The Legend of Zelda - Majora's Mask
The Legend of Zelda è un manga di Akira Himekawa pseudonimo delle due autrici A.Honda e S.Nagano e tratta delle avventure dell'omonimo videogioco.
Questa recensione è indipendente dal videogioco, non avendolo giocato non posso fare eventuali comparazioni.
Link, il nostro protagonista, è in cerca della sua migliore amica, la fata Navi, ma si imbatte in Skull Kid che lo trasforma in un Deku Scrub e gli ruba l'ocarina del tempo. Il suo piano è far cadere la luna a Clock Town nei giorni del carnevale. Ci viene quindi raccontata la leggenda dei quattro giganti. A mio parere è interessante, ma i combattimenti sono troppo frettolosi: capisco che sia un volume unico, ma le battaglie troppo facili mi hanno annoiato, avvenivano troppo in fretta e bastava poco a Link per ottenere le varie maschere dei giganti.
I disegni sono davvero buoni, Link sembra quasi un personaggio di un MMO RPG in stile anime, lo stile è semplice e gli sfondi lo sono altrettanto, personalmente apprezzo questa caratteristica specialmente come in questo caso quando le varie vignette sono piccole e i dettagli sono superflui.
In generale è stata una lettura tranquilla ma non emozionante, mi è piaciuto entrare nell'universo di The Legend of Zelda, ma in un volume unico non c'è stato spazio per la suspense nelle varie battaglie della storia.
Questa recensione è indipendente dal videogioco, non avendolo giocato non posso fare eventuali comparazioni.
Link, il nostro protagonista, è in cerca della sua migliore amica, la fata Navi, ma si imbatte in Skull Kid che lo trasforma in un Deku Scrub e gli ruba l'ocarina del tempo. Il suo piano è far cadere la luna a Clock Town nei giorni del carnevale. Ci viene quindi raccontata la leggenda dei quattro giganti. A mio parere è interessante, ma i combattimenti sono troppo frettolosi: capisco che sia un volume unico, ma le battaglie troppo facili mi hanno annoiato, avvenivano troppo in fretta e bastava poco a Link per ottenere le varie maschere dei giganti.
I disegni sono davvero buoni, Link sembra quasi un personaggio di un MMO RPG in stile anime, lo stile è semplice e gli sfondi lo sono altrettanto, personalmente apprezzo questa caratteristica specialmente come in questo caso quando le varie vignette sono piccole e i dettagli sono superflui.
In generale è stata una lettura tranquilla ma non emozionante, mi è piaciuto entrare nell'universo di The Legend of Zelda, ma in un volume unico non c'è stato spazio per la suspense nelle varie battaglie della storia.
TRAMA IN BREVE:
Ispirato all'omonimo videogioco pubblicato da Nintendo nel 2000, seguito del tanto lodato The Legend of Zelda: Ocarina of Time, vede Link, dopo aver sconfitto Ganondorf, perdersi nella foresta alla ricerca della sua fata Navi, ma Skull Kid lo assale, gli ruba l'Ocarina del Tempo e decide di distruggere il mondo facendolo impattare con la Luna dopo tre giorni.
COMMENTO GENERALE:
Majora's Mask è l'episodio più delicato, e se vogliamo, più maturo della serie. I toni cupi, i temi trattati e le angosce dei personaggi lo distinguono da ogni altro Zelda mai uscito e lo rendono anche assai più difficile da trasporre in un volumetto di un paio di centinaia di pagine destinato ad un pubblico, comunque, di età poco elevata.
Nonostante ciò questo volumetto è, forse, il più riuscito ed anche il più fedele all'originale della serie disegnata da Akira Himekawa dedicata alla fantastica saga videoludica del giovane Hylian. Infatti, nonostante la necessità di tempi veloci a causa della brevità del volume e del target piuttosto giovane, si riesce a parlare con tranquillità di morte e di temi alquanto cupi.
La trama viene trasposta piuttosto fedelmente, nonostante i grandi tagli ed adattamenti, ma riesce comunque a far ricordare, per lo meno a coloro che hanno giocato il capolavoro videoludico, i punti salienti dell'avventura. Certo, un gioco così profondo com'era Majora's Mask è difficile da riassumere in così poco spazio, ma il risultato, con queste premesse, è piuttosto positivo.
Una pecca è rintracciabile nell'inserimento di dialoghi molto maggiori di quanto non fossero presenti sull'originale. Come molti sapranno Link è "muto" nella serie di videogiochi, e gran parte delle scene principali di questa storia venivano raccontate con immagini molto eloquenti e lunghi silenzi. Ora, nella trasposizione a fumetti, Link è un gran chiacchierone, ed i discorsi sono sempre molto diretti ed utili ad uno svolgimento veloce e conciso della trama. Ma non se ne può fare un gran demerito viste le limitate possibilità narrative.
STILE DEL DISEGNO:
Stile pulito, semplice, che ricalca le caratteristiche della serie originale, ma che sa essere molto dettagliato ed all'avanguardia, un po' come fu il Nintendo 64 a suo tempo.
EDIZIONE:
Edizione tipica della J-Pop, 5,90 con sovraccoperta dedicata totalmente alla serie, molto bella e ben fatta. Carta di alta qualità e consistenza. Contiene anche un capitolo bonus disegnato a riguardo dell'episodio prima che esso fosse disponibile in commercio.
VOTO:
Può essere facilmente dichiarato l'episodio meglio riuscito di questa serie di manga dedicati al mondo di Zelda. Riesce nelle sue intenzioni, ma mantiene un buon contatto con l'originale.
CONSIGLIATO A:
Chi ha giocato a Majora's Mask. Per gli altri è una lettura alquanto passabile.
Ispirato all'omonimo videogioco pubblicato da Nintendo nel 2000, seguito del tanto lodato The Legend of Zelda: Ocarina of Time, vede Link, dopo aver sconfitto Ganondorf, perdersi nella foresta alla ricerca della sua fata Navi, ma Skull Kid lo assale, gli ruba l'Ocarina del Tempo e decide di distruggere il mondo facendolo impattare con la Luna dopo tre giorni.
COMMENTO GENERALE:
Majora's Mask è l'episodio più delicato, e se vogliamo, più maturo della serie. I toni cupi, i temi trattati e le angosce dei personaggi lo distinguono da ogni altro Zelda mai uscito e lo rendono anche assai più difficile da trasporre in un volumetto di un paio di centinaia di pagine destinato ad un pubblico, comunque, di età poco elevata.
Nonostante ciò questo volumetto è, forse, il più riuscito ed anche il più fedele all'originale della serie disegnata da Akira Himekawa dedicata alla fantastica saga videoludica del giovane Hylian. Infatti, nonostante la necessità di tempi veloci a causa della brevità del volume e del target piuttosto giovane, si riesce a parlare con tranquillità di morte e di temi alquanto cupi.
La trama viene trasposta piuttosto fedelmente, nonostante i grandi tagli ed adattamenti, ma riesce comunque a far ricordare, per lo meno a coloro che hanno giocato il capolavoro videoludico, i punti salienti dell'avventura. Certo, un gioco così profondo com'era Majora's Mask è difficile da riassumere in così poco spazio, ma il risultato, con queste premesse, è piuttosto positivo.
Una pecca è rintracciabile nell'inserimento di dialoghi molto maggiori di quanto non fossero presenti sull'originale. Come molti sapranno Link è "muto" nella serie di videogiochi, e gran parte delle scene principali di questa storia venivano raccontate con immagini molto eloquenti e lunghi silenzi. Ora, nella trasposizione a fumetti, Link è un gran chiacchierone, ed i discorsi sono sempre molto diretti ed utili ad uno svolgimento veloce e conciso della trama. Ma non se ne può fare un gran demerito viste le limitate possibilità narrative.
STILE DEL DISEGNO:
Stile pulito, semplice, che ricalca le caratteristiche della serie originale, ma che sa essere molto dettagliato ed all'avanguardia, un po' come fu il Nintendo 64 a suo tempo.
EDIZIONE:
Edizione tipica della J-Pop, 5,90 con sovraccoperta dedicata totalmente alla serie, molto bella e ben fatta. Carta di alta qualità e consistenza. Contiene anche un capitolo bonus disegnato a riguardo dell'episodio prima che esso fosse disponibile in commercio.
VOTO:
Può essere facilmente dichiarato l'episodio meglio riuscito di questa serie di manga dedicati al mondo di Zelda. Riesce nelle sue intenzioni, ma mantiene un buon contatto con l'originale.
CONSIGLIATO A:
Chi ha giocato a Majora's Mask. Per gli altri è una lettura alquanto passabile.
"Majora's Mask" è il sesto episodio della saga di Zelda, nonché il seguito del precedente "Ocarina of Time".
Il tutto ha inizio quando il protagonista, Link, dopo avere sconfitto Ganondorf (vedi "Ocarina of Time") ed essere tornato bambino, decide di andare alla ricerca della fata che lo aveva accompagnato nella precedente avventura a Hyrule, Navi. Mentre attraversa i Lost Woods (il bosco di Hyrule) in groppa alla fedele cavalla Epona viene attaccato da uno strano essere, che dice di chiamarsi Skull Kid (coperto in volto da una maschera) accompagnato da due fatine sorelle. Lo Skull Kid sottrae con la forza a Link sia la cavalla sia l'Ocarina del Tempo.
Mentre rincorre lo Skull Kid per riprendersi ciò che gli è stato rubato ingiustamente, Link cade in una dimensione parallela e si ritrova in un nuovo mondo, chiamato Termina. Qui scoprirà che Skull Kid ha intenzione di far uscire la luna dalla sua orbita per farla schiantare contro Termina. L'unico modo che Link ha per riuscire ad impedirglielo è quello di vivere ripetutamente gli stessi tre giorni attraverso dei viaggi nel tempo, durante i quali dovrà affrontare numerosi nemici e tante battaglie per poter conquistare le maschere necessarie alla battaglia finale contro Skull Kid, posseduto dallo spirito della Maschera di Majora. In questo modo potrà impedire alla luna malvagia di distruggere Termina e quindi evitare la catastrofica apocalisse imminente.
"Majora's Mask" è considerato il più cupo tra gli episodi di Zelda, in base non solo alla tematica affrontata, ma anche alle numerose scene che oserei definire quasi horror, molto cupe e tenebrose, ma assolutamente esilaranti ed affascinanti a mio parere. Considero questo episodio della saga anche il più adrenalitico ed ansiolitico, dato che il continuo tornare indietro all'inizio dei tre giorni può risultare alquanto stressante (mi riferisco soprattutto al videogame, a cui ho giocato molte volte), e rendono l'avventura e lo svolgimento della storia veloci e a tratti confusionari. Non mi dileguo oltremodo, dato che non è mia intenzione rovinare la lettura di questa bellissima storia a chi ancora non è a conoscenza della saga e della storia in sé. Passiamo alle mie considerazioni personali.
Come ho potuto affermare anche nelle precedenti recensioni, anche qui non posso non lamentare il fatto che la storia sia stata narrata in maniera troppo veloce e marginale. Penso che se gli autori si fossero dileguati un po' di più l'opera avrebbe acquisito di gran lunga maggiori apprezzamenti e riconoscimenti da parte del pubblico di lettori, invece in questo modo trovo che sia naturale un leggero malcontento generale. Questo accade soprattutto quando a giudicare questa storia sono coloro che non hanno mai avuto modo di giocare al rispettivo videogioco, indi non sono per nulla a conoscenza della storia originale, assolutamente molto più bella.
Proprio per tutte queste ragioni consiglio a tutti di acculturarsi maggiormente sulla saga e, magari, di riuscire a giocare almeno una volta al videogame, in modo da riuscire a capire esattamente ogni passaggio della storia, il senso stesso della trama e soprattutto per diventare anche voi grandi fan di Link e Zelda, proprio come la sottoscritta.
Ho apprezzato molto la scelta degli autori di riproporre i personaggi e le ambientazioni in maniera del tutto identica all'originale. In particolar modo in "Majora's Mask" la somiglianza con il gioco originale è allucinante. I disegni delle maschere che Link indossa via via che la trama prosegue sono così identici a quelle vere che mentre leggevo sono rimasta affascinata. Per non parlare delle espressioni dei personaggi, dei loro movimenti o dei paesaggi sullo sfondo di ogni scena, così vividi da sembrare luoghi reali. Un tratto davvero bellissimo, mi piace molto.
Nel complesso è stato svolto un ottimo lavoro, soprattutto nelle pagine in cui sono state riportate, con grande esattezza e immenso fascino, le scene cupe e grottesche oppure i vari mondi in cui il protagonista si ritrova a viaggiare oppure ancora le battaglie contro i nemici. Sono abbastanza soddisfatta.
L'edizione proposta dalla J-Pop è, come detto in precedenza, molto buona. Immagini di copertina che richiamano quelle scelte per le custodie dei videogames, buona carta bianca che rende le immagini pulite e luminose, e inoltre la presenza di una sovraccoperta elastica e comodissima, il tutto per un rapporto qualità/prezzo più che giusto, dato che 5,90 € a volume è una spesa più che ragionevole in questo caso, come anche nei volumi precedenti e successivi.
In conclusione, considero questo manga un ottimo lavoro, nonostante i difetti, e non posso che assegnare un bell'8, a parer mio meritatissimo soprattutto per il disegno e per la storia narrata.
Il mio consiglio, per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di conoscere questa straordinaria saga, è di dare una chance a questo e anche a tutti gli altri volumi pubblicati dalla J-POP, e se possibile cercate anche di giudicare questo manga in base al confronto con il gioco da cui è stato tratto.
Che la Triforza sia con voi!
Il tutto ha inizio quando il protagonista, Link, dopo avere sconfitto Ganondorf (vedi "Ocarina of Time") ed essere tornato bambino, decide di andare alla ricerca della fata che lo aveva accompagnato nella precedente avventura a Hyrule, Navi. Mentre attraversa i Lost Woods (il bosco di Hyrule) in groppa alla fedele cavalla Epona viene attaccato da uno strano essere, che dice di chiamarsi Skull Kid (coperto in volto da una maschera) accompagnato da due fatine sorelle. Lo Skull Kid sottrae con la forza a Link sia la cavalla sia l'Ocarina del Tempo.
Mentre rincorre lo Skull Kid per riprendersi ciò che gli è stato rubato ingiustamente, Link cade in una dimensione parallela e si ritrova in un nuovo mondo, chiamato Termina. Qui scoprirà che Skull Kid ha intenzione di far uscire la luna dalla sua orbita per farla schiantare contro Termina. L'unico modo che Link ha per riuscire ad impedirglielo è quello di vivere ripetutamente gli stessi tre giorni attraverso dei viaggi nel tempo, durante i quali dovrà affrontare numerosi nemici e tante battaglie per poter conquistare le maschere necessarie alla battaglia finale contro Skull Kid, posseduto dallo spirito della Maschera di Majora. In questo modo potrà impedire alla luna malvagia di distruggere Termina e quindi evitare la catastrofica apocalisse imminente.
"Majora's Mask" è considerato il più cupo tra gli episodi di Zelda, in base non solo alla tematica affrontata, ma anche alle numerose scene che oserei definire quasi horror, molto cupe e tenebrose, ma assolutamente esilaranti ed affascinanti a mio parere. Considero questo episodio della saga anche il più adrenalitico ed ansiolitico, dato che il continuo tornare indietro all'inizio dei tre giorni può risultare alquanto stressante (mi riferisco soprattutto al videogame, a cui ho giocato molte volte), e rendono l'avventura e lo svolgimento della storia veloci e a tratti confusionari. Non mi dileguo oltremodo, dato che non è mia intenzione rovinare la lettura di questa bellissima storia a chi ancora non è a conoscenza della saga e della storia in sé. Passiamo alle mie considerazioni personali.
Come ho potuto affermare anche nelle precedenti recensioni, anche qui non posso non lamentare il fatto che la storia sia stata narrata in maniera troppo veloce e marginale. Penso che se gli autori si fossero dileguati un po' di più l'opera avrebbe acquisito di gran lunga maggiori apprezzamenti e riconoscimenti da parte del pubblico di lettori, invece in questo modo trovo che sia naturale un leggero malcontento generale. Questo accade soprattutto quando a giudicare questa storia sono coloro che non hanno mai avuto modo di giocare al rispettivo videogioco, indi non sono per nulla a conoscenza della storia originale, assolutamente molto più bella.
Proprio per tutte queste ragioni consiglio a tutti di acculturarsi maggiormente sulla saga e, magari, di riuscire a giocare almeno una volta al videogame, in modo da riuscire a capire esattamente ogni passaggio della storia, il senso stesso della trama e soprattutto per diventare anche voi grandi fan di Link e Zelda, proprio come la sottoscritta.
Ho apprezzato molto la scelta degli autori di riproporre i personaggi e le ambientazioni in maniera del tutto identica all'originale. In particolar modo in "Majora's Mask" la somiglianza con il gioco originale è allucinante. I disegni delle maschere che Link indossa via via che la trama prosegue sono così identici a quelle vere che mentre leggevo sono rimasta affascinata. Per non parlare delle espressioni dei personaggi, dei loro movimenti o dei paesaggi sullo sfondo di ogni scena, così vividi da sembrare luoghi reali. Un tratto davvero bellissimo, mi piace molto.
Nel complesso è stato svolto un ottimo lavoro, soprattutto nelle pagine in cui sono state riportate, con grande esattezza e immenso fascino, le scene cupe e grottesche oppure i vari mondi in cui il protagonista si ritrova a viaggiare oppure ancora le battaglie contro i nemici. Sono abbastanza soddisfatta.
L'edizione proposta dalla J-Pop è, come detto in precedenza, molto buona. Immagini di copertina che richiamano quelle scelte per le custodie dei videogames, buona carta bianca che rende le immagini pulite e luminose, e inoltre la presenza di una sovraccoperta elastica e comodissima, il tutto per un rapporto qualità/prezzo più che giusto, dato che 5,90 € a volume è una spesa più che ragionevole in questo caso, come anche nei volumi precedenti e successivi.
In conclusione, considero questo manga un ottimo lavoro, nonostante i difetti, e non posso che assegnare un bell'8, a parer mio meritatissimo soprattutto per il disegno e per la storia narrata.
Il mio consiglio, per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di conoscere questa straordinaria saga, è di dare una chance a questo e anche a tutti gli altri volumi pubblicati dalla J-POP, e se possibile cercate anche di giudicare questo manga in base al confronto con il gioco da cui è stato tratto.
Che la Triforza sia con voi!
Un’avventura prende vita dopo il mirabolante viaggio nel tempo di Ocarina of Time, si tratta di Majora’s Mask il gioco che probabilmente è stato il canto del cigno del non troppo fortunato Nintendo64. Immancabile ovviamente la conversione in avventura cartacea da parte del duo Akira Himekawa.
Dopo aver sconfitto Ganondorf Link è tornato nel suo tempo, ma durante la ricerca della perduta Navi il giovane eroe si imbatte in Skull Kid, che lo trasforma in un Deku Scrub. Dopo l’inseguimento Link si ritrova in una città sconosciuta con un aspetto diverso, ma la tenacia non sarà persa e ben presto si mette alla ricerca di una soluzione prima che la Luna si schianti sulla città.
Il duo creativo ha ripreso bene l’essenza del gioco e ha creato un adattamento impeccabile sotto l’aspetto narrativo, anche se va a riprendere solo gli eventi più importanti per non spezzare il ritmo incalzante. A favore di questa continuità vengono purtroppo accantonati altri due particolari che caratterizzavano il gioco, ovvero i piccoli salti temporali e le numerose maschere da utilizzare - di quest’ultime sono presenti solo quelle necessarie -, ma si può comprendere la dura scelta di amputare queste parti che sarebbero state difficili da incorporare nella storia senza dilungarla eccessivamente.
In conclusione la storia si rivela appassionante e scorrevole, regalando una lettura immersiva in un’atmosfera leggera che sarà gradita sia ai fan di Zelda che agli amanti di fantasy leggeri e scanzonati.
I disegni delle Mangaka ancora una volta con il loro tratto pulito e morbido ricalcano bene il character design originale dandogli sempre un tocco personale, inoltre in quest’occasione Link prende la forma di varie creature permettendo al duo di sfoggiare tutta una nuova serie personaggi, sempre ben curati.
I combattimenti saranno abbastanza radi e soprattutto pacchiani, basteranno poche tavole a concluderli, il che non è propriamente un male visto che le autrici spesso faticano a regalare duelli interessanti.
Come sempre si potranno ammirare delicati panorami minuziosamente ricostruiti grazie anche al corposo lavoro fatto con i retini.
Altra nota distintiva del videogame erano le atmosfere cupe e serie. Inizialmente sembrano totalmente assenti nei disegni puliti e luminosi, ma proseguendo si notato sempre più scene cupe e pesanti ricche di neri e fitte retinature, ed in più di un’occasione la maschera di Skull Kid con abili contrasti riesce a regalare scene degne di manga Horror, con quei due occhi giganteschi che brillano nel buio.
L’edizione Italiana della Jpop segue lo standard qualitativo di tutte le sue opere e la linea estetica della serie. Una sovraccoperta chiara e luminosa dominata dai simboli della Triforza e dal logo di Zelda, mentre all’interno il manga è composto da carta spessa di un bianco luminoso priva di pesanti trasparenze. Ottima come sempre la stampa, pulita e nitida.
Probabilmente il duo creativo Akira Himekawa riesce a dare il meglio di sé in questo lavoro che risulta appassionante, scorrevole e che è in grado di narrare perfettamente la storia contenuta nell’originale opera videoludica, firmando così quella che probabilmente è la conversione di Zelda più riuscita di sempre, in grado di soddisfare i fan e gli appassionati di fantasy leggeri e veloci.
Dopo aver sconfitto Ganondorf Link è tornato nel suo tempo, ma durante la ricerca della perduta Navi il giovane eroe si imbatte in Skull Kid, che lo trasforma in un Deku Scrub. Dopo l’inseguimento Link si ritrova in una città sconosciuta con un aspetto diverso, ma la tenacia non sarà persa e ben presto si mette alla ricerca di una soluzione prima che la Luna si schianti sulla città.
Il duo creativo ha ripreso bene l’essenza del gioco e ha creato un adattamento impeccabile sotto l’aspetto narrativo, anche se va a riprendere solo gli eventi più importanti per non spezzare il ritmo incalzante. A favore di questa continuità vengono purtroppo accantonati altri due particolari che caratterizzavano il gioco, ovvero i piccoli salti temporali e le numerose maschere da utilizzare - di quest’ultime sono presenti solo quelle necessarie -, ma si può comprendere la dura scelta di amputare queste parti che sarebbero state difficili da incorporare nella storia senza dilungarla eccessivamente.
In conclusione la storia si rivela appassionante e scorrevole, regalando una lettura immersiva in un’atmosfera leggera che sarà gradita sia ai fan di Zelda che agli amanti di fantasy leggeri e scanzonati.
I disegni delle Mangaka ancora una volta con il loro tratto pulito e morbido ricalcano bene il character design originale dandogli sempre un tocco personale, inoltre in quest’occasione Link prende la forma di varie creature permettendo al duo di sfoggiare tutta una nuova serie personaggi, sempre ben curati.
I combattimenti saranno abbastanza radi e soprattutto pacchiani, basteranno poche tavole a concluderli, il che non è propriamente un male visto che le autrici spesso faticano a regalare duelli interessanti.
Come sempre si potranno ammirare delicati panorami minuziosamente ricostruiti grazie anche al corposo lavoro fatto con i retini.
Altra nota distintiva del videogame erano le atmosfere cupe e serie. Inizialmente sembrano totalmente assenti nei disegni puliti e luminosi, ma proseguendo si notato sempre più scene cupe e pesanti ricche di neri e fitte retinature, ed in più di un’occasione la maschera di Skull Kid con abili contrasti riesce a regalare scene degne di manga Horror, con quei due occhi giganteschi che brillano nel buio.
L’edizione Italiana della Jpop segue lo standard qualitativo di tutte le sue opere e la linea estetica della serie. Una sovraccoperta chiara e luminosa dominata dai simboli della Triforza e dal logo di Zelda, mentre all’interno il manga è composto da carta spessa di un bianco luminoso priva di pesanti trasparenze. Ottima come sempre la stampa, pulita e nitida.
Probabilmente il duo creativo Akira Himekawa riesce a dare il meglio di sé in questo lavoro che risulta appassionante, scorrevole e che è in grado di narrare perfettamente la storia contenuta nell’originale opera videoludica, firmando così quella che probabilmente è la conversione di Zelda più riuscita di sempre, in grado di soddisfare i fan e gli appassionati di fantasy leggeri e veloci.