Teogonia
Dopo aver visto "Flathead" ho cominciato a provare un certo interesse per questi mini-manga tutti made in Italy.
Anche questo "Teogonia" è composto solo da un "proemio" di nove pagine, in cui appaiono un misterioso ragazzo che inneggia alla rinascita di un altrettanto misteriosa fanciulla (accompagnata a sua volta da una specie di fantasma con tanto di lenzuolo bianco) ed alla fine del mondo.
Anche se più breve devo dire di aver apprezzato maggiormente questo lavoro rispetto al primo: nonostante l'autore sia lo stesso, i disegni ricordano più efficacemente un manga e meno i fumetti occidentali; l'ambientazione molto cupa mette i brividi ma allo stesso tempo possiede un certo fascino. La cosa che, però, mi ha colpito maggiormente sono i dialoghi brevi ma solenni, che riescono a catturare subito l'attenzione e l'interesse dello spettatore. Peccato che resterà deluso poco dopo a causa della prematura interruzione di questa promettentissima storia.
Ho letto dalle note di animeclick che queste nove pagine sono state disegnate nell'ormai lontano 2007. Ci sono, quindi, tutti i motivi, purtroppo, per disperare sulla possibilità di una sua continuazione, ed è un vero peccato date le ottime premesse. E' pur vero che si tratta di un lavoro di poche pagine, per cui temo che nessuno griderà mai allo scandalo per la sua non continuazione; però spero proprio che il nostro Tristan riesca a farci leggere qualcosa di più complesso perché il talento sembra non mancare. In fondo chi ha mai detto che solo un giapponese è in grado di creare dei buoni manga?
Non sono abituato ad assegnare voti alti a storie brevi; tanto meno se poi il lavoro in questione è solo in uno stato embrionale come in questo caso. Nonostante questo, il mio voto è un sette convinto: chissà che possa servire da stimolo (anche se infinitamente piccolo) per una ripresa di questo titolo. Sperarci, in fondo, non costa nulla.
Anche questo "Teogonia" è composto solo da un "proemio" di nove pagine, in cui appaiono un misterioso ragazzo che inneggia alla rinascita di un altrettanto misteriosa fanciulla (accompagnata a sua volta da una specie di fantasma con tanto di lenzuolo bianco) ed alla fine del mondo.
Anche se più breve devo dire di aver apprezzato maggiormente questo lavoro rispetto al primo: nonostante l'autore sia lo stesso, i disegni ricordano più efficacemente un manga e meno i fumetti occidentali; l'ambientazione molto cupa mette i brividi ma allo stesso tempo possiede un certo fascino. La cosa che, però, mi ha colpito maggiormente sono i dialoghi brevi ma solenni, che riescono a catturare subito l'attenzione e l'interesse dello spettatore. Peccato che resterà deluso poco dopo a causa della prematura interruzione di questa promettentissima storia.
Ho letto dalle note di animeclick che queste nove pagine sono state disegnate nell'ormai lontano 2007. Ci sono, quindi, tutti i motivi, purtroppo, per disperare sulla possibilità di una sua continuazione, ed è un vero peccato date le ottime premesse. E' pur vero che si tratta di un lavoro di poche pagine, per cui temo che nessuno griderà mai allo scandalo per la sua non continuazione; però spero proprio che il nostro Tristan riesca a farci leggere qualcosa di più complesso perché il talento sembra non mancare. In fondo chi ha mai detto che solo un giapponese è in grado di creare dei buoni manga?
Non sono abituato ad assegnare voti alti a storie brevi; tanto meno se poi il lavoro in questione è solo in uno stato embrionale come in questo caso. Nonostante questo, il mio voto è un sette convinto: chissà che possa servire da stimolo (anche se infinitamente piccolo) per una ripresa di questo titolo. Sperarci, in fondo, non costa nulla.
Il lavoro è troppo breve per un commento pieno, anche perché se queste pagine leggermente incuriosiscono anche per la totale mancanza di dialoghi, se qui si punta all'essenziale non lo si fa vedere. Per quale motivo tra i personaggi si parla di divinità greche (con tanto di caratteri e simbologia) e poi sono tutti vestiti coi bottoni? Perché gli sfondi da chiese gotiche? Senza contare che i personaggi tra loro non sono neanche distinguibili. Potrebbe essere un buon incipit, per la buona resa in stile (stile dell'autore assolutamente inconfondibile soprattutto per la colorazione), ma se alla fine di Flathead qualcosa per dare un metro di giudizio c'era, nonostante il vuoto, qui è difficile distinguere se sia l'essenziale o se sia solo ed unicamente fumo sugli occhi del lettore. Tanto che i dialoghi non si capisce se siano essenziali, misteriosi o solo confusionari. Peccato non ce ne sia un proseguo per poter dare un'opinione più completa e vedere una possibile manifestazione del possibile talento (presente o meno che sia) dell'autore. Ma per il momento è troppo poco. E per il momento si può dire che anche il titolo, Teogonia, perlomeno a me sembra molto poco azzeccato... ma anche in questo caso, come in ogni aspetto, verrebbe da dire "è troppo presto per parlarne".
Un incipit interessante che incuriosisce, però non al punto di smaniare d'attesa per vedere il proseguimento, soprattutto difficile per un grande pubblico.
Un incipit interessante che incuriosisce, però non al punto di smaniare d'attesa per vedere il proseguimento, soprattutto difficile per un grande pubblico.
Anche qua, veramente pochissimo da dire...
Rispetto a Flathead, Teogonia prende ispirazione dalla mitologia greca e fa della suspense il suo maggior punto di forza. Ciò dovuto al fatto che il buon Tristan Strauss ha per ora accantonato il progetto fino a data da destinarsi.
Anche qua riscontrabili i soliti pochi pregi come una certa ispirazione, un ottimo tratto e una buona colorazione...
Come detto, Tristan ha talento, in futuro bisognerà giudicare se sarà capace di sfruttarlo nelle sue opere o meno... in futuro.
Rispetto a Flathead, Teogonia prende ispirazione dalla mitologia greca e fa della suspense il suo maggior punto di forza. Ciò dovuto al fatto che il buon Tristan Strauss ha per ora accantonato il progetto fino a data da destinarsi.
Anche qua riscontrabili i soliti pochi pregi come una certa ispirazione, un ottimo tratto e una buona colorazione...
Come detto, Tristan ha talento, in futuro bisognerà giudicare se sarà capace di sfruttarlo nelle sue opere o meno... in futuro.