Edward
Edward è un adolescente che vive praticamente in un ospedale pubblico di Manila per assistere suo padre malato. Indifferente alla sofferenza che lo circonda e spinto dalla giovanile vitalità, preferisce bighellonare per i reparti con il suo amico Renz, raggranellando qualche spicciolo con piccoli traffici, gareggiando nei corridoi con le sedie a rotelle, scommettendo cinicamente sulla dipartita dei malati terminali. Edward sembra incurante della grave malattia di suo padre e della condizione di desolante affollamento dell’ospedale fino a quando non incontra Agnes, una giovane paziente che gli diventa subito amica ma che poi scompare misteriosamente senza lasciare notizie. Senza retorica e con una certa leggerezza, il film ci fornisce un punto di vista abbastanza insolito sull’adolescenza e sul passaggio alla maturità, soffermandosi sul microcosmo non certo idilliaco in cui Edward si ritrova a vivere: la famiglia, gli amici, i medici, i paramedici, i pazienti, tutta una rete di relazioni che inizia e finisce all’interno dell'ospedale stesso. Ritratto con un realismo che ne coglie l’atmosfera autentica, l’ospedale diventa quindi un personaggio extra, con i suoi spazi sovraffollati, la mancanza di riservatezza, il suo carico di umanità dolente.