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diavol90

Volumi letti: 20/20 --- Voto 6
L'opera in questione parte per il verso giusto, inanellando una serie di interessanti misteri che ti fanno sempre venire voglia di continuare la lettura, ma -purtroppo- non vengono mai svelati.
Per me è stata un'enorme delusione nascosta da un messaggio che i fan di Urasawa hanno comunque amato cioè l'amore per il medium manga/fumetto.

Invito tutti nuovi lettori a fare un test quando uscirà in italia per Planet Manga: prendete un blocco note e segnatevi tutti i misteri che ci sono e vedete quanti poi vengono risolti alla fine. Ve lo anticipo qui io: quasi nessuno.
Inoltre a circa metà serie, con un escamotage narrativo, l'autore chiude una parte con colpo di scena cercando -appunto - di far dimenticare i 2000 interrogativi aperti, mettendo su una ampia batteria di nuovi personaggi.
Unica nota positiva per me: resellato al quadruplo del prezzo di acquisto.

Manga consigliato solo ai fan dell'autore, perchè l'autore ha sicuramente fatto di meglio.


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Saiko9377

Volumi letti: 20/20 --- Voto 9
"Billy Bat" è uno dei vari capolavori di Naoki Urasawa che utilizza questo manga per dichiarare il suo definitivo amore per i fumetti, con la speranza che questi, con i loro valori e significati, possano cambiare, nel loro piccolo, il mondo e il pensiero delle persone.
Il maestro Urasawa in questa opera alza l'asticella raccontando una storia a tutto tondo, un fumetto all'interno del fumetto. In "Billy Bat" il protagonista iniziale è Kevin Yamagata, un fumettista che scopre di poter parlare con il protagonista della sua storia, un pipistrello di nome Billy Bat. Questo pipistrello conosce l'andamento della storia, che viene rappresentata da vari artisti, in grado di interagire con il pipistrello, da migliaia di anni. Urasawa studiando bene vari eventi del passato riesce a rappresentare eventi storici come la morte di Gesù, l'assassinio di Kennedy, l'attentato alle torri gemelle, lo sbarco sulla luna, la guerra fredda, come se fossero tutti escogitati dal pipistrello, del quale esiste una versione bianca e una nera, il bene e il male, valori però estremamente in conflitto tra loro tanto che spesso non si riesce a comprende chi opera nel bene e nel male. L'utilizzo di eventi realmente accaduti e di personaggi realmente esistiti come Hitler e Einstein (personaggi che comunicano non solo con il pipistrello ma anche con i protagonisti della storia) rende il racconto credibile e riesce ad alzare il livello di interesse fino al finale, particolare e profondo, al quale si possono dare diversi significati, a seconda della propria interpretazione. Nonostante i vari sbalzi temporali e i tanti personaggi che si susseguono nella storia (non solo come personaggi secondari ma anche come protagonisti) la trama rimane coerente e avvincente e ogni storia si collega perfettamente con le altre. Unico, piccolo, difetto è il non aver approfondito l'origine di Billy Bat cosa che però non mi ha dato particolare fastidio.
In tutto questo Urasawa non risparmia critiche sia agli errori commessi dal genere umano che a colossi come la Disney, veri e proprio monopoli dell'intrattenimento.
In generale l'opera è veramente ben fatta, e la considero personalmente allo stesso livello di mostri sacri come "Monster" e "20th Century Boys" prodotti dallo stesso autore.


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DarkSoulRead

Volumi letti: 20/20 --- Voto 9,5
Un fumetto può cambiare il mondo?

Il sodalizio tra Naoki Urasawa e Takashi Nagasaki ha dato vita a trame magnificamente intessute, dopo aver già collaborato in “Monster” ma sopratutto in “Pluto” (è nell'opera tributo a Tezuka che Nagasaki ha contribuito alla stesura della storia) i due decidono di fondere nuovamente i loro geni creativi ideando “Billy Bat”.

Stati Uniti, 1949.
Kevin Yamagata è un autore di fumetti nippo-americano, il suo Billy Bat, un pipistrello detective umanizzato che si districa con fare eroico in un mondo di animali anch'essi antropomorfizzati, sta spopolando in America. Durante una perquisizione nel suo studio di disegno un poliziotto fa notare a Kevin come il suo Billy sia identico al personaggio di un manga pubblicato anni prima in Giappone. Yamagata convinto di non aver plagiato nessuno (almeno non consapevolmente) e che il suo sia il Billy originale, si reca a Tokyo per cercare di risolvere il mistero. Qui scopre che Billy Bat è molto più di un semplice pipistrello su carta, constatando come spesso ciò che ha raffigurato lui stesso nel fumetto abbia una tragica corrispondenza con ciò che accade nella realtà. Nel mentre un’organizzazione segreta sta cercando a tutti i costi di mettere le mani su un certo rotolo risalente al periodo Sengoku.

Urasawa si destreggia voluttuosamente tra le sue zone di comfort, permeando l’opera di quella magnetica suspense e un tocco di paranormale con cui ormai ha ampiamente consolidato la sua cifra stilistica.
Le fattezze cartoonesche e fumettose del personaggio di Billy Bat trovano un perfetto equilibrio con il tratto “realistico” con cui è rappresentato il resto dell’universo narrativo, sinergizzando in un contrasto armonico tra fumetto e metafumetto su cui l’intera opera fa leva.
Pur presentandosi con una formula all’apparenza particolarmente originale “Billy Bat” di fatto non porta nulla di veramente innovativo, il concetto di metafumetto era già stato visto in “Mangabomber” e poi in “Bakuman” opera parallela a “Billy Bat” in termini di pubblicazione; inoltre l’idea del protagonista accusato di plagio verso un altro autore venne a Stephen King in “Finestra segreta, giardino segreto” da cui è stato tratto anche un film con Jhonny Depp “Secret Window”. E qui la prima genialata di Urasawa: Il padre di Kevin Yamagata era un giardiniere ed un giorno inventò delle avanguardistiche tronchesi, disse dell’idea ad un suo amico che divenne ricco brevettando le cesoie al suo posto. “Non devi mai rubare le cose degli altri” furono le parole del padre di Kevin in punto di morte. Ecco che il plagio del protagonista assume un peso morale gravoso, che intensifica il racconto.
Urasawa come fonte d’ispirazione attinge anche dal suo stesso parco opere: Il fumetto Billy Bat che prevede il futuro ricorda il libro delle profezie di “20th Century Boys”, e Kevin Yamagata è un ibrido tra Kenji Endo e Kenzo Tenma, tra l’altro a metà opera il protagonista scompare per poi riapparire nel finale proprio come Kenji in “20th Century Boys”, quindi stessa scelta narrativa. Le tecniche di narrazione scelte da Naoki sono le tipiche a cui il mangaka ci ha abituato: abuso della sospensione e continui flashback e flashforward a cesellare una storia che si dipana su più piani temporali.

La caratterizzazione dei personaggi è al solito magistrale, e anche se probabilmente non si raggiungono i livelli di “Monster” “20th Century Boys” o “Pluto” restiamo su standard altissimi. Cito Kyoshi Kurusu, personaggio meravigliosamente tratteggiato, stesso nome di Sada Kyoshi il Sadakiyo di “20th Century Boys”, anche lui come Kurusu bullizzato da bambino, il cui epilogo sulla luna è davvero un tuffo al cuore. E il poco biasimabile “omicida” Lee Harwey Oswald, tra i personaggi riusciti meglio dell’intera carriera artistica urasawiana, la cui personalità è esempio di tridimensionalità caratteriale difficilmente riscontrabile in un manga, protagonista indiscusso di uno degli archi narrativi più avvincenti dell’opera in esame. Nell’universo di “Billy Bat” personaggi fittizi e personaggi storici riescono a coesistere perfettamente intrecciando i loro destini uniti da un unico fil rouge: il pipistrello. Si passa da Gesù Cristo a Francisco Xavier, da un cavernicolo all’invasione della provincia di Iga da parte delle truppe di Nobunaga (fondamentale per il rotolo), con la lente di ingrandimento puntata però sul XX secolo. È sui fatti più incisivi del secolo scorso che infatti gli autori decidono di concentrarsi maggiormente, spaziando dalla seconda guerra mondiale all’assassinio di Kennedy, dall’allunaggio fino alla caduta delle torri gemelle; contestualizzando perfettamente personalità del calibro di Hitler ed Einstein, protagonisti di un dialogo da pelle d’oca in un giardino d’autunno. Urasawa scompagina lo spartito reinventando una storia in cui qualcosa va come deve andare e qualcos’altro no, una realtà in cui la Coca-Cola si chiama Golden Cola e Godzilla Godzulla. È questa insolita mistura dal fascino abbacinante fatta di vero e falso, di bianco e nero, a rendere “Billy Bat” un unicum nel panorama fumettistico.

È bianco o nero? È quello buono o quello cattivo?

Soltanto alcuni personaggi hanno il cosiddetto “dono” che gli permette di vedere ed interagire con l’entità del pipistrello.
Ad un certo punto del manga si scopre che ci sono due pipistrelli: uno bianco ed uno nero, uno buono ed uno cattivo. Urasawa depista il lettore scherzando un po’ come piace a lui, persuadendolo che la risoluzione dell’enigma si celi dietro la dicotomia bene-male.
Se Kevin Yamagata rappresenta il fumettista che dopo una gavetta secolare raccoglie i suoi frutti, Kevin Goodman (il suo successore come ruolo di protagonista ed autore di Billy Bat) rappresenta invece la borghesia e le facili opportunità: è infatti il figlio del presidente della Golden Cola e di una carismatica immigrata africana.
Kevin e Kevin, due facce della stessa medaglia. Un nikkeijin e un afro-americano, un povero e un ricco, un bianco e un nero, appunto. Sembrerebbe quindi logicamente consequenziale identificare uno come il buono e l’altro come il cattivo.
Ma Kevin Goodman in realtà dista anni luce dagli archetipi del malvagio (a detta di Urasawa è il protagonista che maggiormente lo rispecchia nelle sue opere), il ragazzo dimostra la stessa abnegazione di Yamagata nello svolgere il suo lavoro, inoltre non utilizzerà mai i soldi della famiglia per facilitarsi il compito, preferendo piuttosto partire da zero come tutti i normali fumettisti. Nonostante una contestualizzazione volutamente agli antipodi i due protagonisti incarnano le stesse identiche ideologie, e qui abbiamo (oltre alla lapalissiana denuncia all’industria dell’intrattenimento) la più importante critica che gli autori spingono all’umanità: la polarizzazione.
Sin dall’alba dei tempi l’essere umano per semplificarsi i processi logici e la comprensione del “tutto” tende a raggruppare le sue concezioni cognitive in due macrocosmi: bene e male, bianco e nero, dimostrando una certa incapacità di guardare nel mezzo. Cercando di decifrare il criptico simbolismo urasawiano, notiamo come l’autore cerchi invece di mostrarci le sfumature, l’intersezione tra i due macrocosmi e i microcosmi che vi orbitano all’interno, trascinandoci in un luogo in cui non esistono buoni o cattivi, bianchi o neri, ma solo uomini con le proprie ragioni, i propri ideali, le proprie bandiere... come in guerra. Esplicativo in tal senso il finale, non istrionico come poteva essere lecito attendersi ma comunque soddisfacente (ehi è Urasawa) e coerente con l’opera nella sua interezza.

Numerosissimi i riferimenti, alcuni espliciti altri più velati: il maggior numero di reference se le accaparrano “il Dio dei manga” Osamu Tezuka ( il personaggio di Zofu è un forte tributo al creatore di Astro Boy) e senza dubbio Walt Disney (il villain principale Chuck Culkin è palesemente ispirato al papà di Topolino e anche il personaggio di Billy Bat è un chiaro riferimento a Mickey Mouse, con tanto di Billyland in Florida).
Questo fumetto è uno sfavillante turbinio citazionistico, un ribollente calderone atavico che inizia con Francis Ford Coppola e finisce con Stanley Kubrick, attraversando, con veri e propri viaggi nel tempo, la storia, la musica, l’arte e la cultura pop in generale.

Se non vi piace Urasawa difficilmente questa lettura saprà farvi ricredere. “Billy Bat” è la consacrazione di una semantica autoriale tra le più riconoscibili in terra nipponica, e si presenta con i classici stilemi urasawiani senza se e senza ma; ciò nondimeno potrebbe rivelarsi l’opera perfetta per approcciarsi a un autore che, a conti fatti, si conferma di volta in volta una delle penne più raffinate delle nona arte.
Un manga sulla forza salvifica del fumetto, inteso non come mero intrattenimento, ma come importante mezzo divulgativo di un messaggio con cui è addirittura possibile salvare il mondo.
Si nota il solito (stavolta leggero) calo nel pre-finale, piccolo neo che non intacca un prodotto di tale levatura, ma che comunque è giusto sottolineare.
Personalmente in questa storia ci avrei visto bene inseriti anche i “Beatles” e “Lady D.”, ma di certo la carne al fuoco non manca.
Un Urasawa acronico, ispirato, tanto nel classico caratteristico tratto quanto nella raffinatissima trama al cardiopalma, confeziona un’opera ambiziosa, colta, ricercata, 20 volumi di pura epicità fumettistica.
La fotografia di una fotografia... migliore dell’originale!

Voto: 9


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kirk

Volumi letti: 20/20 --- Voto 8,5
Alla fine sono riuscito finalmente a finire il 20° volume di "Billy Bat" di Naoki Urasawa e devo dire che questo autore mi stupisce sempre: partendo da un presunto plagio di un fumetto ("Billy Bat" appunto) avvenuto nel 1949 narra una storia su multilivelli. Passato, presente e futuro (come in "20th Century Boys") vengono usati con abilità magistrale: personaggi veri (come Giuda Iscariota, Hitler, Kennedy ecc.) e fasulli si muovono e intrecciano le loro storie, tutti all’inseguimento di "Billy Bat" il pipistrello in grado di parlare con alcune persone e di cambiare il mondo: lo può cambiare con i suoi poteri magici per davvero? Lo scoprirete nell’ultimo volume, ma godrete della buona compagnia degli altri 19 nel frattempo muovendovi, fra storie di samurai, di santi, di momenti salienti per l’umanità, la crocifissione di Cristo, i campi di concentramento, la battagli per i diritti civili dei neri, lo sbarco sulla luna… si parlerà di fumetto e di cinema senza mai annoiarsi.
Per quanto riguarda l’edizione i primi 12 volumi sono usciti per la GP Manga dal 2011 al 2016 ad un prezzo un po’ alto: 7,50 euro ma il manga li vale, gli ultimi 8 volumi sono usciti per la Goen. La GP Manga e la Goen hanno considerato quest’opera come una delle loro opere di punta, ma in effetti per quanto lodata (meritatamente) non ha ottenuto grandissime vendite (un vero peccato).
L’autore Naoki Urasawa ormai lo conosciamo da decenni da quando la Granata Press pubblicò "Pineapple Army" per poi finire nel catalogo della Panini ed è considerato uno dei campioni del manga seinen nel nostro paese.


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Focasaggia

Volumi letti: 20/20 --- Voto 8
«Billy Bat» è un manga, disegnato e scritto da Naoki Urasawa (per la storia aiutato da Takashi Nagasaki), con una buona idea di base, appassionante nella narrazione; un progetto ambizioso e originale nello sviluppo che si perde in parte durante la storia, come se l'autore non lo volesse mai terminare.

Un manga nel manga, mai espressione fu più indovinata. Un artista di manga che scrive di storie inventate per poi scoprire che non lo sono, scopre che uno dei personaggi più celebri che aveva inventato esisteva prima che lui iniziasse a disegnarlo. Kevin Yamagata, statunitense la cui famiglia ha origini giapponesi, viaggerà alla ricerca della verità, ma sarà un viaggio alla ricerca di se stesso.

La trama sembra prendere spunto da una riflessione, amata anche dal cinema, sul vero creatore della storia che si racconta, ovvero che sia l'autore o siano i personaggi ad essere motore. La storia si sviluppa e si mescola fra realtà e fantasia, il tutto viene orchestrato ad arte da un personaggio misterioso che agisce da tempo immemore dietro le quinte. Interessante, considerando che nel manga si ripercorre la storia umana, i tanti aneddoti realmente accaduti, da alcuni celebri ad altri praticamente sconosciuti ai più, che vengono raccontati dai vari protagonisti delle vicende.

Data la quantità incredibile di personaggi presentati, si deve constatare che sono molti i personaggi ad avere spessore, ad essere ben caratterizzati, da quelli completamente fittizi come Jackie Momochi, il "maestro" di Zōfū o Kiyoshi Kurusu a quelli realmente esistiti come Lee Harvey Oswald.

La bravura dell'autore la si vede quando racconta delle piccole storie all'interno della grande storia, si pensi alla storia di Henry Charles Devivie o a quella commuovente di Tony e Diane. Interessante è la storia dietro al personaggio di Chuck Culkin, fantasia e realtà che si mescolano sino quasi a spaventare il lettore. Parliamo di piccoli capolavori di narrazione all'interno di una grande storia ben raccontata ma eccessivamente dispersiva. Per quanto la narrazione sia fluida e ben gestita il lettore può facilmente perdersi nei tanti intrecci.

La parte più debole sono le conclusioni finali a cui l'opera giunge, come la minaccia più volte citata durante l'opera che dovrebbe comportare conseguenze nefaste. Di una tale forte aspettativa il lettore non aveva bisogno, l'opera funzionava anche senza questo espediente, la storia sono le tante storie narrate e la storia non ha fine.

Il disegno è il solito di Urasawa, ben definito, piacevole, dai tratti realistici, non si riscontrano scene violente. I dialoghi sono, come di consueto, di buon livello, si percepisce, si sente la mancanza di scontri verbali di spessore, presenti in altre opere dell'autore.

Considerando che per una lettura ideale dell'opera non si dovrebbe far trascorrere troppo tempo dalla visione di un volume all'altro per non perdere il filo conduttore della storia, si consiglia l'opera non solo ai fan di Urasawa, ma anche a chi di una grande storia ama leggere le tante piccole storie correlate.


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selene90

Volumi letti: 20/20 --- Voto 8
Seinen manga del 2008, firmato Naoki Urasawa, “Billy Bat” si staglia nel panorama del thriller psicologico che è proprio del suo autore e su cui ha ampiamente dimostrato le proprie abilità.

Siamo in America, e Billy Bat è un fumetto noir di successo con protagonista un pipistrello antropomorfo che fa il detective. Il suo autore, Kevin Yamagata, scopre casualmente che il proprio protagonista esiste già, e parte così per il Giappone per capire a chi ha, inconsapevolmente, rubato l’idea. Ma il suo viaggio lo porterà a scoprire una verità ben più inquietante di un semplice furto: Billy è ben più reale di un semplice disegno su carta, e sembra avere un misterioso potere…

La trama ha un incipit simile alle altre opere di Urasawa e prosegue con un intreccio di vicende diverse (che coinvolgono diversi personaggi, destinati poi ad incontrarsi), svolte su piani temporali diversi. La più grande abilità dell’autore è quella di sapersi destreggiare tra storie ambientate in periodi storici differenti, grazie all'uso di flashback sapientemente inseriti in ogni volume.

Oltre a nominare personalità storiche di rilevante importanza (Giuda Iscariota, Gesù, Hitler, Einstein… ), Urasawa fa diverse citazioni di uno dei suoi autori preferiti, Osamu Tezuka. Dopo “Pluto”, che è forse il titolo meno personale di Urasawa, in quanto rivisitazione espansa di "Astro Boy", in "Billy Bat" gli elogi al maestro del fumetto giapponese non si sprecano. E, oltre a nominarlo come autore irraggiungibile, viene facile il parallelismo tra il personaggio inquietante di Billy e la morale lasciata da Tezuka con “la storia del tre Adolf”, dove la contrapposizione tra bianco e nero, bene e male, fa da perno alla vicenda.

La cosa più affascinante del manga, è il personaggio del pipistrello, disegnato in stile cartoonesco anche quando interagisce con personaggi umani. Interessante è il senso di inquietudine che genera in Kevin e negli altri personaggi che lo possono vedere, dato dal fatto che in ogni sua forma (sia quella più seriosa di Kevin Yamagata, sia quella più dolce e bambinesca del suo assistente Chuck) risulti spaventoso.

A livello di tematiche, "Billy Bat" si fa portatore di critiche e messaggi importanti… Grazie al fatto che Billy sembra comunicare solo coi fumettisti, è palese come Urasawa tenti di dipingere il mangaka come il simbolo di un uomo che affronta la spietatezza del mondo, attraverso un’accurata riflessione sul suo difficile lavoro. E la stessa importanza la ricopre il fan, qui rappresentato da persone che dimostrano la propria passione per la lettura, ricordando accuratamente ogni dettaglio delle storie che hanno letto, o in grado di riconoscere il cambio di stile di disegno dei propri personaggi preferiti. Il fumetto, in questo senso, diventa non soltanto una fonte di intrattenimento, ma anche e soprattutto un canale di trasmissione di valori, come molte altre forme d’arte.
Anche lo stile di disegno è più che promosso: come nei suoi altri lavori, Urasawa non ha paura di usare un tratto decisamente più realista: niente occhioni giganti con nasi inesistenti. Una particolarità interessante è che il manga si apre sullo stile delle produzioni anni ’50.

Insomma, un titolo che consiglio soprattutto a chi ha apprezzato gli altri lavori dello stesso autore, nonostante sia – tra tutti- quello che mi ha colpito/appassionato meno.


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ARAPHAEL

Volumi letti: 10/20 --- Voto 5
Droppato al decimo volume. Ormai saturo di Urasawa e saturo di una storia che gira intorno allo stesso punto da troppi volumi, la lettura mi stava diventando massacrante.
Tempo fa decisi di non leggere più opere di questo mangaka, ma sapendo che Billy Bat era stato realizzato in collaborazione con Nagasaki, speravo, o più precisamente volevo illudermi, che questo manga non soffrisse degli stessi esagerati difetti di Monster, 20 Century Boys ecc.

Perché persevero nella lettura di Urasawa pur non apprezzandolo?
Perché le atmosfere che crea ed il suo tratto rimangono tra i miei preferiti in assoluto!
Spero quindi ogni volta che queste opere così tanto apparentemente promettenti in fase iniziale possano soddisfarmi fino alla fine non rivelandosi solo grandi gusci vuoti.
Purtroppo sono stato puntualmente deluso e Billy Bat non fa eccezione.

Billy Bat pur non presentando le stesse sublimi atmosfere di 20 Century Boys, è un manga molto particolare e rientra a pieno titolo nello stesso genere di quest'ultimo, ossia il thriller cospirativo.
Si tratta però di uno pseudo thriller e questa volta Urasawa di carne al fuoco ne mette davvero tanta. Ci sono viaggi temporali, zombie, creature magiche, tanti personaggi storici e tante epoche diverse, tutte davvero ben rappresentate. Il problema sono gli intrecci. Già in 20 Century Boys dove gli intrecci da gestire erano minori il risultato non è stato positivo, qui più che mai dove gli intrecci si dispongono in situazioni che quasi ripercorrono l'intera storia dell'umanità, il risultato non poteva che essere negativo. I personaggi come di consueto sono personaggi fantoccio, senza spessore, magari si trattasse solo di personaggi stereotipati, qui si va ben oltre, se lo stereotipo è ben gestito va anche bene, ma qui si parla di automi puri senza alcuna credibilità.
Si veda ad esempio la setta del falso Billy da un lato e i fan insulsi di Billy dall'altro.

Bello il personaggio di Billy e molto originale l'idea, ma per carità la storia costruita intorno a questa figura ed il modo in cui si presenta nelle varie epoche ai vari personaggi è qualcosa di così assurdo e ridicolo da far sembrare il vero fumetto di Billy, realizzato da Kevin, più realistico. Non avendolo letto fino alla fine non posso giudicare il proseguo della trama, ma son quasi certo che Urasawa riesce a dar spiegazione di tutti i misteri irrisolti. Ma il problema caro Urasawa è il come!

Miriam

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Miriam

Volumi letti: 8/20 --- Voto 10
Di solito preferisco attendere di aver letto una serie fino in fondo prima di esprimere un giudizio, ma "Billy Bat" è un manga talmente avvincente e, sotto certi aspetti, geniale da non poter fare a meno di dargli il massimo dei voti.
I disegni sono realistici e ben curati, e di sicuro non si può dire che Urasawa non abbia sviluppato un suo stile personale, a differenza di molti mangaka che si conformano semplicemente allo stile più "alla moda".
I personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente: la loro psicologia è ben delineata e nessuno ha comportamenti "OOC" (out of character). Il "cast" della storia affascina il lettore, che riesce facilmente a rivedersi in loro soprattutto grazie alla verosimiglianza dei loro comportamenti (a parte alcune eccezioni). Come al solito, nei manga di Urasawa risalta la psicologia dei personaggi più che l'azione (ma anche questa c'è in abbondanza).
Anche i dialoghi sono ben curati e non annoiano mai, o quasi mai.
Ma naturalmente è la trama il punto forte dell'opera. Avvincente, complessa e per certi versi molto "oscura" ed inquietante: non vi preoccupate se leggendo i primi numeri non capirete nulla, è normale! Tutto risulterà molto più comprensibile in seguito. Non aspettatevi però una storia del tutto realistica e terra terra, questa è di tutt'altro tipo ed il "soprannaturale" gioca un ruolo importante nella vicenda.
Le scene comiche non sono molte, ma bastano per strappare qualche sorriso (forse anche più) al lettore.
Le persone più sensibili dovrebbero evitare di leggere questo manga per via di certe scene un po' crude, ma per il resto lo consiglio a tutti gli appassionati di fumetto. Naoki Urasawa, in fondo, è una garanzia, e sembra quasi di sprecare tempo nel sottolinearne la bravura.


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Septimus

Volumi letti: 10/20 --- Voto 9
Vorrei aprire proprio una piccola parentesi su Naoki Urasawa che viene considerato uno dei più abili disegnatori e sceneggiatori di manga seinen dell'intero Giappone. E' noto per le sue opere più famose come 20th Century Boys, Monster, Pluto e tanti altri. Tutte quante accomunate da una trama intricatissima e piena di misteri che non stanca mai il lettore e lo invoglia a continuare la lettura per voler scoprire tutto ciò che si nasconde nella trama. Tutti questi fattori (e molti altri) hanno reso Urasawa uno dei mangaka più premiati degli ultimi vent'anni, ottenendo per ben due volte il premio Tezuka e conquistando tantissimi altri premi.

Chiusa questa piccola parentesi sul grande Urasawa partiamo subito con la trama del manga in questione! La storia di questo manga, ambientata nel dopo guerra (1949), ruota attorno alle vicende di un fumettista, Kevin Yamagata, diventato famoso grazie alla sua opera chiamata per l'appunto Billy Bat, che racconta la storia di un pipistrello detective che risolve dei misteri in un mondo popolato da animali.
Durante una perquisizione da parte della polizia nel suo studio, un detective afferma di aver già visto in precedenza il suo manga in Giappone e questo spinge Kevin a recarsi lì per paura di incappare in un eventuale plagio. Una volta giunto a Tokyo, Kevin si ritrova in un Giappone ben diverso da quello odierno, un paese povero, indebolito da una guerra che non ha portato a nulla di buono. Ma effettivamente riesce a trovare quello per cui era venuto, ovvero la copia del suo fumetto, e cerca di risalire in tutti i modi all'autore; questa ricerca lo porterà a scoprire vari misteri celati sotto questo "pipistrello" da lui stesso disegnato e che tramite le sue tavole è in grado di rivelare fatti ancora sconosciuti, e più avanti, tramite delle visioni, prenderà vita nella sua testa (e non solo).

L'abilità nell'autore sta nel saper collegare tante storie in periodi storici e in luoghi diversi, grazie all'ampio utilizzo di flashback che alla fine fanno la storia del manga. Ed è grazie alla sua trama molto appassionante, intricata e in certi tratti anche complicata, che riesce comunque a prendere il lettore e a non stancarlo mai, invogliandolo sempre alla lettura, soprattutto per scoprire come ogni "sottotrama" si ricollegherà agli eventi principali e come si evolveranno tutti i misteri legati al pipistrello. Infatti possiamo ritrovare nel manga situazioni storiche note a tutti e che non ci saremmo mai aspettati di vederle collegate alla storia, come per esempio la storia di Giuda Iscariota che (nel fumetto) viene ad avere a che fare con il nostro pipistrello, ma vedremo anche situazioni storiche importanti vissute dallo stesso autore (Kevin) o da altri personaggi principali nella storia.

Un altro fattore importante e che suscita molto interesse è come il pipistrello si diverte a "manipolare" la storia del mondo a suo piacimento, mostrandosi ricorrentemente nei flashback in modi diversi a personaggi storicamente importanti, per manipolarli e cambiare le sorti del mondo. Le sue azioni ci portano spesso a porci delle domande che ricorrono spesso nel manga di Urasawa: bianco o nero? Bene o male? Buono o cattivo? Tutto ciò è ancora poco chiaro dopo i primi 10 volumi ed è uno dei misteri su cui il manga gira attorno (se non uno dei più importanti).

Per quanto riguarda il disegno possiamo notare fin dall'inizio che è un manga particolare. Il primo volume di Billy Bat si apre proprio come un fumetto stile anni '50 (per intenderci simile a Topolino) e narra proprio la storia disegnata da Kevin, ovvero il suo Billy Bat; questa cosa di alternare il fumetto dell'autore al fumetto di Kevin devo dire che è una vera e propria innovazione nei manga moderni, e nonostante siano due stili differenti l'autore riesce comunque a farli convivere creando una sorta di equilibrio. Un'altra particolarità che troviamo anche negli altri manga di Urasawa è la grande abilità dell'autore nel disegnare le espressioni, le emozioni e tutto ciò che provano i personaggi sia principali che secondari in modo così chiaro ed evidenti da renderli quasi reali, anche grazie al fatto di trasporre nel fumetto i vari tratti di ogni razza e nazionalità; per esempio un giapponese come Kevin ha i tratti tipici di un asiatico, il che è difficile da notare in un fumetto giapponese.

In conclusione questo è un manga assolutamente da leggere, che fin'ora non ci ha deluso per niente e che spero continuerà così fino alla fine. Riesce davvero ad appassionare come pochi grazie ai continui misteri, a tutti gli eventi storici collegati tra di loro, ad ogni personaggio (principale e non) che è caratterizzato alla perfezione dall'autore, alla trama intricata, ai disegni davvero stupendi. Insomma Billy Bat secondo noi è davvero un manga che va letto e perchè no, anche riletto! Aspettiamo con ansia i prossimi volumi!


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Gordy

Volumi letti: 6/20 --- Voto 9
Urasawa è un dannato genio, c'è poco da fare... Le sue opere sono uniche e inimitabili e Billy Bat non fa sicuramente eccezione. Urasawa è probabilmente il mio autore preferito. E' uno sceneggiatore a dir poco strabiliante e nelle sue opere non c'è mai nulla di scontato.
Basta leggere il primo numero di Billy Bat per capire che siamo davanti ad un altro capolavoro. E' un thriller psicologico veloce e appassionante dove ogni pagina tira l'altra. Iniziato a leggere non si riesce più a smettere e in un numero succede quello che in un manga medio succede in almeno tre o quattro. Nulla è quello che sembra: quando inizi a pensare di aver capito qualcosa ecco che in realtà non hai capito nulla eppure niente è lasciato al caso e nessuna scelta appare forzata per quanto spiazzante. Billy Bat è un manga complesso con una narrazione non lineare con frequenti salti temporali. Letto un numero viene voglia di rileggerlo per cercare di carpire qualcosa in più, informazioni che ad una prima lettura magari ci sono sfuggite.
L'edizione GP, come sempre, è di tutto rispetto e con sovraccoperta. Il primo numero ha addirittura oltre 20 pagine a colori. Il prezzo, purtroppo, come per quasi tutti i seinen manga è elevato: 7.50 euro che, però, difficilmente potrebbero essere spesi meglio.
I disegni di Urasawa come sempre sono stupendi: realistici e dettagliati come pochi altri mangaka sanno fare.


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oberon

Volumi letti: 6/20 --- Voto 9
Volgendo lo sguardo al passato, non è troppo difficile individuare quei grandi maestri che con estro, coraggio, innovazione e fantasia, hanno effettivamente consolidato una nuova sintassi artistica nell'ambito della nona arte. Autori che col loro operato hanno entusiasmato e fatto sognare milioni di lettori, favorendo la diffusione del "verbo" in maniera esponenziale. Autori che perciò hanno letteralmente fatto la storia del manga e del fumetto in generale.
Ma è facile parlare al passato. Meno semplice è presumibilmente individuare con cognizione di causa quegli autori che la storia la stanno facendo oggi. Autori che con la loro capacità di appassionare lettori di ogni età e nazionalità, stanno apportando un enorme contributo nella diffusione culturale del fumetto nel mondo. Nel caso di Naoki Urasawa però credo ci siano pochi dubbi: trattasi indubbiamente di uno dei più grandi maestri dei nostri tempi.
Nonostante qualcuno abbia osato definirlo un autore di nicchia, Naoki Urasawa è uno di quei rari talenti che riesce ad avvicinare al mondo dei manga chi normalmente non se li fila di striscio. È uno di quegli autori che, come Jiro Taniguchi, vengono acquistati dai ragazzi, per essere letti a scrocco anche dai papà... e viceversa. Questo avviene perché l'autore in esame è un maestro nell'imbastire trame da cardiopalma, allo stesso tempo "impegnate" ma fruibili a più livelli di lettura; recitate da personaggi dalle psicologie raffinatissime. E Billy Bat è un'opera che rispetta alla perfezione questi dettami.

Kevin Yamagata, il protagonista del manga in esame, è un nikkeijin, cioè un discendente di giapponesi emigrati all'estero e ivi residenti da più generazioni. Lavora e risiede negli Stati Uniti durante il periodo della guerra fredda -caratterizzato da tensioni tra America e Russia- ed è l'autore di un fumetto molto popolare, Billy Bat appunto. Un giorno però scopre per caso l'esistenza in Giappone di un altro personaggio identico al suo Billy Bat; quindi decide di tornare nel Giappone impegnato nella ricostruzione del dopoguerra per comprendere le ragioni di questo suo plagio involontario.

Si parte da un incipit apparentemente semplice per sfociare, quindi, in un intricata ragnatela di macchinazioni, omicidi, antiche società segrete, trame e sottotrame, il cui cardine è la misteriosa figura di un pipistrello.
Il nostro si ritrova presto ad addossarsi un fardello di capitale importanza per l'umanità; come, prima di lui, noti personaggi della storia. Perché qualcosa di grosso ed apocalittico sembra stia per accadere, e tocca all'ignaro, fragile e sempre più disperato Kevin prodigarsi per evitare l'imminente sciagura, cercando nel frattempo di salvare la pellaccia e la propria sanità mentale.
E così viene intavolato da Naoki Urasawa e Takashi Nagasaki un thriller dalla trama complessa ma magistralmente articolata, con una trascinante regia che non ha nulla da invidiare ai capolavori di Alfred Hitchcock e David Lynch.

Billy Bat oltre ad essere un manga semplicemente appassionante, è anche un'opera che trasuda citazioni, omaggi e rimandi; espliciti e non.
Numerosi sono i balzi temporali, anche di parecchi secoli, atti a svelare il ruolo avuto dal "pipistrello" nella storia dell'umanità: dagli albori della cristianità fino allo sbarco sulla luna, passando per il Giappone a cavallo tra 1500 e 1600, gli Stati Uniti d'America degli anni '60, le tensioni razziali e il Ku Klux Klan, l'attentato a John Fitzgerald Kennedy… Un Urasawa che, più ardito che mai, si diverte a rivisitare importanti vicende storiche, svelandone clamorosi ed impensabili retroscena, dando un'ennesima riprova della sua poliedricità.

Con le tavole di Billy Bat, Urasawa si dimostra versatile anche graficamente, affiancando allo stile impeccabile che l'ha sempre contraddistinto -fatto di personaggi dal design realistico, scenari dettagliati e giochi di luce d'impatto- una serie di chicche degne di nota.
Ad esempio leggendo Billy Bat si ha l'ennesima conferma di quanto Osamu Tezuka sia stato un autore importantissimo per la formazione di Urasawa, e questi riesce a palesarlo anche tramite veri e propri esercizi di stile.
Vedasi il personaggio di Billy Bat così americano, così disneyano -una via di mezzo tra Mickey Mouse e Dick Tracy- che sembra allo stesso tempo rinfrescarci la lezione di storia che vuole lo stile dei manga mutuato dai personaggi della Disney. Questo grazie a Tezuka stesso che legittimò i caratteristici occhioni dei personaggi manga e anime, prendendoli in prestito dai cartoni statunitensi degli anni '30.
Anche ciò rende Billy Bat un'opera particolarmente ghiotta per i lettori di fumetti a 360°.

Billy Bat è uno dei titoli di punta del catalogo GP Publishing, ed è palese come la casa editrice tenga molto a questo titolo. Infatti l'edizione può dirsi nel complesso curata e ben confezionata per i suoi 7.50 euro a volume: ottimi materiali, carta candida e poco trasparente, sovraccoperta robusta, pagine a colori, un adattamento scorrevole e ricco di note, un buon lavoro di proofreading (il sottoscritto ha notato un unico trascurabile errore di battitura) ed una resa di stampa senza alcun difetto rilevante. In definitiva un'edizione, forse non proprio alla portata di ogni tasca, ma che sicuramente non lascia alcun rimpianto.

Billy Bat è probabilmente l'opera più ardita e colta che Urasawa abbia mai realizzato, col suo citazionismo e i misteri ancestrali che affondano le radici nella notte dei tempi. Il tutto squisitamente scandito da una sceneggiatura cronologicamente mai troppo lineare, che richiede una certa dedizione, ma che risulta oltremodo appagante; e lo si nota anche da quanto sia inenarrabile la brama che lascia nel lettore il finale di ogni volume coi suoi cliffhanger.
Personaggi straziati da dilemmi esistenziali e morali, individui chiamati a imprese apparentemente più grandi di loro, avviluppati da una fitta cappa di misteri e pericoli: con Billy Bat ci si accorge sin dalle prime pagine di avere tra le mani un ottimo "thriller picaresco", da leggere e rileggere con voracità, come nella miglior tradizione di questo gran maestro dei nostri tempi. Imperdibile.


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GeassOfLelouch

Volumi letti: 3/20 --- Voto 9
Billy Bat è un manga di genere thriller psicologico in corso d'opera scritto da Naoki Urasawa, la cui storia è co-prodotta con Takashi Nagasaki.

Billy Bat è un fumetto americano scritto del fumettista giapponese Kevin Yamagata il cui protagonista è un detective investigatore che ha le sembianze di un pipistrello.
Durante un sopralluogo di due poliziotti, uno dei due chiede a Kevin se stesse traducendo un fumetto nipponico il cui protagonista assomigliava in tutto e per tutto al suo famosissimo Billy Bat.
Kevin dice che quell'opera è sua, ma nonostante ciò, forte dei nobili insegnamenti lasciatigli dal suo defunto padre, decide di andare in Giappone a chiedere i premessi di utilizzare Billy Bat, previo consenso del suo editore.
E fu così che Kevin fa ritorno in Giappone dove ciò che accade nel presente si mischia ai ricordi del passato per ricordarsi dove abbia potuto vedere quel simbolo che diventerà il suo famosissimo pipistrello.
Dopo varie vicissitudini Kevin riesce ad incontrare il mangaka del personaggio al quale il nostro Yamagata sembra essersi ispirato che si rivela saggio e chiede quale dei due pipistrelli abbia visto: quello bianco o quello nero?
Anche un brutto ceffo di un tatuatore gli dice che chi si tatua di solito lo fa perchè fa parte della malavita, ma suo figlio invece di tatuarsi il pipistrello nero si tatuò quello bianco e decise di intraprendere la via della legalità.
Ma che sarà questa differenza tra pipistrelli di cui tutti parlano? E come mai Kevin, ubriaco, inizia a vedere il suo Billy Bat che gli suggerisce di uccidere il suo amico che gli aveva chiesto del denaro in cambio del suo silenzio? E cosa ha causato la morte del suo superiore? Cosa sono quei disegni di pipistrelli incisi su colonne di cemento che vengono venerati come degli dei dalle prostitute?

Billy Bat ha una trama di fondo inusuale raccontando la storia di un inconscio plagio di un simbolo che si rivela essere molto più di quello che appare. Lo sfondo fantastico e irreale, in cui il suo personaggio gli compare suggerendogli di compire azioni gravissime oppure di non compierle, rende il tutto ancora più incredibile e misterioso.
Il tratto e i disegni curatissimi e dettagliati maniacalmente sono tipici del maestro Urasawa internazionale conosciuto per i suoi bellissimi ed intriganti 20th Century Boys e Monster.
Spesso vi sono moltissime somiglianze con personaggi di altre sue opere, ma la loro esistenza non è per nulla banale ai fini della storia.
I personaggi compiono tutto ciò che viene loro richiesto e nel modo voluto dal mangaka, ma hanno sempre un certo distacco e una certa ambigua aria di superiorità che li rende facilmente "Double Face" se necessario oltre che degli amici del protagnista sempre pronti a stupire.
Proprio così perchè l'impressione è che ai personaggi sia chiesto di compiere o non fare qualcosa come se per il maestro fossero persone realmente esistenti e alle quali si chiede di recitare una parte che fanno in modo eccelso.
Caratterialmente infatti si avvicinano così tanto alla realtà da sembrare verosimili o dei perfetti attori adatti a compiere il ruolo che da essi richiesto da Urasawa.
Le tematiche come al solito solo il mistero, le investigazioni sul passato e sul presente, la ricerca di qualcosa che porta alla luce enormi segreti come la punta di un iceberg, ma che renderà la vita dei personaggi mutata per sempre in meglio o in peggio.
Sì perchè Urasawa è solito far crescere i propri personaggi a tal punto da spingerli in situazioni critiche che costringono a tirare fuori il meglio o il peggio di sé dai suoi "attori".

Insomma la trama e i modi per raggiungerla attraverso le indagini, i misteri, gli indizi e il simbolismo sono tipici dell'Urasawa di altre opere e quindi non sono originali per il maestro.
Ma ad ogni nuova opera, nonostante vi siano spesso questi denominatori comuni, il sensei riesca a esporre una trama decisamente complessa lasciando dei punti di luce e di ombra che rendono pregevole le sue letture.
Consigliato a chi conosce già Urasawa, imperdibile per loro direi, e a chi vuole avvicinarsi a questo bravissimo mostro sacro del fumetto nipponico.

Voto: 9.


 1
mariorossi92

Volumi letti: 1/20 --- Voto 9
Un thriller davvero emozionante, un manga da leggere tutto d' un fiato, suspance e tensione che ti accompagnano ad ogni pagina che volti, un manga unico come sa regalarcelo solo Naoki Urasawa.
Sebbene abbia letto finora solo il primo numero, la storia riesce già a magnetizzarti. Consigliatissimo nonostante i prezzi siano un po' altini, l'edizione della GP però li vale, anche perché vale la pena spendere qualche euro in più per trovarsi tra le mani questo genio.
I disegni sono stupendi, anche se un po' inferiori rispetto a Pluto o Monster, i volti occidentalizzati dei personaggi sono perfetti e nell'edizione della GP abbiamo anche un botto di pagine a colori.


 2
GonFreecsHxH

Volumi letti: 1/20 --- Voto 10
Un capolavoro fin dal primo volume. Urasawa è un genio, e non si smentisce, concependo un'opera che sarà una degna erede di Monster, 20th Century Boys e Pluto.
Il primo volume getta delle ottime basi che permetteranno in futuro un'evoluzione magnifica e intrigante di questa promettente storia. I disegni fantastici, tratto magnifico e ben collegato alla storia. Un piccolo merito anche al primo capitolo a colori e all'ottima edizione della GP Publishing: €7,50 ben spesi, senza rimorsi né critiche.


 2
Kid Icarus

Volumi letti: 1/20 --- Voto 9
Ecco un altro capolavoro del grande maestro Naoki Urasawa che questa volta giunge da noi grazie alla GP. Inizio subito sottolineando quanto è bello questo volume, con un sacco di pagine a colori e ingiallite per far sembrare il "prologo" un vero e proprio fumetto d'epoca, un ottimo lavoro. Sulla trama c'è poco da dire, ha davvero un ottimo potenziale di sviluppo. L'idea del fumetto nel fumetto la trovo magnifica e dà quel originalità che manca a molti manga usciti di recente, i quali continuano a riproporre in veste diversa le stesse trame già viste e straviste.

L'ambientazione storica è davvero azzeccata, il periodo più cupo della storia moderna giapponese, dopo la fine della II Guerra mondiale durante l'occupazione Americana. I disegni sempre fantastici e in questo manga per di più il maestro si cimenta in due stili diversi. Di principio non do mai 10 se non ho letto tutta una serie, ma questo primo volume lo meriterebbe, stiamo a vedere come continuerà questa storia, il potenziale c'è eccome.

anonimo

 6
anonimo

Volumi letti: 1/20 --- Voto 9
Io amo Naoki Urasawa!
Da quando ho cominciato a leggere "Monster" mi sono innamorato di questo mangaka, autore dei migliori manga thriller di tutto il mondo, a mio parere.
Avendo letto solamente il primo volume di Billy Bat i dubbi e i misteri sono veramente molti, ma come tutti ben sappiamo il genere non svela mai i propri trucchi sin da subito, anzi, tende a crearceli per poi risolverceli con altrettanti colpi di scena. I personaggi sono molto ben caratterizzati sia per come si comportano sia per come sono disegnati.

Quest'opera è edita dalla GP Publishing che la propone a ben 7,50 euro a volume, il prezzo può sembrare esagerato ma l'edizione merita un voto positivo, poiché il primo volume è composto da 200 pagine di cui ben 26 di esse sono a colori ed è composto anche da sovraccoperta.
Ancora non posso giudicare Billy Bat come un manga da 10 avendo letto solamente il primo volume, ma conoscendo Naoki Urasawa non deluderà di certo le aspettative dei lettori.
Consiglio a tutti gli amanti del genere di leggere quest'opera perché vi piacerà senz'altro.

VOTI
Trama: 9
Edizione: 9
Personaggi: 9
Disegni: 10


 5
scar89

Volumi letti: 1/20 --- Voto 8
Dopo solo un volume, i dubbi ti assalgono non sai se il protagonista sia un vero o finto inconsapevole sadico killer che si ritrova colpevole di un omicidio senza pero ricordare niente. Un mistero che svela un altro mistero, un thriller che vi obbliga a leggervi tutto d'un fiato un manga buono, sia per l'edizione - anche se un po' costosa-, sia per i disegni che presentano il tipico tratto di Naoki, sia per la storia molto bella. Il genere ricorda quello visto in Pluto e Monster: un protagonista invischiato in un omicidio da cui per uscirne dovrà dare tutto se stesso, ma in Billy Bat il protagonista dovrà prima scoprire da dove viene quel "bat"!

Turamarth

 6
Turamarth

Volumi letti: 6/20 --- Voto 10
Billy Bat è un manga thriller storico davvero eccezionale. Come tutti i lavori di Naoki Urasawa il disegno è accuratissimo, pulito e molto realistico. Ormai già solamente veder scritto il nome "Urasawa" sulla copertina di un manga ne garantisce la qualità grafica. E non solo quella. Il grande Urasawa infatti ha capacità letterarie non indifferenti e tutti i suoi lavori hanno una trama complessa, con personaggi caratterizzati alla perfezione. Molti sono i misteri e gli intrighi che adornano le sue trame e quella di Billy Bat non fa accezione.

Questo favoloso manga parte subito in quarta. Già dal primo volume vengono seminati parecchi dubbi. I personaggi che entrano in scena sono parecchi e terminata la lettura del volume viene immediatamente voglia di ricominciarlo da capo per riuscire a comprendere un po' di più la storia. Questo non è affatto un difetto, anzi è un pregio in quanto la complessità della trama lo rendono un manga fuori dal comune che può essere riletto tranquillamente più volte. La trama poi ha parecchi sbalzi temporali che fanno capire l'importanza del "pipistrello" durante i secoli. Numerosi sono anche i flashback che servono spesso a introdurre i "personaggi" degli sbalzi temporali e non solo.
Insomma se amate i thriller dalle trame complesse, una perfetta caratterizzazione dei personaggi, un disegno dettagliato e realistico allora Billy Bat è il manga che stavate aspettando. Quest'opera è sicuramente il culmine di una carriera già splendete di suo.

In Italia il manga è curato dalla GP Publishing. L'edizione, dal costo di € 7.50, è assolutamente perfetta. Copertina rigida, sovraccoperta, 200 pagine a volume, ben 26 pagine a colori per il primo volume, carta bianca con poca trasparenza e un inchiostro che non rimane sulle dita. Insomma se cercate il manga perfetto, l'avete trovato! Speriamo non deluda il finale.


 6
BU773RS

Volumi letti: 2/20 --- Voto 10
Dire che Urasawa e Nagasaki sono due geni è davvero dire poco! Billy Bat è uno di quei manga che difficilmente non lascia il segno. Chi ha amato Monster e 20th Century Boys non deve lasciarselo assolutamente scappare, tanto che io ho preso il tankobon giapponese!
Da un punto di vista tecnico non c'è molto da dire; chi conosce l'autore ritroverà in Billy Bat molte similitudini con i precedenti lavori di Urasawa, soprattutto graficamente; il tratto infatti non è cambiato poi molto, anzi, direi che in Pluto forse era un pochino meglio.
Ad ogni modo, il punto forte di questo manga sta nella storia, e nel suo curioso sviluppo. Già ritrovarsi a leggere un fumetto all'americana in un manga giapponese può spiazzare il lettore... ma ritrovarsi poi a leggere di una conversazione tra il creatore (Kevin/Kenji Yamagata) e la sua creazione (Billy Bat) è del tutto folle! C'è da dire però che Billy Bat non ha una trama linearissima, in quanto vi sono frequenti sbalzi temporali che ci mostrano l'influenza che il simbolo del pipistrello ha avuto nella storia dell'umanità, a partire da Cristo fino allo sbarco sulla Luna. Ciò potrebbe confondere i lettori meno attenti. In definitiva Billy Bat è comunque un prodotto eccezionale, consigliato a tutti. Spero solo che venga importato al più presto nel nostro paese. Per ora però, si becca un bel 10 dal sottoscritto.