Death Note (drama)
Dopo l'anime del 2006-07 e la trilogia di film cinematografici tra il 2006 ed il 2008, nel 2015 è stata trasmessa in patria una serie "live action" di Death Note.
Tra i vari adattamenti, è quello che sotto molti aspetti più si allontana dalla sua controparte fumettistica, cosa dovuta in parte anche alla necessità di interessare i fan del franchise presentando loro qualcosa di nuovo. Oltre che in alcune modifiche nella trama, è nella caratterizzazione dei personaggi che più si notano queste differenze. Light Yagami non è uno studente brillantissimo e fichissimo, anzi, sembra avere all'inizio delle ambizioni abbastanza limitate, e lavora part-time in un ristorante (cosa che può sembrare un po' "fuori personaggio"). Tuttavia, questa caratterizzazione contribuisce a renderlo più umano e vicino allo "spettatore medio", anche quando vengono poste in evidenza le sue remore morali ad utilizzare il death note per togliere la vita a qualcuno, fosse anche un efferato criminale.
Il suo antagonista L, d'altra parte, è presentato come un fighetto che cura molto il suo aspetto e ha una vera passione per le camicie bianche, diligentemente stirate da Watari (del quale si esasperano le caratteristiche di "macchietta"). Invece che di dolciumi sembra nutrirsi quasi esclusivamente di succhi di frutta. Nel caso di L, la sua spocchia (non esita a maltrattare Watari, nonostante tutti i servigi che gli rende) tende invece a renderlo antipatico allo spettatore.
A differenza che nella trilogia di film, compaiono anche Near, inizialmente come collaboratore di L, e Mello: quest'ultimo però è solo il lato malvagio di Near, che soffre di sdoppiamento della personalità. Come spesso avviene nelle produzioni giapponesi, è interpretato da un attore orientale; l'unico occidentale del cast è l'attore col ruolo di Lind L. Taylor.
A mio parere si tratta di un prodotto che si può apprezzare, specialmente da fan di "Death Note", a patto di essere ben consapevoli delle sue caratteristiche, inclusi i suoi limiti.
Tra i vari adattamenti, è quello che sotto molti aspetti più si allontana dalla sua controparte fumettistica, cosa dovuta in parte anche alla necessità di interessare i fan del franchise presentando loro qualcosa di nuovo. Oltre che in alcune modifiche nella trama, è nella caratterizzazione dei personaggi che più si notano queste differenze. Light Yagami non è uno studente brillantissimo e fichissimo, anzi, sembra avere all'inizio delle ambizioni abbastanza limitate, e lavora part-time in un ristorante (cosa che può sembrare un po' "fuori personaggio"). Tuttavia, questa caratterizzazione contribuisce a renderlo più umano e vicino allo "spettatore medio", anche quando vengono poste in evidenza le sue remore morali ad utilizzare il death note per togliere la vita a qualcuno, fosse anche un efferato criminale.
Il suo antagonista L, d'altra parte, è presentato come un fighetto che cura molto il suo aspetto e ha una vera passione per le camicie bianche, diligentemente stirate da Watari (del quale si esasperano le caratteristiche di "macchietta"). Invece che di dolciumi sembra nutrirsi quasi esclusivamente di succhi di frutta. Nel caso di L, la sua spocchia (non esita a maltrattare Watari, nonostante tutti i servigi che gli rende) tende invece a renderlo antipatico allo spettatore.
A differenza che nella trilogia di film, compaiono anche Near, inizialmente come collaboratore di L, e Mello: quest'ultimo però è solo il lato malvagio di Near, che soffre di sdoppiamento della personalità. Come spesso avviene nelle produzioni giapponesi, è interpretato da un attore orientale; l'unico occidentale del cast è l'attore col ruolo di Lind L. Taylor.
A mio parere si tratta di un prodotto che si può apprezzare, specialmente da fan di "Death Note", a patto di essere ben consapevoli delle sue caratteristiche, inclusi i suoi limiti.