Intrigue in the Bakumatsu: Irohanihoheto
Ah, cosa dire? "Bakumatsu" è un anime fuori dal coro. Gli assegno un 9 perché, nonostante alcune debolezze, è qualcosa di veramente epico e indimenticabile.
Senza addentrarsi nella trama, che è già stata delineata da altri, dirò che, personalmente, l'ho amato e odiato. Purtroppo ciò che mi ha portato a odiarlo è proprio la parte storica che inizialmente mi aveva attratto. E' un mio limite personale, non certo di quest'opera, il fatto che i nomi giapponesi mi sembrino tutti uguali. Faccio già fatica a ricordare quelli dei due/tre protagonisti principali, chiedermi di tenere a mente generali, comandanti, attendenti, pompieri, attori, fortezze e città, in ordine sparso, è davvero troppo. Non ce la potevo fare e, difatti, dopo poche puntate avevo già rinunciato a seguire per filo le vicende politico/militari, limitandomi a subire alcune scene e spiegazioni della voce narrante in attesa che si tornasse all'azione, per così dire.
Ma, tutto sommato, è stato un sacrificio di poco conto. E' vero che così facendo mi sono persa una parte importante di questo anime, lo so. E' un po' come leggere "Il nome della rosa" solo per seguire la vicenda poliziesca, saltando a piè pari tutte le elucubrazioni in latino. Però la vicenda è molto appassionante, e me ne sono fatta trascinare più che volentieri, con tanti rimpianti per il fatto che la mia pigrizia - forse meno fretta nel vedere la fine mi avrebbe aiutata - mi abbia impedito di godere appieno di una parte veramente importante e mirabile, che rende l'anime diverso dalla maggior parte degli altri. Sapere che alcuni protagonisti sono veramente esistiti aggiunge ai miei occhi ancora più valore.
Una menzione particolare merita la parte musicale. Senza tema di esagerare, posso dire che la musica qui la fa da padrona. Le due sigle sono meravigliose, mi hanno fatto venire voglia di impararle a memoria per poterle canticchiare. Ho desistito solo perché in famiglia non avrebbero capito. Ma la vera forza del comparto musicale è il tema principale che aleggia potente per tutte le 26 puntate, vero filo conduttore, in tutte le sue variazioni, di quest'opera. Potente, struggente, trascinante in una parola: epico.
Dei disegni, che dire? Sono molto belli, ma senza essere eccezionali. Questo perché non ho gradito molto come sono stati resi, a volte, gli occhi nei primissimi piani.
L'ambientazione, per quel poco che ne posso capire, è resa benissimo: si vede proprio uno spaccato del Giappone dell'epoca. La caratterizzazione di alcuni dei personaggi mi è piaciuta molto, anche se non mi è molto chiara la scelta di dare capelli chiari ad alcuni personaggi nipponici: piuttosto improbabile, in verità. Per il resto, nulla da dire: belle scene di combattimento, splendidi costumi, molto aderenti all'idea che ho del periodo. D'altronde, a condizione che non si scada veramente nel ridicolo, io sono di bocca abbastanza buona: preferisco una bella storia avvincente, romantica, potente, trascinante a dei disegni e animazioni impeccabili, ma al servizio di un racconto che trovo noioso e poco interessante e che non riesca a farmi dimenticare che mi trovo davanti a uno schermo.
E, qui, sono riuscita veramente a dimenticarlo: le battaglie sono di stampo svariatissimo, passando dall'arma bianca ai fucili, alle mitragliatrici, ai cannoni, alle battaglie navali. Si sente, in sottofondo, il grido di morte dell'era dei samurai e della loro spada, che lascia il posto ad armi e combattenti ben più pericolosi, forse, ma sicuramente con meno onore e gloria. Come spesso accade, ci si domanda come possa una spada deviare una pallottola. Me lo chiedevo pure io fino a qualche giorno fa, quando ho visto un certo filmato… Si può fare, sì, anche se non è consigliabile provarci.
Uno dei punti di forza di quest'anime è che i personaggi, forse a causa di un numero sufficiente di puntate, sono tutti ben delineati nella loro psicologia e nei loro percorsi: nulla o quasi è lasciato al caso, o "avviene" e basta. Il samurai ronin protagonista, Akidzuki, è dolente, determinato, misterioso, nobile e pietoso - e carino - quanto basta a fare innamorare di sé ogni spettatrice di sesso femminile che si approcci all'anime. Mannaggia.
Forse potrà risultare meno gradita, invece, qualche soluzione con cui si sono portati avanti gli ultimi due/tre capitoli di questa saga. In realtà, oltre che sulla parte storica, l'opera è incentrata sul concetto della "Testa del Conquistatore" che si impadronisce delle persone per portare avanti la guerra e che deve essere distrutta. Ok, potrà fare parte della cultura giapponese e questo lo posso capire, ma la particolare forma di fortificazione vista nelle ultime puntate proprio non l'ho capita, né mi è andata giù, perché, se la si vede in un contesto storico, beh, non ci sta. E secondo me sarebbe stata anche evitabile, senza nulla togliere alle soluzioni della storia. Sono i soliti eccessi nel fenomenal/paranormale che tanto spesso si vedono negli anime e che tanto spesso si potrebbero evitare. Ma… posso perdonare.
<b>**** LEGGERO SPOILER!****</b>
E, per arrivare all'ultima puntata, dispiace che alla fine non decolli la storia fra Akidzuki e Kakunojo. Da brava pseudo femminista, vedere la protagonista rimanere "a casa" ad aspettare il ritorno del suo amore che va a fare esperienza per il mondo, beh, non mi va tanto giù!
<b>*** FINE SPOILER ***</b>
Infine, devo dire che, da brava e veterana lettrice di mille fanfiction shounen-ai, ho passato l'intero duello Akidzuki/Kanna a ripetermi: ma che fate, cretini? Fate l'amore, non la guerra! Siete fatti l'uno per l'altro, no? Ma no, 'sti due disgraziati non mi hanno ascoltato.
Senza addentrarsi nella trama, che è già stata delineata da altri, dirò che, personalmente, l'ho amato e odiato. Purtroppo ciò che mi ha portato a odiarlo è proprio la parte storica che inizialmente mi aveva attratto. E' un mio limite personale, non certo di quest'opera, il fatto che i nomi giapponesi mi sembrino tutti uguali. Faccio già fatica a ricordare quelli dei due/tre protagonisti principali, chiedermi di tenere a mente generali, comandanti, attendenti, pompieri, attori, fortezze e città, in ordine sparso, è davvero troppo. Non ce la potevo fare e, difatti, dopo poche puntate avevo già rinunciato a seguire per filo le vicende politico/militari, limitandomi a subire alcune scene e spiegazioni della voce narrante in attesa che si tornasse all'azione, per così dire.
Ma, tutto sommato, è stato un sacrificio di poco conto. E' vero che così facendo mi sono persa una parte importante di questo anime, lo so. E' un po' come leggere "Il nome della rosa" solo per seguire la vicenda poliziesca, saltando a piè pari tutte le elucubrazioni in latino. Però la vicenda è molto appassionante, e me ne sono fatta trascinare più che volentieri, con tanti rimpianti per il fatto che la mia pigrizia - forse meno fretta nel vedere la fine mi avrebbe aiutata - mi abbia impedito di godere appieno di una parte veramente importante e mirabile, che rende l'anime diverso dalla maggior parte degli altri. Sapere che alcuni protagonisti sono veramente esistiti aggiunge ai miei occhi ancora più valore.
Una menzione particolare merita la parte musicale. Senza tema di esagerare, posso dire che la musica qui la fa da padrona. Le due sigle sono meravigliose, mi hanno fatto venire voglia di impararle a memoria per poterle canticchiare. Ho desistito solo perché in famiglia non avrebbero capito. Ma la vera forza del comparto musicale è il tema principale che aleggia potente per tutte le 26 puntate, vero filo conduttore, in tutte le sue variazioni, di quest'opera. Potente, struggente, trascinante in una parola: epico.
Dei disegni, che dire? Sono molto belli, ma senza essere eccezionali. Questo perché non ho gradito molto come sono stati resi, a volte, gli occhi nei primissimi piani.
L'ambientazione, per quel poco che ne posso capire, è resa benissimo: si vede proprio uno spaccato del Giappone dell'epoca. La caratterizzazione di alcuni dei personaggi mi è piaciuta molto, anche se non mi è molto chiara la scelta di dare capelli chiari ad alcuni personaggi nipponici: piuttosto improbabile, in verità. Per il resto, nulla da dire: belle scene di combattimento, splendidi costumi, molto aderenti all'idea che ho del periodo. D'altronde, a condizione che non si scada veramente nel ridicolo, io sono di bocca abbastanza buona: preferisco una bella storia avvincente, romantica, potente, trascinante a dei disegni e animazioni impeccabili, ma al servizio di un racconto che trovo noioso e poco interessante e che non riesca a farmi dimenticare che mi trovo davanti a uno schermo.
E, qui, sono riuscita veramente a dimenticarlo: le battaglie sono di stampo svariatissimo, passando dall'arma bianca ai fucili, alle mitragliatrici, ai cannoni, alle battaglie navali. Si sente, in sottofondo, il grido di morte dell'era dei samurai e della loro spada, che lascia il posto ad armi e combattenti ben più pericolosi, forse, ma sicuramente con meno onore e gloria. Come spesso accade, ci si domanda come possa una spada deviare una pallottola. Me lo chiedevo pure io fino a qualche giorno fa, quando ho visto un certo filmato… Si può fare, sì, anche se non è consigliabile provarci.
Uno dei punti di forza di quest'anime è che i personaggi, forse a causa di un numero sufficiente di puntate, sono tutti ben delineati nella loro psicologia e nei loro percorsi: nulla o quasi è lasciato al caso, o "avviene" e basta. Il samurai ronin protagonista, Akidzuki, è dolente, determinato, misterioso, nobile e pietoso - e carino - quanto basta a fare innamorare di sé ogni spettatrice di sesso femminile che si approcci all'anime. Mannaggia.
Forse potrà risultare meno gradita, invece, qualche soluzione con cui si sono portati avanti gli ultimi due/tre capitoli di questa saga. In realtà, oltre che sulla parte storica, l'opera è incentrata sul concetto della "Testa del Conquistatore" che si impadronisce delle persone per portare avanti la guerra e che deve essere distrutta. Ok, potrà fare parte della cultura giapponese e questo lo posso capire, ma la particolare forma di fortificazione vista nelle ultime puntate proprio non l'ho capita, né mi è andata giù, perché, se la si vede in un contesto storico, beh, non ci sta. E secondo me sarebbe stata anche evitabile, senza nulla togliere alle soluzioni della storia. Sono i soliti eccessi nel fenomenal/paranormale che tanto spesso si vedono negli anime e che tanto spesso si potrebbero evitare. Ma… posso perdonare.
<b>**** LEGGERO SPOILER!****</b>
E, per arrivare all'ultima puntata, dispiace che alla fine non decolli la storia fra Akidzuki e Kakunojo. Da brava pseudo femminista, vedere la protagonista rimanere "a casa" ad aspettare il ritorno del suo amore che va a fare esperienza per il mondo, beh, non mi va tanto giù!
<b>*** FINE SPOILER ***</b>
Infine, devo dire che, da brava e veterana lettrice di mille fanfiction shounen-ai, ho passato l'intero duello Akidzuki/Kanna a ripetermi: ma che fate, cretini? Fate l'amore, non la guerra! Siete fatti l'uno per l'altro, no? Ma no, 'sti due disgraziati non mi hanno ascoltato.
L'anime è stato creato da Ryosuke Takahashi, che ha collaborato, tra l'altro, alla realizzazione di anime quali Rurouni Kenshin e Samurai 7. Essendo un anime storico sui samurai ci sono diverse attinenze con i suddetti titoli.
Trama:
Siamo nel Bakumatsu, alla fine dell'era Edo. Ormai l'epoca dei samurai, uomini che ripongono nella spada la loro vita e il loro credo, volge al termine. La lunga pace della dinastia Tokugawa sta per essere travolta dall'arrivo degli stranieri, e il potere dello Shogun viene a mancare. In quest'epoca di confusione, la giovane nazione del Giappone è messa in crisi dall'esistenza della "Testa del Conquistatore", un oggetto sovrannaturale a cui molti aspirano, in quanto la leggenda dice che, chiunque ne entrerà in possesso, governerà il mondo.
Ma un giovane samurai, Akizuki Yojiro, è pronto ad affrontare e distruggere questa minaccia.
Le vicende politiche che avranno peso sul futuro dello Shogunato si intrecciano con la storia di Akizuki-sama e con la vita di una piccola compagnia di teatro, alla ricerca della vendetta per l'assassinio della loro famiglia.
Si tratta quindi di una vicenda storica, con una abbastanza fedele ricostruzione del Giappone di fine '800, a cui si affianca l'elemento sovrannaturale, rappresentato dalla "testa del conquistatore", della cui distruzione è incaricato il protagonista. I personaggi sono abbastanza realistici, anche se caratterizzati all'occidentale (una delle protagoniste è bionda con gli occhi azzurri, il personaggio principale ha gli occhi chiari), e il chara design risulta molto gradevole.
Fondali e ambientazione sono molto dettagliati e accuratissimi, con bei colori vivi.
Le musiche sono perfette e coinvolgenti, e la sigla iniziale, K?ya Ruten, è davvero bellissima e coinvolgente (mi ha fatto emozionare la prima volta che l'ho vista....)
Il protagonista della storia, Akizuki Yojiro, sebbene ricordi Kenshin - essendo a sua volta solitario ma nobile e generosissimo - ha un che di innovativo e "moderno". Nel primo episodio si scopre che lui è un samurai senza padrone, un ronin, votato ad una missione ben precisa.
Bella l'alternanza centellinata tra scene di guerra e scene di rapporti interpersonali che lascia l'utente sempre col desiderio di vedere il successivo episodio.
Complessivamente, un anime che merita la visione, cinvolgente e interessante, soprattutto se vi piacciono le storie di samurai..
Trama:
Siamo nel Bakumatsu, alla fine dell'era Edo. Ormai l'epoca dei samurai, uomini che ripongono nella spada la loro vita e il loro credo, volge al termine. La lunga pace della dinastia Tokugawa sta per essere travolta dall'arrivo degli stranieri, e il potere dello Shogun viene a mancare. In quest'epoca di confusione, la giovane nazione del Giappone è messa in crisi dall'esistenza della "Testa del Conquistatore", un oggetto sovrannaturale a cui molti aspirano, in quanto la leggenda dice che, chiunque ne entrerà in possesso, governerà il mondo.
Ma un giovane samurai, Akizuki Yojiro, è pronto ad affrontare e distruggere questa minaccia.
Le vicende politiche che avranno peso sul futuro dello Shogunato si intrecciano con la storia di Akizuki-sama e con la vita di una piccola compagnia di teatro, alla ricerca della vendetta per l'assassinio della loro famiglia.
Si tratta quindi di una vicenda storica, con una abbastanza fedele ricostruzione del Giappone di fine '800, a cui si affianca l'elemento sovrannaturale, rappresentato dalla "testa del conquistatore", della cui distruzione è incaricato il protagonista. I personaggi sono abbastanza realistici, anche se caratterizzati all'occidentale (una delle protagoniste è bionda con gli occhi azzurri, il personaggio principale ha gli occhi chiari), e il chara design risulta molto gradevole.
Fondali e ambientazione sono molto dettagliati e accuratissimi, con bei colori vivi.
Le musiche sono perfette e coinvolgenti, e la sigla iniziale, K?ya Ruten, è davvero bellissima e coinvolgente (mi ha fatto emozionare la prima volta che l'ho vista....)
Il protagonista della storia, Akizuki Yojiro, sebbene ricordi Kenshin - essendo a sua volta solitario ma nobile e generosissimo - ha un che di innovativo e "moderno". Nel primo episodio si scopre che lui è un samurai senza padrone, un ronin, votato ad una missione ben precisa.
Bella l'alternanza centellinata tra scene di guerra e scene di rapporti interpersonali che lascia l'utente sempre col desiderio di vedere il successivo episodio.
Complessivamente, un anime che merita la visione, cinvolgente e interessante, soprattutto se vi piacciono le storie di samurai..
Ho appena finito di vedere Bakumatsu. Beh, con la premessa che amo questo genere dico che è un anime stupendo a mio parere. Me lo ha consigliato un amico e in un paio di giorni l'ho guardato tutto!
Akizuki è un misterioso ragazzo che possiede la spada lunare e ha il compito di sigillare la testa mozzata del Conquistatore che rischia di devastare il Giappone. Durante il suo viaggio incontra la compagnia teatrale Yuuyama Kakunojo, alla quale si unirà per fare luce sulla vicenda. Non dico altro sulla trama sennò rovino tutto.
I personaggi sono molto belli ed ognuno è molto interessante. Io mi sono innamorata di Akizuki - e chi se ne frega. Compaiono anche moltissimi personaggi storici, in particolare mi sono commossa a vedere Harada Sanosuke, Hijikata Toshizou e Okita Souji della Shinsengumi. Le musiche secondo me sono stupende, sempre adatte alla situazione e l'opening merita.
L'Animazione non è per niente grossolana, sempre stabile, pulita e semplice.
Metto 9 semplicemente perché ci sono delle cose che dovevano essere spiegate in maniera un po' più chiara, secondo me, e poi, diciamolo seriamente, speravo nella coppia Akizuki/Kakunojo.
Akizuki è un misterioso ragazzo che possiede la spada lunare e ha il compito di sigillare la testa mozzata del Conquistatore che rischia di devastare il Giappone. Durante il suo viaggio incontra la compagnia teatrale Yuuyama Kakunojo, alla quale si unirà per fare luce sulla vicenda. Non dico altro sulla trama sennò rovino tutto.
I personaggi sono molto belli ed ognuno è molto interessante. Io mi sono innamorata di Akizuki - e chi se ne frega. Compaiono anche moltissimi personaggi storici, in particolare mi sono commossa a vedere Harada Sanosuke, Hijikata Toshizou e Okita Souji della Shinsengumi. Le musiche secondo me sono stupende, sempre adatte alla situazione e l'opening merita.
L'Animazione non è per niente grossolana, sempre stabile, pulita e semplice.
Metto 9 semplicemente perché ci sono delle cose che dovevano essere spiegate in maniera un po' più chiara, secondo me, e poi, diciamolo seriamente, speravo nella coppia Akizuki/Kakunojo.
Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto è uno dei migliori anime degli ultimi tempi, ci sono pochi dubbi su questo. La storia è affascinante e riesce a fondere elementi storici del Giappone dell'era Bakumatsu, quando lo Shogunato si trovava negli ultimi anni, e la guerra stava approdando, a elementi di fantasia degni dei migliori anime nipponici.
I personaggi sono ben curati e caratterizzati a partire da Akizuki Yōjirō, un mercenario tenebroso con una sorta di potere misterioso a cui si collega la sua spada, il quale va alla ricerca della vendetta per i suoi genitori uccisi, fino a dei personaggi appartenenti a una compagnia teatrale in cerca di un gruppo misterioso.
I disegni sono ben fatti, i colori sono vivi e le animazioni sono fluide.
Bakumatsu è un anime che coinvolge dall'inizio alla fine, lasciandoci sempre la voglia di guardare l'episodio successivo. Gli scontri si alternano a un ottimo sviluppo della trama. Secondo me è davvero un ottimo anime, lo consiglio a tutti.
I personaggi sono ben curati e caratterizzati a partire da Akizuki Yōjirō, un mercenario tenebroso con una sorta di potere misterioso a cui si collega la sua spada, il quale va alla ricerca della vendetta per i suoi genitori uccisi, fino a dei personaggi appartenenti a una compagnia teatrale in cerca di un gruppo misterioso.
I disegni sono ben fatti, i colori sono vivi e le animazioni sono fluide.
Bakumatsu è un anime che coinvolge dall'inizio alla fine, lasciandoci sempre la voglia di guardare l'episodio successivo. Gli scontri si alternano a un ottimo sviluppo della trama. Secondo me è davvero un ottimo anime, lo consiglio a tutti.
Secondo me, Bakumatsu è un anime assolutamente da evitare. Decisi di vederlo dato che aveva una media di voti molto alta, per le prime puntate non mi dava niente, però non lo avevo ancora inquadrato bene e dati i pareri positivi pensavo che probabilmente più avanti si sarebbe ripreso. Invece, niente, zero totale, un susseguirsi di eventi noiosi. Per vederlo ci ho messo circa un mese perché non mi andava proprio giù, però ormai dovevo vederlo fino alla fine perché odio lasciare gli anime a metà, quindi posso dire con certezza che dall'inizio alla fine non mi ha coinvolto neanche per qualche secondo, ma è stato sempre noioso. Quindi lo sconsiglio altamente, do 3 perché comunque i disegni e combattimenti sono fatti bene, ma la storia non va.
Una storia brillante, personaggi carismatici, fedeltà storica, colonne sonore molto belle, colpi di scena degni di tale nome... Tutto questo (e anche di più) è Bakumatsu. Forse penserete che io stia esagerando, ma non è così, vedere per credere. Pochi anime mi hanno colpito così positivamente come Bakumastu. Intanto i personaggi principali sono tutti ben caratterizzati. A dire il vero il protagonista non molto, perché non parla mai.
La storia è intrinsecamente legata con la storia reale del Giappone, anche se ovviamente è romanzata, ed è molto complicata, ma riesce comunque a catturare lo spettatore, nonostante in alcune parti la narrazione sia davvero lenta. Nota di merito va al chara desing che ritengo divino, bellissimo, e all'ambientazione estremamente "giapponese", che risulta essere oltremodo realistica anche grazie all'azzeccata aggiunta del teatro tradizionale.
L'animazione non è però delle migliori, poiché non è sempre fluida, ma questo è un difetto trascurabile dato che non compromette le scene di combattimento e di azione che sono davvero ben realizzate.
Bakumatsu è sicuramente un anime da mettere nella lista di quelli da vedere, non ve ne pentirete! Voto: 7.
La storia è intrinsecamente legata con la storia reale del Giappone, anche se ovviamente è romanzata, ed è molto complicata, ma riesce comunque a catturare lo spettatore, nonostante in alcune parti la narrazione sia davvero lenta. Nota di merito va al chara desing che ritengo divino, bellissimo, e all'ambientazione estremamente "giapponese", che risulta essere oltremodo realistica anche grazie all'azzeccata aggiunta del teatro tradizionale.
L'animazione non è però delle migliori, poiché non è sempre fluida, ma questo è un difetto trascurabile dato che non compromette le scene di combattimento e di azione che sono davvero ben realizzate.
Bakumatsu è sicuramente un anime da mettere nella lista di quelli da vedere, non ve ne pentirete! Voto: 7.
Quest'anime è davvero notevole per la parte storica, raccontata in un abile mix narrativo, che non ha niente da invidiare a Kenshin e dove gli eventi storici sono amalgamati perfettamente nella storia dell'anime.
In Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto viene trattato un periodo davvero importante della storia giapponese (siamo sempre intorno agli anni in cui ritroviamo anche il "samurai vagabondo"), ci troviamo nei Bakumatsu, ossia gli ultimi anni del periodo Edo, quando lo shogunato Tokugawa arrivò al termine. Ricordate Shinsengumi annessi e connessi? E' lì che siamo.
Il bello di quest'anime è che la fusione persone storiche con personaggi d'invenzione è completa, il tutto è talmente ben amalgamato da creare quasi dei dubbi su chi sia cosa. Akizuki Yojiro è il, diciamo, protagonista; ci sono infatti molti personaggi importanti, quindi trovo brutto dire che solo Yojiro lo sia, anche se effettivamente è il "più seguito" nella trama. La sua missione lo porterà a intrecciarsi con i desideri di una "speciale" compagnia teatrale, e da qui i suoi compiti e i desideri degli altri personaggi creano dei magnifici grovigli narrativi e di analisi delle psicologie dei vari personaggi. Questi non sono mai bistrattati o ignorati, ognuno ha una sua caratterizzazione profonda e completa, niente accade per caso e niente è stato trascurato.
I combattimenti, gli scontri, il dramma dell'arma da fuoco che sta soppiantando la nobile arte della spada, tutto è realizzato in modo davvero impeccabile. I duelli sono disegnati con cura, le movenze e le tecniche non sono ridicole (ovviamente siamo in un anime con una fetta di misticismo della tradizione Nippon), lo stesso lato mistico della faccenda - Yojiro non è proprio normale e la sua missione non è esattamente canonica - si fonde perfettamente con il caos dell'epoca in cui vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, sono in lotta per decidere come si andrà avanti. In un certo senso è come se ci fossero ancora "gli ultimi strascichi di magia" alla fine di un'epoca di guerra che lotta per entrare nella sua fase moderna: quella che sarà la Meiji.
Ultima cosa che voglio dire della trama è che gli stessi personaggi che pian piano entrano a farne parte ottengono qualcosa, come se portassero a termine un percorso di crescita interiore davvero profondo; di fatto credo che, più che l'evento narrativo in sé, sia come lo raccontano i punti di vista dei vari soggetti a farla da padrone e a rendere il tutto eccellente.
Il comparto tecnico è davvero spettacolare, i disegni secondo me sono bellissimi, i toni perfetti, con i colori che intrecciano i toni cupi degli abiti formali con i colori sgargianti del teatro. I personaggi sono dettagliatissimi e molto gradevoli da vedere, e sia in pose statiche sia in movimento non perdono nulla. Le musiche a mio avviso sono perfettamente adeguante alla situazione narrativa in atto, e trovo l'opening e l'ending davvero gradevoli.
Consiglio quest'anime soprattutto agli amanti di Kenshin e di tutte quelle serie che vanno a toccare il canto del cigno dei samurai, ma specifico che bisogna avere voglia di guardarlo: ci sono tanti nomi, tanti eventi, tanti intrighi, e serve un attimo di attenzione per star dietro a tutto e apprezzarlo veramente.
In Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto viene trattato un periodo davvero importante della storia giapponese (siamo sempre intorno agli anni in cui ritroviamo anche il "samurai vagabondo"), ci troviamo nei Bakumatsu, ossia gli ultimi anni del periodo Edo, quando lo shogunato Tokugawa arrivò al termine. Ricordate Shinsengumi annessi e connessi? E' lì che siamo.
Il bello di quest'anime è che la fusione persone storiche con personaggi d'invenzione è completa, il tutto è talmente ben amalgamato da creare quasi dei dubbi su chi sia cosa. Akizuki Yojiro è il, diciamo, protagonista; ci sono infatti molti personaggi importanti, quindi trovo brutto dire che solo Yojiro lo sia, anche se effettivamente è il "più seguito" nella trama. La sua missione lo porterà a intrecciarsi con i desideri di una "speciale" compagnia teatrale, e da qui i suoi compiti e i desideri degli altri personaggi creano dei magnifici grovigli narrativi e di analisi delle psicologie dei vari personaggi. Questi non sono mai bistrattati o ignorati, ognuno ha una sua caratterizzazione profonda e completa, niente accade per caso e niente è stato trascurato.
I combattimenti, gli scontri, il dramma dell'arma da fuoco che sta soppiantando la nobile arte della spada, tutto è realizzato in modo davvero impeccabile. I duelli sono disegnati con cura, le movenze e le tecniche non sono ridicole (ovviamente siamo in un anime con una fetta di misticismo della tradizione Nippon), lo stesso lato mistico della faccenda - Yojiro non è proprio normale e la sua missione non è esattamente canonica - si fonde perfettamente con il caos dell'epoca in cui vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, sono in lotta per decidere come si andrà avanti. In un certo senso è come se ci fossero ancora "gli ultimi strascichi di magia" alla fine di un'epoca di guerra che lotta per entrare nella sua fase moderna: quella che sarà la Meiji.
Ultima cosa che voglio dire della trama è che gli stessi personaggi che pian piano entrano a farne parte ottengono qualcosa, come se portassero a termine un percorso di crescita interiore davvero profondo; di fatto credo che, più che l'evento narrativo in sé, sia come lo raccontano i punti di vista dei vari soggetti a farla da padrone e a rendere il tutto eccellente.
Il comparto tecnico è davvero spettacolare, i disegni secondo me sono bellissimi, i toni perfetti, con i colori che intrecciano i toni cupi degli abiti formali con i colori sgargianti del teatro. I personaggi sono dettagliatissimi e molto gradevoli da vedere, e sia in pose statiche sia in movimento non perdono nulla. Le musiche a mio avviso sono perfettamente adeguante alla situazione narrativa in atto, e trovo l'opening e l'ending davvero gradevoli.
Consiglio quest'anime soprattutto agli amanti di Kenshin e di tutte quelle serie che vanno a toccare il canto del cigno dei samurai, ma specifico che bisogna avere voglia di guardarlo: ci sono tanti nomi, tanti eventi, tanti intrighi, e serve un attimo di attenzione per star dietro a tutto e apprezzarlo veramente.
Quest'anime è una perla rara! Tutto è eccellente: la trama, l'animazione, il character design, le musiche... Sono letteralmente rimasta affascinata da quest'opera che mi ha conquistata ed emozionata. Nulla è eccessivo: i combattimenti sono realistici, i personaggi sono più veri che mai e non stereotipati, la descrizione del contesto storico che accompagna ogni episodio è ben integrata e non annoia, e anche l'elemento sovrannaturale non è portato agli estremi. Ogni elemento si trova in perfetta armonia con gli altri. Ho amato in particolar modo la colonna sonora: opening, ending e OST sono eccelse (il motivo "Yuuyake no kaze" è struggente).
Assolutamente da non perdere, soprattutto per chi ama il Giappone feudale e la stoica figura del samurai.
Assolutamente da non perdere, soprattutto per chi ama il Giappone feudale e la stoica figura del samurai.
La serie è ambientata nell'epoca BAKUMATSU, quando lo shogunato si trovava negli ultimi anni e la guerra stava approdando.
Questo periodo è molto importante per il Giappone, perchè con la successiva epoca Meiji verra' restaurato il potere dell'imperatore, finira' la politica isolazionista e la figura del samurai sara' destinata a scomparire.
In questo contesto (molto simile a Kenshin) il personaggio principale, Akizuki Yojiro, va alla ricerca della vendetta per l'uccisione dei suoi genitori.
Nei suoi viaggi incontra un gruppo teatrale (Kabuki) a cui si unisce continuando a combattere ed a cercare la sua vendetta.
Il nostro protagonista possiede una spada dotata di enormi poteri, ovvero Getsuruito ( la spada delle lacrime lunari).
La vera poesia di questo anime è la rappresentazione del teatro kabuki e per chi, come me, è un nippofilo, non puo' farsi sfuggire questo capolavoro misconosciuto.
Immagini stupende, animazione superba (Sunrise), combattimenti mozzafiato, personaggi dalla psicologia complessa che si muovono in un periodo molto affascinate e cruento del Giappone, rendono questo anime imperdibile per chi ama il sublime.
Questo periodo è molto importante per il Giappone, perchè con la successiva epoca Meiji verra' restaurato il potere dell'imperatore, finira' la politica isolazionista e la figura del samurai sara' destinata a scomparire.
In questo contesto (molto simile a Kenshin) il personaggio principale, Akizuki Yojiro, va alla ricerca della vendetta per l'uccisione dei suoi genitori.
Nei suoi viaggi incontra un gruppo teatrale (Kabuki) a cui si unisce continuando a combattere ed a cercare la sua vendetta.
Il nostro protagonista possiede una spada dotata di enormi poteri, ovvero Getsuruito ( la spada delle lacrime lunari).
La vera poesia di questo anime è la rappresentazione del teatro kabuki e per chi, come me, è un nippofilo, non puo' farsi sfuggire questo capolavoro misconosciuto.
Immagini stupende, animazione superba (Sunrise), combattimenti mozzafiato, personaggi dalla psicologia complessa che si muovono in un periodo molto affascinate e cruento del Giappone, rendono questo anime imperdibile per chi ama il sublime.
Ho appena finito di vedere quest'anime e ho subito sentito il bisogno di comunicare a qualcun altro ciò che avevo scoperto. A dispetto del titolo che a molti, i "tradizionalisti" dell'animazione ( cioè coloro che sono più legati agli anime delle reti nazionali) potrà indurre qualche sospetto per la difficoltà di pronuncia e per il fatto che è interamente in giapponese, Bakumatsu Kilansetsu è un opera davvero interessante, costruita con grande abilità e incredibile senso narrativo. Gli autori infatti sono riusciti ad integrare dei bellissimi personaggi con un grande contesto storico, l'affascinante Bakumatsu, l'epoca più caotica del Giappone, che era già stata spunto per un'opera importante come Rurouni Kenshin. Molto interessante infatti è l’attenzione dedicata agli avvenimenti storici che spesso sono introdotti da una voce narrante esterna e che, per come sono trattati, non annoiano nemmeno per un istante lo spettatore. Come accade nei Romanzi a contesto storico, i personaggi si fondono con la storia diventando in questo caso fautori della storia stessa. Così, episodi realmente accaduti come la creazione della Repubblica di Aidzu (questo lo so perché l'anime mi ha indotto a documentarmi) prendono vita mediante i protagonisti. Molti sono personaggi realmente esistiti che vengono ritratti in tutto il loro carisma e la loro grandezza. Si parla dunque di "grandi personaggi" della storia, accanto ai quali appaiono i personaggi inventati, fondamentali per lo sviluppo narrativo. Essi non sono affatto al di sotto delle figure reali, anzi sono di gran lunga superiori ai personaggi della storia stessa. E' il caso di Ibaragi Sōtetsu, uno sceneggiatore teatrale che si elegge a “sceneggiatore del Giappone e del Mondo”, un personaggio altamente enigmatico che soltanto alla fine vede svelata la sua psicologia. Ma anche di Akidzuki, spadaccino solitario ed impassibile che lotta per estinguere il male, di Kakunojo, ragazza dolce ma allo stesso tempo combattiva, a capo di una simpatica compagnia di artisti girovaghi; di Hijikata Toshizō (realmente esistito) e dell’affascinante e misteriosissimo Kanna, uomo armato di tue temibili pistole, dal passato oscuro e dalla psicologia parecchio intricata, che merita grande attenzione. Potrei fare il nome di molti altri personaggi che mi hanno colpito, ma ciò non farebbe altro che allungare ancora di più questa recensione. La cosa importante da capire è che il punto di forza di questo anime sono proprio i personaggi. Non uno di essi infatti, dai protagonisti alle semplici comparse, sembra lasciato al caso, ognuno di loro gode sempre di una certa caratterizzazione che viene conferita anche dall’accurato stile del disegno. I tratti dei personaggi infatti colpiscono molto per la loro unicità e rendono l’animazione fluida e scorrevole. Questo si può notare soprattutto negli scontri che non si riducono mai a semplici ripetizioni di immagini, come spesso avviene, ma presentano una complessità di azioni e di movimenti realizzati con straordinaria scorrevolezza. Allo stesso modo sono rappresentate le grandi battaglie, in cui non si utilizzano solo le spade, ma anche fucili, cannoni, navi da guerra ecc. La trama dell’anime è molto complessa e deve essere seguita attentamente per essere compresa, tuttavia non è mai noiosa, anzi sempre ricca di nuovi sviluppi. La musica che accompagna l’anime è davvero stupenda, così incalzante che quando si finisce di vedere una puntata, quello che rimane oltre all’anime stesso è proprio la musica che spinge a vedere gli episodi successivi. Molto bella anche la sigla iniziale, le cui parole tradotte mi hanno davvero affascinato. In definitiva Bakumatsu Kilansetsu rimane un’opera davvero ben realizzata, che chi ama i samurai ha l’obbligo di vedere. La consiglio anche agli amanti della storia e a chi oltre a guardare un anime ha anche la voglia di imparare qualcosa (viene naturale infatti documentarsi sul Bakumatsu, al fine di comprendere la storia dell’anime). Ovviamente è un anime che richiede un certo dispendio di energie e di attenzione, ma che è anche molto piacevole e quindi non pesa affatto. Lo consiglio a tutti! Spero di avervi fatto venire voglia di vederlo, se non fosse così, voi vedetelo lo stesso, così, per il gusto di scrivere un’altra recensione con cui contraddirmi.
Trama: la storia di un samurai, Akizuki Yojiro, che deve sigillare un elemento magico dal potere distruttivo si intreccia alla ricerca di vendetta di una compagnia teatrale e alla storia di un turbolento Giappone di fine '800.
Non mancheranno i colpi di scena!
Ho apprezzato molto l'aspetto storico: adoro imparare cose nuove, ancor più se si tratta del Giappone!
Disegni: affascinanti, dettagliati, realistici (seppur con qualche licenza qui e là), con bei colori vivi. Personaggi e fondali integrati, la CG c'è ma senza strafare. Bella l'idea di far disegnare a maestri della calligrafia giapponese i titoli degli episodi.
Animazioni: concordo con chi le ha descritte perfette, sono davvero fluide e ben curate, alcuni combattimenti sono strabilianti nella loro semplicità ed essenzialità di movimenti (d'altronde questo è lo scopo delle arti marziali).
Doppiaggio: una lode ai doppiatori! Fantastici in stile kabuki e in stile shamisen!
Colonna sonora: oltre che ripetere "bellissima, coinvolgente, perfettamente integrata", rilevo l'utilizzo di strumenti musicali tradizionali giapponesi.
Opening, ending e 2 motivi inseriti: che dire... azzeccate, persistenti nella mente, trascinanti. Mi sono ritrovata anch'io a canticchiare ripetutamente, come 2 dei protagonisti, uno dei motivetti suddetti.
Azione, storia, arte, soprannaturale e sentimenti per un anime che prende il mio 10. Anzi...
Meriterebbe un più per il finale (poetico, si ricollega mirabilmente con il primo episodio) e per l'utilizzo dell'elemento "silenzio", per una volta il non-detto non irrita ma è più esplicito delle parole! Tra i miei preferiti!
Non mancheranno i colpi di scena!
Ho apprezzato molto l'aspetto storico: adoro imparare cose nuove, ancor più se si tratta del Giappone!
Disegni: affascinanti, dettagliati, realistici (seppur con qualche licenza qui e là), con bei colori vivi. Personaggi e fondali integrati, la CG c'è ma senza strafare. Bella l'idea di far disegnare a maestri della calligrafia giapponese i titoli degli episodi.
Animazioni: concordo con chi le ha descritte perfette, sono davvero fluide e ben curate, alcuni combattimenti sono strabilianti nella loro semplicità ed essenzialità di movimenti (d'altronde questo è lo scopo delle arti marziali).
Doppiaggio: una lode ai doppiatori! Fantastici in stile kabuki e in stile shamisen!
Colonna sonora: oltre che ripetere "bellissima, coinvolgente, perfettamente integrata", rilevo l'utilizzo di strumenti musicali tradizionali giapponesi.
Opening, ending e 2 motivi inseriti: che dire... azzeccate, persistenti nella mente, trascinanti. Mi sono ritrovata anch'io a canticchiare ripetutamente, come 2 dei protagonisti, uno dei motivetti suddetti.
Azione, storia, arte, soprannaturale e sentimenti per un anime che prende il mio 10. Anzi...
Meriterebbe un più per il finale (poetico, si ricollega mirabilmente con il primo episodio) e per l'utilizzo dell'elemento "silenzio", per una volta il non-detto non irrita ma è più esplicito delle parole! Tra i miei preferiti!
Concordo con chi ha detto che l'aver inserito l'aspetto teatrale è un colpo di genio. Sono anche d'accordo con quello che dice Ellehime, ma disento sul fatto dell'animazione. Io trovo che sia sempre perfetta e mai grossolana. Mi pare di avere poi un po' presagito che tipo di rapporto esiste tra i protagonisti, il famoso " destino comune", ma non dirò niente per non rovinare la sorpresa. Posso dire che questa, ultimamente, è una delle migliori serie che ho visto. Non do 10 solo perchè la perfezione lascia spazio a troppi dubbi
Davvero un anime ottimo.
Sono rimasta molto colpita dalla notevole attenzione nella descrizione dei particolari storici, nonchè dalla corrispondente realizzazione accuratissima dei fondali e dell'ambientazione. La caratterizzazione grafica dei personaggi è molto gradevole e stranamente "occidentale", anche se, talvolta, l'animazione è leggermente grossolana. ( credo che questa inezia sia l'unico difetto dell'anime). Le musiche sono PERFETTE, sia dal punto di vista di armonia con la trama e l'era bellicosa, sia da un punto di vista di comunicazione con l'utente.
La ridondanza del tema principale crea, infatti, un senso di ineluttabilità e di empatia con il protagonista. Quest'ultimo, sebbene ricordi il caro Kenshin - essendo a sua volta solitario ma nobile e generosissimo - ha un che di innovativo e " moderno".
Consiglio a tutti di godersi questa splendida storia, dove, peraltro molto saggiamente, si utilizza un'alternanza centellinata tra scene di guerra e scene di rapporti interprsonali che lascia l'utente sempre col desiderio di vedere il successivo episodio.
Bakumatsu è vivamente sconsigliato agli amanti di cosplay rimbambite e ragazzotti sempre arrapati.
Sono rimasta molto colpita dalla notevole attenzione nella descrizione dei particolari storici, nonchè dalla corrispondente realizzazione accuratissima dei fondali e dell'ambientazione. La caratterizzazione grafica dei personaggi è molto gradevole e stranamente "occidentale", anche se, talvolta, l'animazione è leggermente grossolana. ( credo che questa inezia sia l'unico difetto dell'anime). Le musiche sono PERFETTE, sia dal punto di vista di armonia con la trama e l'era bellicosa, sia da un punto di vista di comunicazione con l'utente.
La ridondanza del tema principale crea, infatti, un senso di ineluttabilità e di empatia con il protagonista. Quest'ultimo, sebbene ricordi il caro Kenshin - essendo a sua volta solitario ma nobile e generosissimo - ha un che di innovativo e " moderno".
Consiglio a tutti di godersi questa splendida storia, dove, peraltro molto saggiamente, si utilizza un'alternanza centellinata tra scene di guerra e scene di rapporti interprsonali che lascia l'utente sempre col desiderio di vedere il successivo episodio.
Bakumatsu è vivamente sconsigliato agli amanti di cosplay rimbambite e ragazzotti sempre arrapati.
Per ora ne ho visti sltanto 8 episodi subbati, ma mi sembra molto interessante. Il tema storico (trattato con grande precisione) è mescolato al tema fantastico dell'incombente minaccia di uno spirito maligno. La variante più interessante in assoluto è quella di una compagnia teatrale itinerante che porta sulle scene, di volta in volta, gli avvenimenti del periodo, anche anticipandoli. Per ora l'unica cosa che mi lascia deluso sono le animazioni e i combattimenti (un po scarsi rispetto alla media attuale)