Capitan Tsubasa (Holly & Benji) - Taro Misaki Story
Tra i tanti personaggi creati da Yoichi Takahashi per il suo Captain Tsubasa, il gentile Taro Misaki è senza dubbio uno dei più amati e interessanti.
Esperto calciatore e ragazzo dal carattere semplice, buono ed amichevole, Misaki ha sempre vissuto una situazione familiare piuttosto travagliata, poiché in seguito al divorzio dai genitori ha sempre vissuto col padre, Ichiro Misaki, un pittore un po’ sui generis che si sposta di paese in paese alla ricerca dell’ispirazione.
Questo Taro Misaki Story è un volume speciale a lui dedicato, che regala a Takahashi l’opportunità di approfondire la vita del piccolo campione e del suo bizzarro padre pittore al di fuori dal campo di calcio e dal rapporto di collaborazione reciproca che il giovane instaura con l’amico Tsubasa durante le partite.
Il calcio, qui, è unicamente un contorno. Avrebbe potuto essere assente e nessuno se ne sarebbe fatto un problema, poiché l’argomento di principale trattazione della storia è il rapporto fra i genitori e i figli. Vedremo, infatti, i sentimenti che legano il piccolo Taro al padre e il suo celato desiderio di ricongiungersi alla madre che troppo presto lo ha abbandonato, nonché anche i sentimenti di papà Ichiro, che si dispiace di far soffrire il figlio a causa dei continui spostamenti cui la sua professione li sottopone.
Tutto ciò verrà posto in contraddizione con la situazione familiare di Mitsuru, amico di Taro un po’ timido e sottomesso ad una madre troppo pressante che dona importanza soltanto ai suoi studi e non ai sentimenti del figlio.
Una storia di gran tenerezza e delicatezza, che approfondisce uno degli elementi più fortunati della storia principale e permette di conoscere un po’ meglio alcuni dei suoi protagonisti più azzeccati. Grande delicatezza è spesa non soltanto nella narrazione ma anche nello stile di disegno, semplice e leggero (ma ancora un po’ incerto e più pesante rispetto all’enorme pulizia e leggerezza che Takahashi otterrà disegnando le fasi più avanzate della sua opera magna), molto piacevole alla vista e capace di donare gran bonarietà e simpatia a tutti i personaggi.
È un racconto un po’ poetico, che tratta argomenti seri come il divorzio e i rapporti familiari con gran delicatezza e, durante la lettura, fa sorridere. Quasi dispiace che sia soltanto un raccontino di quaranta pagine circa, vorremmo quasi un’intera serie basata soltanto su Taro Misaki e racconti di questo tipo, ma fortunatamente ne troveremo in quantità abbondante nella serie regolare di questa storia breve è soltanto una piccola costola.
Un racconto davvero bello, che tratta in maniera toccante e intelligente il tema dei rapporti familiari e che acquista diversi punti in più se si pensa al suo titolo, “Io sono Taro Misaki!”, e lo si contestualizza all’interno delle vicende narrate. Il lettore potrà così scoprirne una diversa chiave di lettura e trovarvi nuove emozioni.
A chiudere il volume, abbiamo altri due racconti autoconclusivi, slegati da Taro Misaki e Captain Tsubasa.
“Il diploma – Saltatore da 100 metri” è una delicata storia scolastica che narra di un ragazzo che insegue un sogno sportivo e della sua compagna di classe e amica d’infanzia che invece insegue un più normale sogno d’amore.
“Basuke” è invece una storia basata su un gruppo di ragazzi appassionati di basket che cresceranno e troveranno (o in alcuni casi “ritroveranno”) sé stessi attraverso lo sport.
Due racconti non troppo impegnativi ma molto leggeri e delicatamente emozionanti che mostrano come Yoichi Takahashi, lontano dai campi di calcio, riesca comunque ad essere un sapiente narratore e conoscitore dei sentimenti e delle pulsioni dell’adolescenza, in maniera stranamente simile a quanto fa il collega Mitsuru Adachi che con Takahashi condivideva, agli esordi, anche uno stile di disegno piuttosto simile.
Taro Misaki Story è un volume che probabilmente interesserà soltanto agli appassionati di Captain Tsubasa, dato che tutti gli altri non conoscerebbero il personaggio che dà il titolo alla storia e le sue vicende personali. Tuttavia è anche una raccolta molto delicata e sapientemente narrata, che riesce egregiamente a farsi amare dai suoi lettori. L’acquisto, per gli appassionati di Captain Tsubasa e i fedeli del suo autore, è quindi assolutamente obbligato.
Esperto calciatore e ragazzo dal carattere semplice, buono ed amichevole, Misaki ha sempre vissuto una situazione familiare piuttosto travagliata, poiché in seguito al divorzio dai genitori ha sempre vissuto col padre, Ichiro Misaki, un pittore un po’ sui generis che si sposta di paese in paese alla ricerca dell’ispirazione.
Questo Taro Misaki Story è un volume speciale a lui dedicato, che regala a Takahashi l’opportunità di approfondire la vita del piccolo campione e del suo bizzarro padre pittore al di fuori dal campo di calcio e dal rapporto di collaborazione reciproca che il giovane instaura con l’amico Tsubasa durante le partite.
Il calcio, qui, è unicamente un contorno. Avrebbe potuto essere assente e nessuno se ne sarebbe fatto un problema, poiché l’argomento di principale trattazione della storia è il rapporto fra i genitori e i figli. Vedremo, infatti, i sentimenti che legano il piccolo Taro al padre e il suo celato desiderio di ricongiungersi alla madre che troppo presto lo ha abbandonato, nonché anche i sentimenti di papà Ichiro, che si dispiace di far soffrire il figlio a causa dei continui spostamenti cui la sua professione li sottopone.
Tutto ciò verrà posto in contraddizione con la situazione familiare di Mitsuru, amico di Taro un po’ timido e sottomesso ad una madre troppo pressante che dona importanza soltanto ai suoi studi e non ai sentimenti del figlio.
Una storia di gran tenerezza e delicatezza, che approfondisce uno degli elementi più fortunati della storia principale e permette di conoscere un po’ meglio alcuni dei suoi protagonisti più azzeccati. Grande delicatezza è spesa non soltanto nella narrazione ma anche nello stile di disegno, semplice e leggero (ma ancora un po’ incerto e più pesante rispetto all’enorme pulizia e leggerezza che Takahashi otterrà disegnando le fasi più avanzate della sua opera magna), molto piacevole alla vista e capace di donare gran bonarietà e simpatia a tutti i personaggi.
È un racconto un po’ poetico, che tratta argomenti seri come il divorzio e i rapporti familiari con gran delicatezza e, durante la lettura, fa sorridere. Quasi dispiace che sia soltanto un raccontino di quaranta pagine circa, vorremmo quasi un’intera serie basata soltanto su Taro Misaki e racconti di questo tipo, ma fortunatamente ne troveremo in quantità abbondante nella serie regolare di questa storia breve è soltanto una piccola costola.
Un racconto davvero bello, che tratta in maniera toccante e intelligente il tema dei rapporti familiari e che acquista diversi punti in più se si pensa al suo titolo, “Io sono Taro Misaki!”, e lo si contestualizza all’interno delle vicende narrate. Il lettore potrà così scoprirne una diversa chiave di lettura e trovarvi nuove emozioni.
A chiudere il volume, abbiamo altri due racconti autoconclusivi, slegati da Taro Misaki e Captain Tsubasa.
“Il diploma – Saltatore da 100 metri” è una delicata storia scolastica che narra di un ragazzo che insegue un sogno sportivo e della sua compagna di classe e amica d’infanzia che invece insegue un più normale sogno d’amore.
“Basuke” è invece una storia basata su un gruppo di ragazzi appassionati di basket che cresceranno e troveranno (o in alcuni casi “ritroveranno”) sé stessi attraverso lo sport.
Due racconti non troppo impegnativi ma molto leggeri e delicatamente emozionanti che mostrano come Yoichi Takahashi, lontano dai campi di calcio, riesca comunque ad essere un sapiente narratore e conoscitore dei sentimenti e delle pulsioni dell’adolescenza, in maniera stranamente simile a quanto fa il collega Mitsuru Adachi che con Takahashi condivideva, agli esordi, anche uno stile di disegno piuttosto simile.
Taro Misaki Story è un volume che probabilmente interesserà soltanto agli appassionati di Captain Tsubasa, dato che tutti gli altri non conoscerebbero il personaggio che dà il titolo alla storia e le sue vicende personali. Tuttavia è anche una raccolta molto delicata e sapientemente narrata, che riesce egregiamente a farsi amare dai suoi lettori. L’acquisto, per gli appassionati di Captain Tsubasa e i fedeli del suo autore, è quindi assolutamente obbligato.
Questo volume è un must.
Ricordate il buon vecchio Tom Backer? Ecco, questo volume è completamente dedicato a lui, Taro Misaki: alla triste infanzia passata dal divorzio dei genitori, dai viaggi intorno al mondo con il padre pittore, gli avversari, le passioni, le avventure, gli allenamenti, l'incontro con Tsubasa, e quant'altro ancora... il disegno è come al solito gradevole e nella norma, nessun miglioramento di particolare rilievo, e la storia risulta veramente carina. In coda ad essa inoltre, troviamo altre due storie autoconclusive incentrate rispettivamente su sci e basket, che mostrano per la medesima volta quanto a Takahashi piaccia lo sport. :)
Ricordate il buon vecchio Tom Backer? Ecco, questo volume è completamente dedicato a lui, Taro Misaki: alla triste infanzia passata dal divorzio dei genitori, dai viaggi intorno al mondo con il padre pittore, gli avversari, le passioni, le avventure, gli allenamenti, l'incontro con Tsubasa, e quant'altro ancora... il disegno è come al solito gradevole e nella norma, nessun miglioramento di particolare rilievo, e la storia risulta veramente carina. In coda ad essa inoltre, troviamo altre due storie autoconclusive incentrate rispettivamente su sci e basket, che mostrano per la medesima volta quanto a Takahashi piaccia lo sport. :)