Love Exposure
<b>Continene spoiler!</b>
Yu, filgio di un prete cattolico, ha perso la madre da piccolo e cresce adorando la Madonna e vedendo in lei la madre e la donna ideale. Vittima dell'eccessiva severità morale del padre, comincia a peccare volontariamente scattando foto alle mutandine delle ragazze; ciò porterà il padre a perdere la fede nella religione che userà in seguito a solo scopo di espiazione. Yoko, abusata dal padre e cresciuta disadattata, ribelle e misogina (tranne Kurt Cobain che in effetti del maschio aveva poco), senza religione e senza dio, come la matrigna con cui scappa e va a vivere. Koike, ragazza che dopo aver ucciso il proprio padre diventa spacciatrice di droga e sale a capo di un'istituzione pseudo-religiosa con lo scopo di rendere i propri adepti degli schiavi decerebrati. Caso vuole che Yu e Yoko si incontrino la prima volta con Yu vestito da donna. Questi si innamora di Yoko (che vede come "la Madonna") la quale si innamora di lui (Miss Scorpio = Yu); il tutto mente Koike, incuriosita dalla strana fede di Yu, decide di rovinargli la vita.
Da questo prologo scaturirà un film di rara bellezza all'interno del quale emerge, contornata dalla più apocalittica storia d'amore mai raccontata, una profonda analisi sui vuoti di spirito che le persone riempiono con la fede, le religioni, gli apparenti benefici che queste possono portare, gli eccessi. Emerge la convinzione finale che l'amore e l'odio sono i sentimenti più puri, e nonostante le fedi possano occultarli o sedarli, alla fine sono destinati a prevalere su qualsiasi altra cosa, perché altrimenti "scoppierebbero dentro" portando alla pazzia (Yu, Yoko) o alla morte (Koike).
239 minuti di grazia cinematografica, un'apparente accozzaglia di idee bizzarre che, passando attraverso la più pura delle tragedie sentimentali, porta ad un'apocalisse psicologica interiore. Uno dei migliori tre film della storia. Superato solo (forse) da "Noriko's dinner table".
Yu, filgio di un prete cattolico, ha perso la madre da piccolo e cresce adorando la Madonna e vedendo in lei la madre e la donna ideale. Vittima dell'eccessiva severità morale del padre, comincia a peccare volontariamente scattando foto alle mutandine delle ragazze; ciò porterà il padre a perdere la fede nella religione che userà in seguito a solo scopo di espiazione. Yoko, abusata dal padre e cresciuta disadattata, ribelle e misogina (tranne Kurt Cobain che in effetti del maschio aveva poco), senza religione e senza dio, come la matrigna con cui scappa e va a vivere. Koike, ragazza che dopo aver ucciso il proprio padre diventa spacciatrice di droga e sale a capo di un'istituzione pseudo-religiosa con lo scopo di rendere i propri adepti degli schiavi decerebrati. Caso vuole che Yu e Yoko si incontrino la prima volta con Yu vestito da donna. Questi si innamora di Yoko (che vede come "la Madonna") la quale si innamora di lui (Miss Scorpio = Yu); il tutto mente Koike, incuriosita dalla strana fede di Yu, decide di rovinargli la vita.
Da questo prologo scaturirà un film di rara bellezza all'interno del quale emerge, contornata dalla più apocalittica storia d'amore mai raccontata, una profonda analisi sui vuoti di spirito che le persone riempiono con la fede, le religioni, gli apparenti benefici che queste possono portare, gli eccessi. Emerge la convinzione finale che l'amore e l'odio sono i sentimenti più puri, e nonostante le fedi possano occultarli o sedarli, alla fine sono destinati a prevalere su qualsiasi altra cosa, perché altrimenti "scoppierebbero dentro" portando alla pazzia (Yu, Yoko) o alla morte (Koike).
239 minuti di grazia cinematografica, un'apparente accozzaglia di idee bizzarre che, passando attraverso la più pura delle tragedie sentimentali, porta ad un'apocalisse psicologica interiore. Uno dei migliori tre film della storia. Superato solo (forse) da "Noriko's dinner table".
