Tomie
"Tomie" è un volume unico pubblicato dalla Asahi Shimbun Shuppan nel 1987 dal maestro Junji Ito, mentre qui in Italia è disponibile grazie alla casa editrice J-pop e prima ancora fu pubblicato dalla Hazard. Quest'opera gira attorno al personaggio di Tomie, una splendida ragazza che con la sua bellezza riesce a manovrare ogni uomo così da farlo innamorare di lei, ma costei non è una semplice e bella fanciulla come dimostra, infatti porterà sempre le persone accanto a lei a farle del male poiché essa nasconde un terribile segreto.
Il disegno di Junji Itō è uno dei migliori disegni in circolazione per quanto riguarda questo genere di manga, inizialmente il disegno risulterà indeciso e non perfetto ma col passare dei capitoli migliorerà sempre di più, ottima realizzazione delle scene splatter che sembreranno tali e quali a quelle di un film horror, il disegno è cosi buono che riuscirà a tramettere al lettore un senso di paura e inquietudine che non avevo mai provato prima leggendo un manga.
Parlando dell'edizione, la J-Pop ci offre un volume unico di 740 pagine al prezzo di 18,00 € con una sovraccoperta rigida, purtroppo al suo interno non troveremo pagine a colori ma possiede una buona rilegatura a filo con delle pagine molto lisce e bianche con pochissima trasparenza, una buona edizione che vale il suo prezzo.
Concludo questa recensione dicendo che è un ottimo manga horror a mia insaputa, già dai primi capitoli riuscirà a suscitare l'interesse del lettore così da leggerlo tutto d'un fiato, ha un ottimo story board e il finale l'ho trovato davvero perfetto, mi sento di consigliarlo agli amanti del genere poiché in alcune scene può risultare abbastanza pesante se non si è abituati a questo tipo di manga.
Voto finale: 8
Il disegno di Junji Itō è uno dei migliori disegni in circolazione per quanto riguarda questo genere di manga, inizialmente il disegno risulterà indeciso e non perfetto ma col passare dei capitoli migliorerà sempre di più, ottima realizzazione delle scene splatter che sembreranno tali e quali a quelle di un film horror, il disegno è cosi buono che riuscirà a tramettere al lettore un senso di paura e inquietudine che non avevo mai provato prima leggendo un manga.
Parlando dell'edizione, la J-Pop ci offre un volume unico di 740 pagine al prezzo di 18,00 € con una sovraccoperta rigida, purtroppo al suo interno non troveremo pagine a colori ma possiede una buona rilegatura a filo con delle pagine molto lisce e bianche con pochissima trasparenza, una buona edizione che vale il suo prezzo.
Concludo questa recensione dicendo che è un ottimo manga horror a mia insaputa, già dai primi capitoli riuscirà a suscitare l'interesse del lettore così da leggerlo tutto d'un fiato, ha un ottimo story board e il finale l'ho trovato davvero perfetto, mi sento di consigliarlo agli amanti del genere poiché in alcune scene può risultare abbastanza pesante se non si è abituati a questo tipo di manga.
Voto finale: 8
Tomie Kawakami è ormai un personaggio iconico nel mondo del manga horror.
Ito è riuscito a farsi notare con questa sua opera di debutto, vincendo il premio Kazuo Umezu nel 1987.
Il manga è formato da un ciclo narrativo di 20 storie scritte e disegnate tra il 1987 e il 2000.
Questa è una storia di ossessione, le avventure di un'adolescente dalla bellezza soprannaturale che parassita scuole, famiglie, gruppi di amici, provocando passione seguita da accessi di follie omicide.
Tomie finisce inevitabilmente per essere smembrata dai suoi amanti o rivali, ma rinasce con ogni nuovo episodio. Inizialmente si pensa che Tomie sia un fantasma, forse una ragazza assassinata come Sadako o Kayako Saeki, e che compia una vendetta sistematica, se non matematica. Eppure Tomie non rientra nella logica dei fantasmi giapponesi che, per quanto spaventosi, restano intangibili e non hanno alcun contatto fisico con gli umani.
Una caratteristica di Tomie è la possibilità che da un pezzo del suo corpo reciso possa nascere un'altra Tomie.
Figura consumatrice quanto consumata, divora i ragazzi per la passione che ispira e le ragazze per la gelosia e l'ossessione per la bellezza. Quanto agli adulti, che compongono il suo entourage, sono emaciati, con gli occhi infossati e la pelle scavata, come drogati affamati di Tomie e mai sazi.
Parlando dei disegni possiamo notare l'evoluzione stilistica del maestro Ito che da un tratto acerbo (solo nel primo capitolo) di quando ancora non era un mangaka, riesce a migliorare notevolmente fino ad arrivare allo stile che lo consacrerà come uno dei maestri del manga horror.
Un'opera che consiglio caldamente a tutti.
Ito è riuscito a farsi notare con questa sua opera di debutto, vincendo il premio Kazuo Umezu nel 1987.
Il manga è formato da un ciclo narrativo di 20 storie scritte e disegnate tra il 1987 e il 2000.
Questa è una storia di ossessione, le avventure di un'adolescente dalla bellezza soprannaturale che parassita scuole, famiglie, gruppi di amici, provocando passione seguita da accessi di follie omicide.
Tomie finisce inevitabilmente per essere smembrata dai suoi amanti o rivali, ma rinasce con ogni nuovo episodio. Inizialmente si pensa che Tomie sia un fantasma, forse una ragazza assassinata come Sadako o Kayako Saeki, e che compia una vendetta sistematica, se non matematica. Eppure Tomie non rientra nella logica dei fantasmi giapponesi che, per quanto spaventosi, restano intangibili e non hanno alcun contatto fisico con gli umani.
Una caratteristica di Tomie è la possibilità che da un pezzo del suo corpo reciso possa nascere un'altra Tomie.
Figura consumatrice quanto consumata, divora i ragazzi per la passione che ispira e le ragazze per la gelosia e l'ossessione per la bellezza. Quanto agli adulti, che compongono il suo entourage, sono emaciati, con gli occhi infossati e la pelle scavata, come drogati affamati di Tomie e mai sazi.
Parlando dei disegni possiamo notare l'evoluzione stilistica del maestro Ito che da un tratto acerbo (solo nel primo capitolo) di quando ancora non era un mangaka, riesce a migliorare notevolmente fino ad arrivare allo stile che lo consacrerà come uno dei maestri del manga horror.
Un'opera che consiglio caldamente a tutti.
Uscito in Giappone nel 1987 quest’opera di Junji Ito ha già all’attivo due edizione italiane: la prima del 2006 della Hazard, la seconda del 2017 della Jpop.
Cos’è Tomie? Un gotico surrealista, la cui protagonista (che da il nome al manga) è una ragazza maledetta: tutti gli uomini la amano, tutti gli uomini ad un certo punto desiderano di ucciderla e smembrarla, tutti i pezzi danno vita ad una nuova Tomie… e dunque tante Tomie andranno nel mondo portando sfortuna soprattutto ad uomini giovani e belli.
Ma com’è la protagonista? Secondo chi la circonda bellissima ma allo stesso tempo viziata, amante del lusso, che costringe chi la ama a perdere tutto, senz’altro è bugiarda e come è amata dagli uomini è odiata dalle donne, le quali sono anche loro vittime della ragazza.
Alla fine non sapremo mai che tipo di creatura è Tomie, un demone? Un mostro? Uno spirito? Ma la vedremo in episodi auto conclusivi o legati fra di loro… con l’autore che non riesce a dare forma organica al racconto che pur spezzato in tanti episodi rimane interessante…
Il tratto di Ito presenta delle similitudini con i fumetti occidentali e le sue storie sono paragonate ai terrori dell’americano Lovecraft, ma di ciò non posso dare conferma in quanto non ho mai letto nulla di questo autore.
Cos’è Tomie? Un gotico surrealista, la cui protagonista (che da il nome al manga) è una ragazza maledetta: tutti gli uomini la amano, tutti gli uomini ad un certo punto desiderano di ucciderla e smembrarla, tutti i pezzi danno vita ad una nuova Tomie… e dunque tante Tomie andranno nel mondo portando sfortuna soprattutto ad uomini giovani e belli.
Ma com’è la protagonista? Secondo chi la circonda bellissima ma allo stesso tempo viziata, amante del lusso, che costringe chi la ama a perdere tutto, senz’altro è bugiarda e come è amata dagli uomini è odiata dalle donne, le quali sono anche loro vittime della ragazza.
Alla fine non sapremo mai che tipo di creatura è Tomie, un demone? Un mostro? Uno spirito? Ma la vedremo in episodi auto conclusivi o legati fra di loro… con l’autore che non riesce a dare forma organica al racconto che pur spezzato in tanti episodi rimane interessante…
Il tratto di Ito presenta delle similitudini con i fumetti occidentali e le sue storie sono paragonate ai terrori dell’americano Lovecraft, ma di ciò non posso dare conferma in quanto non ho mai letto nulla di questo autore.
Tomie è la seconda opera che leggo di Junji Ito, subito dopo le maledizioni di Soichi, e devo ammettere che, come il tetro ragazzino, è riuscita a entrarmi nel cuore senza troppi problemi.
Questa è la prima opera in assoluto di Junji Ito, e direi che si vede, pure troppo, nei primi capitoli. Il primo, in particolare, aveva distrutto le mie aspettative perché i disegni sono davvero DAVVERO bruttini e vuoti, e la storia è troppo surreale per essere vera, ma questo problema svanisce nel giro di un paio di capitoli.
Tomie è un continuo crescendo, e già a metà manga i disegni sono più che perfetti, e pure i capitoli sono parecchio intriganti. La seconda parte del libro é davvero eccezionale, e meriterebbe almeno un 8/8.5, se non fosse per la prima parte un po’ sotto tono. Ammetto che l’ultima storia in particolare non mi abbia fatto impazzire, in particolare l’ultimo capitolo, perché la trama era davvero interessante, ma la conclusione non ha retto granché, però niente di insufficiente.
Nel complesso do un 7.5, che ritengo adeguatissimo, e spero di dare pure voti più alti alle altre opere che devo ancora leggere
Questa è la prima opera in assoluto di Junji Ito, e direi che si vede, pure troppo, nei primi capitoli. Il primo, in particolare, aveva distrutto le mie aspettative perché i disegni sono davvero DAVVERO bruttini e vuoti, e la storia è troppo surreale per essere vera, ma questo problema svanisce nel giro di un paio di capitoli.
Tomie è un continuo crescendo, e già a metà manga i disegni sono più che perfetti, e pure i capitoli sono parecchio intriganti. La seconda parte del libro é davvero eccezionale, e meriterebbe almeno un 8/8.5, se non fosse per la prima parte un po’ sotto tono. Ammetto che l’ultima storia in particolare non mi abbia fatto impazzire, in particolare l’ultimo capitolo, perché la trama era davvero interessante, ma la conclusione non ha retto granché, però niente di insufficiente.
Nel complesso do un 7.5, che ritengo adeguatissimo, e spero di dare pure voti più alti alle altre opere che devo ancora leggere
Di Junji Ito si sta parlando molto in questi giorni, sopratutto per la sua annunciata presenza a Lucca Comics.
Così spinta dalle ottime recensioni sull'autore ho acquistato Tomie, pur non amando particolarmente il genere horror.
Il tratto di questo autore è delizioso e molto occidentale, da me graditissimo, e migliora col proseguo dei capitoli.
I corpi deliziosamente proporzionati, espressioni profonde, sfondi ben curati. Un tratto davvero sublime.
La J-Pop ha portato in italia un'edizione corposa e pesante ma ben curata.
La trama è molto semplice: Tomie è una ragazza bellissima, giovane, vanitosa, egocentrica, prepotente, arrogante e cinica che attira fatalmente lo sguardo di chiunque. Ogni uomo che posa gli occhi su di lei si innamora perdutamente della sua bellezza, e accecato dall'amore, sentirà paradossalmente e inspiegabilmente presto il desiderio di ucciderla e farla a pezzettini.
Nessun uomo può scampare a questo destino. Ma Tomie non è umana.
Infatti, una volta fatta a pezzi, ogni parte si rigenera e dona vita a una nuova Tomie. In questo modo nel mondo conviveranno molti suoi cloni, seminando disperazione e morte.
Il volume si divide in piccole storie collegate l'una all'altra da un unico elemento portante, Tomie appunto, ma sono indipendenti o quasi l'una dall'altra perchè in ogni vicenda subentrano nuovi coprotagonisti e nuove situazioni.
Alcune vicende durano solo un capitolo, mentre altre si estendono per più capitoli.
Le varie storie sono nel complesso buone e si lasciano leggere senza sforzo; tuttavia il lato psicologico non viene per niente approfondito. Le storie hanno tutte una certa ripetibilità, e a lungo andare cominciano a stancare.
Ma mi dicono che nelle altre sue opere, come "Spirale" il lato psicologico viene accuratamente approfondito, quindi credo che qui manchi tale componente in quanto suo primissimo lavoro nel 1987 (all'epoca l'autore era un odontoiatra che disegnava fumetti come hobby).
In definitiva un buon volume da leggere senza troppe aspettative e poco memorabile.
Lo consiglio a chiunque voglia avvicinarsi a questo interessante autore.
Così spinta dalle ottime recensioni sull'autore ho acquistato Tomie, pur non amando particolarmente il genere horror.
Il tratto di questo autore è delizioso e molto occidentale, da me graditissimo, e migliora col proseguo dei capitoli.
I corpi deliziosamente proporzionati, espressioni profonde, sfondi ben curati. Un tratto davvero sublime.
La J-Pop ha portato in italia un'edizione corposa e pesante ma ben curata.
La trama è molto semplice: Tomie è una ragazza bellissima, giovane, vanitosa, egocentrica, prepotente, arrogante e cinica che attira fatalmente lo sguardo di chiunque. Ogni uomo che posa gli occhi su di lei si innamora perdutamente della sua bellezza, e accecato dall'amore, sentirà paradossalmente e inspiegabilmente presto il desiderio di ucciderla e farla a pezzettini.
Nessun uomo può scampare a questo destino. Ma Tomie non è umana.
Infatti, una volta fatta a pezzi, ogni parte si rigenera e dona vita a una nuova Tomie. In questo modo nel mondo conviveranno molti suoi cloni, seminando disperazione e morte.
Il volume si divide in piccole storie collegate l'una all'altra da un unico elemento portante, Tomie appunto, ma sono indipendenti o quasi l'una dall'altra perchè in ogni vicenda subentrano nuovi coprotagonisti e nuove situazioni.
Alcune vicende durano solo un capitolo, mentre altre si estendono per più capitoli.
Le varie storie sono nel complesso buone e si lasciano leggere senza sforzo; tuttavia il lato psicologico non viene per niente approfondito. Le storie hanno tutte una certa ripetibilità, e a lungo andare cominciano a stancare.
Ma mi dicono che nelle altre sue opere, come "Spirale" il lato psicologico viene accuratamente approfondito, quindi credo che qui manchi tale componente in quanto suo primissimo lavoro nel 1987 (all'epoca l'autore era un odontoiatra che disegnava fumetti come hobby).
In definitiva un buon volume da leggere senza troppe aspettative e poco memorabile.
Lo consiglio a chiunque voglia avvicinarsi a questo interessante autore.
Non è banale ispirazione, quella che Junji Ito trae da H.P.Lovecraft e dalle sue opere, bensì emulazione ed imitazione ed anche omaggio al "solitario di Providence", poichè quanto prodotto dal mangaka sembra davvero celebrare il pantheon di Lovecraft, il suo stile decadente, la sua morbosa scrittura, i parti abietti della sua mente.
"Tomie", come se non più di altre opere di Ito, è semplicemente Lovecfart illustrato. Non più redatto e lasciato da concretizzare ai lettori ed alla loro immaginazione, ma finalmente palesato, mostrato chiaramente in tutto il suo grottesco aspetto. La scelta delle tante vicende, separate ma al contempo collegate, è un omaggio ai saggi brevi di Lovecraft, che proprio su storie intense e brevi costruì il suo pantheon di malignità cosmiche presenti in tutti i suoi scritti; ed allo stesso modo l'orrore ed il disgusto che permeano le vicende sono un rimando alla filosofia dell'americano ed alla sue scelte tematiche: non più la semplice paura, ma un vero e proprio terrore cosmico, la paura dell'ignoto e l'attrazione patologica che esso esercita su di noi. Il senso di abbandono e sconforto presente nella letteratura di Lovecraft è adattato perfettamente da Ito ai suoi disegni, così come quella perdita di lucidità ed umanità che porta alla follia rimangono costanti ed analoghi tra le due opere, fornendo un ponte stabile ed una similitudine forte.
Da seguace di Lovecraft non posso che essere stato rapito da Ito: brutale, soverchiante, sconsiderato, senza mezze misure, eppure appassionante e rapente come pochi altri.
"Tomie", come se non più di altre opere di Ito, è semplicemente Lovecfart illustrato. Non più redatto e lasciato da concretizzare ai lettori ed alla loro immaginazione, ma finalmente palesato, mostrato chiaramente in tutto il suo grottesco aspetto. La scelta delle tante vicende, separate ma al contempo collegate, è un omaggio ai saggi brevi di Lovecraft, che proprio su storie intense e brevi costruì il suo pantheon di malignità cosmiche presenti in tutti i suoi scritti; ed allo stesso modo l'orrore ed il disgusto che permeano le vicende sono un rimando alla filosofia dell'americano ed alla sue scelte tematiche: non più la semplice paura, ma un vero e proprio terrore cosmico, la paura dell'ignoto e l'attrazione patologica che esso esercita su di noi. Il senso di abbandono e sconforto presente nella letteratura di Lovecraft è adattato perfettamente da Ito ai suoi disegni, così come quella perdita di lucidità ed umanità che porta alla follia rimangono costanti ed analoghi tra le due opere, fornendo un ponte stabile ed una similitudine forte.
Da seguace di Lovecraft non posso che essere stato rapito da Ito: brutale, soverchiante, sconsiderato, senza mezze misure, eppure appassionante e rapente come pochi altri.
Tomie, manga horror del 1987 composto da un singolo volume, è una delle prime opere di Junji Itou, un autore che avevo già avuto modo di apprezzare dopo la lettura di un suo lavoro più recente, il bellissimo Uzumaki. Già in Tomie è possibile denotare quello che rappresenterà il tratto caratteristico dei suoi manga successivi: tante piccole storie collegate l'una all'altra da un unico elemento portante ma indipendenti o quasi l'una dall'altra. In Uzumaki, ad esempio, l'elemento portante sarà l'ambiente in cui si svolgono gli eventi; qui, invece, esso sarà costituito dalla protagonista, Tomie, una ragazza irresistibilmente bella in grado di rendere suoi schiavi i ragazzi che le ronzano attorno; dall'attrazione, però, si passerà in brevissimo tempo all'ossessione ed infine alla pazzia, tanto che i suoi "corteggiatori" finiranno per sentire un'irrefrenabile desiderio di ucciderla e fare il suo corpo in tanti piccoli pezzettini. Per Tomie, però, questo non costituirà un problema in quanto le parti in cui sarà stata di volta in volta sezionata hanno una potente capacità rigenerativa; così ogni suo pezzo darà vita ad una nuova copia ed in circolazione avremo tante nuove Tomie.
Essendo una delle sue prime opere di Junji Itou, non mi aspettavo moltissimo da questo manga e devo dire che quest'opera non ha certamente superato le mie aspettative. Penso che il suo difetto principale sia una certa disorganicità: l'autore sembra essere stato indeciso nella scelta del modello da adottare, ossia se creare una serie di storie diverse l'una dall'altra oppure se adottare una sceneggiatura unitaria: così abbiamo episodi che occupano lo spazio di un solo capitolo ed altre decisamente più lunghe; personaggi che scompaiono dopo una storia per poi ricomparire senza un apparente motivo più avanti. Tutto ciò ha generato nel sottoscritto una certa confusione perché ogni volta facevo fatica a capire se si trattava di un nuovo episodio o la continuazione di qualcun altro.
Le varie storie sono nel complesso buone e si lasciano leggere con un certo interesse; però il lato psicologico, che nelle opere successive saranno il marchio di fabbrica delle opere del mangaka giapponese, qui è appena accennato e non fa la differenza.
I disegni sono discreti, con un tratto che ricorda spesso quello occidentale; ma anche su questo punto devo aggiungere che lo stile è destinato a migliorare molto in seguito.
In definitiva un buon lavoro, ma niente di memorabile. Se siete amanti del genere horror potete dargli tranquillamente un'occhiata: in fondo si tratta di un singolo volume, che vi piaccia o meno, la sua lettura non vi ruberà molto tempo.
Essendo una delle sue prime opere di Junji Itou, non mi aspettavo moltissimo da questo manga e devo dire che quest'opera non ha certamente superato le mie aspettative. Penso che il suo difetto principale sia una certa disorganicità: l'autore sembra essere stato indeciso nella scelta del modello da adottare, ossia se creare una serie di storie diverse l'una dall'altra oppure se adottare una sceneggiatura unitaria: così abbiamo episodi che occupano lo spazio di un solo capitolo ed altre decisamente più lunghe; personaggi che scompaiono dopo una storia per poi ricomparire senza un apparente motivo più avanti. Tutto ciò ha generato nel sottoscritto una certa confusione perché ogni volta facevo fatica a capire se si trattava di un nuovo episodio o la continuazione di qualcun altro.
Le varie storie sono nel complesso buone e si lasciano leggere con un certo interesse; però il lato psicologico, che nelle opere successive saranno il marchio di fabbrica delle opere del mangaka giapponese, qui è appena accennato e non fa la differenza.
I disegni sono discreti, con un tratto che ricorda spesso quello occidentale; ma anche su questo punto devo aggiungere che lo stile è destinato a migliorare molto in seguito.
In definitiva un buon lavoro, ma niente di memorabile. Se siete amanti del genere horror potete dargli tranquillamente un'occhiata: in fondo si tratta di un singolo volume, che vi piaccia o meno, la sua lettura non vi ruberà molto tempo.
Ho avuto il piacere di acquistare il presente volume unico dopo esserne venuto a conoscenza quasi per caso. Fin dalla prima impressione mi aveva attratto, vuoi per i disegni semplici ed inquietanti, vuoi per l'autenticità che trasmetteva; fatto sta che alla fine l'ho preso nonostante l'elevato prezzo e non me ne sono pentito.
La protagonista di questo lavoro di Junji Ito, uno dei suoi primi manga, è appunto Tomie. Ella è una liceale immortale che incute terrore e ansia a coloro che le stanno intorno. In particolare i ragazzi, letalmente, se ne infatuano con una facilità mistica e inattaccabile fino ad arrivare all'inevitabile morte.
Il manga si struttura in episodi autoconclusivi che vedono ogni volta ragazzi diversi alle prese con Tomie. In ognuno di questi episodi vengono rivelati particolarità e aspetti di Tomie che personalmente mi hanno sorpreso per la sua originalità e genuinità. La lettura procede fluida con le sue tinte horror alla vecchia maniera tipica giapponese: lunghi capelli neri, smorfie inquietanti, il tutto contornato da un'atmosfera nera, rassegnata, malinconica, priva di qualsivoglia buonismo o speranza.
Gran merito alla Hazard per aver portato in Italia quest'opera che, seppur prematura, già ci dà un'idea delle potenzialità dell'autore sia sotto l'aspetto grafico che scenografico. Se si pensa che il prodotto in questione è di nicchia, il costo di 10€ è giustificabile. Inoltre l'edizione non è poi così male: sovraccoperta, copertina e rilegature più che buone e carta spessa. Unica nota di demerito è l'adattamento: infatti in un paio di occasioni ho riscontrato dialoghi posti nei baloon errati e la traduzione non è così esaltante.
In conclusione, un'opera che consiglio senz'altro. Genuina ed autentica come poche. Simpatica la "confessione" dell'autore in una nota a fine volume, il quale dichiara candidamente di aver ricevuto l'idea portante del manga dal suo editore, oltre a rammaricarsi dell'ingenuità e assurdità di questa suo precoce lavoro. Beh, io sinceramente non biasimo queste sue dichiarazioni e anzi sono felice di aver letto questa bella e inquietante storia.
La protagonista di questo lavoro di Junji Ito, uno dei suoi primi manga, è appunto Tomie. Ella è una liceale immortale che incute terrore e ansia a coloro che le stanno intorno. In particolare i ragazzi, letalmente, se ne infatuano con una facilità mistica e inattaccabile fino ad arrivare all'inevitabile morte.
Il manga si struttura in episodi autoconclusivi che vedono ogni volta ragazzi diversi alle prese con Tomie. In ognuno di questi episodi vengono rivelati particolarità e aspetti di Tomie che personalmente mi hanno sorpreso per la sua originalità e genuinità. La lettura procede fluida con le sue tinte horror alla vecchia maniera tipica giapponese: lunghi capelli neri, smorfie inquietanti, il tutto contornato da un'atmosfera nera, rassegnata, malinconica, priva di qualsivoglia buonismo o speranza.
Gran merito alla Hazard per aver portato in Italia quest'opera che, seppur prematura, già ci dà un'idea delle potenzialità dell'autore sia sotto l'aspetto grafico che scenografico. Se si pensa che il prodotto in questione è di nicchia, il costo di 10€ è giustificabile. Inoltre l'edizione non è poi così male: sovraccoperta, copertina e rilegature più che buone e carta spessa. Unica nota di demerito è l'adattamento: infatti in un paio di occasioni ho riscontrato dialoghi posti nei baloon errati e la traduzione non è così esaltante.
In conclusione, un'opera che consiglio senz'altro. Genuina ed autentica come poche. Simpatica la "confessione" dell'autore in una nota a fine volume, il quale dichiara candidamente di aver ricevuto l'idea portante del manga dal suo editore, oltre a rammaricarsi dell'ingenuità e assurdità di questa suo precoce lavoro. Beh, io sinceramente non biasimo queste sue dichiarazioni e anzi sono felice di aver letto questa bella e inquietante storia.
Tomie è una bellissima ragazza, capace di far innamorare di sé chiunque lei desideri. Basta trascorrere poco insieme per diventare completamente succubi ad ogni suo desiderio. Finché non si arriva all'inevitabile fine: spinti dalla gelosia e impazziti, gli uomini che Tomie seduce uccidono squartando quest'ultima.
Ma questo non significa la morte della ragazza, anzi, una sua continua rinascita: Tomie è infatti capace di rigenerare se' stessa da ogni ferita.
Non solo. Da ogni suo "pezzo" nascono altre Tomie, belle e diaboliche come la prima.
Un manga da collezione, disegnato superbamente: i pesanti toni di nero riescono a rendere magistralmente le scene raccapriccianti. Che non sono poche: smembramenti, cannibalismo, più delle orribili "larve", che rappresentano la ragazza quando rinasce da una parte del suo corpo tranciata. Insomma, dal punto di vista grafico è pienamente soddisfacente sotto tutti gli aspetti.
La storia è invece composta da capitoli staccati tra di loro. Non c'è una vera e propria continuità temporale (è per questo che considero quest'opera inferiore ad Uzumaki, sempre dello stesso autore). Comunque, in ogni capitolo, Tomie appare sempre più bella e orribile allo stesso tempo. Odiosa, bugiarda, ma anche attraente e sensuale, quest'essere fa di tutto per essere apprezzata e servita come una dea da coloro che la circondano.
Facendo un sacrificio, comprate l'edizione della Hazard, complessivamente buona.
Ma questo non significa la morte della ragazza, anzi, una sua continua rinascita: Tomie è infatti capace di rigenerare se' stessa da ogni ferita.
Non solo. Da ogni suo "pezzo" nascono altre Tomie, belle e diaboliche come la prima.
Un manga da collezione, disegnato superbamente: i pesanti toni di nero riescono a rendere magistralmente le scene raccapriccianti. Che non sono poche: smembramenti, cannibalismo, più delle orribili "larve", che rappresentano la ragazza quando rinasce da una parte del suo corpo tranciata. Insomma, dal punto di vista grafico è pienamente soddisfacente sotto tutti gli aspetti.
La storia è invece composta da capitoli staccati tra di loro. Non c'è una vera e propria continuità temporale (è per questo che considero quest'opera inferiore ad Uzumaki, sempre dello stesso autore). Comunque, in ogni capitolo, Tomie appare sempre più bella e orribile allo stesso tempo. Odiosa, bugiarda, ma anche attraente e sensuale, quest'essere fa di tutto per essere apprezzata e servita come una dea da coloro che la circondano.
Facendo un sacrificio, comprate l'edizione della Hazard, complessivamente buona.
<b>Junji Ito</b>, nato nel 1963, è un mangaka poco noto in occidente che, durante la propria vita, si dedicato quasi completamente alla creazione di racconti horror. La sua carriera ha un’inaspettata svolta quando, a seguito del successo del film <b>The Ring</b>, il genere horror torna prepotentemente di moda. <b>Tomie</b> attira l’attenzione di qualche produttore e viene trasposto, nel 1998, in un film. Il soggetto inquietante, complice la bella e immortale protagonista, con i suoi lunghi capelli, fa sì che ottenga un grande successo di pubblico e diventi il primo di una lunga serie di adattamenti cinematografici che continuarono fino al 2007, creando una vera e propria saga. Junji Ito ha sempre più seguito e i suoi soggetti danno vita, in meno di un decennio, ad una ventina di film. Uno di questi, <b>Uzumaki</b>, che racconta le vicende di una cittadina ossessionata dalle spirali, è stato recentemente adattato anche in italiano <a href="http://www.dynit.it/scheda.asp?mn=3&ctl=3&iddsc=16">grazie a Dynit</a>.
Il primo editore a credere nelle potenzialità del mangaka è <i>Hazard Edizioni</i> che decide di portare in Italia la sua opera più famosa. Nasce così un volume che raccoglie alcuni racconti che vedono come protagonista l’inquietante entità che si nasconde sotto le sembianze di una bellissima ragazza chiamata Tomie. Sfortunatamente in pochi si sono accorti di questo prodotto: ho avuto recentemente, e quasi casualmente, modo di leggerlo e ne sono rimasto colpito.
Tomie è un inquietante essere dalle sembianze di una bella ragazza con il potere di far innamorare di se gli uomini. Crea in loro une vera e propria dipendenza e ossessione che li porta inizialmente a pendere dalle sue labbra, ma che con il passare del tempo sfocia in una incontrollabile follia. Man mano che la gelosia prende il sopravvento gli sfortunati saranno spinti ad uccidersi a vicenda e non è escluso che, in preda ad un raptus di ira, infieriscano sulla stessa Tomie massacrandola nei modi più atroci. Ma con la sua morte gli sfortunati non saranno liberi dall’incubo che li tormenta: una volta che sceglie una vittima inizia a ossessionarla senza lasciargli tregua o respiro. Non si può scapparle, non la si può nemmeno uccidere: è in grado di rigenerare il suo corpo e ogni suo frammento può dar vita a una nuova se stessa, totalmente indipendente e spinta dagli stessi insani impulsi. <b>E’ l’incarnazione stessa delle emozioni più negative che nascono dal desiderio</b>, sentimenti che non possono essere soppressi, ma che prima o poi trovano sempre modo di riaffiorare.
I brevi racconti sono tutti inquietanti, Tomie non si limita ad attaccare solo gli uomini, ma sono spesso proprio le donne a far le spese del suo operato. Il tratto, che predilige l’uso delle chine ai retini, riesce ad appesantire ulteriormente l’atmosfera rendendola ancora più cupa. Con il passare delle pagine diventa inoltre sempre più preciso, gradevole ed efficace.
Si tratta di una serie di vicende autoconclusive che non si strutturano in una storia continuativa, ma che staccano fra loro in modo netto presentando situazioni e ambientazioni molto lontane fra di loro. Questo potrebbe deludere chi spera di trovare una trama che illustra le origini e la fine di Tomie. Invece, pur apparendo sempre con lo stesso aspetto e avendo sempre lo stesso effetto sugli uomini, ha atteggiamenti e comportamenti diversi da episodio ad episodio. D’altra parte in questo modo la sua figura è resa ancor più misteriosa e intrigante, trasformandola in una sorta di leggenda metropolitana. Si tratta comunque di un aspetto molto soggettivo, di certo l’ho trovato un buon horror in grado di suggestionare il lettore e, pertanto, <b>vi consiglio di dargli un’occhiata</b>.
Hazard offre un’edizione con sovracopertina curata e di ottima qualità, ma ad un prezzo, 10 Euro, superiore a quello dei concorrenti. Si tratta anche in questo caso di un prodotto di nicchia e pertanto la scelta dell’editore pare obbligata.
Il primo editore a credere nelle potenzialità del mangaka è <i>Hazard Edizioni</i> che decide di portare in Italia la sua opera più famosa. Nasce così un volume che raccoglie alcuni racconti che vedono come protagonista l’inquietante entità che si nasconde sotto le sembianze di una bellissima ragazza chiamata Tomie. Sfortunatamente in pochi si sono accorti di questo prodotto: ho avuto recentemente, e quasi casualmente, modo di leggerlo e ne sono rimasto colpito.
Tomie è un inquietante essere dalle sembianze di una bella ragazza con il potere di far innamorare di se gli uomini. Crea in loro une vera e propria dipendenza e ossessione che li porta inizialmente a pendere dalle sue labbra, ma che con il passare del tempo sfocia in una incontrollabile follia. Man mano che la gelosia prende il sopravvento gli sfortunati saranno spinti ad uccidersi a vicenda e non è escluso che, in preda ad un raptus di ira, infieriscano sulla stessa Tomie massacrandola nei modi più atroci. Ma con la sua morte gli sfortunati non saranno liberi dall’incubo che li tormenta: una volta che sceglie una vittima inizia a ossessionarla senza lasciargli tregua o respiro. Non si può scapparle, non la si può nemmeno uccidere: è in grado di rigenerare il suo corpo e ogni suo frammento può dar vita a una nuova se stessa, totalmente indipendente e spinta dagli stessi insani impulsi. <b>E’ l’incarnazione stessa delle emozioni più negative che nascono dal desiderio</b>, sentimenti che non possono essere soppressi, ma che prima o poi trovano sempre modo di riaffiorare.
I brevi racconti sono tutti inquietanti, Tomie non si limita ad attaccare solo gli uomini, ma sono spesso proprio le donne a far le spese del suo operato. Il tratto, che predilige l’uso delle chine ai retini, riesce ad appesantire ulteriormente l’atmosfera rendendola ancora più cupa. Con il passare delle pagine diventa inoltre sempre più preciso, gradevole ed efficace.
Si tratta di una serie di vicende autoconclusive che non si strutturano in una storia continuativa, ma che staccano fra loro in modo netto presentando situazioni e ambientazioni molto lontane fra di loro. Questo potrebbe deludere chi spera di trovare una trama che illustra le origini e la fine di Tomie. Invece, pur apparendo sempre con lo stesso aspetto e avendo sempre lo stesso effetto sugli uomini, ha atteggiamenti e comportamenti diversi da episodio ad episodio. D’altra parte in questo modo la sua figura è resa ancor più misteriosa e intrigante, trasformandola in una sorta di leggenda metropolitana. Si tratta comunque di un aspetto molto soggettivo, di certo l’ho trovato un buon horror in grado di suggestionare il lettore e, pertanto, <b>vi consiglio di dargli un’occhiata</b>.
Hazard offre un’edizione con sovracopertina curata e di ottima qualità, ma ad un prezzo, 10 Euro, superiore a quello dei concorrenti. Si tratta anche in questo caso di un prodotto di nicchia e pertanto la scelta dell’editore pare obbligata.