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Robocop XIII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Negli ultimi anni, se si vuole uscire dall'America, la Danimarca e la Corea del Sud hanno dimostrato di avere molto da raccontare. Nel 2009, con Castaway on the Moon, troviamo Hae-jun Lee al suo secondo lungometraggio.

Castaway on the Moon si presenta con dei toni da commedia leggera per poi assumere tinte da commedia romantica. Ma riesce a non sbilanciarsi né in un senso né nell'altro, creandosi una dimensione personale. A conti fatti per grande durata dell'opera non accade nulla, ma la visione prosegue scorrevole. Il film è arricchito da immagini, intuizioni e paralleli interessanti. A cominciare da quello con la Luna, come fa intuire il titolo.

Il primo punto a favore di questo film è sicuramente l'incipit originale. Perché prende il ruolo del naufrago ma lo reinventa. Il protagonista è sì su un'isola deserta, ma si tratta di un piccolo isolotto nel fiume Han della grandissima metropoli di Seul. Il protagonista per esempio, se solo avesse voluto, avrebbe potuto farsi salvare da un traghetto in poco tempo. Il protagonista si trova quindi a comportarsi da naufrago pur contaminato da utensili e oggetti figli della civiltà, portati dalla corrente del fiume. Il film avrebbe potuto vivere di questo spunto per tutta la sua durata, ma presto un nuovo personaggio si aggiunge arricchendolo di nuove dinamiche, creando un rapporto simile a quello tra l'uomo e dio, che tutto vede. Dio ha le risposte. A favore di questa tesi lo stesso protagonista, che una volta avvilito dalla forza della natura, se la prenderà con questo personaggio, pur essendo lui estraneo ai fatti. Il film parla quindi di riscatto, amore e priorità. Castaway on the Moon presenta temi più banali e altri più complessi. Ognuno potrà scegliere la sua morale preferita tra le diverse proposte. Personalmente ciò che ne ho tratto io da questo film è di cogliere l'attimo.

Castaway on the Moon è un buon prodotto che riesce a intrattenere lo spettatore, ma manca di qualcosa. Di quel qualcosa che lo avrebbe potuto portare a essere, se non un capolavoro, quantomeno un piccolo cult. Perché il film non è solo una commedia ben scritta, ma è arricchito qua e là da spunti narrativi e tecnici geniali. Il difetto maggiore di questo film inoltre, a parte la mancanza di epicità, è quello di essere troppo ovattato. Lato del film che si riflette in una fotografia luminosa che sembra uscita da un filtro di Instagram.


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Tofone8

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Castaway on the Moon è un film coreano del 2009, diretto da Lee Hei-jun e distribuito in Italia dal 2010 (in realtà fu proiettato all'Udine Far East Film Festival, è andato in chiaro su Rai 4 nel 2013 mentre è ancora inedito nei cinema). Il film parla di Kim Seung-geun, colletto bianco coreano che è appena stato scaricato dalla sua ragazza e che decide di suicidarsi gettandosi da un ponte nel fiume Han, che taglia in due Seul; tutto va secondo le sue previsioni, tranne il fatto che la corrente lo porta ancora vivo e dolorante sulla spiaggia di un'isoletta deserta al centro del fiume stesso. Kim non sa nuotare e si trova quindi nell'imbarazzante situazione di essere Robinson Crusoe a 300 metri dal centro di Seul, ma egli vede questo bizzarro evento come la possibilità di un nuovo inizio: inizierà quindi ad arrangiarsi con quello che trova sull'isola, come il suo "collega" inglese nel romanzo. Nel frattempo, di tutta Seoul solo Kim Jung-yeon, una ragazza hikikomori sembra accorgersi di lui, spiandolo con un telescopio che utilizza anche per guardare la luna.

La sceneggiatura e l'intento di denuncia smaccatamente contro la società dell'immagine e della pressione sociale che la Corea del Sud (ma anche il Giappone) esercita sui propri cittadini non è la parte più imporntate, sebbene sia tra le più evideni. Il film infatti non vive di questo, come non vive della riscoperta delle radici del lavoro manuale o della metafora della primavera/estate come nuovo inizio per i protagonisti. Piuttosto il film poggia le sue basi sulla semplice solitudine: all'inizio lui è calato nella società, lei ne è del tutto esclusa. Ma man mano che il primo si stacca dal resto del mondo nella propria isola, lei osservandolo è spinta sempre di più ad uscire, ad avere un contatto con l'alieno, a provare anche lei le stesse sensazioni che provano gli uomini alla luce del sole.
E' praticamente impossibile fare una recensione di questo film senza fare spoiler, eppure è un film in cui non succede essenzialmente nulla per due ore, fatta eccezione per i 15 minuti iniziali e i 5 finali. Un film che parla del vuoto esistenziale, lo divora e propone il vuoto agli spettatori. Ma forse a ben guardare non si tratta di un vuoto, bensì di tanti piccoli gesti che nel complesso sono insignificanti (è così glorioso un piatto di noodles?) ma che ben rispecchiano le nostre vite, con i nostri piccoli drammi, le nostre mancanze, le nostre sconfitte, ma anche le nostre gioie, le nostre soddisfazioni, le nostre vittorie.

Castaway on the Moon è un film divertente e grottesco, ma anche delicato e a suo modo romantico che per qualche strano motivo, nonostante errori di regia e scivoloni vari resta meravigliosamente in piedi fino allo splendido e perfetto finale. Un miscuglio che normalmente avrebbe poco senso, prima di ricordarsi che nemmeno la nostra vita ha mai molto senso.
Consigliatissimo a tutti quelli che cercano una storia diventente, e anche a quelli che cercano una storia d'amore, e anche a quelli che vogliono una satira politica, e anche a quelli che si gustano i drammi psicologici. Insomma, un film consigliato a tutti.