Il ragazzo della porta accanto
Questo volume, compreso nella collana "Kaori Yuki presenta", è composto da 3 storie brevi.
Il primo è quello che da il titolo all'albo. Il ragazzo della porta accanto narra le vicende di un serial killer; di giorno un normale insegnate delle elementari, di notte depravato omicida che prima fa sesso con "ragazzi di strada" (come vengono definiti nella storia, gigolò per intenderci) per poi bendarli e ucciderli con un coltello. Dopo il sesto omicidio però Lawrence, un altro ragazzo di strada, lo vede in volto; questo fa spaventare molto Adrian (il killer) tanto che la sera stessa va a parlargli nel locale dove lavora…e cosa scopre? Lawrence non ha nessuna intenzione di denunciarlo, vuole invece essere aiutato a uscire dal giro della prostituzione. Non aggiungerei altro della trama, altrimenti toglierei tutto il gusto della lettura a chi legge questa recensione. I disegni sono molto curati, macabri nelle scene violente, delicati e dolci nelle scene sentimentali. La storia è portata avanti molto bene. Questo racconto preso singolarmente avrebbe meritato una sufficienza (senza voti eccezionali, più che altro per gusti personali parecchio lontani da genere boys love), il voto complessivo al volumetto invece è così basso per colpa degli altri due racconti che ora descriverò.
Il secondo racconto è Devil Inside. La storia è quella di due cugini: Ralph, ragazzo sicuro di sé, e Rick, più introverso e "impacciato". Il giorno del suo 16esimo compleanno Rick "diventa" un vampiro (in realtà lo era dalla nascita, diciamo che si risveglia in lui la sete di sangue). Il resto della storia è davvero troppo banale, piatta, non trasmette il minimo di emozione. Per non parlare della figura del vampiro che viene totalmente stravolta per adattarla al racconto. Il disegno è molto al di sotto degli standard della Yuki, è decisamente evidente che è un'opera giovanile.
Il terzo racconto è When a heart beats. La protagonista è Doris, una ragazza appartenente ad una compagnia di teppisti, che per sua fortuna si trova un bel ragazzo ricco. Lui la lascia per una settimana nella sua villa, per motivi di lavoro. Durante una festa si presenta la moglie (dalla quale stava divorziando) e in una discussione con Doris cade e muore battendo la testa. Doris va completamente nel panico quando riceva una telefonata minatoria: "o entro una settimana mi dai ventimila dollari o svelo a tutti cosa è successo". Fortunatamente arriverà in suo aiuto Ted, un ragazzo che fin dal suo primo incontro le ha confessato il suo amore e ha giurato di proteggerla. Anche questo racconto come il precedente ha una storia piatta e banale. Il disegno è nuovamente al di sotto degli standard.
Riassunto finale: carino il primo racconto, davvero orribili gli altri due. A mio parere pubblicati esclusivamente per il successo della mangaka, racconti giovanili non pubblicati per dieci anni (e con buone ragioni) e poi inseriti in mezzo ad una raccolta giusto per portare il volume ad un numero adeguato di pagine. Voto finale 4 per questo motivo, adoro i manga di Kaori Yuki ma questi due racconti finali sono troppo al di sotto dei suoi standard.
Il primo è quello che da il titolo all'albo. Il ragazzo della porta accanto narra le vicende di un serial killer; di giorno un normale insegnate delle elementari, di notte depravato omicida che prima fa sesso con "ragazzi di strada" (come vengono definiti nella storia, gigolò per intenderci) per poi bendarli e ucciderli con un coltello. Dopo il sesto omicidio però Lawrence, un altro ragazzo di strada, lo vede in volto; questo fa spaventare molto Adrian (il killer) tanto che la sera stessa va a parlargli nel locale dove lavora…e cosa scopre? Lawrence non ha nessuna intenzione di denunciarlo, vuole invece essere aiutato a uscire dal giro della prostituzione. Non aggiungerei altro della trama, altrimenti toglierei tutto il gusto della lettura a chi legge questa recensione. I disegni sono molto curati, macabri nelle scene violente, delicati e dolci nelle scene sentimentali. La storia è portata avanti molto bene. Questo racconto preso singolarmente avrebbe meritato una sufficienza (senza voti eccezionali, più che altro per gusti personali parecchio lontani da genere boys love), il voto complessivo al volumetto invece è così basso per colpa degli altri due racconti che ora descriverò.
Il secondo racconto è Devil Inside. La storia è quella di due cugini: Ralph, ragazzo sicuro di sé, e Rick, più introverso e "impacciato". Il giorno del suo 16esimo compleanno Rick "diventa" un vampiro (in realtà lo era dalla nascita, diciamo che si risveglia in lui la sete di sangue). Il resto della storia è davvero troppo banale, piatta, non trasmette il minimo di emozione. Per non parlare della figura del vampiro che viene totalmente stravolta per adattarla al racconto. Il disegno è molto al di sotto degli standard della Yuki, è decisamente evidente che è un'opera giovanile.
Il terzo racconto è When a heart beats. La protagonista è Doris, una ragazza appartenente ad una compagnia di teppisti, che per sua fortuna si trova un bel ragazzo ricco. Lui la lascia per una settimana nella sua villa, per motivi di lavoro. Durante una festa si presenta la moglie (dalla quale stava divorziando) e in una discussione con Doris cade e muore battendo la testa. Doris va completamente nel panico quando riceva una telefonata minatoria: "o entro una settimana mi dai ventimila dollari o svelo a tutti cosa è successo". Fortunatamente arriverà in suo aiuto Ted, un ragazzo che fin dal suo primo incontro le ha confessato il suo amore e ha giurato di proteggerla. Anche questo racconto come il precedente ha una storia piatta e banale. Il disegno è nuovamente al di sotto degli standard.
Riassunto finale: carino il primo racconto, davvero orribili gli altri due. A mio parere pubblicati esclusivamente per il successo della mangaka, racconti giovanili non pubblicati per dieci anni (e con buone ragioni) e poi inseriti in mezzo ad una raccolta giusto per portare il volume ad un numero adeguato di pagine. Voto finale 4 per questo motivo, adoro i manga di Kaori Yuki ma questi due racconti finali sono troppo al di sotto dei suoi standard.
Questo volume antologico di Kaori Yuki si articola in due parti, quindi il voto finale risulta dalla valutazione di queste: di una fa parte la storia breve che da il titolo e riguarda la prima parte del volume, l'altra comprende due storie brevi realizzate all'inizio della sua carriera. Se la prima storia, per quanto con qualche cliché da boys love presente, viene almeno ben disegnata e architettata le ultime due sono fra le cose più indegne in cui abbia avuto la sfortuna di capitare; ma andiamo con ordine.
Shonen zanzou, ovvero "Il ragazzo della porta accanto" ma anche Immagini postume di un ragazzo, è una one shot risalente al 1997, il periodo in cui la Yuki era ancora alle prese con Angel Sanctuary e in effetti qualche elemento dark e drammatico tipico dell'autrice e del suo più celebre lavoro viene inserito anche in questa storia breve. Shonen zanzou in realtà non ha molto di che spartire con le altre opere di Kaori Yuki, molto spesso ambientate nel mondo del paranormale, ma è lo stesso presente un'atmosfera decadente e ambigua, una sensazione di irrimediabile malinconia, di dolcezza amara. Psicologicamente approfondito e credibile, soprattutto riguardo al personaggio di Adrian, amaro nel raccontare la perdita dell'innocenza e toccante nel mostrare come l'amore possa purificare anche le anime più perdute, votato già dall'inizio ad una conclusione disperata ma con un fondo di dolcezza magistralmente fatto avvertire tramite immagini struggenti. Certo le storie d'amore maledette e morbose con una finale tragico annesso soprattutto se associate al tema dell'omosessualità sono un cliché che sa di già visto, non solo nel mondo dei manga ma anche della letteratura e del cinema; tuttavia questa volta mi sento di dover lodare questo racconto della Yuki che, abbandonando i vertiginosi anfratti della lunga narrazione in cui riesce ad impelagarsi come pochi, ci regala una delle sue storie meglio riuscite. Innanzitutto un plauso è da conferire alla sceneggiatura, irreprensibile, e alle suggestive scelte registiche; davvero l'autrice farebbe meglio a sopperire alla cattiva abitudine di annacquare e allungare a dismisura le sue storie con uno stile, come fatto in questo caso, più immediato ed espressivo. Commovente, crudo e insieme delicatamente poetico; ci sono delle scene, fra cui quella conclusiva della storia, che valgono da sole l'acquisto del volume.
Il disegno è quello solito di Kaori Yuki, le anatomie non sono perfette ma in compenso i visi esprimono una grande dolcezza, lo stile è un po' più sporco del normale ma adatto all'atmosfera generale della storia; ottima questa volta la regia della tavola dal taglio molto "cinematografico".
Passiamo alle due becerate finali.
Non c'è molto da dire in realtà di queste due squallide storie, la loro valutazione si potrebbe riassumere così: raccontate in maniera tremenda e disegnate anche peggio. Davvero io non so con che coraggio un autore o un editore possa avere la pretesa di far pagare qualcuno per leggere simili schifezze; non è un'esagerazione. Devil inside e When a heart beats sarebbero dovuti rimanere ben nascosti nei cassetti di Kaori Yuki, la quale, quasi per giustificarsi del pessimo abbinamento fatto in questo volume ecco cosa ci scrive circa i due ultimi racconti: "Sono due storie troppo vecchie che non so come aggiustare (…) i testi sono confusi e i disegni approssimativi (…) sono opere pessime". Ebbene, se è la stessa autrice a dire questo, chi siamo noi per controribattere?
Shonen zanzou, ovvero "Il ragazzo della porta accanto" ma anche Immagini postume di un ragazzo, è una one shot risalente al 1997, il periodo in cui la Yuki era ancora alle prese con Angel Sanctuary e in effetti qualche elemento dark e drammatico tipico dell'autrice e del suo più celebre lavoro viene inserito anche in questa storia breve. Shonen zanzou in realtà non ha molto di che spartire con le altre opere di Kaori Yuki, molto spesso ambientate nel mondo del paranormale, ma è lo stesso presente un'atmosfera decadente e ambigua, una sensazione di irrimediabile malinconia, di dolcezza amara. Psicologicamente approfondito e credibile, soprattutto riguardo al personaggio di Adrian, amaro nel raccontare la perdita dell'innocenza e toccante nel mostrare come l'amore possa purificare anche le anime più perdute, votato già dall'inizio ad una conclusione disperata ma con un fondo di dolcezza magistralmente fatto avvertire tramite immagini struggenti. Certo le storie d'amore maledette e morbose con una finale tragico annesso soprattutto se associate al tema dell'omosessualità sono un cliché che sa di già visto, non solo nel mondo dei manga ma anche della letteratura e del cinema; tuttavia questa volta mi sento di dover lodare questo racconto della Yuki che, abbandonando i vertiginosi anfratti della lunga narrazione in cui riesce ad impelagarsi come pochi, ci regala una delle sue storie meglio riuscite. Innanzitutto un plauso è da conferire alla sceneggiatura, irreprensibile, e alle suggestive scelte registiche; davvero l'autrice farebbe meglio a sopperire alla cattiva abitudine di annacquare e allungare a dismisura le sue storie con uno stile, come fatto in questo caso, più immediato ed espressivo. Commovente, crudo e insieme delicatamente poetico; ci sono delle scene, fra cui quella conclusiva della storia, che valgono da sole l'acquisto del volume.
Il disegno è quello solito di Kaori Yuki, le anatomie non sono perfette ma in compenso i visi esprimono una grande dolcezza, lo stile è un po' più sporco del normale ma adatto all'atmosfera generale della storia; ottima questa volta la regia della tavola dal taglio molto "cinematografico".
Passiamo alle due becerate finali.
Non c'è molto da dire in realtà di queste due squallide storie, la loro valutazione si potrebbe riassumere così: raccontate in maniera tremenda e disegnate anche peggio. Davvero io non so con che coraggio un autore o un editore possa avere la pretesa di far pagare qualcuno per leggere simili schifezze; non è un'esagerazione. Devil inside e When a heart beats sarebbero dovuti rimanere ben nascosti nei cassetti di Kaori Yuki, la quale, quasi per giustificarsi del pessimo abbinamento fatto in questo volume ecco cosa ci scrive circa i due ultimi racconti: "Sono due storie troppo vecchie che non so come aggiustare (…) i testi sono confusi e i disegni approssimativi (…) sono opere pessime". Ebbene, se è la stessa autrice a dire questo, chi siamo noi per controribattere?
Realizzato in Giappone nel 1998 "Il Ragazzo della Porta Accanto" è un volume unico di Kaori Yuki contenente, oltre all'omonimo racconto autoconclusivo, altri due ulteriori lavori della mangaka realizzati all'inizio della sua carriera.
Devil Inside è uno di questi ed è anche uno dei peggiori prodotti mai disegnati dalle mani della Yuki. La per niente avvincente storia ruota intorno al giovane Rick il quale, il giorno del suo compleanno, scopre di essere un vampiro; naturalmente questa sua nuova condizione ha una spiegazione, non molto logica, ma ce l'ha. Suo nonno dopo esser stato infatti a sua volta morso da uno di questi immortali è divenuto uno di loro e ha trasmesso questa nefasta particolarità anche ai suoi discendenti. Ora, viene da chiedersi se questi "geni vampirici" si comportino come quelli umani e seguano le leggi di Mendel, perché altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo la madre di Rick non sia pure lei una gelida bevitrice di sangue.
In ogni caso la sopraccitata donna rinchiude il figlio nello scantinato per paura che questi possa attaccare qualcuno. Per fortuna, o purtroppo, il ragazzo viene liberato dal cugino Ralph, che si scoprirà essere anch'egli un vampiro. Certo che questi geni di vampiro avranno pure saltato una generazione ma poi si sono dati da fare.
Nel mentre in città si susseguono misteriose aggressioni che il reverendo locale, padre della giovane Ruth - che guarda caso tra tutti i ragazzi mai abitanti nella cittadina si è innamorata proprio di Rick -, attribuisce alla chiara presenza di un neo-vampiro. Stati pronti perché voleranno paletti di frassino.
Per quanto nelle note la Yuki racconti di essersi in parte ispirata per realizzare Devil Inside al, a quanto pare, da entrambe ammirato Gary Oldman, non posso certo perdonarle una tale fiacca narrazione e soprattutto la monotona scelta dei nomi dei tre ragazzi, da quando la lettera R è la sola dell'alfabeto latino?
Il secondo breve racconto inserito in questo volume è intitolato When a Heart Beats, realizzato come Devil Inside tra il 1987/88. Le vicende qui raccontate seguono la protagonista Doris alla disperata ricerca di ventimila dollari, che equivalgono al silenzio di un misterioso ricattatore che afferma di averla vista uccidere la ormai defunta ex-moglie del suo attuale fidanzato. In quest'impresa Doris sarà aiutata dal fratello minore del fidanzato, il gentile Ted, del quale la protagonista sembra innamorarsi. Attenta Doris, non è tutto oro ciò che luccica e presto la ragazza lo scoprirà.
Parlando concretamente, se avessi assistito in prima persona ad un omicidio, se fossi un individuo con poco senso di responsabilità e se dovessi proprio ricattare un presunto assassino richiederei più di ventimila dollari. Dilemmi economici a parte la stessa Yuki ha definito questo racconto pessimo, perciò, cosa mai potrei aggiungere? L'unica nota che tengo a fare riguarda il tratto dell'autrice che, ancora acerbo, non può essere minimamente paragonato a quello di opere future come Ludwig o Orchestre Royal des Guignols.
Ma il problema maggiore di questo volume unico è rappresentato dallo scadente racconto che nomina la raccolta. Il Ragazzo della Porta Accanto racconta il tragico e mortale intrecciarsi di vite di due uomini americani. Il primo è il quasi trentenne Adrian: di giorno insegna alle scuole elementari e appare come un uomo irreprensibile ma di notte si aggira per i quartieri bui di Los Angeles assassinando giovani ragazzi che sopravvivono prostituendosi. Una di queste notti verrà visto dal giovane Lawrence, che inizierà a ricattarlo chiedendo, in cambio del suo silenzio, non ventimila dollari ma l'aiuto dell'insegnate omicida per uscire dal giro della prostituzione e iniziare una nuova vita.
Al lettore sembrerà quasi subito evidente che entrambi i protagonisti hanno avuto passati traumatici e per questo motivo si legano tra loro e sviluppano la loro relazione in modo che altro non saprei definire se non morboso, patologico. Ma quelli felici sono solo brevi momenti della nostra vita, e quelli di Adrian e Lawrence finiranno presto.
Nota positiva sul finale proposto dalla Yuki, sulla scelta registica applicata alle tavole e sull'introspezione psicologica di Adrian che si è rivelata abbastanza efficace ma, purtroppo, le lodi a Il Ragazzo della Porta Accanto risultano essere soltanto queste.
In conclusione l'unico lavoro che varrebbe la pena leggere sarebbe proprio quest'ultimo, che comunque si rivela deludente in alcuni punti; per il resto non giudico questo volume unico neanche un minimo appassionante, certo non meritevole di essere acquistato.
Devil Inside è uno di questi ed è anche uno dei peggiori prodotti mai disegnati dalle mani della Yuki. La per niente avvincente storia ruota intorno al giovane Rick il quale, il giorno del suo compleanno, scopre di essere un vampiro; naturalmente questa sua nuova condizione ha una spiegazione, non molto logica, ma ce l'ha. Suo nonno dopo esser stato infatti a sua volta morso da uno di questi immortali è divenuto uno di loro e ha trasmesso questa nefasta particolarità anche ai suoi discendenti. Ora, viene da chiedersi se questi "geni vampirici" si comportino come quelli umani e seguano le leggi di Mendel, perché altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo la madre di Rick non sia pure lei una gelida bevitrice di sangue.
In ogni caso la sopraccitata donna rinchiude il figlio nello scantinato per paura che questi possa attaccare qualcuno. Per fortuna, o purtroppo, il ragazzo viene liberato dal cugino Ralph, che si scoprirà essere anch'egli un vampiro. Certo che questi geni di vampiro avranno pure saltato una generazione ma poi si sono dati da fare.
Nel mentre in città si susseguono misteriose aggressioni che il reverendo locale, padre della giovane Ruth - che guarda caso tra tutti i ragazzi mai abitanti nella cittadina si è innamorata proprio di Rick -, attribuisce alla chiara presenza di un neo-vampiro. Stati pronti perché voleranno paletti di frassino.
Per quanto nelle note la Yuki racconti di essersi in parte ispirata per realizzare Devil Inside al, a quanto pare, da entrambe ammirato Gary Oldman, non posso certo perdonarle una tale fiacca narrazione e soprattutto la monotona scelta dei nomi dei tre ragazzi, da quando la lettera R è la sola dell'alfabeto latino?
Il secondo breve racconto inserito in questo volume è intitolato When a Heart Beats, realizzato come Devil Inside tra il 1987/88. Le vicende qui raccontate seguono la protagonista Doris alla disperata ricerca di ventimila dollari, che equivalgono al silenzio di un misterioso ricattatore che afferma di averla vista uccidere la ormai defunta ex-moglie del suo attuale fidanzato. In quest'impresa Doris sarà aiutata dal fratello minore del fidanzato, il gentile Ted, del quale la protagonista sembra innamorarsi. Attenta Doris, non è tutto oro ciò che luccica e presto la ragazza lo scoprirà.
Parlando concretamente, se avessi assistito in prima persona ad un omicidio, se fossi un individuo con poco senso di responsabilità e se dovessi proprio ricattare un presunto assassino richiederei più di ventimila dollari. Dilemmi economici a parte la stessa Yuki ha definito questo racconto pessimo, perciò, cosa mai potrei aggiungere? L'unica nota che tengo a fare riguarda il tratto dell'autrice che, ancora acerbo, non può essere minimamente paragonato a quello di opere future come Ludwig o Orchestre Royal des Guignols.
Ma il problema maggiore di questo volume unico è rappresentato dallo scadente racconto che nomina la raccolta. Il Ragazzo della Porta Accanto racconta il tragico e mortale intrecciarsi di vite di due uomini americani. Il primo è il quasi trentenne Adrian: di giorno insegna alle scuole elementari e appare come un uomo irreprensibile ma di notte si aggira per i quartieri bui di Los Angeles assassinando giovani ragazzi che sopravvivono prostituendosi. Una di queste notti verrà visto dal giovane Lawrence, che inizierà a ricattarlo chiedendo, in cambio del suo silenzio, non ventimila dollari ma l'aiuto dell'insegnate omicida per uscire dal giro della prostituzione e iniziare una nuova vita.
Al lettore sembrerà quasi subito evidente che entrambi i protagonisti hanno avuto passati traumatici e per questo motivo si legano tra loro e sviluppano la loro relazione in modo che altro non saprei definire se non morboso, patologico. Ma quelli felici sono solo brevi momenti della nostra vita, e quelli di Adrian e Lawrence finiranno presto.
Nota positiva sul finale proposto dalla Yuki, sulla scelta registica applicata alle tavole e sull'introspezione psicologica di Adrian che si è rivelata abbastanza efficace ma, purtroppo, le lodi a Il Ragazzo della Porta Accanto risultano essere soltanto queste.
In conclusione l'unico lavoro che varrebbe la pena leggere sarebbe proprio quest'ultimo, che comunque si rivela deludente in alcuni punti; per il resto non giudico questo volume unico neanche un minimo appassionante, certo non meritevole di essere acquistato.
Un'infelice raccolta di storie brevi nelle quali è possibile riscontrare molti dei difetti che, nel corso degli anni, sono purtroppo entrati a far parte dei tratti distintivi di questa autrice. La domanda è: come giudicare questo volumetto? Come manga o come manga della Yuki? Per tagliare la testa al toro ho deciso di fare entrambe le cose.
Il primo racconto, Il ragazzo della porta accanto, dà il titolo alla raccolta ed è il più recente; gli altri due, infatti, risalgono all'incirca al periodo di Natsufuku no Elly, la one-shot con cui la Yuki esordì nel 1987 sulla rivista "Hana to Yume". La storia ruota attorno all'amore maledetto tra Adrian e Lawrence, anime tormentate che un destino crudele ha deciso di far incontrare in una Los Angeles cieca e corrotta. Il primo ha ventisette anni ed è frutto di una violenza carnale; sua madre non ha mai fatto nulla per nascondere il disprezzo che prova per lui, ripetendogli costantemente di non averlo mai voluto e infliggendogli abusi di vario tipo. Crescendo Adrian ha deciso di adoperarsi affinché nessun altro bambino patisse le sue stesse pene, diventando uno stimato insegnante di scuola elementare, ma le vessazioni subite hanno compromesso per sempre il suo equilibrio mentale, facendo di lui un pluriomicida. Le sue vittime sono ragazzi dediti alla prostituzione, che egli trucida senza pietà in un attacco d'ira incontrollata. Dopodiché li benda, apponendo inconsciamente quella che gli addetti ai lavori chiamano firma; per questo suo "vezzo" la stampa lo ha ribattezzato Blindman, dando prova del proverbiale cattivo gusto con cui troppo spesso viene trattato questo tipo di casi.
Lawrence ha quattordici anni e si guadagna da vivere vendendo il suo corpo. Una notte assiste per puro caso all'omicidio di un suo collega, e grazie a una targhetta di riconoscimento per animali riesce a risalire ad Adrian.
Ognuno dei due vuole qualcosa dall'altro: Lawrence vuole che Adrian lo aiuti a sfuggire alle grinfie del suo protettore, mentre quest'ultimo vuole che il ragazzo mantenga la bocca chiusa su quanto ha visto la sera precedente. Finiranno invece fra le braccia l'uno dell'altro, ignari della triste sorte che li attende.
"Eppure ogni uomo uccide la cosa che ama, e fate in modo che ciascun lo sappia..." L'atmosfera decadente di queste 99 pagine si adatta perfettamente questo famoso estratto de La ballata del carcere di Reading, un componimento di Oscar Wilde che si rifà al suo soggiorno nel suddetto penitenziario. Tuttavia i dialoghi risultano stantii, poco spontanei, e si ha la netta sensazione che con qualche pagina in più a disposizione ci avremmo visto la Yuki mollare gli ormeggi e appesantire l'intreccio principale con le sue immancabili sottotrame senzienti. Ho però apprezzato il finale, a suo modo poetico e decisamente appropriato per una storia del genere e in linea con la psicologia di Adrian. Per contro ritengo che Lawrence avrebbe potuto essere caratterizzato meglio, soprattutto alla luce del colpo di scena che lo coinvolge direttamente, la cui resa fa pensare al classico arco abortito per mancanza di spazio.
Il tratto è quello a cui la Yuki ci ha abituati, ma i volti sono leggermente più dolci e i corpi più proporzionati. In generale l'ho trovato più giocoso del solito, se capite cosa intendo, più aperto alla sperimentazione, cosa che si può notare nelle scene in cui compare Dallas, il protettore di Lawrence, disegnato con uno stile più "occidentale".
La seconda storia si chiama Devil Inside e per ammissione della stessa autrice risente della sua passione giovanile per i vampiri; se a ciò aggiungiamo l'inesperienza il quadro è completo e tutt'altro che confortante.
Il protagonista è Rick Randool, un ragazzo che il giorno del suo compleanno (non ci è dato sapere quante candeline spenga) apprende di essere una creatura succhiasangue. Voglio dire, chi non vorrebbe ricevere un regalo del genere? Ma il buon Rick ha altre priorità nella vita, tipo Rusty Simpson, la ragazza che forse gli piace e forse no. Possibile che non ci sia un modo per rinunciare all'immortalità e tornare a essere quello di sempre, senza nuocere a degli innocenti? Nel frattempo strane aggressioni notturne cominciano a verificarsi ai danni di coloro che hanno fatto qualche torto al novello vampiro...
Kaori, questo è Deus Ex Machina; Deus, questa è Kaori Yuki. Ma sapete che fate proprio una bella coppia? Complimenti vivissimi! D'accordo, è difficile stipare tutto quanto in 31 pagine, ma questo non significa che sia lecito prendersi gioco delle più elementari regole della narrativa e del buon senso. Eppure il modo di sistemare tutto c'era, ed era anche di facilissima applicazione. Vi dico solo questo: pistola di Čechov. Chi ha letto il racconto capirà a cosa mi riferisco e, di conseguenza, la mia sincera costernazione di fronte alla ghiottissima occasione che la Yuki si è lasciata scappare.
Il tratto è quanto di più impersonale ci si possa aspettare, non brutto, per carità, ma del tutto privo della benché minima verve. Dal punto di vista anatomico nulla da segnalare, salvo qualche collo misteriosamente andato perduto e qualche paio di gambe troppo magre in correlazione al rispettivo busto.
Il terzo racconto si intitola When a heart beats. Qui la pistola di Čechov c'è, ma avrebbe potuto funzionare meglio.
La bella e capricciosa Doris si ritrova con un cadavere di cui sbarazzarsi e 20.000 dollari da trovare entro una settimana per assicurarsi il silenzio di un misterioso testimone che l'avrebbe vista uccidere l'ex moglie del suo facoltoso fidanzato. Ad aiutarla in questa impresa c'è Ted, un ragazzo con più di un segreto da nascondere.
L'odissea di Ted e Doris sembra uscita da una commedia hollywoodiana, cosa di per sé non malvagia ma che accostata al nome della Yuki non può non indurre ad alzare un sopracciglio. Intendiamoci, ogni artista ha il diritto di diversificarsi e di provare ad incanalare le sue energie nelle correnti che più lo ispirano, indipendentemente da ciò che pensano i suoi estimatori, ma ritengo che ci sia un tempo per gli esercizi di stile e un tempo per i tentativi seri. Quello della Yuki mi è sembrato appartenere alla prima categoria. Sotto questo aspetto l'esperimento può dirsi riuscito, ma al di là di questo c'è ben poco di cui rallegrarsi dal momento che When a heart beats è ben lungi dal brillare. Per quanto riguarda il tratto il problema è lo stesso che si presentava in Devil Inside: tanto gradevole alla vista e funzionale alla storia quanto privo di passione.
In apertura avevo detto che avrei giudicato questa raccolta prima come manga e poi come manga della Yuki. Ebbene, per una pura coincidenza i miei giudizi collimano perfettamente: ritengo infatti che sarebbe stato dovere di qualsiasi mangaka fare meglio di così, cosa perfettamente alla portata della Yuki al di là della sua inesperienza ai tempi di Devil Inside e di When a heart beats. Mi sfugge la logica secondo la quale si sia deciso di mettere due racconti così vecchi assieme a uno che, all'epoca, era appena stato pubblicato, ma quando vedi che, invece di sparire, i difetti che un autore presentava all'inizio della sua carriera si sono ingigantiti fino a diventare incorreggibili c'è decisamente qualcosa che non va.
Il primo racconto, Il ragazzo della porta accanto, dà il titolo alla raccolta ed è il più recente; gli altri due, infatti, risalgono all'incirca al periodo di Natsufuku no Elly, la one-shot con cui la Yuki esordì nel 1987 sulla rivista "Hana to Yume". La storia ruota attorno all'amore maledetto tra Adrian e Lawrence, anime tormentate che un destino crudele ha deciso di far incontrare in una Los Angeles cieca e corrotta. Il primo ha ventisette anni ed è frutto di una violenza carnale; sua madre non ha mai fatto nulla per nascondere il disprezzo che prova per lui, ripetendogli costantemente di non averlo mai voluto e infliggendogli abusi di vario tipo. Crescendo Adrian ha deciso di adoperarsi affinché nessun altro bambino patisse le sue stesse pene, diventando uno stimato insegnante di scuola elementare, ma le vessazioni subite hanno compromesso per sempre il suo equilibrio mentale, facendo di lui un pluriomicida. Le sue vittime sono ragazzi dediti alla prostituzione, che egli trucida senza pietà in un attacco d'ira incontrollata. Dopodiché li benda, apponendo inconsciamente quella che gli addetti ai lavori chiamano firma; per questo suo "vezzo" la stampa lo ha ribattezzato Blindman, dando prova del proverbiale cattivo gusto con cui troppo spesso viene trattato questo tipo di casi.
Lawrence ha quattordici anni e si guadagna da vivere vendendo il suo corpo. Una notte assiste per puro caso all'omicidio di un suo collega, e grazie a una targhetta di riconoscimento per animali riesce a risalire ad Adrian.
Ognuno dei due vuole qualcosa dall'altro: Lawrence vuole che Adrian lo aiuti a sfuggire alle grinfie del suo protettore, mentre quest'ultimo vuole che il ragazzo mantenga la bocca chiusa su quanto ha visto la sera precedente. Finiranno invece fra le braccia l'uno dell'altro, ignari della triste sorte che li attende.
"Eppure ogni uomo uccide la cosa che ama, e fate in modo che ciascun lo sappia..." L'atmosfera decadente di queste 99 pagine si adatta perfettamente questo famoso estratto de La ballata del carcere di Reading, un componimento di Oscar Wilde che si rifà al suo soggiorno nel suddetto penitenziario. Tuttavia i dialoghi risultano stantii, poco spontanei, e si ha la netta sensazione che con qualche pagina in più a disposizione ci avremmo visto la Yuki mollare gli ormeggi e appesantire l'intreccio principale con le sue immancabili sottotrame senzienti. Ho però apprezzato il finale, a suo modo poetico e decisamente appropriato per una storia del genere e in linea con la psicologia di Adrian. Per contro ritengo che Lawrence avrebbe potuto essere caratterizzato meglio, soprattutto alla luce del colpo di scena che lo coinvolge direttamente, la cui resa fa pensare al classico arco abortito per mancanza di spazio.
Il tratto è quello a cui la Yuki ci ha abituati, ma i volti sono leggermente più dolci e i corpi più proporzionati. In generale l'ho trovato più giocoso del solito, se capite cosa intendo, più aperto alla sperimentazione, cosa che si può notare nelle scene in cui compare Dallas, il protettore di Lawrence, disegnato con uno stile più "occidentale".
La seconda storia si chiama Devil Inside e per ammissione della stessa autrice risente della sua passione giovanile per i vampiri; se a ciò aggiungiamo l'inesperienza il quadro è completo e tutt'altro che confortante.
Il protagonista è Rick Randool, un ragazzo che il giorno del suo compleanno (non ci è dato sapere quante candeline spenga) apprende di essere una creatura succhiasangue. Voglio dire, chi non vorrebbe ricevere un regalo del genere? Ma il buon Rick ha altre priorità nella vita, tipo Rusty Simpson, la ragazza che forse gli piace e forse no. Possibile che non ci sia un modo per rinunciare all'immortalità e tornare a essere quello di sempre, senza nuocere a degli innocenti? Nel frattempo strane aggressioni notturne cominciano a verificarsi ai danni di coloro che hanno fatto qualche torto al novello vampiro...
Kaori, questo è Deus Ex Machina; Deus, questa è Kaori Yuki. Ma sapete che fate proprio una bella coppia? Complimenti vivissimi! D'accordo, è difficile stipare tutto quanto in 31 pagine, ma questo non significa che sia lecito prendersi gioco delle più elementari regole della narrativa e del buon senso. Eppure il modo di sistemare tutto c'era, ed era anche di facilissima applicazione. Vi dico solo questo: pistola di Čechov. Chi ha letto il racconto capirà a cosa mi riferisco e, di conseguenza, la mia sincera costernazione di fronte alla ghiottissima occasione che la Yuki si è lasciata scappare.
Il tratto è quanto di più impersonale ci si possa aspettare, non brutto, per carità, ma del tutto privo della benché minima verve. Dal punto di vista anatomico nulla da segnalare, salvo qualche collo misteriosamente andato perduto e qualche paio di gambe troppo magre in correlazione al rispettivo busto.
Il terzo racconto si intitola When a heart beats. Qui la pistola di Čechov c'è, ma avrebbe potuto funzionare meglio.
La bella e capricciosa Doris si ritrova con un cadavere di cui sbarazzarsi e 20.000 dollari da trovare entro una settimana per assicurarsi il silenzio di un misterioso testimone che l'avrebbe vista uccidere l'ex moglie del suo facoltoso fidanzato. Ad aiutarla in questa impresa c'è Ted, un ragazzo con più di un segreto da nascondere.
L'odissea di Ted e Doris sembra uscita da una commedia hollywoodiana, cosa di per sé non malvagia ma che accostata al nome della Yuki non può non indurre ad alzare un sopracciglio. Intendiamoci, ogni artista ha il diritto di diversificarsi e di provare ad incanalare le sue energie nelle correnti che più lo ispirano, indipendentemente da ciò che pensano i suoi estimatori, ma ritengo che ci sia un tempo per gli esercizi di stile e un tempo per i tentativi seri. Quello della Yuki mi è sembrato appartenere alla prima categoria. Sotto questo aspetto l'esperimento può dirsi riuscito, ma al di là di questo c'è ben poco di cui rallegrarsi dal momento che When a heart beats è ben lungi dal brillare. Per quanto riguarda il tratto il problema è lo stesso che si presentava in Devil Inside: tanto gradevole alla vista e funzionale alla storia quanto privo di passione.
In apertura avevo detto che avrei giudicato questa raccolta prima come manga e poi come manga della Yuki. Ebbene, per una pura coincidenza i miei giudizi collimano perfettamente: ritengo infatti che sarebbe stato dovere di qualsiasi mangaka fare meglio di così, cosa perfettamente alla portata della Yuki al di là della sua inesperienza ai tempi di Devil Inside e di When a heart beats. Mi sfugge la logica secondo la quale si sia deciso di mettere due racconti così vecchi assieme a uno che, all'epoca, era appena stato pubblicato, ma quando vedi che, invece di sparire, i difetti che un autore presentava all'inizio della sua carriera si sono ingigantiti fino a diventare incorreggibili c'è decisamente qualcosa che non va.
Mi è piaciuto davvero tanto questo fumetto, infatti è uno dei miei preferiti della Yuki.
Intanto inizia con questo storia dell'assassino seriale misterioso, e poi la trama si dipana diventando molto profonda e anche molto triste. Il disegno è bellissimo e adatto al genere - si sa, la Yuki è brava -, poi non manca mai quell'insieme di amore, odio e dolore che l'autrice sa ben mescolare e utilizzare. I sentimenti, come anche la caratterizzazione dei personaggi, sono ben delineati, il lettore non può non rimanere col fiato sospeso fino all'ultima pagina.
L'unica pecca del manga, che è un po' quella di quasi tutti i numeri della serie Kaori Yuki presenta, è la presenza delle ministorie finali, che onestamente non sono granché, non capisco proprio la scelta di inserirli visto che non sono assolutamente all'altezza della storia principale. Sarà forse per riempire più pagine? Bah,
comunque a parte questo il manga merita assolutamente di essere letto, sono sicura che non vi deluderà!
Intanto inizia con questo storia dell'assassino seriale misterioso, e poi la trama si dipana diventando molto profonda e anche molto triste. Il disegno è bellissimo e adatto al genere - si sa, la Yuki è brava -, poi non manca mai quell'insieme di amore, odio e dolore che l'autrice sa ben mescolare e utilizzare. I sentimenti, come anche la caratterizzazione dei personaggi, sono ben delineati, il lettore non può non rimanere col fiato sospeso fino all'ultima pagina.
L'unica pecca del manga, che è un po' quella di quasi tutti i numeri della serie Kaori Yuki presenta, è la presenza delle ministorie finali, che onestamente non sono granché, non capisco proprio la scelta di inserirli visto che non sono assolutamente all'altezza della storia principale. Sarà forse per riempire più pagine? Bah,
comunque a parte questo il manga merita assolutamente di essere letto, sono sicura che non vi deluderà!
Questo molto probabilmente è il miglior manga shounen-ai che abbia letto fino ad ora. A partire dalla trama, che viene fatta conoscere a poco a poco fino a ricollegarsi con l'inizio in modo a dir poco perfetto, passando per le atmosfere dark, sicuramente un altro punto a suo favore, fino ai personaggi indimenticabili, "Il Ragazzo della Porta Accanto" si presenta come un manga a dir poco stupendo! Per tutta la durata della storia sono stata rapita dall'atmosfera angosciante e coinvolgente fino a sentire gli occhi lucidi nel leggere il finale, che francamente giudico perfetto, non mi sarei mai aspettata un finale così bello. Non do 10 perché alcune cose mi sono sembrate spiegate alla rinfusa ma il 9 è suo e se lo merita assolutamente!
Appena leggeranno questo voto molti mi daranno per pazza, ma lasciate che vi spieghi: essendo il manga in questione formato da tre racconti brevi ho ritenuto necessario dare un voto formato dalla media delle storie contenute nel volume, quindi darei un 10 a "Il Ragazzo della Porta Accanto" e 4 alle due storie successive, e quindi ne esce 6! Infatti credo che questo volume si salvi solo per la presenza del primo racconto che, davvero, sono convinta sia il manga più bello scritto dalla Yuki.
La storia è quella dell'amore maledetto, impossibile e dal principio votato alla tragedia fra Adrian, un serial killer di Los Angeles, e Lawrence, un ragazzo costretto a prostituirsi. Già la presentazione dei personaggi e il contesto chiariscono che questo sarà un lavoro, pur nell'ambientazione realistica, assolutamente attinente con le atmosfere alle quali ci ha abituato Kaori Yuki, quindi decadente, drammatico ma nello stesso tempo romantico nell'accezione letterale del termine.
I protagonisti sono due personaggi indimenticabili: Adrian è una figura in un certo senso negativa, votata all'autodistruzione e punizione, Lawrence già la prima volta che appare ci viene presentato col volto sensuale e triste di un angelo perduto (guardate i disegni qui a fianco). Eppure sono capaci di un amore tenerissimo, uno dei più intensi che mi sia capitato di leggere in uno shonen ai, un amore salvifico che, seppur in maniera diversa, libererà entrambi.
La sceneggiatura è poetica ed evocativa e raffinati alcuni particolari narrativi, come la metafora dei palloncini e l'iguana; il tratto dell'autrice è perfetto per raccontare una storia come questa. Mi è sembrato che la Yuki sia più capace di emozionare e lasciare un segno con racconti di questo tipo, brevi ma intensi, anziché impantanandosi in storie infinite come è accaduto con Angel Sanctuary.
Una storia commovente e dolce, anche se lascia con un retrogusto amaro alla fine.
Per quanto riguarda i due racconti finali, sono vecchi lavori, poco curati sia dal lato grafico che da quello narrativo, per usare le parole della stessa Yuki "opere pessime" e credo possa bastare la sua autocritica.
Un ultimo appunto: l'edizione della Panini è vergognosa, 5 euro per un volumetto che si sfalda in mano, poco corposo, senza sovracoperta, con le tavole ribaltate, ma sopratutto talmente malfatto che alcuni balloon vicino all'attaccatura della rilegatura non si leggono perché troppo interni.
La storia è quella dell'amore maledetto, impossibile e dal principio votato alla tragedia fra Adrian, un serial killer di Los Angeles, e Lawrence, un ragazzo costretto a prostituirsi. Già la presentazione dei personaggi e il contesto chiariscono che questo sarà un lavoro, pur nell'ambientazione realistica, assolutamente attinente con le atmosfere alle quali ci ha abituato Kaori Yuki, quindi decadente, drammatico ma nello stesso tempo romantico nell'accezione letterale del termine.
I protagonisti sono due personaggi indimenticabili: Adrian è una figura in un certo senso negativa, votata all'autodistruzione e punizione, Lawrence già la prima volta che appare ci viene presentato col volto sensuale e triste di un angelo perduto (guardate i disegni qui a fianco). Eppure sono capaci di un amore tenerissimo, uno dei più intensi che mi sia capitato di leggere in uno shonen ai, un amore salvifico che, seppur in maniera diversa, libererà entrambi.
La sceneggiatura è poetica ed evocativa e raffinati alcuni particolari narrativi, come la metafora dei palloncini e l'iguana; il tratto dell'autrice è perfetto per raccontare una storia come questa. Mi è sembrato che la Yuki sia più capace di emozionare e lasciare un segno con racconti di questo tipo, brevi ma intensi, anziché impantanandosi in storie infinite come è accaduto con Angel Sanctuary.
Una storia commovente e dolce, anche se lascia con un retrogusto amaro alla fine.
Per quanto riguarda i due racconti finali, sono vecchi lavori, poco curati sia dal lato grafico che da quello narrativo, per usare le parole della stessa Yuki "opere pessime" e credo possa bastare la sua autocritica.
Un ultimo appunto: l'edizione della Panini è vergognosa, 5 euro per un volumetto che si sfalda in mano, poco corposo, senza sovracoperta, con le tavole ribaltate, ma sopratutto talmente malfatto che alcuni balloon vicino all'attaccatura della rilegatura non si leggono perché troppo interni.
Un 10 meritatissimo per l'intensa e sofferta storia d'amore tra Adrian e Lawrence. Solitamente non mi piacciono i racconti brevi, ma "Il ragazzo della porta accanto" può essere definito un vero e proprio capolavoro. È il primo manga che mi ha fatto piangere. I disegni sono bellissimi, delicati, il viso di Lawrence è di una bellezza angelica che toglie quasi il respiro, la drammaticità e l'amore si intrecciano tra atmosfere oniriche ricche di sofferenza.
Kaori Yuki descrive un amore puro, al di là del sesso, un amore capace di superare qualsiasi ostacolo e qualsiasi fantasma del passato, capace di far dimenticare la dura realtà, la violenza di questo mondo crudele. Una storia che mi sento di consigliare dal profondo del cuore, non ne rimarrete pentiti, è uno dei pochi manga che non mi stancherei mai di rileggere. L'unica pecca sono la presenza di altre due storie appartenenti agli esordi della nostra sensei Yuki che consiglio caldamente di leggere prima de "Il ragazzo della porta accanto", che è la storia principale, ma in questo modo riuscirete a godervela meglio. Le altre due storie non si possono neanche paragonare a Boy's next door, ma è interessante vedere tramite queste i progressi che ha fatto al nostra sensei. Allora, che aspettate? Correte a leggerlo!!
Kaori Yuki descrive un amore puro, al di là del sesso, un amore capace di superare qualsiasi ostacolo e qualsiasi fantasma del passato, capace di far dimenticare la dura realtà, la violenza di questo mondo crudele. Una storia che mi sento di consigliare dal profondo del cuore, non ne rimarrete pentiti, è uno dei pochi manga che non mi stancherei mai di rileggere. L'unica pecca sono la presenza di altre due storie appartenenti agli esordi della nostra sensei Yuki che consiglio caldamente di leggere prima de "Il ragazzo della porta accanto", che è la storia principale, ma in questo modo riuscirete a godervela meglio. Le altre due storie non si possono neanche paragonare a Boy's next door, ma è interessante vedere tramite queste i progressi che ha fatto al nostra sensei. Allora, che aspettate? Correte a leggerlo!!
Una storia d'amore intrisa di sangue e di lacrime in pieno stile Kaori Yuki in cui una vicenda struggente si intreccia a disegni splendidi e curatissimi... una opera matura di una mangaka che non ha bisogno di presentazioni.
Se cercate uno Shounen ai che "meriti" davvero di essere letto non esitate a comprare questo titolo meraviglioso... leggendolo rimarrete intrappolati tra le pagine di queste manga e difficilmente riuscirete a dimenticare la storia di Lawrence e Adrian.
Non assegno 10 a questo piccolo capolavoro solo perché è una one-shot e si conclude troppo brevemente :'( .
Per quanto riguarda le altre storie contenute nella raccolta sono state pubblicate dalla mangaka agli inizi della sua carriera e quindi sia per l'aspetto grafico sia per la trama sono decisamente immature e poco ben fatte.
Se cercate uno Shounen ai che "meriti" davvero di essere letto non esitate a comprare questo titolo meraviglioso... leggendolo rimarrete intrappolati tra le pagine di queste manga e difficilmente riuscirete a dimenticare la storia di Lawrence e Adrian.
Non assegno 10 a questo piccolo capolavoro solo perché è una one-shot e si conclude troppo brevemente :'( .
Per quanto riguarda le altre storie contenute nella raccolta sono state pubblicate dalla mangaka agli inizi della sua carriera e quindi sia per l'aspetto grafico sia per la trama sono decisamente immature e poco ben fatte.
Che io adori la sensei Yuki ormai lo sanno anche i sanpietrini di tutta Roma, ma come si fa a non emozionarsi leggendo storie come questa? Solo lei riesce a commuovermi così tanto con ogni singola pagina, con ogni singolo personaggio. Povero maestro... l'amore uccide, è proprio vero. E' difficile, graffia, ti rende folle... ma non ne puoi fare a meno. E quando ti viene tolto, se sei di poco più fragile della media, il tuo io si disintegra e ti senti vuoto e perso. E l'unico modo di sentirti di nuovo vivo è tenerlo sempre al tuo fianco, a costo di ucciderlo, a costo di ucciderti. Profondo, sensuale, triste, questo racconto è anche tenero... leggetelo...
Il ragazzo della porta accanto è composto da tre storie, la prima delle quali, oltre ad essere la più bella, è quella che da il nome al volumetto. Essendo la prima storia la più recente è sicuramente quella meglio realizzata, sia per lo stile di disegno che è già maturo sia per l'impostazione della storia: vi ritroviamo le atmosfere dark e l'analisi psicologica dei personaggi tipici dell'autrice, che sono tra gli aspetti più interessanti del manga. Inoltre la storia è molto bella, caratterizzata anche da un'atmosfera piuttosto drammatica, anche se il finale potrebbe essere considerato un happy ending dopotutto. Le altre due storie presentano uno stile decisamente molto acerbo e anche le storie non sono all'altezza del primo episodio, tuttavia risultano lo stesso abbastanza gradevoli da leggere. In definitiva assolutamente consigliato a chi è già fan della Yuki, ma anche a chi piacciono le storie dense e dalle atmosfere un po' horror (e ovviamente a chi piace lo shonen-ai).