Il Guerriero Alchemico
<b> Attenzione: spoiler! </b>
Premessa:
L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline, come la chimica, la fisica, l'astrologia, la metallurgia e la medicina, lasciando numerose tracce nella storia dell'arte. Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.
Tre sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti:
conquistare l'onniscienza;
creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare indefinitamente la vita;
la trasmutazione delle sostanze e dei metalli.
Partiamo dalle cose che subito risaltano agli otaku ed ai più attenti:
1. Somiglianza più o meno spudorata a Full Metal Alchemist ed a Bleach;
2. Trama pressoché banale con alcuni colpi di scena;
3. Disegni ottimi non eccelsi per essere comparato ai precedenti manga/anime sopraelencati.
"Risoluzione" dei tre punti precedenti:
Molte recensioni, se non quasi tutte, sottolineano pesantemente e malamente le somiglianze della trama di questo manga, ed è vero non si può negare questo ma lo si può discostare in modo tale da difendere la dignità del disegnatore (Nobuhiro Watsuki) e dello stesso manga.
La trama di questo manga è chiara a spezzoni se non lo si legge tutto e lo si ha materialmente, come detto nella premessa l'alchimia attraverso agli alchimisti desiderano la vita eterna, la cura finale e la trasmutazione delle sostanze e metalli. Ebbene questo manga sviluppa due dei tre obbiettivi alchemici.
Già nell'inizio della storia si incontra la morte e la rinascita, elemento indicativo che denota la vita ma solamente del protagonista. Nello svilupparsi della vicenda si incontrano gli acerrimi nemici di questi paladini, gli "Homunculus", denominati come "Leggendaria forma di vita creata attraverso l'alchimia", che però sono cattivi e si nutrono di umani ma alla fine fanno solo quello e non hanno scopi precisi o piani elaborati per conquistare qualcosa, sono dei personaggi statici e marginali a mio pieno parere. Si arriva poi ad un'organizzazione che attraverso le famose Busou Renkin (le armi del manga e il nuovo "cuore" di Kazuki Muto) arruola umani, facendoli diventare homunculus, in parte per difendere il suo capo, Butterfly, che vuole riportare in vita il guerriero traditore dell'armata alchemica, riuscendoci in extremis, dopo la sua rinascita e una serie di eventi si arriva alla fine dove viene sviluppato il 2° obbiettivo dell'alchimia la cura per far guarire il protagonista e il traditore dalla loro "malattia". Questo è lo scopo di questo manga la vita e la guarigione, un significato forte. Forte come il significato di Full Metal Alchemist dove vengono sviluppati tutti i principi alchemici in modo molto diverso con storie più personali dei personaggi. Il punto della vita eterna (primo obbiettivo) viene sviluppato attraverso il 3° obbiettivo, la pietra filosofale (e quindi la trasmutazione dei metalli) mentre il 2° obbiettivo (la cura) oltre che la pietra filosofale, storia antica, viene risolto anche attraverso gli automail, macchine quindi futuro e progresso, che da origine ad altri significati che vanno intesi e sono variabili da persona a persona.
Per i disegni io non sono un grande esperto, devo ancora approfondire questo lato dei manga, ma posso dire subito che sono buoni anche se in parecchie occasioni sono presenti imperfezioni e dettagli superflui che posso essere migliorate con un occhio di riguardo. Ma guardando da un punto di vista generale come già detto il disegno è buono e convincente per questa tipologia di manga.
Le mie considerazioni personali sono varie ed alcune le ho già espresse precedentemente e queste che sto per elencarvi possono essere interpretate come le più importanti.
In questo manga ho trovato molte cose interessanti e soddisfacenti a partire dal carattere dei personaggi e all'inventiva dell'ideatore nello scegliere armi e associarle a storie e personalità degli stessi, la cosa che più mi ha reso partecipe poi è quella della naturalezza, a volte un po' trascurata, dei dialoghi.
Come conclusione di i miei voti che vanno a formare il voto iniziale cioè il voto medio:
Disegni: 7.5
Trama: 5.5
Personaggi: 8
Premessa:
L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline, come la chimica, la fisica, l'astrologia, la metallurgia e la medicina, lasciando numerose tracce nella storia dell'arte. Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.
Tre sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti:
conquistare l'onniscienza;
creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare indefinitamente la vita;
la trasmutazione delle sostanze e dei metalli.
Partiamo dalle cose che subito risaltano agli otaku ed ai più attenti:
1. Somiglianza più o meno spudorata a Full Metal Alchemist ed a Bleach;
2. Trama pressoché banale con alcuni colpi di scena;
3. Disegni ottimi non eccelsi per essere comparato ai precedenti manga/anime sopraelencati.
"Risoluzione" dei tre punti precedenti:
Molte recensioni, se non quasi tutte, sottolineano pesantemente e malamente le somiglianze della trama di questo manga, ed è vero non si può negare questo ma lo si può discostare in modo tale da difendere la dignità del disegnatore (Nobuhiro Watsuki) e dello stesso manga.
La trama di questo manga è chiara a spezzoni se non lo si legge tutto e lo si ha materialmente, come detto nella premessa l'alchimia attraverso agli alchimisti desiderano la vita eterna, la cura finale e la trasmutazione delle sostanze e metalli. Ebbene questo manga sviluppa due dei tre obbiettivi alchemici.
Già nell'inizio della storia si incontra la morte e la rinascita, elemento indicativo che denota la vita ma solamente del protagonista. Nello svilupparsi della vicenda si incontrano gli acerrimi nemici di questi paladini, gli "Homunculus", denominati come "Leggendaria forma di vita creata attraverso l'alchimia", che però sono cattivi e si nutrono di umani ma alla fine fanno solo quello e non hanno scopi precisi o piani elaborati per conquistare qualcosa, sono dei personaggi statici e marginali a mio pieno parere. Si arriva poi ad un'organizzazione che attraverso le famose Busou Renkin (le armi del manga e il nuovo "cuore" di Kazuki Muto) arruola umani, facendoli diventare homunculus, in parte per difendere il suo capo, Butterfly, che vuole riportare in vita il guerriero traditore dell'armata alchemica, riuscendoci in extremis, dopo la sua rinascita e una serie di eventi si arriva alla fine dove viene sviluppato il 2° obbiettivo dell'alchimia la cura per far guarire il protagonista e il traditore dalla loro "malattia". Questo è lo scopo di questo manga la vita e la guarigione, un significato forte. Forte come il significato di Full Metal Alchemist dove vengono sviluppati tutti i principi alchemici in modo molto diverso con storie più personali dei personaggi. Il punto della vita eterna (primo obbiettivo) viene sviluppato attraverso il 3° obbiettivo, la pietra filosofale (e quindi la trasmutazione dei metalli) mentre il 2° obbiettivo (la cura) oltre che la pietra filosofale, storia antica, viene risolto anche attraverso gli automail, macchine quindi futuro e progresso, che da origine ad altri significati che vanno intesi e sono variabili da persona a persona.
Per i disegni io non sono un grande esperto, devo ancora approfondire questo lato dei manga, ma posso dire subito che sono buoni anche se in parecchie occasioni sono presenti imperfezioni e dettagli superflui che posso essere migliorate con un occhio di riguardo. Ma guardando da un punto di vista generale come già detto il disegno è buono e convincente per questa tipologia di manga.
Le mie considerazioni personali sono varie ed alcune le ho già espresse precedentemente e queste che sto per elencarvi possono essere interpretate come le più importanti.
In questo manga ho trovato molte cose interessanti e soddisfacenti a partire dal carattere dei personaggi e all'inventiva dell'ideatore nello scegliere armi e associarle a storie e personalità degli stessi, la cosa che più mi ha reso partecipe poi è quella della naturalezza, a volte un po' trascurata, dei dialoghi.
Come conclusione di i miei voti che vanno a formare il voto iniziale cioè il voto medio:
Disegni: 7.5
Trama: 5.5
Personaggi: 8
C'è seriamente qualcosa che non va in "Busou Renkin".
Dopo aver elogiato nella sua recensione quello che considero il miglior battle shonen degli anni '90, ovvero "Rurouni Kenshin", devo venire qui, risfogliare velocemente questi dieci volumetti e dire che "Busou Renkin" di Nobuhiro Watsuki sensei è brutto. O meglio, forse brutto non è la parola giusta, diciamo inutile.
Si perché di qualità ne avrebbe pure, il manga inizia con la morte del protagonista (Yu Yu Hakusho?) Kazuki Muto che viene riportato in vita da una misteriosa ragazza tramite un oggetto alchemico. Grazie ad esso Kazuki potrà in seguito combatter contro i mostri che divorano gli esseri umani divenendo un "guerriero alchemico", nella nostra epoca infatti l'alchimia si è evoluta segretamente fino a raggiungere questi livelli.
Storia di per sé abbastanza comune, eroe per caso, superpoteri, mostri, ma i problemi del manga emergono fin da subito. "Busou Renkin" è un battle shonen, eppure il primo difetto sono proprio le battaglie, prive di mordente e di qualsivoglia strategia, con Kazuki non farà altro che agitare questo spadone cambia-forma. Più interessante Tokiko con la sua particolare Valkyrie Spirt attaccata alle gambe, o Capitan Bravo con lo strano vestito dalla difesa impenetrabile ma le battaglie, in ogni caso, non decollano, neanche quando Kazuki inizia a trasformarsi e a fare cose assurde tipiche di questo genere.
L'ambientazione scolastica invece funziona, i compagni di Tokiko e Kazuki hanno come chiaro compito di "alleggerire" la storia tra le varie battaglie e devo ammettere che adempiono al loro scopo, anche se le storie sentimentali, come da tradizione per i battle shonen, vengono trattate con una certa superficialità, cosa che invece non accadeva con "Kenshin".
I nemici sono uno più brutto dell'altro e ormai mi sono dimenticato quasi del tutto i loro nomi, ricordo giusto Papillon, Homunculus incompleto che dopo i primi volumi diverrà personaggio abbastanza ambiguo, con i suoi vestiti stravaganti e le sue movenze è probabilmente la migliore invenzione visiva di "Busou Renkin", e un altro con la testa a forma di luna (!).
Non mancheranno rivelazioni varie e cambi di scenario nei volumi finali, anche se tutto viene narrato con una certa fretta: "Busou Renkin" infatti, dato il successo mediocre, si ritroverà costretto a cambiare rivista e a concludersi con dieci volumi, Watsuki però è stato abbastanza abile a chiudere il cerchio narrativo in queste circostanze con un finale degno di nota.
Per quanto riguarda i disegni vale quanto dissi su Kenshin, Watsuki è proprio bravo, soprattutto nelle fasi di battaglia più "confuse" con le sue tipiche illustrazioni a matita, però i personaggi di "Kenshin", a carisma, erano tutt'altra cosa, inoltre l'ambientazione scolastica non gli compete e non riesce qui a disegnare personaggi femminili di un certo fascino.
L'edizione Panini è la tipica da edicola a 3.90 euro, con tutti i difetti del caso, provate ad aprirlo di trenta gradi e vi ritroverete il blocco di pagine tra le mani separato dalla cover. I volumi sono anche qui arricchiti dai free talk del mangaka dove spiega l'origine dei vari personaggi - spesso le schede dei personaggi le ho trovate più divertenti del manga stesso -, e nell'ultimo numero è incluso il capitolo pilota della sua prossima promettente opera, "Embalming", dove Watsuki torna nel genere che più gli compete, il battle shonen a sfondo storico, stavolta con una cupa e affascinante ambientazione ottocentesca.
Consiglio quindi "Embalming - L'altra storia di Frankenstein", iniziato da poco, a tutti coloro che sono rimasti delusi da "Busou Renkin" e, ovviamente, anche il recupero di quel gioiellino di "Rurouni Kenshin", perché di Nobuhiro Watsuki, quello vero, qui c'è ben poco.
La tipica "sbandata".
Dopo aver elogiato nella sua recensione quello che considero il miglior battle shonen degli anni '90, ovvero "Rurouni Kenshin", devo venire qui, risfogliare velocemente questi dieci volumetti e dire che "Busou Renkin" di Nobuhiro Watsuki sensei è brutto. O meglio, forse brutto non è la parola giusta, diciamo inutile.
Si perché di qualità ne avrebbe pure, il manga inizia con la morte del protagonista (Yu Yu Hakusho?) Kazuki Muto che viene riportato in vita da una misteriosa ragazza tramite un oggetto alchemico. Grazie ad esso Kazuki potrà in seguito combatter contro i mostri che divorano gli esseri umani divenendo un "guerriero alchemico", nella nostra epoca infatti l'alchimia si è evoluta segretamente fino a raggiungere questi livelli.
Storia di per sé abbastanza comune, eroe per caso, superpoteri, mostri, ma i problemi del manga emergono fin da subito. "Busou Renkin" è un battle shonen, eppure il primo difetto sono proprio le battaglie, prive di mordente e di qualsivoglia strategia, con Kazuki non farà altro che agitare questo spadone cambia-forma. Più interessante Tokiko con la sua particolare Valkyrie Spirt attaccata alle gambe, o Capitan Bravo con lo strano vestito dalla difesa impenetrabile ma le battaglie, in ogni caso, non decollano, neanche quando Kazuki inizia a trasformarsi e a fare cose assurde tipiche di questo genere.
L'ambientazione scolastica invece funziona, i compagni di Tokiko e Kazuki hanno come chiaro compito di "alleggerire" la storia tra le varie battaglie e devo ammettere che adempiono al loro scopo, anche se le storie sentimentali, come da tradizione per i battle shonen, vengono trattate con una certa superficialità, cosa che invece non accadeva con "Kenshin".
I nemici sono uno più brutto dell'altro e ormai mi sono dimenticato quasi del tutto i loro nomi, ricordo giusto Papillon, Homunculus incompleto che dopo i primi volumi diverrà personaggio abbastanza ambiguo, con i suoi vestiti stravaganti e le sue movenze è probabilmente la migliore invenzione visiva di "Busou Renkin", e un altro con la testa a forma di luna (!).
Non mancheranno rivelazioni varie e cambi di scenario nei volumi finali, anche se tutto viene narrato con una certa fretta: "Busou Renkin" infatti, dato il successo mediocre, si ritroverà costretto a cambiare rivista e a concludersi con dieci volumi, Watsuki però è stato abbastanza abile a chiudere il cerchio narrativo in queste circostanze con un finale degno di nota.
Per quanto riguarda i disegni vale quanto dissi su Kenshin, Watsuki è proprio bravo, soprattutto nelle fasi di battaglia più "confuse" con le sue tipiche illustrazioni a matita, però i personaggi di "Kenshin", a carisma, erano tutt'altra cosa, inoltre l'ambientazione scolastica non gli compete e non riesce qui a disegnare personaggi femminili di un certo fascino.
L'edizione Panini è la tipica da edicola a 3.90 euro, con tutti i difetti del caso, provate ad aprirlo di trenta gradi e vi ritroverete il blocco di pagine tra le mani separato dalla cover. I volumi sono anche qui arricchiti dai free talk del mangaka dove spiega l'origine dei vari personaggi - spesso le schede dei personaggi le ho trovate più divertenti del manga stesso -, e nell'ultimo numero è incluso il capitolo pilota della sua prossima promettente opera, "Embalming", dove Watsuki torna nel genere che più gli compete, il battle shonen a sfondo storico, stavolta con una cupa e affascinante ambientazione ottocentesca.
Consiglio quindi "Embalming - L'altra storia di Frankenstein", iniziato da poco, a tutti coloro che sono rimasti delusi da "Busou Renkin" e, ovviamente, anche il recupero di quel gioiellino di "Rurouni Kenshin", perché di Nobuhiro Watsuki, quello vero, qui c'è ben poco.
La tipica "sbandata".
"Questo non posso farlo. Non toglierò mai più questa maschera davanti ad altre persone. Questa maschera è la prova che ho smesso di essere umano" - Papillon [Koushaku Chouno]
INTRODUZIONE
Il Guerriero Alchemic, meglio noto come Busou Renkin, è un'opera di Nobuhiro Watsuki, mangaka già noto per il suo ben più famoso "Kenshin, Samurai Vagabondo"; attualmente Nobuhiro Watsuki si trova a lavorare sulla sua più recente opera "Embalming - L'altra storia di Frankenstein". Il manga in Giappone è stato pubblicato da Shueisha ed è stato raccolto a partire dal 2003 in 10 volumi, l'opera è conclusa. Ma parliamo dell'edizione italiana della Planet Manga, che ha pubblicato a partire dall'Aprile 2009 fino al Gennaio 2010 tutti i suoi 10 volumi. L'edizione è quella classica della Planet Manga al prezzo di 3,90€ a volume, senza sovra-copertina, senza pagine a colori e con una qualità quasi indecente di carta.
TRAMA
Il manga vede Kazuki Muto, il classico studente delle superiori spensierato e sempre allegro, che rischia senza paura la propria vita per salvare una ragazza misteriosa da uno strano quanto bizzarro mostro. Questo costerà la vita al povero Kazuki, ma fortunatamente la strana ragazza, Tokiko Tsumura, si rivela essere una "Guerriera Alchemica" e riesce a salvare la vita di Kazuki, rimpiazzando il cuore del ragazzo con un Kakugane. L'oggetto non solo riesce a far tornare in vita Kazuki Muto, ma lo rende anch'esso un Guerriero Alchemico, capace di evocare una enorme quanto forte lancia da combattimento. Ora Tokiko e Kazuki formano una coppia alla caccia di quei mostri, chiamati per l'appunto Homunculus. Chi è che sta creando queste terribili creature? Qual'è il suo obbiettivo?
CONSIDERAZIONI
Il manga è un classico shounen, però a differenza di altri è riuscito a piacermi. Da una parte tutti i personaggi sono ben fatti e ben caratterizzati, su tutti il mio personaggio preferito Papillon (veramente esilarante nella sua unicità). Anche la trama pur non essendo originalissima, riesce a dare diversi risvolti davvero interessanti. L'unica pecca della trama forse è il finale, troppo "Happy Ending", ma per il resto la storia del manga è apprezzabilissima. Il tratto di Nobuhiro Watsuki è veramente ben fatto, impeccabile. Si nota anche un leggero miglioramento nella seconda metà dell'opera. Non aspettatevi il capolavoro, ma quanto shounen, gran pochi sono riusciti a prendermi come "Il Guerriero Alchemico". Quindi mi sento in dovere di consigliare il manga a tutti coloro che apprezzano e amano gli shounen, lo consiglio anche a coloro che sono alla ricerca di una buona lettura, non troppo pesante. Il mio voto finale è un buon Otto e mezzo, arrotondato a 8.
INTRODUZIONE
Il Guerriero Alchemic, meglio noto come Busou Renkin, è un'opera di Nobuhiro Watsuki, mangaka già noto per il suo ben più famoso "Kenshin, Samurai Vagabondo"; attualmente Nobuhiro Watsuki si trova a lavorare sulla sua più recente opera "Embalming - L'altra storia di Frankenstein". Il manga in Giappone è stato pubblicato da Shueisha ed è stato raccolto a partire dal 2003 in 10 volumi, l'opera è conclusa. Ma parliamo dell'edizione italiana della Planet Manga, che ha pubblicato a partire dall'Aprile 2009 fino al Gennaio 2010 tutti i suoi 10 volumi. L'edizione è quella classica della Planet Manga al prezzo di 3,90€ a volume, senza sovra-copertina, senza pagine a colori e con una qualità quasi indecente di carta.
TRAMA
Il manga vede Kazuki Muto, il classico studente delle superiori spensierato e sempre allegro, che rischia senza paura la propria vita per salvare una ragazza misteriosa da uno strano quanto bizzarro mostro. Questo costerà la vita al povero Kazuki, ma fortunatamente la strana ragazza, Tokiko Tsumura, si rivela essere una "Guerriera Alchemica" e riesce a salvare la vita di Kazuki, rimpiazzando il cuore del ragazzo con un Kakugane. L'oggetto non solo riesce a far tornare in vita Kazuki Muto, ma lo rende anch'esso un Guerriero Alchemico, capace di evocare una enorme quanto forte lancia da combattimento. Ora Tokiko e Kazuki formano una coppia alla caccia di quei mostri, chiamati per l'appunto Homunculus. Chi è che sta creando queste terribili creature? Qual'è il suo obbiettivo?
CONSIDERAZIONI
Il manga è un classico shounen, però a differenza di altri è riuscito a piacermi. Da una parte tutti i personaggi sono ben fatti e ben caratterizzati, su tutti il mio personaggio preferito Papillon (veramente esilarante nella sua unicità). Anche la trama pur non essendo originalissima, riesce a dare diversi risvolti davvero interessanti. L'unica pecca della trama forse è il finale, troppo "Happy Ending", ma per il resto la storia del manga è apprezzabilissima. Il tratto di Nobuhiro Watsuki è veramente ben fatto, impeccabile. Si nota anche un leggero miglioramento nella seconda metà dell'opera. Non aspettatevi il capolavoro, ma quanto shounen, gran pochi sono riusciti a prendermi come "Il Guerriero Alchemico". Quindi mi sento in dovere di consigliare il manga a tutti coloro che apprezzano e amano gli shounen, lo consiglio anche a coloro che sono alla ricerca di una buona lettura, non troppo pesante. Il mio voto finale è un buon Otto e mezzo, arrotondato a 8.
Il Guerriero Alchemico - Busou Renkin di Nobuhiro "Kenshin" Watsuki, è un manga composto da 10 tankbon.
Oggettivamente, quando ho comprato il primo volume, sembrava veramente un bel manga, considerato l'autore poi non c'era da aspettarsi il contrario, ma andando avanti ho cominciato veramente a ricredermi. La trama è trita e ritrita: lui è un ragazzo adolescente, lei una paladina della giustizia che combatte contro mostri segreti all'umanità, lui si sacrifica per lei, e lei in cambia gli dona una nuova via e lo fa diventare un paladino della giustizia. Particolarità? Nessuna.
Insomma, se vogliamo dirla tutta gli elementi interessanti c'èrano:
- l'arma che nasce da un singolo guerriero riprendendo il carattere e la personalità di esso,
- ogni guerriero ha poteri davvero particolari e armi molto versatili durante il corso della storia,
- il misterioso passato di Tokiko che non si scoprirà se non nel'ultimo tankbon
Ma per il resto, questa serie è abbastanza comune a moltissime altre, per esempio si ritrovano moltissimi elementi comuni a Bleach (l'enorme arma usata dal protagonista, la ragazza che sconvolge la vita, i tantissimi nemici mostruosi), oppure One Piece (il solito protagonista spensierato, che vuole salvare tutto e tutti fino allo stremo delle forze, e la lenta formazione di una squadra di persone che sosterranno Kazuki e Tokiko), oppure ancora ho trovato somiglianze con i manga di Hiro Mashima.
In realtà, l'idea di partenza era buona, ma lo sviluppo è pessimo: troppe fisse mentali di lui, poca fiducia di lei, e troppi stupidi personaggi spalla.
Continue ripetizioni: Kazuki vuole avere più forza, vuole acquisire quanto più potere è in grado di gestire, per il buon proposito di salvare le persone a cui tiene; la sorella Mahiro, che in 10 tankbon non ha che 2 o 3 scene serie, e di cui non vedo l'utilità; personaggi perbenisti e che vogliono fare la "cosa giusta" fino allo stremo delle forze (ma poi in fin dei conti qual è la cosa giusta?).
Poi, seriamente, il cattivo dei primi tre tankbon è veramente penoso, ai limiti del ridicolo e poco credibile, e veramente più che un cattivo sembra un maniaco otaku con la passione per le farfalle e il brutto vizio di sputare sangue quando tossisce. Sembra quasi da presa in giro!
Carina, più che altro molto delicata, solo la storia d'amore fra Tokiko e Kazuki, che si sviluppa in modo molto dolce durante i dieci tankbon.
Comunque, i disegni sono ottimi (stiamo parlando pur sempre dell'autore di Kenshin), splendide le espressioni del viso dei personaggi e molto belli luoghi e paesaggio. Carine le idee degli homunculus animali e vegetali. Secondo me un autore del calibro di Watsuki poteva fare molto meglio (e secondo quello che scrive gli sono state anche molto tarpate le ali dall'editore), ma comunque non è un manga da buttare, e quindi gli do un bel 6, sperando in una prossima opera dell'autore che vada oltre.
Oggettivamente, quando ho comprato il primo volume, sembrava veramente un bel manga, considerato l'autore poi non c'era da aspettarsi il contrario, ma andando avanti ho cominciato veramente a ricredermi. La trama è trita e ritrita: lui è un ragazzo adolescente, lei una paladina della giustizia che combatte contro mostri segreti all'umanità, lui si sacrifica per lei, e lei in cambia gli dona una nuova via e lo fa diventare un paladino della giustizia. Particolarità? Nessuna.
Insomma, se vogliamo dirla tutta gli elementi interessanti c'èrano:
- l'arma che nasce da un singolo guerriero riprendendo il carattere e la personalità di esso,
- ogni guerriero ha poteri davvero particolari e armi molto versatili durante il corso della storia,
- il misterioso passato di Tokiko che non si scoprirà se non nel'ultimo tankbon
Ma per il resto, questa serie è abbastanza comune a moltissime altre, per esempio si ritrovano moltissimi elementi comuni a Bleach (l'enorme arma usata dal protagonista, la ragazza che sconvolge la vita, i tantissimi nemici mostruosi), oppure One Piece (il solito protagonista spensierato, che vuole salvare tutto e tutti fino allo stremo delle forze, e la lenta formazione di una squadra di persone che sosterranno Kazuki e Tokiko), oppure ancora ho trovato somiglianze con i manga di Hiro Mashima.
In realtà, l'idea di partenza era buona, ma lo sviluppo è pessimo: troppe fisse mentali di lui, poca fiducia di lei, e troppi stupidi personaggi spalla.
Continue ripetizioni: Kazuki vuole avere più forza, vuole acquisire quanto più potere è in grado di gestire, per il buon proposito di salvare le persone a cui tiene; la sorella Mahiro, che in 10 tankbon non ha che 2 o 3 scene serie, e di cui non vedo l'utilità; personaggi perbenisti e che vogliono fare la "cosa giusta" fino allo stremo delle forze (ma poi in fin dei conti qual è la cosa giusta?).
Poi, seriamente, il cattivo dei primi tre tankbon è veramente penoso, ai limiti del ridicolo e poco credibile, e veramente più che un cattivo sembra un maniaco otaku con la passione per le farfalle e il brutto vizio di sputare sangue quando tossisce. Sembra quasi da presa in giro!
Carina, più che altro molto delicata, solo la storia d'amore fra Tokiko e Kazuki, che si sviluppa in modo molto dolce durante i dieci tankbon.
Comunque, i disegni sono ottimi (stiamo parlando pur sempre dell'autore di Kenshin), splendide le espressioni del viso dei personaggi e molto belli luoghi e paesaggio. Carine le idee degli homunculus animali e vegetali. Secondo me un autore del calibro di Watsuki poteva fare molto meglio (e secondo quello che scrive gli sono state anche molto tarpate le ali dall'editore), ma comunque non è un manga da buttare, e quindi gli do un bel 6, sperando in una prossima opera dell'autore che vada oltre.
Trama: un ragazzo, Kazuki, nel bel mezzo della notte si ritrova in una fabbrica abbandonata e salva una ragazza che sta per essere uccisa da un essere mai visto prima, perde la vita e si risveglia nel suo letto, poi scoprirà che è stato riportato in vita dalla stessa ragazza per ringraziarlo. Kazuki si ritroverà insieme alla ragazza a combattere degli esseri che si cibano dell'uomo (homunculus) e verrà a conoscenza di un mondo sconosciuto a tutti, il mondo dell'alchimia...
Manga banale, dal maestro Watsuki mi sarei aspettato molto di più visto che è il padre di Kenshin, a mio parere stupendo.
Il guerriero alchemico l'ho acquistato perché, conoscendo l'autore, mi sarei aspettato un gran bel manga, ma sono rimasto deluso visto che manca di colpi di scena, manca di combattimenti veri e propri e il combattimento finale me lo sarei aspettato più avvincente, a costo di riempire un intero volume, ma così non è stato. Voto 5 solo per la stima che nutro per l'autore.
L'edizione è buona, classica da shonen Panini da edicola, alla fine lo consiglio come lettura perché il costo non è elevato e sono solo 10 numeri.
Manga banale, dal maestro Watsuki mi sarei aspettato molto di più visto che è il padre di Kenshin, a mio parere stupendo.
Il guerriero alchemico l'ho acquistato perché, conoscendo l'autore, mi sarei aspettato un gran bel manga, ma sono rimasto deluso visto che manca di colpi di scena, manca di combattimenti veri e propri e il combattimento finale me lo sarei aspettato più avvincente, a costo di riempire un intero volume, ma così non è stato. Voto 5 solo per la stima che nutro per l'autore.
L'edizione è buona, classica da shonen Panini da edicola, alla fine lo consiglio come lettura perché il costo non è elevato e sono solo 10 numeri.
Approcciandosi a Il guerriero alchemico o leggendone gli stralci di trama proposti qua e là, due termini salteranno innanzitutto all’occhio: “alchimia” e “Homunculus”.
Il pensiero volerà indi spontaneamente ad un’altra serie recente e molto popolare che presenta temi analoghi, ossia lo splendido Full Metal Alchemist di Hiromu Arakawa, con cui, sfortunatamente, l’opera di Nobuhiro Watsuki non ha nulla a che fare, ma è curioso notare come nel giro di poco tempo siano nate due storie che parlino degli stessi argomenti, e viene un po’ da malignare sull’operato del maestro Watsuki…
Leggendo il primo capitolo, però, capiamo che la principale fonte d’ispirazione non viene da Full Metal Alchemist quanto da un’altra storia di recente successo…
Proviamo a pensarci. Dunque, in breve Il guerriero alchemico racconta di Kazuki, studente comune la cui vita viene sconvolta dall’incontro con la misteriosa e mascolina Tokiko. La ragazza dona a Kazuki un potere particolare, quello di evocare una Busou Renkin, un’arma alchemica (nella fattispecie, nel caso di Kazuki, una grossa lancia) con la quale combattere gli Homunculus, orrende creature divora-esseri umani nate per mano di una misteriosa organizzazione che intende portare scompiglio nel mondo.
Abbiamo già letto qualcosa di simile, da qualche altra parte?
Vi do una mano, se non vi viene nulla in mente. Che ne dite di: dunque, in breve Bleach racconta di Ichigo, studente comune la cui vita viene sconvolta dall’incontro con la misteriosa e mascolina Rukia. La ragazza dona a Ichigo un potere particolare, quello di trasformarsi in dio della morte ed evocare una Zanpakuto, un’arma spirituale (nella fattispecie, nel caso di Ichigo, una grossa spada) con la quale combattere gli Hollow, spiriti maligni divora-esseri umani che portano scompiglio nel mondo.
Direi che la somiglianza è palese, anche troppo, giusto?
A questo bisogna aggiungere che, inizialmente, l’impianto delle trame di Bleach e Il guerriero alchemico è davvero similissimo. In entrambi i casi, infatti, il protagonista e la sua rigida compagna d’avventura si divideranno fra una serie di vicendevoli battaglie contro i mostri che attaccano di giorno in giorno in città e la vita scolastico-quotidiana dei due ragazzi, attorniati da amici, parenti e compagni di scuola che fungono da spalle comiche della situazione e a cui i protagonisti devono tenere nascosta la loro missione speciale.
Che due titoli si somiglino l’un l’altro anche in maniera pesante non è una novità. Vogliamo ricordare quanto fossero somiglianti le une con le altre le varie serie robotiche o le varie serie majokko sentai cloni di Sailor Moon?
Il plagiare un titolo precedente non è una cosa troppo deprecabile, basta saperlo fare bene e con una certa personalità. Tuttavia, è una cosa che ci si aspetterebbe da un autore esordiente che copia un’opera di successo per raggiungere la notorietà, ma non da un autore come Nobuhiro Watsuki, a cui autori di successo della new generation come Hiroyuki Takei e Eiichiro Oda hanno fatto da assistenti e la cui opera più celebre, Rurouni Kenshin, si è guadagnata persino una riedizione nel prestigioso formato Kanzenban.
Il guerriero alchemico è appunto come l’opera di un esordiente, che imbastisce una storia di facile comprensione per tutti, che sia “stilosa” e al passo coi tempi, atta a sfruttare gli elementi che piacciono ai lettori moderni per ottenere un facile successo di pubblico.
La trama risulta priva di mordente e poco approfondita, con parecchi buchi narrativi quali un tragico passato della protagonista femminile continuamente millantato e mai spiegato nel dettaglio in maniera convincente, un protagonista maschile troppo comodamente privo di legami familiari e una narrazione improntata praticamente solo su Kazuki e Tokiko, senza che si dia particolare risalto ai personaggi di contorno che li accompagnano nella loro avventura.
Kazuki e Tokiko sono il perno su cui si regge tutta la storia, ma nemmeno loro risultano approfonditi troppo bene. Kazuki sembra un povero idiota e, nonostante gli si mettano in bocca gran parole di giustizia, il lettore non riesce ad affezionarcisi in modo tale da credergli, quando lui dice che salverà il mondo e proteggerà tutti. Inoltre, il suo modo di combattere si riduce unicamente a tirar fendenti con la sua lancia, cosa che rende i suoi combattimenti privi di pathos e noiosi per il lettore.
Tokiko, poi, ha un’arma ancora più stupida (una sorta di tentacoli del Dottor Octopus, però attaccati alle gambe anziché alla schiena), e risulta un personaggio privo di qualsiasi fascino femminile, troppo serio e caricato inutilmente dall’autore di un alone di mistero che mai verrà diradato in maniera approfondita.
Tra gli altri personaggi “di contorno” spiccano poi il tutto sommato simpatico Capitan Bravo, il seccante Gouta, personaggio di poco spessore alleato di Kazuki sul piano delle battaglie ma suo rivale in amore e, dulcis in fundo, Papillon Chouno, un personaggio di dubbio gusto che fungerebbe da elemento comico della storia ma il più delle volte risulta soltanto fastidioso e di cattivo gusto.
Nonostante dalla metà in poi la trama viri verso un’interessante parentesi, il tutto non è sviluppato bene. Si tenta di inserire parecchi risvolti anche abbastanza profondi, ma vengono trattati in maniera affrettata e superficiale, e anche lo stesso finale della storia regala al lettore una sensazione di incompletezza e superficialità, complice anche la bizzarra maniera in cui è “montato” all’interno del volume stesso e il fatto che il combattimento decisivo su cui han girato intorno per metà serie non viene minimamente mostrato, facendo crollare in men che non si dica tutto il già poco carisma del boss. Sospetto che la copia da me letta difettasse di una buona parte del capitolo finale per un errore di stampa, tanto male era organizzato il combattimento…
Banalità e superficialità sembrano essere all’ordine del giorno, tra le pagine di Il guerriero alchemico, così come tante sono le citazioni e i rimandi ad altre serie, dai più scontati Full Metal Alchemist e Bleach fino ad arrivare a Shaman King (e la cosa fa riflettere, contando che il suo autore è stato assistente dell’autore di questo manga), Samurai Spirits e Street Fighter. Ben poche saranno le trovate originali e personali, e saranno spesso e volentieri riprese da opere precedenti dello stesso autore.
Va detto che Nobuhiro Watsuki ha un certo talento grafico. I disegni sono gradevoli e spesso realizzati solo a matita o in una maniera che ricorda la pittura monocroma a inchiostro tipica dell’arte giapponese, cosa che crea un bell’effetto agli occhi del lettore. Tra le pagine di Il guerriero alchemico, poi, si avverte a chiare lettere la presenza dell’autore, tramite innumerevoli e graditissimi free talks e schede dei personaggi che spiegano ogni aspetto relativo alla creazione della storia e dei personaggi, oltre ad una retrospettiva su tutte le innumerevoli citazioni a questo e quello presenti nel fumetto. Peccato, però, che nel 90% di questi siparietti l’autore non faccia che dire “questo aspetto della storia non mi piace”, “questa scena non è piaciuta ai lettori”, “volevo fare questo ma non ne sono capace/non ne ho avuto l’occasione”, cosa che non fa che dimostrare la pessima riuscita di questo fumetto.
Dispiace davvero vedere Nobuhiro Watsuki sprecare il suo indubbio talento al servizio di una storia scialba come questa. Leggendo, si ha proprio la sensazione che questa sia l’opera di un esordiente, di un Seishi Kishimoto o un Hiro Mashima che realizzano le loro opere prime scopiazzando qua e là, oppure, a volte, ci si illude che Nobuhiro Watsuki abbia solo disegnato, perché bisognoso di soldi, una stupida storia sceneggiata da un altro, in modo da poterlo in qualche modo giustificare.
Purtroppo, così non è, e si rimane esterrefatti nel vedere come un autore esperto abbia messo il suo indubbio talento al servizio di una storia priva di spessore. I pastrocchi alchemici non si confanno a Watsuki, più avvezzo a scenari “passati” come il vecchio Giappone di Rurouni Kenshin e il western di Gun Blaze West, così come alchimia e giorni nostri ben poco c’entrano l’un l’altro, e ciò che ne esce fuori è un qualcosa di poco affascinante, scialbo, a tratti inutilmente splatter con tutte queste storie di umani divorati, trasformazioni in Homunculus, morti che rinascono e solo molto raramente emozionante o divertente.
Ci si chiede, peraltro, la ragione per cui, dovendo copiare una storia di successo, l’autore si sia rivolto a Bleach, che già di suo non è nulla di che.
Insomma, Il guerriero alchemico rappresenta… uhm… niente?
Uno lo legge e nulla gli rimane realmente impresso. Nessun personaggio, trovata o scena memorabile saranno ricordati col passare del tempo dal lettore, al contrario di ciò da cui questo è stato copiato.
Ci si chiede, davvero, il perché di questa storia, che non emoziona, non appassiona, non colpisce e nulla fa per farsi ricordare dal lettore. Davvero, cosa avrebbe Il guerriero alchemico più di tanti altri shonen dello stesso genere che sono pubblicati attualmente o sono già stati pubblicati in passato?
Si vuole un miscuglio di azione fantastica e vita scolastico-quotidiana? C’è già Yu Yu Hakusho, per questo, c’è Bleach che in linea di massima si dovrebbe occupare di questo, c’è La legge di Ueki…
Non capisco, davvero, dove stia la bellezza di questa storia, il motivo per cui una storia come questa debba essere stata pubblicata nel nostro paese e addirittura in origine… e a quanto pare non l’hanno capita nemmeno i Giapponesi, dato lo scarso successo ottenuto che l’ha fatta durare solo 10 volumi contro gli infiniti di tante altre serie.
A chi consigliare Il guerriero alchemico?
Ai lettori navigati? E perché mai, dato che vi troverebbero una storia priva di qualsiasi attrattiva, dato che presenta solo elementi che hanno già trovato in opere passate, e sicuramente migliori di questa?
Ai neofiti? E perché mai consigliargli un manga della Panini, oltre che un misconosciuto shonen moderno, quando potrebbero benissimo comprare opere storiche del passato – una su tutte, Dragon Ball – che gli darebbero una panoramica ben più ampia di ciò che è lo shonen manga d’azione?
Seriamente, lasciatelo sullo scaffale, che c'è decisamente di meglio in giro…
Il pensiero volerà indi spontaneamente ad un’altra serie recente e molto popolare che presenta temi analoghi, ossia lo splendido Full Metal Alchemist di Hiromu Arakawa, con cui, sfortunatamente, l’opera di Nobuhiro Watsuki non ha nulla a che fare, ma è curioso notare come nel giro di poco tempo siano nate due storie che parlino degli stessi argomenti, e viene un po’ da malignare sull’operato del maestro Watsuki…
Leggendo il primo capitolo, però, capiamo che la principale fonte d’ispirazione non viene da Full Metal Alchemist quanto da un’altra storia di recente successo…
Proviamo a pensarci. Dunque, in breve Il guerriero alchemico racconta di Kazuki, studente comune la cui vita viene sconvolta dall’incontro con la misteriosa e mascolina Tokiko. La ragazza dona a Kazuki un potere particolare, quello di evocare una Busou Renkin, un’arma alchemica (nella fattispecie, nel caso di Kazuki, una grossa lancia) con la quale combattere gli Homunculus, orrende creature divora-esseri umani nate per mano di una misteriosa organizzazione che intende portare scompiglio nel mondo.
Abbiamo già letto qualcosa di simile, da qualche altra parte?
Vi do una mano, se non vi viene nulla in mente. Che ne dite di: dunque, in breve Bleach racconta di Ichigo, studente comune la cui vita viene sconvolta dall’incontro con la misteriosa e mascolina Rukia. La ragazza dona a Ichigo un potere particolare, quello di trasformarsi in dio della morte ed evocare una Zanpakuto, un’arma spirituale (nella fattispecie, nel caso di Ichigo, una grossa spada) con la quale combattere gli Hollow, spiriti maligni divora-esseri umani che portano scompiglio nel mondo.
Direi che la somiglianza è palese, anche troppo, giusto?
A questo bisogna aggiungere che, inizialmente, l’impianto delle trame di Bleach e Il guerriero alchemico è davvero similissimo. In entrambi i casi, infatti, il protagonista e la sua rigida compagna d’avventura si divideranno fra una serie di vicendevoli battaglie contro i mostri che attaccano di giorno in giorno in città e la vita scolastico-quotidiana dei due ragazzi, attorniati da amici, parenti e compagni di scuola che fungono da spalle comiche della situazione e a cui i protagonisti devono tenere nascosta la loro missione speciale.
Che due titoli si somiglino l’un l’altro anche in maniera pesante non è una novità. Vogliamo ricordare quanto fossero somiglianti le une con le altre le varie serie robotiche o le varie serie majokko sentai cloni di Sailor Moon?
Il plagiare un titolo precedente non è una cosa troppo deprecabile, basta saperlo fare bene e con una certa personalità. Tuttavia, è una cosa che ci si aspetterebbe da un autore esordiente che copia un’opera di successo per raggiungere la notorietà, ma non da un autore come Nobuhiro Watsuki, a cui autori di successo della new generation come Hiroyuki Takei e Eiichiro Oda hanno fatto da assistenti e la cui opera più celebre, Rurouni Kenshin, si è guadagnata persino una riedizione nel prestigioso formato Kanzenban.
Il guerriero alchemico è appunto come l’opera di un esordiente, che imbastisce una storia di facile comprensione per tutti, che sia “stilosa” e al passo coi tempi, atta a sfruttare gli elementi che piacciono ai lettori moderni per ottenere un facile successo di pubblico.
La trama risulta priva di mordente e poco approfondita, con parecchi buchi narrativi quali un tragico passato della protagonista femminile continuamente millantato e mai spiegato nel dettaglio in maniera convincente, un protagonista maschile troppo comodamente privo di legami familiari e una narrazione improntata praticamente solo su Kazuki e Tokiko, senza che si dia particolare risalto ai personaggi di contorno che li accompagnano nella loro avventura.
Kazuki e Tokiko sono il perno su cui si regge tutta la storia, ma nemmeno loro risultano approfonditi troppo bene. Kazuki sembra un povero idiota e, nonostante gli si mettano in bocca gran parole di giustizia, il lettore non riesce ad affezionarcisi in modo tale da credergli, quando lui dice che salverà il mondo e proteggerà tutti. Inoltre, il suo modo di combattere si riduce unicamente a tirar fendenti con la sua lancia, cosa che rende i suoi combattimenti privi di pathos e noiosi per il lettore.
Tokiko, poi, ha un’arma ancora più stupida (una sorta di tentacoli del Dottor Octopus, però attaccati alle gambe anziché alla schiena), e risulta un personaggio privo di qualsiasi fascino femminile, troppo serio e caricato inutilmente dall’autore di un alone di mistero che mai verrà diradato in maniera approfondita.
Tra gli altri personaggi “di contorno” spiccano poi il tutto sommato simpatico Capitan Bravo, il seccante Gouta, personaggio di poco spessore alleato di Kazuki sul piano delle battaglie ma suo rivale in amore e, dulcis in fundo, Papillon Chouno, un personaggio di dubbio gusto che fungerebbe da elemento comico della storia ma il più delle volte risulta soltanto fastidioso e di cattivo gusto.
Nonostante dalla metà in poi la trama viri verso un’interessante parentesi, il tutto non è sviluppato bene. Si tenta di inserire parecchi risvolti anche abbastanza profondi, ma vengono trattati in maniera affrettata e superficiale, e anche lo stesso finale della storia regala al lettore una sensazione di incompletezza e superficialità, complice anche la bizzarra maniera in cui è “montato” all’interno del volume stesso e il fatto che il combattimento decisivo su cui han girato intorno per metà serie non viene minimamente mostrato, facendo crollare in men che non si dica tutto il già poco carisma del boss. Sospetto che la copia da me letta difettasse di una buona parte del capitolo finale per un errore di stampa, tanto male era organizzato il combattimento…
Banalità e superficialità sembrano essere all’ordine del giorno, tra le pagine di Il guerriero alchemico, così come tante sono le citazioni e i rimandi ad altre serie, dai più scontati Full Metal Alchemist e Bleach fino ad arrivare a Shaman King (e la cosa fa riflettere, contando che il suo autore è stato assistente dell’autore di questo manga), Samurai Spirits e Street Fighter. Ben poche saranno le trovate originali e personali, e saranno spesso e volentieri riprese da opere precedenti dello stesso autore.
Va detto che Nobuhiro Watsuki ha un certo talento grafico. I disegni sono gradevoli e spesso realizzati solo a matita o in una maniera che ricorda la pittura monocroma a inchiostro tipica dell’arte giapponese, cosa che crea un bell’effetto agli occhi del lettore. Tra le pagine di Il guerriero alchemico, poi, si avverte a chiare lettere la presenza dell’autore, tramite innumerevoli e graditissimi free talks e schede dei personaggi che spiegano ogni aspetto relativo alla creazione della storia e dei personaggi, oltre ad una retrospettiva su tutte le innumerevoli citazioni a questo e quello presenti nel fumetto. Peccato, però, che nel 90% di questi siparietti l’autore non faccia che dire “questo aspetto della storia non mi piace”, “questa scena non è piaciuta ai lettori”, “volevo fare questo ma non ne sono capace/non ne ho avuto l’occasione”, cosa che non fa che dimostrare la pessima riuscita di questo fumetto.
Dispiace davvero vedere Nobuhiro Watsuki sprecare il suo indubbio talento al servizio di una storia scialba come questa. Leggendo, si ha proprio la sensazione che questa sia l’opera di un esordiente, di un Seishi Kishimoto o un Hiro Mashima che realizzano le loro opere prime scopiazzando qua e là, oppure, a volte, ci si illude che Nobuhiro Watsuki abbia solo disegnato, perché bisognoso di soldi, una stupida storia sceneggiata da un altro, in modo da poterlo in qualche modo giustificare.
Purtroppo, così non è, e si rimane esterrefatti nel vedere come un autore esperto abbia messo il suo indubbio talento al servizio di una storia priva di spessore. I pastrocchi alchemici non si confanno a Watsuki, più avvezzo a scenari “passati” come il vecchio Giappone di Rurouni Kenshin e il western di Gun Blaze West, così come alchimia e giorni nostri ben poco c’entrano l’un l’altro, e ciò che ne esce fuori è un qualcosa di poco affascinante, scialbo, a tratti inutilmente splatter con tutte queste storie di umani divorati, trasformazioni in Homunculus, morti che rinascono e solo molto raramente emozionante o divertente.
Ci si chiede, peraltro, la ragione per cui, dovendo copiare una storia di successo, l’autore si sia rivolto a Bleach, che già di suo non è nulla di che.
Insomma, Il guerriero alchemico rappresenta… uhm… niente?
Uno lo legge e nulla gli rimane realmente impresso. Nessun personaggio, trovata o scena memorabile saranno ricordati col passare del tempo dal lettore, al contrario di ciò da cui questo è stato copiato.
Ci si chiede, davvero, il perché di questa storia, che non emoziona, non appassiona, non colpisce e nulla fa per farsi ricordare dal lettore. Davvero, cosa avrebbe Il guerriero alchemico più di tanti altri shonen dello stesso genere che sono pubblicati attualmente o sono già stati pubblicati in passato?
Si vuole un miscuglio di azione fantastica e vita scolastico-quotidiana? C’è già Yu Yu Hakusho, per questo, c’è Bleach che in linea di massima si dovrebbe occupare di questo, c’è La legge di Ueki…
Non capisco, davvero, dove stia la bellezza di questa storia, il motivo per cui una storia come questa debba essere stata pubblicata nel nostro paese e addirittura in origine… e a quanto pare non l’hanno capita nemmeno i Giapponesi, dato lo scarso successo ottenuto che l’ha fatta durare solo 10 volumi contro gli infiniti di tante altre serie.
A chi consigliare Il guerriero alchemico?
Ai lettori navigati? E perché mai, dato che vi troverebbero una storia priva di qualsiasi attrattiva, dato che presenta solo elementi che hanno già trovato in opere passate, e sicuramente migliori di questa?
Ai neofiti? E perché mai consigliargli un manga della Panini, oltre che un misconosciuto shonen moderno, quando potrebbero benissimo comprare opere storiche del passato – una su tutte, Dragon Ball – che gli darebbero una panoramica ben più ampia di ciò che è lo shonen manga d’azione?
Seriamente, lasciatelo sullo scaffale, che c'è decisamente di meglio in giro…
Non perfetto, ma neanche da sottovalutare. Questo manga l'ho letto in modo molto leggero pensando fosse solo l'ennesimo da mettere in collezione, ma con l'avanzare dei capitoli ti sa prendere e coinvolgere. Passiamo ad un'analisi un po più approfondita:
TRAMA: All'inizio sembra la solita scontatissima trama, ma andando avanti si può assistere a colpi di scena e ribaltamenti della situazione. Le gag comiche sono presenti e alcune sono anche divertenti, altre invece servono a spezzare un po'. Infine, sebbene la storia fila che è una meraviglia, sembra in alcuni punti lasciata incompleta.
DISEGNI: Non mi fanno impazzire sicuramente, ma Nobuhiro Watsuki ha sicuramente un tratto molto originale. Inoltre i personaggi subiscono una sorta di evoluzione durante tutti numeri del manga (com'è giusto che sia), e il protagonista Kazuki nell'ultimo numero sembra quasi un adulto rispetto al ragazzino incosciente che cerca di salvare Tokiko.
PERSONAGGI: Tokiko è sicuramente il mio personaggio preferito. E' un personaggio davvero complesso e ben caratterizzato, e mi comunica un non so che di malinconico durante tutto il manga, malinconia che svanisce per incanto nell'ultimo capitolo (leggetelo e capirete perché). Tutti gli altri personaggi, sebbene qualcuno sia originale, non sono carismatici come alcuni personaggi di altri manga, eccezion fatta per la già citata Tokiko e per Papillon, altro personaggio particolare e anche abbastanza articolato.
CONCLUSIONE: Se fossero stati sviluppati meglio alcuni punti della trama, e se fosse stato curato un po' meglio il character design, allora avrebbe potuto meritare di più secondo il mio punto di vista, ma comunque si prende un bell'8 come voto... e poi non ci dimentichiamo che è stato pubblicato su JUMP, e scusate se è poco!
TRAMA: All'inizio sembra la solita scontatissima trama, ma andando avanti si può assistere a colpi di scena e ribaltamenti della situazione. Le gag comiche sono presenti e alcune sono anche divertenti, altre invece servono a spezzare un po'. Infine, sebbene la storia fila che è una meraviglia, sembra in alcuni punti lasciata incompleta.
DISEGNI: Non mi fanno impazzire sicuramente, ma Nobuhiro Watsuki ha sicuramente un tratto molto originale. Inoltre i personaggi subiscono una sorta di evoluzione durante tutti numeri del manga (com'è giusto che sia), e il protagonista Kazuki nell'ultimo numero sembra quasi un adulto rispetto al ragazzino incosciente che cerca di salvare Tokiko.
PERSONAGGI: Tokiko è sicuramente il mio personaggio preferito. E' un personaggio davvero complesso e ben caratterizzato, e mi comunica un non so che di malinconico durante tutto il manga, malinconia che svanisce per incanto nell'ultimo capitolo (leggetelo e capirete perché). Tutti gli altri personaggi, sebbene qualcuno sia originale, non sono carismatici come alcuni personaggi di altri manga, eccezion fatta per la già citata Tokiko e per Papillon, altro personaggio particolare e anche abbastanza articolato.
CONCLUSIONE: Se fossero stati sviluppati meglio alcuni punti della trama, e se fosse stato curato un po' meglio il character design, allora avrebbe potuto meritare di più secondo il mio punto di vista, ma comunque si prende un bell'8 come voto... e poi non ci dimentichiamo che è stato pubblicato su JUMP, e scusate se è poco!
Il guerriero alchemico è la seconda opera di Nobuhiro Watsuki giunta in Italia, autore già noto qua da noi per Kenshin.
La storia non è delle più originali e gli elementi sono quelli classici degli shonen d'azione/combattimento.
Il protagonista è un normale studente delle superiori che, per il suo grande amor di giustizia e per il suo desiderio di proteggere gli altri, viene coinvolto in uno scontro mortale contro un mostro meccanico, un homunculus.
Kazuki, il protagonista, si sacrifica per salvare la ragazza che combatteva il mostro, Tokiko.
Questa, dopo aver abbattuto l'homunculus, per ringraziarlo lo fa tornare in vita inserendo nel suo petto un kakugane, una sorta di medaglione dal quale è possibile evocare un'arma meccanica, la buson renkin; gli effetti del talismano e della bosou renkin, sono innumerevoli e verranno via via spiegati e utilizzati nel corso del manga.
Kazuki è venuto a conoscenza dell'alchimia, l'antica scienza che, da tempi lontani, cerca la misteriosa pietra filosofale, questa scienza si è però evoluta verso gli armamenti e il combattimento.
Il compito dei guerrieri dell'armata alchemica è quello di eliminare gli homunculus, mostri, spesso meccanici.
Uno degli homunculcus più forti e strani è sicuramente Papilon, uno studente geniale, ma molto eccentrico, che si è fatto trasformare in homunculus umano, ovvero non meccanico, che anche presentato vari problemi fisici, come una rara malattia, ma resta un guerriero formidabile.
Dopo essere stato battuto da Kazuki, annulla i suoi piani di conquista del mondo e non desidera altro che combattere contro il protagonista.
Il personaggio di Papilon si evolve da malvagio a buono e spesso aiuta sia Kazuki, sia Tokiko e altri.
<b>[ATTENZIONE SPOILER]</b>
Il manga si può divide in une saghe principali, comunque strettamente collegata:
- la prima parte del manga vede i guerrieri alchemici contro gli homunculus e il viaggio di Kazuki e Tokiko per salvare la ragazza dalla trasformazione che sta avvenendo nel suo corpo e che porta a diventare homunculus.
- la secondo parte vede l'arrivo di Victor e la metamorfosi del kakugane di kazuki diventando nero e trasformandolo in Victor III.
L'armata alchemica dà adesso la caccia al protagonista, in quanto la sua completa trasformazione rappresenta una minaccia.
Le parti sono invertite; Kazuki, Tokiko, Gouta, un guerriero alchemico allievo di Tokiko e anche Papillon devono cercare il modo di far tormare Kazuki normale, o verrà eliminato dall'armata alchemica che gli sta dando la caccia con i suoi migliori guerrieri, l'unità di rieliminzione.
<b>[FINE SPOILER]</b>
In tutto il manga sono presenti moltissimi combattimenti, alcuni veramente spettacolari.
Lo stile di disegno è molto bello, sempre ben delineato.
Per rendere il movimento ad altissima velocità dei combattimenti, Watsuki utilizza una tecnica di disegno veramente bella e particolare che rende alla perfezione i movimenti rapidissimi.
L'edizione è quella classica Planet Manga da 3,90.
Manga che a me è piaciuto molto, consigliato se vi piace l'autore o volete provare un manga di combattimento un po' diverso, con armi meccaniche.
La storia non è delle più originali e gli elementi sono quelli classici degli shonen d'azione/combattimento.
Il protagonista è un normale studente delle superiori che, per il suo grande amor di giustizia e per il suo desiderio di proteggere gli altri, viene coinvolto in uno scontro mortale contro un mostro meccanico, un homunculus.
Kazuki, il protagonista, si sacrifica per salvare la ragazza che combatteva il mostro, Tokiko.
Questa, dopo aver abbattuto l'homunculus, per ringraziarlo lo fa tornare in vita inserendo nel suo petto un kakugane, una sorta di medaglione dal quale è possibile evocare un'arma meccanica, la buson renkin; gli effetti del talismano e della bosou renkin, sono innumerevoli e verranno via via spiegati e utilizzati nel corso del manga.
Kazuki è venuto a conoscenza dell'alchimia, l'antica scienza che, da tempi lontani, cerca la misteriosa pietra filosofale, questa scienza si è però evoluta verso gli armamenti e il combattimento.
Il compito dei guerrieri dell'armata alchemica è quello di eliminare gli homunculus, mostri, spesso meccanici.
Uno degli homunculcus più forti e strani è sicuramente Papilon, uno studente geniale, ma molto eccentrico, che si è fatto trasformare in homunculus umano, ovvero non meccanico, che anche presentato vari problemi fisici, come una rara malattia, ma resta un guerriero formidabile.
Dopo essere stato battuto da Kazuki, annulla i suoi piani di conquista del mondo e non desidera altro che combattere contro il protagonista.
Il personaggio di Papilon si evolve da malvagio a buono e spesso aiuta sia Kazuki, sia Tokiko e altri.
<b>[ATTENZIONE SPOILER]</b>
Il manga si può divide in une saghe principali, comunque strettamente collegata:
- la prima parte del manga vede i guerrieri alchemici contro gli homunculus e il viaggio di Kazuki e Tokiko per salvare la ragazza dalla trasformazione che sta avvenendo nel suo corpo e che porta a diventare homunculus.
- la secondo parte vede l'arrivo di Victor e la metamorfosi del kakugane di kazuki diventando nero e trasformandolo in Victor III.
L'armata alchemica dà adesso la caccia al protagonista, in quanto la sua completa trasformazione rappresenta una minaccia.
Le parti sono invertite; Kazuki, Tokiko, Gouta, un guerriero alchemico allievo di Tokiko e anche Papillon devono cercare il modo di far tormare Kazuki normale, o verrà eliminato dall'armata alchemica che gli sta dando la caccia con i suoi migliori guerrieri, l'unità di rieliminzione.
<b>[FINE SPOILER]</b>
In tutto il manga sono presenti moltissimi combattimenti, alcuni veramente spettacolari.
Lo stile di disegno è molto bello, sempre ben delineato.
Per rendere il movimento ad altissima velocità dei combattimenti, Watsuki utilizza una tecnica di disegno veramente bella e particolare che rende alla perfezione i movimenti rapidissimi.
L'edizione è quella classica Planet Manga da 3,90.
Manga che a me è piaciuto molto, consigliato se vi piace l'autore o volete provare un manga di combattimento un po' diverso, con armi meccaniche.
Trovo questo manga fantastico, come il rispettivo anime.
I disegni sono particolari, essenziali ma al contempo complessi, a tratti caldi, ma diretti e poco morbidi in alcuni punti, in particolare nelle scene comiche e di combattimento. Forse ha un'unica lacuna: a volte alcuni piccoli passaggi vengono saltati, tuttavia questo non altera la comprensibilità del manga.
La trama all'inizio può parere scontata, ma perchè nel primo volume non c'è altro che un'introduzione al manga vero e proprio. Andando avanti la banalità scompare, per lasciare il posto a inaspettati colpi di scena. I combattimenti sono ben disegnati, i particolari non vengono saltati, le figure sono proporzionate, le frasi sono toccanti e intelligenti. I personaggi, indubbiamente ben caratterizzati, e trovo che nel manga le loro parole si facciano più coinvolgenti che nell'anime.
Un altro particolare importante sono gli abiti: trovo molto belle ed essenziali le uniformi della Ginsei, tuttavia particolari e semplicemente fantastici gli abiti indossati dagli antagonisti.
Mi piacerebbe dilungarmi di più sulla trama e sulla caratterizzazione dei personaggi, tuttavia ho già recensito l'anime e trovo scorretto ripetere le stesse opinioni, per cui mi limito a questo.
Il prezzo è molto buono, il volume ben impostato, mi piacciono anche i colori della copertina.
Lo consiglio vivamente a tutti.
I disegni sono particolari, essenziali ma al contempo complessi, a tratti caldi, ma diretti e poco morbidi in alcuni punti, in particolare nelle scene comiche e di combattimento. Forse ha un'unica lacuna: a volte alcuni piccoli passaggi vengono saltati, tuttavia questo non altera la comprensibilità del manga.
La trama all'inizio può parere scontata, ma perchè nel primo volume non c'è altro che un'introduzione al manga vero e proprio. Andando avanti la banalità scompare, per lasciare il posto a inaspettati colpi di scena. I combattimenti sono ben disegnati, i particolari non vengono saltati, le figure sono proporzionate, le frasi sono toccanti e intelligenti. I personaggi, indubbiamente ben caratterizzati, e trovo che nel manga le loro parole si facciano più coinvolgenti che nell'anime.
Un altro particolare importante sono gli abiti: trovo molto belle ed essenziali le uniformi della Ginsei, tuttavia particolari e semplicemente fantastici gli abiti indossati dagli antagonisti.
Mi piacerebbe dilungarmi di più sulla trama e sulla caratterizzazione dei personaggi, tuttavia ho già recensito l'anime e trovo scorretto ripetere le stesse opinioni, per cui mi limito a questo.
Il prezzo è molto buono, il volume ben impostato, mi piacciono anche i colori della copertina.
Lo consiglio vivamente a tutti.
<i>"Un manga rivoluzionario che si distacca da tutti gli altri"</i>... ecco cosa avrei detto se avessi letto questo manga 20 anni fa. Oggi posso solamente dire che merita un premio... per la banalità! Un'opera che non si distacca minimamente dalla massa. Palesemente copiato da titoli come Bleach, Fullmetal Alchemist e l'ormai celeberrimo Dragon Ball. Niente da dire sui disegni che sono più che piacevoli, ma non me la sento di dare più di uno ad un'opera che non offre quasi nessuna novità rispetto a ciò che ormai tutti conoscono. Sconsigliato vivamente a meno che non sia il vostro primo manga del genere!
Voto 6! Non e' un manga degno di nota per me. La storia narra di un ragazzo che perde la vita per salvare una ragazza. Questa, tramite un Busou Renkin, lo salva rendendo questo oggetto il suo cuore, ma se verra distrutto anche lui morirà.
Da questo avvenimento in poi si entra in un mondo fatto di alchimia, dove sue fazioni combattono tra di loro; una vuole usare l'alchimia per fare del bene, l'altra con essa vuole conquistare il mondo.
Diciamo che non spicca molto come manga soprattutto trattando un argomento come l'alchimia che è alla base di un altro manga, di altissimo livello quale Full Metal Alchemist.
Da questo avvenimento in poi si entra in un mondo fatto di alchimia, dove sue fazioni combattono tra di loro; una vuole usare l'alchimia per fare del bene, l'altra con essa vuole conquistare il mondo.
Diciamo che non spicca molto come manga soprattutto trattando un argomento come l'alchimia che è alla base di un altro manga, di altissimo livello quale Full Metal Alchemist.
Un manga semplicemente... fantastico! Beh, non sarà originalissimo, però la trama è ben costruita e i disegni molto belli. Fino al volume 4 la storia mi piaceva, ma non tantissimo, poi dopo aver letto il volume 5 ne sono rimasta sbalordita! Sono successe un sacco di cose inaspettate, anzi, che non avrei mai immaginato! Una cosa che attira maggiormente di questo manga sono i combattimenti: sono da togliere il fiato, i dettagli delle armi, (curatissime), i personaggi delineati.
C'è poi il solito quartetto di amici: uno pervertito, l'eroe, quello misterioso e quello che non serve a niente! Una delle altre cose molto belle sono le sorprese, cose mai aspettate, mi è piaciuto davvero, però siamo ancora a metà della serie, e sembra promettere, non bene, benone! Consigliato a tutti.
C'è poi il solito quartetto di amici: uno pervertito, l'eroe, quello misterioso e quello che non serve a niente! Una delle altre cose molto belle sono le sorprese, cose mai aspettate, mi è piaciuto davvero, però siamo ancora a metà della serie, e sembra promettere, non bene, benone! Consigliato a tutti.
Come dire, disegni molto belli e storia niente male, il manga promette bene e include bei combattimenti e delle armi fatte veramente bene. I personaggi sono simpatici e ben congeniati, per me potrebbe essere davvero un buon manga.
Questo manga non è sicuramente molto originale, ma non gli si può dare un voto troppo basso.
A mio avviso, essendo a metà della serie, il manga promette bene, i disegni sono carini e i dettagli delle armi sono....come dire...magnifici!
I combattimenti sono la parte migliore di questo manga.
Per concludere lo consiglio a chi vuole leggere un bel manga non troppo complicato!
A mio avviso, essendo a metà della serie, il manga promette bene, i disegni sono carini e i dettagli delle armi sono....come dire...magnifici!
I combattimenti sono la parte migliore di questo manga.
Per concludere lo consiglio a chi vuole leggere un bel manga non troppo complicato!
A questo manga do 5... abbondando.
Dopo aver letto il primo volumetto ho pensato "chissà perché noto una certa somiglianza con Fullmetal Alchemist?!" ma, contrariamente all'opera dell'Arakawa, questo manga è banale e pieno di stereotipi, e nulla ti fa venire voglia di leggere gli altri volumi... infatti l'ho interrotto: nonostante molte volte io continui una serie per non averle incomplete, in questo caso non me la sono sentita di sprecare soldi per un manga che non spicca né nella trama, nè in originalità, ed in cui i personaggi sono come tanti se ne vedono. Insomma non è niente di che... in realtà non è niente e basta.
Solo una cosa: non buttateci i vostri soldi e il vostro tempo, perché in questo manga non ho trovato neanche una caratteristica positiva.
Dopo aver letto il primo volumetto ho pensato "chissà perché noto una certa somiglianza con Fullmetal Alchemist?!" ma, contrariamente all'opera dell'Arakawa, questo manga è banale e pieno di stereotipi, e nulla ti fa venire voglia di leggere gli altri volumi... infatti l'ho interrotto: nonostante molte volte io continui una serie per non averle incomplete, in questo caso non me la sono sentita di sprecare soldi per un manga che non spicca né nella trama, nè in originalità, ed in cui i personaggi sono come tanti se ne vedono. Insomma non è niente di che... in realtà non è niente e basta.
Solo una cosa: non buttateci i vostri soldi e il vostro tempo, perché in questo manga non ho trovato neanche una caratteristica positiva.
Per ottenere Busou Renkin bastano pochi elementi:
-Shonen classico;
-Ragazza che cambia la vita del protagonista;
-Nomi di armi e tecniche inglesi UBERPOWAH!
-Protagonista idiota e fin troppo votato al bene ed alla giustizia;
-Ricerca di più "forza".
Questi elementi mi sembra di averli visti già da qualche parte... ah, già! negli ultimi 20 Shonen letti/usciti negli ultimi tempi.
Ho trovato Busou Renkin un manga che non spicca e che riesce a far odiare i classici stereotipi shonen, con personaggi odiosi e situazioni banali.
Sconsigliato vivamente...
-Shonen classico;
-Ragazza che cambia la vita del protagonista;
-Nomi di armi e tecniche inglesi UBERPOWAH!
-Protagonista idiota e fin troppo votato al bene ed alla giustizia;
-Ricerca di più "forza".
Questi elementi mi sembra di averli visti già da qualche parte... ah, già! negli ultimi 20 Shonen letti/usciti negli ultimi tempi.
Ho trovato Busou Renkin un manga che non spicca e che riesce a far odiare i classici stereotipi shonen, con personaggi odiosi e situazioni banali.
Sconsigliato vivamente...
Il Guerriero Alchemico non è un gran fumetto, secondo me.
Fondamentalmente una scopiazzatura fin troppo evidente di altri fumetti, questo manga non vanta neppure di una trama originale, limitandosi ad essere alla fin fine una serie di battaglie contro il male e momenti comici deplorevoli. Unico elemento degno di nota è secondo me Tokiko, che con il mistero del suo passato e lo sguardo malinconico e al contempo pieno di oscurità, riesce ad emanare un che di fascino.
Fondamentalmente una scopiazzatura fin troppo evidente di altri fumetti, questo manga non vanta neppure di una trama originale, limitandosi ad essere alla fin fine una serie di battaglie contro il male e momenti comici deplorevoli. Unico elemento degno di nota è secondo me Tokiko, che con il mistero del suo passato e lo sguardo malinconico e al contempo pieno di oscurità, riesce ad emanare un che di fascino.
"Il guerriero alchemico" prende indubbiamente spunto da altri manga, ma lo fa bene e in maniera intelligiente. Le illustrazioni, a parer mio azzeccate e magistrali, sono il punto forte del fumetto. La trama fino ad ora sviluppata è semplice e ben congeniata e i 9 numeri restanti lasciano ben sperare. Il protagonista, Kazuki, combatte i nemici, gli homunculus, con una sorta di gigantesca spada-lancia.
Comunque mancano tanti volumi alla conclusione dell' opera e solo allora il giudizio potrà dirsi attendibile; ora non ci resta altro da fare che leggere questo manga, dal modico prezzo (3,90), in quanto non presenta la sovrcopertina.
Comunque mancano tanti volumi alla conclusione dell' opera e solo allora il giudizio potrà dirsi attendibile; ora non ci resta altro da fare che leggere questo manga, dal modico prezzo (3,90), in quanto non presenta la sovrcopertina.
La trama non è delle più originali ma sicuramente questo manga ha i suoi pregi.
Le armi dei protagonisti ad esempio sono per lo meno inconsuete.
Il personaggio maschile utilizza una lancia, arma solitamente appioppata ad elementi secondari, mentre la protagonista femminile utilizza un'arma alquanto particolare, composta da 4 lame attaccate alle sue gambe per mezzo di aste snodabili che si muovono secondo la sua volontà.
Il tratto dell'opera non è dei miei preferiti ma comunque è ben fatto, contando poi che sono solo 10 numeri potrebbe anche valere lo sforzo.
In definitiva gli do un 6 pieno, forse merita anche qualcosa di più ma per ora preferisco non allargarmi troppo.
Le armi dei protagonisti ad esempio sono per lo meno inconsuete.
Il personaggio maschile utilizza una lancia, arma solitamente appioppata ad elementi secondari, mentre la protagonista femminile utilizza un'arma alquanto particolare, composta da 4 lame attaccate alle sue gambe per mezzo di aste snodabili che si muovono secondo la sua volontà.
Il tratto dell'opera non è dei miei preferiti ma comunque è ben fatto, contando poi che sono solo 10 numeri potrebbe anche valere lo sforzo.
In definitiva gli do un 6 pieno, forse merita anche qualcosa di più ma per ora preferisco non allargarmi troppo.
Questo manga è appena uscito nelle nostre edicole, è disponibile solo il primo volume dei dieci complessivi dell’opera.
Il formato è ben fatto, ed il prezzo non è eccessivo a mio avviso, sicuramente gli elementi per fare una recensione completa non sono molti, però qualcosa di pregevole c’è già.
La trama vista fino ad ora non è niente di particolarmente elaborato: un ragazzo sogna di essere stato ucciso mentre aiutava una ragazza ed il giorno seguente scopre che non era un sogno ma realtà, ora al posto del cuore ha un piastra alchemica che ha il potere di trasformarsi in una lancia che userà per combattere gli homunculus al fianco della ragazza che gli ha salvato la vita.
I disegni sono ben fatti, con particolare cura per le armi (la gonna con le 4 lame è splendida).
Sicuramente ha delle potenzialità, 7 perché le premesse sono buone!
Il formato è ben fatto, ed il prezzo non è eccessivo a mio avviso, sicuramente gli elementi per fare una recensione completa non sono molti, però qualcosa di pregevole c’è già.
La trama vista fino ad ora non è niente di particolarmente elaborato: un ragazzo sogna di essere stato ucciso mentre aiutava una ragazza ed il giorno seguente scopre che non era un sogno ma realtà, ora al posto del cuore ha un piastra alchemica che ha il potere di trasformarsi in una lancia che userà per combattere gli homunculus al fianco della ragazza che gli ha salvato la vita.
I disegni sono ben fatti, con particolare cura per le armi (la gonna con le 4 lame è splendida).
Sicuramente ha delle potenzialità, 7 perché le premesse sono buone!
Non mi sento di dargli di più per aver letto un solo volume. La storia al momento è molto semplice: un ragazzo viene ucciso ed il suo cuore viene rimpiazzato da un'arma alchemica che lo vedrà costretto a lottare contro gli esseri chiamati homunculus ed a trovare il loro creatore. I disegni sono molto belli (Nobuhiro "Kenshin" Watsuki, mica scherzi :) ) Le armi sono anche abbastanza originali, soprattutto la gonna della ragazza e lo reputo un manga che può avere delle potenzialità se è sfruttato bene per il futuri 9 numeri rimanenti. Magari cambierò il mio voto.