Capitan Tsubasa (Holly & Benji) - Holland Youth Special
Episodio speciale che si colloca dopo la fine della prima serie di Captain Tsubasa e fa da prologo per le vicende della seconda. Tratta di una serie di partite amichevoli fra le nazionali giovanili di Giappone e Olanda, organizzate in preparazione al mondiale World Youth che sarà il perno della futura seconda serie.
Dopo aver perso le prime due, per la concomitanza di diverse circostanze sfavorevoli, seguiremo il Giappone riscattarsi nell’ultima, con il suo baldo capitano Tsubasa a guidare la nazionale giovanile verso la vittoria.
La presenza di questo episodio si fa importante poiché ai fatti qui citati vengono fatti sparuti accenni nella seconda serie, ma purtroppo si nota sin da subito che questo Holland Youth Special ha qualcosa che non va.
La trattazione delle vicende è infatti troppo frettolosa e poco dettagliata. Nel giro di sole 100 pagine circa vengono effettuate ben quattro partite, alcune di queste peraltro lunghe giusto una manciata di pagine, e risulta impossibile “entrare” nel match come invece accade nei volumi della serie regolare. Qui tutto è trattato con velocità e superficialità e non si riesce a caratterizzare i personaggi già conosciuti nella prima serie, che paiono dei bambolotti buttati lì senza criterio e hanno perso l’ottima caratterizzazione di cui godevano nelle storie precedenti, né tanto meno i nuovi sfidanti della nazionale olandese, di cui è già tanto se si sa il nome.
Viene poi qui presentato il fantomatico asso dell’Olanda, Krayfort, che giura vendetta e dichiara che sconfiggerà il Giappone al prossimo campionato mondiale… peccato che la partita fra queste due nazionali sarà poi, nella serie World Youth, una di quelle che verranno tranciate in tronco, e quindi l’introduzione del personaggio è stata completamente inutile e col solo fine di creare hype su un evento che poi non si realizzerà.
Buona ma non eccezionale è la resa dei disegni, che sono infatti meno belli rispetto a quelli della serie World Youth, e leggendo questo speciale dopo la suddetta serie, dato che in Italia ci è stato proposto in questa sede, la differenza stilistica si nota enormemente.
Fosse composto soltanto dalle partite con l’Olanda, questo volumetto sarebbe bocciato in maniera irrimediabile, dato che si riduce a pagine e pagine di discorsi e azioni confusi, mal raccontati e fondamentalmente inutili nel contesto dell’opera tutta. Fortunatamente, a chiudere il volume abbiamo anche due storie brevi dell’autore che esulano dall’argomento calcistico e che, stranamente, si dimostrano ben più efficaci e interessanti dell’Holland Youth Special da cui il volumetto prende il titolo.
In “Chibi – Piccolo grande uomo” si racconta di come un ragazzino molto basso di statura e pavido caratterialmente cresca diventando un abile pugile e guadagnandosi l’amicizia e il rispetto dei suoi compagni e persino dei teppisti che prima lo picchiavano e tormentavano.
Una trama non troppo elaborata, ma efficace nel contesto del racconto breve di una quarantina di pagine e che mostra ancora una volta il legame che l’autore attribuisce allo sport e alla crescita personale. La storia mostra temi come la forza di volontà, l’amicizia e la lealtà che sono da sempre caratteristica dello shonen manga di tipo “nekketsu” di cui Yoichi Takahashi è un ottimo e storico esponente.
La seconda storia, “Il downhiller della parete Nord”, è una vicenda d’amicizia, amore, dramma e adolescenza a sfondo sciistico.
Contrariamente a quanto mostrato in Captain Tsubasa, qui di esagerazioni ce ne sono davvero poche, e lo stile della narrazione è pacato, intimistico, rilassato. Anche i disegni sono leggermente più curati rispetto a Captain Tsubasa e vi è un accento molto importante posto sui sentimenti dei personaggi più che sullo sport, cosa che rende questa breve storiella più simile alle atmosfere dei manga di Mitsuru Adachi piuttosto che alle esagerazioni calcistiche di Captain Tsubasa. Cosa che, devo dire, non mi è dispiaciuta affatto e che ha mostrato un lato più eclettico di Yoichi Takahashi, capace di emozionare anche solo con vicende più quotidiane come questa invece che con battaglie sui campi da calcio.
World Youth Special è una sorta di occasione sprecata. La prima parte, quella relativa a Captain Tsubasa, è praticamente illeggibile, un inspiegabile scivolone di un autore che sinora era sempre riuscito a regalarci ottime storie, che non piacerà neppure ai fans più accaniti dell’opera a cui si riferisce dato il pastrocchio narrativo che la compone. Le due storielle finali, di contro, si dimostrano essere molto interessanti e fanno desiderare dei volumi antologici di altri racconti come questi ad opera dell’autore, che si ritrova alla perfezione nel formato della storia breve.
È un volume che bisogna comprare per avere una panoramica esaustiva di tutto ciò che in Italia è possibile trovare riguardo al più celebre eroe del calcio disegnato giapponese, ma si tenga conto che potrebbe benissimo essere evitato.
Sufficienza stentata e solo per il valore delle belle storie brevi (che, se fossero state tutto il volume, avrebbero preso un ottimo voto), altrimenti, se il volume avesse contenuto solo l’Holland Youth Special, si sarebbe beccato una sonora bocciatura.
Dopo aver perso le prime due, per la concomitanza di diverse circostanze sfavorevoli, seguiremo il Giappone riscattarsi nell’ultima, con il suo baldo capitano Tsubasa a guidare la nazionale giovanile verso la vittoria.
La presenza di questo episodio si fa importante poiché ai fatti qui citati vengono fatti sparuti accenni nella seconda serie, ma purtroppo si nota sin da subito che questo Holland Youth Special ha qualcosa che non va.
La trattazione delle vicende è infatti troppo frettolosa e poco dettagliata. Nel giro di sole 100 pagine circa vengono effettuate ben quattro partite, alcune di queste peraltro lunghe giusto una manciata di pagine, e risulta impossibile “entrare” nel match come invece accade nei volumi della serie regolare. Qui tutto è trattato con velocità e superficialità e non si riesce a caratterizzare i personaggi già conosciuti nella prima serie, che paiono dei bambolotti buttati lì senza criterio e hanno perso l’ottima caratterizzazione di cui godevano nelle storie precedenti, né tanto meno i nuovi sfidanti della nazionale olandese, di cui è già tanto se si sa il nome.
Viene poi qui presentato il fantomatico asso dell’Olanda, Krayfort, che giura vendetta e dichiara che sconfiggerà il Giappone al prossimo campionato mondiale… peccato che la partita fra queste due nazionali sarà poi, nella serie World Youth, una di quelle che verranno tranciate in tronco, e quindi l’introduzione del personaggio è stata completamente inutile e col solo fine di creare hype su un evento che poi non si realizzerà.
Buona ma non eccezionale è la resa dei disegni, che sono infatti meno belli rispetto a quelli della serie World Youth, e leggendo questo speciale dopo la suddetta serie, dato che in Italia ci è stato proposto in questa sede, la differenza stilistica si nota enormemente.
Fosse composto soltanto dalle partite con l’Olanda, questo volumetto sarebbe bocciato in maniera irrimediabile, dato che si riduce a pagine e pagine di discorsi e azioni confusi, mal raccontati e fondamentalmente inutili nel contesto dell’opera tutta. Fortunatamente, a chiudere il volume abbiamo anche due storie brevi dell’autore che esulano dall’argomento calcistico e che, stranamente, si dimostrano ben più efficaci e interessanti dell’Holland Youth Special da cui il volumetto prende il titolo.
In “Chibi – Piccolo grande uomo” si racconta di come un ragazzino molto basso di statura e pavido caratterialmente cresca diventando un abile pugile e guadagnandosi l’amicizia e il rispetto dei suoi compagni e persino dei teppisti che prima lo picchiavano e tormentavano.
Una trama non troppo elaborata, ma efficace nel contesto del racconto breve di una quarantina di pagine e che mostra ancora una volta il legame che l’autore attribuisce allo sport e alla crescita personale. La storia mostra temi come la forza di volontà, l’amicizia e la lealtà che sono da sempre caratteristica dello shonen manga di tipo “nekketsu” di cui Yoichi Takahashi è un ottimo e storico esponente.
La seconda storia, “Il downhiller della parete Nord”, è una vicenda d’amicizia, amore, dramma e adolescenza a sfondo sciistico.
Contrariamente a quanto mostrato in Captain Tsubasa, qui di esagerazioni ce ne sono davvero poche, e lo stile della narrazione è pacato, intimistico, rilassato. Anche i disegni sono leggermente più curati rispetto a Captain Tsubasa e vi è un accento molto importante posto sui sentimenti dei personaggi più che sullo sport, cosa che rende questa breve storiella più simile alle atmosfere dei manga di Mitsuru Adachi piuttosto che alle esagerazioni calcistiche di Captain Tsubasa. Cosa che, devo dire, non mi è dispiaciuta affatto e che ha mostrato un lato più eclettico di Yoichi Takahashi, capace di emozionare anche solo con vicende più quotidiane come questa invece che con battaglie sui campi da calcio.
World Youth Special è una sorta di occasione sprecata. La prima parte, quella relativa a Captain Tsubasa, è praticamente illeggibile, un inspiegabile scivolone di un autore che sinora era sempre riuscito a regalarci ottime storie, che non piacerà neppure ai fans più accaniti dell’opera a cui si riferisce dato il pastrocchio narrativo che la compone. Le due storielle finali, di contro, si dimostrano essere molto interessanti e fanno desiderare dei volumi antologici di altri racconti come questi ad opera dell’autore, che si ritrova alla perfezione nel formato della storia breve.
È un volume che bisogna comprare per avere una panoramica esaustiva di tutto ciò che in Italia è possibile trovare riguardo al più celebre eroe del calcio disegnato giapponese, ma si tenga conto che potrebbe benissimo essere evitato.
Sufficienza stentata e solo per il valore delle belle storie brevi (che, se fossero state tutto il volume, avrebbero preso un ottimo voto), altrimenti, se il volume avesse contenuto solo l’Holland Youth Special, si sarebbe beccato una sonora bocciatura.
Di sicuro un buon special che appartiene ai pochissimi fuori serie riguardo Capitan Tsubasa, di una buona levatura.
I disegni non si allontanano dalla serie regolare, e la trama ci fa da ponte, cronologicamente parlando, fra due periodi della storia diversi fino ad oggi. Solo che questo numero speciale avrebbe di sicuro meritato molto più spazio, dato che in un volume si sono addensati troppi punti che sarebbero stati interessanti se meglio approfonditi. In parole povere un'occasione sprecata.
I disegni non si allontanano dalla serie regolare, e la trama ci fa da ponte, cronologicamente parlando, fra due periodi della storia diversi fino ad oggi. Solo che questo numero speciale avrebbe di sicuro meritato molto più spazio, dato che in un volume si sono addensati troppi punti che sarebbero stati interessanti se meglio approfonditi. In parole povere un'occasione sprecata.
Dei volumi fuori serie questo è senz'altro quello che mi è piaciuto di meno: le lunghissime ed interminabili partite presenti nella serie vengono praticamente ridotte all'osso in questo volume, lasciando quasi credere al lettore che l'autore sia stato costretto a sviluppare questa storia in fretta e furia, ricalcando poco il tipico stile di Takahashi. Lo stile di disegno è leggermente evoluto rispetto i primi volumi, ma non fa gridare al miracolo e la storia, come già raccontata sopra, la trovo piuttosto sbrigativa. Consigliato solamente se siete fan accaniti, allora potrebbe rasentare la sufficienza, ma in caso contrario evitatene l'acquisto.
Le vicende raccontate in questo volume si collocano temporalmente tra la fine della prima serie e l'inizio di quella del World Youth.
La federazione giapponese di calcio, per preparare la nazionale giovanile alle imminenti qualificazioni ai mondiali under 20, decide di organizzare una serie di tre amichevoli con i forti pari età olandesi. Tuttavia avendo Hiyuga (Mark Lenders) infortunato, Misaki (Tom Becker) fuori forma, Tsubasa e Wakabayashi (alias Holly & Benji) all'estero tra l'altro con Tsubasa in non buone condizioni, i giapponesi vengono surclassati nelle prime due partite. Al momento di disputare la terza però Tsubasa torna, scende in campo e così i nipponici sbaragliano gli “orange” col roboante punteggio di 10-1 (!!!).
Questo episodio colma un vuoto narrativo tra le due serie principali ma purtroppo non è all'altezza delle stesse per alcuni motivi in particolare:
- Tre partite ( quattro considerando anche la finale del torneo delle scuole superiori e raccontata all'inizio ) compresse in circa 100 pagine quando normalmente una sola è sviluppata in un volume o più
- Eccessiva frenesia nella narrazione
- Largo uso dei balloon che coprono molto dello spazio sacrificando i disegni.
Insomma un episodio che avrebbe meritato uno spazio ben più ampio appare così realizzato quasi “di corsa” giusto per tappare un buco e finendo per risultare anche superfluo. Purtroppo insufficiente.
Nota. Nello stesso volume sono comprese due storie brevi dello stesso autore di Cpt, Tsubasa. Una su un ragazzino basso e mingherlino che si riscatta grazie alla boxe e una su un rapporto di amicizia/amore sullo sfondo delle competizioni di sci. Alla fine queste due storie sono anche più interessanti della partita con l'Olanda (e il voto finale tiene anche conto di questo altrimenti sarebbe più basso).
La federazione giapponese di calcio, per preparare la nazionale giovanile alle imminenti qualificazioni ai mondiali under 20, decide di organizzare una serie di tre amichevoli con i forti pari età olandesi. Tuttavia avendo Hiyuga (Mark Lenders) infortunato, Misaki (Tom Becker) fuori forma, Tsubasa e Wakabayashi (alias Holly & Benji) all'estero tra l'altro con Tsubasa in non buone condizioni, i giapponesi vengono surclassati nelle prime due partite. Al momento di disputare la terza però Tsubasa torna, scende in campo e così i nipponici sbaragliano gli “orange” col roboante punteggio di 10-1 (!!!).
Questo episodio colma un vuoto narrativo tra le due serie principali ma purtroppo non è all'altezza delle stesse per alcuni motivi in particolare:
- Tre partite ( quattro considerando anche la finale del torneo delle scuole superiori e raccontata all'inizio ) compresse in circa 100 pagine quando normalmente una sola è sviluppata in un volume o più
- Eccessiva frenesia nella narrazione
- Largo uso dei balloon che coprono molto dello spazio sacrificando i disegni.
Insomma un episodio che avrebbe meritato uno spazio ben più ampio appare così realizzato quasi “di corsa” giusto per tappare un buco e finendo per risultare anche superfluo. Purtroppo insufficiente.
Nota. Nello stesso volume sono comprese due storie brevi dello stesso autore di Cpt, Tsubasa. Una su un ragazzino basso e mingherlino che si riscatta grazie alla boxe e una su un rapporto di amicizia/amore sullo sfondo delle competizioni di sci. Alla fine queste due storie sono anche più interessanti della partita con l'Olanda (e il voto finale tiene anche conto di questo altrimenti sarebbe più basso).