Suk Suk

La singolare storia d’amore tra Pak e Hoi, due anziani gay non dichiarati, è al centro di questo film che ci regala anche un toccante e inedito spaccato di vita sociale. Entrambi nonni amorevoli e dediti alla famiglia, si innamorano e con coraggio intraprendono una relazione clandestina alquanto complicata e destinata a non durare, combattuti tra la passione e la conservazione dei delicati equilibri domestici. Il regista ritrae i suoi personaggi con garbo e misura nelle ordinarie scene di vita quotidiana (spesso a base di buona cucina), grazie anche all'emozionante e intensa (ma mai sopra le righe) interpretazione dei due attori protagonisti, a cui si aggiunge il sofferto ruolo della moglie di Pak, anche in questo caso sorretto da una convincente prova di attrice. La pratica cristiana di Hoi inserisce un'ulteriore spunto tematico al film, quello sulla minoranza religiosa che si aggiunge al sentito senso di minoranza della comunità gay. A punteggiare il racconto, gli incontri di Hoi presso il centro sociale gay che ci danno un’idea dello stato della comunità LGBT locale, mentre sullo sfondo, una inusuale veduta di Hong Kong, in versione calda e accogliente con i suoi mercati rionali, i parchi pubblici, gli scorci sulla baia.