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Haruhi Suzumiya Gold Edition

Volumi letti: 7/7 --- Voto 3
Chiunque mi conosca dal vivo, sa bene quanto bassa sia la mia autostima e pochi sono i pregi che mi riconosco. Di due cose però sono sicura: ho una fervida fantasia e molta umiltà. Questo mi porta spesso a pensare, a fantasticare, ad immaginare storie... essendo però conscia delle mie carenti abilità nel disegno, so bene che quel che è nella mia testa, non prenderà mai vita nelle pagine di un manga o fumetto, e spesso quando mi accingo a leggere una nuova serie, mi soffermo sulla psicologia dei personaggi, sui tratti del disegno, penso al lavoro e alla fatica che ci sono dietro.
Quando sfoglio un manga della Ikeyamada, tutto questo svanisce. Scompare la mia umiltà, l'ammirazione per chi svolge la professione di mangaka, e solo una domanda prende posto: "perché a questo punto, non mi metto a disegnare manga anch'io?".
In una lunga carriera da lettrice onnivora, molto raramente infatti mi sono imbattuta in prodotti scadenti come i manga di questa donna che, mascherata dietro una triste raffigurazione di sé stessa in versione orsetto ed ostentando una ridicola timidezza mentre ci ripropone continuamente personaggi incapaci di reprimere i loro bollori, riesce a distruggere la psicologia umana, abusare di ogni cliché, prendere letteralmente in giro l'intelligenza del lettore.
Anche questa volta, la trama si presenta insipida e banale. Hikaru, un'ingenua ragazzina amante degli shoujo manga, passa le sue giornate sognando il principe azzurro. Nel giro di breve tempo, di fantomatici principi, ne trova addirittura due: Takara, prototipo del bravissimo ragazzo ligio e serio e Arata, violento e pervertito ad un livello socialmente inaccettabile. Per arricchire la trama di fantasia, i due ragazzi sono totalmente identici nell'aspetto, tranne che per il colore degli occhi, marroni nel primo, azzurri nel secondo. Contro ogni legge naturale, i due sono identici perché sono fratellastri, avendo il padre in comune.
Tra banali giornate trascorse al club di karate del quale i protagonisti sono membri e vicende di vita quotidiana, realizzate in modo talmente noioso che l'unica curiosità nel girare pagina è per vedere se si ha indovinato l'ovvio decorso della scena.
I personaggi, come al solito, non hanno alcuno spessore. Troppo piatta la protagonista che vive passivamente ogni situazione e, quando reagisce, si rivela solo in grado di piangere e di lasciare che gli altri le risolvano i problemi.
Assurdi i due protagonisti maschili. Non solo sono stereotipati nei loro ruoli di santarellino e maniaco sessuale, ma non sono nemmeno coerenti con loro stessi, mostrando il primo un atteggiamento spesso infantile ed un lato sporcaccione non trascurabile, e rivelandosi il secondo un agnellino in fin troppe situazioni cruciali. Alla fine uno non può fare a meno di chiedersi quale sia il "principe buono" e quale il "principe cattivo". Tutto questo ovviamente non è dovuto alla bravura della Ikeyamada che gestisce con maestria il lato psicologico dei due ragazzi, ma ad un'accozzaglia di scene sempre uguali che penalizzano i caratteri di questi due adolescenti.
Scialba e senza alcuna caratteristica rilevante Ami, colei che dovrebbe essere per un certo momento la rivale in amore della protagonista, presentandosi fin da subito come ragazza arrogante ed egoista e non facendo nulla per migliorare la sua posizione. Ovvio quindi che la sua presenza non causerà la minima tensione, visto che è lampante che nessuno potrebbe innamorarsi di una ragazza del genere!
Infine, per restare fedele al suo stile, ogni scena importante, interessante, che crei un minimo di curiosità nel lettore ecc. verrà rovinata puntualmente da gag assurde coi personaggi disegnati in stile deformed che fanno precipitare completamente l'atmosfera! Forse l'Ikeyamada si crede molto divertente, altrimenti proprio non riesco a spiegarmi il perché continui ad adottare questa infelicissima tecnica.
Insomma, un manga che fa acqua da tutte le parti e che non mi sentirei di consigliare proprio a nessuno!
Credo che uno shoujo manga debba regalare emozioni, distrarre, farci immedesimare e, perché no, riflettere... i manga di Go Ikeyamada, purtroppo, a parer mio creano solo angoscia ed irritazione dal tanto sono strutturati male, presentano situazioni assurde con personaggi altrettanto privi di spessore e riescono a deludere come pochi!


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osaki

Volumi letti: 7/7 --- Voto 5
Non sono persona che getta fango sul lavoro degli altri, ma cerco ad ogni modo di essere obiettiva su ciò che mi capita di leggere. Il mio giudizio si basa sempre su tre punti fermi:

-La trama
-Psicologia dei personaggi
-Disegni

La trama tratta un triangolo amoroso che penso a qualsiasi ragazza susciti interesse, soprattutto quando intraprende la scelta di una shojo manga. Essendo un tema molto gettonato, sicuramente si va a ricercare l' originalità che in questo manga, manca totalmente. La banalità è regnante, quasi da far risultare la storia piuttosto ridicola, lasciando il lettore nell' imbarazzo più totale. In più la frettolosità con cui avviene la storia, porta al quesito di come i sentimenti tra i personaggi siano così forti!

Riguardo la psicologia dei personaggi, ancora peggio.
La protagonista, Hikaru, è la classica ragazzina con un QI al di sotto della media, ma ovviamente con un grande cuore. (Personalmente di fronte a questi personaggi femminili, così frivoli, io mi ritrovo con i nervi a fior di pelle)

Arada è il "cattivo" della scena: presuntuoso, arrogante e donnaiolo, insomma non gli manca nulla del classico antagonista, che "improvvisamente" si innamora di Hikaru ( e aggiungere senza un reale perchè di fondo). Perciò, abbandonando il suo passato da seduttore, cambierà la sua personalità per lei, quasi fosse affetto da bipolarità.

Takara è "il buono": preciso, diligente e gentile di cui ovviamente Hikaru si innamora. Talmente buono quasi da sembrare privo di un carattere forte e incisivo, che probabilmente a una ragazza immatura, quale la protagonista è, servirebbe.

Insomma, questi personaggi sono la personificazione degli archetipi che si trovano in una qualsiasi storia d'amore.

Riguardo ai disegni sono piuttosto semplici e uguali fra loro, è vero che all' inizio tutto ruota sulla somiglianza, praticamente identica, di Takara e Arada, ma se alla protagonista sostituiamo i suoi capelli rosa (si, i suoi capelli sono rosa) con dei capelli corti e mori, sarebbe il terzo fratello abbandonato di Takara e Arada.

Un elemento positivo c'è, alcune scenette comiche sono simpatiche quasi da riuscire a strapparmi un sorriso, ma niente più.

Insomma so di essere stata molto frettolosa nel recensire questo manga, ma non lo consiglio per nulla al mondo, a meno che non vi piacciano i clichè, oppure non abbiate proprio nient' altro da leggere.


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Meykkei

Volumi letti: 7/7 --- Voto 10
In assoluto un manga must read.
Anche se all'inizio può sembrare il solito manga con il triangolo amoroso e i due ragazzi sono anche i soliti "strafighi", devo dire che il manga è stato uno di quelli che mi ha tenuto ferma a leggere, potevo anche non dormire per finirlo.
Anche lo sviluppo del "personaggio preferito" mi ha molto colpito, all'inizio odiavo profondamente Arata (bad boy della storia) e volevo assolutamente che Hikaru si mettesse con Takara (good boy della storia), ma andando avanti la situazione si ribaltava e preferivo di gran lunga Arata, tutte le sue azioni si spiegavano rivelando il suo passato triste e venivano fuori i suoi lati dolci solo quando stava con la protagonista, addirittura smetterà di essere il "principe pervertito" per diventare moolto timido: sembra quasi irriconoscibile per la protagonista.
Mentre Takara è un personaggio possessivo e diretto, è stato il primo amore di Hikaru e le ha fatto vivere infinità di gioie e dolori, Arata l'ha accompagnata nei momenti più bui stando accanto a lei e confortarla.
Uno dei pochi manga che mi hanno commosso veramente perché ci saranno punti dove le lacrime usciranno involontareamente senza che voi ve ne accorgerete.
Che dire, mi sono letta tutte le opere della Ikeyamada e potrei considerarla la mia mangaka preferito. Il tratto è assolutamente molto carino anche se le storie a volte presentano cose che dei ragazzi non farebbero a quell'età (almeno credo).


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francygaia

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
Metto un 8 a questo manga perché è smut e a me non piace il genere, però ho fatto un'eccezione e devo dire che è ne valsa la pena. Veramente bello, un perfetto triangolo amoroso con dei protagonisti dai caratteri assai differenti.
Per non parlare dei disegni' che sono a dir poco stupendi a mio parere: l'autrice disegna in modo puccioso e carino le ragazze, ma in modo virile i ragazzi. I disegni sono abbastanza curati e puliti dovrei dire.
In questo manga ho pianto quando c'erano i momenti di riflessione, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> soprattutto nella rottura tra Hikaru e Takara (quello sì che è stato drammatico), <b>[Fine spoiler.]</b> ma ho riso quando c'erano le scene comiche.
Insomma, mi ha soddisfatto questo manga. Lo consiglio a tutti, tranne ai bambini naturalmente, perché ci sono molte scene di sesso.


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Nae

Volumi letti: 7/7 --- Voto 6
Dunque, la mia sufficienza è un dono, un regalo al fatto che i disegni sono davvero carini, il tratto è piacevole e i personaggi sono davvero graziosi; ma qui finisce la fase caritas.
Il manga in questione segue le vicende di Hikaru Wakamiya, ragazza dal carattere piatto e senza pregi, che passa tutto il suo tempo libero a leggere shoujo manga e a farsi film su come vorrebbe il suo Lui ideale. La fanciulla ha anche la lacrima istantanea, frigna ad ogni piè sospinto, tant'è che quando le cose si fanno serie, si resta comunque al grado di reazione comune... ossia la fontana.
La protagonista in questione un giorno viene baciata da un ragazzo intraprendente, che la salva da dei bulli. Questi dopo tale evento farà di tutto per conquistarla, mentre lei è perdutamente innamorata di un altro che è la copia spiaccicata del ragazzo che l'ha salvata.
La trama nel suo sviluppo fa pena, non credo ci siano altre parole per dirlo, insomma ci si è anche dimenticati il dettaglio che i due protagonisti maschili sono fratellastri; non viene approfondito niente di niente su quel fronte, vaghi e vacui riferimenti punto.
La progressione è banale, si intuisce ogni esito qualche eone prima che capiti, ed è tutto ovvio, non ci sono molti colpi di scena... anche se forse, nelle intenzioni iniziali dell'autore, doveva esserlo la scelta sull'amato da parte della protagonista.
In conclusione, diciamo che il triangolo amoroso presentato è banale sa di già visto, però se si è tediati non si ha niente altro da leggere, per carità, con i suoi veloci 35 capitoli si fa presto ad arrivare alla fine, quindi non ci si spreca sopra nemmeno secoli di vita.


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Yasha

Volumi letti: 3/7 --- Voto 6
Cercherò di essere buona perchè dopotutto è un'opera di debutto di Go Ikeyamada ma, se devo essere sincera, do la sufficienza solamente per due motivi:
- Per i disegni molto belli e curati;
- Perchè l'autrice è una principiante;
E basta. Infatti, se non fosse stata un'opera di debutto, avrei dato senza tante storie un 5 per soli i disegni che si salvavano. Perchè? La risposta signori miei è molto semplice: anche se si sta per fare un'opera di debutto, l'impegno bisogna metterlo (e non solo nei disegni), cosa che Go Ikeyamada non ha per nulla fatto. Si è limitata a raccontare la solita storia smut dal tipico triangolino amoroso con personaggi stereotipati e nulla più.

Hikaru Wakamiya passa tutto il tempo a leggere shoujo manga ed è un quindicenne sbadata e timida, dalla lacrime facile (ma mooolto facile) che è in cerca di un ragazzo in grado di proteggerla. E un giorno viene baciata da un ragazzo dall'aria un po' strana che lei chiama "Principe perverso", e che farà di tutto per conquistarla mentre lei, in cuor suo, ama un altro ragazzo.

La trama, diciamocelo, è piatta a non finire e nasconde moltissimi difetti ma anche pregi, questo è vero. Ma partiamo coi pregi. La storia procede, inaspettatamente, in modo veloce e rapido, ma il tutto fa sembrare paradossale la trama, e nell'arco di nemmeno 80 pagine, vediamo che la nostra cara amica Hikaru si è già innamorata del suo amato principe perverso. Ma tutto sommato anche se il filo della trama è paradossale, va veloce e non annoia.
I disegni si salvano. Sono molto belli e curati e si vede che la Ikeyamada si è impegnata parecchio anche se c'è un vero e proprio abuso dello stile chibi.
Tirando le somme è una storiellina simpatica ma per nulla impegnativa, e a tratti anche abbastanza banale, e da questo si capisce che è un'opera di debutto.
Riprovaci Ikeyamada!


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alessia-chan

Volumi letti: 7/7 --- Voto 10
Avrei dato anche 10+ è, a mio parere, in assoluto il migliore shoujo manga con la tematica del triangolo amoroso che esista. Non c'è un altra mangaka che sappia unire "pucciosità", comicità, auto-ironia, e malizia meglio di Ikeyamada Gou. I caratteri dei tre protagonisti sono mostrati a pieno e nella loro completezza per tutto il manga e una volta finito il manga sei talmente soddisfatto del modo in cui è stata raccontata la storia che ti viene voglia di rileggerlo altre 2, 3 se non 4 volte (alcuni, come me, anche più di 10 volte).
Assolutamente un manga da leggere per tutti gli amanti di shoujo e non; sarà una sorpresa, vi lascerà con il sorriso sulle labbra, vi farà ridere a crepapelle e vi farà versare lacrime che non avevate mai versato prima, persino chi di solito non si commuove.

alexiel

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alexiel

Volumi letti: 10/7 --- Voto 6
Devo ammettere che leggendo questo shojo pensavo di trovarmi davanti i soliti schemi e niente più, ma poichè non avevo niente da fare ed erano solo pochi capitoli (35 in tutto, terminato) l'ho letto (in inglese però, in Italia non è uscito).
La storia non è niente di che, il solito triangolo amoroso dove i due splendidi principi diversi per carattere ma gemelli d'aspetto (a parte il colore degli occhi) si contendono il cuore della protagonista; chi con dolcezza chi con non troppa dolcezza. Quello che più mi ha colpito è che la storia non va a rilento, la protagonista non è solo la solita piagnona, anche se ha la lacrima facile, ma sa anche parlare e risolvere i dubbi che l'assillano molto velocemente. Il finale non voglio rovinarlo a nessuno, ma fino all'ultimo capitolo i due principi sono in parità, nessuno dei due prevale, anche se a una seconda lettura (ebbene si, l'ho anche riletto) si intravedono i segnali della decisione. Il voto è un po' sottostimato, ma non mi sono sentita di dare il 7 pieno. diciamo 7 meno meno.