Battle Club 2nd
Ultimi tre volumi della saga di "Battle Club" che ci permettono di scoprire cosa succede ai protagonisti della prima serie, e che fine faranno i loro sogni e carriere.
Così come per "Battle Club", anche in questa seconda serie, i combattimenti, le belle ragazze e la comicità non mancheranno mai, ovviamente il tutto condito da un'abbondate fan service come tipico dell'opera.
Non capisco poi perché l'autore abbia spezzato l'opera visto che il capitolo conclusivo della prima parte e il primo capitolo di questa seconda sono in pratica sequenziali. Rispetto alla prima parte qui i capitoli seguono sì la trama, ma si presentano in qualche modo come dei piccoli episodi autoconclusivi, portando ad un livello ancora più elevato, se possibile, alcuni elementi come ad esempio la comicità, con numerosi sketch che strapperanno sicuramente un sorriso. Per quanto riguarda i combattimenti in questi tre volumi sono sicuramente meno presenti rispetto alla prima parte dell'opera, e si concentrano quasi tutti nell'ultima parte, ma tra allenamenti vari e situazioni imbarazzanti non ci si annoierà di certo.
Il tratto grafico segue quello della prima parte dell'opera e rimane quindi sempre chiaro e pulito, permettendo di seguire senza sforzo qualsiasi situazione, sia tranquilla che durante le scene dell'allenamento che dei combattimenti.
Ovviamente la lettura è consigliata (anzi obbligata) a chi ha letto la prima parte, che vedrà così conclusa l'opera (a proposito: buono e bene riuscito, a mio parere, il finale), altrimenti se si inizia la lettura da questi tre volumi sarà impossibile capire e seguire i vari eventi che vengono raccontati.
Così come per "Battle Club", anche in questa seconda serie, i combattimenti, le belle ragazze e la comicità non mancheranno mai, ovviamente il tutto condito da un'abbondate fan service come tipico dell'opera.
Non capisco poi perché l'autore abbia spezzato l'opera visto che il capitolo conclusivo della prima parte e il primo capitolo di questa seconda sono in pratica sequenziali. Rispetto alla prima parte qui i capitoli seguono sì la trama, ma si presentano in qualche modo come dei piccoli episodi autoconclusivi, portando ad un livello ancora più elevato, se possibile, alcuni elementi come ad esempio la comicità, con numerosi sketch che strapperanno sicuramente un sorriso. Per quanto riguarda i combattimenti in questi tre volumi sono sicuramente meno presenti rispetto alla prima parte dell'opera, e si concentrano quasi tutti nell'ultima parte, ma tra allenamenti vari e situazioni imbarazzanti non ci si annoierà di certo.
Il tratto grafico segue quello della prima parte dell'opera e rimane quindi sempre chiaro e pulito, permettendo di seguire senza sforzo qualsiasi situazione, sia tranquilla che durante le scene dell'allenamento che dei combattimenti.
Ovviamente la lettura è consigliata (anzi obbligata) a chi ha letto la prima parte, che vedrà così conclusa l'opera (a proposito: buono e bene riuscito, a mio parere, il finale), altrimenti se si inizia la lettura da questi tre volumi sarà impossibile capire e seguire i vari eventi che vengono raccontati.
Seconda serie per Battle Club, composta da soli 3 volumetti. Onestamente mi chiedo per quale motivo l'autore abbia scelto di scindere l'opera in due parti visto che, all'atto pratico, non vi è alcuna pausa narrativa e anzi, senza questa seconda serie, Battle Club si potrebbe tranquillamente considerare un'opera incompleta.
Gli ingredienti del 2nd Stage restano dunque tali e quali a quelli esibiti nella prima serie: azione, comicità e fanservice, non necessariamente in quest'ordine! Nonostante l'esiguo numero di volumetti a quest'opera non manca nulla, a patto di aver seguito anche la prima serie (ovviamente). In caso contrario sarebbe praticamente impossibile comprendere il senso e il valore di quel che viene narrato.
Essendo ricco di racconti autoconclusivi, in questo 2nd Stage si è potuto costruire qualcosa di meno lineare e maggiormente esilarante. Tutto è in qualche modo "concentrato" e ci ritroviamo con molta meno lotta e molta più comicità e fanservice. L'unica fase di lotta vera e propria la troviamo nel megatorneo conclusivo presente nell'ultimo volumetto. Il finale è inaspettatamente molto ben riuscito, particolarmente simpatico, ben congeniato nella sua semplicità.
Il tratto grafico resta il medesimo, ottimo, curatissimo e capace di enfatizzare le bellezze femminili (e le vie di mezzo... poi capirete) come solo il grande Shiozaki è capace di fare!
Edizione classica targata J-Pop, questa volta senza aver riscontrato nessun tipo di cedimento dal punto di vista della rilegatura.
Gli ingredienti del 2nd Stage restano dunque tali e quali a quelli esibiti nella prima serie: azione, comicità e fanservice, non necessariamente in quest'ordine! Nonostante l'esiguo numero di volumetti a quest'opera non manca nulla, a patto di aver seguito anche la prima serie (ovviamente). In caso contrario sarebbe praticamente impossibile comprendere il senso e il valore di quel che viene narrato.
Essendo ricco di racconti autoconclusivi, in questo 2nd Stage si è potuto costruire qualcosa di meno lineare e maggiormente esilarante. Tutto è in qualche modo "concentrato" e ci ritroviamo con molta meno lotta e molta più comicità e fanservice. L'unica fase di lotta vera e propria la troviamo nel megatorneo conclusivo presente nell'ultimo volumetto. Il finale è inaspettatamente molto ben riuscito, particolarmente simpatico, ben congeniato nella sua semplicità.
Il tratto grafico resta il medesimo, ottimo, curatissimo e capace di enfatizzare le bellezze femminili (e le vie di mezzo... poi capirete) come solo il grande Shiozaki è capace di fare!
Edizione classica targata J-Pop, questa volta senza aver riscontrato nessun tipo di cedimento dal punto di vista della rilegatura.
"Quando superiamo gli ostacoli più grandi ci rendiamo conto delle nostre forze!" - Introduzione all'ultimo volume
INTRODUZIONE
Battle Club 2nd Stage o semplicemente Battle Club 2nd è da considerarsi la continuazione dell'opera precedente, cioè "Battle Club". Il maestro Yuji Shiozaki ha raccolto l'opera in tre volumi, editati in Giappone dalla Shonen Gahosha a partire dal 2008. Il manga continua dove Battle Club finiva. In Italia è stato pubblicato dalla J-Pop in tre volumi. Come sempre l'edizione della J-Pop è perfetta in ogni suo punto di vista, i volumi sono provvisti di sovra-copertina, pagine a colori ed di una ottima carta, come ormai ci abitua la J-Pop da molto tempo.
INTRODUZIONE
Tutto parte con i nostri personaggi del Battle Club, i quali dovranno partecipare ad un Torneo Interscolastico, cui vi partecipano più istituti con diversi tipi di arte marziale. Ma prima di partecipare al fatidico torneo, i nostri personaggi dovranno allenarsi duramente a colpi di fan-service e pose imbarazzanti. Ce la faranno i nostri del Battle Club a vincere il torneo del Kanto? Ancora una volta Yuji Shiozaki è riuscito ad inventarsi una storia pur di mostrare seni prosperosi e scene imbarazzanti.
CONSIDERAZIONI
Come il manga che precede Battle Club 2nd, la storia ruota attorno a scene piccanti, imbarazzanti, pose sexy e fan-service a manetta. Quindi ovviamente è vietato leggere questo manga a coloro i quali non apprezzano il fan-sevice ed in generale il folle Yuji Shiozaki, in quanto ne rimarrebbero delusi. La trama nel suo complesso è semplice: allenamento nei primi due volumi con il vero e proprio torneo nell'ultimo ed più importante volume. Il manga riesce anche dare i suoi messaggi, pur quanto velati siano. Una cosa che sempre amato di Battle Club 2nd, ma anche di Battle Club, è il commento dell'autore su alcune vignette, veramente esilaranti. Per quanto riguarda il tratto, è decisamente migliorato rispetto alla saga principale, più dettagliato in tutti i suoi punti. In definitiva questo manga mi è piaciuto molto, quasi di più della prima saga. Il mio voto finale è 10, cioè il massimo.
INTRODUZIONE
Battle Club 2nd Stage o semplicemente Battle Club 2nd è da considerarsi la continuazione dell'opera precedente, cioè "Battle Club". Il maestro Yuji Shiozaki ha raccolto l'opera in tre volumi, editati in Giappone dalla Shonen Gahosha a partire dal 2008. Il manga continua dove Battle Club finiva. In Italia è stato pubblicato dalla J-Pop in tre volumi. Come sempre l'edizione della J-Pop è perfetta in ogni suo punto di vista, i volumi sono provvisti di sovra-copertina, pagine a colori ed di una ottima carta, come ormai ci abitua la J-Pop da molto tempo.
INTRODUZIONE
Tutto parte con i nostri personaggi del Battle Club, i quali dovranno partecipare ad un Torneo Interscolastico, cui vi partecipano più istituti con diversi tipi di arte marziale. Ma prima di partecipare al fatidico torneo, i nostri personaggi dovranno allenarsi duramente a colpi di fan-service e pose imbarazzanti. Ce la faranno i nostri del Battle Club a vincere il torneo del Kanto? Ancora una volta Yuji Shiozaki è riuscito ad inventarsi una storia pur di mostrare seni prosperosi e scene imbarazzanti.
CONSIDERAZIONI
Come il manga che precede Battle Club 2nd, la storia ruota attorno a scene piccanti, imbarazzanti, pose sexy e fan-service a manetta. Quindi ovviamente è vietato leggere questo manga a coloro i quali non apprezzano il fan-sevice ed in generale il folle Yuji Shiozaki, in quanto ne rimarrebbero delusi. La trama nel suo complesso è semplice: allenamento nei primi due volumi con il vero e proprio torneo nell'ultimo ed più importante volume. Il manga riesce anche dare i suoi messaggi, pur quanto velati siano. Una cosa che sempre amato di Battle Club 2nd, ma anche di Battle Club, è il commento dell'autore su alcune vignette, veramente esilaranti. Per quanto riguarda il tratto, è decisamente migliorato rispetto alla saga principale, più dettagliato in tutti i suoi punti. In definitiva questo manga mi è piaciuto molto, quasi di più della prima saga. Il mio voto finale è 10, cioè il massimo.
La prima serie di Battle Club ha deluso non pochi lettori con il suo finale, tra parodie e storie che inaspettatamente si sono consolidate il finale non ha mostrato quello che era l’obbiettivo principale della storia, ovvero l’arrivo del Club di lotta al torneo interscolastico. Nasce con il proposito di chiudere questo arco narrativo la nuova serie denominata Second Stage.
Dopo la dipartita di Tondemon il Club di lotta continua i duri allenamenti con il nuovo maestro Nandaimon, peccato che quest’ultimo sia ancora più folle del vecchio allenatore, con risultati abbastanza ovvi: si inizia subito con situazioni assurde ottime per regalare fan service in ogni modo, anche se l’autore si rivela abile ad inserirle anche nei momenti più seri, e soprattutto tornano le parodie che vedono i giovani lottatori alle prese con inseguimenti di scimmie, improbe partite di beach volley e sfide di morra cinese in riva all’oceano, senza dimenticare lunghi ed estenuanti esercitazioni con gli strumenti musicali. Cose apparentemente inutili ma che “inaspettatamente” si riveleranno tra le più utili.
Nonostante la linea narrativa segua sempre questo schema ci saranno alcuni momenti che sapranno regalare qualche rivelazione che non mancherà di stupire, soprattutto per quanto riguarda il cast di comprimari che verrà finalmente curato svelando molti particolari.
Dopo tutto questo si arriva finalmente al torneo finale che, nonostante l’aria sempre più frivola e demenziale, acquista un suo senso grazie alla storia di Tamako.
I disegni del mangaka oramai sono rodati ed affermati, il tratto è sempre più forte e deciso, mentre lo stile, anzi, il character design risulta sempre più morbido e carnoso. Parlando apertamente si può dire come il seno della dolce Tamako sia sempre più abbondante e l’autore non si fa troppe remore a mostrarlo. Inoltre, grazie alla rivista più matura sul quale è pubblicato, Shiozaki si diletta a fare disegni sempre più “dettagliati”, se intendete il senso…
Per il “resto” si nota una maturazione dell’autore, soprattutto nell’ambito registico, difatti le tavole sono ottimamente strutturate e sapranno regalare anche qualche tavola più evocativa.
Le scene d’azione non hanno bisogno di parole, oramai l’autore ha anni di esperienza alle spalle e riesce sempre a regalare combattimenti energici e ben coreografati, anche se in un paio di occasioni si nota qualche azione leggermente confusa.
L’edizione italiana targata Jpop è identica alla precedente, sia per formato che prezzo. Sotto la sovraccoperta si trova una copertina rigida, una rilegatura flessibile e ovviamente pagine bianche che in qualche occasione tradiscono una leggera trasparenza. La qualità di stampa invece è ottima e priva di sbavature, così come l’eccellente resa dei retini.
Battle Club 2nd non è una serie da consigliare o meno, se uno decide di leggerla rimane spiazzato e confuso, visto che è a tutti gli effetti la continuazione della prima serie. Se avete letto la prima serie e l’avete gradita qui la troverete potenziata all’ennesima potenza in ogni aspetto.
Dopo la dipartita di Tondemon il Club di lotta continua i duri allenamenti con il nuovo maestro Nandaimon, peccato che quest’ultimo sia ancora più folle del vecchio allenatore, con risultati abbastanza ovvi: si inizia subito con situazioni assurde ottime per regalare fan service in ogni modo, anche se l’autore si rivela abile ad inserirle anche nei momenti più seri, e soprattutto tornano le parodie che vedono i giovani lottatori alle prese con inseguimenti di scimmie, improbe partite di beach volley e sfide di morra cinese in riva all’oceano, senza dimenticare lunghi ed estenuanti esercitazioni con gli strumenti musicali. Cose apparentemente inutili ma che “inaspettatamente” si riveleranno tra le più utili.
Nonostante la linea narrativa segua sempre questo schema ci saranno alcuni momenti che sapranno regalare qualche rivelazione che non mancherà di stupire, soprattutto per quanto riguarda il cast di comprimari che verrà finalmente curato svelando molti particolari.
Dopo tutto questo si arriva finalmente al torneo finale che, nonostante l’aria sempre più frivola e demenziale, acquista un suo senso grazie alla storia di Tamako.
I disegni del mangaka oramai sono rodati ed affermati, il tratto è sempre più forte e deciso, mentre lo stile, anzi, il character design risulta sempre più morbido e carnoso. Parlando apertamente si può dire come il seno della dolce Tamako sia sempre più abbondante e l’autore non si fa troppe remore a mostrarlo. Inoltre, grazie alla rivista più matura sul quale è pubblicato, Shiozaki si diletta a fare disegni sempre più “dettagliati”, se intendete il senso…
Per il “resto” si nota una maturazione dell’autore, soprattutto nell’ambito registico, difatti le tavole sono ottimamente strutturate e sapranno regalare anche qualche tavola più evocativa.
Le scene d’azione non hanno bisogno di parole, oramai l’autore ha anni di esperienza alle spalle e riesce sempre a regalare combattimenti energici e ben coreografati, anche se in un paio di occasioni si nota qualche azione leggermente confusa.
L’edizione italiana targata Jpop è identica alla precedente, sia per formato che prezzo. Sotto la sovraccoperta si trova una copertina rigida, una rilegatura flessibile e ovviamente pagine bianche che in qualche occasione tradiscono una leggera trasparenza. La qualità di stampa invece è ottima e priva di sbavature, così come l’eccellente resa dei retini.
Battle Club 2nd non è una serie da consigliare o meno, se uno decide di leggerla rimane spiazzato e confuso, visto che è a tutti gli effetti la continuazione della prima serie. Se avete letto la prima serie e l’avete gradita qui la troverete potenziata all’ennesima potenza in ogni aspetto.
Battle Club 2nd Stage è la seconda serie di Battle Club, anche se è possibile leggere questo seguito anche senza conoscere la prima serie (se le leggete entrambe è meglio, ovvio). Infatti il ciclo narrativo è volutamente scollegato quasi completamente, l'unica mancanza degna di nota è il fatto di non conoscere al meglio i vari lottatori e le loro storie e situazioni disparate. Nei tre volumi si fa una divisione a metà fra la parte comica e piena di fan-service e quella più incentrata sulla lotta. In generale, abbiamo un'opera di livello più alto e più serio della prima serie.
Non pensiate che qui manchino gli elementi che danno il segno distintivo a Shiozaki: di nudità femminili e gag assurde ne abbiamo molte di più. Ma il miglioramento nello stile (sia storico che grafico) permette di dare un effetto molto migliore e di bilanciare i vari elementi attraverso le tavole. Nella recensione di Battle Club avevo esaltato la funzione di "allenamento" in vista dell'opera principale, Ikkitousen. Anche qui vediamo presente quest'elemento a più riprese, infatti proprio nell'ultimo dei tre volumi vediamo esempi dell'espressione creativa di Shiozaki al suo massimo splendore di disegno (conoscendo il genio con cui abbiamo a che fare, dubito si fermerà qui, e anzi vedendo tavole più recenti ho intravisto ulteriori miglioramenti). Possiamo ad esempio notare che soprattutto nel primo volume il maestro sperimenta nel disegnare animali come scimmie, cani ed altri, o molte altre cose come funghi o strumenti musicali. Ancora: i retini si fanno più audaci, ce ne sono di più e con usi più intricati, scordatevi un disegno piatto e accogliete le fantastiche scale di grigi e gli originali effetti grafici. Anche per le linee cinetiche si sperimenta, e stessa cosa per le figure umane che compiono movimenti decisamente molto complicati da disegnare, ancora di più da rappresentare in maniera realmente realistica.
Non si può tuttavia trascurare l'identità propria di Battle Club, che mantiene i suoi elementi distintivi, migliorandoli radicalmente e rendendoli al tempo stesso fedeli a se stessi. Per definire in modo più breve l'opera, personalmente trovo sia adeguato considerarla una semplice nuova saga di Battle Club visibilmente migliorata. Penso di non aver altro da dire, se non consigliarvi caldamente questo manga che merita pienamente il 9 che gli ho dato (ammettendo anche che non riesce a raggiungere un dieci pieno).
Non pensiate che qui manchino gli elementi che danno il segno distintivo a Shiozaki: di nudità femminili e gag assurde ne abbiamo molte di più. Ma il miglioramento nello stile (sia storico che grafico) permette di dare un effetto molto migliore e di bilanciare i vari elementi attraverso le tavole. Nella recensione di Battle Club avevo esaltato la funzione di "allenamento" in vista dell'opera principale, Ikkitousen. Anche qui vediamo presente quest'elemento a più riprese, infatti proprio nell'ultimo dei tre volumi vediamo esempi dell'espressione creativa di Shiozaki al suo massimo splendore di disegno (conoscendo il genio con cui abbiamo a che fare, dubito si fermerà qui, e anzi vedendo tavole più recenti ho intravisto ulteriori miglioramenti). Possiamo ad esempio notare che soprattutto nel primo volume il maestro sperimenta nel disegnare animali come scimmie, cani ed altri, o molte altre cose come funghi o strumenti musicali. Ancora: i retini si fanno più audaci, ce ne sono di più e con usi più intricati, scordatevi un disegno piatto e accogliete le fantastiche scale di grigi e gli originali effetti grafici. Anche per le linee cinetiche si sperimenta, e stessa cosa per le figure umane che compiono movimenti decisamente molto complicati da disegnare, ancora di più da rappresentare in maniera realmente realistica.
Non si può tuttavia trascurare l'identità propria di Battle Club, che mantiene i suoi elementi distintivi, migliorandoli radicalmente e rendendoli al tempo stesso fedeli a se stessi. Per definire in modo più breve l'opera, personalmente trovo sia adeguato considerarla una semplice nuova saga di Battle Club visibilmente migliorata. Penso di non aver altro da dire, se non consigliarvi caldamente questo manga che merita pienamente il 9 che gli ho dato (ammettendo anche che non riesce a raggiungere un dieci pieno).
Seguito di Battle Club, Battle Club 2nd si pone sulla falsariga della serie precedente, continuando il filone narrativo con il consueto fan service, costante tipica dello stile dell'autore Yuji Shiozaki. Ritroviamo quindi Mokichi, Tamako e tutti i membri del Battle Club alla prese con assurdi allenamenti per poi seguire la loro partecipazione al torneo interscolastico di lotta.
Nonostante la comicità che pervade l'intera serie, la trama risulta un po' scarna, forse messa troppo in secondo piano dal fan service, e si ha come l'impressione che l'autore abbia sprecato alcuni filoni narrativi, a mio parere non ben sviluppati. La caratterizzazione dei personaggi è nel complesso piuttosto buona, limitata a definire "macchiette", ma comunque consona ai toni e alle pretese del manga.
Nulla da ridire sullo stile di disegno e il character design, piuttosto eccellenti e curati.
In pratica Battle Club 2nd risulta essere, così come il predecessore Battle Club, piuttosto lontano da Ikkitousen, in cui Shiozaki ha dato il suo meglio, ma è comunque un divertentissimo manga che gli amanti del fan service non possono perdere tenendo conto della pregevole edizione Jpop, che vale fino all'ultimo centesimo. In conclusione non è certo un capolavoro, ma da amante del fan service, mi sento di dargli un bel 8.
Nonostante la comicità che pervade l'intera serie, la trama risulta un po' scarna, forse messa troppo in secondo piano dal fan service, e si ha come l'impressione che l'autore abbia sprecato alcuni filoni narrativi, a mio parere non ben sviluppati. La caratterizzazione dei personaggi è nel complesso piuttosto buona, limitata a definire "macchiette", ma comunque consona ai toni e alle pretese del manga.
Nulla da ridire sullo stile di disegno e il character design, piuttosto eccellenti e curati.
In pratica Battle Club 2nd risulta essere, così come il predecessore Battle Club, piuttosto lontano da Ikkitousen, in cui Shiozaki ha dato il suo meglio, ma è comunque un divertentissimo manga che gli amanti del fan service non possono perdere tenendo conto della pregevole edizione Jpop, che vale fino all'ultimo centesimo. In conclusione non è certo un capolavoro, ma da amante del fan service, mi sento di dargli un bel 8.