World Apartment Horror
Da Satoshi Kon in collaborazione con l’allora più conosciuto Katsuhiro Otomo vediamo questi quattro racconti a tema spiritico.
Innanzi tutto iniziamo con il primo e il più brutto dei quattro, quello in cui si vede di più la mano di Otomo: World Apartment Horror che dà il nome alla raccolta.
L’avevo già letto anni fa (decenni ormai) su Kappa Magazine e non mi era piaciuto: la trama non era tutto sommato male, ma all’epoca ero fissato con le figure “attraenti” e non posso attribuire questo aggettivo ne alle figure maschili ne femminili li disegnate. Certo adesso non sono più fissato con i personaggi belli ma.. non so non mi convince ancora nonostante non sia una brutta sceneggiatura-
Il secondo episodio è molto interessante e ci troviamo anche qui in una casa infestata da fantasmi… un talismano messo male può ingenerare quanti guai!
Il terzo episodio sembra portarci in un medioevo infestato da yokai, ma non si tratta alla fine di un vero mostro… è l’episodio più interessante del volume!
L’ultimo episodio invece non mi convince del tutto ma ci troviamo davanti a quello che può essere (con tantissime differenze!) l’antenato di Tokyo Godfather.
Insomma il mio voto è un sette che può sembrare poco per due mostri sacri del fumetto (Otomo) e del cinema (Kon) giapponese ma che credo sia obbiettivamente il giudizio più sincero: probabilmente il primo era impegnato anche in altri progetti e il secondo è più bravo con gli anime che con i manga: vedi i miei precedenti giudizi su La stirpe della sirena e Opus!
Innanzi tutto iniziamo con il primo e il più brutto dei quattro, quello in cui si vede di più la mano di Otomo: World Apartment Horror che dà il nome alla raccolta.
L’avevo già letto anni fa (decenni ormai) su Kappa Magazine e non mi era piaciuto: la trama non era tutto sommato male, ma all’epoca ero fissato con le figure “attraenti” e non posso attribuire questo aggettivo ne alle figure maschili ne femminili li disegnate. Certo adesso non sono più fissato con i personaggi belli ma.. non so non mi convince ancora nonostante non sia una brutta sceneggiatura-
Il secondo episodio è molto interessante e ci troviamo anche qui in una casa infestata da fantasmi… un talismano messo male può ingenerare quanti guai!
Il terzo episodio sembra portarci in un medioevo infestato da yokai, ma non si tratta alla fine di un vero mostro… è l’episodio più interessante del volume!
L’ultimo episodio invece non mi convince del tutto ma ci troviamo davanti a quello che può essere (con tantissime differenze!) l’antenato di Tokyo Godfather.
Insomma il mio voto è un sette che può sembrare poco per due mostri sacri del fumetto (Otomo) e del cinema (Kon) giapponese ma che credo sia obbiettivamente il giudizio più sincero: probabilmente il primo era impegnato anche in altri progetti e il secondo è più bravo con gli anime che con i manga: vedi i miei precedenti giudizi su La stirpe della sirena e Opus!
World Apartment Horror riunisce, in un unico "maggggico" volume, due degli autori più quotati degli anni '90 e 2000, ovvero Katsuhiro Otomo, mangaka e regista di una delle opere più famose del panorama dell'animazione, ovvero Akira, e Satoshi Kon, compianto mangaka ma soprattutto regista di diversi film molto ben accolti tra i quali Perfect Blue, Tokyo Godftahers e Paprika, oltre che autore della serie Paranoia Agent.
Quattro storie brevi, incentrate perlopiù sullo spiritualismo delle anime morte e sulla loro convivenza nella vita di tutti i giorni di persone ordinarie: nella prima un uomo deve sfrattare da un palazzo una congrega di immigrati e stranieri che non ha alcuna intenzione di abbandonare il loro luogo di vita. Dopo averci provato svariate volte, l'uomo scopre che il palazzo è infestato da un'anima tormentata per via di una tragica fine avvenuta diversi anni prima.
La seconda storia riguarda una famigliola agiata e moderna che, trasferitasi da pochissimo in una nuova casa, improvvisamente verrà visitata da diversi fantasmi che via via si faranno sempre più numerosi, attratti da qualcosa che li rinchiude all'interno delle quattro mura.
La terza storia è di tipo storico: uno spirito maligno, delineato prima come un essere sconosciuto e poi identificato come una enorme e ferocissima tigre, semina la morte tra le fila di un esercito di samurai, alla ricerca di un guerriero che sta scappando dal proprio cognato per evitare di essere ucciso.
L'ultima storia invece è molto più calma e soft, in cui un uomo, travestito da Babbo Natale, aggirandosi per la città nel periodo natalizio, dovrà, suo malgrado, badare ad una piccola bambina alla ricerca di un padre che non si conosce e che vorrebbe avere come regalo per l'anno.
Quattro storie brevi, tutte più o meno sullo stesso tema, quello degli spiriti che infestano, in maniera buona o cattiva, luoghi, posti e persone con cui in qualche modo coabitano oppure ne sono influenzati. Di certo il catalizzatore principale del volume è, oltre al tema centrale, la nomea degli autori, in primis quello del maestro Satoshi Kon, autore dei disegni di tutte le storie, capace di dare un'espressività molto particolare e accentuata ai personaggi delle varie storie. Tuttavia la forte espressività non basta a dare peso a storie che, pur essendo originali, non sono sempre all'altezza delle aspettative: sono ben fatte quelle sulla famiglia e la prima sullo sfratto, mentre quella di Babbo Natale è sempliciotta e banale, e la storia sul periodo degli shogun non è particolarmente intrigante. Tuttavia è un volume che si fa leggere tranquillamente, anche per quello che costa varrebbe la pena di averlo sullo scaffale assieme agli altri volumi unici dello stesso autore (La stirpe della sirena di Kon e ZED o Memories di Otomo).
Quattro storie brevi, incentrate perlopiù sullo spiritualismo delle anime morte e sulla loro convivenza nella vita di tutti i giorni di persone ordinarie: nella prima un uomo deve sfrattare da un palazzo una congrega di immigrati e stranieri che non ha alcuna intenzione di abbandonare il loro luogo di vita. Dopo averci provato svariate volte, l'uomo scopre che il palazzo è infestato da un'anima tormentata per via di una tragica fine avvenuta diversi anni prima.
La seconda storia riguarda una famigliola agiata e moderna che, trasferitasi da pochissimo in una nuova casa, improvvisamente verrà visitata da diversi fantasmi che via via si faranno sempre più numerosi, attratti da qualcosa che li rinchiude all'interno delle quattro mura.
La terza storia è di tipo storico: uno spirito maligno, delineato prima come un essere sconosciuto e poi identificato come una enorme e ferocissima tigre, semina la morte tra le fila di un esercito di samurai, alla ricerca di un guerriero che sta scappando dal proprio cognato per evitare di essere ucciso.
L'ultima storia invece è molto più calma e soft, in cui un uomo, travestito da Babbo Natale, aggirandosi per la città nel periodo natalizio, dovrà, suo malgrado, badare ad una piccola bambina alla ricerca di un padre che non si conosce e che vorrebbe avere come regalo per l'anno.
Quattro storie brevi, tutte più o meno sullo stesso tema, quello degli spiriti che infestano, in maniera buona o cattiva, luoghi, posti e persone con cui in qualche modo coabitano oppure ne sono influenzati. Di certo il catalizzatore principale del volume è, oltre al tema centrale, la nomea degli autori, in primis quello del maestro Satoshi Kon, autore dei disegni di tutte le storie, capace di dare un'espressività molto particolare e accentuata ai personaggi delle varie storie. Tuttavia la forte espressività non basta a dare peso a storie che, pur essendo originali, non sono sempre all'altezza delle aspettative: sono ben fatte quelle sulla famiglia e la prima sullo sfratto, mentre quella di Babbo Natale è sempliciotta e banale, e la storia sul periodo degli shogun non è particolarmente intrigante. Tuttavia è un volume che si fa leggere tranquillamente, anche per quello che costa varrebbe la pena di averlo sullo scaffale assieme agli altri volumi unici dello stesso autore (La stirpe della sirena di Kon e ZED o Memories di Otomo).