Sconosciuto
Tratto dalla novel cinese di Priest intitolata “Da Ge”, o “Big Brother”, in inglese “Unknown”, è un drama taiwanese che conta dodici episodi da circa trenta minuti ciascuno, che possiamo vedere con i sottotitoli in italiano su Viki.
Wei Qian è rimasto orfano all’età di quattordici anni, deve prendersi cura della sua sorellina più piccola e, oltre a lei, decide di portare a casa un bambino che vagabonda nel suo quartiere a cui darà il nome di Wei Zhi Yuan (Xiao Yuan). Lo iscriverà nel suo stato di famiglia, senza il quale per lo Stato non esiste e senza il quale non potrebbe nemmeno frequentare la scuola. Pur di mantenere i suoi fratellini, Qian fa di tutto, mettendo in secondo piano la sua vita e la sua salute. Nel frattempo, Xiao Yuan comincia a provare dei sentimenti particolari per il suo fratellone: se all’inizio possono essere scambiati per riconoscenza, avendolo salvato dalla strada, ben presto si accorgerà che è molto più di questo…
A quanto pare questa non è stata l’unica trasposizione "ad uscire" dalla Cina; infatti, sempre più autori si stanno rivolgendo a produzioni taiwanesi o thailandesi, o comunque stanno cercando di vendere i diritti al di fuori della Cina per adattare le proprie opere senza censure.
Altro esempio riguarda l’autrice Shui Qian Cheng: è in corso l’adattamento live-action “My Stand-In” in Thailandia, tratto dalla sua novel “Professional Body Double”, e deve uscire “Meet You at the Blossom”, tratto da “Hua Kai You Shi, Tui Mi Wu Scena”, con cast e crew cinese, ma produzione taiwanese.
Penso che questo sia un segnale molto forte che fa riflettere sui paletti che la Cina sta tentando di mettere riguardo ai drama boys love e al fatto che gli autori non vogliono vedersi storpiare le proprie opere.
Ho sempre guardato con molto piacere gli adattamenti drama delle opere di Priest, preferendoli spesso all’originale: “Guardian”, tratto dall’omonimo cartaceo, e “Word of Honor”, tratto da “Faraway Wanderers”. A questa autrice, infatti, mi lega un amore-odio, e l’indecisione di vedere o meno “Unknown” non era poca. Ma riflettendoci bene, io amo ogni sua storia e la mia antipatia riguarda più che altro le sue digressioni immense nelle novel, trovando invece i drama piacevoli, soprattutto se trattati da un buon regista e un buon sceneggiatore. E qui andavo sul sicuro: il regista è Ray Jiang e la sceneggiatrice è Cai Fei Qiao che hanno già lavorato insieme per un progetto che mi è rimasto nel cuore, ovvero “We best love”.
E di “We best love” ritroviamo anche qualche attore. Ho riconosciuto subito il bellissimo Sammy con i capelli un po’ più lunghi e l’aspetto un po’ più trasandato nella parte del dottor Lin.
Oltre a lui sono presenti anche i due piccoli attori che interpretavano i due protagonisti da ragazzini in “We best love”, Juan Po Hao e Max Kuo, che interpretano Xiao Yuan, rispettivamente, da bambino e da adolescente.
Loro sono stati favolosi, come del resto tutto il cast. I due attori principali, Chris Chiu e Kurt Huang, per me sono stati una meravigliosa scoperta. La loro chimica è ben palpabile, tanto che trascinano lo spettatore in un turbinio di emozioni. Forse il fatto di conoscersi da più di dieci anni ha aiutato.
Chris, in un’intervista, ha dichiarato che si è sentito più a suo agio a girare le scene d’amore con Kurt rispetto con delle ragazze perché aveva meno nervosismo e timore di dove stava mettendo le mani!
E Kurt ha confermato tutto questo, sottolineando per di più di come si sia calato talmente tanto nel ruolo da vergognarsene quasi a posteriori, riguardando le scene girate!
Chris Chiu è l’attore che mi ha colpito per primo: appare maggiormente nella scena e, grazie a tagli di capelli diversi, percorre varie età del personaggio.
Per lui non è stato semplice, avendo un carattere molto diverso da quello di Qian: lui che è così solare e allegro, spesso e volentieri si è dovuto trattenere per non sorridere, in quanto il suo personaggio è molto serio, maturo, posato e cerca in tutti i modi di nascondere le proprie emozioni.
È la splendida voce di Chris, insieme a quella di Kim Jae- hoon (che nel drama interpreta il fedele amico d’infanzia di Qian), che canta l'opening della serie, dal titolo “Unknown”, come la serie.
È via via che scorrono le puntate, invece, che si scopre la bravura di Kurt Huang. Il tema della famiglia, trattato in questo drama, non è per niente semplice e bastava pochissimo per rendere l'amore dolce e disperato che provava per il fratellone non biologico, in un amore contorto. Il modo bilanciato con cui ha reso il personaggio è stato perfetto, sommato a una scenografia non da meno.
Tantissime, difatti, sono le scene e le frasi d’impatto che restano nel cuore. La mia preferita è quando la sorellina Lili non vuole andare a scuola e Qian afferma che ci andrebbe anche se il mondo crollasse perché lui lo sosterrebbe. Questa frase detta tanto per far tacere le lamentele di una bambina che vuole marinare le lezioni, diventa una scena dolcissima visto che il piccolo Yuan risponde che, se il mondo crollasse, lo sosterrebbe insieme al fratellone.
"Unknown", in conclusione, è una serie straziante e dolce allo stesso tempo, che vi farà piangere ed emozionare e che al termine vi lascerà quel vuoto che noi conosciamo molto bene, e l’unica cosa che vi chiederete sarà: “E adesso che cosa posso guardare?”
Wei Qian è rimasto orfano all’età di quattordici anni, deve prendersi cura della sua sorellina più piccola e, oltre a lei, decide di portare a casa un bambino che vagabonda nel suo quartiere a cui darà il nome di Wei Zhi Yuan (Xiao Yuan). Lo iscriverà nel suo stato di famiglia, senza il quale per lo Stato non esiste e senza il quale non potrebbe nemmeno frequentare la scuola. Pur di mantenere i suoi fratellini, Qian fa di tutto, mettendo in secondo piano la sua vita e la sua salute. Nel frattempo, Xiao Yuan comincia a provare dei sentimenti particolari per il suo fratellone: se all’inizio possono essere scambiati per riconoscenza, avendolo salvato dalla strada, ben presto si accorgerà che è molto più di questo…
A quanto pare questa non è stata l’unica trasposizione "ad uscire" dalla Cina; infatti, sempre più autori si stanno rivolgendo a produzioni taiwanesi o thailandesi, o comunque stanno cercando di vendere i diritti al di fuori della Cina per adattare le proprie opere senza censure.
Altro esempio riguarda l’autrice Shui Qian Cheng: è in corso l’adattamento live-action “My Stand-In” in Thailandia, tratto dalla sua novel “Professional Body Double”, e deve uscire “Meet You at the Blossom”, tratto da “Hua Kai You Shi, Tui Mi Wu Scena”, con cast e crew cinese, ma produzione taiwanese.
Penso che questo sia un segnale molto forte che fa riflettere sui paletti che la Cina sta tentando di mettere riguardo ai drama boys love e al fatto che gli autori non vogliono vedersi storpiare le proprie opere.
Ho sempre guardato con molto piacere gli adattamenti drama delle opere di Priest, preferendoli spesso all’originale: “Guardian”, tratto dall’omonimo cartaceo, e “Word of Honor”, tratto da “Faraway Wanderers”. A questa autrice, infatti, mi lega un amore-odio, e l’indecisione di vedere o meno “Unknown” non era poca. Ma riflettendoci bene, io amo ogni sua storia e la mia antipatia riguarda più che altro le sue digressioni immense nelle novel, trovando invece i drama piacevoli, soprattutto se trattati da un buon regista e un buon sceneggiatore. E qui andavo sul sicuro: il regista è Ray Jiang e la sceneggiatrice è Cai Fei Qiao che hanno già lavorato insieme per un progetto che mi è rimasto nel cuore, ovvero “We best love”.
E di “We best love” ritroviamo anche qualche attore. Ho riconosciuto subito il bellissimo Sammy con i capelli un po’ più lunghi e l’aspetto un po’ più trasandato nella parte del dottor Lin.
Oltre a lui sono presenti anche i due piccoli attori che interpretavano i due protagonisti da ragazzini in “We best love”, Juan Po Hao e Max Kuo, che interpretano Xiao Yuan, rispettivamente, da bambino e da adolescente.
Loro sono stati favolosi, come del resto tutto il cast. I due attori principali, Chris Chiu e Kurt Huang, per me sono stati una meravigliosa scoperta. La loro chimica è ben palpabile, tanto che trascinano lo spettatore in un turbinio di emozioni. Forse il fatto di conoscersi da più di dieci anni ha aiutato.
Chris, in un’intervista, ha dichiarato che si è sentito più a suo agio a girare le scene d’amore con Kurt rispetto con delle ragazze perché aveva meno nervosismo e timore di dove stava mettendo le mani!
E Kurt ha confermato tutto questo, sottolineando per di più di come si sia calato talmente tanto nel ruolo da vergognarsene quasi a posteriori, riguardando le scene girate!
Chris Chiu è l’attore che mi ha colpito per primo: appare maggiormente nella scena e, grazie a tagli di capelli diversi, percorre varie età del personaggio.
Per lui non è stato semplice, avendo un carattere molto diverso da quello di Qian: lui che è così solare e allegro, spesso e volentieri si è dovuto trattenere per non sorridere, in quanto il suo personaggio è molto serio, maturo, posato e cerca in tutti i modi di nascondere le proprie emozioni.
È la splendida voce di Chris, insieme a quella di Kim Jae- hoon (che nel drama interpreta il fedele amico d’infanzia di Qian), che canta l'opening della serie, dal titolo “Unknown”, come la serie.
È via via che scorrono le puntate, invece, che si scopre la bravura di Kurt Huang. Il tema della famiglia, trattato in questo drama, non è per niente semplice e bastava pochissimo per rendere l'amore dolce e disperato che provava per il fratellone non biologico, in un amore contorto. Il modo bilanciato con cui ha reso il personaggio è stato perfetto, sommato a una scenografia non da meno.
Tantissime, difatti, sono le scene e le frasi d’impatto che restano nel cuore. La mia preferita è quando la sorellina Lili non vuole andare a scuola e Qian afferma che ci andrebbe anche se il mondo crollasse perché lui lo sosterrebbe. Questa frase detta tanto per far tacere le lamentele di una bambina che vuole marinare le lezioni, diventa una scena dolcissima visto che il piccolo Yuan risponde che, se il mondo crollasse, lo sosterrebbe insieme al fratellone.
"Unknown", in conclusione, è una serie straziante e dolce allo stesso tempo, che vi farà piangere ed emozionare e che al termine vi lascerà quel vuoto che noi conosciamo molto bene, e l’unica cosa che vi chiederete sarà: “E adesso che cosa posso guardare?”