Anego
Giudizio totalmente positivo per questo titolo scoperto per caso e che mi ha intrattenuta ma anche riempita di comprensione e ammirazione per la protagonista dall'inizio alla fine.
Naoko è un personaggio convinto di avere luci e ombre ma, a un osservatore attento, totalmente positivo: è preoccupata di doversi sposare, ma uno dei motivi per cui non lo è ancora è il suo mettere sempre al primo posto i bisogni degli altri, sia che si tratti di aiutare i colleghi sia che si tratti di fare il bene altrui quando potrebbe invece approfittare di determinate situazioni per trarne vantaggio; compie delle azioni moralmente discutibili, ma per ragioni del tutto comprensibili e solo dopo averci riflettuto a lungo, pienamente consapevole dei suoi errori; riconosce i propri errori, nei limiti del possibile cerca sempre di porvi rimedio, e anche quando potrebbe riuscire a nascondere le proprie responsabilità o attenuarne le conseguenze sceglie sempre la via più diretta, assumendosele completamente.
"Anego" è essenzialmente il racconto della ricerca della felicità di Naoko in ambito sentimentale, che passerà anche attraverso alcune riflessioni sulla vita lavorativa sua e dei colleghi. Centrale in tutto il dramma è l'argomento della relazione illecita tra un uomo sposato e un'amante, che vediamo attraverso gli occhi di tutte le parti coinvolte grazie a diversi personaggi e diverse relazioni presenti nella storia. E' necessario avvicinarsi a questo tema con mente aperta, poiché tutti i punti di vista sono presentati con comprensione totale e senza alcun moralismo. Per ragioni storico-socio-culturali è inevitabilmente presente un certo maschilismo che vede l'uomo in posizione, se vogliamo, di "potere" in questo meccanismo, ma è importante da questo punto di vista rendersi conto del contesto in cui è ambientata la storia e accettare la profondità delle riflessioni e dei sentimenti espressi per quelle che sono.
Ottimo e interessante anche il personaggio di Kurosawa, di fatto più supporting role che coprotagonista, il cui innamoramento è graduale e ben giustificato e che ha una crescita lenta ma evidente nel corso della serie. Mai scontate le scelte sentimentali della protagonista, che il più delle volte sorprende lo spettatore con decisioni inaspettate e sempre coerenti con il personaggio.
Una storia leggera ma che allo stesso tempo offre molti spunti di riflessione. Ci sarà un lieto fine, ovviamente... ma anche questo non sarà scontato.
Naoko è un personaggio convinto di avere luci e ombre ma, a un osservatore attento, totalmente positivo: è preoccupata di doversi sposare, ma uno dei motivi per cui non lo è ancora è il suo mettere sempre al primo posto i bisogni degli altri, sia che si tratti di aiutare i colleghi sia che si tratti di fare il bene altrui quando potrebbe invece approfittare di determinate situazioni per trarne vantaggio; compie delle azioni moralmente discutibili, ma per ragioni del tutto comprensibili e solo dopo averci riflettuto a lungo, pienamente consapevole dei suoi errori; riconosce i propri errori, nei limiti del possibile cerca sempre di porvi rimedio, e anche quando potrebbe riuscire a nascondere le proprie responsabilità o attenuarne le conseguenze sceglie sempre la via più diretta, assumendosele completamente.
"Anego" è essenzialmente il racconto della ricerca della felicità di Naoko in ambito sentimentale, che passerà anche attraverso alcune riflessioni sulla vita lavorativa sua e dei colleghi. Centrale in tutto il dramma è l'argomento della relazione illecita tra un uomo sposato e un'amante, che vediamo attraverso gli occhi di tutte le parti coinvolte grazie a diversi personaggi e diverse relazioni presenti nella storia. E' necessario avvicinarsi a questo tema con mente aperta, poiché tutti i punti di vista sono presentati con comprensione totale e senza alcun moralismo. Per ragioni storico-socio-culturali è inevitabilmente presente un certo maschilismo che vede l'uomo in posizione, se vogliamo, di "potere" in questo meccanismo, ma è importante da questo punto di vista rendersi conto del contesto in cui è ambientata la storia e accettare la profondità delle riflessioni e dei sentimenti espressi per quelle che sono.
Ottimo e interessante anche il personaggio di Kurosawa, di fatto più supporting role che coprotagonista, il cui innamoramento è graduale e ben giustificato e che ha una crescita lenta ma evidente nel corso della serie. Mai scontate le scelte sentimentali della protagonista, che il più delle volte sorprende lo spettatore con decisioni inaspettate e sempre coerenti con il personaggio.
Una storia leggera ma che allo stesso tempo offre molti spunti di riflessione. Ci sarà un lieto fine, ovviamente... ma anche questo non sarà scontato.