Joy of Life
Prima cosa in assoluto: questa è solo la prima stagione di una serie di tre. La seconda dovrebbe essere più o meno in lavorazione. Ciò per sottolineare, subito, che il finale della serie ci lascia con un colpo di scena pesante e una suspense intollerabile.
Detto questo, un drama magnifico, a partire dagli attori. Tendo a non soffermarmi troppo sulle attrici, sono donna, in fondo, ma gli attori sono praticamente tutti bellissimi e molto bravi. Zhang Ruo Yun ti prende a poco a poco… Inizialmente non mi entusiasmava, ma nel giro di pochi episodi mi ha completamente catturato. Tutti i vari comprimari e secondari fanno un lavoro egregio, ma chi venisse qui per Xiao Zhan sappia che lo si vede solo nelle ultime puntate e il suo personaggio non è dei più simpatici.
Ho apprezzato particolarmente la storia, che non conosce praticamente momenti di noia, e in una serie così lunga è dire molto. In questo isekai ci sono intrighi, lotte, colpi di scena, sospetti accuratamente nutriti, rivelazioni: c’è di tutto e di più. Poco romanticismo, e non se ne sente la mancanza. I risvolti personali di molti personaggi vengono abbondantemente sviscerati. Soprattutto, non esistono buoni e cattivi monodimensionali: di tutti vengono forniti molti tratti caratteriali e le circostanze che li hanno resi come sono. Un paio di antagonisti sono resi così umanamente che quasi si farebbe il tifo per loro. Quasi.
Personalmente ho trovato che l’unica parte debole della serie fosse la relazione della coppia principale. La protagonista ha poco spazio, un personaggio piuttosto noioso e monocorde, e nella seconda parte del drama, quando l’azione si sposta, sparisce completamente. Magari tornerà nella seconda stagione e le daranno un percorso di crescita. Intanto, ci ricordano che esiste perché ogni tanto il protagonista ripete di essere innamorato di lei.
A parte ciò, una cinematografia magnifica, con riprese da angolature particolari, movimenti della macchina da presa molto ben studiati, con scenografie e costumi splendidi: il tutto è una gioia per gli occhi. Anche la musica di background ha momenti ispirati, pur se le sigle si lasciano dimenticare in fretta.
In sunto, un’opera il cui unico, vero difetto è di lasciarci col fiato sospeso. Non sono il tipo che ben convive con la curiosità: penso che andrò a cercarmi l’opera da cui è tratto.
Detto questo, un drama magnifico, a partire dagli attori. Tendo a non soffermarmi troppo sulle attrici, sono donna, in fondo, ma gli attori sono praticamente tutti bellissimi e molto bravi. Zhang Ruo Yun ti prende a poco a poco… Inizialmente non mi entusiasmava, ma nel giro di pochi episodi mi ha completamente catturato. Tutti i vari comprimari e secondari fanno un lavoro egregio, ma chi venisse qui per Xiao Zhan sappia che lo si vede solo nelle ultime puntate e il suo personaggio non è dei più simpatici.
Ho apprezzato particolarmente la storia, che non conosce praticamente momenti di noia, e in una serie così lunga è dire molto. In questo isekai ci sono intrighi, lotte, colpi di scena, sospetti accuratamente nutriti, rivelazioni: c’è di tutto e di più. Poco romanticismo, e non se ne sente la mancanza. I risvolti personali di molti personaggi vengono abbondantemente sviscerati. Soprattutto, non esistono buoni e cattivi monodimensionali: di tutti vengono forniti molti tratti caratteriali e le circostanze che li hanno resi come sono. Un paio di antagonisti sono resi così umanamente che quasi si farebbe il tifo per loro. Quasi.
Personalmente ho trovato che l’unica parte debole della serie fosse la relazione della coppia principale. La protagonista ha poco spazio, un personaggio piuttosto noioso e monocorde, e nella seconda parte del drama, quando l’azione si sposta, sparisce completamente. Magari tornerà nella seconda stagione e le daranno un percorso di crescita. Intanto, ci ricordano che esiste perché ogni tanto il protagonista ripete di essere innamorato di lei.
A parte ciò, una cinematografia magnifica, con riprese da angolature particolari, movimenti della macchina da presa molto ben studiati, con scenografie e costumi splendidi: il tutto è una gioia per gli occhi. Anche la musica di background ha momenti ispirati, pur se le sigle si lasciano dimenticare in fretta.
In sunto, un’opera il cui unico, vero difetto è di lasciarci col fiato sospeso. Non sono il tipo che ben convive con la curiosità: penso che andrò a cercarmi l’opera da cui è tratto.