Aria
Più che una recensione, questa sarà un’analisi un po’ filosofica dell’opera, perché altrimenti, non potrebbe esser fatta.
Aqua+Aria è un manga molto semplice, che lo etichetterei sotto il genere ‘slice of life’, anche se sarebbe riduttivo questo termine. Un manga che ha una trama leggera, dolce, gentile, riflessiva e sotto molti aspetti, se si vuole cogliere anche questo lato, molto introspettiva, perché ci si può immergere nei panni dei protagonisti, della protagonista, dello stato d’animo, delle sue parole o della situazione.
Un manga che ti accompagna come lettura quotidiana: la trama è molto semplice e riassumibile in poche righe: seguiamo le vicende della protagonista, Akari, e delle sue amiche, Aika e Alice, nel corso delle loro giornate, intente nel perseguire e raggiungere il loro obiettivo di diventare undine (ossia gondoliere) di prima categoria. Basta. Nulla di più. Solo iniziando a scrivere questa recensione mi viene in mente un manga che ho amato ed adorato nella sua semplicità: Mushishi. La trama era molto semplice, vi invito a leggerla e, se vi cattura, anche a leggere l’intera opera, ma è stata un’opera che mi ha rilassato sin dal suo inizio sino alla sua fine, leggendola venivo completamente rapito dai disegni e dal mondo che l’autore aveva creato.
Non potrò mai dire che quest’opera ha fatto lo stesso con me o che si è avvicinata nel farlo, ma nello scrivere la recensione, qualche impressione di simile mi ha lasciato: la storia evolve, e come evolve la storia anche i suoi protagonisti, si viene catapultati ed immersi nel susseguirsi delle giornate, delle settimane, e degli anni che accompagnano le protagoniste e le loro avventure, e se all’inizio, nei primi capitoli, la trama evolveva da un punto di vista della storia, man mano che proseguiva evolveva sotto un punto di vista molto filosofico, del tempo che scorre, del carpire l’essenziale che invisibile agli occhi si cela dietro la quotidianità giornaliera e di tutte le riflessioni che si possono fare dietro a ciò, e di questo, ne fa portavoce la nostra protagonista, che grazie alla sua, forse, fanciullesca ingenuità, anche se scritto così sembra avere un’accezione negativa che assolutamente non voglio dare, sa cogliere quello che di positivo e unico c’è in un gesto normale, in una giornata ordinaria, in una situazione quotidiana, nella bellezza e nella semplicità velata dietro le piccole cose: banalmente sa cogliere la bellezza di rivedere lo stesso paesaggio tutti i giorni, percorrere la stessa strada tutte le mattine, lo stesso albero durante le sue giornate in gondola, e carpirne la bellezza di quel paesaggio, di quella strada, di quell’albero, come se lo si vedesse sempre per la prima volta, e scoprirlo, o meglio, riscoprirlo giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sotto la pioggia e sotto la neve, sotto il sole ed il freddo, e così via, perché ad ogni nuovo sguardo, si riscopre sempre un aspetto di cui prima non ci si era curati, non si era preso in considerazione, e ciò all’uomo viene difficile, perché spesso ci si abitua, ci si annoia, e le cose ingrigiscono, le giornate rattristano, si ha bisogno di quel brio in più, di quella novità che scuote l’animo, mentre basterebbe banalmente rivivere la solita, noiosa e ordinaria giornata con occhi diversi, forse con gli occhi di un’altra persona per carpirne nuove bellezze, nuove felicità, scoprire quelle cose che rendono unici quei momenti per farci capire il perché siamo fortunati a viverli così come sono. L’essere umano è sempre alla ricerca della perfezione assoluta, della felicità, e spesso non si accorge della felicità che ha già attorno, cercando di migliorarla, cadendo in questa spirale che non finirà mai: ecco, è qui che bisognerebbe diventare tutti un po’ più Akari, stupirsi o meglio ristupirsi delle cose che già ci circondano, guardarle sempre con occhi nuovi, rivalutarle ogni volta, carpire l’essenziale che già è presente attorno a noi, perché la felicità è ovunque, basta solo coglierla.
A rafforzare tutto ciò, subentra l’ambientazione e il possibile significato che sta dietro alla scelta dell’autrice: la storia è ambientata su Neo Venezia, città situata su Marte terra-formato, la quale è costruita sulla vecchia impronta di Venezia, riducendo però la tecnologia al minimo indispensabile, e proprio qui sta il messaggio che, forse, vuole trasmettere l’autrice, ossia che forse anche nei gesti semplici della quotidianità si possono trovare i bei momenti, la felicità, e che forse, per apprezzarli al meglio, non c’è la necessità della tecnologia e delle innovazioni, ma proprio la semplicità che può richiamare la felicità: l’attesa di una festa, dell’aspettare qualcuno, di preparare un evento, nel cambiare abito, passando da quelli invernali a quelli estivi, sinonimo dell’arrivo della bella stagione e delle giornate di sole, ma come anche le stagioni più cupe e fredde, possono avere il loro lato positivo, come il tepore della stufa e del camino acceso; di sprecare una giornata nell'attesa di un evento che poi non avviene, ma che proprio grazie a questo, ci si è resi conto del mondo che scorre attorno a noi e ci si è potuti fermare e farsi catturare da esso, apprezzandolo un po' di più. Verso la fine, il tema del futuro e del cambiamento, la felicità del ricordo dei bei momenti, di una passeggiata con un’amica o un amico, perché un giorno nel futuro sembrerà un ricordo lontano che volevamo perdurasse per sempre, o negli allenamenti quotidiani, che si sa che finiranno, e proprio per questo bisogna goderseli ancora di più; la bellezza dell’ignoto, di cosa ci sarà e accadrà domani, ma che comunque, sarà una nuova sfida, una nuova avventura e come tale bisognerà andargli incontro, perché qualcosa di nuovo e bello è sempre in attesa, dietro l’angolo, se lo si saprà cogliere, e così per ogni cambiamento che non deve essere visto come negativo, ma come un nuovo inizio, una nuova possibilità, una nuova partenza, e prenderlo quindi come un evento positivo, una nuova scoperta, e come tale, ricercare la felicità che ci sarà dietro.
Un altro aspetto fondamentale è l’importanza delle piccole cose, e l’esempio cardine viene fatto con la storia della mano sinistra e della mano destra: la prima (per i mancini invece la seconda), totale incapace, perché non riesce a scrivere, a mangiare, a vogare, ad essere forte come la sua gemella, che invece sa fare tutto e di più delle cose precedentemente citate, ma è anche vero, che è proprio grazie alla mano sinistra che tiene il piatto se la destra è in grado di mangiare correttamente, è grazie a lei che tiene il foglio che la destra riesce a scrivere, grazie alla sinistra che subentra nei momenti di crisi che la destra riesce a vogare correttamente e nella giusta direzione, insomma, questo ‘stupido’ esempio ci vuole suggerire come ogni cosa, anche la più insignificante ha in realtà un compito ben preciso, anche se minore, e a tale compito bisogna dare la giusta importanza, il giusto riconoscimento, perché altrimenti le cose non riuscirebbero a procedere nel verso e nella direzione giusta, come un mattoncino piccolo che sta alla base di un grosso muro: se si dovesse rompere, con il tempo l’intera struttura si incrinerebbe e cadrebbe; ogni cosa ha la sua giusta importanza, e a volte non ce ne rendiamo conto e diamo tutto per scontato, non dando la giusta importanza alle cose che apparentemente non risultano importanti e anzi, risultano avere solo difetti, ma a volte, basta guardarle solo sotto un’altra luce, sotto un altro aspetto.
Insomma, questo e molto altro è Aria e Aqua, una lettura che reputo fondamentale per gli amanti del genere e non!
Aqua+Aria è un manga molto semplice, che lo etichetterei sotto il genere ‘slice of life’, anche se sarebbe riduttivo questo termine. Un manga che ha una trama leggera, dolce, gentile, riflessiva e sotto molti aspetti, se si vuole cogliere anche questo lato, molto introspettiva, perché ci si può immergere nei panni dei protagonisti, della protagonista, dello stato d’animo, delle sue parole o della situazione.
Un manga che ti accompagna come lettura quotidiana: la trama è molto semplice e riassumibile in poche righe: seguiamo le vicende della protagonista, Akari, e delle sue amiche, Aika e Alice, nel corso delle loro giornate, intente nel perseguire e raggiungere il loro obiettivo di diventare undine (ossia gondoliere) di prima categoria. Basta. Nulla di più. Solo iniziando a scrivere questa recensione mi viene in mente un manga che ho amato ed adorato nella sua semplicità: Mushishi. La trama era molto semplice, vi invito a leggerla e, se vi cattura, anche a leggere l’intera opera, ma è stata un’opera che mi ha rilassato sin dal suo inizio sino alla sua fine, leggendola venivo completamente rapito dai disegni e dal mondo che l’autore aveva creato.
Non potrò mai dire che quest’opera ha fatto lo stesso con me o che si è avvicinata nel farlo, ma nello scrivere la recensione, qualche impressione di simile mi ha lasciato: la storia evolve, e come evolve la storia anche i suoi protagonisti, si viene catapultati ed immersi nel susseguirsi delle giornate, delle settimane, e degli anni che accompagnano le protagoniste e le loro avventure, e se all’inizio, nei primi capitoli, la trama evolveva da un punto di vista della storia, man mano che proseguiva evolveva sotto un punto di vista molto filosofico, del tempo che scorre, del carpire l’essenziale che invisibile agli occhi si cela dietro la quotidianità giornaliera e di tutte le riflessioni che si possono fare dietro a ciò, e di questo, ne fa portavoce la nostra protagonista, che grazie alla sua, forse, fanciullesca ingenuità, anche se scritto così sembra avere un’accezione negativa che assolutamente non voglio dare, sa cogliere quello che di positivo e unico c’è in un gesto normale, in una giornata ordinaria, in una situazione quotidiana, nella bellezza e nella semplicità velata dietro le piccole cose: banalmente sa cogliere la bellezza di rivedere lo stesso paesaggio tutti i giorni, percorrere la stessa strada tutte le mattine, lo stesso albero durante le sue giornate in gondola, e carpirne la bellezza di quel paesaggio, di quella strada, di quell’albero, come se lo si vedesse sempre per la prima volta, e scoprirlo, o meglio, riscoprirlo giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sotto la pioggia e sotto la neve, sotto il sole ed il freddo, e così via, perché ad ogni nuovo sguardo, si riscopre sempre un aspetto di cui prima non ci si era curati, non si era preso in considerazione, e ciò all’uomo viene difficile, perché spesso ci si abitua, ci si annoia, e le cose ingrigiscono, le giornate rattristano, si ha bisogno di quel brio in più, di quella novità che scuote l’animo, mentre basterebbe banalmente rivivere la solita, noiosa e ordinaria giornata con occhi diversi, forse con gli occhi di un’altra persona per carpirne nuove bellezze, nuove felicità, scoprire quelle cose che rendono unici quei momenti per farci capire il perché siamo fortunati a viverli così come sono. L’essere umano è sempre alla ricerca della perfezione assoluta, della felicità, e spesso non si accorge della felicità che ha già attorno, cercando di migliorarla, cadendo in questa spirale che non finirà mai: ecco, è qui che bisognerebbe diventare tutti un po’ più Akari, stupirsi o meglio ristupirsi delle cose che già ci circondano, guardarle sempre con occhi nuovi, rivalutarle ogni volta, carpire l’essenziale che già è presente attorno a noi, perché la felicità è ovunque, basta solo coglierla.
A rafforzare tutto ciò, subentra l’ambientazione e il possibile significato che sta dietro alla scelta dell’autrice: la storia è ambientata su Neo Venezia, città situata su Marte terra-formato, la quale è costruita sulla vecchia impronta di Venezia, riducendo però la tecnologia al minimo indispensabile, e proprio qui sta il messaggio che, forse, vuole trasmettere l’autrice, ossia che forse anche nei gesti semplici della quotidianità si possono trovare i bei momenti, la felicità, e che forse, per apprezzarli al meglio, non c’è la necessità della tecnologia e delle innovazioni, ma proprio la semplicità che può richiamare la felicità: l’attesa di una festa, dell’aspettare qualcuno, di preparare un evento, nel cambiare abito, passando da quelli invernali a quelli estivi, sinonimo dell’arrivo della bella stagione e delle giornate di sole, ma come anche le stagioni più cupe e fredde, possono avere il loro lato positivo, come il tepore della stufa e del camino acceso; di sprecare una giornata nell'attesa di un evento che poi non avviene, ma che proprio grazie a questo, ci si è resi conto del mondo che scorre attorno a noi e ci si è potuti fermare e farsi catturare da esso, apprezzandolo un po' di più. Verso la fine, il tema del futuro e del cambiamento, la felicità del ricordo dei bei momenti, di una passeggiata con un’amica o un amico, perché un giorno nel futuro sembrerà un ricordo lontano che volevamo perdurasse per sempre, o negli allenamenti quotidiani, che si sa che finiranno, e proprio per questo bisogna goderseli ancora di più; la bellezza dell’ignoto, di cosa ci sarà e accadrà domani, ma che comunque, sarà una nuova sfida, una nuova avventura e come tale bisognerà andargli incontro, perché qualcosa di nuovo e bello è sempre in attesa, dietro l’angolo, se lo si saprà cogliere, e così per ogni cambiamento che non deve essere visto come negativo, ma come un nuovo inizio, una nuova possibilità, una nuova partenza, e prenderlo quindi come un evento positivo, una nuova scoperta, e come tale, ricercare la felicità che ci sarà dietro.
Un altro aspetto fondamentale è l’importanza delle piccole cose, e l’esempio cardine viene fatto con la storia della mano sinistra e della mano destra: la prima (per i mancini invece la seconda), totale incapace, perché non riesce a scrivere, a mangiare, a vogare, ad essere forte come la sua gemella, che invece sa fare tutto e di più delle cose precedentemente citate, ma è anche vero, che è proprio grazie alla mano sinistra che tiene il piatto se la destra è in grado di mangiare correttamente, è grazie a lei che tiene il foglio che la destra riesce a scrivere, grazie alla sinistra che subentra nei momenti di crisi che la destra riesce a vogare correttamente e nella giusta direzione, insomma, questo ‘stupido’ esempio ci vuole suggerire come ogni cosa, anche la più insignificante ha in realtà un compito ben preciso, anche se minore, e a tale compito bisogna dare la giusta importanza, il giusto riconoscimento, perché altrimenti le cose non riuscirebbero a procedere nel verso e nella direzione giusta, come un mattoncino piccolo che sta alla base di un grosso muro: se si dovesse rompere, con il tempo l’intera struttura si incrinerebbe e cadrebbe; ogni cosa ha la sua giusta importanza, e a volte non ce ne rendiamo conto e diamo tutto per scontato, non dando la giusta importanza alle cose che apparentemente non risultano importanti e anzi, risultano avere solo difetti, ma a volte, basta guardarle solo sotto un’altra luce, sotto un altro aspetto.
Insomma, questo e molto altro è Aria e Aqua, una lettura che reputo fondamentale per gli amanti del genere e non!
"Aria" è un manga di Kozue Amano, e seguito di "Aqua".
La storia narrata è quella della giovane Akari Mizunashi, una ragazza terrestre di Manhome (la nostra Terra), che decide di andare a vivere su Aqua (il pianeta a noi conosciuto come Marte), per diventare una Undine, una guida turistica che svolge il proprio lavoro su una gondola e portando i turisti a zonzo per la città di Neo Venezia. Non una semplice ricostruzione fedele della città, quella è proprio Venezia, smontata pezzo per pezzo prima che l'innalzamento dei mari se la portasse sul fondo dell'Adriatico.
Nei 12 volumi che compongono l'opera, vedremo la ragazza già al secondo stadio per diventare una Undine di tutto rispetto, seguire la propria strada per diventare una vera professionista di questo mestiere. Ho trovato molto interessante come l'autrice abbia impostato questa storia dell'apprendistato, e assolutamente sensata.
Il lavoro di gondoliere non è affatto semplice, e remare tutto il giorno per i canali richiede non poca fatica, che poi, con l'esperienza, diventa un impegno meno gravoso. Le apprendiste di primo grado sono le "Pair", titolo che deriva dall'inglese: paio, ed è riferito ai guanti che le ragazze dovranno indossare. Remare è faticoso, e finché non ti abitui, per le mani non è esattamente il massimo, per questo le ragazze porteranno i guanti. Ovviamente non è permesso loro di fare da guide, non senza l'istruttrice a bordo. Via via che le ragazze dimostrano di avere capito la base del mestiere, le Undine conosciute come "Prima", che sono le Undine di terzo grado, il più alto, faranno fare alle Pair un test, e se superato, le apprendiste passeranno al secondo livello: "Single". Arrivate a questo punto viene sfilato un guanto, dato che un po' di dimestichezza in più c'è, e potranno lavorare come traghettatrici, in coppia con altre ragazze, ma per quanto riguarda il discorso della guida turistica, solo le Undine Prima, possono svolgere in autonomia il lavoro. Ovviamente, ora che l'apprendista non è più tale, non ha più bisogno dei guanti.
Esistono tante diverse agenzie di Undine a Neo Venezia, e le più famose sono: Aria company (che da il nome al manga, al gatto "direttore" dell'agenzie, ed è proprio questa la ditta in cui lavorerà Akari), Himeya (una delle più antiche agenzie esistenti), e la Orange Planet (grossa agenzia emergente).
Akari ha un carattere molto spigliato, infantile e dolce (fin troppo!), e per questo finirà con fare amicizia con praticamente chiunque essa incontri.
Ed è proprio grazie al suo carattere che conoscerà quelle che diventeranno le sue migliori amiche: Aika e Alice, rispettivamente delle compagnie Himeya (Aika ne è l'erede) e Orange Planet.
Ma non solo, perché certi intrecci non mancano nemmeno in questo bellissimo e leggero manga la cui caratteristica principale è quella di essere uno slice of life, tutte e tre le ragazze, sono apprendiste di tre Undine Prima tanto amate e riconosciute da tutti come "Le tre grandi fate dell'acqua", perché in quanto a bravura sono davvero eccezionali.
Alicia l'abbiamo conosciuta già nel volume di "Aqua", ed è la dolce insegnante di Akari, Akira è l'insegnante di Aika, ed è una donna dal forte carattere - personalmente è la mia preferita fra le tre grandi fate -, e per ultima abbiamo Athena, una ragazza molto bella, con una voce melodiosa, che sembra svampita come poche, ma si rivela essere invece una donna dal cuore tenero e più attenta a quei piccoli dettagli che molti non noterebbero nemmeno.
Con ben dodici volimi, ovviamente, la storia non ruoterà solo attorno a queste sei ragazze, durante la permanenza su Aqua, Akari farà la conoscenza di moltissimi personaggi, che è inutile che stia ad elencarvi togliendovi il piacere di scoprirli voi stessi.
Vi basti sapere questo: non ci sono personaggi estremamente stereotipati, ce ne è una bella varietà a dire il vero. L'unico personaggio che, ahimè, io ho finito con il mal sopportare è proprio la protagonista: Akari. Esageratamente buona, e trovo che certe situazioni siano al limite del surreale. Non mi riferisco a eventi soprannaturali, ma ai rapporti che instaura la ragazza con una facilità disarmante.
L'autrice ha fatto anche uso delle leggende terrestri, facendo anche un bel miscuglio di folklori vari che... ok che Aqua è un nuovo pianeta dove possiamo davvero parlare di persone che arrivano da ogni parte del mondo con culture a sé, ma se hai ricreato Venezia, io mi limiterei alle credenze italiane. Ci sono rimandi alla cultura nipponica, italiana e celtica, e probabilmente, se scavassi ancora più a fondo, non mi sorprenderebbe di trovare rimandi anche ad altre culture.
Akari terrà una corrispondenza con un suo amico, mai visto, e la cui identità rimarrà avvolta nel mistero, è un peccato che nell'anime questa cosa l'abbiano rovinata, perché nel cartaceo è davvero bello il tutto.
Il percorso che le tre Undine apprendiste dovranno seguire non sarà privo di ostacoli, e giustamente, ogni tanto si lasceranno anche loro andare di fronte ai dubbi e alle incertezze, ma questo è proprio uno dei punti a favore dell'opera, in quanto non le rende perfette, ma molto umane.
La Amano è stata in grado di creare un nuovo mondo in una maniera assolutamente geniale, elementi fantascientifici utilizzati davvero bene (la storia di come hanno saputo rendere abitabile Marte mi ha fatta impazzire), o le leggende varie che di volume in volume si sono intrecciate alle storie della protagonista, hanno fatto sì che questo fosse un manga davvero completo.
I disegni dimostrano una cura eccezionale, tanto da trasportare davvero il lettore nella vera Venezia: non trovo pecche nel suo lavoro, tutto mi sembra rispettato nel minimo dettaglio, quello che almeno doveva essere una vera riproduzione della nostra Serenissima. Anche per quanto riguarda il character design non ho nulla da ridire, è un tratto pulito, adatto a uno shoujo, che esprime tutta la bellezza e leggerezza del manga. Ma Aria non è solo un manga leggero, perché posso dire senza vergogna di avere pianto per alcuni capitoli, e di essermi molto emozionata.
Lo consiglio agli amanti delle storie la cui vera trama è la semplice vita di tutti i giorni. Il percorso di Akari e delle sue amiche per diventare Prima, altro non è che il contorno, è il loro obiettivo, ma quello che conta davvero, è tutto quello che circonderà questo cammino.
La storia narrata è quella della giovane Akari Mizunashi, una ragazza terrestre di Manhome (la nostra Terra), che decide di andare a vivere su Aqua (il pianeta a noi conosciuto come Marte), per diventare una Undine, una guida turistica che svolge il proprio lavoro su una gondola e portando i turisti a zonzo per la città di Neo Venezia. Non una semplice ricostruzione fedele della città, quella è proprio Venezia, smontata pezzo per pezzo prima che l'innalzamento dei mari se la portasse sul fondo dell'Adriatico.
Nei 12 volumi che compongono l'opera, vedremo la ragazza già al secondo stadio per diventare una Undine di tutto rispetto, seguire la propria strada per diventare una vera professionista di questo mestiere. Ho trovato molto interessante come l'autrice abbia impostato questa storia dell'apprendistato, e assolutamente sensata.
Il lavoro di gondoliere non è affatto semplice, e remare tutto il giorno per i canali richiede non poca fatica, che poi, con l'esperienza, diventa un impegno meno gravoso. Le apprendiste di primo grado sono le "Pair", titolo che deriva dall'inglese: paio, ed è riferito ai guanti che le ragazze dovranno indossare. Remare è faticoso, e finché non ti abitui, per le mani non è esattamente il massimo, per questo le ragazze porteranno i guanti. Ovviamente non è permesso loro di fare da guide, non senza l'istruttrice a bordo. Via via che le ragazze dimostrano di avere capito la base del mestiere, le Undine conosciute come "Prima", che sono le Undine di terzo grado, il più alto, faranno fare alle Pair un test, e se superato, le apprendiste passeranno al secondo livello: "Single". Arrivate a questo punto viene sfilato un guanto, dato che un po' di dimestichezza in più c'è, e potranno lavorare come traghettatrici, in coppia con altre ragazze, ma per quanto riguarda il discorso della guida turistica, solo le Undine Prima, possono svolgere in autonomia il lavoro. Ovviamente, ora che l'apprendista non è più tale, non ha più bisogno dei guanti.
Esistono tante diverse agenzie di Undine a Neo Venezia, e le più famose sono: Aria company (che da il nome al manga, al gatto "direttore" dell'agenzie, ed è proprio questa la ditta in cui lavorerà Akari), Himeya (una delle più antiche agenzie esistenti), e la Orange Planet (grossa agenzia emergente).
Akari ha un carattere molto spigliato, infantile e dolce (fin troppo!), e per questo finirà con fare amicizia con praticamente chiunque essa incontri.
Ed è proprio grazie al suo carattere che conoscerà quelle che diventeranno le sue migliori amiche: Aika e Alice, rispettivamente delle compagnie Himeya (Aika ne è l'erede) e Orange Planet.
Ma non solo, perché certi intrecci non mancano nemmeno in questo bellissimo e leggero manga la cui caratteristica principale è quella di essere uno slice of life, tutte e tre le ragazze, sono apprendiste di tre Undine Prima tanto amate e riconosciute da tutti come "Le tre grandi fate dell'acqua", perché in quanto a bravura sono davvero eccezionali.
Alicia l'abbiamo conosciuta già nel volume di "Aqua", ed è la dolce insegnante di Akari, Akira è l'insegnante di Aika, ed è una donna dal forte carattere - personalmente è la mia preferita fra le tre grandi fate -, e per ultima abbiamo Athena, una ragazza molto bella, con una voce melodiosa, che sembra svampita come poche, ma si rivela essere invece una donna dal cuore tenero e più attenta a quei piccoli dettagli che molti non noterebbero nemmeno.
Con ben dodici volimi, ovviamente, la storia non ruoterà solo attorno a queste sei ragazze, durante la permanenza su Aqua, Akari farà la conoscenza di moltissimi personaggi, che è inutile che stia ad elencarvi togliendovi il piacere di scoprirli voi stessi.
Vi basti sapere questo: non ci sono personaggi estremamente stereotipati, ce ne è una bella varietà a dire il vero. L'unico personaggio che, ahimè, io ho finito con il mal sopportare è proprio la protagonista: Akari. Esageratamente buona, e trovo che certe situazioni siano al limite del surreale. Non mi riferisco a eventi soprannaturali, ma ai rapporti che instaura la ragazza con una facilità disarmante.
L'autrice ha fatto anche uso delle leggende terrestri, facendo anche un bel miscuglio di folklori vari che... ok che Aqua è un nuovo pianeta dove possiamo davvero parlare di persone che arrivano da ogni parte del mondo con culture a sé, ma se hai ricreato Venezia, io mi limiterei alle credenze italiane. Ci sono rimandi alla cultura nipponica, italiana e celtica, e probabilmente, se scavassi ancora più a fondo, non mi sorprenderebbe di trovare rimandi anche ad altre culture.
Akari terrà una corrispondenza con un suo amico, mai visto, e la cui identità rimarrà avvolta nel mistero, è un peccato che nell'anime questa cosa l'abbiano rovinata, perché nel cartaceo è davvero bello il tutto.
Il percorso che le tre Undine apprendiste dovranno seguire non sarà privo di ostacoli, e giustamente, ogni tanto si lasceranno anche loro andare di fronte ai dubbi e alle incertezze, ma questo è proprio uno dei punti a favore dell'opera, in quanto non le rende perfette, ma molto umane.
La Amano è stata in grado di creare un nuovo mondo in una maniera assolutamente geniale, elementi fantascientifici utilizzati davvero bene (la storia di come hanno saputo rendere abitabile Marte mi ha fatta impazzire), o le leggende varie che di volume in volume si sono intrecciate alle storie della protagonista, hanno fatto sì che questo fosse un manga davvero completo.
I disegni dimostrano una cura eccezionale, tanto da trasportare davvero il lettore nella vera Venezia: non trovo pecche nel suo lavoro, tutto mi sembra rispettato nel minimo dettaglio, quello che almeno doveva essere una vera riproduzione della nostra Serenissima. Anche per quanto riguarda il character design non ho nulla da ridire, è un tratto pulito, adatto a uno shoujo, che esprime tutta la bellezza e leggerezza del manga. Ma Aria non è solo un manga leggero, perché posso dire senza vergogna di avere pianto per alcuni capitoli, e di essermi molto emozionata.
Lo consiglio agli amanti delle storie la cui vera trama è la semplice vita di tutti i giorni. Il percorso di Akari e delle sue amiche per diventare Prima, altro non è che il contorno, è il loro obiettivo, ma quello che conta davvero, è tutto quello che circonderà questo cammino.
"Aria" è un manga di dodici volumi, scritto e disegnato da Kozue Amano. Insieme al precedente "Aqua" , di cui è un sequel diretto, il manga racconta la storia di Akari e del suo sogno di diventare Undine.
Le Undine sono le donne che guidano le gondole di Neo-Venezia, una città costruita su Marte, ormai colonizzato dall'uomo, e identica in tutto e per tutto alla Venezia della Terra, che ormai non esiste più perchè sommersa dalle acque. 
Insieme ad Akari ci sono altre due aspiranti Undine: Aika e Alice. Le tre ragazze si allenano sotto la guida di Alicia, Akira e Athena, le tre migliori Undine di Aqua.
È difficile spiegare il fascino di "Aria" a chi non lo conosce. Il fumetto è un opera decisamente semplice, sia per trama che per svolgimento della stessa. Fondamentalmente si potrebbe dire che "Aria" è un manga incentrato sul tempo che passa e sui cambiamenti che ciò comporta.
Nel corso della sua durata viene raccontato di come Akari e le sue amiche cerchino di realizzare il proprio sogno, ma non lo fanno correndo, lottando o chissà che altro. Semplicemente vivono la propria vita, con i giorni che continuano inesorabili a passare, le stagioni che si susseguono…
Ma il bello di "Aria" sta proprio in questo. Nella maestria dell'autrice di raccontare la vita quotidiana delle protagoniste attraverso piccole e grandi avventure. A volte solo il cambio di uniforme tra quella estiva e quella invernale, altre volte l'attesa di qualcuno, o la preparazione di una qualche festa.
Con il passare del tempo nel manga, tutte le protagoniste imparano che non si può fermare il tempo e che perciò bisogna fare tesoro di ogni momento. Ciò non deve però diventare un auto commiserarsi pensando ai bei tempi andati, ma al contrario deve essere una spinta a vivere il domani sempre con nuova gioia perché qualcosa di nuovo e bello è sempre in attesa.
Questo è uno degli insegnamenti più belli del manga.
La storia invece come dicevo più su è semplice, ma ciò non vuol dire che sia poco interessante, tutt'altro. L'autrice è bravissima nel miscelare dei capitoli con storie solo divertenti ad altre molto toccanti e introspettive, in grado di emozionare fin nel profondo. Non mancano poi i capitoli dedicati a festività varie, sia di tradizione veneziana o italiana più in generale, o ad altre giapponesi, conditi di informazioni culturali spiegate in modo facile da assimilare.
Uno dei motivi di successo del manga è ovviamente l'ottimo cast di personaggi principali. A partire dalle tre protagoniste Akari, Aika e Alice, per continuare con le loro sempai Alicia, Akira e Athena, e le divertentissime e graziose mascotte delle compagnie di gondole come i gatti Aria, Hime e Mah.
Ottimamente caratterizzati, i personaggi sono vivi come pochi altri, in grado di lasciare davvero un segno nel cuore del lettore con le loro vicende, i loro sogni, le loro paure e ansie per il futuro.
Non sono da meno anche i personaggi secondari che le ragazze incontrano per le strade e i canali di Neo-Venezia, tutti molto riusciti.
Infine, rimane da parlare dei disegni di Kozue Amano.
L'autrice è davvero brava nel rappresentare Venezia, con i suoi panorami, rappresentati spesso con stupende illustrazioni a doppia pagina, sia in bianco e nero, con un sapiente uso dei chiaro e scuri e retini vari, ma soprattutto nelle bellissime illustrazioni a colori.
Ma c'è ancora di più: le espressioni dei personaggi, i loro volti, in grado di comunicare emozioni vere. Stupendi sorrisi, tristi lacrime, gioia, ansia, incertezza.
Chi legge può capire esattamente che emozione sta provando il personaggio mostrato, finendo influenzato. Ora questo non so se vale per tutti, ma sicuramente è stato così per me: se loro sorridevano, sorridevo anche io, se loro erano tristi, lo ero pure io.
Quando un fumetto riesce a far sentire così il lettore, non c'è discorso che tenga.
"Aria" non è sicuramente un fumetto per tutti. Il suo procedere lento e quasi senza trama potrebbe risultare ostico a qualcuno, ma per chi riesce ad entrare nello spirito giusto, per chi si emoziona per le piccole cose di tutti i giorni esattamente come fa Akari, si prospetta come una delle letture più gradevoli ed emozionanti di sempre.
Lo consiglio davvero, ma non perché mi è piaciuto (sicuramente anche per questo) ma perché penso che sia un manga da leggere per quello che comunica e trasmette, perché oltre a essere un bel fumetto è anche un invito a vivere una vita meno frenetica, dando la giusta importanza alle cose che la meritano davvero, cosa che in questi anni si è sfortunatamente persa.
Davvero una piccola perla da leggere assolutamente.
Le Undine sono le donne che guidano le gondole di Neo-Venezia, una città costruita su Marte, ormai colonizzato dall'uomo, e identica in tutto e per tutto alla Venezia della Terra, che ormai non esiste più perchè sommersa dalle acque. 
Insieme ad Akari ci sono altre due aspiranti Undine: Aika e Alice. Le tre ragazze si allenano sotto la guida di Alicia, Akira e Athena, le tre migliori Undine di Aqua.
È difficile spiegare il fascino di "Aria" a chi non lo conosce. Il fumetto è un opera decisamente semplice, sia per trama che per svolgimento della stessa. Fondamentalmente si potrebbe dire che "Aria" è un manga incentrato sul tempo che passa e sui cambiamenti che ciò comporta.
Nel corso della sua durata viene raccontato di come Akari e le sue amiche cerchino di realizzare il proprio sogno, ma non lo fanno correndo, lottando o chissà che altro. Semplicemente vivono la propria vita, con i giorni che continuano inesorabili a passare, le stagioni che si susseguono…
Ma il bello di "Aria" sta proprio in questo. Nella maestria dell'autrice di raccontare la vita quotidiana delle protagoniste attraverso piccole e grandi avventure. A volte solo il cambio di uniforme tra quella estiva e quella invernale, altre volte l'attesa di qualcuno, o la preparazione di una qualche festa.
Con il passare del tempo nel manga, tutte le protagoniste imparano che non si può fermare il tempo e che perciò bisogna fare tesoro di ogni momento. Ciò non deve però diventare un auto commiserarsi pensando ai bei tempi andati, ma al contrario deve essere una spinta a vivere il domani sempre con nuova gioia perché qualcosa di nuovo e bello è sempre in attesa.
Questo è uno degli insegnamenti più belli del manga.
La storia invece come dicevo più su è semplice, ma ciò non vuol dire che sia poco interessante, tutt'altro. L'autrice è bravissima nel miscelare dei capitoli con storie solo divertenti ad altre molto toccanti e introspettive, in grado di emozionare fin nel profondo. Non mancano poi i capitoli dedicati a festività varie, sia di tradizione veneziana o italiana più in generale, o ad altre giapponesi, conditi di informazioni culturali spiegate in modo facile da assimilare.
Uno dei motivi di successo del manga è ovviamente l'ottimo cast di personaggi principali. A partire dalle tre protagoniste Akari, Aika e Alice, per continuare con le loro sempai Alicia, Akira e Athena, e le divertentissime e graziose mascotte delle compagnie di gondole come i gatti Aria, Hime e Mah.
Ottimamente caratterizzati, i personaggi sono vivi come pochi altri, in grado di lasciare davvero un segno nel cuore del lettore con le loro vicende, i loro sogni, le loro paure e ansie per il futuro.
Non sono da meno anche i personaggi secondari che le ragazze incontrano per le strade e i canali di Neo-Venezia, tutti molto riusciti.
Infine, rimane da parlare dei disegni di Kozue Amano.
L'autrice è davvero brava nel rappresentare Venezia, con i suoi panorami, rappresentati spesso con stupende illustrazioni a doppia pagina, sia in bianco e nero, con un sapiente uso dei chiaro e scuri e retini vari, ma soprattutto nelle bellissime illustrazioni a colori.
Ma c'è ancora di più: le espressioni dei personaggi, i loro volti, in grado di comunicare emozioni vere. Stupendi sorrisi, tristi lacrime, gioia, ansia, incertezza.
Chi legge può capire esattamente che emozione sta provando il personaggio mostrato, finendo influenzato. Ora questo non so se vale per tutti, ma sicuramente è stato così per me: se loro sorridevano, sorridevo anche io, se loro erano tristi, lo ero pure io.
Quando un fumetto riesce a far sentire così il lettore, non c'è discorso che tenga.
"Aria" non è sicuramente un fumetto per tutti. Il suo procedere lento e quasi senza trama potrebbe risultare ostico a qualcuno, ma per chi riesce ad entrare nello spirito giusto, per chi si emoziona per le piccole cose di tutti i giorni esattamente come fa Akari, si prospetta come una delle letture più gradevoli ed emozionanti di sempre.
Lo consiglio davvero, ma non perché mi è piaciuto (sicuramente anche per questo) ma perché penso che sia un manga da leggere per quello che comunica e trasmette, perché oltre a essere un bel fumetto è anche un invito a vivere una vita meno frenetica, dando la giusta importanza alle cose che la meritano davvero, cosa che in questi anni si è sfortunatamente persa.
Davvero una piccola perla da leggere assolutamente.
Aria è un'opera di Kozue Amano composta da 12 volumi edita da Star Comics.
E' un manga di tipo Slice of Life, infatti non vi è una vera e propria trama, sono tutti episodi autoconclusivi che raccontano la vita di Akari Mizunashi durante la sua permanenza su Aqua, il pianeta dell'acqua.
E' in realtà proprio la protagonista stessa a raccontarci la propria storia attraverso delle e-mail che scrive a un destinatario ignoto (almeno fino alla fine della serie). La vicenda è ambientata in futuro lontano a Neo Venezia, una fedelissima ricostruzione di Venezia edificata sul pianeta Marte, ormai adatto ad ospitare l'uomo; nonostante ci troviamo nel futuro la città in questione è stata costruita appositamente come la Venezia dei nostri giorni riducendo la tecnologia al minimo indispensabile per sopravvivere. E' proprio questa semplicità uno degli aspetti che convince Akari a intraprendere il suo viaggio verso Marte con lo scopo di diventare un'esperta Undine (gondoliera).
La vera protagonista di questa storia è la Semplicità, la gioia delle piccole cose, dei momenti belli ed indimenticabili che Akari trascorre nel suo apprendistato assieme alle sue amiche e alle persone che nel suo percorso incontra. In realtà non succede quasi mai niente di così speciale o eccezionale ma il bello è proprio questo; l'autrice vuole farci capire che anche nelle cose di tutti i giorni è possibile trovare la felicità e in questo Akari ne è la maestra assoluta, infatti basta un niente per farla entusiasmare e renderla felice.
L'intera opera trasmette in ogni singolo capitolo un senso di calma, pace e tranquillità che è difficile ritrovare anche in opere di questo genere.
Un merito particolare va dato all'autrice, soprattutto per i disegni; sotto questo punto di vista ho apprezzato tantissimo lo stile dell'autrice veramente candido e pulito, senza macchie o sfaccettature, limpido e di facile comprensione. La realizzazione del paesaggio veneziano è stata curata nei minimi dettagli che presentano tutti gli elementi a noi cari, dai monumenti agli eventi tipici, e aggiungendo ogni tanto un briciolo di fantasia e di elementi giapponesi. Anche i personaggi sono stati realizzati molto bene, sia per quanto riguarda il disegno che rispetta sempre le proporzioni, sia per quanto riguarda i caratteri e le particolarità più disparate che sono state attribuite ad ognuno.
A livello grafico è uno dei manga più piacevoli che mi sia mai capitato di leggere, elemento fondamentale in un'opera di questo tipo dove i dialoghi e la trama non sono così complicati o importanti come possono esserlo in altre tipologie.
Nonostante questo Kozue Amano è riuscita negli ultimi capitoli a creare anche una sorta di suspense e di attesa, regalandoci un finale coi fiocchi.
Un'opera da non perdere assolutamente per chi cerca qualcosa di diverso e di poco impegnativo ma che lascia comunque una grande soddisfazione al lettore; non dare 10 a un'opera così bella e profonda sembra quasi un crimine!
E' un manga di tipo Slice of Life, infatti non vi è una vera e propria trama, sono tutti episodi autoconclusivi che raccontano la vita di Akari Mizunashi durante la sua permanenza su Aqua, il pianeta dell'acqua.
E' in realtà proprio la protagonista stessa a raccontarci la propria storia attraverso delle e-mail che scrive a un destinatario ignoto (almeno fino alla fine della serie). La vicenda è ambientata in futuro lontano a Neo Venezia, una fedelissima ricostruzione di Venezia edificata sul pianeta Marte, ormai adatto ad ospitare l'uomo; nonostante ci troviamo nel futuro la città in questione è stata costruita appositamente come la Venezia dei nostri giorni riducendo la tecnologia al minimo indispensabile per sopravvivere. E' proprio questa semplicità uno degli aspetti che convince Akari a intraprendere il suo viaggio verso Marte con lo scopo di diventare un'esperta Undine (gondoliera).
La vera protagonista di questa storia è la Semplicità, la gioia delle piccole cose, dei momenti belli ed indimenticabili che Akari trascorre nel suo apprendistato assieme alle sue amiche e alle persone che nel suo percorso incontra. In realtà non succede quasi mai niente di così speciale o eccezionale ma il bello è proprio questo; l'autrice vuole farci capire che anche nelle cose di tutti i giorni è possibile trovare la felicità e in questo Akari ne è la maestra assoluta, infatti basta un niente per farla entusiasmare e renderla felice.
L'intera opera trasmette in ogni singolo capitolo un senso di calma, pace e tranquillità che è difficile ritrovare anche in opere di questo genere.
Un merito particolare va dato all'autrice, soprattutto per i disegni; sotto questo punto di vista ho apprezzato tantissimo lo stile dell'autrice veramente candido e pulito, senza macchie o sfaccettature, limpido e di facile comprensione. La realizzazione del paesaggio veneziano è stata curata nei minimi dettagli che presentano tutti gli elementi a noi cari, dai monumenti agli eventi tipici, e aggiungendo ogni tanto un briciolo di fantasia e di elementi giapponesi. Anche i personaggi sono stati realizzati molto bene, sia per quanto riguarda il disegno che rispetta sempre le proporzioni, sia per quanto riguarda i caratteri e le particolarità più disparate che sono state attribuite ad ognuno.
A livello grafico è uno dei manga più piacevoli che mi sia mai capitato di leggere, elemento fondamentale in un'opera di questo tipo dove i dialoghi e la trama non sono così complicati o importanti come possono esserlo in altre tipologie.
Nonostante questo Kozue Amano è riuscita negli ultimi capitoli a creare anche una sorta di suspense e di attesa, regalandoci un finale coi fiocchi.
Un'opera da non perdere assolutamente per chi cerca qualcosa di diverso e di poco impegnativo ma che lascia comunque una grande soddisfazione al lettore; non dare 10 a un'opera così bella e profonda sembra quasi un crimine!
Sebbene scisse in due opere distinte a causa di problemi di natura editoriale, Aria e Aqua sono un'unica storia in cui Aria è il diretto seguito di Aqua.
Tra le opere maggiormente iconiche del filone "iyashikei", il manga curativo*, Aria spinge il lettore a riflettere sul piacere del quotidiano e delle piccole cose, di come la felicità nasca da esse e dall'attitudine con cui il singolo individuo si approssima ad esse ed alle persone a lui vicine. In contrapposizione al nostro mondo caotico e stressante, in cui le persone sono sempre più di fretta e di corsa, Kozue Amano ci presenta Neo-Venezia, città interamente progettata per ricreare, nei più piccoli dettagli, la Venezia terrestre di inizio XXI secolo. Una città per certi versi utopica e anacronistica, in cui gli uomini svolgono lavori manuali nonostante la tecnologia terrestre gli permetterebbe di non farlo, in modo da assaporare ogni momento, ogni attimo, ogni singolo gesto ed attività nella sua pienezza, rigettando il sistema di vita caotico e tecnocentrico della madrepatria terrestre. Simbolo di Neo-Venezia sono i numerosi canali a canaletti che percorrono tutta la città e le gondole che li solcano, ma soprattutto le "Undine", uniche donne a cui è permesso guidare una gondola e che si occupano di accompagnare i turisti in una visita alla città. La protagonista della storia, Akari, incarna alla perfezione tutte le caratteristiche di Neo-Venezia su cui la Amano vuole fare riflettere il lettore, tanto da venire più volte soprannominata "l'esperta della felicità", abile com'è di carpire il meglio da ogni situazione e da ogni persona, capace di divertirsi nell'attendere per un intero pomeriggio una persona o di emozionarsi al solo pensiero del cambio d'uniforme...
La struttura narrativa di Aria è formata da capitoli autoconclusivi incentrati sulle quotidiane meraviglie in cui Akari e gli altri personaggi s'imbattono di volta in volta, a cui si aggiungono un paio di sottotrame orizzontali che si dipanano per l'arco di tutta la storia. Tramite la sua "esperta della felicità", Kozue Amano prende per mano il lettore e lo accompagna in un taumaturgico viaggio di 14 volumi in grado di arricchirlo, rasserenargli l'animo, farlo sentire in pace col mondo e, probabilmente, anche stampargli sul viso un sorriso un po' idiota.
* iyashikei: traducibile in "curativo", lo iyashikei è considerato una sorta di sottogenere dello slice of life. Caratterizzato da un effetto rilassante e taumaturgico sul lettore (da qui il significato del termine), è incentrato su storie di tutti i giorni, sul piacere del quotidiano e delle piccole cose, sul rapporto con la natura e tratteggia un mondo per certi versi utopico, privo di conflitti e avvenimenti realmente brutti o drammatici. Manifesti unanimemente riconosciuti del genere sono Aria di Kozue Amano e Yokohama kaidashi kikou di Hitoshi Ashihano.
Tra le opere maggiormente iconiche del filone "iyashikei", il manga curativo*, Aria spinge il lettore a riflettere sul piacere del quotidiano e delle piccole cose, di come la felicità nasca da esse e dall'attitudine con cui il singolo individuo si approssima ad esse ed alle persone a lui vicine. In contrapposizione al nostro mondo caotico e stressante, in cui le persone sono sempre più di fretta e di corsa, Kozue Amano ci presenta Neo-Venezia, città interamente progettata per ricreare, nei più piccoli dettagli, la Venezia terrestre di inizio XXI secolo. Una città per certi versi utopica e anacronistica, in cui gli uomini svolgono lavori manuali nonostante la tecnologia terrestre gli permetterebbe di non farlo, in modo da assaporare ogni momento, ogni attimo, ogni singolo gesto ed attività nella sua pienezza, rigettando il sistema di vita caotico e tecnocentrico della madrepatria terrestre. Simbolo di Neo-Venezia sono i numerosi canali a canaletti che percorrono tutta la città e le gondole che li solcano, ma soprattutto le "Undine", uniche donne a cui è permesso guidare una gondola e che si occupano di accompagnare i turisti in una visita alla città. La protagonista della storia, Akari, incarna alla perfezione tutte le caratteristiche di Neo-Venezia su cui la Amano vuole fare riflettere il lettore, tanto da venire più volte soprannominata "l'esperta della felicità", abile com'è di carpire il meglio da ogni situazione e da ogni persona, capace di divertirsi nell'attendere per un intero pomeriggio una persona o di emozionarsi al solo pensiero del cambio d'uniforme...
La struttura narrativa di Aria è formata da capitoli autoconclusivi incentrati sulle quotidiane meraviglie in cui Akari e gli altri personaggi s'imbattono di volta in volta, a cui si aggiungono un paio di sottotrame orizzontali che si dipanano per l'arco di tutta la storia. Tramite la sua "esperta della felicità", Kozue Amano prende per mano il lettore e lo accompagna in un taumaturgico viaggio di 14 volumi in grado di arricchirlo, rasserenargli l'animo, farlo sentire in pace col mondo e, probabilmente, anche stampargli sul viso un sorriso un po' idiota.
* iyashikei: traducibile in "curativo", lo iyashikei è considerato una sorta di sottogenere dello slice of life. Caratterizzato da un effetto rilassante e taumaturgico sul lettore (da qui il significato del termine), è incentrato su storie di tutti i giorni, sul piacere del quotidiano e delle piccole cose, sul rapporto con la natura e tratteggia un mondo per certi versi utopico, privo di conflitti e avvenimenti realmente brutti o drammatici. Manifesti unanimemente riconosciuti del genere sono Aria di Kozue Amano e Yokohama kaidashi kikou di Hitoshi Ashihano.
L'essenziale è invisibile agli occhi.
Aqua è un sogno, un'utopia, un luogo dove né cattivi sentimenti né meschinità sono di casa, un posto solare e pieno di prospettive, di placida quiete e di serenità. La vita su questo pianeta rappresenta un "negativo", un capovolgimento, del suo parallelo terrestre. Dicotomia messa in rilievo in più di un'occasione dalla protagonista stessa quando ricorda di come la sua vita laggiù fosse stata molto diversa, più movimentata, ma anche più stressante. La città di Neo Venezia è al contrario una sorta di Eden incontaminato, un mondo parallelo al di fuori del tempo, un ambiente dal sapore retrò che si fonde tuttavia con elementi fantascientifici, una coniugio di due cardini dissonanti ma che si compenetrano con sottigliezza ed eleganza. La spiegazione di alcuni di questi elementi "futuristici" sarà oggetto di diversi archi narrativi, ed occasione di stupore per la nostra protagonista, Akari, immersa in questo nuovo mondo per lei totalmente nuovo.
Akari si è trasferita a Neo-Venezia spinta dal sogno di diventare Undine, una sorta di guida turistica che trasporta i suoi passeggeri sulle gondole, imbarcazioni tipicamente veneziane. L'ambientazione viene descritta ampiamente e in modo particolareggiato grazie alla composizione di innumerevoli dettagli: a partire dal sistema per distribuire la posta, fino ad arrivare al meccanismo con cui si mantiene stabile il clima. Si dedica inoltre molta attenzione alla tradizione e ai molteplici aspetti della cultura Veneziana, cui si ispirano interi capitoli. Così, ad esempio, assisteremo ad un magico carnevale, alla Vogalonga, e alla celebrazione di altre festività caratteristiche (e non). Considerevole anche il ruolo giocato da certe leggende e misteri che circolano per la città; essi verranno presi come soggetto centrale per alcune delle vicende e ciò contribuirà molto a rendere l'atmosfera, semplice e quotidiana, venata da un particolare retrogusto sovrannaturale.
L'atmosfera è trasognata ed assorta, a tratti anche onirica; si rimane come incantati dalla magia che le tavole di Kozue Amano riescono ad evocare. In particolare i paesaggi sono resi superbamente, attraverso magistrali giochi di luce e (nelle illustrazioni) di colori mozzafiato. Lo spirare del vento tra i capelli, la luce del tramonto, il cielo che si riflette sullo specchio dell'acqua, le foglie autunnali che turbinano sollevate da una folata, sono solo alcuni degli elementi che sembrano quasi tangibili tanto sono vividi. L'estetica di Aria fa parte integrante dell'opera, ed è una delle caratteristiche che la rendono una lettura davvero unica, rilassante e piacevole, quasi un sogno ad occhi aperti in un insonnolito pomeriggio estivo dal quale è difficile svegliarsi. Abbiamo di fronte un'opera che ispira all'animo tranquillità e letizia, mettendo a proprio agio il lettore, prendendolo gentilmente per mano per accompagnarlo in un viaggio la cui meta è non la scoperta di un nuovo mondo, ma la riscoperta del mondo o, se vogliamo, la scoperta di un nuovo modo di vedere le cose.
Aria trabocca di una filosofia tutta sua, forse non davvero originale, tuttavia non è il "cosa", ma il "come" che viene in rilievo in questo tipo di opere. L'autrice si dimostra capace di una elegante e raffinata comunicazione, il suo modo di narrare, delicato e dolce, ha la peculiarità di far si che tutto ciò che avviene, ogni singolo accadimento quotidiano, assuma un fascino ed una luce particolari. La normalità, la vita di tutti i giorni, diventa il teatro in cui viene messa in scena la ricerca della felicità, una felicità che inaspettatamente erompe dalle cose che solitamente si reputano insignificanti, banali, prive di valore. Questo riesce molto bene ad Akari, la protagonista, che è in grado di scovare e di fare emergere il lato inusuale, stimolante e piacevole di ogni cosa e situazione. Anche il dovere aspettare per una giornata intera una persona che poi, alla fine, non si presenterà, diventa qualcosa di attraente. Si trasfigura persino in una bellissima esperienza, se viene visto attraverso gli occhi giusti. L'uomo insegue la felicità, ma non si pone mai la domanda: "cosa significa essere felici?", non ne ha il tempo, perché appunto deve sbrigarsi a diventare felice, ciò è ancora più vero nel contesto della frenetica e consumistica società moderna, dove le persone sono abituate ad assuefarsi al piacere e ad ingigantire il dolore. Più in generale, ci si abitua velocemente alle cose che ci circondano, finendo per darle per scontate: i dettagli e le sfumature del mondo ci appaiono prima grigi, poi trasparenti per l'abitudine, la ripetizione meccanica della medesima, asfissiante, routine. Il segreto di Akari è il saper vedere ogni giorno lo stesso paesaggio, la stessa strada, la stessa stanza, e rimanerne incantata come se fosse la prima volta. Perché ad ogni nuovo sguardo si possono notare aspetti che erano sfuggiti in precedenza, ogni nuova esperienza porta con sé qualcosa di inaspettato, che getta una luce diversa sugli avvenimenti e tinge il mondo di nuove tonalità. La risposta di Akari è che la felicità si trova ovunque, in ogni posto e in ogni luogo, in ogni situazione e in ogni evento, in ogni porto, in ogni strada, in ogni casa e in ogni città. Perché la felicità è uno stato interiore che dipende dalla persona, è un qualcosa che non possiamo che apprezzare, in primo luogo, da noi stessi. Il modo di vedere il mondo cambia a seconda di come il nostro animo è disposto a riceverlo. Sebbene talvolta la felicità ci sia così vicina quasi da poterla toccare, spesso non riusciamo a vederla e a esserne consapevoli, essa è trasparente come il vetro. Ciò può diventare forse più chiaro con la vicenda della mano sinistra, che incarna la filosofia dell'intera opera. La mano sinistra è davvero un'incapace, non riesce a scrivere, non riesce a impugnare la forchetta (o le bacchette) per mangiare, non riesce a compiere tantissimi altri gesti che invece la destra assolve senza sforzo. La mano sinistra, insomma, è davvero goffa ed impacciata, un totale fallimento, come potrebbe essere apprezzata? Non riuscirà mai a compiere i prodigi della sorella. Nondimeno, ciò che talvolta non si nota, e a cui non si da importanza, è che se la destra scrive, la sinistra tiene fermo il foglio, se la destra prende il cibo, la sinistra sorregge il piatto da cui si mangia e così via, essa adempie ad una serie di funzioni altrettanto importanti ma a cui normalmente non si da peso. L'abitudine ci può rendere ciechi, anche verso la nostra stessa cecità. E questo vale in tutti i campi, anche e soprattutto in quello cognitivo.
Uno dei temi principali, ma che emerge veramente solo verso la conclusione, è poi il ruolo del cambiamento. Il cambiamento viene visto come un processo doloroso, il cambiamento distrugge la situazione precedente per portare ad una nuova condizione, ma è proprio il movimento del divenire e l'evolversi delle situazioni a rendere il mondo così interessante e pieno di prospettive. Non ha alcun senso disperarsi per quello che si è perduto, ogni fine è un nuovo inizio, ogni "The End" è il principio di una nuova storia. Questo gioco, questa ruota che gira, ma che tuttavia non si ripete mai in modo uguale poiché innumerevoli dettagli mutano continuamente, fa parte della vita, ne è una parte sostanziale.
Per concludere, Aria a mio avviso è un'opera da leggere. A prima vista sembra qualcosa di banale, che parla di un tema ormai trito, o dato per ovvio. Tuttavia penso meriti una possibilità. Probabilmente si tratta di un manga che non è in grado di soddisfare tutti, non si rivolge di certo ad un pubblico generalista, è troppo intimo e particolare. Aria è un'esperienza da vivere, da assaporare pagina dopo pagina, arco dopo arco, con occhi sempre nuovi. Molti lo troveranno noioso, facilmente altrettanti lo troveranno vuoto, per quanto mi riguarda è semplicemente uno dei miei manga preferiti.
Aqua è un sogno, un'utopia, un luogo dove né cattivi sentimenti né meschinità sono di casa, un posto solare e pieno di prospettive, di placida quiete e di serenità. La vita su questo pianeta rappresenta un "negativo", un capovolgimento, del suo parallelo terrestre. Dicotomia messa in rilievo in più di un'occasione dalla protagonista stessa quando ricorda di come la sua vita laggiù fosse stata molto diversa, più movimentata, ma anche più stressante. La città di Neo Venezia è al contrario una sorta di Eden incontaminato, un mondo parallelo al di fuori del tempo, un ambiente dal sapore retrò che si fonde tuttavia con elementi fantascientifici, una coniugio di due cardini dissonanti ma che si compenetrano con sottigliezza ed eleganza. La spiegazione di alcuni di questi elementi "futuristici" sarà oggetto di diversi archi narrativi, ed occasione di stupore per la nostra protagonista, Akari, immersa in questo nuovo mondo per lei totalmente nuovo.
Akari si è trasferita a Neo-Venezia spinta dal sogno di diventare Undine, una sorta di guida turistica che trasporta i suoi passeggeri sulle gondole, imbarcazioni tipicamente veneziane. L'ambientazione viene descritta ampiamente e in modo particolareggiato grazie alla composizione di innumerevoli dettagli: a partire dal sistema per distribuire la posta, fino ad arrivare al meccanismo con cui si mantiene stabile il clima. Si dedica inoltre molta attenzione alla tradizione e ai molteplici aspetti della cultura Veneziana, cui si ispirano interi capitoli. Così, ad esempio, assisteremo ad un magico carnevale, alla Vogalonga, e alla celebrazione di altre festività caratteristiche (e non). Considerevole anche il ruolo giocato da certe leggende e misteri che circolano per la città; essi verranno presi come soggetto centrale per alcune delle vicende e ciò contribuirà molto a rendere l'atmosfera, semplice e quotidiana, venata da un particolare retrogusto sovrannaturale.
L'atmosfera è trasognata ed assorta, a tratti anche onirica; si rimane come incantati dalla magia che le tavole di Kozue Amano riescono ad evocare. In particolare i paesaggi sono resi superbamente, attraverso magistrali giochi di luce e (nelle illustrazioni) di colori mozzafiato. Lo spirare del vento tra i capelli, la luce del tramonto, il cielo che si riflette sullo specchio dell'acqua, le foglie autunnali che turbinano sollevate da una folata, sono solo alcuni degli elementi che sembrano quasi tangibili tanto sono vividi. L'estetica di Aria fa parte integrante dell'opera, ed è una delle caratteristiche che la rendono una lettura davvero unica, rilassante e piacevole, quasi un sogno ad occhi aperti in un insonnolito pomeriggio estivo dal quale è difficile svegliarsi. Abbiamo di fronte un'opera che ispira all'animo tranquillità e letizia, mettendo a proprio agio il lettore, prendendolo gentilmente per mano per accompagnarlo in un viaggio la cui meta è non la scoperta di un nuovo mondo, ma la riscoperta del mondo o, se vogliamo, la scoperta di un nuovo modo di vedere le cose.
Aria trabocca di una filosofia tutta sua, forse non davvero originale, tuttavia non è il "cosa", ma il "come" che viene in rilievo in questo tipo di opere. L'autrice si dimostra capace di una elegante e raffinata comunicazione, il suo modo di narrare, delicato e dolce, ha la peculiarità di far si che tutto ciò che avviene, ogni singolo accadimento quotidiano, assuma un fascino ed una luce particolari. La normalità, la vita di tutti i giorni, diventa il teatro in cui viene messa in scena la ricerca della felicità, una felicità che inaspettatamente erompe dalle cose che solitamente si reputano insignificanti, banali, prive di valore. Questo riesce molto bene ad Akari, la protagonista, che è in grado di scovare e di fare emergere il lato inusuale, stimolante e piacevole di ogni cosa e situazione. Anche il dovere aspettare per una giornata intera una persona che poi, alla fine, non si presenterà, diventa qualcosa di attraente. Si trasfigura persino in una bellissima esperienza, se viene visto attraverso gli occhi giusti. L'uomo insegue la felicità, ma non si pone mai la domanda: "cosa significa essere felici?", non ne ha il tempo, perché appunto deve sbrigarsi a diventare felice, ciò è ancora più vero nel contesto della frenetica e consumistica società moderna, dove le persone sono abituate ad assuefarsi al piacere e ad ingigantire il dolore. Più in generale, ci si abitua velocemente alle cose che ci circondano, finendo per darle per scontate: i dettagli e le sfumature del mondo ci appaiono prima grigi, poi trasparenti per l'abitudine, la ripetizione meccanica della medesima, asfissiante, routine. Il segreto di Akari è il saper vedere ogni giorno lo stesso paesaggio, la stessa strada, la stessa stanza, e rimanerne incantata come se fosse la prima volta. Perché ad ogni nuovo sguardo si possono notare aspetti che erano sfuggiti in precedenza, ogni nuova esperienza porta con sé qualcosa di inaspettato, che getta una luce diversa sugli avvenimenti e tinge il mondo di nuove tonalità. La risposta di Akari è che la felicità si trova ovunque, in ogni posto e in ogni luogo, in ogni situazione e in ogni evento, in ogni porto, in ogni strada, in ogni casa e in ogni città. Perché la felicità è uno stato interiore che dipende dalla persona, è un qualcosa che non possiamo che apprezzare, in primo luogo, da noi stessi. Il modo di vedere il mondo cambia a seconda di come il nostro animo è disposto a riceverlo. Sebbene talvolta la felicità ci sia così vicina quasi da poterla toccare, spesso non riusciamo a vederla e a esserne consapevoli, essa è trasparente come il vetro. Ciò può diventare forse più chiaro con la vicenda della mano sinistra, che incarna la filosofia dell'intera opera. La mano sinistra è davvero un'incapace, non riesce a scrivere, non riesce a impugnare la forchetta (o le bacchette) per mangiare, non riesce a compiere tantissimi altri gesti che invece la destra assolve senza sforzo. La mano sinistra, insomma, è davvero goffa ed impacciata, un totale fallimento, come potrebbe essere apprezzata? Non riuscirà mai a compiere i prodigi della sorella. Nondimeno, ciò che talvolta non si nota, e a cui non si da importanza, è che se la destra scrive, la sinistra tiene fermo il foglio, se la destra prende il cibo, la sinistra sorregge il piatto da cui si mangia e così via, essa adempie ad una serie di funzioni altrettanto importanti ma a cui normalmente non si da peso. L'abitudine ci può rendere ciechi, anche verso la nostra stessa cecità. E questo vale in tutti i campi, anche e soprattutto in quello cognitivo.
Uno dei temi principali, ma che emerge veramente solo verso la conclusione, è poi il ruolo del cambiamento. Il cambiamento viene visto come un processo doloroso, il cambiamento distrugge la situazione precedente per portare ad una nuova condizione, ma è proprio il movimento del divenire e l'evolversi delle situazioni a rendere il mondo così interessante e pieno di prospettive. Non ha alcun senso disperarsi per quello che si è perduto, ogni fine è un nuovo inizio, ogni "The End" è il principio di una nuova storia. Questo gioco, questa ruota che gira, ma che tuttavia non si ripete mai in modo uguale poiché innumerevoli dettagli mutano continuamente, fa parte della vita, ne è una parte sostanziale.
Per concludere, Aria a mio avviso è un'opera da leggere. A prima vista sembra qualcosa di banale, che parla di un tema ormai trito, o dato per ovvio. Tuttavia penso meriti una possibilità. Probabilmente si tratta di un manga che non è in grado di soddisfare tutti, non si rivolge di certo ad un pubblico generalista, è troppo intimo e particolare. Aria è un'esperienza da vivere, da assaporare pagina dopo pagina, arco dopo arco, con occhi sempre nuovi. Molti lo troveranno noioso, facilmente altrettanti lo troveranno vuoto, per quanto mi riguarda è semplicemente uno dei miei manga preferiti.
Aria è un manga di Kozue Amano edito in Italia da Star comics. Nella versione italiana si compone di 10 volumi,mentre l'opera originale di 12; questo è dovuto al fatto che gli ultimi 4 numeri sono stati raccolti in 2 grossi volumi. All'inizio l'intera opera doveva avere il nome di Aqua, ma dopo i primi due volumi, il nome è cambiato in Aria. Quindi Aqua viene considerato un prequel che narra come Akari arriva su Neo-venezia e come entra nell'Aria Company. Le copertine del manga rimangono invariate dall'originale.
La storia è ambientata sul pianeta Marte, dopo che la sua superficie è stata quasi completamente ricoperta di acqua, viene rinominato Aqua. Ma tutte le avventure delle nostre protagoniste si concentrano sulla città di Neo-Venezia (una riproduzione fedele della vecchia città Terrestre). La protagonista principale è Akari Mizunashi, una ragazza proveniente dalla Terra, che vuole diventare una Undine (antico mestiere del gondoliere, ora riservato alle sole donne). Akari entra a far parte dell'Aria Company, una delle tre compagnie principali di Aqua, insieme all'antica Himeya e alla grande Orange Planet. Queste compagnie sono gestite da tre Undine, denominate "le Tre Fate dell'acqua", ovvero tre delle migliori Undine del pianeta Aqua. Ogni compagnia ha la particolarità di avere come direttori dei gatti dagli occhi blu. Con l'andare avanti nella storia si nota molto la maturazione delle Undine e l'amicizia che si rafforza fra loro. Akari e le altre saranno alla prese quotidianamente con il lavoro e gli allenamenti, che le porteranno a scoprire piccole "perle" che solo con dolcezza e semplicità si possono apprezzare.
Una particolarità che colpisce è quello che tutte le protagoniste del manga hanno il nome che comincia con la lettera A (chissà magari è un riferimento al pianeta Aqua). Il disegno dell'autrice è molto bello, curato e capace di trasmettere le emozioni del manga. Elementi fondamentali che caratterizzano la storia sono l'amicizia e l'impegno per il lavoro. Aria è un'opera tranquilla, poetica, delicata, da assaporare dolcemente. Non cerca di stupire il lettore con eclatanti colpi di scena, né tenta di costruire una trama particolarmente elaborata, cerca di dare invece una narrazione fresca e trasparente (anche accompagnata da delle deliziose scenette comiche), di quei piccoli dettagli che magari troppo spesso vengono dati per scontati, ma che agli occhi della nostra protagonista appaiono meravigliosi, splendenti e ricchi di significato.
In conclusione penso che questo manga sia davvero bellissimo, ancora tutt'ora continuo a leggerlo e rileggerlo senza mai stancarmi. Adoro tutto, dai disegni alla storia, dalla caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Per me merita veramente il voto che gli ho dato e anche più.
La storia è ambientata sul pianeta Marte, dopo che la sua superficie è stata quasi completamente ricoperta di acqua, viene rinominato Aqua. Ma tutte le avventure delle nostre protagoniste si concentrano sulla città di Neo-Venezia (una riproduzione fedele della vecchia città Terrestre). La protagonista principale è Akari Mizunashi, una ragazza proveniente dalla Terra, che vuole diventare una Undine (antico mestiere del gondoliere, ora riservato alle sole donne). Akari entra a far parte dell'Aria Company, una delle tre compagnie principali di Aqua, insieme all'antica Himeya e alla grande Orange Planet. Queste compagnie sono gestite da tre Undine, denominate "le Tre Fate dell'acqua", ovvero tre delle migliori Undine del pianeta Aqua. Ogni compagnia ha la particolarità di avere come direttori dei gatti dagli occhi blu. Con l'andare avanti nella storia si nota molto la maturazione delle Undine e l'amicizia che si rafforza fra loro. Akari e le altre saranno alla prese quotidianamente con il lavoro e gli allenamenti, che le porteranno a scoprire piccole "perle" che solo con dolcezza e semplicità si possono apprezzare.
Una particolarità che colpisce è quello che tutte le protagoniste del manga hanno il nome che comincia con la lettera A (chissà magari è un riferimento al pianeta Aqua). Il disegno dell'autrice è molto bello, curato e capace di trasmettere le emozioni del manga. Elementi fondamentali che caratterizzano la storia sono l'amicizia e l'impegno per il lavoro. Aria è un'opera tranquilla, poetica, delicata, da assaporare dolcemente. Non cerca di stupire il lettore con eclatanti colpi di scena, né tenta di costruire una trama particolarmente elaborata, cerca di dare invece una narrazione fresca e trasparente (anche accompagnata da delle deliziose scenette comiche), di quei piccoli dettagli che magari troppo spesso vengono dati per scontati, ma che agli occhi della nostra protagonista appaiono meravigliosi, splendenti e ricchi di significato.
In conclusione penso che questo manga sia davvero bellissimo, ancora tutt'ora continuo a leggerlo e rileggerlo senza mai stancarmi. Adoro tutto, dai disegni alla storia, dalla caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Per me merita veramente il voto che gli ho dato e anche più.
Che boccata d'Aria questo manga. Una scoperta eccezzzzionale veramente!
Già solo le copertine tolgono il respiro, vi conviene fare una grande scorta di bombole a ossigeno prima di immergervi nel Favoloso Mondo di Akarì (alla Amélie).
Molti si lamentano del fatto che Aria non abbia una trama vera e propria, che "non succede niente". Credo che in tutti noi invece succeda qualcosa quando leggiamo Aria. Aria è una disarmante esaltazione della vita. Non importa quanto tu sia depresso perché la tua ragazza ti ha lasciato, perché il professore (quel monello!) ti ha dato un voto più basso di quello che ha copiato da te, perché la playstation si è rotta, perché sono finiti i biscotti nella credenza...Aria curerà ogni tua ferita. Aria ti farà capire come sia naturale vivere la vita senza complicarsela, gioire delle piccole cose, anche quelle che apparentemente noi diamo per scontate. Akari, la protagonista, può apparire ingenua e a tratti anche fastidiosa per questa sua capacità di stupirsi di fronte a ogni cosa, l'ho invidiata così tante volte leggendo la sua storia, forse dovremmo tornare tutti a guardare le cose con gli occhi di un bambino, a mo' di Piccolo Principe. Non vi è cattiveria in questo manga, non vi sono personaggi negativi, è la prima volta che mi piacciono veramente tutti, che trovo in ognuno dei personaggi una parte di me, la parte migliore di me, o la parte di me che vorrei migliorare. E' un manga estremamente positivo, un maestro di vita. Eppure non è mai una lezione noiosa. I sentimenti dei personaggi sono sempre così sinceri, così puri, che ti fanno quasi sentire sporca e ti fanno venir voglia di purificare anche i tuoi, vorresti prendere un pezzetto di tutti loro e portarlo sempre con te. La spontaneità di Akari, la gentilezza di Alicia, la sincerità di Aika, la bravura di Alice, la dolcezza di Athena, la forza di Akira, la carineria del direttore Aria, il nome del direttore Mah, la gentilezza di Akatsuki, e potrei continuare all'infinito. Aria è un inno alla bellezza della vita e dei rapporti umani, bellezza che forse tutti noi dovremmo riscoprire, fuori di noi e dentro di noi.
Già solo le copertine tolgono il respiro, vi conviene fare una grande scorta di bombole a ossigeno prima di immergervi nel Favoloso Mondo di Akarì (alla Amélie).
Molti si lamentano del fatto che Aria non abbia una trama vera e propria, che "non succede niente". Credo che in tutti noi invece succeda qualcosa quando leggiamo Aria. Aria è una disarmante esaltazione della vita. Non importa quanto tu sia depresso perché la tua ragazza ti ha lasciato, perché il professore (quel monello!) ti ha dato un voto più basso di quello che ha copiato da te, perché la playstation si è rotta, perché sono finiti i biscotti nella credenza...Aria curerà ogni tua ferita. Aria ti farà capire come sia naturale vivere la vita senza complicarsela, gioire delle piccole cose, anche quelle che apparentemente noi diamo per scontate. Akari, la protagonista, può apparire ingenua e a tratti anche fastidiosa per questa sua capacità di stupirsi di fronte a ogni cosa, l'ho invidiata così tante volte leggendo la sua storia, forse dovremmo tornare tutti a guardare le cose con gli occhi di un bambino, a mo' di Piccolo Principe. Non vi è cattiveria in questo manga, non vi sono personaggi negativi, è la prima volta che mi piacciono veramente tutti, che trovo in ognuno dei personaggi una parte di me, la parte migliore di me, o la parte di me che vorrei migliorare. E' un manga estremamente positivo, un maestro di vita. Eppure non è mai una lezione noiosa. I sentimenti dei personaggi sono sempre così sinceri, così puri, che ti fanno quasi sentire sporca e ti fanno venir voglia di purificare anche i tuoi, vorresti prendere un pezzetto di tutti loro e portarlo sempre con te. La spontaneità di Akari, la gentilezza di Alicia, la sincerità di Aika, la bravura di Alice, la dolcezza di Athena, la forza di Akira, la carineria del direttore Aria, il nome del direttore Mah, la gentilezza di Akatsuki, e potrei continuare all'infinito. Aria è un inno alla bellezza della vita e dei rapporti umani, bellezza che forse tutti noi dovremmo riscoprire, fuori di noi e dentro di noi.
Ho ricevuto "Aria" come regalo di Natale dai miei genitori, non era nella mia wishlist e senza dubbio i primi volumi mi sono sembrati pressapoco noiosi. Slice of life ambientato in un futuro abbastanza lontano, nel pianeta Marte ribattezzato con il nome di Aqua.
Il manga "Aria" è accompagnato da "Aqua", un manga in due volumi che potrebbe essere considerato il suo prologo.
La protagonista del nostro manga, Akari, giunge sul pianeta Aqua, per la precisione a Neo Venezia (una copia della reale Venezia) per diventare un'Undine - in parole povere una gondoliera.
Giunta a destinazione incontra la senpai Alicia e varie colleghe di ditte rivali con cui farà indubbiamente amicizia. Il suo obiettivo è di diventare un'Undine professionista (o nel loro gergo una "Prima"), il finale del manga lo lascio alla vostra immaginazione anche se fin dalle prime battute si capisce come si andrà a concludere.
Dodici volumi interamente dedicati ad episodi autoconclusivi riguardanti la vita della giovane ed i suoi incontri per Neo Venezia. Niente avventure entusiasmanti, strane scoperte o suspence. Solo semplicità e calma. Per certi versi potrebbe essere definita una storia rilassante ma per la sua troppa calma finisce per essere noiosa o per non coinvolgere a pieno il lettore. Gli ultimi capitoli sono quelli che rialzano un po' la storia concedendo una quasi impercettibile tensione per poi sfociare in un finale che fa tirare un respiro di sollievo ma abbastanza scontato.
Consigliato giusto a coloro che non vogliono una lettura impegnativa. Niente di così imperdibile.
Il manga "Aria" è accompagnato da "Aqua", un manga in due volumi che potrebbe essere considerato il suo prologo.
La protagonista del nostro manga, Akari, giunge sul pianeta Aqua, per la precisione a Neo Venezia (una copia della reale Venezia) per diventare un'Undine - in parole povere una gondoliera.
Giunta a destinazione incontra la senpai Alicia e varie colleghe di ditte rivali con cui farà indubbiamente amicizia. Il suo obiettivo è di diventare un'Undine professionista (o nel loro gergo una "Prima"), il finale del manga lo lascio alla vostra immaginazione anche se fin dalle prime battute si capisce come si andrà a concludere.
Dodici volumi interamente dedicati ad episodi autoconclusivi riguardanti la vita della giovane ed i suoi incontri per Neo Venezia. Niente avventure entusiasmanti, strane scoperte o suspence. Solo semplicità e calma. Per certi versi potrebbe essere definita una storia rilassante ma per la sua troppa calma finisce per essere noiosa o per non coinvolgere a pieno il lettore. Gli ultimi capitoli sono quelli che rialzano un po' la storia concedendo una quasi impercettibile tensione per poi sfociare in un finale che fa tirare un respiro di sollievo ma abbastanza scontato.
Consigliato giusto a coloro che non vogliono una lettura impegnativa. Niente di così imperdibile.
Spesso e volentieri leggiamo un fumetto o un libro per ottenere suspance, avventura o brividi, alla costante ricerca di qualcosa che ci possa intrattenere a sufficienza e facendoci rimanere col fiato sospeso, senza fermarci realmente a capire cosa stiamo leggendo, o meglio, senza soffermarci e riflettere sulla realtà di quello che leggiamo.
La quotidianità presente in questo fumetto è l'aspetto che risalta maggiormente, tuttavia non è la fonte primaria, perché sono ben altri i messaggi presenti, numerose sfaccettature che si possono cogliere più e più volte, rileggendo il singolo volume.
Come altri prima di me, anch'io sono stato trascinato in questo fumetto, complice anche la mia provenienza e quella sintonia con il luogo d'origine, ovvero Venezia.
La sensei Amano è riuscita non solo a cogliere lo spirito di una città, ma è riuscita anche a capire come si muove, come viverla e come avvertirla.
A chi leggerà questo fumetto, dico non leggetelo con la voglia di leggervi, ma con la voglia di 'perdervi' in questo mondo.
La quotidianità presente in questo fumetto è l'aspetto che risalta maggiormente, tuttavia non è la fonte primaria, perché sono ben altri i messaggi presenti, numerose sfaccettature che si possono cogliere più e più volte, rileggendo il singolo volume.
Come altri prima di me, anch'io sono stato trascinato in questo fumetto, complice anche la mia provenienza e quella sintonia con il luogo d'origine, ovvero Venezia.
La sensei Amano è riuscita non solo a cogliere lo spirito di una città, ma è riuscita anche a capire come si muove, come viverla e come avvertirla.
A chi leggerà questo fumetto, dico non leggetelo con la voglia di leggervi, ma con la voglia di 'perdervi' in questo mondo.
A volte mi capita di associare una o più parole ad un manga. Che parola assocerei ad Aria? Sicuramente "Pace", "Tranquillità" e "Semplicità".
Il manga Aria racconta della storia di una giovane ragazza, di nome Akari, che vuole diventare un'undine.
La trama è semplice, no? Anche questo manga è così, non c'è niente di complicato. Aria non è un manga pieno di azione, lotte o guerre. anzi, è un manga molto tranquillo e semplice. Mi piace proprio per questo. Possiamo vivere le avventure di Akari quasi in prima persona, o almeno a me fa quest'effetto. Akari mi piace molto, riesce ad essere contenta per ogni cosa, anche la più insignificante. Mi ha insegnato molto questo manga. Poi, grazie ai disegni di Kozue Amano, la lettura è ancora più piacevole. Lo consiglio a tutti, questo manga a parer mio è bellissimo ed insegna molto. Voto: 10.
Il manga Aria racconta della storia di una giovane ragazza, di nome Akari, che vuole diventare un'undine.
La trama è semplice, no? Anche questo manga è così, non c'è niente di complicato. Aria non è un manga pieno di azione, lotte o guerre. anzi, è un manga molto tranquillo e semplice. Mi piace proprio per questo. Possiamo vivere le avventure di Akari quasi in prima persona, o almeno a me fa quest'effetto. Akari mi piace molto, riesce ad essere contenta per ogni cosa, anche la più insignificante. Mi ha insegnato molto questo manga. Poi, grazie ai disegni di Kozue Amano, la lettura è ancora più piacevole. Lo consiglio a tutti, questo manga a parer mio è bellissimo ed insegna molto. Voto: 10.
Li ho solo sfogliati e ho osservato ogni pagina di questi volumi, ma do 10 sulla fiducia, anche perchè rispetto ad Aqua che già aveva uno stile di disegno davvero unico, in Aria la Amano si è addirittura migliorata. Per il resto lo stile è sempre il suo, quello della grande Kozue Amano.
Non mi dilungo troppo a recensire ho già speso elogi per la serie animata e il prequel Aqua, però aggiungo un paio di cosette. Aria è stato spesso accusato di non avere una vera e propria trama, solo un sottilissimo filo conduttore (che non rivelo per rispetto dei futuri lettori) che unisce i capitoli per quanto riguarda il manga e gli episodi nell'anime. Ed è anche vero, perchè se intendiamo la trama come una storia che si sviluppa incessantemente dopo ogni vicenda, qui non è presente. Infatti questi episodi/capitoli sono autoconclusivi, dove la trama deve essere, per dirla filosoficamente, estrapolata dal lettore stesso. Infatti ho una mia personale interpretazione di quest'opera, a me ha davvero colpito, mostrare la vita quotidiana di queste ragazze alle prese con un percorso che le porta a crescere e a migliorare è stato geniale. Poi la sola idea di ricreare un mondo utopico quasi libero dai pensieri negativi ma sempre con un pizzico di mistero, è straordinario.
In conclusione, non finirò mai di elogiare questa serie, sottovalutata molte volte perchè appunto, priva di una trama sufficientemente esplicita, caratteristica affatto negativa, ma anzi, stimolante per la mente.
Non mi dilungo troppo a recensire ho già speso elogi per la serie animata e il prequel Aqua, però aggiungo un paio di cosette. Aria è stato spesso accusato di non avere una vera e propria trama, solo un sottilissimo filo conduttore (che non rivelo per rispetto dei futuri lettori) che unisce i capitoli per quanto riguarda il manga e gli episodi nell'anime. Ed è anche vero, perchè se intendiamo la trama come una storia che si sviluppa incessantemente dopo ogni vicenda, qui non è presente. Infatti questi episodi/capitoli sono autoconclusivi, dove la trama deve essere, per dirla filosoficamente, estrapolata dal lettore stesso. Infatti ho una mia personale interpretazione di quest'opera, a me ha davvero colpito, mostrare la vita quotidiana di queste ragazze alle prese con un percorso che le porta a crescere e a migliorare è stato geniale. Poi la sola idea di ricreare un mondo utopico quasi libero dai pensieri negativi ma sempre con un pizzico di mistero, è straordinario.
In conclusione, non finirò mai di elogiare questa serie, sottovalutata molte volte perchè appunto, priva di una trama sufficientemente esplicita, caratteristica affatto negativa, ma anzi, stimolante per la mente.
12 volumi di freschezza, leggerezza, semplicità, purezza, spontaneità, dolcezza, fantasia. È tutto questo "ARIA", manga di Kozue Amano, che narra la storia, di un lontano futuro, secondo il punto di vista di Akari Mizunashi, una ragazza terrestre che giunta su Aqua, la nostra Marte, vuole realizzare il sogno di diventare Undine e per farlo si reca a Neo Venezia, città presa a modello della nostra Venezia.
Già qualcosa di straordinario c'è: l'ambientazione italiana. È la prima volta che leggo un manga di questo stampo (il secondo è "Romeo x Juliet"). È una Venezia che presenta tutti gli elementi a noi cari, dai monumenti agli eventi tipici come il carnevale, ma non mancano elementi giapponesi.
Akari per diventare Undine, una gondoliera professionista, si reca all'Aria Company, una delle tre compagnie di gondoliere di Neo Venezia. Titolare dell'Aria Company è Alicia, una Prima davvero straordinaria, gentile, abilissima nel manovrare la gondola. "Prima" è il livello più alto e più ambito da tutte le apprendiste, poiché per arrivare a quel livello si devono letteralmente - togliere uno a uno - i guanti che portano le principianti; così passano ad essere da Pair (2 guanti) a Single (1 guanto) fino alla prova finale in cui è la stessa Prima della compagnia in cui fai l'apprendistato che simbolicamente ti sveste dell'ultimo guanto. Questi livelli non sono affatto banali, c'è un significato intrinseco che starà a voi capire.
Oltre all'Aria Company, protetta (in maniera simbolica) da un micione bianco dagli occhi blu, chiamato Direttore Aria, ci sono anche la Himeya, una compagnia centenaria, il cui gatto protettore è una graziosa micina, la Direttrice Hime, e la compagnia più recente Orange Planet, con il Direttore Mha. In queste compagnie ci sono le due care amiche di Akari, conosciute pian piano su Aqua e apprezzate giorno dopo giorno: Aika e Alice (la più piccola delle tre).
"Le tre fate dell'acqua" sono proprio le tre titolari delle compagnie, la già nominata Alicia, poi c'è Akira della Himeya e poi c'è Athena. Credo non sia un caso il fatto che i nomi iniziano tutti per A, sarà una mia impressione...
I caratteri dei personaggi sono ben delineati e ognuno di essi ha una propria caratteristica che la identifica. Sono disegnate ognuna con delle particolarità fisse. Lo stile di Kozue Amano mi piace moltissimo. Le tavole sono piene di particolari.
Che altro dire? La prima frase che ho scritto racchiude tutto. Un 10 pieno racchiude tantissime emozioni che mi ha donato questo manga. Se volete leggere un manga che va fuori dalle righe e che vi possa far riflettere, "ARIA" è quello adatto a voi.
Ah, dimenticavo: per chi vuole, esiste il prologo: "AQUA" - 2 volumi introduttivi. Questo non comporta un disturbo nella lettura in quanto a mio parere si può leggere anche in seguito, come approfondimento.
Già qualcosa di straordinario c'è: l'ambientazione italiana. È la prima volta che leggo un manga di questo stampo (il secondo è "Romeo x Juliet"). È una Venezia che presenta tutti gli elementi a noi cari, dai monumenti agli eventi tipici come il carnevale, ma non mancano elementi giapponesi.
Akari per diventare Undine, una gondoliera professionista, si reca all'Aria Company, una delle tre compagnie di gondoliere di Neo Venezia. Titolare dell'Aria Company è Alicia, una Prima davvero straordinaria, gentile, abilissima nel manovrare la gondola. "Prima" è il livello più alto e più ambito da tutte le apprendiste, poiché per arrivare a quel livello si devono letteralmente - togliere uno a uno - i guanti che portano le principianti; così passano ad essere da Pair (2 guanti) a Single (1 guanto) fino alla prova finale in cui è la stessa Prima della compagnia in cui fai l'apprendistato che simbolicamente ti sveste dell'ultimo guanto. Questi livelli non sono affatto banali, c'è un significato intrinseco che starà a voi capire.
Oltre all'Aria Company, protetta (in maniera simbolica) da un micione bianco dagli occhi blu, chiamato Direttore Aria, ci sono anche la Himeya, una compagnia centenaria, il cui gatto protettore è una graziosa micina, la Direttrice Hime, e la compagnia più recente Orange Planet, con il Direttore Mha. In queste compagnie ci sono le due care amiche di Akari, conosciute pian piano su Aqua e apprezzate giorno dopo giorno: Aika e Alice (la più piccola delle tre).
"Le tre fate dell'acqua" sono proprio le tre titolari delle compagnie, la già nominata Alicia, poi c'è Akira della Himeya e poi c'è Athena. Credo non sia un caso il fatto che i nomi iniziano tutti per A, sarà una mia impressione...
I caratteri dei personaggi sono ben delineati e ognuno di essi ha una propria caratteristica che la identifica. Sono disegnate ognuna con delle particolarità fisse. Lo stile di Kozue Amano mi piace moltissimo. Le tavole sono piene di particolari.
Che altro dire? La prima frase che ho scritto racchiude tutto. Un 10 pieno racchiude tantissime emozioni che mi ha donato questo manga. Se volete leggere un manga che va fuori dalle righe e che vi possa far riflettere, "ARIA" è quello adatto a voi.
Ah, dimenticavo: per chi vuole, esiste il prologo: "AQUA" - 2 volumi introduttivi. Questo non comporta un disturbo nella lettura in quanto a mio parere si può leggere anche in seguito, come approfondimento.
Aria è un manga scritto e ideato da Kozue Amano, composto da 12 volumi editi in Italia da Star Comics. La serie parla delle vicende giornaliere di Akari Mizunashi, giunta su Aqua per diventare un'apprendista gondoliera, mestiere che ha vita solo sul pianeta ormai. La storia è ambientata in un futuro molto lontano infatti, dove su Marte i ghiacciai si sono sciolti e dove si è potuto agire sul clima per renderlo più accogliente alla vita umana. Marte viene così rinominato Aqua e viene anche costruita sul pianeta una città, copia in tutto e per tutto della vecchia Venezia terrestre (ormai sommersa) di nome Neo Venezia. Una volta giunta su Aqua, Akari conosce Alicia, la titolare dell'Aria Company, un'agenzia di gondoliere, e comincia così il suo tirocinio. La ragazza vivrà così mille esperienze, molte semplicemente a livello quotidiano, ma che le permetteranno di crescere e di conoscere meglio sia il suo nuovo mestiere che il mondo che la circonda, grazie anche alle nuove amicizie che farà.
La serie è strutturata come slice of life, ovvero ci fa vedere nei minimi particolari le giornate tipo e non delle varie protagoniste, seguendole dappertutto. La narrativa usata dalla maestra Amano è quasi sempre strutturata nella stessa maniera: ogni capitolo proposto ci presenta mille situazioni diverse, ovvero il primo incarico, un esame da superare, un problema con qualcuno o con qualcosa, una festa da organizzare, un viaggio alla ricerca di qualche mistero, il tutto raccontato con estrema maestria nei minimi particolari. All'apparenza un racconto molto realista, si rivela essere composto da elementi anche surreali e fantastici, come spiriti e fantasmi, il tutto per rendere ancora più fantastica l'atmosfera che si respira leggendo il manga, che è molto utopistica.
I personaggi sono tutti caratterizzati in maniera molto buona, mostrandoci pregi e difetti delle varie gondoliere presentateci. Ci verranno mostrati dubbi, pensieri, preoccupazioni, gioie, entusiasmi delle varie ragazze, espresse in maniera molto chiara e diretta, aiutate ovviamente dallo splendido tratto di Kozue Amano, perfetto per una storia simile.
Le evoluzioni caratteriali non sono una costante per tutte le ragazze: alcune avranno dei risvolti quasi inaspettati per lo spettatore, crescendo e maturando su certi punti di vista, altre rimarranno semplicemente le stesse dall'inizio della vicenda fino alla fine, facendo storcere un po' il naso, magari, a chi cerca personaggi un po' più complessi.
Altra nota dolente del manga per me, ma che magari può essere un pregio per altri, è l'atmosfera utopistica che si respira nella vicenda: in ogni ostacolo, problema, situazione, ma anche dubbio o preoccupazione ci sarà sempre, e dico sempre una soluzione positiva che potrà restituire il sorriso all'interessata. Ciò è un po' noioso, anche perché sappiamo tutti che la vita non è così, purtroppo, e leggere certi avvenimenti può annoiare e dare così troppo sullo scontato la vicenda che ci viene proposta. Ma continuo a ripetere che magari per altri può essere un pregio, d'altronde stiamo parlando di un'opera di fantasia e non dobbiamo per forza di cose pretendere una rappresentazione veritiera della realtà. Io stesso ho apprezzato la soluzione positiva a molti eventi, regalandomi sensazioni veramente belle che mi hanno lasciato un bel ricordo nella lettura. Ma non nego che una rappresentazione della vita un po' più realistica mi sarebbe piaciuta di più.
Lo stile e la dinamicità di Kozue Amano è veramente sorprendente. La sua maestria ci regala lunghe folate di vento, cerchi concentrici nell'acqua, schizzi e gocce che volano, foglie autunnali che volano nel cielo, il tutto rappresentato con una tale perfezione che ci sembra di avvertire sulla nostra pelle le sensazioni provate da Akari e dalle sue amiche. Lunghi scorci paesaggistici, tramonti suggestivi, nottate fantastiche, i paesaggi proposti da Kozue Amano sono una vera e propria gioia per gli occhi, capaci di fondere futuro ed antichità come nessun altro. Il tratto lineare e pulito perciò, è veramente perfetto per un manga del genere e mi ha lasciato veramente soddisfatto.
Giunti a questo punto vorrei parlare di una sua piccola caratteristica che potrebbe spaesare chi si avvicina al manga per la prima volta. Assieme alla serie Aria troverete anche una miniserie di 2 numeri intitolata Aqua, avente sempre gli stessi protagonisti. Cos'è che li lega? Semplice, Aqua sarebbe il "prologo" di Aria. Prologo tra virgolette, perché la serie, inizialmente serializzata con il titolo di Aqua, dovette cambiare nome al cambio della rivista in Giappone. Ed ecco che la serie continuò col titolo di Aria. Ma non preoccupatevi, se iniziaste a leggere Aria senza aver letto Aqua non succederebbe nulla, dato che la serie inizia con un breve riassunto che introduce i personaggi protagonisti. Comunque consiglio di leggere la serie completa (12 numeri Aria + 2 Aqua per un totale di 14 numeri) non solo per godersi appieno la storia, ma anche per cogliere la bella citazione nel finale, che personalmente mi è piaciuta tantissimo e che si ricollega all'inizio.
Detto questo, siete pronti ad immergervi nel bel pianeta blue di nome Aqua? Spero di si perché sarà veramente una bella esperienza che spero non vi deluda.
La serie è strutturata come slice of life, ovvero ci fa vedere nei minimi particolari le giornate tipo e non delle varie protagoniste, seguendole dappertutto. La narrativa usata dalla maestra Amano è quasi sempre strutturata nella stessa maniera: ogni capitolo proposto ci presenta mille situazioni diverse, ovvero il primo incarico, un esame da superare, un problema con qualcuno o con qualcosa, una festa da organizzare, un viaggio alla ricerca di qualche mistero, il tutto raccontato con estrema maestria nei minimi particolari. All'apparenza un racconto molto realista, si rivela essere composto da elementi anche surreali e fantastici, come spiriti e fantasmi, il tutto per rendere ancora più fantastica l'atmosfera che si respira leggendo il manga, che è molto utopistica.
I personaggi sono tutti caratterizzati in maniera molto buona, mostrandoci pregi e difetti delle varie gondoliere presentateci. Ci verranno mostrati dubbi, pensieri, preoccupazioni, gioie, entusiasmi delle varie ragazze, espresse in maniera molto chiara e diretta, aiutate ovviamente dallo splendido tratto di Kozue Amano, perfetto per una storia simile.
Le evoluzioni caratteriali non sono una costante per tutte le ragazze: alcune avranno dei risvolti quasi inaspettati per lo spettatore, crescendo e maturando su certi punti di vista, altre rimarranno semplicemente le stesse dall'inizio della vicenda fino alla fine, facendo storcere un po' il naso, magari, a chi cerca personaggi un po' più complessi.
Altra nota dolente del manga per me, ma che magari può essere un pregio per altri, è l'atmosfera utopistica che si respira nella vicenda: in ogni ostacolo, problema, situazione, ma anche dubbio o preoccupazione ci sarà sempre, e dico sempre una soluzione positiva che potrà restituire il sorriso all'interessata. Ciò è un po' noioso, anche perché sappiamo tutti che la vita non è così, purtroppo, e leggere certi avvenimenti può annoiare e dare così troppo sullo scontato la vicenda che ci viene proposta. Ma continuo a ripetere che magari per altri può essere un pregio, d'altronde stiamo parlando di un'opera di fantasia e non dobbiamo per forza di cose pretendere una rappresentazione veritiera della realtà. Io stesso ho apprezzato la soluzione positiva a molti eventi, regalandomi sensazioni veramente belle che mi hanno lasciato un bel ricordo nella lettura. Ma non nego che una rappresentazione della vita un po' più realistica mi sarebbe piaciuta di più.
Lo stile e la dinamicità di Kozue Amano è veramente sorprendente. La sua maestria ci regala lunghe folate di vento, cerchi concentrici nell'acqua, schizzi e gocce che volano, foglie autunnali che volano nel cielo, il tutto rappresentato con una tale perfezione che ci sembra di avvertire sulla nostra pelle le sensazioni provate da Akari e dalle sue amiche. Lunghi scorci paesaggistici, tramonti suggestivi, nottate fantastiche, i paesaggi proposti da Kozue Amano sono una vera e propria gioia per gli occhi, capaci di fondere futuro ed antichità come nessun altro. Il tratto lineare e pulito perciò, è veramente perfetto per un manga del genere e mi ha lasciato veramente soddisfatto.
Giunti a questo punto vorrei parlare di una sua piccola caratteristica che potrebbe spaesare chi si avvicina al manga per la prima volta. Assieme alla serie Aria troverete anche una miniserie di 2 numeri intitolata Aqua, avente sempre gli stessi protagonisti. Cos'è che li lega? Semplice, Aqua sarebbe il "prologo" di Aria. Prologo tra virgolette, perché la serie, inizialmente serializzata con il titolo di Aqua, dovette cambiare nome al cambio della rivista in Giappone. Ed ecco che la serie continuò col titolo di Aria. Ma non preoccupatevi, se iniziaste a leggere Aria senza aver letto Aqua non succederebbe nulla, dato che la serie inizia con un breve riassunto che introduce i personaggi protagonisti. Comunque consiglio di leggere la serie completa (12 numeri Aria + 2 Aqua per un totale di 14 numeri) non solo per godersi appieno la storia, ma anche per cogliere la bella citazione nel finale, che personalmente mi è piaciuta tantissimo e che si ricollega all'inizio.
Detto questo, siete pronti ad immergervi nel bel pianeta blue di nome Aqua? Spero di si perché sarà veramente una bella esperienza che spero non vi deluda.
"Ciao come va' la vita?"
Così cominciano i singoli capitoli di Aria. A parlare, o meglio a scrivere sulla tastiera del proprio portatile, è Akari Mizunashi, protagonista di questo manga che è, a mio parere, come un caldo abbraccio. Siamo nel 2301. Giunta su Aqua, pianeta a noi noto come Marte prima della sua colonizzazione, dalla Terra, Akari affronta questo viaggio per diventare una Undine o, se volete, una gondoliera professionista. La città sita sul pianeta Aqua non è altro che la fedele ricostruzione di una città a noi italiani molto nota: Venezia, in questo caso però ribattezzata Neo Venezia. Tutto viene ricostruito alla perfezione secondo l'antica città lagunare terrestre: da Piazza San Marco al ponte di Rialto, il campanile, la stazione di S.Lucia, fino ad ogni singolo canale. Akari per svolgere il suo apprendistato approda presso l'Aria Company, una piccola e onesta compagnia di Undine. Diciamo molto piccola: infatti, le uniche che prestano servizio all'interno della compagnia sono Akari, che in quanto apprendista non può ancora esercitare la professione, e Alicia la dirigente nonché "prima", che oltre a portare i visitatori di Neo Venezia per i canali e fare da guida segue gli allenamenti sulla gondola di Akari. Ma l'Aria Company non è l'unica compagnia di gondoliere: abbiamo la Himeya, molto più grande e con una tradizione centenaria e la più moderna e recente Orange Planet. Ogni allieva di ogni compagnia, prima di raggiungere il livello di professionista o "prima" deve superare due livelli di apprendistato, che porteranno all'eliminazione dei guanti indossati dalla ragazza, che servono per identificare il grado di abilità della gondoliera. Si parte con l'essere delle pair (2 guanti), poi single (1 guanto) fino a superare l'ultimo esame ed arrivare ad essere Prima (nessun guanto) per esercitare la professione di gondoliera. Detta cosi può risultare banale, ma questo è solo uno dei tanti "mezzi per arrivare a...".
Vera protagonista di questa stupenda storia è la Semplicità. La Vita, riflessa negli occhi nel sorriso dei momenti belli ed indimenticabili che Akari trascorre nel suo apprendistato assieme alle sue amiche e alle persone che nel suo percorso incontra.
Akari è contagiosa. Si meraviglia di ogni cosa e va in estasi. Per il semplice sapore di un cibo per un paesaggio unico che solo in quel momento/istante/finché dura può felicemente godersi. Ama scoprire cose semplici e rendere partecipe chi le sta attorno. Akari è compagnia. Trova sempre il modo per sorridere e piange, se capita. Ma non è stupida, per la sua inesperienza è fin troppo saggia e la sua forza sta nel trovare la giusta motivazione per fare ciò che veramente a lei piace fare, supportata come fosse una sorella minore o un'amica insostituibile da Alicia, che non smette mai di sorriderle diventando quasi il riflesso di Akari.
Kozue Amano mescola sapientemente un'ambientazione quasi rinascimentale in un futuro a noi molto lontano senza dimenticare che, anche se una copia, è pur sempre Venezia, quindi troviamo inseriti in un contesto veramente gradevole elementi della tradizione veneziana: la vogalonga, il carnevale, la festa del boccolo, lo sposalizio del mare, la festa del redentore. Unite poi il tutto con qualche leggenda del luogo qualche mito anglosassone e credenze popolari giapponesi, privatevi di tecnologia quali cellulari, navette spaziali e raggi laser vari. Qui non occorre. Non è la Terra. Questo è un mondo nuovo, la tecnologia è ridotta all'essenziale e al suo funzionale utilizzo. Sono vietati sprechi. Questo è Aqua, il pianeta dell'acqua.
Ad accompagnare Akari in questo lungo tragitto ci sono le sue compagne di percorso. Troviamo Aika, apprendista per la Himeya, e Alice, apprendista per la Orange Planet. La prima una single come Akari: diligente, riflessiva ma con un grosso debole per Alicia; la seconda, la kohai del gruppo, una pair musona e brontolona, ma un vero talento sulla gondola.
Il tratto della Amano è veramente gradevole e originale sia nella caratterizzazione dei personaggi, che migliora di volume in volume, sia nel creare tavole con paesaggi e sequenze che lasciano meravigliati. Pura gioia per gli occhi. Belle anche le copertine. Trovo piacevole l'uso che fa dei colori, notando qua e là anche qualche foto dei suoi artbook. Notevole.
In definitiva, Aria è (non mi stancherò mai di dirlo) il manga che fa la differenza tra tante uscite di varia natura. Aria non è uno sci-fi anche se le ambientazioni ci sono, non è uno shoujo anche se le protagoniste sono ragazze, il messaggio è rivolto a tutti. Non è un manga che parla d'amore anche se il sentimento Amore qua è più esteso: è un concetto universale che riguarda la vita, non è inteso come coppia.
Questo genere di manga lo chiamano slice of life, "pezzi di vita"... mi piace questa definizione.
Il messaggio: ci sono cose e persone che ti accompagneranno lungo un tragitto, condividerete ricordi, momenti indimenticabili e sensazioni uniche. Vanno vissute per quello che sono perché è il momento che lo richiede. Niente calcolo, un giorno le strade si divideranno, sarà dura accettare il cambiamento. Tutti ne rimangono sconvolti ma va ricordato che assieme a quelle persone hai condiviso momenti unici perché semplici, e se sei arrivato dove tu volevi arrivare ci sei riuscito anche ai tuoi compagni di viaggio, e non sarà mai troppo tardi per ritrovarsi.
"Sono felice tutto qui".
Il manga in questione si dipana in dieci volumetti (gli ultimi 2 sono accorpati, ovvero 9/10 11/12) in realtà dovevano essere 12 come nella serializzazione ufficiale, ma tempistiche troppo lunghe hanno fatto sì che fosse adottato tale adattamento. Aria è preceduto da un prequel di 2 volumi, ovvero Aqua.
Ringrazio sentitamente Mek per avermelo consigliato. Un manga che credo sia fondamentale per chi cerca qualcosa di diverso.
Così cominciano i singoli capitoli di Aria. A parlare, o meglio a scrivere sulla tastiera del proprio portatile, è Akari Mizunashi, protagonista di questo manga che è, a mio parere, come un caldo abbraccio. Siamo nel 2301. Giunta su Aqua, pianeta a noi noto come Marte prima della sua colonizzazione, dalla Terra, Akari affronta questo viaggio per diventare una Undine o, se volete, una gondoliera professionista. La città sita sul pianeta Aqua non è altro che la fedele ricostruzione di una città a noi italiani molto nota: Venezia, in questo caso però ribattezzata Neo Venezia. Tutto viene ricostruito alla perfezione secondo l'antica città lagunare terrestre: da Piazza San Marco al ponte di Rialto, il campanile, la stazione di S.Lucia, fino ad ogni singolo canale. Akari per svolgere il suo apprendistato approda presso l'Aria Company, una piccola e onesta compagnia di Undine. Diciamo molto piccola: infatti, le uniche che prestano servizio all'interno della compagnia sono Akari, che in quanto apprendista non può ancora esercitare la professione, e Alicia la dirigente nonché "prima", che oltre a portare i visitatori di Neo Venezia per i canali e fare da guida segue gli allenamenti sulla gondola di Akari. Ma l'Aria Company non è l'unica compagnia di gondoliere: abbiamo la Himeya, molto più grande e con una tradizione centenaria e la più moderna e recente Orange Planet. Ogni allieva di ogni compagnia, prima di raggiungere il livello di professionista o "prima" deve superare due livelli di apprendistato, che porteranno all'eliminazione dei guanti indossati dalla ragazza, che servono per identificare il grado di abilità della gondoliera. Si parte con l'essere delle pair (2 guanti), poi single (1 guanto) fino a superare l'ultimo esame ed arrivare ad essere Prima (nessun guanto) per esercitare la professione di gondoliera. Detta cosi può risultare banale, ma questo è solo uno dei tanti "mezzi per arrivare a...".
Vera protagonista di questa stupenda storia è la Semplicità. La Vita, riflessa negli occhi nel sorriso dei momenti belli ed indimenticabili che Akari trascorre nel suo apprendistato assieme alle sue amiche e alle persone che nel suo percorso incontra.
Akari è contagiosa. Si meraviglia di ogni cosa e va in estasi. Per il semplice sapore di un cibo per un paesaggio unico che solo in quel momento/istante/finché dura può felicemente godersi. Ama scoprire cose semplici e rendere partecipe chi le sta attorno. Akari è compagnia. Trova sempre il modo per sorridere e piange, se capita. Ma non è stupida, per la sua inesperienza è fin troppo saggia e la sua forza sta nel trovare la giusta motivazione per fare ciò che veramente a lei piace fare, supportata come fosse una sorella minore o un'amica insostituibile da Alicia, che non smette mai di sorriderle diventando quasi il riflesso di Akari.
Kozue Amano mescola sapientemente un'ambientazione quasi rinascimentale in un futuro a noi molto lontano senza dimenticare che, anche se una copia, è pur sempre Venezia, quindi troviamo inseriti in un contesto veramente gradevole elementi della tradizione veneziana: la vogalonga, il carnevale, la festa del boccolo, lo sposalizio del mare, la festa del redentore. Unite poi il tutto con qualche leggenda del luogo qualche mito anglosassone e credenze popolari giapponesi, privatevi di tecnologia quali cellulari, navette spaziali e raggi laser vari. Qui non occorre. Non è la Terra. Questo è un mondo nuovo, la tecnologia è ridotta all'essenziale e al suo funzionale utilizzo. Sono vietati sprechi. Questo è Aqua, il pianeta dell'acqua.
Ad accompagnare Akari in questo lungo tragitto ci sono le sue compagne di percorso. Troviamo Aika, apprendista per la Himeya, e Alice, apprendista per la Orange Planet. La prima una single come Akari: diligente, riflessiva ma con un grosso debole per Alicia; la seconda, la kohai del gruppo, una pair musona e brontolona, ma un vero talento sulla gondola.
Il tratto della Amano è veramente gradevole e originale sia nella caratterizzazione dei personaggi, che migliora di volume in volume, sia nel creare tavole con paesaggi e sequenze che lasciano meravigliati. Pura gioia per gli occhi. Belle anche le copertine. Trovo piacevole l'uso che fa dei colori, notando qua e là anche qualche foto dei suoi artbook. Notevole.
In definitiva, Aria è (non mi stancherò mai di dirlo) il manga che fa la differenza tra tante uscite di varia natura. Aria non è uno sci-fi anche se le ambientazioni ci sono, non è uno shoujo anche se le protagoniste sono ragazze, il messaggio è rivolto a tutti. Non è un manga che parla d'amore anche se il sentimento Amore qua è più esteso: è un concetto universale che riguarda la vita, non è inteso come coppia.
Questo genere di manga lo chiamano slice of life, "pezzi di vita"... mi piace questa definizione.
Il messaggio: ci sono cose e persone che ti accompagneranno lungo un tragitto, condividerete ricordi, momenti indimenticabili e sensazioni uniche. Vanno vissute per quello che sono perché è il momento che lo richiede. Niente calcolo, un giorno le strade si divideranno, sarà dura accettare il cambiamento. Tutti ne rimangono sconvolti ma va ricordato che assieme a quelle persone hai condiviso momenti unici perché semplici, e se sei arrivato dove tu volevi arrivare ci sei riuscito anche ai tuoi compagni di viaggio, e non sarà mai troppo tardi per ritrovarsi.
"Sono felice tutto qui".
Il manga in questione si dipana in dieci volumetti (gli ultimi 2 sono accorpati, ovvero 9/10 11/12) in realtà dovevano essere 12 come nella serializzazione ufficiale, ma tempistiche troppo lunghe hanno fatto sì che fosse adottato tale adattamento. Aria è preceduto da un prequel di 2 volumi, ovvero Aqua.
Ringrazio sentitamente Mek per avermelo consigliato. Un manga che credo sia fondamentale per chi cerca qualcosa di diverso.
Personalmente mi è piaciuta molto l'idea di un futuro in cui il pianeta Marte viene colonizzato, e viene ricostruita, per ogni isola, una parte caratteristica di quello che era il pianeta Terra...
Ottimi anche i disegni e originale l'idea di sistemare la storia in tanti episodi che all'apparenza sembrano non essere collegati e invece lo sono tramite le emozioni. Inoltre è interessante vedere come sono state riprese e riunite moltissime tradizioni e in particolari quelle italiane.
Ottimi anche i disegni e originale l'idea di sistemare la storia in tanti episodi che all'apparenza sembrano non essere collegati e invece lo sono tramite le emozioni. Inoltre è interessante vedere come sono state riprese e riunite moltissime tradizioni e in particolari quelle italiane.
Iniziare la mia recensione dicendo che Aria è un manga splendido, forse risulterà sconveniente da parte mia, ma non posso fare altrimenti. Il primo approccio con questo piccolo-grande capolavoro lo ho avuto per caso, ed è stato subito un colpo di fulmine.
Il manga è ambientato in neo Venezia, città costruita su Marte che conserva le caratteristiche della Venezia terrestre. Ogni singolo monumento è riportato fedelmente dall’abile mano dell’autrice Kozue Amano, che riesce a catturare nel suo disegno le stesse emozioni che si proverebbero vedendo l’imponente San Marco o gli stretti vicoli tortuosi e caratteristici di questa meravigliosa città.
La protagonista di questo manga è la giovane Akari, abitante terrestre trasferitasi a Neo Venezia per diventare un Undine, ossia una gondoliera. Infatti su Neo Venezia vi sono solo gondoliere donne che prendono il nome appunto di Undine. Se cercate emozioni forti, combattimenti, spargimenti di sangue questo non è il manga per voi. Aria si presenta come un manga semplice senza pretese che narra le esperienze di una ragazza in una città che non conosce. Saranno proprio la semplicità e la simpatia della protagonista ad accompagnare ogni singola pagina, arricchiti da racconti, costumi e ambientazioni tra il reale e l’immaginario.
Ogni capitolo narra un episodio diverso come un diario giornaliero e all’interno di ognuno c’è una piccola lezione di vita. A volte sono cose cosi semplici che possono risultare scontate, quelle dette dai personaggi, ma spesso sono proprio le cose più semplici quelle che ci sfuggono. Vivere in modo semplice è la cosa migliore da fare poiché ci permette di acquisire una visione completa delle cose che ci circondano e di poter dare giudizi maturi con parole accessibili ad ognuno. Questa semplicità di cui è in possesso Akari è la cosa più difficile da ottenere per tutti noi. Pensare senza pregiudizi, non giudicare è davvero complesso. Akari può sembrare una stupida, ma tutt’ora io penso che sia invece il personaggio più saggio di cui io abbia mai letto. Grazie a questa semplicità, alle ambientazioni, al piacevole disegno, ai racconti e le leggende di cui è intriso, Aria si è cucito un posto tra i manga che preferisco in assoluto e che consiglierei di leggere a chiunque.
Il manga è ambientato in neo Venezia, città costruita su Marte che conserva le caratteristiche della Venezia terrestre. Ogni singolo monumento è riportato fedelmente dall’abile mano dell’autrice Kozue Amano, che riesce a catturare nel suo disegno le stesse emozioni che si proverebbero vedendo l’imponente San Marco o gli stretti vicoli tortuosi e caratteristici di questa meravigliosa città.
La protagonista di questo manga è la giovane Akari, abitante terrestre trasferitasi a Neo Venezia per diventare un Undine, ossia una gondoliera. Infatti su Neo Venezia vi sono solo gondoliere donne che prendono il nome appunto di Undine. Se cercate emozioni forti, combattimenti, spargimenti di sangue questo non è il manga per voi. Aria si presenta come un manga semplice senza pretese che narra le esperienze di una ragazza in una città che non conosce. Saranno proprio la semplicità e la simpatia della protagonista ad accompagnare ogni singola pagina, arricchiti da racconti, costumi e ambientazioni tra il reale e l’immaginario.
Ogni capitolo narra un episodio diverso come un diario giornaliero e all’interno di ognuno c’è una piccola lezione di vita. A volte sono cose cosi semplici che possono risultare scontate, quelle dette dai personaggi, ma spesso sono proprio le cose più semplici quelle che ci sfuggono. Vivere in modo semplice è la cosa migliore da fare poiché ci permette di acquisire una visione completa delle cose che ci circondano e di poter dare giudizi maturi con parole accessibili ad ognuno. Questa semplicità di cui è in possesso Akari è la cosa più difficile da ottenere per tutti noi. Pensare senza pregiudizi, non giudicare è davvero complesso. Akari può sembrare una stupida, ma tutt’ora io penso che sia invece il personaggio più saggio di cui io abbia mai letto. Grazie a questa semplicità, alle ambientazioni, al piacevole disegno, ai racconti e le leggende di cui è intriso, Aria si è cucito un posto tra i manga che preferisco in assoluto e che consiglierei di leggere a chiunque.
Leggendo questo manga si è pervasi dalla tranquillità, dalla calma che permea tutto il racconto. Certe idee di fondo sono apprezzabili, come il lavoro della protagonista (gondoliera in una neo Venezia del futuro).
I disegni sono molto carini, sembrava un bel manga ma, come hanno già detto prima di me, non c'è trama! Non succede niente... la tranquillità in questo caso è un aspetto negativo.
I personaggi introdotti sono pochi e comunque non riescono ad animare la storia. Indubbiamente se qualcuno fosse alla ricerca di qualche manga del genere è consigliato soprattutto per i disegni piacevoli, però occorre prepararsi a una evoluzione pressoché nulla della storia... ed al fatto che dopo 8 volumi non succeda praticamente niente; la cosa è stancante.
I disegni sono molto carini, sembrava un bel manga ma, come hanno già detto prima di me, non c'è trama! Non succede niente... la tranquillità in questo caso è un aspetto negativo.
I personaggi introdotti sono pochi e comunque non riescono ad animare la storia. Indubbiamente se qualcuno fosse alla ricerca di qualche manga del genere è consigliato soprattutto per i disegni piacevoli, però occorre prepararsi a una evoluzione pressoché nulla della storia... ed al fatto che dopo 8 volumi non succeda praticamente niente; la cosa è stancante.
Ho comprato il primo numero di Aria nel mio classico modo: ho visto che era il numero 1 e mi piacevano i disegni. Purtroppo arrivato al numero 4 non sono più riuscito a comprare nemmeno un numero di questo manga. Bella l'idea della Neo-Venezia, bella l'idea del lavoro della protagonista, belli i disegni, ma... zero trama. Mi ero ritrovato a leggere un manga in cui non succede nulla dalla prima all'ultima pagina. Ho deciso di abbandonare, ma sono dell'idea che il manga possa piacere ad appassionati del genere. Purtroppo, non è il mio caso.
Un manga semplicemente favoloso che ci porta nella neo-Venezia su Marte e rispecchia la nostra amata Venezia!
Il tratto sa di nuovo (almeno per me) e gli sfondi son bellissimi. Forse la storia procede a rilento, ma sa dare in po' di tranquillità. Purtroppo l'edizione italiana è per ora ferma al numero 8, ma a settembre 2009 ricomincerà la pubblicazione!
<b>[Attenzione Spoiler]</b>
Il momento più bello è stato, per me, il passaggio (duplice) di grado di Alice. Mi ha davvero commosso!
Il tratto sa di nuovo (almeno per me) e gli sfondi son bellissimi. Forse la storia procede a rilento, ma sa dare in po' di tranquillità. Purtroppo l'edizione italiana è per ora ferma al numero 8, ma a settembre 2009 ricomincerà la pubblicazione!
<b>[Attenzione Spoiler]</b>
Il momento più bello è stato, per me, il passaggio (duplice) di grado di Alice. Mi ha davvero commosso!
Aria è per così dire il continuo di Aqua, manga composto da 2 volumetti sempre opera della Amano, in realtà sarebbe più giusto considerare i due titoli come un'unica opera, infatti la Amano iniziò il proprio lavoro pubblicando i volumi con il titolo di Aqua salvo poi a seguito del cambio di editore essere costretta a modificare il titolo in Aria, in totale l'opera è composta da 12 volumetti più i 2 di Aqua, in Italia purtroppo la pubblicazione è ferma all'ottavo volume e sembra che i volumi finali vedranno la luce solo nel 2010.
La definizione di slice of life è sicuramente la migliore, una trama di base non c'è o meglio è appunto lo scorrere della vita ad essere il tema centrale, tutto ruota intorno ad Akari Mizunashi una ragazza che ti trasferisce dalla Terra su Aqua (nuovo nome di Marte a seguito della colonizzazione) per realizzare il suo sogno di diventare una Undine, il corrispondente di un gondoliere veneziano. Partendo da qui come detto una trama vera e propria non c'è, si assiste "solo" al lento scorrere della vita con tutto ciò che comporta, eventi a volte lieti a volte un po' tristi, nuove persone e nuovi rapporti.
La bellezza di questo manga sta nella capacità di circondare di un'aura particolare anche l'evento più irrilevante e non si può rimane indifferenti alla capacità di Akari di "innamorarsi" di quelle cose semplici, come può essere anche il rapportarsi con un'altra persona, ma che di regola vengono ignorate, scarsamente apprezzate proprio perché date per scontate. Insomma forse esagero però si potrebbe dire che la gioa di vivere che caratterizza Akari (ma in fondo tutto il manga) sia contagiosa, tocca i personaggi che la circondano nel manga, ma non fatica a fuoriuscire dalle pagine ed è proprio quest'aspetto che mi fa apprezzare Aria oltre ogni limite.
I personaggi sono molto curati, ognuno ha un suo carattere, un suo modo di comportarsi però non è una situazione statica, appunto torna il discorso dello slice of life, accadono eventi, si conoscono nuove persone e inevitabilmente anche il carattere piano piano cambia.
Il tutto è immerso in un'atmosfera direi da sogno, perché Neo Venezia offre dei paesaggi stupendi che la Amano ha curato alla perfezione, ovviamente come si può capire la città è una copia della nostra Venezia però essendo Aqua una sorta di replica della Terra nel corso del manga si ha anche la possibilità ammirare paesaggi di altre zone. Il disegno in generale è molto curato e di tanto in tanto le nostre undine appaiono in una versione caricaturale perfettamente in linea con il carattere del personaggio. Quanto all'ambientazione la Amano ha infuso molta cura nei dettagli della vita veneziana, parlando qua e là delle tradizioni della città lagunare, d'altronde sembra avere una particolare amore per questa città.
In conclusione per chi vuole un'opera semplice, bella e rilassante direi che avete l'opera ideale, chiaramente se volete azione o una trama complicata e piena di colpi di scena questo non è il manga per voi.
La definizione di slice of life è sicuramente la migliore, una trama di base non c'è o meglio è appunto lo scorrere della vita ad essere il tema centrale, tutto ruota intorno ad Akari Mizunashi una ragazza che ti trasferisce dalla Terra su Aqua (nuovo nome di Marte a seguito della colonizzazione) per realizzare il suo sogno di diventare una Undine, il corrispondente di un gondoliere veneziano. Partendo da qui come detto una trama vera e propria non c'è, si assiste "solo" al lento scorrere della vita con tutto ciò che comporta, eventi a volte lieti a volte un po' tristi, nuove persone e nuovi rapporti.
La bellezza di questo manga sta nella capacità di circondare di un'aura particolare anche l'evento più irrilevante e non si può rimane indifferenti alla capacità di Akari di "innamorarsi" di quelle cose semplici, come può essere anche il rapportarsi con un'altra persona, ma che di regola vengono ignorate, scarsamente apprezzate proprio perché date per scontate. Insomma forse esagero però si potrebbe dire che la gioa di vivere che caratterizza Akari (ma in fondo tutto il manga) sia contagiosa, tocca i personaggi che la circondano nel manga, ma non fatica a fuoriuscire dalle pagine ed è proprio quest'aspetto che mi fa apprezzare Aria oltre ogni limite.
I personaggi sono molto curati, ognuno ha un suo carattere, un suo modo di comportarsi però non è una situazione statica, appunto torna il discorso dello slice of life, accadono eventi, si conoscono nuove persone e inevitabilmente anche il carattere piano piano cambia.
Il tutto è immerso in un'atmosfera direi da sogno, perché Neo Venezia offre dei paesaggi stupendi che la Amano ha curato alla perfezione, ovviamente come si può capire la città è una copia della nostra Venezia però essendo Aqua una sorta di replica della Terra nel corso del manga si ha anche la possibilità ammirare paesaggi di altre zone. Il disegno in generale è molto curato e di tanto in tanto le nostre undine appaiono in una versione caricaturale perfettamente in linea con il carattere del personaggio. Quanto all'ambientazione la Amano ha infuso molta cura nei dettagli della vita veneziana, parlando qua e là delle tradizioni della città lagunare, d'altronde sembra avere una particolare amore per questa città.
In conclusione per chi vuole un'opera semplice, bella e rilassante direi che avete l'opera ideale, chiaramente se volete azione o una trama complicata e piena di colpi di scena questo non è il manga per voi.
In un futuro ipotetico, una giovane si trasferisce a Neo Venezia, fedele riproduzione creata su marte della Venezia terrestre ormai sepolta dalle acque anni orsono.
La giovane ha un sogno: diventare una undine, ossia una conducente (quanto stona questo termine!) di gondole.
Questo è uno slice of life, quindi tutto verte più sulle piccole situazioni di ogni giorno che sulla trama.
Ciò che la differenzia da altre opere di questo tipo è sicuramente la cura maniacale dei disegni e le atmosfere eteree, o new age se volete, che rendono il tutto estremamente rilassante.
C'è da notare il fatto che ogni undine ha una propria versione di superdeformed!
L'opera si è conclusa in giappone al dodicesimo volume, di cui 8 sono disponibili in italia da diverso tempo.
In attesa che la casa editrice ne riprenda la pubblicazione, causa sovraffollamento del catalogo, vi invito alla lettura di questo Aria e della sua "introduzione", Aqua.
Vi si aprirà un mondo.
La giovane ha un sogno: diventare una undine, ossia una conducente (quanto stona questo termine!) di gondole.
Questo è uno slice of life, quindi tutto verte più sulle piccole situazioni di ogni giorno che sulla trama.
Ciò che la differenzia da altre opere di questo tipo è sicuramente la cura maniacale dei disegni e le atmosfere eteree, o new age se volete, che rendono il tutto estremamente rilassante.
C'è da notare il fatto che ogni undine ha una propria versione di superdeformed!
L'opera si è conclusa in giappone al dodicesimo volume, di cui 8 sono disponibili in italia da diverso tempo.
In attesa che la casa editrice ne riprenda la pubblicazione, causa sovraffollamento del catalogo, vi invito alla lettura di questo Aria e della sua "introduzione", Aqua.
Vi si aprirà un mondo.