The Glory Part 2
La vendetta di Dong-eun, i cui fili sono stati tessuti nel primo capitolo di questa saga, giunge qui al suo culmine.
Lo spettatore continua a essere portato per mano lungo piste e false piste ma, finalmente, nel corso degli ultimi episodi della serie, vengono svelati tutti i retroscena della vicenda e i personaggi secondari e i coprotagonisti vanno incontro al loro destino. Ancora più che nel primo capitolo, la conclusione veicola fortemente il messaggio nichilista secondo il quale l'unico modo di farsi giustizia, per la vittima, in una società legata da convenzioni sociali e privilegi economici sia qui stato quello di provvedere alla propri vendetta in autonomia, sfruttando un considerevole quantitativo di energie intellettuali.
E' proprio a questo suo percorso di vendetta che ci si appassiona nel corso del thriller mentre, spinti dalle riflessioni della stessa Dong-eun, ci si interroga allo stesso tempo su come la violenza che ha subito nel corso della sua vita l'abbia lacerata tanto da non renderla più in grado di gioire se non della vendetta stessa. In Yeo-jung, Dong-eun troverà un progetto di vita, che tuttavia non emanciperà la sua anima nel modo in cui ci si potrebbe aspettare, ma andando a rafforzare ancora di più il messaggio già veicolato dalla trama fino a questo punto. Il romanticismo tra i due stride fortemente con il resto del messaggio, ma questo ossimoro risulta infine vincente proprio per la dualità che esso porta con sé e per il pensiero di cosa sarebbe potuto essere, e di cosa i due avrebbero potuto essere l'uno per l'altro, in una società ideale.
Splendido il lavoro di analisi fredda e spietata della società che, senza alcun giudizio morale, dispiega le lacerazioni che sono in grado di portare nell'animo umano certe ferite psicologiche e sociali.
Lo spettatore continua a essere portato per mano lungo piste e false piste ma, finalmente, nel corso degli ultimi episodi della serie, vengono svelati tutti i retroscena della vicenda e i personaggi secondari e i coprotagonisti vanno incontro al loro destino. Ancora più che nel primo capitolo, la conclusione veicola fortemente il messaggio nichilista secondo il quale l'unico modo di farsi giustizia, per la vittima, in una società legata da convenzioni sociali e privilegi economici sia qui stato quello di provvedere alla propri vendetta in autonomia, sfruttando un considerevole quantitativo di energie intellettuali.
E' proprio a questo suo percorso di vendetta che ci si appassiona nel corso del thriller mentre, spinti dalle riflessioni della stessa Dong-eun, ci si interroga allo stesso tempo su come la violenza che ha subito nel corso della sua vita l'abbia lacerata tanto da non renderla più in grado di gioire se non della vendetta stessa. In Yeo-jung, Dong-eun troverà un progetto di vita, che tuttavia non emanciperà la sua anima nel modo in cui ci si potrebbe aspettare, ma andando a rafforzare ancora di più il messaggio già veicolato dalla trama fino a questo punto. Il romanticismo tra i due stride fortemente con il resto del messaggio, ma questo ossimoro risulta infine vincente proprio per la dualità che esso porta con sé e per il pensiero di cosa sarebbe potuto essere, e di cosa i due avrebbero potuto essere l'uno per l'altro, in una società ideale.
Splendido il lavoro di analisi fredda e spietata della società che, senza alcun giudizio morale, dispiega le lacerazioni che sono in grado di portare nell'animo umano certe ferite psicologiche e sociali.