Jeanne, la ladra del vento divino
"Kamikaze Kaitou Jeanne" è probabilmente uno dei miei fumetti preferiti in assoluto. Sono 7 volumi, eppure ogni volta che lo rileggo sembrano sempre troppo pochi.
La storia è uno shoujo fantastico che vede come protagonista un'adolescente con il potere di sigillare demoni: premesse abbastanza comuni, che Arina Tanemura prende e rimescola insieme a una buona dose di originalità, colpi di scena, voltafaccia imprevisti, drammi personali e riflessioni filosofiche, dando vita a un'opera assolutamente indimenticabile.
I temi fondamentali della storia sono sostanzialmente due: la convivenza con la solitudine e l'abbandono, e la forza delle relazioni umane che permette di superare questo tipo di sofferenza. Tutti i personaggi, anche i più forti in apparenza, sono in qualche modo vittima di un senso di abbandono e nel corso della storia si ritrovano ad affrontare il vuoto che alberga nel loro cuore.
L'elemento di maggior rilievo, che rende questo manga così particolare, è la costruzione dell'universo: nulla è chiaro inizialmente, ma man mano che i misteri su Jeanne e sulla natura della sua missione vengono svelati, Arina Tanemura non ha alcun timore nel metterci di fronte a una personalissima visione della natura della divinità, del mondo angelico e demoniaco, della genesi dell'universo. Questa visione è espressa con naturalezza, ed è estremamente semplice, pulita: non si tratta di un rimaneggiamento volutamente fantasioso in maniera estrema della divinità classica, ma di una visione così umana e realistica che finisce per essere percepita come quasi plausibile. La divinità della Tanemura è una divinità profondamente umana, così come lo sono tutta l'opera dell'autrice e il messaggio che si vuole trasmettere al lettore.
Come spesso accade nelle storie di Arina Tanemura, nonostante l'eroina protagonista sia una combattente l'opera non è affatto incentrata sui combattimenti, e aspettarsi lotte all'ultimo sangue contro i demoni e le forze del male è un ottimo punto di partenza per restare delusi. Lo stesso scontro finale si svolge in maniera incredibilmente inaspettata e repentina. Ma il punto, in effetti, non è assolutamente questo: scontri e trasformazioni sono solo un pretesto per narrare quello che all'autrice interessa realmente, cioè la forza delle emozioni umane.
La storia è uno shoujo fantastico che vede come protagonista un'adolescente con il potere di sigillare demoni: premesse abbastanza comuni, che Arina Tanemura prende e rimescola insieme a una buona dose di originalità, colpi di scena, voltafaccia imprevisti, drammi personali e riflessioni filosofiche, dando vita a un'opera assolutamente indimenticabile.
I temi fondamentali della storia sono sostanzialmente due: la convivenza con la solitudine e l'abbandono, e la forza delle relazioni umane che permette di superare questo tipo di sofferenza. Tutti i personaggi, anche i più forti in apparenza, sono in qualche modo vittima di un senso di abbandono e nel corso della storia si ritrovano ad affrontare il vuoto che alberga nel loro cuore.
L'elemento di maggior rilievo, che rende questo manga così particolare, è la costruzione dell'universo: nulla è chiaro inizialmente, ma man mano che i misteri su Jeanne e sulla natura della sua missione vengono svelati, Arina Tanemura non ha alcun timore nel metterci di fronte a una personalissima visione della natura della divinità, del mondo angelico e demoniaco, della genesi dell'universo. Questa visione è espressa con naturalezza, ed è estremamente semplice, pulita: non si tratta di un rimaneggiamento volutamente fantasioso in maniera estrema della divinità classica, ma di una visione così umana e realistica che finisce per essere percepita come quasi plausibile. La divinità della Tanemura è una divinità profondamente umana, così come lo sono tutta l'opera dell'autrice e il messaggio che si vuole trasmettere al lettore.
Come spesso accade nelle storie di Arina Tanemura, nonostante l'eroina protagonista sia una combattente l'opera non è affatto incentrata sui combattimenti, e aspettarsi lotte all'ultimo sangue contro i demoni e le forze del male è un ottimo punto di partenza per restare delusi. Lo stesso scontro finale si svolge in maniera incredibilmente inaspettata e repentina. Ma il punto, in effetti, non è assolutamente questo: scontri e trasformazioni sono solo un pretesto per narrare quello che all'autrice interessa realmente, cioè la forza delle emozioni umane.
"Kamikaze Kaitou Jeanne" è uno di quei manga che ha fatto la storia della rivista "Ribon" negli anni '90, e che ha lanciato Arina Tanemura come grande autrice di manga per ragazze.
Una Tanemura ancora acerba, sia dal punto di vista narrativo che grafico, ci racconta in 7 volumi la storia di Maron, una sedicenne dalla doppia vita, capace di trasformarsi in Jeanne, reincarnazione di Giovanna d'Arco, col compito di sigillare dei demoni malvagi. A complicarle la vita compare un rivale interessante e determinato...
Come dite? Vi ricorda "Lisa e Seiya"? Sa di già visto? Assolutamente si. Eppure "Kamikaze Kaitou Jeanne" è uno di quei manga che non poteva non arrivare in Italia, ed è uno di quelli disperatamente richiesto dai fan per anni e anni. E dopo smentite, depistaggi e false speranze, alla fine è arrivato grazie alla Planet manga, in un'edizione non proprio fantastica, ma assolutamente basilare.
Perché è un manga così speciale, nonostante una trama così semplice come quella della classica protagonista dalla doppia vita? Perché per la prima volta Arina Tanemura inizia a mostrarci davvero di che pasta è fatta, di quanto sia brava a gestire la regia e a dare vita a illustrazioni che, seppur ancora un po' acerbe, abbondano di una personalità unica e spumeggiante.
Occhi enormi, colori accesi e squillanti, un'anatomia e un tratto assolutamente unici che vanno migliorandosi sempre di più: a Arina lo stile non manca, e vuole dimostrare di saper creare qualcosa di originale anche da un soggetto all'apparenza così semplice e abusato.
Anche dal punto di vista della narrazione le capacità dell'autrice crescono di volume in volume, portandola a maturare l'abilità per la sua serie importante successiva, in cui darà veramente del suo meglio: "Full Moon wo sagashite".
In conclusione, "Kamikaze Kaitou Jeanne" è uno dei manga per ragazze simbolo degli anni '90, assolutamente da recuperare per apprezzare un'autrice che nel corso degli anni si è imposta con forza e decisione nel campo dei manga per ragazze.
Una Tanemura ancora acerba, sia dal punto di vista narrativo che grafico, ci racconta in 7 volumi la storia di Maron, una sedicenne dalla doppia vita, capace di trasformarsi in Jeanne, reincarnazione di Giovanna d'Arco, col compito di sigillare dei demoni malvagi. A complicarle la vita compare un rivale interessante e determinato...
Come dite? Vi ricorda "Lisa e Seiya"? Sa di già visto? Assolutamente si. Eppure "Kamikaze Kaitou Jeanne" è uno di quei manga che non poteva non arrivare in Italia, ed è uno di quelli disperatamente richiesto dai fan per anni e anni. E dopo smentite, depistaggi e false speranze, alla fine è arrivato grazie alla Planet manga, in un'edizione non proprio fantastica, ma assolutamente basilare.
Perché è un manga così speciale, nonostante una trama così semplice come quella della classica protagonista dalla doppia vita? Perché per la prima volta Arina Tanemura inizia a mostrarci davvero di che pasta è fatta, di quanto sia brava a gestire la regia e a dare vita a illustrazioni che, seppur ancora un po' acerbe, abbondano di una personalità unica e spumeggiante.
Occhi enormi, colori accesi e squillanti, un'anatomia e un tratto assolutamente unici che vanno migliorandosi sempre di più: a Arina lo stile non manca, e vuole dimostrare di saper creare qualcosa di originale anche da un soggetto all'apparenza così semplice e abusato.
Anche dal punto di vista della narrazione le capacità dell'autrice crescono di volume in volume, portandola a maturare l'abilità per la sua serie importante successiva, in cui darà veramente del suo meglio: "Full Moon wo sagashite".
In conclusione, "Kamikaze Kaitou Jeanne" è uno dei manga per ragazze simbolo degli anni '90, assolutamente da recuperare per apprezzare un'autrice che nel corso degli anni si è imposta con forza e decisione nel campo dei manga per ragazze.
<b>[ATTENZIONE!! CONTIENE SPOILER!]</b>
"Kamikaze Kaitou Jeanne" o "Jeanne, la ladra del vento divino" è la prima vera opera della conosciutissima Arina Tanemura. Non considero "ION" come opera lunga dato che si tratta di un unico volume. Questa è per me la storia più bella creata da questa autrice che negli ultimi anni ha sfornato parecchi titoli. "Jeanne" e "Full Moon", se lo giocano il titolo di opera migliore, anche se i disegni, soprattutto quelli di
"Jeanne", non erano ancora così "belli".
Il tratto dei visi e degli sfondi non era molto preciso, e i visi erano ancora parecchio spigolosi, ma, nonostante ciò, l'ho trovato davvero magnifico!
Maron è una ragazza delle scuole superiori che vive da sola dato che i genitori sono sempre in viaggio per lavoro. La sua vita è triste e solitaria, ma dopo che la ragazza incontra l'angelo Fin-Fish, riesce a ritrovare il sorriso, motivata anche dalla sua missione. Maron è la reincarnazione di Giovanna d'Arco, e grazie all'angelo, riesce a trasformarsi nella ladra Jeanne, che sigillerà i demoni che cercano di conquistar il mondo uscendo dai quadri.
Sulla scena compariranno anche il ladro Sinbad, e il suo assistente, l'angelo Time Access, rivale della ladra, e Chiaki, la vera identità del ladro, e compagno di classe di Maron.
Come avviene sempre, via via, i nemici saranno sempre più forti, e i due finiranno con l'allearsi.
Sboccerà l'amore, e il male definitivamente sconfitto.
Può sembrare banale, lo so, ma posso assicurare che in realtà la storia è molto più interessante di quanto non sembri.
È molto gradevole anche l'anime, ma il manga ha un qualcosa in più, come spesso accade. I personaggi di Noin (uno dei cattivi che comparirà circa a metà storia), e di Fin Fish, nel manga sono davvero spettacolari, nell'anime invece non sono così di spicco, per me. Soprattutto la storia di Noin è stata di molto modificata, ed è un peccato perché è una storia splendida la sua.
Lo stile è molto scorrevole, le tavole si lasciano guardare, e i personaggi, al di là di tutto, non sono così scontati, ed è questo un grandissimo punto a favore dell'opera.
Non è solo commedia, majokko, o storie d'amore, anche gli elementi del mistero e del sovrannaturale son stati sviluppati come si deve. Una storia ben bilanciata.
Già da qui si poteva notare la grandissima fantasia di questa brillante mangaka, con gli anni ha migliorato lo stile del disegno, ma queste prime storie sono davvero le migliori. Hanno un fascino senza fine, da leggere e rileggere all'infinito.
"Kamikaze Kaitou Jeanne" o "Jeanne, la ladra del vento divino" è la prima vera opera della conosciutissima Arina Tanemura. Non considero "ION" come opera lunga dato che si tratta di un unico volume. Questa è per me la storia più bella creata da questa autrice che negli ultimi anni ha sfornato parecchi titoli. "Jeanne" e "Full Moon", se lo giocano il titolo di opera migliore, anche se i disegni, soprattutto quelli di
"Jeanne", non erano ancora così "belli".
Il tratto dei visi e degli sfondi non era molto preciso, e i visi erano ancora parecchio spigolosi, ma, nonostante ciò, l'ho trovato davvero magnifico!
Maron è una ragazza delle scuole superiori che vive da sola dato che i genitori sono sempre in viaggio per lavoro. La sua vita è triste e solitaria, ma dopo che la ragazza incontra l'angelo Fin-Fish, riesce a ritrovare il sorriso, motivata anche dalla sua missione. Maron è la reincarnazione di Giovanna d'Arco, e grazie all'angelo, riesce a trasformarsi nella ladra Jeanne, che sigillerà i demoni che cercano di conquistar il mondo uscendo dai quadri.
Sulla scena compariranno anche il ladro Sinbad, e il suo assistente, l'angelo Time Access, rivale della ladra, e Chiaki, la vera identità del ladro, e compagno di classe di Maron.
Come avviene sempre, via via, i nemici saranno sempre più forti, e i due finiranno con l'allearsi.
Sboccerà l'amore, e il male definitivamente sconfitto.
Può sembrare banale, lo so, ma posso assicurare che in realtà la storia è molto più interessante di quanto non sembri.
È molto gradevole anche l'anime, ma il manga ha un qualcosa in più, come spesso accade. I personaggi di Noin (uno dei cattivi che comparirà circa a metà storia), e di Fin Fish, nel manga sono davvero spettacolari, nell'anime invece non sono così di spicco, per me. Soprattutto la storia di Noin è stata di molto modificata, ed è un peccato perché è una storia splendida la sua.
Lo stile è molto scorrevole, le tavole si lasciano guardare, e i personaggi, al di là di tutto, non sono così scontati, ed è questo un grandissimo punto a favore dell'opera.
Non è solo commedia, majokko, o storie d'amore, anche gli elementi del mistero e del sovrannaturale son stati sviluppati come si deve. Una storia ben bilanciata.
Già da qui si poteva notare la grandissima fantasia di questa brillante mangaka, con gli anni ha migliorato lo stile del disegno, ma queste prime storie sono davvero le migliori. Hanno un fascino senza fine, da leggere e rileggere all'infinito.
Dire Arina Tanemura dice tutto. Autrice molto apprezzata in Italia. Sono uscite diverse serie di lei. Possiamo dire che piace no?
Disegni? Non c'è che dire, FANTASTICI! Una cura quasi maniacale per i dettagli, gli abiti, le pose, le varietà di forme, ambienti e persino gli elementi decorativi. Un tratto semplicemente divino e fuori dal comune, non si può non definire non originale. Non è il tipico tratto simile a tanti altri tipo Youko Maki, Mayu Sakai e Nana Haruta che hanno un tratto molto simile. Lei ha un metodo tutto suo, diverso da chiunque altra, è' questo che in primis apprezzo di lei. Fisici alti e slanciati, ragazze belle, alte e formose. Certo, per quanto riguarda il disegno l'unica cosa che non mi piace sono gli occhi enormi. Posso accettarlo nelle ragazze bene o male ma non nei ragazzi! Insomma, vedi più occhi che il resto del viso, il 90% del viso è occupato da occhi, non è una roba assurda tipo Kilari ma comunque sono esagerati. Inoltre le ragazze i ragazzi sono molto simili, in molti casi è difficile distinguerle se non fosse per i capelli diversi.
Jeanne è una storia che ha tutta la mia approvazione! È bella, commovente, originalissima e tragica.
È l'opera che preferisco di quest'autrice. Purtroppo, chi la conosce lo sa, quest'autrice ama le storie tragiche, molto moooolto drammatiche. Certe volte lo sono così tanto che ti viene il voltastomaco. Questa, rispetto a tutte le altre lo è meno; è una storia coinvolgente, pura, sentimentale, dolce e passionale allo stesso tempo. Mi è piaciuta. Certo va spesso (come tutte le opere di Arina Tanemura) sul filosofico e sul tragico e ci sono scene che a volte annoiano, ma ogni parola che dice è vera, dolce e profonda. Non si può non apprezzare l'impegno di questa donna talentuosa.
Il tema trattato, come dicevo è originale. Si ricollega alla nostra cara Giovanna d'Arco di cui Jeanne è la reincarnazione. Potrebbe sembrare qualcosa di banale, già visto forse, invece dietro c'è tutta una storia originale e fantasiosa. Inoltre non credo che qualcuno che pensi a Giovanna d'Arco possa ricollegarla al fatto di esorcizzare dei quadri! È invece quello che fa la nostra eroina: combatte il male, è il tipico Lupin o Kaito Kid che manda il suo bigliettino di avvertimento "stanotte ruberò titolo-quadro" versione donna! O meglio, versione liceale. Ma cosa fa a questi quadri? Li ruba veramente? Chissà. E ovviamente c'è sempre la nostra adorata poliziotta, nonché migliore amica della stessa protagonista, che cerca in tutti i modi di catturare la ladra Jeanne senza sapere che la sua adorata amica del cuore Maron sia la famigerata ladra Jeanne. Ma - colpo di scena - un ragazzo entra nella loro vita, e qui nasce il nostro triangolo. Guarda caso ne sono colpite entrambe. Ma chi è questo ragazzo? Sembra avere un certo interesse per Maron e sembra di sapere un po' troppe cose sul suo conto e sul suo "lavoro".
Consiglio vivamente questo manga, chi ama la Tanemura non può assolutamente perdersi quest'opera!
Disegni? Non c'è che dire, FANTASTICI! Una cura quasi maniacale per i dettagli, gli abiti, le pose, le varietà di forme, ambienti e persino gli elementi decorativi. Un tratto semplicemente divino e fuori dal comune, non si può non definire non originale. Non è il tipico tratto simile a tanti altri tipo Youko Maki, Mayu Sakai e Nana Haruta che hanno un tratto molto simile. Lei ha un metodo tutto suo, diverso da chiunque altra, è' questo che in primis apprezzo di lei. Fisici alti e slanciati, ragazze belle, alte e formose. Certo, per quanto riguarda il disegno l'unica cosa che non mi piace sono gli occhi enormi. Posso accettarlo nelle ragazze bene o male ma non nei ragazzi! Insomma, vedi più occhi che il resto del viso, il 90% del viso è occupato da occhi, non è una roba assurda tipo Kilari ma comunque sono esagerati. Inoltre le ragazze i ragazzi sono molto simili, in molti casi è difficile distinguerle se non fosse per i capelli diversi.
Jeanne è una storia che ha tutta la mia approvazione! È bella, commovente, originalissima e tragica.
È l'opera che preferisco di quest'autrice. Purtroppo, chi la conosce lo sa, quest'autrice ama le storie tragiche, molto moooolto drammatiche. Certe volte lo sono così tanto che ti viene il voltastomaco. Questa, rispetto a tutte le altre lo è meno; è una storia coinvolgente, pura, sentimentale, dolce e passionale allo stesso tempo. Mi è piaciuta. Certo va spesso (come tutte le opere di Arina Tanemura) sul filosofico e sul tragico e ci sono scene che a volte annoiano, ma ogni parola che dice è vera, dolce e profonda. Non si può non apprezzare l'impegno di questa donna talentuosa.
Il tema trattato, come dicevo è originale. Si ricollega alla nostra cara Giovanna d'Arco di cui Jeanne è la reincarnazione. Potrebbe sembrare qualcosa di banale, già visto forse, invece dietro c'è tutta una storia originale e fantasiosa. Inoltre non credo che qualcuno che pensi a Giovanna d'Arco possa ricollegarla al fatto di esorcizzare dei quadri! È invece quello che fa la nostra eroina: combatte il male, è il tipico Lupin o Kaito Kid che manda il suo bigliettino di avvertimento "stanotte ruberò titolo-quadro" versione donna! O meglio, versione liceale. Ma cosa fa a questi quadri? Li ruba veramente? Chissà. E ovviamente c'è sempre la nostra adorata poliziotta, nonché migliore amica della stessa protagonista, che cerca in tutti i modi di catturare la ladra Jeanne senza sapere che la sua adorata amica del cuore Maron sia la famigerata ladra Jeanne. Ma - colpo di scena - un ragazzo entra nella loro vita, e qui nasce il nostro triangolo. Guarda caso ne sono colpite entrambe. Ma chi è questo ragazzo? Sembra avere un certo interesse per Maron e sembra di sapere un po' troppe cose sul suo conto e sul suo "lavoro".
Consiglio vivamente questo manga, chi ama la Tanemura non può assolutamente perdersi quest'opera!
Kamikaze Kaitou Jeanne parla di una ragazza, Maron, che è la reincarnazione di Giovanna d'Arco, e che ogni notte grazie a dei poteri si trasforma in una ladra che sigilla i demoni nascosti in alcuni dipinti. La trama fa sembrare il manga per dei bambini, ma non è così, è un manga maturo e profondo, come Full Moon. Si parla di solitudine, un tema molto profondo. Però è sempre uno shojo, quindi c'è anche del romanticismo.
I disegni di Kamikaze Kaitou Jeanne sono molto simili a quelli di I.O.N all'inizio della storia, poi verso la fine cambiano un po'. Adoro lo stile della Tanemura, molto originale, curato fin nei minimi dettagli. Se vi piacciono i manga della Tanemura, non potete non avere questo manga nella vostra collezione. Non vi deluderà.
I disegni di Kamikaze Kaitou Jeanne sono molto simili a quelli di I.O.N all'inizio della storia, poi verso la fine cambiano un po'. Adoro lo stile della Tanemura, molto originale, curato fin nei minimi dettagli. Se vi piacciono i manga della Tanemura, non potete non avere questo manga nella vostra collezione. Non vi deluderà.
Dalla matita di Arina Tanemura, ecco "Kamikaze Kaitou Jeanne", una storia mistica, sentimentale, una commedia che può riscontare pareri contrastanti. È uno shoujo particolarmente privo di smancerie troppo pronunciate, ben regolato e calibrato.
La storia narra di Maron, una sedicenne che vive con amici di famiglia dato che i genitori si può dire che l'abbiano abbandonata, per non si sa quali motivi. È una ragazza solitaria, dall'espressione triste e malinconica. Arina Tanemura è una maestra nel mettere in mostra questa caratteristica, usando primi piani suggestivi, affascinanti ed espressivi. Maron in realtà racchiude in sé una gran forza morale, una forza che la fa andare avanti, la rende sicura delle scelte che compie e la porta a non fidarsi di nessuno, se non di Fin Fish, un mezzo angelo. A proposito, durante il manga tenete d'occhio questo mezzo angelo, sarà di vitale importanza.
Come in un buon shoujo misto a majokko, ecco la caratteristica magica di Maron: grazie a Fin Fish, la ragazza si può trasformare in Jeanne, un'agilissima ladra dai capelli biondi che ha il compito di combattere e sigillare i demoni che si celano all'interno di quadri, rubandoli e poi purificandoli, lasciando al posto della vecchia immagine una nuova figura dall'aspetto divino e sereno. Perché fa tutto ciò? È semplice, Dio in persona le ha chiesto di svolgere questa missione poiché Maron è l'incarnazione di Giovanna d'Arco. Il fatto che in Maron coesistano queste tre entità, lei stessa come umana, ragazza abbandonata e sola, la magica ladra Jeanne e Giovanna d'Arco porterà non pochi problemi. Tanti sono i colpi di scena cui assisterete.
Intanto, a irrompere nella vita di Maron, c'è un altro ladro, Sinbad, suo rivale, che la intima di abbandonare il ruolo di ladra, baciandola al loro primo incontro. In realtà sotto le vesti dell'esotico ladro, vi è Chiaki Nogoya, un personaggio che saprà insegnare a Maron, affrontando non poche difficoltà, il valore della fiducia verso gli altri.
Devo dire che questo manga non mi ha fatto impazzire più di tanto nei primi volumi. Gli ultimi due, invece, sono particolarmente carini e tinti delle più belle sfaccettature che la Tanemura poteva tirar fuori da questa sua opera.
La storia mi ricorda un po' "Kaituo Saint Tail", conosciuto in Italia con il nome "Lisa e Seya, un solo cuore per lo stesso segreto", e forse è stato questo il motivo per cui non mi ha emozionato più di tanto. Il fatto che Maron si trasformi per rubare quadri non è poi così originale. Il sigillare i demoni sì, una trovata bella e fluida, ma questo fatto non so, mi turba.
Sicuramente il tratto della Tanemura è fantastico, l'adoro come autrice, ma la storia doveva, secondo me, ingranarla meglio nei primi passaggi.
Che dire, se cercate un'opera fatta egregiamente e che ha in sé misticismo, "Jeanne, la ladra del vento divino" fa per voi.
La storia narra di Maron, una sedicenne che vive con amici di famiglia dato che i genitori si può dire che l'abbiano abbandonata, per non si sa quali motivi. È una ragazza solitaria, dall'espressione triste e malinconica. Arina Tanemura è una maestra nel mettere in mostra questa caratteristica, usando primi piani suggestivi, affascinanti ed espressivi. Maron in realtà racchiude in sé una gran forza morale, una forza che la fa andare avanti, la rende sicura delle scelte che compie e la porta a non fidarsi di nessuno, se non di Fin Fish, un mezzo angelo. A proposito, durante il manga tenete d'occhio questo mezzo angelo, sarà di vitale importanza.
Come in un buon shoujo misto a majokko, ecco la caratteristica magica di Maron: grazie a Fin Fish, la ragazza si può trasformare in Jeanne, un'agilissima ladra dai capelli biondi che ha il compito di combattere e sigillare i demoni che si celano all'interno di quadri, rubandoli e poi purificandoli, lasciando al posto della vecchia immagine una nuova figura dall'aspetto divino e sereno. Perché fa tutto ciò? È semplice, Dio in persona le ha chiesto di svolgere questa missione poiché Maron è l'incarnazione di Giovanna d'Arco. Il fatto che in Maron coesistano queste tre entità, lei stessa come umana, ragazza abbandonata e sola, la magica ladra Jeanne e Giovanna d'Arco porterà non pochi problemi. Tanti sono i colpi di scena cui assisterete.
Intanto, a irrompere nella vita di Maron, c'è un altro ladro, Sinbad, suo rivale, che la intima di abbandonare il ruolo di ladra, baciandola al loro primo incontro. In realtà sotto le vesti dell'esotico ladro, vi è Chiaki Nogoya, un personaggio che saprà insegnare a Maron, affrontando non poche difficoltà, il valore della fiducia verso gli altri.
Devo dire che questo manga non mi ha fatto impazzire più di tanto nei primi volumi. Gli ultimi due, invece, sono particolarmente carini e tinti delle più belle sfaccettature che la Tanemura poteva tirar fuori da questa sua opera.
La storia mi ricorda un po' "Kaituo Saint Tail", conosciuto in Italia con il nome "Lisa e Seya, un solo cuore per lo stesso segreto", e forse è stato questo il motivo per cui non mi ha emozionato più di tanto. Il fatto che Maron si trasformi per rubare quadri non è poi così originale. Il sigillare i demoni sì, una trovata bella e fluida, ma questo fatto non so, mi turba.
Sicuramente il tratto della Tanemura è fantastico, l'adoro come autrice, ma la storia doveva, secondo me, ingranarla meglio nei primi passaggi.
Che dire, se cercate un'opera fatta egregiamente e che ha in sé misticismo, "Jeanne, la ladra del vento divino" fa per voi.
Opera pubblicata nel 1998 da Arina Tanemura, mangaka ora conosciutissima in Italia per il gran numero di lavori tradotti nella nostra lingua, ma che ha avuto come trampolino di lancio la serie Full Moon.
Jeanne, la ladra del vento divino dal punto di vista dei disegni non mi ha fatto una grandissima impressione, anche perché sono piuttosto esigente da questo punto di vista, soprattutto per quanto riguarda proporzioni o movimento delle figure. I personaggi infatti sono realizzati in maniera piuttosto piatta e a tratti anche abbozzata, per non parlare dei particolari, che sono resi in maniera molto grossolana.
Questo è però un manga dove il peso della solitudine si sente tutto, Maron Kusakabe infatti, a soli sedici anni, è costretta a vivere lontano dai genitori, questa situazione comporterà un cambiamento radicale nel carattere della giovane. Possiamo definire la nostra protagonista come un’individualista convinta se non avessimo alcuna informazione riguardo al suo passato, Maron infatti si è abituata fin da piccola a non appoggiarsi agli altri e a portare a termine i più o meno piccoli problemi quotidiani completamente da sola.
Se da un lato questo potrebbe sembrare un atteggiamento cinico, dall’altro ha dei risvolti molto tristi, perché ci fa comprendere di quanto questa ragazza in realtà sia sola e in gran parte per una sua scelta personale. Per fortuna però la ragazza ha dalla sua il mezzo angelo Fin Fish, che a prima vista per dimensioni e aspetto potrebbe sembrare una fatina…
Questo angelo non ancora completo ha in realtà l’incarico di guidare e sostenere Maron, poiché quest’ultima altri non è che la reincarnazione di Giovanna D'Arco, al diretto servizio dell’Altissimo. La dolce Maron si ritrova quindi a vestire i panni della ladra Jeanne, incaricata di combattere demoni e altri nemici affini.
Siccome però stiamo parlando di uno shoujo, a colorare l’atmosfera ci sarà anche una ragazzo, della stessa età della nostra bellissima ladra. Chiaki Nogoya, di bell’aspetto e forse anche un po’ bugiardo si inserirà senza convenevoli nella vita di Maron, nascondendole di fatto il suo doppio volto. Chiaki infatti altri non è che il ladro Sinbad, acerrimo nemico di Jeanne.
Una storiella piuttosto prevedibile insomma, non c’è nemmeno bisogno di scoprire il finale, perché lo immaginerete sicuramente da voi, l’amore fra i due sarà indistruttibile. Se Maron infatti, da un lato fa la sostenuta e afferma di non aver bisogno di nessuno, il nostro Chiaki riuscirà in più occasioni a dimostrarle il contrario, seducendola e confondendola sempre di più, vignetta dopo vignetta. Per una ragazza abituata a non fidarsi quasi di nessuno, sarà molto difficile avvicinarsi ad una persona che fin da subito le ha tenuto nascosti particolari piuttosto rilevanti.
Jeanne, la ladra del vento divino dal punto di vista dei disegni non mi ha fatto una grandissima impressione, anche perché sono piuttosto esigente da questo punto di vista, soprattutto per quanto riguarda proporzioni o movimento delle figure. I personaggi infatti sono realizzati in maniera piuttosto piatta e a tratti anche abbozzata, per non parlare dei particolari, che sono resi in maniera molto grossolana.
Questo è però un manga dove il peso della solitudine si sente tutto, Maron Kusakabe infatti, a soli sedici anni, è costretta a vivere lontano dai genitori, questa situazione comporterà un cambiamento radicale nel carattere della giovane. Possiamo definire la nostra protagonista come un’individualista convinta se non avessimo alcuna informazione riguardo al suo passato, Maron infatti si è abituata fin da piccola a non appoggiarsi agli altri e a portare a termine i più o meno piccoli problemi quotidiani completamente da sola.
Se da un lato questo potrebbe sembrare un atteggiamento cinico, dall’altro ha dei risvolti molto tristi, perché ci fa comprendere di quanto questa ragazza in realtà sia sola e in gran parte per una sua scelta personale. Per fortuna però la ragazza ha dalla sua il mezzo angelo Fin Fish, che a prima vista per dimensioni e aspetto potrebbe sembrare una fatina…
Questo angelo non ancora completo ha in realtà l’incarico di guidare e sostenere Maron, poiché quest’ultima altri non è che la reincarnazione di Giovanna D'Arco, al diretto servizio dell’Altissimo. La dolce Maron si ritrova quindi a vestire i panni della ladra Jeanne, incaricata di combattere demoni e altri nemici affini.
Siccome però stiamo parlando di uno shoujo, a colorare l’atmosfera ci sarà anche una ragazzo, della stessa età della nostra bellissima ladra. Chiaki Nogoya, di bell’aspetto e forse anche un po’ bugiardo si inserirà senza convenevoli nella vita di Maron, nascondendole di fatto il suo doppio volto. Chiaki infatti altri non è che il ladro Sinbad, acerrimo nemico di Jeanne.
Una storiella piuttosto prevedibile insomma, non c’è nemmeno bisogno di scoprire il finale, perché lo immaginerete sicuramente da voi, l’amore fra i due sarà indistruttibile. Se Maron infatti, da un lato fa la sostenuta e afferma di non aver bisogno di nessuno, il nostro Chiaki riuscirà in più occasioni a dimostrarle il contrario, seducendola e confondendola sempre di più, vignetta dopo vignetta. Per una ragazza abituata a non fidarsi quasi di nessuno, sarà molto difficile avvicinarsi ad una persona che fin da subito le ha tenuto nascosti particolari piuttosto rilevanti.
Questo bellissimo manga di Arina Tanemura, conosciuta ai più per la sua opera "The Gentlmen's Alliance Cross", è una perfetta storia di magia e sentimenti.
La storia è ben sviluppata, accompagnata da bei disegni puliti, dettagliati e curati. La trama è originale, grazie a trovate narrative che evitano la banalizzazione dell'elemento magico, così usuale nei manga e negli anime odierni. Basti pensare che la protagonista, la dolce Maron, è in realtà la reincarnazione di Giovanna d'Arco. Questo crea un insolito background narrativo che comporta una serie di rimandi al passato davvero imperdibili e determinanti a donare quell'alone di mistero che imperversa e rende ancora più speciale tutta la storia.
L'autrice, in una dolcissima postfazione, afferma che la cosa che le sta più a cuore nel suo mestiere è lasciare qualcosa ai lettori, suscitare emozioni e far si che le sue storie siano da input a un nuovo modo di vedere le cose. In questo manga tutto ciò è possibile. Trattare tematiche sacre e profane è un po' un arma a doppio taglio ma la mangaka è riuscita in pieno, a mio parere, a donarci il suo particolarissimo punto di vista del mondo divino, della creazione dell'uomo ecc. Questo perché il tutto è trattato con una sensibilità estrema, che aiuta sicuramente a farci pensare più che a dare una vera e propria lezione da accettare e basta.
La presenza dell'elemento magico è accompagnato da conflitti emotivi dei più vari, ed è proprio a questo proposito che i personaggi sono ben delineati caratterialmente. Ognuno di loro ha un vissuto alle spalle complicato e misterioso, fitto di segreti e sogni nascosti. Ed è proprio questa voglia di scoprire cosa si cela dietro quelle che sono ad esempio delle facciate, oppure cosa si cela dietro i misteri che provengono da mondi lontani e che accompagnano e sconvolgono le vite dei personaggi, che si mantiene alta l'attenzione del lettore, nonostante tante spiegazioni alquanto contorte, dovute all'originale chiave interpretativa dell'autrice.
Inizialmente avevo molti pregiudizi su questo manga. Un po' forse pensando in una somiglianza, o peggio in una "scopiazzata" di quello che è il manifesto del manga/anime majo shojo degli anni '90, Sailor Moon. Beh mi sbagliavo! Quest'opera richiama quelle atmosfere indimenticabili, una nostalgica come me della mitica "guerriera che veste alla marinara" non può che esserne felice, ma senza mai cadere nel cliché. È un'opera brillante e originale. Sicuramente non vi deluderà!
La storia è ben sviluppata, accompagnata da bei disegni puliti, dettagliati e curati. La trama è originale, grazie a trovate narrative che evitano la banalizzazione dell'elemento magico, così usuale nei manga e negli anime odierni. Basti pensare che la protagonista, la dolce Maron, è in realtà la reincarnazione di Giovanna d'Arco. Questo crea un insolito background narrativo che comporta una serie di rimandi al passato davvero imperdibili e determinanti a donare quell'alone di mistero che imperversa e rende ancora più speciale tutta la storia.
L'autrice, in una dolcissima postfazione, afferma che la cosa che le sta più a cuore nel suo mestiere è lasciare qualcosa ai lettori, suscitare emozioni e far si che le sue storie siano da input a un nuovo modo di vedere le cose. In questo manga tutto ciò è possibile. Trattare tematiche sacre e profane è un po' un arma a doppio taglio ma la mangaka è riuscita in pieno, a mio parere, a donarci il suo particolarissimo punto di vista del mondo divino, della creazione dell'uomo ecc. Questo perché il tutto è trattato con una sensibilità estrema, che aiuta sicuramente a farci pensare più che a dare una vera e propria lezione da accettare e basta.
La presenza dell'elemento magico è accompagnato da conflitti emotivi dei più vari, ed è proprio a questo proposito che i personaggi sono ben delineati caratterialmente. Ognuno di loro ha un vissuto alle spalle complicato e misterioso, fitto di segreti e sogni nascosti. Ed è proprio questa voglia di scoprire cosa si cela dietro quelle che sono ad esempio delle facciate, oppure cosa si cela dietro i misteri che provengono da mondi lontani e che accompagnano e sconvolgono le vite dei personaggi, che si mantiene alta l'attenzione del lettore, nonostante tante spiegazioni alquanto contorte, dovute all'originale chiave interpretativa dell'autrice.
Inizialmente avevo molti pregiudizi su questo manga. Un po' forse pensando in una somiglianza, o peggio in una "scopiazzata" di quello che è il manifesto del manga/anime majo shojo degli anni '90, Sailor Moon. Beh mi sbagliavo! Quest'opera richiama quelle atmosfere indimenticabili, una nostalgica come me della mitica "guerriera che veste alla marinara" non può che esserne felice, ma senza mai cadere nel cliché. È un'opera brillante e originale. Sicuramente non vi deluderà!
Vorrei che tutti conoscessero questo shoujo indimenticabile. Oltre ad avere una trama originale, anche i disegni sono molto carini.
Una ragazza carina, gentile e divertente, che si trasforma in una ladra per sconfiggere i demoni; poi c'è Chiaki, il suo amore/nemico...
La storia ha la sua comicità ma, come in tutti gli shoujo, non manca di drammaticità. Jeanne, la Ladra del Vento Divino (Kamikaze Kaitou Jeanne) consigliabile a tutte l'età (infatti è stato, per moltissimo tempo, il mio manga preferito da piccina), è davvero stupendo.
Una ragazza carina, gentile e divertente, che si trasforma in una ladra per sconfiggere i demoni; poi c'è Chiaki, il suo amore/nemico...
La storia ha la sua comicità ma, come in tutti gli shoujo, non manca di drammaticità. Jeanne, la Ladra del Vento Divino (Kamikaze Kaitou Jeanne) consigliabile a tutte l'età (infatti è stato, per moltissimo tempo, il mio manga preferito da piccina), è davvero stupendo.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Ecco uno di quei manga che ho semplicemente adorato fin dal primo numero, e che mi ha fatto sempre desiderare impazientemente l'uscita del numero successivo.
Una delle prime opere di Arina Tanemura, o meglio una delle prime lunghe, ma nonostante questo i disegni erano già magnifici, e miglioravano con lo scorrere della storia.
Maron, la protagonista, è una ragazza allegra e simpatica, ma in realtà è tormentata da un brutto passato e, diciamocelo, è un po’ complessata. Di notte fa la ladra per intrappolare i demoni nel nome del Signore, ed è perennemente inseguita dalla migliore amica, che vuole a tutti i costi catturare Jeanne (il nome di Maron da ladra).
Poi un bel giorno arriva in città un nuovo studente, Chiaki Nagoya, che dapprima si avvicina a Maron per intimarla di smettere di fare la ladra e poi se ne innamora.
Questa però, nonostante col tempo inizi a provare qualcosa per Chiaki, rimane sconvolta quando scopre che lui in realtà è il ladro Simbad, che agisce nel nome del Diavolo. Lei è la reincarnazione di Giovanna D'Arco, ed è un'anima antica che si è reincarnata molteplici volte nel corso dei secoli. Ma quello che Maron non sa, è che in realtà lei è stata ingannata perchè ha sempre lavorato per il Diavolo, e non per Dio.
Alla fine della storia, come c'era da aspettarsi, Maron e Chiaki si mettono insieme, si sposano, e lei riesce a liberarsi dai suoi “demoni”.
Purtroppo il mezzo angelo Pin (poi diventato angelo caduto Fin Fish) che lavora per il Diavolo e che si è precedentemente sacrificata per Maron, muore. Così si reincarna nella figlia di Maron e Chiaki, mentre il mezzo angelo Acess, il compare di Chiaki, si reincarna nel figlio degli amici.
A grandi linee questa è la trama.
Ecco uno di quei manga che ho semplicemente adorato fin dal primo numero, e che mi ha fatto sempre desiderare impazientemente l'uscita del numero successivo.
Una delle prime opere di Arina Tanemura, o meglio una delle prime lunghe, ma nonostante questo i disegni erano già magnifici, e miglioravano con lo scorrere della storia.
Maron, la protagonista, è una ragazza allegra e simpatica, ma in realtà è tormentata da un brutto passato e, diciamocelo, è un po’ complessata. Di notte fa la ladra per intrappolare i demoni nel nome del Signore, ed è perennemente inseguita dalla migliore amica, che vuole a tutti i costi catturare Jeanne (il nome di Maron da ladra).
Poi un bel giorno arriva in città un nuovo studente, Chiaki Nagoya, che dapprima si avvicina a Maron per intimarla di smettere di fare la ladra e poi se ne innamora.
Questa però, nonostante col tempo inizi a provare qualcosa per Chiaki, rimane sconvolta quando scopre che lui in realtà è il ladro Simbad, che agisce nel nome del Diavolo. Lei è la reincarnazione di Giovanna D'Arco, ed è un'anima antica che si è reincarnata molteplici volte nel corso dei secoli. Ma quello che Maron non sa, è che in realtà lei è stata ingannata perchè ha sempre lavorato per il Diavolo, e non per Dio.
Alla fine della storia, come c'era da aspettarsi, Maron e Chiaki si mettono insieme, si sposano, e lei riesce a liberarsi dai suoi “demoni”.
Purtroppo il mezzo angelo Pin (poi diventato angelo caduto Fin Fish) che lavora per il Diavolo e che si è precedentemente sacrificata per Maron, muore. Così si reincarna nella figlia di Maron e Chiaki, mentre il mezzo angelo Acess, il compare di Chiaki, si reincarna nel figlio degli amici.
A grandi linee questa è la trama.
[<b>Attenzione spoiler</b>]
Premetto affermando che adoro tutti i manga della Tanemura. In Jeanne c'è tutto: amore (soprattutto), amicizia, segreti (fin troppi), tradimenti (che spezzano il cuore).
Come al solito però c'è un piccola pecca che non fa meritare al manga un dieci: la coppia principale Chiaki e Maron è troppo scontata, si capisce subito che si metteranno inseme anche se rimangono una coppia carina. Mi ritrovo dunque a tifare per coppie secondarie, in particolar modo Fin e Ascess.
Il finale è molto bello, non mi sarei aspettata una reincarnazione nei figli dei protagonisti e dei loro amici (Chiako e Minazuki, bellissima coppia) devo dire che mi ha piacevolmente sorpresa; inoltre Giovanna D'Arco l'ho sempre ammirata molto.
Premetto affermando che adoro tutti i manga della Tanemura. In Jeanne c'è tutto: amore (soprattutto), amicizia, segreti (fin troppi), tradimenti (che spezzano il cuore).
Come al solito però c'è un piccola pecca che non fa meritare al manga un dieci: la coppia principale Chiaki e Maron è troppo scontata, si capisce subito che si metteranno inseme anche se rimangono una coppia carina. Mi ritrovo dunque a tifare per coppie secondarie, in particolar modo Fin e Ascess.
Il finale è molto bello, non mi sarei aspettata una reincarnazione nei figli dei protagonisti e dei loro amici (Chiako e Minazuki, bellissima coppia) devo dire che mi ha piacevolmente sorpresa; inoltre Giovanna D'Arco l'ho sempre ammirata molto.
Jeanne, la Ladra del Vento Divino è una serie manga/anime di Arina Tanemura. In Italia è giunto solo il manga, pubblicato da Panini Comics.
La storia, molto originale, narra le vicende di Maron Kusakabe, una simpatica ragazza che scopre essere la reincarnazione di Giovanna D'Arco. La giovane è stata abbandonata dai suoi genitori, ma a compensare questo grande vuoto ci ha pensato l'amicizia con l'angelo Fin Fish, che le da il potere per trasformarsi in Jeanne al fine di svolgere il gravoso compito di sigillare i demoni che, rifugiandosi in splendidi dipinti, si impossessano delle anime degli uomini.
L'intera vicenda è costellata di magia, romanticismo e numerosi colpi di scena, per cui la lettura del manga è davvero scorrevole; appena si finisce un volume si vuole subito iniziare a leggere il successivo!
Nella speranza di vedere, un giorno, anche l'anime in Italia, consiglio a tutti il manga: ne rimarrete incantati!
La storia, molto originale, narra le vicende di Maron Kusakabe, una simpatica ragazza che scopre essere la reincarnazione di Giovanna D'Arco. La giovane è stata abbandonata dai suoi genitori, ma a compensare questo grande vuoto ci ha pensato l'amicizia con l'angelo Fin Fish, che le da il potere per trasformarsi in Jeanne al fine di svolgere il gravoso compito di sigillare i demoni che, rifugiandosi in splendidi dipinti, si impossessano delle anime degli uomini.
L'intera vicenda è costellata di magia, romanticismo e numerosi colpi di scena, per cui la lettura del manga è davvero scorrevole; appena si finisce un volume si vuole subito iniziare a leggere il successivo!
Nella speranza di vedere, un giorno, anche l'anime in Italia, consiglio a tutti il manga: ne rimarrete incantati!