono anche in conflitto tra loro, in particolare Mello che, oltre a cercare Kira, tenta allo stesso tempo di distruggere il rivale Near.
Come in Kira/L, è evidente qui un forte dualismo, ma più allargato: Mello/Near, ma anche Mello/Kira, Near/Kira e, alla fine, Mello e Near/Kira: sarà quest'ultima svolta, insieme al lavoro specialistico dell'FBI e alle conoscenze da cui si partiva e che L all'inizio non poteva avere, a determinare la risoluzione definitiva del "caso Kira" e nel riuscire là dove persino L aveva fallito.
Ai personaggi appena citati se ne sommano altri di grande livello che imprimeranno una svolta significativa alla storia come la già citata Kiyomi Tadaka e soprattutto Teru Mikami. Insomma, questi 7-9 episodi che vanno dalla 26 alla 33-34 sono molto meno scadenti di come tanti li descrivono, possiedono un loro fascino e un loro "perché", e sono giusto un paio di gradini, non di più, inferiori ai primi 24-25 episodi (che sono difficilmente eguagliabili per il 99% degli anime), di cui conservano gran parte dello spessore e delle peculiarità. E poi il Gran Finale, di cui ho già parlato, compensa decisamente questo calo.
Il mio voto a "Death Note" è un 9 come minimo, anche un 9+.
Una delle serie più popolari di sempre, "Death Note" è un manga/anime-evento che ha creato un "caso" nel mondo otaku, e come tutte le serie di maggior successo vanta non solo tantissimi estimatori ma anche tanti detrattori. La serie è ormai inflazionatissima, resa decisamente più odiosa a causa di orde di fangirls che si sono messe a fantasticare sui due protagonisti/antagonisti, Light e L (e non solo), riempiendo il web di rivoltanti fantasie yaoi circa i personaggi della serie. Per questi motivi, quest'anime, o lo si ama o lo si odia; c'è chi lo reputa ultra-sopravvalutato, chi dice che è un capolavoro, ed è rarissimo trovare un parere intermedio.
Ma ben lungi dal prendere in considerazione queste dinamiche, del tutto estranee alla serie, cos'è veramente "Death Note"? Come lo considero, personalmente?
"Death Note", tratto dal manga di Tsugumi Ohba, che ripercorre piuttosto fedelmente, spicca nettamente per la realizzazione tecnica: l'impronta è quella inconfondibile di Re Takeshi Obata ed è il suo canto del cigno, disegni meravigliosi che hanno pochi paragoni; animazioni e luci di primissimo livello, una realizzazione grafica che ancora oggi (dal 2006) trova pochi eguali. Se vogliamo proprio trovare il pelo nell'uovo, possiamo dire che nella parte medio-alta della serie, per una decina di episodi, il livello grafico si abbassa leggermente (ma resta comunque alto, ben sopra la media di quell'anno) per poi tornare sui livelli dei primi episodi nelle ultime due puntate. Ma è anche vero che stiamo parlando di un anime di 37 episodi, mi sembra una cosa fisiologica e del tutto irrilevante. A questo va aggiunto un comparto sonoro meraviglioso, le musiche rendono perfettamente l'atmosfera, e quella di "Death Note" si candida tra le prime 10 migliori OST di sempre. "Low of Solipsism" in particolare è da premio Oscar, un brano maestoso che non sfigurerebbe al cospetto delle migliori composizioni di un John Williams o un Nino Rota.
Trovo il doppiaggio perfetto, le voci sono la ciliegina sulla torta di quest'anime, interpretazioni perfette che contribuiscono in modo determinante a caricare le scene di pathos; elemento ulteriormente esaltato dal confronto con il pessimo doppiaggio italiano.
La serie è diretta in modo magistrale da Toshiki Inoue, la regia è dinamica e rende in maniera perfetta la suspense, la tensione, a tratti palpabili, ma anche il dramma, la maestosità e quando serve anche la commozione di una sceneggiatura ricchissima, di enorme spessore e particolarmente articolata e complessa, anche essa opera di Toshiki Inoue e probabilmente la sua migliore e più riuscita. E stiamo parlando dello sceneggiatore, tra gli altri, di "Fullmetal Alchemist" e "Detective Conan", quindi non uno qualunque.
"Death Note" per me è un anime "tecnicamente perfetto".
Ovviamente però, oltre al comparto tecnico c'è altro, che poi è la cosa più importante, ovvero lo spessore in sé dell'opera, lo spessore dei personaggi, la potenza del linguaggio visivo/sonoro, oltre a trama, sceneggiatura e così via. Beh, ho già detto che la sceneggiatura è complessa, molto articolata e strutturata in modo da tenere lo spettatore incollato allo schermo, gli eventi vengono svelati sempre alla fine e la serie è imperniata su continui colpi di scena assolutamente geniali che in un attimo ribaltano la situazione. Sembra di assistere a una partita a scacchi dove però l'azione e il dinamismo la fanno da padrone; i "giocatori" in questione sono, per circa 2/3 della serie, Light e L, rispettivamente il geniale possessore del death note e il miglior investigatore del mondo: una partita di nervi, di mosse ultra ponderate nel suo genio da ciascuno degli sfidanti. Si tratta di una partita psicologica, giocata interamente lì, sulla psicologia, sulle capacità deduttive e intellettive di ciascuno secondo le proprie convinzioni e i propri obbiettivi, come una partita a scacchi, con la notevole differenza che ogni mossa si traduce in un'azione importante, in operazioni devastanti.
"Death Note" in effetti è, prima di tutto, un anime psicologico, il cui motore sono Light e L, i quali sono due tra i meglio caratterizzati, complessi, profondi, geniali e affascinanti personaggi di sempre. E mentre i due avversari spiccano per il loro genio fuori dal comune ma, per via dei loro ruoli, per un'apparente disaffezione verso chiunque (specie Light, un autentico sociopatico), i personaggi di contorno spiccano invece per il loro realismo, uomini "normali" coinvolti in questa "guerra", coi loro affetti, i loro sentimenti, rabbia, incredulità, sconforto, fede, amore, i loro interrogativi, le loro debolezze, i loro drammi, che si rendono evidenti come non mai nelle tragedie o quando sai che potresti morire da un momento all'altro. Alcune parti introspettive di questi personaggi secondari, che appaiono così fragili e "piccoli" in questa guerra in cui sanno che non potrebbero sopravvivere, sono toccanti nella loro estrema umanità; mentre i due rivali, al contrario, sembrano avere perso la loro umanità, Light in particolare, gli interrogativi morali (e non solo) che naturalmente vengono in mente anche allo spettatore sono espressi da questi personaggi, in particolare da Matsuda e dal padre di Light, l'ispettore Yagami, affettuoso marito e padre di famiglia, un uomo normalissimo e un poliziotto dotato di altissimo senso del dovere, di onestà e statura morale.
Ogni personaggio è caratterizzato magistralmente e motivato da forti motivazioni (vedi Misa) quanto dai più bassi istinti (vedi certi direttori televisivi e uomini d'affari) per schierarsi da questa o quella parte. L'anime rende perfettamente e con grande realismo quel che sarebbe il mondo e la reazione della gente se Kira esistesse veramente. Tutta la serie è profondamente permeata da interrogativi morali: è giusto che un uomo ne uccida un altro anche se quest'ultimo è un delinquente della peggior specie? E' accettabile che una persona usi un potere così terrificante se questo in compenso porta alla totale assenza di guerre e a una diminuzione di ben il 70% dei reati nel mondo? Ed è giustificabile che tali risultati, senza dubbio straordinari, siano condotti a qualunque costo, compreso uccidere un innocente che osa ostacolare Kira? In pratica, può essere umanamente accettabile il motto "il fine giustifica i mezzi"?
"Death Note" a mio avviso è un anime di enorme spessore e caratterizzato dalle più varie e profonde tematiche che tuttavia non vengono mai sviscerate invasivamente, non assisteremo mai ai classici sermoni degli anime, soprattutto shounen, in cui i protagonisti sanciscono cosa è giusto o sbagliato, del tipo "la vera giustizia consiste nel proteggere chi ami!" e cose del genere, ma restano quasi sempre sottintese, implicite, dette e non dette ma allo stesso tempo evidenti. E scordatevi una separazione netta tra bene e male: potrete essere d'accordo con l'uno o l'altro, ma non c'è dubbio che qui non esiste il bianco e nero, ma c'è una profonda zona grigia in mezzo, ognuno dei due rivali, con le rispettive "fazioni", è guidato da un proprio senso della giustizia (quello della legge ordinaria di L, quello del "fine giustifica i mezzi" di Light), che umanamente è ugualmente condivisibile, a seconda della sensibilità etica e morale di ognuno. E' un'opera assolutamente realistica e molto matura, "Death Note", di grande spessore e significato.
E vorrei soffermarmi soprattutto su Light, il vero protagonista, poiché "Death Note", nel suo svolgimento, è anche e soprattutto la parabola di Yagami Light: uno studente brillante, geniale, bello e popolare tra le ragazze, all'apparenza antitesi perfetta di L, bruttino, strano e strambo (dal mangiare quantità industiali di zuccheri al sedersi in ginocchio), ma allo stesso tempo così simili.
Light è un ragazzo normalissimo, con una famiglia normalissima, annoiato da questa routine quotidiana, la cui vita cambierà quando prenderà il death note fatto cadere da Ryuk: la consapevolezza di possedere un potere sovrumano e immenso, tale da potergli permettere di decidere la vita e la morte di qualunque persona al mondo, inizierà repentinamente a cambiarlo. Non più ragazzo annoiato, ma giudice supremo di un mondo marcio che va cambiato, ripulito dalla feccia, e visto che polizia, eserciti e stati non hanno la forza necessaria per debellare drasticamente il problema, ci penserà lui con il suo nuovo potere, e alla fine creerà un mondo di persone "buone e giuste" su cui lui, Kira, dominerà come un dio. Il delirio di onnipotenza derivante da un così grande potere e dalle possibilità derivanti dal quaderno lo prenderà rapidamente sempre di più, la possibilità di "non tornare più indietro", ma di continuare per raggiungere il massimo potere, "diventare dio di un nuovo mondo", aumenteranno sempre più rendendolo progressivamente insensibile e anzi disposto a uccidere chiunque lo intralci, anche se innocente, a eliminare tutti quelli che si mettono sulla propria strada e addirittura a sacrificare senza pietà i suoi stessi alleati e persino la sua stessa famiglia se necessario.
Lo stordimento derivato da un tale, terrificante potere gli fa perdere ogni coscienza, ben presto la sua "causa" tracima, diventa ingiustificabile poiché, se all'inizio il suo intento, per molti, poteva essere "nobile", ecco che ora è esagerato, e si capisce come egli tenga più a se stesso che a qualunque "nobile" causa. Una lucida, pura follia che tuttavia non influisce mai sulle sue doti deduttive e intellettuali, durante le quali si dimostra sempre freddo, calcolatore, cinico; una follia che si manifesterà nel finale, apice della serie, probabilmente uno dei più bei finali in assoluto, un finale potentissimo, da brividi, sconvolgente e commovente allo stesso tempo, che rappresenta l'apice e al contempo la caduta della parabola di Kira, da "dio incontrastato di un nuovo mondo migliore" a ferito, strisciante nella polvere, inseguito e, per la prima volta, fragile, smarrito, consapevole.
Consapevole di avere perso la possibilità di essere uno studente normale, un ragazzo e un uomo qualunque, di vivere in pace con la propria famiglia, che da questa storia ne è uscita invece distrutta - la scena in cui "incrocia" se stesso, il Light prima che raccogliesse il death note: una scena madre, una delle cose più profonde mai viste in un anime, in assoluto.
Consapevole di avere tradito o ucciso senza pietà e per proprio interesse anche chi lo aveva aiutato e amato e per lui aveva fatto di tutto, Misa e Kiyomi; forse il personaggio più cinico, egoista e spietato di tutti i tempi, capace quasi di uccidere la sorellina (finita poi ferita e sotto shock) per proteggere se stesso e che non aveva battuto ciglio alla morte violenta del padre, morto a causa sua, che lo aveva sempre difeso e si era sempre battuto per proteggere la sua famiglia, l'affetto più importante, che usciva da questa storia completamente distrutta. Light sentendo di essere ormai perduto e sul punto di morire sembra apparire finalmente consapevole, pentito, e nonostante tutto non si riesce a non sentire pietà per lui e a commuoversi.
E poi c'è il death note... Già, il death note, alla fine il vero protagonista di tutto l'anime. Tutte le cose sopra dette sono frutto di un'illuminazione, l'idea di una trama del genere è folgorante, l'incipit da solo è tra i più geniali di sempre: un quaderno in grado di uccidere, "l'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno, morirà". Il quaderno di uno shinigami, con le sue precise regole, numerose e che scopriremo di volta in volta, sempre più sorprendenti, su cui si baseranno le mosse e le contromosse dei due rivali. Gli "dei della morte" dovrebbero essere neutrali, ma il loro intervento sarà determinante e alla fine deciderà l'esito della "guerra" e, incredibile a credersi, anche gli shinigami sono ottimamente caratterizzati, soprattutto Ryuk, personaggio particolarmente carismatico. Shinigami, quaderni della morte: l'elemento sovrannaturale è ovviamente caratterizzante di tutta la serie, anche se, come detto, essa è molto realistica, resta quasi sempre su livelli "umani"; l'elemento sovrannaturale è il principio di tutto ed è quello che giustifica e regge tutta la storia, ma al contempo non è mai invasivo, per quanto il motore di tutto resta quasi sempre in secondo piano rispetto ai personaggi e alle loro azioni, la loro psicologia e gli eventi che si susseguono. Forse leggermente meno innovativo di quanto molti fan credano, in quanto il genere poliziesco, anche caratterizzato da un elemento sovrannaturale, l'hanno inventato i telefilm americani per primi; tuttavia l'idea di base, lo sviluppo della storia, i personaggi e la caratterizzazione e l'intreccio di poliziesco e azione con il sovrannaturale in "Death Note" non hanno precedenti, e non si trovano similitudini con produzione americane che il genere in questione, il poliziesco/thriller d'azione dalle forte connotazioni sovrannaturali, lo hanno inventato: quanto più risulterà originale e innovativo per il mondo dell'animazione giapponese! Che piaccia o no, non si può negare che "Death Note" sia una pietra miliare dell'animazione, un'opera fondamentale e di grande influenza, nel bene e nel male, sia chiaro.
E' forse tutto oro ciò che luccica? certamente no; a partire dall'episodio 26, fino al 33, la serie vede l'avvicendarsi di due nuovi rivali che vanno a prendere il posto di L: Near e Mello. Partiamo da un presupposto: Near e Mello sono personaggi di spessore, ben al di sopra della media, anche loro come L con le loro "manie": Near nel fare costruzioni e usare bambole per spiegare i casi, e Mello dipendente dalla cioccolata. Purtroppo però a loro tocca l'ingrato compito di sostituire "l'insostituibile", ovvero il personaggio più carismatico, "l'avversario perfetto" di Kira, la sua naturale nemesi eppure a esso così simile; è ovvio che a questo punto i meccanismi perfettamente oliati e rodati cambiano e che l'anime ne risenta. Tuttavia, la storia rimane comunque di alto livello, molto al di sopra della media degli anime - vorrei davvero conoscere la percentuale di anime di livello pari a quello della seconda parte di "Death Note"! Un paio di intuizioni risultano un po' forzate e la grafica cala leggermente, ma lo spessore dei personaggi resta immutato, la sceneggiatura superlativa e in linea con la precedente, seppur con un paio di momenti di "stanca"; ma, seppur meno carismatici, Near e Mello la loro parte la fanno bene, anzi benissimo. In disaccordo totale fra loro, il primo è molto simile a L, lavora con l'FBI (la cui competenza, ben superiore a quella della polizia giapponese, sarà fondamentale per risolvere il caso), e agisce in modo estremamente ragionato e sempre seguendo le regole; il secondo, pur essendo un calcolatore freddo e geniale, lavora con la mafia, lavora in modo "sporco", fuorilegge, in modo decisamente meno convenzionale. Near e Mello perseguono lo stesso obbiettivo, catturare Kira, ma al contempo rappresentano due modi opposti di agire per raggiungere l'obbiettivo, due "filosofie" diametralmente opposte che all'inizio sono anche in conflitto tra loro, in particolare Mello che, oltre a cercare Kira, tenta allo stesso tempo di distruggere il rivale Near.
Come in Kira/L, è evidente qui un forte dualismo, ma più allargato: Mello/Near, ma anche Mello/Kira, Near/Kira e, alla fine, Mello e Near/Kira: sarà quest'ultima svolta, insieme al lavoro specialistico dell'FBI e alle conoscenze da cui si partiva e che L all'inizio non poteva avere, a determinare la risoluzione definitiva del "caso Kira" e nel riuscire là dove persino L aveva fallito.
Ai personaggi appena citati se ne sommano altri di grande livello che imprimeranno una svolta significativa alla storia come la già citata Kiyomi Tadaka e soprattutto Teru Mikami. Insomma, questi 7-9 episodi che vanno dalla 26 alla 33-34 sono molto meno scadenti di come tanti li descrivono, possiedono un loro fascino e un loro "perché", e sono giusto un paio di gradini, non di più, inferiori ai primi 24-25 episodi (che sono difficilmente eguagliabili per il 99% degli anime), di cui conservano gran parte dello spessore e delle peculiarità. E poi il Gran Finale, di cui ho già parlato, compensa decisamente questo calo.
Il mio voto a "Death Note" è un 9 come minimo, anche un 9+.
C'è poco da dire: "Death Note" è uno degli anime più belli che abbia mai visto. La storia è basata su un quaderno, il Death Note appunto, gettato sulla Terra da uno shinigami annoiato, con il potere di uccidere con un arresto cardiaco chiunque a patto che si conoscano il vero nome e il volto. Sarà trovato da uno studente modello, Light Yagami, che decide di usarlo per "filtrare" l'umanità uccidendo tutti i criminali. Però un detective, il misterioso L, si accorge dell'aumento improvviso delle morti e decide di indagare al riguardo.
Come già accennato, quest'anime mi ha colpito tanto. Nell'arco delle 37 puntate non annoia mai, è letteralmente impossibile staccarsi dallo schermo. La serie può essere divisa in due parti: la prima, dalla prima puntata fino alla 26, che è riuscita meglio, e la seconda, dalla puntata 27 fino all'ultima, la 37. La prima parte è costituita dal duello mentale fra il protagonista, Light, ed L, ed è paragonabile a una partita a scacchi, una lotta mentale senza esclusione di colpi. Nella seconda parte cambiano i personaggi e la serie vira decisamente verso l'azione, fino alla conclusione, che ho trovato veramente ottima. I personaggi hanno tutti una psicologia molto sviluppata, e il finale è netto, nessuna porta viene lasciata aperta e nulla viene affidato al caso. L'unico difetto imputabile alla serie è una leggera stanchezza che ho percepito negli ultimi episodi.
Degno di lode anche il comparto tecnico. Lo stile di disegno è qualcosa d'incredibile, con un'atmosfera cupa palpabile in ogni episodio, come anche le musiche, che accompagnano molto bene l'anime, ma che possono essere ascoltate anche senza averne mai visto una puntata.
Come già accennato, quest'anime mi ha colpito tanto. Nell'arco delle 37 puntate non annoia mai, è letteralmente impossibile staccarsi dallo schermo. La serie può essere divisa in due parti: la prima, dalla prima puntata fino alla 26, che è riuscita meglio, e la seconda, dalla puntata 27 fino all'ultima, la 37. La prima parte è costituita dal duello mentale fra il protagonista, Light, ed L, ed è paragonabile a una partita a scacchi, una lotta mentale senza esclusione di colpi. Nella seconda parte cambiano i personaggi e la serie vira decisamente verso l'azione, fino alla conclusione, che ho trovato veramente ottima. I personaggi hanno tutti una psicologia molto sviluppata, e il finale è netto, nessuna porta viene lasciata aperta e nulla viene affidato al caso. L'unico difetto imputabile alla serie è una leggera stanchezza che ho percepito negli ultimi episodi.
Degno di lode anche il comparto tecnico. Lo stile di disegno è qualcosa d'incredibile, con un'atmosfera cupa palpabile in ogni episodio, come anche le musiche, che accompagnano molto bene l'anime, ma che possono essere ascoltate anche senza averne mai visto una puntata.
Sarà perché questo è il primo anime che ho visto, sarà per quello che volete, ma per me "Death Note" è magnifico. Mi è capitato che un paio di miei amici mi chiedessero un anime da guardare per cominciare, e entrambe le volte ho proposto questo, e con successo.
La storia parla di Light Yagami, miglior studente del Giappone, che un giorno trova per terra un quaderno con scritto "Death Note", e una serie di regole scritte per poterlo utilizzare. Ovviamente all'inizio crede sia uno scherzo, ma non sa che il suo potere è reale: tale quaderno è stato infatti buttato nel mondo degli umani da Riuk, uno shinigami che, come tutti i suoi simili, cerca di evadere dalla noia. Tale quaderno ha la capacità di uccidere le persone a patto che ne si conoscano nome e volto, e in modi diversi, così da permettere a Light di esprimere tutto il suo genio. Dal momento che esso tocca il suolo diviene di proprietà del primo umano a usarlo, a cui lo shinigami diviene legato; esso infatti continuerà a seguire il possessore del quaderno, il quale è l'unico a poterne vedere a sua volta lo shinigami che precedentemente l'aveva in possesso, o meglio: solo chi tocca il quaderno ne è in grado. Riuk non è né amico né nemico, cerca solo di non annoiarsi, di gustarsi lo spettacolo insomma.
Il primo ragionamento è da fare proprio sul protagonista. La storia viene infatti raccontata dal punto di vista di Light, ma non è lui il buono, o almeno non è detto. Egli non uccide chiunque gli stia antipatico, ma pensa sicuramente in grande: vuole infatti diventare niente di meno che il Dio di un nuovo mondo, dove avrà ucciso tutti i criminali e le persone malvagie, essendo così più sicuro e felice.
Questo è però solo il suo punto di vista: infatti, nonostante le buone intenzioni, c'è ovviamente chi crede che non si debbano uccidere persone anche se l'obiettivo è buono, anche perché tutto è comunque soggetto al punto di vista di Light, e il suo giudizio non deve essere universale. Chi la pensa così è la polizia, al cui comando sta L, misterioso detective internazionale che vive nell'anonimato e in grado di risolvere i casi più difficili. Nonostante sembri un fuori di testa, è infatti l'unico in grado di tenere testa a Light pur partendo in svantaggio, in quanto non sa nulla del Death Note.
Riguardo alla domanda che viene quindi da porsi, ovvero "il fine giustifica i mezzi?", si divide persino l'opinione pubblica, tra chi ha paura di Kira (da "killer": così viene chiamato colui che misteriosamente uccide i criminali, ovvero Light) e chi lo sostiene. Inoltre, Light potrebbe sembrare avere vita facile, ma un po' per l'astuzia di L, un po' per via del suo obiettivo finale, cerca sempre la via che gli darebbe i migliori risultati, sicuro della propria superiorità, anche se ciò comporta una complicazione. Ciò però è ovviamente fatto per dare alla trama una maggiore complessità, e l'escamotage trovato per non fare finire subito tutto, ovvero la smania di potere, l'arroganza, la non completa sanità mentale di Light diciamo, calza a pennello con il contesto.
A complicare gli intrecci si aggiungono man mano altri personaggi, tra cui Misa Amane, altra posseditrice di un Death Note, e il capo della polizia, padre di Light. Ma non voglio spoilerare, in quanto la forza di quest'anime risiede sicuramente nella trama creata con grande maestria dagli autori, che risulta elaborata ma non pesante, e appassionante da seguire.
Light è un protagonista diverso dal solito, intelligente, sicuro di sé, arrogante; ma L non è da meno in quanto a carisma e intelligenza. E' sicuramente uno dei miei personaggi preferiti di sempre, con quella sua aria da fuori di testa e quell'ingegno che non ti aspetti.
Pecche? Direi che ce ne sono una e mezzo. La mezza è che trovare gli episodi in HD è impossibile, ma non è colpa di nessuno, e l'opera è comunque più che facilmente godibile. Quella principale è che l'anime perde un po' negli ultimi 12 episodi; il che è però normale, dopo quello che succede. Inoltre non è che diventi sgradevole, anzi: solo, davanti alla magnificenza dei primi due terzi di anime, cala leggermente. E' vero, alcune cose possono sembrare insensate, come l'esistenza stessa di soggetti come L (e successori) o Light, ma tutto s'incastra alla perfezione nell'atmosfera che si viene a creare, rendendo proprio questi personaggi il punto di forza dell'intera opera.
Per quanto riguarda il lato tecnico, i disegni e gli effetti sono buoni. Una nota in particolare, la merita la musica, che ho apprezzato molto. Non parlo tanto di opening ed ending, anche se quelle sono sicuramente gradevoli (soprattutto le seconde, nonostante siano un po' un azzardo in quanto di un genere sicuramente particolare), ma più che altro della colonna sonora che accompagna le varie scene e i ragionamenti, che mi hanno davvero gasato mentre guardavo - e riguardavo, perché l'ho visto più di una volta - l'anime. Personaggi ottimi supportati da ottime musiche personalizzate, insomma. Peccato non possa dire di più, ma finirei per rovinare ciò che rende il tutto magnifico, ovvero proprio la trama, che si basa come ho già detto sui legami tra i vari personaggi e le loro azioni, pianificate oltre l'umana capacità, in grado di coinvolgere appieno lo spettatore. E se a un certo punto potreste pensare che la stessa trama stia perdendo smalto (parlo ad esempio della storia del "rinuncio", capirete), dovete solo aspettare, perché è tutto funzionale alla storia e quando tutto si riuscirà a comprendere appieno non potrete che essere stupiti, apprezzare l'ingegno degli autori e sentirvi ripagati dell'attesa, comunque tutt'altro che sgradevole.
Che dire, è un anime che consiglio fortemente, anzi, di più. L'atmosfera è piuttosto cupa, direi ovviamente in quanto si parla di morte, ma il tutto risulta molto piacevole da seguire e con un'alta capacità di tenervi incollati allo schermo facendovi chiedere come se ne usciranno dalle varie mosse e trappole degli avversari.
Vedetevelo.
La storia parla di Light Yagami, miglior studente del Giappone, che un giorno trova per terra un quaderno con scritto "Death Note", e una serie di regole scritte per poterlo utilizzare. Ovviamente all'inizio crede sia uno scherzo, ma non sa che il suo potere è reale: tale quaderno è stato infatti buttato nel mondo degli umani da Riuk, uno shinigami che, come tutti i suoi simili, cerca di evadere dalla noia. Tale quaderno ha la capacità di uccidere le persone a patto che ne si conoscano nome e volto, e in modi diversi, così da permettere a Light di esprimere tutto il suo genio. Dal momento che esso tocca il suolo diviene di proprietà del primo umano a usarlo, a cui lo shinigami diviene legato; esso infatti continuerà a seguire il possessore del quaderno, il quale è l'unico a poterne vedere a sua volta lo shinigami che precedentemente l'aveva in possesso, o meglio: solo chi tocca il quaderno ne è in grado. Riuk non è né amico né nemico, cerca solo di non annoiarsi, di gustarsi lo spettacolo insomma.
Il primo ragionamento è da fare proprio sul protagonista. La storia viene infatti raccontata dal punto di vista di Light, ma non è lui il buono, o almeno non è detto. Egli non uccide chiunque gli stia antipatico, ma pensa sicuramente in grande: vuole infatti diventare niente di meno che il Dio di un nuovo mondo, dove avrà ucciso tutti i criminali e le persone malvagie, essendo così più sicuro e felice.
Questo è però solo il suo punto di vista: infatti, nonostante le buone intenzioni, c'è ovviamente chi crede che non si debbano uccidere persone anche se l'obiettivo è buono, anche perché tutto è comunque soggetto al punto di vista di Light, e il suo giudizio non deve essere universale. Chi la pensa così è la polizia, al cui comando sta L, misterioso detective internazionale che vive nell'anonimato e in grado di risolvere i casi più difficili. Nonostante sembri un fuori di testa, è infatti l'unico in grado di tenere testa a Light pur partendo in svantaggio, in quanto non sa nulla del Death Note.
Riguardo alla domanda che viene quindi da porsi, ovvero "il fine giustifica i mezzi?", si divide persino l'opinione pubblica, tra chi ha paura di Kira (da "killer": così viene chiamato colui che misteriosamente uccide i criminali, ovvero Light) e chi lo sostiene. Inoltre, Light potrebbe sembrare avere vita facile, ma un po' per l'astuzia di L, un po' per via del suo obiettivo finale, cerca sempre la via che gli darebbe i migliori risultati, sicuro della propria superiorità, anche se ciò comporta una complicazione. Ciò però è ovviamente fatto per dare alla trama una maggiore complessità, e l'escamotage trovato per non fare finire subito tutto, ovvero la smania di potere, l'arroganza, la non completa sanità mentale di Light diciamo, calza a pennello con il contesto.
A complicare gli intrecci si aggiungono man mano altri personaggi, tra cui Misa Amane, altra posseditrice di un Death Note, e il capo della polizia, padre di Light. Ma non voglio spoilerare, in quanto la forza di quest'anime risiede sicuramente nella trama creata con grande maestria dagli autori, che risulta elaborata ma non pesante, e appassionante da seguire.
Light è un protagonista diverso dal solito, intelligente, sicuro di sé, arrogante; ma L non è da meno in quanto a carisma e intelligenza. E' sicuramente uno dei miei personaggi preferiti di sempre, con quella sua aria da fuori di testa e quell'ingegno che non ti aspetti.
Pecche? Direi che ce ne sono una e mezzo. La mezza è che trovare gli episodi in HD è impossibile, ma non è colpa di nessuno, e l'opera è comunque più che facilmente godibile. Quella principale è che l'anime perde un po' negli ultimi 12 episodi; il che è però normale, dopo quello che succede. Inoltre non è che diventi sgradevole, anzi: solo, davanti alla magnificenza dei primi due terzi di anime, cala leggermente. E' vero, alcune cose possono sembrare insensate, come l'esistenza stessa di soggetti come L (e successori) o Light, ma tutto s'incastra alla perfezione nell'atmosfera che si viene a creare, rendendo proprio questi personaggi il punto di forza dell'intera opera.
Per quanto riguarda il lato tecnico, i disegni e gli effetti sono buoni. Una nota in particolare, la merita la musica, che ho apprezzato molto. Non parlo tanto di opening ed ending, anche se quelle sono sicuramente gradevoli (soprattutto le seconde, nonostante siano un po' un azzardo in quanto di un genere sicuramente particolare), ma più che altro della colonna sonora che accompagna le varie scene e i ragionamenti, che mi hanno davvero gasato mentre guardavo - e riguardavo, perché l'ho visto più di una volta - l'anime. Personaggi ottimi supportati da ottime musiche personalizzate, insomma. Peccato non possa dire di più, ma finirei per rovinare ciò che rende il tutto magnifico, ovvero proprio la trama, che si basa come ho già detto sui legami tra i vari personaggi e le loro azioni, pianificate oltre l'umana capacità, in grado di coinvolgere appieno lo spettatore. E se a un certo punto potreste pensare che la stessa trama stia perdendo smalto (parlo ad esempio della storia del "rinuncio", capirete), dovete solo aspettare, perché è tutto funzionale alla storia e quando tutto si riuscirà a comprendere appieno non potrete che essere stupiti, apprezzare l'ingegno degli autori e sentirvi ripagati dell'attesa, comunque tutt'altro che sgradevole.
Che dire, è un anime che consiglio fortemente, anzi, di più. L'atmosfera è piuttosto cupa, direi ovviamente in quanto si parla di morte, ma il tutto risulta molto piacevole da seguire e con un'alta capacità di tenervi incollati allo schermo facendovi chiedere come se ne usciranno dalle varie mosse e trappole degli avversari.
Vedetevelo.
Cosa succederebbe se nel mondo cadesse un quaderno capace di portare la morte? E cosa succederebbe se questo quaderno andasse a finire nelle mani di un giovane intelligentissimo, bellissimo e diligentissimo? Questo diciamo che rappresenterebbe la trama di "Death Note". Light Yagami è uno dei migliori studenti del Ggiappone. Un giorno per caso trova un quaderno con scritto "Death Note". Nonostante la titubanza iniziale e le strane scritte del quaderno (le regole) si sviluppa una storia molto particolare. Light diventa quasi un giustiziere. Un Dio di un mondo che vuole costruire. Ovviamente anche lui ha un nemico: L. L'investigatore migliore del mondo contro un ragazzo che si sente Dio e che grazie alle sue doti renderà tutto avvincente.
La trama è complessa da quanto si può leggere. Eppure non finisce qui. L'anime è un continuo di colpi di scena e dichiarazioni strane. Addirittura si contano diversi personaggi secondari, da Ryuk a Watari, o gran parte dei Detective. Ma la vera domanda è: cosa rende un grande anime "Death Note"? Semplice, il protagonista. Light, o Kira, non è il classico protagonista degli anime. Lui è cattivo, sadico, intelligente, calcolatore, eclettico. Dovrebbe rappresentare un'antagonista ma in realtà è il personaggio che fa a capo della serie perché l'azione è vista sotto il suo punto di vista. E allora chi sarà il suo nemico? I buoni o meglio il buono: L. Questa inversione dei ruoli fa sì che già dalla prima puntata (quando questo climax di follia è solo all'inizio) i personaggi siano interessanti.
Il grande numero di personaggi secondari fa sì che la storia si intersechi e diventi complessa. Ma è proprio questo e il bello - e soprattutto la bravura dell'autore -, tutto ha un senso. Tutto ha uno scopo. Tutto ritorna e praticamente sono quasi assenti le contraddizioni. Ci sarebbe da dire che la serie ha un calo verso la fine, ma non dico altro al riguardo.
Altra cosa da sottolineare è la presenza degli Shinigami. Non sono quelli classici di "Soul Eater" o di "Kuroshitsugi" o di qualsiasi altro anime. Sono esseri particolari legati a questo libro. Annoiati, svogliati e sadici. Ryuk li rappresenta a perfezione. Un personaggio divertente che non interferisce quasi niente nella storia ma anzi la assapora anche lui come se fosse uno di noi dietro lo schermo. E se la ride sotto i baffi.
Un encomio va fatto ai magnifici disegni. Davvero fantastici ed anche quel poco di CG nell'anime è fatto benissimo. Reputo che a livello tecnico anche le BGM siano stupende. Mi sono innamorato delle due opening e le musiche di sottofondo sono sempre azzeccate.
Ragazzi, "Death Note" è un must. Consigliatissimo. Ci sarebbero altre cose da dire ma non vorrei svelare niente. In questo anime ogni dettaglio è oro per capirlo.
La trama è complessa da quanto si può leggere. Eppure non finisce qui. L'anime è un continuo di colpi di scena e dichiarazioni strane. Addirittura si contano diversi personaggi secondari, da Ryuk a Watari, o gran parte dei Detective. Ma la vera domanda è: cosa rende un grande anime "Death Note"? Semplice, il protagonista. Light, o Kira, non è il classico protagonista degli anime. Lui è cattivo, sadico, intelligente, calcolatore, eclettico. Dovrebbe rappresentare un'antagonista ma in realtà è il personaggio che fa a capo della serie perché l'azione è vista sotto il suo punto di vista. E allora chi sarà il suo nemico? I buoni o meglio il buono: L. Questa inversione dei ruoli fa sì che già dalla prima puntata (quando questo climax di follia è solo all'inizio) i personaggi siano interessanti.
Il grande numero di personaggi secondari fa sì che la storia si intersechi e diventi complessa. Ma è proprio questo e il bello - e soprattutto la bravura dell'autore -, tutto ha un senso. Tutto ha uno scopo. Tutto ritorna e praticamente sono quasi assenti le contraddizioni. Ci sarebbe da dire che la serie ha un calo verso la fine, ma non dico altro al riguardo.
Altra cosa da sottolineare è la presenza degli Shinigami. Non sono quelli classici di "Soul Eater" o di "Kuroshitsugi" o di qualsiasi altro anime. Sono esseri particolari legati a questo libro. Annoiati, svogliati e sadici. Ryuk li rappresenta a perfezione. Un personaggio divertente che non interferisce quasi niente nella storia ma anzi la assapora anche lui come se fosse uno di noi dietro lo schermo. E se la ride sotto i baffi.
Un encomio va fatto ai magnifici disegni. Davvero fantastici ed anche quel poco di CG nell'anime è fatto benissimo. Reputo che a livello tecnico anche le BGM siano stupende. Mi sono innamorato delle due opening e le musiche di sottofondo sono sempre azzeccate.
Ragazzi, "Death Note" è un must. Consigliatissimo. Ci sarebbero altre cose da dire ma non vorrei svelare niente. In questo anime ogni dettaglio è oro per capirlo.
Gotico. Originale. Impegnativo. Sfrontato. Praticamente geniale. Difficile trovare difetti a questo prodotto. Onestamente non è un anime per tutti, i complicatissimi intrighi e i dialoghi fra il protagonista e gli antagonisti (tutti intelligentissimi) a volte si faticano a seguire. Tuttavia è incredibile come Tsugumi Ohba possa avere pensato una trama del genere, supportata a meraviglia dal bravissimo disegnatore Takeshi Obata. La tensione che si vive dal primo all'ultimo episodio è l'arma segreta di questo gioiello dell'animazione. Consigliato comunque a un pubblico maggiorenne non tanto per le scene di sangue, quanto per i contenuti forti, soprattutto quando si parla di morti, infarti e delinquenza.
Ci lamentiamo ogni giorno che nel mondo esista il male. Per questo incolpiamo Dio o noi stessi. Ma cosa succederebbe se un giorno venisse un Salvatore capace di togliere il marcio dal mondo? Tenderemo a lui le nostre mani come dei bambini, felici di avere trovato qualcuno su cui appoggiarci, oppure le chiuderemo secondo il principio della moralità? E' giusto uccidere i criminali per ripulire la società oppure spedirli in galera sperando che con il tempo possano diventare degli onesti cittadini?
Questo è il tema di "Death Note", un anime spettacolare ideato da Tsugumi Ohba.
In un mondo parallelo al nostro esiste il mondo degli shinigami, ovvero, gli dei della morte. In questo mondo lugubre, spicca lo shinigami Ryuk, annoiato di vivere nel suo mondo. Perciò per sottrarsi dalla noia getta il suo death note sulla Terra affinché qualcuno lo trovi e lo faccia disperatamente divertire. Il suo death note viene trovato casualmente da Light Yagami, il protagonista di quest'anime avvincente. Light è un giovane studente modello con un'intelligenza fuori dal comune, stanco, seccato di vivere la vita mondana di tutti i giorni e che osserva con disprezzo il resto che lo circonda.
Ma che cos'è il death note? Esso non è un quaderno come tutti gli altri. E' il quaderno della morte, lo strumento necessario per cambiare il mondo. Ha un potere paranormale: il possessore del quaderno può uccidere qualsiasi persona egli desidera solo scrivendone il nome e ricordando il volto della stessa. All'inizio Light si mostra titubante, scettico che possa esistere un qualcosa di così oscuro, di così malvagio, ma che allo stesso tempo risulti accattivante e affascinante dinanzi ai suoi occhi. Tornato a casa, si rintana nella sua stanza per provare l'autenticità del quaderno. Ma chi sarà la sua cavia? Chi dovrà essere sacrificato se non un criminale? Dopo avere provato la capacità del quaderno, Light incomincerà a fare giustizia ripulendo il mondo dal male che lo attanaglia, a qualsiasi costo, anche sacrificando persone care.
Il mondo all'inizio non sa spiegarsi gli innumerevoli decessi dei criminali e non avendo nessuna freccia nel suo arco incolpa Kira (Light Yagami), una parola che deriva dalla parola inglese "killer" (assassino) però la traslitterazione giapponese è "kiraa". Il mondo si divide. C'è chi sostiene il verbo di Kira e chi invece vuole catturarlo secondo il principio della moralità come ad esempio organizzazioni quali la polizia giapponese e l'FBI guidate dal giovane detective L, un ragazzo che ha grandi doti deduttive e intuitive. Che inizi la lotta tra Light e L, entrambi servitori della parola giustizia, che da loro viene servita in maniera assolutamente opposta.
Molti dividono l'anime in due parti: esaltano la prima per poi deridere della seconda. Tuttavia io trovo le due parti assolutamente complementari tra loro, stupefacenti, mozzafiato.
I personaggi dell'anime sono vari: si va dai principali che risultano affascinanti allo spettatore, ai personaggi secondari che sembrano sommariamente quasi nessuno rispetto ai primi.
Il doppiaggio è stato assolutamente azzeccato specialmente quello di Light e quello di Ryuk che è il doppiatore di Schwarzenegger. Le sigle che aprono l'anime sono veramente adatte alle circostanze sia per il loro ritmo sia per i loro testi.
Voto? 10. Perché non ho visto nessun difetto poiché se l'anime è seguito con attenzione tutto ha un senso. E'stato il primo anime che ho visto in cui il bene e il male non si affrontano con la forza bensì con l'intelligenza e, per concludere, è un anime che si basa su un tema fondamentale ovvero su cosa è giusto e su cosa è sbagliato. Un anime capace di far avvolgere lo spettatore attraverso vari colpi di scena e che è capace di fare capire allo spettatore in quale mondo egli stesso vive. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che si sono scocciati di vedere le stesse cose, e che hanno voglia di vedere un qualcosa che li avvolga nel vero senso della parola.
Voglio concludere questa recensione con un periodo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: "I buoni devono crocifiggere colui che arriva a scoprire la propria virtù! E il secondo che scoperse il loro paese, fu quegli che chiese: 'Chi odiano essi di più?'. Il creatore odiano di più: colui che frange le tavole ed i vecchi valori: è lui che chiamano delinquente. Giacché i buoni, essi, non possono creare: essi sono sempre il principio della fine".
Questo è il tema di "Death Note", un anime spettacolare ideato da Tsugumi Ohba.
In un mondo parallelo al nostro esiste il mondo degli shinigami, ovvero, gli dei della morte. In questo mondo lugubre, spicca lo shinigami Ryuk, annoiato di vivere nel suo mondo. Perciò per sottrarsi dalla noia getta il suo death note sulla Terra affinché qualcuno lo trovi e lo faccia disperatamente divertire. Il suo death note viene trovato casualmente da Light Yagami, il protagonista di quest'anime avvincente. Light è un giovane studente modello con un'intelligenza fuori dal comune, stanco, seccato di vivere la vita mondana di tutti i giorni e che osserva con disprezzo il resto che lo circonda.
Ma che cos'è il death note? Esso non è un quaderno come tutti gli altri. E' il quaderno della morte, lo strumento necessario per cambiare il mondo. Ha un potere paranormale: il possessore del quaderno può uccidere qualsiasi persona egli desidera solo scrivendone il nome e ricordando il volto della stessa. All'inizio Light si mostra titubante, scettico che possa esistere un qualcosa di così oscuro, di così malvagio, ma che allo stesso tempo risulti accattivante e affascinante dinanzi ai suoi occhi. Tornato a casa, si rintana nella sua stanza per provare l'autenticità del quaderno. Ma chi sarà la sua cavia? Chi dovrà essere sacrificato se non un criminale? Dopo avere provato la capacità del quaderno, Light incomincerà a fare giustizia ripulendo il mondo dal male che lo attanaglia, a qualsiasi costo, anche sacrificando persone care.
Il mondo all'inizio non sa spiegarsi gli innumerevoli decessi dei criminali e non avendo nessuna freccia nel suo arco incolpa Kira (Light Yagami), una parola che deriva dalla parola inglese "killer" (assassino) però la traslitterazione giapponese è "kiraa". Il mondo si divide. C'è chi sostiene il verbo di Kira e chi invece vuole catturarlo secondo il principio della moralità come ad esempio organizzazioni quali la polizia giapponese e l'FBI guidate dal giovane detective L, un ragazzo che ha grandi doti deduttive e intuitive. Che inizi la lotta tra Light e L, entrambi servitori della parola giustizia, che da loro viene servita in maniera assolutamente opposta.
Molti dividono l'anime in due parti: esaltano la prima per poi deridere della seconda. Tuttavia io trovo le due parti assolutamente complementari tra loro, stupefacenti, mozzafiato.
I personaggi dell'anime sono vari: si va dai principali che risultano affascinanti allo spettatore, ai personaggi secondari che sembrano sommariamente quasi nessuno rispetto ai primi.
Il doppiaggio è stato assolutamente azzeccato specialmente quello di Light e quello di Ryuk che è il doppiatore di Schwarzenegger. Le sigle che aprono l'anime sono veramente adatte alle circostanze sia per il loro ritmo sia per i loro testi.
Voto? 10. Perché non ho visto nessun difetto poiché se l'anime è seguito con attenzione tutto ha un senso. E'stato il primo anime che ho visto in cui il bene e il male non si affrontano con la forza bensì con l'intelligenza e, per concludere, è un anime che si basa su un tema fondamentale ovvero su cosa è giusto e su cosa è sbagliato. Un anime capace di far avvolgere lo spettatore attraverso vari colpi di scena e che è capace di fare capire allo spettatore in quale mondo egli stesso vive. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che si sono scocciati di vedere le stesse cose, e che hanno voglia di vedere un qualcosa che li avvolga nel vero senso della parola.
Voglio concludere questa recensione con un periodo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: "I buoni devono crocifiggere colui che arriva a scoprire la propria virtù! E il secondo che scoperse il loro paese, fu quegli che chiese: 'Chi odiano essi di più?'. Il creatore odiano di più: colui che frange le tavole ed i vecchi valori: è lui che chiamano delinquente. Giacché i buoni, essi, non possono creare: essi sono sempre il principio della fine".
C'è chi grida al capolavoro e chi invece al fenomeno sopravvalutato degli ultimi anni, io sinceramente penso che Death Note sia un po' entrambi, in un mix che naturalmente non metterà mai d'accordo l'intero pubblico.
Light (Raito per l'edizione cartacea) Yagami è un brillante studente modello: Il padre è un poliziotto di successo, lui è per tutti il suo successore ha sicuramente davanti un futuro luminoso, se non trovasse in un giorno qualunque, un misterioso diario dalle regole bizzarre, se non assurde... perché come tutti di certo saprete chi scrive il nome ed il cognome di una persona su quelle pagine, tale morirà. Accompagnato dallo Shinigami che gli ha donato il quaderlo della morte Ryuk (appunto death note), quello che era per tutti un futuro giustiziere viene a trasformarsi in ciò in cui il padre va contro, ovvero un assassino. Ma Light segue la sua personale linea di giustizia che tanto ha fatto discutere su quest'opera. Per creare un mondo di pace è concepibile l'uso della stessa violenza? E' possibile che un uomo riesca a non farsi mangiare dal suo stesso potere? E' vera pace o solo paura per la propria vita? Questi sono i quesiti su cui ruota attorno una storia che nonostante i pochi episodi si protrarrà per un arco di tempo parecchio vasto.
Senza farci prendere da fastidiosi spoiler, arriviamo a quello che è il difetto di quest'opera, quello che in molti hanno individuato ma non precisamente, ovvero il secondo arco narrativo. Quando si assiste ad un'improvviso salto nel tempo, che sia di un anno o di dieci, ci si aspetta che la narrazione ci faccia assistere a quelli che sono i cambiamenti non solo fisici ma anche psicologici di una persona, qui invece sembra solo di trovarci dinnanzi a corpi più sviluppati ma sempre tratteggiati dalla stessa mentalità. Un uomo può proseguire per anni ed anni a macchiarsi le mani senza dubitare una sola volta? Quando non si hanno veri motivi per vendicarsi, si può procedere ad una serie di omicidi così fredda? E' probabile che queste domande non se le siano poste gli autori, dato che dopo il successo iniziale del sadico Light non hanno voluto creare uno sviluppo emotivo, andando avanti con il solito faccia-faccia che ha reso famosa quest'opera.
Perciò Death Note è un buon prodotto, la trama è senz'altro innovativa e ci troviamo dinnanzi ad un chara design sopra la media, con atmosfere molto cupe che si adattano senz'altro bene agli argomenti trattati. Le musiche avvolte apocalittiche danno un grande senso di tensione ed accompagnano la narrazione in maniera egregia, peccato davvero che quello che agli occhi di forse tutti apparirà inizialmente come un capolavoro, continuerà prendendo una dimensione più 'umana', dove i difetti vengono a galla rendendo forse la stessa trama un po' troppo rimescolata, ciò nonostante chi non l'avesse ancora visto lo faccia anche se non ama il sub c'è una buona edizione italiana anche se purtroppo condita da qualche censura che comunque non altera la comprensione della storia.
Light (Raito per l'edizione cartacea) Yagami è un brillante studente modello: Il padre è un poliziotto di successo, lui è per tutti il suo successore ha sicuramente davanti un futuro luminoso, se non trovasse in un giorno qualunque, un misterioso diario dalle regole bizzarre, se non assurde... perché come tutti di certo saprete chi scrive il nome ed il cognome di una persona su quelle pagine, tale morirà. Accompagnato dallo Shinigami che gli ha donato il quaderlo della morte Ryuk (appunto death note), quello che era per tutti un futuro giustiziere viene a trasformarsi in ciò in cui il padre va contro, ovvero un assassino. Ma Light segue la sua personale linea di giustizia che tanto ha fatto discutere su quest'opera. Per creare un mondo di pace è concepibile l'uso della stessa violenza? E' possibile che un uomo riesca a non farsi mangiare dal suo stesso potere? E' vera pace o solo paura per la propria vita? Questi sono i quesiti su cui ruota attorno una storia che nonostante i pochi episodi si protrarrà per un arco di tempo parecchio vasto.
Senza farci prendere da fastidiosi spoiler, arriviamo a quello che è il difetto di quest'opera, quello che in molti hanno individuato ma non precisamente, ovvero il secondo arco narrativo. Quando si assiste ad un'improvviso salto nel tempo, che sia di un anno o di dieci, ci si aspetta che la narrazione ci faccia assistere a quelli che sono i cambiamenti non solo fisici ma anche psicologici di una persona, qui invece sembra solo di trovarci dinnanzi a corpi più sviluppati ma sempre tratteggiati dalla stessa mentalità. Un uomo può proseguire per anni ed anni a macchiarsi le mani senza dubitare una sola volta? Quando non si hanno veri motivi per vendicarsi, si può procedere ad una serie di omicidi così fredda? E' probabile che queste domande non se le siano poste gli autori, dato che dopo il successo iniziale del sadico Light non hanno voluto creare uno sviluppo emotivo, andando avanti con il solito faccia-faccia che ha reso famosa quest'opera.
Perciò Death Note è un buon prodotto, la trama è senz'altro innovativa e ci troviamo dinnanzi ad un chara design sopra la media, con atmosfere molto cupe che si adattano senz'altro bene agli argomenti trattati. Le musiche avvolte apocalittiche danno un grande senso di tensione ed accompagnano la narrazione in maniera egregia, peccato davvero che quello che agli occhi di forse tutti apparirà inizialmente come un capolavoro, continuerà prendendo una dimensione più 'umana', dove i difetti vengono a galla rendendo forse la stessa trama un po' troppo rimescolata, ciò nonostante chi non l'avesse ancora visto lo faccia anche se non ama il sub c'è una buona edizione italiana anche se purtroppo condita da qualche censura che comunque non altera la comprensione della storia.
Con le sue atmosfere dark e l'originalità dell'idea, "Death Note" non è certamente un'opera da sottovalutare, ma allo stesso tempo bisogna stare attenti a non farne un capolavoro assoluto, perché alla fine dei conti non lo è. Punto forte dell'anime sono le atmosfere dark e la trama cupa a cui si aggiungono l'interessante lotta a colpi di ingegno fra il protagonista, Light, e i suoi vari avversari che lo vogliono arrestare. Purtroppo, però, i personaggi benché curati e interessanti si rivelano alla lunga esagerati e irreali, si avrà troppo spesso l'impressione che le loro capacità e intuizioni siano troppo al di sopra della media, così come il loro ruolo nella lotta bene contro male. Appaiono infatti fin troppo nettamente distinti, mentre in un anime di questo tipo ci si aspetterebbe più ambiguità e meno distinzione netta. Le altre gravi pecche sono il fatto che, arrivato più o meno a metà, l'anime sembra ricominciare da capo aggiungendo episodi che allungano inutilmente la storia e il finale che risulta anche esso un po' irreale. In ogni caso superate questi difetti si ha comunque un buon prodotto che pur non essendo un capolavoro assoluto risulterà in ogni caso una buona visione.
Non posso dare più di 8 per un anime con un nome così ambito come quello di "Death note". Avrei di gran lunga preferito mettere 10, peccato che dopo l'evento che dà fine alla prima parte dell'anime (che preferisco non accennare sennò spoilererei) il tutto diventa molto noioso e confusionario. Anche se resta comunque la voglia di scoprire come si concluderà una storia che aveva posto delle aspettative altissime.
Fatta questa piccola premessa parto illustrando la trama a grandi linee.
Light Yagami, capoclasse e indiscusso miglior studente della sua scuola, è stanco della vita noiosa e monotona che trascorre. Un giorno vede, dalla sua aula, atterrare nel giardino un misterioso quaderno nero. Finite le lezioni lo raccoglie e, leggendo prima di tutto il nome "death note" e dopo le istruzioni dello stesso, crede sia uno scherzo. Non può esistere un quaderno della morte. Ma poco dopo si deve ricredere, capendo che esso è vero e ha dei poteri sovrannaturali.
Un giorno nella sua stanza appare uno shinigami di nome Ryuk, il presunto essere che ha fatto cadere di proposito il "death note" dal suo mondo a quello degli umani.
Poco dopo, capendo che con quel quaderno avrebbe potuto eliminare (per così dire) tutti i criminali che avrebbe sempre voluto uccidere, Light inizia a usare sconsideratamente il quaderno facendosi conoscere in tutto il mondo come lo spietato assassino "kira" che tutti temono quanto ammirano.
In quel momento apparirà una persona che si rivelerà molto importante nell'intera serie. Egli viene chiamato "Elle" ed è un investigatore, il migliore al mondo.
Trovo tutto fantastico in quest'anime. I disegni sono fatti veramente molto bene. E si adattano perfettamente al tipo di tema che si tratta. La storia è molto bella, probabilmente una delle migliore che abbia mai visto. E così coinvolgente che ti puoi immedesimare nei personaggi. Le colonne sonore sono tutte molto azzeccate, soprattutto l'opening numero uno di nome "The world". Già il nome è perfetto per un anime come questo. Le atmosfere cupe che presenta attraggono quanto terrorizzano la persona che le percepisce.
I personaggi hanno tutti un gran carisma. E sono proprio adatti al ruolo che occupano. Il mio personaggio preferito è Nyar. Un ragazzo che avrà un ruolo fondamentale alla fine dell'anime. Esso all'apparenza può sembrare molto esile e fragile, ma in realtà è intelligente e furbo quanto basta per essere la persona che ha compiuto l'azione che nessuno aveva mai osato o provato a fare.
"Death note" è anche un manga. Portatoci in Italia dalla casa editrice "Planet manga". Di esso sono state pubblicate anche moltissime ristampe per i numeri meno reperibili o riedizioni. Tant'è che in futuro la casa editrice ha annunciato l'edizione definitiva: la "black edition". Già realizzata e conclusa negli Stati Uniti.
Gli autori sono Takeshi Obata e Tsugumi Obha. Famosi in Italia anche per il manga "Bakuman" che si concluderà prossimamente con il ventesimo numero. Che conta ben due stagioni animate.
Fatta questa piccola premessa parto illustrando la trama a grandi linee.
Light Yagami, capoclasse e indiscusso miglior studente della sua scuola, è stanco della vita noiosa e monotona che trascorre. Un giorno vede, dalla sua aula, atterrare nel giardino un misterioso quaderno nero. Finite le lezioni lo raccoglie e, leggendo prima di tutto il nome "death note" e dopo le istruzioni dello stesso, crede sia uno scherzo. Non può esistere un quaderno della morte. Ma poco dopo si deve ricredere, capendo che esso è vero e ha dei poteri sovrannaturali.
Un giorno nella sua stanza appare uno shinigami di nome Ryuk, il presunto essere che ha fatto cadere di proposito il "death note" dal suo mondo a quello degli umani.
Poco dopo, capendo che con quel quaderno avrebbe potuto eliminare (per così dire) tutti i criminali che avrebbe sempre voluto uccidere, Light inizia a usare sconsideratamente il quaderno facendosi conoscere in tutto il mondo come lo spietato assassino "kira" che tutti temono quanto ammirano.
In quel momento apparirà una persona che si rivelerà molto importante nell'intera serie. Egli viene chiamato "Elle" ed è un investigatore, il migliore al mondo.
Trovo tutto fantastico in quest'anime. I disegni sono fatti veramente molto bene. E si adattano perfettamente al tipo di tema che si tratta. La storia è molto bella, probabilmente una delle migliore che abbia mai visto. E così coinvolgente che ti puoi immedesimare nei personaggi. Le colonne sonore sono tutte molto azzeccate, soprattutto l'opening numero uno di nome "The world". Già il nome è perfetto per un anime come questo. Le atmosfere cupe che presenta attraggono quanto terrorizzano la persona che le percepisce.
I personaggi hanno tutti un gran carisma. E sono proprio adatti al ruolo che occupano. Il mio personaggio preferito è Nyar. Un ragazzo che avrà un ruolo fondamentale alla fine dell'anime. Esso all'apparenza può sembrare molto esile e fragile, ma in realtà è intelligente e furbo quanto basta per essere la persona che ha compiuto l'azione che nessuno aveva mai osato o provato a fare.
"Death note" è anche un manga. Portatoci in Italia dalla casa editrice "Planet manga". Di esso sono state pubblicate anche moltissime ristampe per i numeri meno reperibili o riedizioni. Tant'è che in futuro la casa editrice ha annunciato l'edizione definitiva: la "black edition". Già realizzata e conclusa negli Stati Uniti.
Gli autori sono Takeshi Obata e Tsugumi Obha. Famosi in Italia anche per il manga "Bakuman" che si concluderà prossimamente con il ventesimo numero. Che conta ben due stagioni animate.
<b>ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER!</b>
Che occasione sprecata. "Death Note", a parer mio, ha steccato in grande su una cosa: doveva terminare con (qua c'è uno spoilerone) la morte di L.
Ma andiamo per gradi, incominciando dalla trama.
Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero con scritto in copertina "Death Note". Le istruzioni del Death Note asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo avere incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni.
In breve, il grande numero di morti inspiegabili cattura l'attenzione della polizia e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle.
I primi 25 episodi sono molto interessanti, l'arguzia dei due protagonisti, ovvero Elle e Light, e gli innumerevoli colpi di scena e ribaltamenti di situazione permettono allo spettatore di rimanere coinvolto e intrigato dall'anime, tuttavia, per dirla spiccia, in seguito alla morte dell'antagonista principale di Light, ovvero Elle, vi è uno spaventoso calo che coinvolge ogni aspetto: dalla scorrevolezza alla credibilità della trama, nonché alla caratterizzazione dei personaggi che risultano essere sempre meno interessanti. Inoltre mi è quasi parso che Light si sia "instupidito" dal ventiseiesimo episodio in poi, in quanto i suoi ragionamenti si fanno sempre meno lucidi e le sue deduzioni sempre meno brillanti. In sostanza i punti di forza che inizialmente avevano contraddistinto quest'anime si sono un po' persi per strada.
La colonna sonora è azzeccata e la grafica è molto buona.
I personaggi secondari non sono molto approfonditi caratterialmente, ma ciò è dovuto probabilmente al fatto che si vuole dare più spazio ai protagonisti. Una cosa che mi ha dato fastidio è stato l'eccessivo fanservice: Misa Amane, giovane e attraente ragazza innamorata di Light, è un personaggio con il solo scopo di attrarre pubblico maschile, e il suo stile da gothic lolita nonché le sue curve provocanti lo dimostrano. Lo stesso vale per una scena (non vi rivelo quale, tanto ve ne accorgerete da soli) nel venticinquesimo episodio, in grado di soddisfare molti amanti del genere yaoi.
In conclusione, non vedo in "Death Note" tutto questo gran capolavoro. Se avete intenzione di guardarlo, vi do un piccolo consiglio: non andate oltre il 25° episodio, o rischierete delle grosse delusioni.
Che occasione sprecata. "Death Note", a parer mio, ha steccato in grande su una cosa: doveva terminare con (qua c'è uno spoilerone) la morte di L.
Ma andiamo per gradi, incominciando dalla trama.
Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero con scritto in copertina "Death Note". Le istruzioni del Death Note asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo avere incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni.
In breve, il grande numero di morti inspiegabili cattura l'attenzione della polizia e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle.
I primi 25 episodi sono molto interessanti, l'arguzia dei due protagonisti, ovvero Elle e Light, e gli innumerevoli colpi di scena e ribaltamenti di situazione permettono allo spettatore di rimanere coinvolto e intrigato dall'anime, tuttavia, per dirla spiccia, in seguito alla morte dell'antagonista principale di Light, ovvero Elle, vi è uno spaventoso calo che coinvolge ogni aspetto: dalla scorrevolezza alla credibilità della trama, nonché alla caratterizzazione dei personaggi che risultano essere sempre meno interessanti. Inoltre mi è quasi parso che Light si sia "instupidito" dal ventiseiesimo episodio in poi, in quanto i suoi ragionamenti si fanno sempre meno lucidi e le sue deduzioni sempre meno brillanti. In sostanza i punti di forza che inizialmente avevano contraddistinto quest'anime si sono un po' persi per strada.
La colonna sonora è azzeccata e la grafica è molto buona.
I personaggi secondari non sono molto approfonditi caratterialmente, ma ciò è dovuto probabilmente al fatto che si vuole dare più spazio ai protagonisti. Una cosa che mi ha dato fastidio è stato l'eccessivo fanservice: Misa Amane, giovane e attraente ragazza innamorata di Light, è un personaggio con il solo scopo di attrarre pubblico maschile, e il suo stile da gothic lolita nonché le sue curve provocanti lo dimostrano. Lo stesso vale per una scena (non vi rivelo quale, tanto ve ne accorgerete da soli) nel venticinquesimo episodio, in grado di soddisfare molti amanti del genere yaoi.
In conclusione, non vedo in "Death Note" tutto questo gran capolavoro. Se avete intenzione di guardarlo, vi do un piccolo consiglio: non andate oltre il 25° episodio, o rischierete delle grosse delusioni.
"Death Note" è tratto dall'omonimo manga dell'autore Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata. Entrambi secondo me hanno creato uno stupendo lavoro e da quest'ultimo è stato realizzato un anime a mio parere superlativo.
La trama è qualcosa di molto complesso. Nata come un'idea semplice si sviluppa in maniera articolata e complessa portando lo spettatore a dovere stare bene attento perché possa capire la logica dietro alle azioni dei personaggi. E' una trama complessa ma non trattata superficialmente e spiegata poco, tutt'altro, gli svariati discorsi che troviamo durante la storia ci rendono la vita più semplice e comprendiamo a fondo ogni cosa (solo con l'attenzione ovviamente). Lo svolgimento dell'intera storia è molto ben studiata, non mancano i colpi di scena e la suspense. Il tema principale che si è voluto trattare è "la vita e la morte", ma ci sono anche l'avidità, la pazzia, il desiderio, la paura e ogni lato negativo dell'animo umano. Si può dire che l'anime sia fedelissimo al manga anche se con un finale leggermente diverso, opinione che darò solo al fondo della recensione.
I personaggi sono anch'essi studiati nei minimi dettagli. Vengono raccontate molte cose su di loro e possiamo in questo modo immedesimarci molto nella loro logica, sentire i loro desideri e cercare di comprendere tutte le ragioni dei loro gesti. Non ci sono personaggi in secondo piano perché, nel corso della storia, ogni singolo individuo avrà un ruolo chiave per lo sviluppo della trama.
I disegni sono realizzati molto bene e scorrono in maniera piuttosto fluida. Le proporzioni sono ben rispettare e questo ci dà un maggior senso della realtà in quanto, nonostante "Death Note" sia un'opera di finzione, si svolge su uno sfondo di vita reale e quindi ha bisogno di fare identificare lo spettatore il più fedelmente possibile nella psiche dei personaggi. Questa identificazione con loro riesce ancora più semplice grazie alle espressioni incredibilmente realistiche ed emozionanti. Le ambientazioni sono molto belle, cupe e tetre, ottime per questo genere di anime così dark.
Le musiche si adattano alla perfezione con "Death Note", non sono niente di così entusiasmante o che rimanga nel mio cuore, ma senz'altro le troverete incalzanti ed emozionante per questo anime.
I doppiaggi sono anch'essi ben realizzati. Non stanca per niente ascoltare i discorsi e le voci rendono in maniera esauriente le emozioni provate dai personaggi.
In conclusione trovo che "Death Note" sia un'opera degna di nota e del vostro prezioso tempo. Un 8 per me è più che meritato ma non mi sbilancerò oltre per una ragione semplice ma che ho trovato molto significativa. Il finale.
L'ultimo episodio: negli ultimi minuti dell'anime, si svolgono delle scene che contrastano il pensiero che l'autore del manga voleva dare e per questa ragione si porta lo spettatore a un'interpretazione sbagliata dei personaggi e dei loro pensieri. Quindi trovo il finale deludente da questo punto vista.
La trama è qualcosa di molto complesso. Nata come un'idea semplice si sviluppa in maniera articolata e complessa portando lo spettatore a dovere stare bene attento perché possa capire la logica dietro alle azioni dei personaggi. E' una trama complessa ma non trattata superficialmente e spiegata poco, tutt'altro, gli svariati discorsi che troviamo durante la storia ci rendono la vita più semplice e comprendiamo a fondo ogni cosa (solo con l'attenzione ovviamente). Lo svolgimento dell'intera storia è molto ben studiata, non mancano i colpi di scena e la suspense. Il tema principale che si è voluto trattare è "la vita e la morte", ma ci sono anche l'avidità, la pazzia, il desiderio, la paura e ogni lato negativo dell'animo umano. Si può dire che l'anime sia fedelissimo al manga anche se con un finale leggermente diverso, opinione che darò solo al fondo della recensione.
I personaggi sono anch'essi studiati nei minimi dettagli. Vengono raccontate molte cose su di loro e possiamo in questo modo immedesimarci molto nella loro logica, sentire i loro desideri e cercare di comprendere tutte le ragioni dei loro gesti. Non ci sono personaggi in secondo piano perché, nel corso della storia, ogni singolo individuo avrà un ruolo chiave per lo sviluppo della trama.
I disegni sono realizzati molto bene e scorrono in maniera piuttosto fluida. Le proporzioni sono ben rispettare e questo ci dà un maggior senso della realtà in quanto, nonostante "Death Note" sia un'opera di finzione, si svolge su uno sfondo di vita reale e quindi ha bisogno di fare identificare lo spettatore il più fedelmente possibile nella psiche dei personaggi. Questa identificazione con loro riesce ancora più semplice grazie alle espressioni incredibilmente realistiche ed emozionanti. Le ambientazioni sono molto belle, cupe e tetre, ottime per questo genere di anime così dark.
Le musiche si adattano alla perfezione con "Death Note", non sono niente di così entusiasmante o che rimanga nel mio cuore, ma senz'altro le troverete incalzanti ed emozionante per questo anime.
I doppiaggi sono anch'essi ben realizzati. Non stanca per niente ascoltare i discorsi e le voci rendono in maniera esauriente le emozioni provate dai personaggi.
In conclusione trovo che "Death Note" sia un'opera degna di nota e del vostro prezioso tempo. Un 8 per me è più che meritato ma non mi sbilancerò oltre per una ragione semplice ma che ho trovato molto significativa. Il finale.
L'ultimo episodio: negli ultimi minuti dell'anime, si svolgono delle scene che contrastano il pensiero che l'autore del manga voleva dare e per questa ragione si porta lo spettatore a un'interpretazione sbagliata dei personaggi e dei loro pensieri. Quindi trovo il finale deludente da questo punto vista.
"Death Note" è a dir poco un anime bellissimo. Appassionante, ben fatto, trovo splendide le atmosfere che ben accompagnano la narrazione. Una narrazione che definirei ossessiva, malata, come è ossessivo e malato il protagonista di cui la serie racconta le vicissitudini: Light Yagami.
"Death Note" potrebbe sembrare a prima vista una storia semplice; alla fine altro non tratta che questo tizio che trova un quaderno, le cui persone i cui nomi vengono scritti su tale quaderno muoiono. Il tipo, Light appunto, decide così di epurare il mondo dal male e comincia a uccidere "i cattivi" mentre, nel frattempo, la polizia di tutto il mondo cerca di acciuffarlo. Stop.
Ma è come ciò è raccontato il punto focale. Perché la storia di Light è raccontata in maniera superba, il personaggio stesso di Light è superbo, così complesso e sfaccettato, come del resto anche il suo antagonista L.
La regia, la fotografia, le musiche, tutto è studiato per fare in modo che lo spettatore partecipi a questo viaggio ossessivo e claustrofobico nella mente di Light, nel vederne il suo lento declino verso la follia e il delirio.
E' entusiasmante assistere allo scontro intellettuale tra Light ed L, due intelligenze straordinarie che si confrontano puntata dopo puntata nel tentativo di mettere l'altro sotto scacco. Trovo l'anime splendido e lo consiglio.
"Death Note" potrebbe sembrare a prima vista una storia semplice; alla fine altro non tratta che questo tizio che trova un quaderno, le cui persone i cui nomi vengono scritti su tale quaderno muoiono. Il tipo, Light appunto, decide così di epurare il mondo dal male e comincia a uccidere "i cattivi" mentre, nel frattempo, la polizia di tutto il mondo cerca di acciuffarlo. Stop.
Ma è come ciò è raccontato il punto focale. Perché la storia di Light è raccontata in maniera superba, il personaggio stesso di Light è superbo, così complesso e sfaccettato, come del resto anche il suo antagonista L.
La regia, la fotografia, le musiche, tutto è studiato per fare in modo che lo spettatore partecipi a questo viaggio ossessivo e claustrofobico nella mente di Light, nel vederne il suo lento declino verso la follia e il delirio.
E' entusiasmante assistere allo scontro intellettuale tra Light ed L, due intelligenze straordinarie che si confrontano puntata dopo puntata nel tentativo di mettere l'altro sotto scacco. Trovo l'anime splendido e lo consiglio.
L'anime riprende piuttosto fedelmente il manga. La storia del giovane Light Yagami, deciso a diventare un "Dio della giustizia" utilizzando il Death Note, viene esplicata in 37 episodi di cui si compone. Forse, però, è proprio la sua fedeltà a renderlo a tratti difficile da gestire. I personaggi spesso infatti si dilungano in spiegazioni delle loro strategie. Nel manga questi colloqui riempiono pagine intere, nell'anime ascoltare per minuti interi un personaggio parlare può risultare a tratti noioso. Alcune scene vengono "diluite" e arricchite nell'anime, altre invece ridotte. Un'altra cosa che a me personalmente ha dato fastidio è la scelta della colorazione che spesso ha toni discordanti o è parecchio sfavillante. Ad esempio, Light è rappresentato dal colore rosso, L da quello blu, e spesso questi due colori vengono accostati per mostrare la loro battaglia, ma in modo esagerato.
<b>SPOILER</b>
Inoltre alcune scene importanti, come la morte di L e quella di Light, sono parecchio diverse rispetto al manga, secondo me sono state cambiate in peggio, snaturandone il significato.
<b>SPOILER</b>
Inoltre alcune scene importanti, come la morte di L e quella di Light, sono parecchio diverse rispetto al manga, secondo me sono state cambiate in peggio, snaturandone il significato.
Ho conosciuto "Death note" tramite Wikipedia circa un anno fa, ma la trama non mi intrigava più di tanto. Ora ho visto tutto l'anime e devo dire la mia opinione: molti lo considerano un "capolavoro", non lo è, anzi diciamo che più che un capolavoro sarebbe un semplice anime poliziesco, tutto qui. Valuterò i seguenti punti in modo sia oggettivo sia soggettivo.
Ogni personaggio ha una particolare personalità, ma, alcuni, li si potevano migliorare. Mi ha deluso molto Misa Amane, perché la considero una che poteva fare di più, si poteva migliorare la sua personalità e il suo modo di agire. Invece gli autori in che cosa l'hanno trasformata? In una gothic lolita che fa la modella e la sua mentalità corrisponde a quella di una bambina, però solo in una puntata ha dimostrato la sua intelligenza, almeno. Light da essere uno studente modello è diventato un pazzo maniaco che uccide la gente crudele per creare un nuovo mondo e esserne il padrone. Ma chi si crede di essere? Arriva a sacrificare la vita di persone a lui care (non voglio fare spoiler perché a nessuno piacciono). Gli autori hanno aggiunto Near, Mello e Mikami. I primi due vogliono continuare e vogliono reincarnare L (in tentativi inutili) e il terzo è solo un maniaco che ha fiducia in Kira. I restanti personaggi, alcuni, li considero stupidi, altri persino inutili.
La trama è accettabile però gli autori potevano evitare di allungarla e, da un mio punto di vista, di appesantire la storia. Le puntate per me potevano essere almeno sulle 15/20. La serie non è stata molto fluida e scorrevole, bisogna stare al passo con ogni indizio che forniscono Light ed L e devo dire che per me è stato piuttosto noioso.
L'ambiente e la grafica sono ottimi, ma la fotografia è molto buia.
Le prime due sigle diciamo che potrebbero andare pure bene, la suspense viene colta con quella musica che rende il momento cruciale. Forse è l'unica cosa che mi è piaciuta di più.
In conclusione do a quest'anime un 7, devo dire i motivi per cui "Death Note" ha avuto successo sono, a mio parere, i seguenti:
1 - Misa Amane è una gothic lolita e quindi molti sono stati indotti a vedere l'anime;
2 - oltre che per la moda passeggera, anche perché è, a mio parere, un anime che ha avuto successo solo per le notizie di alcuni.
Inoltre, lo consiglierei a qualcuno che non si sorprenda di fronte a scene abbastanza forti e a chi vuole comprendere i pensieri più intimi dei personaggi. E' stato molto sopravvalutato e lo si poteva migliorare.
Ogni personaggio ha una particolare personalità, ma, alcuni, li si potevano migliorare. Mi ha deluso molto Misa Amane, perché la considero una che poteva fare di più, si poteva migliorare la sua personalità e il suo modo di agire. Invece gli autori in che cosa l'hanno trasformata? In una gothic lolita che fa la modella e la sua mentalità corrisponde a quella di una bambina, però solo in una puntata ha dimostrato la sua intelligenza, almeno. Light da essere uno studente modello è diventato un pazzo maniaco che uccide la gente crudele per creare un nuovo mondo e esserne il padrone. Ma chi si crede di essere? Arriva a sacrificare la vita di persone a lui care (non voglio fare spoiler perché a nessuno piacciono). Gli autori hanno aggiunto Near, Mello e Mikami. I primi due vogliono continuare e vogliono reincarnare L (in tentativi inutili) e il terzo è solo un maniaco che ha fiducia in Kira. I restanti personaggi, alcuni, li considero stupidi, altri persino inutili.
La trama è accettabile però gli autori potevano evitare di allungarla e, da un mio punto di vista, di appesantire la storia. Le puntate per me potevano essere almeno sulle 15/20. La serie non è stata molto fluida e scorrevole, bisogna stare al passo con ogni indizio che forniscono Light ed L e devo dire che per me è stato piuttosto noioso.
L'ambiente e la grafica sono ottimi, ma la fotografia è molto buia.
Le prime due sigle diciamo che potrebbero andare pure bene, la suspense viene colta con quella musica che rende il momento cruciale. Forse è l'unica cosa che mi è piaciuta di più.
In conclusione do a quest'anime un 7, devo dire i motivi per cui "Death Note" ha avuto successo sono, a mio parere, i seguenti:
1 - Misa Amane è una gothic lolita e quindi molti sono stati indotti a vedere l'anime;
2 - oltre che per la moda passeggera, anche perché è, a mio parere, un anime che ha avuto successo solo per le notizie di alcuni.
Inoltre, lo consiglierei a qualcuno che non si sorprenda di fronte a scene abbastanza forti e a chi vuole comprendere i pensieri più intimi dei personaggi. E' stato molto sopravvalutato e lo si poteva migliorare.
"Death Note" è sicuramente uno degli anime più popolari di sempre (anche se abbastanza recente). Già dal primo episodio lo spettatore viene rapito dalla situazione in cui si trova il protagonista della storia, ovvero il ritrovamento del tanto rinomato "Death Note", un quaderno capace, tramite la scrittura del nome e cognome, di uccidere la vittima designata. Il protagonista principale, Light Yagami, è un ragazzo praticamente perfetto, egli è bello, studente modello e apparentemente ha una vita felice.
Il bello di quest'anime è proprio la miscelan tra bene e male, ci fa capire quanto quest'ultimo sia insito nell'uomo e non sia così semplice saperlo riconoscere. Gli spettatori si troveranno a scegliere, senza nemmeno accorgersene, tra il predominio di Light o la personalità travolgente di L. Questa, a mio parere, è il segmento più interessante e travolgente di tutto l'anime. Esso a un certo punto prende una svolta improvvisa a causa di un evento portante nella trama - che vi evito di conoscere per non cadere in spiacevoli spoiler -, puntando più all'azione e alla spettacolarizzazione delle scene, perdendo gli elevati contenuti iniziali.
I disegni sono di mio gradimento, così come l'opening e l'ending. Consiglio assolutamente quest'anime a tutti, anche se non si è fan del genere. Il 10, non l'ho dato solo a causa della seconda parte non affascinante quanto la prima.
Il bello di quest'anime è proprio la miscelan tra bene e male, ci fa capire quanto quest'ultimo sia insito nell'uomo e non sia così semplice saperlo riconoscere. Gli spettatori si troveranno a scegliere, senza nemmeno accorgersene, tra il predominio di Light o la personalità travolgente di L. Questa, a mio parere, è il segmento più interessante e travolgente di tutto l'anime. Esso a un certo punto prende una svolta improvvisa a causa di un evento portante nella trama - che vi evito di conoscere per non cadere in spiacevoli spoiler -, puntando più all'azione e alla spettacolarizzazione delle scene, perdendo gli elevati contenuti iniziali.
I disegni sono di mio gradimento, così come l'opening e l'ending. Consiglio assolutamente quest'anime a tutti, anche se non si è fan del genere. Il 10, non l'ho dato solo a causa della seconda parte non affascinante quanto la prima.
"No... in fondo l'ho sempre pensato... il mondo fa schifo, e se la feccia crepasse sarebbe meglio per tutti. E io... con questo quaderno posso far sì che ciò avvenga. Il problema è... la mia mente reggerà? Ne ho uccisi solo due, e guarda in che stato mi ritrovo. Certo, è naturale: si tratta di vite umane... nessuno prenderebbe la cosa alla leggera; ma io sarò in grado di sopportarlo? O è meglio che mi fermi qui? No, non posso fermarmi, anche se dovessi andare fuori di testa o rimetterci la vita. Qualcuno deve pur farlo, non si può andare avanti così. In fondo anche se cedessi il quaderno a qualcun altro, su chi potrei contare? Non esiste nessuno tanto in gamba, però... io potrei farcela, anzi... solo io posso farcela. Ho deciso! Userò il Death Note... per cambiare il mondo!"
"Death Note", storia di un caposaldo dell'animazione, di quelle opere che ti fanno necessariamente immedesimare nel supereroe, come direbbe Tarantino. Opere che devi visionare tutto d'un fiato altrimenti meglio non avvicinarvisi. Opere delle quali amerai la OST. Che ti spingeranno a pensare e pianificare come il protagonista, tanto è il trasporto che procura. Gioirai e ti affliggerai per i risvolti che la trama acquista. E non puoi non prendere posizione su L e Kira: difenderai fino alla morte uno dei due, assolutamente vietato rimanere impassibili.
La storia prende le mosse dalla noia, la noia che sfianca e uccide. Noia che accomuna il brillante studente Light Yagami e il dio della morte Ryuk: la preda e il predatore. Il primo stanco di un mondo che pare avere nel caos la sua legge fisica. Il secondo stanco di dovere rubare la vita agli esseri umani per potere sopravvivere. Ed è per questo, per osservare cosa si prova a passare dalla parte del predatore, che Ryuk lascia cadere il suo quaderno della morte nel mondo degli esseri umani.
Inizia così il sodalizio tra l'umano e il dio della morte; Light ritrova il quaderno e decide di utilizzarlo per applicare la giustizia che, a suo deire, è ciò che più manca nel mondo contemporaneo. Per farlo basta scrivere sul quaderno il nome (vero) della persona candidata alla morte e possederne un'immagine mentale. Et voilà, mai esecuzione fu così semplice. I due, Light e Ryuk possono così scacciare la reciproca noia: il ragazzo prova l'ebbrezza di potere essere il Dio di un nuovo mondo; lo Shinigami è divertito dallo status di divinità con cui si atteggia Light e giudica oltremodo interessanti le sue peripezie.
A sbarrare la strada al dio Kira - così viene ribattezzato dal popolo mondiale questo Dio che porta giustizia - ci sarà la polizia giapponese prima, e quella americana poi, ed entrambe le organizzazioni contano validi detective, uno tra tutti Elle, in tutto e per tutto la nemesi di Light Yagami.
Il mio voto è massimo. Impossibile non lodare con la votazione massima le scene di azione vibranti, unite a un'OST di musiche imprescindibile che aderiscono perfettamente all'intreccio della trama. Quello che ammalia poi è il fatto che il protagonista segue un'etica che difficilmente lo spettatore giudicherà del tutto sbagliata. L'operato di Light - quella ricerca di una giustizia assoluta che, se non viene incarnata da un unico individuo, diviene impossibile da raggiungere - spaccherà in due lo spettatore: impossibile dargli del tutto torto, così come è impossibile dare un pieno assenso.
Certamente, la giustizia assoluta è impossibile in questo mondo. Ma è tuttavia giusto affidarla a un solo individuo?
E' questo il dilemma che aleggia per tutte le 37 puntate dell'opera. Ogni singola puntata vi vedrà spaccati, arroccati nel volere difendere una delle due risposte al dilemma sopra descritto; e ogni singola puntata vi darà nuovi spunti su cui riflettere e argomentare la vostra opinione. E questo perché "Death Note" non lascia indifferenti, questo è praticamente impossibile. E' inevitabile rimanerne coinvolti.
Uno dei pochi anime che letteralmente dialoga con lo spettatore, che lo spinge alla riflessione profonda.
Musiche stupende, caratterizzazione dei personaggi incredibile - Light ed Elle ovviamente su tutti - imprevedibilità della trama e capacità di stimolare lo spettatore alla riflessione serrata fanno di Death Note un caposaldo dell'animazione.
"Death Note", storia di un caposaldo dell'animazione, di quelle opere che ti fanno necessariamente immedesimare nel supereroe, come direbbe Tarantino. Opere che devi visionare tutto d'un fiato altrimenti meglio non avvicinarvisi. Opere delle quali amerai la OST. Che ti spingeranno a pensare e pianificare come il protagonista, tanto è il trasporto che procura. Gioirai e ti affliggerai per i risvolti che la trama acquista. E non puoi non prendere posizione su L e Kira: difenderai fino alla morte uno dei due, assolutamente vietato rimanere impassibili.
La storia prende le mosse dalla noia, la noia che sfianca e uccide. Noia che accomuna il brillante studente Light Yagami e il dio della morte Ryuk: la preda e il predatore. Il primo stanco di un mondo che pare avere nel caos la sua legge fisica. Il secondo stanco di dovere rubare la vita agli esseri umani per potere sopravvivere. Ed è per questo, per osservare cosa si prova a passare dalla parte del predatore, che Ryuk lascia cadere il suo quaderno della morte nel mondo degli esseri umani.
Inizia così il sodalizio tra l'umano e il dio della morte; Light ritrova il quaderno e decide di utilizzarlo per applicare la giustizia che, a suo deire, è ciò che più manca nel mondo contemporaneo. Per farlo basta scrivere sul quaderno il nome (vero) della persona candidata alla morte e possederne un'immagine mentale. Et voilà, mai esecuzione fu così semplice. I due, Light e Ryuk possono così scacciare la reciproca noia: il ragazzo prova l'ebbrezza di potere essere il Dio di un nuovo mondo; lo Shinigami è divertito dallo status di divinità con cui si atteggia Light e giudica oltremodo interessanti le sue peripezie.
A sbarrare la strada al dio Kira - così viene ribattezzato dal popolo mondiale questo Dio che porta giustizia - ci sarà la polizia giapponese prima, e quella americana poi, ed entrambe le organizzazioni contano validi detective, uno tra tutti Elle, in tutto e per tutto la nemesi di Light Yagami.
Il mio voto è massimo. Impossibile non lodare con la votazione massima le scene di azione vibranti, unite a un'OST di musiche imprescindibile che aderiscono perfettamente all'intreccio della trama. Quello che ammalia poi è il fatto che il protagonista segue un'etica che difficilmente lo spettatore giudicherà del tutto sbagliata. L'operato di Light - quella ricerca di una giustizia assoluta che, se non viene incarnata da un unico individuo, diviene impossibile da raggiungere - spaccherà in due lo spettatore: impossibile dargli del tutto torto, così come è impossibile dare un pieno assenso.
Certamente, la giustizia assoluta è impossibile in questo mondo. Ma è tuttavia giusto affidarla a un solo individuo?
E' questo il dilemma che aleggia per tutte le 37 puntate dell'opera. Ogni singola puntata vi vedrà spaccati, arroccati nel volere difendere una delle due risposte al dilemma sopra descritto; e ogni singola puntata vi darà nuovi spunti su cui riflettere e argomentare la vostra opinione. E questo perché "Death Note" non lascia indifferenti, questo è praticamente impossibile. E' inevitabile rimanerne coinvolti.
Uno dei pochi anime che letteralmente dialoga con lo spettatore, che lo spinge alla riflessione profonda.
Musiche stupende, caratterizzazione dei personaggi incredibile - Light ed Elle ovviamente su tutti - imprevedibilità della trama e capacità di stimolare lo spettatore alla riflessione serrata fanno di Death Note un caposaldo dell'animazione.
Al pari della signora in giallo troviamo in quest'anime il fantastico investigatore L e il peggior criminale del secolo, Light. Sì, perché, dopo avere visto tutta la storia, è così. La trama? Light Yagami, sadico giovane, odia i malviventi e per distruggerli lo diventa anche lui. Utilizzando un Death Note caduto dal cielo per volere di uno Shinigami un po' annoiato, uccide tutti gli assassini e i ladri di cui conosce volto e nome. Nella storia arrivano ovviamente anche altri personaggi a complicargli la vita e a farlo godere della sua intelligenza ancora di più.
Animazione: i disegni secondo me sono stupendi, le proporzioni perfette e chi più ne ha più ne metta. L'unica pecca è che la luminosità è talmente poca da renderlo un anime losco e poco felice (e lo è).
Sonoro: la sigla, sinceramente, a me non piace. Adoro invece le musichette di sottofondo che si possono ascoltare qua e là durante gli episodi.
Personaggi: davvero ben creati. Ognuno ha un proprio spessore psicologico degno di una persona reale. Ognuno fa quello che fa per un motivo, legato a un innumerevole numero di ragionamenti, deduzioni e scelte. Troviamo Light in primo luogo che, per creare un mondo felice, percorre la strada sbagliata. Vuole perfino imporsi come dio di un nuovo mondo da lui creato, a dimostrazione che l'uomo altro non nutre che desideri di grandezza, come se gli fosse tutto debito. L invece è un personaggio chiuso che mostra il menefreghismo dell'uomo nei confronti del mondo e l'orgoglio interiore che ognuno vuole ottenere. Perché L non agisce al fine di fermare la morte dei prigionieri, ma agisce perché Light lo ha sfidato.
<b>[Spoiler-Non leggere se non vuoi rovinarti il finale]</b> Dopo la morte di L troviamo altri personaggi: Near e Mello. Meno complicati dei precedenti, sono loro, non di comune accordo, a cogliere Light con le mani nel sacco. <b>[Fine spoiler]</b>
Tutto sommato "Death Note" è un'opera degna della mia stima, non particolarmente emozionante, ma comunque molto bella. Consiglio a tutti specialmente a un pubblico un po' più aperto a questioni come la morte e le guerre ecc.
Animazione: i disegni secondo me sono stupendi, le proporzioni perfette e chi più ne ha più ne metta. L'unica pecca è che la luminosità è talmente poca da renderlo un anime losco e poco felice (e lo è).
Sonoro: la sigla, sinceramente, a me non piace. Adoro invece le musichette di sottofondo che si possono ascoltare qua e là durante gli episodi.
Personaggi: davvero ben creati. Ognuno ha un proprio spessore psicologico degno di una persona reale. Ognuno fa quello che fa per un motivo, legato a un innumerevole numero di ragionamenti, deduzioni e scelte. Troviamo Light in primo luogo che, per creare un mondo felice, percorre la strada sbagliata. Vuole perfino imporsi come dio di un nuovo mondo da lui creato, a dimostrazione che l'uomo altro non nutre che desideri di grandezza, come se gli fosse tutto debito. L invece è un personaggio chiuso che mostra il menefreghismo dell'uomo nei confronti del mondo e l'orgoglio interiore che ognuno vuole ottenere. Perché L non agisce al fine di fermare la morte dei prigionieri, ma agisce perché Light lo ha sfidato.
<b>[Spoiler-Non leggere se non vuoi rovinarti il finale]</b> Dopo la morte di L troviamo altri personaggi: Near e Mello. Meno complicati dei precedenti, sono loro, non di comune accordo, a cogliere Light con le mani nel sacco. <b>[Fine spoiler]</b>
Tutto sommato "Death Note" è un'opera degna della mia stima, non particolarmente emozionante, ma comunque molto bella. Consiglio a tutti specialmente a un pubblico un po' più aperto a questioni come la morte e le guerre ecc.
Facciamo una premessa. Chi non conosce Death Note ha bisogno d'informarsi parecchio. Perché dico questo? Perché grazie alla sua storia veramente intricata e ben strutturata è riuscito a catturare tutto il mondo con 'sole' 37 puntate.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Trama
Immaginate di essere dei normali studenti di liceo: giornate scolastiche noiose, interrogazioni, uscite con amici... Finché non vedete qualcosa di nero cadere dal cielo. Vi avvicinate e vedete che su questo quaderno c'è scritto "Death Note", quaderno della morte. E' proprio così che inizia la vicenda. Dal mondo degli Shinigami, un Dio annoiato butta sul suolo del mondo umano il suo quaderno, capace di uccidere nei più svariati modi semplicemente scrivendo il nome e la occasionale causa del decesso della persona, tenendo bene in mente il suo volto. Seguendo la vita di Light Yagami, studente modello, vedremo la sua ascesa al potere, fino ad arrivare al vertice, in cui, noto come Kira, potrà dominare incontrastato su tutto. Principalmente la vicenda si suddivide in due macrosequenze: la prima, in cui Light è ancora un ragazzo e viene più volte indagato da L, noto e importante investigatore; e la seconda, in cui, dopo L, ci sono Near e Mello, due suoi successori, che portano la vicenda al completamento.
Quello che voglio dire riguardo a quest'anime è che è, secondo me, qualcosa di indescrivibile. Lo trovo, insieme a "Code Geass", l'anime psicologico per eccellenza. Quell'anime che raccoglie a poco a poco pezzi di un enorme puzzle che alla fine porta a un epilogo sconvolgente.
Lato tecnico
Tecnicamente ci sono delle lacune grafiche, che però sono compensate da un'ottima animazione, dalla qualità dei filtri grafici e soprattutto dal carisma dei personaggi, ne hanno veramente da vendere. Per quanto riguarda le musiche, le opening ed ending sono molto belle, anche se la seconda opening mi piace meno rispetto alla prima. Comunque, parlando sempre del lato musicale, le OST sono veramente di prim'ordine, e si adattano perfettamente a tutti i punti focali della trama.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Trama
Immaginate di essere dei normali studenti di liceo: giornate scolastiche noiose, interrogazioni, uscite con amici... Finché non vedete qualcosa di nero cadere dal cielo. Vi avvicinate e vedete che su questo quaderno c'è scritto "Death Note", quaderno della morte. E' proprio così che inizia la vicenda. Dal mondo degli Shinigami, un Dio annoiato butta sul suolo del mondo umano il suo quaderno, capace di uccidere nei più svariati modi semplicemente scrivendo il nome e la occasionale causa del decesso della persona, tenendo bene in mente il suo volto. Seguendo la vita di Light Yagami, studente modello, vedremo la sua ascesa al potere, fino ad arrivare al vertice, in cui, noto come Kira, potrà dominare incontrastato su tutto. Principalmente la vicenda si suddivide in due macrosequenze: la prima, in cui Light è ancora un ragazzo e viene più volte indagato da L, noto e importante investigatore; e la seconda, in cui, dopo L, ci sono Near e Mello, due suoi successori, che portano la vicenda al completamento.
Quello che voglio dire riguardo a quest'anime è che è, secondo me, qualcosa di indescrivibile. Lo trovo, insieme a "Code Geass", l'anime psicologico per eccellenza. Quell'anime che raccoglie a poco a poco pezzi di un enorme puzzle che alla fine porta a un epilogo sconvolgente.
Lato tecnico
Tecnicamente ci sono delle lacune grafiche, che però sono compensate da un'ottima animazione, dalla qualità dei filtri grafici e soprattutto dal carisma dei personaggi, ne hanno veramente da vendere. Per quanto riguarda le musiche, le opening ed ending sono molto belle, anche se la seconda opening mi piace meno rispetto alla prima. Comunque, parlando sempre del lato musicale, le OST sono veramente di prim'ordine, e si adattano perfettamente a tutti i punti focali della trama.
E' praticamente impossibile non rimanere incollati davanti allo schermo durante la visione di "Death Note" che, sin dal primo episodio, ci fa capire subito l'altissima qualità del prodotto che stiamo guardando. La mitologia entra prepotentemente nella vita di tutti i giorni e lo fa attraverso le idee semplicemente geniali di Tsugumi Ohba. Ma stranamente non sono la mitologia e il fantastico gli elementi principali di questa serie, bensì le indagini poliziesche che rendono quest'anime un giallo realizzato in maniera impeccabile che si muove attraverso psicologia e mistero.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
Lo svolgimento di "Death Note" si articola attraverso 7 anni che vanno rispettivamente dal 2006 al 2013. Light Yagami è un ragazzo che frequenta le scuole superiori e si distingue per la sua brillantezza (che gli porta risultati scolastici eccellenti) e la sua sicurezza di sé. Nel frattempo lo Shinigami (Dio della morte) Ryuk fa cadere sul mondo umano un Death Note, un quaderno su cui gli Shinigami scrivono i nomi degli umani da uccidere, e sarà proprio Light a trovarlo; questo lo porterà a innalzarsi al ruolo di Dio di un nuovo mondo fatto solo di gente onesta, uccidendo tutti i criminali di cui aveva informazioni. Dall'altra parte sarà L uno dei migliori detective del mondo a indagare sul caso, che sarà un'incessante partita a scacchi dove il minimo errore di può portare alla morte di chi lo commette.
L'anime si basa completamente sull'affascinante tema della morte che attraverso il Death Note può essere manipolata a proprio piacimento; il quaderno è inoltre dotato di una fittissima quantità di regole che rendono il tutto ancora più complicato e misterioso.
I personaggi sono quanto di più di riuscito all'interno del prodotto. Light e L si muovono attraverso un modo di pensare preciso e, per arrivare a eludere l'uno le mosse dell'altro, spesso si ritrovano a immedesimarsi reciprocamente muovendo con cautela e attenzione le proprie pedine. Anche gli altri personaggi hanno un modo di pensare preciso e le cose più affascinanti sono anche i loro interessi e modi di fare, spesso molto stereotipati. Tutti sono interessanti a modo loro ed estremamente realistici nei loro pensieri e azioni: ad esempio Matsuda è piuttosto impacciato e distratto, Misa ingenua e immatura, Mello impulsivo e affrettato e così via.
I luoghi e i temi vengono spesso rappresentati con forti tinte dark e non è raro vedere simbologia cristiana, gotica ed europea all'interno dell'anime nonostante sia ambientato in Giappone. Particolarmente affascinante è il mondo degli Shinigami, che si presenta come un eterno cimitero oscuro e nebbioso in grado di trasmettere una forte sensazione di "vuoto senza fine".
Le musiche originali composte per quest'anime sono di grandissimo impatto. La maggioranza dei brani scelti sono composizioni post-rock malinconiche e disperate, perfette per una serie come questa; ma si passa anche per splendide composizioni orchestrali spesso arricchite da cori gregoriani e semplici brani di sottofondo per scene più tranquille, comunque ugualmente d'effetto.
Il doppiaggio italiano è sublime e gran parte del merito va a Flavio Aquilone, nel ruolo di Light, di una bravura impressionante, a mio parere il miglior doppiatore italiano dell'ultima generazione. Ma sono da menzionare anche Stefano Crescentini, perfetto nei panni di L; Stefano Mondini, nel ruolo di Soichiro Yagami; e Nanni Baldini, bravissimo come sempre, qui nel ruolo di Teru Mikami, tanto per citarne alcuni. Riguardo alle censure, ce ne sono poche e inutili, fortunatamente presenti solo nella versione di MTV.
Che dire dunque? "Death Note" è una serie senza precedenti che si presenta come un anime originalissimo e affascinante come pochi, soprattutto per chi vuole qualcosa di molto complesso e che lo coinvolga al massimo. Consiglio vivamente a chiunque voglia un prodotto di grande qualità di farsi trasportare dall'incredibile e straordinaria bellezza di questa splendida opera. Do un 10 senza alcun dubbio.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
Lo svolgimento di "Death Note" si articola attraverso 7 anni che vanno rispettivamente dal 2006 al 2013. Light Yagami è un ragazzo che frequenta le scuole superiori e si distingue per la sua brillantezza (che gli porta risultati scolastici eccellenti) e la sua sicurezza di sé. Nel frattempo lo Shinigami (Dio della morte) Ryuk fa cadere sul mondo umano un Death Note, un quaderno su cui gli Shinigami scrivono i nomi degli umani da uccidere, e sarà proprio Light a trovarlo; questo lo porterà a innalzarsi al ruolo di Dio di un nuovo mondo fatto solo di gente onesta, uccidendo tutti i criminali di cui aveva informazioni. Dall'altra parte sarà L uno dei migliori detective del mondo a indagare sul caso, che sarà un'incessante partita a scacchi dove il minimo errore di può portare alla morte di chi lo commette.
L'anime si basa completamente sull'affascinante tema della morte che attraverso il Death Note può essere manipolata a proprio piacimento; il quaderno è inoltre dotato di una fittissima quantità di regole che rendono il tutto ancora più complicato e misterioso.
I personaggi sono quanto di più di riuscito all'interno del prodotto. Light e L si muovono attraverso un modo di pensare preciso e, per arrivare a eludere l'uno le mosse dell'altro, spesso si ritrovano a immedesimarsi reciprocamente muovendo con cautela e attenzione le proprie pedine. Anche gli altri personaggi hanno un modo di pensare preciso e le cose più affascinanti sono anche i loro interessi e modi di fare, spesso molto stereotipati. Tutti sono interessanti a modo loro ed estremamente realistici nei loro pensieri e azioni: ad esempio Matsuda è piuttosto impacciato e distratto, Misa ingenua e immatura, Mello impulsivo e affrettato e così via.
I luoghi e i temi vengono spesso rappresentati con forti tinte dark e non è raro vedere simbologia cristiana, gotica ed europea all'interno dell'anime nonostante sia ambientato in Giappone. Particolarmente affascinante è il mondo degli Shinigami, che si presenta come un eterno cimitero oscuro e nebbioso in grado di trasmettere una forte sensazione di "vuoto senza fine".
Le musiche originali composte per quest'anime sono di grandissimo impatto. La maggioranza dei brani scelti sono composizioni post-rock malinconiche e disperate, perfette per una serie come questa; ma si passa anche per splendide composizioni orchestrali spesso arricchite da cori gregoriani e semplici brani di sottofondo per scene più tranquille, comunque ugualmente d'effetto.
Il doppiaggio italiano è sublime e gran parte del merito va a Flavio Aquilone, nel ruolo di Light, di una bravura impressionante, a mio parere il miglior doppiatore italiano dell'ultima generazione. Ma sono da menzionare anche Stefano Crescentini, perfetto nei panni di L; Stefano Mondini, nel ruolo di Soichiro Yagami; e Nanni Baldini, bravissimo come sempre, qui nel ruolo di Teru Mikami, tanto per citarne alcuni. Riguardo alle censure, ce ne sono poche e inutili, fortunatamente presenti solo nella versione di MTV.
Che dire dunque? "Death Note" è una serie senza precedenti che si presenta come un anime originalissimo e affascinante come pochi, soprattutto per chi vuole qualcosa di molto complesso e che lo coinvolga al massimo. Consiglio vivamente a chiunque voglia un prodotto di grande qualità di farsi trasportare dall'incredibile e straordinaria bellezza di questa splendida opera. Do un 10 senza alcun dubbio.
"Death Note" narra le vicende di uno studente modello, Yagami Light. Egli si trova in un mondo colmo di violenza, una società caratterizzata da crimini, insomma, lo stesso tipo di società corrotta con la quale siamo destinati a sopravvivere oggigiorno. Il protagonista è inerte di fronte a tali vicissitudini, fino a quando trova nel giardino della sua scuola un misterioso quaderno proveniente dal mondo degli Shinigami (Dei della morte). Difatti non si tratta di un comune quaderno, ma bensì del quaderno della morte.
I possessori del Death Note entreranno in contatto col Dio della morte al quale esso è legato. Costui, manifestatosi agli occhi di Yagami Light, spiega le suddette regole. Esse asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note morirà pur che si conosca il volto della stessa. Yagami Light avvalendosi segretamente di questo potere deciderà di farne uno scopo di vita, ossia eliminare dal mondo tutte le ingiustizie, i corrotti, i criminali, sottoponendoli al "giudizio divino".
L'elevato numero di morti inspiegabili di criminali ha attirato l'attenzione di uno dei più famosi investigatori del Giappone conosciuto con il nome in codice di L. Quest'ultimo e l'Interpol ritengono, pur consapevoli della diminuzione del tasso di criminalità, che tale giustiziere non è poi tanto diverso da un normale assassino, così, tramite la televisione e i mass media, il giovane Yagami Light apprende di essere ormai conosciuto al mondo con il nome di Kira. Scopo di L è dunque di risolvere tale caso, riuscendo a stanare il colpevole, Kira, che si cela dietro tutte queste morti inspiegabili. Kira contro L. Chi sarà il primo a essere smascherato?
E così si dà il via a questo splendido anime ricco di colpi di scena, molto psicologico, tanto da incollare lo spettatore allo schermo fin da subito. Uno dei pochi anime a mio avviso ben riusciti già dai primissimi episodi, perché si rivela entusiasmante, avvincente e unico nel suo genere. Tuttavia non ritengo che l'anime, per quanto possa essere interessante e molto originale, sia classificabile come un capolavoro assoluto. "Death Note" ostenta troppo, tutto ha un limite; "Death Note" tenta di oltrepassare tale limite e alla fine fallisce.
Senza nulla togliere all'idea di base, i personaggi si presentano un po piatti. Il protagonista imperversa in maniera molto esagerata, non facendosi nessuno scrupolo nel tentare di uccidere una persona comune o addirittura un famigliare pur di portare avanti con ossessione, per non dire in maniera del tutto folle, il suo scopo: divenire il padrone del mondo.
Amane Misa, la classica oca, è innamorata persa del protagonista, va bene che ha le sue ragioni, però è tanto stupida da farsi usare da Kira, essendone anche consapevole.
L'investigatore L, basa le sue teorie su percentuali bassissime: 5%, 1%, e per finire risultano pure essere fondate. Ci sarebbe da dire molto altro sui personaggi e sulle loro azioni scaturite nel contesto in cui si trovano, ma, senza andare nello spoiler, ritengo che potevano essere molto più curati e carismatici.
Altro punto dolente che ho riscontrato visionando l'opera, per me fondamentale, è stato lo scarso livello di emozione che essa trasmette. Quelle poche scene drammatiche potevano essere rese semplicemente più emozionanti, dando un tocco di umanità ai personaggi. Anche il finale, seppur giustissimo, non mi ha saputo emozionare come quello di altri anime, in tal senso solo "Code Geass" ha saputo soddisfarmi pienamente. Alla fine il discorso ripiomberà sempre sui personaggi, "opachi", "freddi", in perfetta sintonia con i disegni e i colori della narrazione.
La colonna sonora è lodevole, molto godibile e perfetta per immergere lo spettatore nella trama. A me dispiace non potere dare un voto massimo a una serie che già dai primi 25 episodi eccelle e come genere riesce sicuramente a incuriosire molto di più rispetto al 80% dell'animazione giapponese.
Voto 8,5
E' assolutamente consigliata la visione a tutti. Chi non vedrà "Death Note" non potrà mai avvalersi del titolo di "miglior conoscitore di anime". Si consiglia la visione in lingua originale.
I possessori del Death Note entreranno in contatto col Dio della morte al quale esso è legato. Costui, manifestatosi agli occhi di Yagami Light, spiega le suddette regole. Esse asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note morirà pur che si conosca il volto della stessa. Yagami Light avvalendosi segretamente di questo potere deciderà di farne uno scopo di vita, ossia eliminare dal mondo tutte le ingiustizie, i corrotti, i criminali, sottoponendoli al "giudizio divino".
L'elevato numero di morti inspiegabili di criminali ha attirato l'attenzione di uno dei più famosi investigatori del Giappone conosciuto con il nome in codice di L. Quest'ultimo e l'Interpol ritengono, pur consapevoli della diminuzione del tasso di criminalità, che tale giustiziere non è poi tanto diverso da un normale assassino, così, tramite la televisione e i mass media, il giovane Yagami Light apprende di essere ormai conosciuto al mondo con il nome di Kira. Scopo di L è dunque di risolvere tale caso, riuscendo a stanare il colpevole, Kira, che si cela dietro tutte queste morti inspiegabili. Kira contro L. Chi sarà il primo a essere smascherato?
E così si dà il via a questo splendido anime ricco di colpi di scena, molto psicologico, tanto da incollare lo spettatore allo schermo fin da subito. Uno dei pochi anime a mio avviso ben riusciti già dai primissimi episodi, perché si rivela entusiasmante, avvincente e unico nel suo genere. Tuttavia non ritengo che l'anime, per quanto possa essere interessante e molto originale, sia classificabile come un capolavoro assoluto. "Death Note" ostenta troppo, tutto ha un limite; "Death Note" tenta di oltrepassare tale limite e alla fine fallisce.
Senza nulla togliere all'idea di base, i personaggi si presentano un po piatti. Il protagonista imperversa in maniera molto esagerata, non facendosi nessuno scrupolo nel tentare di uccidere una persona comune o addirittura un famigliare pur di portare avanti con ossessione, per non dire in maniera del tutto folle, il suo scopo: divenire il padrone del mondo.
Amane Misa, la classica oca, è innamorata persa del protagonista, va bene che ha le sue ragioni, però è tanto stupida da farsi usare da Kira, essendone anche consapevole.
L'investigatore L, basa le sue teorie su percentuali bassissime: 5%, 1%, e per finire risultano pure essere fondate. Ci sarebbe da dire molto altro sui personaggi e sulle loro azioni scaturite nel contesto in cui si trovano, ma, senza andare nello spoiler, ritengo che potevano essere molto più curati e carismatici.
Altro punto dolente che ho riscontrato visionando l'opera, per me fondamentale, è stato lo scarso livello di emozione che essa trasmette. Quelle poche scene drammatiche potevano essere rese semplicemente più emozionanti, dando un tocco di umanità ai personaggi. Anche il finale, seppur giustissimo, non mi ha saputo emozionare come quello di altri anime, in tal senso solo "Code Geass" ha saputo soddisfarmi pienamente. Alla fine il discorso ripiomberà sempre sui personaggi, "opachi", "freddi", in perfetta sintonia con i disegni e i colori della narrazione.
La colonna sonora è lodevole, molto godibile e perfetta per immergere lo spettatore nella trama. A me dispiace non potere dare un voto massimo a una serie che già dai primi 25 episodi eccelle e come genere riesce sicuramente a incuriosire molto di più rispetto al 80% dell'animazione giapponese.
Voto 8,5
E' assolutamente consigliata la visione a tutti. Chi non vedrà "Death Note" non potrà mai avvalersi del titolo di "miglior conoscitore di anime". Si consiglia la visione in lingua originale.
Ah, la prima serie che ho visto dopo molti, troppi anni. Ed è una tragedia: a parte alcune pecche, specie nelle ultime puntate, è una serie così "tirata" che trovarne un'altra che ti tenga così col fiato sospeso è un problema. Quando cominci con il meglio, poi tutto diventa insipido. Errore mio. Ho trovato semplicemente geniale l'idea portante dell'anime del quaderno dello shinigami, qualcosa che potrebbe magari non essere una novità per chi bazzica manga e anime, ma che per una neofita come me è una prima assoluta.
<b>******SPOILER******</b>
Capisco che l'animd derivi da un manga, però, se dovessi trovare un difetto a questa serie, e in verità ce ne sono, direi che trovo assurdamente inutile aver ucciso L per sostituirlo con N. L era carismatico, geniale, assurdo nella sregolatezza del suo genio, aveva un suo preciso scopo, perché ucciderlo? Non era meglio sviluppare ulteriormente il rapporto tra i due geni, portare al parossismo la loro rivalità, piuttosto che delineare il trionfo di Light su L, per poi farlo abbattere dalla sua brutta copia?
<b>******FINE SPOILER******</b>
Ho fatto notte fonda per un paio di giorni, perché arrivata alla fine di un episodio non riuscivo a non guardare il successivo. Bisogna dire che gli autori hanno saputo come tenerci con il fiato sospeso. In realtà, come spesso accade, gli ultimi, risolutivi episodi risultano un po' affastellati, un po' troppo cervellotici, forse. Bisogna però dire che l'intera serie conosce un progressivo aumentare degli arzigogoli mentali, man mano che i buoni e i cattivi - distinzione sempre difficile a farsi, in realtà - si combattono a livelli sempre più feroci e serrati.
Alcuni personaggi quasi secondari avrebbero potuto essere sviluppati meglio, specie verso la fine della serie, alcune new entry sono proprio solo sagome di cartone. E bisogna dire che, lungo tutto l'anime, le forze di polizia ci fanno proprio una gran magra figura: come spesso accade in storie di questo genere, le inette istituzioni devono essere aiutate/sostituite dal genio di turno. Non un gran che, come messaggio.
E allora perché, dati questi - e altri - difetti, assegno un 8? Per l'adrenalina, signore e signori. Magari si stanca un po' verso la fine, in fondo sono 37 episodi, ma, per chi ama le battaglie di strategia, 'Death Note' ha una potenza di trascinamento torrenziale. Poi, bisogna solo essere disposti a farsi trascinare.
<b>******SPOILER******</b>
Capisco che l'animd derivi da un manga, però, se dovessi trovare un difetto a questa serie, e in verità ce ne sono, direi che trovo assurdamente inutile aver ucciso L per sostituirlo con N. L era carismatico, geniale, assurdo nella sregolatezza del suo genio, aveva un suo preciso scopo, perché ucciderlo? Non era meglio sviluppare ulteriormente il rapporto tra i due geni, portare al parossismo la loro rivalità, piuttosto che delineare il trionfo di Light su L, per poi farlo abbattere dalla sua brutta copia?
<b>******FINE SPOILER******</b>
Ho fatto notte fonda per un paio di giorni, perché arrivata alla fine di un episodio non riuscivo a non guardare il successivo. Bisogna dire che gli autori hanno saputo come tenerci con il fiato sospeso. In realtà, come spesso accade, gli ultimi, risolutivi episodi risultano un po' affastellati, un po' troppo cervellotici, forse. Bisogna però dire che l'intera serie conosce un progressivo aumentare degli arzigogoli mentali, man mano che i buoni e i cattivi - distinzione sempre difficile a farsi, in realtà - si combattono a livelli sempre più feroci e serrati.
Alcuni personaggi quasi secondari avrebbero potuto essere sviluppati meglio, specie verso la fine della serie, alcune new entry sono proprio solo sagome di cartone. E bisogna dire che, lungo tutto l'anime, le forze di polizia ci fanno proprio una gran magra figura: come spesso accade in storie di questo genere, le inette istituzioni devono essere aiutate/sostituite dal genio di turno. Non un gran che, come messaggio.
E allora perché, dati questi - e altri - difetti, assegno un 8? Per l'adrenalina, signore e signori. Magari si stanca un po' verso la fine, in fondo sono 37 episodi, ma, per chi ama le battaglie di strategia, 'Death Note' ha una potenza di trascinamento torrenziale. Poi, bisogna solo essere disposti a farsi trascinare.
Vista la poca azione presente, ci ho messo un po' a finire quest'anime, però a differenza di altri è riuscito a coinvolgermi e a portarmi fino alla fine. Non sono un amante degli anime psicologici, ma non ho potuto non apprezzare 'Death Note'.
Si parte dal momento in cui un ragazzo trova un quaderno nero, nel quale si possono scrivere i nomi delle persone che si vogliono uccidere. Credendosi un paladino della giustizia, il ragazzo "aiutato" da un fantasma inizierà la sua battaglia. L'antagonista è un detective.
Da questi pochi presupposti si sviluppa un'ottima trama, sempre più complicata però, con continui colpi di scena. Quello che per me è il difetto più grande di questo anime è l'azione, non pervenuta. E' una semplice partita a scacchi tra i due, tutto si fa e si risolve nella totale calma, come una partita a scacchi o una di poker. Sicuramente è questo che volevano gli autori, ma un pizzico di movimento in più, dato il coinvolgimento della polizia, poteva sicuramente aumentare la tensione.
Purtroppo, nonostante i due protagonisti siano caratterizzati abbastanza bene, non mi hanno convinto i rapporti con gli altri personaggi, visto che l'unico rapporto sembra essere tra loro.
I disegni sono classici, ottimamente disegnati anche gli shinigami.
In definitiva 'Death Note' è un bell'anime, per certi versi molto bello, ma sarebbe potuto essere un capolavoro viste le premesse.
Si parte dal momento in cui un ragazzo trova un quaderno nero, nel quale si possono scrivere i nomi delle persone che si vogliono uccidere. Credendosi un paladino della giustizia, il ragazzo "aiutato" da un fantasma inizierà la sua battaglia. L'antagonista è un detective.
Da questi pochi presupposti si sviluppa un'ottima trama, sempre più complicata però, con continui colpi di scena. Quello che per me è il difetto più grande di questo anime è l'azione, non pervenuta. E' una semplice partita a scacchi tra i due, tutto si fa e si risolve nella totale calma, come una partita a scacchi o una di poker. Sicuramente è questo che volevano gli autori, ma un pizzico di movimento in più, dato il coinvolgimento della polizia, poteva sicuramente aumentare la tensione.
Purtroppo, nonostante i due protagonisti siano caratterizzati abbastanza bene, non mi hanno convinto i rapporti con gli altri personaggi, visto che l'unico rapporto sembra essere tra loro.
I disegni sono classici, ottimamente disegnati anche gli shinigami.
In definitiva 'Death Note' è un bell'anime, per certi versi molto bello, ma sarebbe potuto essere un capolavoro viste le premesse.
Light Yagami è uno studente modello, ormai da lungo tempo rassegnatosi al ruolo di impotente e silenzioso spettatore di una vita caratterizzata da crimini e ingiustizie. Un giorno, quasi per caso, nel giardino della scuola da lui frequentata egli rinviene un piccolo quaderno a righe riportante in calce la scritta "Death Note", le cui regole scritte all'interno (tra cui la necessità di conoscere il volto dell'individuo in questione) sembrerebbero attribuire all'oggetto il misterioso potere di uccidere qualsiasi uomo o donna il cui nome sia stato scritto sulle sue pagine. Il ragazzo, ovviamente pensando a tutto ciò come a un banale scherzo, decide di provare l'arma su dei criminali… scoprendo inaspettatamente la sua effettiva efficacia.
Un dono datogli da Dio per premiare la sua rettitudine oppure solo il perverso gioco di uno Shinigami annoiato? In ogni caso, per Light questa è l'occasione di una vita per sconvolgere finalmente l'ordine del mondo, diventandone al contempo giudice supremo.
Il cammino del protagonista (che prenderà lo pseudonimo di Kira) verso il compimento del suo obiettivo sarà tuttavia ben presto ostacolato dall'entrata in campo di un famoso detective internazionale, il quale, riuscendo a restringere praticamente subito l'area di ricerca, dà il via a una vera e propria caccia all'uomo sfidando apertamente il ragazzo in un gioco in cui il vincitore sarà colui che per primo riuscirà a scoprire l'identità dell'avversario.
'Death Note' è un thriller di tipo "deathmatch" (ovvero il classico genere di storie in cui i protagonisti principali sono coinvolti in un gioco il cui vincitore finale corrisponde sempre con l'ultimo sopravvissuto allo stesso - vedasi Battle Royale), capace di tenere il proprio ritmo sempre piuttosto alto nonostante i ben 37 episodi in cui l'opera si articola.
E' un capolavoro assoluto privo di problemi? Un'opera da 10? No purtroppo, poiché, se quanto detto è sostanzialmente vero, è innegabile come l'autore, nel volere allungare la trama, sia caduto negli ultimi episodi verso una certa banalità, facendo compiere ai protagonisti errori di valutazione madornali quasi al solo scopo di movimentare un po' il tutto. Ben intendiamoci, non che questi problemi non fossero presenti anche nella prima parte dell'anime, ma perlomeno erano stati abilmente mascherati da una struttura che tutto sommato si faceva godere.
Nota dolente, proprio sulla scia di quanto detto poc'anzi, è appunto la caratterizzazione dei personaggi, davvero troppo estremizzata. Praticamente in tutto l'anime raramente si avrà a che fare con personaggi veramente umani: Light per essere un ragazzo non dimostra alcuna pietà, nemmeno quando si tratta dei suoi stessi familiari; L basa le sue indagini praticamente solo su supposizioni - riuscendo però a prenderci sempre, e questo ovviamente è troppo -; Misa ha la testa praticamente solo per tenerci attaccati i capelli.
Insomma, si tratta di ingenuità abbastanza pesanti da sopportare se perpetrate a lungo; ed è un vero peccato.
Graficamente e sonoramente ci troviamo davanti a un lavoro degno di lode. L'atmosfera cupa che la parola "Death" nel titolo trasmette, così come il tema della morte sempre dietro l'angolo per tutti i personaggi, è perfettamente riflesso da una OST a dir poco cinematografica, nonché da una regia raramente vista in un lavoro di animazione.
Voto: 8 - Purtroppo è un'occasione mancata sotto molti aspetti per avere un vero capolavoro, ma comunque un lavoro eccezionale, capace di tenere attaccati allo schermo sino in fondo. E' assolutamente da guardare, soprattutto se siete in grado di passare oltre i difetti da me descritti.
Un dono datogli da Dio per premiare la sua rettitudine oppure solo il perverso gioco di uno Shinigami annoiato? In ogni caso, per Light questa è l'occasione di una vita per sconvolgere finalmente l'ordine del mondo, diventandone al contempo giudice supremo.
Il cammino del protagonista (che prenderà lo pseudonimo di Kira) verso il compimento del suo obiettivo sarà tuttavia ben presto ostacolato dall'entrata in campo di un famoso detective internazionale, il quale, riuscendo a restringere praticamente subito l'area di ricerca, dà il via a una vera e propria caccia all'uomo sfidando apertamente il ragazzo in un gioco in cui il vincitore sarà colui che per primo riuscirà a scoprire l'identità dell'avversario.
'Death Note' è un thriller di tipo "deathmatch" (ovvero il classico genere di storie in cui i protagonisti principali sono coinvolti in un gioco il cui vincitore finale corrisponde sempre con l'ultimo sopravvissuto allo stesso - vedasi Battle Royale), capace di tenere il proprio ritmo sempre piuttosto alto nonostante i ben 37 episodi in cui l'opera si articola.
E' un capolavoro assoluto privo di problemi? Un'opera da 10? No purtroppo, poiché, se quanto detto è sostanzialmente vero, è innegabile come l'autore, nel volere allungare la trama, sia caduto negli ultimi episodi verso una certa banalità, facendo compiere ai protagonisti errori di valutazione madornali quasi al solo scopo di movimentare un po' il tutto. Ben intendiamoci, non che questi problemi non fossero presenti anche nella prima parte dell'anime, ma perlomeno erano stati abilmente mascherati da una struttura che tutto sommato si faceva godere.
Nota dolente, proprio sulla scia di quanto detto poc'anzi, è appunto la caratterizzazione dei personaggi, davvero troppo estremizzata. Praticamente in tutto l'anime raramente si avrà a che fare con personaggi veramente umani: Light per essere un ragazzo non dimostra alcuna pietà, nemmeno quando si tratta dei suoi stessi familiari; L basa le sue indagini praticamente solo su supposizioni - riuscendo però a prenderci sempre, e questo ovviamente è troppo -; Misa ha la testa praticamente solo per tenerci attaccati i capelli.
Insomma, si tratta di ingenuità abbastanza pesanti da sopportare se perpetrate a lungo; ed è un vero peccato.
Graficamente e sonoramente ci troviamo davanti a un lavoro degno di lode. L'atmosfera cupa che la parola "Death" nel titolo trasmette, così come il tema della morte sempre dietro l'angolo per tutti i personaggi, è perfettamente riflesso da una OST a dir poco cinematografica, nonché da una regia raramente vista in un lavoro di animazione.
Voto: 8 - Purtroppo è un'occasione mancata sotto molti aspetti per avere un vero capolavoro, ma comunque un lavoro eccezionale, capace di tenere attaccati allo schermo sino in fondo. E' assolutamente da guardare, soprattutto se siete in grado di passare oltre i difetti da me descritti.
Trovo "Death Note" uno degli anime più originali e meglio riusciti di sempre. E' senza alcun dubbio che gli do un dieci pieno, e come potrebbe essere altrimenti?
Il death note (quaderno della morte) del titolo è un quaderno che provoca la morte degli individui i cui nomi vi vengono scritti sopra. E' posseduto, in teoria, solo dagli shinighami (dei della morte), ma un giorno uno shinighami di nome Ryuk, per divertirsi, ne getta uno sulla Terra. Verrà trovato da Light Yagami, brillantissimo studente giapponese che deciderà di utilizzarlo per eliminare i criminali e costruire un mondo perfetto. La storia si dipana poi tra i tentativi della polizia di arrestare Light e le abilissime mosse del giovane per sfuggirgli.
Tra i tanti punti di forza di quest'opera, c'è innanzitutto la trama, che è molto originale, procede con una suspense continua, che inchioda lo spettatore allo schermo e mantiene l'adrenalina a livelli altissimi. In secondo luogo, i personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati e ognuno ha un suo posto preciso in quella grande partita a scacchi che è "Death Note".
In terzo luogo abbiamo i temi. Perché leitmotiv dell'opera è la concezione della giustizia. Può esistere una giustizia privata? E' legittima la vendetta personale? Un mondo davvero giusto può nascere dall'iniziativa personale di un singolo, pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo? Sta agli spettatori riflettere e confrontare le proprie posizioni con quelle dell'anime. Inoltre, questo tema si collega al precedente, poiché la forte caratterizzazione dei personaggi porta lo spettatore a schierarsi naturalmente con Light, personificazione della giustizia privata, o con Elle, principale antagonista di Light, comprimario ed emblema della giustizia pubblica, e i suoi epigoni.
Quarto: le musiche sono tutte piene di grinta e molto azzeccate. Descrivono perfettamente lo stato di Light, il sorgere e crescere della sua megalomania. Quinto: il character design e la grafica in generale sono particolari e accurati, attenti nel sottolineare i dettagli. Anche gli sfondi sono tutti ben costruiti. Quindi, che dire, consiglio quest'anime a tutti e chiedo: Come non dargli dieci?
Il death note (quaderno della morte) del titolo è un quaderno che provoca la morte degli individui i cui nomi vi vengono scritti sopra. E' posseduto, in teoria, solo dagli shinighami (dei della morte), ma un giorno uno shinighami di nome Ryuk, per divertirsi, ne getta uno sulla Terra. Verrà trovato da Light Yagami, brillantissimo studente giapponese che deciderà di utilizzarlo per eliminare i criminali e costruire un mondo perfetto. La storia si dipana poi tra i tentativi della polizia di arrestare Light e le abilissime mosse del giovane per sfuggirgli.
Tra i tanti punti di forza di quest'opera, c'è innanzitutto la trama, che è molto originale, procede con una suspense continua, che inchioda lo spettatore allo schermo e mantiene l'adrenalina a livelli altissimi. In secondo luogo, i personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati e ognuno ha un suo posto preciso in quella grande partita a scacchi che è "Death Note".
In terzo luogo abbiamo i temi. Perché leitmotiv dell'opera è la concezione della giustizia. Può esistere una giustizia privata? E' legittima la vendetta personale? Un mondo davvero giusto può nascere dall'iniziativa personale di un singolo, pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo? Sta agli spettatori riflettere e confrontare le proprie posizioni con quelle dell'anime. Inoltre, questo tema si collega al precedente, poiché la forte caratterizzazione dei personaggi porta lo spettatore a schierarsi naturalmente con Light, personificazione della giustizia privata, o con Elle, principale antagonista di Light, comprimario ed emblema della giustizia pubblica, e i suoi epigoni.
Quarto: le musiche sono tutte piene di grinta e molto azzeccate. Descrivono perfettamente lo stato di Light, il sorgere e crescere della sua megalomania. Quinto: il character design e la grafica in generale sono particolari e accurati, attenti nel sottolineare i dettagli. Anche gli sfondi sono tutti ben costruiti. Quindi, che dire, consiglio quest'anime a tutti e chiedo: Come non dargli dieci?
C'è poco da dire per quest'anime, lo trovo spettacolare, lo consiglio a qualsiasi persona anche non amante del genere. Io ne avevo sentito spesso parlare ma non mi aveva mai incuriosito più di tanto; devo ammettere però che da quando ho iniziato a vedere la prima puntata non sono riuscito più a fermarmi.
La psicologia dei vari personaggi è fatta alla perfezione. Alcuni dialoghi dei personaggi sono veramente intensi e ben fatti. La soundtrack per me è il fiore all'occhiello di "Death Note" (a dir poco spettacolare), fa immergere completamente nell'anime e aumenta quella sensazione di tetro e oscuro. I disegni sono fatti con colori molto scuri che accentuano ancor di più quella sensazione di oscurità, abbinata al male e al peccato. Inoltre c'è da aggiungere la complessità della trama, che, se seguita per bene, tende a fare appassionare qualsiasi persona ci si trovi davanti.
In conclusione io do:
9 alla trama, più precisamente darei un 10 alla prima parte e un 8 alla seconda parte; la prima parte devo ammettere che per me è fatta alla perfezione, la seconda invece è comunque ben fatta ma forse tende a essere un po' più scontata (parere personale);
10 alla psicologia dei personaggi, che non sto qui a spoilerare ma vedendo l'anime ci se ne renderà conto da soli;
8 ai disegni che sono fatti molto bene e credo anche che siano perfetti per questo genere, anche se credo che le animazioni siano abbastanza scarse;
8 alle opening ed ending che in alcuni casi si legano bene con i temi dell'anime, ma che forse a volte sono un po' troppo eccessive;
10 alla soundtrack che credo sia veramente stupenda; mi è capitato di risentirle molto spesso, e anche una volta finito l'anime devo ammettere che le musiche mi lasciano ancora adesso dei brividi.
In conclusione do 9 a quest'anime, che, se mi avesse intrigato come ha fatto nella prima parte, si sarebbe meritato un bel 10+.
La psicologia dei vari personaggi è fatta alla perfezione. Alcuni dialoghi dei personaggi sono veramente intensi e ben fatti. La soundtrack per me è il fiore all'occhiello di "Death Note" (a dir poco spettacolare), fa immergere completamente nell'anime e aumenta quella sensazione di tetro e oscuro. I disegni sono fatti con colori molto scuri che accentuano ancor di più quella sensazione di oscurità, abbinata al male e al peccato. Inoltre c'è da aggiungere la complessità della trama, che, se seguita per bene, tende a fare appassionare qualsiasi persona ci si trovi davanti.
In conclusione io do:
9 alla trama, più precisamente darei un 10 alla prima parte e un 8 alla seconda parte; la prima parte devo ammettere che per me è fatta alla perfezione, la seconda invece è comunque ben fatta ma forse tende a essere un po' più scontata (parere personale);
10 alla psicologia dei personaggi, che non sto qui a spoilerare ma vedendo l'anime ci se ne renderà conto da soli;
8 ai disegni che sono fatti molto bene e credo anche che siano perfetti per questo genere, anche se credo che le animazioni siano abbastanza scarse;
8 alle opening ed ending che in alcuni casi si legano bene con i temi dell'anime, ma che forse a volte sono un po' troppo eccessive;
10 alla soundtrack che credo sia veramente stupenda; mi è capitato di risentirle molto spesso, e anche una volta finito l'anime devo ammettere che le musiche mi lasciano ancora adesso dei brividi.
In conclusione do 9 a quest'anime, che, se mi avesse intrigato come ha fatto nella prima parte, si sarebbe meritato un bel 10+.
Con Death Note non ci sono mezze misure: o si ama o si odia. E' un trhiller psicologico con elementi sovrannaturali e molte questioni morali su cui discutere. E' lecito uccidere persone abiette, criminali di ogni sorta? E' giustizia o vendetta? Si corre il rischio di diventare come quelli che si vorrebbe togliere di mezzo nel tentativo di costruire un mondo migliore? Tutto questo è giocato come una partita a scacchi tra i due protagonisti.
Il doppiaggio è convincente, musiche punk-rock azzeccate, l'anime è ricco di colpi di scena.
Il difetto? Probabilmente la lunghezza. Arrivati a metà c'è a mio parere un drastico calo nella qualità della storia. Per carità, si lascia vedere volentieri, non ci si annoia, ma è come un soufflé che si sgonfia, a un certo punto viene da pensare: E basta! Facciamola più semplice e finiamola qui. Insomma, c'è troppa carne al fuoco e troppo arzigogolata.
Resta comunque un buon prodotto anche visivamente parlando, secondo me merita una visione.
Il doppiaggio è convincente, musiche punk-rock azzeccate, l'anime è ricco di colpi di scena.
Il difetto? Probabilmente la lunghezza. Arrivati a metà c'è a mio parere un drastico calo nella qualità della storia. Per carità, si lascia vedere volentieri, non ci si annoia, ma è come un soufflé che si sgonfia, a un certo punto viene da pensare: E basta! Facciamola più semplice e finiamola qui. Insomma, c'è troppa carne al fuoco e troppo arzigogolata.
Resta comunque un buon prodotto anche visivamente parlando, secondo me merita una visione.
Ottimo anime, ritengo 'Death Note' uno dei più belli mai realizzati, complesso, articolato, e avente tutte le qualità che mi hanno affascinata nella versione cartacea.
La fedeltà al manga d'origine è palese e forse è per questo motivo che l'ho apprezzato tanto: spesso e volentieri ci vengono presentate le scene esattamente come nel fumetto e questo è ottimo, inoltre l'anime non perde la qualità dei discorsi, cosa del tutto rara, che ci permettono di capire la complessità della trama di 'Death Note'.
Un giovane e brillante studente giapponese, Light Yagami, per caso raccoglie un Death Note, quaderno della morte lanciato tra gli umani dallo Shinigami Ryuk che, spinto dalla noia, decide di divertirsi sulla Terra.
Contro ogni aspettativa, Light, sotto lo pseudonimo di Kira, comincia ad assecondare con sempre maggiore foga il suo ideale di giustizia, uccidendo a sangue freddo migliaia di persone per ottenere la sua utopistica pace. Chiamato dall'Interpol, interviene il famoso L, il detective migliore del pianeta: tra lui e Kira scoppierà un'accesa battaglia d'intelligenza e strategia che deciderà le sorti della popolazione mondiale.
I personaggi sono tutti ben strutturati e analizzati, con fattezze credibili e spessori psicologici davvero interessanti.
La qualità grafica è eccellente, i volti sono molto espressivi e i disegni hanno un'armonia che ho apprezzato in grande misura.
La colonna sonora è bella e ogni personaggio ha una o più tracce adattissime che descrivono in maniera sublime il personaggio che rappresentano.
Rimane il difetto della pesantezza presente anche nel manga e la difficoltà di alcuni ragionamenti; inoltre manca il romanticismo, ma io considero questo dettaglio un prego, anche se immagino vada a gusti.
Ciò che non sopporto di DN è il prorompente maschilismo, ineguagliabile persino da serie come 'Dragon Ball', 'Naruto' o da shounen del genere: tutti i personaggi femminili sono mortificati continuamente e a nessun di loro è riconosciuto un briciolo d'intelligenza.
A ogni modo, consiglio a tutti di vedere quest'anime.
La fedeltà al manga d'origine è palese e forse è per questo motivo che l'ho apprezzato tanto: spesso e volentieri ci vengono presentate le scene esattamente come nel fumetto e questo è ottimo, inoltre l'anime non perde la qualità dei discorsi, cosa del tutto rara, che ci permettono di capire la complessità della trama di 'Death Note'.
Un giovane e brillante studente giapponese, Light Yagami, per caso raccoglie un Death Note, quaderno della morte lanciato tra gli umani dallo Shinigami Ryuk che, spinto dalla noia, decide di divertirsi sulla Terra.
Contro ogni aspettativa, Light, sotto lo pseudonimo di Kira, comincia ad assecondare con sempre maggiore foga il suo ideale di giustizia, uccidendo a sangue freddo migliaia di persone per ottenere la sua utopistica pace. Chiamato dall'Interpol, interviene il famoso L, il detective migliore del pianeta: tra lui e Kira scoppierà un'accesa battaglia d'intelligenza e strategia che deciderà le sorti della popolazione mondiale.
I personaggi sono tutti ben strutturati e analizzati, con fattezze credibili e spessori psicologici davvero interessanti.
La qualità grafica è eccellente, i volti sono molto espressivi e i disegni hanno un'armonia che ho apprezzato in grande misura.
La colonna sonora è bella e ogni personaggio ha una o più tracce adattissime che descrivono in maniera sublime il personaggio che rappresentano.
Rimane il difetto della pesantezza presente anche nel manga e la difficoltà di alcuni ragionamenti; inoltre manca il romanticismo, ma io considero questo dettaglio un prego, anche se immagino vada a gusti.
Ciò che non sopporto di DN è il prorompente maschilismo, ineguagliabile persino da serie come 'Dragon Ball', 'Naruto' o da shounen del genere: tutti i personaggi femminili sono mortificati continuamente e a nessun di loro è riconosciuto un briciolo d'intelligenza.
A ogni modo, consiglio a tutti di vedere quest'anime.
'Death Note' è un thriller psicologico come pochi, basato sul senso di giustizia, sul confronto psicologico e sulla stima di amici/nemici, il tutto condito con un comparto grafico di grande livello e con musiche capaci di mantenere alta la tensione dal primo all'ultimo episodio.
Non è una storia semplice, per comprenderla al meglio è necessario gustarsela con la dovuta calma, meditando a fondo sulle scelte fatte dai protagonisti, soprattutto per quanto riguarda il senso di giustizia. 'Death Note' è una grande opera che mette in primo piano il conflitto interiore di ogni individuo, un vero e proprio duello psicologico capace di fare riflettere sul fatto che, in fondo, non sempre è facile distinguere il bene dal male, perché il senso di giustizia cambia da persona a persona.
Non è una storia semplice, per comprenderla al meglio è necessario gustarsela con la dovuta calma, meditando a fondo sulle scelte fatte dai protagonisti, soprattutto per quanto riguarda il senso di giustizia. 'Death Note' è una grande opera che mette in primo piano il conflitto interiore di ogni individuo, un vero e proprio duello psicologico capace di fare riflettere sul fatto che, in fondo, non sempre è facile distinguere il bene dal male, perché il senso di giustizia cambia da persona a persona.
Il capitalismo è una gran brutta cosa a volte: l'istinto di fare soldi su tutto, anche a scapito di sicurezza, legalità e qualità. Ed è proprio la qualità a essere stata sacrificata nel caso di "Death Note". Guardandolo, non si può non avere l'impressione che dopo un certo avvenimento la storia si sarebbe dovuta concludere al più presto. Tutto questo non è avvenuto e la qualità del proseguo è stata sacrificata all'altare della durata, o meglio, all'altare del dio Pluto.
E' difficile parlare del più grande, e forse unico, difetto di DN senza incorrere nello spoiler. Tuttavia chiunque può ammettere che una volta che in una storia ci sia uno stravolgimento tale, la storia stessa dovrebbe prendere un'altra piega, pena la caduta in un circolo vizioso. Invece DN ripropone per una seconda volta la (stupenda) formula della prima parte, con un solo inconveniente: questa formula di suspense, di colpi di scena, di battaglia psicologica, non può stupire ancora, non con così pochi cambiamenti. DN è quindi particolare perché secondo me contiene un anime da 10 seguito dalla sua brutta copia, e il risultato finale è per me un 7, ma mi è difficile accettarlo, perché <b>[SPOILER!]</b> francamente avrei preferito che la storia si fosse concluse alla morte di L, magari con un colpo di scena in cui L, quando era ancora in vita, avesse capito di stare per morire e avesse organizzato una trappola così che la sua morte fosse la prova della colpevolezza di Light. Probabilmente l'autore stesso aveva in mente qualcosa del genere, di fare morire prima L e subito dopo Kira. Invece si ricomincia dall'inizio, e ovviamente il fattore sorpresa scompare, dato che il pattern della narrazione è già stato assorbito dalla memoria. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Quindi DN è veramente vittima del proprio successo. E' ironico, ma DN è allo stesso tempo il copiato e il copiante, è uno di quegli anime che si autocopia e ricomincia da capo per riottenere lo stesso successo (vedi Dragon Ball GT).
Sui suoi lati positivi è stato detto molto, e molto bene. Trovo ottima la parte filosofica, ed esposta in maniera molto leggera, senza interminabili soliloqui. Molta attenzione è stata posta alla lenta deriva di Light, accompagnata dal graduale cambio dei tratti del volto, e ci viene mostrato come qualsiasi persona che voglia cambiare il mondo troverà sempre degli ostacoli, perché, se non c'è né bene né male assoluto, allora chi può decidere come deve essere il mondo? Se il mio bene è diverso dal tuo bene saremo in conflitto, e se io vincerò non sarà perché il mio è il vero bene, ma perché sono stato il più forte e questo mi permette di stabilire la tavola dei valori e di fare credere che io segua il vero bene.
Questa prospettiva nietzscheana di imporre i propri valori, del potente che sceglie ciò che è bene e ciò che è male, di creare un nuovo mondo dalle proprie mani, è un tema ricorrente assieme alla relatività della giustizia umana. D'altronde già dalla prima frase congiunta di Light e Ryuk si percepisce l'atmosfera nichilista che regnerà su tutto DN: Light non è stato scelto, non esiste un destino, quando gli uomini muoiono vanno nel MU. E il MU, che significa assenza, assurdità, sta come a dire che la domanda stessa è assurda: quando gli uomini non ci sono più dove vanno? Ma una cosa che non c'è più dove può mai andare?!
Ma il punto più alto che DN raggiunge è quello che io chiamerei "lezione per game-designer". Chi si occupa di arte sa bene che ogni opera non nasce per ispirazione divina dell'artista ma per un geniale e accurato uso di regole. Ogni opera d'arte è un grosso sistema di regole, di misure, di principi che si evolvono combinandosi e intersecandosi tra di loro, come le voci in una fuga di Bach. Il gioco, poi, è la regola incarnata. Il gioco è regola: basta stabilirne una e il gioco è fatto (scusate il gioco di parole). E proprio come un game-designer, l'autore di DN ha creato dei principi semplicissimi che sono le basi del gioco tra L e Light: le regole del Death Note. La parte più coinvolgente dell'anime, a mio parere, è stata proprio questa, la capacità di Light di utilizzare un diario che può "soltanto" uccidere le persone nelle maniere più impensate, - usandolo addirittura per rinfrescarsi la memoria - ma sempre nel rispetto di quelle regole che sono state decise a tavolino. Insomma, non c'è nessun potere nascosto che compare a metà serie come in molti anime, lo spettatore viene subito a conoscenza delle regole del DN e, se all'inizio penserà che si tratti un potere senza confini, scoprirà invece i suoi limiti, i suoi difetti ma anche i suoi punti di forza.
Così anche la tattica di L, per quanto a volte sembri troppo una bimbominkiata, fa riflettere. La prima mossa di L, ad esempio, <b>[SPOILER!]</b> come capisce dove si trova Light è strabiliante, tanto che mi ha fatto molto riflettere sul fatto che non esiste nessun segreto al mondo, che ogni cosa che faccciamo è così... rintracciabile, se solo lo si volesse. Ad un certo punto mi sono detto "L'uomo è una costante fuga di informazioni", una frase che starebbe bene in bocca ad L. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Insomma, "Death Note" è un'opera controversa, che appassiona, come nel mio caso, ma che delude, sempre come nel mio caso. Qualsiasi voto è fuori luogo in un caso del genere, e quindi attestarsi su voti modesti è abbastanza prudente. Una parola sulla realizzazione tecnica: strabiliante.
Ovviamente è un anime da vedere, almeno fino alla 25 puntata, dopo di che si può tranquillamente leggere il proseguo su un riassunto, magari dando uno sguardo al finale che tenta di riscattarsi.
E' difficile parlare del più grande, e forse unico, difetto di DN senza incorrere nello spoiler. Tuttavia chiunque può ammettere che una volta che in una storia ci sia uno stravolgimento tale, la storia stessa dovrebbe prendere un'altra piega, pena la caduta in un circolo vizioso. Invece DN ripropone per una seconda volta la (stupenda) formula della prima parte, con un solo inconveniente: questa formula di suspense, di colpi di scena, di battaglia psicologica, non può stupire ancora, non con così pochi cambiamenti. DN è quindi particolare perché secondo me contiene un anime da 10 seguito dalla sua brutta copia, e il risultato finale è per me un 7, ma mi è difficile accettarlo, perché <b>[SPOILER!]</b> francamente avrei preferito che la storia si fosse concluse alla morte di L, magari con un colpo di scena in cui L, quando era ancora in vita, avesse capito di stare per morire e avesse organizzato una trappola così che la sua morte fosse la prova della colpevolezza di Light. Probabilmente l'autore stesso aveva in mente qualcosa del genere, di fare morire prima L e subito dopo Kira. Invece si ricomincia dall'inizio, e ovviamente il fattore sorpresa scompare, dato che il pattern della narrazione è già stato assorbito dalla memoria. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Quindi DN è veramente vittima del proprio successo. E' ironico, ma DN è allo stesso tempo il copiato e il copiante, è uno di quegli anime che si autocopia e ricomincia da capo per riottenere lo stesso successo (vedi Dragon Ball GT).
Sui suoi lati positivi è stato detto molto, e molto bene. Trovo ottima la parte filosofica, ed esposta in maniera molto leggera, senza interminabili soliloqui. Molta attenzione è stata posta alla lenta deriva di Light, accompagnata dal graduale cambio dei tratti del volto, e ci viene mostrato come qualsiasi persona che voglia cambiare il mondo troverà sempre degli ostacoli, perché, se non c'è né bene né male assoluto, allora chi può decidere come deve essere il mondo? Se il mio bene è diverso dal tuo bene saremo in conflitto, e se io vincerò non sarà perché il mio è il vero bene, ma perché sono stato il più forte e questo mi permette di stabilire la tavola dei valori e di fare credere che io segua il vero bene.
Questa prospettiva nietzscheana di imporre i propri valori, del potente che sceglie ciò che è bene e ciò che è male, di creare un nuovo mondo dalle proprie mani, è un tema ricorrente assieme alla relatività della giustizia umana. D'altronde già dalla prima frase congiunta di Light e Ryuk si percepisce l'atmosfera nichilista che regnerà su tutto DN: Light non è stato scelto, non esiste un destino, quando gli uomini muoiono vanno nel MU. E il MU, che significa assenza, assurdità, sta come a dire che la domanda stessa è assurda: quando gli uomini non ci sono più dove vanno? Ma una cosa che non c'è più dove può mai andare?!
Ma il punto più alto che DN raggiunge è quello che io chiamerei "lezione per game-designer". Chi si occupa di arte sa bene che ogni opera non nasce per ispirazione divina dell'artista ma per un geniale e accurato uso di regole. Ogni opera d'arte è un grosso sistema di regole, di misure, di principi che si evolvono combinandosi e intersecandosi tra di loro, come le voci in una fuga di Bach. Il gioco, poi, è la regola incarnata. Il gioco è regola: basta stabilirne una e il gioco è fatto (scusate il gioco di parole). E proprio come un game-designer, l'autore di DN ha creato dei principi semplicissimi che sono le basi del gioco tra L e Light: le regole del Death Note. La parte più coinvolgente dell'anime, a mio parere, è stata proprio questa, la capacità di Light di utilizzare un diario che può "soltanto" uccidere le persone nelle maniere più impensate, - usandolo addirittura per rinfrescarsi la memoria - ma sempre nel rispetto di quelle regole che sono state decise a tavolino. Insomma, non c'è nessun potere nascosto che compare a metà serie come in molti anime, lo spettatore viene subito a conoscenza delle regole del DN e, se all'inizio penserà che si tratti un potere senza confini, scoprirà invece i suoi limiti, i suoi difetti ma anche i suoi punti di forza.
Così anche la tattica di L, per quanto a volte sembri troppo una bimbominkiata, fa riflettere. La prima mossa di L, ad esempio, <b>[SPOILER!]</b> come capisce dove si trova Light è strabiliante, tanto che mi ha fatto molto riflettere sul fatto che non esiste nessun segreto al mondo, che ogni cosa che faccciamo è così... rintracciabile, se solo lo si volesse. Ad un certo punto mi sono detto "L'uomo è una costante fuga di informazioni", una frase che starebbe bene in bocca ad L. <b>[FINE SPOILER!]</b>
Insomma, "Death Note" è un'opera controversa, che appassiona, come nel mio caso, ma che delude, sempre come nel mio caso. Qualsiasi voto è fuori luogo in un caso del genere, e quindi attestarsi su voti modesti è abbastanza prudente. Una parola sulla realizzazione tecnica: strabiliante.
Ovviamente è un anime da vedere, almeno fino alla 25 puntata, dopo di che si può tranquillamente leggere il proseguo su un riassunto, magari dando uno sguardo al finale che tenta di riscattarsi.
"Death Note" è un anime di tutto rispetto, sia per l'idea che fa da base alla storia sia perla realizzazione tecnica davvero notevole. I primi episodi riescono a tenere incollato allo schermo chiunque perché, nonostante non ci sia azione, ma solo scontri "tra cervelli", questo non può che essere un punto a favore. Peccato che arrivati a un certo punto la trama venga imbottita di forzature per allungare il brodo aggiungendo a un prodotto a mio avviso perfetto delle imperfezioni che non gli fanno meritare il 10.
Nonostante questi piccoli difetti e un finale veramente deludente da tutti i punti di vista, "Death Note" rimane un anime da vedere assolutamente. Alla fine a chiunque verranno dei dubbi morali su cosa è giusto e sbagliato, perché "Death Note" si basa proprio su questo. E' giusto fare del male per arrivare al bene supremo? Guardate "Death Note" e arriverete a una risposta che forse non pensavate nemmeno di concepire. Buona visione.
Nonostante questi piccoli difetti e un finale veramente deludente da tutti i punti di vista, "Death Note" rimane un anime da vedere assolutamente. Alla fine a chiunque verranno dei dubbi morali su cosa è giusto e sbagliato, perché "Death Note" si basa proprio su questo. E' giusto fare del male per arrivare al bene supremo? Guardate "Death Note" e arriverete a una risposta che forse non pensavate nemmeno di concepire. Buona visione.
L’anime di Death Note narra le vicende di Light Yagami, studente modello e dotato di un’intelligenza decisamente sopra la media, il quale un giorno trova all’esterno della sua scuola il Death Note o quaderno della morte, lasciato cadere sulla Terra da uno Shinigami annoiato. Inizialmente Light si dimostra scettico sull’autenticità del quaderno, ma decide in ogni caso di prenderlo e portarlo a casa con sé dove, dopo avere effettuato alcune prove, si rende conto che il Death Note in suo possesso funziona veramente.
Da questo momento Light decide di utilizzare il quaderno per fare piazza pulita di tutti i criminali del mondo che fanno soffrire la gente, diventando così il Dio di un nuovo mondo. Successivamente però, a complicare i piani di Light, ci penserà la polizia giapponese e soprattutto L, grandissimo detective che ha risolto ogni caso a lui affidato e il cui nome e volto sono sconosciuti.
Questa è a grandi linee solo l’introduzione di quest’anime, infatti, la trama, con il passare delle puntate, diventa sempre più complessa e avvincente, senza però rivelarsi mai di difficile comprensione nei suoi passaggi, a patto che si segua la serie con una certa attenzione, necessaria per cogliere ogni passaggio.
Altro punto interessante di quest’anime è il motivo che spinge Light Yagami a utilizzare il Death Note: egli, infatti, viene presentato come un ragazzo buono che come tutti soffre nel sapere che ogni giorno, nel mondo, vengono compiute molte malefatte e decide quindi di utilizzare il quaderno per ripulire un po’ il mondo in cui viviamo da quella che lui chiama feccia. Tuttavia spetta allo spettatore, con lo svilupparsi della trama, cercare di stabilire se le azioni di Light siano buone o cattive; in altre parole la trama ha il merito di fare riflettere sulle azioni compiute da Light e soprattutto di fare notare quanto sia sottile la linea che divide il bene dal male e il giusto dallo sbagliato.
Purtroppo però l’anime ha anche un grandissimo difetto, ossia quello di risultare ripetitivo nelle ultime puntate, quando si ha l’impressione di avere già visto nelle puntate precedenti ogni singola azione o riflessione dei personaggi.
La particolarità di quest’anime è la quasi totale mancanza d’azione che al giorno d’oggi, in questi tipi di anime, non manca mai, al contrario al centro dell’attenzione vengono posti i dialoghi e i personaggi. Proprio i personaggi, infatti, sono stati ben caratterizzati e le loro personalità sono veramente ben delineate, così come i dialoghi profondi e quasi mai scontati.
Tecnicamente i disegni sono veramente di altissimo livello, i personaggi, infatti, si rivelano realistici nelle proporzioni dei corpi ma allo stesso tempo risultano essere anche molto dinamici nelle loro movenze.
Parlando invece delle sigle di apertura, sono entrambe molto belle (specie la prima), mentre le musiche presenti all'interno dell'anime sono veramente ottime.
In conclusione Death Note è un grandissimo anime che non posso che consigliare soprattutto a chi apprezza le trame complesse e i bei disegni. Peccato solo per le ultime puntate leggermente sotto tono dove tutto sa di già visto. Questo difetto tuttavia non può oscurare tutti i lati positivi che quest'anime presenta, e che giustamente lo hanno portato ad essere considerato uno degli anime e manga più belli e popolari di sempre.
Da questo momento Light decide di utilizzare il quaderno per fare piazza pulita di tutti i criminali del mondo che fanno soffrire la gente, diventando così il Dio di un nuovo mondo. Successivamente però, a complicare i piani di Light, ci penserà la polizia giapponese e soprattutto L, grandissimo detective che ha risolto ogni caso a lui affidato e il cui nome e volto sono sconosciuti.
Questa è a grandi linee solo l’introduzione di quest’anime, infatti, la trama, con il passare delle puntate, diventa sempre più complessa e avvincente, senza però rivelarsi mai di difficile comprensione nei suoi passaggi, a patto che si segua la serie con una certa attenzione, necessaria per cogliere ogni passaggio.
Altro punto interessante di quest’anime è il motivo che spinge Light Yagami a utilizzare il Death Note: egli, infatti, viene presentato come un ragazzo buono che come tutti soffre nel sapere che ogni giorno, nel mondo, vengono compiute molte malefatte e decide quindi di utilizzare il quaderno per ripulire un po’ il mondo in cui viviamo da quella che lui chiama feccia. Tuttavia spetta allo spettatore, con lo svilupparsi della trama, cercare di stabilire se le azioni di Light siano buone o cattive; in altre parole la trama ha il merito di fare riflettere sulle azioni compiute da Light e soprattutto di fare notare quanto sia sottile la linea che divide il bene dal male e il giusto dallo sbagliato.
Purtroppo però l’anime ha anche un grandissimo difetto, ossia quello di risultare ripetitivo nelle ultime puntate, quando si ha l’impressione di avere già visto nelle puntate precedenti ogni singola azione o riflessione dei personaggi.
La particolarità di quest’anime è la quasi totale mancanza d’azione che al giorno d’oggi, in questi tipi di anime, non manca mai, al contrario al centro dell’attenzione vengono posti i dialoghi e i personaggi. Proprio i personaggi, infatti, sono stati ben caratterizzati e le loro personalità sono veramente ben delineate, così come i dialoghi profondi e quasi mai scontati.
Tecnicamente i disegni sono veramente di altissimo livello, i personaggi, infatti, si rivelano realistici nelle proporzioni dei corpi ma allo stesso tempo risultano essere anche molto dinamici nelle loro movenze.
Parlando invece delle sigle di apertura, sono entrambe molto belle (specie la prima), mentre le musiche presenti all'interno dell'anime sono veramente ottime.
In conclusione Death Note è un grandissimo anime che non posso che consigliare soprattutto a chi apprezza le trame complesse e i bei disegni. Peccato solo per le ultime puntate leggermente sotto tono dove tutto sa di già visto. Questo difetto tuttavia non può oscurare tutti i lati positivi che quest'anime presenta, e che giustamente lo hanno portato ad essere considerato uno degli anime e manga più belli e popolari di sempre.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Trama
La storia inizia in Giappone, precisamente in una scuola di Tokyo. Light Yagami è un ottimo studente parecchio annoiato, ma sopratutto disgustato dal degrado morale raggiunto dalla sua città e dal resto del mondo: i criminali girano liberi per le strade e la brava gente è costretta a vivere nel terrore. Durante una normale lezione Light vede cadere dal cielo un quaderno, finito l'orario di scuola si precipita a vedere di cosa si tratta e legge "Death note", un quaderno che può uccidere la gente semplicemente se vi si scrive sopra il nome di una persona e pensandone il volto. Il suo primo pensiero è "Che pessimo scherzo" ma, nonostante ciò, lo raccoglie e, una volta arrivato a casa, lo prova su un criminale e scopre che funziona.
Nel frattempo lo shinigami Ryuk gli fa visita, dicendogli che il quaderno è suo e che l'aveva lasciato cadere solo per divertirsi un po', ma avverte Light che chi usa il quaderno non andrà né in paradiso né all'inferno.
Il giovane studente inizia così la sua carneficina di criminali, dai più famosi ai meno, per creare un mondo in cui le persone oneste non abbiano paura di camminare per strada anche di notte senza essere assalite dal criminale di turno.
L'interpol, intanto, ha chiesto aiuto a L, il più famoso detective del mondo, che inizierà le indagini per scoprire chi sia Kira, così viene chiamato il misterioso assassino.
Il loro duello sarà inizialmente a distanza, ma presto L si mostrerà e inizierà la sfida faccia a faccia, vincerà chi ucciderà l'altro per primo.
Personaggi
- Light: giovane studente modello ossessionato da un concetto di giustizia un po' distorto, anche lui sa benissimo che uccidere (anche nel caso di criminali) è sbagliato ma è l'unico (sempre secondo lui) che può sopportare questo fardello. Da idealista finirà presto con il trasformarsi in un pazzo criminale, proprio come quelli che inizialmente voleva eliminare.
- L: misterioso personaggio che mai si era mostrato a qualcuno. Non è un normale detective, se necessario è pronto a usare anche le maniere forti. Sta sempre seduto in ginocchio perché, stando alle sue parole, sedendosi normalmente perderebbe il 40% delle capacità cerebrali; ha delle vistose occhiaie e mangia sempre dolci, senza ingrassare perché, come dice lui, mangia con il cervello.
- Ryuk: lo shinigami, dio della morte, che lascia cadere il quaderno. Grazie ai suoi occhi può vedere il nome e la durata vitale di tutte le persone in quanto loro si "cibano" della vita residua delle persone. Cercherà anche di vendere i suoi occhi a Light in cambio di metà della sua vita ma quest'ultimo rifiuterà. Nonostante non abbia bisogno di mangiare, ama le mele rosse e succose in quanto quelle del suo mondo sono rinsecchite.
- Misa Amane: anche lei come Light possiede il quaderno ma, a differenza sua, ha ottenuto anche gli occhi dal suo shinigami Rem. E' innamorata di Light e farà tutto quello che lui le ordina.
Ci sono ancora molti personaggi ma descriverli tutti sarebbe veramente troppo lungo, questi sono quelli più importanti.
Parte tecnica
Trovo le due opening, fantastiche, sono affidate rispettivamente ai Nightmare, "The world", e ai Maximum the Hormone, "What's up people?!?". La prima è più tranquilla mentre la seconda è puro metal giapponese. Le ending sono ancora dei due gruppi già citati che ci offrono "Aluminia" e "Zetsubou billy", ottime anche loro. Le musiche in generale a mio avviso sono fantastiche, perfette per l'atmosfera un po' dark di certe scene o per le varie parti riflessive.
I disegni secondo me sono realizzati in modo ineccepibile e anche i doppiaggi in italiano, li ho trovati molto ben fatti, eccezion fatta per quelle inutili censure del tipo: "diventerò il Dio di un nuovo mondo" che diventa "diventerò il padrone di un nuovo mondo". Anche se fastidiose non compromettono comunque la visione.
Conclusione
"Death Note" è l'anime che, dopo averlo visto tre volte, posso affermare che sia il mio preferito sopratutto grazie ai due fantastici personaggi, che ti mettono in condizione di dovere scegliere tra l'uno e l'altro nonostante tu vorresti che nessuno muoia - dal mio punto di vista.
Consigliato a tutti, sopratutto a un pubblico che possa capire a fondo le tematiche trattate e che apprezzi la complessità della trama.
Trama
La storia inizia in Giappone, precisamente in una scuola di Tokyo. Light Yagami è un ottimo studente parecchio annoiato, ma sopratutto disgustato dal degrado morale raggiunto dalla sua città e dal resto del mondo: i criminali girano liberi per le strade e la brava gente è costretta a vivere nel terrore. Durante una normale lezione Light vede cadere dal cielo un quaderno, finito l'orario di scuola si precipita a vedere di cosa si tratta e legge "Death note", un quaderno che può uccidere la gente semplicemente se vi si scrive sopra il nome di una persona e pensandone il volto. Il suo primo pensiero è "Che pessimo scherzo" ma, nonostante ciò, lo raccoglie e, una volta arrivato a casa, lo prova su un criminale e scopre che funziona.
Nel frattempo lo shinigami Ryuk gli fa visita, dicendogli che il quaderno è suo e che l'aveva lasciato cadere solo per divertirsi un po', ma avverte Light che chi usa il quaderno non andrà né in paradiso né all'inferno.
Il giovane studente inizia così la sua carneficina di criminali, dai più famosi ai meno, per creare un mondo in cui le persone oneste non abbiano paura di camminare per strada anche di notte senza essere assalite dal criminale di turno.
L'interpol, intanto, ha chiesto aiuto a L, il più famoso detective del mondo, che inizierà le indagini per scoprire chi sia Kira, così viene chiamato il misterioso assassino.
Il loro duello sarà inizialmente a distanza, ma presto L si mostrerà e inizierà la sfida faccia a faccia, vincerà chi ucciderà l'altro per primo.
Personaggi
- Light: giovane studente modello ossessionato da un concetto di giustizia un po' distorto, anche lui sa benissimo che uccidere (anche nel caso di criminali) è sbagliato ma è l'unico (sempre secondo lui) che può sopportare questo fardello. Da idealista finirà presto con il trasformarsi in un pazzo criminale, proprio come quelli che inizialmente voleva eliminare.
- L: misterioso personaggio che mai si era mostrato a qualcuno. Non è un normale detective, se necessario è pronto a usare anche le maniere forti. Sta sempre seduto in ginocchio perché, stando alle sue parole, sedendosi normalmente perderebbe il 40% delle capacità cerebrali; ha delle vistose occhiaie e mangia sempre dolci, senza ingrassare perché, come dice lui, mangia con il cervello.
- Ryuk: lo shinigami, dio della morte, che lascia cadere il quaderno. Grazie ai suoi occhi può vedere il nome e la durata vitale di tutte le persone in quanto loro si "cibano" della vita residua delle persone. Cercherà anche di vendere i suoi occhi a Light in cambio di metà della sua vita ma quest'ultimo rifiuterà. Nonostante non abbia bisogno di mangiare, ama le mele rosse e succose in quanto quelle del suo mondo sono rinsecchite.
- Misa Amane: anche lei come Light possiede il quaderno ma, a differenza sua, ha ottenuto anche gli occhi dal suo shinigami Rem. E' innamorata di Light e farà tutto quello che lui le ordina.
Ci sono ancora molti personaggi ma descriverli tutti sarebbe veramente troppo lungo, questi sono quelli più importanti.
Parte tecnica
Trovo le due opening, fantastiche, sono affidate rispettivamente ai Nightmare, "The world", e ai Maximum the Hormone, "What's up people?!?". La prima è più tranquilla mentre la seconda è puro metal giapponese. Le ending sono ancora dei due gruppi già citati che ci offrono "Aluminia" e "Zetsubou billy", ottime anche loro. Le musiche in generale a mio avviso sono fantastiche, perfette per l'atmosfera un po' dark di certe scene o per le varie parti riflessive.
I disegni secondo me sono realizzati in modo ineccepibile e anche i doppiaggi in italiano, li ho trovati molto ben fatti, eccezion fatta per quelle inutili censure del tipo: "diventerò il Dio di un nuovo mondo" che diventa "diventerò il padrone di un nuovo mondo". Anche se fastidiose non compromettono comunque la visione.
Conclusione
"Death Note" è l'anime che, dopo averlo visto tre volte, posso affermare che sia il mio preferito sopratutto grazie ai due fantastici personaggi, che ti mettono in condizione di dovere scegliere tra l'uno e l'altro nonostante tu vorresti che nessuno muoia - dal mio punto di vista.
Consigliato a tutti, sopratutto a un pubblico che possa capire a fondo le tematiche trattate e che apprezzi la complessità della trama.
Death Note è senz'altro l'anime più originale che abbia mai visto. Machiavellico, ricco di colpi di scena, di suspense, profondo, è senz'altro un'opera che spicca fra tutte le altre, con un eroe fuori dagli schemi, anzi un antieroe. Nonostante la complessità con cui è costruita la trama, così fitta e piena di regole, essa si lascia comprendere appieno, si lascia seguire e affascina chiunque la guardi.
Inutile spiegarne l'articolazione, la banalizzerei, poiché il meglio di quest'anime sta proprio nel visionarla, nel come è costruita e nel come si lasci scoprire senza mai esser scontata. Mai.
Subito dopo averla finita mi sono informata sul manga, e consiglio a tutti, una volta terminata la visione, di tenere conto delle sottili modifiche sul finale - del quale mi ha interessato qualche aspetto in più che c'è nel manga. Insomma che aspettate a vederlo? Non lasciatevelo nemmeno consigliare.
Inutile spiegarne l'articolazione, la banalizzerei, poiché il meglio di quest'anime sta proprio nel visionarla, nel come è costruita e nel come si lasci scoprire senza mai esser scontata. Mai.
Subito dopo averla finita mi sono informata sul manga, e consiglio a tutti, una volta terminata la visione, di tenere conto delle sottili modifiche sul finale - del quale mi ha interessato qualche aspetto in più che c'è nel manga. Insomma che aspettate a vederlo? Non lasciatevelo nemmeno consigliare.
Trovo Death Note un anime molto ben curato sotto ogni aspetto: trama, disegni, musiche, personaggi. La storia cattura subito sin dalla prima puntata e si mantiene sempre interessante. Le dinamiche d'interazione tra i personaggi s'incastonano tra loro assai gradevolmente. Soprattutto il personaggio di Light è reso in modo davvero magnetico e inquietante e la sua vicenda di uomo perfetto (studente e figlio modello, intelligentissimo, affascinante, conquistatore, bello, ineffabile) che vuole redimere il mondo, eliminando i criminali, divenendo un criminale egli stesso, costituisce un topos di riflessione etica sul rapporto tra bene, male e giustizia a tratti metafisica, considerando anche il rapporto con il dio della morte da cui riceve il Death Note. Molto interessanti anche le figure di Ryuk e Rem e degli agenti di supporto. A mio avviso, forse Death Note è il miglior anime dell'ultimo decennio.
Secondo me Death Note è un anime spettacolare, secondo solo all'omonimo fumetto, che resta una delle opere più intriganti ed emozionanti che io abbia mai letto.
Dopo l'impatto suscitatomi dal manga, non ho potuto fare a meno di guardarmi tutti gli episodi dell'anime, che non mi hanno per nulla deluso.
Death Note, per i pochi che non lo conoscessero, è un anime pieno di emozioni, che se avessi visto senza conoscere gli avvenimenti mi avrebbe lasciato senza fiato - anche se i brividi mi sono venuti più di una volta. Cominciamo dalla semplice sigla iniziale, che io reputo un capolavoro, una delle sigle più belle che io abbia mai ascoltato: cala subito nell'atmosfera, impegno tutt'altro che semplice, data la complessità dell'opera.
Per quanto concerne la trama, beh, dico proprio due parole giusto per dare un senso logico a coloro che non ne hanno mai sentito parlare: Ligth Yagami è uno studente modello, uno dei migliori del Giappone; credo abbia tutto, intelligenza, successo con le ragazze, una famiglia di tutto rispetto e una bellezza fuori dal comune. A questo ragazzo capita di vedere un quaderno cadere dal cielo, e nel momento in cui lo raccoglie la sua vita cambia radicalmente. "La persona il cui nome sarà scritto su questo quaderno, morirà": da qui nasce una storia di intrighi e misteri, di sfide e rompicapi, come una grande partita a scacchi alla quale solo lo spettatore può decidere per chi tifare. Infatti Ligth si troverà ad affrontare il più grande detective del mondo: L.
Diciamo che, rispetto al manga, l'anime porta più verso la santificazione del detective e la demonizzazione di Ligth, cosa che il manga, a mio parere, non fa, lasciando più libero il pensiero di chi legge. Inoltre alcune scene sono state tagliate, forse per non allungare eccessivamente l'anime, o per motivi di montaggio delle puntate. Sta di fatto che l'opera merita di essere vista, ancor di più letta.
Ottime sono le musiche della colonna sonora - alcune fanno davvero rabbrividire - e anche il montaggio; il disegno e i suoni sono veramente di ottimo impatto, sia visivo sia emotivo.
Non lasciatevi scappare quest'anime, che per me poi diventa come una droga. Io l'ho visto due volte e ho riletto il manga 3! E' vietato ai minori di 12 anni. Chissà se non dovrebbe essere alzata la soglia minima - per mia madre sì.
Dopo l'impatto suscitatomi dal manga, non ho potuto fare a meno di guardarmi tutti gli episodi dell'anime, che non mi hanno per nulla deluso.
Death Note, per i pochi che non lo conoscessero, è un anime pieno di emozioni, che se avessi visto senza conoscere gli avvenimenti mi avrebbe lasciato senza fiato - anche se i brividi mi sono venuti più di una volta. Cominciamo dalla semplice sigla iniziale, che io reputo un capolavoro, una delle sigle più belle che io abbia mai ascoltato: cala subito nell'atmosfera, impegno tutt'altro che semplice, data la complessità dell'opera.
Per quanto concerne la trama, beh, dico proprio due parole giusto per dare un senso logico a coloro che non ne hanno mai sentito parlare: Ligth Yagami è uno studente modello, uno dei migliori del Giappone; credo abbia tutto, intelligenza, successo con le ragazze, una famiglia di tutto rispetto e una bellezza fuori dal comune. A questo ragazzo capita di vedere un quaderno cadere dal cielo, e nel momento in cui lo raccoglie la sua vita cambia radicalmente. "La persona il cui nome sarà scritto su questo quaderno, morirà": da qui nasce una storia di intrighi e misteri, di sfide e rompicapi, come una grande partita a scacchi alla quale solo lo spettatore può decidere per chi tifare. Infatti Ligth si troverà ad affrontare il più grande detective del mondo: L.
Diciamo che, rispetto al manga, l'anime porta più verso la santificazione del detective e la demonizzazione di Ligth, cosa che il manga, a mio parere, non fa, lasciando più libero il pensiero di chi legge. Inoltre alcune scene sono state tagliate, forse per non allungare eccessivamente l'anime, o per motivi di montaggio delle puntate. Sta di fatto che l'opera merita di essere vista, ancor di più letta.
Ottime sono le musiche della colonna sonora - alcune fanno davvero rabbrividire - e anche il montaggio; il disegno e i suoni sono veramente di ottimo impatto, sia visivo sia emotivo.
Non lasciatevi scappare quest'anime, che per me poi diventa come una droga. Io l'ho visto due volte e ho riletto il manga 3! E' vietato ai minori di 12 anni. Chissà se non dovrebbe essere alzata la soglia minima - per mia madre sì.
Death Note è senza ombra di dubbio uno dei migliori anime che io abbia mai visto, carico di tensione e suspense, senza però mai mancare di quei momenti comici che ne rendono la vista piacevole. Lo trovo veramente un ottimo lavoro.
La caratterizzazione dei personaggi e l'invenzione del mondo degli Shinigami risultano del tutto verosimili, quasi da fare credere allo spettatore che possa succedere veramente una cosa del genere.
I personaggi sono trattati molto bene, c'è una profonda analisi psicologica e caratteriale di ognuno di loro, il che rende l'insieme, a mio avviso, stupendo.
La caratterizzazione dei personaggi e l'invenzione del mondo degli Shinigami risultano del tutto verosimili, quasi da fare credere allo spettatore che possa succedere veramente una cosa del genere.
I personaggi sono trattati molto bene, c'è una profonda analisi psicologica e caratteriale di ognuno di loro, il che rende l'insieme, a mio avviso, stupendo.
Tanto per cominciare, questa recensione non contiene spoiler, dunque non vi risulterà nemmeno tanto lunga.
La storia riguarda il giovane Light Yagami, che ha intenzione di dare origine a un suo mondo, ove i criminali non vi siano più, una volta trovato e utilizzato il Death Note di uno Shinigami, ossia un quaderno tramite il quale è possibile uccidere le persone scrivendovi il nome e, ma non è necessario, la procedura del decesso.
Death Note è un anime che, se i gusti dell'osservatore puntano molto sull'aspetto drammatico (nel senso dell'azione, poiché "drama" in greco significa appunto "azione"), inizialmente potrebbe sembrare un poco "piatto"; tuttavia presto tale sensazione d'immobilità viene smentita, e con "presto" intendo dire al 3° episodio.
Sono presenti moltissimi processi ingegnosi, con i quali Light opera l'utilizzo del Death Note e con cui si scontra con un detective altrettanto geniale, denominato L.
L'intreccio della serie si sviluppa nei sospetti e nei depistaggi tra questi due ragazzi, i quali lasciano veramente sbalordito chi osserva, dal momento che ergono il loro cinismo devastante e la complessità dei loro processi mentali-logici. Tutto ciò è segno d'intrigo e di forte coinvolgimento nella storia.
Gli altri personaggi sono di sfondo, ma non per questo non detengono una propria rilevanza e una gravità all'interno della serie: ci sono diversi poliziotti che hanno comportamenti talmente umani che sembrano quasi reali. La profondità non manca, assolutamente, da nessuna parte, nemmeno nei particolari più artistici, che spesso vengono meno in certe serie.
Per quanto riguarda i disegni, ebbene questi sono proprio ben fatti: si nota subito infatti la giovinezza di tale anime, poiché gli effetti e le linee di disegno sono pressoché perfetti. I fotogrammi non sono mai ripetuti e dunque viene meno la sensazione di serie low-cost, anzi direi proprio al contrario: il budget per la realizzazione è stato sicuramente alto.
Le musiche sono altrettanto belle: particolari, inquietanti, varie, mitiganti e certamente tetre. Sono molto caratteristiche, in quanto riescono ad aderire perfettamente alla situazione e all'atmosfera, così come si configurano con il carattere del personaggio cui si riferiscono. Questo non è un dato comune a molti anime.
Dunque Death Note è un anime che consiglio vivamente, anche per il fatto che, mostrando tutti i ragionamenti dei personaggi principali, "insegna" qualche metodo d'indagine - e qui le cose non capitano per caso, come ad esempio in Detective Conan, e tanto meno vanno a finire bene... talvolta).
Buona visione, e grazie dell'attenzione.
La storia riguarda il giovane Light Yagami, che ha intenzione di dare origine a un suo mondo, ove i criminali non vi siano più, una volta trovato e utilizzato il Death Note di uno Shinigami, ossia un quaderno tramite il quale è possibile uccidere le persone scrivendovi il nome e, ma non è necessario, la procedura del decesso.
Death Note è un anime che, se i gusti dell'osservatore puntano molto sull'aspetto drammatico (nel senso dell'azione, poiché "drama" in greco significa appunto "azione"), inizialmente potrebbe sembrare un poco "piatto"; tuttavia presto tale sensazione d'immobilità viene smentita, e con "presto" intendo dire al 3° episodio.
Sono presenti moltissimi processi ingegnosi, con i quali Light opera l'utilizzo del Death Note e con cui si scontra con un detective altrettanto geniale, denominato L.
L'intreccio della serie si sviluppa nei sospetti e nei depistaggi tra questi due ragazzi, i quali lasciano veramente sbalordito chi osserva, dal momento che ergono il loro cinismo devastante e la complessità dei loro processi mentali-logici. Tutto ciò è segno d'intrigo e di forte coinvolgimento nella storia.
Gli altri personaggi sono di sfondo, ma non per questo non detengono una propria rilevanza e una gravità all'interno della serie: ci sono diversi poliziotti che hanno comportamenti talmente umani che sembrano quasi reali. La profondità non manca, assolutamente, da nessuna parte, nemmeno nei particolari più artistici, che spesso vengono meno in certe serie.
Per quanto riguarda i disegni, ebbene questi sono proprio ben fatti: si nota subito infatti la giovinezza di tale anime, poiché gli effetti e le linee di disegno sono pressoché perfetti. I fotogrammi non sono mai ripetuti e dunque viene meno la sensazione di serie low-cost, anzi direi proprio al contrario: il budget per la realizzazione è stato sicuramente alto.
Le musiche sono altrettanto belle: particolari, inquietanti, varie, mitiganti e certamente tetre. Sono molto caratteristiche, in quanto riescono ad aderire perfettamente alla situazione e all'atmosfera, così come si configurano con il carattere del personaggio cui si riferiscono. Questo non è un dato comune a molti anime.
Dunque Death Note è un anime che consiglio vivamente, anche per il fatto che, mostrando tutti i ragionamenti dei personaggi principali, "insegna" qualche metodo d'indagine - e qui le cose non capitano per caso, come ad esempio in Detective Conan, e tanto meno vanno a finire bene... talvolta).
Buona visione, e grazie dell'attenzione.
Dopo gli anime tipo Dragonball o Inuyasha che guardavo da piccola, questa è stata la mia prima serie giapponese e l'ho vissuta un po' come un'iniziazione al mondo degli anime e dei manga. Credo che se non fosse stato per Death Note non mi sarei appassionata tanto agli anime, né di conseguenza ai manga, ma quest'anime è tra i più belli che io abbia mai visto e per me merita veramente di essere considerato grande sia in fatto di disegni sia per quanto riguarda la perfetta descrizione caratteriale dei personaggi e soprattutto l'intreccio della storia, che è decisamente caratterizzata da una lotta psicologica nella prima parte, mentre nella seconda parte vi è più azione.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
In quest'anime, veramente ben fatto e che io non ho trovato per niente commerciale, c'è una sola pecca criticata da quasi tutti i fan di Death Note: in effetti anche secondo me la serie cala un po' nelle ultime puntate, mi ha dato l'idea di un mangaka che, accortosi all'improvviso che l'antagonista del personaggio principale era morto, abbia inserito nella storia altri due personaggi, comunque ben caratterizzati ma non dello stesso carisma di L, inseriti solo per continuare l'intreccio e dargli una fine.
Secondo me chiunque prima o poi fa degli errori e comunque è impossibile fare qualcosa che corrisponda ai gusti di tutti, inoltre le ultime puntate non sono poi 'sta cosa inguardabile e per me l'anime merita pienamente un 10.
Poi mi sono innamorata della prima opening che mi ascolto tutti i giorni.
Lo consiglierei? Assolutamente sì.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
In quest'anime, veramente ben fatto e che io non ho trovato per niente commerciale, c'è una sola pecca criticata da quasi tutti i fan di Death Note: in effetti anche secondo me la serie cala un po' nelle ultime puntate, mi ha dato l'idea di un mangaka che, accortosi all'improvviso che l'antagonista del personaggio principale era morto, abbia inserito nella storia altri due personaggi, comunque ben caratterizzati ma non dello stesso carisma di L, inseriti solo per continuare l'intreccio e dargli una fine.
Secondo me chiunque prima o poi fa degli errori e comunque è impossibile fare qualcosa che corrisponda ai gusti di tutti, inoltre le ultime puntate non sono poi 'sta cosa inguardabile e per me l'anime merita pienamente un 10.
Poi mi sono innamorata della prima opening che mi ascolto tutti i giorni.
Lo consiglierei? Assolutamente sì.
Death Note è noto a tutti come un anime/manga che ha riscosso un notevole successo quasi ovunque, ma quanti in realtà si sono soffermati ad analizzare l’opera nel dettaglio?
Nel corso degli anni dopo la pubblicazione di questa serie ho sentito pareri molto negativi e molto positivi, ma caso voglia che mai ho udito pareri parzialmente buoni e viceversa, e infatti, questa serie è una di quelle che possono piacere o fare altamente schifo, e soltanto in rarissimi casi lascia imparziali.
Death Note è particolare: sì, esatto, è particolare. E' un anime che fa parlare di sé tanto, forse troppo, che incita quasi alla visione per poterne esprimere un parere personale e, come molti di voi, così feci anche io. Qualche anno fa mi cimentai nella visione animata di questa serie presa dai molti commenti positivi che avevo riscontrato un po’ ovunque e, girando per siti e forum, la “moda” Death Note era ovunque.
Mi domandai del perché questa serie avesse avuto così tanto successo seppure la trama, dopo averla letta, non mi fosse parsa chissà quale opera, e quindi iniziai a vederlo. Ho finito in due giorni di visionare tutte le puntate e giunsi a una conclusione: per me Death Note era veramente un’opera eccezionale per moltissimi versi.
La storia ruota attorno a Light Yagami, un giovane studente per il quale il Mondo ha perso la propria “originalità”, dove la monotonia regna sovrana e il marcio degli esseri umani non cessa di esistere. Light non solo eccelle in ogni materia, ma è anche lo studente più intelligente dell’intero Giappone, e nessuno può essergli alla parti per intelletto.
Caso vuole che un giorno Light raccolga un quaderno nero, caduto dal cielo, con sopra impressa la scritta “Death Note”, e, portatoselo a casa, riceve una visita inattesa: uno Shinigami, Dio della Morte, di nome Ryuk gli rivela che qualunque nome venga scritto su quel quaderno, la persona in questione morirà. Light si servirà di questo quaderno per realizzare il suo più grande sogno: creare un Mondo dove lui possa esserne il Dio.
La trama è poco interessante, pensai all’inizio, ma poi capii che il bello doveva ancora arrivare.
Inizio dicendo che le opening e le ending secondo me sono divine, realizzate in modo eccelso e le canzoni scelte le ho trovate sempre appropriate. I significati nascosti in queste ultime sono veramente splendidi, e non mi stanco mai di rivederli.
I personaggi, in particolare il protagonista ed il suo avversario, noto a tutti come “L”, sono stati sviluppati in modo perfetto e ogni minimo vizio, sfaccettatura, pregio, difetto sono stati evidenziati sotto ogni luce. Inoltre, questa è una di quelle opere in cui il protagonista non cresce emotivamente, ma dimostra passo per passo ciò che già possiede fin da subito.
Andando avanti con la visione si potrà constatare benissimo quali sono i valori che spingono a vivere i personaggi, cosa li caratterizza meglio, cosa meno, e cosa li rende tanto particolari da fare andare fuori di testa tantissimi fan. Light è presuntuoso, egocentrico, egoista, narcisista, intelligente, ma più di tutti Light è superbo.
Un protagonista un po’ diverso dalla massa, eh? Lui si ritiene un Dio e niente e nessuno potrà mai ostacolarlo, ed è con questa forza che riesce a vivere ogni giorno nel mondo che lui tanto desidera cambiare. Se il suo sogno si realizzerà mai e se i mezzi che utilizzerà saranno giusti o meno, questo potrete scoprirlo guardando la serie.
Il mio voto è 9 seppure ammetto che sia un anime/manga che potrebbe tranquillamente essere votato 10, ora spiegherò il perché di questa mia decisione: Death Note presenta “due finali”, così potrei chiamarli, di cui uno posizionato a metà della serie e purtroppo, nella seconda parte, ho ritenuto che vi fosse stato un calo per quanto riguarda il carisma e il fascino dei personaggi.
Nulla da ridire sul disegno poiché in primis lo trovo ampiamente azzeccato, e in secondo luogo perché, semplicemente pulito, e seppure sia realistico, riesce a mantenere le caratteristiche più note dei manga.
In conclusione consiglio la visione solamente agli amanti del genere, premettendo il fatto che il sangue in questa serie non smette mai di scorrere in modo crudele, sadico, e spesso ingiusto. Ovviamente ho usato il “sangue” come metafora per inviare un concetto preciso ai lettori, cosicché, seppur quest’anime sia privo di battaglie, voi possiate percepire comunque il contenuto di quest’ultimo.
Nel corso degli anni dopo la pubblicazione di questa serie ho sentito pareri molto negativi e molto positivi, ma caso voglia che mai ho udito pareri parzialmente buoni e viceversa, e infatti, questa serie è una di quelle che possono piacere o fare altamente schifo, e soltanto in rarissimi casi lascia imparziali.
Death Note è particolare: sì, esatto, è particolare. E' un anime che fa parlare di sé tanto, forse troppo, che incita quasi alla visione per poterne esprimere un parere personale e, come molti di voi, così feci anche io. Qualche anno fa mi cimentai nella visione animata di questa serie presa dai molti commenti positivi che avevo riscontrato un po’ ovunque e, girando per siti e forum, la “moda” Death Note era ovunque.
Mi domandai del perché questa serie avesse avuto così tanto successo seppure la trama, dopo averla letta, non mi fosse parsa chissà quale opera, e quindi iniziai a vederlo. Ho finito in due giorni di visionare tutte le puntate e giunsi a una conclusione: per me Death Note era veramente un’opera eccezionale per moltissimi versi.
La storia ruota attorno a Light Yagami, un giovane studente per il quale il Mondo ha perso la propria “originalità”, dove la monotonia regna sovrana e il marcio degli esseri umani non cessa di esistere. Light non solo eccelle in ogni materia, ma è anche lo studente più intelligente dell’intero Giappone, e nessuno può essergli alla parti per intelletto.
Caso vuole che un giorno Light raccolga un quaderno nero, caduto dal cielo, con sopra impressa la scritta “Death Note”, e, portatoselo a casa, riceve una visita inattesa: uno Shinigami, Dio della Morte, di nome Ryuk gli rivela che qualunque nome venga scritto su quel quaderno, la persona in questione morirà. Light si servirà di questo quaderno per realizzare il suo più grande sogno: creare un Mondo dove lui possa esserne il Dio.
La trama è poco interessante, pensai all’inizio, ma poi capii che il bello doveva ancora arrivare.
Inizio dicendo che le opening e le ending secondo me sono divine, realizzate in modo eccelso e le canzoni scelte le ho trovate sempre appropriate. I significati nascosti in queste ultime sono veramente splendidi, e non mi stanco mai di rivederli.
I personaggi, in particolare il protagonista ed il suo avversario, noto a tutti come “L”, sono stati sviluppati in modo perfetto e ogni minimo vizio, sfaccettatura, pregio, difetto sono stati evidenziati sotto ogni luce. Inoltre, questa è una di quelle opere in cui il protagonista non cresce emotivamente, ma dimostra passo per passo ciò che già possiede fin da subito.
Andando avanti con la visione si potrà constatare benissimo quali sono i valori che spingono a vivere i personaggi, cosa li caratterizza meglio, cosa meno, e cosa li rende tanto particolari da fare andare fuori di testa tantissimi fan. Light è presuntuoso, egocentrico, egoista, narcisista, intelligente, ma più di tutti Light è superbo.
Un protagonista un po’ diverso dalla massa, eh? Lui si ritiene un Dio e niente e nessuno potrà mai ostacolarlo, ed è con questa forza che riesce a vivere ogni giorno nel mondo che lui tanto desidera cambiare. Se il suo sogno si realizzerà mai e se i mezzi che utilizzerà saranno giusti o meno, questo potrete scoprirlo guardando la serie.
Il mio voto è 9 seppure ammetto che sia un anime/manga che potrebbe tranquillamente essere votato 10, ora spiegherò il perché di questa mia decisione: Death Note presenta “due finali”, così potrei chiamarli, di cui uno posizionato a metà della serie e purtroppo, nella seconda parte, ho ritenuto che vi fosse stato un calo per quanto riguarda il carisma e il fascino dei personaggi.
Nulla da ridire sul disegno poiché in primis lo trovo ampiamente azzeccato, e in secondo luogo perché, semplicemente pulito, e seppure sia realistico, riesce a mantenere le caratteristiche più note dei manga.
In conclusione consiglio la visione solamente agli amanti del genere, premettendo il fatto che il sangue in questa serie non smette mai di scorrere in modo crudele, sadico, e spesso ingiusto. Ovviamente ho usato il “sangue” come metafora per inviare un concetto preciso ai lettori, cosicché, seppur quest’anime sia privo di battaglie, voi possiate percepire comunque il contenuto di quest’ultimo.
Mai, e dico mai, un anime mi ha saputo tenere attaccato allo schermo in maniera tale. La storia su cui si basa l'anime è assolutamente originale e avvincente sino alla conclusione degli episodi.
La realizzazione grafica per me è eccellente e, in particolare, è da notare la caratterizzazione di ciascun personaggio: sempre ben riuscita.
La trama è tutt'altro che scontata e i ritmi delle vicende non sono mai forsennati; ciò è fondamentale per riuscire a cogliere appieno ciò che questo capolavoro ha da offrire.
Risulta praticamente scontata l'auto-immedesimazione in una delle due parti che si vedono fronteggiarsi nel corso della storia.
In conclusione, si tratta di un anime originale al 100%, che non tratta argomenti banali e li racconta in maniera precisa e dettagliata. Death Note, con ritmi mai troppo noiosi, né forsennati, approfondisce le personalità dei protagonisti in maniera talmente profonda che è impossibile non riconoscersi in uno di essi.
La realizzazione grafica per me è eccellente e, in particolare, è da notare la caratterizzazione di ciascun personaggio: sempre ben riuscita.
La trama è tutt'altro che scontata e i ritmi delle vicende non sono mai forsennati; ciò è fondamentale per riuscire a cogliere appieno ciò che questo capolavoro ha da offrire.
Risulta praticamente scontata l'auto-immedesimazione in una delle due parti che si vedono fronteggiarsi nel corso della storia.
In conclusione, si tratta di un anime originale al 100%, che non tratta argomenti banali e li racconta in maniera precisa e dettagliata. Death Note, con ritmi mai troppo noiosi, né forsennati, approfondisce le personalità dei protagonisti in maniera talmente profonda che è impossibile non riconoscersi in uno di essi.
Death Note è un anime che a mio avviso raggiunge a stento la sufficienza. Lo considero uno degli anime più sopravvalutati degli ultimi tempi e non riesco a comprendere come mai possa piacere così tanto da essere ormai diventato oggetto di culto.
Riconosco che quest'opera abbia il merito d'introdurre delle riflessioni assai interessanti per quanto concerne l'idea della giustizia e delle variegate sfaccettature che essa può assumere nella visione di ognuno. Del resto Light è colui il quale, ottenuto un potere sì grande da potere effettivamente portare il suo ideale di giustizia a compimento, incarna nella sua follia la figura di un demone più che di un dio. Screditando il valore della vita umana, credendo fermamente che con il sacrificio di essa si possa in un qualche modo ottenere un mondo migliore e perfetto dove pochi eletti possano condurre la propria esistenza nella pace, non esita ad adoperare il quaderno per i propri scopi e desideri.
La maschera che porta diventerà per alcuni il simbolo di un dio malvagio che perseguita gli uomini, per altri una fonte di luce e salvezza che potrà custodire la loro speranza. Ma cosa in realtà è Light? Un uomo che effettivamente cerca di cambiare la realtà in cui vive, ovvero solamente un folle che, perso il lume della ragione, persegue un ideale fasullo e distorto?
Light è entrambe le cose. La follia di cui cade preda negli ultimi episodi è il sintomo del fatto che agli ideali nobili a cui aspirava è subentrata la mania di grandezza, la volontà d'imporre la propria giustizia. La corruzione di Light è la corruzione dell'uomo che, ottenuto il potere, viene deviato dai suoi scopi, e nel quale prevale il dispotico desiderio di diventare divinità e di essere venerato in quanto tale.
La contrapposta figura di L dovrebbe invece simboleggiare un ideale liberale di giustizia. Una giustizia non dispotica, decisa arbitrariamente da un uomo, ma una giustizia che assume dei caratteri più istituzionali, determinata dall'uomo per l'uomo.
Ebbene, ho apprezzato molto la parte dell'anime dedicata al confronto con L. Nonostante non sia paragonabile in alcun modo alla versione cartacea. Quello che mi ha portato a disprezzare quest'opera è stato il volgarmente detto "dopo L".
Si presentano un numero consistente di nuovi personaggi, alcuni dei quali, nonostante siano dei ragazzini, riescono a creare giochi mentali e strategie anticipando di un numero non precisato di mosse l'avversario e riuscendo incredibilmente nell'impresa. L'assoluta non credibilità di tutti questi colpi di scena, a volte talmente assurdi da chiedersi se non siano un insulto alla ragione umana, porta a un drastico calo della qualità della serie.
Scompare la dicotomia Light-L e subentrano degli avversari poco credibili e dalla caratterizzazione assurda. La trama ristagna, i contenuti calano e, per nascondere questi difetti, si punta sulla massiccia spettacolarizzazione del tutto, introducendo personaggi senza nemmeno avere la decenza di approfondirli. Death Note dunque da serie interessante si trasforma in opera deprecabile, che cerca di colmare un vuoto contenutistico con trovate commerciali e dal facile successo che risultano oltremodo irrealistiche e pesanti.
Dal punto di vista meramente tecnico la qualità delle animazioni e della regia risulta buona e le colonne sonore belle ed evocative. Le sigle e di apertura e di chiusura non hanno incontrato il mio gusto e perciò nemmeno la mia attenzione.
La delusione dovuta alla visione di Death Note è oltremodo grande, le aspettative dovute alle voci e ai consigli degli amici che ne idolatravano la bellezza e la genialità non sono state ripagate a sufficienza ed è per questo che la mia valutazione è così bassa.
Il voto dunque sarebbe 5,5 ma, non essendo possibili le mezze valutazioni, concedo un 6 a encomio della prima ed effettivamente interessante parte dell'anime.
Riconosco che quest'opera abbia il merito d'introdurre delle riflessioni assai interessanti per quanto concerne l'idea della giustizia e delle variegate sfaccettature che essa può assumere nella visione di ognuno. Del resto Light è colui il quale, ottenuto un potere sì grande da potere effettivamente portare il suo ideale di giustizia a compimento, incarna nella sua follia la figura di un demone più che di un dio. Screditando il valore della vita umana, credendo fermamente che con il sacrificio di essa si possa in un qualche modo ottenere un mondo migliore e perfetto dove pochi eletti possano condurre la propria esistenza nella pace, non esita ad adoperare il quaderno per i propri scopi e desideri.
La maschera che porta diventerà per alcuni il simbolo di un dio malvagio che perseguita gli uomini, per altri una fonte di luce e salvezza che potrà custodire la loro speranza. Ma cosa in realtà è Light? Un uomo che effettivamente cerca di cambiare la realtà in cui vive, ovvero solamente un folle che, perso il lume della ragione, persegue un ideale fasullo e distorto?
Light è entrambe le cose. La follia di cui cade preda negli ultimi episodi è il sintomo del fatto che agli ideali nobili a cui aspirava è subentrata la mania di grandezza, la volontà d'imporre la propria giustizia. La corruzione di Light è la corruzione dell'uomo che, ottenuto il potere, viene deviato dai suoi scopi, e nel quale prevale il dispotico desiderio di diventare divinità e di essere venerato in quanto tale.
La contrapposta figura di L dovrebbe invece simboleggiare un ideale liberale di giustizia. Una giustizia non dispotica, decisa arbitrariamente da un uomo, ma una giustizia che assume dei caratteri più istituzionali, determinata dall'uomo per l'uomo.
Ebbene, ho apprezzato molto la parte dell'anime dedicata al confronto con L. Nonostante non sia paragonabile in alcun modo alla versione cartacea. Quello che mi ha portato a disprezzare quest'opera è stato il volgarmente detto "dopo L".
Si presentano un numero consistente di nuovi personaggi, alcuni dei quali, nonostante siano dei ragazzini, riescono a creare giochi mentali e strategie anticipando di un numero non precisato di mosse l'avversario e riuscendo incredibilmente nell'impresa. L'assoluta non credibilità di tutti questi colpi di scena, a volte talmente assurdi da chiedersi se non siano un insulto alla ragione umana, porta a un drastico calo della qualità della serie.
Scompare la dicotomia Light-L e subentrano degli avversari poco credibili e dalla caratterizzazione assurda. La trama ristagna, i contenuti calano e, per nascondere questi difetti, si punta sulla massiccia spettacolarizzazione del tutto, introducendo personaggi senza nemmeno avere la decenza di approfondirli. Death Note dunque da serie interessante si trasforma in opera deprecabile, che cerca di colmare un vuoto contenutistico con trovate commerciali e dal facile successo che risultano oltremodo irrealistiche e pesanti.
Dal punto di vista meramente tecnico la qualità delle animazioni e della regia risulta buona e le colonne sonore belle ed evocative. Le sigle e di apertura e di chiusura non hanno incontrato il mio gusto e perciò nemmeno la mia attenzione.
La delusione dovuta alla visione di Death Note è oltremodo grande, le aspettative dovute alle voci e ai consigli degli amici che ne idolatravano la bellezza e la genialità non sono state ripagate a sufficienza ed è per questo che la mia valutazione è così bassa.
Il voto dunque sarebbe 5,5 ma, non essendo possibili le mezze valutazioni, concedo un 6 a encomio della prima ed effettivamente interessante parte dell'anime.
Quando si parla di "Death Note" è facile venire etichettati come dei fanboy semplicemente perché si afferma liberamente che questa serie è piaciuta, ma è il destino di tutte quelle opere che riescono ad ottenere grande successo raggiungendo una vasta visibilità. In questo caso si parla di una serie che innegabilmente ha conquistato moltissimi fan -cosi come tantissimi detrattori- ed ha segnato il decennio degli anni duemila divenendo un vero e proprio cult dell'animazione nipponica.
Se c'è una serie che, secondo me, sa colpirti, appassionarti e travolgerti sin dal primo episodio questa è senza dubbio "Death Note". Tratto dal famosissimo manga di Tsugumi Ōba e Takeshi Obata, rispettivamente scrittore e disegnatore, ci narra di un quaderno dai poteri soprannaturali, chiamato "Death Note", gettato sulla Terra da uno shinigami annoiato e ritrovato da uno studente modello: Light Yagami. Da questo piccolo evento banale, sicuramente insignificante agli occhi di un mondo frenetico e continuamente distratto dal vivere, verrà segnata la vita di moltissime persone decretandone il loro destino.
Chiusa la parentesi introduttiva i punti di forza dell'opera, a mio modestissimo parere, sono la storia, la narrazione e i personaggi che la animano tra cui spiccano inevitabilmente il sopracitato Light e il bizzarro Elle, il super detective. Due personaggi che agiscono in nome della giustizia e che risultano, chi in un modo e chi nell'altro, privi di qualsivoglia scrupolo. Il loro confronto a "colpi d'intelligenza" scatenerà una miriade di eventi incontrollabili e a un susseguirsi di colpi di scena incredibili che toglieranno il fiato ad ogni episodio.
La storia di "Death Note" risulta molto ben studiata e ben articolata, per i miei personalissimi gusti. Abbiamo, infatti, una storia action-thriller in cui il vincitore risulterà chi avrà giocato meglio le sue carte e sarà stato maggiormente acuto, perspicace, abile, ingegnoso. Ragionamenti su ragionamenti, mosse e contro mosse porteranno a delle autentiche sfide d'intelligenza che risulteranno molto più appassionanti di quanto si possa immaginare che ci porteranno (dopo ben 37 episodi) ad un finale elettrizzante e forse non del tutto scontato.
L'unico difetto si riscontra nella volontà di aver voluto allungare il brodo per le solite e scontate motivazioni commerciali, ma la serie mi è comunque piaciuta nella sua completezza, devo essere sincero. Certamente si deve obbiettivamente dire che, come molti affermano, la serie dal venticinquesimo episodio effettivamente perde mordente rispetto alla prima parte e vi ritroviamo anche meno episodi adrenalinici e una mancanza di nuove idee. Inoltre, l'introduzione di due personaggi (che non dico per evitare spoiler), non riescono a reggere il confronto con il predecessore.
Data una prima impressione personale sulla serie, viriamo brevemente sui contenuti, sulle tematiche e sui personaggi che la serie mi ha offerto nel corso della visione.
Risulta una singolarità della serie -se cosi posso definirla- l'avere come protagonista un personaggio che in qualche modo risulta "l'antieroe" della situazione pur se non è del tutto corretta una simile definizione, poiché Light è in realtà un personaggio malvagio e malato concepito appositamente per non attirare le simpatie del pubblico, anzi sicuramente è stato reso volutamente odioso.
Light precipita quasi come Lucifero nelle tenebre, abbandonando la luce della ragione e lasciandone il posto alla follia più totale. Un personaggio astuto, senza cuore e che rinuncia letteralmente alla propria umanità auto-proclamandosi come il creatore di "un nuovo mondo". Da qui si può iniziare a filosofare e ci si può interrogare su questioni morali ed etiche (che la stessa opera ci induce, in qualche modo, a fare) e a chiederci se il fine giustifichi effettivamente i mezzi. Ma un'altro quesito essenziale è: se un uomo avesse il potere di controllare il mondo sarebbe lecito utilizzarlo indiscriminatamente secondo un personale senso di giustizia? Un tema, quello del potere, di sicura importanza, molto attuale e di cui la storia ci ha dato alcune testimonianze per nulla positive.
Light, in breve, può rappresentare (parlo per possibilità, perché ognuno interpreterà le cose giustamente a modo suo) il degrado del cuore umano, la caduta di ogni valore e l'annullamento della coscienza. E' un esempio personificato di come il potere può corrompere e portare ad agire discutibilmente in nome di una giustizia personale, facendo cosi apparire la giustizia come un concetto veramente relativo, per nulla assoluto o universale come molti invece predicano, poiché quello che per te è giusto non è detto che lo sia anche per me. Light racchiude in se l'anima nera dell'Umanità, dell'uomo deviato, corrotto, privo di ogni emozione.
Ma se devo dire la mia, rimanendo sull'argomento, un personaggio che ho trovato molto inquietante è lo shinigami Ryuk. In verità non agisce in alcun modo, esso infatti si limita semplicemente ad osservare da comune spettatore gli eventi che si susseguono, lasciando a Light il libero arbitrio e di conseguenza la totale libertà di "giocare" con il proprio quaderno. Eppure, alla fine dei giochi, rivelerà la sua natura: quella di un essere tutt'altro che amichevole pure se nel corso della storia indosserà la maschera innocua del compagno di giochi. Ed è proprio questo che lo ha reso, almeno ai miei occhi, un essere inquietante ed oscuro.
"Death Note", come si è capito, affronta il tema delicato della giustizia, ponendoci tra l'altro dinnanzi ad evidenti e chiari limiti morali, facendoci ben notare il confine tra giustizia e pazzia, libertà e anarchia. E il bello in tutto questo è che l'autore non ti impone di schierarti dalla parte di qualcuno, non ti dice che devi patteggiare per uno invece che per l'altro: tu spettatore sei libero di schierarti liberamente dalla parte di Kira o dalla parte di coloro che rappresentano la giustizia non deviata (immagine incarnata da Elle e dagli altri suoi alleati) e questo lo trovo un elemento positivo, personalmente parlando.
Oltre al tema legato alla giustizia avremo poi, tanto per non farci mancare nulla, delle simbologie religiose, le quali si possono ritrovare facilmente nella prima opening e specialmente nel corso della visione.
Sicuramente una serie ottima per questi vari aspetti, ma anche semplicemente per una questione di "mero" intrattenimento. Difatti, non dobbiamo dimenticare che un libro, un manga, un anime o un film che sia, deve essenzialmente saper intrattenere. Questa serie, infatti, non mi ha mai annoiato riuscendo ad appassionarmi e a emozionarmi come poche volte mi è accaduto, facendomi sussultare letteralmente sul divano.
Parlando infine del reparto tecnico, la Madhouse ha nuovamente realizzato un prodotto impeccabile. Le animazioni sono ottime e la regia di Tetsuro Araki si è mostrata di qualità. Quest'ultimo, secondo me, ha saputo enfatizzare persino sequenze prive di una vera spettacolarità - ad esempio, la semplice azione svolta da Light nello scrivere alcuni nomi sul Death Note risulta nella serie molto d'effetto e, appunto, spettacolare pur se il semplice atto di scrivere non ha nulla di speciale in se. La regia di T. Araki, dunque, risulta molto dinamica e valorizza i momenti importanti donando il giusto coinvolgimento visivo (grazie anche al suo mettere in risalto l'espressività e le emozioni dei personaggi), ma non me ne sorprendo visto che ha confermato il suo talento anche nella recente serie evento de "L'Attacco dei Giganti" - titolo che ho apprezzato moltissimo.
La colonna sonora risulta anch'essa di grande qualità e comprende vari generi musicali, da quelli contemporanei come il pop e il rock ad altri come la musica da camera, sacra cristiana e i canti gregoriani (a volte con testi in latino). Dunque un ottimo lavoro che dona la giusta atmosfera e sa rendere musicalmente importanti i momenti che ne hanno bisogno.
L'unico punto debole di questa trasposizione, se si vuole cercare il pelo nell'uovo, è il cambio di finale rispetto al manga ma non avendo io letto quest'ultimo e avendo trovato comunque riuscito il finale proposto il problema non si pone.
Anche l'adattamento italiano e il doppiaggio a mio parere funziona molto bene e le voci selezionate mi sono sembrate azzeccate.
Mi sento di consigliare "Death Note" sopratutto se siete alla ricerca di una serie anime intrigante e incentrata molto su sfide che non chiamano in causa i muscoli, bensì il cervello diversificandosi da molti shonen che, invece, vogliono sempre puntare su un'azione fatta di combattimenti corpo a corpo e super-poteri. E' una serie che almeno una volta nella vita deve essere guardata sopratutto se si è degli appassionati di animazione. Sicuramente, e qui parlo per me stesso, rientra tra le serie migliori che ho guardato, almeno per il momento, ed entra di diritto nella mia personale videoteca animata.
Se c'è una serie che, secondo me, sa colpirti, appassionarti e travolgerti sin dal primo episodio questa è senza dubbio "Death Note". Tratto dal famosissimo manga di Tsugumi Ōba e Takeshi Obata, rispettivamente scrittore e disegnatore, ci narra di un quaderno dai poteri soprannaturali, chiamato "Death Note", gettato sulla Terra da uno shinigami annoiato e ritrovato da uno studente modello: Light Yagami. Da questo piccolo evento banale, sicuramente insignificante agli occhi di un mondo frenetico e continuamente distratto dal vivere, verrà segnata la vita di moltissime persone decretandone il loro destino.
Chiusa la parentesi introduttiva i punti di forza dell'opera, a mio modestissimo parere, sono la storia, la narrazione e i personaggi che la animano tra cui spiccano inevitabilmente il sopracitato Light e il bizzarro Elle, il super detective. Due personaggi che agiscono in nome della giustizia e che risultano, chi in un modo e chi nell'altro, privi di qualsivoglia scrupolo. Il loro confronto a "colpi d'intelligenza" scatenerà una miriade di eventi incontrollabili e a un susseguirsi di colpi di scena incredibili che toglieranno il fiato ad ogni episodio.
La storia di "Death Note" risulta molto ben studiata e ben articolata, per i miei personalissimi gusti. Abbiamo, infatti, una storia action-thriller in cui il vincitore risulterà chi avrà giocato meglio le sue carte e sarà stato maggiormente acuto, perspicace, abile, ingegnoso. Ragionamenti su ragionamenti, mosse e contro mosse porteranno a delle autentiche sfide d'intelligenza che risulteranno molto più appassionanti di quanto si possa immaginare che ci porteranno (dopo ben 37 episodi) ad un finale elettrizzante e forse non del tutto scontato.
L'unico difetto si riscontra nella volontà di aver voluto allungare il brodo per le solite e scontate motivazioni commerciali, ma la serie mi è comunque piaciuta nella sua completezza, devo essere sincero. Certamente si deve obbiettivamente dire che, come molti affermano, la serie dal venticinquesimo episodio effettivamente perde mordente rispetto alla prima parte e vi ritroviamo anche meno episodi adrenalinici e una mancanza di nuove idee. Inoltre, l'introduzione di due personaggi (che non dico per evitare spoiler), non riescono a reggere il confronto con il predecessore.
Data una prima impressione personale sulla serie, viriamo brevemente sui contenuti, sulle tematiche e sui personaggi che la serie mi ha offerto nel corso della visione.
Risulta una singolarità della serie -se cosi posso definirla- l'avere come protagonista un personaggio che in qualche modo risulta "l'antieroe" della situazione pur se non è del tutto corretta una simile definizione, poiché Light è in realtà un personaggio malvagio e malato concepito appositamente per non attirare le simpatie del pubblico, anzi sicuramente è stato reso volutamente odioso.
Light precipita quasi come Lucifero nelle tenebre, abbandonando la luce della ragione e lasciandone il posto alla follia più totale. Un personaggio astuto, senza cuore e che rinuncia letteralmente alla propria umanità auto-proclamandosi come il creatore di "un nuovo mondo". Da qui si può iniziare a filosofare e ci si può interrogare su questioni morali ed etiche (che la stessa opera ci induce, in qualche modo, a fare) e a chiederci se il fine giustifichi effettivamente i mezzi. Ma un'altro quesito essenziale è: se un uomo avesse il potere di controllare il mondo sarebbe lecito utilizzarlo indiscriminatamente secondo un personale senso di giustizia? Un tema, quello del potere, di sicura importanza, molto attuale e di cui la storia ci ha dato alcune testimonianze per nulla positive.
Light, in breve, può rappresentare (parlo per possibilità, perché ognuno interpreterà le cose giustamente a modo suo) il degrado del cuore umano, la caduta di ogni valore e l'annullamento della coscienza. E' un esempio personificato di come il potere può corrompere e portare ad agire discutibilmente in nome di una giustizia personale, facendo cosi apparire la giustizia come un concetto veramente relativo, per nulla assoluto o universale come molti invece predicano, poiché quello che per te è giusto non è detto che lo sia anche per me. Light racchiude in se l'anima nera dell'Umanità, dell'uomo deviato, corrotto, privo di ogni emozione.
Ma se devo dire la mia, rimanendo sull'argomento, un personaggio che ho trovato molto inquietante è lo shinigami Ryuk. In verità non agisce in alcun modo, esso infatti si limita semplicemente ad osservare da comune spettatore gli eventi che si susseguono, lasciando a Light il libero arbitrio e di conseguenza la totale libertà di "giocare" con il proprio quaderno. Eppure, alla fine dei giochi, rivelerà la sua natura: quella di un essere tutt'altro che amichevole pure se nel corso della storia indosserà la maschera innocua del compagno di giochi. Ed è proprio questo che lo ha reso, almeno ai miei occhi, un essere inquietante ed oscuro.
"Death Note", come si è capito, affronta il tema delicato della giustizia, ponendoci tra l'altro dinnanzi ad evidenti e chiari limiti morali, facendoci ben notare il confine tra giustizia e pazzia, libertà e anarchia. E il bello in tutto questo è che l'autore non ti impone di schierarti dalla parte di qualcuno, non ti dice che devi patteggiare per uno invece che per l'altro: tu spettatore sei libero di schierarti liberamente dalla parte di Kira o dalla parte di coloro che rappresentano la giustizia non deviata (immagine incarnata da Elle e dagli altri suoi alleati) e questo lo trovo un elemento positivo, personalmente parlando.
Oltre al tema legato alla giustizia avremo poi, tanto per non farci mancare nulla, delle simbologie religiose, le quali si possono ritrovare facilmente nella prima opening e specialmente nel corso della visione.
Sicuramente una serie ottima per questi vari aspetti, ma anche semplicemente per una questione di "mero" intrattenimento. Difatti, non dobbiamo dimenticare che un libro, un manga, un anime o un film che sia, deve essenzialmente saper intrattenere. Questa serie, infatti, non mi ha mai annoiato riuscendo ad appassionarmi e a emozionarmi come poche volte mi è accaduto, facendomi sussultare letteralmente sul divano.
Parlando infine del reparto tecnico, la Madhouse ha nuovamente realizzato un prodotto impeccabile. Le animazioni sono ottime e la regia di Tetsuro Araki si è mostrata di qualità. Quest'ultimo, secondo me, ha saputo enfatizzare persino sequenze prive di una vera spettacolarità - ad esempio, la semplice azione svolta da Light nello scrivere alcuni nomi sul Death Note risulta nella serie molto d'effetto e, appunto, spettacolare pur se il semplice atto di scrivere non ha nulla di speciale in se. La regia di T. Araki, dunque, risulta molto dinamica e valorizza i momenti importanti donando il giusto coinvolgimento visivo (grazie anche al suo mettere in risalto l'espressività e le emozioni dei personaggi), ma non me ne sorprendo visto che ha confermato il suo talento anche nella recente serie evento de "L'Attacco dei Giganti" - titolo che ho apprezzato moltissimo.
La colonna sonora risulta anch'essa di grande qualità e comprende vari generi musicali, da quelli contemporanei come il pop e il rock ad altri come la musica da camera, sacra cristiana e i canti gregoriani (a volte con testi in latino). Dunque un ottimo lavoro che dona la giusta atmosfera e sa rendere musicalmente importanti i momenti che ne hanno bisogno.
L'unico punto debole di questa trasposizione, se si vuole cercare il pelo nell'uovo, è il cambio di finale rispetto al manga ma non avendo io letto quest'ultimo e avendo trovato comunque riuscito il finale proposto il problema non si pone.
Anche l'adattamento italiano e il doppiaggio a mio parere funziona molto bene e le voci selezionate mi sono sembrate azzeccate.
Mi sento di consigliare "Death Note" sopratutto se siete alla ricerca di una serie anime intrigante e incentrata molto su sfide che non chiamano in causa i muscoli, bensì il cervello diversificandosi da molti shonen che, invece, vogliono sempre puntare su un'azione fatta di combattimenti corpo a corpo e super-poteri. E' una serie che almeno una volta nella vita deve essere guardata sopratutto se si è degli appassionati di animazione. Sicuramente, e qui parlo per me stesso, rientra tra le serie migliori che ho guardato, almeno per il momento, ed entra di diritto nella mia personale videoteca animata.
Contrariamente alle mie abitudini, in questo caso ho deciso di cominciare dalla fine: secondo me Death Note è uno degli anime più belli nel suo genere e va visto assolutamente.
E con questo via il dente via il dolore: le cose che mi hanno fatto storcere il naso sono state tante e se passo troppo tempo a rifletterci sopra potrei finire per cambiare immeritatamente il giudizio su quest'anime che mi ha lasciato davvero con il fiato sospeso dall'inizio alla fine (o quasi).
Cosa fareste se vi capitasse fra le mani un quaderno capace di uccidere chiunque il cui nome venga annotato su di esso? Vi atteggereste a paladini della giustizia facendo fuori i più pericolosi malviventi del pianeta? Oppure lo usereste a scopi personali per eliminare chiunque intralci la vostra strada? O non fareste niente in modo da non contraddire i vostri valori più profondi o più semplicemente la vostra coscienza?
A Light capita tra le mani proprio un death note, ossia un quaderno della morte, caduto dalla mani di uno Shinigami annoiato. Dotato di un'intelligenza sopra la media, di grande metodicità nell'agire nonché di un forte narcisismo, Light decide di auto-eleggersi "Dio della giustizia" e di dare vita ad un nuovo mondo, in cui non si commettano più crimini: così comincia a uccidere per arresto cardiaco tutti i criminali le cui gesta venivano raccontate al telegiornale, su quotidiani e riviste, via internet. Tutti questi infarti, però, ben presto insospettiranno le autorità che, seppur con una certa difficoltà, intuiranno la presenza di un assassino a distanza dandogli il nome di Kira.
Death Note è certamente un anime che va inscritto nel genere poliziesco così come in quello sovrannaturale/misterioso; ma è in quello "psicologico" che dà il meglio di sé: potrei paragonarlo, senza avere timore di smentita, a una partita a scacchi in cui ogni singolo giocatore adotta una strategia basata sulla valutazione delle possibili mosse o repliche dell'avversario alle proprie azioni. Spesso si notano dei vistosi buchi nelle deduzioni dei diversi protagonisti che li portano a compiere azioni di nessuna utilità (se non addirittura controproducenti) e questo è un peccato; ma ciò può comunque essere considerato veniale anche perché questi errori di valutazione sono spesso indispensabili per fare "muovere" la trama.
Death Note può essere pacificamente diviso in due parti: la prima è sicuramente quella meglio riuscita e termina in un modo inatteso; la seconda è molto più fiacca anche perché non fa altro che riproporre lo stesso schema della prima ma i nuovi protagonisti introdotti sono delle brutte copie di quelli della prima. Ma allora perché cambiarli?
In definitiva ribadisco il mio invito, per i pochi che non l'hanno già fatto, a guardare questo anime; che non raggiunge il massimo nella mia valutazione in virtù di una seconda parte abbastanza deludente rispetto alla prima. Si salva, però, il finale.
E con questo via il dente via il dolore: le cose che mi hanno fatto storcere il naso sono state tante e se passo troppo tempo a rifletterci sopra potrei finire per cambiare immeritatamente il giudizio su quest'anime che mi ha lasciato davvero con il fiato sospeso dall'inizio alla fine (o quasi).
Cosa fareste se vi capitasse fra le mani un quaderno capace di uccidere chiunque il cui nome venga annotato su di esso? Vi atteggereste a paladini della giustizia facendo fuori i più pericolosi malviventi del pianeta? Oppure lo usereste a scopi personali per eliminare chiunque intralci la vostra strada? O non fareste niente in modo da non contraddire i vostri valori più profondi o più semplicemente la vostra coscienza?
A Light capita tra le mani proprio un death note, ossia un quaderno della morte, caduto dalla mani di uno Shinigami annoiato. Dotato di un'intelligenza sopra la media, di grande metodicità nell'agire nonché di un forte narcisismo, Light decide di auto-eleggersi "Dio della giustizia" e di dare vita ad un nuovo mondo, in cui non si commettano più crimini: così comincia a uccidere per arresto cardiaco tutti i criminali le cui gesta venivano raccontate al telegiornale, su quotidiani e riviste, via internet. Tutti questi infarti, però, ben presto insospettiranno le autorità che, seppur con una certa difficoltà, intuiranno la presenza di un assassino a distanza dandogli il nome di Kira.
Death Note è certamente un anime che va inscritto nel genere poliziesco così come in quello sovrannaturale/misterioso; ma è in quello "psicologico" che dà il meglio di sé: potrei paragonarlo, senza avere timore di smentita, a una partita a scacchi in cui ogni singolo giocatore adotta una strategia basata sulla valutazione delle possibili mosse o repliche dell'avversario alle proprie azioni. Spesso si notano dei vistosi buchi nelle deduzioni dei diversi protagonisti che li portano a compiere azioni di nessuna utilità (se non addirittura controproducenti) e questo è un peccato; ma ciò può comunque essere considerato veniale anche perché questi errori di valutazione sono spesso indispensabili per fare "muovere" la trama.
Death Note può essere pacificamente diviso in due parti: la prima è sicuramente quella meglio riuscita e termina in un modo inatteso; la seconda è molto più fiacca anche perché non fa altro che riproporre lo stesso schema della prima ma i nuovi protagonisti introdotti sono delle brutte copie di quelli della prima. Ma allora perché cambiarli?
In definitiva ribadisco il mio invito, per i pochi che non l'hanno già fatto, a guardare questo anime; che non raggiunge il massimo nella mia valutazione in virtù di una seconda parte abbastanza deludente rispetto alla prima. Si salva, però, il finale.
Death Note è un bellissimo anime, non un capolavoro assoluto come molti credono (a mio parere sulla vetta resta un certo NGE), ma davvero è ben fatto - trovo superba la realizzazione tecnica - e avvincente in ogni episodio. Innegabile è il fatto che il risaputo spunto sia uno dei più originali degli ultimi dieci anni: niente potenziamenti fino allo spasimo per uccidere tizio o caio-ancora-più-forte-di-tizio fino a distruggere pianeti con uno sputo come nella migliore tradizione shounen; fin dall'inizio viene concesso per caso o forse fato al paraculatissimo Light Yagami - il migliore studente del Giappone, figlio del più stimato ispettore di polizia del paese, ricco, giovane e pure belloccio - il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendone nome e cognome sul famigerato quadernetto nero.
Lo shinigami che ha lasciato cadere sulla Terra la pericolosa arma per noia, tale Ryuk, lo assiste nel suo cammino per diventare dio di un nuovo mondo senza criminalità, ridendosela di gusto. Ovviamente l'uso del death note non è così immediato come si crede: regole e regole si sommano con lo svolgersi della storia che neanche il codice civile. Ovviamente il giustiziere Kira alias Light dovrà vedersela con altre menti altrettanto geniali a ostacolarlo, dal detective Lawliet a Near e Mello, e dovrà allearsi perciò a preziosi burattini, quali Misa, Takada, Mikami. Chi uscirà vincitore da questo lunghissimo duello del tutto psicologico si saprà solo nell'ultimo, esaltante episodio.
L'anime Death Note, più del manga, ha costituito un vero e proprio caso fra i jappo fan, eppure non è perfetto. Tralasciando il classico "la perfezione non esiste", alcune pecche a livello di trama all'inizio trascurabili si sono accumulate intatte fino alla fine, restando indigeste. I più critici l'hanno notato, Light è fin troppo freddo e calcolatore per essere un diciassettenne, Misa stupida fin da risultare irritante, i poliziotti, in primis Matsuda, del tutto ciechi per gran parte dell'anime per non dire scemi. Se Mello e Near riescono a sbagliare e mostrano i propri limiti, l'idolatrato L.Lawliet non ne sbaglia una. Il suo metodo: tira un'ipotesi a caso: Light è Kira; guarda caso ci azzecca, e nonostante la minima percentuale di probabilità fa del giovine l'unico sospettato, fino alla fine. Egli conduce la sua indagine facendo uso di un 80% di intuizione, di un 15% di fortuna e di un 5% di prove.
Molte delle azioni compiute da questo o quello poggiano molto sulla fortuna e si susseguono in un intreccio narrativo che non può prendere pieghe diverse, finché non si arriva a una soluzione estremamente artificiosa e banale, quasi un insulto all'intelligenza del perdente uscente. Sono critiche che vanno mosse sia all'anime sia al manga, accomunati dalla stessa identica trama, tranne per il finale a mio avviso ingiustamente tagliato nel primo caso. C'è da dire che si tratta comunque di un ottimo lavoro, ben complesso e ottimamente scritto nella sceneggiatura.
L'anime secondo me si merita un punticino in più del manga perché snellisce di molto i prolissi dialoghi dei personaggi e c'è un minimo d'azione in più a spezzare ogni tanto la tensione. Il comparto tecnico a mio avviso è stupefacente, il bellissimo disegno è fedele alla controparte cartacea, le animazioni sono ottime, i volti espressivi, il sonoro è uno dei miei preferiti: segnalo in particolare le due sigle iniziali rock e contorte e la bellissima canzone di chiusura dell'ultimo episodio.
Molto buona è anche la lista dei doppiatori, in tutte le versioni.
Carina trovo l'idea dei volti ricolorati in rosso e blu a indicare l'emozione interiore, anche se dopo un po' stanca. Insomma, Death Note non è quello schifo definito da alcune recensioni ma neanche vale il dieci, per i motivi sopracitati.
Lo shinigami che ha lasciato cadere sulla Terra la pericolosa arma per noia, tale Ryuk, lo assiste nel suo cammino per diventare dio di un nuovo mondo senza criminalità, ridendosela di gusto. Ovviamente l'uso del death note non è così immediato come si crede: regole e regole si sommano con lo svolgersi della storia che neanche il codice civile. Ovviamente il giustiziere Kira alias Light dovrà vedersela con altre menti altrettanto geniali a ostacolarlo, dal detective Lawliet a Near e Mello, e dovrà allearsi perciò a preziosi burattini, quali Misa, Takada, Mikami. Chi uscirà vincitore da questo lunghissimo duello del tutto psicologico si saprà solo nell'ultimo, esaltante episodio.
L'anime Death Note, più del manga, ha costituito un vero e proprio caso fra i jappo fan, eppure non è perfetto. Tralasciando il classico "la perfezione non esiste", alcune pecche a livello di trama all'inizio trascurabili si sono accumulate intatte fino alla fine, restando indigeste. I più critici l'hanno notato, Light è fin troppo freddo e calcolatore per essere un diciassettenne, Misa stupida fin da risultare irritante, i poliziotti, in primis Matsuda, del tutto ciechi per gran parte dell'anime per non dire scemi. Se Mello e Near riescono a sbagliare e mostrano i propri limiti, l'idolatrato L.Lawliet non ne sbaglia una. Il suo metodo: tira un'ipotesi a caso: Light è Kira; guarda caso ci azzecca, e nonostante la minima percentuale di probabilità fa del giovine l'unico sospettato, fino alla fine. Egli conduce la sua indagine facendo uso di un 80% di intuizione, di un 15% di fortuna e di un 5% di prove.
Molte delle azioni compiute da questo o quello poggiano molto sulla fortuna e si susseguono in un intreccio narrativo che non può prendere pieghe diverse, finché non si arriva a una soluzione estremamente artificiosa e banale, quasi un insulto all'intelligenza del perdente uscente. Sono critiche che vanno mosse sia all'anime sia al manga, accomunati dalla stessa identica trama, tranne per il finale a mio avviso ingiustamente tagliato nel primo caso. C'è da dire che si tratta comunque di un ottimo lavoro, ben complesso e ottimamente scritto nella sceneggiatura.
L'anime secondo me si merita un punticino in più del manga perché snellisce di molto i prolissi dialoghi dei personaggi e c'è un minimo d'azione in più a spezzare ogni tanto la tensione. Il comparto tecnico a mio avviso è stupefacente, il bellissimo disegno è fedele alla controparte cartacea, le animazioni sono ottime, i volti espressivi, il sonoro è uno dei miei preferiti: segnalo in particolare le due sigle iniziali rock e contorte e la bellissima canzone di chiusura dell'ultimo episodio.
Molto buona è anche la lista dei doppiatori, in tutte le versioni.
Carina trovo l'idea dei volti ricolorati in rosso e blu a indicare l'emozione interiore, anche se dopo un po' stanca. Insomma, Death Note non è quello schifo definito da alcune recensioni ma neanche vale il dieci, per i motivi sopracitati.
Death Note è un anime prodotto sull’onda del successo ottenuta dal manga omonimo firmato dal talentuoso duo Ohba & Oobata, e consta di 37 episodi, numero atipico per una serie. La serie segue gli avvenimenti dell’originale attuando piccole modifiche a scopo registico, sia per l’effetto scenico sia per scorrevolezza e semplicità.
Prodotto dallo studio Madhouse, è arrivato in Italia grazie alla Panini Video e nella trasmissione su rete nazionale ha patito una leggera censura che potrebbe passare in secondo piano se non si conosce già il prodotto: le auto proclamazioni di Light vengono edulcorate di un blasfemo “Dio” a versioni compatibili come "padrone" o "maestro". Censura leggermente invasiva è un suicidio letteralmente tagliato verso la fine della serie.
Nel mondo degli shinigami esistono finestre sui mondi dalle quali gli dei della morte possono svolgere il loro compito di uccidere gli umani la cui ora è arrivata, ma in questo grigiore Ryuk finisce con l’annoiarsi e trova un modo per scappare alla solita routine giornaliera: fare cadere il quaderno della morte, il Death Note, sulla Terra. A trovarlo è un ragazzo di nome Light; inizialmente è spaventato e incredulo di fronte al potere del quaderno e alla presenza di Ryuk, ma lentamente comincia ad acquistare determinazione nel volere creare un mondo utopico senza ingiustizie ed elimina i criminali scrivendone il nome sul Death Note. Ben presto le strane uccisioni verranno notate dalla polizia e da un famoso detective, L.
L’anime rivela immediatamente la sua natura pacata ma intrigante grazie alle continue evoluzioni e ai contrattempi imprevisti, ed è proprio questa velocità di sviluppo che paradossalmente diventa un limite, difatti lo spettatore in alcune occasioni necessita di maggior tempo per comprendere appieno e memorizzare le novità, certe volte anche molto intricate. Oltretutto i dialoghi ridotti all’osso e gli scarsi monologhi interiori finiscono con il dare una caratterizzazione piatta nei personaggi al di fuori di Light Yagami.
Nella seconda parte faranno l’entrata in scenda due personaggi che ricordano lontanamente quello ben più carismatico che vanno a sostituire, dando l’impressione di un calo di qualità e, se possibile, gli avvenimenti si susseguiranno a ritmo sempre più serrato fino al finale dove gli incredibili colpi di scena supereranno in qualità tutti quelli numerosi presenti nel resto della serie, dando vita così a un climax di tensione sublime che vale la visione dell’intera opera.
La regia di Toshiki Inoue è adatta all’opera, riprende fedelmente le bellissime tavole create da Oobata e le mette in movimento aggiungendo quei piccoli tocchi che in alcune occasioni valorizzano mentre in altre fanno sembrare l’anime solo la parodia di se stesso. Tra queste ci sono le scene dove Light comincia a scrivere sul quaderno e i movimenti (grazie anche alle ottime musiche) vengono esaltati a mo’ di sciabolate che uccidono i criminali donando grande effetto teatrale. Invece proseguendo queste scene diventano esageratamente esaltate risultando quasi fuori luogo. Infine c’è la scena, quella censurata, di un suicidio che sembra trarre ispirazione da Quentin Tarantino e dalle sue piogge di sangue, si nota chiaramente come sia completamente estranea dall’opera originale e risalta come un disegno a pennarelli al Louvre tanto è fuori luogo.
I disegni sono ben fatti e ricordano ottimamente gli originali, tranne qualche rara occasione dove una fattura più semplicistica risulta povera, e le animazioni sono fluide anche se poche sono le scene d’azione.
Ottima la CG usata per i giochi di luce, riesce a creare un’ottima atmosfera.
La colonna sonora è stata composta perfettamente, le arie sottolineano i momenti di tensione esaltandoli e faranno esattamente il contrario creando ottimi sottofondi tranquilli per i momenti riflessivi, soprattutto nei momenti più critici dove dei cori creano musiche gotiche cariche di epicità.
Il doppiaggio Italiano sembra ben diretto inizialmente, ma quando faranno l’entrata in scena nuovi personaggi cominceranno alcuni dolori, non per l’abbinamento delle voci ai personaggi, cosa totalmente soggettiva, ma per l’espressività ridotta ai minimi termini che in alcune occasioni coinvolgono anche il protagonista, dove si nota qualche evidente cambiamento nei momenti critici.
Death Note è un thriller incalzante ricco di colpi di scena dove due “geni” si sfidano a colpi di intuizioni per costruire, o evitare, un utopico mondo basato sul terrore. Nel complesso risulta discretamente costruito e godibile anche da chi non segue l’animazione giapponese abitualmente (quindi da fare vedere ad amici e parenti) anche se il ritmo serrato potrebbe dare al tutto un tono eccessivamente assurdo.
Il problema dell’anime è nella scomparsa della pesante e cupa atmosfera presente nel manga, mentre i dialoghi brutalmente recisi e accorciati minano la caratterizzazione e la profondità dell’opera facendo sparire dubbi amletici e una strana tensione continua che lo rende molto più intrigante. La serie soprattutto non lascia proseguire ai “propri” ritmi, mentre il manga lascia leggere alla velocità desiderata permettendo una comprensione maggiore. Inoltre il finale cartaceo spiega molte più cose con un capitolo aggiuntivo, e la sequenza conclusiva, pesantemente modificata nell’anime, è molto più pesante e regala maggiori emozioni.
Se non avete mai seguito Death Note troverete un buon anime, ma se ne avete la possibilità fiondatevi direttamente sulla versione originale.
Prodotto dallo studio Madhouse, è arrivato in Italia grazie alla Panini Video e nella trasmissione su rete nazionale ha patito una leggera censura che potrebbe passare in secondo piano se non si conosce già il prodotto: le auto proclamazioni di Light vengono edulcorate di un blasfemo “Dio” a versioni compatibili come "padrone" o "maestro". Censura leggermente invasiva è un suicidio letteralmente tagliato verso la fine della serie.
Nel mondo degli shinigami esistono finestre sui mondi dalle quali gli dei della morte possono svolgere il loro compito di uccidere gli umani la cui ora è arrivata, ma in questo grigiore Ryuk finisce con l’annoiarsi e trova un modo per scappare alla solita routine giornaliera: fare cadere il quaderno della morte, il Death Note, sulla Terra. A trovarlo è un ragazzo di nome Light; inizialmente è spaventato e incredulo di fronte al potere del quaderno e alla presenza di Ryuk, ma lentamente comincia ad acquistare determinazione nel volere creare un mondo utopico senza ingiustizie ed elimina i criminali scrivendone il nome sul Death Note. Ben presto le strane uccisioni verranno notate dalla polizia e da un famoso detective, L.
L’anime rivela immediatamente la sua natura pacata ma intrigante grazie alle continue evoluzioni e ai contrattempi imprevisti, ed è proprio questa velocità di sviluppo che paradossalmente diventa un limite, difatti lo spettatore in alcune occasioni necessita di maggior tempo per comprendere appieno e memorizzare le novità, certe volte anche molto intricate. Oltretutto i dialoghi ridotti all’osso e gli scarsi monologhi interiori finiscono con il dare una caratterizzazione piatta nei personaggi al di fuori di Light Yagami.
Nella seconda parte faranno l’entrata in scenda due personaggi che ricordano lontanamente quello ben più carismatico che vanno a sostituire, dando l’impressione di un calo di qualità e, se possibile, gli avvenimenti si susseguiranno a ritmo sempre più serrato fino al finale dove gli incredibili colpi di scena supereranno in qualità tutti quelli numerosi presenti nel resto della serie, dando vita così a un climax di tensione sublime che vale la visione dell’intera opera.
La regia di Toshiki Inoue è adatta all’opera, riprende fedelmente le bellissime tavole create da Oobata e le mette in movimento aggiungendo quei piccoli tocchi che in alcune occasioni valorizzano mentre in altre fanno sembrare l’anime solo la parodia di se stesso. Tra queste ci sono le scene dove Light comincia a scrivere sul quaderno e i movimenti (grazie anche alle ottime musiche) vengono esaltati a mo’ di sciabolate che uccidono i criminali donando grande effetto teatrale. Invece proseguendo queste scene diventano esageratamente esaltate risultando quasi fuori luogo. Infine c’è la scena, quella censurata, di un suicidio che sembra trarre ispirazione da Quentin Tarantino e dalle sue piogge di sangue, si nota chiaramente come sia completamente estranea dall’opera originale e risalta come un disegno a pennarelli al Louvre tanto è fuori luogo.
I disegni sono ben fatti e ricordano ottimamente gli originali, tranne qualche rara occasione dove una fattura più semplicistica risulta povera, e le animazioni sono fluide anche se poche sono le scene d’azione.
Ottima la CG usata per i giochi di luce, riesce a creare un’ottima atmosfera.
La colonna sonora è stata composta perfettamente, le arie sottolineano i momenti di tensione esaltandoli e faranno esattamente il contrario creando ottimi sottofondi tranquilli per i momenti riflessivi, soprattutto nei momenti più critici dove dei cori creano musiche gotiche cariche di epicità.
Il doppiaggio Italiano sembra ben diretto inizialmente, ma quando faranno l’entrata in scena nuovi personaggi cominceranno alcuni dolori, non per l’abbinamento delle voci ai personaggi, cosa totalmente soggettiva, ma per l’espressività ridotta ai minimi termini che in alcune occasioni coinvolgono anche il protagonista, dove si nota qualche evidente cambiamento nei momenti critici.
Death Note è un thriller incalzante ricco di colpi di scena dove due “geni” si sfidano a colpi di intuizioni per costruire, o evitare, un utopico mondo basato sul terrore. Nel complesso risulta discretamente costruito e godibile anche da chi non segue l’animazione giapponese abitualmente (quindi da fare vedere ad amici e parenti) anche se il ritmo serrato potrebbe dare al tutto un tono eccessivamente assurdo.
Il problema dell’anime è nella scomparsa della pesante e cupa atmosfera presente nel manga, mentre i dialoghi brutalmente recisi e accorciati minano la caratterizzazione e la profondità dell’opera facendo sparire dubbi amletici e una strana tensione continua che lo rende molto più intrigante. La serie soprattutto non lascia proseguire ai “propri” ritmi, mentre il manga lascia leggere alla velocità desiderata permettendo una comprensione maggiore. Inoltre il finale cartaceo spiega molte più cose con un capitolo aggiuntivo, e la sequenza conclusiva, pesantemente modificata nell’anime, è molto più pesante e regala maggiori emozioni.
Se non avete mai seguito Death Note troverete un buon anime, ma se ne avete la possibilità fiondatevi direttamente sulla versione originale.
Death Note si presenta quasi da subito come un anime cupo, crudelmente reale per i tremi trattati - almeno quelli non collegati al soprannaturale. Il libro della morte, dello Shinigami, cade dal cielo per entrare in possesso di un ragazzo che, accecato dall'immenso potere di decidere della vita o della morte di qualunque persona di cui egli conosca il nome, diventa l'essere che più si avvicina ad un Dio in terra.
L'idea di fondo del protagonista, Light Yagami, è quella di creare un mondo senza criminalità né malvagità, servendosi del Death Note per eliminare quei criminali che in un modo o nell'altro l'hanno fatta franca, ma anche quelli che già stanno pagando il prezzo dei loro crimini in prigione. Ma ironia della sorte, questo potere lo rende sempre più spietato, inarrestabile, fino al punto in cui si ritroverà braccato dai dipartimenti di polizia dell'intera paese, e anche oltre.
Si tratta senz'altro di un anime che lascia riflettere: come ci si potrebbe sentire con un potere simile, come lo si utilizzerebbe? Nel mondo in cui viviamo il fatto che delinquenti e criminali di ogni tipo siano a piede libero a causa di politiche che oramai legalizzano esclusivamente la criminalità è all'ordine del giorno. Ecco perché Death Note è un anime in cui potersi immedesimare facilissimamente. Ovviamente il protagonista è un soggetto estremo, o che almeno lo diventa con lo svolgersi delle vicende, quindi da non replicare, ma che senza ombra di dubbio ha un suo fascino.
Tecnicamente l'anime si attesta su buoni livelli sia di animazione sia di disegni e audio. Anche se comunque non è che le scene d'azione abbondino come in un action anime, quindi se andate in cerca di una storia piena di sparatorie, poteri magici (escludendo quello del Death Note appunto), combattimenti, eccetera, lasciate perdere. Qui è tutta una questione di dialoghi, colpi di scena, geniali strategie e tanta, tantissima suspense, fino all'ultimo secondo dell'ultima puntata.
Concludendo, ritengo che Daeth Note sia un anime da vedere con calma, un episodio a giorno magari, per mantenere alta la tensione, non mi sento proprio di consigliarlo a chiunque visto che abbonda di particolarità che potrebbero piacere non proprio a tutti. Se vi intriga il potere di decidere della morte di una persona semplicemente scrivendone il nome su di un libro, non vi resta che dargli uno sguardo, potrebbe sorprendervi più di quanto pensiate!
L'idea di fondo del protagonista, Light Yagami, è quella di creare un mondo senza criminalità né malvagità, servendosi del Death Note per eliminare quei criminali che in un modo o nell'altro l'hanno fatta franca, ma anche quelli che già stanno pagando il prezzo dei loro crimini in prigione. Ma ironia della sorte, questo potere lo rende sempre più spietato, inarrestabile, fino al punto in cui si ritroverà braccato dai dipartimenti di polizia dell'intera paese, e anche oltre.
Si tratta senz'altro di un anime che lascia riflettere: come ci si potrebbe sentire con un potere simile, come lo si utilizzerebbe? Nel mondo in cui viviamo il fatto che delinquenti e criminali di ogni tipo siano a piede libero a causa di politiche che oramai legalizzano esclusivamente la criminalità è all'ordine del giorno. Ecco perché Death Note è un anime in cui potersi immedesimare facilissimamente. Ovviamente il protagonista è un soggetto estremo, o che almeno lo diventa con lo svolgersi delle vicende, quindi da non replicare, ma che senza ombra di dubbio ha un suo fascino.
Tecnicamente l'anime si attesta su buoni livelli sia di animazione sia di disegni e audio. Anche se comunque non è che le scene d'azione abbondino come in un action anime, quindi se andate in cerca di una storia piena di sparatorie, poteri magici (escludendo quello del Death Note appunto), combattimenti, eccetera, lasciate perdere. Qui è tutta una questione di dialoghi, colpi di scena, geniali strategie e tanta, tantissima suspense, fino all'ultimo secondo dell'ultima puntata.
Concludendo, ritengo che Daeth Note sia un anime da vedere con calma, un episodio a giorno magari, per mantenere alta la tensione, non mi sento proprio di consigliarlo a chiunque visto che abbonda di particolarità che potrebbero piacere non proprio a tutti. Se vi intriga il potere di decidere della morte di una persona semplicemente scrivendone il nome su di un libro, non vi resta che dargli uno sguardo, potrebbe sorprendervi più di quanto pensiate!
Trovo Death Note bello ed entusiasmante, oltre che originale. Stupisce sotto molti punti di vista, e da quando inizierete a vedere la prima puntata non ve ne staccherete più fino a quando non le avrete viste tutte. Death Note pone una riflessione non da poco sulla giustizia o presunta tale. E' questo il tema portante dell'anime, sviluppato attraverso le vicende che accompagneranno il giovane Yagami Light, che entra in possesso di un potere quasi divino, il Death Note, un quaderno che può uccidere coloro il cui nome viene scritto nel quaderno, e il detective L, che cercherà d'incastrarlo utilizzando le sue notevolissime doti intellettive.
C'è da dire che non è un'opera per tutti, di sicuro chi cerca un anime d'azione molto probabilmente rimarrà un po' deluso. Oltretutto in molti (tra cui anche io) sono rimasti un po' delusi dalla seconda parte dell'anime, che sembra un po' meno entusiasmante rispetto alla prima, anche se l'epilogo a mio parere ci sta tutto.
Il voto che ho dato a dire il vero doveva essere un 8 e mezzo, ma ho deciso di premiare con un 9 una delle opere più originali e che mi ha più entusiasmato negli ultimi tempi.
C'è da dire che non è un'opera per tutti, di sicuro chi cerca un anime d'azione molto probabilmente rimarrà un po' deluso. Oltretutto in molti (tra cui anche io) sono rimasti un po' delusi dalla seconda parte dell'anime, che sembra un po' meno entusiasmante rispetto alla prima, anche se l'epilogo a mio parere ci sta tutto.
Il voto che ho dato a dire il vero doveva essere un 8 e mezzo, ma ho deciso di premiare con un 9 una delle opere più originali e che mi ha più entusiasmato negli ultimi tempi.
Death Note ha riscosso un successo mondiale già in versione cartacea, successo che è stato ancor più amplificato da questa versione animata. Ma quel è il segreto di cotanta fama?
Sicuramente ha una storia interessante; una andamento incalzante e coinvolgente, che fa stare lo spettatore sulle spine e lo spinge al ragionamento; un bel character design; buone animazioni di sfondo; una signora colonna sonora, con delle forti opening ed ending; ma su tutto spicca il tema trattato: l’invincibilità, la ricerca del potere assoluto, l’ambizione umana che porta l’individuo a volere essere migliore degli altri, superiore in modo da elevarsi a essere un dio in terra. Certo Light Yagami non è il primo nella storia a volere controllare il mondo e volere sostituirsi al creatore: il pensiero corre a tutte le religioni animiste o pagane che individuavano nel sovrano un dio. Quindi sia il mezzo la religione o l’ideologia, poiché in totalitarismi quali il nazismo e il comunismo figure come Hitler o Stalin sostituivano la religione e il leader supremo rimpiazzava dio, l’uomo ha sempre voluto controllare l’incontrollabile. Altri hanno usato il metodo della conquista: pensate alle figure di Alessandro Magno o Napoleone, ma l’obiettivo è sempre stato lo stesso: la divinità.
Ma andiamo oltre questa ricerca filosofica e l’analisi dell’ambizione dell’essere umano, e soffermiamoci sul ragazzo comune, sullo spettatore medio; egli sarà attirato anche dall’idea di questo quaderno in cui potere scrivere il nome di chicchessia e farlo fuori: che bel sogno, togliere di mezzo chi ci mette il bastone tra le ruote. Ci sono stati troppo casi di cronaca concernenti ragazzini di medie e superiori che hanno stilato la loro personale “death list” inserendovi bulletti di quertiere, amori non ricambiati e insegnanti. E a questo punto scattavano sospensioni, punizioni sequestri del manga e grandi dibattiti, perché viene in gioco uno dei principi morali che da sempre guidano l’umanità: non uccidere.
Nelle varie epoche l’omicidio ha assunto una diversa valenza, inizialmente bastava re-integrare la perdita con una contropartita di valore o con un bel occhio per occhio, ma con l’avanzare della religione monoteista ebraica e con i dieci comandamenti il “non uccidere” acquista una valenza di peccato, non solo una valenza antisociale: non si risponde solo ad una punizione terrena, ma ci sarà un a ben più grave retribuzione divina.
In questo senso il cristianesimo pone ancor più l’accento su questo tema insegnando “ama il tuo prossimo come te stesso”, ribalta i termini dal negativo al positivo, non è la religione del non fare, ma quella propositiva del fare. Come puoi fare del bene al tuo prossimo, se uccidi il tuo prossimo?
Dopo secoli in cui nella nostra morale si è incardinata la convinzione che l’omicidio sia sbagliato, a molti sembra altrettanto sbagliato permettere ai più giovani la fruizione di un prodotto che s'incardina sull’omicidio e lo esalta.
È un prodotto “diabolico”, trovo che Light sia una della figure negative meglio riuscite degli ultimi anni, è impossibile non tifare per lui ( be’ forse non del tutto, visti tutti i fan di L); credo che nessuno dopo essersi accostato a questo anime o manga non si sia chiesto: e se io avessi il death note cosa ci farei? In tutta onestà ritengo che pochi non ne farebbero uso. Tutti saremmo tentati poiché è pur vero che il retaggio morale-religioso ci ferma, ma quello che realmente ci blocca è la paura della punizione; ma la punizione immediata - il diritto penale/carcere – non ci tange, perché se si riesce a sfuggire alle regole umane, resta solo il livello divino, una barriera sottile che, in un mondo materialista in cui la tendenza è a non credere, non è abbastanza convincente. Al contrario ci si convince che si può uccidere, uccidere è giusto se si fanno fuori serial killer e mostri immeritevoli di vivere, poi il salto a uccidere chi si vuole è breve, e si finisce per essere il primo dei soggetti che inizialmente si sarebbe adottato come candidato da depennare.
La vita dio l’ha data e dio la toglie, quindi il Death Note dona potere divino, tuttavia questa divinità è fallibile perché non è dotata di immortalità ed eternità.
Sicuramente ha una storia interessante; una andamento incalzante e coinvolgente, che fa stare lo spettatore sulle spine e lo spinge al ragionamento; un bel character design; buone animazioni di sfondo; una signora colonna sonora, con delle forti opening ed ending; ma su tutto spicca il tema trattato: l’invincibilità, la ricerca del potere assoluto, l’ambizione umana che porta l’individuo a volere essere migliore degli altri, superiore in modo da elevarsi a essere un dio in terra. Certo Light Yagami non è il primo nella storia a volere controllare il mondo e volere sostituirsi al creatore: il pensiero corre a tutte le religioni animiste o pagane che individuavano nel sovrano un dio. Quindi sia il mezzo la religione o l’ideologia, poiché in totalitarismi quali il nazismo e il comunismo figure come Hitler o Stalin sostituivano la religione e il leader supremo rimpiazzava dio, l’uomo ha sempre voluto controllare l’incontrollabile. Altri hanno usato il metodo della conquista: pensate alle figure di Alessandro Magno o Napoleone, ma l’obiettivo è sempre stato lo stesso: la divinità.
Ma andiamo oltre questa ricerca filosofica e l’analisi dell’ambizione dell’essere umano, e soffermiamoci sul ragazzo comune, sullo spettatore medio; egli sarà attirato anche dall’idea di questo quaderno in cui potere scrivere il nome di chicchessia e farlo fuori: che bel sogno, togliere di mezzo chi ci mette il bastone tra le ruote. Ci sono stati troppo casi di cronaca concernenti ragazzini di medie e superiori che hanno stilato la loro personale “death list” inserendovi bulletti di quertiere, amori non ricambiati e insegnanti. E a questo punto scattavano sospensioni, punizioni sequestri del manga e grandi dibattiti, perché viene in gioco uno dei principi morali che da sempre guidano l’umanità: non uccidere.
Nelle varie epoche l’omicidio ha assunto una diversa valenza, inizialmente bastava re-integrare la perdita con una contropartita di valore o con un bel occhio per occhio, ma con l’avanzare della religione monoteista ebraica e con i dieci comandamenti il “non uccidere” acquista una valenza di peccato, non solo una valenza antisociale: non si risponde solo ad una punizione terrena, ma ci sarà un a ben più grave retribuzione divina.
In questo senso il cristianesimo pone ancor più l’accento su questo tema insegnando “ama il tuo prossimo come te stesso”, ribalta i termini dal negativo al positivo, non è la religione del non fare, ma quella propositiva del fare. Come puoi fare del bene al tuo prossimo, se uccidi il tuo prossimo?
Dopo secoli in cui nella nostra morale si è incardinata la convinzione che l’omicidio sia sbagliato, a molti sembra altrettanto sbagliato permettere ai più giovani la fruizione di un prodotto che s'incardina sull’omicidio e lo esalta.
È un prodotto “diabolico”, trovo che Light sia una della figure negative meglio riuscite degli ultimi anni, è impossibile non tifare per lui ( be’ forse non del tutto, visti tutti i fan di L); credo che nessuno dopo essersi accostato a questo anime o manga non si sia chiesto: e se io avessi il death note cosa ci farei? In tutta onestà ritengo che pochi non ne farebbero uso. Tutti saremmo tentati poiché è pur vero che il retaggio morale-religioso ci ferma, ma quello che realmente ci blocca è la paura della punizione; ma la punizione immediata - il diritto penale/carcere – non ci tange, perché se si riesce a sfuggire alle regole umane, resta solo il livello divino, una barriera sottile che, in un mondo materialista in cui la tendenza è a non credere, non è abbastanza convincente. Al contrario ci si convince che si può uccidere, uccidere è giusto se si fanno fuori serial killer e mostri immeritevoli di vivere, poi il salto a uccidere chi si vuole è breve, e si finisce per essere il primo dei soggetti che inizialmente si sarebbe adottato come candidato da depennare.
La vita dio l’ha data e dio la toglie, quindi il Death Note dona potere divino, tuttavia questa divinità è fallibile perché non è dotata di immortalità ed eternità.
Questo mondo è violento, pieno di guerre, di stupratori, assassini, di gente che non vale la pena salvare, e come la prenderemmo noi se arrivasse un giorno qualcuno che uccidesse tutti coloro che secondo noi non meritano di vivere? Potremmo arrivare a stimare questa persona o a disprezzarla? In fondo una persona che uccide un serial killer non è altro che un serial killer, no?
Certo, tutto ciò non ci lascerebbe indifferenti, ed è proprio quello che fa quest'anime, che non ha come obiettivo quello di dare risposte, ma solo di fare domande. Mostra diversi punti di vista: tutti i protagonisti di quest'anime credono di essere la "giustizia", e si sentono nel giusto, sebbene imbocchino strade molto diverse.
Oltre che ad avere personaggi ben caratterizzati, quest'anime è ricco di colpi di scena. E' l'ideale per chi ama il genere thriller-poliziesco, ma anche per chi desidera affrontare un tema moralmente importante. Death Note invita a riflettere da un punto di vista morale come la penseremmo noi su un certo argomento, come reagiremmo in una certa situazione, e a chiederci se ora ci comportiamo in modo corretto o no.
Solo dentro di sé si può conoscere la verità.
Certo, tutto ciò non ci lascerebbe indifferenti, ed è proprio quello che fa quest'anime, che non ha come obiettivo quello di dare risposte, ma solo di fare domande. Mostra diversi punti di vista: tutti i protagonisti di quest'anime credono di essere la "giustizia", e si sentono nel giusto, sebbene imbocchino strade molto diverse.
Oltre che ad avere personaggi ben caratterizzati, quest'anime è ricco di colpi di scena. E' l'ideale per chi ama il genere thriller-poliziesco, ma anche per chi desidera affrontare un tema moralmente importante. Death Note invita a riflettere da un punto di vista morale come la penseremmo noi su un certo argomento, come reagiremmo in una certa situazione, e a chiederci se ora ci comportiamo in modo corretto o no.
Solo dentro di sé si può conoscere la verità.
In Death Note gli autori non si sono inoltrati nella caratterizzazione psicologica dei personaggi. Mancano le basi, le fondamenta. Cosa induce un ragazzo a cui non manca nulla, a cui il mondo pare giri intorno a lui, ad addossarsi una così grande "responsabilità"? Non esiste, gli autori non hanno trattato un minimo di psicologia in quest'anime.
Provavo simpatia per L prima di finire l'anime, aspettandomi che si dicesse qualcosa su di lui, non tanto sul suo passato, ma sui suoi pensieri o ideali dovuti a cosa ecc. - ho letto/visto ogni opera di Death Note, ma non mi è bastato quello che è stato detto di L. Volevo che fosse spiegato anche per Light, anche se mi è sempre stato sulle scatole. Cioè, pare che quello che fa lo faccia a caso, dai.
Secondo le mie interpretazioni, e quelle di tanti altri - ovvero per coloro che hanno analizzato a fondo l'anime, perché un'alta percentuale di spettatori si è limitata ad apprezzare l'anime per i giochetti mentali e per quel quaderno della morte - Light rappresenta l'ideale politico dittatoriale, mentre L quello liberale. Dato che è l'unico spunto di riflessione interessante che l'anime mi ha offerto, mi accingo ad analizzarlo un po'.
Non nego il fatto che le rivoluzioni siano partite da persone benestanti, ma il fatto di Light è troppo diverso. E' un ragazzo normale, frequenta un istituto scolastico, fa una vita tranquilla, le ragazze gli sbavano dietro, mentre i "rivoluzionatori" degli antichi tempi spesso e volentieri avevano alle spalle altre esperienze politiche e comunque ricoprivano un'importante carica. Quindi in un certo senso gli veniva automatico agire con la dichiarazione di una guerra o comunque di un attacco, o con l'attuazione di una riforma nei casi migliori, proprio perché per esperienza sapevano come agire, mentre Light così all'improvviso si ritrova 'sto quaderno.
Per aspetto psicologico intendo quella parte di te che ti porta a pensarla in un certo modo avendo vissuto certe esperienze di vita concrete, oppure avendo seguito altre storie ecc. Alcuni ragazzi mi hanno risposto in questa maniera: "Beh, se mi fossi ritrovato anch'io un Death Note avrei fatto la stessa cosa di Light". Beh, io invito chiunque a riflettere su quanto detto prima, perché a parole è facile essere chiunque e fare tutto, ma le parole non contano nulla se non si posso provare.
Detto questo, non nego che la trama sia godibile e ricca di colpi di scena e giochetti mentali realizzati nei minimi dettagli, ma ripeto che mancano le fondamenta. Se dovessi paragonarlo a un testo di italiano direi: "La forma è buona e il testo è di sufficiente lunghezza. Non mancherebbero nemmeno i contenuti, ma non sono argomentati in maniera esaustiva".
Provavo simpatia per L prima di finire l'anime, aspettandomi che si dicesse qualcosa su di lui, non tanto sul suo passato, ma sui suoi pensieri o ideali dovuti a cosa ecc. - ho letto/visto ogni opera di Death Note, ma non mi è bastato quello che è stato detto di L. Volevo che fosse spiegato anche per Light, anche se mi è sempre stato sulle scatole. Cioè, pare che quello che fa lo faccia a caso, dai.
Secondo le mie interpretazioni, e quelle di tanti altri - ovvero per coloro che hanno analizzato a fondo l'anime, perché un'alta percentuale di spettatori si è limitata ad apprezzare l'anime per i giochetti mentali e per quel quaderno della morte - Light rappresenta l'ideale politico dittatoriale, mentre L quello liberale. Dato che è l'unico spunto di riflessione interessante che l'anime mi ha offerto, mi accingo ad analizzarlo un po'.
Non nego il fatto che le rivoluzioni siano partite da persone benestanti, ma il fatto di Light è troppo diverso. E' un ragazzo normale, frequenta un istituto scolastico, fa una vita tranquilla, le ragazze gli sbavano dietro, mentre i "rivoluzionatori" degli antichi tempi spesso e volentieri avevano alle spalle altre esperienze politiche e comunque ricoprivano un'importante carica. Quindi in un certo senso gli veniva automatico agire con la dichiarazione di una guerra o comunque di un attacco, o con l'attuazione di una riforma nei casi migliori, proprio perché per esperienza sapevano come agire, mentre Light così all'improvviso si ritrova 'sto quaderno.
Per aspetto psicologico intendo quella parte di te che ti porta a pensarla in un certo modo avendo vissuto certe esperienze di vita concrete, oppure avendo seguito altre storie ecc. Alcuni ragazzi mi hanno risposto in questa maniera: "Beh, se mi fossi ritrovato anch'io un Death Note avrei fatto la stessa cosa di Light". Beh, io invito chiunque a riflettere su quanto detto prima, perché a parole è facile essere chiunque e fare tutto, ma le parole non contano nulla se non si posso provare.
Detto questo, non nego che la trama sia godibile e ricca di colpi di scena e giochetti mentali realizzati nei minimi dettagli, ma ripeto che mancano le fondamenta. Se dovessi paragonarlo a un testo di italiano direi: "La forma è buona e il testo è di sufficiente lunghezza. Non mancherebbero nemmeno i contenuti, ma non sono argomentati in maniera esaustiva".
"Death Note" è un anime ideato nel 2006 dal fantastico duo Tsugumi Ohba/Takeshi Obata e conta in totale 37 episodi.
La serie parla di Light Yagami, che per puro caso ha trovato fuori dalla sua scuola uno strano quaderno, il Death Note. Questo quaderno ha il potere di uccidere la gente il cui nome venga scritto al suo interno avendo bene a mente il viso della vittima designata. La serie prosegue con una serie di avvenimenti che porteranno il protagonista Light sempre più alle strette con la polizia.
"Death Note" è stato uno dei primi anime che ho seguito. L'ho visto, spinto proprio dalla sua trama di fondo così originale e dalla sua popolarità nel mondo di anime/manga. Quindi, dopo avere sentito così tante volte parlare di quest'anime, non ho potuto fare a meno di iniziare anche io a visionarlo. Tutto quello che pensavo su "Death Note", prima ancora che iniziassi a vederlo, si è rivelato giusto.
A parere mio, la storia non poteva essere più bella e originale, però credo che verso la parte finale poteva essere sviluppata in modo migliore e più dettagliato; difatti a fine serie mi sono rimasti alcuni dubbi. Dopo avere visto il primo episodio, non ho potuto fare a meno di continuare questa visione, dato che come inizio non sarebbe potuto essere più bello e convincente. Peccato però che dalla parte centrale in poi, "Death Note" sia diventato per gradi sempre meno interessante.
Per quando riguarda i personaggi, devo dire che sono stati curati davvero molto bene, ognuno con un suo carattere e ognuno con un preciso ruolo nella serie. Questo mio riferimento va soprattutto al protagonista Light, che con il passare degli episodi diventa sempre più eccentrico e presuntuoso, <b>[attenzione possibile spoiler]</b> difatti ha avuto la fine che meritava.
Il disegno è caratterizzato da un ottimo chara, particolare e molto gradevole da seguire. Ho apprezzato molto anche le opening, le ending e le BGM, che sono in perfetta sintonia con la serie.
Voto finale: 8, non di più dato che, come detto anche in precedenza, dalla metà in poi molti particolari vengono lasciati al caso. Consiglio la visione di "Death Note" a tutti gli amanti di questo genere di animazione.
La serie parla di Light Yagami, che per puro caso ha trovato fuori dalla sua scuola uno strano quaderno, il Death Note. Questo quaderno ha il potere di uccidere la gente il cui nome venga scritto al suo interno avendo bene a mente il viso della vittima designata. La serie prosegue con una serie di avvenimenti che porteranno il protagonista Light sempre più alle strette con la polizia.
"Death Note" è stato uno dei primi anime che ho seguito. L'ho visto, spinto proprio dalla sua trama di fondo così originale e dalla sua popolarità nel mondo di anime/manga. Quindi, dopo avere sentito così tante volte parlare di quest'anime, non ho potuto fare a meno di iniziare anche io a visionarlo. Tutto quello che pensavo su "Death Note", prima ancora che iniziassi a vederlo, si è rivelato giusto.
A parere mio, la storia non poteva essere più bella e originale, però credo che verso la parte finale poteva essere sviluppata in modo migliore e più dettagliato; difatti a fine serie mi sono rimasti alcuni dubbi. Dopo avere visto il primo episodio, non ho potuto fare a meno di continuare questa visione, dato che come inizio non sarebbe potuto essere più bello e convincente. Peccato però che dalla parte centrale in poi, "Death Note" sia diventato per gradi sempre meno interessante.
Per quando riguarda i personaggi, devo dire che sono stati curati davvero molto bene, ognuno con un suo carattere e ognuno con un preciso ruolo nella serie. Questo mio riferimento va soprattutto al protagonista Light, che con il passare degli episodi diventa sempre più eccentrico e presuntuoso, <b>[attenzione possibile spoiler]</b> difatti ha avuto la fine che meritava.
Il disegno è caratterizzato da un ottimo chara, particolare e molto gradevole da seguire. Ho apprezzato molto anche le opening, le ending e le BGM, che sono in perfetta sintonia con la serie.
Voto finale: 8, non di più dato che, come detto anche in precedenza, dalla metà in poi molti particolari vengono lasciati al caso. Consiglio la visione di "Death Note" a tutti gli amanti di questo genere di animazione.
Light Yagami è uno studente giapponese modello, ma in lui si cela il rancore e l'odio contro la società in cui vive, in cui si accumulano crimini su crimini. Tuttavia, lui, nel suo piccolo, non può farci nulla; ma la situazione cambia quando Light trova, fuori da scuola, un quaderno nera, con la scritta "Death Note". Il quaderno ha il potere di fare morire l'umano il cui nome è scritto su una sua pagina, a patto che chi scrive ne conosca il volto. Light, incredulo, lo prova, ma deve ricredersi quando vede che le persone di cui ha scritto il nome muoiono davvero. Quindi Light decide di usare il quaderno per "ripulire" il mondo dai criminali", e per diventare il Dio di questo nuovo mondo "purificato".
La trama è molto ben congegnata fino al 25° episodio, quando succede una cosa (che non vi rivelerò) che cambierà totalmente il procedere della storia: dopo, la trama si fa un po' moscia per qualche episodio, per poi riprendere il proprio vigore.
Dal punto di vista tecnico, secondo me l'anime è perfetto: l'animazione, sebbene non molto sofisticata, per me è molto bella, come sono belle anche le musiche, che hanno il potere di coinvolgere al massimo lo spettatore. Eppure l'anime non merita il massimo voto, per la perdita di vigore dopo il 25° episodio, e per alcune forzature logiche presenti in alcune sue parti.
Death Note a mio avviso è assolutamente da vedere, sia per chi non si è ancora avvicinato al mondo degli anime (questo è stato il primo che io ho visto); sia per i "veterani", per i quali è un tassello fondamentale nel puzzle degli anime.
La trama è molto ben congegnata fino al 25° episodio, quando succede una cosa (che non vi rivelerò) che cambierà totalmente il procedere della storia: dopo, la trama si fa un po' moscia per qualche episodio, per poi riprendere il proprio vigore.
Dal punto di vista tecnico, secondo me l'anime è perfetto: l'animazione, sebbene non molto sofisticata, per me è molto bella, come sono belle anche le musiche, che hanno il potere di coinvolgere al massimo lo spettatore. Eppure l'anime non merita il massimo voto, per la perdita di vigore dopo il 25° episodio, e per alcune forzature logiche presenti in alcune sue parti.
Death Note a mio avviso è assolutamente da vedere, sia per chi non si è ancora avvicinato al mondo degli anime (questo è stato il primo che io ho visto); sia per i "veterani", per i quali è un tassello fondamentale nel puzzle degli anime.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Ho intenzione di riscrivere la recensione su questo magnifico anime, perché a rivederlo la seconda volta ho rivalutato un sacco di cose, da qui la mia decisione di non scrivere più recensioni senza prima esser assolutamente sicuro di avere capito appieno la storia.
Death Note è un manga veramente unico, perché è stato creato da Tsugumi Ohba (scrittore) e Takeshi Obata (disegnatore), per una rivista di manga per ragazzi, la Shounen Jump. Eppure non si direbbe, è decisamente diverso dagli altri manga che la SJ pubblica (Dragon ball, Once Piece, City Hunter ecc.) e si potrebbe, addirittura, considerare uno seinen.
Ma non cadete nel tranello, come è successo a me! Death note non è affatto uno seinen, sicuramente è più maturo di Dragon Ball, City Hunter e Once Piece, ma shounen rimane, perché la trama, per quanto complessa, va benissimo per i giovani, almeno delle superiori, delle medie non lo so. Secondo qualcuno è shounen perché i personaggi hanno caratteristiche da fighi - beh, effettivamente L è figo perché è bizzarro, per esempio. Ma lo è anche perché c'è una buona distinzione tra bene e male, mentre in uno seinen sarebbe decisamente più complesso il discorso.
A ogni modo, sono d'accordo che Death Note sia decisamente più complesso della stragrande maggioranza delle storie pensate per i giovani, ma proprio qui viene il suo successo.
Ma parliamo dell'anime: la storia inizia quando lo Shinigami Ryuk, per noia, fa cadere il quaderno della morte, il Death Note, che viene raccolto per caso da un ragazzo di nome Light Yagami. Il ragazzo scopre che se si scrive il nome di una persona sul quaderno, questa morirà di arresto cardiaco, a meno che non si specifichino altre cause, purché siano logicamente possibili.
Light decide di usare il Death Note per fare fuori tutti i criminali del mondo e diventare "il dio del nuovo mondo", un mondo senza ingiustizie, e inizia a trasformarsi nel killer psicopatico conosciuto come Kira.
Dopo un po' di tempo, L, il più famoso investigatore del mondo, che tiene nascosta la sua identità, inizia a indagare sulla misteriosa catena di omicidi.
Questa è la premessa di una serie di trovate geniali, sia da parte di Light sia da parte di L, l'uno per incastrare l'altro. Death Note è un fantastico poliziesco psicologico con atmosfere piene di tensioni, con BGM per me ecezionali e con dei personaggi veramente ben riusciti.
Ma la cosa che più mi piace è come, in realtà, né Light né L siano veramente brave persone, anzi l'unico a essere onesto è il padre del protagonista, nonché sovraintendente della polizia di Tokyo: lui è l'unico ad essere veramente buono e onesto.
Invece, sia Light sia L hanno un loro concetto di giustizia, che li porta ad adottare dei mezzi spesso discutibili. Da che parte stare?
Dalla parte di Light, per la freddezza con cui ammazza i criminali - in fondo in Giappone vige la pena di morte? O dalla parte di L, per il semplice fatto che rispetta la legge? Da tener conto che comunque fa anche lui delle cose brutte. Per esempio, fa morire un criminale in diretta TV solo per verificare una teoria senza uno straccio di prova, oppure, fa pressione a Light e a Misa per farli confessare di essere i due Kira (ok ha ragione, ma in quel momento non aveva prove) o è disposto a usare il Death Note per verificarne gli effetti.
A ogni modo io sono dalla parte di L. I suoi metodi sono cinici e, a volte, anche discutibile ma, a parte il fatto che poi dimostra sempre di avere ragione, il confronto tra lui e Light secondo me proprio non regge. L sarà pure troppo cinico, ma Light rimane uno che crede di potere fare giustizia sommaria.
Però mi piace anche il protagonista, mi affascina, perché, a differenza di moltissimi anime/manga, di fumetti, cartoni o anche di film e telefilm, dove l'eroe è bellissimo e senza macchia, nel caso di quest'anime la bellezza, il bell'aspetto e l'apparire come dei bravi ragazzi vengono visti come un vantaggi per i malvagi per potere agire indisturbati, proprio perché appaiono come delle brave persone - purtroppo l'apparenza inganna.
Light fa conto proprio sul suo fascino e sul fatto di essere uno studente modello per ingannare. Mentre L è un personaggio assolutamente geniale, ma non è tutta questa gran bellezza.
Dimenticavo, molti dicono che la seconda parte è meno bella, io non sono d'accordo, sarà perché in fondo anche Light è il mio personaggio preferito (insieme a L), ma mi è piaciuto vederlo come vincitore, anche se solo per un breve periodo.
Ho intenzione di riscrivere la recensione su questo magnifico anime, perché a rivederlo la seconda volta ho rivalutato un sacco di cose, da qui la mia decisione di non scrivere più recensioni senza prima esser assolutamente sicuro di avere capito appieno la storia.
Death Note è un manga veramente unico, perché è stato creato da Tsugumi Ohba (scrittore) e Takeshi Obata (disegnatore), per una rivista di manga per ragazzi, la Shounen Jump. Eppure non si direbbe, è decisamente diverso dagli altri manga che la SJ pubblica (Dragon ball, Once Piece, City Hunter ecc.) e si potrebbe, addirittura, considerare uno seinen.
Ma non cadete nel tranello, come è successo a me! Death note non è affatto uno seinen, sicuramente è più maturo di Dragon Ball, City Hunter e Once Piece, ma shounen rimane, perché la trama, per quanto complessa, va benissimo per i giovani, almeno delle superiori, delle medie non lo so. Secondo qualcuno è shounen perché i personaggi hanno caratteristiche da fighi - beh, effettivamente L è figo perché è bizzarro, per esempio. Ma lo è anche perché c'è una buona distinzione tra bene e male, mentre in uno seinen sarebbe decisamente più complesso il discorso.
A ogni modo, sono d'accordo che Death Note sia decisamente più complesso della stragrande maggioranza delle storie pensate per i giovani, ma proprio qui viene il suo successo.
Ma parliamo dell'anime: la storia inizia quando lo Shinigami Ryuk, per noia, fa cadere il quaderno della morte, il Death Note, che viene raccolto per caso da un ragazzo di nome Light Yagami. Il ragazzo scopre che se si scrive il nome di una persona sul quaderno, questa morirà di arresto cardiaco, a meno che non si specifichino altre cause, purché siano logicamente possibili.
Light decide di usare il Death Note per fare fuori tutti i criminali del mondo e diventare "il dio del nuovo mondo", un mondo senza ingiustizie, e inizia a trasformarsi nel killer psicopatico conosciuto come Kira.
Dopo un po' di tempo, L, il più famoso investigatore del mondo, che tiene nascosta la sua identità, inizia a indagare sulla misteriosa catena di omicidi.
Questa è la premessa di una serie di trovate geniali, sia da parte di Light sia da parte di L, l'uno per incastrare l'altro. Death Note è un fantastico poliziesco psicologico con atmosfere piene di tensioni, con BGM per me ecezionali e con dei personaggi veramente ben riusciti.
Ma la cosa che più mi piace è come, in realtà, né Light né L siano veramente brave persone, anzi l'unico a essere onesto è il padre del protagonista, nonché sovraintendente della polizia di Tokyo: lui è l'unico ad essere veramente buono e onesto.
Invece, sia Light sia L hanno un loro concetto di giustizia, che li porta ad adottare dei mezzi spesso discutibili. Da che parte stare?
Dalla parte di Light, per la freddezza con cui ammazza i criminali - in fondo in Giappone vige la pena di morte? O dalla parte di L, per il semplice fatto che rispetta la legge? Da tener conto che comunque fa anche lui delle cose brutte. Per esempio, fa morire un criminale in diretta TV solo per verificare una teoria senza uno straccio di prova, oppure, fa pressione a Light e a Misa per farli confessare di essere i due Kira (ok ha ragione, ma in quel momento non aveva prove) o è disposto a usare il Death Note per verificarne gli effetti.
A ogni modo io sono dalla parte di L. I suoi metodi sono cinici e, a volte, anche discutibile ma, a parte il fatto che poi dimostra sempre di avere ragione, il confronto tra lui e Light secondo me proprio non regge. L sarà pure troppo cinico, ma Light rimane uno che crede di potere fare giustizia sommaria.
Però mi piace anche il protagonista, mi affascina, perché, a differenza di moltissimi anime/manga, di fumetti, cartoni o anche di film e telefilm, dove l'eroe è bellissimo e senza macchia, nel caso di quest'anime la bellezza, il bell'aspetto e l'apparire come dei bravi ragazzi vengono visti come un vantaggi per i malvagi per potere agire indisturbati, proprio perché appaiono come delle brave persone - purtroppo l'apparenza inganna.
Light fa conto proprio sul suo fascino e sul fatto di essere uno studente modello per ingannare. Mentre L è un personaggio assolutamente geniale, ma non è tutta questa gran bellezza.
Dimenticavo, molti dicono che la seconda parte è meno bella, io non sono d'accordo, sarà perché in fondo anche Light è il mio personaggio preferito (insieme a L), ma mi è piaciuto vederlo come vincitore, anche se solo per un breve periodo.
Ho visto quest'anime dopo avere letto l'ultimo manga degli autori di Bakuman, e posso dirvi che l'ho trovato bellissimo. Se si pensa che il manga è stato pubblicato su "Weekly Shounen Jump", sicuramente direte "Ma non è la rivista su cui sono pubblicati One Piece, Naruto e Bleach?". Ma Death Note non sarà la solita accozzaglia di colpi segreti e combattimenti all'ultimo sangue.
La trama è originale, persino gli Shinigami (Dei della Morte), che in manga come La Stirpe delle Tenebre, Bleach o Soul Eater sono rappresentati con figure umane, qua invece sono rappresentati con volti mostruosi e orribili - vedere la prima screenshot.
Death Note è come un "termometro della nostra psicologia", poiché ci saranno due fazioni da scegliere: la fazione di Kira o la fazione di L. Lo ammetto, stavo dalla parte di Kira. Per non fare spoiler dirò semplicemente che chi starà dalla sua parte, quella di Kira, alla fine avrà una brutta sorpresa.
Il tratto realistico di Takeshi Obata viene imitato alla perfezione. La trama ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine, finché la vicenda non ha fine al 37° episodio. Purtroppo c'è un piccolo calo della trama a partire dal 25° episodio, ma a mio avviso questo non rovina per niente la bellezza dell'anime.
Consigliatissimo.
La trama è originale, persino gli Shinigami (Dei della Morte), che in manga come La Stirpe delle Tenebre, Bleach o Soul Eater sono rappresentati con figure umane, qua invece sono rappresentati con volti mostruosi e orribili - vedere la prima screenshot.
Death Note è come un "termometro della nostra psicologia", poiché ci saranno due fazioni da scegliere: la fazione di Kira o la fazione di L. Lo ammetto, stavo dalla parte di Kira. Per non fare spoiler dirò semplicemente che chi starà dalla sua parte, quella di Kira, alla fine avrà una brutta sorpresa.
Il tratto realistico di Takeshi Obata viene imitato alla perfezione. La trama ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine, finché la vicenda non ha fine al 37° episodio. Purtroppo c'è un piccolo calo della trama a partire dal 25° episodio, ma a mio avviso questo non rovina per niente la bellezza dell'anime.
Consigliatissimo.
Death Note secondo me è un'opera geniale, impregnata di misticismo, con elementi da giallo, ed è avvincente come un anime psicologico dovrebbe essere.
Light Yagami è uno studente di un istituto superiore. Crede di avere raggiunto un livello tale nella vita che tutto lo annoia. Tanto più che la vita moderna, piena di ingiustizie e crimini lo ha ormai stancato.
Parallelamente qualcosa del genere accade anche Ryuk, uno Shinigami, Dio della morte. Nel suo mondo non c'è nulla di nuovo da fare e si vive nell'ozio. Per puro sfizio Riuk fa cadere nel mondo degli umani uno dei suoi quaderni della morte. Il fato vuole che sia proprio Light a raccoglierlo. Sul quaderno c'è scritto "Death Note", e all'interno ci sono anche delle istruzioni.
Light è inizialmente scettico, ma decide comunque di tenerselo. Ma deve ricredersi sull'efficacia del quaderno quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Da lì a poco incontra il proprietario dello stesso quaderno, Ryuk. Gli Shinigami infatti appaiono solo a chi lo ha toccato. Light sorprendentemente ha una reazione pacata, e conscio del potere che ha tra le mani, svela a Ryuk il suo piano per diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo in cui lui stesso scrive le leggi e impartisce le sentenze. Ma a seguito di uno smodato iniziale utilizzo del Death Note, Light attirerà le attenzioni di un eccellente investigatore, L (Elle), ben determinato a smascherarlo.
L'anime presenta una trama estremamente complessa, tanto che la sinossi di cui sopra è il contenuto del solo primo episodio. Infatti le vicende si articoleranno attraverso sotterfugi, furbizie, piani sventati e altri di riserva sempre pronti a entrare in atto. Light è furbo, ma L lo è di più, e i due si affronteranno in un susseguirsi di eventi mai scontati.
Tecnicamente l'anime è ben realizzato ed è fedele all'opera originale di Tsugumi Ohba. L'unica censura della versione TV (quella visionata) è stata apportata sul titolo di "Dio" a Light, sostituito all'occorrenza con "Signore", "Maestro" o "Padrone". Per il resto non c'è molto da recriminare, Death Note è un opera da non perdere assolutamente. Imprevedibile.
Light Yagami è uno studente di un istituto superiore. Crede di avere raggiunto un livello tale nella vita che tutto lo annoia. Tanto più che la vita moderna, piena di ingiustizie e crimini lo ha ormai stancato.
Parallelamente qualcosa del genere accade anche Ryuk, uno Shinigami, Dio della morte. Nel suo mondo non c'è nulla di nuovo da fare e si vive nell'ozio. Per puro sfizio Riuk fa cadere nel mondo degli umani uno dei suoi quaderni della morte. Il fato vuole che sia proprio Light a raccoglierlo. Sul quaderno c'è scritto "Death Note", e all'interno ci sono anche delle istruzioni.
Light è inizialmente scettico, ma decide comunque di tenerselo. Ma deve ricredersi sull'efficacia del quaderno quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Da lì a poco incontra il proprietario dello stesso quaderno, Ryuk. Gli Shinigami infatti appaiono solo a chi lo ha toccato. Light sorprendentemente ha una reazione pacata, e conscio del potere che ha tra le mani, svela a Ryuk il suo piano per diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo in cui lui stesso scrive le leggi e impartisce le sentenze. Ma a seguito di uno smodato iniziale utilizzo del Death Note, Light attirerà le attenzioni di un eccellente investigatore, L (Elle), ben determinato a smascherarlo.
L'anime presenta una trama estremamente complessa, tanto che la sinossi di cui sopra è il contenuto del solo primo episodio. Infatti le vicende si articoleranno attraverso sotterfugi, furbizie, piani sventati e altri di riserva sempre pronti a entrare in atto. Light è furbo, ma L lo è di più, e i due si affronteranno in un susseguirsi di eventi mai scontati.
Tecnicamente l'anime è ben realizzato ed è fedele all'opera originale di Tsugumi Ohba. L'unica censura della versione TV (quella visionata) è stata apportata sul titolo di "Dio" a Light, sostituito all'occorrenza con "Signore", "Maestro" o "Padrone". Per il resto non c'è molto da recriminare, Death Note è un opera da non perdere assolutamente. Imprevedibile.
Inizio con il dire che Death Note resta l'anime che più mi ha colpito negli ultimi anni. Detto questo, l'anime narra la storia di Light Yagami, uno studente brillante ma annoiato dalla vita, il quale trova il "quaderno della morte" - buttato sulla Terra dallo shinigami Ryuk - con il quale inizia a scrivere i nomi dei criminali da uccidere. L'anime ha una prima parte molto avvincente, scritta in modo eccellente, ma poi inizia a perdere gran parte della sua efficacia, fino ad arrivare al finale con il quale a mio avviso in parte si riprende.
Nonostante ciò, resta il fatto che per buona parte della serie sono rimasto incollato allo schermo, chiedendomi cosa sarebbe avvenuto dopo! Ottima è la caratterizzazione soprattutto di alcuni dei personaggi, specie L, Light e Ryuk, ed eccezionale ho trovato la soundtrack, che unisce brani sacrali e gotici a delle opening e a delle ending che vanno dal J rock dei Nightmare al nu metal dei Maximum the Hormone. Nel finale io personalmente ci trovo un forte atto d'accusa nei confronti degli esseri umani e della loro avidità e superbia.
Nonostante ciò, resta il fatto che per buona parte della serie sono rimasto incollato allo schermo, chiedendomi cosa sarebbe avvenuto dopo! Ottima è la caratterizzazione soprattutto di alcuni dei personaggi, specie L, Light e Ryuk, ed eccezionale ho trovato la soundtrack, che unisce brani sacrali e gotici a delle opening e a delle ending che vanno dal J rock dei Nightmare al nu metal dei Maximum the Hormone. Nel finale io personalmente ci trovo un forte atto d'accusa nei confronti degli esseri umani e della loro avidità e superbia.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Death Note è un anime che parte in quarta, semina qua e là spunti interessanti e introduce personaggi carismatici. Purtroppo però è tutto qui: dopo i primi episodi infatti ogni cosa comincia a perdersi nel nulla, l'unica cosa che rimane da fare agli spettatori è porsi la domanda: perché continuo a guardarlo? Perché spero che si risollevi in qualche modo.
Magari introducendo nuovi personaggi?
Speranza vana, certo di nuovi entranti ce ne sono, ma a che servono? Misa è decisamente la più inutile, buttata dentro solo per fare un po' di fanservice anche per i maschietti, ma anche gli altri non sono meglio. Nier è una fotocopia di Elle, l'unica differenza è che invece di trastullarsi sulla sedia gioca con le costruzioni; Mikami, ecco forse lui poteva risollevare la situazione, ma no, è una fotocopia di Light; e che dire degli shinigami, a parte Ryuk gli altri sono ridicoli: dovrebbero essere delle divinità della morte? Ma se l'unica cosa che riescono a combinare è farsi ingannare a destra e a manca, e uno di loro è anche riuscito a farsi legare come un salame.
Certo anche i personaggi principali non sono poi chissà cosa, dopo l'abbaglio iniziale infatti ci accorgiamo che l'unica cosa a cui pensano Light ed Elle è farsi la guerra, senza più minimamente prendere in considerazione quelle riflessioni sulla morte e sulla giustizia che mi avevano fatto ben sperare, ma che ahimè si sono rivelate nulla più che uno specchietto per le allodole.
E che dire della trama? Qual è il filo conduttore che lega gli episodi? Ma naturalmente gli errori di Light, che infatti di brillante ha solo il nome: non fa altro che commettere errori su errori, e cercando di ripararli la "trama" procede.
Ma allora com'è possibile direte voi che non venga catturato prima? Semplicemente perché la polizia è composta da un branco di stupidi che si fanno turlupinare come se niente fosse dal primo che passa (non ci fa una gran figura, decisamente no). Un esempio su tutti, la polizia installa le telecamere per controllare Light: che senso ha non mettere anche qualche microfono? Com'è possibile che nelle registrazioni non si veda lui che scrive su un secondo quaderno? Come hanno fatto a non vedere il nastro adesivo sulla porta della camera, perché non l'hanno sostituito? I loro pedinamenti fanno ridere, quella si chiama sorveglianza 24h/24h? Ma se Light fa quello che vuole sotto gli "occhi vigili" dei poliziotti.
Alla fine cos'è Death Note? Una delle serie più sopravvalutate degli ultimi anni. Io ho perso il mio tempo a guardarla fino in fondo grazie alle numerose recensioni positive e ho preso una grandissima cantonata.
Non lo consiglio a nessuno, non sprecate il vostro tempo con questa serie, che tra l'altro non è nemmeno tanto breve, non lo merita.
Death Note è un anime che parte in quarta, semina qua e là spunti interessanti e introduce personaggi carismatici. Purtroppo però è tutto qui: dopo i primi episodi infatti ogni cosa comincia a perdersi nel nulla, l'unica cosa che rimane da fare agli spettatori è porsi la domanda: perché continuo a guardarlo? Perché spero che si risollevi in qualche modo.
Magari introducendo nuovi personaggi?
Speranza vana, certo di nuovi entranti ce ne sono, ma a che servono? Misa è decisamente la più inutile, buttata dentro solo per fare un po' di fanservice anche per i maschietti, ma anche gli altri non sono meglio. Nier è una fotocopia di Elle, l'unica differenza è che invece di trastullarsi sulla sedia gioca con le costruzioni; Mikami, ecco forse lui poteva risollevare la situazione, ma no, è una fotocopia di Light; e che dire degli shinigami, a parte Ryuk gli altri sono ridicoli: dovrebbero essere delle divinità della morte? Ma se l'unica cosa che riescono a combinare è farsi ingannare a destra e a manca, e uno di loro è anche riuscito a farsi legare come un salame.
Certo anche i personaggi principali non sono poi chissà cosa, dopo l'abbaglio iniziale infatti ci accorgiamo che l'unica cosa a cui pensano Light ed Elle è farsi la guerra, senza più minimamente prendere in considerazione quelle riflessioni sulla morte e sulla giustizia che mi avevano fatto ben sperare, ma che ahimè si sono rivelate nulla più che uno specchietto per le allodole.
E che dire della trama? Qual è il filo conduttore che lega gli episodi? Ma naturalmente gli errori di Light, che infatti di brillante ha solo il nome: non fa altro che commettere errori su errori, e cercando di ripararli la "trama" procede.
Ma allora com'è possibile direte voi che non venga catturato prima? Semplicemente perché la polizia è composta da un branco di stupidi che si fanno turlupinare come se niente fosse dal primo che passa (non ci fa una gran figura, decisamente no). Un esempio su tutti, la polizia installa le telecamere per controllare Light: che senso ha non mettere anche qualche microfono? Com'è possibile che nelle registrazioni non si veda lui che scrive su un secondo quaderno? Come hanno fatto a non vedere il nastro adesivo sulla porta della camera, perché non l'hanno sostituito? I loro pedinamenti fanno ridere, quella si chiama sorveglianza 24h/24h? Ma se Light fa quello che vuole sotto gli "occhi vigili" dei poliziotti.
Alla fine cos'è Death Note? Una delle serie più sopravvalutate degli ultimi anni. Io ho perso il mio tempo a guardarla fino in fondo grazie alle numerose recensioni positive e ho preso una grandissima cantonata.
Non lo consiglio a nessuno, non sprecate il vostro tempo con questa serie, che tra l'altro non è nemmeno tanto breve, non lo merita.
Death Note è un'opera-rivelazione degli ultimi anni. Soprattutto quella cartacea.
L'anime di Death Note è un buonissimo prodotto. I personaggi vantano doppiatori ottimi, con un Light la cui voce viene portata facilmente dall'apatia alla "pazzia", alla morbosità; una Misa la cui doppiatrice è una delle migliori sul mercato dal punto di vista giovanile; un L caratterizzatto perfettamente, la cui voce è proprio come immaginavo che potesse essere leggendo il manga: cioè atona; ecc.
La OST secondo me è fantastica, e riesce a creare tensione quando è necessario che ci sia e tranquillità quando è necessario che ci sia.
Non do 10 solo perché trovo che l'anime pecchi nel finale.
Innanzitutto l'avvenimento importante <b>
E anche il finale, diverso dal manga, più romanticizzato, no, non l'ho gradito. Light è personaggio serio, formale, grigio. Nel manga la fine della storia è adatta al personaggio di Light: è una fine seria, senza troppi romanticismi.
Nell'anime invece per dare un tocco finale gli autori hanno creato un qualcosa che avrebbero potuto decisamente evitare. Due punti in meno solo per questo.
L'anime di Death Note è un buonissimo prodotto. I personaggi vantano doppiatori ottimi, con un Light la cui voce viene portata facilmente dall'apatia alla "pazzia", alla morbosità; una Misa la cui doppiatrice è una delle migliori sul mercato dal punto di vista giovanile; un L caratterizzatto perfettamente, la cui voce è proprio come immaginavo che potesse essere leggendo il manga: cioè atona; ecc.
La OST secondo me è fantastica, e riesce a creare tensione quando è necessario che ci sia e tranquillità quando è necessario che ci sia.
Non do 10 solo perché trovo che l'anime pecchi nel finale.
Innanzitutto l'avvenimento importante <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> che segna la metà circa del manga qui invece appare a quasi tre quarti, facendo sì che tutto il resto, cioè la seconda metà del fumetto, sia velocizzata, sia quasi sunta in poche puntate. Tanto valeva non dilungarsi con la prima metà della storia oppure portare l'anime a 45 episodi, ad esempio. Tanto economicamente avrebbe fruttato molto ugualmente.E anche il finale, diverso dal manga, più romanticizzato, no, non l'ho gradito. Light è personaggio serio, formale, grigio. Nel manga la fine della storia è adatta al personaggio di Light: è una fine seria, senza troppi romanticismi.
Nell'anime invece per dare un tocco finale gli autori hanno creato un qualcosa che avrebbero potuto decisamente evitare. Due punti in meno solo per questo.
Ebbene sì, la mia prima recensione voglio proprio farla sull'anime che più mi ha coinvolto.
Penso che Death Note sia il miglior anime che abbia mai visto. La trama per me è semplicemente perfetta e coinvolgente, ricca d'intelligenza, logica, colpi di scena. E' una continua sfida tra due menti geniali quali Kira, il miglior studente dell'università di Tokyo, ed Elle, l'investigatore migliore al mondo. I disegni per me sono bellissimi, con l'alternarsi di scenari tetri e non. Insomma, Death Note è una serie che ricorderete per sempre, ve l'assicuro. Secondo me il 9 è pienamente meritato, non metto 10 perché dopo la prima metà l'anime scende un pochino di qualità, ma secondo me rimane magnifico.
Penso che Death Note sia il miglior anime che abbia mai visto. La trama per me è semplicemente perfetta e coinvolgente, ricca d'intelligenza, logica, colpi di scena. E' una continua sfida tra due menti geniali quali Kira, il miglior studente dell'università di Tokyo, ed Elle, l'investigatore migliore al mondo. I disegni per me sono bellissimi, con l'alternarsi di scenari tetri e non. Insomma, Death Note è una serie che ricorderete per sempre, ve l'assicuro. Secondo me il 9 è pienamente meritato, non metto 10 perché dopo la prima metà l'anime scende un pochino di qualità, ma secondo me rimane magnifico.
<B>Attenzione! Contiene spoiler sull'opera, finale compreso!</B>
“The human whose name is written in this note shall die”
Con questa emblematica frase si apre il Death Note, ne seguiranno altre innumerevoli regole e istruzioni per poter usufruire a pieno del suo micidiale potere.
Il quaderno della morte non è altro che l’arma più pericola mai comparsa sulla Terra.
Non vi è dubbio nell’affermare che stiamo parlando di uno dei migliori anime mai realizzati finora sia per trama sia per originalità. La sua capacità consiste nell’essere in grado di innestare nello spettatore un irresistibile senso d’incompletezza ed un’avidità di conoscenza, che potrebbe essere paragonato ad una droga che pervade il cervello e di cui non se ne può fare a meno, anzi se ne desidera sempre in quantità maggiori. Quanti giorni passati sulla sedia, appollaiati a mo’ di L , incantato dallo schermo del computer!
Alla base di ciò v’è la sfida psicologica ed intellettuale fra i due protagonisti ovvero poche azioni, efficaci e ben studiate, ribattute da contromosse altrettanto impeccabili. Già... i due protagonisti Light Yagami ed L : il primo è uno studente modello frequentante l’università; il secondo è un investigatore, avvolto nel mistero, di fama internazionale. Sono loro i marionettisti che reggono i fili dello spettacolo e nello stesso tempo coloro che ingenerano nel pubblico una domanda, che potrà sembrare banale, ma che non lo è affatto, ovvero << per chi devo tifare?>>
Lo spettatore si trova di fronte ad un dilemma, poiché non è in grado di determinare chi sia il buono, il giusto, colui che è destinato a vincere. Al primo impatto si pensa che Light sia il protagonista, mentre L l’antagonista, ma ne siamo davvero convinti? Da quando si tifa per il malvagio? È da aggiungere anche che ognuno è libero di pensare come crede e ritiene giusto la situazione in causa. Tuttavia fino a prova contraria è Light/Kira che stermina la popolazione delle carceri.
Ma cos’è questo Death Note? Il Death Note è un quaderno in possesso degli Shinigami (dei della morte) i quali scrivono i nomi delle loro varie vittime al fine di assorbire la loro durata vitale (life span) e rimanere immortali, dove per durata vitale si intende il tempo rimanente alla persona da vivere. Grazie ai loro occhi gli Shinigami possono apprendere sia il nome (nome effettivo, ovvero quello dato alla nascita) sia la life span della persona designata. Pare ovvio che ad un dio della morte sia più conveniente un giovane in salute che un anziano, magari malaticcio. Poiché gli Shinigami sono diventati decisamente pigri hanno accantonato la loro abitudine di fare visita al mondo degli umani per rifornirsi di essenza vitale, a meno che non siano costretti da esigenze di sopravvivenza. Ma “sbadatamente” uno di esso, Ryuuk, lascia cadere il proprio quaderno sulla Terra, scatenando il caos. Quali sono i poteri di quest’arma? È da premettere che la causa della morte, se non specificata, è l’arresto cardiaco che avviene trascorsi 40 secondi dopo aver scritto il nome. Con il Death Note si può scegliere come e quando avverrà il decesso, nonché agire sulle azioni commesse dalla vittima antecedentemente la dipartita. Sono irrealizzabili le azione palesemente impossibili ad esempio andare sulla luna. Grazie a queste basilari informazioni si deduce la vastità del programma di sterminio dei criminali e di copertura di tali omicidi.
Colui che tocca il Death Note ne diventa possessore, bensì non sia necessario che esso venga utilizzato. La causalità fa sì che il quaderno diventi oggetto di interesse per Light, il quale, in seguito ad una prova, si lascia pervadere da un senso di potenza e superiorità, alimentando la sua volontà di cambiare questo mondo corrotto e oppresso dal crimine. Si presti attenzione a questa affermazione: se esistesse davvero il Death Note e si avesse la possibilità di usufruirne, come ci si comporterebbe?
Tutti convivono la vita di ogni giorno con persone che detestiamo, che hanno pareri differenti oppure che hanno comportamenti scorretti e nocivi, a volte, anche per l’intera collettività e quante volte si afferma di desiderare che accadesse qualcosa di spiacevole, anche la morte di tale individuo. Troppe volte in un giorno si apprende attraverso i vari media di orribili fatti, talvolta impuniti o puniti insufficientemente ad esempio omicidi, corruzione, pedofilia ed altrettante volte si desidera la giustizia. Ma cos’è la giustizia? Giustizia divina o giustizia umana? A quale si deve credere?
La teoria di Light prevede che in qualità KIRA, il giustiziere nonché padrone del nuovo mondo nel quale il male si è estinto e tutta la popolazione può vivere serenamente, poiché ogni trasgressore verrà punito (con la morte), sia venerato come un dio.
Si può dedurre che alla base di questa filosofia ci siano tre concetti: invincibilità, punizione e fraintendimento.
Come non si può essere grati a KIRA, che ci libera dei malvagi? Questa è la classica mentalità di un dittatore che si è mostrata più volte nel corso della storia, soprattutto nel’ultimo secolo.
Si deve aggiungere che il pensiero di Light è stato comunque influenzato dalla situazione familiare in cui egli è cresciuto, infatti il padre (Soichiro Yagami ) è a comando delle forze di polizia giapponesi. Spontaneamente si fa riferimento ad un’ottica della vita volta alla giustizia e alla salvaguardia dei più deboli, ma v’è una differenza sostanziale tra la giustizia lightiana e quella della concezione più comune.
Alla base della nostra giustizia non v’è altro di più semplice se non la persona: è lei che va difesa, ma anche aiutata. Nella visione della giustizia di Light, oltre alla mancanza di approvazione collettiva dei suoi metodi e delle sue leggi, non v’è la seconda possibilità, ovvero eclissa la possibilità di commettere errori, la differenza sostanziale fra una divinità e essere umano. L’invincibilità di Light si fonda sulla convinzione di essere, egli stesso, una divinità che regola e governa il mondo, le cui mosse sono assolutamente impeccabili, ma più volte nel corso dell’anime ciò è stato smentito, grazie all’intuito di L e dei suoi successori Near e Mello.
Per quanto riguarda la punizione dobbiamo fare, ahimè, un triste paragone.
Lo strumento che permise alla Chiesa di controllare le masse fu proprio il terrore della punizione, del dolore inferto per quanto detto o fatto, ovvero il solo fatto di essere discordi con quanto affermato dall’autorità ecclesiastica o dalle Sacre Scritture era sufficiente per essere giustiziati! Di fronte all’impotenza e all’ignoranza delle massa non v’era alternativa se non quella di sottostare alle decisioni dei superiori. È pur vero che le religioni di per sé hanno un carattere punitivo, insito nelle loro leggi e nelle loro pratiche, pertanto l’uomo fin dall’antichità era costretto a vivere con il terrore di essere punito con la morte dalla divinità. La libertà di agire e pensare veniva esclusa dalla vita di tutti i giorni.
Inoltre il fatto di essere in disaccordo innescava ( e innesca tuttora) un atteggiamento di risentimento e odio nella collettività, con una triste conseguenza: la punizione non era inflitta dalla divinità o dalla chiesa, bensì dalla collettività, poiché venivano contestati i valori, seppur imposti, radicati nella società.
Light sa bene ciò e riuscirà a sfruttare la situazione, ovvero inizialmente crea il panico nella popolazione grazie ai suoi omicidi e, una volta che si sarà ingenerata un’ammirazione nei confronti di KIRA, lascerà che sia la gente ha far rispettare le leggi imposte da Light. Come si suol dire: due piccioni con una fava.
Terzo, ma non meno importante, punto è il fraintendimento. Sono tre i fraintendimenti all’interno della storia di Death Note:
1) il fatto di uccidere criminali, non dà diritto di essere assolti, si diventa, se stessi, dei criminali. È lo stesso principio alla base della pena di morte, ovvero lo stato giustizia un assassino, nonostante si rende, nello stesso momento, colpevole della morte di un essere umano. quale potere garantisce allo stato l’impunibilità?
2) Light, nel suo progetto del nuovo mondo, non si limiterà ad estirpare il gene della criminalità, ma anche quello dell’improduttività. Chiunque sia considerato un peso per la società o comunque non si adoperi sufficientemente verrà eliminato. La questione sarà determinare chi sia il pigro della situazione.
3) Tutti i seguaci di KIRA perseguono la vendetta personale, poiché si ritengono insoddisfatti delle punizioni inferte a coloro che, direttamente o indirettamente, hanno cagionato un danno ai primi.
Ma alla fine chi ha vinto? Light/KIRA/secondo L o L/NEAR/MELLO?
È necessario premettere che da parte del pubblico vi è stato un coro generale nell’affermare che dopo la morte di L quest’anime ha perso in qualità, inoltre il finale è stato poco soddisfacente.
In effetti nella seconda parte dell’anime viene meno il suo fondamento, ossia la sfida mentale, fra i due protagonisti. Sembra infatti che KIRA ormai regni sovrano e che non ci sia nessuno in grado di contrastarlo, confermate dalla scarsità di azioni da parte sia di Mello sia di Near.
All’interno dell’unità investigativa sul caso KIRA vi sono ancora dubbi su chi sia il giustiziere, quando all’SPK (secret provision for KIRA) a cui fa capo proprio Near sono ormai certi della sua identità e del modo in cui opera. Il problema irrisolto è smascherarlo e costringerlo a confessare.
Nonostante sia apparso al quanto strano il metodo con cui si sia risolta la faccenda KIRA, mi pare comunque che sia stato un finale più che buono.
In questo caso uso la prima persona poiché questa una considerazione personale, infatti credo che il fatto di aver errato cosi clamorosamente sia sinonimo della vulnerabilità di Light.
Tutto ciò sottolinea l’incapacità e l’impossibilità di realizzare un progetto perverso come quello ideato da KIRA, ricordo infatti che Light, nonostante la su intelligenza, può sbagliare perché anche lui è umano e non è superiore a nessuno! Ciò è fondamentale, ma spesso viene dimenticato: KIRA ha perso, perché è un uomo non uno Shinigami, il quale scriverà sul vero quaderno proprio il suo nome Light Yagami, concludendo cosi gli anni bui del terrore della punizione di KIRA.
Si consiglia di visionare la scena antecedentemente alla fine di Light, poiché è davvero toccante vedere un uomo, sempre lucido e freddo, impazzire e liberarsi di un gravoso peso: quello di restare sempre sconosciuto agli occhi del mondo. Ora finalmente potrà avere la sua gloria, ma quello che ha guadagnato non è né l’inferno né il paradiso (come afferma una regola del Death Note). La penultima e l’ultima regola del quaderno sono molto significativa:
• ogni uomo indistintamente deve morire!
• Dopo la morte v’è il Nulla!
“The human whose name is written in this note shall die”
Con questa emblematica frase si apre il Death Note, ne seguiranno altre innumerevoli regole e istruzioni per poter usufruire a pieno del suo micidiale potere.
Il quaderno della morte non è altro che l’arma più pericola mai comparsa sulla Terra.
Non vi è dubbio nell’affermare che stiamo parlando di uno dei migliori anime mai realizzati finora sia per trama sia per originalità. La sua capacità consiste nell’essere in grado di innestare nello spettatore un irresistibile senso d’incompletezza ed un’avidità di conoscenza, che potrebbe essere paragonato ad una droga che pervade il cervello e di cui non se ne può fare a meno, anzi se ne desidera sempre in quantità maggiori. Quanti giorni passati sulla sedia, appollaiati a mo’ di L , incantato dallo schermo del computer!
Alla base di ciò v’è la sfida psicologica ed intellettuale fra i due protagonisti ovvero poche azioni, efficaci e ben studiate, ribattute da contromosse altrettanto impeccabili. Già... i due protagonisti Light Yagami ed L : il primo è uno studente modello frequentante l’università; il secondo è un investigatore, avvolto nel mistero, di fama internazionale. Sono loro i marionettisti che reggono i fili dello spettacolo e nello stesso tempo coloro che ingenerano nel pubblico una domanda, che potrà sembrare banale, ma che non lo è affatto, ovvero << per chi devo tifare?>>
Lo spettatore si trova di fronte ad un dilemma, poiché non è in grado di determinare chi sia il buono, il giusto, colui che è destinato a vincere. Al primo impatto si pensa che Light sia il protagonista, mentre L l’antagonista, ma ne siamo davvero convinti? Da quando si tifa per il malvagio? È da aggiungere anche che ognuno è libero di pensare come crede e ritiene giusto la situazione in causa. Tuttavia fino a prova contraria è Light/Kira che stermina la popolazione delle carceri.
Ma cos’è questo Death Note? Il Death Note è un quaderno in possesso degli Shinigami (dei della morte) i quali scrivono i nomi delle loro varie vittime al fine di assorbire la loro durata vitale (life span) e rimanere immortali, dove per durata vitale si intende il tempo rimanente alla persona da vivere. Grazie ai loro occhi gli Shinigami possono apprendere sia il nome (nome effettivo, ovvero quello dato alla nascita) sia la life span della persona designata. Pare ovvio che ad un dio della morte sia più conveniente un giovane in salute che un anziano, magari malaticcio. Poiché gli Shinigami sono diventati decisamente pigri hanno accantonato la loro abitudine di fare visita al mondo degli umani per rifornirsi di essenza vitale, a meno che non siano costretti da esigenze di sopravvivenza. Ma “sbadatamente” uno di esso, Ryuuk, lascia cadere il proprio quaderno sulla Terra, scatenando il caos. Quali sono i poteri di quest’arma? È da premettere che la causa della morte, se non specificata, è l’arresto cardiaco che avviene trascorsi 40 secondi dopo aver scritto il nome. Con il Death Note si può scegliere come e quando avverrà il decesso, nonché agire sulle azioni commesse dalla vittima antecedentemente la dipartita. Sono irrealizzabili le azione palesemente impossibili ad esempio andare sulla luna. Grazie a queste basilari informazioni si deduce la vastità del programma di sterminio dei criminali e di copertura di tali omicidi.
Colui che tocca il Death Note ne diventa possessore, bensì non sia necessario che esso venga utilizzato. La causalità fa sì che il quaderno diventi oggetto di interesse per Light, il quale, in seguito ad una prova, si lascia pervadere da un senso di potenza e superiorità, alimentando la sua volontà di cambiare questo mondo corrotto e oppresso dal crimine. Si presti attenzione a questa affermazione: se esistesse davvero il Death Note e si avesse la possibilità di usufruirne, come ci si comporterebbe?
Tutti convivono la vita di ogni giorno con persone che detestiamo, che hanno pareri differenti oppure che hanno comportamenti scorretti e nocivi, a volte, anche per l’intera collettività e quante volte si afferma di desiderare che accadesse qualcosa di spiacevole, anche la morte di tale individuo. Troppe volte in un giorno si apprende attraverso i vari media di orribili fatti, talvolta impuniti o puniti insufficientemente ad esempio omicidi, corruzione, pedofilia ed altrettante volte si desidera la giustizia. Ma cos’è la giustizia? Giustizia divina o giustizia umana? A quale si deve credere?
La teoria di Light prevede che in qualità KIRA, il giustiziere nonché padrone del nuovo mondo nel quale il male si è estinto e tutta la popolazione può vivere serenamente, poiché ogni trasgressore verrà punito (con la morte), sia venerato come un dio.
Si può dedurre che alla base di questa filosofia ci siano tre concetti: invincibilità, punizione e fraintendimento.
Come non si può essere grati a KIRA, che ci libera dei malvagi? Questa è la classica mentalità di un dittatore che si è mostrata più volte nel corso della storia, soprattutto nel’ultimo secolo.
Si deve aggiungere che il pensiero di Light è stato comunque influenzato dalla situazione familiare in cui egli è cresciuto, infatti il padre (Soichiro Yagami ) è a comando delle forze di polizia giapponesi. Spontaneamente si fa riferimento ad un’ottica della vita volta alla giustizia e alla salvaguardia dei più deboli, ma v’è una differenza sostanziale tra la giustizia lightiana e quella della concezione più comune.
Alla base della nostra giustizia non v’è altro di più semplice se non la persona: è lei che va difesa, ma anche aiutata. Nella visione della giustizia di Light, oltre alla mancanza di approvazione collettiva dei suoi metodi e delle sue leggi, non v’è la seconda possibilità, ovvero eclissa la possibilità di commettere errori, la differenza sostanziale fra una divinità e essere umano. L’invincibilità di Light si fonda sulla convinzione di essere, egli stesso, una divinità che regola e governa il mondo, le cui mosse sono assolutamente impeccabili, ma più volte nel corso dell’anime ciò è stato smentito, grazie all’intuito di L e dei suoi successori Near e Mello.
Per quanto riguarda la punizione dobbiamo fare, ahimè, un triste paragone.
Lo strumento che permise alla Chiesa di controllare le masse fu proprio il terrore della punizione, del dolore inferto per quanto detto o fatto, ovvero il solo fatto di essere discordi con quanto affermato dall’autorità ecclesiastica o dalle Sacre Scritture era sufficiente per essere giustiziati! Di fronte all’impotenza e all’ignoranza delle massa non v’era alternativa se non quella di sottostare alle decisioni dei superiori. È pur vero che le religioni di per sé hanno un carattere punitivo, insito nelle loro leggi e nelle loro pratiche, pertanto l’uomo fin dall’antichità era costretto a vivere con il terrore di essere punito con la morte dalla divinità. La libertà di agire e pensare veniva esclusa dalla vita di tutti i giorni.
Inoltre il fatto di essere in disaccordo innescava ( e innesca tuttora) un atteggiamento di risentimento e odio nella collettività, con una triste conseguenza: la punizione non era inflitta dalla divinità o dalla chiesa, bensì dalla collettività, poiché venivano contestati i valori, seppur imposti, radicati nella società.
Light sa bene ciò e riuscirà a sfruttare la situazione, ovvero inizialmente crea il panico nella popolazione grazie ai suoi omicidi e, una volta che si sarà ingenerata un’ammirazione nei confronti di KIRA, lascerà che sia la gente ha far rispettare le leggi imposte da Light. Come si suol dire: due piccioni con una fava.
Terzo, ma non meno importante, punto è il fraintendimento. Sono tre i fraintendimenti all’interno della storia di Death Note:
1) il fatto di uccidere criminali, non dà diritto di essere assolti, si diventa, se stessi, dei criminali. È lo stesso principio alla base della pena di morte, ovvero lo stato giustizia un assassino, nonostante si rende, nello stesso momento, colpevole della morte di un essere umano. quale potere garantisce allo stato l’impunibilità?
2) Light, nel suo progetto del nuovo mondo, non si limiterà ad estirpare il gene della criminalità, ma anche quello dell’improduttività. Chiunque sia considerato un peso per la società o comunque non si adoperi sufficientemente verrà eliminato. La questione sarà determinare chi sia il pigro della situazione.
3) Tutti i seguaci di KIRA perseguono la vendetta personale, poiché si ritengono insoddisfatti delle punizioni inferte a coloro che, direttamente o indirettamente, hanno cagionato un danno ai primi.
Ma alla fine chi ha vinto? Light/KIRA/secondo L o L/NEAR/MELLO?
È necessario premettere che da parte del pubblico vi è stato un coro generale nell’affermare che dopo la morte di L quest’anime ha perso in qualità, inoltre il finale è stato poco soddisfacente.
In effetti nella seconda parte dell’anime viene meno il suo fondamento, ossia la sfida mentale, fra i due protagonisti. Sembra infatti che KIRA ormai regni sovrano e che non ci sia nessuno in grado di contrastarlo, confermate dalla scarsità di azioni da parte sia di Mello sia di Near.
All’interno dell’unità investigativa sul caso KIRA vi sono ancora dubbi su chi sia il giustiziere, quando all’SPK (secret provision for KIRA) a cui fa capo proprio Near sono ormai certi della sua identità e del modo in cui opera. Il problema irrisolto è smascherarlo e costringerlo a confessare.
Nonostante sia apparso al quanto strano il metodo con cui si sia risolta la faccenda KIRA, mi pare comunque che sia stato un finale più che buono.
In questo caso uso la prima persona poiché questa una considerazione personale, infatti credo che il fatto di aver errato cosi clamorosamente sia sinonimo della vulnerabilità di Light.
Tutto ciò sottolinea l’incapacità e l’impossibilità di realizzare un progetto perverso come quello ideato da KIRA, ricordo infatti che Light, nonostante la su intelligenza, può sbagliare perché anche lui è umano e non è superiore a nessuno! Ciò è fondamentale, ma spesso viene dimenticato: KIRA ha perso, perché è un uomo non uno Shinigami, il quale scriverà sul vero quaderno proprio il suo nome Light Yagami, concludendo cosi gli anni bui del terrore della punizione di KIRA.
Si consiglia di visionare la scena antecedentemente alla fine di Light, poiché è davvero toccante vedere un uomo, sempre lucido e freddo, impazzire e liberarsi di un gravoso peso: quello di restare sempre sconosciuto agli occhi del mondo. Ora finalmente potrà avere la sua gloria, ma quello che ha guadagnato non è né l’inferno né il paradiso (come afferma una regola del Death Note). La penultima e l’ultima regola del quaderno sono molto significativa:
• ogni uomo indistintamente deve morire!
• Dopo la morte v’è il Nulla!
Questa notte mi sono decisa finalmente a vedere questo anime, che mi è passato sotto il naso per così tanto tempo. aspetto sempre un pò prima di vedere quegli anime o di leggere quei manga che diventano molto popolari e commercializzati.
So che sono solo all'inizio, ma non posso che esprimere un giudizio molto positivo. la trama non è assolutamente banale, puntata dopo puntata diventi sempre più avido di sapere come va a finire. i disegni sono a mio parere splendidi, il character design è nitido, gradevole e l'atmosfera ombrosa ovviamente rispetta il genere di ambientazione dell'anime.
Per non parlare delle musiche che a mio parere sono esaltanti. è un ottimo prodotto e non mi stupisce che ci siano state diverse trasposizioni cinematografiche.
Tuttavia per me l'unica pecca, che rende questo anime più commerciale e meno verosimile, è la mancanza di un approfondimento introspettivo del protagonista all'inizio. Infatti, dall'oggi al domani Light passa da studente modello annoiato ad essere una sorta di sterminatore, cercando di diventare un dio. Il passaggio è troppo netto e rapido. Anche se poi successivamente rivela le sue ragioni a Ryuk, per me non è sufficiente.
Inoltre, il personaggio di Light mi sembra già visto: il liceale introverso, intelligente, cupo ma allo stesso tempo coraggioso e cinico. Non ha un profilo originale.
A parte questo, lo consiglio a tutti.
So che sono solo all'inizio, ma non posso che esprimere un giudizio molto positivo. la trama non è assolutamente banale, puntata dopo puntata diventi sempre più avido di sapere come va a finire. i disegni sono a mio parere splendidi, il character design è nitido, gradevole e l'atmosfera ombrosa ovviamente rispetta il genere di ambientazione dell'anime.
Per non parlare delle musiche che a mio parere sono esaltanti. è un ottimo prodotto e non mi stupisce che ci siano state diverse trasposizioni cinematografiche.
Tuttavia per me l'unica pecca, che rende questo anime più commerciale e meno verosimile, è la mancanza di un approfondimento introspettivo del protagonista all'inizio. Infatti, dall'oggi al domani Light passa da studente modello annoiato ad essere una sorta di sterminatore, cercando di diventare un dio. Il passaggio è troppo netto e rapido. Anche se poi successivamente rivela le sue ragioni a Ryuk, per me non è sufficiente.
Inoltre, il personaggio di Light mi sembra già visto: il liceale introverso, intelligente, cupo ma allo stesso tempo coraggioso e cinico. Non ha un profilo originale.
A parte questo, lo consiglio a tutti.
Questa è un'opera che per come è strutturata la trama mi ricorda Saint Seiya The Lost Canvas, solo che nel cartone di cui tratto qui nella recensione si ha a che fare con un quaderno, nell'altro titolo con una tela di pittore, ma il fine a cui si conduce è praticamente identico, visto che la finalità di scrivere il nome o l'immagine della persona indicata sopra questi due supporti è in entrambi i casi la medesima: sicuramente la persona indicata morirà nel momento in cui viene operata questa scelta.
Nel caso di Lost Canvas, è una realtà più vicina alla mitologia visto che abbiamo a che fare con la reincarnazione di Ade, il dio dei morti, mentre qui abbiamo a che fare con un semplice ragazzo, che scopre di avere queste lugubri qualità grazie al quaderno che porta il titolo dell'opera.
Fateci caso che tutte le volte in cui abbiamo a che fare con un titolo dotato di una semplice trama di base con un buon susseguirsi di eventi che girano intorno ad essa assistiamo sempre ad un capolavoro o quasi, e anche stavolta tale canovaccio viene rispettato per questa grande opera.
Inoltre in quest'opera si apprende facilmente dove può arrivare l'errore concepito da un essere umano, porta o rasenta la follia, e in quest'opera, attraverso i suoi protagonisti ed antagonisti, è un particolare molto marcato che si riesce subito ad evincere.
Quello che forse lo spettatore si chiede, guardando quest'opera, secondo me, è cosa effettivamente porta l'uomo a nutrirsi di solo odio, a comportarsi con un senso infinito di rivalsa nei confronti della società, a fare di tutto per mettere chiunque sotto il giogo della sua spietata tirannide, la risposta è presente attraverso i protagonisti di questo anime.
Tendenzialmente e storicamente sappiamo di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio, ma il più delle volte alcuni uomini che prendono coscienza di qualche particolare peculiarità o aiuto credono forse di avere il potere assoluto in mano e di saperlo gestire come meglio si può credere.
Ma non è così.
Dio è amore e nello stesso tempo infinitamente misericordioso, non sarebbe mai vendicativo e pieno di ira nei confronti di tutti, specie nei confronti di chi in precedenza ai poteri acquisiti si comportava male col protagonista.
L'opera vuol insegnarci che la vendetta anche se le persone che la compiono ritengono sia comunque giustificata da alcuni fattori, è eguale se non peggio della violenza, è inaccettabile da qualsiasi parte provenga, si può desiderare tutto, ma non la morte del prossimo, cioè arrivare ad un punto di odio così grande da decidere chi uccidere e chi no, nessuno di noi è investito di un potere simile, anche se si pensa di averlo.
Il vero potere rimane sempre quello di dare la vita, di dare sempre una possibilità per riparare agli errori,anche se sono errori di fatto imperdonabiili, perchè nessuno di noi nasce con l'istinto innato di uccidere, si diventa bestie per colpa di una società malata alla base, non certo per gli uomini che subiscono tutto questo che la compongono.
E difatti l'altro protagonista ci vuol far capire proprio che c'è sempre una possibilità per riparare a tali errori, a patto però che non diventi una lotta personale per far valere le proprie ragioni, altrimenti comunque il tutto sfocia sempre nella violenza e nella guerra ingiustificata quanto la vendetta.
Ecco perchè le radici dell'odio dell'umanità sono sempre così difficili da recidere, lo testimonia proprio quest'opera che vi invito a seguire.
Nel caso di Lost Canvas, è una realtà più vicina alla mitologia visto che abbiamo a che fare con la reincarnazione di Ade, il dio dei morti, mentre qui abbiamo a che fare con un semplice ragazzo, che scopre di avere queste lugubri qualità grazie al quaderno che porta il titolo dell'opera.
Fateci caso che tutte le volte in cui abbiamo a che fare con un titolo dotato di una semplice trama di base con un buon susseguirsi di eventi che girano intorno ad essa assistiamo sempre ad un capolavoro o quasi, e anche stavolta tale canovaccio viene rispettato per questa grande opera.
Inoltre in quest'opera si apprende facilmente dove può arrivare l'errore concepito da un essere umano, porta o rasenta la follia, e in quest'opera, attraverso i suoi protagonisti ed antagonisti, è un particolare molto marcato che si riesce subito ad evincere.
Quello che forse lo spettatore si chiede, guardando quest'opera, secondo me, è cosa effettivamente porta l'uomo a nutrirsi di solo odio, a comportarsi con un senso infinito di rivalsa nei confronti della società, a fare di tutto per mettere chiunque sotto il giogo della sua spietata tirannide, la risposta è presente attraverso i protagonisti di questo anime.
Tendenzialmente e storicamente sappiamo di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio, ma il più delle volte alcuni uomini che prendono coscienza di qualche particolare peculiarità o aiuto credono forse di avere il potere assoluto in mano e di saperlo gestire come meglio si può credere.
Ma non è così.
Dio è amore e nello stesso tempo infinitamente misericordioso, non sarebbe mai vendicativo e pieno di ira nei confronti di tutti, specie nei confronti di chi in precedenza ai poteri acquisiti si comportava male col protagonista.
L'opera vuol insegnarci che la vendetta anche se le persone che la compiono ritengono sia comunque giustificata da alcuni fattori, è eguale se non peggio della violenza, è inaccettabile da qualsiasi parte provenga, si può desiderare tutto, ma non la morte del prossimo, cioè arrivare ad un punto di odio così grande da decidere chi uccidere e chi no, nessuno di noi è investito di un potere simile, anche se si pensa di averlo.
Il vero potere rimane sempre quello di dare la vita, di dare sempre una possibilità per riparare agli errori,anche se sono errori di fatto imperdonabiili, perchè nessuno di noi nasce con l'istinto innato di uccidere, si diventa bestie per colpa di una società malata alla base, non certo per gli uomini che subiscono tutto questo che la compongono.
E difatti l'altro protagonista ci vuol far capire proprio che c'è sempre una possibilità per riparare a tali errori, a patto però che non diventi una lotta personale per far valere le proprie ragioni, altrimenti comunque il tutto sfocia sempre nella violenza e nella guerra ingiustificata quanto la vendetta.
Ecco perchè le radici dell'odio dell'umanità sono sempre così difficili da recidere, lo testimonia proprio quest'opera che vi invito a seguire.
<b>Atttenzione! Contiene spoiler!</b>
Tra tutti gli anime usciti negli ultimissimi anni, Death Note è quello che mi ha colpito di più. Ha, secondo me, una trama assolutamente incredibile che ti coinvolge fin dal primo episodio. I protagonisti sono persone dotate di un intelletto fuori dal comune e alla fine uno rimane sconfitto tanto per ricordare che l'umanità non è perfetta ma commette errori. Trovo solo una piccola pecca: la trama è avvincente dall'inizio alla fine, ma secondo me dopo la morte di L perde sempre di più dei colpi e diventa un po' noiosa. Questo è il motivo principale per cui non dovrebbe esserci una seconda serie.
Tra tutti gli anime usciti negli ultimissimi anni, Death Note è quello che mi ha colpito di più. Ha, secondo me, una trama assolutamente incredibile che ti coinvolge fin dal primo episodio. I protagonisti sono persone dotate di un intelletto fuori dal comune e alla fine uno rimane sconfitto tanto per ricordare che l'umanità non è perfetta ma commette errori. Trovo solo una piccola pecca: la trama è avvincente dall'inizio alla fine, ma secondo me dopo la morte di L perde sempre di più dei colpi e diventa un po' noiosa. Questo è il motivo principale per cui non dovrebbe esserci una seconda serie.
Death Note è davvero un bell'anime. È stato il primo anime che ho visto quando iniziò la mia passione verso di loro. Ero molto incuriosito in quanto tutti ne parlavamo divinamente, ma ovviamente molti facevano spoiler senza nemmeno avvertire. Sapevo quindi già abbastanza trama e abbastanza morti. Poi, appena inizia a vederne un po', un giorno andai da un mio amico e guardammo MTV, dato che non avevamo nulla da fare: era proprio l'ultima puntata. Sapevo quindi già tutta la storia.
Per un po' di tempo lo accantonai, ma poi mi prese la voglia. Mi guardai tutti gli episodi in pochissimi giorni. Infatti un buon pregio di quest'anime è il saperti appassionare da subito. Alla fine, nonostante tutto, ero davvero entusiasta di quest'anime, piene di colpi di scena, di intrighi e di ragionamenti.
E da lui iniziò la mia passione.
Passiamo ora alla trama.
Trama: la trama è ben nota. Parla di un ragazzo, Light Yagami, che annoiato da questo mondo trova per caso un quaderno. Il Death Note, per l' appunto. All'inizio pensa che sia uno scherzo, ben organizzato, ma ben presto si rende conto del grande potere a sua disposizione. Si fa quindi in seguito rinominare Kira, traslitterazione di "Killer", e diverrà quasi un Dio. Ma ben presto arriveranno i guastafeste: la vera giustizia. Di qui, il miglior detective al mondo: L.
E così l'anime prosegue, con tanti colpi di scene e ragionamenti sempre più complessi.
Devo ammettere però che dopo la fatidica puntata 25, la trama ha perso un po'. Non c'è più quell'enfasi iniziale e si dà tutto per scontato. Nonostante ciò, ripeto che è davvero un bell'anime che merita, nonostante la iper-commercializzazione.
Ad aumentare la bellezza di quest'anime è poi la scelta delle musiche. Per ogni momento c'è un suono adatto alla situazione, per far aumentare magari la suspance. Questa è stata davvero una buona scelta. Oltretutto adoro la prima opening e l'ending.
E come non amare l'inconfondibile tratto di Takeshi Obata? Grosso e molto particolareggiato.
Anche il character design è molto buono. I miei preferiti sono L, Watari e Matsuda - idolo! All'inizio mi piaceva anche Light, ma dopo diventa un maniaco pazzo scatenato. Odio Misa: stupidissima oca inutile.
Di quest'anime ho anche tutta la serie manga, un Death Note e due gashapon: L e Light.
Voto complessivo: 8,6.
Per un po' di tempo lo accantonai, ma poi mi prese la voglia. Mi guardai tutti gli episodi in pochissimi giorni. Infatti un buon pregio di quest'anime è il saperti appassionare da subito. Alla fine, nonostante tutto, ero davvero entusiasta di quest'anime, piene di colpi di scena, di intrighi e di ragionamenti.
E da lui iniziò la mia passione.
Passiamo ora alla trama.
Trama: la trama è ben nota. Parla di un ragazzo, Light Yagami, che annoiato da questo mondo trova per caso un quaderno. Il Death Note, per l' appunto. All'inizio pensa che sia uno scherzo, ben organizzato, ma ben presto si rende conto del grande potere a sua disposizione. Si fa quindi in seguito rinominare Kira, traslitterazione di "Killer", e diverrà quasi un Dio. Ma ben presto arriveranno i guastafeste: la vera giustizia. Di qui, il miglior detective al mondo: L.
E così l'anime prosegue, con tanti colpi di scene e ragionamenti sempre più complessi.
Devo ammettere però che dopo la fatidica puntata 25, la trama ha perso un po'. Non c'è più quell'enfasi iniziale e si dà tutto per scontato. Nonostante ciò, ripeto che è davvero un bell'anime che merita, nonostante la iper-commercializzazione.
Ad aumentare la bellezza di quest'anime è poi la scelta delle musiche. Per ogni momento c'è un suono adatto alla situazione, per far aumentare magari la suspance. Questa è stata davvero una buona scelta. Oltretutto adoro la prima opening e l'ending.
E come non amare l'inconfondibile tratto di Takeshi Obata? Grosso e molto particolareggiato.
Anche il character design è molto buono. I miei preferiti sono L, Watari e Matsuda - idolo! All'inizio mi piaceva anche Light, ma dopo diventa un maniaco pazzo scatenato. Odio Misa: stupidissima oca inutile.
Di quest'anime ho anche tutta la serie manga, un Death Note e due gashapon: L e Light.
Voto complessivo: 8,6.
Una serie fantastica! A partire dal primo episodio, quella che potrebbe sembrare una storia banale è resa in maniera efficacissima, molto dettagliata nel far emergere ogni più subdolo e perfido pensiero del protagonista, che usa il famigerato "quaderno della morte" per uccidere i criminali, dimostrando una genialità fuori dal comune (infatti Light non è una persona tanto normale). Ma il caso vuole (come in ogni buona storia di buoni VS cattivi) che il famigerato L dia la caccia a questo assassino di criminali che si fa chiamare Kira. Da qui è una lotta continua per Light di continuare il suo piano di ripulire il mondo senza essere ostacolato, per L di catturarlo. Un filo conduttore continuo segue la storia dal primo episodio fino al 17esimo, creando una spirale di ragionamenti e situazioni suspance così intriganti da indurre a voler sapere sempre di più fin dove le capacità dell'autore arrivino nel creare questa rete di intrighi da thriller psicologico. Dalla puntata seguente in poi il ritmo cala un pochino per condurre la serie verso un binario parallelo fino alla fine. L'atmosfera cambia, ci sono meno ragionamenti, ma la suspance rimane fino alla fine, fino all'ultimo episodio.
In sostanza è un anime assolutamente da vedere, anche per chi non ama il genere thriller, perché è sempre tutto chiarito fin da subito dato che entra nella psicologia dei personaggi. Non ho dato 10 per quel piccolo calo da metà serie in poi, e penso che qualche puntata in meno avrebbe mantenuto più costante la tensione e curiosità. Splendido comunque!
In sostanza è un anime assolutamente da vedere, anche per chi non ama il genere thriller, perché è sempre tutto chiarito fin da subito dato che entra nella psicologia dei personaggi. Non ho dato 10 per quel piccolo calo da metà serie in poi, e penso che qualche puntata in meno avrebbe mantenuto più costante la tensione e curiosità. Splendido comunque!
Innovativo.
Innovativo è sicuramente la parola più adatta per descrivere Death Note, la prova più eclatante che le idee nuove nel mercato degli anime ci sono.
La trama di Death Note è incentrata sullo studente Light Yagami, tipico ragazzo modello, con ottimi voti a scuola, bello e diligente. La sua vita però, cambia completamente quando durante una lezione vede cadere dal cielo un quaderno che riporta in copertina la scritta Death Note, ovvero quaderno della morte.
Tornato a casa dopo avere raccolto il quaderno, Light legge le istruzioni al suo interno, e scopre che la persona il cui nome viene scritto su di esso morirà di arresto cardiaco. Inizialmente incredulo, Light comincia però a sospettare sull'autenticità del quaderno e, una volta provato, ne constata la veridicità, scoprendo che tale quaderno appartiene allo shinigami Ryuk, che l'aveva volontariamente lasciato cadere sulla Terra per passare il tempo e che seguirà Light per tutta la serie.
Light comincia così a giustiziare criminali, ma la polizia intuisce che tutte queste morti non sono casuali e decide così di contattare L, un infallibile detective di cui non si conosce il volto, l'unico in grado di tener testa a Light. Comincia così la battaglia tra Light e L, entrambi più che mai decisi a eliminare l'avversario.
La trama è ricca di colpi di scena e si contraddistingue per la sua impossibilità di essere catalogata in un genere preciso e per la sua straordinaria intensità.
Purtroppo se per la prima parte della serie, ovvero i primi 16 episodi, essa riesce a coinvolgere in maniera eccezionale lo spettatore, nella parte centrale cala vistosamente di ritmo e intensità, arrivando a volte persino ad annoiare, riprendendosi in parte nella sezione finale, fino alla conclusione inevitabile e ovvia della serie, raccontata però in maniera magistrale.
I vari temi raccontati, in primis la teoria machiavellica "il fine giustifica i mezzi", sono messi in primo piano da degli ottimi dialoghi, che non poche volte faranno chiedere a voi stessi: "Ma, io, che cosa farei se fossi lì?"
La caratterizzazione dei personaggi è un altro elemento piuttosto ambiguo dell'anime, difatti se sia i protagonisti/antagonisti Light ed L sia i personaggi secondari godono di una più che buona caratterizzazione e di un gran carisma, alcuni elementi troppo importanti della storia dei personaggi, come l'intero passato di L, vengono completamente ignorati, lasciando stizzito lo spettatore che del personaggio voleva conoscere di più.
Chiudiamo con il fattore tecnico: dal punto di vista del disegno il character design è molto buono ma non originalissimo, mentre le animazioni secondo me sono veramente eccellenti e la colorazione è ottima.
Uno dei punti di forza di Death Note è sicuramente la colonna sonora, sempre adatta alla situazione e di grande atmosfera, appoggiata anche dalle ottime sigle.
In definitiva Death Note è un anime squilibrato, di un'intensità da 10 e lode per la prima parte, ma che riesce a guadagnare, grazie a un colpo di reni finale e al carisma dei suoi personaggi, soltanto un 8. Resta comunque un anime da guardare assolutamente per l'originalità dell'idea e per l'ottima caratterizzazione, anche se la sensazione che questo Death Note sia un capolavoro mancato per alcune ingenue lacune lasciate qua e là è forte.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 8.5
TRAMA: 8
SONORO: 9
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 8
GLOBALE: 8/8.5
Innovativo è sicuramente la parola più adatta per descrivere Death Note, la prova più eclatante che le idee nuove nel mercato degli anime ci sono.
La trama di Death Note è incentrata sullo studente Light Yagami, tipico ragazzo modello, con ottimi voti a scuola, bello e diligente. La sua vita però, cambia completamente quando durante una lezione vede cadere dal cielo un quaderno che riporta in copertina la scritta Death Note, ovvero quaderno della morte.
Tornato a casa dopo avere raccolto il quaderno, Light legge le istruzioni al suo interno, e scopre che la persona il cui nome viene scritto su di esso morirà di arresto cardiaco. Inizialmente incredulo, Light comincia però a sospettare sull'autenticità del quaderno e, una volta provato, ne constata la veridicità, scoprendo che tale quaderno appartiene allo shinigami Ryuk, che l'aveva volontariamente lasciato cadere sulla Terra per passare il tempo e che seguirà Light per tutta la serie.
Light comincia così a giustiziare criminali, ma la polizia intuisce che tutte queste morti non sono casuali e decide così di contattare L, un infallibile detective di cui non si conosce il volto, l'unico in grado di tener testa a Light. Comincia così la battaglia tra Light e L, entrambi più che mai decisi a eliminare l'avversario.
La trama è ricca di colpi di scena e si contraddistingue per la sua impossibilità di essere catalogata in un genere preciso e per la sua straordinaria intensità.
Purtroppo se per la prima parte della serie, ovvero i primi 16 episodi, essa riesce a coinvolgere in maniera eccezionale lo spettatore, nella parte centrale cala vistosamente di ritmo e intensità, arrivando a volte persino ad annoiare, riprendendosi in parte nella sezione finale, fino alla conclusione inevitabile e ovvia della serie, raccontata però in maniera magistrale.
I vari temi raccontati, in primis la teoria machiavellica "il fine giustifica i mezzi", sono messi in primo piano da degli ottimi dialoghi, che non poche volte faranno chiedere a voi stessi: "Ma, io, che cosa farei se fossi lì?"
La caratterizzazione dei personaggi è un altro elemento piuttosto ambiguo dell'anime, difatti se sia i protagonisti/antagonisti Light ed L sia i personaggi secondari godono di una più che buona caratterizzazione e di un gran carisma, alcuni elementi troppo importanti della storia dei personaggi, come l'intero passato di L, vengono completamente ignorati, lasciando stizzito lo spettatore che del personaggio voleva conoscere di più.
Chiudiamo con il fattore tecnico: dal punto di vista del disegno il character design è molto buono ma non originalissimo, mentre le animazioni secondo me sono veramente eccellenti e la colorazione è ottima.
Uno dei punti di forza di Death Note è sicuramente la colonna sonora, sempre adatta alla situazione e di grande atmosfera, appoggiata anche dalle ottime sigle.
In definitiva Death Note è un anime squilibrato, di un'intensità da 10 e lode per la prima parte, ma che riesce a guadagnare, grazie a un colpo di reni finale e al carisma dei suoi personaggi, soltanto un 8. Resta comunque un anime da guardare assolutamente per l'originalità dell'idea e per l'ottima caratterizzazione, anche se la sensazione che questo Death Note sia un capolavoro mancato per alcune ingenue lacune lasciate qua e là è forte.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 8.5
TRAMA: 8
SONORO: 9
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 8
GLOBALE: 8/8.5
Delusione. L'inizio era fantastico, sembrava di vedere una macabra e inquietante partita a scacchi tra due giocatori, con in palio la loro vita, concentrati nel schiacciare l'altro con astute mosse psicologiche. Non solo, era ben disegnato e anche la sceneggiatura molto più curata del solito, ero davvero entusiasta. Già mi pregustavo e mi chiedevo che cavolo si sarebbero inventati gli autori con una premessa del genere, e invece, che delusione!
Subito da una parte e poi dall'altra compare la ciurma dei poliziotti, che sembrano dei bambini che devono farsi spiegare tre volte la stessa cosa prima di capirla. Non vi dico che fastidio che mi provocavano, mi apparivano come la palla al piede che rallentavano i due protagonisti tanto che alla fine mi rimane l'idea che certi errori sian stati fatti solo perché c'erano loro a fare gli inetti e i bastian contrari.
La prima parte, che per me doveva essere l'unica sembra stata tirata via e conclusa con troppa fretta. E la seconda parte mi è stata puramente un allunga brodo, dove tutto quel gioco psicologico è stato sostituito fatti forzati, piazzati li perché fanno scena ma senza una gran spiegazione logica per non parlare di Near che sembra trovare le sue deduzioni dal nulla e in pochissimo tempo. Giusto il finale si è un po' risollevato, credo sia stato il giusto finale per il giusto personaggio.
Do 6 perché, mi ha deluso, sì, ma sono ben altri i manga brutti, però questo promette troppo e si perde un po'.
Subito da una parte e poi dall'altra compare la ciurma dei poliziotti, che sembrano dei bambini che devono farsi spiegare tre volte la stessa cosa prima di capirla. Non vi dico che fastidio che mi provocavano, mi apparivano come la palla al piede che rallentavano i due protagonisti tanto che alla fine mi rimane l'idea che certi errori sian stati fatti solo perché c'erano loro a fare gli inetti e i bastian contrari.
La prima parte, che per me doveva essere l'unica sembra stata tirata via e conclusa con troppa fretta. E la seconda parte mi è stata puramente un allunga brodo, dove tutto quel gioco psicologico è stato sostituito fatti forzati, piazzati li perché fanno scena ma senza una gran spiegazione logica per non parlare di Near che sembra trovare le sue deduzioni dal nulla e in pochissimo tempo. Giusto il finale si è un po' risollevato, credo sia stato il giusto finale per il giusto personaggio.
Do 6 perché, mi ha deluso, sì, ma sono ben altri i manga brutti, però questo promette troppo e si perde un po'.
Death Note narra la storia di Light Yagami, un ragazzo dalle grandi doti intellettive che un giorno vide, dalla finestra della sua classe, cadere dal cielo un quaderno sul cortile della sua scuola. Incuriosito, al termine delle lezioni andò a cercarlo e dopo averlo trovato lo prese leggendo una scritta che spiccava sulla parte frontale della copertina: Death Note. Girandolo lesse invece sulla sua parte posteriore un'informazione che lo incuriosì moltissimo: "Colui il cui nome sarà scritto in questo quaderno morirà", seguita da varie regole per l'utilizzo del quaderno.
Credendo che fosse uno sciocco scherzo, Light fece quasi per lasciarlo lì, ma improvvisamente qualche cosa gli disse di prenderlo e così, tornato a casa, lo estrasse dallo zaino e iniziò a leggere con attenzione tutte le regole da rispettare per sfruttarlo. Qualche minuto dopo accese la televisione e vedendo il nome di un criminale lo scrisse sulla prima pagina del quaderno, notando poco dopo che sembrava aver sortito effetto e aver ucciso quel malvivente. Da qui si sviluppa il vero e proprio anime, ricco di "scontri mentali", se così posso definirli, sparatorie e momenti di grande suspance.
Sotto l'aspetto grafico, Death Note è a un buon livello: i volti non sono affatto spigolosi e si avvicinano, nei limiti consentiti, ricordiamoci che stiamo parlando di un anime, a quelli reali. La caratterizzazione dei personaggi è accurata, basti pensare a Light, scaltro, malvagio, freddo e a volte anche pazzo. I luoghi in cui si ambientano le vicende sono vari e abbelliscono ulteriormente l’anime.
Purtroppo, superato il venticinquesimo episodio, la storia, fino a quel punto ben costruita, subisce un calo: il protagonista Light non agisce più in prima persona, compiendo molti sbagli che nella prima parte dell'anime non avrebbe mai fatto. In generale poi i personaggi si fanno più stereotipati e noiosi.
Per concludere, si sarebbe potuto fare certamente di meglio in questa seconda parte, se così vogliamo definirla, ma comunque Death Note rimane il miglior anime che io abbia mai visto, per i motivi sopra elencati e per molti altri non inseriti.
Voto finale: 9.
Credendo che fosse uno sciocco scherzo, Light fece quasi per lasciarlo lì, ma improvvisamente qualche cosa gli disse di prenderlo e così, tornato a casa, lo estrasse dallo zaino e iniziò a leggere con attenzione tutte le regole da rispettare per sfruttarlo. Qualche minuto dopo accese la televisione e vedendo il nome di un criminale lo scrisse sulla prima pagina del quaderno, notando poco dopo che sembrava aver sortito effetto e aver ucciso quel malvivente. Da qui si sviluppa il vero e proprio anime, ricco di "scontri mentali", se così posso definirli, sparatorie e momenti di grande suspance.
Sotto l'aspetto grafico, Death Note è a un buon livello: i volti non sono affatto spigolosi e si avvicinano, nei limiti consentiti, ricordiamoci che stiamo parlando di un anime, a quelli reali. La caratterizzazione dei personaggi è accurata, basti pensare a Light, scaltro, malvagio, freddo e a volte anche pazzo. I luoghi in cui si ambientano le vicende sono vari e abbelliscono ulteriormente l’anime.
Purtroppo, superato il venticinquesimo episodio, la storia, fino a quel punto ben costruita, subisce un calo: il protagonista Light non agisce più in prima persona, compiendo molti sbagli che nella prima parte dell'anime non avrebbe mai fatto. In generale poi i personaggi si fanno più stereotipati e noiosi.
Per concludere, si sarebbe potuto fare certamente di meglio in questa seconda parte, se così vogliamo definirla, ma comunque Death Note rimane il miglior anime che io abbia mai visto, per i motivi sopra elencati e per molti altri non inseriti.
Voto finale: 9.
La malvagità affligge la moderna civiltà, la fede non sembra bastare per la salvezza del genere umano e ogni crimine resta impunito. A distanza di 2000 anni, il mondo ha bisogno di un nuovo salvatore. E se tu che ora stai leggendo possedessi i poteri di un dio, se proprio tu avessi la facoltà di giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa faresti? E’ questa una domanda a cui tutti noi crediamo di saper rispondere con estrema facilità, credendoci capaci di fare del mondo un posto migliore, un luogo pacifico in cui vivere felici e in armonia con gli altri; ebbene guardando quest'anime scopriamo l’esatto opposto delle nostre stolte e ingenue convinzioni naif.
Light Yagami, un comune liceale giapponese, dotato però di una straordinaria intelligenza, viene a contatto con l’infernale Death Note. Il nome stesso di questo malefico oggetto non promette nulla di buono. Light è il protagonista di quest’anime dal carattere unico e contrassegnato da una originalità che non trova pari. Siamo al cospetto di una delle migliori opere di questi ultimi dieci anni. “Death Note” invita lo spettatore a importanti riflessioni. Cosa è la giustizia? Dove finisce il bene e dove comincia il male? Quest’ultimo è l’interrogativo centrale di tutta la storia, composta da 37 episodi.
Lo spettatore s'immedesimerà nel giovane Light, che in preda alle più esaltanti manie di grandezza, decide di estirpare il male dalla faccia della terra per creare un mondo nuovo senza più criminalità. Ma sradicare il male dalla radice, servendosi del quaderno della morte, è quanto meno un controsenso semantico a cui Light andrà incontro.
Le vicende di quest'anime terranno incollati al teleschermo gli spettatori, i quali, puntata dopo puntata, volteranno bandiera infinite volte e alla fine ogni loro certezza sarà ridotta in polvere. Vengono contrapposti i temi cardine dell’esistenza: Giusto e Sbagliato, Amore e Odio, Bene e Male, Vita e Morte. In quest'anime niente è lasciato al caso, nemmeno il più insignificante dettaglio. Ad esempio, analizziamo il nome del personaggio principale, Light: Light in inglese vuol dire “luce”, dunque portatore di splendore nel mondo in preda all’oscurità; ma Light in giapponese è pronunciato Right (Raito), che a sua volta tradotto in inglese significa “giusto”. Yagami Light è, dunque colui che è nel giusto, le sue azioni sono mosse da ideali nobili e vanno comprese e accettate perché conducono a un fine giusto. La morte è il messaggio di Light, che uccide per un domani migliore, diventando così l’uomo più vicino a Dio.
Non guardare quest’opera è una grave mancanza per ogni appassionato di anime. Concludo la mia recensione così come l’ho iniziata e cioè con un quesito riflessivo nella mia mente che espongo ai lettori restando in tema di traduzioni dall’inglese: "Quando un uomo può considerarsi “near” a Dio?". La risposta è aperta a interpretazioni personali che ognuno di noi darà a se stesso dentro il proprio animo. Voto 8!
Light Yagami, un comune liceale giapponese, dotato però di una straordinaria intelligenza, viene a contatto con l’infernale Death Note. Il nome stesso di questo malefico oggetto non promette nulla di buono. Light è il protagonista di quest’anime dal carattere unico e contrassegnato da una originalità che non trova pari. Siamo al cospetto di una delle migliori opere di questi ultimi dieci anni. “Death Note” invita lo spettatore a importanti riflessioni. Cosa è la giustizia? Dove finisce il bene e dove comincia il male? Quest’ultimo è l’interrogativo centrale di tutta la storia, composta da 37 episodi.
Lo spettatore s'immedesimerà nel giovane Light, che in preda alle più esaltanti manie di grandezza, decide di estirpare il male dalla faccia della terra per creare un mondo nuovo senza più criminalità. Ma sradicare il male dalla radice, servendosi del quaderno della morte, è quanto meno un controsenso semantico a cui Light andrà incontro.
Le vicende di quest'anime terranno incollati al teleschermo gli spettatori, i quali, puntata dopo puntata, volteranno bandiera infinite volte e alla fine ogni loro certezza sarà ridotta in polvere. Vengono contrapposti i temi cardine dell’esistenza: Giusto e Sbagliato, Amore e Odio, Bene e Male, Vita e Morte. In quest'anime niente è lasciato al caso, nemmeno il più insignificante dettaglio. Ad esempio, analizziamo il nome del personaggio principale, Light: Light in inglese vuol dire “luce”, dunque portatore di splendore nel mondo in preda all’oscurità; ma Light in giapponese è pronunciato Right (Raito), che a sua volta tradotto in inglese significa “giusto”. Yagami Light è, dunque colui che è nel giusto, le sue azioni sono mosse da ideali nobili e vanno comprese e accettate perché conducono a un fine giusto. La morte è il messaggio di Light, che uccide per un domani migliore, diventando così l’uomo più vicino a Dio.
Non guardare quest’opera è una grave mancanza per ogni appassionato di anime. Concludo la mia recensione così come l’ho iniziata e cioè con un quesito riflessivo nella mia mente che espongo ai lettori restando in tema di traduzioni dall’inglese: "Quando un uomo può considerarsi “near” a Dio?". La risposta è aperta a interpretazioni personali che ognuno di noi darà a se stesso dentro il proprio animo. Voto 8!
Stupefacente e intrigante. L'anime è molto ben riuscito (anche se non conosco il manga e non posso confrontalo con esso): personaggi assolutamente strepitosi (L in primis), ben delineati psicologicamente e fedeli sino alla fine ai propri ideali. Interessante l'idea di fare del "maniaco" il giustiziere, il protagonista assoluto, e dei "buoni" gli antagonisti che di volta in volta vi si oppongono. Ma alla fine chi è il buono? Chi è il cattivo? Il fine giustifica i mezzi? Per rendere reale l'utopia di un mondo privo di violenza non si è forse disposti a fare dei sacrifici necessari?
Con questi interrogativi si assottiglia sempre di più il confine tra il bene ed il male.
Cosa dire dei disegni? Assolutamente accurati e particolareggiati: in particolar modo la mimica facciale dei personaggi è resa in maniera sublime. La colonna sonora è altrettanto soddisfacente e godibile.
L'unica cosa da dire a sfavore è che anche la genialità di Light dopo un certo numero di puntate stanca.
Assolutamente da vedere - lo consiglio a un pubblico più maturo.
Con questi interrogativi si assottiglia sempre di più il confine tra il bene ed il male.
Cosa dire dei disegni? Assolutamente accurati e particolareggiati: in particolar modo la mimica facciale dei personaggi è resa in maniera sublime. La colonna sonora è altrettanto soddisfacente e godibile.
L'unica cosa da dire a sfavore è che anche la genialità di Light dopo un certo numero di puntate stanca.
Assolutamente da vedere - lo consiglio a un pubblico più maturo.
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
Bellissimo anime, non un capolavoro assoluto come molti credono (a mio parere sulla vetta resta un certo NGE), ma davvero ben fatto (superba la realizzazione tecnica) e avvincente in ogni episodio. Innegabile il fatto che il risaputo spunto sia uno dei più originali degli ultimi dieci anni: niente potenziamenti fino allo spasimo per uccidere tizio o caio-ancora-più-forte-di-tizio fino a distruggere pianeti con uno sputo come nella migliore tradizione shonen; fin dall'inizio viene concesso per caso o forse fato al paraculatissimo Light Yagami - il migliore studente del Giappone, figlio del più stimato ispettore di polizia del paese, ricco, giovane e pure belloccio - il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendone nome e cognome sul famigerato quadernetto nero. Lo shinigami che ha lasciato cadere per noia sulla terra la pericolosa arma, tale Ryuk, lo assiste nel suo cammino per diventare dio di un nuovo mondo senza criminalità, ridendosela di gusto. Ovviamente l'uso del Death Note non è così immediato come si crede (regole e regole si sommano con lo svolgersi della storia che neanche il codice civile) e ovviamente il giustiziere Kira alias Light dovrà vedersela con altre menti altrettanto geniali che lo ostacolano, dal detective Lawliet a Near e Mello, e lo porteranno ad allearsi perciò con preziosi burattini, quali Misa, Takada, Mikami. Chi uscirà vincitore da questo lunghissimo duello del tutto psicologico si saprà solo nell'ultimo, esaltante episodio.
L'anime Death Note, più del manga, ha costituito un vero e proprio caso fra i jappo-fan, eppure non è perfetto. Tralasciando il classico "la perfezione non esiste" , alcune pecche a livello di trama all'inizio trascurabili si sono accumulate intatte fino alla fine, restando indigeste. I più critici l'hanno notato, Light è fin troppo freddo e calcolatore per essere un diciassettenne, Misa stupida fin da risultare irritante, i poliziotti, in primis Matsuda, del tutto ciechi per gran parte dell'anime per non dire scemi. Se Mello e Near riescono a sbagliare e mostrano i propri limiti, l'idolato L. Lawliet non ne sbaglia una (il suo metodo: tira un'ipotesi a caso: Light è Kira, guarda caso ci azzecca, e nonostante la minima percentuale di probabilità fa del giovine l'unico sospettato, fino alla fine) e conduce la sua indagine facendo uso di un 80% di intuizione, 15% fortuna e 5% prove. Molte delle azioni compiute da questo o quello poggiano molto sulla fortuna e si susseguono in un intreccio narrativo che non può prendere pieghe diverse, finché non si arriva a una soluzione estremamente artificiosa e banale, quasi un insulto all'intelligenza del perdente uscente.
Sono critiche che vanno mosse sia all'anime che al manga, accomunati dalla stessa identica trama, tranne il finale a mio avviso ingiustamente tagliato nel primo caso. C'è da dire che si tratta comunque di un ottimo lavoro, ben complesso e ottimamente scritto nella sceneggiatura.
L'anime secondo me si merita un punticino in più del manga perché snellisce di molto i prolissi dialoghi dei personaggi e c'è un minimo d'azione in più a spezzare ogni tanto la tensione. Il comparto tecnico è stupefacente, il bellissimo disegno è fedele alla controparte cartacea, le animazioni ottime, i volti espressivi, il sonoro uno dei miei preferiti: segnalo in particolare le due sigle iniziali rock e contorte e la bellissima canzone di chiusura dell'ultimo episodio, molto buona anche la lista dei doppiatori, in tutte le versioni. Carina l'idea dei volti ricolorati in rosso e blu a indicare l'emozione interiore, anche se dopo un po' stanca. Insomma, non è quello schifo definito da alcune recensioni ma neanche vale il dieci, per i motivi sopracitati
Bellissimo anime, non un capolavoro assoluto come molti credono (a mio parere sulla vetta resta un certo NGE), ma davvero ben fatto (superba la realizzazione tecnica) e avvincente in ogni episodio. Innegabile il fatto che il risaputo spunto sia uno dei più originali degli ultimi dieci anni: niente potenziamenti fino allo spasimo per uccidere tizio o caio-ancora-più-forte-di-tizio fino a distruggere pianeti con uno sputo come nella migliore tradizione shonen; fin dall'inizio viene concesso per caso o forse fato al paraculatissimo Light Yagami - il migliore studente del Giappone, figlio del più stimato ispettore di polizia del paese, ricco, giovane e pure belloccio - il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendone nome e cognome sul famigerato quadernetto nero. Lo shinigami che ha lasciato cadere per noia sulla terra la pericolosa arma, tale Ryuk, lo assiste nel suo cammino per diventare dio di un nuovo mondo senza criminalità, ridendosela di gusto. Ovviamente l'uso del Death Note non è così immediato come si crede (regole e regole si sommano con lo svolgersi della storia che neanche il codice civile) e ovviamente il giustiziere Kira alias Light dovrà vedersela con altre menti altrettanto geniali che lo ostacolano, dal detective Lawliet a Near e Mello, e lo porteranno ad allearsi perciò con preziosi burattini, quali Misa, Takada, Mikami. Chi uscirà vincitore da questo lunghissimo duello del tutto psicologico si saprà solo nell'ultimo, esaltante episodio.
L'anime Death Note, più del manga, ha costituito un vero e proprio caso fra i jappo-fan, eppure non è perfetto. Tralasciando il classico "la perfezione non esiste" , alcune pecche a livello di trama all'inizio trascurabili si sono accumulate intatte fino alla fine, restando indigeste. I più critici l'hanno notato, Light è fin troppo freddo e calcolatore per essere un diciassettenne, Misa stupida fin da risultare irritante, i poliziotti, in primis Matsuda, del tutto ciechi per gran parte dell'anime per non dire scemi. Se Mello e Near riescono a sbagliare e mostrano i propri limiti, l'idolato L. Lawliet non ne sbaglia una (il suo metodo: tira un'ipotesi a caso: Light è Kira, guarda caso ci azzecca, e nonostante la minima percentuale di probabilità fa del giovine l'unico sospettato, fino alla fine) e conduce la sua indagine facendo uso di un 80% di intuizione, 15% fortuna e 5% prove. Molte delle azioni compiute da questo o quello poggiano molto sulla fortuna e si susseguono in un intreccio narrativo che non può prendere pieghe diverse, finché non si arriva a una soluzione estremamente artificiosa e banale, quasi un insulto all'intelligenza del perdente uscente.
Sono critiche che vanno mosse sia all'anime che al manga, accomunati dalla stessa identica trama, tranne il finale a mio avviso ingiustamente tagliato nel primo caso. C'è da dire che si tratta comunque di un ottimo lavoro, ben complesso e ottimamente scritto nella sceneggiatura.
L'anime secondo me si merita un punticino in più del manga perché snellisce di molto i prolissi dialoghi dei personaggi e c'è un minimo d'azione in più a spezzare ogni tanto la tensione. Il comparto tecnico è stupefacente, il bellissimo disegno è fedele alla controparte cartacea, le animazioni ottime, i volti espressivi, il sonoro uno dei miei preferiti: segnalo in particolare le due sigle iniziali rock e contorte e la bellissima canzone di chiusura dell'ultimo episodio, molto buona anche la lista dei doppiatori, in tutte le versioni. Carina l'idea dei volti ricolorati in rosso e blu a indicare l'emozione interiore, anche se dopo un po' stanca. Insomma, non è quello schifo definito da alcune recensioni ma neanche vale il dieci, per i motivi sopracitati
Death Note è uno di quegli anime che ti prendono dalla prima puntata e ti farebbero divorare l'intera serie in un solo colpo. Un po' di respiro viene lasciato nelle circa cinque puntate in cui il protagonista si redime, poi ricomincia in maniera ancora più incalzante. Se la seconda parte rischia di sembrare una ripetizione della prima, l'aggiunta del personaggio di Teru Mikami dà un'ondata di nuova freschezza (sarebbe meglio dire follia) all'intreccio. Il finale resta imprevedibile fino all'ultimissima puntata. Già la trama quindi merita molto.
Nota positiva merita l'ottimo disegno, che permette agli animatori di ritrarre in maniera perfetta la follia sui volti dei personaggi. La follia è infatti il principale tema di questo anime: essa spinge l'uomo a voler raggiungere Dio, ma lo rende più simile al Demonio. Interviene anche la simbologia, trattata con molta cura (basta pensare all'immagine della mela sempre presente nelle scene). Inoltre questa serie consegna alla storia due carismatici e geniali personaggi: Light Yagami (Kira) e L (Ryuzaki), che già spopolano sui forum del web. Forse un difetto della serie è porre troppo l'attenzione sulle qualità di questi due e sul loro fascino.
Il mio voto sarebbe 8 e mezzo, ma non voglio abbassare la media.
Nota positiva merita l'ottimo disegno, che permette agli animatori di ritrarre in maniera perfetta la follia sui volti dei personaggi. La follia è infatti il principale tema di questo anime: essa spinge l'uomo a voler raggiungere Dio, ma lo rende più simile al Demonio. Interviene anche la simbologia, trattata con molta cura (basta pensare all'immagine della mela sempre presente nelle scene). Inoltre questa serie consegna alla storia due carismatici e geniali personaggi: Light Yagami (Kira) e L (Ryuzaki), che già spopolano sui forum del web. Forse un difetto della serie è porre troppo l'attenzione sulle qualità di questi due e sul loro fascino.
Il mio voto sarebbe 8 e mezzo, ma non voglio abbassare la media.
Cosa dire di quest'anime. Un gioiello, che raggiunge vette altissime in tutti i campi: character design, trama, musiche. Regala due personaggi delineati in maniera perfetta, un protagonista malvagio come Light, quasi ipnotico nella sua delirante megalomania, un genio del "Male", e il suo corrispettivo del "Bene", L, a mio parere in assoluto il migliore personaggio mai creato in un anime.
Death Note trova proprio nella figura di L e nella rivalità con Light il suo punto di forza. I primi venticinque episodi sono un crocevia di colpi di scena, dove gli spettatori assistono a una grandiosa sfida, senza capire mai la prossima mossa, perché è imprevedibile capire come agiranno i due geni.
Accanto a Light e L ci sono personaggi secondari ma ottimamente caratterizzati, come gli shinigami Ryuk e Ren, la frivola e sciocca Misa, la squadra di polizia.
Purtroppo dalla puntata venticinque c'è un calando, ed è questo che m'impedisce di dare la massima valutazione a quello che considero uno dei capolavori degli anime giapponesi. L'ultima dozzina di puntate ha comunque degli ottimi spunti, soprattutto per la figura borderline di Mello, ma purtroppo subire la costante presenza di Near mi fa togliere un punto a quella che sennò sarebbe indiscutibilmente la migliore serie mai realizzata.
Ciò detto, assolutamente consigliato, difficilmente potrebbe non piacere, difficile restare indifferenti.
Fin dall'inizio la gente di spaccherà in due, i pro Light e i pro L; io sono stata fin dalla sua prima apparizione una devota pro L, mai nessun personaggio mi aveva conquistata così; il genio misantropo e misogino, goloso di dolci, con quell'espressione stranita e gli occhioni grossi e stanchi, protagonista anche dei momenti più ilari e divertenti della serie (qualità che manca decisamente a Light...)
Insomma, vedete Death Note.
E diventate seguaci fedeli di L.
Death Note trova proprio nella figura di L e nella rivalità con Light il suo punto di forza. I primi venticinque episodi sono un crocevia di colpi di scena, dove gli spettatori assistono a una grandiosa sfida, senza capire mai la prossima mossa, perché è imprevedibile capire come agiranno i due geni.
Accanto a Light e L ci sono personaggi secondari ma ottimamente caratterizzati, come gli shinigami Ryuk e Ren, la frivola e sciocca Misa, la squadra di polizia.
Purtroppo dalla puntata venticinque c'è un calando, ed è questo che m'impedisce di dare la massima valutazione a quello che considero uno dei capolavori degli anime giapponesi. L'ultima dozzina di puntate ha comunque degli ottimi spunti, soprattutto per la figura borderline di Mello, ma purtroppo subire la costante presenza di Near mi fa togliere un punto a quella che sennò sarebbe indiscutibilmente la migliore serie mai realizzata.
Ciò detto, assolutamente consigliato, difficilmente potrebbe non piacere, difficile restare indifferenti.
Fin dall'inizio la gente di spaccherà in due, i pro Light e i pro L; io sono stata fin dalla sua prima apparizione una devota pro L, mai nessun personaggio mi aveva conquistata così; il genio misantropo e misogino, goloso di dolci, con quell'espressione stranita e gli occhioni grossi e stanchi, protagonista anche dei momenti più ilari e divertenti della serie (qualità che manca decisamente a Light...)
Insomma, vedete Death Note.
E diventate seguaci fedeli di L.
Death Note è stato il mio primo "Seinen". L'ho visto subbato appena uscito nel 2007, e sono rimasto affascinato da un'opera d'arte come quella di "Takeshi Obata". Bellissimi i disegni, le colonne sonore profonde e adattissime alla storia, i dialoghi eccezionali, i numerosissimi colpi di scena, l'atmosfera di suspance e thriller; e per la prima volta il protagonista che non rispetta la comune linea di altre opere, ovvero quella di essere "il buono". Sì perché Yagami Light con le sue azioni riesce a farti ragionare e pensare: ma alla fine lui è il buono o il cattivo? Questa cosa mi ha davvero affascinato.
La figura di Ryuk lo shinigami è veramente fantastica, sia per la parte decisamente comica, ma anche per quella da vero "Dio della morte", che si rivelerà soprattutto nelle scene finali.
Per molti la trama a un certo punto cambia un po' di tono e queste persone non hanno apprezzato una particolare scelta dell'autore (non entro nei particolari, per evitare spoiler). Beh, praticamente sì, non abbiamo più il divario L - Kira che tanto avevamo apprezzato, ma di buono c'è che la storia si fa molto più d'azione con l'entrata in scena di nuovi personaggi davvero caratteristici (il mitico Mikami Teru con il suo "Sakiuso!!" è una figata pazzesca).
In conclusione quest'anime secondo me è davvero un capolavoro in tutti gli aspetti e lo consiglio praticamente a tutti, specialmente agli amanti del "giallo e mistero". Chi non lo ha ancora visto, beh, farebbe bene a farlo al più presto. Ciao.
La figura di Ryuk lo shinigami è veramente fantastica, sia per la parte decisamente comica, ma anche per quella da vero "Dio della morte", che si rivelerà soprattutto nelle scene finali.
Per molti la trama a un certo punto cambia un po' di tono e queste persone non hanno apprezzato una particolare scelta dell'autore (non entro nei particolari, per evitare spoiler). Beh, praticamente sì, non abbiamo più il divario L - Kira che tanto avevamo apprezzato, ma di buono c'è che la storia si fa molto più d'azione con l'entrata in scena di nuovi personaggi davvero caratteristici (il mitico Mikami Teru con il suo "Sakiuso!!" è una figata pazzesca).
In conclusione quest'anime secondo me è davvero un capolavoro in tutti gli aspetti e lo consiglio praticamente a tutti, specialmente agli amanti del "giallo e mistero". Chi non lo ha ancora visto, beh, farebbe bene a farlo al più presto. Ciao.
Un anime sicuramente ben realizzato sotto il punto di vista tecnico, ma alla sufficienza arriva appena, probabilmente ci arriva solo per lo spunto della trama, presa dal manga.
La trasposizione manga-anime non è avvenuta con successo, la storia non è certamente stata stravolta, ma l'anime si presenta alquanto noioso e privo di suspance, al contrario del manga. Oltre a questo, ci si può accorgere di come l'anime sia stato eccessivamente "riempito" per puro scopo commerciale, e lo si può notare dalla colonna sonora, che è quasi sempre in primo piano, quando invece dovrebbe stare in background, e che secondo me è poco adatta a qualsiasi tipo di anime, in quanto sembra riprendere i gusti musicali della maggior parte dei giovani appassionati di anime e manga, ovvero J-rock, con sfaccettature gothic, quando invece una colonna sonora servirebbe a integrare e trasmettere sentimenti ed emozioni durante la visione... ma questa non è l'unica cosa negativa: parlando sempre della trasposizione a scopo commerciale, questa la si può notare anche nei toni gothic conferiti alle scene oppure al filler "yaoi" circa a metà dell'anime.
Sconsiglio la visione di quest'anime prima della lettura del manga, che invece secondo me merita molto ma molto di più.
La trasposizione manga-anime non è avvenuta con successo, la storia non è certamente stata stravolta, ma l'anime si presenta alquanto noioso e privo di suspance, al contrario del manga. Oltre a questo, ci si può accorgere di come l'anime sia stato eccessivamente "riempito" per puro scopo commerciale, e lo si può notare dalla colonna sonora, che è quasi sempre in primo piano, quando invece dovrebbe stare in background, e che secondo me è poco adatta a qualsiasi tipo di anime, in quanto sembra riprendere i gusti musicali della maggior parte dei giovani appassionati di anime e manga, ovvero J-rock, con sfaccettature gothic, quando invece una colonna sonora servirebbe a integrare e trasmettere sentimenti ed emozioni durante la visione... ma questa non è l'unica cosa negativa: parlando sempre della trasposizione a scopo commerciale, questa la si può notare anche nei toni gothic conferiti alle scene oppure al filler "yaoi" circa a metà dell'anime.
Sconsiglio la visione di quest'anime prima della lettura del manga, che invece secondo me merita molto ma molto di più.
Moderno e affascinante. Ricordo che dopo aver visto il primo episodio non sono riuscito a fermarmi. Mi ha "costretto" a una full immersion di un paio di giorni come mai mi è capitato con altre serie. Il voto 9 forse è un po' esagerato però riguarda quella che è la prima parte, ossia fino alla puntata 25. Il resto è per me un'inutile appendice che toglie molto a Death Note nel suo complesso. Considerandola nella sua interezza avrei dovuto abbassare il voto, ma la serie merita comunque molto per il folgorante inizio e per quel grande venticinquesimo episodio (la parte centrale è leggermente minore) che conclude la sfida tra i due protagonisti: Light, studente che trova il quaderno di morte che lo trasforma in giustiziere e L, il ragazzo-investigatore. Fantastico anche il personaggio dello Shinigami.
Contrariamente alla massa, ho trovato questo anime brutto, noioso ed insignificante. Innanzitutto, l'autore non poteva scegliere un personaggio più antipatico. L'atmosfera poi è cupa e tetra, l'opera è' noiosissima e il soggetto è sviluppato malissimo. Peccato, perché l'idea era interessante ed originale.
Ho visto le prime due puntate su MTV, poi mi sono fermato. Sconsigliato a chi ama lo stile "emo" che va tanto di moda oggi. Sconsigliato anche a chi preferisce qualcosa di classico.
Ho visto le prime due puntate su MTV, poi mi sono fermato. Sconsigliato a chi ama lo stile "emo" che va tanto di moda oggi. Sconsigliato anche a chi preferisce qualcosa di classico.
Tanto per iniziare, Death Note è, secondo me, uno degli anime moderni che meritano di più per una lunga serie di motivi. Tuttavia, ciò non lo esenta da dei bei difettucci, presenti soprattutto nella seconda serie, che non mi permettono di dargli oltre l'otto.
La storia è veramente originale e innovativa: parlare di thriller è decisamente limitato, perché, per alcuni aspetti, potrebbe essere addirittura definito un "battle anime".
Partiamo dunque analizzando il protagonista, Light Yagami: un personaggio incredibile, originale e molto carismatico, completamente diverso dai soliti standard, e, per una volta, per nulla buono e gentile (tant'è che verrà addirittura quasi copiato in seguito da altri autori).
Ciò che cattura di più di lui sono però le strategie che adotta nelle situazioni più irrisolvibili, le quali mettono in mostra tutto il suo genio e il suo crescente menefreghismo verso il prossimo. Vi è difatti una crescita nel suo personaggio che, seppur un po' difficile da notare, è comunque presente: egli si convince progressivamente, sempre di più, della correttezza dei suoi ideali, fino a perdere sempre più il contatto con la realtà e divenendo una sorta di automa impassibile e perfetto (a sottintendere questa evoluzione vi è il suo semplice sguardo, che, col passare delle puntate, si fa sempre più tagliente e crudele).
Light Yagami è forse il personaggio che preferisco in assoluto nel mondo degli anime ma anche la storia, come ho accennato prima, non è decisamente da meno. Coinvolgente, misteriosa, piena di suspense in non pochi punti e sempre coerente, non presenta mai trovate eccessivamente assurde bensì costantemente logiche e studiate.
[<b>ATTENZIONE! SPOILER</b>]
La trama regge decisamente bene fino alla prima metà (in cui ne vediamo di tutti i colori) ossia fino alla spettacolare morte di L.
[<b>FINE DELLO SPOILER</b>]
Nella seconda metà, però, purtroppo, c'è un deciso calo sotto tutti i punti di vista: le nuove situazioni sono deboli e poco interessanti; Light non interviene più direttamente come una volta e, addirittura, ci si annoia in non pochi punti.
Bello il finale per lo stratagemma di Near, ma, rispetto al manga, è fin troppo svelto e riassuntivo.
Comunque, globalmente, si tratta di una storia veramente solida, originale ed interessante. Su questo non ci piove.
Passiamo adesso ai restanti personaggi. Se prima ho parlato benissimo di Light, adesso non posso fare altrettanto con il cast rimanente. Purtroppo L non è che mi abbia mai convinto molto. Le sue strambe abitudini e le sue trappole (innocue se comparate a quelle di Light), unite all'aspetto appariscente, non lo rendono di fatto un buon personaggio.
Non si viene a sapere nulla su di lui, non si sa cos'è che lo spinge davvero, non c'è un'evoluzione nel personaggio. Sembra quasi messo lì per fare la sua parte.
Ammetto che però anche lui è caratterizzato in maniera abbastanza originale e curiosa, cosa che accresce il fascino della sua figura.
Misa è già un po' più carina: non è un mostro di intelligenza, anzi, è pure un po' troppo stupida, ma cerca di rendersi utile come può e Light la sfrutta in continuazione. E' proprio per questo che non mi ha mai convinto troppo. Talvolta il suo amore per lui sembra un po' troppo forzato, quasi a giustificare il proseguimento della storia e il suo ruolo.
Invece, per quanto riguarda Near, lo preferisco ad L personalmente: è già più verosimile rispetto al suo predecessore, ha i suoi motivi per agire (anche se un po? difficili da capire) ed ha più carisma (in particolare, nella parte finale).
Gli altri non li analizzo nemmeno: la maggior parte di essi sono sciatti e anonimi e spesso, come Misa, forzati ai fini della storia, anche se si salvano un po' Mikami, il padre di Light e Ryuk.
Infine, per quanto riguarda la realizzazione tecnica, è veramente ottima e convincente: i bellissimi ed incisivi disegni donano un'ottima atmosfera dark al tutto.
Ottima anche la soundtrack: le varie musiche sono azzeccate in praticamente tutti i punti e contribuiscono ad accrescere la suspense nei momenti clou.
Ci sono due oponening, ma la seconda è inascoltabile. La prima, invece, cattura molto l'attenzione.
In conclusione, ritengo che i maggiori difetti della serie si concentrino nella seconda serie (anche se neanche la prima può definirsi perfetta per via del fatto che molti personaggi non hanno spessore) ma, a conti fatti, Death Note è un anime veramente incredibile e ben fatto e lo consiglio decisamente.
La storia è veramente originale e innovativa: parlare di thriller è decisamente limitato, perché, per alcuni aspetti, potrebbe essere addirittura definito un "battle anime".
Partiamo dunque analizzando il protagonista, Light Yagami: un personaggio incredibile, originale e molto carismatico, completamente diverso dai soliti standard, e, per una volta, per nulla buono e gentile (tant'è che verrà addirittura quasi copiato in seguito da altri autori).
Ciò che cattura di più di lui sono però le strategie che adotta nelle situazioni più irrisolvibili, le quali mettono in mostra tutto il suo genio e il suo crescente menefreghismo verso il prossimo. Vi è difatti una crescita nel suo personaggio che, seppur un po' difficile da notare, è comunque presente: egli si convince progressivamente, sempre di più, della correttezza dei suoi ideali, fino a perdere sempre più il contatto con la realtà e divenendo una sorta di automa impassibile e perfetto (a sottintendere questa evoluzione vi è il suo semplice sguardo, che, col passare delle puntate, si fa sempre più tagliente e crudele).
Light Yagami è forse il personaggio che preferisco in assoluto nel mondo degli anime ma anche la storia, come ho accennato prima, non è decisamente da meno. Coinvolgente, misteriosa, piena di suspense in non pochi punti e sempre coerente, non presenta mai trovate eccessivamente assurde bensì costantemente logiche e studiate.
[<b>ATTENZIONE! SPOILER</b>]
La trama regge decisamente bene fino alla prima metà (in cui ne vediamo di tutti i colori) ossia fino alla spettacolare morte di L.
[<b>FINE DELLO SPOILER</b>]
Nella seconda metà, però, purtroppo, c'è un deciso calo sotto tutti i punti di vista: le nuove situazioni sono deboli e poco interessanti; Light non interviene più direttamente come una volta e, addirittura, ci si annoia in non pochi punti.
Bello il finale per lo stratagemma di Near, ma, rispetto al manga, è fin troppo svelto e riassuntivo.
Comunque, globalmente, si tratta di una storia veramente solida, originale ed interessante. Su questo non ci piove.
Passiamo adesso ai restanti personaggi. Se prima ho parlato benissimo di Light, adesso non posso fare altrettanto con il cast rimanente. Purtroppo L non è che mi abbia mai convinto molto. Le sue strambe abitudini e le sue trappole (innocue se comparate a quelle di Light), unite all'aspetto appariscente, non lo rendono di fatto un buon personaggio.
Non si viene a sapere nulla su di lui, non si sa cos'è che lo spinge davvero, non c'è un'evoluzione nel personaggio. Sembra quasi messo lì per fare la sua parte.
Ammetto che però anche lui è caratterizzato in maniera abbastanza originale e curiosa, cosa che accresce il fascino della sua figura.
Misa è già un po' più carina: non è un mostro di intelligenza, anzi, è pure un po' troppo stupida, ma cerca di rendersi utile come può e Light la sfrutta in continuazione. E' proprio per questo che non mi ha mai convinto troppo. Talvolta il suo amore per lui sembra un po' troppo forzato, quasi a giustificare il proseguimento della storia e il suo ruolo.
Invece, per quanto riguarda Near, lo preferisco ad L personalmente: è già più verosimile rispetto al suo predecessore, ha i suoi motivi per agire (anche se un po? difficili da capire) ed ha più carisma (in particolare, nella parte finale).
Gli altri non li analizzo nemmeno: la maggior parte di essi sono sciatti e anonimi e spesso, come Misa, forzati ai fini della storia, anche se si salvano un po' Mikami, il padre di Light e Ryuk.
Infine, per quanto riguarda la realizzazione tecnica, è veramente ottima e convincente: i bellissimi ed incisivi disegni donano un'ottima atmosfera dark al tutto.
Ottima anche la soundtrack: le varie musiche sono azzeccate in praticamente tutti i punti e contribuiscono ad accrescere la suspense nei momenti clou.
Ci sono due oponening, ma la seconda è inascoltabile. La prima, invece, cattura molto l'attenzione.
In conclusione, ritengo che i maggiori difetti della serie si concentrino nella seconda serie (anche se neanche la prima può definirsi perfetta per via del fatto che molti personaggi non hanno spessore) ma, a conti fatti, Death Note è un anime veramente incredibile e ben fatto e lo consiglio decisamente.
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE POSSIBILI SPOILER!]</b>
Finalmente un anime recente, doppiato in italiano, degno di una buona valutazione. Il voto 8 pieno se lo merita proprio. Mi è piaciuto e ne consiglio la visione a chiunque ami il genere thriller/giallo. Non sto a raccontare la trama, perchè lo hanno già fatto in molti, ma l'autore è stato molto bravo a far in modo che la tensione e la curiosità lascino lo spettatore incollato allo schermo. Infatti la tensione è sempre presente, e mai vi lascia annoiati. Si guarda molto bene insomma e non mancano colpi di scena imprevedibili degni di ogni ottima regia. Il finale lirico infine, è degno di tutta la serie. Avrebbe potuto ambire a voti superiori, se non fosse per alcune irritanti sbavature. Veniamo ad elencarle. 1: il personaggio di L viene introdotto in maniera eccessivamente semplicistica e teatrale, così come troppo semplicistica è l'accettazione di Light sia della presenza del Dio della morte, sia del suo ruolo di uccisore. Ma la vera caduta di gusto è nel personaggio di Misa (la ragazza bionda). Infatti è una vera antitesi. All'inizio è presentata come una mente molto intelligente, in grado di lavorare al ruolo di secondo kira con estrema perizia, ingannando, con voce falsata e false impronte digitali e altri accorgimenti, la polizia. Insomma, sembra una mente brillante. Poi invece, forse per qualche rigurgito misogino del regista, diventa un grottesco e caricaturato stereotipo di modella superdeficiente, talmente caricaturato da risultare irritante, soprattutto all'interno di un anime così ben congegnato. Ma altri particolari ancora contribuiscono a ridurne il voto. Intanto l'amore dello shinigami per le mele, tale per cui se non ne mangia si contorce tutto (che cosa ridicola!), poi il modo in cui Misa reagisce al suo sequestro da parte della polizia, legata e imprigionata e bendata per settimane. Una qualunque persona ne sarebbe rimasta scioccata per anni, lei invece non ne risente per nulla. Ulteriore elemento che fa di Misa un personaggio ridicolo e grottesco che nulla c'entra all'interno di un thriller. Ricordo situazioni imbarazzanti simili nei personaggi dei tachikoma all'interno di Ghost in The shell. Anche Light legato con catena a L giorno e notte è un'esagerazione. Infine 37 puntate sono eccessive forse, 26 sarebbe stato il numero giusto. Non perchè non ami le storie lunghe, tutt'altro (magari gli anime ben fatti durassero 500 puntate, vedi Maison Ikkoku!), ma perchè dalla 15 alla 25esima puntata si nota una certa ripetitività e rilassamento.
Riassumo quindi, l'anime nella sua globalità è molto bello, un ottimo e fine lavoro di regia, di animazione, di storia, di sequenzialità, di tecnica, con vari colpi di scena inaspettati e un perfetto finale lirico, da applauso. Pur tuttavia alcune sbavature insensate non lo portano oltre l'8, 8 e mezzo. Bello. Consigliato.
Finalmente un anime recente, doppiato in italiano, degno di una buona valutazione. Il voto 8 pieno se lo merita proprio. Mi è piaciuto e ne consiglio la visione a chiunque ami il genere thriller/giallo. Non sto a raccontare la trama, perchè lo hanno già fatto in molti, ma l'autore è stato molto bravo a far in modo che la tensione e la curiosità lascino lo spettatore incollato allo schermo. Infatti la tensione è sempre presente, e mai vi lascia annoiati. Si guarda molto bene insomma e non mancano colpi di scena imprevedibili degni di ogni ottima regia. Il finale lirico infine, è degno di tutta la serie. Avrebbe potuto ambire a voti superiori, se non fosse per alcune irritanti sbavature. Veniamo ad elencarle. 1: il personaggio di L viene introdotto in maniera eccessivamente semplicistica e teatrale, così come troppo semplicistica è l'accettazione di Light sia della presenza del Dio della morte, sia del suo ruolo di uccisore. Ma la vera caduta di gusto è nel personaggio di Misa (la ragazza bionda). Infatti è una vera antitesi. All'inizio è presentata come una mente molto intelligente, in grado di lavorare al ruolo di secondo kira con estrema perizia, ingannando, con voce falsata e false impronte digitali e altri accorgimenti, la polizia. Insomma, sembra una mente brillante. Poi invece, forse per qualche rigurgito misogino del regista, diventa un grottesco e caricaturato stereotipo di modella superdeficiente, talmente caricaturato da risultare irritante, soprattutto all'interno di un anime così ben congegnato. Ma altri particolari ancora contribuiscono a ridurne il voto. Intanto l'amore dello shinigami per le mele, tale per cui se non ne mangia si contorce tutto (che cosa ridicola!), poi il modo in cui Misa reagisce al suo sequestro da parte della polizia, legata e imprigionata e bendata per settimane. Una qualunque persona ne sarebbe rimasta scioccata per anni, lei invece non ne risente per nulla. Ulteriore elemento che fa di Misa un personaggio ridicolo e grottesco che nulla c'entra all'interno di un thriller. Ricordo situazioni imbarazzanti simili nei personaggi dei tachikoma all'interno di Ghost in The shell. Anche Light legato con catena a L giorno e notte è un'esagerazione. Infine 37 puntate sono eccessive forse, 26 sarebbe stato il numero giusto. Non perchè non ami le storie lunghe, tutt'altro (magari gli anime ben fatti durassero 500 puntate, vedi Maison Ikkoku!), ma perchè dalla 15 alla 25esima puntata si nota una certa ripetitività e rilassamento.
Riassumo quindi, l'anime nella sua globalità è molto bello, un ottimo e fine lavoro di regia, di animazione, di storia, di sequenzialità, di tecnica, con vari colpi di scena inaspettati e un perfetto finale lirico, da applauso. Pur tuttavia alcune sbavature insensate non lo portano oltre l'8, 8 e mezzo. Bello. Consigliato.
Death note è forse l’anime più recensito degli ultimi tempi, poiché, ha suscitato molto interesse sia per gli argomenti trattati sia per la qualità dei disegni e delle colonne sonore.
Questo anime è particolare in quanto riesce a fondere perfettamente un romanzo poliziesco di ottima fattura con degli aspetti mistici tipici della cultura giapponese.
La trama si svolge in modo fluido e lineare, però, certe volte l’aspetto psicologico, a mio parere, sfora i normali canoni dell’intelligenza umana sfiorando quasi la preveggenza.
Sotto questo punto di vista non voglio aggiungere altro per non rovinare la trama e per non anticipare nulla però sono sicuro che quando vedrete capirete.
Forse l’unica vera pecca di quest’anime è che sul finire perde un po’ di originalità diventando ripetitivo, per questo motivo non posso dare come voto 10, ovviamente sarebbe stato magnifico, ma anche impossibile, mantenere l’originalità e il ritmo delle prime puntate per tutta la serie, forse si poteva fare qualcosa di più.
Buona visione.
Questo anime è particolare in quanto riesce a fondere perfettamente un romanzo poliziesco di ottima fattura con degli aspetti mistici tipici della cultura giapponese.
La trama si svolge in modo fluido e lineare, però, certe volte l’aspetto psicologico, a mio parere, sfora i normali canoni dell’intelligenza umana sfiorando quasi la preveggenza.
Sotto questo punto di vista non voglio aggiungere altro per non rovinare la trama e per non anticipare nulla però sono sicuro che quando vedrete capirete.
Forse l’unica vera pecca di quest’anime è che sul finire perde un po’ di originalità diventando ripetitivo, per questo motivo non posso dare come voto 10, ovviamente sarebbe stato magnifico, ma anche impossibile, mantenere l’originalità e il ritmo delle prime puntate per tutta la serie, forse si poteva fare qualcosa di più.
Buona visione.
Partiamo col presupposto che la valutazione non intende che l’anime non sia un capolavoro: Death Note è un lavoro molto complesso e affascinante che cattura lo spettatore facendolo rimanere col fiato sospeso per cercare di anticipare le mosse dei personaggi o capire quali trucchi o strategie attueranno per ottenere la vittoria, in un sadico gioco che vede da una parte il bene e dall’altra il male (nonostante le due parti possano essere interscambiabili in base ai propri ideali; infatti Light nonostante quello che fa, e come lo fa, si può davvero considerare il cattivo?) combattere a suon di strategie e inganni. Nonostante questo non posso dargli più di 7 per un semplice motivo: gli ultimi 11 episodi. Mentre per i primi 26 la storia è coinvolgente e cattura, negli ultimi 11 (in pratica la parte con Near e Mello) è tutto troppo raggruppato, infatti sono stati messi dentro ben 5 volumi del manga e il risultato è un agglomerato di situazioni che potevano essere più approfondite in una ventina di episodi. Il finale inoltre è stato leggermente modificato e la nuova versione risulta noiosa e inutile in quanto l’unica cosa degna di nota è la mistica apparizione a un Light ormai morto di L.
Parlando delle sigle secondo me l’unica degna di nota è la seconda opening Whats up People, una delle sigle più forti e malate, ma fantastiche, mai fatte. In definitiva reputo Death Note un capolavoro, un capolavoro che sarebbe stato ancora più capolavoro se avessero curato di più la parte finale.
Parlando delle sigle secondo me l’unica degna di nota è la seconda opening Whats up People, una delle sigle più forti e malate, ma fantastiche, mai fatte. In definitiva reputo Death Note un capolavoro, un capolavoro che sarebbe stato ancora più capolavoro se avessero curato di più la parte finale.
<b>Attenzione: spoiler sulla trama!</b>
Death note è l’anime più bello che io abbia mai visto, un anime che riesce a catturarti dall’inizio alla fine, salvo poche eccezioni. Inoltre Death Note ha costituito un fenomeno commerciale divenuto famoso in tutto il mondo.
Non che io abbia visto molti anime, ma questo è comunque di una qualità superiore agli altri.
Una perfetta combinazione tra l’azione e lo psicologico.
La storia racconta di Light Yagami uno studente che all’uscita della scuola trova un quaderno, il “Death Note” che ha la caratteristica di uccidere una persona se si ci scrive sopra il nome e si conosce il volto.
Dopo aver raccolto il quaderno, pensando sia uno scherzo, decide di provarlo e, quando scopre la verità, inizia il folle progetto di uccidere tutte le persone malvagie presenti sulla Terra, e diventare così il sovrano del nuovo mondo.
Al suo fianco lo shinigami Ryuk, il dio della morte possessore del quaderno, che è obbligato a stare al suo fianco finché rimarrà in vita.
Inoltre il fantastico “antagonista” L, che è anche il personaggio clou della serie, colui che in un certo senso la fa procedere e la rende entusiasmante.
Infatti dopo la sua morte la serie calerà di tensione, e sinceramente non mi piacciono i nuovi personaggi, Near e Mello, e se devo dire la verità non mi piace molto il finale.
Purtroppo io ho dovuto leggere quello del manga, perché non sono riuscito a reperire quello dell'anime, ma mi sarebbe piaciuto vederlo.
Infatti non ho approvato la scelta di Ryuk di uccidere Kira, in modo così banale, e poi anche il dialogo di Near sembra solo un bluff, anche se corrisponde a realtà.
Comunque procedendo con la trama, compare un nuovo personaggio, stavolta femminile, Misa, che possiede anch’essa un Death Note.
Infatti si offre di aiutare Kira a creare un nuovo mondo.
Qui cominciano tattiche e colpi di scena basati sugli scambi di Death Note e strategie basate sull’occhio di Misa, scambiato con quello dello shinigami dimezzando però la sua vita.
I disegni tendono ad essere realistici e sono pieni di sfumature e dettagli, peccato che le animazioni facciano pena. E anche le colonne sonore si amalgamano bene con la narrazione. Stupendo è il theme di L.
Non so se è presente nell’anime, ma a me sono piaciute troppo le ultime pagine del dodicesimo volumetto, in cui compare Misa a capo di un corteo di gente, che esclama “Oh Kira nostro dio torna da noi.”
Un anime consigliato a tutto il pubblico, un anime che sa catturarti dall’inizio fino alla fine, un anime pressoché perfetto, peccato per alcuni episodi messi lì solo per farlo continuare, e parlo di quelli che vanno dal ventisei al trentuno.
Come voto complessivo si merita un bel nove.
Death note è l’anime più bello che io abbia mai visto, un anime che riesce a catturarti dall’inizio alla fine, salvo poche eccezioni. Inoltre Death Note ha costituito un fenomeno commerciale divenuto famoso in tutto il mondo.
Non che io abbia visto molti anime, ma questo è comunque di una qualità superiore agli altri.
Una perfetta combinazione tra l’azione e lo psicologico.
La storia racconta di Light Yagami uno studente che all’uscita della scuola trova un quaderno, il “Death Note” che ha la caratteristica di uccidere una persona se si ci scrive sopra il nome e si conosce il volto.
Dopo aver raccolto il quaderno, pensando sia uno scherzo, decide di provarlo e, quando scopre la verità, inizia il folle progetto di uccidere tutte le persone malvagie presenti sulla Terra, e diventare così il sovrano del nuovo mondo.
Al suo fianco lo shinigami Ryuk, il dio della morte possessore del quaderno, che è obbligato a stare al suo fianco finché rimarrà in vita.
Inoltre il fantastico “antagonista” L, che è anche il personaggio clou della serie, colui che in un certo senso la fa procedere e la rende entusiasmante.
Infatti dopo la sua morte la serie calerà di tensione, e sinceramente non mi piacciono i nuovi personaggi, Near e Mello, e se devo dire la verità non mi piace molto il finale.
Purtroppo io ho dovuto leggere quello del manga, perché non sono riuscito a reperire quello dell'anime, ma mi sarebbe piaciuto vederlo.
Infatti non ho approvato la scelta di Ryuk di uccidere Kira, in modo così banale, e poi anche il dialogo di Near sembra solo un bluff, anche se corrisponde a realtà.
Comunque procedendo con la trama, compare un nuovo personaggio, stavolta femminile, Misa, che possiede anch’essa un Death Note.
Infatti si offre di aiutare Kira a creare un nuovo mondo.
Qui cominciano tattiche e colpi di scena basati sugli scambi di Death Note e strategie basate sull’occhio di Misa, scambiato con quello dello shinigami dimezzando però la sua vita.
I disegni tendono ad essere realistici e sono pieni di sfumature e dettagli, peccato che le animazioni facciano pena. E anche le colonne sonore si amalgamano bene con la narrazione. Stupendo è il theme di L.
Non so se è presente nell’anime, ma a me sono piaciute troppo le ultime pagine del dodicesimo volumetto, in cui compare Misa a capo di un corteo di gente, che esclama “Oh Kira nostro dio torna da noi.”
Un anime consigliato a tutto il pubblico, un anime che sa catturarti dall’inizio fino alla fine, un anime pressoché perfetto, peccato per alcuni episodi messi lì solo per farlo continuare, e parlo di quelli che vanno dal ventisei al trentuno.
Come voto complessivo si merita un bel nove.
Wow, quante recensioni ci sono su qu esto anime( probabilmente è perchè le merita)...mmmm... credo che sia stato davvero detto tutto... dirò lo stesso la mia.
Death Note, anime del 2006, un nome ed una fama tali da spopolare tra i ragazzi in maniera spoporsionata, sia per quanto riguarda l'anime che la controparte cartacea, davvero un fenomeno di commercialità fuori dalle righe... ma come può un prodotto avere un effetto del genere in tutto il mondo? Basta guardare o leggere per capire il motivo. Il prodotto presenta una trama tutt'altro che banale, miscelando psicologia mistero e soprannaturale in una specie di romanzo poliziesco; ci sono quindi tutti i motivi per gridare capolavoro, però... c'è un però: almeno dal mio punto di vista, ci sono alcune pecche non troppo ingenue che abbassano notevolmente il mio giudizio finale che, dico senza vergogna, fino ad un certo punto credevo dovesse essere 10. Infatti la prima parte della serie è davvero molto bella ed appassionante, ti cattura veramente e ti provoca dipendenza poichè gli eventi e i colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante che non lascia scampo allo spettatore. Tutto ciò però secondo me sino ad un certo evento (chi lo conosce credo capirà subito), dopo il quale l'anime perde molto, e sempre a mio avviso diviene anche più scontato.
Non voglio dilungarmi sulla trama che credo ormai conoscano anche le pietre: in poche parole uno dei protagonisti si ritrova un diario della morte in mano e ne fa uso nel modo migliore secondo lui, scatenando un giallo infinito. Non voglio aggiungere nient'altro perchè non amo fare minimamente spoiler.
Ora passiamo al punto forte (secondo me)... I PROTAGONISTI! Eh si, ci troviamo dinanzi a personaggi (almeno i principali), fuori dal comune, originali e caratterizzati superbamente: sia l'uno che l'altro hanno un carisma superiore a tantissimi personaggi animati, non c'è modo di sapere chi sia il migliore (a me piace più L, il buono), ma è una cosa personale, infatti molti invece si rispecchiano nell'altro. Non bisogna poi dimenticare tutti gli altri personaggi secondari che hanno sempre discrete caratterizzazioni e giocano un ruolo sempre importante per la trama. Se poi analizziamo la parte tecnica, non c'è nulla su cui ribattere: disegni e animazioni buone, e soprattutto una colonna sonora davvero bellissima (che sto ascoltando pure in questo momento...), che può emozionare non poco in molti frangenti.
D'altro lato c'è da dire che a volte l'anime può annoiare a causa di discorsi lunghi e poca azione, mentre altre volte si susseguono molti avvenimenti che rischiano anche di confondere il telespettatore; c'è da aggiungere che a mio avviso il finale risulta un po' prevedibile, e questo potrebbe non piacere. Insomma riassumendo, si potrebbe dire che l'anime parte davvero molto bene, poi ci sono piccole parti di stallo e infine un rush finale molto caotico. Comunque figlio di una nuova generazione, credo che questo prodotto debba essere visto veramente da tutti quelli che si ritengono fan dell'animazione: non ve ne pentirete come non me ne sono pentito io.
Death Note, anime del 2006, un nome ed una fama tali da spopolare tra i ragazzi in maniera spoporsionata, sia per quanto riguarda l'anime che la controparte cartacea, davvero un fenomeno di commercialità fuori dalle righe... ma come può un prodotto avere un effetto del genere in tutto il mondo? Basta guardare o leggere per capire il motivo. Il prodotto presenta una trama tutt'altro che banale, miscelando psicologia mistero e soprannaturale in una specie di romanzo poliziesco; ci sono quindi tutti i motivi per gridare capolavoro, però... c'è un però: almeno dal mio punto di vista, ci sono alcune pecche non troppo ingenue che abbassano notevolmente il mio giudizio finale che, dico senza vergogna, fino ad un certo punto credevo dovesse essere 10. Infatti la prima parte della serie è davvero molto bella ed appassionante, ti cattura veramente e ti provoca dipendenza poichè gli eventi e i colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante che non lascia scampo allo spettatore. Tutto ciò però secondo me sino ad un certo evento (chi lo conosce credo capirà subito), dopo il quale l'anime perde molto, e sempre a mio avviso diviene anche più scontato.
Non voglio dilungarmi sulla trama che credo ormai conoscano anche le pietre: in poche parole uno dei protagonisti si ritrova un diario della morte in mano e ne fa uso nel modo migliore secondo lui, scatenando un giallo infinito. Non voglio aggiungere nient'altro perchè non amo fare minimamente spoiler.
Ora passiamo al punto forte (secondo me)... I PROTAGONISTI! Eh si, ci troviamo dinanzi a personaggi (almeno i principali), fuori dal comune, originali e caratterizzati superbamente: sia l'uno che l'altro hanno un carisma superiore a tantissimi personaggi animati, non c'è modo di sapere chi sia il migliore (a me piace più L, il buono), ma è una cosa personale, infatti molti invece si rispecchiano nell'altro. Non bisogna poi dimenticare tutti gli altri personaggi secondari che hanno sempre discrete caratterizzazioni e giocano un ruolo sempre importante per la trama. Se poi analizziamo la parte tecnica, non c'è nulla su cui ribattere: disegni e animazioni buone, e soprattutto una colonna sonora davvero bellissima (che sto ascoltando pure in questo momento...), che può emozionare non poco in molti frangenti.
D'altro lato c'è da dire che a volte l'anime può annoiare a causa di discorsi lunghi e poca azione, mentre altre volte si susseguono molti avvenimenti che rischiano anche di confondere il telespettatore; c'è da aggiungere che a mio avviso il finale risulta un po' prevedibile, e questo potrebbe non piacere. Insomma riassumendo, si potrebbe dire che l'anime parte davvero molto bene, poi ci sono piccole parti di stallo e infine un rush finale molto caotico. Comunque figlio di una nuova generazione, credo che questo prodotto debba essere visto veramente da tutti quelli che si ritengono fan dell'animazione: non ve ne pentirete come non me ne sono pentito io.
<b>Attenzione: spoiler sulla trama!</b>
Insomma, dargli 10 è poco. Veramente spettacolare. La grafica è stupenda, le musiche sono adeguate alla serie ma soprattutto la storia è PERFETTA: non ti annoia mai, è imprevedibile, coinvolgente, mozzafiato, dinamica...
I personaggi sono fantastici. Sono sia ben disegnati sia ben impostati. Sono tutt'altro che banali (a parte Matsuda che lo è un po').
Light lo adoro perchè è veramente in gamba, astuto, brillante, carismatico, (bello magari), malvagio ma contemporaneamente buono. Insomma quella di creare un personaggio fondamentalmente buono che per portare la pace nel mondo utilizza metodi malvagi è una grandissima idea.
Anche L o Riuzaki mi piace molto perchè a mio parere è più intelligente di Light. Anche lui è carismatico, però al contrario di Kira (Light) è brutto: insomma quegli occhi non gli si addicono molto.
Durante lo svolgimento della storia non sapevo per chi parteggiare: prima preferivo Light e poi L. Magari dopo un po' tornava ad essere Light il mio preferito. Poi quando L è morto ho scelto di stare accanto a Kira. Infatti Aizawa, Matsuda, Mello e Near li ho odiati sin dalla prima volta che sono comparsi.
Purtroppo il padre di Light è morto quasi invano e mi sarebbe piaciuto di più che fosse stato lui a smascherare suo figlio.
Mi è piaciuta molto la particolarità di L, ossia quella di mangiare a più non posso. Near invece mi ha fatto pena. Insomma giocare ancora con i robottini dà un senso di infantilità e quindi vedere Light smascherato da uno così mi ha fatto arrabbiare ancora di più.
Mello invece durante la storia ha sempre continuato a mangiare cioccolata.
Gli Shinigami mi sono stati sempre simpatici. Il mio preferito è naturalmente Ryuk.
Watari, il "maggiordomo" di L è un grande. Insomma sa far di tutto nonostante la sua età.
Gli altri personaggi invece non mi hanno colpito tanto.
Avrei tanto voluto vedere Near e Aizawa morti per mano di Kira.
Mi è sempre piaciuta quell'atmosfera quasi triste che circondava la storia.
Un anime che non vederlo è peccato: chi non lo farà verrà ucciso da Kira.
Insomma, dargli 10 è poco. Veramente spettacolare. La grafica è stupenda, le musiche sono adeguate alla serie ma soprattutto la storia è PERFETTA: non ti annoia mai, è imprevedibile, coinvolgente, mozzafiato, dinamica...
I personaggi sono fantastici. Sono sia ben disegnati sia ben impostati. Sono tutt'altro che banali (a parte Matsuda che lo è un po').
Light lo adoro perchè è veramente in gamba, astuto, brillante, carismatico, (bello magari), malvagio ma contemporaneamente buono. Insomma quella di creare un personaggio fondamentalmente buono che per portare la pace nel mondo utilizza metodi malvagi è una grandissima idea.
Anche L o Riuzaki mi piace molto perchè a mio parere è più intelligente di Light. Anche lui è carismatico, però al contrario di Kira (Light) è brutto: insomma quegli occhi non gli si addicono molto.
Durante lo svolgimento della storia non sapevo per chi parteggiare: prima preferivo Light e poi L. Magari dopo un po' tornava ad essere Light il mio preferito. Poi quando L è morto ho scelto di stare accanto a Kira. Infatti Aizawa, Matsuda, Mello e Near li ho odiati sin dalla prima volta che sono comparsi.
Purtroppo il padre di Light è morto quasi invano e mi sarebbe piaciuto di più che fosse stato lui a smascherare suo figlio.
Mi è piaciuta molto la particolarità di L, ossia quella di mangiare a più non posso. Near invece mi ha fatto pena. Insomma giocare ancora con i robottini dà un senso di infantilità e quindi vedere Light smascherato da uno così mi ha fatto arrabbiare ancora di più.
Mello invece durante la storia ha sempre continuato a mangiare cioccolata.
Gli Shinigami mi sono stati sempre simpatici. Il mio preferito è naturalmente Ryuk.
Watari, il "maggiordomo" di L è un grande. Insomma sa far di tutto nonostante la sua età.
Gli altri personaggi invece non mi hanno colpito tanto.
Avrei tanto voluto vedere Near e Aizawa morti per mano di Kira.
Mi è sempre piaciuta quell'atmosfera quasi triste che circondava la storia.
Un anime che non vederlo è peccato: chi non lo farà verrà ucciso da Kira.
La mia recensione sarà simile a quella del manga in quanto quasi del tutto identiche.
Sollevare il dilemma "il fine giustifica i mezzi?"
Death note e' un fantastico anime che non ha nulla da invidiare a romanzi gialli o thriller. Il disegno e' molto buono, ma ciò che rende questo manga una delle migliori serie sul mercato è proprio la storia: molto avvincente elegante ed intelligente: vi ritroverete a riguardare le puntate per capire come Light o Elle (i due personaggi principali) riescano a cambiare le carte in tavola ed a stupire con tantissime trovate geniali ed accattivanti. E' lo scontro tra il bene ed il male, tra il fine ed il mezzo. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati e rendono la trama ancor più accattivante.
l'autore ha la capacita' di tenere lo spettatore incollato alla tv, ansioso di scoprire la fine, ma allo stesso tempo di non volere che questo anime finisca mai. E qui casca l'asino, perchè l'anime dovrebbe essere stato concluso circa alla puntata numero 26, in quanto poi la storia perde di vitalità ed originalità, rimanendo tutto sommato un buon anime (forse l'autore ci aveva un po' viziati). Il mio voto sarebbe stato un 10 indiscusso, ma l'opera va recensita dall'inizio alla fine!
Lo consiglio a tutti, appassionati di anime e non, Death Note potrebbe far nascere l'interesse per gli anime anche a chi non li apprezza!
Questo anime/manga ha ispirato anche la realizzazione di un romanzo thriller: "Death Note: another note", molto interessante in quanto fa riaffiorare quella freschezza delle prime puntate, con quel pizzico di fantasia che bisogna adoperare per leggere un testo non provvisto di figure. Consigliato.
Sollevare il dilemma "il fine giustifica i mezzi?"
Death note e' un fantastico anime che non ha nulla da invidiare a romanzi gialli o thriller. Il disegno e' molto buono, ma ciò che rende questo manga una delle migliori serie sul mercato è proprio la storia: molto avvincente elegante ed intelligente: vi ritroverete a riguardare le puntate per capire come Light o Elle (i due personaggi principali) riescano a cambiare le carte in tavola ed a stupire con tantissime trovate geniali ed accattivanti. E' lo scontro tra il bene ed il male, tra il fine ed il mezzo. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati e rendono la trama ancor più accattivante.
l'autore ha la capacita' di tenere lo spettatore incollato alla tv, ansioso di scoprire la fine, ma allo stesso tempo di non volere che questo anime finisca mai. E qui casca l'asino, perchè l'anime dovrebbe essere stato concluso circa alla puntata numero 26, in quanto poi la storia perde di vitalità ed originalità, rimanendo tutto sommato un buon anime (forse l'autore ci aveva un po' viziati). Il mio voto sarebbe stato un 10 indiscusso, ma l'opera va recensita dall'inizio alla fine!
Lo consiglio a tutti, appassionati di anime e non, Death Note potrebbe far nascere l'interesse per gli anime anche a chi non li apprezza!
Questo anime/manga ha ispirato anche la realizzazione di un romanzo thriller: "Death Note: another note", molto interessante in quanto fa riaffiorare quella freschezza delle prime puntate, con quel pizzico di fantasia che bisogna adoperare per leggere un testo non provvisto di figure. Consigliato.
La storia è ormai nota a tutti: il brillante Yagami Light, figlio del commissario di polizia Yagami Soichiro e intelligentissimo quanto popolare studente giapponese, vede la propria vita cambiare radicalmente quando, per apparente casualità, rinviene una misteriosa agenda dalla copertina nera. Si tratta di una Death Note, sorta di quaderno su cui gli shinigami, divinità della morte, scrivono i nomi degli umani, privandoli così della vita. Con il Death Note, Light "eredita" anche il suo possessore, Ryuk, shinigami curioso di scoprire fino a che punto un essere umano potrà spingersi con un così potente strumento tra le mani. Inizia così una storia ricca di intrighi e complicazioni: Light si convince di aver ricevuto il dono che gli consentirà di creare un mondo nuovo e inizia una guerra aperta contro la criminalità, fatta di assassinii silenziosi e insospettabili, possibili solo mediante la conoscenza del vero nome e del volto della persona che si intende eliminare. Tutto sembrerebbe fin troppo facile, ma ben presto Light si ritrova a dover fare i conti con L, giovanissimo quanto misterioso investigatore dalle incredibili capacità deduttive, che lo costringe, per tenergli testa, a scoprire precocemente le proprie carte e ad utilizzare tutte le capacità di cui è in possesso. La storia prosegue tra omicidi e colpi di scena, una guerra psicologica in crescendo che non manca di tenere incollato lo spettatore alla sedia e delinea L come la vera nemesi di Light, l'unico capace di intralciare i suoi piani e scontrarsi con lui ad armi pari.
Non esito ad assegnare un voto pieno alla prima parte dell'anime, in cui tutto appare talmente vicino alla perfezione da sembrare un sogno. A partire dalla sigla iniziale, World, bellissima nella scelta del testo e delle immagini che accompagnano la musica, cariche dei riferimenti simbolico-religiosi che, d'altro canto, attraversano l'intero anime. La trama è ancora lontana dalle macchinose complicazioni successive che la renderanno farraginosa e di non immediata comprensione, e lo spettatore può gustare in pieno il conflitto tra bene e male, astuzia positiva e negativa, a cavallo tra thriller e horror, con il fiato sospeso e la voglia di sapere cosa accadrà in seguito. Scene bellissime, memorabili, rappresentano vere e proprie perle che emergono in alcuni dei primi 20 episodi, momenti in cui i problemi dell'autodeterminazione, del destino, della casualità della vita si fanno sentire in tutta la loro enigmatica violenza. Cos'è giusto, cosa sbagliato? Dov'è il limite della legge morale? Chi o cosa, per citare un celebre scambio di battute a distanza tra L e Light, rappresenta veramente "la giustizia"? Dove si può arrivare per salvare la vita di qualcuno? Cosa si può sacrificare? Esiste un limite? Se sì, dove si colloca? Sono queste le domande più immediate con cui uno spettatore attento potrà confrontarsi, su cui potrà riflettere, lontano da una fruizione passiva del tutto e sempre coinvolto in una trama di richiami e problematiche profonde nascoste sotto una godibilissima storia intessuta d'azione e suspence. Impagabili i protagonisti assoluti Light ed L, ognuno a proprio modo ambiguo, sta di nuovo allo spettatore decidere per chi parteggiare, in chi identificarsi. Assolutamente insostituibile, poi, la presenza dello shinigami Ryuk, presenza altra, sorta di "antropologo" in visita sulla terra: al suo sguardo straniato viene lasciato il compito di esprimere brevi ma significative sentenze sugli esseri umani che così tanto ama osservare. Ha l'apparenza orrorifica di un mostro, eppure qualcosa ci impedisce di identificarlo come tale, soprattutto nel confronto nuovamente problematico con il machiavellico Light.
Certo, c'è un "ma". I successivi antagonisti di Light, Near e Mello, fanno rimpiangere il loro predecessore, anche se non per propri demeriti. Figure particolari, geniali in un modo del tutto peculiare, ad ulteriore dimostrazione del fatto che la caratterizzazione attentissima dei personaggi non viene mai meno. Near, fin troppo freddo e incapace di sentimenti umani per quanto geniale, e Mello, passionale agnello sacrificale privo di scrupoli, rappresentano la scissione prismatica di L, ma non riescono ad eguagliarne lo smalto e l'incisività. Tuttavia, ciò che veramente decade è, a questo punto, la trama in sè che, come anticipato, diventa eccessivamente macchinosa e complessa, disorientante, mentre la tensione decresce e lo spettatore si trova a fronteggiare errori grossolani che un Light dei primi episodi non avrebbe mai commesso. Sia chiaro, non vuol dire che il prodotto diventi scadente, rimane senz'altro buono, ma di certo l'aggettivo non reggerà il paragone con la quasi assoluta perfezione cui il pubblico era stato abituato. Ultimo appunto negativo che mi sento di muovere, da buona femminista, riguarda i personaggi femminili, tutti a loro modo remissivi e dipendenti dalla carismatica figura maschile di Light.
Di certo Death note resta un anime che consiglierei a chiunque, ben fatto e curato dal punto di vista grafico e ricco di interesse per gli amanti del genere, nonchè fruibile a vari livelli: ci si può senza dubbio fermare alla genialità della trama, ma è possibile andare oltre, interrogarsi sul problema etico morale, riflettere, e sono pochi gli anime in grado di fornire simili spunti ad un livello così elevato.
E alla fine, rimane il dubbio, dato dall'assenza di un punto di vista univoco sulle cose, dalla compresenza di chiaro e scuro nell'interiorità di ogni singolo personaggio e nell'essenza di ogni singola situazione. Quando i titoli di coda dell'ultimo episodio cominciano a scorrere, dopo un silenzio lungo e significativo, rimane solo una domanda: E se fossi stato io a trovare una simile agenda sulla mia strada, che cosa avrei fatto?
Non esito ad assegnare un voto pieno alla prima parte dell'anime, in cui tutto appare talmente vicino alla perfezione da sembrare un sogno. A partire dalla sigla iniziale, World, bellissima nella scelta del testo e delle immagini che accompagnano la musica, cariche dei riferimenti simbolico-religiosi che, d'altro canto, attraversano l'intero anime. La trama è ancora lontana dalle macchinose complicazioni successive che la renderanno farraginosa e di non immediata comprensione, e lo spettatore può gustare in pieno il conflitto tra bene e male, astuzia positiva e negativa, a cavallo tra thriller e horror, con il fiato sospeso e la voglia di sapere cosa accadrà in seguito. Scene bellissime, memorabili, rappresentano vere e proprie perle che emergono in alcuni dei primi 20 episodi, momenti in cui i problemi dell'autodeterminazione, del destino, della casualità della vita si fanno sentire in tutta la loro enigmatica violenza. Cos'è giusto, cosa sbagliato? Dov'è il limite della legge morale? Chi o cosa, per citare un celebre scambio di battute a distanza tra L e Light, rappresenta veramente "la giustizia"? Dove si può arrivare per salvare la vita di qualcuno? Cosa si può sacrificare? Esiste un limite? Se sì, dove si colloca? Sono queste le domande più immediate con cui uno spettatore attento potrà confrontarsi, su cui potrà riflettere, lontano da una fruizione passiva del tutto e sempre coinvolto in una trama di richiami e problematiche profonde nascoste sotto una godibilissima storia intessuta d'azione e suspence. Impagabili i protagonisti assoluti Light ed L, ognuno a proprio modo ambiguo, sta di nuovo allo spettatore decidere per chi parteggiare, in chi identificarsi. Assolutamente insostituibile, poi, la presenza dello shinigami Ryuk, presenza altra, sorta di "antropologo" in visita sulla terra: al suo sguardo straniato viene lasciato il compito di esprimere brevi ma significative sentenze sugli esseri umani che così tanto ama osservare. Ha l'apparenza orrorifica di un mostro, eppure qualcosa ci impedisce di identificarlo come tale, soprattutto nel confronto nuovamente problematico con il machiavellico Light.
Certo, c'è un "ma". I successivi antagonisti di Light, Near e Mello, fanno rimpiangere il loro predecessore, anche se non per propri demeriti. Figure particolari, geniali in un modo del tutto peculiare, ad ulteriore dimostrazione del fatto che la caratterizzazione attentissima dei personaggi non viene mai meno. Near, fin troppo freddo e incapace di sentimenti umani per quanto geniale, e Mello, passionale agnello sacrificale privo di scrupoli, rappresentano la scissione prismatica di L, ma non riescono ad eguagliarne lo smalto e l'incisività. Tuttavia, ciò che veramente decade è, a questo punto, la trama in sè che, come anticipato, diventa eccessivamente macchinosa e complessa, disorientante, mentre la tensione decresce e lo spettatore si trova a fronteggiare errori grossolani che un Light dei primi episodi non avrebbe mai commesso. Sia chiaro, non vuol dire che il prodotto diventi scadente, rimane senz'altro buono, ma di certo l'aggettivo non reggerà il paragone con la quasi assoluta perfezione cui il pubblico era stato abituato. Ultimo appunto negativo che mi sento di muovere, da buona femminista, riguarda i personaggi femminili, tutti a loro modo remissivi e dipendenti dalla carismatica figura maschile di Light.
Di certo Death note resta un anime che consiglierei a chiunque, ben fatto e curato dal punto di vista grafico e ricco di interesse per gli amanti del genere, nonchè fruibile a vari livelli: ci si può senza dubbio fermare alla genialità della trama, ma è possibile andare oltre, interrogarsi sul problema etico morale, riflettere, e sono pochi gli anime in grado di fornire simili spunti ad un livello così elevato.
E alla fine, rimane il dubbio, dato dall'assenza di un punto di vista univoco sulle cose, dalla compresenza di chiaro e scuro nell'interiorità di ogni singolo personaggio e nell'essenza di ogni singola situazione. Quando i titoli di coda dell'ultimo episodio cominciano a scorrere, dopo un silenzio lungo e significativo, rimane solo una domanda: E se fossi stato io a trovare una simile agenda sulla mia strada, che cosa avrei fatto?
"Questo mondo è marcio." Quanti di noi al giorno d'oggi hanno pensato queste stesse parole ogni qualvolta che sentiamo di morti ammazzati o di crimini commessi al tg? Sebbene sia una cosa normale Death Note riesce ad orbitare su questo concetto rendendolo meno banale di quanto si possa credere. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie ai meravigliosi disegni in stile shonen. Entusiasmante, coinvolgente e a dir poco geniale l'intreccio creato da Tsugumi Ohba, che permette di viaggiar con la fantasia rimanendo però incollati alla poltrona nel vano tentativo di divorare quest'anime per poi non sentire più il bisogno di vederlo.
Geniale è anche l'approccio con gli svariati e variegati personaggi per un anime profondo e psicologico di cui non potrete più fare a meno.
Sarete voi forse gli dei di un nuovo mondo fatto solo di luce?
Geniale è anche l'approccio con gli svariati e variegati personaggi per un anime profondo e psicologico di cui non potrete più fare a meno.
Sarete voi forse gli dei di un nuovo mondo fatto solo di luce?
Era parecchio tempo che una serie animate non mi faceva rimanere incollato alla Tv ad aspettare la visione degli episodi con attesa quasi spasmodica; tuttavia col senno di poi ho dovuto constatare che non è tutto oro quello che luccica.
L'anime inizia con la scoperta, da parte di un intelligentissimo e cinico Yagami Light, del famoso quaderno che dà il nome all'opera e del mondo degli Shinigami (Dei della morte). Il senso della giustizia del protagonista lo porterà, man mano che la storia avanza, ad esagerare, superando i limiti della moralità e mettendosi contro la stessa legge che lui diceva di voler far rispettare.
La trama è divisa in due parti ed è inutile dire che la parte che preferisco e che a detta di quasi tutti è considerata la migliore è nettamente la prima, sia per il modo in cui si svolgono gli avvenimenti e sia per l'antagonista di Yagami. Quando uno di questi elementi viene meno, inevitabilmente tutta la storia inizia a perdere interesse.
Forse è uno dei pochi anime che io considerò solo a metà e questo giustifica il voto che ho dato: la prima parte è nettamente da 8, la seconda è da 5 e mezzo. Il 7 l'ho dato solo perchè ha una prima parte che merita davvero moltissimo.
A pensare che bastavano una decina di episodi mancanti per avere quasi un anime perfetto...
L'anime inizia con la scoperta, da parte di un intelligentissimo e cinico Yagami Light, del famoso quaderno che dà il nome all'opera e del mondo degli Shinigami (Dei della morte). Il senso della giustizia del protagonista lo porterà, man mano che la storia avanza, ad esagerare, superando i limiti della moralità e mettendosi contro la stessa legge che lui diceva di voler far rispettare.
La trama è divisa in due parti ed è inutile dire che la parte che preferisco e che a detta di quasi tutti è considerata la migliore è nettamente la prima, sia per il modo in cui si svolgono gli avvenimenti e sia per l'antagonista di Yagami. Quando uno di questi elementi viene meno, inevitabilmente tutta la storia inizia a perdere interesse.
Forse è uno dei pochi anime che io considerò solo a metà e questo giustifica il voto che ho dato: la prima parte è nettamente da 8, la seconda è da 5 e mezzo. Il 7 l'ho dato solo perchè ha una prima parte che merita davvero moltissimo.
A pensare che bastavano una decina di episodi mancanti per avere quasi un anime perfetto...
<b>attenzione! Spoiler sulla trama del manga!</b>
La trasposizione Anime del celebre Manga nato dalla Premiata Ditta Ohba-Obata, dallo studio Madhouse...
Per far prima, copio e incollo la recensione del manga :P
Premetto che l'Anime, nonostante segua in linea di massima gli avvenimenti del manga, omette alcuni particolari o ne modifica altri...
Piccole licenze poetiche, nulla di piu'...
Una sorta di Thriller Psicologico, che si discosta molto dai soliti anime tratti dai soliti manga di Shonen Jump... Niente scontri all'ultimo sangue, niente Power Up portati all'eccesso, niente tecniche dalla potenza di mille atomiche e dai nomi assurdi...
Anche i protagonisti si distaccano dai soliti clichè tipici della Jump: Light Yagami, ''Testimone di GEOVA misantropo'' (TM),annoiato dal mondo che lui stesso vive che, un bel giorno, recupera un quaderno nero abbandonato per strada.
Il Death Note. Scrive il nome di un malvivente e 40 secondi questi muore!
Incredibile! Al secondo tentativo, Light, dopo aver conosciuto Ryuk, lo Shinigami proprietario del quaderno, spiega a quest'ultimo di voler cambiare il volto di un mondo ormai al di fuori della retta via, ponendosi come giustiziere dei cattivi e garante della giustizia ai piu' deboli.
Peccato che non ha calcolato bene il suo tiro, ovvero l'Interpol (non quello di Hariken Polymar! è_è), si mette immediatamente sulle tracce di KIRA, il suo alter ego ''criminale'', ovvero Light Yagami.
A guidare le indagini, il padre, Soichiro, ignaro della vera identità di KIRA, e L Lawliet (non ELLE, come i simpatia della Panini ci hanno fatto credere .-.), il miglior detective del mondo (anche il secondo e il terzo!), ragazzo di cui non si sa il vero nome (e probabilmente neppure lui lo conosce :P), determinato a tutto pur di vincere.
Per farla breve, e per non spoilerare le prime 25 puntate, Light, con l'aiuto di quella ochetta di Misa Amane, altro personaggio con Death Note e Shinigami, seguace di Kira, riuscira'
[Attenzione, spoileraccio!]
a togliersi di mezzo il suo rivale.
[Fine Spoiler]
Vissero tutti felici e contenti?
Non proprio, e se fino ad ora la storia, ha svolto egregiamente il suo lavoro, è proprio a partire dalla seconda parte in poi che arranca in maniera vistosa.
Passano molti anni, il nostro intelligentissimo Light ha 22 anni, Misa campa ancora, Rem (il suo Shinigami) è ormai polvere, Ryuk campa ancora...
Il mondo, nel frattempo, sembra essersi piegato al cospetto di Kira.
Qualcosa turba la tranquillita'.
Mello rapisce la sorella di Light per impossessarsi dell'unica copia di Death Note (non proprio in realta') in mano al quartiere generale giapponese.
interviene un altro personaggio, Near.
Si scoprira' che Mello e Near erano gli aspiranti successori di L; alla fine l'avra' vinta l'ultimo, e Mello ''Raffaella Carra' '' si unira' ad una banda di mafiosetti da quattro soldi con unico fine: diventare il numero uno (Gia' segno di come stia cadendo la credibilita' della trama!)
Nel frattempo, Near getta gli occhi sul successore di L, Light, sospettando che si tratti di KIRA (e qua mi chiedo, ma se ne ha certezza assoluta, perchè impiegare fior di cinque volumi? Mistero...) E qua sembra che la trama re-inizi una seconda volta...
Ma il bello verra' negli ultimi volumi.
Un personaggio potenzialmente interessante, Teru Mikami, viene ridotto a ''terzo Kira'' (che confusione, contando un altro L!!), ma, nonostante a lui venga dedicato un intero capitolo, entrera' solo a fine partita...
Mello e Near sono poco credibili, il primo per il suo scopo, assurdo e da ''cattivone di serie B'', il secondo perché vorrebbe tanto assomigliare ad L, ma non basta tirare ipotesi a casaccio e fare L'hikikomori come il suo degno predecessore a renderlo un abile detective.
(Se avessero chiamato Conan Edogawa al suo posto, avrebbe smascherato il colpevole nel giro di una puntata)
Nonostante cio', preferisce continuare a rimuginare a lungo sulle sue ipotesi per molto tempo. Avrei capito L, ma Near...
Il finale, non anticipo nulla, ma fa crollare a terra quanto di buono si era fatto fino ad ora.
Tanto buonismo ed un antieroe che, a dispetto del suo intelletto, si è ritrovato con le spalle al muro, e ha deciso di farsi avanti, senza trovare il modo di farla franca.
Se si tratta di finale deciso in sede JUMP oppure deciso dall'autore/autrice non ci è dato saperlo.
Altro difetto, oltre alla seconda parte e finale per nulla credibili: un eccesso di dark che rende affascinanti i protagonisti, anche troppo, soprattutto Kira/Light, Mello e L, diventando merce per le fan girl e protagonisti indiscussi di molte fan fiction a sfondo Yaoi.
Gli stessi pregi e difetti del manga trovano dimora anche qua.
Peccato che la storia si sviluppa in maniera un po' piu' lenta rispetto alla controparte cartacea (sinceramente, non bastavano 3 episodi per raccogliere la storia di un tankobon? E poi, perchè dedicare agli ultimi 5 volumi 11 episodi? Mah...).
La realizzazione tecnica... Mah, gli stessi standard ai quali ci ha abituati la Madhouse.
Ottima la regia, animazioni sul ottimo (primi episodi e qualcuno centrale) e discreto (il resto! :asd:)...
Ottime le opening e le ending dei Nightmare, cosi cosi quelle dei Maximum the Hormone.
Ottima la prova dei doppiatori italiani, in particolare di Flavio Aquilone e Stefano Crescentini.
In sintesi. Trasposizione anime un filino inferiore alla controparte cartacea, che è si un ottima opera, ma non il capolavoro tanto decantato dai fan boy Jumpisti dagli occhi a mandorla e non.
Con un po' di attenzione in piu' nella seconda parte.</battenzione!>
La trasposizione Anime del celebre Manga nato dalla Premiata Ditta Ohba-Obata, dallo studio Madhouse...
Per far prima, copio e incollo la recensione del manga :P
Premetto che l'Anime, nonostante segua in linea di massima gli avvenimenti del manga, omette alcuni particolari o ne modifica altri...
Piccole licenze poetiche, nulla di piu'...
Una sorta di Thriller Psicologico, che si discosta molto dai soliti anime tratti dai soliti manga di Shonen Jump... Niente scontri all'ultimo sangue, niente Power Up portati all'eccesso, niente tecniche dalla potenza di mille atomiche e dai nomi assurdi...
Anche i protagonisti si distaccano dai soliti clichè tipici della Jump: Light Yagami, ''Testimone di GEOVA misantropo'' (TM),annoiato dal mondo che lui stesso vive che, un bel giorno, recupera un quaderno nero abbandonato per strada.
Il Death Note. Scrive il nome di un malvivente e 40 secondi questi muore!
Incredibile! Al secondo tentativo, Light, dopo aver conosciuto Ryuk, lo Shinigami proprietario del quaderno, spiega a quest'ultimo di voler cambiare il volto di un mondo ormai al di fuori della retta via, ponendosi come giustiziere dei cattivi e garante della giustizia ai piu' deboli.
Peccato che non ha calcolato bene il suo tiro, ovvero l'Interpol (non quello di Hariken Polymar! è_è), si mette immediatamente sulle tracce di KIRA, il suo alter ego ''criminale'', ovvero Light Yagami.
A guidare le indagini, il padre, Soichiro, ignaro della vera identità di KIRA, e L Lawliet (non ELLE, come i simpatia della Panini ci hanno fatto credere .-.), il miglior detective del mondo (anche il secondo e il terzo!), ragazzo di cui non si sa il vero nome (e probabilmente neppure lui lo conosce :P), determinato a tutto pur di vincere.
Per farla breve, e per non spoilerare le prime 25 puntate, Light, con l'aiuto di quella ochetta di Misa Amane, altro personaggio con Death Note e Shinigami, seguace di Kira, riuscira'
[Attenzione, spoileraccio!]
a togliersi di mezzo il suo rivale.
[Fine Spoiler]
Vissero tutti felici e contenti?
Non proprio, e se fino ad ora la storia, ha svolto egregiamente il suo lavoro, è proprio a partire dalla seconda parte in poi che arranca in maniera vistosa.
Passano molti anni, il nostro intelligentissimo Light ha 22 anni, Misa campa ancora, Rem (il suo Shinigami) è ormai polvere, Ryuk campa ancora...
Il mondo, nel frattempo, sembra essersi piegato al cospetto di Kira.
Qualcosa turba la tranquillita'.
Mello rapisce la sorella di Light per impossessarsi dell'unica copia di Death Note (non proprio in realta') in mano al quartiere generale giapponese.
interviene un altro personaggio, Near.
Si scoprira' che Mello e Near erano gli aspiranti successori di L; alla fine l'avra' vinta l'ultimo, e Mello ''Raffaella Carra' '' si unira' ad una banda di mafiosetti da quattro soldi con unico fine: diventare il numero uno (Gia' segno di come stia cadendo la credibilita' della trama!)
Nel frattempo, Near getta gli occhi sul successore di L, Light, sospettando che si tratti di KIRA (e qua mi chiedo, ma se ne ha certezza assoluta, perchè impiegare fior di cinque volumi? Mistero...) E qua sembra che la trama re-inizi una seconda volta...
Ma il bello verra' negli ultimi volumi.
Un personaggio potenzialmente interessante, Teru Mikami, viene ridotto a ''terzo Kira'' (che confusione, contando un altro L!!), ma, nonostante a lui venga dedicato un intero capitolo, entrera' solo a fine partita...
Mello e Near sono poco credibili, il primo per il suo scopo, assurdo e da ''cattivone di serie B'', il secondo perché vorrebbe tanto assomigliare ad L, ma non basta tirare ipotesi a casaccio e fare L'hikikomori come il suo degno predecessore a renderlo un abile detective.
(Se avessero chiamato Conan Edogawa al suo posto, avrebbe smascherato il colpevole nel giro di una puntata)
Nonostante cio', preferisce continuare a rimuginare a lungo sulle sue ipotesi per molto tempo. Avrei capito L, ma Near...
Il finale, non anticipo nulla, ma fa crollare a terra quanto di buono si era fatto fino ad ora.
Tanto buonismo ed un antieroe che, a dispetto del suo intelletto, si è ritrovato con le spalle al muro, e ha deciso di farsi avanti, senza trovare il modo di farla franca.
Se si tratta di finale deciso in sede JUMP oppure deciso dall'autore/autrice non ci è dato saperlo.
Altro difetto, oltre alla seconda parte e finale per nulla credibili: un eccesso di dark che rende affascinanti i protagonisti, anche troppo, soprattutto Kira/Light, Mello e L, diventando merce per le fan girl e protagonisti indiscussi di molte fan fiction a sfondo Yaoi.
Gli stessi pregi e difetti del manga trovano dimora anche qua.
Peccato che la storia si sviluppa in maniera un po' piu' lenta rispetto alla controparte cartacea (sinceramente, non bastavano 3 episodi per raccogliere la storia di un tankobon? E poi, perchè dedicare agli ultimi 5 volumi 11 episodi? Mah...).
La realizzazione tecnica... Mah, gli stessi standard ai quali ci ha abituati la Madhouse.
Ottima la regia, animazioni sul ottimo (primi episodi e qualcuno centrale) e discreto (il resto! :asd:)...
Ottime le opening e le ending dei Nightmare, cosi cosi quelle dei Maximum the Hormone.
Ottima la prova dei doppiatori italiani, in particolare di Flavio Aquilone e Stefano Crescentini.
In sintesi. Trasposizione anime un filino inferiore alla controparte cartacea, che è si un ottima opera, ma non il capolavoro tanto decantato dai fan boy Jumpisti dagli occhi a mandorla e non.
Con un po' di attenzione in piu' nella seconda parte.</battenzione!>
Inizio con il dire che questo anime può causare una grande dipendenza XD!
La storia è tra le piu avvincenti in assoluto e non per combattimenti o che, ma proprio per la sua realisticità, affrontando tematiche adulte e talvolta un po tetre. I disegni sono stupendi tanto quanto la storia merito del genio di Obata.
Gli dò 10 perchè lo classifico come miglior anime del decennio almeno per ora!^^
Giudicate voi e buona visione!
La storia è tra le piu avvincenti in assoluto e non per combattimenti o che, ma proprio per la sua realisticità, affrontando tematiche adulte e talvolta un po tetre. I disegni sono stupendi tanto quanto la storia merito del genio di Obata.
Gli dò 10 perchè lo classifico come miglior anime del decennio almeno per ora!^^
Giudicate voi e buona visione!
Standing ovation per una delle migliori serie animate degli ultimi anni, e forse di sempre.
Tratta dall'omonimo manga di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, la storia prende spunto da una situazione intrigante e provocatoria insieme: cosa fareste se aveste il potere di uccidere le persone a vostro piacimento conoscendone solo il nome e il volto? Light Yagami ha effettuato la sua scelta, e ha deciso di liberare il mondo dai criminali e dai malvagi giustiziandoli attraverso il suo "Death Note". Smisurato senso di giustizia? O psicopatia da assassino seriale, come sembra pensare la polizia? Grandi contenuti e profonde possibilità di riflessione, quindi, per questo anime. Tutto qui? No di certo: nel corso degli episodi prende forma forse la più avvincente sfida tra due personaggi mai apparsa sullo schermo. Chi la vincerà? Riuscirà Elle ("L"), a capo della squadra investigativa, a incastrare e dimostrare che Light Yagami è l'assassino conosciuto come "Kira"? O non sarà piuttosto Kira a scoprire il vero nome di L ed eliminarlo? Dopo pochi episodi, è inevitabile, si finirà per parteggiare per l'uno o per l'altro. Ma ancora i punti di forza della serie non sono finiti: i personaggi sono caratterizzati brillantemente, e la trama, a metà strada tra il mystery e il thriller, è avvincente e tesissima dalla prima all'ultima puntata.
Unico punto debole, peraltro non grave: dall'episodio 26, ovvero quando il focus viene spostato su Kira e Near, la trama perde un po' di smalto e la figura di Light diventa a tratti irritante.
Il lato tecnico è privo di difetti, e anzi lo studio Mad House è stato in grado di creare forse una delle serie più riuscite dal punto di vista realizzativo che sia mai stata trasmessa. Regia dinamica e incalzante, che incolla lo spettatore davanti allo schermo: un'impresa titanica, visto il carattere meditativo della maggior parte delle scene. Animazioni naturalissime e movimenti di camera innovativi supportati da un eccellente comparto di computer grafica ed effetti speciali completano il tutto, riuscendo ad eliminare quasi completamente il difetto principale del manga, ovvero la staticità dovuta ad una certa verbosità. Da Oscar la fotografia, con i migliori effetti di luce e di colore mai inseriti in una serie televisiva d'animazione.
E anche la colonna sonora si dimostra all'altezza: musiche di grande spessore, composte da Yoshihisa Hirano e Hideki Taniuchi, separabili in due gruppi di carattere contrastante. Da una parte i brani più tipicamente "thrilling", che accompagnano spesso le indagini e le congetture dei protagonisti, tra i quali spicca l'arguto "L's Theme". Dall'altra brani d'impatto in gran parte corali, che sottolineano le scene cruciali, tra i quali si fanno notare "Death note Theme" e "Low of solipsism".
Anime che merita fama e successo, perché in grado di condensare in un'unica opera una trama superba, contenuti non banali e uno standard tecnico d'eccellenza. Coinvolgente.
Tratta dall'omonimo manga di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, la storia prende spunto da una situazione intrigante e provocatoria insieme: cosa fareste se aveste il potere di uccidere le persone a vostro piacimento conoscendone solo il nome e il volto? Light Yagami ha effettuato la sua scelta, e ha deciso di liberare il mondo dai criminali e dai malvagi giustiziandoli attraverso il suo "Death Note". Smisurato senso di giustizia? O psicopatia da assassino seriale, come sembra pensare la polizia? Grandi contenuti e profonde possibilità di riflessione, quindi, per questo anime. Tutto qui? No di certo: nel corso degli episodi prende forma forse la più avvincente sfida tra due personaggi mai apparsa sullo schermo. Chi la vincerà? Riuscirà Elle ("L"), a capo della squadra investigativa, a incastrare e dimostrare che Light Yagami è l'assassino conosciuto come "Kira"? O non sarà piuttosto Kira a scoprire il vero nome di L ed eliminarlo? Dopo pochi episodi, è inevitabile, si finirà per parteggiare per l'uno o per l'altro. Ma ancora i punti di forza della serie non sono finiti: i personaggi sono caratterizzati brillantemente, e la trama, a metà strada tra il mystery e il thriller, è avvincente e tesissima dalla prima all'ultima puntata.
Unico punto debole, peraltro non grave: dall'episodio 26, ovvero quando il focus viene spostato su Kira e Near, la trama perde un po' di smalto e la figura di Light diventa a tratti irritante.
Il lato tecnico è privo di difetti, e anzi lo studio Mad House è stato in grado di creare forse una delle serie più riuscite dal punto di vista realizzativo che sia mai stata trasmessa. Regia dinamica e incalzante, che incolla lo spettatore davanti allo schermo: un'impresa titanica, visto il carattere meditativo della maggior parte delle scene. Animazioni naturalissime e movimenti di camera innovativi supportati da un eccellente comparto di computer grafica ed effetti speciali completano il tutto, riuscendo ad eliminare quasi completamente il difetto principale del manga, ovvero la staticità dovuta ad una certa verbosità. Da Oscar la fotografia, con i migliori effetti di luce e di colore mai inseriti in una serie televisiva d'animazione.
E anche la colonna sonora si dimostra all'altezza: musiche di grande spessore, composte da Yoshihisa Hirano e Hideki Taniuchi, separabili in due gruppi di carattere contrastante. Da una parte i brani più tipicamente "thrilling", che accompagnano spesso le indagini e le congetture dei protagonisti, tra i quali spicca l'arguto "L's Theme". Dall'altra brani d'impatto in gran parte corali, che sottolineano le scene cruciali, tra i quali si fanno notare "Death note Theme" e "Low of solipsism".
Anime che merita fama e successo, perché in grado di condensare in un'unica opera una trama superba, contenuti non banali e uno standard tecnico d'eccellenza. Coinvolgente.
"Death Note", ovvero il quaderno della morte. Indubbiamente è un titolo che incuriosisce molto, o almeno, per me è stato così. Seguendo gli episodi dell'anime, non nascondo che mi è capitato che quei 25 minuti di trasmissione volassero, manco ne fossero passati 5. Questo perchè ero così preso dalla trama, e dallo svolgere degli eventi, che per me il tempo volasse. Io che di anime ne ho visto centinaia, posso dire che un genere di questo tipo, non ne avevo mai visto prima, colpendomi e conquistandomi subito fin dall'inizio, non vedendo l'ora di seguire l'episodio successivo. In quest'anime, abbiamo il concetto dell'anti-eroe per eccellenza, ovvero Light Yagami che venuto in possesso di un quaderno dagli oscuri poteri, che provoca la morte di chiunque venga scritto il proprio nome sopra, decide di eliminare dalla faccia della terra tutti i criminali del mondo. E' qua tutto il nocciolo della questione, tu per fare "giustizia", uccidi persone malvage, ma trasformandoti tu stesso in un criminale, ansi "il criminale". Beh gli autori di quest'opera, hanno avuto davvero un'idea geniale, inserendo colpi di scena a ripetizione, suspense a non finire, e quella voglia di scoprire cosa accadrà subito dopo, e alla fine della storia assicurandoti un finale epico.
Per quei pochi ormai che ancora non abbiano visto la serie, consiglio di non perdevi quest'anime, è assolutamente da vedere almeno una volta.
Per quei pochi ormai che ancora non abbiano visto la serie, consiglio di non perdevi quest'anime, è assolutamente da vedere almeno una volta.
La prima volta che vidi death note (come tutti penso) ne rimasi sorpreso e catturato a tal punto da crearmi dipendenza nel dovere vedere l'episodio successivo. Infatti Death Note è probabilmente uno degli anime più appassionanti e coinvolgenti di sempre, il tutto dovuto soprattutto a personaggi con un carisma e tratti magnifici, al di sopra della norma.
Si rimane quindi subito catturati dai ragionamenti complessi dei due rivali (Kira ed L, soprattutto quest'ultimo che ha un fascino tutto suo ed è sicuramente uno dei personaggi più avvincenti di sempre) e la tensione è sempre alle stelle.
Un atmosfera leggermente macabra circonda il tutto, con disegni dalle totalità scure ma in ogni caso bellissimi e puliti.
Soprattutto parlando del character design i personaggi e le loro espressioni sono stati realizzati perfettamente (in particolar modo L, ci vuole veramente un applauso per Takeshi Obata per averlo disegnato così bene). Le musiche sono fantastiche e rendono l'intera visione dell'anime molto più piacevole e struggente, così come la prima opening e la prima ending, certo a me piace anche la seconda opening, ma qui è sicuramente questione di gusti.
E' anche un anime che fa riflettere, pensando al diritto che abbiamo noi di giudicare il prossimo, ma anche in questo caso se è giusto o sbagliato togliere la vita a le persone "spazzatura", e spesso infatti anche il nostro Light viene messo di fronte a scelte difficili, in cui a volte ritiene necessario anche metterci di mezzo amici e familiari, e il tutto unicamente per il "bene comune", perchè "qualcuno deve pur farlo!".
E sono queste tematiche che mi hanno fatto innamorare di Death note fin dal primo episodio, tuttavia c'è un MA che gli impedisce di prendere il 10.
Sì avete capito.
(SPOILER)
Penso che la scelta da parte dell'autore di far morire L sia stata la più sbagliata di tutti gli anime fin'ora esistiti, poiché da quel momento in poi la serie diventa prevedibile e assume caratteristiche commerciali, tanto che la seconda parte la chiamerei Death note GT...si poteva benissimo fare meno tankobon ma conservare L fino alla fine rendendolo così un anime perfetto, ma siccome oggi si pensa solo ai soldi...ecco il risultato.
Però non è comunque da buttare la seconda parte, ed è sempre da 7-8, come un anime di qualità.
Se dovessi attribuire diversi punteggi alle diverse parti di questi anime metterei:
Episodi 1-15= 10
Episodi 16-25=9
Episodi 26-37=7,5
Finale=8
Il finale è realizzato benissimo anche se forse abbastanza prevedibile.
Resta comunque un anime originale, rivoluzionario e di qualità, e merita assolutamente di essere visto.
Si rimane quindi subito catturati dai ragionamenti complessi dei due rivali (Kira ed L, soprattutto quest'ultimo che ha un fascino tutto suo ed è sicuramente uno dei personaggi più avvincenti di sempre) e la tensione è sempre alle stelle.
Un atmosfera leggermente macabra circonda il tutto, con disegni dalle totalità scure ma in ogni caso bellissimi e puliti.
Soprattutto parlando del character design i personaggi e le loro espressioni sono stati realizzati perfettamente (in particolar modo L, ci vuole veramente un applauso per Takeshi Obata per averlo disegnato così bene). Le musiche sono fantastiche e rendono l'intera visione dell'anime molto più piacevole e struggente, così come la prima opening e la prima ending, certo a me piace anche la seconda opening, ma qui è sicuramente questione di gusti.
E' anche un anime che fa riflettere, pensando al diritto che abbiamo noi di giudicare il prossimo, ma anche in questo caso se è giusto o sbagliato togliere la vita a le persone "spazzatura", e spesso infatti anche il nostro Light viene messo di fronte a scelte difficili, in cui a volte ritiene necessario anche metterci di mezzo amici e familiari, e il tutto unicamente per il "bene comune", perchè "qualcuno deve pur farlo!".
E sono queste tematiche che mi hanno fatto innamorare di Death note fin dal primo episodio, tuttavia c'è un MA che gli impedisce di prendere il 10.
Sì avete capito.
(SPOILER)
Penso che la scelta da parte dell'autore di far morire L sia stata la più sbagliata di tutti gli anime fin'ora esistiti, poiché da quel momento in poi la serie diventa prevedibile e assume caratteristiche commerciali, tanto che la seconda parte la chiamerei Death note GT...si poteva benissimo fare meno tankobon ma conservare L fino alla fine rendendolo così un anime perfetto, ma siccome oggi si pensa solo ai soldi...ecco il risultato.
Però non è comunque da buttare la seconda parte, ed è sempre da 7-8, come un anime di qualità.
Se dovessi attribuire diversi punteggi alle diverse parti di questi anime metterei:
Episodi 1-15= 10
Episodi 16-25=9
Episodi 26-37=7,5
Finale=8
Il finale è realizzato benissimo anche se forse abbastanza prevedibile.
Resta comunque un anime originale, rivoluzionario e di qualità, e merita assolutamente di essere visto.
Cominciando dai disegni essi sono ben fatti, proporzionati e il tratto è adeguato, non si vedono occhi enormi, braccia sottilissime, ecc... Quest'anime è inseribile nel genere poliziesco ma nell'arco del suo sviluppo porta lo spettatore a porsi anche alcuni interrogativi di tipo morale, molti lo considerano un anime per adolescenti ma per me non lo è, sia per le tematiche trattate che per l'uso massiccio di omicidi, la trama è particolare e avvincente, essa coinvolge lo spettatore che cerca di intuire le mosse dei due antagonisti principali, caratteristica peculiare è che il personaggio principale è il "cattivo" della situazione, ed esteriormente è la nemesi del detective chiamato a scoprirlo, l'uno infatti si presenta con i capelli ordinati e i vestiti curati mentre l'altro con i capelli disordinati e con i vestiti trasandati, il titolo "death note" significa "libro della morte" ed è il nome del quaderno particolare che sarà trovato all'inizio dell'anime dal protagonista: particolare perchè la persona il cui nome verrà scritto su quel quaderno morirà. Personalmente ho molto apprezzato questo anime, sia perchè mi ha dato la possibilità di ragionare sui suoi sviluppi man mano che la trama si sviluppava sia perchè mi ha portato a pormi alcuni interrogativi morali come l'efficacia della pena di morte in ambito giuridico. E' altresì vero che, fossi stato nell'autore lo avrei terminato prima perchè non ho gradito una svolta importante che, a mio modesto parere, a determinato un decadimento dell'anime stesso, è questo il motivo per cui gli ho dato 9 e non 10.
P. S. Da questo anime sono stati tratti tre film gradevoli agli appassionati.
P. S. Da questo anime sono stati tratti tre film gradevoli agli appassionati.
Di death note posso dire che sia l'anime in assoluto con la trama più complessa e geniale... Penso che possa essere l'unico anime che abbia una trama abbastanza complicata per poter essere reso bene anche in un film... I disegni personalmente penso che siano i migliori in assoluto di tutti gli anime perfetti anche nei piccoli particolari... Non do 10 perchè penso che la seconda parte non sia all'altezza della prima o meglio i personaggi della seconda parte non sono sono all'altezza di L... Geniale il titolo dell'ultima puntata...
Death Note: Shonen o Seinen?
- Molti dicono che è uno Shonen perchè è stato pubblicato su Shonen Jump.
- Molti dicono che è uno Shonen perchè è un manga non adulto, ma per un pubblico giovanile.
- Molti dicono che è un Seinen perchè non tratta argomenti di azione e avventura...
Insomma. Questo dubbio coglie un pò tutti alla sprovvista.
Per me potrebbe essere il punto 2, ma anche il punto 3.
In effetti tratta argomenti che attira i giovani, ma sono del parere che uno shonen non è uno shonen senza combattimenti...
Non mi sento di dargli 10, me la sentivo sino all'episodio 25.
Da quel punto la trama, devo dire che mi piace, però non come la questione Kira VS L... Scende a 8, ma solo per vari fattori, come la caratterizzazione di Near e Mello, che a me poco piace.
Inoltre il potere del Death Note aveva preso alla testa Kira sino a fargli perdere colpi.
Non mi piacciono molti i personaggi che entrano in gioco, Teru Mikami è accettabile...
Io sono schierato dalla parte di L, per il motivo che Kira ha usato dei metodi poco accettabili per arrivare ai suoi scopi.
<b>SPOILER:</b>
Secondo me utilizzare tutti come pedine, e soprattutto il padre (inaccettabile) è davvero una cosa orrenda.
Utilizzare soprattutto i sentimenti di Rem per sbarazzarsi di L non è stato molto digeribile, specialmente per i fan di quest'ultimo.
FINE SPOILER.
Per il resto belle musiche, belle soundtrack e trama fedelissima al manga...
- Molti dicono che è uno Shonen perchè è stato pubblicato su Shonen Jump.
- Molti dicono che è uno Shonen perchè è un manga non adulto, ma per un pubblico giovanile.
- Molti dicono che è un Seinen perchè non tratta argomenti di azione e avventura...
Insomma. Questo dubbio coglie un pò tutti alla sprovvista.
Per me potrebbe essere il punto 2, ma anche il punto 3.
In effetti tratta argomenti che attira i giovani, ma sono del parere che uno shonen non è uno shonen senza combattimenti...
Non mi sento di dargli 10, me la sentivo sino all'episodio 25.
Da quel punto la trama, devo dire che mi piace, però non come la questione Kira VS L... Scende a 8, ma solo per vari fattori, come la caratterizzazione di Near e Mello, che a me poco piace.
Inoltre il potere del Death Note aveva preso alla testa Kira sino a fargli perdere colpi.
Non mi piacciono molti i personaggi che entrano in gioco, Teru Mikami è accettabile...
Io sono schierato dalla parte di L, per il motivo che Kira ha usato dei metodi poco accettabili per arrivare ai suoi scopi.
<b>SPOILER:</b>
Secondo me utilizzare tutti come pedine, e soprattutto il padre (inaccettabile) è davvero una cosa orrenda.
Utilizzare soprattutto i sentimenti di Rem per sbarazzarsi di L non è stato molto digeribile, specialmente per i fan di quest'ultimo.
FINE SPOILER.
Per il resto belle musiche, belle soundtrack e trama fedelissima al manga...
<b>CONTIENE SPOILER</b>
Un anime davvero spettacolare; meriterebbe un vero 10 e lode!! La storia è davvero singolare e ben strutturata: un dio che lascia cadere in terra un'arma letale per divertirsi raccolta da un ragazzo-genio che la usa per ripulire il mondo dai malviventi, per formare un regno di cui lui sarebbe diventato il Dio.
Lo Shinigami aiuterà il protagonista (Light o meglio conosciuto come Kira) a capire fino in fondo i poteri del Death Note (l'arma che ha lasciato cadere sulla Terra) . Il Death Note è un quaderno magico che uccide la persona il cui nome viene scritto su di esso.
A Light si oppone un detective formidabile (L) che è quasi riuscito a scoprire il piano di Kira.
A un certo punto L muore e Kira si sente di aver vinto la sua battaglia.
Se l'anime si fosse fermato qui sarebbe stato il migliore al mondo, mai noioso e ricco di suspense.
Purtroppo però al deceduto L si sostituiscono Near e Mello, detective del tutto uguali a L. Mello muore e Near riesce a catturare Kira.
Kira tenta di uccidere Near in extremis ma viene colpito da una pallottola e muore.
Questo finale (gli ultimi 10-15 episodi) l'ho ritenuto noiosissimo e perciò ho abbassato il voto a 7.
Un anime davvero spettacolare; meriterebbe un vero 10 e lode!! La storia è davvero singolare e ben strutturata: un dio che lascia cadere in terra un'arma letale per divertirsi raccolta da un ragazzo-genio che la usa per ripulire il mondo dai malviventi, per formare un regno di cui lui sarebbe diventato il Dio.
Lo Shinigami aiuterà il protagonista (Light o meglio conosciuto come Kira) a capire fino in fondo i poteri del Death Note (l'arma che ha lasciato cadere sulla Terra) . Il Death Note è un quaderno magico che uccide la persona il cui nome viene scritto su di esso.
A Light si oppone un detective formidabile (L) che è quasi riuscito a scoprire il piano di Kira.
A un certo punto L muore e Kira si sente di aver vinto la sua battaglia.
Se l'anime si fosse fermato qui sarebbe stato il migliore al mondo, mai noioso e ricco di suspense.
Purtroppo però al deceduto L si sostituiscono Near e Mello, detective del tutto uguali a L. Mello muore e Near riesce a catturare Kira.
Kira tenta di uccidere Near in extremis ma viene colpito da una pallottola e muore.
Questo finale (gli ultimi 10-15 episodi) l'ho ritenuto noiosissimo e perciò ho abbassato il voto a 7.
Death note un anime corto e mediocre, è uno dei pochi anime che è scontato, ma nonostante ciò a parere mio è un anime mediocre, perchè la storia non mi attira molto.
Questo anime parla di Shinigami, dei death note e delle "avventure" (se così può essere definite) di Light Yagami. I Death Note sono libri della morte ed essi sono in possesso degli Shinigami, ovvero, dei della morte, comunque essi possono far cadere il loro libro sulla terra e così facendo sarà in possesso dell'umano che lo troverà.
Light Yagami è uno studente modello che durante una lezione vide cadere un libro nero con una scritta gialla dal cielo, finita la scuola Light va a raccoglierlo e scoprendone i poteri incominciò ad uccidere i criminali, sfortunatamente per lui la polizia, sotto controllo di Elle, una specie di genio di detective, si mise in mezzo.
Gli Shinigami hanno compito di accorciare la vita degli umani, quindi se uno shinigami salverà un umano, prolungandogli la vita morirà.
Il death note funziona in questo modo: chi scrive deve avere nome, cognome e in quel momento pensare al volto della vittima. Dopo aver scritto il nome si hanno 40 secondi per scrivere la causa di morte e 6 minuti e 40 per i dettagli.
Questo anime parla di Shinigami, dei death note e delle "avventure" (se così può essere definite) di Light Yagami. I Death Note sono libri della morte ed essi sono in possesso degli Shinigami, ovvero, dei della morte, comunque essi possono far cadere il loro libro sulla terra e così facendo sarà in possesso dell'umano che lo troverà.
Light Yagami è uno studente modello che durante una lezione vide cadere un libro nero con una scritta gialla dal cielo, finita la scuola Light va a raccoglierlo e scoprendone i poteri incominciò ad uccidere i criminali, sfortunatamente per lui la polizia, sotto controllo di Elle, una specie di genio di detective, si mise in mezzo.
Gli Shinigami hanno compito di accorciare la vita degli umani, quindi se uno shinigami salverà un umano, prolungandogli la vita morirà.
Il death note funziona in questo modo: chi scrive deve avere nome, cognome e in quel momento pensare al volto della vittima. Dopo aver scritto il nome si hanno 40 secondi per scrivere la causa di morte e 6 minuti e 40 per i dettagli.
Ho finalmente visto questo anime di cui tante persone mi hanno parlato più che bene, dopo diversi giorni, mesi addirittura in cui non riuscivo a decidere se perderci il mio prezioso tempo o meno.
Essendo Death Note un anime diverso da quelli che solitamente prediligo, c'era qualcosa che mi diceva che non sarebbe assolutamente valsa la pena di vederlo o addirittura seguirlo. Ebbene il mio istinto non ha mai sbagliato tanto.
Da quando è cominciato il primo episodio non sono stata capace di fare altro che divorare questo anime e spingermi all'episodio successivo, completamente immersa nel mondo di Light e immedesimata ora in lui, ora nel suo eterno antagonista, L.
SPOILER
TRAMA E PERSONAGGI PRINCIPALI:
La storia narra del giovane studente, LIGHT YAGAMI, che trova per caso un quaderno, il Death Note appunto, sul quale sono scritte una serie di regole esplicative per permetterne l'uso corretto, subito dopo l'introduzione: "L'umano il cui nome verrà scritto sul Death Note morirà".
Inizialmente scettico, Light decide di accertarsi della veridicità di quanto indicato nel Death Note, scoprendo che non c'è nulla di inventato. Inizia a condannare a morte i criminali di cui sente parlare alla tv o su internet, iniziando a bramare di diventare il Dio di un nuovo mondo, il giustiziere che può ripulire il pianeta dalla criminalità, uccidendo chiunque non venga ritenuto degno di abitare questo pianeta e attirando verso di sè l'attenzione totale dell'opinione pubblica e della polizia.
Nel frattempo sulla Terra scende RYUK, lo shinigami che ha fatto cadere per noia il proprio Death Note nel mondo umano. Ryuk è obbligato a restare con l'umano che utilizza il quaderno fino alla morte di quest'ultimo o fino alla fine delle pagine. Instaura un legame ambiguo con Light e spesso si divertirà a non intervenire per aiutarlo o semplificargli le cose e ometterà anche delle informazioni che potrebbero tornargli utili.
Incapace di gestire tutti questi decessi dei criminali, le autorità chiedono l'intervento del più grande investigatore sulla faccia della Terra del quale non si conoscono nè il volto nè il nome reale. La persona in questione è conosciuta semplicemente come L. Dotato di grande intuito e capacità deduttive in poco tempo L riesce a tracciare il profilo di KIRA - nome con cui Light viene identificato dalla massa- e mettere Light alle strette, seppure non riesce a raccogliere prove che lo incastrino.
Man mano che la storia prosegue entra in scena un altro personaggio importante: MISA AMANE. Misa è una modella famosa che raccoglie un altro Death Note, appartenente ad uno shinigami morto perché ha modificato il destino della ragazza salvandola ed eliminando il suo assassino. A prendere il posto dello shinigami morto sarà REM un altro dio della morte pronto a tutto per proteggere l'ingenua Misa.
Misa sarà molto importante per Light che non esiterà ad usarla ad ogni costo, perché ha fatto lo scambio degli occhi con Rem, condendogli metà della sua vita restante.
SOICHIRO YAGAMI è il padre di Light e il membro della polizia giapponese. Non esiterà neanche un istante a difendere il figlio dalle accuse e dai sospetti di L. Crede fortemente nell'innocenza di Light ed è orgoglioso del fatto che il figlio venga accolto nella squadra di indagine per la cattura di Kira.
NEAR "N" e MELLO sono i successori di L dopo la sua morte. Near è molto simile a L, razionale ed intuitivo. Mello invece è molto impulsivo. Entrambi vogliono recuperare il quaderno e catturare Kira, con la differenza che Mello non si cura di rispettare le regole e segue la linea machiavellica de "Il fine giustifica i mezzi".
TEMA MUSICA E DISEGNI
I punti fondamentali su cui si basa questo anime sono la vita e la morte, e la possibilità di porsi da arbitro-giudice, in dovere di stabilire delle regole ed eliminare chi le infrange, e soprattutto il tema fondamentale dell'opera è la Giustizia.
Sia Light sia L rappresentano la giustizia in due forme diverse: L rappresenta la giustizia terrena, razionale e rispettosa delle norme dettate dall'uomo; Light/Kira rappresenta la giustizia divina. Light è sempre più convinto di essere la persona scelta per ripulire la terra dalla criminalità e rappresentare la vera Giustizia, più forte e spietata di quella creata dall'uomo, spesso carente e incapace di avere realmente effetto su chi lo meriterebbe. La Giustizia di Light non si crea scrupoli e non guarda in faccia a nessuno. Proprio come un Dio, Light punisce a suo piacimento.
Con quale delle due rappresentazioni della giustizia si può sinceramente schierare l'essere umano? Con la giustizia di L, terrena, corretta e rispettosa della dignità umana e dei limiti stessi dell'uomo ma spesso, troppo spesso, incapace di adempiere al proprio compito? O con quella di Light, divina e spietata, sempre più assetata e bramosa di estendere il proprio dominio sull'umanità peccatrice e immeritevole di grazia?
Le musiche sono azzeccate a cominciare dalla prima sigla di apertura (la seconda non mi piace molto), per passare dalla musica di sottofondo che aumenta la tensione nelle scene più sconvolgenti, per terminare con le sigle di chiusura.
La grafica è ottima e i disegni sono belli, molto belli, realistici e con i particolari sempre ben curati e mai sotto tono. Le caratteristiche e le particolarità dei personaggi sono ben delineate, a partire da quelle inerenti l'aspetto, al look e ad alcuni tratti di unicità.
CONCLUSIONE
Non posso che dare 10 a questo meraviglioso anime che mi ha tenuta incollata al pc per ore ed ore ed ore. Sì, forse è vero che avrebbero potuto non dilungarlo così tanto ma non mi è dispiaciuto affatto. Concordo con chi ha detto che la seconda parte non può competere con la prima, ma comunque parliamo di un prodotto di ottima qualità. Ce ne fossero di più anime come Death Note. Guardatelo...
Essendo Death Note un anime diverso da quelli che solitamente prediligo, c'era qualcosa che mi diceva che non sarebbe assolutamente valsa la pena di vederlo o addirittura seguirlo. Ebbene il mio istinto non ha mai sbagliato tanto.
Da quando è cominciato il primo episodio non sono stata capace di fare altro che divorare questo anime e spingermi all'episodio successivo, completamente immersa nel mondo di Light e immedesimata ora in lui, ora nel suo eterno antagonista, L.
SPOILER
TRAMA E PERSONAGGI PRINCIPALI:
La storia narra del giovane studente, LIGHT YAGAMI, che trova per caso un quaderno, il Death Note appunto, sul quale sono scritte una serie di regole esplicative per permetterne l'uso corretto, subito dopo l'introduzione: "L'umano il cui nome verrà scritto sul Death Note morirà".
Inizialmente scettico, Light decide di accertarsi della veridicità di quanto indicato nel Death Note, scoprendo che non c'è nulla di inventato. Inizia a condannare a morte i criminali di cui sente parlare alla tv o su internet, iniziando a bramare di diventare il Dio di un nuovo mondo, il giustiziere che può ripulire il pianeta dalla criminalità, uccidendo chiunque non venga ritenuto degno di abitare questo pianeta e attirando verso di sè l'attenzione totale dell'opinione pubblica e della polizia.
Nel frattempo sulla Terra scende RYUK, lo shinigami che ha fatto cadere per noia il proprio Death Note nel mondo umano. Ryuk è obbligato a restare con l'umano che utilizza il quaderno fino alla morte di quest'ultimo o fino alla fine delle pagine. Instaura un legame ambiguo con Light e spesso si divertirà a non intervenire per aiutarlo o semplificargli le cose e ometterà anche delle informazioni che potrebbero tornargli utili.
Incapace di gestire tutti questi decessi dei criminali, le autorità chiedono l'intervento del più grande investigatore sulla faccia della Terra del quale non si conoscono nè il volto nè il nome reale. La persona in questione è conosciuta semplicemente come L. Dotato di grande intuito e capacità deduttive in poco tempo L riesce a tracciare il profilo di KIRA - nome con cui Light viene identificato dalla massa- e mettere Light alle strette, seppure non riesce a raccogliere prove che lo incastrino.
Man mano che la storia prosegue entra in scena un altro personaggio importante: MISA AMANE. Misa è una modella famosa che raccoglie un altro Death Note, appartenente ad uno shinigami morto perché ha modificato il destino della ragazza salvandola ed eliminando il suo assassino. A prendere il posto dello shinigami morto sarà REM un altro dio della morte pronto a tutto per proteggere l'ingenua Misa.
Misa sarà molto importante per Light che non esiterà ad usarla ad ogni costo, perché ha fatto lo scambio degli occhi con Rem, condendogli metà della sua vita restante.
SOICHIRO YAGAMI è il padre di Light e il membro della polizia giapponese. Non esiterà neanche un istante a difendere il figlio dalle accuse e dai sospetti di L. Crede fortemente nell'innocenza di Light ed è orgoglioso del fatto che il figlio venga accolto nella squadra di indagine per la cattura di Kira.
NEAR "N" e MELLO sono i successori di L dopo la sua morte. Near è molto simile a L, razionale ed intuitivo. Mello invece è molto impulsivo. Entrambi vogliono recuperare il quaderno e catturare Kira, con la differenza che Mello non si cura di rispettare le regole e segue la linea machiavellica de "Il fine giustifica i mezzi".
TEMA MUSICA E DISEGNI
I punti fondamentali su cui si basa questo anime sono la vita e la morte, e la possibilità di porsi da arbitro-giudice, in dovere di stabilire delle regole ed eliminare chi le infrange, e soprattutto il tema fondamentale dell'opera è la Giustizia.
Sia Light sia L rappresentano la giustizia in due forme diverse: L rappresenta la giustizia terrena, razionale e rispettosa delle norme dettate dall'uomo; Light/Kira rappresenta la giustizia divina. Light è sempre più convinto di essere la persona scelta per ripulire la terra dalla criminalità e rappresentare la vera Giustizia, più forte e spietata di quella creata dall'uomo, spesso carente e incapace di avere realmente effetto su chi lo meriterebbe. La Giustizia di Light non si crea scrupoli e non guarda in faccia a nessuno. Proprio come un Dio, Light punisce a suo piacimento.
Con quale delle due rappresentazioni della giustizia si può sinceramente schierare l'essere umano? Con la giustizia di L, terrena, corretta e rispettosa della dignità umana e dei limiti stessi dell'uomo ma spesso, troppo spesso, incapace di adempiere al proprio compito? O con quella di Light, divina e spietata, sempre più assetata e bramosa di estendere il proprio dominio sull'umanità peccatrice e immeritevole di grazia?
Le musiche sono azzeccate a cominciare dalla prima sigla di apertura (la seconda non mi piace molto), per passare dalla musica di sottofondo che aumenta la tensione nelle scene più sconvolgenti, per terminare con le sigle di chiusura.
La grafica è ottima e i disegni sono belli, molto belli, realistici e con i particolari sempre ben curati e mai sotto tono. Le caratteristiche e le particolarità dei personaggi sono ben delineate, a partire da quelle inerenti l'aspetto, al look e ad alcuni tratti di unicità.
CONCLUSIONE
Non posso che dare 10 a questo meraviglioso anime che mi ha tenuta incollata al pc per ore ed ore ed ore. Sì, forse è vero che avrebbero potuto non dilungarlo così tanto ma non mi è dispiaciuto affatto. Concordo con chi ha detto che la seconda parte non può competere con la prima, ma comunque parliamo di un prodotto di ottima qualità. Ce ne fossero di più anime come Death Note. Guardatelo...
Debbo iniziare con il dire che Death Note non è, come si può credere, un Anime innovativo. Basta pensare al tema principale ed a tutti, subito, vengono in mente valanghe di anime che lo trattano: Vita e Morte. In fondo tutto si riduce a questo. Un ragazzo che può decidere chi vive e chi muore. Tutto qui.
Dopo questa introduzione, allora, qualcuno si potrà chiedere perché un voto pari ad 8 (quindi alto). Perché Death Note, prima di un Anime, è una trasposizione di un manga, ed ad oggi, è l'unico Anime che è decisamente migliore del manga. Per chi ha letto il manga, la prima cosa che salta all'occhio è che nell'anime mancano le interminabili pause di 10 vignette senza dialogo... si, mancano, ed è un bene. Si gode di più la storia che risulta più attiva, più motivata, decisamente più fluida, ed anche se l'inserimento di qualche "deviazione" di troppo possono infastidire (agli appassionati lettori) alla fine si capisce anche la necessità, e si apprezza quella che della storia scritta sembra solo un'idea.
Per questo il voto a Death Note va espresso sicuramente partendo almeno dalla sufficienza. Poi ci sono i risvolti psicologici, l'idea del CHI può decidere, gli intrighi e le lotte psicologiche che portano due ragazzi a scontrarsi su un tavolo da gioco grande come il mondo. Dietro tutto c'è un unico personaggio che davvero mi piace, Ryuk, che eccelle nel proprio ruolo di sogghignate osservatore di ciò che accade (e così deve essere, così è). La partenza è attanagliante, difficile vedere le prime puntate e poi fermarsi, ma dalla metà in poi, e soprattutto negli ultimi episodi, si arriva ad una sorta di aridità narrativa, ormai volta verso la fine (quasi scontata, nonostante i colpi di scena), e che sempre più scema. M'ero aspettato un aumento di pathos, ed invece... vabbeh, lo ammetto, le musiche sono originali (e azzeccate per il tema) e vengono promosse. Il disegno è tra quelli che si annoverano tra i più belli, e non può essere ignorato. Alla fine l'anime risulta piacevole, ma non da idolatrare... anche se molti di quelli che pensano di essere sempre nel giusto forse si vorrebbero trovare al posto di Light Yagami.
Dopo questa introduzione, allora, qualcuno si potrà chiedere perché un voto pari ad 8 (quindi alto). Perché Death Note, prima di un Anime, è una trasposizione di un manga, ed ad oggi, è l'unico Anime che è decisamente migliore del manga. Per chi ha letto il manga, la prima cosa che salta all'occhio è che nell'anime mancano le interminabili pause di 10 vignette senza dialogo... si, mancano, ed è un bene. Si gode di più la storia che risulta più attiva, più motivata, decisamente più fluida, ed anche se l'inserimento di qualche "deviazione" di troppo possono infastidire (agli appassionati lettori) alla fine si capisce anche la necessità, e si apprezza quella che della storia scritta sembra solo un'idea.
Per questo il voto a Death Note va espresso sicuramente partendo almeno dalla sufficienza. Poi ci sono i risvolti psicologici, l'idea del CHI può decidere, gli intrighi e le lotte psicologiche che portano due ragazzi a scontrarsi su un tavolo da gioco grande come il mondo. Dietro tutto c'è un unico personaggio che davvero mi piace, Ryuk, che eccelle nel proprio ruolo di sogghignate osservatore di ciò che accade (e così deve essere, così è). La partenza è attanagliante, difficile vedere le prime puntate e poi fermarsi, ma dalla metà in poi, e soprattutto negli ultimi episodi, si arriva ad una sorta di aridità narrativa, ormai volta verso la fine (quasi scontata, nonostante i colpi di scena), e che sempre più scema. M'ero aspettato un aumento di pathos, ed invece... vabbeh, lo ammetto, le musiche sono originali (e azzeccate per il tema) e vengono promosse. Il disegno è tra quelli che si annoverano tra i più belli, e non può essere ignorato. Alla fine l'anime risulta piacevole, ma non da idolatrare... anche se molti di quelli che pensano di essere sempre nel giusto forse si vorrebbero trovare al posto di Light Yagami.
Allora... Considero Death Note un'opera veramente ben riuscita.
Originale e intrigante. A differenza di quanto ho sentito dire a mio parere la seconda parte è bella quanto la prima. Vi è un giusto nesso tra le due, e l'opera non si perde assolutamente in quest'ultima fase. Perfetto direi. Avrei messo 10, ma c'è stato un piccolo però. Alcuni personaggi. Dunque la maggioranza di loro sono perfetti, ben riusciti, originali... Altri invece non hanno un minimo di spessore e se ne parla così poco da rischiare di non capire chi sono durante l'azione. Mi riferisco in particolar modo all'amico di Mello, matt...
Originale e intrigante. A differenza di quanto ho sentito dire a mio parere la seconda parte è bella quanto la prima. Vi è un giusto nesso tra le due, e l'opera non si perde assolutamente in quest'ultima fase. Perfetto direi. Avrei messo 10, ma c'è stato un piccolo però. Alcuni personaggi. Dunque la maggioranza di loro sono perfetti, ben riusciti, originali... Altri invece non hanno un minimo di spessore e se ne parla così poco da rischiare di non capire chi sono durante l'azione. Mi riferisco in particolar modo all'amico di Mello, matt...
Straordinario ed entusiasmante. Una delle serie più amate e controverse degli ultimi anni, Death Note è stato pienamente all'altezza delle mie migliori aspettative. Mentre molto è stato detto sull'originalità dell'intreccio e sul grado incredibile di approfondimento psicologico dei personaggi, sono rimasto stupito (al contrario, per la verità, di molti critici) dalla forte continuità della storia, che a mio avviso regge splendidamente dalla prima all'ultima puntata, senza quel calo di tensione che molti lamentano nella seconda parte. Ed anche il finale è, a mio avviso, toccante ed efficace quanto la costruzione della tensione durante tutti gli episodi richiedeva.
Forse la migliore serie che abbia visto.
Forse la migliore serie che abbia visto.
<b>Attenzione contiene Spolier!</b>
Non do 10 solo perchè l'ultima parte di Death Note non mi ha tenuto sulle spine come la prima. All'inizio questo anime mi ha sconvolto dalla prima puntata e andando sempre più avanti la storia si è fatta più interessante, finché Elle non è morto , e la storia a perso il suo sprint e la sua genialità. Musiche non innovative ma accettabili, storia bellissima, personaggi con nervi d'acciaio, tranne nell'ultima puntata e ambientazioni dark.
Non do 10 solo perchè l'ultima parte di Death Note non mi ha tenuto sulle spine come la prima. All'inizio questo anime mi ha sconvolto dalla prima puntata e andando sempre più avanti la storia si è fatta più interessante, finché Elle non è morto , e la storia a perso il suo sprint e la sua genialità. Musiche non innovative ma accettabili, storia bellissima, personaggi con nervi d'acciaio, tranne nell'ultima puntata e ambientazioni dark.
[CONTIENE SPOILER]
E' poco utile perdere molto tempo a presentare Death Note, quello che è diventato un successone degli ultimi anni, con tanto di merito direi, trattandosi non di un prodotto commerciale, ma di una trama veramente solida arricchita da un design ottimo.
Brevemente, Death Note tratta la storia di Light Yagami, ragazzo genio che, spinto da un fortissimo senso della giustizia, userà il Death Note, quaderno in grado di uccidere la gente, per giustiziare i malvagi e creare un mondo nuovo più retto, del quale esserne il dio.
Penso che sia risaputo che tra manga e anime il migliore sia quello che nasce prima (cioè l'originale), in questo caso il manga. Nonostante questo, l'anime è realizzato veramente bene, dal design alle animazioni, anche se le atmosfere si fanno molto più cupe (con l'utilizzo frequente di inquadrature monotinta) rispetto alle pagine bianche e pulite della versione cartacea.
L'anime ripercorre fedelmente nelle prime 26 puntate la prima parte del manga, senza pesanti cambiamenti. La seconda parte del manga viene raccontata nelle restanti 11 puntate, a mio parere in modo un po' affrettato. Infatti una trama complessa come Death Note viene apprezzata meglio sulle pagine di un manga, con la possibilità di rileggere i passi più contorti.
Essendo molto fedele al manga, posso muovere soltanto qualche critica al finale. La parte iniziale della 37sima puntata avvalora le pagine del manga con un doppiaggio drammatico, ma la scelta di cambiare le sequenze finali svaluta quell'epilogo fantastico che gli autori avevano scelto. Penso che sia inaccettabile la scelta di togliere la scena in cui Ryuk uccide Light scrivendogli il nome davanti, o togliere le conclusioni finali di Matsuda delle ultime pagine del manga. Inoltre nella scena finale dell'anime, Light chiude gli occhi dolcemente, come se stesse riposando in pace, mentre trovo più appropriata la morte violenta del manga, a segnar la fine miserabile di un uomo che voleva diventar dio.
Un'altra piccola nota al doppiaggio: va tutto bene, se non fosse per la scelta del doppiatore di Ryuk, che guasta completamente lo spirito beffardo del personaggio.
Nonostante queste piccole note, la versione animata di questa splendida opera rimane un prodotto molto valido. Vi consiglio di guardarlo, per chi non avesse mai gustato questa perla degli anime, con un'occhiata obbligatoria al manga, soprattutto all'ultimo volume (molto più bello dell'anime).
E' poco utile perdere molto tempo a presentare Death Note, quello che è diventato un successone degli ultimi anni, con tanto di merito direi, trattandosi non di un prodotto commerciale, ma di una trama veramente solida arricchita da un design ottimo.
Brevemente, Death Note tratta la storia di Light Yagami, ragazzo genio che, spinto da un fortissimo senso della giustizia, userà il Death Note, quaderno in grado di uccidere la gente, per giustiziare i malvagi e creare un mondo nuovo più retto, del quale esserne il dio.
Penso che sia risaputo che tra manga e anime il migliore sia quello che nasce prima (cioè l'originale), in questo caso il manga. Nonostante questo, l'anime è realizzato veramente bene, dal design alle animazioni, anche se le atmosfere si fanno molto più cupe (con l'utilizzo frequente di inquadrature monotinta) rispetto alle pagine bianche e pulite della versione cartacea.
L'anime ripercorre fedelmente nelle prime 26 puntate la prima parte del manga, senza pesanti cambiamenti. La seconda parte del manga viene raccontata nelle restanti 11 puntate, a mio parere in modo un po' affrettato. Infatti una trama complessa come Death Note viene apprezzata meglio sulle pagine di un manga, con la possibilità di rileggere i passi più contorti.
Essendo molto fedele al manga, posso muovere soltanto qualche critica al finale. La parte iniziale della 37sima puntata avvalora le pagine del manga con un doppiaggio drammatico, ma la scelta di cambiare le sequenze finali svaluta quell'epilogo fantastico che gli autori avevano scelto. Penso che sia inaccettabile la scelta di togliere la scena in cui Ryuk uccide Light scrivendogli il nome davanti, o togliere le conclusioni finali di Matsuda delle ultime pagine del manga. Inoltre nella scena finale dell'anime, Light chiude gli occhi dolcemente, come se stesse riposando in pace, mentre trovo più appropriata la morte violenta del manga, a segnar la fine miserabile di un uomo che voleva diventar dio.
Un'altra piccola nota al doppiaggio: va tutto bene, se non fosse per la scelta del doppiatore di Ryuk, che guasta completamente lo spirito beffardo del personaggio.
Nonostante queste piccole note, la versione animata di questa splendida opera rimane un prodotto molto valido. Vi consiglio di guardarlo, per chi non avesse mai gustato questa perla degli anime, con un'occhiata obbligatoria al manga, soprattutto all'ultimo volume (molto più bello dell'anime).
<b>Attenzione Spoiler!</b>
Il manga rivelazione degli ultimi tempi, inizialmente non credevo mi interessasse forse perchè la sigla iniziale è davvero troppo "Dark" per i miei gusti.
Però in fumetteria sul 60 % degli oggetti c'era scritto Death Note e pensai che per avere un successo simile doveva essere un capolavoro...
Infatti lo è!! Non ho mai visto ne sentito una storia simile, con dei personaggi così particolari e davvero ben disegnati.
C'è stata solo una pecca: si è voluto dilungare la storia dopo la morte di Elle con l'arrivo di Near e Mello, anche se sono stati figure davvero importanti nella storia !
Ora non mi metterò a raccontare la storia perchè credo che già l' abbiate sentita e risentita, vorrei soffermarmi sui personaggi perchè ognuno ha una propria psicologia davvero molto interessante:
Light Yagami: il protagonista, un ragazzo intelligente e calmo di bell'aspetto, di conseguenza è molto conosciuto tra ragazze e ragazzi .
Quando trova il quaderno è scettico ma la curiosità è tale da indurre il ragazzo a scrivere il primo nome , poi un secondo fino a quando non vede lo Shinigmi Riuk. Dopo Light decide di usare il quaderno per pulire la terra dagli scarti quali: assassini , ladri , pregiudicati , prepotenti etc. etc. logicamente nessuno sa chi sia ad uccidere queste persone e da qui nasce il nome di Kira . Light , nonostante sia una persona molto intelligente è caratterizzato dal disprezzo patologico per le regole e da un comportamento impulsivo, dall'indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui e la mancanza del senso di colpa o del rimorso.
Elle : il miglior detective del mondo, ha voluto affrontare il caso Kira . Il suo aspetto disordinato nasconde le sue grandi doti deduttive e intuitive. è uno dei personaggi più particolari a causa di alcuni atteggiamenti come quello di mangiare molto zucchero , come l'abitudine di sedersi in modo strano, e camminare scalzo. anche col 7 % di sicurezza accusa ( giustamente ) Light . Prende spesso decisioni impulsive per mettere alla prova Light (e Misa ) la cosa che più mi ha fatto riflettere è il perchè lui abbia mostrato il suo viso agli agenti della polizia... poteva comunque interagire tramite computer ma decide comunque di tutelarsi " chiamandosi " Ryuzaki , non ha mai rivelato il suo vero nome , sempre perchè sospetta di Light e sa che per uccidere qualcuno con il deat note c'è bisogno di conoscere il volto e il nome .
Per me è stato il miglior personaggio , una cosa che ho notato è che in tutto l' anime non chiude mai gli occhi infatti quando muore mi sono sentita sorpresa e mi si è stretto lo stomaco ho pensato che magari era un trucco per ingannare Light .
Riuk:
Lo Shinigami che,butta il proprio Death Note sulla terra . Diventa l' ombra di Light divertendosi alle sue spelle quando cercano di smascherarlo infatti tra le regole di uno shinigami c'è quella di non dover aiutare nessun umano , di conseguenza cerca osservare attentamente gli uomini che considera "uno spasso" . una sua particolarità : mangia tantissime mele se non le mangia rischia di andare in crisi.
Ha un aspetto strano mi dà l'idea di Joker in Batman e ho notato che è lo shinigami più somigliante ad un umano.
Misa Amane:
Una idol dal comportamento infantile ed innamorata di Light che la sfrutta a suo piacimento , è una grande risorsa per lui visto che possiede un Death Note solo che lei si potrebbe considerare piu pericolosa di Kira . infatti lei possiede gli "occhi di shinigami", ottenuti a costo di sacrificare metà della vita che le restava da vivere, essi danno a Misa l'abilità di sapere il nome di qualsiasi persona di cui veda il viso, mettendo Light in vantaggio rispetto a d Elle. Misa è stata amata da due shinigami, prima da Jealous e poi Rem muoiono entrambi per proteggerla
Near :
Near è un orfano cresciuto, insieme a Mello e Ryuzaki, nell'istituto costituito da Watari per bambini super intelligenti e diventa il successore di Ryuzaki anche lui ha dei propri comportamenti come quello di costruire complesse forme con oggetto molto piccoli ( Elle faceva grattacieli con i contenitori delle zollette di zucchero ) e si tocca sempre la stessa ciocca di capelli ( proprio come Elle si sedeva in modo strano ).
Mello :
Mello era un grande rivale di Near.
Mello era il secondo candidato per diventare il successore di Elle, ha un comportamento simile a quello di Light , sicuro di sé e molto impulsivo anche lui ha le sue particolarità : mangia tanto cioccolato .
è un personaggio che non mi ha coinvolto molto anzi lo vedo quasi inutile e poi mi dà l' idea di una donna .
Questi sono i principali personaggi anche se ce ne sono molti altri ugualmente interessanti !
Comunque consiglio quest'anime a tutti non fatevi ingannar dalla sigla o dello shinigami che può dare l' impressione di un anime triste e deprimente !!
Il 10 lo vale tutto.
Il manga rivelazione degli ultimi tempi, inizialmente non credevo mi interessasse forse perchè la sigla iniziale è davvero troppo "Dark" per i miei gusti.
Però in fumetteria sul 60 % degli oggetti c'era scritto Death Note e pensai che per avere un successo simile doveva essere un capolavoro...
Infatti lo è!! Non ho mai visto ne sentito una storia simile, con dei personaggi così particolari e davvero ben disegnati.
C'è stata solo una pecca: si è voluto dilungare la storia dopo la morte di Elle con l'arrivo di Near e Mello, anche se sono stati figure davvero importanti nella storia !
Ora non mi metterò a raccontare la storia perchè credo che già l' abbiate sentita e risentita, vorrei soffermarmi sui personaggi perchè ognuno ha una propria psicologia davvero molto interessante:
Light Yagami: il protagonista, un ragazzo intelligente e calmo di bell'aspetto, di conseguenza è molto conosciuto tra ragazze e ragazzi .
Quando trova il quaderno è scettico ma la curiosità è tale da indurre il ragazzo a scrivere il primo nome , poi un secondo fino a quando non vede lo Shinigmi Riuk. Dopo Light decide di usare il quaderno per pulire la terra dagli scarti quali: assassini , ladri , pregiudicati , prepotenti etc. etc. logicamente nessuno sa chi sia ad uccidere queste persone e da qui nasce il nome di Kira . Light , nonostante sia una persona molto intelligente è caratterizzato dal disprezzo patologico per le regole e da un comportamento impulsivo, dall'indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui e la mancanza del senso di colpa o del rimorso.
Elle : il miglior detective del mondo, ha voluto affrontare il caso Kira . Il suo aspetto disordinato nasconde le sue grandi doti deduttive e intuitive. è uno dei personaggi più particolari a causa di alcuni atteggiamenti come quello di mangiare molto zucchero , come l'abitudine di sedersi in modo strano, e camminare scalzo. anche col 7 % di sicurezza accusa ( giustamente ) Light . Prende spesso decisioni impulsive per mettere alla prova Light (e Misa ) la cosa che più mi ha fatto riflettere è il perchè lui abbia mostrato il suo viso agli agenti della polizia... poteva comunque interagire tramite computer ma decide comunque di tutelarsi " chiamandosi " Ryuzaki , non ha mai rivelato il suo vero nome , sempre perchè sospetta di Light e sa che per uccidere qualcuno con il deat note c'è bisogno di conoscere il volto e il nome .
Per me è stato il miglior personaggio , una cosa che ho notato è che in tutto l' anime non chiude mai gli occhi infatti quando muore mi sono sentita sorpresa e mi si è stretto lo stomaco ho pensato che magari era un trucco per ingannare Light .
Riuk:
Lo Shinigami che,butta il proprio Death Note sulla terra . Diventa l' ombra di Light divertendosi alle sue spelle quando cercano di smascherarlo infatti tra le regole di uno shinigami c'è quella di non dover aiutare nessun umano , di conseguenza cerca osservare attentamente gli uomini che considera "uno spasso" . una sua particolarità : mangia tantissime mele se non le mangia rischia di andare in crisi.
Ha un aspetto strano mi dà l'idea di Joker in Batman e ho notato che è lo shinigami più somigliante ad un umano.
Misa Amane:
Una idol dal comportamento infantile ed innamorata di Light che la sfrutta a suo piacimento , è una grande risorsa per lui visto che possiede un Death Note solo che lei si potrebbe considerare piu pericolosa di Kira . infatti lei possiede gli "occhi di shinigami", ottenuti a costo di sacrificare metà della vita che le restava da vivere, essi danno a Misa l'abilità di sapere il nome di qualsiasi persona di cui veda il viso, mettendo Light in vantaggio rispetto a d Elle. Misa è stata amata da due shinigami, prima da Jealous e poi Rem muoiono entrambi per proteggerla
Near :
Near è un orfano cresciuto, insieme a Mello e Ryuzaki, nell'istituto costituito da Watari per bambini super intelligenti e diventa il successore di Ryuzaki anche lui ha dei propri comportamenti come quello di costruire complesse forme con oggetto molto piccoli ( Elle faceva grattacieli con i contenitori delle zollette di zucchero ) e si tocca sempre la stessa ciocca di capelli ( proprio come Elle si sedeva in modo strano ).
Mello :
Mello era un grande rivale di Near.
Mello era il secondo candidato per diventare il successore di Elle, ha un comportamento simile a quello di Light , sicuro di sé e molto impulsivo anche lui ha le sue particolarità : mangia tanto cioccolato .
è un personaggio che non mi ha coinvolto molto anzi lo vedo quasi inutile e poi mi dà l' idea di una donna .
Questi sono i principali personaggi anche se ce ne sono molti altri ugualmente interessanti !
Comunque consiglio quest'anime a tutti non fatevi ingannar dalla sigla o dello shinigami che può dare l' impressione di un anime triste e deprimente !!
Il 10 lo vale tutto.
Su Death Note potrei fare un discorso lungo, mi è sempre stato dipinto come un capolavoro eppure dopo averlo visto, dopo aver letto il manga ancor oggi non riesco a definirlo come tale, non che sia brutto, tutt’altro, però non è neanche esente da difetti anche vistosi.
Passando ad una breve introduzione traendo spunto dal manga creato dalla coppia Tsugumi Ohba e Takeshi Obata la Madhouse ha pensato di realizzare un serie di 37 episodi sbarcata in Italia grazie alla Panini.
La trama a prima vista colpisce per l’originalità, al centro si pone la figura di Light Yagami, uno studente modello per molti versi annoiato dalla realtà che lo circonda, casualmente è lui a trovare uno strano quaderno denominato Death Note, la sua peculiarità consiste nel fatto che la persona il cui nome venga trascritto in esso troverà la morte. Ovviamente Light crede di trovarsi di fronte ad uno scherzo finché non appura la genuinità delle istruzioni contenute all’interno del quaderno procedendo ad un test pratico. Da qui in poi si mette in moto un storia che vedrà in L il principale antagonista di Light. Non vado oltre nella trama per non fare spoiler però voglio precisare quanto affermato all’inizio sui difetti, il primo consiste nello scarso rilievo dato alla questione morale connessa al Death Note, dire se Light agisca bene o male non è semplice, e appunto per questo è quanto mai assurdo il fatto che lo stesso archivi la questione nel giro di un paio di minuti senza mai dubitare della strada percorsa. Il secondo difetto connesso alla trama è “l’esigenza di andare avanti” cosa che spinge gli autori ad utilizzare trucchi più o meno evidenti per giustificare il proseguo della storia. Così è da un comportamento irrazionale di Light che scaturiscono i suoi “problemi” e allo stesso modo le varie regole del Death Note compaiono all’improvviso e casualmente sempre ad appannaggio di una parte, non solo ad un certo punto anche lo shinigami Ryuk, il cui motto è “Sono solo un osservatore che non interviene”, decide di accordare un aiuto al nostro Light. Insomma una, due, tre volte e così via ad un certo punto di capisce qual sia l’obiettivo degli autori, tanto da rendere scontato il finale, quanto meno ai miei occhi. Per questo non ritengo Death un capolavoro, è innegabile tuttavia la maestria con cui vengono gestiti i colpi di scena, così come la resa grafica con dei bellissimi disegni da parte di Takeshi Obata.
Quanto ai personaggi è palese l’appeal degli stessi, in particolare Light e L, anche se Light più che un paladino della giustizia, come sovente viene ritratto, mi è sempre apparso come un “povero” esaltato, non per il suo modus operandi, quanto per le ragioni che animavano le sue azioni, dietro alla giustificazione del mondo governato dalla giustizia c’era sempre associata l’idea del suo innalzamento a Dio del nuovo mondo, e più volte nel suo agire dimostra come gli stia più a cuore quest’ultima cosa che non la prima.
Concludendo Death Note è un buon anime, ma non annoverabile tra i capolavori per i difetti che lo caratterizzano, chiaramente questa è una mia semplice opinione, in ogni caso merita sicuramente di essere visto perché come detto, oltre ad un impatto visivo notevole, glissando su alcuni aspetti il ritmo degli eventi è molto coinvolgente.
Passando ad una breve introduzione traendo spunto dal manga creato dalla coppia Tsugumi Ohba e Takeshi Obata la Madhouse ha pensato di realizzare un serie di 37 episodi sbarcata in Italia grazie alla Panini.
La trama a prima vista colpisce per l’originalità, al centro si pone la figura di Light Yagami, uno studente modello per molti versi annoiato dalla realtà che lo circonda, casualmente è lui a trovare uno strano quaderno denominato Death Note, la sua peculiarità consiste nel fatto che la persona il cui nome venga trascritto in esso troverà la morte. Ovviamente Light crede di trovarsi di fronte ad uno scherzo finché non appura la genuinità delle istruzioni contenute all’interno del quaderno procedendo ad un test pratico. Da qui in poi si mette in moto un storia che vedrà in L il principale antagonista di Light. Non vado oltre nella trama per non fare spoiler però voglio precisare quanto affermato all’inizio sui difetti, il primo consiste nello scarso rilievo dato alla questione morale connessa al Death Note, dire se Light agisca bene o male non è semplice, e appunto per questo è quanto mai assurdo il fatto che lo stesso archivi la questione nel giro di un paio di minuti senza mai dubitare della strada percorsa. Il secondo difetto connesso alla trama è “l’esigenza di andare avanti” cosa che spinge gli autori ad utilizzare trucchi più o meno evidenti per giustificare il proseguo della storia. Così è da un comportamento irrazionale di Light che scaturiscono i suoi “problemi” e allo stesso modo le varie regole del Death Note compaiono all’improvviso e casualmente sempre ad appannaggio di una parte, non solo ad un certo punto anche lo shinigami Ryuk, il cui motto è “Sono solo un osservatore che non interviene”, decide di accordare un aiuto al nostro Light. Insomma una, due, tre volte e così via ad un certo punto di capisce qual sia l’obiettivo degli autori, tanto da rendere scontato il finale, quanto meno ai miei occhi. Per questo non ritengo Death un capolavoro, è innegabile tuttavia la maestria con cui vengono gestiti i colpi di scena, così come la resa grafica con dei bellissimi disegni da parte di Takeshi Obata.
Quanto ai personaggi è palese l’appeal degli stessi, in particolare Light e L, anche se Light più che un paladino della giustizia, come sovente viene ritratto, mi è sempre apparso come un “povero” esaltato, non per il suo modus operandi, quanto per le ragioni che animavano le sue azioni, dietro alla giustificazione del mondo governato dalla giustizia c’era sempre associata l’idea del suo innalzamento a Dio del nuovo mondo, e più volte nel suo agire dimostra come gli stia più a cuore quest’ultima cosa che non la prima.
Concludendo Death Note è un buon anime, ma non annoverabile tra i capolavori per i difetti che lo caratterizzano, chiaramente questa è una mia semplice opinione, in ogni caso merita sicuramente di essere visto perché come detto, oltre ad un impatto visivo notevole, glissando su alcuni aspetti il ritmo degli eventi è molto coinvolgente.
Death Note è un qualcosa di straordinario, seppure ambientato nel nostro mondo ordinario (l'epoca è la nostra e, a parte i poteri speciali legati al Death Note e al rapporto con gli Shinigami, tutto sembra piuttosto quotidiano e normale).
Innanzitutto, vero e principale punto di forza, la trama: mai visto un così serrato susseguirsi di idee geniali, colpi di scena intelligenti e ben costruiti che ne fanno forse il più bel Thriller di tutti i tempi!
Altro pregi:
1) grafica bellissima per quanto riguarda i volti e le espressioni dei protagonisti (Light, Riuzaki, Mello e Near in particolare), sempre curate al massimo specialmente durante le numerose battaglie psicologiche;
2) grande ironia da parte di L (Riuzaki) e Near, che non a caso sono i miei personaggi preferiti e che risultano veramente spassosi quando prendono in giro Light - Kira;
3) il tema della Giustizia è trattato con grande profondità. Come non dar ragione a Mikami? Anche se poi il pericolo è quello di lasciarsi prendere la mano e diventare megalomani, come in effetti accade a Light...
Voto complessivo:
- 16/10 alla I visione (l'ho visto tutto in 3 giorni; è impossibile staccarsi dallo schermo!);
- 9/10 dopo la I visione (perché ormai non c'è più l'effetto sorpresa). La serie resta comunque bellissima.
Come "media" (non aritmetica, ma ponderata al fatto che la I visione avviene solo una volta), do 10/10.
Innanzitutto, vero e principale punto di forza, la trama: mai visto un così serrato susseguirsi di idee geniali, colpi di scena intelligenti e ben costruiti che ne fanno forse il più bel Thriller di tutti i tempi!
Altro pregi:
1) grafica bellissima per quanto riguarda i volti e le espressioni dei protagonisti (Light, Riuzaki, Mello e Near in particolare), sempre curate al massimo specialmente durante le numerose battaglie psicologiche;
2) grande ironia da parte di L (Riuzaki) e Near, che non a caso sono i miei personaggi preferiti e che risultano veramente spassosi quando prendono in giro Light - Kira;
3) il tema della Giustizia è trattato con grande profondità. Come non dar ragione a Mikami? Anche se poi il pericolo è quello di lasciarsi prendere la mano e diventare megalomani, come in effetti accade a Light...
Voto complessivo:
- 16/10 alla I visione (l'ho visto tutto in 3 giorni; è impossibile staccarsi dallo schermo!);
- 9/10 dopo la I visione (perché ormai non c'è più l'effetto sorpresa). La serie resta comunque bellissima.
Come "media" (non aritmetica, ma ponderata al fatto che la I visione avviene solo una volta), do 10/10.
Ho seguito Death Note sull'Anime Night di Mtv, anche se parzialmente censurato. Anime fantastico che rientra sicuramente tra i miei preferiti. Ma analizziamolo meglio...
Death Note (デスノート,Desu Nōto) è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata, da esso è stato quindi tratto l'anime di 37 episodi, ottimo su tutti i livelli: animazioni e disegni, regia splendida, colonna sonora da Oscar, personaggi magnificamente caratterizzati, trama emozionante e piena di colpi di scena, insomma un quasi capolavoro... perché quasi? Be' per il semplice fatto che dall'episodio 1 al 26 è semplicemente eccellente, dall'episodio 27 al 31 la trama ha un notevole calo narrativo, i colpi di scena diminuiscono e le puntate si fanno più noiose, ma dal finale dell'episodio 31 alla puntata 32 tornano i colpi di scena ed anche la narrazione torna a livelli altissimi... poi ancora noia per gli episodi 33 e 34, per poi rifarsi completamente nelle tre puntate finali, autentico tripudio di colpi di scena che culminano con un gran finale (che differisce da quello del manga), che però ha fatto storcere il naso a molti, ma non a me.
Trama: Light Yagami è un diciassettenne stanco del mondo in cui vive, pieno di violenza, assassini e criminali. Così quando trova il Death Note, appartenuto allo shinigami Ryuk, scopre che scrivendo il nome di una persona e pensando al suo volto, essa muore. In questo modo decide di pulire la Terra dai criminali utilizzando il quaderno della morte e diventare il Dio di un nuovo mondo.... ma non sa che il detective più intelligente di tutti i tempi è sulle sue tracce.
E ora la pagella:
Trama 8,5 assolutamente originale ma coni difetti sopracitati.
Disegni 9, ottimi, ricalcano fedelmente quelli del manga di cui comunque ho letto solo i primi capitoli.
Colonna sonora 10, splendide, musiche adattissime alle scene che accompagnano.
Personaggi 9, tutti ottimamente caratterizzati, anche i comprimari che hanno poche battute o che si vedono per un paio di episodi.
Voi con chi vi schierate? L o Kira? E soprattutto ritenete giusto ciò che fa Light?
Credo che in quest'anime in realtà non ci sia un buono od cattivo dipende tutto dal personaggio affianco al quale vi schiererete.
In conclusione consiglio assolutamente Death Note e penso che non ne rimarrete delusi, peccato solo per i cali narrativi nella seconda parte della serie... capolavoro mancato ma che va visto assolutamente anche solo per la bellezza della colonna sonora!
Death Note (デスノート,Desu Nōto) è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata, da esso è stato quindi tratto l'anime di 37 episodi, ottimo su tutti i livelli: animazioni e disegni, regia splendida, colonna sonora da Oscar, personaggi magnificamente caratterizzati, trama emozionante e piena di colpi di scena, insomma un quasi capolavoro... perché quasi? Be' per il semplice fatto che dall'episodio 1 al 26 è semplicemente eccellente, dall'episodio 27 al 31 la trama ha un notevole calo narrativo, i colpi di scena diminuiscono e le puntate si fanno più noiose, ma dal finale dell'episodio 31 alla puntata 32 tornano i colpi di scena ed anche la narrazione torna a livelli altissimi... poi ancora noia per gli episodi 33 e 34, per poi rifarsi completamente nelle tre puntate finali, autentico tripudio di colpi di scena che culminano con un gran finale (che differisce da quello del manga), che però ha fatto storcere il naso a molti, ma non a me.
Trama: Light Yagami è un diciassettenne stanco del mondo in cui vive, pieno di violenza, assassini e criminali. Così quando trova il Death Note, appartenuto allo shinigami Ryuk, scopre che scrivendo il nome di una persona e pensando al suo volto, essa muore. In questo modo decide di pulire la Terra dai criminali utilizzando il quaderno della morte e diventare il Dio di un nuovo mondo.... ma non sa che il detective più intelligente di tutti i tempi è sulle sue tracce.
E ora la pagella:
Trama 8,5 assolutamente originale ma coni difetti sopracitati.
Disegni 9, ottimi, ricalcano fedelmente quelli del manga di cui comunque ho letto solo i primi capitoli.
Colonna sonora 10, splendide, musiche adattissime alle scene che accompagnano.
Personaggi 9, tutti ottimamente caratterizzati, anche i comprimari che hanno poche battute o che si vedono per un paio di episodi.
Voi con chi vi schierate? L o Kira? E soprattutto ritenete giusto ciò che fa Light?
Credo che in quest'anime in realtà non ci sia un buono od cattivo dipende tutto dal personaggio affianco al quale vi schiererete.
In conclusione consiglio assolutamente Death Note e penso che non ne rimarrete delusi, peccato solo per i cali narrativi nella seconda parte della serie... capolavoro mancato ma che va visto assolutamente anche solo per la bellezza della colonna sonora!
Per me quest'anime è un capolavoro, anche se purtroppo perde il suo fascino nella seconda parte dell'opera.
La prima cosa che mi ha colpito di quest'anime è stata la maturità dei temi trattati: è giusto migliorare la società eliminando gli elementi di disturbo o è più saggio offrire una seconda possibilità a chi ha sbagliato?
Ma il punto di forza di death note non è solo questo, un'altro elemento che lo differisce dalle altre serie è l'assenza di un protagonista: infatti la storia ruota intorno al death note e narra del grande duello di due uomini, ognuno che vuol far prevalere i propri ideali di giustizia.
A livello di immagine death note rasenta la perfezione: disegni curatissimi, l'atmosfera lugubre e carica di tristezza e le scene mozzafiato accompagnate da colonne sonore affascinanti sono capaci di mettere i brividi, nessun anime mi ha fatto provare tali emozioni.
L'unica, grande mancanza di quest'anime è la seconda parte dell'opera: se nei primi 20-25 episodi c'era l'ansia di vedere come finisce, di scoprire le strategie dei due avversari e di vedere chi sarebbe uscito trionfante, nella seconda parte c'è un repentino calo di originalità, con conseguente appesantimento della visione.
Infatti il livello del duello si abbassa, rendendo più prevedibili le mosse dei rivali, anche se i colpi di scena rimangono e si fanno sentire.
In generale quest'anime è un vero e proprio capolavoro, capace di tenervi incollati allo schermo dalla prima scena alla sigla di coda, vale davvero la pena perdersi per ore nel mondo di death note.
La prima cosa che mi ha colpito di quest'anime è stata la maturità dei temi trattati: è giusto migliorare la società eliminando gli elementi di disturbo o è più saggio offrire una seconda possibilità a chi ha sbagliato?
Ma il punto di forza di death note non è solo questo, un'altro elemento che lo differisce dalle altre serie è l'assenza di un protagonista: infatti la storia ruota intorno al death note e narra del grande duello di due uomini, ognuno che vuol far prevalere i propri ideali di giustizia.
A livello di immagine death note rasenta la perfezione: disegni curatissimi, l'atmosfera lugubre e carica di tristezza e le scene mozzafiato accompagnate da colonne sonore affascinanti sono capaci di mettere i brividi, nessun anime mi ha fatto provare tali emozioni.
L'unica, grande mancanza di quest'anime è la seconda parte dell'opera: se nei primi 20-25 episodi c'era l'ansia di vedere come finisce, di scoprire le strategie dei due avversari e di vedere chi sarebbe uscito trionfante, nella seconda parte c'è un repentino calo di originalità, con conseguente appesantimento della visione.
Infatti il livello del duello si abbassa, rendendo più prevedibili le mosse dei rivali, anche se i colpi di scena rimangono e si fanno sentire.
In generale quest'anime è un vero e proprio capolavoro, capace di tenervi incollati allo schermo dalla prima scena alla sigla di coda, vale davvero la pena perdersi per ore nel mondo di death note.
Geniale, una vera rivoluzione nel mondo degli anime, finalmente una serie in cui ciò che conta è veramente solo il cervello; la genialità di quest'anime, oltre che nell'idea di base, sta nel fatto che pur essendo quasi privo di scene d'azione e/o di violenza, la tensione resta a un livello talmente alto che sarebbe difficile raggiungerlo perfino per anime completamente di azione.
Poi ovviamente c'è il famoso calo di qualità di cui tutti parlano... solo che, a mio avviso, il periodo di "stagnazione" non sta tanto nella seconda metà, quanto negli episodi centrali; per intendersi, quelli che vanno dall'imprigionamento di Light all'entrata in scena di Near e Mello (tutta la parte in cui Light viene tenuto prigioniero, ad esempio, mi sembra a dir poco forzata); il finale poi, per quanto scontato, è perfetto.
Nonostante tutto, un capolavoro imperdibile, qualunque sia il vostro genere preferito.
Poi ovviamente c'è il famoso calo di qualità di cui tutti parlano... solo che, a mio avviso, il periodo di "stagnazione" non sta tanto nella seconda metà, quanto negli episodi centrali; per intendersi, quelli che vanno dall'imprigionamento di Light all'entrata in scena di Near e Mello (tutta la parte in cui Light viene tenuto prigioniero, ad esempio, mi sembra a dir poco forzata); il finale poi, per quanto scontato, è perfetto.
Nonostante tutto, un capolavoro imperdibile, qualunque sia il vostro genere preferito.
Il mio anime preferito. Ma allora, vi chiederete, come mai non ho lasciato un bel 10 stampato e tanti saluti?
Semplicemente perchè quet'8 è la summa delle due parti.
In principio c'è l'orgasmo, il godimento più totale nel vedere l'anime investigativo più bello di tutti i tempi.
E poi?
Poi, be'... purtroppo, la mediocrità.
Intendiamoci. La seconda parte di Death Note, se fosse stato un anime a se stante, sarebbe stato da 8, un 8 abbondante, ma inserito all'interno dello stesso non riesce a reggere il confronto, finendo per lasciare l'amaro in bocca allo spettatore.
Un plauso all'autrice, che è riuscita a partorire i protagonisti più carismatici in assoluto.
Una stretta di mano anche ai realizzatori dell'opera che riescono a riprodurre fedelmente le atmosfere del fumetto con una semplicità quasi toccante.
Capolavoro mancato?
Sta a voi deciderlo.
Io torno ad ascoltare le splendide musiche che fanno da colonna sonora.
Semplicemente perchè quet'8 è la summa delle due parti.
In principio c'è l'orgasmo, il godimento più totale nel vedere l'anime investigativo più bello di tutti i tempi.
E poi?
Poi, be'... purtroppo, la mediocrità.
Intendiamoci. La seconda parte di Death Note, se fosse stato un anime a se stante, sarebbe stato da 8, un 8 abbondante, ma inserito all'interno dello stesso non riesce a reggere il confronto, finendo per lasciare l'amaro in bocca allo spettatore.
Un plauso all'autrice, che è riuscita a partorire i protagonisti più carismatici in assoluto.
Una stretta di mano anche ai realizzatori dell'opera che riescono a riprodurre fedelmente le atmosfere del fumetto con una semplicità quasi toccante.
Capolavoro mancato?
Sta a voi deciderlo.
Io torno ad ascoltare le splendide musiche che fanno da colonna sonora.
Perfetto fino alla 27, malapena sufficiente il resto. Forse il grande difetto di DN è proprio il non aver avuto il coraggio di risolvere la trama quando andava risolta ed essersi così "costretto" ad un prolungamento fiacco e deludente, che finisce con l'annacquare il ricordo della prima parte. Insomma le ultime dieci puntate sono la caricatura delle precedenti, ne ripetono stancamente gli stilemi solo per far finire l'anime come non poteva che finire. Ciò non toglie che il ritmo e il pathos offerti dalla prima parte siano unici nel loro genere e bastino e avanzino a fare di DN un anime certamente imperdibile.
Allora come premessa voglio specificare che questa recensione si limita al giudizio sull'anime e non sul manga, che mio malgrado non sono ancora riuscito a leggere.
Quindi tutto quello che scriverò prenderà in analisi solo le puntate del cartone e non il fumetto, detto ciò...
Dare un giudizio effettivo, un voto unico, non è semplice perchè Death Note è camaleontico come una canzone dei Pink Floyd; mi spiego meglio, attraversa fasi in cui è emozionante e adrenalinico, fasi in cui è sofisticato ed intelligente e fasi in cui è un anime piuttosto comune e fin troppo "giapponese" nel senso negativo dell'aggettivo.
Spero di essermi fatto capire se non fosse così tento di entrare ancora più nel dettaglio analizzando queste "fasi":
DALL'EP 1 ALL'EP 17 ci si trova di fronte ad uno degli anime più incredibili e coinvolgenti dell'intera storia dell'animazione giapponese.
Un character design sensazionale, animazioni stellari, musiche azzeccatissime ed una storia che definire perfetta sembra quasi riduttivo.
Il protagonista Light è senza dubbio un personaggio fuori dal comune, così come ad essere anomalo ed avvincente è il suo progetto divino.
Ryuk non ha bisogno di commenti, è grandioso.
Misa è uno dei personaggi femminili più riusciti degli ultimi anni (forse la più riuscita degli ultimi 14, dai tempi di Rei Ayanami per intenderci).
Ma è senza dubbio lui, L, il perno centrale, nonchè l'elemento fondamentale che rende Death Note
un prodotto speciale. L è il personaggio maschile per eccellenza, secondo forse solo ad un certo Kaworu Nagisa.
Detto ciò queste prime 17 puntate vantano un cast perfetto, un comparto tecnico perfetto, e una storia perfetta che non solo non annoia mai, ma dà addirittura assuefazione.
VOTO 10.
DALL'EP 18 ALL'EP 24
La storia subisce un notevole calo di tensione,
ovviamente c'è ancora molto interesse nel conoscere il destino dei vari personaggi, tutta via la "magia"(spero mi passere questo termine perchè non ne trovo altri più adeguati) iniziale si perde in puntate forse troppo "forzate" al fine unico di mantenere la storia appassionante come prima, purtroppo non riuscendo nell'impresa.
Tuttavia la storia rimane di grande qualità, ed il prodotto in generale imperdibile.
I personaggi continuano a comportarsi come uno ci si aspetta.
VOTO 7,5
EP 25
L'episodio più bello dell'intera serie.
Io lo considero quasi come il vero finale di Death Note.
Magnifico, sensazionale.
Le musiche accompagnano divinamente il culmine della storia, ed i due protagonisti Light e L, in questo episodio sono a dir poco sensazionali.
Uno degli episodi più belli che ho mai visto da quando guardo anime.
VOTO 10, e 10 è forse troppo poco.
DALL'EP 26 ALL'EP 31
La storia dopo l'ep 25 cala in maniera vertiginosa.
Vengono inseriti nuovi personaggi, nuove sfide attendono il protagonista.
Ma l'unica sensazione è che Death Note abbia già raccontato tutto quello che doveva raccontare.
Sembra che vada avanti solo spinto dal successo, un po' come accade in Dragon Ball da Majin Bu in poi.
Il comparto tecnico tutta via continua ad essere ottimo, e la storia, nonchè i nuovi personaggi inseriti (Near, Mello) non sono proprio da buttare via.
VOTO 6 non più della sufficenza.
EP 32
Un episodio fuori dal coro, che sembra aver riacceso la fiamma che si era spenta in precedenza.
La sensazione, guardando questo episodio è che Death Note che sembra aver già giocato tutte le carte a suo favore, abbia ancora diverse sorprese da regalare.
Un Light che sembra tornato quello degli inizi e la trama che pare resuscitata.
Una speranza per un finale degno?
VOTO 8
DALL'EP 33 ALL'EP 36
Sembra proprio guardando questi episodi che l'ep 32 sia solo un eccezione, la trama ricomincia ad essere forzata, i nuovi personaggi inseriti non riescono a restituire all'anime l'energia iniziale.
L'unica speranza dello spettatore è nell'ep 37, il finale, perchè queste ultime puntate di Death Note non si sono certo dimostrate all'altezza delle prime.
VOTO 5 decisamente mediocri
EP 37
Le speranze per un finale riuscito vengono tradite in maniera imperdonabile.
Un finale notevolmente brutto che lascia con l'amaro in bocca.
Non tanto per quello che accade, di per se già incredibilmente prevedibile, ma per come accade, il tutto fatto in maniera blanda ed insoddisfacente.
Questo finale non è assolutamente all'altezza. Per me Death Note, lo ripeto, finisce col meraviglioso EP 25.
VOTO 4 insufficenza piena
In conclusione il voto globale se Death Note fosse stato composto solo dai suoi primi sarebbe ovviamente un 10 pieno, ma tenendo in considerazione anche gli ep restanti il voto scende obbligatoriamente a 8.
Vi invito comunque a guardare questa serie perchè merita di essere guardata.
Anche solo per vedere quello che combina L!
Quindi tutto quello che scriverò prenderà in analisi solo le puntate del cartone e non il fumetto, detto ciò...
Dare un giudizio effettivo, un voto unico, non è semplice perchè Death Note è camaleontico come una canzone dei Pink Floyd; mi spiego meglio, attraversa fasi in cui è emozionante e adrenalinico, fasi in cui è sofisticato ed intelligente e fasi in cui è un anime piuttosto comune e fin troppo "giapponese" nel senso negativo dell'aggettivo.
Spero di essermi fatto capire se non fosse così tento di entrare ancora più nel dettaglio analizzando queste "fasi":
DALL'EP 1 ALL'EP 17 ci si trova di fronte ad uno degli anime più incredibili e coinvolgenti dell'intera storia dell'animazione giapponese.
Un character design sensazionale, animazioni stellari, musiche azzeccatissime ed una storia che definire perfetta sembra quasi riduttivo.
Il protagonista Light è senza dubbio un personaggio fuori dal comune, così come ad essere anomalo ed avvincente è il suo progetto divino.
Ryuk non ha bisogno di commenti, è grandioso.
Misa è uno dei personaggi femminili più riusciti degli ultimi anni (forse la più riuscita degli ultimi 14, dai tempi di Rei Ayanami per intenderci).
Ma è senza dubbio lui, L, il perno centrale, nonchè l'elemento fondamentale che rende Death Note
un prodotto speciale. L è il personaggio maschile per eccellenza, secondo forse solo ad un certo Kaworu Nagisa.
Detto ciò queste prime 17 puntate vantano un cast perfetto, un comparto tecnico perfetto, e una storia perfetta che non solo non annoia mai, ma dà addirittura assuefazione.
VOTO 10.
DALL'EP 18 ALL'EP 24
La storia subisce un notevole calo di tensione,
ovviamente c'è ancora molto interesse nel conoscere il destino dei vari personaggi, tutta via la "magia"(spero mi passere questo termine perchè non ne trovo altri più adeguati) iniziale si perde in puntate forse troppo "forzate" al fine unico di mantenere la storia appassionante come prima, purtroppo non riuscendo nell'impresa.
Tuttavia la storia rimane di grande qualità, ed il prodotto in generale imperdibile.
I personaggi continuano a comportarsi come uno ci si aspetta.
VOTO 7,5
EP 25
L'episodio più bello dell'intera serie.
Io lo considero quasi come il vero finale di Death Note.
Magnifico, sensazionale.
Le musiche accompagnano divinamente il culmine della storia, ed i due protagonisti Light e L, in questo episodio sono a dir poco sensazionali.
Uno degli episodi più belli che ho mai visto da quando guardo anime.
VOTO 10, e 10 è forse troppo poco.
DALL'EP 26 ALL'EP 31
La storia dopo l'ep 25 cala in maniera vertiginosa.
Vengono inseriti nuovi personaggi, nuove sfide attendono il protagonista.
Ma l'unica sensazione è che Death Note abbia già raccontato tutto quello che doveva raccontare.
Sembra che vada avanti solo spinto dal successo, un po' come accade in Dragon Ball da Majin Bu in poi.
Il comparto tecnico tutta via continua ad essere ottimo, e la storia, nonchè i nuovi personaggi inseriti (Near, Mello) non sono proprio da buttare via.
VOTO 6 non più della sufficenza.
EP 32
Un episodio fuori dal coro, che sembra aver riacceso la fiamma che si era spenta in precedenza.
La sensazione, guardando questo episodio è che Death Note che sembra aver già giocato tutte le carte a suo favore, abbia ancora diverse sorprese da regalare.
Un Light che sembra tornato quello degli inizi e la trama che pare resuscitata.
Una speranza per un finale degno?
VOTO 8
DALL'EP 33 ALL'EP 36
Sembra proprio guardando questi episodi che l'ep 32 sia solo un eccezione, la trama ricomincia ad essere forzata, i nuovi personaggi inseriti non riescono a restituire all'anime l'energia iniziale.
L'unica speranza dello spettatore è nell'ep 37, il finale, perchè queste ultime puntate di Death Note non si sono certo dimostrate all'altezza delle prime.
VOTO 5 decisamente mediocri
EP 37
Le speranze per un finale riuscito vengono tradite in maniera imperdonabile.
Un finale notevolmente brutto che lascia con l'amaro in bocca.
Non tanto per quello che accade, di per se già incredibilmente prevedibile, ma per come accade, il tutto fatto in maniera blanda ed insoddisfacente.
Questo finale non è assolutamente all'altezza. Per me Death Note, lo ripeto, finisce col meraviglioso EP 25.
VOTO 4 insufficenza piena
In conclusione il voto globale se Death Note fosse stato composto solo dai suoi primi sarebbe ovviamente un 10 pieno, ma tenendo in considerazione anche gli ep restanti il voto scende obbligatoriamente a 8.
Vi invito comunque a guardare questa serie perchè merita di essere guardata.
Anche solo per vedere quello che combina L!
Death Note parla delle vicende di Yagami Light una persona con un'intelligenza fuori dal comune.Inoltre possiede un profondo senso della giustizia, che tuttavia lo porta a detestare il mondo in cui vive, corrotto e completamente allo sbando. Parallelamente uno Shinigami (Dio della morte giapponese), Ryuk, è annoiato e triste per la vita che conduce. Così Ryuk fa volontariamente cadere sulla Terra il suo quaderno, che viene raccolto proprio da Light! Il quaderno chiamato Death Note è in grado di uccidere una persona solo scrivendo il nome della vittima. Cosi Light guidato dal suo senso di giustizia userà il quaderno per condannare a morte tutti i malviventi di Tokyo, poi quelli del Giappone e infine quelli di tutto il mondo.La serie di enormi omicidi attirano la polizia che decide di chiedere aiuto a un detective geniale di nome L. Cosi inizia la sfida tra Light e L.
Questi sono i presupposti su cui si basa la storia,ma il suo evolversi vi sorprenderà sempre di più, fino a quando dovrete decidere: sono dalla parte di Light o di L?
Uno dei migliori anime che io abbia mai visto!La trama è fantasticsa ricca di colpi di scena. I disegni sono perfetti le musiche perfette i personaggi sono ben caratterizzati quindi un consiglio VEDETELO!
Questi sono i presupposti su cui si basa la storia,ma il suo evolversi vi sorprenderà sempre di più, fino a quando dovrete decidere: sono dalla parte di Light o di L?
Uno dei migliori anime che io abbia mai visto!La trama è fantasticsa ricca di colpi di scena. I disegni sono perfetti le musiche perfette i personaggi sono ben caratterizzati quindi un consiglio VEDETELO!
Sono sincera e devo dire che mi ha piacevolmente colpito fin dalla prima puntata, seguo l'anime senza perdermi mai niente. Devo dire che Light è un vero genio, ha una freddezza che pochi hanno, a vederlo nessuno direbbe mai che proprio lui è Kira. Prima dell'arrivo di L sembrava non avere problemi ma le cose si sono complicate quando i sospetti di L si sono concentrati su di lui. Light però non demorde è con il suo sangue freddo ha ideato un piano. A volte persino Ryuk sembra restare senza parole e se la ride divertito dicendo spesso: "Però sono proprio strani questi esseri umani". L'anime è tutto da guardare e ve lo consiglio.
Uno degli anime migliori e unici che ho mai visto. La storia inizia con il protagonista, Light Yagami, che trova nel cortile della sua scuola un death note. Questo death note è capace di uccidere una persona solamente scrivendo il suo nome e conoscendone il volto. Light decide di usare questo quaderno per diventare il dio di un nuovo mondo popolato solo da gente che lo merita, e quindi uccide tutti i criminali e le persone che cercano di ostacolare i suoi piani. Questo anime è unico con una trama molto particolare che colpisce a pieno chi lo guarda. Anche se con un finale molto triste l'ultima puntata è la più emozionante. A differenza di molti altri anime dove la minima cosa la trasformano in qualcosa tragico l'autore non si è messo problemi nel far morire i personaggi migliori, e questo rende l'anime spettacolare anche se comunque molto triste. 10 meritatissimo.
Semplicemente FAN-TA-STI-CO! Il miglior seinen che ci sia in circolazione da decenni!
Ryukku, uno Shinigami annoiato, lancia sulla terra il suo quaderno "magico": l'umano il cui nome sarà scritto sulle sue pagine morirà. A raccoglierlo è Raito Yagami, liceale anch'egli annoiato, che inizia ad usarlo uccidendo criminali, per costruire un mondo perfetto di cui lui sarà il Dio.
Ovviamente, la polizia non se ne sta a guardare, e chiede l'intervento del geniale detective L. Tra Raito e L inizia una battaglia a chi è il più intelligente!
E' davvero interessante come Raito, all'inizio annoiato, diventi man mano sempre più deciso e motivato!
I personaggi sono ben caratterizzati, il tratto è deciso e preciso. Ottima trama, ottimi dialoghi, qualche tocco di humor a colorire la vicenda, ma sempre un'incessante suspance, sottolineata dalle musiche che spesso accompagnano i pensieri dei personaggi. I ragionamenti sono un po' difficili da seguire, ma ne val la pena!
Soprattutto, ottimo il fatto del protagonista e dell'antagonista intercambiabili tra loro.
Guardandolo viene da chiedersi: Ma chi è veramente dalla parte del bene? Chi da la caccia a chi?
Ognuno può scegliere con chi schierarsi liberamente.
Il finale è semplicemente fantastico, tra i migliori che io abbia mai gustato.
Opening e Ending azzeccate, bellissime.
Assolutamente da vedere, sia in italiano che in originale, ne vale la pena. Anche i Director's Cut non sono da perdere.
10.
Ryukku, uno Shinigami annoiato, lancia sulla terra il suo quaderno "magico": l'umano il cui nome sarà scritto sulle sue pagine morirà. A raccoglierlo è Raito Yagami, liceale anch'egli annoiato, che inizia ad usarlo uccidendo criminali, per costruire un mondo perfetto di cui lui sarà il Dio.
Ovviamente, la polizia non se ne sta a guardare, e chiede l'intervento del geniale detective L. Tra Raito e L inizia una battaglia a chi è il più intelligente!
E' davvero interessante come Raito, all'inizio annoiato, diventi man mano sempre più deciso e motivato!
I personaggi sono ben caratterizzati, il tratto è deciso e preciso. Ottima trama, ottimi dialoghi, qualche tocco di humor a colorire la vicenda, ma sempre un'incessante suspance, sottolineata dalle musiche che spesso accompagnano i pensieri dei personaggi. I ragionamenti sono un po' difficili da seguire, ma ne val la pena!
Soprattutto, ottimo il fatto del protagonista e dell'antagonista intercambiabili tra loro.
Guardandolo viene da chiedersi: Ma chi è veramente dalla parte del bene? Chi da la caccia a chi?
Ognuno può scegliere con chi schierarsi liberamente.
Il finale è semplicemente fantastico, tra i migliori che io abbia mai gustato.
Opening e Ending azzeccate, bellissime.
Assolutamente da vedere, sia in italiano che in originale, ne vale la pena. Anche i Director's Cut non sono da perdere.
10.
Death Note è indubbiamente un capolavoro del suo genere, con intrecci psicologici complicati e ragionamenti ancora più contorti.
La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile così come lo sono le musiche. I disegni sono ben realizzati e piacevoli alla vista e le animazioni molto fluide.
Finita l'analisi tecnica passiamo alla storia vera e propria. Light è un liceale annoiato della vita che trova un Death Note, uno speciale quaderno dove se si scrive il nome di una persona di cui si sa anche il volto, essa muore di infarto 45 secondi dopo. Light decide quindi di utilizzare questo quaderno a fin di bene, ripulendo il mondo dal marciume di cui è pieno. Inizialmente inizierà ad uccidere i criminali, ma pian pianino perderà la cognizione di giudizio e arriverà a pensare di uccidere persino la sua famiglia pur di avere il passaggio libero per essere il dio del nuovo mondo. Poi ci sarà L, un detective bravissimo ed impeccabile che cercherà di smascherarlo ed arrestarlo. Al seguito di L rimarranno pochissimi agenti, tutti gli altri scapperanno impauriti per paura di morire nell'affrondare Kira (soprannome dato a Light dai suoi "seguaci"). Ad affiancare i nostri protagonisti ci saranno anche altri personaggi, come Ryuk (Shinigami di Light), Misa, Rem, Matsuda, e via dicendo.
Una particolarità di Death Note è il fatto che il protagonista (Light) è un anti-eroe, che non si fa alcuno scrupolo nell'ammazzare qualcuno, mentre il cosiddetto personaggio che dovrebbe ricoprire il ruolo di antagonista (L) si rivela più "buono" di lui.
L'anime è appassionante fino all'episodio 25, dove succede "il fattaccio" di cui non scrivo nulla perché sarebbe uno spoiler enorme, comunque.. dal 26 in poi ha un calo ma si mantiene lo stesso su buoni livelli e quindi non mi sento di penalizzarlo più di tanto.
In conclusione un bel 9 pieno se lo merita, ormai è diventato un must da vedere, che piaccia o no.
La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile così come lo sono le musiche. I disegni sono ben realizzati e piacevoli alla vista e le animazioni molto fluide.
Finita l'analisi tecnica passiamo alla storia vera e propria. Light è un liceale annoiato della vita che trova un Death Note, uno speciale quaderno dove se si scrive il nome di una persona di cui si sa anche il volto, essa muore di infarto 45 secondi dopo. Light decide quindi di utilizzare questo quaderno a fin di bene, ripulendo il mondo dal marciume di cui è pieno. Inizialmente inizierà ad uccidere i criminali, ma pian pianino perderà la cognizione di giudizio e arriverà a pensare di uccidere persino la sua famiglia pur di avere il passaggio libero per essere il dio del nuovo mondo. Poi ci sarà L, un detective bravissimo ed impeccabile che cercherà di smascherarlo ed arrestarlo. Al seguito di L rimarranno pochissimi agenti, tutti gli altri scapperanno impauriti per paura di morire nell'affrondare Kira (soprannome dato a Light dai suoi "seguaci"). Ad affiancare i nostri protagonisti ci saranno anche altri personaggi, come Ryuk (Shinigami di Light), Misa, Rem, Matsuda, e via dicendo.
Una particolarità di Death Note è il fatto che il protagonista (Light) è un anti-eroe, che non si fa alcuno scrupolo nell'ammazzare qualcuno, mentre il cosiddetto personaggio che dovrebbe ricoprire il ruolo di antagonista (L) si rivela più "buono" di lui.
L'anime è appassionante fino all'episodio 25, dove succede "il fattaccio" di cui non scrivo nulla perché sarebbe uno spoiler enorme, comunque.. dal 26 in poi ha un calo ma si mantiene lo stesso su buoni livelli e quindi non mi sento di penalizzarlo più di tanto.
In conclusione un bel 9 pieno se lo merita, ormai è diventato un must da vedere, che piaccia o no.
Ryuk è uno shinigami, dio della morte, che dopo aver passato secoli nel suo mondo, inizia a sentirsi mostruosamente annoiato e triste per la vita che conduce. La sua è un’esistenza eterna dove non è contemplata la possibilità di fare qualcosa di divertente, tutti sono legati alle regole del mondo degli Shinigami. Queste le motivazioni che portano Ryuk a recarsi nel mondo degli umani in cerca di distrazione e decide di abbandonare il suo Quaderno della Morte.
Light è un eccellente studente all’ultimo anno di liceo con una vita apparentemente perfetta, annoiato dal suo stile di vita e disgustato dal mondo pieno di crimine e corruzione.
La sua esistenza cambia quando si imbatte in uno strano quaderno con la scritta Death Note. Appena lo apre vi legge alcune frasi oltremodo singolari come delle istruzioni per l'uso. Questo è il sunto a grandi linee dei primi attimi di Death Note, da qui in poi sarà un continuo susseguirsi di colpi scena, soprattutto nella prima metà dell'anime, anche perché nella seconda il ritmo va calando. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, ragazzi molto giovani che si sfidano in una battaglia di intelligenza, tattica, pronti a qualsiasi cosa pur di raggiungere il proprio scopo. Light ed L si dimostrano fin da subito protagonisti in tutti i sensi, gli altri personaggi fanno solo da contorno ai due geniali ragazzi. Anche se conosciuto ormai da tutti non voglio sbilanciarmi sulla trama. Animazioni di buona fattura disegni curati, e un'ottima colonna sonora. Finale diverso rispetto al manga. Sicuramente un'anime di culto, un capolavoro, la prima metà dell'anime vale da sola il mio voto. Guardatelo e ne rimarrete coinvolti!
Light è un eccellente studente all’ultimo anno di liceo con una vita apparentemente perfetta, annoiato dal suo stile di vita e disgustato dal mondo pieno di crimine e corruzione.
La sua esistenza cambia quando si imbatte in uno strano quaderno con la scritta Death Note. Appena lo apre vi legge alcune frasi oltremodo singolari come delle istruzioni per l'uso. Questo è il sunto a grandi linee dei primi attimi di Death Note, da qui in poi sarà un continuo susseguirsi di colpi scena, soprattutto nella prima metà dell'anime, anche perché nella seconda il ritmo va calando. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, ragazzi molto giovani che si sfidano in una battaglia di intelligenza, tattica, pronti a qualsiasi cosa pur di raggiungere il proprio scopo. Light ed L si dimostrano fin da subito protagonisti in tutti i sensi, gli altri personaggi fanno solo da contorno ai due geniali ragazzi. Anche se conosciuto ormai da tutti non voglio sbilanciarmi sulla trama. Animazioni di buona fattura disegni curati, e un'ottima colonna sonora. Finale diverso rispetto al manga. Sicuramente un'anime di culto, un capolavoro, la prima metà dell'anime vale da sola il mio voto. Guardatelo e ne rimarrete coinvolti!
C'è ancora qualcuno che non conosca Death Note? Beh in questo caso lasciate che vi dica che per me è stato e temo rimarrà sempre il miglior anime mai visto. Perfetto in tutto, trama, disegno, colonna sonora. L'anime si divide in due parti diciamo, c'è chi non ha gradito molto la seconda dicendo che sarebbe dovuto terminare prima, ma per me è stato sublime dall'inizio alla fine. I personaggi sono molto ben sviluppati e caratterizzati, se cercate un cartone pieno di colpi di scena e macchinazioni mentali ascoltate il mio consiglio e guardatelo tutto!
C'è poco altro da dire, credo che rimarrà un metro di paragone per tutti gli anime a venire.
C'è poco altro da dire, credo che rimarrà un metro di paragone per tutti gli anime a venire.
<b>Attenzione spoiler</b>
Per fare una recensione sincera devo dividere l'anime in due parti: la prima merita un bel 10 sia per l'originalità della storia che per la cura dei disegni. Quindi, un plauso al lavoro di animazione che ha condotto un attimo doppiaggio e scelto delle colonne sonore per le opening e le ending veramente belle. La storia, come sanno tutti, è principalmente impostata sui botta e risposta di light ed elle. Tuttavia l'anime affronta anche la tematica del bene e del male, mettendo in crisi la distinzione tra buoni e cattivi, per intenderci. Perché light, se cattivo lo si vuol etichettare, vuol portare giustizia in un mondo corrotto e crearne uno nuovo. Anche le tematiche etiche vengono toccate (è corretto decidere la morte degli altri? ). Questo rende interessante l'anime, che , con la morte di Elle raggiunge l'apice. Qui viene la nota dolente, perché il post:Elle è davvero una delusione e i due mangaka potevano anche risparmiarselo. Stesse situazioni, stesso intreccio, nessuna novità rilevante. Ed è questa parte dell'anime che delude, nonostante l'entrata in scena di 2 personaggi (antagonisti di light) forgiati dalla stessa scuola di pensiero di Elle. Tant'è che uno di loro è la fotocopia di Elle. Per non parlare del finale, deludentissimo. Avrei preferito un Light più eroico e vittorioso
Per fare una recensione sincera devo dividere l'anime in due parti: la prima merita un bel 10 sia per l'originalità della storia che per la cura dei disegni. Quindi, un plauso al lavoro di animazione che ha condotto un attimo doppiaggio e scelto delle colonne sonore per le opening e le ending veramente belle. La storia, come sanno tutti, è principalmente impostata sui botta e risposta di light ed elle. Tuttavia l'anime affronta anche la tematica del bene e del male, mettendo in crisi la distinzione tra buoni e cattivi, per intenderci. Perché light, se cattivo lo si vuol etichettare, vuol portare giustizia in un mondo corrotto e crearne uno nuovo. Anche le tematiche etiche vengono toccate (è corretto decidere la morte degli altri? ). Questo rende interessante l'anime, che , con la morte di Elle raggiunge l'apice. Qui viene la nota dolente, perché il post:Elle è davvero una delusione e i due mangaka potevano anche risparmiarselo. Stesse situazioni, stesso intreccio, nessuna novità rilevante. Ed è questa parte dell'anime che delude, nonostante l'entrata in scena di 2 personaggi (antagonisti di light) forgiati dalla stessa scuola di pensiero di Elle. Tant'è che uno di loro è la fotocopia di Elle. Per non parlare del finale, deludentissimo. Avrei preferito un Light più eroico e vittorioso
Decisamente ben fatto, ottima l'animazione e abbastanza fedele al manga tranne per la parte finale. Le musiche sono adatte e coinvolgenti e la storia è magnifica. Light conduce una sfida all'ultimo colpo contro l'altro genio della situazione, L. Come per il manga, la parte iniziale è veramente elettrizzante, tutto si gioca sul filo del rasoio e il dualismo tra i due personaggi è perfetto, ma nella parte finale l'assetto cambia e la trama non ci guadagna. Un bellissimo anime da seguire con gusto.
Inizio subito con il dire: perverso, malato, affascinante, geniale... non posso dire altro! La sua visione è stata uno spettacolo per tutti i 5 sensi, caspita! La storia è quanto di più geniale e originale e malato allo stesso tempo ci possa essere. I personaggi sono rappresentati con dettagli veramente incredibili. L'autore li ha descritti come dei geni davvero senza nessun punto a sfavore. Pensano a tutte le mosse possibili, tutti i pro e i contro, eventuali problemi e inconvenienti, subito pronti a trovare uno stratagemma o quant'altro, tutto questo senza mai cadere nel banale .In alcuni punti sembra che la brutalità prenda il sopravvento ma non è così, tutto è percorso da una razionalità quasi snervante. Le musiche poi accompagnano tutto egregiamente, alcune tetre, altre tristi e gotiche e molto dark... un mix esplosivo oserei dire. I disegni sono veramente ben fatti, si vede che non hanno badato a spese e non ho trovato fino ad ora nessun calo qualitativo nelle puntate viste. La serie e la trama è lunga al punto giusto non cade mai nella sensazione di dejavu ripetuto come molte seriefumetti degli ultimi anni. Consiglio vivamente la visione e anche la lettura dell'opera perchè è davvero geniale e malata allo stesso tempo!
Le prime puntate mi hanno letteralmente strabiliato, guardandole mi sembrava di leggere un giallo dei migliori romanzieri contemporanei. Poi purtroppo il crollo. La trama viene palesamente stiracchiata e forzata in tutti i modi possibili fino alle ultime 10-15 puntate che diventano quasi grottesche. Che peccato! Perché non fare una miniserie da 13 puntate come tante altre? Tuttavia considerando anche il buon esercizio di stile grafico, nel complesso non posso non dargli un otto e consigliarvene la visione.
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER, ANCHE SUL FINALE!]</b>
Death Note è senza alcun dubbio il miglior anime che io abbia mai visto, non riesco a togliermelo dalla testa, eppure non posso non dargli 10. Le prime 25 puntate sono eccezionali, insuperabili, animate da personaggi meravigliosi come Light/Kira e il mitico L, ma poi l'anime perde moltissimo dopo la scomparsa di uno dei personaggi principali (cerco di non fare spoiler), una fine veramente crudele che mi ha fatto fremere d'indignazione. Forse l'anime sarebbe dovuto finire lì, ma il vero sbaglio è il fatto che hanno cercato di rimpiazzarlo con personaggi non altrettanto carismatici come Mello e Near, forse volutamente. Il personaggio di Near è scadente, eccessivamente infantile e antipatico, mentre Mello sarebbe potuto essere un personaggio molto interessante se la sua psicologia fosse stata approfondita di più. Anche le figure di Matt e Takada avrebbero meritato più spazio. Ho apprezzato particolarmente personaggi come Mikami o Soichiro Yagami da altri disprezzati. Un difetto secondo me sono alcuni particolari relativi al finale. Innanzitutto Kira viene colpito da un personaggio che nei restanti 36 episodi non ha fatto assolutamente nulla se non essere preso in giro e inoltre trovo che il protagonista abbia una caduta di stile, dimenticando l'orgoglio e la freddezza che lo contraddistingue.
Death Note è senza alcun dubbio il miglior anime che io abbia mai visto, non riesco a togliermelo dalla testa, eppure non posso non dargli 10. Le prime 25 puntate sono eccezionali, insuperabili, animate da personaggi meravigliosi come Light/Kira e il mitico L, ma poi l'anime perde moltissimo dopo la scomparsa di uno dei personaggi principali (cerco di non fare spoiler), una fine veramente crudele che mi ha fatto fremere d'indignazione. Forse l'anime sarebbe dovuto finire lì, ma il vero sbaglio è il fatto che hanno cercato di rimpiazzarlo con personaggi non altrettanto carismatici come Mello e Near, forse volutamente. Il personaggio di Near è scadente, eccessivamente infantile e antipatico, mentre Mello sarebbe potuto essere un personaggio molto interessante se la sua psicologia fosse stata approfondita di più. Anche le figure di Matt e Takada avrebbero meritato più spazio. Ho apprezzato particolarmente personaggi come Mikami o Soichiro Yagami da altri disprezzati. Un difetto secondo me sono alcuni particolari relativi al finale. Innanzitutto Kira viene colpito da un personaggio che nei restanti 36 episodi non ha fatto assolutamente nulla se non essere preso in giro e inoltre trovo che il protagonista abbia una caduta di stile, dimenticando l'orgoglio e la freddezza che lo contraddistingue.
Consiglio a tutti di guardarlo, è semplicemente fantastico! Non so da quando non seguo un anime così emozionante e imprevedibile. La prima volta che ho letto la trama ho creduto che fosse il solito anime banale e monotono, invece mi sono ricreduta subito fin dal primo episodio. Il modo di agire e pensare dei personaggi è imprevedibile, anzi geniale. Anche l'originalità della figura di L non è per niente male, anzi contribuisce a rendere l'anime ancora più fuori dal comune, in senso positivo, ovviamente...
Questo anime mi è piaciuto parecchio; credo che il suo punto di forza siano le complicate elaborazioni e strategie che i protagonisti della serie (L e Light) mettono in atto per tentare di sconfiggersi a vicenda; più di una partita a scacchi, il loro duello è una questione personale, per due personaggi dotati di un ego ed orgoglio smisurati, nonché di una grande intelligenza. La serie è piena di continui colpi di scena, anche se nelle ultime puntate la trama si fa un po' più prevedibile (ed anche un po' meno efficace).
Ciò che colpisce molto è l'incredibile cinismo (unito ad una fredda determinazione) che contraddistingue Light, che tutto sembra fuorché un ragazzo di 17 anni; in effetti la cosa più inverosimile non è tanto il quaderno della morte, o lo shinigani (che ci stanno tutto in una storia di questo tipo), quanto il fatto che protagonisti pur così giovani siano capaci di tanto (si scopre persino che Light aveva aiutato in passato la polizia a fare alcune indagini-sic!).
Se non vi piacciono le storie troppo complicate, o amate l'azione, evitatelo.
Ciò che colpisce molto è l'incredibile cinismo (unito ad una fredda determinazione) che contraddistingue Light, che tutto sembra fuorché un ragazzo di 17 anni; in effetti la cosa più inverosimile non è tanto il quaderno della morte, o lo shinigani (che ci stanno tutto in una storia di questo tipo), quanto il fatto che protagonisti pur così giovani siano capaci di tanto (si scopre persino che Light aveva aiutato in passato la polizia a fare alcune indagini-sic!).
Se non vi piacciono le storie troppo complicate, o amate l'azione, evitatelo.
C'è poco da dire, si tratta di un anime fantastico.
L'ambientazione, la trama, l'animazione... ogni cosa è stata studiata nei minimi particolari.
E poi non è uno dei soliti anime con combattimenti fisici, ma troviamo un appassionante duello psicologico tra il protagonista ed i suoi oppositori, che ti tiene incollato allo schermo.
C'è da dire però che dalla puntata 25 in poi, cala un po' la tensione e l'anime diventa leggermente meno interessante, ma comunque non diventa affatto noioso.
Personalmente non mi sono mai sentito così coinvolto da un anime, e per questo lo giudico il migliore che abbia mai visto.
Voto: 10
L'ambientazione, la trama, l'animazione... ogni cosa è stata studiata nei minimi particolari.
E poi non è uno dei soliti anime con combattimenti fisici, ma troviamo un appassionante duello psicologico tra il protagonista ed i suoi oppositori, che ti tiene incollato allo schermo.
C'è da dire però che dalla puntata 25 in poi, cala un po' la tensione e l'anime diventa leggermente meno interessante, ma comunque non diventa affatto noioso.
Personalmente non mi sono mai sentito così coinvolto da un anime, e per questo lo giudico il migliore che abbia mai visto.
Voto: 10
L'anime della rivoluzione. Un cartone che è stato capace di creare dei veri e propri schieramenti, a favore di Kira o di L. Un anime che ha sconvolto e affascinato, sia per la storia, ricca di suspense, momenti epici, dolore, sofferenza, lotta e vittoria; sia per la caratterizzazione dei personaggi principali: così tridimensionali da sembrare veri. La trama va calando nella seconda parte, quella di Near e Mello. Credo che l'ideatore volesse accontentare entrambi gli schieramenti con la scelta di proseguire il manga alla fine della prima parte, anche se per molti la storia poteva benissimo finire lì.
-Trama: Ottima idea di base che ha un buon sviluppo puntata dopo puntata. Purtroppo essendo un anime di un po' troppi episodi (preferisco i classici 12/13 e 25/26) a metà e anche un po' prima, diventa un po' ripetitivo e anche prevedibile. La serie in verità sarebbe da dividere in due voto 9 alla prima e voto 7 alla seconda.
-Realizzazione: L'anime si presenta molto bene, ma piano piano (come nel 90% degli anime) cala episodio dopo episodio, arrivando ad un livello medio che non dice molto.
-Voto: 8, sicuramente l'anime presenta molti punti positivi e pochi negativi, però è consigliato a tutti visto che coinvolge molto.
-Realizzazione: L'anime si presenta molto bene, ma piano piano (come nel 90% degli anime) cala episodio dopo episodio, arrivando ad un livello medio che non dice molto.
-Voto: 8, sicuramente l'anime presenta molti punti positivi e pochi negativi, però è consigliato a tutti visto che coinvolge molto.
Death Note è uno dei migliori "thriller" in circolazione: anche se la definizione che secondo me più gli si addice è di "Thriller Psico-Fantasy Noir"! Se la batte tranquillamente con alcuni dei più bei thriller anche del mondo del cinema.
Lo scontro tra intelligenze e il duello psicologico sono il filo conduttore dell'Anime, farcito da stupendi colpi di scena, ma la tematica perno nascosta all'interno di questo anime è una riflessione profonda su che cosa sia la giustizia, e su i mezzi per raggiungerla. Alla fine la giustizia collettiva delle leggi ne esce comunque sconfitta, poichè tutte le azioni intraprese da i personaggi principali sono guidate dal proprio senso personale di giustizia!!
"Non è Kira il malvagio, è il potere di uccidere le persone che è malvagio: Kira è vittima di quel potere!" Le parole di Soichiro Yagami sono le più eloquenti per esprimere il fardello di un potere, di cui il "quaderno della morte" è la rappresentazione fisica, più grande di quello umano, quasi divino e di quanto questi possa cambiare umanamente una persona!!
Questo tema e quello della Noia, che nella società occidentale accomuna molti giovani (nella realtà è veramente un vettore di azioni non delle più belle), sono presenti nell'Anime pur essendo temi relativamente secondari.
La storia si divide in due momenti storici:
1) L'arrivo di Kira e gli avvenimenti susseguitisi
2) L'affermazione di Kira nel mondo, con un dominio psicologico quasi totale sul mondo che ha ridotto i crimini e fatto terminare le guerre
La prima parte risulta più intrigante della seconda, che sembra ai più un appendice narrativa in parte forzata, pur mantendo alcune qualità narrative.
Il personaggio di Elle è il più originale della serie: la sua introversione criptata e il suo modo di fare cinico copertura di un animo in realtà anche sensibile legano molto lo spettatore a questo personaggio! Anche per la sua assenza nella seconda parte della serie, la parte finale perde fascino per molti fan.
Ad una prima visione l'anime ha veramente un "effetto droga" che ti lega allo schermo episodio per episodio. Ad una seconda visione perde molto del suo fascino che era legato ai colpi di scena dell'intreccio narrativo.
Un bellissimo Anime da vedere, presto in italiano su MTV e già molti fan gridano allo scandalo per la scelta dei doppiaggi: discutibile secondo me la scelta di doppiaggio per Yagami Light!!
Lo scontro tra intelligenze e il duello psicologico sono il filo conduttore dell'Anime, farcito da stupendi colpi di scena, ma la tematica perno nascosta all'interno di questo anime è una riflessione profonda su che cosa sia la giustizia, e su i mezzi per raggiungerla. Alla fine la giustizia collettiva delle leggi ne esce comunque sconfitta, poichè tutte le azioni intraprese da i personaggi principali sono guidate dal proprio senso personale di giustizia!!
"Non è Kira il malvagio, è il potere di uccidere le persone che è malvagio: Kira è vittima di quel potere!" Le parole di Soichiro Yagami sono le più eloquenti per esprimere il fardello di un potere, di cui il "quaderno della morte" è la rappresentazione fisica, più grande di quello umano, quasi divino e di quanto questi possa cambiare umanamente una persona!!
Questo tema e quello della Noia, che nella società occidentale accomuna molti giovani (nella realtà è veramente un vettore di azioni non delle più belle), sono presenti nell'Anime pur essendo temi relativamente secondari.
La storia si divide in due momenti storici:
1) L'arrivo di Kira e gli avvenimenti susseguitisi
2) L'affermazione di Kira nel mondo, con un dominio psicologico quasi totale sul mondo che ha ridotto i crimini e fatto terminare le guerre
La prima parte risulta più intrigante della seconda, che sembra ai più un appendice narrativa in parte forzata, pur mantendo alcune qualità narrative.
Il personaggio di Elle è il più originale della serie: la sua introversione criptata e il suo modo di fare cinico copertura di un animo in realtà anche sensibile legano molto lo spettatore a questo personaggio! Anche per la sua assenza nella seconda parte della serie, la parte finale perde fascino per molti fan.
Ad una prima visione l'anime ha veramente un "effetto droga" che ti lega allo schermo episodio per episodio. Ad una seconda visione perde molto del suo fascino che era legato ai colpi di scena dell'intreccio narrativo.
Un bellissimo Anime da vedere, presto in italiano su MTV e già molti fan gridano allo scandalo per la scelta dei doppiaggi: discutibile secondo me la scelta di doppiaggio per Yagami Light!!
Do a questo anime il voto 9 anziché 10 per come è sceso il pathos nella seconda parte dell'opera. Parliamoci chiaramente: se prima potevo parlare di CAPOLAVORO assoluto dopo parlo di un quasi capolavoro. Molti possono asserire che incominciare bene per poi finire ad un ritmo più a rilento possa essere un difetto grandissimo che andrebbe a togliere un paio di punti alla recensione ma io non sono di questo avviso perchè per quanto i seguenti avversari di Light non reggano il confronto con il primo e unico L è anche vero che hanno un diverso modo di agire sempre sopra le righe.
Death Note è un anime ricco di azione e pathos con una delle più classiche dicotomie tra bene e male che spesso non sono nient'altro che correnti di pensiero diverse: per rendere un mondo migliore andrebbero uccisi tutti i criminali oppure cercare di reintegrarli mettendoli in prigione? Questo è Death Note con un pizzico di fantasia in più che ad un anime non guasta mai. Semplicemente STUPEDO!
Death Note è un anime ricco di azione e pathos con una delle più classiche dicotomie tra bene e male che spesso non sono nient'altro che correnti di pensiero diverse: per rendere un mondo migliore andrebbero uccisi tutti i criminali oppure cercare di reintegrarli mettendoli in prigione? Questo è Death Note con un pizzico di fantasia in più che ad un anime non guasta mai. Semplicemente STUPEDO!
Forse il miglior anime che abbia mai visto. La grafica è impeccabile, la storia coinvolgente e crudele e i personaggi profondi. Tuttavia ha un enorme difetto:la fine. E non intendo solo il finale, ma gli episodi dal 25 al 37. Ho voluto vederlo fino in fondo perchè non potevo non farlo, ma mi sono poi reso conto che il bello finiva alla 25. Oltre alla scomparsa di uno dei personaggi più interessanti (se non il più interessante) c'è un involuzione degli altri e l'introduzione di nuovi personaggi privi di spessore. Tuttavia le prime 25 puntate sono una serie di capolavori e dunque il mio voto non può essere sotto il 9. Lo consiglio a tutti: originale e coinvolgente.
Dal manga dei maestri Obata/Obha uno degli anime più belli di questa generazione. I disegni sono decisamente accattivanti, la trama assolutamente coinvolgente e, per dirla tutta, i doppiatori giapponesi hanno veramente dato il meglio di loro in Death Note che, grazie alla loro maestria, acquista decisamente una nota in più. Difficile trovare oggi giorno una storia così "bella", sotto ogni punto di vista: un anime maturo, di una crudeltà disarmante nella sua semplicità, dove tutto gira attorno al concetto di giustizia e alle sue molteplici forme, dove l'identità di una persona può essere arma e scudo allo stesso tempo. I personaggi sono caratterizzati superbamente e non ci si stupisce che da un sondaggio condotto in Giappone, L sia considerato il miglior personaggio mai creato per un manga. A mio modestissimo avviso: il miglior anime mai visto in tutta la mia vita.
Ecco l' Anime che ha fatto più parlare di se in questo periodo. Death note. Mi è piaciuto tantissimo... lo ammetto.. me lo sono divorato.
Però...
C'è un però... se ha prima vista risulta fantastico, se lo si riguarda accuratamente, non è assolutamente privo di difetti...
- Primo fra tutti, è che dopo la prima parte, la storia crolla di brutto. Ma proprio di brutto. Scendendo quasi nel ridicolo a volte.
- Secondo, il finale è davvero brutto. Non mi è piaciuto per niente. O almeno, lo avrei reso un pò più intrigante...
Direte, si sono solo 2 però questi difetti, ed effettivamente è così, il problema è che non sono solo 2... perchè sono 2 punti fondamentali per un anime come Death Note.
Si, le musiche sono fantastiche, così come i disegni... solo per come è stato disegnato meriterebbe 10... ma per quelle 2 grandi se non immense lacune, non arriva oltre la sufficienza...
Dopotutto però, non si può non consigliare di vederlo tutto e di dare un proprio parere...
Su un combattimento fatto tra 2 cervelloni che combattono entrambi per il bene dell' umanità...
Però...
C'è un però... se ha prima vista risulta fantastico, se lo si riguarda accuratamente, non è assolutamente privo di difetti...
- Primo fra tutti, è che dopo la prima parte, la storia crolla di brutto. Ma proprio di brutto. Scendendo quasi nel ridicolo a volte.
- Secondo, il finale è davvero brutto. Non mi è piaciuto per niente. O almeno, lo avrei reso un pò più intrigante...
Direte, si sono solo 2 però questi difetti, ed effettivamente è così, il problema è che non sono solo 2... perchè sono 2 punti fondamentali per un anime come Death Note.
Si, le musiche sono fantastiche, così come i disegni... solo per come è stato disegnato meriterebbe 10... ma per quelle 2 grandi se non immense lacune, non arriva oltre la sufficienza...
Dopotutto però, non si può non consigliare di vederlo tutto e di dare un proprio parere...
Su un combattimento fatto tra 2 cervelloni che combattono entrambi per il bene dell' umanità...
A costo di ripetere quelle che mille volte è già stato detto: il primo quarto è un capolavoro assoluto, il secondo quarto comincia a dilungarsi troppo, da un "certo" punto in avanti la storia perde la bussola e si risolleva solo in rari sprazzi di genio. Che dire, peccato! Non è facile emettere un giudizio complessivo su questa serie, che vanta indiscutibilmente la sceneggiatura più ingegnosa e sofisticata di tutta la storia dell'animazione, e la sostiene con un disegno di qualità stratosferica. Tutte le carte erano in regola... Perchè far crollare la trama su se stessa e introdurre nell'ultimo terzo una caterva di personaggi nuovi, peraltro tutti privi di spessore e in un caso o due francamente antipatici? Come "compensazione" è decisamente poco! Se si fa lo sforzo di considerare le due parti della serie come un originale e il suo sequel, allora il tutto può anche tenere. In caso contrario bisogna concludere che gli autori hanno scartato con leggerezza la chiave stessa del loro successo: la straordinaria economia di mezzi su cui sono giocate le prime 15 puntate. Poteva diventare un classico senza tempo. Sarà ricordato come un ottima produzione.
Avrei voluto mettere 9.5 come minimo, ma dal momento che non esistono mezzi voti... Death Note è senza alcun dubbio il miglior anime che io abbia mai visto, non riesco a togliermelo dalla testa, eppure non posso dargli 10. Le prime 25 puntate sono eccezionali, insuperabili, animate da personaggi meravigliosi come Light/Kira e il mitico L, ma poi l'anime perde moltissimo dopo la scomparsa di uno dei personaggi principali (cerco di non fare spoiler), una fine veramente crudele che mi ha fatto fremere d'indignazione. Forse l'anime sarebbe dovuto finire lì, ma il vero sbaglio è il fatto che hanno cercato di rimpiazzarlo con personaggi non altrettanto carismatici come Mello e Near, forse volutamente. Il personaggio di Near è scadente, eccessivamente infantile e antipatico, mentre Mello sarebbe potuto essere un personaggio molto interessante se la sua psicologia fosse stata approfondita di più. Anche le figure di Matt e Takada avrebbero meritato più spazio. Ho apprezzato particolarmente personaggi come Mikami Soichiro Yagami da altri disprezzati. Un difetto secondo me sono alcuni particolari relativi al finale. Innanzitutto Kira viene colpito da un personaggio che nei restanti 36 episodi non ha fatto assolutamente nulla se non essere preso in giro e inoltre trovo che il protagonista abbia una caduta di stile, dimenticando l'orgoglio e la freddezza che lo contraddistingue.
<b>SPOILER</b>
Molti hanno criticato la visione del fantasma di L avuta da light in quest'ultimo episodio, tuttavia io la trovo azzeccatissima, L in qualche modo continua sempre a perseguitare light, il suo ricordo è costante in tutta la serie e credo che sia giusto, la sua scomparsa è stata troppo ingiusta, un vero e proprio tradimento, per non avere conseguenze del genere.
<b>FINE SPOILER.</b>
Personalmente preferisco i disegni del manga, L è molto più carino, tuttavia l'anime è impreziosito da una colonna sonora semplicemente straordinaria che riascolto in continuazione ( in particolare Kyrie II, Light Light up Light for Piano) e da un continuo contrasto luce ombra eccezionale. Ho anche particolarmente apprezzato i simboli religiosi nascosti nella storia, come la mela tenuta in mano da Light (nella genesi si dice che il frutto dell'albero della conoscenza avrebbe reso l'uomo uguale a Dio). Stupende sono anche le prime due sigle dei Nightmare (The World e Alumina) i cui testi sono un ulteriore approfondimento psicologico di Light, mentre le seconde sono brutte e volgari, veramente orride, non capisco perché hanno dovuto cambiarle. Non mi viene in mente altro se non cose che sono state già dette, comunque sia, nonostante i difetti, VEDETELO, Death Note vi terrà incatenati alla sedia dall'inizio alla fine senza via di scampo e vi innamorerete perdutamente dei protagonisti!
<b>SPOILER</b>
Molti hanno criticato la visione del fantasma di L avuta da light in quest'ultimo episodio, tuttavia io la trovo azzeccatissima, L in qualche modo continua sempre a perseguitare light, il suo ricordo è costante in tutta la serie e credo che sia giusto, la sua scomparsa è stata troppo ingiusta, un vero e proprio tradimento, per non avere conseguenze del genere.
<b>FINE SPOILER.</b>
Personalmente preferisco i disegni del manga, L è molto più carino, tuttavia l'anime è impreziosito da una colonna sonora semplicemente straordinaria che riascolto in continuazione ( in particolare Kyrie II, Light Light up Light for Piano) e da un continuo contrasto luce ombra eccezionale. Ho anche particolarmente apprezzato i simboli religiosi nascosti nella storia, come la mela tenuta in mano da Light (nella genesi si dice che il frutto dell'albero della conoscenza avrebbe reso l'uomo uguale a Dio). Stupende sono anche le prime due sigle dei Nightmare (The World e Alumina) i cui testi sono un ulteriore approfondimento psicologico di Light, mentre le seconde sono brutte e volgari, veramente orride, non capisco perché hanno dovuto cambiarle. Non mi viene in mente altro se non cose che sono state già dette, comunque sia, nonostante i difetti, VEDETELO, Death Note vi terrà incatenati alla sedia dall'inizio alla fine senza via di scampo e vi innamorerete perdutamente dei protagonisti!
Manga fantastico, sicuramente originale e unico nel suo genere... Lo stile del disegnatore non è particolarmente elevato rispetto ad altri manga, ma ciò che rende questo spettacolare è una trama complessa e artificiosa, non tanto da capire, ma quanto da creare e questo è un punto a favore dello scrittore... Incredibile è poi il combattimento psicologico che si instaura tra i due protagonisti.
Quando la storia sembra non avere più nulla da dire nuove strade vengono aperte tramite eccezionali colpi di scena... Un altro punto di forza del manga è la vicinanza alla realtà rispetto ad altri manga come One Piece e Naruto solo per citarne alcuni, Shinigami e Death Note a parte che sono però gli elementi su cui è basato il manga... DA NON PERDERE!
Quando la storia sembra non avere più nulla da dire nuove strade vengono aperte tramite eccezionali colpi di scena... Un altro punto di forza del manga è la vicinanza alla realtà rispetto ad altri manga come One Piece e Naruto solo per citarne alcuni, Shinigami e Death Note a parte che sono però gli elementi su cui è basato il manga... DA NON PERDERE!
Death Note è il capolavoro più sensazionale che sia mai stato creato; quando ho cominciato a guardare l'anime non riuscivo più a smettere.
La trama, scritta dalla misteriosa Tsugumi Ohba, è veramente avvincente e originale, ricca di colpi di scena a volte anche dolorosi se ci si affeziona ad un personaggio (non voglio fare spoiler...), nessuna appuntata è inutile e quando sembra che tutto stia per finire avviene qualcosa di inaspettato. In breve, si parla di un 17enne, Light Yagami, studente modello, che trova un Death Note: le persone i cui nomi vengono scritti su di esso, moriranno entro 40 secondi; Light decide di concretizzare, grazie al quaderno, il suo ideale di giustizia, creando un novo mondo il cui dio sarà Kira (Light).
Per quanto riguarda i disegni di Obata sono perfetti e curati nei minimi dettagli. I personaggi principali sono ben caratterizzati e disegnati in modo molto realistico e impeccabile. Le prime due sigle (apertura e chiusura) sono molto azzeccate e piacevoli, mentre le altre due sono volgari, ma potrebbero anche piacervi.
Mi dispiace solo per il finale che ti lascia veramente male. L'anime segue perfettamente il manga però il finale è leggermente differente: ho preferito quello dell'anime perché almeno un po’ più dignitoso per Light. Nonostante il finale, questo anime si merita un 10 pieno (e io non lo do facilmente) perché è il capolavoro dell'animazione giapponese! Lo consiglio a tutti (preferibilmente più di 10 anni), anche ai non amanti del genere, non riuscirete a smettere, GUARDATELO!
La trama, scritta dalla misteriosa Tsugumi Ohba, è veramente avvincente e originale, ricca di colpi di scena a volte anche dolorosi se ci si affeziona ad un personaggio (non voglio fare spoiler...), nessuna appuntata è inutile e quando sembra che tutto stia per finire avviene qualcosa di inaspettato. In breve, si parla di un 17enne, Light Yagami, studente modello, che trova un Death Note: le persone i cui nomi vengono scritti su di esso, moriranno entro 40 secondi; Light decide di concretizzare, grazie al quaderno, il suo ideale di giustizia, creando un novo mondo il cui dio sarà Kira (Light).
Per quanto riguarda i disegni di Obata sono perfetti e curati nei minimi dettagli. I personaggi principali sono ben caratterizzati e disegnati in modo molto realistico e impeccabile. Le prime due sigle (apertura e chiusura) sono molto azzeccate e piacevoli, mentre le altre due sono volgari, ma potrebbero anche piacervi.
Mi dispiace solo per il finale che ti lascia veramente male. L'anime segue perfettamente il manga però il finale è leggermente differente: ho preferito quello dell'anime perché almeno un po’ più dignitoso per Light. Nonostante il finale, questo anime si merita un 10 pieno (e io non lo do facilmente) perché è il capolavoro dell'animazione giapponese! Lo consiglio a tutti (preferibilmente più di 10 anni), anche ai non amanti del genere, non riuscirete a smettere, GUARDATELO!
Anime davvero da non perdere se siete appassionati del genere! Avrei dato un bel 10 se non fosse stato per il groviglio tematico che si crea dopo la 16esima puntata, fino al ribaltamento totale della situazione descritta. Vi confesso che, nonostante mi sembrava totalmente inappropriato come proseguo dell'anime, man mano che veniva a galla il nesso logico adottato dall'autore, non vedevo l'ora di finire la visione per la curiosità, infatti l'ho letteralmente divorato! Particolare il finale, pieno di colpi di scena da un lato inattesi dall'altro intuibili. Azzeccata la caratterizzazione dei personaggi maschili, descritti minuziosamente tramite i loro ragionamenti atti a sorprendere e intuire le mosse del rivale. Peccato solo per un prominente maschilismo che traspare dalla caratterizzazione esasperata nella devozione dei personaggi femminili verso Light, protagonista della serie. Tuttavia, l'opposizione tra la razionalità di Light e il sentimentalismo di Misa è davvero un buon punto per la riflessione sul contrasto ragione-sentimento. Per quanto riguarda le canzoni, mi sono sembrate appropriate le prime opening e ending, inascoltabili e volgari le seconde. In conclusione, è uno degli anime più appassionanti che abbia mai visto.
Seppur raramente, come in effetti è giusto che sia, vi sono anime o film che, mentre li vedi, ti accorgi dapprima di essere spaesato, nel non saperlo catalogare in nessun modo; per poi, ancor più di rado, ritrovarti ad affermare che davanti a te si erge la pietra miliare di quel che si può definire un nuovo genere. Vedi Evangelion (anime) o Matrix 1 (film). Questo è il caso di D.N. : un breaker che spezza da ogni filone e prepotentemente si innalza nell'olimpo delle produzioni davvero importanti.
Eppure di temi ricorrenti anche in altre produzioni ce ne sono molti: I bruttoni Dei della morte, il detective, l'assassino, ecc.. Ma sono il ruolo che essi hanno e le loro caratteristiche a rendere il tutto davvero innovativo: Il bene e il male, il bianco e il nero, si lasciano andare ad arbitrarie sfumature di grigio; gli aritigliati dei della morte tutto fanno fuorchè massacrare gente o massacrarsi a vicenda (almeno a livello fisico) ed ogni battaglia avviene solo e unicamente su un piano logico-mentale, come in una partita a scacchi. L'anime è quesi totalemente privo di azione ma mantiene un ritmo incalzante che vi terrà incollati alla poltrona.
Machiavellico, cervellotico, incredibilmente intricato. L'autore si diverte e prova gusto nel creare una matassa apparentemente, e solo apparentemente, informe di filo dinanzi allo spettatore attonito, che poi se la vede sbrogliare in pochi minuti rimanendo con gli occhi sbarrati e una espressione ebete. Un Deus ex machina paradossale poichè a gestirlo sono proprio le menti dei due antagonisti: perdonatemi l'uso improprio del termine ma davvero penso sia quello che più sintetizza la struttura di questo lavoro stupendo. Riferimenti religiosi sapientemente posti al punto giusto e spunti di riflessione su temi importanti e d'attualità come la pena di morte e non solo, completano un quadro già di per se di indubbio valore, i personaggi, caratterizzati nei dettagli, dalla postura fisica alla introspezione più profonda, escono fuori con forza dallo schermo sino a sembrare addirittura, nei loro eccessi, tangibili.
Una grafica davvero accattivante che spesso si lascia a virtuosi giochi di colori e luci che sottolineano con maestria il dualismo dei due personaggi principali, è la ciliegina sulla torta.
Detto questo arriviamo alla nota dolente... Quella che non mi permette di mettere il voto dieci a questo anime e che mi spingerebbe addirittura a scendere ad uno scarno, per questo lavoro, otto; come molti hanno sottolieneato l'anime da il massimo di se nella prima parte, dove l'inventiva e l'abilità dell'autore offrono il meglio di se; forse il brio del successo e la sete di denaro (spero di no!) hanno portato ad una seconda parte di pure declino, per carità, discerto livello, ma non è minimamente paraganabile alla prima. Sembra di osservare il quadro di un pittore che, preso e soddisfatto dal lavoro che sta facendo non riesce a smettere di dipingerlo e finisce per rovinarlo. La fortuna dell'autore e di chi si gode questo anime è che, al contrario di un quadro, gli episodi della prima parte rimangono visibili e sono del tutto godibili. Per questo, nel complesso, credo che un nove sia un voto giusto. Da vedere ASSOLUTAMENTE.
Eppure di temi ricorrenti anche in altre produzioni ce ne sono molti: I bruttoni Dei della morte, il detective, l'assassino, ecc.. Ma sono il ruolo che essi hanno e le loro caratteristiche a rendere il tutto davvero innovativo: Il bene e il male, il bianco e il nero, si lasciano andare ad arbitrarie sfumature di grigio; gli aritigliati dei della morte tutto fanno fuorchè massacrare gente o massacrarsi a vicenda (almeno a livello fisico) ed ogni battaglia avviene solo e unicamente su un piano logico-mentale, come in una partita a scacchi. L'anime è quesi totalemente privo di azione ma mantiene un ritmo incalzante che vi terrà incollati alla poltrona.
Machiavellico, cervellotico, incredibilmente intricato. L'autore si diverte e prova gusto nel creare una matassa apparentemente, e solo apparentemente, informe di filo dinanzi allo spettatore attonito, che poi se la vede sbrogliare in pochi minuti rimanendo con gli occhi sbarrati e una espressione ebete. Un Deus ex machina paradossale poichè a gestirlo sono proprio le menti dei due antagonisti: perdonatemi l'uso improprio del termine ma davvero penso sia quello che più sintetizza la struttura di questo lavoro stupendo. Riferimenti religiosi sapientemente posti al punto giusto e spunti di riflessione su temi importanti e d'attualità come la pena di morte e non solo, completano un quadro già di per se di indubbio valore, i personaggi, caratterizzati nei dettagli, dalla postura fisica alla introspezione più profonda, escono fuori con forza dallo schermo sino a sembrare addirittura, nei loro eccessi, tangibili.
Una grafica davvero accattivante che spesso si lascia a virtuosi giochi di colori e luci che sottolineano con maestria il dualismo dei due personaggi principali, è la ciliegina sulla torta.
Detto questo arriviamo alla nota dolente... Quella che non mi permette di mettere il voto dieci a questo anime e che mi spingerebbe addirittura a scendere ad uno scarno, per questo lavoro, otto; come molti hanno sottolieneato l'anime da il massimo di se nella prima parte, dove l'inventiva e l'abilità dell'autore offrono il meglio di se; forse il brio del successo e la sete di denaro (spero di no!) hanno portato ad una seconda parte di pure declino, per carità, discerto livello, ma non è minimamente paraganabile alla prima. Sembra di osservare il quadro di un pittore che, preso e soddisfatto dal lavoro che sta facendo non riesce a smettere di dipingerlo e finisce per rovinarlo. La fortuna dell'autore e di chi si gode questo anime è che, al contrario di un quadro, gli episodi della prima parte rimangono visibili e sono del tutto godibili. Per questo, nel complesso, credo che un nove sia un voto giusto. Da vedere ASSOLUTAMENTE.
A parer mio l'anime più bello che abbia mai visto!! La storia è molto appassionante, i disegni bellissimi e la colonna sonora una vera chicca!! In questo anime trovo particolarmente interessante l'ottima cronologia e l'effetto scenico che suscitano i personaggi nell'ingresso all'interno della storia!! Trama molto affascinante e intensa. Personalmente non riuscivo mai a smettere di guardarlo, una volta che si finisce un episodio si vuole vedere subito l'altro! Insomma, lo consiglio veramente a tutti; anche ad i non amanti del genere!
Difficilmente un anime mi ha appassionato e tenuto sulla sedia come Death Note. Impossibile resistergli sin dai primi episodi, andrebbe fatto vedere a chi pensa che gli anime sono solo prodotti per bambini, privi di trama e disegnati male. Tecnicamente buono in ogni parte, sopratutto nell' intreccio della trama, con dei bei disegni e musiche eccelse. I personaggi poi risultano reali e vicini a noi. L' unico difetto è che sembra non aver difetti. E Invece un difetto c'è. Dopo la seconda parte l' anime diventa un pò forzato. Si ha l' impressione di trovarsi davanti, per far un esempio, alla saga di Majin-Bu di Dragon Ball. Certo si vede sempre con piacere, ma solo perche vuoi vedere come andrà a finire. Comunque è sempre da vedere
Spettacolare, qualcosa di incredibilmente affascinante, non solo per i disegni, per la cura dei dettagli, per le espressioni di ogni singolo personaggio, ma anche per la trama (ingegnosa e ricca di colpi di scena!) che sin dall'inizio riesce a catturarti e la particolare attenzione della regia... le diverse inquadrature, le musiche di sottofondo riescono a trasportarti in questo inquietante viaggio per la "creazione di un Nuovo Mondo" fortemente voluto dal protagonista (Raito/Light)... sentimenti contrastanti di amore, odio e senso della giustizia... consiglio vivamente di vedere questo anime, sono certa che non rimarrete delusi! Buona visione!
Death Note è probabilmente l'anime con la migliore trama di sempre: ogni singolo dialogo fa parte della trama che è davvero fitta, intrigante, coinvolgente, appassionante e ci sarebbero ancora altre centinaia di aggettivi per tentare di descriverla che tanto sarebbero sempre troppo pochi. Death Note è talmente superiore ai suoi colleghi che secondo me non può essere classificato dentro alcun genere, anzi fa parte del genere "Death Note". 37 episodi che si possono tranquillamente vedere tutti d'un fiato: consigliatissimo a tutti, nessuno escluso :)
Avrebbe potuto rivoluzionare le aspettative di ogni appassionato. Storia originale, e la figura di L è semplicemente geniale. Una lotta cerebrale senza confini, tanto che ho pensato che gli autori per intrecciare una trama del genere dovessero essere folli. Magico, no, divino, mi sono detta. Ma come si dice "il troppo stroppia", e a furia di voler incastrare pensieri su pensieri, mosse e contromosse, proprio lì, sul finire, quando t'aspetti la bomba atomica, ecco la più cocente delusione in cui si possa incappare: la misera umiliazione e flagellazione del carattere del protagonista, fino ad allora determinato e orgoglioso. Quando un genio si riduce a idiota direi.
E' l'anime più bello che abbia visto in assoluto!!! i disegni meravigliosi, la storia semplicemente meravigliosa, i personaggi principali descritti benissimo, il mondo degli shinigami è una visione meravigliosa, la sfida tra i due protagonisti è una delle cose più interessanti ed emozionanti che si siano mai viste, le implicazioni filosofiche assurde... un anime profondo che costringe lo spettatore ad una profonda analisi introspettiva... non si può guardare un anime come Death Note e non riflettere sul concetto di etica, morale, libertà, globalizzazione, religione...è una delle opere più intelligenti che si siano viste negli ultimi anni...
Anche se, per inciso, anche io credo che avrebbero fatto bene a fermarsi al 25 episodio, soprattutto perchè ritengo il finale una caduta di stile del protagonista...
Anche se, per inciso, anche io credo che avrebbero fatto bene a fermarsi al 25 episodio, soprattutto perchè ritengo il finale una caduta di stile del protagonista...
Immaginate una bellissima donna (o un uomo, dipende dal vostro sesso e dai vostri gusti sessuali): gambe lunghe e ben tornite, seni procaci, pelle eburnea e profumata, capelli di seta, labbra turgide ed invitanti, ecc...
L'avete immaginata, vero! E se doveste scoprire che in realta' è un travestito?
Ecco, siete in grado di capire la mia delusione dopo la visione completa di DEATH NOTE.
La prima parte della serie puo' essere paragonata alla bellissima donna: Idea originale strabiliante, ottima sceneggiatura, design dei personaggi accattivante e raffinato, colori ammalianti, sfondi molto realistici e ben curati.
Ma ecco la sorpresa: il travestito ossia la seconda parte della serie.
Si avverte un calo notevole sia nella sceneggiatura che nell'aspetto tecnico, come se la prima parte fosse un vero e proprio specchietto per le allodole (purtroppo questo avviene spesso negli anime, ma non sempre).
L'avete immaginata, vero! E se doveste scoprire che in realta' è un travestito?
Ecco, siete in grado di capire la mia delusione dopo la visione completa di DEATH NOTE.
La prima parte della serie puo' essere paragonata alla bellissima donna: Idea originale strabiliante, ottima sceneggiatura, design dei personaggi accattivante e raffinato, colori ammalianti, sfondi molto realistici e ben curati.
Ma ecco la sorpresa: il travestito ossia la seconda parte della serie.
Si avverte un calo notevole sia nella sceneggiatura che nell'aspetto tecnico, come se la prima parte fosse un vero e proprio specchietto per le allodole (purtroppo questo avviene spesso negli anime, ma non sempre).
Questo è un capolavoro! Basterebbe questo ma addentrandoci nel labirinto mentale che viene fuori dalla storia si rimane davvero affascinati e colpiti. La "lettura" d'insieme è complessa, i ragionamenti dei 2 protagonisti rendono il tutto ancora più difficile e il bello è proprio questo: macchinazione intellettiva e imprevedibilità sono decisamente il punto forte. Forse un po' divagante in particolare dopo la 25ima puntata, dopo la quale la sfida con [...] è definitivamente persa.
Sopravvalutato! Ottimo anime, bella storia, relativamente originale, niente da dire, ma non è (a mio parere) il capolavoro che credevo leggendo le altre recensioni !
Non critico l' animazione avvolte statica (è molto parlato, quindi normale), ne i vari tempi morti (...) o la trama spesso pesante, ma il complesso, che mi ha lasciato in bocca un gusto di "volutamente provocatorio".
Il protagonista è spesso troppo intelligente, con obbiettivi enormi e un atteggiamento inumanamente calcolatore (sfrutta tutto e tutti), L invece è forzatamente "sopra le righe", come Misa è sfaccettata (quasi schizofrenica), i vari comprimari poi sembrano burattini in quella che in effetti è un immensa partita a scacchi.
Cervellotico e, in alcuni casi, volutamente "incasinato".
Non critico l' animazione avvolte statica (è molto parlato, quindi normale), ne i vari tempi morti (...) o la trama spesso pesante, ma il complesso, che mi ha lasciato in bocca un gusto di "volutamente provocatorio".
Il protagonista è spesso troppo intelligente, con obbiettivi enormi e un atteggiamento inumanamente calcolatore (sfrutta tutto e tutti), L invece è forzatamente "sopra le righe", come Misa è sfaccettata (quasi schizofrenica), i vari comprimari poi sembrano burattini in quella che in effetti è un immensa partita a scacchi.
Cervellotico e, in alcuni casi, volutamente "incasinato".
Davvero bello! La storia mi ha preso subito. E' uno di quegli anime che ti fa stare incollato alla sedia fino all'ultima puntata! Ho trovato piacevole anche il lato "strategico" della trama: sembra un'enorme e lunghissima partita di scacchi. I personaggi sono ben caratterizzati e lo stile dei disegni molto curato, anche per quanto riguarda gli shinigami.
Molto filosofico, molto antireligioso, agli occhi di uno storico (o di un ateo) fa venire in mente i tempi bui dell'inquisizione cattolica ma anche i nostri giorni, con la pretesa delle "guerre sante" da un lato e della "lotta al terrorismo" dall'altra. In alcuni episodi c'è un calo di trama, ma comunque l'anime fila liscio. Speriamo per un buon doppiaggio italiano.
^__^
Molto filosofico, molto antireligioso, agli occhi di uno storico (o di un ateo) fa venire in mente i tempi bui dell'inquisizione cattolica ma anche i nostri giorni, con la pretesa delle "guerre sante" da un lato e della "lotta al terrorismo" dall'altra. In alcuni episodi c'è un calo di trama, ma comunque l'anime fila liscio. Speriamo per un buon doppiaggio italiano.
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Geniale, coinvolgente, incalzante, riesci a mala pena a staccarti dalla TV, una serie che vorresti vedere tutta d'un fiato!
9 e non 10... perchè ? Nelle puntate finali, il fascino iniziale scema leggermente, credo sia difficile per un anime riuscire a tenere un livello da capolavoro per ben 37 putate.
Graficamente è un piacere per gli occhi, la colonna sonora è ottima, i doppiatori giapponesi sono bravissimi, ma il punto forte di questo anime è la trama, una sceneggiatura che è da OSCAR! Preparate i vostri neuroni perchè questo anime è tutto tranne che banale, colpi di scena ragionamenti e tattiche, metteranno a dura prova tutte le vostre sinapsi. ECCEZIONALE ASSOLUTAMENTE DA VEDERE.
9 e non 10... perchè ? Nelle puntate finali, il fascino iniziale scema leggermente, credo sia difficile per un anime riuscire a tenere un livello da capolavoro per ben 37 putate.
Graficamente è un piacere per gli occhi, la colonna sonora è ottima, i doppiatori giapponesi sono bravissimi, ma il punto forte di questo anime è la trama, una sceneggiatura che è da OSCAR! Preparate i vostri neuroni perchè questo anime è tutto tranne che banale, colpi di scena ragionamenti e tattiche, metteranno a dura prova tutte le vostre sinapsi. ECCEZIONALE ASSOLUTAMENTE DA VEDERE.
Beh, che dire... l'anime piu bello che abbia mai visto :) Mai nessun anime mi fatto venire il batticuore tra la fine della penultima puntata e l'ultima...
La storia: ragazzo che trova un quaderno sul quale, scrivendo il nome di una persona e focalizzando il suo volto, fa morire quella persona in 40 sec. Fin qui niente di esaltante. Ma grazie a chi meno te lo aspetti, la polizia, l'anime prende una strada basata sull'intelletto, la furbizia, l'intelligenza e l'intuizione. Infatti il continuo scontro fra il protagonista e il detective interessato del caso, da vita ad una storia dinamica, ricca di colpi di scena e azioni da lasciarti e bocca aperta, mani nei capelli e occhi sbarrati.
Ci sono solo due cose che non mi sono piaciute di questo anime: 1 la sigla di apertura della seconda parte dell'anime; 2 l'ultimo episodio, ma non come storia ma come strutturazione (azzeccatissima e del tutto appropriata al momento) troppo sangue e troppi atteggiamenti fuori di testa del quale l'anime non ti fa abituare per tutta la serie.
Inoltre mi sarebbe piaciuto vedere le varie reazioni dei vari personaggi.
Beh, che dire... assolutamente da vedere.
La storia: ragazzo che trova un quaderno sul quale, scrivendo il nome di una persona e focalizzando il suo volto, fa morire quella persona in 40 sec. Fin qui niente di esaltante. Ma grazie a chi meno te lo aspetti, la polizia, l'anime prende una strada basata sull'intelletto, la furbizia, l'intelligenza e l'intuizione. Infatti il continuo scontro fra il protagonista e il detective interessato del caso, da vita ad una storia dinamica, ricca di colpi di scena e azioni da lasciarti e bocca aperta, mani nei capelli e occhi sbarrati.
Ci sono solo due cose che non mi sono piaciute di questo anime: 1 la sigla di apertura della seconda parte dell'anime; 2 l'ultimo episodio, ma non come storia ma come strutturazione (azzeccatissima e del tutto appropriata al momento) troppo sangue e troppi atteggiamenti fuori di testa del quale l'anime non ti fa abituare per tutta la serie.
Inoltre mi sarebbe piaciuto vedere le varie reazioni dei vari personaggi.
Beh, che dire... assolutamente da vedere.
<b>[attenzione spoiler]</b>
Anime bellissimo. Nei disegni si denotava una cura strabiliante dei personaggi e dei colori che spesso, oltre a mantenere salda e costante la tensione, contribuivano ad "aplificare" l'effetto "colpo di scena". Personalmente sono stato risucchiato sin dalla prima puntata. Una concatenazione strabiliante di eventi, secodndo me, "sbalorditi di trovarsi uno accanto all'altro. La tensione e la suspens generata dai dialoghi e le immagini lasciano lo spettatore bramoso di conoscerne la fine e, una volta arrivatoci, ci si compiange quasi per non essere sicuri di trovare un'altra visione altrettanto stimolante.
Tuttavia concordo con un commento precedente nel dire che nelle ultime puntate si è un pò persa la genialità iniziale. In particolare dalla 26 in poi( dopo la morte di [..]).Rimane comunque un interessante visione che descrive, minuziosamente, "retroscena" intimi e segreti della natura umana.
Anime bellissimo. Nei disegni si denotava una cura strabiliante dei personaggi e dei colori che spesso, oltre a mantenere salda e costante la tensione, contribuivano ad "aplificare" l'effetto "colpo di scena". Personalmente sono stato risucchiato sin dalla prima puntata. Una concatenazione strabiliante di eventi, secodndo me, "sbalorditi di trovarsi uno accanto all'altro. La tensione e la suspens generata dai dialoghi e le immagini lasciano lo spettatore bramoso di conoscerne la fine e, una volta arrivatoci, ci si compiange quasi per non essere sicuri di trovare un'altra visione altrettanto stimolante.
Tuttavia concordo con un commento precedente nel dire che nelle ultime puntate si è un pò persa la genialità iniziale. In particolare dalla 26 in poi( dopo la morte di [..]).Rimane comunque un interessante visione che descrive, minuziosamente, "retroscena" intimi e segreti della natura umana.
E' STUPENDO... il miglior anime che io abbia mai visto. Me ne aveva parlato un amico e mi sembrava già interessante poi lo sono andata a vedere e non potevo immaginare che già dalla prima puntata sarei rimasta affascinata da questa storia. In sintesi la trama racconta di un giovane liceale di nome Yagami Light (che negli ideogrammi giapponesi significa luna, sole e in inglese significa luce) uscendo da scuola trova per terra uno strano libro chiamato Death Note (il quaderno della morte) e per curiosità lo prende e lo prova vedendo subito il suo impiego: infatti ogni nome che viene scritto nel quaderno muore (1° regola) e se entro i 40 secondi non sarebbe stata scritta la causa della morte la persona in questione sarebbe morta di attacco cardiaco (2° regola) e tante altre clausule che non vi racconto per non togliervi il succo. Dopo un pò di tempo (come volevasi dimostrare) arriva il proprietario del quaderno uno shinigami (un dio della morte nella tradizione giapponese) che vincolato a stare con lui sulla terra finchè avrà il suo quaderno che Light userà come dice lui nel primo episodio "per purificare e dare vita a nuovo mondo di cui io sarò il dio supremo". E per fare ciò verrà conosciuto da tutti come Kira (derivante dall'inglese killer e che in giapponese significa "illuminato"). Ma c'è chi è pronto mettere a soqquadro i suoi piani: la polizia giapponese (di cui fa parte suo padre), la CIA e addirittura l'FBA e l'INTERPOOL e più di tutti il famoso L detective conosciuto in tutto il mondo per non aver mai sbagliato un caso e qui ci sarà la lotta di cervelli tra Kira e L per vincere questa battaglia perchè "io sono la giustizia". Naturalmente L sarà aiutato da tutte le forze dette prima ma anche LIght non sarà solo: infatti ad aiutarlo ci sarà Misa una giovane idol che come lui possiede un Death Note e in più possiede gli occhi di uno shinigami e conosce il modo per ucciderli (non vi dico altro scopritelo da soli sarà più bello) e lo aiuterà solo perchè è innamorata sia di LIght (lei dice che è amore a prima vista) e anche di Kira (che ha vendicato la morte dei suoi genitori da parte di un ladro). Il design sono fatti molto bene tranne per qualche perplessità (come per esempio le occhiaie di L) e le varie indagini e intrecci tra persone e i piani del killer e del detective sono fenomenali (ci sono dei colpi di scena nella storia che mi hanno lasciata col cuore in gola). LO consiglio a tutti anche perchè non c'è una minima goccia di sangue e la colonna sonora e favolosa.
Molto originale e accalappiante all'inizio, credo che si perda un po' per strada. Insomma, già Yagami non è quel genio che l'autore vuol far crederci che sia (tutto lo sviluppo della storia si basa sui suoi errori e i sempre più contorti tentativi di porvi rimedio a ben vedere). Ma sopratutto con il numero degli episodi aumenta la sensazione che le regole del Death Note vengano moltiplicate solo per fornire nuove strategie e scappatoie al protagonista che così può prolungare la serie per più di trenta puntate! L'intreccio, che dovrebbe essere ad orologeria, ogni tanto scade, ma rimane una delle serie più originali e appassionanti degli ultimi anni.
Se l'anime si fosse concluso prima avrei dato 10 pieno. Coinvolgente la storia e le musiche. Le prime puntate ti tengono incollato alla sedia. Purtroppo dopo la puntata 15 la serie perde di brio, diventando troppo "commerciale" e incoerente. Light che conduce il gioco nella prima parte finisce per subirlo. Al di là di questo il comportamento dei personaggi è spesso irreale e varie sono le esasperazioni (cito ad esempio L che monta un apparecchio dinamitardo nel cassetto). Un anime che resterà comunque nella storia.
Coinvolgente.
Coinvolgente.
Ho iniziato a vedere questa serie controvoglia, ho visto la prima puntata alle 11.00 di sera, svogliato, seguendola a spizzichi e bocconi. Non mi perdonerò mai questo errore: Death Note è l'anime più belo che si possa vedere! Tralasciando la veste grafica (perfetta niente di più o di meno), le musiche (perfette), la storia è incredibile, le prime 20 puntate rimani letteralmente incollato al video senza potere staccarti. Una cosa del genere non si vedrà mai più. I personaggi sono incredibili, le loro avventure di più. La sfida di una ragazzo al mondo intero e a ai più grandi detective della storia, con colpi di scena, raffica di suspance, mosse e contro mosse che la finale del mondiale di scacchi ti pare il gioco dell'oca...
Death Note non ha... non avrà e non potrà avere rivali nel suo genere. Sfortunatamente la trama non finisce come speravo (ma ciò non può ledere il mio amore per questo anime...)
KIRA E' KAMI!
Death Note non ha... non avrà e non potrà avere rivali nel suo genere. Sfortunatamente la trama non finisce come speravo (ma ciò non può ledere il mio amore per questo anime...)
KIRA E' KAMI!
Che rabbia! Che occasione mancata! Ma come si fa la lasciarsi scivolare tra le dita la possibilità di produrre uno dei più begli anime degli ultimi anni? E dire che le premesse c'erano tutte! Le prime puntate sono quanto di più azzeccato si potesse sfornare (vedi tutte le recensioni sotto la mia): trama, regia, disegni, animazioni... tutto!
Confesso che all'inizio ho fatto fatica anche a togliermelo dalla testa durante le giornate.
E poi, a poco a poco, qualcosa si inceppa... non si prosegue più al ritmo di prima, ma si assiste ad episodi che via via ti fanno chiedere il perchè della loro esistenza. Cominci a desiderare di veder tirare le somme... e invece no! Più volte vengono stravolti gli equilibri per poi ripartire come da capo, lasciandosi indietro, dimenticate, situazioni e personaggi che continueranno a tormentarti fino alla fine senza mai più riaffiorare. Che occasione sprecata, ripeto! Quante figure maledettamente interessanti e lasciate lì a languire, puntata dopo puntata! Quanti buchi e tagli di trama forzati. E per cosa? Per far stare in 37 puntate di tutto e di più, quando non ne sarebbero bastate 60? Oppure per aumentare a tutti i costi il numero degli episodi che, con scelte più oculate, si potevano contenere in una serie di 26? E intanto il tasso del mio nervosismo saliva, episodio dopo e pisodio, finchè alla fine non ce l'ho quasi fatta ad arrivar in fondo!
Confesso che all'inizio ho fatto fatica anche a togliermelo dalla testa durante le giornate.
E poi, a poco a poco, qualcosa si inceppa... non si prosegue più al ritmo di prima, ma si assiste ad episodi che via via ti fanno chiedere il perchè della loro esistenza. Cominci a desiderare di veder tirare le somme... e invece no! Più volte vengono stravolti gli equilibri per poi ripartire come da capo, lasciandosi indietro, dimenticate, situazioni e personaggi che continueranno a tormentarti fino alla fine senza mai più riaffiorare. Che occasione sprecata, ripeto! Quante figure maledettamente interessanti e lasciate lì a languire, puntata dopo puntata! Quanti buchi e tagli di trama forzati. E per cosa? Per far stare in 37 puntate di tutto e di più, quando non ne sarebbero bastate 60? Oppure per aumentare a tutti i costi il numero degli episodi che, con scelte più oculate, si potevano contenere in una serie di 26? E intanto il tasso del mio nervosismo saliva, episodio dopo e pisodio, finchè alla fine non ce l'ho quasi fatta ad arrivar in fondo!
Avrei preferito dare un voto intorno al 9 e mezzo, è un anime da vedere ASSOLUTAMENTE, erano anni che non si vedeva un manga che potesse coinvolgere così tanto psicologicamente una persona, riderete, odierete, amerete i vari personaggi, non sono accordo con la prima recensione, le sigle della seconda serie sono fantastiche per gli amanti dei suoni metallici, e sono daccordo che cala un po l'entusiasmo con la morte di un protagonista... fino a quel punto la serie è da 10 pieno, e cala proseguendo, voglio inoltre precisare che il manga finisce in modo differente, e che personalmente preferisco, trovo un po frettolosa la chiusura, ma sempre di grande livello.
“E presto diventerò il dio del nuovo mondo”. Mettete questa frase in bocca al sergente Garcia di Zorro e riderete a crepapelle. Ma provate ora ad immaginare la stessa frase pronunciata da un genio a cui un annoiato e bislacco dio della morte regala il Diario della Morte.
Nella dimensione degli dei della morte da troppo tempo vige ormai la noia assoluta. Tutti gli shinigami hanno ormai dimenticato la loro reale funzione e passano la loro insulsa vita succhiando stancamente il tempo agli uomini. Tra i tanti uno soltanto decide a darsi una mossa. Riuk, alato e nero dio della morte, vuole dare una scossa al suo stesso torpore, e lascia intenzionalmente cadere sull’ecumene il suo diario della morte. Oggettino interessante, visto che, assieme ad altre clausole che si conosceranno con l’evolversi della storia, si può uccidere un povero cristo scrivendo su di esso il nome della vittima designata.
Il diario d’ebano colore, viene raccolto da un incredulo ragazzo, Light Yagami, figlio di un pezzo grosso della polizia giapponese e giovane dotato di grande quanto violento senso della giustizia.
In un mondo ormai logorato dalla follia e inettitudine umana, in cui la legge animale del “ il più grosso divora il più piccolo” è divenuta dogma, il nuovo signore della morte, dalla personalità in cui forte e’ il kiasmo dei sensi e delle morali, impugnerà la sua cartacea falce, e inizierà a mietere le vite degli ingiusti.
Ma quella di Light non è la sola figura chiave. Se c’è un protagonista, vi deve essere un antagonista degno di nota. E’ L, il leggendario detective, che subito inquadra il novello Kira (da killer), cioè Light, e con lui inizierà una stupenda lotta psicologica in cui il protagonista, a differenza delle favole, è il cattivo truccato da buono. Chi riuscirà a scrivere la parola fine a questa battaglia? L o Kira, chi rappresenterà la giustizia nel nuovo mondo?
La serie accompagnata da musiche degne e appropriate ha un charter design decisamente accattivante, anche se verso le ultime puntate si avverte una leggera flessione, subito recuperata nelle scene finali. Se il vostro migliore amico ha un sorrisetto da schiaffi sempre stampato in faccia e uno strano diario nero, ora almeno ne conoscerete il motivo!
Nella dimensione degli dei della morte da troppo tempo vige ormai la noia assoluta. Tutti gli shinigami hanno ormai dimenticato la loro reale funzione e passano la loro insulsa vita succhiando stancamente il tempo agli uomini. Tra i tanti uno soltanto decide a darsi una mossa. Riuk, alato e nero dio della morte, vuole dare una scossa al suo stesso torpore, e lascia intenzionalmente cadere sull’ecumene il suo diario della morte. Oggettino interessante, visto che, assieme ad altre clausole che si conosceranno con l’evolversi della storia, si può uccidere un povero cristo scrivendo su di esso il nome della vittima designata.
Il diario d’ebano colore, viene raccolto da un incredulo ragazzo, Light Yagami, figlio di un pezzo grosso della polizia giapponese e giovane dotato di grande quanto violento senso della giustizia.
In un mondo ormai logorato dalla follia e inettitudine umana, in cui la legge animale del “ il più grosso divora il più piccolo” è divenuta dogma, il nuovo signore della morte, dalla personalità in cui forte e’ il kiasmo dei sensi e delle morali, impugnerà la sua cartacea falce, e inizierà a mietere le vite degli ingiusti.
Ma quella di Light non è la sola figura chiave. Se c’è un protagonista, vi deve essere un antagonista degno di nota. E’ L, il leggendario detective, che subito inquadra il novello Kira (da killer), cioè Light, e con lui inizierà una stupenda lotta psicologica in cui il protagonista, a differenza delle favole, è il cattivo truccato da buono. Chi riuscirà a scrivere la parola fine a questa battaglia? L o Kira, chi rappresenterà la giustizia nel nuovo mondo?
La serie accompagnata da musiche degne e appropriate ha un charter design decisamente accattivante, anche se verso le ultime puntate si avverte una leggera flessione, subito recuperata nelle scene finali. Se il vostro migliore amico ha un sorrisetto da schiaffi sempre stampato in faccia e uno strano diario nero, ora almeno ne conoscerete il motivo!
<b>[CONTIENE SPOILER]</b> Anime splendido, si tratta di uno dei migliori in circolazione, tutto splendido personaggi carismatici; un anime che non lascia mai delusi gli spettatori dal punto di vista della storia, sempre ricca di colpi di scena e situazioni che ribaltano magari quello che era stato per 5-6 puntate, la qualità dei disegni e della musica è altissima, ma non è perfetto per un semplice motivo: la famigerata seconda parte, nella quale probabilmente anzi sicuramente cala; forse era meglio chiuderla con due o tre puntate dopo la puntata in cui L [...]; però non si può dire che il cartone perda tantissimo, alla successione di L prendono posto Near e Mello che non saranno L, ma però sono sempre convolgenti, eccomi alla fine di questa recensione: io ho un solo consiglio da darvi... GUARDATELO!
Death note è un raro caso di anime (come non se ne vedevano da anni) che affronta temi attualissimi, facendo scontrare sullo schermo due opinioni contrastanti dell'opinione pubblica, in particolare giapponese (ma non solo). Questo è un grande merito, a cui si aggiunge quello di non farsi troppi scrupoli a presentare episodi di rara malvagità. La serie purtroppo si protrae. Troppo. Sebbene in partenza le idee erano molte e l'intreccio ben variegato, aiutato anche da un gradevole comparto tecnico e da un'interessante atmosfera, col tempo si è passati ad un vuoto formalismo: i contenuti si sono dileguati ed è rimasta solo la facciata. In ogni caso, il soggetto e l'iniziale coraggio non possono che servire d'esempio per i posteri. Voto in media: 8
Veramente fantastico. Ho adorato questo anime ed i suoi personaggi, e non ho potuto fare a meno di esaltarmi ad ogni nuovo stratagemma di Kira ed L per fregarsi a vicenda. Già il fatto che il protagonista sia il cattivo, poi, mi esalta non poco. Ho seguito con il fiato sospeso dall'inizio alla fine tutte le puntate, saltando sulla sedia ad ogni nuova genialata. Per non parlare delle sigle, poi, davvero eccezionali.
Una serie poliziesca-horror magistrale, almeno nella prima parte, perchè nella seconda cala di brutto. Le situazioni si fanno meno tese e coinvolgenti, gli stratagemmi diventano puerili ed a tratti ridicoli, personaggi che magari sarebbero anche interessanti e a cui viene data anche una caratterizzazione abbastanza particolareggiata con tanto di passato problematico e compagnia bella vengono fatti fuori dopo un paio di apparizioni e subito dimenticati come se nulla fosse. Perfino la qualità tecnica mi sembra inferiore alla prima parte. Si ha la sensazione che sia cambiato l'autore, o che si cerchi di raccontare in poche puntate una trama che ne avrebbe richieste almeno il doppio.
Alla prima parte mi sentirei di dare un 10 pieno, alla serie intera non posso darlo perchè è rovinata dalla seconda parte.
Merita comunque di essere visto, ad ogni costo!
Una serie poliziesca-horror magistrale, almeno nella prima parte, perchè nella seconda cala di brutto. Le situazioni si fanno meno tese e coinvolgenti, gli stratagemmi diventano puerili ed a tratti ridicoli, personaggi che magari sarebbero anche interessanti e a cui viene data anche una caratterizzazione abbastanza particolareggiata con tanto di passato problematico e compagnia bella vengono fatti fuori dopo un paio di apparizioni e subito dimenticati come se nulla fosse. Perfino la qualità tecnica mi sembra inferiore alla prima parte. Si ha la sensazione che sia cambiato l'autore, o che si cerchi di raccontare in poche puntate una trama che ne avrebbe richieste almeno il doppio.
Alla prima parte mi sentirei di dare un 10 pieno, alla serie intera non posso darlo perchè è rovinata dalla seconda parte.
Merita comunque di essere visto, ad ogni costo!
L'anime è strutturato in maniera parabolica:le prime 25 puntate sono un crescendo continuo di suspence e colpi di scena e l'originalità è data dallo stupendo gioco psicologico che si scatena tra i due protagonisti anche se la parte della prigionia di Yagami Light e la successiva collaborazione con L sembra un po' troppo macchinosa e toglie un po' di adrenalina al complesso. Le ultime puntate perdono un po' di efficacia e la trovata di Near e di Mello come continuatori dell'opera di L mi sembra forse poco azzeccata. Il complesso che ne scaturise tuttavia non delude le aspettative e alla fine le ultime 4 puntate si riallineano con quelle iniziali. La psicologia gioca un ruolo fondamentale e l'atteggiamento che light mantiene per tutta la serie contribuisce fortemente a dare una nota di divino e superiore a tutte le sue azioni e la scelta di L come co-protagonista/antagonista nettamente contrapposto a Light nei modi di fare ma affine negli atteggiamenti psicologici rende il loro duello ancora più avvincente.
L'idea di partenza, originale e interessante, viene sviluppata come un thriller appassionante, con suspance e colpi di scena assicurati.
I personaggi, soprattutto i protagonisti, sono ben sviluppati, dotati di grande carisma e decisamente affascinanti.
I disegni sono curati e realistici. Le musiche davvero eccezionali.
E' vero che in un certo momento l'anime perde un po' rispetto alle puntate precedenti, ma recupera verso la fine. Comunque la perfezione della prima parte lo rende indimenticabile.
In conclusione: un anime da non perdere!
I personaggi, soprattutto i protagonisti, sono ben sviluppati, dotati di grande carisma e decisamente affascinanti.
I disegni sono curati e realistici. Le musiche davvero eccezionali.
E' vero che in un certo momento l'anime perde un po' rispetto alle puntate precedenti, ma recupera verso la fine. Comunque la perfezione della prima parte lo rende indimenticabile.
In conclusione: un anime da non perdere!
Death Note è stato uno di quei pochi anime capace di farmi rimanere incollata al pc per ore. Disegni eccellenti, musiche straordinarie e appropriate, capacità di stordimento decisamente alta... eheh! L'unica pecca è la sigla iniziale verso la metà della serie che non rende come la prima... Anche se all'inizio odiavo il protagonista, Light, alla fine ho provato un senso di pena e dispiacere, ma ciò non giustifica certo ciò che ha fatto. Comunque il mio preferito rimane sempre in modo indiscusso L!
Originale, coinvolgente, profondo. Le cose che più catturano sono: un'ottima dose di realismo nonostante la componente fantastica e la decisa rottura con il buonismo politicamente corretto. Questi due elementi in particolare conferiscono grande profondità e spessore alla serie.
Purtroppo quelli che sono i punti di forza calano vistosamente nella parte finale, cosa questa che stona ancora di più perchè lo spettatore è abituato agli alti livelli della prima parte e di conseguenza alcune situazioni e il comportamento dei personaggi sono incoerenti. Nonostante questo il voto complessivo è meritatamente molto elevato, il che la dice lunga sulla qualità del concept e della prima parte^^
Purtroppo quelli che sono i punti di forza calano vistosamente nella parte finale, cosa questa che stona ancora di più perchè lo spettatore è abituato agli alti livelli della prima parte e di conseguenza alcune situazioni e il comportamento dei personaggi sono incoerenti. Nonostante questo il voto complessivo è meritatamente molto elevato, il che la dice lunga sulla qualità del concept e della prima parte^^
Cosa dire, per me ora è uno dei migliori anime che abbia mai visto.
Trama pensata veramente bene, è il genere di anime per i non appassionati dei soliti calci e pugni. Presenta una storia con continui colpi di scena, alcune scene ok sono un pò banali..... Ma comunque è il tipo di anime che non ti lascia staccare facilmente da una puntata all'altra. I disegni nel complesso sono semplici ma molto belli. I personaggi molto caratteristici e creati veramente bene. più che un anime lo definirei un telefilm perchè presenta la sfida tra il male e il bene in una maniera che alla fine si continua a riflettere si quale sia il giusto e il sbagliato.
Guardatelo!!!!
Trama pensata veramente bene, è il genere di anime per i non appassionati dei soliti calci e pugni. Presenta una storia con continui colpi di scena, alcune scene ok sono un pò banali..... Ma comunque è il tipo di anime che non ti lascia staccare facilmente da una puntata all'altra. I disegni nel complesso sono semplici ma molto belli. I personaggi molto caratteristici e creati veramente bene. più che un anime lo definirei un telefilm perchè presenta la sfida tra il male e il bene in una maniera che alla fine si continua a riflettere si quale sia il giusto e il sbagliato.
Guardatelo!!!!
[<b>ATTENZIONE, SPOILER</b>] Bei disegni, bella storia, ottima atmosfera... nulla da dire questo manga merita un ottimo successo... o almeno la prima parte!
Gli scontri tra Kira ed L sn davvero interessanti, ben strutturati, predisposti,anche se certe volte lo spettatore rischia colossali mal di testa cercando di capirci qualcosa... in ogni caso è veramente un ottimo anime!
Il voto non pienamente altò lo si deve alla seconda parte, specialmente il finale non lo ritengo degno... sinceramente avrei preferito che fosse L a catturare Kira e non quel bambinetto di N... in ogni caso questo manga merita un 8 pieno... un 10 alla prima parte... però purtroppo non si può dividere in parti il voto ^^
Gli scontri tra Kira ed L sn davvero interessanti, ben strutturati, predisposti,anche se certe volte lo spettatore rischia colossali mal di testa cercando di capirci qualcosa... in ogni caso è veramente un ottimo anime!
Il voto non pienamente altò lo si deve alla seconda parte, specialmente il finale non lo ritengo degno... sinceramente avrei preferito che fosse L a catturare Kira e non quel bambinetto di N... in ogni caso questo manga merita un 8 pieno... un 10 alla prima parte... però purtroppo non si può dividere in parti il voto ^^
Meraviglioso sotto ogni punto di vista. Le musiche sono fantastiche sempre adatte al momento. Molti episodi fanno venire la pelle d'oca. La lotta che si presenta tra bene e male è molto interessante,chiunque guarda Death si interroga e si chiede se anche lui se fosse li sarebbe un sostenitore di Kira o uno di quei pochi uomini che cercano di fermarlo. L'episodio finale è bellissimo, forse un pò crudele ma va a finire come doveva finire. Un capolavoro che non può passare inosservato.
E' forse l'anime più appassionante che abbia mai visto (e credetemi di anime ne ho visti davvero tanti).
Ciò che attrae maggiormente l'attenzione è il duello psicologico fra Kira e i suoi avversari, personaggi con un' intelligenza al di fuori dal comune che terrano tutti voi col fiato sospeso fino all'ultimo.
Per quanto riguarda laspetto tecinco vero e proprio niente da ridere, ottime le musiche, ottimi i disegni, stupende le varie sigle ma soprattutto sublime la descrizione dei personaggi che imparerete ad amare (o ad odiare) sotto ogni aspetto. CONSIGLIATO DI CUORE
Ciò che attrae maggiormente l'attenzione è il duello psicologico fra Kira e i suoi avversari, personaggi con un' intelligenza al di fuori dal comune che terrano tutti voi col fiato sospeso fino all'ultimo.
Per quanto riguarda laspetto tecinco vero e proprio niente da ridere, ottime le musiche, ottimi i disegni, stupende le varie sigle ma soprattutto sublime la descrizione dei personaggi che imparerete ad amare (o ad odiare) sotto ogni aspetto. CONSIGLIATO DI CUORE
Il voto in realtà sarebbe 6.5, ma il contatore non prevede i mezzi voti.
Partiamo da un presupposto: con questa non recensisco la trama dell'opera ma come il manga sia stato adattato ad anime.
Sulla realizzazione tecnica dei primi episodi non c'è nulla da dire, davvero buona, regia ottima, disegni pure, musiche pure. Il calo si sente molto a metà serie, e per quanto riesca a ridarsi un contegno con gli episodi 23, 24 e 25 non tornerà mai alla qualità tecnica iniziale.
Il vero problema di quest'anime, e diventa ovvio vedendo tutti gli episodi, è che si tratta di una versione del manga rivista a tavolino per fare contente le fangirl di L e Light. Nella prima serie (episodi 1-26) il rapporto di amicizia fra L e Light, che nel manga era meno che accennato, viene espanso in maniera ridicola, sfiorando più volte lo yaoi (fangirl: "EVVIVAAA!!"). La seconda serie (episodi 27-37) è stata martoriata dai tagli, sono state segate via molte situazioni interessanti, sono rimasti dei buchi di trama enormi (matt appare dal nulla e muore, il rapporto fra mello e lidner non viene mai spiegato) e i personaggi non sono stati approfonditi per nulla. La seconda serie, nell'anime, ha avuto il solo scopo di dire "la prima serie era meglio."
La tragedia della commercialità culmina nel finale: cambiato in maniera molto peggiore del manga, è apertamente studiato ad-hoc per fare contente le fan di L e di Light, che negli ultimi istanti intravede, senza motivo, il suo rivale.
L'anime in sostanza ha reso il manga un opera commerciale al massimo, che perde moltissimo in trama e personaggi per guadagnare in accenni di yaoi continui e in tagli selvaggi della seconda serie perché meno gradita dalle masse.
Partiamo da un presupposto: con questa non recensisco la trama dell'opera ma come il manga sia stato adattato ad anime.
Sulla realizzazione tecnica dei primi episodi non c'è nulla da dire, davvero buona, regia ottima, disegni pure, musiche pure. Il calo si sente molto a metà serie, e per quanto riesca a ridarsi un contegno con gli episodi 23, 24 e 25 non tornerà mai alla qualità tecnica iniziale.
Il vero problema di quest'anime, e diventa ovvio vedendo tutti gli episodi, è che si tratta di una versione del manga rivista a tavolino per fare contente le fangirl di L e Light. Nella prima serie (episodi 1-26) il rapporto di amicizia fra L e Light, che nel manga era meno che accennato, viene espanso in maniera ridicola, sfiorando più volte lo yaoi (fangirl: "EVVIVAAA!!"). La seconda serie (episodi 27-37) è stata martoriata dai tagli, sono state segate via molte situazioni interessanti, sono rimasti dei buchi di trama enormi (matt appare dal nulla e muore, il rapporto fra mello e lidner non viene mai spiegato) e i personaggi non sono stati approfonditi per nulla. La seconda serie, nell'anime, ha avuto il solo scopo di dire "la prima serie era meglio."
La tragedia della commercialità culmina nel finale: cambiato in maniera molto peggiore del manga, è apertamente studiato ad-hoc per fare contente le fan di L e di Light, che negli ultimi istanti intravede, senza motivo, il suo rivale.
L'anime in sostanza ha reso il manga un opera commerciale al massimo, che perde moltissimo in trama e personaggi per guadagnare in accenni di yaoi continui e in tagli selvaggi della seconda serie perché meno gradita dalle masse.
Semplicemente Spettacolare!
Era da un pò che non mi capitava un anime "fuori dalla media", ovvero con un dieci come voto. Anche se c'è qualche piccolo difetto l'anime è così coinvolgente che non posso fare altrimenti, comunque non avrei mai espresso un voto al di sotto del 9, 9,5.
Peccato per le sigle della seconda parte della serie che non rendono assolutamente come le prime.
La suspance, le musiche azzeccate, la perfezione nella narrazione e l'inventiva sono la forza di quest'anime.
Tralasciando le aspettative personali, che credo non siano oggettive per giudicare un'opera, credo che l'anime sia molto ben realizzato.
Ottima la regia e la scenografia, ripeto ceh le musiche sono stupende, le trovate nei momenti di suspance sono eccezionali."Mi eleverò a Dio e sarò il giustiziere del mondo"!
Una cosa è da ammetere, che durante la morte di uno dei protagonisti (che non vi dico altrimenti vi rovino un pezzo strepitoso) l'anime sembra calare un pò di tono, m ai colpi di scena sono comunque avvincenti ed imprevedibili.
C'è chi ha dato 10 a quest'anime solo dopo il primo apisodio, azzardato direi, ma anche chi ha dato 4 o 5, assurdo...
Cerco di sintetizzare un pò la trama e credo di poterlo consigliare ad un pubblico vasto ed eterogeneo nei gusti di anime.
Yagami Light giovane e brillante studente delle superiori un giorno trova un quaderno su scritto death note. Ovviamente il giovane pernsando ceh sia una scicchezza decide comunque di provarlo e ci scrive il nome di un malvivente vist in tv. Dopo 40 secondi il tipo muore e lui stentando a crederci in un primissimo momento ha già idea di come utilizzare il quaderno ed "autoeleggersi" a divinità.
Da qui si scateneranno una serie di omicidi che susciteranno l'interesse della polizia e di un detective di fama mondiale: "L".
Nessuno conosce il volto e la vera identità di L neanche l'FBI o la CIA. Nel frattempo già viene dato un nome al fantomatico uccisore di criminali: "Kira".
Da quì inizia la "lotta" tra contendenti vincerà Kira o L???
Starà a voi scoprirlo e godetevelo con tutti i suoi colpi di scena ed i personaggi che entreranno in gioco a poco a poco.
GRazie come sempre ai fasubber per scovare capolavori del genere.
Era da un pò che non mi capitava un anime "fuori dalla media", ovvero con un dieci come voto. Anche se c'è qualche piccolo difetto l'anime è così coinvolgente che non posso fare altrimenti, comunque non avrei mai espresso un voto al di sotto del 9, 9,5.
Peccato per le sigle della seconda parte della serie che non rendono assolutamente come le prime.
La suspance, le musiche azzeccate, la perfezione nella narrazione e l'inventiva sono la forza di quest'anime.
Tralasciando le aspettative personali, che credo non siano oggettive per giudicare un'opera, credo che l'anime sia molto ben realizzato.
Ottima la regia e la scenografia, ripeto ceh le musiche sono stupende, le trovate nei momenti di suspance sono eccezionali."Mi eleverò a Dio e sarò il giustiziere del mondo"!
Una cosa è da ammetere, che durante la morte di uno dei protagonisti (che non vi dico altrimenti vi rovino un pezzo strepitoso) l'anime sembra calare un pò di tono, m ai colpi di scena sono comunque avvincenti ed imprevedibili.
C'è chi ha dato 10 a quest'anime solo dopo il primo apisodio, azzardato direi, ma anche chi ha dato 4 o 5, assurdo...
Cerco di sintetizzare un pò la trama e credo di poterlo consigliare ad un pubblico vasto ed eterogeneo nei gusti di anime.
Yagami Light giovane e brillante studente delle superiori un giorno trova un quaderno su scritto death note. Ovviamente il giovane pernsando ceh sia una scicchezza decide comunque di provarlo e ci scrive il nome di un malvivente vist in tv. Dopo 40 secondi il tipo muore e lui stentando a crederci in un primissimo momento ha già idea di come utilizzare il quaderno ed "autoeleggersi" a divinità.
Da qui si scateneranno una serie di omicidi che susciteranno l'interesse della polizia e di un detective di fama mondiale: "L".
Nessuno conosce il volto e la vera identità di L neanche l'FBI o la CIA. Nel frattempo già viene dato un nome al fantomatico uccisore di criminali: "Kira".
Da quì inizia la "lotta" tra contendenti vincerà Kira o L???
Starà a voi scoprirlo e godetevelo con tutti i suoi colpi di scena ed i personaggi che entreranno in gioco a poco a poco.
GRazie come sempre ai fasubber per scovare capolavori del genere.
Cinque, solo per l'idea di base, molto molto bella, poi nel complesso il voto si abbassa così come le puntate vanno avanti.
Semplicemente un manga/anime per la massa, insomma commerciale, per farsi soldi.
Ammetto che però sn stato intelligenti, prendiamo un'idea di base molto molto bella, mettiamoci un personaggio malvagio e facciamolo passare per buono, poi ci aggiungiamo un'antagonista (che diventerà più amato del protagonista) Emo, che va tanto di moda tra i ragazzini e adolescenti, ecco come fare soldi.
Parlando tecnicamente dell'anime, a volte la realizzazione tecnica è davvero pessima, inguardabile, ma lasciamo perdere queste cose che interessano a pochi, alla fine hanno quasi tutti le fette di salame sugli occhi.
Semplicemente un manga/anime per la massa, insomma commerciale, per farsi soldi.
Ammetto che però sn stato intelligenti, prendiamo un'idea di base molto molto bella, mettiamoci un personaggio malvagio e facciamolo passare per buono, poi ci aggiungiamo un'antagonista (che diventerà più amato del protagonista) Emo, che va tanto di moda tra i ragazzini e adolescenti, ecco come fare soldi.
Parlando tecnicamente dell'anime, a volte la realizzazione tecnica è davvero pessima, inguardabile, ma lasciamo perdere queste cose che interessano a pochi, alla fine hanno quasi tutti le fette di salame sugli occhi.
Anime molto coinvolgente fin dal inizio: uno dei migliori.. la sfida tra Raito e L. è molto entusiasmante.. probabilmente chiunque dei due avesse perso sarebbe dispiaciuto..
Unica nota negativa del anime è che con la prima meta ti abitua troppo bene (essendo geniale) mentre nella seconda parte pur rimanendo molto molto bella non riesce a raggiungere il livello iniziale..
Leggendo le altre recensioni penso che chi abbia dato un voto basso lo abbia fatto solo per questo.. mentre per altri anime magari piu' vuoti di significato ma che si mantengono sullo stesso livello per tutta la loro durata non sarebbero scesi cosi nella valutazione.
Anime da vedere assolutamente.
Unica nota negativa del anime è che con la prima meta ti abitua troppo bene (essendo geniale) mentre nella seconda parte pur rimanendo molto molto bella non riesce a raggiungere il livello iniziale..
Leggendo le altre recensioni penso che chi abbia dato un voto basso lo abbia fatto solo per questo.. mentre per altri anime magari piu' vuoti di significato ma che si mantengono sullo stesso livello per tutta la loro durata non sarebbero scesi cosi nella valutazione.
Anime da vedere assolutamente.
Un thriller come mai se ne erano visti! Un anime che esce da tutti gli schemi finalmente! Se siete abituati a dei protagonisti "buoni" che sconfiggono il "male" e vi siete stufati questo è il prodotto che fa per voi! Si, perchè Death Note è qualcosa capace di tirare fuori le vostre emozioni più crude, difatti il protagonista è un buono che deve far del male ma a fin di bene, ma i buoni che dovranno impedirgli di far del male (ma a fin di bene) possono a loro volta definirsi cattivi o buoni?
Davvero geniale. Prendere il tema della giustizia e guardarlo da due angolazioni opposte. Il pubblico si dividerà: prenderete le parti del protagonista intento a fondare un mondo privo di criminali utilizzando un'arma micidiale (death note) o quelle dei suoi nemici che lo coniderano il piu grande criminale di sempre?
Qualsiasi sia la vostra scelta sarete travolti dal susseguirsi di eventi che porteranno inevitabilmente al crollo di una delle due frazioni...L'anime già dalla seconda puntata vi terrà fermi dinanzi allo schermo; finita una puntata non riuscirete a non aprire l'altra e così via... fino a metà serie... dove molti pensano vi sia un clamoroso calo tecnico e quantaltro. Niente di tutto ciò invece... il ritmo riprende dopo qualche puntata e vi ritroverete ancora una volta a scartare un'altra caramella ed un'altra, ed ancora... è inevitabile!
Un thriller misterioso ed originalissimo accompagnato da una regia degna di un oscar e da una colonna sonora che non fa altro che amplificare i momenti di suspance ceh vi accompagneranno in ogni puntata.
Qualsiasi sia la vostra scelta sarete travolti dal susseguirsi di eventi che porteranno inevitabilmente al crollo di una delle due frazioni...L'anime già dalla seconda puntata vi terrà fermi dinanzi allo schermo; finita una puntata non riuscirete a non aprire l'altra e così via... fino a metà serie... dove molti pensano vi sia un clamoroso calo tecnico e quantaltro. Niente di tutto ciò invece... il ritmo riprende dopo qualche puntata e vi ritroverete ancora una volta a scartare un'altra caramella ed un'altra, ed ancora... è inevitabile!
Un thriller misterioso ed originalissimo accompagnato da una regia degna di un oscar e da una colonna sonora che non fa altro che amplificare i momenti di suspance ceh vi accompagneranno in ogni puntata.
In assoluto uno dei migliori anime mai esistiti su questa terra, sìsì. Storia intrigante, complicata e perfettamente pensata.
Ogni personaggio è caratterizzato benissimo nel suo modo di comportarsi e pensare, le situazioni imprevedibili, le musiche davvero belle ed azzeccate. Mi ha sconvolta totalmente la fine e la metà di questo anime e manga.. incredibile, davvero.
Colpi di scena e adrenalina praticamente in ogni episodio e animazione abbastanza fedele al Manga, pazzesco.
Ogni personaggio è caratterizzato benissimo nel suo modo di comportarsi e pensare, le situazioni imprevedibili, le musiche davvero belle ed azzeccate. Mi ha sconvolta totalmente la fine e la metà di questo anime e manga.. incredibile, davvero.
Colpi di scena e adrenalina praticamente in ogni episodio e animazione abbastanza fedele al Manga, pazzesco.
Quest' anime mi ha preso fin dal primo episodio per gli argomenti trattati non tanto leggeri. Dal primo episodio fino a metà serie l'anime mi è piaciuto sempre più e secondo me raggiunge il culmine con la fine della prima parte (scontro tra Light e L). A mio parere, se l'anime fosse finito li serebbe stato perfetto e penso che sarebbe stato uno dei migliori anime di sempre. La seconda parte ha decisamente rovinato la serie nel complesso, tirando fuori personaggi senza carisma, incongruenze nella trama, contraddizione negli ideali dei personaggi, ecc...
Alla fine, nonostante tutto, mi sono affezionato un po' a questo anime, e non me la sento di dare un voto basso, quindi un 9, più che altro per la prima parte.
Alla fine, nonostante tutto, mi sono affezionato un po' a questo anime, e non me la sento di dare un voto basso, quindi un 9, più che altro per la prima parte.
Ho letto le recensioni di altri utenti e sn d'accordo con alcuni di essi. Il voto si basa proprio su questo: la prima parte è da incorniciare, la trama è avvincente e ti coinvolge fino all'osso, non smetteresti mai di guardare un episodio dietro l'altro, ed il voto sarebbe 10; la seconda parte (diciamo senza far spoiler), la parte di N è da dimenticare, per non dire la fine dell'anime, che mi ha lasciato con un amaro in bocca, come il "congratulation" di alcuni videogame.
Alla fine penso sia un anime che deve essere visto, ma la delusione della finale è tanta.
Alla fine penso sia un anime che deve essere visto, ma la delusione della finale è tanta.
D'accordo, dopo aver visto le prime puntate di questa serie, ero convintissimo di mettere un bel 9 (il 10 è solo per Eva). La trama è geniale: un ragazzo (Light) tanto intelligente quanto stanco della società che lo circonda (la "moltitude vile" per dirla come Baudelaire) trova una Death Note, un quaderno lasciato cadere da uno Shinigami molto particolare; se gli si scrive il nome di una persona e si ha bene in mente il volto di essa, questa morirà. Così Light realizza il suo fine ultimo: eliminare tutti i malviventi del pianeta e nominarsi Dio del nuovo mondo da lui plasmato. Tutto va liscio finchè la polizia non si rivolge ad L, un super investigatore di cui non si conosce la vera identità, che dovrà scoprire chi sia Kira(il nome dato dai media a Light) ed arrestarlo. Così inizia una lotta entusiasmante, ricca di colpi di scena e senza un attimo di respiro: Kira vs L.
Come potete capire, un'opera di grande spessore e veramente ben concepita e realizzata. Ma... ma c'è da dire che il finale è una vera porcheria. Non mi è mai capitato di una serie che resta a livelli altissimi per 34 e poi crolla così miseramente. Ora, per non fare spoiler, dico solo che la conclusione poteva essere realizzata in tutt'altro modo, avrebbe mantenuto l'originalità del titolo.
Comunque, resta una serie consigliatissima e che assolutamente non può mancare nei vostri hardisk. Davvero peccato per le enormi potenzialità che non ha sfruttato. E' un po' come se chi l'ha realizzato avesse a disposizione una Ferrari, ma la usasse solo nel cortile di casa.
Come potete capire, un'opera di grande spessore e veramente ben concepita e realizzata. Ma... ma c'è da dire che il finale è una vera porcheria. Non mi è mai capitato di una serie che resta a livelli altissimi per 34 e poi crolla così miseramente. Ora, per non fare spoiler, dico solo che la conclusione poteva essere realizzata in tutt'altro modo, avrebbe mantenuto l'originalità del titolo.
Comunque, resta una serie consigliatissima e che assolutamente non può mancare nei vostri hardisk. Davvero peccato per le enormi potenzialità che non ha sfruttato. E' un po' come se chi l'ha realizzato avesse a disposizione una Ferrari, ma la usasse solo nel cortile di casa.
Molto bello nella prima parte (molti dicono fino a metà, ma io mi fermo ai primi 14 episodi) meriterebbe non il punteggio massimo, ma sicuramente un 8-9.
Poi però si perde. L'autrice sembra non riuscire più a gestire i colpi di scena, le forzature diventano sempre più evidenti (ci sono anche all'inizio, ma ci si passa sopra) e il calo tecnico nei disegni e nelle animazioni è pauroso.
Davvero se proprio vogliamo spendere due parole sulle qualità tecniche della serie direi che da metà in poi è davvero penosa, quindi soprassederei. Una nota di demerito alle sigle (specie la seconda), urlate e assolutamente inascoltabili. Solo una serie di fuck qui, fuck là. Uno dei rarissimi casi in cui ho visto l'anime saltando la sigla. Vabbè i gusti son gusti.
Comunque dopo i primi episodi in cui si rimane incollati a seguire l'anime, tutto il resto è noia. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, le incongruenze si sprecano e il tutto sembra fatto con una superficialità disarmante.
Se fosse finita con l'arresto di Misa, Light incastrato da L con finale simile, tagliando quasi tutto quello che ci sta in mezzo gli avrei dato 9 pieno, magari anche 10.
Così no, non ci sto.
La delusione man mano che continuavo a vederlo è stata troppo grande, il fandom intorno che cercava per forza di vedere significati dove c'era solo il vuoto cosmico mi ha reso l'anime ancora più antipatico. Da qualsiasi parte me lo rigiri l'anime merita l'insufficenza.
5 sarebbe il voto corretto perché la prima parte meritava e quindi non andrebbe aggravata. Però non c'è niente di peggio che buttare al cesso una trama dopo queste premesse. Mi aveva davvero illuso di essere al cospetto di un capolavoro.
Allora 4, perché il ragazzo ha capacità enormi, ma non si applica.
Poi però si perde. L'autrice sembra non riuscire più a gestire i colpi di scena, le forzature diventano sempre più evidenti (ci sono anche all'inizio, ma ci si passa sopra) e il calo tecnico nei disegni e nelle animazioni è pauroso.
Davvero se proprio vogliamo spendere due parole sulle qualità tecniche della serie direi che da metà in poi è davvero penosa, quindi soprassederei. Una nota di demerito alle sigle (specie la seconda), urlate e assolutamente inascoltabili. Solo una serie di fuck qui, fuck là. Uno dei rarissimi casi in cui ho visto l'anime saltando la sigla. Vabbè i gusti son gusti.
Comunque dopo i primi episodi in cui si rimane incollati a seguire l'anime, tutto il resto è noia. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, le incongruenze si sprecano e il tutto sembra fatto con una superficialità disarmante.
Se fosse finita con l'arresto di Misa, Light incastrato da L con finale simile, tagliando quasi tutto quello che ci sta in mezzo gli avrei dato 9 pieno, magari anche 10.
Così no, non ci sto.
La delusione man mano che continuavo a vederlo è stata troppo grande, il fandom intorno che cercava per forza di vedere significati dove c'era solo il vuoto cosmico mi ha reso l'anime ancora più antipatico. Da qualsiasi parte me lo rigiri l'anime merita l'insufficenza.
5 sarebbe il voto corretto perché la prima parte meritava e quindi non andrebbe aggravata. Però non c'è niente di peggio che buttare al cesso una trama dopo queste premesse. Mi aveva davvero illuso di essere al cospetto di un capolavoro.
Allora 4, perché il ragazzo ha capacità enormi, ma non si applica.
In poche parole è meraviglioso, perfetto!
Ha riscritto la definizione del genere thriller psicologico. IL modo modo con cui vengono descritte le emozioni dei personaggi, le loro reazioni è a dir poco stupefacente.
Non c'è un episodio che cada sotto tono ed ognuno contiene una infinità di informazioni e situazioni che sono necessari alla comprensione dei successivi. Ogni episodio è pieno di tensione e di mistero e ad ogni istante ci si chiede cosa accadrà fra poco. Davvero esaltante!!!
Davvero consigliato non solo agli amanti del genere, ma a chiunque voglia vedere un qualcosa che gli rimanga davvero impresso nella memoria sia per realizzazione tecnica che per contenuti morali. Alla fine della serie tutti vi porrete la stessa domanda: "farei anche io come lui?".
Ha riscritto la definizione del genere thriller psicologico. IL modo modo con cui vengono descritte le emozioni dei personaggi, le loro reazioni è a dir poco stupefacente.
Non c'è un episodio che cada sotto tono ed ognuno contiene una infinità di informazioni e situazioni che sono necessari alla comprensione dei successivi. Ogni episodio è pieno di tensione e di mistero e ad ogni istante ci si chiede cosa accadrà fra poco. Davvero esaltante!!!
Davvero consigliato non solo agli amanti del genere, ma a chiunque voglia vedere un qualcosa che gli rimanga davvero impresso nella memoria sia per realizzazione tecnica che per contenuti morali. Alla fine della serie tutti vi porrete la stessa domanda: "farei anche io come lui?".
Uno degli anime più belli che abbia mai visto, indubbiamente un capolavoro, coinvolgente e interessante il dilemma fra bene e male che si incentra in Light, che tenta di divenire come Dio ma al costo del sangue di migliaia di persone. E soprattutto meravigliosa a dir poco la figura di L, un personaggio semplicemente fantastico sotto ogni punto di vista, che ha reso questo anime spettacolare... ma dalla metà in poi si è rovinato! Mi ha deluso tantissimo! Non rivelo alcun particolare per chi non l'ha ancora visto tutto, ma se do sette e non nove o dieci è proprio per come la trama iniziale, da stupenda, va a ridursi ad un "niente" finale.
Lo so che è un giudizio troppo cattivo, e sono consapevole che merita di più, ma do 5 perchè son rimasto troppo deluso per come si autorovina dalla metà in poi, un inizio capolavoro, non da 10, ma di più coinvolgente, misterioso e soprattutto impossibile capire come possa finire, dalla metà in su, inizia a diventare sempre meno coinvolgente, prende una piega abbastanza ovvia da farne capire quale sarà il finale con molte puntate d'anticipo, e soprattutto (la frase seguente non è SPOILER ma consiglio di non leggerla a chi non l'ha finito) un protagonista molto più ingenuo e prevedibile rispetto al genio che era nella prima metà, per questo do un giudizio così cattivo, un autentico capolavoro che si riduce ad un semplice bel cartone nella seconda parte, e noto con piacere che tanti la pensano come me.
Quando me l'avevano detto non ci ho creduto, ma ora posso affermarlo con certezza: QUESTA SERIE E' UNA DROGA!*ç*; Dalla trama di base, un giovane che ritrova il quaderno mortale di uno Shinigami, si sviluppano mille storie e peripezie che mettono in gioco, senza fare la morale e senza troppe pretese, l'ideale della "giustizia". Ricca di colpi di scena imprevisti e spesso TREMENDI (T~T; ), la serie ti pone al centro della scena perchè ti sforza continuamente a pensare: "Che cosa succederà ora? Che significato hanno le azioni dei personaggi? Chi avrà elaborato la strategia vincente stavolta?" e tiene sempre viva la tua attenzione, spingendoti ora alla concentrazione, ora al sollievo, ora al pianto ed alla tensione palpabile.
Sono comunque contraria alla recensione di Kayyam, che punta il dito contro i personaggi stereotipati e le puntate a vuoto. Ogni puntata, con i suoi personaggi tragici o comici che siano, è come un pezzo di un puzzle che si incastra in modo lento, snervante, per formare il quadro finale della situazione, in cui chi sta guardando è ormai arrivato al punto o di amare il protagonista per i suoi ideali ed odiare tutto il mondo, o di odiare il protagonista per le sue malefatte e fare il tifo sfegatato per il "buono".
I personaggi restano sempre coerenti con sé stessi non perché stereotipi, ma perché ognuno si rende conto che, una volta che ha scelto la propria strada, non può più tornare indietro.
Kira, per quanti sentimenti può accumulare nel suo cuore, ha un solo obiettivo, morivo di vita, e non si farà alcuno scrupolo pur di portarlo a termine. Lo stesso pensiero è quello del misterioso (e carismatico, coerente, serio, virtuoso, bello, dolce, coccoloso *ç*;; ) L. Ma perchè si comportano entrambi così? Per noia degli autori? Per superficialità? Per la lotta millenaria bene/male? No... semplicemente perché, come ammette L nei primi episodi: "Capisco Kira perché lui è come me: entrambi siamo persone infantili...ed entrambi odiamo perdere". Nessuno dei due vuoe darla vinta all'altro. Chi vincerà?
Sono comunque contraria alla recensione di Kayyam, che punta il dito contro i personaggi stereotipati e le puntate a vuoto. Ogni puntata, con i suoi personaggi tragici o comici che siano, è come un pezzo di un puzzle che si incastra in modo lento, snervante, per formare il quadro finale della situazione, in cui chi sta guardando è ormai arrivato al punto o di amare il protagonista per i suoi ideali ed odiare tutto il mondo, o di odiare il protagonista per le sue malefatte e fare il tifo sfegatato per il "buono".
I personaggi restano sempre coerenti con sé stessi non perché stereotipi, ma perché ognuno si rende conto che, una volta che ha scelto la propria strada, non può più tornare indietro.
Kira, per quanti sentimenti può accumulare nel suo cuore, ha un solo obiettivo, morivo di vita, e non si farà alcuno scrupolo pur di portarlo a termine. Lo stesso pensiero è quello del misterioso (e carismatico, coerente, serio, virtuoso, bello, dolce, coccoloso *ç*;; ) L. Ma perchè si comportano entrambi così? Per noia degli autori? Per superficialità? Per la lotta millenaria bene/male? No... semplicemente perché, come ammette L nei primi episodi: "Capisco Kira perché lui è come me: entrambi siamo persone infantili...ed entrambi odiamo perdere". Nessuno dei due vuoe darla vinta all'altro. Chi vincerà?
Promuovo anch’io DN, ma non a pieni voti perché la serie, davvero eccellente nella prima parte, andando avanti peggiora (e di molto), soprattutto nelle ultime 10 puntate.
I primi 16-17 episodi sono incredibilmente interessanti e coinvolgenti. Viste le premesse mi aspettavo fosse una variante del tipico asian horror (il protagonista non scappa dall’oggetto maledetto, ma ne è il proprietario), invece già dal secondo episodio il genere vira inaspettatamente sul thriller-poliziesco; anche Light/Kira, apparentemente il solito genio-belloccio-freddo-distaccato, si rivela un protagonista fortemente caratterizzato, così come il suo rivale, il mitico L, subito entrato nella top 10 dei miei personaggi preferiti di sempre. I due si daranno la caccia in una sfida psicologica ad alta tensione, credendo entrambi di incarnare la giustizia. O forse sono solo due bambini che giocano a chi è più furbo?
I successivi 10 episodi vedono i due costretti a lavorare fianco a fianco (nel vero senso della parola!) per smascherare un nuovo Kira, purtroppo molto poco interessante (rimpiangerete il Light odioso!). Questa parte, decisamente meno tesa e avvincente della precedente, si riscatta solo nel finale, in cui assistiamo ad un evento prevedibile ma lo stesso triste.
Da qui in poi la serie cala drasticamente: troppi avvenimenti e troppi personaggi trattati in modo superficiale.
Rispetto alle cervellotiche sfide precedenti ogni cosa si risolve o con elucubrazioni inaudite, che spesso scadono nel forzato (il finale), o con stratagemmi a dir poco banali (i bigliettini in albergo!). Near e Mello, oltre ad essere antipaticissimi, hanno poco spazio per il ruolo che ricoprono, ad altre new entry (Mikami, Takada, Matt...) non va certo meglio, anche se la figura peggiore la fanno alcuni personaggi “vecchi”. Ryuk si conferma essere solo un’orrida mascotte sghignazzante, se fosse sparito dopo i primi episodi per tornare alla fine ci avrebbe guadagnato. E poi c’è Misa… L’ho detestata da subito (la tipica ragazza tanto attraente quanto stupida, infantile, rumorosa e perennemente sopra le righe), ma mentre prima aveva uno scopo ora la sua presenza è quasi imbarazzante. Ho sperato che facesse qualcosa per riscattarsi, ma non è stato così. Il finale, a parte la discutibilissima "sbroccata" di un certo personaggio, è prevedibile, quasi citofonato, ma forse è stato meglio risolvere in questo modo piuttosto che con improbabili colpi di scena. Belli però gli ultimi 5 minuti, ho addirittura provato un po’ di pena per uno che avevo odiato parecchio.
Dunque che voto assegnare? La valutazione più giusta, tenendo in considerazione anche le qualità tecniche, le ottime musiche e la capacità di mescolare bene vari generi, è di poco superiore all'otto, e dovrei arrotondare per difetto visto che, obiettivamente, non mancano le forzature e i cali di qualità, ma stavolta chiamo in causa il fattore emotivo e concedo un 9, perché raramente mi sono trovata a seguire con così tanto interesse una serie animata. In ogni caso, è sicuramente un titolo da vedere.
I primi 16-17 episodi sono incredibilmente interessanti e coinvolgenti. Viste le premesse mi aspettavo fosse una variante del tipico asian horror (il protagonista non scappa dall’oggetto maledetto, ma ne è il proprietario), invece già dal secondo episodio il genere vira inaspettatamente sul thriller-poliziesco; anche Light/Kira, apparentemente il solito genio-belloccio-freddo-distaccato, si rivela un protagonista fortemente caratterizzato, così come il suo rivale, il mitico L, subito entrato nella top 10 dei miei personaggi preferiti di sempre. I due si daranno la caccia in una sfida psicologica ad alta tensione, credendo entrambi di incarnare la giustizia. O forse sono solo due bambini che giocano a chi è più furbo?
I successivi 10 episodi vedono i due costretti a lavorare fianco a fianco (nel vero senso della parola!) per smascherare un nuovo Kira, purtroppo molto poco interessante (rimpiangerete il Light odioso!). Questa parte, decisamente meno tesa e avvincente della precedente, si riscatta solo nel finale, in cui assistiamo ad un evento prevedibile ma lo stesso triste.
Da qui in poi la serie cala drasticamente: troppi avvenimenti e troppi personaggi trattati in modo superficiale.
Rispetto alle cervellotiche sfide precedenti ogni cosa si risolve o con elucubrazioni inaudite, che spesso scadono nel forzato (il finale), o con stratagemmi a dir poco banali (i bigliettini in albergo!). Near e Mello, oltre ad essere antipaticissimi, hanno poco spazio per il ruolo che ricoprono, ad altre new entry (Mikami, Takada, Matt...) non va certo meglio, anche se la figura peggiore la fanno alcuni personaggi “vecchi”. Ryuk si conferma essere solo un’orrida mascotte sghignazzante, se fosse sparito dopo i primi episodi per tornare alla fine ci avrebbe guadagnato. E poi c’è Misa… L’ho detestata da subito (la tipica ragazza tanto attraente quanto stupida, infantile, rumorosa e perennemente sopra le righe), ma mentre prima aveva uno scopo ora la sua presenza è quasi imbarazzante. Ho sperato che facesse qualcosa per riscattarsi, ma non è stato così. Il finale, a parte la discutibilissima "sbroccata" di un certo personaggio, è prevedibile, quasi citofonato, ma forse è stato meglio risolvere in questo modo piuttosto che con improbabili colpi di scena. Belli però gli ultimi 5 minuti, ho addirittura provato un po’ di pena per uno che avevo odiato parecchio.
Dunque che voto assegnare? La valutazione più giusta, tenendo in considerazione anche le qualità tecniche, le ottime musiche e la capacità di mescolare bene vari generi, è di poco superiore all'otto, e dovrei arrotondare per difetto visto che, obiettivamente, non mancano le forzature e i cali di qualità, ma stavolta chiamo in causa il fattore emotivo e concedo un 9, perché raramente mi sono trovata a seguire con così tanto interesse una serie animata. In ogni caso, è sicuramente un titolo da vedere.
Death note, è uno dei manga più belli che io abbia visto fino ad ora!L'intreccio della storia è molto affascinante e ti tiene incollato allo schermo fino alla fine dei 37 episodi.
Ci sono delle pecche però, sebbene i molti colpi di scena e le grandi abilità intellettive dei personaggi(vedi Light e L,o Near..) sia la prima che la seconda parte sono un pò troppo incetrate sull'utilizzo del Note;s opratutto la seconda serie che vede l'arrivo di nuovi personaggi che danno la caccia a Kira, sono identici al primo.
Ciò che mi ha davvero deluso è stata la fine: ci sarebbero stati molti modi per uscire da una simile situazione, eppure...(non posso continuare sarebbe spoiler...)
La grafica è abbastanza buona e la storia in se è molto bella e da seguire tutto d'un fiato!
Ci sono delle pecche però, sebbene i molti colpi di scena e le grandi abilità intellettive dei personaggi(vedi Light e L,o Near..) sia la prima che la seconda parte sono un pò troppo incetrate sull'utilizzo del Note;s opratutto la seconda serie che vede l'arrivo di nuovi personaggi che danno la caccia a Kira, sono identici al primo.
Ciò che mi ha davvero deluso è stata la fine: ci sarebbero stati molti modi per uscire da una simile situazione, eppure...(non posso continuare sarebbe spoiler...)
La grafica è abbastanza buona e la storia in se è molto bella e da seguire tutto d'un fiato!
Non ho letto il fumetto e, d’altra parte, qui si chiede un circostanziato parere sull’anime. Ho seguito Death Note “in diretta”, puntata dopo puntata, godendomi il brivido e l’attesa di come sarebbe proseguita la vicenda. Già dopo cinque puntate, visto la piega molto originale che stava prendendo, stavo cuocendo chiedendomi come sarebbe andato a finire, quali nuove vie avrebbe imboccato, ecc. ecc.
Sono arrivato a fine serie con un diffuso senso di stanchezza. Finita la prima serie il senso drammatico cade a picco. Uno stuolo di personaggi nuovi quanto insignificanti, assolutamente sostituibili con altri senza che la storia cambi. Puntate di mero riempitivo (vedi gli episodi dello shinigami che va a recuperare il quaderno; ma lo stesso Mello non ha vero ruolo centrale). Sembra proprio un altro anime. Chi “ha” gli occhi dello shinigami non perde l’anima? Altro dettaglio “scomodo” lasciato cadere nel nulla.
Ma i difetti di trama, a dirla tutta, c’erano già prima. Anche qua ci sono episodi a vuoto (la storia di Ray Penbar e della sua fidanzata), ma il vero problema sono i personaggi. Nessuno di loro cambia in alcun modo – o mette anche solo in dubbio – la propria condotta: come appaiono, così sono fino alla fine... immutati, consequenziali e, quindi, assolutamente artificiali.
Va bene il thriller soprannaturale, ma oltre a questo cosa c’è? Niente, purtroppo. Tanti, tantissimi colpi di scena inaspettati ed efficaci, ma... per preparare cosa? Nulla. Sono fini a se stessi, servono a tenere viva l’attenzione. Fuochi d’artificio che si spengono nella notte. Death Note è pretenzioso, butta sul tavolo tante parolone con la maiuscola (la Giustizia, il Bene, il Male) ma non è veramente interessato a nulla di tutto questo, proprio come Light, che non è interessato a nulla se non al proprio “carisma”. Death Note è, come lui, un mito autogenerante: si regge sulla propria autoaffermazione di essere figo.
Voto finale: 6,6
Sono arrivato a fine serie con un diffuso senso di stanchezza. Finita la prima serie il senso drammatico cade a picco. Uno stuolo di personaggi nuovi quanto insignificanti, assolutamente sostituibili con altri senza che la storia cambi. Puntate di mero riempitivo (vedi gli episodi dello shinigami che va a recuperare il quaderno; ma lo stesso Mello non ha vero ruolo centrale). Sembra proprio un altro anime. Chi “ha” gli occhi dello shinigami non perde l’anima? Altro dettaglio “scomodo” lasciato cadere nel nulla.
Ma i difetti di trama, a dirla tutta, c’erano già prima. Anche qua ci sono episodi a vuoto (la storia di Ray Penbar e della sua fidanzata), ma il vero problema sono i personaggi. Nessuno di loro cambia in alcun modo – o mette anche solo in dubbio – la propria condotta: come appaiono, così sono fino alla fine... immutati, consequenziali e, quindi, assolutamente artificiali.
Va bene il thriller soprannaturale, ma oltre a questo cosa c’è? Niente, purtroppo. Tanti, tantissimi colpi di scena inaspettati ed efficaci, ma... per preparare cosa? Nulla. Sono fini a se stessi, servono a tenere viva l’attenzione. Fuochi d’artificio che si spengono nella notte. Death Note è pretenzioso, butta sul tavolo tante parolone con la maiuscola (la Giustizia, il Bene, il Male) ma non è veramente interessato a nulla di tutto questo, proprio come Light, che non è interessato a nulla se non al proprio “carisma”. Death Note è, come lui, un mito autogenerante: si regge sulla propria autoaffermazione di essere figo.
Voto finale: 6,6
Beh, direi che per definire Death Note c'è una sola parola: GENIALE. In anni, che io ricordi, non ho mai visto un anime dalla trama e dall'intreccio così ben orchestrato. Tsugumi Ohba ha davvero fatto un bel lavoro caratterizzando i personaggi, che sono equilibrati nei loro eccessi di genialità e stranezza (vedi L, acuto ma viziato per i dolci, o Near, altrettanto intelligente ma infantile). La trama è stupenda, senza eguali, piena di colpi di scena e di momenti teatrali. Un dieci meritato.
Carino, stupendo, originale e con buone prospettive.
Sembra essere uno di quegli anime "cult", magari che non piacciono per partito preso o che si adorano come tutti.
Perchè 5 allora? Ripetitivo se il giudizio lo si da guardando tutte e 37 le puntate, troppo incentrato sul Death Note, troppo legato alla partita bene e male, ma sopratutto ci ripete continuamente lo stesso messaggio: Ma quanto sono straordinari, ma quanto sono geniali, e via cosi' per 37 puntate. La prima serie lo puoi sopportare, ma quando la seconda è speculare e alla fine "ripete" personaggi morti e situazioni già viste, ebbene signori miei il 6 è servito. Dite che ho dato 5? Un punto in meno per il finale. L'ho trovato nemmeno scontato, troppo pulito direi... Cala il sipario e Ryuk svolazza via.
Sembra essere uno di quegli anime "cult", magari che non piacciono per partito preso o che si adorano come tutti.
Perchè 5 allora? Ripetitivo se il giudizio lo si da guardando tutte e 37 le puntate, troppo incentrato sul Death Note, troppo legato alla partita bene e male, ma sopratutto ci ripete continuamente lo stesso messaggio: Ma quanto sono straordinari, ma quanto sono geniali, e via cosi' per 37 puntate. La prima serie lo puoi sopportare, ma quando la seconda è speculare e alla fine "ripete" personaggi morti e situazioni già viste, ebbene signori miei il 6 è servito. Dite che ho dato 5? Un punto in meno per il finale. L'ho trovato nemmeno scontato, troppo pulito direi... Cala il sipario e Ryuk svolazza via.
Ho terminato oggi la visione dell'anime. Mi ero lasciato 11 episodi da vedere, ossia quando il primo antagonista... (spoiler, quindi non continuo :-). Li ho visti tutti di fila!
Mi domando, ma chi scrive le trame è un pazzo?
Mi domando, ma chi li disegna è un pazzo?
Insomma in alcuni casi si rasenta la perfezione! Interpreta ciò che la maggior parte di noi farebbe con un potere del genere.
Ma la cosa che più mi ha colpito è il susseguirsi di colpi di scena!
Poteva rilevarsi una cosa già vista, un qualche cosa privo di originalità e invece... invece è un fiume in piena. Ogni particolare non è lasciato al caso, segue un filo conduttore, un percorso che porta i protagonisti a ciò che deve essere.
Unica pecca: il finale. Ahimè è finito esattamente come me lo sono immaginato... impressionante!
Alla fine li ho battuti io ;-)
Mi domando, ma chi scrive le trame è un pazzo?
Mi domando, ma chi li disegna è un pazzo?
Insomma in alcuni casi si rasenta la perfezione! Interpreta ciò che la maggior parte di noi farebbe con un potere del genere.
Ma la cosa che più mi ha colpito è il susseguirsi di colpi di scena!
Poteva rilevarsi una cosa già vista, un qualche cosa privo di originalità e invece... invece è un fiume in piena. Ogni particolare non è lasciato al caso, segue un filo conduttore, un percorso che porta i protagonisti a ciò che deve essere.
Unica pecca: il finale. Ahimè è finito esattamente come me lo sono immaginato... impressionante!
Alla fine li ho battuti io ;-)
Credo che Death Note sia il massimo degli anime/manga mai creati in assoluto. Siamo di fronte a più che un capolavoro, io lo definirei un punto di svolta come lo è stato evangelion per gli anime robotici. DN non è certo esente da pecche, alcune persone hanno criticato certe situazioni perchè poco credibili e assurde, al limite del reale. Ma a volte la gente si scorda che si tratta di una storia thriller/fantastica, un vero giallo che esula da tutti i generi conosciuti cone shonen o shojo; ed è con questi presupposti che il lettore/spettatore deve prendere l'anime/manga. E' talmente alta la dose di realismo, e è talmente coinvolgente la vicenda e mozzafiato, che chi ha seguito l'intera vicenda non ha fatto a meno di dire la sua, criticare o ammirare alcuni particolari. Se proprio tanti fan ora stanno discutendo sul finale, se sia stato giusto o no, se l'intelligenza e l'acume di N e L fossero credibili, se potesse esistere una persona con la personalità di Kira, tutto questo lo dobbiamo alla scrittrice Tsugumi Ohba. Credo proprio che questa donna abbia fatto un centro clamoroso, creando un'avventura pazzesca che attraversa e mostra gli orrori e i desideri degli esseri umani di quest'epoca, e di come la maggior parte di essi sia davvero senza morale e nessuna speranza... anche se capaci di redimersi, capaci di cambiare direzione. La vita ci mette sempre alla prova con scelte difficili da fare, e a qualcuno tocca sacrificarsi per un motivo o l'altro. Una cinica visione dal punto di vista di un ragazzo modello delle superiori, che odia il crimine e vorrebbe un mondo migliore. Il mondo di Kira.
da guardare ASSOLUTAMENTE
da guardare ASSOLUTAMENTE
Yagami Light (o Raito?) è uno studente modello, dotato di un'intelligenza fuori dal comune. A causa di questa sua superiorità in tutto (anche nei rapporti sentimentali), è decisamente annoiato dal mondo che lo circonda, e lo considera solo un insieme di male ed inutilità. Un giorno, nel cortile della scuola, trova per terra un quaderno dalla copertina nera, sulla quale è scritto "Death Note"...e il mondo verrà diviso...
Death Note è uno dei due o tre anime ad avermi esaltato ed appassionato così tanto da spingermi a guardarlo sino alla fine. La storia è davvero troppo intricata e ricca di particolari e colpi di scena per poter essere raccontata anche solo in breve, ma è una storia che è stata in grado di eliminare totalmente il mio scetticismo iniziale, abituato com'ero ad apprezzare solo anime d'azione. Death Note è un Thriller Psicologico con elementi soprannaturali, realizzato in maniera splendida e scritto e diretto magistralmente, cosa che lo rende in grado di annoverare fra i suoi spettatori anche coloro che normalmente considerano i "cartoni giapponesi" come uno schiaffo all'animazione o più semplicemente perdite di tempo o cose per bambini. Qui per i bambini non c'è veramente nulla.
E' un 9 il voto che assegno a Death Note. Si sarebbe potuto meritare anche un 10, ma a causa di qualche momento di pesantezza e di confusione nella storia (d'altra parte è pur sempre un Thriller intricatissimo), preferisco riservare il 10 ad anime che personalmente ritengo assolutamente perfetti, e fino ad ora di questi anime ne ho trovato solo uno: Cowboy bebop.
Auguro a coloro che snobbano Death Note di trovare la volontà di guardarsi tutti gli episodi. Sono convinto che cambieranno presto idea.
Splendido!
Death Note è uno dei due o tre anime ad avermi esaltato ed appassionato così tanto da spingermi a guardarlo sino alla fine. La storia è davvero troppo intricata e ricca di particolari e colpi di scena per poter essere raccontata anche solo in breve, ma è una storia che è stata in grado di eliminare totalmente il mio scetticismo iniziale, abituato com'ero ad apprezzare solo anime d'azione. Death Note è un Thriller Psicologico con elementi soprannaturali, realizzato in maniera splendida e scritto e diretto magistralmente, cosa che lo rende in grado di annoverare fra i suoi spettatori anche coloro che normalmente considerano i "cartoni giapponesi" come uno schiaffo all'animazione o più semplicemente perdite di tempo o cose per bambini. Qui per i bambini non c'è veramente nulla.
E' un 9 il voto che assegno a Death Note. Si sarebbe potuto meritare anche un 10, ma a causa di qualche momento di pesantezza e di confusione nella storia (d'altra parte è pur sempre un Thriller intricatissimo), preferisco riservare il 10 ad anime che personalmente ritengo assolutamente perfetti, e fino ad ora di questi anime ne ho trovato solo uno: Cowboy bebop.
Auguro a coloro che snobbano Death Note di trovare la volontà di guardarsi tutti gli episodi. Sono convinto che cambieranno presto idea.
Splendido!
Questa sarebbe potuta essere anche una serie da 10, se non fosse che in alcune situazioni ha perso un pò secondo me^^ Comunque che dire?Trama ottima, che ti lascia sempre con il fiato sospeso, colonna sonora stupefacente che riesce a tradurre in note le varie vicissitudini del proragonista. Per non parlare poi dei personaggi, ci si affeziona realmente a loro (ho letteralmente adorato L XD). La cosa che poi più mi è piaciuta è il protagonista... che altri non è che il cattivo della storia. Mi piacciono la sua furbizia, la sua intelligenza e la sua pazzia, o si odia o si ama... io personalmente l'ho odiato in più occasioni. Il finale poi, benchè scontato a detta di molti, è stato bello e giusto, anche se io ero in attesa di qualcosa che purtroppo non è avvenuta^^ Insomma, un bell'anime, davvero... ve lo consiglio ^^
Che dire, con premesse del genere (un tizio uccide scrivendo nomi su un quaderno), ci si poteva aspettare solo il peggio, invece, alla fine dei conti, Death Note si rivela un buon anime con una storia piuttosto originale sviluppata in maniera talvolta grossolana, talvolta avvicente, ma senza mai perdere in mordente e restando così sempre abbastanza godibile. Certo non mancano momenti di assoluta inverosimiglianza nei comportamenti dei personaggi, ma tutto sommato son riuscito a superarli ed a godermi, nonostante tutto, quest'anime fino alla fine.
Per quanto riguarda disegno e animazioni, li ho considerati entrambi buoni (senza gridare al miracolo), anche se negli episodi centrali c'è un evidente calo di qualità.
Piacevole
Per quanto riguarda disegno e animazioni, li ho considerati entrambi buoni (senza gridare al miracolo), anche se negli episodi centrali c'è un evidente calo di qualità.
Piacevole
Death Note: un anime che dire fantastico è poca cosa. L'ho seguito interamente settimana dopo settimana sempre con l'ansia della sua uscita perchè sempre aumenta la curiosità che questo anime tesse puntata per puntata. La trama è avvincente, l'ambientazione e la grafica sono ottime, i ''protagonisti'' fanno dell'intelligenza la loro arma vincente per riuscire a sopraffare l'altro lasciando lo spettatore sempre a bocca aperta.
Consiglio a tutti di guardarlo, sarà sicuramente uno dei migliori anime che resterà nella storia.
E magari un futuro... Kira scenderà anche sulla nostra Terra...
Consiglio a tutti di guardarlo, sarà sicuramente uno dei migliori anime che resterà nella storia.
E magari un futuro... Kira scenderà anche sulla nostra Terra...
In una semplice parola: MERAVIGLIOSO! Ho visto 35 episodi, è straordinario! Coinvolgente, ti lascia senza fiato, un episodio tira l'altro, immagini ottime. Non aspettatevi di riuscire a capire quale sarà la prossima mossa del prottagonista (Light), è quasi impossibile. Light fa la parte del buono o del cattivo? Entrambi, per questo motivo l'anime è così affascinante! In un mondo che sembra reale Light trova il Death Note (quaderno del dio della morte) e con lui appare Ryuuku (lo shinigami - dio della morte). La persona il cui nome verrà scritto sul death note morirà! Questa è la chiave principale, tutto ruota attorno al quaderno (che non è unico, come non lo sono gli shinigami), tantissime uccisioni, geni a confronto. Potrei continuare a elogiare questo anime, ma vi consiglio di vedere almeno il primo episodio, vi assicuro che ve ne innamorerete! Buona visione!!!!
Allora eccomi qui a parlare di Death Note. Senza dubbio un anime davvero fantastico! Animazione, disegni e storia perfetti. Ritengo che sia molto meglio di altri anime che ho visto. Ha solo una pecca... se si fosse fermato all'episodio 26 sarebbe stato un anime che sicuramente avrebbe lasciato il segno (tipo Evangelion). Il segno lo lascia si ma oscurato dalla specie di seconda serie che hanno fatto. Ora attendo l'ultimo episodio... da quel che ho capito Kira non se la vedrà bene e questo mi fa dispiacere molto. Ebbene sì io sin dall'inizio ho sempre preso parti di Kira... tralasciamo il suo aspetto che mi ha abbagliata (XD) il fatto di essere così cattivo e intelligente mi ha attratta. Bene allora ritornerò per commentare l'ultimo episodio, ciao e alla settimana prossima!
Semplicemente INCREDIBILE...
Davvero bello, non ho mai visto in quasi 20 anni di passione per cartoni animati, fumetti, anime e quant'altro abbia a che fare col disegno in movimento, un lavoro così ben fatto; appassionante e ricco di pulsioni vitali che vi faranno riflettere sula vostra vera indole.
Provate a kiedervi: Se io avessi un Death Note, quali nomi scriverei su di esso? Farei fuori i criminali del mondo, come il nostro protagonista, Yagami Raito, oppure lo utilizzerei per perseguire i miei scopi più loschi?
La storia, splendidamente costruita e ben dettagliata comincia nella città Giapponese di Kanto, dove Raito vive con la sua famigliola... il padre, vicedirettore della polizia giapponese, la madre... casalinga e la sorellina rompi e a tempo pieno.
In un giorno qualunque di un mese qualsiasi del 2007, all'uscita di scuola il brillantissimo studente modello Raito trova uno strano quaderno e...
Davvero bello, non ho mai visto in quasi 20 anni di passione per cartoni animati, fumetti, anime e quant'altro abbia a che fare col disegno in movimento, un lavoro così ben fatto; appassionante e ricco di pulsioni vitali che vi faranno riflettere sula vostra vera indole.
Provate a kiedervi: Se io avessi un Death Note, quali nomi scriverei su di esso? Farei fuori i criminali del mondo, come il nostro protagonista, Yagami Raito, oppure lo utilizzerei per perseguire i miei scopi più loschi?
La storia, splendidamente costruita e ben dettagliata comincia nella città Giapponese di Kanto, dove Raito vive con la sua famigliola... il padre, vicedirettore della polizia giapponese, la madre... casalinga e la sorellina rompi e a tempo pieno.
In un giorno qualunque di un mese qualsiasi del 2007, all'uscita di scuola il brillantissimo studente modello Raito trova uno strano quaderno e...
Beh, a mio avviso uno dei pochi titoli che possano riscrivere un genere, a meno che la fine (dato che ho visto solo 34 episodi) non mi faccia diventare Light un coniglio con le orecchie a punta ed il pelo a pois, ritengo che questo sia il titolo dell'anno, se non addirittura degli ultimi 5, mai banale, i colpi di scena vengono preparati in modo assurdo, si passano interi episodi senza capire bene le azioni che ha in mente il protagonista, e poi al momento in cui il piano raggiunge l'apice, rimani lì... a bocca aperta, tentando disperatamente di sbatterti la testa contro lo schermo, poichè ti senti talmente insignificante rispetto alla genialità del protagonista che quasi quasi lo inizi ad idolatrare... eccellenti anche gli antagonisti, un piccolo elogio ad "L" che mi ha quasi fatto svenire per la sua intelligenza almeno quattro volte....
Comunque la storia in breve (senza spoilerozzi) è questa:
uno scopre un libro che può uccidere le persone semplicemente scrivendogli il nome, in più puoi decidere persino la modalità della morte.... però la polizia ( e anche "L") vuole sgamare il nostro bel tenebroso protagonista "Yagami Light", anche chiamato dagli amici, KIRA ( = killer detto alla japponese), l'unica pekka è che sia Kira che L hanno un quoziente di intelligenza pari a quello di Stephen Hawkins..
DA VEDERE ASSOLUTAMENTE...
Comunque la storia in breve (senza spoilerozzi) è questa:
uno scopre un libro che può uccidere le persone semplicemente scrivendogli il nome, in più puoi decidere persino la modalità della morte.... però la polizia ( e anche "L") vuole sgamare il nostro bel tenebroso protagonista "Yagami Light", anche chiamato dagli amici, KIRA ( = killer detto alla japponese), l'unica pekka è che sia Kira che L hanno un quoziente di intelligenza pari a quello di Stephen Hawkins..
DA VEDERE ASSOLUTAMENTE...
<b>[ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER]</b>
Death note è un fumetto manga ambientato in giappone nell'era moderna e parla di light yagami, un ragazzo modello, primo in giappone tra gli studenti, due volte campione juniores di tennis, e anche di bell'aspetto, che un giorno trova un quaderno della morte lasciato cadere da Riuk, uno shinigami (demone della morte). Riuk lascia cadere uno dei suoi due death note sulla terra sperando che qualcuno lo trovi (appunto light). Dopo 5 giorni in cui light uccide i peggiori criminali e riempe pagine e pagine intere di nomi sul death note, che ha il potere di uccidere una persona quando il suo nome viene scritto sul quaderno, riuk decide di incontrare la persona che tiene il suo quaderno e così conosce light che non appare per nulla sorpreso dalla visita del demone. Successivamente, dopo le continue morti di criminali, comincia a girare la voce che ci sia un giustiziere chiamato kira (derivato da killer) tutte le organizzazioni investigative si incontrano per decidere sul da farsi. Alla fine decidono di ingaggiare L, il detective più famoso al mondo che non ha mai fallito, e di metterlo sulle tracce di kira. L è un personaggio molto particolare: è un ragazzo affetto da una forma lieve di autismo e per questo motivo non si fa mai vedere e non socializza con nessuno, assume posizioni strane quando si siede, non dorme quasi mai. Nonostante la sua tendenza a non socializzare decide per la prima volta di farsi vedere da quelle persone che hanno ancora il coraggio di seguire le indagini su kira. All'apparenza appare come un ragazzo MOLTO strano, mal vestito, scalzo e assente ma in verità è di una genialità impressionante. In poco tempo riesce a tracciare un primo profilo psicologico di kira (che non è altro che l'alter ego di light). Ad un certo punto L capisce che kira potrebbe essere un membro delle famiglie delle persone coinvolte nelle indagini poichè kira accede a documenti top secret della polizia, e così decide di èpiazzare delle microcamere nella camera di light che non è altri che il figlio del capo della polizia! Cmq light non si a sorprendere e grazie a degli espedienti riesce a far si che L decida (anche se solo apparentemente) di lasciar perdere la pista dei famigliari. Light poi termina le scuole superiori e si trova a fare l'esame di ammissione di una delle migliori università del giappone, e in classe con lui c'è uno strano ragazzo che sta sedutpo accucciato sulla sedia (L). i due entrano all'università a pieni voti e in classe insieme e così L si presenta a light che, per nascondere lo sbigottimento deve fare appello a tutte le sue forze. da questo punto in poi light sarà costretto a convivere con il suo più grande nemico (anche se lo farà solo per sapere il vero nome di L, che nessuno conosce, per poi ucciderlo). Ma ad un certo punto L viene attirato da un altro avvenimento strano. Infatti sembra che ci sia un altro kira!! e in effetti è così. Si tratta di una ragazza di nome Misa che ha ucciso un dio della morte facendolo innamorare di lei (unico modo per uccidere uno shinigami)e costringendolo ad infrangere una regola degli shinigami così da farlo scomparire. Lei è seguita da un altro shinigami (femmina) di nome Rem. Da questo punto light deciderà anche di fare parte della quarda di investigazione per far cadere ancora di più i sospetti su di lui, e dovrà conoscere Misa e deciderà di mettersi con lei (solo per il proprio tornaconto). Il resto devo ancora vederlo ma mi sembra che i colpi di scena non manchino XD
Death note è un fumetto manga ambientato in giappone nell'era moderna e parla di light yagami, un ragazzo modello, primo in giappone tra gli studenti, due volte campione juniores di tennis, e anche di bell'aspetto, che un giorno trova un quaderno della morte lasciato cadere da Riuk, uno shinigami (demone della morte). Riuk lascia cadere uno dei suoi due death note sulla terra sperando che qualcuno lo trovi (appunto light). Dopo 5 giorni in cui light uccide i peggiori criminali e riempe pagine e pagine intere di nomi sul death note, che ha il potere di uccidere una persona quando il suo nome viene scritto sul quaderno, riuk decide di incontrare la persona che tiene il suo quaderno e così conosce light che non appare per nulla sorpreso dalla visita del demone. Successivamente, dopo le continue morti di criminali, comincia a girare la voce che ci sia un giustiziere chiamato kira (derivato da killer) tutte le organizzazioni investigative si incontrano per decidere sul da farsi. Alla fine decidono di ingaggiare L, il detective più famoso al mondo che non ha mai fallito, e di metterlo sulle tracce di kira. L è un personaggio molto particolare: è un ragazzo affetto da una forma lieve di autismo e per questo motivo non si fa mai vedere e non socializza con nessuno, assume posizioni strane quando si siede, non dorme quasi mai. Nonostante la sua tendenza a non socializzare decide per la prima volta di farsi vedere da quelle persone che hanno ancora il coraggio di seguire le indagini su kira. All'apparenza appare come un ragazzo MOLTO strano, mal vestito, scalzo e assente ma in verità è di una genialità impressionante. In poco tempo riesce a tracciare un primo profilo psicologico di kira (che non è altro che l'alter ego di light). Ad un certo punto L capisce che kira potrebbe essere un membro delle famiglie delle persone coinvolte nelle indagini poichè kira accede a documenti top secret della polizia, e così decide di èpiazzare delle microcamere nella camera di light che non è altri che il figlio del capo della polizia! Cmq light non si a sorprendere e grazie a degli espedienti riesce a far si che L decida (anche se solo apparentemente) di lasciar perdere la pista dei famigliari. Light poi termina le scuole superiori e si trova a fare l'esame di ammissione di una delle migliori università del giappone, e in classe con lui c'è uno strano ragazzo che sta sedutpo accucciato sulla sedia (L). i due entrano all'università a pieni voti e in classe insieme e così L si presenta a light che, per nascondere lo sbigottimento deve fare appello a tutte le sue forze. da questo punto in poi light sarà costretto a convivere con il suo più grande nemico (anche se lo farà solo per sapere il vero nome di L, che nessuno conosce, per poi ucciderlo). Ma ad un certo punto L viene attirato da un altro avvenimento strano. Infatti sembra che ci sia un altro kira!! e in effetti è così. Si tratta di una ragazza di nome Misa che ha ucciso un dio della morte facendolo innamorare di lei (unico modo per uccidere uno shinigami)e costringendolo ad infrangere una regola degli shinigami così da farlo scomparire. Lei è seguita da un altro shinigami (femmina) di nome Rem. Da questo punto light deciderà anche di fare parte della quarda di investigazione per far cadere ancora di più i sospetti su di lui, e dovrà conoscere Misa e deciderà di mettersi con lei (solo per il proprio tornaconto). Il resto devo ancora vederlo ma mi sembra che i colpi di scena non manchino XD
Notevole per essere una serie...
Mi ha spinto a comprare il manga e questo è quanto dire....
Ottima la colonna sonora ed il lato tecnico. La storia è interessante e i personaggi molto ben caratterizzati, anche se l'elemento fantastico inficia un pò il "duello", in quanto la presenza costante ed estremamente invadente degli shinigami, anche ai fini della storia, toglie il gusto di vedere come il personaggio di Raito avrebbe potuto reagire a certe situazioni che sbroglia grazie all'aiuto degli dei della morte..
La seconda parte dell'anime, con l'introduzione dei nuovi personaggi, mi ha lasciato un pò perplesso, troppo sbrigativa e le conclusioni degli avversari di Kira troppo dirette e prive di fondamente (visto la mancanza di informazioni e la difficoltà ancora maggiore nel poter incastrare il nostro giovane Raito). In definitiva scade nel finale, anche se il gusto di vedere Kira in ginocchio ti ripaga dell'attesa. Peccato perchè delle serie che ho visto di recente era la più promettente (da quando ho visto Ergo Proxy mi sono messo a setacciare l'animazione giappo per vedere se a parte la pupù generale c'erano altri prodotti all'altezza), character design ottimo, ritmi ben dosati e regia efficace soprattutto nella scelta delle inquadrature e dei primi piani. Se si fosse concluso prima con un altro esito e con altre scelte narrative gli avrei dato di più, ma rimane il fatto che per non far vincere Kira si è dovuto ricorrere (non so nel manga se la vicenda si svolga diversamente) a scelte poco felici con personaggi decisamente più piatti e banali di quelli iniziali, anche perchè lo stacco avviene al 25 episodio e non certo a metà serie (riducendo così drasticamente la possibilità di caratterizzazione dei due nuovi antagonisti di Kira).
Bon spero che il manga sia meglio...
Mi ha spinto a comprare il manga e questo è quanto dire....
Ottima la colonna sonora ed il lato tecnico. La storia è interessante e i personaggi molto ben caratterizzati, anche se l'elemento fantastico inficia un pò il "duello", in quanto la presenza costante ed estremamente invadente degli shinigami, anche ai fini della storia, toglie il gusto di vedere come il personaggio di Raito avrebbe potuto reagire a certe situazioni che sbroglia grazie all'aiuto degli dei della morte..
La seconda parte dell'anime, con l'introduzione dei nuovi personaggi, mi ha lasciato un pò perplesso, troppo sbrigativa e le conclusioni degli avversari di Kira troppo dirette e prive di fondamente (visto la mancanza di informazioni e la difficoltà ancora maggiore nel poter incastrare il nostro giovane Raito). In definitiva scade nel finale, anche se il gusto di vedere Kira in ginocchio ti ripaga dell'attesa. Peccato perchè delle serie che ho visto di recente era la più promettente (da quando ho visto Ergo Proxy mi sono messo a setacciare l'animazione giappo per vedere se a parte la pupù generale c'erano altri prodotti all'altezza), character design ottimo, ritmi ben dosati e regia efficace soprattutto nella scelta delle inquadrature e dei primi piani. Se si fosse concluso prima con un altro esito e con altre scelte narrative gli avrei dato di più, ma rimane il fatto che per non far vincere Kira si è dovuto ricorrere (non so nel manga se la vicenda si svolga diversamente) a scelte poco felici con personaggi decisamente più piatti e banali di quelli iniziali, anche perchè lo stacco avviene al 25 episodio e non certo a metà serie (riducendo così drasticamente la possibilità di caratterizzazione dei due nuovi antagonisti di Kira).
Bon spero che il manga sia meglio...
Erano molti anni che un anime non mi appassionava in questo modo, una storia intrigante, e un duello tra 2 geni che non manca di colpi di scena, la visione è consigliata fortemente a tutti coloro a cui piacciono i ragionamenti, le intuizzioni geniali e i colpi di scena da togliere il fiato. Il mio voto è stato 10, anche se va specificato che tale voto è limitato alle prime 25 puntate, ed è un 10 pieno, mentre per quanto riguarda le rimanei, purtroppo la qualita diminuisce, rimanendo sempre molto alta, ma non paragonabile ai primi 25 episodi, gli ultimi 5 episodi che ho visto, non meritavano piu di un 8, che sebbene sia tanto... a confronto con i primi, ne esce fuori sbiadito
L'idea di base è scontata , il punto di partenza si rifà alla cultura nipponica dei semidei, un potere dato in dono ai mortali come l'antica tradizione greca. Tutto il resto invece è eccezzionalmente arguto. Il personaggio di L è uno dei più originali della recente animazione giapponese, ottima a dir poco l'intonazione della voce che gli viene data dal doppiatore giapponese. E' essenzialmente un thriller con "naturali" infiltrazioni paranormali. Congegnato in maniera perfetta o quasi e sapienti colpi di scena. Riuscirà un uomo in carne ed ossa dotato di una intelligenza unica a smascherare i semidei della morte?
PS. Non esiste il 9,5 come voto .. ero molto indeciso se dargli il 10 :)
PS. Non esiste il 9,5 come voto .. ero molto indeciso se dargli il 10 :)
Che dire, anime abbastanza originale, più che nei colpi di scena che nella trama in se. Più di 7 non riesco a dargli, è il classico anime che si potrebbe amare, ma è troppa la gente che ne parla, quindi si perde interesse, sicuramente troppo sopravvalutato. Anime veramente introspettivi, angoscianti sono stati abbandonati al loro destino, non vedo perchè dire che Death Note sia il migliore anime solo perchè è il più famoso in circolazione che non presenta le solite tematiche che ormai si trovano negli anime (dagli anni 90 ad ora c'è stato un calo pazzesco di idee), tuttavia... ripeto, porta un po' di aria fresca all'animazione "di massa", quindi un 7 lo merita sicuramente.
Devo dire che non sono mai stato affascinato da questo tipo di storie. Eppure questo anime è riuscito a interessarmi puntata dopo puntata, tutta la storia è obbiettivamente originale e i colpi di scena sono sempre inaspettati e spiazzanti. I disegni sono molto ben realizzati. Le serie oltre le 12 puntate sono sempre state stucchevoli, ma questo anime mi risulta molto interessante e coinvolgente. Ottima la colonna sonora e le varie opening e ending... resto in attesa di vederne ancora per poter dire qualcosa di più (sempre senza levare suspence a chi ancor non ha avuto il piacere di vederlo).
Bellissimo anime avvincente e pieno di colpi di scena. Fin dalla prima puntata con una trama davvero originale tutta da seguire, la sfida tra Light ed L è la sfida tra due geni che si danno battaglia per riuscire ha prevalere l'uno sull'altro questo scontro diviene sempre piu emozionante con il passare delle puntate. Ma anche gli altri personaggi sono ben delineati ed hanno un ruolo importante nella storia come Watari, Matsuda, il padre di ligth e gli shinigami come Ryuk e Rem, che donano i poteri a Misa e Light, e infine tutti i membri della squadra investigativa che contribuiscono allo sviluppo della vicenda rendendola godibile anche se ha volte un po' cruda. Stupenda la colonna sonora dell'anime che accompagna i ragionamenti dei personaggi e le varie fasi della storia, rendendola così emozionante. Peccato solo per la seconda sigla d'apertura che e proprio orrenda, ma per il resto Death Note è un anime che merita di essere guardato, lo consiglio ha tutti gli appasionati di anime.
Cosa succede quando uno shinigami, dio della morte, si annoia?Ovvio, lancia il suo Death Note sulla terra. Cosa succede quando chi trova il death note vuole costruire un mondo '' migliore''? Ovvio, uccide tutti i criminali con il Death Note! Di ovvio questo anime non ha assolutamente nulla, ogni puntata è qualcosa di eccezionale, di veramente eclatante. Consta di 37 puntate, a volte sembra terminare ma... c'è sempre qualcosa di assolutamente assurdo che accade...
Consigliatissimo a tutti! Un vero capolavoro
Consigliatissimo a tutti! Un vero capolavoro
Devo dire che quest'anime/manga mi sta piacendo molto, la storia è molto ben congegnata e non mancano i colpi di scena. Forse però è proprio questo un difetto dell'anime, ma anche del manga, cioè che, a differenza dell'inizio che era un susseguirsi di colpi di scena, l'anime sta prendendo una piega del genere 4 puntate di "spiegazione" e 2 avvincenti, anche se ciò non toglie che sia molto bello da vedere e comunque si guadagna la palma di migliore anime del 2006 e di uno dei migliori anime prodotti dalla madhouse. Peccato soltanto che per la particolarita' della storia non ne vedremo un seguito finite le puntate gia' previste (37)
Sono pienamente soddisfatto di questo geniale anime. Fin ora mi ero sempre accontentato delle botte da orbi, e mai avrei creduo di poter trarre piacere dal vedere una trama psicologico-investigativa così particolare.
Kira è sempre più corrotto dal potere, cerca una sfda che lo aggradi e si prepone una missione: " un modo senza criminali". I suoi mezzi però sono immorali. Ecco che sorge la figura del bene contrapposto al male: L.
La sua inteligenza non è pari a quell di nessun altro e i suoi metodi sono molto originali. Follia, potere e giustiza incarnano solo parzialmente ciò che si può dire su questo stupendo anime in cui non c'è un vero cattivo ed un vero buono... vedetelo e giudicate con i vostri occhi.
Kira è sempre più corrotto dal potere, cerca una sfda che lo aggradi e si prepone una missione: " un modo senza criminali". I suoi mezzi però sono immorali. Ecco che sorge la figura del bene contrapposto al male: L.
La sua inteligenza non è pari a quell di nessun altro e i suoi metodi sono molto originali. Follia, potere e giustiza incarnano solo parzialmente ciò che si può dire su questo stupendo anime in cui non c'è un vero cattivo ed un vero buono... vedetelo e giudicate con i vostri occhi.
Ed ecco...proprio quando pensavo che Conan fosse il detective migliore di tutti gli anime, ecco che arriva una misteriosa "L"...è Ryuzaki!!
Apparte questo, anche tutto il resto è assolutamente perfetto ^_^ . Intanto l'idea di base: chi non vorrebbe avere un quaderno su cui scrivere il nome dei criminali per ucciderli in 40 secondi piuttosto che aspettare tutte le burocrazie? (anche se più avanti si capisce che Light per raggiungere il suo scopo è disposto a tutto) e poi il duello tra Light e Ryuzaki (il primo è il possessore del Death note, il secondo è l'infallibile detective) è entusiasmante e piena di colpi di scena (e mi stupiscono anche gli strani marchingegni che usa Light per esempio per proteggere il suo death note).
Le puntate si susseguono in un concatenamento più o meno forte, tanto che alcune puntate fanno sentire l'obbligo di andare avanti per scoprire cosa succederà dopo, la suspance è quindi il massimo in questo anime. Per i personaggi ho dato quindi un accenno, anche se naturalmente c'è di più. Che dire, questo anime è proprio per tutti ^_^
La grafica è ottima anch'essa. Di solito aspetto la fine di un anime per farne una recensione, ma tanto questo anime non mi può deludere ^_^ , il dieci è superassicurato
Apparte questo, anche tutto il resto è assolutamente perfetto ^_^ . Intanto l'idea di base: chi non vorrebbe avere un quaderno su cui scrivere il nome dei criminali per ucciderli in 40 secondi piuttosto che aspettare tutte le burocrazie? (anche se più avanti si capisce che Light per raggiungere il suo scopo è disposto a tutto) e poi il duello tra Light e Ryuzaki (il primo è il possessore del Death note, il secondo è l'infallibile detective) è entusiasmante e piena di colpi di scena (e mi stupiscono anche gli strani marchingegni che usa Light per esempio per proteggere il suo death note).
Le puntate si susseguono in un concatenamento più o meno forte, tanto che alcune puntate fanno sentire l'obbligo di andare avanti per scoprire cosa succederà dopo, la suspance è quindi il massimo in questo anime. Per i personaggi ho dato quindi un accenno, anche se naturalmente c'è di più. Che dire, questo anime è proprio per tutti ^_^
La grafica è ottima anch'essa. Di solito aspetto la fine di un anime per farne una recensione, ma tanto questo anime non mi può deludere ^_^ , il dieci è superassicurato
Come definire questo anime in due parole? SEMPLICEMENTE FANTASTICO... Dico questo per una serie di ragioni molto fondate:
1) L'idea iniziale è molto originale: inizialmente viene da pensare a un anime molto carino ma destinato forse a "spegnersi" nello scorrere delle puntate. Tutto al contrario: il modo in cui ti riesce a catturare questo anime è a dir poco unico diventando inesorabilmente una sorta di droga che terrà attaccato allo schermo anche lo spettatore più esigente. La trama, mai scontata, non è quasi mai prevedibile o calcolabile in anticipo.
2) Le ambientazioni e le atmosfere da film giallo con un pizzico di noir sono perfettamente congeniali alla suspence continua che si viene a creare nella trama. Senza poi contare la colonna sonora di ottima elevatura che offre allo spettatore un ancor maggiore coinvolgimento (come se ce ne fosse bisogno!).
3) La caratterizzazione dei singoli personaggi e l'introspezione psicologica di ciascuno di essi risulta essere molto accurata e meticolosa
(una nota di merito da parte mia va sicuramente a L che a mio parere è il meglio riuscito).
In conclusione:
Questo è sicuramente l'anime delle forti emozioni che, sempre che vogliate vederlo, vi terrà costantemente con il fiato sospeso e alla fine di ciascuna puntata vi renderà morbosamente impazienti di scoprire cosa succede nella seguente. Assolutamente da vedere. Sicuramente e senza remore affermo, da appassionato di anime, che Death Note è il più bel anime che io abbia mai visto; l'unica mia speranza? E' che il finale non mi deluda... Speriamo bene... Ciao a tutti!
1) L'idea iniziale è molto originale: inizialmente viene da pensare a un anime molto carino ma destinato forse a "spegnersi" nello scorrere delle puntate. Tutto al contrario: il modo in cui ti riesce a catturare questo anime è a dir poco unico diventando inesorabilmente una sorta di droga che terrà attaccato allo schermo anche lo spettatore più esigente. La trama, mai scontata, non è quasi mai prevedibile o calcolabile in anticipo.
2) Le ambientazioni e le atmosfere da film giallo con un pizzico di noir sono perfettamente congeniali alla suspence continua che si viene a creare nella trama. Senza poi contare la colonna sonora di ottima elevatura che offre allo spettatore un ancor maggiore coinvolgimento (come se ce ne fosse bisogno!).
3) La caratterizzazione dei singoli personaggi e l'introspezione psicologica di ciascuno di essi risulta essere molto accurata e meticolosa
(una nota di merito da parte mia va sicuramente a L che a mio parere è il meglio riuscito).
In conclusione:
Questo è sicuramente l'anime delle forti emozioni che, sempre che vogliate vederlo, vi terrà costantemente con il fiato sospeso e alla fine di ciascuna puntata vi renderà morbosamente impazienti di scoprire cosa succede nella seguente. Assolutamente da vedere. Sicuramente e senza remore affermo, da appassionato di anime, che Death Note è il più bel anime che io abbia mai visto; l'unica mia speranza? E' che il finale non mi deluda... Speriamo bene... Ciao a tutti!
Ragazzi ero in camera che mi stavo guardando Naruto quando ho visto una news di questo anime ci ho clikkato dentro, poi mi sono informato meglio cosi', ho trovato gli episodi con i sottottitloi in italiano.
Ho scaricato il primo episodio e ho pensato carino. Ho scaricato il secondo e qua entra in scena L e ho pensato bello ho voglia di vedere il 3 episodio adesso sono al 18 praticamente ne ho visti 18 di seguito piu di 6 ore attacato al computer ormai e diventata una droga. E' spettacolare: ambientazioni, la psicologia dei personaggi, l'idea dei demoni o come si kiamano e praticamente perfetto se ci fosse 10 e lode voglio vedere il prossimo episodio
Ho scaricato il primo episodio e ho pensato carino. Ho scaricato il secondo e qua entra in scena L e ho pensato bello ho voglia di vedere il 3 episodio adesso sono al 18 praticamente ne ho visti 18 di seguito piu di 6 ore attacato al computer ormai e diventata una droga. E' spettacolare: ambientazioni, la psicologia dei personaggi, l'idea dei demoni o come si kiamano e praticamente perfetto se ci fosse 10 e lode voglio vedere il prossimo episodio
[<b>ATTENZIONE!!! Contiene spoiler su come finisce l'anime (insomma, vi rovinerà la fine...)</b>]
Ciao mi chiamo thomas, sono stato recentemente in giappone e ho comprato tutti e 12 i fumetti, e tutti i dvd con i 36 episodi e devo dire che prima di partire avendo visto qua in italia i primi 3 volumi pensavo che fosse la fine del mondo, non potevo stare senza leggerlo ma dopo averlo visto tutto e avendo visto che alla fine L vince su light diventa pesante un po, l' autore poteva fare un finale tralasciando l'idea di un continuo, cosa che non ha fatto; inoltre poteva portare la sfida tra L e N contro Light ad un livello diciamo cosi onirico, quasi sovraumano facendo aiutare Light da Ryuk, il dio della morte e non facendolo stare imparziale.
Era piu' che ovvio che alla fine Light perdesse in quanto è da solo contro suo padre L, N, la cia l'fbi e la polizia giapponese, vada che sia intelligente, ma è in uno svantaggio numerico eccessivo. Inoltre per ultimo, ma non meno importante, a Light per sopravvivere bastava fare lo scambio degli occhi, cosa che non fa, in modo da poter uccidere L e N e per di piu il finale è molto ma molto direi riduttivo, in quanto dopo una lotta tra titani e poteri divini, finisce che un bambino di 10-14 anni di nome N batte light in astuzia come niente, senza un minimo di suspence ne di azione, ma solo sprecando il 12 volume tutto in chiacchere tra agenti di polizia e la cia. Inoltre dopo la morte di Light il fumetto poteva continuare ad un livello diciamo soprannaturale dando a Light la possibilita di diventare a sua volta dio della morte, e non destinarlo come dice nel 2° volume al nulla (riporto frase di ryuk: un umano che usa il quaderno non è destinato ne all'inferno ne al paradiso).
Sono comunque convinto che la storia sia avvincente e stupenda tanto il manga quanto il film ma ad essere onesti al 100 per 100 dopo il 5-6 volume si inizia ad annoiarsi perche scompaiono i colpi di scena e ormai a parte un paio di nuovi personaggi la storia è gia scritta e non prende piu'.
Ciao mi chiamo thomas, sono stato recentemente in giappone e ho comprato tutti e 12 i fumetti, e tutti i dvd con i 36 episodi e devo dire che prima di partire avendo visto qua in italia i primi 3 volumi pensavo che fosse la fine del mondo, non potevo stare senza leggerlo ma dopo averlo visto tutto e avendo visto che alla fine L vince su light diventa pesante un po, l' autore poteva fare un finale tralasciando l'idea di un continuo, cosa che non ha fatto; inoltre poteva portare la sfida tra L e N contro Light ad un livello diciamo cosi onirico, quasi sovraumano facendo aiutare Light da Ryuk, il dio della morte e non facendolo stare imparziale.
Era piu' che ovvio che alla fine Light perdesse in quanto è da solo contro suo padre L, N, la cia l'fbi e la polizia giapponese, vada che sia intelligente, ma è in uno svantaggio numerico eccessivo. Inoltre per ultimo, ma non meno importante, a Light per sopravvivere bastava fare lo scambio degli occhi, cosa che non fa, in modo da poter uccidere L e N e per di piu il finale è molto ma molto direi riduttivo, in quanto dopo una lotta tra titani e poteri divini, finisce che un bambino di 10-14 anni di nome N batte light in astuzia come niente, senza un minimo di suspence ne di azione, ma solo sprecando il 12 volume tutto in chiacchere tra agenti di polizia e la cia. Inoltre dopo la morte di Light il fumetto poteva continuare ad un livello diciamo soprannaturale dando a Light la possibilita di diventare a sua volta dio della morte, e non destinarlo come dice nel 2° volume al nulla (riporto frase di ryuk: un umano che usa il quaderno non è destinato ne all'inferno ne al paradiso).
Sono comunque convinto che la storia sia avvincente e stupenda tanto il manga quanto il film ma ad essere onesti al 100 per 100 dopo il 5-6 volume si inizia ad annoiarsi perche scompaiono i colpi di scena e ormai a parte un paio di nuovi personaggi la storia è gia scritta e non prende piu'.
Beh non metto dieci solo perché sono molto esigente. Diciamo che solo per Death Note mi scomodo e do un 9. Diciamo anche che all'inizio, i primi tre episodi circa dell'anime, mi sono trovato molto contrariato, a fronte di una storia originalissima, trovavo tutto molto banale, nella realizzazione dico. Poi é diventata una droga, ho dovuto vedere tutti gli episodi, tutti d'un fiato, e nemmeno una volta sola. Cosa mi piace? La psicologia spinta, niente supermosse distruggi pianeta, solo psicologia, ma con forti tinte nere, che ti spinge a vedere, sapere. Ogni passo avanti, é un passo verso il baratro. Ed ora sono completamente assorbito e voglio sapere come finirà. E poi lasciatemi dire: fantastico il personaggio di L... Fantastico il modo di sottolineare come sia simile a Light. Antieroi entrambi forse... Un vero buono ed un vero cattivo in questa storia non esiste... Ma L é sicuramente caratterizzato meglio
Io sto leggendo il manga, vedendo l'anime e ho visto il film...
Posso dirvi in assoluta certezza che il manga è fantastico, molto più psicologico della serie animata e del film... certo l'anime segue alla lettera il fumetto (è solo ancora sottotitolata), anche se comunque non è dettagliato nei pensieri come il manga, mentre il film (anch'esso sottotitolato) nella parte finale è molto diverso inquanto Light non ha una ragazza nel fumetto, mentre nel film entra in gioco questa ragazza che non ha nulla a che fare con la storia... Se non avete ancora letto il fumetto vi consiglio vivamente di farlo... a me fa stare col respiro bloccato fino alla fine del numero. La cosa originale di questo manga è il fatto che il protagonista non è il solito buono che lotta per la giustizia, ma è un ragazzo come tanti altri che desidera, forse più dei "buoni" un mondo di giustizia, e grazie agli dei della morte riesce ad avere un potere il quale lo mette a dura prova con i suoi desideri e lo rende, per alcuni, l'antagonista del manga... Inoltre L il personaggio "buono", che io vedo molto più come ragazzino egocentrico (che vuole sempre avere la ragione dalla sua) che come personaggio buono, è davvero reso bene nella sua psicologia, quasi folle, di genio dell'anticrimine. Davvero un fumetto ben realizzato, dai disegni mozzafiato e con contenuti molto psicologici.
Posso dirvi in assoluta certezza che il manga è fantastico, molto più psicologico della serie animata e del film... certo l'anime segue alla lettera il fumetto (è solo ancora sottotitolata), anche se comunque non è dettagliato nei pensieri come il manga, mentre il film (anch'esso sottotitolato) nella parte finale è molto diverso inquanto Light non ha una ragazza nel fumetto, mentre nel film entra in gioco questa ragazza che non ha nulla a che fare con la storia... Se non avete ancora letto il fumetto vi consiglio vivamente di farlo... a me fa stare col respiro bloccato fino alla fine del numero. La cosa originale di questo manga è il fatto che il protagonista non è il solito buono che lotta per la giustizia, ma è un ragazzo come tanti altri che desidera, forse più dei "buoni" un mondo di giustizia, e grazie agli dei della morte riesce ad avere un potere il quale lo mette a dura prova con i suoi desideri e lo rende, per alcuni, l'antagonista del manga... Inoltre L il personaggio "buono", che io vedo molto più come ragazzino egocentrico (che vuole sempre avere la ragione dalla sua) che come personaggio buono, è davvero reso bene nella sua psicologia, quasi folle, di genio dell'anticrimine. Davvero un fumetto ben realizzato, dai disegni mozzafiato e con contenuti molto psicologici.
Partiamo dal presupposto che Death Note è l'anime più bello in onda in questo periodo. Non sono qui per raccontare la trama, quella potrete leggerla in una qualsiasi delle recensioni qui sotto, sono qui per farvi capire come questo anime meriti un dieci pieno sotto ogni punto di vista.
La realizzazione grafica è a dir poco fantastica, i chiaroscuri sono realizzati divinamente e l'atmosfera è resa benissimo.
La regia è la migliore che vedo da lungo tempo a questa parte: nonostante sia un anime riflessivo riesce a mantenere un ritmo da anime action senza alcun problema.
La storia è interessante e piena di colpi di scena, bellissimo come l'autore prima ci induca a "tifare" per kira, per poi farci sentire in colpa e farci cambiare definitivamente rotta con l'omicidio di naomi.
Le musiche sono a dir poco fantastiche, sottolineano alla perfezione le scene toccanti e mi hanno spinto più volte ad alzare il volume delle casse per ascoltarle meglio.
Death Note VA' guardato, non c'è via di scampo. Specialmente perché la trama subirà parecchi sconvolgimenti prima della fine a quanto ne sò.
La realizzazione grafica è a dir poco fantastica, i chiaroscuri sono realizzati divinamente e l'atmosfera è resa benissimo.
La regia è la migliore che vedo da lungo tempo a questa parte: nonostante sia un anime riflessivo riesce a mantenere un ritmo da anime action senza alcun problema.
La storia è interessante e piena di colpi di scena, bellissimo come l'autore prima ci induca a "tifare" per kira, per poi farci sentire in colpa e farci cambiare definitivamente rotta con l'omicidio di naomi.
Le musiche sono a dir poco fantastiche, sottolineano alla perfezione le scene toccanti e mi hanno spinto più volte ad alzare il volume delle casse per ascoltarle meglio.
Death Note VA' guardato, non c'è via di scampo. Specialmente perché la trama subirà parecchi sconvolgimenti prima della fine a quanto ne sò.
A voi che leggete un avviso: questo non è il solito scontantato anime in cui 5 eroine in costume salvano il mondo dal male. Questo è un anime di primissima qualità in tutti i sensi possibili ed immaginabili.
In primo luogo l' unicità della storia e la genialità dei colpi di scena.
Yagami Light, studente modello, trova per caso uno strano quaderno. Vi è scritto "la persona il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà". Incuriosito lo usa su di un rapitore che muore 40 secondi dopo.
Impressionato dal potere del quaderno della morte, appunto "death note" decide di usarlo per ripulire il mondo dai criminali e diventare un dio. Ma un ostacolo gli si para di fronte: L.
L è un ispettore di fama mondiale che indaga sulle strane morti dei criminali ed incredibilmente riesce a dimostrare che c'è qualcuno dietro a quelle morte e che si trova nel Kanto, in Giappone. Ed è in questo modo che ha inizio la sfida: uno scontro titanico tra due avversari geniali...
La storia è sempre più appassionante episodio dopo episodio(sono 37) con mosse sempre più intricate ed avvincenti.
La grafica è semplicemente fantastica con luci ed ombre accuratissime che danno alla storia un' ambientazione veramente dark assieme a sfondi veramente realistici e colonne sonore che rendono l'aria tesa come una corda di violino. Le sigle di testa e di coda sono davvero mozzafiato.
A voi che lo avete visto sapete bene di cosa sto parlando e a voi che non lo avete visto scaricatelo, non ve ne pentirete!
Arrivederci alla prossima dal vostro Kuja!
In primo luogo l' unicità della storia e la genialità dei colpi di scena.
Yagami Light, studente modello, trova per caso uno strano quaderno. Vi è scritto "la persona il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà". Incuriosito lo usa su di un rapitore che muore 40 secondi dopo.
Impressionato dal potere del quaderno della morte, appunto "death note" decide di usarlo per ripulire il mondo dai criminali e diventare un dio. Ma un ostacolo gli si para di fronte: L.
L è un ispettore di fama mondiale che indaga sulle strane morti dei criminali ed incredibilmente riesce a dimostrare che c'è qualcuno dietro a quelle morte e che si trova nel Kanto, in Giappone. Ed è in questo modo che ha inizio la sfida: uno scontro titanico tra due avversari geniali...
La storia è sempre più appassionante episodio dopo episodio(sono 37) con mosse sempre più intricate ed avvincenti.
La grafica è semplicemente fantastica con luci ed ombre accuratissime che danno alla storia un' ambientazione veramente dark assieme a sfondi veramente realistici e colonne sonore che rendono l'aria tesa come una corda di violino. Le sigle di testa e di coda sono davvero mozzafiato.
A voi che lo avete visto sapete bene di cosa sto parlando e a voi che non lo avete visto scaricatelo, non ve ne pentirete!
Arrivederci alla prossima dal vostro Kuja!
Death note é di sicuro un anime originale , e pieno sorprese. La storia viene affrontata in maniera "chiara" ( :( sottotitolata in italiano) anche se piena di particolari nascosti che trattengono l'attenzione , e svelati poco per volta rendono ancor più interessante la storia.Altro punto a favore dell'anime è il cast di personaggi , che pur avendo visto solo tre puntate , appare "folto", "variopinto", di particolare importanza i caratteri di questi. Il quaderno aveva come proprietario uno shirigami (Ryuk);questo pur essendo una sorta di demone della morte, non appare onnipotente, ma piuttosto "fragile" emotivamente e spiritualmente, tanto da non riconoscere più la propria vita, se non come un inutile perdita di tempo.Per qst motivo getta il suo Death note nel mondo degli umani,ma oltre a quello non ci sarà un'altro motivo?Forse è solo per noia?Per sete di anime? Light (Il ragazzo k trova il death note) é uno studente modello, tra i primi del giappone, un instancabile ricerca di traguardi scandisce la sua vita, tutto sommato questo non appaga la sua voglia di "crescere", vedendo attorno a lui solo " marciume" di una società (quella giapponese) che va in declino.La scoperta del death note per lui , è un incentivo a spronarsi dalla vita "monotona" che svolge , e dedicarsi alla "giustizia" più k può, uccidendo più criminali possibili.In questo suo modo di svolgere il lavoro di un "Dio", Light viene a "contatto" con L, un personaggio ancora sconosciuto nel tratto di filmato da me visto, ma già pieno di particolari caratteriali che svelano molto del personaggio che sicuramente verrà "fuori" in seguito.Un ragazzo anch'esso, introverso ed intelligentissimo quasi, se non come Light. Appare sotto copertura di un agente e non si mostra mai in pubblico , collabora spesso con la polizia (credo non solo giapponese), risolvendo casi più disparati.E' un soggetto particolare, rinchiuso sembra, con un computer che appare l'unico contatto con i servizi d'ordine.Lo scontro tra Kira (è il nome che le popolazioni danno al giustiziere ,cioè Light) e L è "violento" e "senza eslusione di colpi" pur non stando l'uno dinnanzi all'altro e neppure conoscendo l'identità dell'altro. Lo scontro porta ad un aspetto della storia sotto un piano investigativo rivelando un altro particolare... il padre di Light è un poliziotto, e sarà portato a collaborare con L per acciuffare "l'omicida dei delinquenti" ...
Anche se non l'ho finito di vedere (e la fine è importante nella valutazione, soprattutto in un anime così breve), mi pare proprio che prometta bene... sia per l'idea originale (perchè no? gli shinigami? ma qui si tratta più di un diario...) sia per l'intreccio supercomplicato e tutto cerebrale, e poi i personaggi... ok che solo due sono sviluppati profondamente, ma mi pare che bastino abbondantemente a creare uno stato di suspence difficilmente eguagliabie! Non ultimo direi, tralasciando il disegno-bellobello, l'uso dei colori e della regia (me la passate?) che in questo caso fa perdere qualcosa allo stesso fumetto-letto entrambi i numeri!.
(e scusate se non hanno reazioni da persone normali, NON SONO PERSONE NORMLI! Uno è il primo studente del Giappone e l'altro é il miglior detective in circolazione!)
(e scusate se non hanno reazioni da persone normali, NON SONO PERSONE NORMLI! Uno è il primo studente del Giappone e l'altro é il miglior detective in circolazione!)
Ho visto sia l'anime che letto il manga di Death note, anche se solo un volume, e lasciatemi dire che entrambi non sono niente di speciale. All'inizio la storia sembrava molto coinvolgente, ma poi andando avanti il mio interesse è calato notevolmente. Quali emozioni ti può lasciare una storia del genere? Le reazioni che il protagonista ha davanti agli eventi sono assolutamente inverosimili e assurde, e la figura di quella specie di dio non contribuisce certo a migliorare la situazione. Non metto un 2 solo perchè il protagonista è un gran gnoccone (scusate la superficialità!) e perchè la storia nonostante tutto è originale. Mi ha lasciata del tutto indifferente.
Non gli do 10 perchè siamo ancora lontani dalla fine e non mi sento di esagerare nel mio voto...
Però è innegabile che siamo di fronte ad una serie unica e coinvolgente come poche altre... la tensione e la curiosità attorno al death note aumenta in ogni puntata (tranne qualche calo ogni tanto, come l'episodio 10). Disegni ottimi, personaggi mai banali (forse un pò troppo "intelligenti") e soprattutto vicende molto intriganti che lasciano lo spettatore col fiato sospeso... come negli episodi 4 e 7. Forse il miglior anime del momento, sicuramente da vedere.
Però è innegabile che siamo di fronte ad una serie unica e coinvolgente come poche altre... la tensione e la curiosità attorno al death note aumenta in ogni puntata (tranne qualche calo ogni tanto, come l'episodio 10). Disegni ottimi, personaggi mai banali (forse un pò troppo "intelligenti") e soprattutto vicende molto intriganti che lasciano lo spettatore col fiato sospeso... come negli episodi 4 e 7. Forse il miglior anime del momento, sicuramente da vedere.
Yagami Light, brillante studente stanco di come tutti i giorni il mondo appaia come una mela sempre più marcia, trova per caso un diaro, il Death Note, con il quale può uccidere qualunque persona di cui conosca nome e volto, semplicemente scrivendone il nome all'interno. Ben presto le pagine del diario inizieranno a riempirsi di nomi di criminali e persone malvage. Light, spinto da un folle desiderio di diventare il dio di un mondo fatto solo di brave persone, accompagnato dallo Shinigami che ha "lasciato cadere" il Death Note, comincia una battaglia contro L., un detective di fama mondiale, che reputa le sue azioni maligne e che vuole fermare ad ogni costo.
Un ottima storia, combattuta a colpi di genio e sangue freddo, in cui vincerà solo chi non commetterà nessun errore. Anime psicologico che coinvolge lo spettatore tenendo sempre alto il livello di tensione nella storia. Assolutamente da non perdere!
Un ottima storia, combattuta a colpi di genio e sangue freddo, in cui vincerà solo chi non commetterà nessun errore. Anime psicologico che coinvolge lo spettatore tenendo sempre alto il livello di tensione nella storia. Assolutamente da non perdere!
Death Note, già dal titolo avrete capito che non riguarderà rosa e fiori, e infatti, narra le vicende di un ragazzo prodigio, di nome Light, che per caso trova un quaderno misterioso: Death Note.
All'interno c'è una serie di istruzioni d'uso, che spiega dettagliatamente come usarlo: scrivendo il nome di qualcuno sulla Death Note, quella persona sarà destinato a morire entro un certo intervallo di tempo. L'autore può inoltre decidere il come e il quando della morte.
Light conosce così Ryuga, lo shinigami (dio della morte) proprietario della death note.
Spiegandogli le regole del loro patto, ryuga gli concede il libero utilizzo del quaderno, senza interferire in alcuno modo. Light a quel punto si ritrova tra le mani il potere di un dio, ed essendo lui un genio dalle grandi aspirazioni di giustizia, decide di creare un mondo perfetto, uccidendo tutti i criminali.
Con il procedere del suo piano, sarà costretto però anche ad uccidere persone innocenti (senza batter ciglio), tra cui poliziotti, investigatori, ecc... tutto per poter realizzare le sue ambizioni. chiamandosi Kira (dalla parola killer), comincia a diffondere terrore tra i malvivente e una certa fama tra i giovani... finchè non sarà costretto ad affrontare un avversario altrettanto intelligente e misterioso: L (un altro ragazzo genio) che collaborando con la polizia è deciso a tutti i costi ad arrestare il famigerato Kira...
E' un anime senza dubbio molto intrigante e frenetico, che ti tiene il fiato sospeso fino alla fine di ogni episodio. La storia puo apparire non molto originale (un ragazzo che riceve un super potere e lo utilizza per combattere il male), ma la cosa sorprendente di Death Note, è la sua capacità di creare una storia nuova da uno spunto vecchio; le vicende si concentrano non tanto sul conflitto tra il protagonista e i criminali, quanto sul un duello psicologico tra lui e il suo avversario L.
Per una volta, il protagonista vive la parte del cattivo della storia.
Le musiche sono molto belle e riflettono pienamente l'atmosfera cupa e riflessiva dell'anime. I disegni sono senza dubbio molto seri e non si lasciano mai cadere nel ridicolo.
Quindi, concludendo, se vi piace il mistero, il sovranaturale, e sospanse, questo è sicuramente la vostra migliore scelta. ^_^
buona visione!
All'interno c'è una serie di istruzioni d'uso, che spiega dettagliatamente come usarlo: scrivendo il nome di qualcuno sulla Death Note, quella persona sarà destinato a morire entro un certo intervallo di tempo. L'autore può inoltre decidere il come e il quando della morte.
Light conosce così Ryuga, lo shinigami (dio della morte) proprietario della death note.
Spiegandogli le regole del loro patto, ryuga gli concede il libero utilizzo del quaderno, senza interferire in alcuno modo. Light a quel punto si ritrova tra le mani il potere di un dio, ed essendo lui un genio dalle grandi aspirazioni di giustizia, decide di creare un mondo perfetto, uccidendo tutti i criminali.
Con il procedere del suo piano, sarà costretto però anche ad uccidere persone innocenti (senza batter ciglio), tra cui poliziotti, investigatori, ecc... tutto per poter realizzare le sue ambizioni. chiamandosi Kira (dalla parola killer), comincia a diffondere terrore tra i malvivente e una certa fama tra i giovani... finchè non sarà costretto ad affrontare un avversario altrettanto intelligente e misterioso: L (un altro ragazzo genio) che collaborando con la polizia è deciso a tutti i costi ad arrestare il famigerato Kira...
E' un anime senza dubbio molto intrigante e frenetico, che ti tiene il fiato sospeso fino alla fine di ogni episodio. La storia puo apparire non molto originale (un ragazzo che riceve un super potere e lo utilizza per combattere il male), ma la cosa sorprendente di Death Note, è la sua capacità di creare una storia nuova da uno spunto vecchio; le vicende si concentrano non tanto sul conflitto tra il protagonista e i criminali, quanto sul un duello psicologico tra lui e il suo avversario L.
Per una volta, il protagonista vive la parte del cattivo della storia.
Le musiche sono molto belle e riflettono pienamente l'atmosfera cupa e riflessiva dell'anime. I disegni sono senza dubbio molto seri e non si lasciano mai cadere nel ridicolo.
Quindi, concludendo, se vi piace il mistero, il sovranaturale, e sospanse, questo è sicuramente la vostra migliore scelta. ^_^
buona visione!
Di solito non mi piace recensire un anime dopo aver visto solo le prime puntate, ma death note è l'eccezzione alla regola! E' entusiasmante, imprevedibile, coinvolgente, ricco di suspance insomma è fantastico. Mi ha davvero catturata! Non gli do dieci perche ho visto solo 10 puntate, ma se continua con questo livello di sicuro il mio voto aumenterà... lo consiglio vivamente soprattutto se cercate un anime con un'ottima trama che vi incolli alla sedia e vi lasci il fiato sospeso per tutta la durata della puntata... attendo con ansia i nuovi episodi anche perche sono curiosa di sapere che cosa si inveterranno per altre 27 puntate visto che arrivati al 10ecimo episodio i due protagonisti sono "uno ad un passo dall'altro"...
Death note è una partita a scacchi tra due "investigatori" al servizio della giustizia. Entrambe desiderano scopripre l'identita dell'altro. L'arbitro, non sempre imparziale, è uno shinigami annoiato dal suo mondo di lavativi che non si dedicano più al "lavoro".
Non è certo un anime di "azione"; la narrazione segue ritmi a volte lenti, con molta introspezione e ragionamento. In compenso il livello di tensione creata ad ogni episodio si attesta sempre su alti livelli, e non mancano certo i colpi di scena: raramente mi è capitato di seguire serie in cui vengono eliminati potenziali (secondo me) co-protagonisti in modo così repentino.
Visto il numero di episodi previsti (se non sbaglio 37), attendo con curiosità di vedere cosa ci riserveranno gli sceneggiatori, visto che i due antagonisti si stanno avvicinando molto velocemente l'uno all'altro.
Non è certo un anime di "azione"; la narrazione segue ritmi a volte lenti, con molta introspezione e ragionamento. In compenso il livello di tensione creata ad ogni episodio si attesta sempre su alti livelli, e non mancano certo i colpi di scena: raramente mi è capitato di seguire serie in cui vengono eliminati potenziali (secondo me) co-protagonisti in modo così repentino.
Visto il numero di episodi previsti (se non sbaglio 37), attendo con curiosità di vedere cosa ci riserveranno gli sceneggiatori, visto che i due antagonisti si stanno avvicinando molto velocemente l'uno all'altro.
Semplicemente straordinario!
La vicenda di Light e di quella che lui definisce una missione: l'eliminazione del male dalla terra per la creazione di un nuovo mondo, piano piano prende corpo in lui trasformandolo dal più brillante studente giapponese ad un perfetto stratega del male, si troverà egli stesso invischiato nell'equivoco di eliminare il male diventando male egli stesso..
Meravigliosa la figura di Ryuk, lo shinigami che trova il suo svago nell'assistere alle vicende di due uomini, Light e L. dediti a un confronto senza sconti, ognuno intento a voler far prevalere il proprio proposito di giustizia.
Coinvolgente inoltre la scaltezza di Light, capace di anticipare e prevedere le mosse dei propri avversari, creando avvenimenti architettati a regola d'arte per riuscire ad avere la meglio su tutti, proprio come un aspirante Dio.
Un'idea vecchia: quella di creare un mondo migliore, che rifulge di nuova luce grazie a questo anime.
voto 10: neanche a dirlo
La vicenda di Light e di quella che lui definisce una missione: l'eliminazione del male dalla terra per la creazione di un nuovo mondo, piano piano prende corpo in lui trasformandolo dal più brillante studente giapponese ad un perfetto stratega del male, si troverà egli stesso invischiato nell'equivoco di eliminare il male diventando male egli stesso..
Meravigliosa la figura di Ryuk, lo shinigami che trova il suo svago nell'assistere alle vicende di due uomini, Light e L. dediti a un confronto senza sconti, ognuno intento a voler far prevalere il proprio proposito di giustizia.
Coinvolgente inoltre la scaltezza di Light, capace di anticipare e prevedere le mosse dei propri avversari, creando avvenimenti architettati a regola d'arte per riuscire ad avere la meglio su tutti, proprio come un aspirante Dio.
Un'idea vecchia: quella di creare un mondo migliore, che rifulge di nuova luce grazie a questo anime.
voto 10: neanche a dirlo
Un ottimo anime senza dubbio, uno dei migliori degli ultimi anni ma secondo me perde qualcosina rispetto al manga. Ho letto tutti e 12 i volumi in lingua originale ed era dai tempi di dragonball (ma all'epoca avevo 16 anni, ora 29) che un manga non mi rapiva a tal punto. Magari il mio giudizio potrebbe essere influenzato dall'aver letto prima il manga e per forza di cosa quando si conoscono gia' i fatti c'e' meno mordente ma l'anime mi ha trasmesso qualcosina in meno.
Piu' avanti il manga prende una piega diversa e forse qualcuno storcera' un po' il naso ma la storia resta comunque su buoni livelli a mio parere. Disegni, musiche e animazioni su livelli mediamente ottimi. In ogni caso piu' che consigliato!
Piu' avanti il manga prende una piega diversa e forse qualcuno storcera' un po' il naso ma la storia resta comunque su buoni livelli a mio parere. Disegni, musiche e animazioni su livelli mediamente ottimi. In ogni caso piu' che consigliato!
Nonostante una mia amica continui a dire che è scontato (la cosa mi fa preoccupare alquanto...), devo dire che a me piace. Ciò che rende originale questa serie, almeno per ora, è, secondo me, il fatto che il protagonista non sia buono; a modo suo lo è, ma finisce per diventare come e peggio degli assassini che elimina. E', in fondo, un tema classico: chi ci dà il diritto di uccidere gli altri, per quanto possano essere essi stessi brutali assassini?
La storia ci porta nella mente di un ragazzo che vorrebbe creare un mondo perfetto, ergendosi a giudice finale e divino. Non siamo quindi soltanto nei panni degli investigatori che cercano di scoprire la sua identità, ma nei panni del colpevole, a noi conosciuto, ma sconosciuto aglialtri. E' un thriller mozzafiato, che riesce a catturarti e a trascinarti al suo interno, lasciandoti senza fiato. Davvero ottimo, soprattutto per chi ama il genere!
La storia ci porta nella mente di un ragazzo che vorrebbe creare un mondo perfetto, ergendosi a giudice finale e divino. Non siamo quindi soltanto nei panni degli investigatori che cercano di scoprire la sua identità, ma nei panni del colpevole, a noi conosciuto, ma sconosciuto aglialtri. E' un thriller mozzafiato, che riesce a catturarti e a trascinarti al suo interno, lasciandoti senza fiato. Davvero ottimo, soprattutto per chi ama il genere!
Putroppo per ora ho potuto vedere solo i primi due episodi di Death Note, ma devo dire che non vedo l'ora che venga sottotitolato il resto della serie. Dal punto di vista narrativo, la storia è originale, accattivante e sostenuta da un buon ritmo: Raito, uno studente di liceo giapponese, trova per caso un registro, il Death Note, appartenente a uno Shinigami (un dio della morte) e scopre che scrivendo in esso il nome di una persona di cui si conosce l'identità, questa morirà. Raito decide quindi di creare un mondo "a sua immagine e somiglianza", e di uccidere tutti i criminali di cui conosce l'esistenza. L'anime sembra dunque procedere sulle tematiche di cosa siano davvero il bene, il male e la giustizia. Non a caso simbolo della serie è la mela, frutto che diede all'uomo la conoscenza del bene e del male, ma contemporaneamente lo macchiò del peccato. Anche per quanto riguarda il comparto tecnico, Death Note, almeno nelle prime due puntate, presenta un'ottimo character design, animazioni fluide e una bella regia che effettivamente raggiunge il massimo nel punto in cui Raito segna i nomi accompagnato da un pezzo di musica classica, e i suoi gesti ricordano tanto un direttore d'orchestra quanto un Dio nell'atto della Creazione. Quello che si suppone essere l'Altro Protagonista, L, non si è ancora mostrato, ma da quel poco che ho visto sembra essere anche lui un personaggio interessante. Insomma, Death Note promette bene, e se manterrà questo livello per tutta la serie, il 10 sarà meritato.